        Android a bordo, con la possibilit&agrave; di aggiornamento dell&rsquo;intero sistema operativo attraverso la rete dati. Volvo XC40 elettrica rivela altri contenuti di quella che sar&agrave; pi&ugrave; di una trasformazione del powertrain. Degli interni, aspettando la prima mondiale in programma il 16 ottobre, Volvo XC40 a batterie anticipa un infotainment tutto nuovo, perch&eacute; &ldquo;gira&rdquo; su Android in una specifica ritagliata su misura, che vuol dire anche applicazioni ottimizzate nei comandi.  Si far&agrave; tutto, o quasi, attraverso istruzioni vocali. Il Google Assistant non solo permette il controllo di dispositivi casalinghi connessi mentre si &egrave; in auto, ma gestisce funzioni dei veicolo e modifica parametri come la temperatura del climatizzatore, l&rsquo;impostazione di una destinazione sul navigatore satellitare, la riproduzione musicale, l&rsquo;utilizzo di Spotify, l&rsquo;invio di messaggi. MAPS IN TEMPO REALE UN AIUTO PER GLI ADAS La &ldquo;triade&rdquo; Google centrale in Android Automotive OS &egrave; composta dal Play Store &ndash; market dal quale scaricare le app dedicate e ottimizzate -, l&rsquo;Assistant e Google Maps. Quest&rsquo;ultimo va oltre le indicazioni da tradizionale navigatore. Legg anche: XC40 elettrica, emissioni 0 bagagli +30 Volvo XC40 elettrica vedr&agrave; gli Adas utilizzare informazioni di Maps, il traffico in tempo reale, la conformazione del percorso, la presenza di limiti di velocit&agrave;, cos&igrave; da migliorare il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida, sempre gestiti dai sensori installati dietro la calandra. Maps e i dati sul traffico in tempo reale serviranno al sistema operativo per offrire attivamente un&rsquo;alternativa di percorso e l&rsquo;indicazione dei punti di ricarica pi&ugrave; vicini. Dell&rsquo;aggiornamento over-the-air, va detto che XC40 a batterie sar&agrave; la prima volto a offrire l&rsquo;upgrade del sistema operativo, che permetter&agrave; di avere a bordo sempre un Android Automotive OS al passo con gli sviluppi prodotti. VOLVO ON CALL E GESTISCI DA REMOTO In un ecosistema interamente firmato Android, i servizi Volvo On Call restano parte integrante delle possibilit&agrave; di controllo dell&rsquo;auto a distanza. Si potr&agrave; continuare a gestire la climatizzazione da remoto, l&rsquo;apertura/chiusura del veicolo, individuare l&rsquo;auto dallo smartphone, condividere XC40 mediante chiave digitale.       

L'infotainment di XC40 a batterie avr&agrave; un sistema operativo Android, specifico per l'impiego auto e con un Maps evoluto. Android Automotive OS sar&agrave; aggiornabile over-the-air

Volvo XC40 elettrica, Android Automotive all'esordio

        Annunciate caratteristiche di riferimento sulla sicurezza che sapr&agrave; garantire Volvo XC40 elettrica, emergono i dettagli relativi alle novit&agrave; stilistiche, che saranno anche funzionali. Debutto il prossimo 16 ottobre, per il suv a batterie, opera prima nell&rsquo;elettrificazione completa da parte del marchio svedese. L&rsquo;adeguamento delle strutture di sicurezza, con una progettazione specifica degli elementi di assorbimento degli urti anteriori e al posteriore, ha aperto nuove possibilit&agrave; quanto al volume di carico. BAGAGLIAIO ANCHE DAVANTI Il posizionamento del motore elettrico anteriore pi&ugrave; in basso e gli ingombri inferiori,&nbsp;infatti, liberano spazio che i progettisti hanno convertito in un piccolo vano di carico, 30 litri da sommare al volume posteriore.   Dovrebbe restare invariata la capacit&agrave; del bagagliaio principale, vista la modularit&agrave; dell&rsquo;architettura CMA e la previsione di batterie installate internamente al passo. CALANDRA MASCHERA DEGLI ADAS Visivamente sar&agrave; una Volvo XC40 immediatamente diversa, i designer hanno scelto la trasformazione della calandra con griglia parzialmente aperta in un elemento completamente chiuso, in tinta con la carrozzeria, sempre completo di cornice. Leggi anche: Volvo XC40 elettrica, primatista in sicurezza Nasconde parte dei sensori dei sistemi di assistenza alla guida, una nuova generazione che Volvo introdurr&agrave; con l&rsquo;elettrica, sensori sviluppati da Zenulty.  Di serie, XC40 elettrica, offrir&agrave; l&rsquo;abbinamento bicolore con tetto nero e 8 diverse colorazioni di carrozzeria, scelta di cerchi in lega da 19 o 20 pollici e interni con rivestimenti ottenuti da materiali riciclati.       

Il vano anteriore offrir&agrave; 30 litri aggiuntivi, ottenuti grazie al posizionamento del motore elettrico pi&ugrave; in basso rispetto al termico. Design di XC40 a batterie caratterizzato dalla calandra chiusa e in tinta

Volvo XC40 elettrica: emissioni zero, bagagli +30

        Sostituire il motore termico con l&rsquo;elettrico, trovare lo spazio necessario per installare le batterie ed ecco fatta&nbsp;Volvo XC40 elettrica. A ottobre, il 16, la presentazione. La realt&agrave; &egrave; un po&rsquo; pi&ugrave; complessa di quanto non lasci immaginare la modularit&agrave; dell&rsquo;architettura CMA, ossatura delle Volvo di segmento C portata al debutto da XC40 nelle varianti con motore termico e ibrido plug-in. Il marchio svedese fa della sicurezza attiva e passiva un imperativo, com&rsquo;&egrave; naturale. Cos&igrave;, gli interventi per arrivare alla versione elettrica di Volvo XC40 vanno ben oltre la sostituzione del motore. STRUTTURE DI CRASH RIPENSATE&nbsp; I tecnici hanno riprogettato l&rsquo;intero frontale, sotto la carrozzeria, per assicurare l&rsquo;ottimale protezione dei passeggeri. Una necessit&agrave;, vista l&rsquo;assenza del motore termico e il diverso dissipamento dell&rsquo;energia in caso di incidente. &Egrave; stato rinforzato il frontale e sviluppato un telaio in alluminio intorno al pacco batterie, cos&igrave; da creare un&rsquo;area integrata con la scocca di deformazione progressiva.  Modifiche che hanno interessato anche il retrotreno, dove il motore elettrico &ndash; una seconda unit&agrave; si intravede anche sull&rsquo;asse anteriore &ndash; &egrave; strutturale, con l&rsquo;obiettivo di migliorare la distribuzione dell&rsquo;energia e alleggerire le ripercussioni direttamente sull&rsquo;abitacolo e i passeggeri. ADAS, NUOVI SENSORI AL DEBUTTO La prima Volvo elettrica &ndash; ricordando come Polestar sia un&rsquo;entit&agrave; indipendente &ndash; reclama la palma di una delle auto pi&ugrave; sicure mai costruite. Per gli interventi sul telaio e per l&rsquo;evoluzione che lancer&agrave; sui sistemi di assistenza alla guida, nel dettaglio utilizzer&agrave; una nuova gamma di sensori, tra radar, telecamere e ultrasuoni, sviluppati da Zenulty, joint venture a firma Volvo e Veoneer. La suite di sensori andr&agrave; anche sui modelli futuri Volvo e si caratterizza per la scalabilit&agrave; verso sviluppi tecnologici futuri.       

