        L'ultima Aventador Ultimae di sempre nella storia Lamborghini, destinata al suo nuovo proprietario svizzero, &egrave; una Roadster esclusiva, che rende omaggio alla Miura Roadster - one-off presentata dalla casa di Sant'Agata al Salone di Bruxelles del 1968 e realizzata insieme a Bertone - attraverso uno speciale progetto Ad Personam.  Lamborghini Miura Roadster: una breve storia La Miura Roadster non era una semplice coup&eacute; scoperta: presentava molte differenze, finalizzate a conseguire la soluzione migliore sotto il profilo estetico, ottenendo al contempo la rigidit&agrave; torsionale necessaria per il telaio. Verniciata in uno spettacolare azzurro acrilico micalizzato, era stata allestita con interni in pelle bianca e moquette rossa. Con la sua linea del tetto bassa, ampie prese d'aria laterali e parabrezza dall'angolo deciso, priva di ogni altro cristallo, la Miura Roadster riscosse un buon successo di pubblico, ma non entr&ograve; mai in produzione. Dopo la partecipazione al Salone di Ginevra, sempre nel 1968, e i test drive a Sant'Agata Bolognese, l'auto fece ritorno in casa Bertone per poi essere venduta alla International Lead Zinc Research Organization (ILZRO) che, ovunque fosse possibile, ne sostitu&igrave; vari componenti con altri in zinco e piombo, utilizzandola come vettura dimostrativa e ribattezzandola ZN 75. Sotto questo nome viaggi&ograve; in tutto il mondo, presentata presso svariati centri di design automobilistico per promuovere i materiali a base di zinco e piombo. Dopo avere cambiato molti proprietari ai quattro angoli del pianeta, nel 2008 la ZN 75 &egrave; stata riportata alla configurazione Roadster originale. Lamborghini Aventador Ultimae Roadster: scoperta esclusiva Sebbene siano due modelli stilisticamente separati da cinque decenni, Aventador e Miura hanno in comune sia il tipo di carrozzeria che il motore V12 di casa "Lambo". Ecco perch&eacute; il Toro ha deciso di ricreare alcune delle caratteristiche della Miura open-top nella supercar moderna.La carrozzeria della Ultimae in questione &egrave; in Azzurro Flake, colore appositamente studiato per replicare quello della Miura, rivedendone solo la brillantezza per motivi di omologazione. Il copribrancardo in Grigio Liqueo con leggera rigatura in Nero Aldebaran si estende per tutta la lunghezza della coup&eacute; e si abbina con la fibra di carbonio a vista delle soglie, dello splitter anteriore e del diffusore posteriore. Anche tetto e cofano del vano motore posteriore sono realizzati in fibra di carbonio, verniciata in nero lucido, per richiamare la caratteristica assenza del tetto della Miura Roadster. Le prese d'aria nere e la livrea Nero Aldebaran sul cofano rimandano alle grandi prese d'aria verniciate di nero della Miura. I terminali di scarico sono in nero opaco, mentre i cerchi in argento lucido con pinze freno nere richiamano i cerchi originari argentati montati sulla Miura. Lamborghini Aventador, terminata ufficialmente la produzione Gli interni presentano sedili in pelle e rivestimenti, inclusi quelli di tunnel centrale e portaoggetti, in pelle Bianco Leda con dettagli in Nero Aldebaran dietro ai poggiatesta, sono ovviamente ispirati all'antenata one-off. La plancia minimalista in Alcantara Nero Ade con impunture Bianco Leda si caratterizza per la presenza dell'esclusivo ricamo Miura. Lamborghini Tecnomar, lo yacht extra lusso spunta all'Isola d'Elba       

La one-off scoperta del 1968 rivive nell'ultima Aventador di sempre, destinata al suo nuovo proprietario, grazie a un esclusivo progetto Ad Personam

Lamborghini Aventador Ultimae, l'ultima di sempre omaggia Miura Roadster

        Una fine annunciata, quella di Lamborghini Aventador. Il modello della Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese, come lo abbiamo conosciuto fin dal suo debutto nel 2011 al Salone di Ginevra, &egrave; uscito di produzione e i prossimi esemplari saranno elettrificati. L&rsquo;ultima unit&agrave;, con V12 termico &ldquo;puro&rdquo;, &egrave; uscita dallo stabilimento in una speciale colorazione azzurra Ad Personam e destinato al mercato svizzero. Lamborghini Revuelto, il tuning di DMC anticipa nuova Aventador Lamborghini Aventador: cosa ha significato Quando debutta, si presenta con 700 CV di potenza, la trazione integrale permanente e la posizione longitudinale posteriore del motore. A proposito del motore, portava in dote un nuovo gruppo propulsore Lamborghini V12 a 60&deg;, sviluppato interamente a livello interno, racchiudeva nuove importanti tecnologie, un inedito design e prestazioni mai viste in una supersportiva di serie. Dopo otto modelli derivati e 11.465 unit&agrave; consegnate in tutto il mondo, le caratteristiche sono rimaste invariate negli anni. Ma Lamborghini Aventador &egrave; stata anche un&rsquo;ispirazione: da questo modello sono nate pi&ugrave; di dieci tra one-off ed edizioni limitate. Senza contare i numerosi premi vinti e i record di velocit&agrave; stabiliti. A ci&ograve; si aggiunge che il numero di Aventador vendute supera quello di tutti i precedenti modelli Lamborghini V12 sommati insieme: nel suo quinto anno di produzione, l&rsquo;azienda ha toccato quota 5.000 unit&agrave; consegnate, l'equivalente di tutti gli esemplari di Murci&eacute;lago mai prodotti, arrivando a consegnare la 10.000a&nbsp;Aventador nel settembre del 2020. Prestazioni e design Grazie al 12 cilindri da 6,5 litri, l&rsquo;Aventador &egrave; in grado di erogare 700 CV a un regime massimo di 8.250 giri/minuto, accelerazione 0-100 km/h in soli 2,9 secondi e una velocit&agrave; massima di 350 km/h. Non solo. La supercar si &egrave; anche distinta per il suo aspetto. I designer di Aventador, sotto la direzione di Filippo Perini (l&rsquo;allora responsabile del Centro Stile), realizzarono una supersportiva d'ispirazione aeronautica, dinamica e dalle linee scolpite. Per questo motivo, ogni Aventador prodotta &egrave; stata considerata un&rsquo;opera d&rsquo;arte: con l&rsquo;85% di unit&agrave; personalizzate dai rispettivi proprietari con elementi Ad Personam, per questo modello sono stati creati pi&ugrave; di 200 colori e finiture unici. E poi ci sono le apparizioni sul grande schermo. La supercar, infatti, &egrave; stata protagonista di diversi film, tra cui&nbsp;Batman: Il cavaliere oscuro - Il ritornodel 2012, con Christian Bale nei panni di Bruce Wayne, alla guida di una Aventador LP 700-4. Sempre una Aventador LP 700-4 &egrave; apparsa anche in&nbsp;Transformers 4 - L'era dell'estinzionedel 2014, nei panni di Lockout, malvagio Decepticon. A cui vanno aggiunte le riproduzioni in scala e le versioni giocattolo. Cerchi un'auto usata? Guarda qui       

Assemblato l&rsquo;ultimo esemplare della supercar di Sant&rsquo;Agata Bolognese con V12 termico, dopo otto modelli derivati e 11.465 unit&agrave; consegnate