La tradizione Volvo in materia di protezione dei passeggeri trover&agrave; nel progetto XC40 elettrico un modello di riferimento assoluto, promette il marchio

Volvo XC40 elettrica, primatista in sicurezza

        &Egrave; una proiezione su un futuro ancora da definire, specialmente sul piano normativo. Volvo e Uber, in materia di guida autonoma, collaborano dal 2016 allo sviluppo di una piattaforma che, finora, ha visto sulla flotta di veicoli impiegati su strada - autorizzati a condurre i test - la presenza a bordo di un addetto alla supervisione del sistema, in grado di intervenire in caso di necessit&agrave;. Da Uber Advanced Technologies arriva il Lidar installato sul tetto della Volvo XC90, modello pronto per guidare da solo. Ai dispositivi di mappatura dell&rsquo;ambiente intorno al veicolo e di rilevamento delle distanze si somma la componente software. Sviluppo che si innesta su un&rsquo;architettura Volvo dotata di una serie di sistemi di backup, in grado di intervenire sul veicolo e fermarlo in caso di un qualsiasi malfunzionamento. Sterzo, freni e batteria, ciascuno ha un sistema &ldquo;gemello&rdquo;, pronto a subentrare per garantire la sicurezza delle operazioni autonome. Non solo Lidar, ma anche una gamma di sensori a ultrasuoni, installati sul frontale, le minigonne, in coda, abbinate a telecamere con sistemi di pulizia dedicata, concorrono a sviluppare la ricostruzione a 360 gradi, sulla quale inserire la componente Lidar propria di Uber.  GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 4 IN FUTURO Da una prospettiva molto avanzata sulla guida autonoma, al momento pi&ugrave; dei tempi e delle normative, si parte per anticipare l&rsquo;introduzione, nel corso del prossimo decennio, di una forma ancor pi&ugrave; avanzata dell'attuale Livello 2, di guida autonoma sulle Volvo che nasceranno dall&rsquo;architettura SPA2. Individua indirettamente modelli come S90, V90 e XC90, nonch&eacute; le recenti S60, V60 e XC60. Potrebbe toccare alla prossima generazione delle serie &ldquo;90&rdquo; di Volvo introdurre una guida autonoma specifica per determinati scenari, come la marcia in autostrada o su tangenziali, senza il bisogno di una supervisione del guidatore. Oltre il Livello 3, quindi. &ldquo;Crediamo che la tecnologia di guida autonoma ci permetter&agrave; di migliorare ulteriormente la sicurezza, fondamento della nostra compagnia. Entro la met&agrave; del prossimo decennio ci aspettiamo che un terzo di tutte le auto che venderemo siano completamente autonome.  Il nostro accordo con Uber sottolinea l&rsquo;ambizione di essere il fornitore prescelto dalle societ&agrave; di riferimento nel settore dei servizi di trasporto con un rider&rdquo;, ha commentato il presidente di Volvo Cars, Hakan Samuelsson. Cautela sul possibile impiego futuro di una flotta di auto destinate a servizi di ride-hailing e completamente autonome, senza operatore a bordo, assolutamente d&rsquo;obbligo. Volvo: il limite di velocit&agrave; &egrave; a 180 km/h        

La collaborazione tra Volvo e Uber si &egrave; concretizzata in un'architettura finale per la guida autonoma, da destinare in futuro alle flotte dei servizi per la mobilit&agrave;. Sulle Volvo di alta gamma, a met&agrave; del prossimo decennio, arriveranno contenuti di guida autonoma limitata a determinate aree

Volvo, guida autonoma avanzata sulle SPA2 del prossimo decennio

Continua l&rsquo;impegno delle filiali italiane di Volvo per la lotta alle plastiche nei nostri mari. L&rsquo;anno scorso l&#39;azienda aveva gi&agrave; sposato la causa del progetto &quot;LifeGate PlasticLess&quot;, dedicato proprio alla riduzione delle plastiche, e posato tre dispositivi Seabin nei porti di Marina di Varazze, Marina di Cattolica e Venezia Certosa Marina.    Volvo XC40 elettrica si scoprir&agrave; a fine anno  L&#39;uso dei dispositivi Seabin  I Seabin vengono utilizzati per raccogliere i rifiuti galleggianti: uno solo di essi &egrave; in grado di recuperare circa 1,5 kg di detriti al giorno, quindi mezza tonnellata di rifiuti all&rsquo;anno comprese le microplastiche - pericolose poich&eacute; vengono ingerite dai pesci e quindi all&rsquo;interno della nostra catena alimentare - fino a 2 mm di diametro e le microfibre fino a 0,3 mm. Ecco i porti in questione dove i Seabin saranno utilizzati:    Nel 2019 il progetto di Volvo si amplia, con le varie concessionarie italiane pronte a disseminare i Seabin lungo i pi&ugrave; importanti litorali della nostra costa: un&rsquo;espansione che coinvolge un ampia porzione di territorio, da Lecce a Pescara, passando per Cagliari e Ravenna.    Le dichiarazioni di Volvo&nbsp;  &ldquo;Volvo ritiene che Sostenibilit&agrave; e Rispetto per l&rsquo;Ambiente siano doveri imprescindibili per ciascuno di noi&rdquo;, ha dichiarato Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia. &ldquo;Ma non solo a parole, bens&igrave; anche nei fatti. Per questo abbiamo deciso di ribadire e rafforzare il nostro impegno per limitare la diffusione delle plastiche nei nostri mari, quelli che tanto amiamo e che per questo dobbiamo proteggere.   Quanto stiamo facendo &egrave; la dimostrazione di come l&rsquo;approccio di Volvo ai temi della sostenibilit&agrave; sia ad ampio raggio. Non si tratta solo di costruire auto che inquinano il meno possibile, grazie ad esempio all&rsquo;elettrificazione. La sfida per un&rsquo;azienda moderna che voglia contribuire concretamente a un futuro sostenibile si gioca su pi&ugrave; fronti e coinvolge ogni aspetto che possa compromettere l&rsquo;equilibrio del sistema di cui facciamo parte. La responsabilit&agrave; &egrave; di tutti e a questa non ci si pu&ograve; sottrarre&rdquo;.    Il sostegno a &quot;LifeGate PlasticLess&quot; rientra nell&rsquo;impegno di Volvo nel recupero e nella salvaguardia ambientale, un obiettivo che viene rilanciato anche nei suoi prodotti. Basti pensare ai premi ricevuti dalla Casa svedese per la realizzazione di XC60 T8 Twin Engine, SUV ibrido plug-in che pu&ograve; vantare un&rsquo;alta percentuale di componenti in plastica riciclata. 

La filiale italiana della Casa svedese rinnova il sostegno al progetto &ldquo;LifeGate PlasticLess&rdquo; per la salvaguardia delle nostre acque. Molti concessionari posizioneranno dei dispositivi Seabin in alcuni dei pi&ugrave; importanti litorali del Paese per raccogliere rifiuti

Volvo LifeGate PlasticLess: meno plastiche nei mari italiani

        Dietro l&rsquo;angolo c&rsquo;&egrave; l&rsquo;elettrico, il primo con il logo Volvo sulla calandra. Volvo XC40 elettrica verr&agrave; presentata entro fine anno e andr&agrave; ad arricchire l&rsquo;ampia offerta di motori termici e, dal prossimo novembre, la produzione di ibride plug-in, con un T5 Twin Engine in arrivo. Green come pu&ograve; essere un ibrido con motore 1.5 litri benzina 3 cilindri supportato dal motogeneratore elettrico da 82 cavalli e in grado di assicurare un'autonomia di marcia a zero emissioni di circa 50 km. ANCHE A BATTERIE RESTER&Agrave; XC40 DI SEMPRE L'elettrico di XC40 ricever&agrave; i logici&nbsp;affinamenti estetici di dettaglio, funzionali alle diverse esigenze di raffreddamento. Peraltro, la formula del suv compatto proposta da Volvo &egrave; risultata di assoluto successo, XC40 Auto dell&rsquo;Anno 2018 e tra i modelli pi&ugrave; venduti dalla casa svedese.&nbsp; L&rsquo;architettura modulare CMA, impiegata anche su Polestar 2 - crossover a batterie dalla connotazione pi&ugrave; marcatamente sportiva, di quanto non far&agrave; l&rsquo;interpretazione XC40 - offre la versatilit&agrave; necessaria per realizzare tre differenti schemi propulsivi. Volvo, da V40 a un crossover compatto SUV COMPATTI ED ELETTRICI, INIZIA IL CONFRONTO All&rsquo;ufficialit&agrave; di un debutto nel 2019, riportata da Automotive News, non si legano particolari indizi sulle caratteristiche tecniche. Per il segmento nel quale andr&agrave; a misurarsi, sar&agrave; uno tra i primissimi suv compatti elettrici a essere presentato nella versione pronta per il mercato &ndash; un gradino sotto BMW iX3, diretto richiamo a un progetto derivato da una piattaforma comune tra ibrido, elettrico e termico &ndash;. Segmento C nel quale Volkswagen far&agrave; il proprio ingresso con i progetti ID. Crozz, su architettura MEB, dal 2020. E al 2020 guarda, per la produzione, XC40 elettrica. Volvo annuncia il limite a 180 km/h BATTERIE E MOTORI PER CONTENERE IL PREZZO Il posizionamento atteso si pu&ograve; apprezzare meglio guardando all'offerta Polestar 2, dichiaratamente prestazionale e al confronto diretto con Model 3. Si posizioner&agrave; sui 40 mila euro con il powertrain da 408 cavalli e due motori elettrici, alimentati dal pacco batterie da 78 kWh. La visione a marchio Volvo &egrave; destinata a collocarsi su una fascia di prezzo inferiore, con la &ldquo;leva&rdquo; tecnica delle batterie e del numero di motogeneratori da azionare per proporsi sul mercato con un attacco ancor pi&ugrave; competitivo.       

La piattaforma CMA &egrave; comune a Polestar 2, rispetto alla quale dovrebbe avere un differente posizionamento sul mercato. XC40 diventa il primo modello Volvo a batterie ad annunciare il debutto&nbsp;

Volvo XC40 elettrica si scoprirà a fine anno

Da maggio in produzione, ma ordinabile sin da subito. Sono i tempi legati a Volvo XC90 restyling. Il SUV arriva al traguardo di met&agrave; carriera e cambia leggermente stile, migliora i contenuti tecnologici e quelli multimediali ma, soprattutto, &egrave; il modello col quale annunciare il mild-hybrid e il recupero d&rsquo;energia in frenata abbinato al sistema brake-by-wire.&nbsp;    La famiglia di motorizzazioni turbo benzina T5 e T6, con motore 2 litri rispettivamente da 250 e 310 cavalli, continua a far parte dell&rsquo;offerta. L&rsquo;ibrido plug-in T8 Twin Engine guadagna cavalli ed efficienza, arriver&agrave; a esprimere 420 cavalli di sistema e adotta un pacco batterie da 11,6 kWh contro i 10,4 kWh proposti finora, variazione che si riflette sull&rsquo;autonomia di marcia in modalit&agrave; elettrica, da 40 passa a 45 km nel ciclo WLTP.  Per un affinamento tecnologico dell&#39;ibrido plug-in, arriva una novit&agrave; assoluta, con il volto del mild-hybrid e una sigla, Volvo XC90 B5, tra le prime a essere commercializzata nei prossimi mesi. Si tratta di un turbodiesel 2 litri da 235 cavalli e 480 Nm, in grado di recuperare energia in frenata, motogeneratore accreditato di una potenza di 10 cavalli, e operare in abbinamento a un sistema brake-by-wire ancora non illustrato nel suo funzionamento nel dettaglio.  Un &ldquo;classico&rdquo; brake-by-wire vorrebbe un&rsquo;unit&agrave; elettrica a gestire la ripartizione della forza frenante, mediante le pinze freno su ciascuna ruota per variare la quota di pressione idraulica nell&rsquo;impianto, in funzione dell&rsquo;intensit&agrave; del recupero energetico attuato dal motogeneratore. Sistema che ha guadagnato l&rsquo;attualit&agrave; negli anni scorsi grazie alle competizioni, con un brake-by-wire destinato solo all&rsquo;asse posteriore, dove operava in simbiosi con i sistemi (il Kers in Formula 1) di recupero e sviluppo dell&rsquo;energia. Parentesi sportiva per dire dei &ldquo;natali&rdquo; del brake-by-wire in epoca recente.  L&rsquo;impiego dell&rsquo;ibrido leggero assicura un risparmio pari al 15% alla voce consumi ed emissioni inquinanti, su XC90 restyling. Alla XC90 B5 si affiancheranno anche altre due varianti: mild-hybrid benzina, B5 e B6. Quanto a Volvo XC60, avr&agrave;, in aggiunta, un mild-hybrid Diesel B4. Percorso di elettrificazione che interesser&agrave; anche altri modelli della gamma Volvo, a partire dai turbo benzina T6 &ndash; con uguale batteria e sistema brake by wire del T8 Twin Engine &ndash; per proseguire con le declinazioni T5 e, su XC40, T4.  Esaminate le novit&agrave; tecniche, resta da dire degli interventi stilistici. Il suv adotta una calandra leggermente rinnovata, propone nuove colorazioni e, soprattutto, configurazioni dell&rsquo;abitacolo. Dai 5 posti &ldquo;standard&rdquo; si potr&agrave; optare per la configurazione Excellence 4 posti, la variante 7 posti, oppure, un&rsquo;intermedia 6 posti con tre file ciascuna con due sedute. L&rsquo;elevata qualit&agrave; della vita a bordo respirer&agrave; un ambiente rinnovato grazie ai rivestimenti in misto lana, altra novit&agrave; del restyling.  Sul fronte della multimedialit&agrave;, va detto dell&rsquo;integrazione di Android Auto, oltre al gi&agrave; presente Apple CarPlay, nonch&eacute; della app Spotify. Gli ADAS, infine, proporranno i sistemi City Safety con riconoscimento di ciclisti, pedoni e animali di grossa taglia e l&rsquo;Oncoming Lane Mitigation portato al debutto dal suv XC60.&nbsp; 

Il SUV aggiorna il design e rinnova l&#39;ibrido plug-in T8 Twin Engine, con una batteria pi&ugrave; grande e il sistema brake-by-wire: centrale per realizzare il mild-hybrid B5, diesel e benzina