Lamborghini Aventador, terminata ufficialmente la produzione

L&#39;erede che rompe ogni schema, lo ridefinisce e lo scatena all&#39;ennesima potenza. Lamborghini presenta la Urus S, il nuovo super SUV di lusso che non solo si inserisce nella gamma delle auto di lusso, ma si affianca alle sportive di Sant&#39;agata Bolognese, arrivando ad affiancarsi alla nuova Urus Perfomante. Emozioni, lusso e dinamica alla guida si combinano nell&#39;automobile adatta a qualsiasi condizione stradale, grazie alla formidabile versatilit&agrave; delle sue molteplici personalit&agrave; di guida e al motore V8 biturbo. Un&#39;esperienza che in Italia parte dal prezzo di 192.651 euro (tasse escluse).&nbsp;  &ldquo;Urus ha dimostrato quanto possa essere attrattiva la combinazione perfetta tra la versalit&agrave; di un SUV e la sportivit&agrave; di una Lamborghini anche nell&rsquo; utilizzo quotidiano: Urus S si colloca perfettamente al fianco della nuova Urus Performante, per chi sceglie prestazioni, lusso e versatilit&agrave; allo stato puro - ha dichiarato Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini -. Il successo di Urus, con oltre 20.000 unit&agrave; prodotte, conferma le sue credenziali di primo e inimitabile Super SUV: Urus S eleva tale reputazione a un livello ancor pi&ugrave; alto.&rdquo;&nbsp;    Velocit&agrave; da super sportiva&nbsp;su strada  A dare forza al nuovo super SUV di lusso c&#39;&egrave; la stessa motorizzazione della Performante: il V8 biturbo che eroga una potenza aumentata da 650 a 666 CV, con un rapporto peso-potenza ottimizzato a 3,3 kg/Cv per 850 Nm di coppia da 2.300 giri/min. fino ad un regime massimo di 6.000 giri/min. E regala un sound pi&ugrave; deciso ai bassi regimi e note uniche in ogni modalit&agrave; di guida.  La nuova Urus S &egrave; scatenata anche col pedale affondati: l&#39;accelerazione da 0 a 100 km/h &egrave; in 3,5 secondi e da 0 a 200 km/h &egrave; in 12,5 secondi. A fronte di una velocit&agrave; massima di 305 km/h, il SUV del Toro frena da 100 a 0 km/h in appena 33,7 m.&nbsp;  Il telaio, abbinato a sospensioni pneumatiche adattive, assicura poi allo stesso tempo tutto il piacere e il comfort di una guida super sportiva e una grande maneggevolezza su strada nelle modalit&agrave; di guida STRADA, SPORT CORSA ed EGO, con una risposta di coppia immediatamente disponibile ed un preciso controllo del corpo vettura mediante specifiche tarature per la guida off-road: TERRA, NEVE e SABBIA.&nbsp;  Ferrari Purosangue vs Lamborghini Urus: dati e soluzioni a confronto  Eleganza e design su misura  Urus S introduce specifici e sofisticati perfezionamenti sul fronte del design il carattere sportivo della Urus S &egrave; perfezionato dal suo nuovo stile lussuoso e inconfondibile. Le personalizzazioni aumentano significativamente: dall&#39;aumento dei colori disponbili, alle finitirure per i cerchi, fino a dettagli interni ed esterni. Sono cinque le ulteriori opzioni di configurazione di stile combinano il colore della carrozzeria, il nero lucido, un design specifico del paraurti anteriore e componenti in fibra di carbonio in finitura lucida e opaca. Il nuovo cofano alleggerito in fibra di carbonio verniciata, presenta prese d&#39;aria nero opaco, con finiture opzionali nello stesso colore della carrozzeria, in nero lucido o in fibra di carbonio con finitura lucida od opaca. Il tetto in fibra di carbonio a vista (opzionale) sottolinea poi l&#39;eleganza atletica della nuova Urus S.  Mentre il nuovo design del paraurti anteriore invece adotta linee ancor pi&ugrave; raffinate e include di serie un nuovo elemento sottoscocca in acciaio inox verniciato nero opaco, abbinato al design a linee nere orizzontali della griglia anteriore.&nbsp;Il nuovo stile del paraurti posteriore conferisce alla vettura una linea pi&ugrave; filante e distinta. La parte inferiore, verniciata in nero opaco, vanta uno scarico a doppio terminale dal design rinnovato in acciaio spazzolato, con la possibilit&agrave; di scegliere come optional le speciali colorazioni nero opaco o lucido, o Ad Personam cromo brillante. Accanto ai cerchi standard da 21&quot; sono disponibili nuove colorazioni opzionali, come i Nath da 22&quot; con finitura in titanio opaco diamantato, mentre il modello Taigete da 23&quot; potr&agrave; essere configurato in versione bronzo diamantato.  Interni e infotainmemt  Gli interni propongono un&#39;offerta di colori e finiture completamente rinnovata. Sia il nuovo allestimento Bicolore Sportivo che la nuova opzione Bicolore Sophisticated presentano il motivo di cuciture della nuova Urus Performante. L&rsquo;allestimento Bicolore Sportivo prevede un uso pi&ugrave; discreto del colore complementare; il rivestimento in pelle bicolore Sophisticated offre invece, in abbinamento alla pelle nera, nuove opzioni di colore a contrasto. Insieme ai nuovi raffinati Blu Leandro e Verde Aura si trovano colori cuoio, crema e marrone.  La connettivit&agrave; in Urus S include un sistema di navigazione connesso di ultima generazione, numerose funzioni di sicurezza e servizi di controllo della vettura da gestire anche tramite smartphone e smartwatch, tra cui la funzione chiave virtuale dell&#39;auto. 

L&#39;ultima erede della della capostipite Urus aumenta di prestazioni ed esclusivit&agrave; la gamma di Sant&#39;Agata Bolognese. Col V8 biturbo da 4,0 litri e da 666 CV che la scatena per un massimo di 305 km/h di velocit&agrave;

Lamborghini Urus S, il super SUV di lusso del Toro

        Con l'uscita dai listini di Aventador e del V12 marchio di fabbrica del marchio, Lamborghini sta progettando l'erede della supercar lanciata sul mercato pi&ugrave; di dieci anni fa. Il dodici cilindri sar&agrave; ibrido, ma nessuno sa ancora nulla riguardo il design della vettura. A dare un'idea di quello che potremo vedere ci ha pensato il tuner tedesco DMC, che attraverso dei rendering ha mostrato come potrebbe essere la nuova Aventador. Si chiama Revuelto, nome che &egrave; gi&agrave; stato registrato da Lamborghini, ma che potrebbe essere utilizzato per un modello full electric.  Lamborghini Revuelto: una nuova Si&aacute;n? La Lamborghini Revuelto di DMC, si nota da subito, assomiglia molto alla Si&aacute;n, la prima ibrida della storia Lamborghini. I fari a forma di Y, il design nel cofano e la grande presa d'aria davanti alle ruote posteriori e quelle dietro i finestrini ispirate alla Miura, sembrano tutti presi dalla FKP 37 presentata nel 2019. Una Lamborghini... rossa Maggiori differenze si notano nella parte posteriore, dove DMC ha disposto ben quattro terminali di scarico eliminando i sei fanali posteriori singoli della Si&aacute;n a favore di luci a LED orizzontali. Presente un alettone posteriore fisso, mentre il colore scelto da DMC &egrave; un rosso accesissimo - tonalit&agrave; che si vede raramente in una "Lambo" -, intervallato da qualche inserto nero. Quanto si avviciner&agrave; questo esercizio di stile alla vera nuova supercar Lamborghini? Staremo a vedere. Top 10, le supercar pi&ugrave; cercate su internet       

I rendering del tuner tedesco ipotizzano l'aspetto della prossima supercar di Sant'Agata con motore ibrido, ma le somiglianze con la Si&aacute;n non sono poche

Lamborghini Revuelto, DMC "svela" l'erede dell'Aventador?

        Il 2023 sar&agrave; un anno speciale per Lamborghini, che celebrer&agrave; i 60 anni dalla nascita del Marchio, ma anche del suo iconico motore V12. Un'epopea, quella del propulsore a 12 cilindri a V, iniziata gi&agrave; con la prima Lambo, la 350 GT, e proseguita fino ai giorni nostri con la Aventador. In questi mesi di avvicinamento al 60&deg; anniversario del V12, la Casa del Toro ha deciso di ripercorrere la storia dei modelli che hanno adottato questo motore, concentrandosi anche su supercar meno famose ma non per questo meno importanti per il Marchio. Tra loro la Diablo degli anni '90, potentissima e veloce, prima Lambo a offrire le quattro ruote motrici, diventando l'anticipazione di quelle che sarebbero state le supersportive del 2000. Ecco la sua storia. La memoria delle emozioni: il V12 Lamborghini tra Miura e Aventador  Lamborghini Diablo, la pi&ugrave; veloce di sempre Lanciata nel 1990 per sostituire la Countach, la Lamborghini Diablo non gode della popolarit&agrave; dell'antenata, ma per la Casa di Sant'Agata Bolognese rappresenta un modello fondamentale nell'evoluzione del suo V12, e non solo. La Diablo, del resto, portava con s&eacute; tutto il DNA Lambo, a partire da nome ispirato a quello di un toro (El Diablo, allevato dal Duca di Veragua nel XIX secolo) fino ad arrivare allo stile, curato da Marcello Gandini, il designer della Miura e della stessa Countach. Anche le prestazioni erano del resto all'altezza dell'heritage Lambo, tanto che con i suoi 325 km/h di velocit&agrave; massima divenne l'auto stradale pi&ugrave; veloce della sua epoca. Quanto al V12, la Diablo montava una versione evoluta di quello lanciato per la prima nel 1963, e portata per l'occasione fino a 5,7 litri di cilindrata, per una potenza di ben 492 cavalli con 580 nm di coppia. Numeri destinati ad aumentare con l'introduzione della seconda serie di Diablo del 1999, rivista esteticamente e con cilindrata aumentata fino a 6 litri, con la potenza cresciuta invece fino a quota 525 cv e 605 Nm. Un'evoluzione resa possibile anche dall'ingresso di Lamborghini nel Gruppo Volkswagen sotto il controllo di Audi, che ha dato alla Casa italiana le risorse per migliorare sostanzialmente il progetto Diablo. La prima senza il tetto e con il 4x4 Tra le novit&agrave; che hanno reso questo modello cos&igrave; significativo per Lamborghini c'&egrave; anche la trazione integrale, introdotta nel 1993 sulla Diablo VT (&ldquo;Viscous Traction&rdquo;, in quanto la trasmissione dal retrotreno all'avantreno avveniva attraverso l'interposizione di un giunto viscoso) e destinata a diventare un must per le sportive del Toro. Il sistema della Diablo prevedeva che la trazione rimanesse di base posteriore, ma con l'avantreno che, in caso di perdita di aderenza da parte delle ruote dietro, era in grado di trasferire fino al 20% della coppia all'avantreno. Altra importante innovazione furono le sospensioni a controllo elettronico, con cinque programmi di funzionamento preimpostati. Nel '95 fu invece il turno della Diablo Roadster, ovvero la prima scoperta della Casa di Sant'Agata con motore a 12 cilindri. Dotata di tetto in carbonio removibile, era una vettura &ldquo;targa&rdquo;, soluzione ripresa poi anche sulla Aventador Roadster. La Diablo, poi, ha avuto anche una lunga carriera nel motorsport, nella sua versione da corsa sviluppata per il monomarca Super Sport Trophy, poi diventato il Lamborghini Supertrofeo che ancora oggi viene disputato con le Hurac&aacute;n. Protagonista anche di film e videogiochi, la Diablo ha accompagnato la Casa del Toro fin nel terzo millennio, prima di lasciare spazio, nel 2001, alla Murci&eacute;lago. E a distanza di oltre trent'anni dalla sua introduzione sul mercato, le sue innovazioni tecniche continuano a essere alla base dei modelli Lambo del presente, ma anche per quelli di domani. Con l'uscita di scena della Aventador, infatti, si apre un nuovo capitolo fatto di ibrido plug-in e maggiore efficienza, ma mantenendo inalterati i pilastri delle ammiraglie di Sant'Agata, come la trazione integrale, le varianti Roadster e, pur se affiancato dall'elettrico, l'iconico V12. Lamborghini saluta il V12, quanti ricordi tra Countach e LM 002       