Volvo XC90: restyling col mild hybrid B5

        Ha rinnovato l&rsquo;intera famiglia di modelli, o quasi. Resta un tassello, Volvo V40, da traghettare nel futuro. E Volvo lo far&agrave; nel volgere di 24 mesi, proiezione data dal responsabile della divisione auto nell&rsquo;area EMEA per scoprire il nuovo modello che, indirettamente, prender&agrave; il posto della berlina compatta.&nbsp; La tipologia di carrozzeria, nel segmento di riferimento, non &egrave; trainante come riesce a esserlo, ancora, nella fascia superiore del mercato. Le case scommettono su una puntata pressoch&eacute; certa: la crescita esponenziale dei suv e crossover compatti e sub-compatti nei prossimi anni. L&rsquo;accelerazione sar&agrave; continua e, per intercettare la tendenza del mercato, il marchio svedese svilupper&agrave; un progetto rialzato da terra. La direzione intrapresa da altri marchi premium &egrave; chiara: specializzare suv, crossover e crossover-coup&eacute;: vedi BMW con X2, Audi e la prossima Q3 Sportback/Q4, Mercedes a rilanciare con GLB accanto a GLA che rester&agrave; una proposta di berlina crossoverizzata. Ad Autocar, Lex Kerssemakers traccia di fatto l&rsquo;identikit della proposta Volvo di segmento C premium destinata al debutto su strada nel volgere di 2 o 3 anni: piattaforma CMA (elettrificazione imprescindibile, ibrido o full electric), &egrave; l'architettura modulare sulla quale nasce gi&agrave; Volvo XC40 e far&agrave; da ossatura per Polestar 2; dovr&agrave; avere uno stile coinvolgente e proporzioni tali da garantire una facilit&agrave; d&rsquo;accesso a bordo propria dei suv. Ma non sar&agrave; un suv, anche perch&eacute; esiste gi&agrave; Volvo XC40, Auto dell&rsquo;Anno 2018, a presidiare il segmento. Si fa strada, cos&igrave;, l&rsquo;ipotesi concreta che il gruppo di designer diretti da Thomas Ingenlath possa essere al lavoro su un crossover dalla coda filante. A ripescare tra le show car presentate negli ultimi anni, accanto alla Concept 40.1 dalla quale si &egrave; giunti a Volvo XC40 c&rsquo;era Concept 40.2 (in foto), proposta ispiratrice di Polestar 2 e il crossover elettrico che potrebbe suggerire in parte la via che porter&agrave; alla Volvo compatta chiamata a rimpiazzare V40.       

Nei piani della casa svedese c'&egrave; un progetto diverso dall'attuale berlina, chiamato a prenderne il posto. Potrebbe avere le proporzioni di crossover sportivo, da affiancare al suv XC40

Volvo, da V40 a un futuro compatto e crossover

        Volvo legata sempre di pi&ugrave; con la Cina. La Casa svedese, di propriet&agrave; di Geely ufficialmente dal 2010, ha stretto un accordo con Baidu, il concorrente cinese di Google, per lo sviluppo della guida autonoma. Il progetto &egrave; di produrre e breve medio termine vetture dotate del self-drive da commerciare sul mercato cinese sia a privati, sia a flotte. Auto con guida autonoma di livello 4, quindi col conducente e i comandi ancora presenti I compiti sono cos&igrave; divisi. Volvo si dedicher&agrave; alla produzione delle vetture, con i massimi sistemi di sicurezza. Baidu implementer&agrave; la sua piattaforma di guida autonoma, la Apollo, che sta sviluppando con altre aziende di spicco, quali Ford, Microsoft, Daimler, TomTom e Nvidia. Una sinergia molto importante, per il primo mercato mondiale di auto. Hakan Samuelsson, amministratore delegato di Volvo, non nasconde la sua soddisfazione. &ldquo;Assieme a Baidu compiamo un grande passo avanti nella commercializzazione di auto a guida autonoma. In Cina c&rsquo;&egrave; un fortissimo sviluppo di queste settore. Baidu &egrave; un protagonista assoluto. Per Volvo, come fornitore, si tratta di una opportunit&agrave; speciale&rdquo;.       

La Casa di propriet&agrave; di Geely, stringe un accordo col concorrente cinese di Google

Volvo e Baidu, alleanza per la guida autonoma

C&rsquo;&egrave; un fil rouge tra Cina e Usa, almeno tra aziende. Volvo, di propriet&agrave; Geely, ha annunciato un accordo con Nvidia, colosso americano dei processori e dei chip. Una sinergia cruciale, per sviluppare l&rsquo;intelligenza artificiale necessaria per la guida autonoma del futuro.  Propriet&agrave; cinese, auto svedese con sistema americano. Il nucleo elaborativo del microprocessore sar&agrave; basato sulla tecnologia DRIVE AGX Xavier di NVIDIA. Permetter&agrave; a Volvo di implementare una piattaforma informatica avanzata per le sue nuove auto basate sulla piattaforma modulare SPA 2 (acronimo di &nbsp;Architettura di Prodotto Scalabile).  I frutti su strada si vedranno dopo il 2020 e porteranno in azione i sistemi di guida autonoma, la connettivit&agrave; e l&rsquo;elettrificazione.  Tutto insieme, DRIVE AGX Xavier garantisce una velocit&agrave; di calcolo elevatissima. Fondamentale per gestire tutti i parametri: qualit&agrave; ed efficienza della guida, sicurezza e infotainment. Le Volvo del self drive di prossima generazione sarano sempre monitorate, internamente ed esternamente, dal nucleo elaborativo made in USA. 

Chip a stelle e strisce per l&#39;auto un po&#39; svedese un po&#39; cinese

Guida autonoma totale, Volvo sceglie Nvidia

Che dobbiate addentrarvi o meno nello skogen - che &egrave; foresta alle latitudini nordiche &quot;a un passo&quot; dal Circolo polare -, nuova Volvo V60 Cross Country non &egrave; un semplice rinnovare la tradizione ventennale delle wagon tutto-terreno del marchio. &Egrave;, piuttosto, un&rsquo;offerta interessante e alternativa al suv. Integrale di serie, con un&rsquo;altezza da terra davvero superiore rispetto a V60, va ben oltre le operazioni tutte scudi protettivi e look da off-roader senza sostanza.    Cross Country, in off-road, ci va e l&rsquo;esperienza Volvo assicura prestazioni adeguate. Non solo grazie alla modalit&agrave; di guida specifica, ma grazie alla presenza delle quattro ruote motrici, di un dispositivo elettronico di ripartizione della coppia in curva sulle ruote con maggior presa (Corner Traction Control) e di un&rsquo;altezza libera da terra di 21 centimetri. Sono 7,5 quelli in pi&ugrave; rispetto a una normale Volvo V60, valore che porta l&rsquo;altezza complessiva a 150 centimetri. Si solleva da terra grazie a sospensioni modificate e in grado di offrire tutto un altro isolamento della cassa dalle asperit&agrave; sugli sterrati.  Volvo annuncia le novit&agrave; con un po&rsquo; di mistero, senza dettagliare a fondo gli interventi sull&rsquo;assetto. Dall&rsquo;offerta suv, che nel segmento delle medie vuol dire Volvo XC60, arrivano dispositivi come l&rsquo;Hill Descent Control, che aiuta a conservare la velocit&agrave; impostata nelle discese pi&ugrave; ripide e a bassa aderenza. La suite di sistemi di assistenza &egrave; al top, mutuata dalla famiglia Volvo SPA, architettura modulare delle Volvo &quot;grandi&quot; (e medie). Il Pilot Assist torna utile quando dagli skogen, dalle foreste, si torna sulle autostrade (scopri come va il sistema su strada): fino a 130 km/h anche V60 Cross Country sar&agrave; in grado di gestire in autonomia la marcia, sotto la stretta supervisione del guidatore.  Nuova Volvo V60, la prova: ambizioni paterne  Sicurezza, ancora, per dire del pacchetto City Safety. Anche qui, non una novit&agrave;. Statisticamente sar&agrave; pi&ugrave; probabile che torni utile la funzione di frenata automatica nel caso in cui si rischi l&rsquo;incidente con animali di grande taglia. A richiesta, invece, si potr&agrave; integrare la dotazione con il Cross Traffic Alert.  Le motorizzazioni inizialmente disponibili su nuova Volvo V60 Cross Country saranno il turbo benzina 2 litri T5 - 250 cavalli e 350 Nm, in grado di correre fino ai 230 km/h e accelerare in 6&rdquo;8 da 0 a 100 km/h - con cambio automatico 8 marce di serie e il Diesel 2.0 D4, un 190 cavalli da 400 Nm, adeguato nelle prestazioni che sapr&agrave; offrire nel muovere i 1.865 kg di massa della all-road: 210 km/h e 8&rdquo;2 in accelerazione.  La gamma si completer&agrave; con le versioni ibride plug-in Twin Engine e delle attese motorizzazioni mild-hybrid con sistema a 48 volt.  Volvo XC60, primo contatto: sempre pi&ugrave; automatismi 