Prima Lambo a trazione integrale e prima Roadster V12 del brand, la Diablo &egrave; stata la supercar del passaggio della Casa di Sant'Agata verso la modernit&agrave;

Lamborghini Diablo, la Casa celebra la coupé V12 degli anni '90

        Lamborghini mette le mani su una nuova serie speciale di Ducati? La Casa di Borgo Panigale ha annunciato una prima mondiale per il 2 settembre. Primo capitolo ddi sette novit&agrave; che saranno presentate sino al 7 novembre.&nbsp; Un percorso di rivelazioni online, su sito sul canale YouTube, per i nuovi prodotti destinati a fare il loro esordio davanti al pubblico ad EICMA il 10 novembre prossimo. Il nuovo modello sar&agrave; presentato da un evento live dalle 18.30 dal circuito di Misano. STO su due ruote E' stato mostrato solo un dettaglio della moto. Richiama Lamborghini, con un riferimento, cromatico, grafico e tecnico alla Huracan STO (qui la pagella di Auto). Sar&agrave; interessante vedere cosa ne uscir&agrave; fuori: i due miti dei motori distano meno di 25 chilometri, chiss&agrave; cosa vranno combinato? Potrebbe interessarti: Lamborghini Urus Performante, evoluzione da 666 cavalli       

Domani sar&agrave; presentata una due ruote "ispirata" alla Huracan STO

Lamborghini mette la firma su una nuova serie speciale Ducati

        Dopo quattro anni di carriera, per il Suv di Lamborghini arriva il momento di rinnovarsi. Anzi, di evolversi, perch&eacute; la Urus Performante, questo il suo nome, migliora un po&rsquo; sotto ogni punto di vista. Senza stravolgere la ricetta che finora l&rsquo;ha reso un enorme successo commerciale per la Casa del Toro. Rivista nell&rsquo;estetica, la nuova Urus &egrave; pi&ugrave; potente, raggiungendo quota 666 cavalli, accelera pi&ugrave; rapidamente, ha una velocit&agrave; di punta maggiore &ndash; seppure di un solo km/h &ndash; e, fatto importante, sulla bilancia fa segnare quasi 50 kg in meno rispetto al modello che finora conoscevamo. Diventando nel contempo pi&ugrave; bassa e larga, e adottando una nuova gestione elettronica che permette una guida ancora pi&ugrave; coinvolgente. Lamborghini Hurac&aacute;n Sterrato, V10 e AWD in una veste inedita  Urus Performante, pi&ugrave; bassa e leggera A livello estetico, la Performante non si discosta troppo dalla Urus &ldquo;normale&rdquo;. Tuttavia, quasi ogni dettaglio &egrave; stato rivisto per fare apparire il Suv di Sant&rsquo;Agata ancora pi&ugrave; aggressivo e affilato. La carrozzeria &egrave; stata poi ridisegnata per adattarsi alle nuove dimensioni della Urus, che risulta pi&ugrave; bassa di 20 mm, pi&ugrave; larga di 16 e pi&ugrave; lunga di 25. Con il risultato di sembrare meno Suv e pi&ugrave; supercar nel senso tradizionale del termine. Larghissimo l&rsquo;uso della fibra di carbonio, che fa capolino un po&rsquo; ovunque sulla Performante, dalle prese d&rsquo;aria sul cofano al vistoso spoiler posteriore. L&rsquo;ampio uso di carbonio ha, insieme ad altri accorgimenti, permesso alla rinnovata Urus di alleggerirsi parecchio: sulla bilancia, la Performante fa segnare 47 kg in meno. Grazie alla nuova configurazione aerodinamica, invece, aumenta considerevolmente la downforce, che segna un +38% rispetto alla Urus del 2018. Dentro, la Performante non tradisce il suo essere Lamborghini, con un abitacolo in stile aeronautico dove l'Alcantara la fa da padrone. Il livello di personalizzazione, tramite anche il programma Ad Personam, &egrave; ovviamente massimo. Lamborghini da record alla Pikes Peak A evolvere sulla nuova Urus Performante &egrave; anche il motore V8 da 4 litri con due turbo, che guadagna 16 cavalli e raggiunge quota 666, mentre la coppia &egrave; di 850 Nm. Le prestazioni crescono anche loro, soprattutto per ci&ograve; che riguarda l&rsquo;accelerazione: da zero a cento orari, la Performante impiega appena 3,3 secondi, 3 decimi in meno del modello standard, mentre la velocit&agrave; massima sale a 306 km/h: 1 in pi&ugrave; rispetto al vecchio modello. Che la nuova Urus sia velocissima, del resto, lo sapevamo gi&agrave;: pochi giorni fa, Lamborghini aveva mostrato la vettura ancora camuffata impegnata nella leggendaria salita di Pikes Peak, in cui la Performante ha conquistato il nuovo record tra i Suv: 10 minuti e 32 secondi, tagliando di circa 17 secondi il primato precedente. Alte prestazioni, ma anche divertimento alla guida: sulla Performante, Lamborghini ha implementato una nuova modalit&agrave; di guida denominata Rally, che su terreni a bassa aderenza e in fuoristrada accentua i sovrasterzi di potenza. La nuova Urus ha un prezzo di partenza per l&rsquo;Italia di circa 260mila euro. Nuova Lamborghini Urus total black per il milanista Theo Hernandez        

L'upgrade rende il Suv del Toro pi&ugrave; potente e veloce, e fa risparmiare quasi 50 kg. Con una inedita modalit&agrave; di guida per divertirsi anche su fondi a bassa aderenza

Lamborghini Urus Performante, evoluzione da 666 cavalli

        Portatrice sana di memoria, di un passato capace di sopravvivere al tempo, il contenitore dei sogni che si rinnovano, rinascono ogni volta, ogni giorno, magari con forme diverse e tecnologie aggiornate ma sempre basate, alimentate da quella memoria, da quel passato che era e rimane la radice fondante di ogni sviluppo. Quando si entra in Casa Lamborghini, a Sant&rsquo;Agata Bolognese, si avverte subito quella sensazione di viaggiare su due binari paralleli. E sebbene la modernit&agrave; molto hi-tech domini la scena in ogni dettaglio, a cominciare dalla reception, il binario della tradizione, della cultura scorre dovunque in quegli stessi luoghi e si fa presente. E anche un po&rsquo; futuro. Lamborghini saluta il V12, quanti ricordi tra Countach e LM 002  Lamborghini, un intreccio tra tradizione e futuro Perch&eacute; il punto d&rsquo;incontro della dimensione spazio temporale in Lamborghini passa da una parte per il museo, dove sono raccolti i gioielli tanto cari a Ferruccio Lamborghini, a cominciare dalla 350 GT dalla quale part&igrave; tutto, quasi per dispetto. Dimostrare a Enzo Ferrari, s&igrave;, il Drake, proprio lui, che i Lamborghini sapevano fare anche vetture sportive e non solo trattori. E poi si trasferisce direttamente nel polo storico, il luogo sacro, dove appunto la storia, la composizione di ogni singola Lamborghini sul mercato viene conservata in ordinatissimi faldoni per attingere alle informazioni indispensabili e procedere a eventuali interventi, riparazioni, sostituzioni fino alle pi&ugrave; complesse operazioni di certificazione o restauri veri e propri che di media si concludono in 12-18 mesi. In questa continua osmosi tra passato, presente e futuro &egrave; inevitabile infilarsi nella cruna dell&rsquo;ago, cio&egrave; nello spettacolare esercizio di competenza e passione che &egrave; il V12 del Toro. Il simbolo della continuit&agrave; Lamborghini, giunto al canto del cigno alle soglie dei 60 anni, pronto ad andare in pensione per cedere il passo alla nuova tendenza elettrificata, cio&egrave; ibrida. E non c&rsquo;era maniera migliore per chiudere il cerchio che riavviare la macchina del tempo - ancora lui - e come in un &ldquo;Ritorno al Futuro&rdquo; al contrario, proiettarci in un lungo viaggio a ritroso che ci catapulta in via Movara, sempre a Sant&rsquo;Agata, sede storica, quasi leggendaria della fabbrica del Toro. In realt&agrave;, la fabbrica ancora non c&rsquo;&egrave; perch&eacute; la lancetta del tempo (e dai...) ci ha riportati indietro fino al 1963. E in quei giorni di maggio, i capannoni li stavano ancora costruendo. L'incredibile storia della Lamborghini Miura abbandonata per 40 anni &nbsp; I nomi della passione V12, 60 anni dopo Ma da queste parti, non sono abituati a perdere tempo, non si poteva aspettare: un tetto dove lavorare c&rsquo;era e il momento era arrivato. Giuliano Pizzi ed Emilio Schiavina, oggi simpaticissimi ultraottantenni, ieri meccanici assunti da pochi mesi da Ferruccio, avevano fretta di dimostrare che il V12 progettato dall&rsquo;ingegner Giotto Bizzarrini (artefice della Ferrari 250 GTO, presentata giusto l&rsquo;anno precedente) si accendeva, eccome se si accendeva, facendo ascoltare a tutto il circondario la voce roca da cantante rock della 350 GT. I primi vagiti arrivarono intorno alle 17:30 del 12 maggio e fu subito amore. Tre anni dopo, la stessa coppia di giovani ragazzi tenne a battesimo - era il 28 aprile del 1966 - il 12 cilindri reso pi&ugrave; gestibile da due altrettanto giovani ingegneri Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani responsabili dello sviluppo e della produzione di un altro progetto, di cui affidarono il design alla carrozzeria torinese di Nuccio Bertone, a sua volta pronto a girare l&rsquo;incombenza al 27enne Marcello Gandini, divenuto poi uno dei padri del design automobilistico italiano. Non lo sapeva ancora nessuno, ma stava nascendo la Miura, nome ripreso da una poderosa razza di tori allevati nella zona di Siviglia da Don Edoardo Miura. Pi&ugrave; una vettura di culto che un&rsquo;automobile con quei suoi fari arricchiti da fascinose &ldquo;ciglia&rdquo;.  Ma la chiave resta il cuore, quel V12 che alla ne il genio degli uomini Lamborghini riusc&igrave; a sistemare in senso trasversale montandolo nella parte posteriore centrale della vettura, la prima supercar riconosciuta. Un 4 litri capace di arrivare a 385 cv. L&rsquo;elisir che allungo? la vita della Miura: dai 50 esemplari previsti in tre anni ne furono prodotti 763 in 7 anni per finire nelle mani di personaggi famosi come Rod Stewart, Elton John, Little Tony, Miles Davis, Johnny Halliday, Peter Sellers, Ed Van Halen e Jay Kay dei Jamiroquai, per non parlare dello Sci&agrave; di Persia. A bordo della leggenda Abbiamo avuto il privilegio di salire a bordo dell&rsquo;esemplare di Miura del servizio ed &egrave; stato come entrare nella macchina del tempo, s&igrave; proprio quella. Con il suo fantastico e non esattamente morbido cambio, la sua plancia rigorosamente analogica e quel sound unico. Poi basta sfiorare la vernice color verde acido, mentre l&rsquo;orologio riporta la lancetta ai giorni nostri e si trasforma nella sua erede. La Lamborghini Aventador Ultimae con le sue forme da navicella spaziale, la sua modernita? esasperata come le prestazioni del V12, portato addirittura a 780 cv (con lo zerocentro raggiungibile in 2&rdquo;8). Un salto temporale quantico con un comune denominatore solido e acustico: il canto nostalgico del V12 pronto ad andare in pensione, vittima della... rottamazione tecnologica incipiente. Un&rsquo;eredit&agrave; che si tramander&agrave; nei secoli, a prescindere dal progresso. Perch&eacute; come dice sempre il guru della pallavolo, il tecnico argentino Julio Velasco: &ldquo;nessuno ci toglier&agrave; i balli che abbiamo ballato&rdquo;. E nemmeno i motori che hanno rombato. Lamborghini Countach LPI 800-4, scende in strada con le antenate       

La storia Lamnorghini coincide con il suo 12 cilindri che a 60 anni completa la corsa tra i ricordi di chi lo ha acceso per primo e ora lo vede rinnovato, grazie alla capacit&agrave; di conservare ogni dettaglio

La memoria delle emozioni: il V12 Lamborghini tra Miura e Aventador

        Il terzino rossonero Theo Bernard Fran&ccedil;ois Hernandez calciatore francese (di origini spagnole) del Milan, per festeggiare la vittoria dello scudetto si &egrave; &ldquo;regalato&rdquo; una nuova Lamborghini Urus che &egrave; stata rivista e personalizzata dal famoso elaboratore tedesco Keyvany. Lautaro Martinez alla Lamborghini, il "toro" fa doppietta con una Urus &nbsp; Tuning made in Germany Il tuning della Lamborghini Urus scelto da Hernandez prevede esterni completamente neri in carbonio, per una tenebrosa veste total black, resi ancora pi&ugrave; aggressivi da una serie di appendici aerodinamiche in fibra di carbonio, in particolar modo all&rsquo;anteriore, che aumentano notevolmente il look aggressivo del potente SUV Lamborghini. Come si vede dalla foto condivisa dall&rsquo;elaboratore tedesco, e poi rilanciata dallo stesso Hernandez, la Lamborghini Urus arrivata nelle mani del terzino sinistro del Milan ha una livrea completamente nera, con tratti marcatamente pi&ugrave; spigolosi enfatizzati da spoiler e minigonne di dimensioni generose. Bella e potente Probabilmente qualche aggiornamento alla Lamborghini Urus potrebbe essere stato apportato anche alla motorizzazione, sulla quale non sono state rilasciate informazioni. Qualche tempo fa Keyvany realizz&ograve; un progetto di tuning ritoccando il V8 biturbo da 4.0 litri del SUV della Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese Toro, incrementando la potenza del propulsore di 170 CV, dai 650 CV del modello di serie agli 820 CV dell&rsquo;elaborazione. &Egrave; possibile che la Lamborghini Urus destinata al fuoriclasse francese benefici di un upgrade simile. Ben Affleck, incidente su Lamborghini Urus: ma guidava il figlio di 10 anni!        

&Egrave; arrivato il nuovo SUV dal look super aggressivo per il terzino sinistro del Milan che ha voluto cos&igrave; festeggiare la vittoria dello scorso campionato