21 anni dopo la prima station wagon media Cross Country, Volvo rilancia con la nuova generazione. Un turbo benzina e un Diesel aspettando l&#39;ibrido plug-in e il mild-hybrid. Con 4x4 e altezza da terra superiore a V60 promette di essere una valida alternativa al suv

Nuova Volvo V60 Cross Country, doti da suv formato wagon

Visioni autonome di altissimo profilo, destinate a trasformare l&#39;idea stesso di mobilit&agrave; privata. Volvo 360c Concept la cataloghi tra le auto, oggi, pur essendo concettualmente un servizio. E non necessariamente legato al solo trasporto. Non c&rsquo;&egrave; veicolo completamente autonomo che non riscriva completamente lo schema dell&rsquo;abitacolo. Logico, venendo meno i vincoli legati a un guidatore.  Gli interni possono diventare spazio di lavoro in un ufficio viaggiante, oppure confortevole lounge per viaggi su distanze relativamente brevi &ndash; e qui, per le case auto, si pu&ograve; aprire un business inedito &ndash;, salotto o, ancora, spazio per l&rsquo;intrattenimento. In auto si salir&agrave; prelevati a domicilio, su richiesta, e trasportati a destinazione. Lo spazio-tempo posto in mezzo, da utilizzare per altre attivit&agrave; che non siano la guida. Un sogno per tanti, un incubo per molti. Il piacere di guida probabilmente trover&agrave; altre espressioni.    Dicevamo del business alternativo che potrebbe proporsi alle case automobilistiche, su tutte, la possibilit&agrave; di trasformare veicoli autonomi come Volvo 360c Concept in un&rsquo;alternativa al trasporto aereo a corto raggio, con il comfort e l&#39;esclusivit&agrave; di un mezzo tutto a propria disposizione. &laquo;La 360c esplora le possibilit&agrave; che si aprono nel momento in cui si elimina il conducente in carne e ossa, sfruttando la maggiore libert&agrave; che ci&ograve; implica in termini di design costruttivo e di utilizzo del tempo di trasferimento, offrendo uno scorcio di come la tecnologia di guida autonoma potr&agrave; cambiare il mondo per come lo conosciamo. Le possibilit&agrave; sono infinite&raquo;, ha commentato Marten Levenstam, vice presidente senior responsabile della Corporate Strategy di Volvo Cars.  Una tale prospettiva supera ovviamente il concetto di propriet&agrave; dell&rsquo;auto, basta un abbonamento per sfruttare il servizio, quando necessario. Volvo 360c &egrave; un&rsquo;elettrica autonoma interessante anche per altre soluzioni, due su tutte. La guida via via pi&ugrave; assistita, fino alla completa automazione, sar&agrave; processo che porter&agrave; in strada veicoli con diversi livelli di automazione. E da Volvo arriva la proposta di uno standard globale di comunicazione da parte dei mezzi privi di conducente agli altri utenti della strada.  Chi, ancora, guider&agrave; personalmente l&#39;auto, come si interfaccer&agrave; con i veicoli del tutto autonomi? Un sistema di indicazioni acustiche, visive, l&rsquo;impiego di colori, sui mezzi autonomi - anticipato da Volvo - consentir&agrave; ad altri automobilisti, pedoni, ciclisti, di capire le intenzioni del veicolo autonomo. Informazioni &ldquo;passive&rdquo;, non indicazioni attive su cosa dovranno fare i guidatori in carne e ossa o i pedoni. La confusione aumenterebbe, dalle analisi condotte da Volvo.  Il secondo aspetto interessante, di fatto una necessit&agrave; visto lo stravolgimento degli interni, &egrave; nella sperimentazione di una &ldquo;coperta di sicurezza&rdquo;, che protegga i passeggeri della Volvo 360c in caso di incidente mentre si &egrave; a bordo in modalit&agrave; &ldquo;riposo&rdquo;, quindi sdraiati sulle sedute. Una protezione simile a quella assicurata dalla cintura di sicurezza ma trasformata in una coperta avvolgente. 

Concept elettrico e autonomo, Volvo immagina la 360c come un servizio per la mobilit&agrave; on demand, in grado di essere competitivo nel confronto con le tratte aeree a corto raggio

Volvo 360c Concept, oltre l&#39;auto la sfida al settore aereo

Lo stupore in realt&agrave; si ebbe un anno fa. Non oggi, con la conferma di una Volvo XC90 di terza generazione che sar&agrave; esclusivamente suv elettrificato: ibrido plug-in o elettrico a batterie. Dal 2021 verr&agrave; assemblato nel nuovo stabilimento di Charleston, inaugurato con il lancio di Volvo S60, a sua volta primo modello del marchio a rinunciare a qualsiasi motorizzazione Diesel. Nel luglio di un anno fa arriv&ograve; la mossa che batt&eacute; sul tempo gli avversari: Volvo dal 2019 avrebbe prodotto solo auto con un qualche livello di assistenza elettrica ai motori termici benzina.   Il piano si &egrave; delineato sin da subito con contorni chiari: tre modelli elettrici a batteria tra il 2019 e il 2021, pi&ugrave; due a marchio Polestar, che seguir&agrave; la sportivissima e coinvolgente coup&eacute; ibrida 1 con una 2 berlina elettrica. I modelli Volvo elettrici a batteria saranno anzitutto XC40, il suv compatto rappresenter&agrave; il modello d&rsquo;esordio nel settore delle zero emissioni. Sviluppato su pianale CMA verr&agrave; prodotto in Cina ed esportato globalmente. Arriver&agrave; nel 2019. Poi toccher&agrave; a Volvo XC90 nel 2021. Il terzo tassello potrebbe interessare ancora un modello compatto, probabilmente la seconda generazione di Volvo V40, ultimo progetto da modernizzare e introdurre al pianale modulare CMA.   Quanto a XC90, Hakan Samuelsson, a.d. di Volvo Cars, ha confermato ad Auto Express il procedere secondo i piani, ovvero, i modelli gi&agrave; sul mercato progressivamente lasceranno spazio a un&#39;offerta interamente elettrificata e il rinnovamento generazionale verr&agrave; utilizzato per lanciare le nuove soluzioni elettriche e ibride plug-in.  XC90 ha debuttato nel 2014 (commercializzazione dal 2015) e tra un anno potrebbe beneficiare di un restyling, per procedere poi verso la terza generazione. La produzione dal 2021 accorcia il ciclo vitale a 7 anni, visto l&rsquo;orizzonte di una commercializzazione dal 2022. Accanto alla variante elettrica a batterie &ndash; destinata a utilizzare la sigla Pure, mentre Twin Engine rester&agrave; l&rsquo;identit&agrave; delle ibride plug-in &ndash; potrebbero emergere altre opzioni di elettrificazione, come il mild-hybrid a 48 volt, salvo voler proporre l&#39;ibrido leggero su modelli di segmento inferiore.  Volvo XC90 vs Audi Q7, scontro tra titani: la prova  Il pianale SPA, sul quale nascono i modelli dalla Serie 60 in su, verr&agrave; sviluppato in SPA2 e consentir&agrave; di installare sulla medesima piattaforma tanto soluzioni ibride che elettriche a batteria, versatilit&agrave; comune all&rsquo;architettura CMA. 

Il suv avr&agrave; una versione elettrica accanto alle ibride plug-in benzina, seguendo il piano di conversione dell&#39;intera gamma Volvo all&#39;elettrificazione. Dal 2021 si far&agrave; negli USA. Pure e Twin Engine per distinguere EV e ibride?

Nuova Volvo XC90, avanti tutta con l&#39;elettrificazione

XC40 sar&agrave; la prima auto elettrica al 100% di Volvo. La scelta del Marchio svedese di propriet&agrave; cinese (Geely) &egrave; caduta sul modello probabilmente pi&ugrave; trasversale. Il SUV compatto, genere gradito in quasi tutti i mercati di riferimento del brand. Non un modello di nicchia, che passerebbe inosservato in caso di modesto successo, ma un best seller, a dimostrazione che la fiducia nelle auto a batteria &egrave; totale.  L&rsquo;annuncio &egrave; stato dato in occasione della presentazione della berlina S60, a Charleston, in Carolina del Sud, dove Volvo produrr&agrave; per la prima volta un&rsquo;auto sul mercato statunitense. Un annuncio ufficiale, per bocca di Thomas Ingenlath, direttore del design Volvo. &ldquo;La nostra prima auto elettrica non sar&agrave; un modello esotico. Far&agrave; semplicemente parte della nostra gamma standard. Il nostro obiettivo &egrave; portare in strada versioni totalmente elettriche delle nostre vettura attualmente a motore termico&rdquo;.  XC40 era da tempo la candidata principale, e quasi unica, a questo ruolo. Volvo aveva annunciato che la prima full electric sarebbe stata realizzata sulla piattaforma CMA e che sarebbe stata compatta. XC40 EV sar&agrave; prodotta in Cina, primo mercato di questa tipologia di auto. L&rsquo;autonomia dovrebbe essere di circa 500 km con le batterie modulari nella versione pi&ugrave; performante. 

I vertici del marchio di G&ouml;teborg hanno confermato che la svolta verso le emissioni zero partir&agrave; proprio dal SUV compatto Auto dell&#39;Anno 2018

Volvo XC40, sar&agrave; lei la prima svedese al 100% elettrica

Volvo sbarca negli USA e Volvo S60 &egrave; una sorta di Mayflower che da Goteborg approda a Charleston, South Carolina, primo impianto del marchio svedese in terra statunitense. La produzione - rivolta al mercato americano e all&#39;esportazione - avverr&agrave; nella nuova fabbrica che, dal 2021, assembler&agrave; anche la prossima generazione di XC90.    Scoperta Volvo V60 e le sue doti dinamiche (leggi la prova su strada) oltre alla generosit&agrave; nell&rsquo;accogliere i bagagli, era una questione di interpretazione della coda che avrebbe portato a scrivere il racconto stilistico di S60 berlina. SPA &egrave; la l&rsquo;architettura modulare, scalabile per dirla con la S dell&rsquo;acronimo, che d&agrave; vita ai prodotti di fascia superiore in casa Volvo: segmento D ed E, V60 e V90, le berline come i suv corrispondenti.  Quanti si attendevano una fedelissima replica, la scalabilit&agrave; degli stilemi del posteriore di S90, ad esempio, scopriranno invece una coda di Volvo S60 molto pi&ugrave; definita e in linea con l&rsquo;idea di berlina media sportiva che vuole trasmettere. Il centro stile elabora fari dalla grafica diversa, forme a C pi&ugrave; accattivanti, grazie anche al diverso giro intorno al tre quarti posteriore, per proseguire con un bagagliaio scolpito nella fascia portatarga (su S90 &egrave; posta sul paraurti) e nel bordo superiore, quasi a fare da spoiler integrato. Nell&rsquo;insieme, l&rsquo;equilibrio dei tre volumi convince.  Altro primato per nuova Volvo S60, oltre a essere modello del battesimo dell&rsquo;impianto di Charleston, &egrave; il primo modello del marchio che fa a meno di qualsiasi motorizzazione Diesel. Verr&agrave; commercializzata con due motori sovralimentati benzina, un T6 che abbina compressore volumetrico e turbo (in sinergia fino ai 3.500 giri/min, oltre spinge solo il turbocompressore), per una potenza di 316 cavalli &ndash; e un T5 turbocompresso, sempre 2 litri di cilindrata, da 250 cavalli, unica motorizzazione due ruote motrici.  La spinta sull&rsquo;elettrificazione dettata dal marchio passa dall&rsquo;abbinamento dell&rsquo;unit&agrave; 2 litri benzina turbo al motore elettrico. Volvo S60 T6 Twin Engine &egrave; accreditata di 340 cavalli nella specifica per il mercato USA, T8 Twin Engine di 400 cavalli. Entrambe plug-in ibride, entrambe quattro ruote motrici, la collaborazione tra Volvo e Polestar garantir&agrave; un programma di personalizzazione su S60 T8 in grado di incrementare la potenza del sistema ibrido fino a 415 cavalli e ritoccare assetto, freni ed estetica. &Egrave; il programma Polestar Engineered. Un altro &ldquo;programma&rdquo;, in realt&agrave; una formula di utilizzo gi&agrave; nota agli appassionati Volvo, &egrave; la possibilit&agrave; di utilizzare S60 con un abbonamento &ldquo;tutto incluso&rdquo;, a tariffa mensile, il Care by Volvo portato al debutto con XC40 (leggi la prova) e sottoscrivibile anche sul mercato italiano.  Il terzo componente della famiglia di medie del brand, dopo il lancio di XC60 e V60, condivide tutte le soluzioni tecnologiche - l&#39;infotainment Sensus Connect su rete 4G - e di assistenza alla guida, dal City Safety con frenata autonoma e riconoscimento di animali di grande taglia (oltre a veicoli e pedoni) al Oncoming Lane Mitigation attivo nel ridurre i rischi di un frontale in fase di sorpasso, fino al Pilot Assist offerto tra gli optional e in grado di gestire le fasi di frenata, accelerazione e sterzata fino a 130 km/h. Un sistema avanzato di assistenza che, rispetto alle applicazioni iniziali, ha perfezionato la fase di guida in curva.  Condivisione che si spinge alle dimensioni, replicando S60 i 4,76 metri di V60, come il metro e 43 centimetri d&#39;altezza e un passo di 2 metri e 87 centimetri. Inferiore, naturalmente, la capacit&agrave; di carico, sulla berlina pari a 442 litri contro i 529 litri della wagon. 