Nuova Lamborghini Urus total black per il milanista Theo Hernandez

        Il 2022 &egrave; l&rsquo;anno in cui Lamborghini celebra il suo V12, il motore a 12 cilindri che ha equipaggiato i modelli pi&ugrave; iconici della Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese per quasi 60 anni. A fine anno, per&ograve;, con la produzione dell&rsquo;ultima Aventador Ultimae il motore, nella sua evoluzione finale ma sempre come termico &ldquo;puro&rdquo;, uscir&agrave; di produzione. Tra i modelli che il V12 ha reso grandi ci sono la Countach e la LM 002.  Lamborghini, i 5 (+1) modelli che hanno fatto la storia del Toro Lamborghini Countach: la sua storia Presentata nel 1971 e prodotta dal 1973 al 1990 in 1.999 + 1 esemplari, la prima Countach (alias LP 500) deve il nome con cui &egrave; conosciuta all&rsquo;esclamazione dialettale piemontese &ldquo;Countach&rdquo;, appunto, che indica una sensazione di stupore. La stessa utilizzata da un operatore della Carrozzeria Bertone che l&rsquo;aveva vista ancora in fase di lavorazione. Viene presentata al Salone di Ginevra nel marzo 1971 come &ldquo;idea car&rdquo;, per capire se al pubblico sarebbe potuta interessare una vettura cos&igrave; avanzata ed estrema. Protagonista il motore V12 a 60&deg; gi&agrave; visto su precedenti Lamborghini, a motore anteriore e posteriore trasversale. Qui, invece, era montato in posizione longitudinale posteriore, una nuova soluzione tecnica in casa Lamborghini, e la cilindrata era passata dai tradizionali 4 litri a circa 5 (4.971 cc) per 440 CV. L&rsquo;idea car piace e ancora prima della fine del salone, la vettura viene messa in produzione. &Egrave; rimasta tuttavia un esemplare unico, modificata pi&ugrave; volte nel corso delle prove su strada condotte dal collaudatore Bob Wallace nei successivi tre anni, e poi distrutta nelle prove di crash test necessarie per l&rsquo;omologazione il 21 marzo del 1974. Dall&rsquo;esperienza della LP 500, nasce la LP 400 da 375 CV ad 8.000 giri/min, che entra in produzione a fine 1973 equipaggiata con il tradizionale motore a 4 litri. Dopo 152 esemplari prodotti, &egrave; la volta della LP 400 S, che inaugura quella forma pi&ugrave; elaborata che la caratterizzer&agrave; per i successivi 12 anni (modifiche e telaio e ciclistica, pneumatici super ribassati Pirelli P, codolini passaruota, marcato spoiler frontale). La fama a livello mondiale viene raggiunta nel 1981, col debutto sul grade schermo come attrice protagonista nel film &rdquo;The Cannonball Run&rdquo;. Siamo al 1982 quando, dopo altri 235 esemplari prodotti, arriva sul mercato la LP 5000 S, sempre equipaggiata col V12, adesso portato a una capacit&agrave; di 4,8 litri (4754 cc) per 375 CV a 7.000 giri/min, a cui seguir&agrave;, dopo 323 esemplari prodotti fino al 1984, la Quattrovalvole, da molti considerata la migliore combinazione tra estetica, prestazioni, affidabilit&agrave; e comfort. Qui il V12, oltre all&rsquo;adozione delle quattro valvole per cilindro, viene modificato con l&rsquo;incremento della cilindrata, portata a 5,1 litri (5167 cc) per una potenza massima di 455 CV a a 7.000 giri/min. La Quattrovalvole si apre al mercato statunitense, e viene realizzata in 631 esemplari fino al 1988, quando &egrave; sostituita dalla Countach 25&deg; Anniversario (la serie pi&ugrave; prodotta con 658 unit&agrave;), modello che celebra i 25 anni dalla fondazione dell&rsquo;azienda di Sant&rsquo;Agata Bolognese. Lamborghini LM 002: fuoristrada di lusso L&rsquo;altro modello iconico della Casa diventato grande grazie anche al V12 &egrave; la Lamborghini LM 002, che prende forma proprio negli anni della Countach. La meccanica, infatti, &egrave; la stessa, cos&igrave; come il telaio tubolare (prima volta su un mezzo fuoristrada). Il risultato &egrave; un&rsquo;auto che va in autostrada a medie da berlinetta sportiva ma in grado anche di affrontare percorsi fuoristrada impegnativi. La LM 002 &egrave;, di fatto, la vettura che crea il mercato per i Suv sportivi. Tra i vari esemplari prodotti di LM 002, uno viene equipaggiato con il motore V12 da 7,2 litri per 700 CV, solitamente utilizzato sulle imbarcazioni off-shore, mentre un altro viene preparato, sotto la guida del consulente tecnico Sandro Munari, ex campione del mondo Rally, per disputare e le corse di durata nel deserto. Cerchi un'auto usata? Guarda qui       

Nel 2022 la Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese celebra il suo iconico motore che a fine anno uscir&agrave; di produzione con l&rsquo;ultima Aventador Ultimae

Lamborghini saluta il V12, quanti ricordi tra Countach e LM 002

        Di proprietari di supercar spesso a impiegarle in condizioni non esattamente ottimali &egrave; pieno il web. Supersportive "maltrattate" su neve, sterrati, l&agrave; dove non c'&egrave; un asfalto liscio come un biliardo. Beyond the Concrete, oltre l'asfalto, si muove Lamborghini Hurac&aacute;n Sterrato, che della Hurac&aacute;n &egrave; un'interpretazione ulteriore rispetto alle forme coup&eacute; e spyder. La Hurac&aacute;n "crossover" prima dell'ibrida Nel futuro prossimo c'&egrave; l'ibridizzazione plug-in, prima per&ograve; spazio a una versione che potrebbe definirsi, in un parallelo con le due ruote, una gravel. Le prestazioni su strada che ti aspetti da una Hurac&aacute;n&nbsp;V10 quattro ruote motrici e la versatilit&agrave; di poterla spingere anche su strade dissestate, fondi sterrati. L'introduzione al nuovo modello avviene con le immagini dei muletti di sviluppo, privi di mascherature. Le applicazioni inedite, plastiche a contrasto con la carrozzeria e dettagli nuovi, sono il tratto distintivo della Hurac&aacute;n Sterrato. Stile riscritto da extra di stampo Suv Aspettando i contenuti tecnici, il racconto di cosa cambia tra assetto e modalit&agrave; di guida, spazio all'immediatamente visibile. Altezza da terra superiore, in parte dovuta a ruote con una spalla maggiorata, soprattutto al posteriore. In pi&ugrave;, il contributo di sospensioni che racchiudono tutta la specificit&agrave; della Sterrato di Lamborghini&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Il design &egrave; caratterizzato dalla fanaleria supplementare sul muso, dalle barre al tetto che saranno un utile appiglio per portapacchi e un extra di funzionalit&agrave;. Le protezioni lungo la scocca definiscono i passaruota e le soglie sottoporta, mentre un trattamento dedicato lo riceve il diffusore.       

Lamborghini rivela le prime immagini della versione Sterrato, Hurac&aacute;n crossover per l'abilit&agrave; di affrontare terreni diversi dall'asfalto. Il debutto &egrave; atteso nel corso del 2022

Lamborghini Huracán Sterrato, V10 e AWD in una veste inedita

Pu&ograve; essere affascinante una Lamborghini che pesa 2.200 kg? Senza dubbio, perch&eacute; si tratta di un pezzo unico. Troneggia al al Museo Automobili Lamborghini di Sant&rsquo;Agata Bolognese, in esposizione&nbsp;fino al 6 di ottobre&nbsp;la sola Lamborghini Si&aacute;n realizzata con oltre 400.000 elementi Lego Technic.  Potrebbe interessarti: la fantastica Si&aacute;n di Lego Technic in scala 1:8    &egrave; in esposizione al Museo Automobili Lamborghini di Sant&rsquo;Agata Bolognese fino al 6 di ottobre la sola Lamborghini Si&aacute;n realizzata con oltre 400.000 elementi Lego Technic.&nbsp;  Il modello a grandezza naturale riproduce il design dell&rsquo;edizione limitata della supersportiva italiana, su una scala molto pi&ugrave; grande.&nbsp;  Sono stati utilizzati oltre 154 diversi tipi di elementi Lego per garantire che il modello incarni l&rsquo;eleganza futuristica e l&rsquo;inconfondibile silhouette della Lamborghini Si&aacute;n, fin nei minimi dettagli.  Lena Dixen, Vicepresidente Senior per i prodotti e il marketing del Gruppo Lego, ha dichiarato orgogliosa.  &nbsp;&ldquo;I nostri designer amano le sfide, quindi potete immaginare la loro gioia quando, con questo modello, abbiamo chiesto loro di pensare un po&rsquo; pi&ugrave; in grande del solito. Hanno accolto con entusiasmo la possibilit&agrave; di collaborare con i nostri incredibili designer e ingegneri del laboratorio di produzione della fabbrica di Kladno nella Repubblica Ceca, che costruiscono questi impressionanti modelli a grandezza naturale, e sono davvero andati oltre i limiti di ci&ograve; che pu&ograve; essere fatto con Lego Technic. La creativit&agrave; che il sistema consente ha permesso di rendere davvero giustizia all&rsquo;eccezionale design della Lamborghini Si&aacute;n FKP 37&rdquo;.&nbsp;  Il colosso in mattoncini rispecchia al millimetro le dimensioni della Lamborghini Si&aacute;n FKP 37: il telaio &egrave; coperto dal tessuto di elementi esagonali su misura&nbsp; per la prima volta usati Lego Technic su misura per omaggiare Lamborghini  Federico Foschini, Chief Marketing and Sales Officer della Casa, aggiunge.&nbsp;  &ldquo;Dopo pi&ugrave; di un anno di attesa, la replica in mattoncini Lego Technic della Lamborghini Si&aacute;n viene esposta presso il Museo Automobili Lamborghini, display naturale delle supersportive Lamborghini che da sempre rappresentano il sogno e l&rsquo;emozione trasformati in realt&agrave; dall&rsquo;innovazione e dalla tecnologia. Questa replica 1:1 della Si&aacute;n &egrave; la dimostrazione che Lamborghini come Lego vede nelle sfide la propria linfa vitale, nella tecnologia la possibilit&agrave;&nbsp; di realizzazione e nel design il punto cardine che pu&ograve; e deve sorprendere.&rdquo;&nbsp;    I numeri di Lego Technic Lamborghini S&iacute;an FKP 37 in scala 1:1    Oltre 400.000 pezzi Lego Technic utilizzati in totale.  154 diversi tipi di elementi Lego Technic utilizzati, di cui 20 stampati appositamente per questo modello.&nbsp;  Peso totale: 2.200 kg  8.660 ore dedicate allo sviluppo e alla costruzione  Creato da 15 specialisti di design, ingegneria e costruzione team Lego di Kladno, Repubblica Ceca  Le dimensioni della costruzione sono identiche al modello reale: 4.980 mm di lunghezza, 2.101 mm di larghezza e 1.133 mm di altezza.  Luci anteriori e posteriori funzionanti, costruite interamente con elementi Lego Technic.  Per la prima volta, un modello Lego &egrave; stato dipinto utilizzando un rivestimento ad effetto vernice, con la stessa verniciatura ufficiale di Lamborghini.  Per la prima volta, le linee iconiche del design di un modello a grandezza naturale sono state illuminate per onorare le curve visionarie e la forma futuristica dell&rsquo;auto reale, che &egrave; cos&igrave; venerata dagli appassionati di supersportive di tutto il mondo.   Potrebbe interessarti: le occasioni Lamborghini   

Realizzata con oltre 400.000 pezzi: pesa ben 2.200 kg, in esposizione fino al 6 ottobre.