La berlina media &egrave; la prima Volvo a essere costruita negli USA: ricalca i contenuti di V60, ma avr&agrave; solo motori benzina o ibridi

Nuova Volvo S60, lezioni di premium svedese

Pi&ugrave; Gent, Belgio. E pi&ugrave; Cina, dalla prima met&agrave; del 2019, a Luqiao. Il successo di Volvo XC40, circa 80 mila ordini raccolti, chiama a un (gradito) sforzo per aumentare la produzione nei due impianti che assemblano il suv compatto. Nasce sulla piattaforma modulare CMA, destinata ai modelli di segmento C, che hanno nel suv il primo modello di una gamma che si allargher&agrave;. L&agrave; dove Volvo V40 ha contrastato in questi anni&nbsp; avversarie premium del calibro di Mercedes Classe A, BMW Serie 1, Audi A3, il ricambio generazionale porter&agrave; l&#39;arricchimento dell&#39;offerta, facile immaginare, ad esempio, una berlina tre volumi accanto alla hatchback e la Cross Country.  Dal Volvo Concept 40.2 alla sfidante ideale di Mercedes CLA, A3 e Serie 1 sedan. La visione del marchio di un progressivo abbandono dei motori esclusivamente termici per passare a soluzioni ibride - plug-in e mild-hybrid - inizier&agrave; proprio dalle nuove generazioni. Scontata l&#39;offerta di powertrain elettrificati sulla serie 40, il primo modello interamente elettrico, a batteria, verr&agrave; prodotto in Cina e, da Luqiao, esportato globalmente. Anche in questo caso sar&agrave; una compatta su pianale CMA. Volvo XC40 ha indicato la strada anche con l&#39;introduzione del nuovo motore turbo tre cilindri 1.5 litri, unit&agrave; che verr&agrave; replicata sui prossimi modelli compatti.  &laquo;Il successo di XC40 ha superato anche le nostre pi&ugrave; rosee aspettative. Il segmento dei piccoli suv &egrave; quello che cresce pi&ugrave; rapidamente e con i modelli aggiuntivi basati sull&#39;architettura CMA ci aspettiamo di beneficiare ulteriormente di questa crescita&raquo;, ha commentato Hakan Samuelsson, presidente di Volvo Cars. Non &egrave; un caso che riporti l&#39;attenzione ancora sul segmento dei suv di taglia small. Dalla galassia Geely-Volvo, infatti, &egrave; in arrivo - presentazione attesa il 26 maggio - la seconda proposta firmata Lynk&amp;Co: il crossover 02, la cui produzione verr&agrave; localizzata anche in Belgio. 

Incremento della produzione in Belgio e in Cina per soddisfare gli ordini sul crossover, la famiglia di compatte CMA attende, adesso, il rinnovamento di Volvo V40 con pi&ugrave; varianti di carrozzeria

Volvo: XC40 a gonfie vele, aspettando V40 e Lynk 02

Ricerca il lusso andando oltre l&#39;offerta di materiali pregiati, Volvo S90 Ambiance Concept. Lo fa lanciando una show car che ha l&#39;obiettivo di diventare pacchetto di soluzioni destinato alla serie, perlomeno sul mercato cinese, arricchendo la proposta al vertice vertice dell&#39;offerta legata alla grande berlina svedese: S90 Excellence. Prima uscita al Salone di Pechino, non potrebbe essere diversamente, essendo la Cina il singolo mercato pi&ugrave; importante per la divisione auto di Volvo, nel 2017 con un risultato di 100 mila unit&agrave; immatricolate. La clientela business asiatica apprezza il formato maxi delle classiche tre volumi, ancor pi&ugrave; se a passo lungo, Volvo muove dalla S90 per integrare qualcosa di diverso, ovviamente comandato in punta di app.  Lusso da apprezzare con i sensi della vista, dell&#39;udito e dell&#39;olfatto. La scena non &egrave; catturata da pelle, legno, materiali di prestigio, pure presenti. Piuttosto, la cura dell&#39;ambiente passa da un padiglione con sette diversi scenari, una progressione che propone modalit&agrave; pi&ugrave; rilassanti o emozionanti. Dall&#39;aurora boreale agli scenari delle foreste scandinave, passando per un tema notturno, il cielo dell&#39;abitacolo &egrave; lo spazio sul quale vengono proiettate immagini supportate da tracce audio e diffusione di aromi specifici.  L&#39;impianto stereo premium Bowers and Wilkins di S90 Excellence &egrave; completato da due tweeter inseriti nei poggiatesta dei passeggeri posteriori &ndash; l&#39;ammiraglia sfoggia una configurazione tre posti, con ampio spazio libero per chi siede dietro, sul lato destro -, mentre i diffusori di profumi emettono quattro fragranze diverse, selezionabili da una rotella posta sul tunnel. 

Al Salone di Pechino, la berlina punta su un&#39;esperienza che coinvolge vista, udito e olfatto. Il lusso oltre i materiali, sul principale mercato per il marchio. Una soluzione che potrebbe arrivare su S90 Excellence in Cina

Volvo S90 Ambience Concept, lusso multisensoriale

Polestar 1&nbsp;sar&agrave; in vendita tra oltre un anno, ma gi&agrave; mostra di che pasta &egrave; fetta. La prima auto del Marchio indipendente di Volvo&nbsp;ha attirato l&rsquo;attenzione per le sue forme. E&rsquo; una&nbsp;GT ibrida da 600 cavalli, attesa per met&agrave; 2019: ma &egrave; gi&agrave; pre-ordinabile,&nbsp;anche in Italia.  Ne saranno costruiti solo 500 esemplari: Polestar 1, oltre a design e powertrain&nbsp;molto avanzati offre un&rsquo;autonomia solo elettrica di 150 km, una eccezione per una vettura ibrida. L&rsquo;occasione per mostrare di cosa &egrave; capace la vettura lo dimostra il video.  La granturismo &ldquo;verde&rdquo; &egrave; stata testata sul ghiaccio del Circolo Polare Artico. Messa alla prova da&nbsp;temperature fino a -28&deg;. Poco lontano da Casa, nel nord della Svezia&nbsp;(anche se sar&agrave; poi prodotta a inCina&nbsp;a Chengdu). Due settimane di lavoro intensivo, necessari per mettere per verificare&nbsp;in condizioni estreme&nbsp;l&rsquo;efficienza de&ograve;le batterie e il motore elettrico (che spinge al posteriore con 280 cavalli).  Polestar 1 ha risposto in modo pi&ugrave; che positivo. Come prestazioni e come affidabilit&agrave;. Lo conferma Thomas Ingenlath, Ceo del brand. &ldquo;Le indicazioni sono ottime, per guidabilit&agrave; e il dinamismo. Ci ha particolarmente soddisfatto il torque vectoring&rdquo;.  L&rsquo;auto sar&agrave; in mostra anche al Salone di Pechino. Un mercato cruciale per il modello e per l&rsquo;espansione di Polestar.   