Lambo Lego, la spettacolare Si&aacute;n in scala 1:1 al Museo di Sant&#39;Agata

        Per prima scopriremo l'erede della Aventador, modello d'esordio nel piano di elettrificazione Lamborghini. Ibrido plug-in e unit&agrave; termica V12, com'&egrave; noto da tempo. Poi sar&agrave; la volta dell'elettrificazione di nuova Lamborghini Huracan. Passo passo, entro il 2024, tutti i tre modelli della gamma del Toro di Sant'Agata Bolognese riceveranno il supporto elettrico all'unit&agrave; termica.  Motore tra 8 e 10 cilindri Quale via verr&agrave; percorsa nel caso di Huracan ibrida plug-in &egrave; il responsabile dell'ufficio tecnico, Rouven Mohr, a dirlo. Sar&agrave; un motore termico Lamborghini, sottolinea: "Sar&agrave; specifico per Lamborghini, direi che avr&agrave; pi&ugrave; di sei cilindri e meno di 12". Cos&igrave;, ad AutoExpress. La Huracan oggi sulla scena adotta un motore V10 aspirato da 5.2 litri, condiviso con la Audi R8. Sar&agrave; intorno a questa base tecnica che continuer&agrave; a operare il nuovo modello elettrificato? I piani Audi sulla R8 non suggeriscono una prosecuzione della sportivit&agrave; nella forma attuale, dotata di motore termico. In tale scenario, ecco che il V10 resterebbe un'applicazione esclusiva Lamborghini. Lamborghini, nelle corse sar&agrave; V8 Poi c'&egrave; uno scenario ulteriore, di un V8 elettrificato. Sar&agrave; un otto cilindri il motore impiegato dal prototipo da corsa LMDh con il quale Lamborghini correr&agrave; dal 2024 nelle gare Endurance. Un propulsore di derivazione stradale, chiaramente interno al Gruppo Volkswagen. Pu&ograve; diventare il V8 della LMDh la base da personalizzare in Lamborghini per approdare sulla nuova Huracan? Due scenari sui quali ancora non c'&egrave; una direzione chiara. Dove Mohr d&agrave; indicazioni esatte &egrave; sulle opportunit&agrave; che l'elettrificazione apre in casa Lamborghini&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), possibilit&agrave; di caratterizzare i modelli ibridi plug-in (oltre alla prima elettrica, una sorta di fastback rialzata da terra, attesa nel 2028) grazie alle strategie di gestione del recupero energetico e della dinamica.       

Iniziano a sommarsi le anticipazioni sulla nuova generazione di Lamborghini Huracan. Gli indizi verso l'impiego di un motore termico "su misura": sar&agrave; il V10 o un V8?

Lamborghini, nuova Huracan ibrida e con un motore ad hoc

Il &quot;toro&quot; dell&#39;Inter nella Casa dei Tori. Lautaro Martinez, attaccante argentino dei nerazzurri, 25 gol nella passata stagione, ha fatto visita allo stabilimento di Sant&rsquo;Agata Bolognese.  La prossima Lambo di Lautaro  Dopo avere configurato la sua prossima Lamborghini Urus, Lautaro ha potuto visitato la manifattura con particolare interesse, la linea produttiva dove viene prodotta la Hurac&aacute;n STO&nbsp; quella della Selleria, dove nascono gli interni delle Lamborghini.  Tutto molto apprezzato dal &quot;Toro&quot;, gi&agrave; cliente del Marchio.  Potrebbe interessarti: nuova Lamborghini Hurac&aacute;n Tecnica: il test drive totale ci ha fatto &quot;ubriacare&quot;&nbsp;   

Il calciatore dell&#39;Inter, gi&agrave; cliente del Marchio, allo stabilimento di Sant&rsquo;Agata Bolognese dove ha potuto configurare la sua prossima Lambo.

Lautaro Martinez alla Lamborghini, il &quot;toro&quot; fa doppietta con una Urus

La Lambo Hurac&aacute;n &egrave; come il buon vino. Pi&ugrave; invecchia, pi&ugrave; migliora. Progettata nel 2014, ristilizzata nel 2019, sembrava aver fatto il proprio tempo con il suo motore V10 aspirato di grossa cilindrata (5,2 litri) in un&rsquo;era di supercar ormai tutte turbo e alcune addirittura ibride plug-in. Eppure quest&rsquo;ultima versione della berlinetta Lambo, che si chiama Tecnica, &egrave; la migliore Hurac&aacute;n in assoluto che abbiamo mai guidato. Perch&eacute; rappresenta un eccellente compromesso per ogni esigenza del cliente di auto sportiva.  &Egrave; bella ed aggressiva, come tradizione del design spigoloso Hurac&aacute;n, anzi proprio sfacciata nei colori pi&ugrave; sgargianti come il &ldquo;verde selvans&rdquo; della nostra prova. Ma soprattutto &egrave; facile da condurre. In tutte le condizioni. Sia nell&rsquo;uso turistico, sia al limite in pista. &Egrave; una vera supercar a due facce: comoda e confortevole per girare per strada a bassa velocit&agrave; con un sound soffocato, appena appena udibile. Ma velocissima, divertente, e facile da portare al limite in circuito quando si insegue il massimo godimento nella guida. E con il sound fragoroso del V10 che urla libero da ogni limitazione quando sale fino agli 8000 giri del regime massimo.  Come i progettisti siano riusciti a combinare due anime cos&igrave; differenti in una supercar come la Hurac&aacute;n che per tradizione &egrave; sempre stata piuttosto scomoda e rabbiosa, &egrave; un mistero. Che vogliamo svelare con la nostra prova.  Nuova Lamborghini Hurac&aacute;n Tecnica: la rivoluzione fa rima con la purezza del V10    Nomen omen  Il nome &ldquo;Tecnica&rdquo; &egrave; stato scelto per simboleggiare l&rsquo;evoluzione tecnologica che ha contraddistinto questo modello dalle origini ad oggi. Ha sub&igrave;to tutta una serie di modifiche, affinamenti e aggiornamenti che l&rsquo;hanno resa perfetta per ogni uso.  Tecnicamente parlando, la Lambo Tecnica &egrave; una via di mezzo fra la Evo (nata nel 2019) e la STO (la versione pi&ugrave; estrema) presentata l&rsquo;anno scorso. Della Evo mantiene il nuovo design, caratterizzato dallo splitter anteriore con profili a Y (&egrave; lo stilema delle Lamborghini) dotato di aeroblades, la presa d&rsquo;aria inferiore davanti alle ruote posteriori di ispirazione Murcielago, i freni carboceramici Brembo e soprattutto la tecnologia delle ruote posteriori sterzanti che come vedremo sono determinanti per migliorare la guidabilit&agrave;.  Inoltre possiede tutta l&rsquo;elettronica interna introdotta sulla Evo, compreso il display orizzontale sulla plancia e i comandi vocali di Alexa, Apple CarPlay e cos&igrave; via. Dalla STO invece eredita il motore V10 5,2 litri potenziato fino a 640 cavalli (con 565 Nm di coppia motrice), la trazione posteriore, le gomme Bridgestone Potenza Race o Sport messe a punto appositamente per questa Lambo, la telemetria di bordo in tempo reale, muso e cofano in carbonio e alcuni affinamenti aerodinamici.  Aerodinamica &quot;esagonale&quot;  Aerodinamicamente la Tecnica &egrave; una via di mezzo fra le altre due Lambo: non ha il muso con estrattori e la vistosa ala posteriore regolabile della STO ma possiede un&rsquo;alettone di taglia generosa che genera maggior deportanza rispetto al beccuccio della Evo. Infatti il carico aerodinamico che la Tecnica genera e che la tiene schiacciata al suolo in velocit&agrave; &egrave; una via di mezzo fra le due altre Lambo: 35% pi&ugrave; della Evo e circa il 40% in meno della STO. Ma ci arriva senza accusare elevato drag (-20% di resistenza aerodinamica rispetto alla Evo), quindi senza penalizzare la velocit&agrave; di punta. Che infatti &egrave; di 325 km/h dichiarati, contro i 315 della STO che &egrave; frenata dalle grosse appendici alari.  Un tocco di stile esclusivo, poi, viene dai terminali di scarico posteriori: per la prima volta Lambo li ha realizzati di forma esagonale invece che tonda. Esasperando quello che &egrave; il concetto stilistico delle linee spezzate invece che curve di tutto il design Lambo. Davvero originali. Cos&igrave; che quando si segue una Hurac&aacute;n Tecnica da dietro, non si pu&ograve; non riconoscerla dai tubi di scarico!    Non c&#39;&egrave; curva in montagna che non la esalti  L&rsquo;aspetto che convince di pi&ugrave; della Lambo Tecnica &egrave; quanto risulti versatile in ogni condizione di guida. L&rsquo;abbiamo guidata su strade di montagna, tortuose e piene di tornanti gi&agrave; impegnative di loro; tra l&rsquo;altro il percorso era battuto da cicloamatori e quindi c&rsquo;era l&rsquo;insidia di trovare all&rsquo;improvviso ciclisti dietro ogni curva e in pi&ugrave; la pioggia cadeva fastidiosamente. Una situazione gi&agrave; di per s&eacute; complicata per una qualsiasi automobile, figurarsi per la Lambo Tecnica che con i suoi vistosi specchietti &egrave; larga ben 2,24 metri fuori tutto. Eppure grazie alle ruote posteriori sterzanti l&rsquo;auto si &egrave; districata agilmente fra curve, tornanti e ostacoli di ogni genere. E non mette mai in crisi per la direzionalit&agrave; da imprimere all&rsquo;auto chi era al volante.  Il sistema delle ruote posteriori sterzanti le fa ruotare fino a 3 gradi nel senso di marcia alle alte velocit&agrave; per stabilizzarla nelle curve veloci e nei cambi di direzione, oppure in controfase rispetto alle ruote anteriori sotto i 60 km/h (sempre fino a 3&deg;) per aumentare l&rsquo;angolo di sterzata e la manovrabilit&agrave; nei parcheggi o nei tornanti. In questo modo l&rsquo;interasse, che &egrave; di 2.620 mm, si accorcia virtualmente di ben 220 mm per facilitare la sterzata. Ecco perch&eacute; la Tecnica diventa cos&igrave; maneggevole sul misto stretto.    Comfort per ore e ore  Il comfort &egrave; insospettabile per un&rsquo;auto di aspetto cos&igrave; sportivo. I nuovi sedili sportivi in microfibra, con la grande maniglia di regolazione al centro, sono davvero eccezionali. Si riesce sempre a regolare nel modo ottimale la distanza sedile/volante. L&rsquo;auto &egrave; comodissima e si possono fare ore e ore di guida senza affaticarsi. Peccato che nel restyling degli interni nelle nuove porte rivestite in carbonio non abbiano trovato posto vani e spazi per riporre piccoli oggetti. C&rsquo;&egrave; il rischio che ad ogni frenata bottigliette d&rsquo;acqua o portafogli rimbalzino qua e l&agrave; fra sedile e pavimento.  Anche la guida su strada &egrave; confortevolissima. Inserendo la mappatura pi&ugrave; blanda (Strada) tramite il manettino nella parte inferiore del volante, l&rsquo;auto sotto i 4.500 giri fila via liscia senza rombare assolutamente. Con un sound soffocato e accettabile ben tollerato bene anche dagli abitanti dei paesini di montagna che abbiamo attraversato. Con quest&rsquo;auto &egrave; impossibile non farsi notare (visto il look provocante) ma si riesce abbastanza bene a non farsi sentire. Se poi serve uno spunto per un sorpasso, basta schiacciare il gas dolcemente e l&rsquo;elasticit&agrave; del grosso V10 trae d&rsquo;impaccio in ogni situazione. Senza dover ricorrere alle palette del cambio, ma usando la funzionalit&agrave; automatica.  Al Tormo l&#39;abbiamo spinta a 264 km/h!  Scesi dalla montagna, siamo andati in pista. A Valencia, dove la Lambo Tecnica ha mostrato un volto completamente diverso. L&igrave; &egrave; bastato spostare il manettino sulla mappatura pi&ugrave; estrema, Corsa, anche lasciando i controlli di stabilit&agrave; inseriti (tanto la soglia d&rsquo;intervento in Corsa &egrave; molto pi&ugrave; elevata) per scoprire la massima performance di cui la Tecnica &egrave; capace. Il limite &egrave; davvero alto! Il circuito Ricardo Tormo (quello della MotoGP) dove abbiamo guidato la Hurac&aacute;n, &egrave; una pista tortuosa e impegnativa. Non ci sono violentissime staccate, se non quella in fondo al rettifilo, ma tutte frenate insidiose in ingresso di curva dove rallentare mentre si sterza e si inserisce l&rsquo;auto. Una fase dove la stabilit&agrave; diventa precaria. E poi ci sono continui cambi di direzione destra-sinistra a bassa ed alta velocit&agrave;. Tutte situazioni complesse che possono facilmente mettere in crisi la tenuta di strada di un&rsquo;auto e rivelare i difetti congeniti del modello.  Ebbene, la Tecnica &egrave; apparsa fantastica in questi frangenti. Si guida con una facilit&agrave; disarmante. Nonostante sia rabbiosa e veloce (sul dritto abbiamo toccato i 264 km/h prima di scalare in 4&deg; marcia ed entrare a 140 in curva), &egrave; facilissimo inserirla in curva e fargli cambiare direzione. Senza apprensione. La potenza &egrave; tanta (640 cv) ma non &egrave; brutale. E questo &egrave; un pregio esclusivo dei motori aspirati che spingono e allungano senza darti il classico calcio in culo dei turbo con i quali la potenza ti arriva in modo quasi imprevedibile.  La Lambo Tecnica non si comporta cos&igrave;: con il suo grosso e pastoso motore aspirato, accelera pi&ugrave; dolcemente. Anche quando affondi il gas in uscita di curva in 3&deg; e scivola via leggermente di traverso, lo fa senza prenderti la mano. &Egrave; controllabilissima. La mappatura Corsa non impedisce la sbandata controllata: al contrario, ti permette di scivolare via in lieve derapata. Taglia la coppia alle ruote solo quando l&rsquo;angolo di imbardata diventa esagerato. Se guidi veloce ma &ldquo;pulito&rdquo;, ti aiuta a andar forte, non ti penalizza. Erogazione della coppia, maneggevolezza e inserimento in curva sono i suoi grandi pregi in pista. &Egrave; come guidare un grosso kart ma con 640 cavalli! Ti permette di andare davvero forte in pista ma facilmente. Divertendoti senza apprensione. La potenza in ballo &egrave; comunque tanta per divertirsi e le performance ci sono: la Tecnica scatta da 0 a 100 in 3,2 secondi e impiega appena poco pi&ugrave; di 9&rdquo; per raggiungere i 200 km/h da fermo. Solo che &egrave; erogata in modo meno violento di tante altre supercar turbo che saranno anche uno/due decimi pi&ugrave; rapide nello scatto da fermo, ma di suo la Hurac&aacute;n ti offre in contropartita il sound fragoroso del V10 aspirato Lambo che ti fa vibrare il petto in piena accelerazione ed &egrave; veramente esclusivo.  Prezzo e prestazioni esclusivi  Per gli amanti del track days, la Tecnica monta un sistema di telemetria on board veramente utile. Ti permette di vedere in tempo reale in quale punto della pista sei, il tuo tempo sul giro ed il gap in decimi rispetto al tempo ideale di riferimento. E poi rianalizzare una volta ai box i tuoi giri e i grafici delle tue velocit&agrave;. &Egrave; come avere un ingegnere telemetrista al fianco. Un gadget irrinunciabile per chi ama misurarsi con se stesso in pista! Il prezzo della Tecnica &egrave; di 235.500 euro, 40mila pi&ugrave; della Evo RWD e 70mila meno della STO. Anche qui una via di mezzo.   