La GT ibrida del nuovo Marchio di Volvo messa alla prova dal -28 C&deg; del Circolo Polare Artico

Brivido ibrido: Polestar 1 passa il test del Circolo Artico

E&#39; una proporzione senza incognite quella proposta da Volvo. V60 sta a V90 come XC60 sta a XC90. Tutto noto, pianale modulare SPA, destinato ai segmenti superiori, infotainment Sensus, sistemi avanzati di assistenza alla guida che hanno nel Pilot Assist l&#39;automazione della marcia in autostrada a velocit&agrave; entro i 130 km/h, in condizioni ideali della segnaletica orizzontale, stilemi esemplari firmati Thomas Ingenlath sintetizzati nei fari a martello di Thor, anche se ci sarebbe tanto altro da narrare. Noto &egrave;, anche, lo schema ibrido Twin Engine.&nbsp;  Ecco, prima peculiarit&agrave; di nuova Volvo V60, la declinazione in due differenti versioni, accomunate dall&#39;autonomia di marcia in modalit&agrave; elettrica pari a 45 km, dalla batteria da 10,4 kWh, differenti per sigla e motore termico abbinato. T6 Twin Engine quattro ruote motrici sviluppa 340 cavalli dal sistema, il 2 litri turbo benzina con volumetrico assicura, invece, in versione T8 Twin Engine 390 cavalli complessivi. Prestazioni dichiarate in fotocopia, come i consumi. Zero-cento orari da 4&rdquo;8, 250 km/h di velocit&agrave; massima. Numeri che avvicina Volvo V60 T6, turbo benzina pi&ugrave; volumetrico, 310 cavalli e 400 Nm di coppia, per 5&rdquo;8 sullo scatto e 250 orari di punta massima. Arriver&agrave; anche V60 T5, terza proposta turbo benzina, accanto alle proposte Diesel 2 litri Volvo V60 D3 da 150 cavalli e 320 Nm e D4 da 190 cavalli e 400 Nm, entrambe con la possibilit&agrave; del cambio automatico 8 marce. I consumi rilevati nel ciclo WLTP sui due Diesel oscillano tra i 5,2 e i 6,1 litri/100 km in media.  Restava, tra le proposte di fascia alta Volvo, il modello pi&ugrave; bisognoso di un rinnovamento, tanto era ampio il gap creatosi con il debutto di V90/S90, XC90 e XC60. La station wagon sar&agrave; al Salone di Ginevra, debutto in prima mondiale, dove si presenter&agrave; con dimensioni incrementate: 4 metri e 76 centimetri in lunghezza (+9 cm), passo da 2 metri e 87 centimetri (+9 cm), altezza a 142 centimetri (-5 cm) e larghezza a 185 centimetri (-2 cm). Valori che segnano proporzioni pi&ugrave; sportive.  Volvo XC60, la prova: sempre pi&ugrave; automatismi  Se l&#39;occhio &egrave; appagato senza riserve, le necessit&agrave; di carico fanno parte imprescindibile delle doti di una station wagon di taglia media. L&#39;incremento delle dimensioni si riversa sul volume utile nel bagagliaio, 529 litri (dato comprensivo di doppiofondo) non sono troppo distanti dai valori di V90. Come non lo sono i sistemi di assistenza alla guida, l&#39;evoluzione del Pilot Assist ha migliorato le doti di guida in curva, mentre il City Brake &ldquo;vede&rdquo; altrettanto bene come la sorella superiore e il suv di pari grado XC60: riconosce pedoni, ciclisti e grossi animali, attivando di conseguenza la frenata d&#39;emergenza. A richiesta, Volvo V60 potr&agrave; ampliare il ricco corredo di sistemi di sicurezza con il Cross Traffic Alert completo di frenata automatica. Alla voce infotainment, il Sensus &egrave; connesso su ogni fronte: Apple CarPlay, Android Auto e rete a bordo 4G.  Volvo V90, l&#39;ammiraglia wagon che guida anche da sola: prova  Confermata, infine, la formula d&#39;acquisto lanciata con il suv XC40, il Care by Volvo con tariffa mensile comprensiva di vari servizi, alternativa alla classica soluzione dell&#39;auto di propriet&agrave;.&nbsp;   

La piattaforma modulare d&agrave; vita al quinto modello nella fascia alta dell&#39;offerta. Nuova Volvo V60 si presenta con ben 2 opzioni ibride plug-in: T6 e T8 Twin Endine. Dimensioni superiori per un volume di carico quasi da V90

Nuova Volvo V60, a Ginevra una SPA di lusso

Fianco a fianco con i Drive-E quattro cilindri. Linee di montaggio comuni, grazie al progetto modulare. Monoblocco e testa in alluminio, iniezione diretta, il primo motore tre cilindri nella storia Volvo debutta su XC40 (tra le 7 finaliste del premio Auto dell&#39;Anno 2018). Sigla T3, gradino d&#39;accesso da 156 cavalli e 265 Nm, valore di coppia costante tra i 1.850 e i 3.850 giri/min. Esordio con la trasmissione manuale 6 marce, l&#39;automatico 8 rapporti arriver&agrave; nel corso del 2019. E, in prospettiva futura, il turbo benzina 1.5 litri Drive-E sar&agrave; abbinabile al supporto di un&#39;unit&agrave; elettrica, per una configurazione ibrida Twin Engine che, finora, su XC90 e XC60 &ndash; limitando l&#39;osservazione alla gamma suv Volvo &ndash; &egrave; ruotata intorno al 2 litri quattro cilindri.&nbsp;  Con quest&#39;ultimo propulsore, il tre in linea turbo condivide il valore dell&#39;alesaggio, 82 millimetri, e della corsa (93,2 millimetri). Numeri sensibili, legati alla nuova unit&agrave;, sono quelli del rapporto di compressione (10,5:1) e dei consumi, rilevati secondo il ciclo WLTP - simulazione pi&ugrave; realistica rispetto al NEDC - in 7,7 litri/100 km. Valore al quale si contrappone la misurazione NEDC di 6,4 litri/100 km quale dato combinato.  Al capitolo prestazioni, Volvo XC40 T3 fa registrare un tempo in accelerazione, sullo 0-100 km/h, di 9&rdquo;4 e una velocit&agrave; massima di 200 km/h. Altra vivacit&agrave;, ovviamente, assicurano le proposte T4 e T5, rispettivamente da 190 e 247 cavalli, quest&#39;ultima con trazione quattro ruote motrici di serie, soluzione non prospettata al momento, nemmeno a richiesta, sul T3 benzina.  Volvo XC40, primo contatto: il suv compatto che mancava  L&#39;ampliamento della gamma con il turbo 3 cilindri &egrave; l&#39;occasione buona per snocciolare le quattro proposte di allestimento nelle quale &egrave; offerta Volvo XC40: base, Momentum, R-Design o Inscription. Allestimento di vertice che, oltre a offrire soluzioni estetiche esterne che spaziano dai cerchi fino a 20 pollici di diametro e le applicazioni sui paraurti in acciaio inox, racconta tutto il proprio prestigio all&#39;interno, oltre i rivestimenti in pelle: il tocco in pi&ugrave; &egrave; costituito dal pomello del cambio in cristallo e gli inserti in legno. 

Frazionamento inedito per Volvo, per un&#39;unit&agrave; 1.5 litri turbo benzina nata da una costola dei Drive-E 4 cilindri. Progetto modulare, il T3 sar&agrave; abbinabile anche al supporto elettrico per una versione ibrida Twin Engine

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