&Egrave; bella ed aggressiva, come tradizione del design spigoloso Hurac&aacute;n. Anzi proprio sfacciata nei colori pi&ugrave; sgargianti come il &ldquo;verde selvans&rdquo; che abbiamo provato in pista, al Ricardo Tormo di Valencia, e su strade di montagna

Nuova Lamborghini Hurac&aacute;n Tecnica: il test drive totale ci ha fatto &quot;ubriacare&quot;

        La Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese si &egrave; superata con la realizzazione di Lamborghini Countach LPI 800-4, una supercar da 780 cavalli e un motore V12 di 6,5 litri, prodotta in soli 112 esemplari. Ad aprile del 2022 Lamborghini ha iniziato le consegne della Countach, che &egrave; diventata una delle edizioni limitate pi&ugrave; particolari del marchio. Ma c&rsquo;&egrave; una novit&agrave;: coloro che hanno acquistato la Countach LPI 800-4 ( i 112 compratori) non avranno solo il privilegio di avere nel proprio garage una supercar Lamborghini, ma anche degli elementi esclusivi facenti parte del Contact Program Lamborghini.  Lamborghini Countach: non solo la supercar I proprietari di questi pezzi da Novanta firmati Lamborghini ricevono, oltre l&rsquo;auto, una serie di pezzi da collezione che completano la consegna della supercar, impregnando l&rsquo;attesa di ancor pi&ugrave; desiderio. Anzitutto, questi acquirenti hanno avuto, alla firma dell'ordine, una lettera di congratulazioni da parte di Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini. Essa &egrave; una composizione di grande tecnica cartiera che, in un magico gioco di pieni e vuoti incisi al laser, compone e scompone la sagoma della Countach LPI 800-4, dove all&rsquo;interno &egrave; racchiuso il messaggio di Winkelmann. Inoltre nei primi mesi di attesa, i nuovi possessori della Countach LPI 800-4 ricevono una delle 112 repliche numerate di un dipinto realizzato tradizione da Mateusz Wowk, exterior designer e artista del Centro Stile Lamborghini, diretto dall'Head of Design, Mitja Borkert. Elementi che in corniciano (e preparano) alla perfezione la consegna di una delle Few Off pi&ugrave; attese di sempre. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

Oltre alla supercar, i possessori dei 112 esemplari prodotti, ricevono alcuni pezzi da collezione, fra cui una lettera da parte di Stephan Winkelmann

Countach LPI 800-4, in consegna il fiore all’occhiello di Lamborghini

        &Egrave; rimasta abbandonata in un parcheggio per ben 40 anni, soccombendo alle intemperie del tempo. Ma neanche la ruggine e la polvere riescono a scalfire la bellezza di una Lamborghini Miura, considerata una delle supercar pi&ugrave; belle degli anni '60 e della storia dell'automobile in generale. Quella che ha a che fare con il miliardario Aristotele Onassis e il cantante Stamatis Kokotas, detto l' "Elvis greco", ha una storia molto particolare. Auto nostalgia: la nostra prova della Lamborghini Gallardo SE  Lamborghini Miura da 375 cv personalizzata Parliamo di una Miura P400S del 1969, color marrone metallizzato. Il motore V12 da 3,9 litri montato trasversalmente erogava ben 375 cv, cifre strepitose per l'epoca. Una macchina non convenzionale, che pochi potevano gestire. Tra di essi, sicuramente i piloti da rally, come Stamatis Kokotas, che negli anni '70 alternava la sua passione motoristica alla carriera di cantante. Un lavoro, quello dietro al microfono, che consent&igrave; al cosiddetto "Elvis greco" di costruire una suggestiva collezione d'auto di lusso. Il miliardario Onassis era amico di Kokotas e fan della sua musica. Ed era tipico dell'armatore condividere le sue ricchezze con un artista connazionale. Proprio come la P400S in questione, che beneficiava di aggiornamenti come i finestrini elettrici e un motore rinnovato. Aveva anche l'aria condizionata opzionale. Specifiche erano per&ograve; sono le prese d'aria in lega e le numerose personalizzazioni sulla maniglia del passeggero, la leva del cambio, i pulsanti dei finestrini e il volante. Abbandonata per 40 anni in un parcheggio: il motivo Naturalmente, Onassis pensava che con la Miura avesse fatto a Kokotas il miglior regalo che un appassionato di velocit&agrave; potesse ricevere. Aveva torto. Perch&eacute; la macchina nel 2012 venne ritrovata per caso nel parcheggio dell'Hotel Hilton di Atene, in procinto di essere demolito. Ed era stata abbandonata l&igrave; nel 1972. Kokotas aveva infatti usato la Lamborghini per tre anni, con 100.000 km percorsi, e aveva deciso di disfarsene poich&eacute; non voleva affrontare i costi di riparazione di un guasto al motore che la macchina aveva subito. Venduta all'asta per 312.000 euro E cos&igrave;, a dicembre del 2012, la casa d'aste britannica Coys decise di vendere all'asta la Lamborghini Miura regalata da Onassis a Kokotas. La sua storia venne per&ograve; nascosta, e la supercar di Sant'Agata venne pubblicizzata come "auto ritrovata in un fienile", alimentando sia il mistero che le offerte dei facoltosi acquirenti che se la contesero. Il vincitore dell'asta, rimasto conosciuto, riusc&igrave; ad aggiudicarsela per circa 312.000 euro. Sperando che una bellezza del genere possa aver ricevuto molte pi&ugrave; cure e attenzioni rispetto al passato. Nel listino dell'usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click       

Trattasi di una P400S del '69 con V12 da 375 cv. Venne regalata dal miliardario Onassis al cantante greco Kokotas, che decise di disfarsene per un motivo clamoroso...

L'incredibile storia della Lamborghini Miura abbandonata per 40 anni

        Chi vi scrive &egrave; appena arrivato a Roma. Scesi dal treno, il termometro della stazione Termini segna 40 gradi. Chiunque si renderebbe conto che c&rsquo;&egrave; qualcosa che non va. Checch&eacute; ne dicano finti esperti e professori da social network, il cambiamento climatico &egrave; in atto. Bisogna agire, e in fretta. Lo sa bene Lamborghini: l&rsquo;azienda italiana, infatti, si batte per la tutela di clima e ambiente dal 2009, con processi produttivi innovativi, raggiungimento della carbon neutrality (zero emissioni di CO2, ndr) e riciclo di pellami e fibra di carbonio, oltre al contributo di 10.000 alberi di quercia piantati nel parco adiacente l&rsquo;azienda, vero &ldquo;polmone verde&rdquo; che ha anche funzione di biomonitoraggio. Lamborghini elettrica, &egrave; Revuelto il nome scelto?  Lamborghini Direzione Cor Tauri, elettrificazione e carbon neutrality Con un investimento di 1,8 miliardi di euro, il pi&ugrave; alto nella storia del Marchio, Lamborghini vuole raggiungere la piena decarbonizzazione. Innanzitutto la strategia &ldquo;Direzione Cor Tauri&rdquo;, annunciata da CEO Stephen Winkelmann lo scorso anno, punta alla totale elettrificazione della gamma strutturandosi in tre fasi: celebrazione del motore a combustione interna (ad esempio quella del V12 aspirato con la Aventador Ultimae), transizione ibrida (entro fine 2024) e 100% elettrico intorno al 2025. In secondo luogo, la filosofia &ldquo;evitare, ridurre, compensare&rdquo;, ovvero evitare le emissioni all&rsquo;origine, cercare di contenerle quando inevitabili e compensare le rimanenti con l&rsquo;acquisto di carbon credits, titoli equivalenti a una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita tramite un progetto di tutela ambientale. A proposito, l&rsquo;azienda di Sant&rsquo;Agata Bolognese &egrave; gi&agrave; CO2 neutrale dal 2015 a livello di stabilimento, nonostante il raddoppio di produzione ed estensione da 80 a 160.000 mq, grazie anche all&rsquo;impiego di impianti fotovoltaici che permettono di produrre &ldquo;in casa&rdquo; l&rsquo;energia elettrica necessaria e risparmiare 2.000 tonnellate di anidride carbonica ogni anno. Basti pensare che la Torre 1963 (numero importante che coincide con l&rsquo;anno di fondazione) ha ottenuto la prestigiosa certificazione LEED Platinum con il pi&ugrave; alto punteggio in Italia. Inoltre, il sito produttivo nel cuore della Motor Valley emiliana dispone di sistema di teleriscaldamento, con 6 km di tubazioni soterraneee che portano acqua riscaldata a biogas proveniente dalla vicina Nonantola, e impianti di trigenerazione; questi ultimi permettono di produrre elettricit&agrave;, calore e freddo tramite gas naturale e coprono quasi il 35% del fabbisogno energetico dell&rsquo;azienda. Lamborghini, omaggio al V12 con la 350 GT Economia circolare come pilastro L&rsquo;economia circolare &egrave; un tema centrale per l&rsquo;azienda emiliana, che ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il Green Star Award. Estrema attenzione viene data a processi produttivi come quello di verniciatura della Urus: nel nuovo reparto, fondato nel 2018, si risparmia il 25% di energia rispetto a prima e le tinte utilizzate sono al 95% composte da acqua; quella reflua viene raccolta e riutilizzata per riscaldare o raffreddare lo stabile. Continuando a parlare di Urus, &egrave; stata resa sostenibile anche la logistica: le scocche da verniciare, infatti, arrivano a Sant&rsquo;Agata tramite rotaia e non pi&ugrave; trasportate su strada, con un risparmio fino all&rsquo;85% di emissioni di CO2. Altro punto fondamentale &egrave; il riciclo dei materiali utilizzati durante la produzione, in particolare pelle e fibra di carbonio, a cui viene data una vera e propria seconda vita. Alcune parti dei pellami impiegati per sellerie e rivestimenti interni presentano, spesso, piccole imperfezioni naturali legate alla vita dell&rsquo;animale. Dopo un&rsquo;accurata selezione, effettuata sia da operatori umani che da macchinari all&rsquo;avanguardia, le pelli che teoricamente sarebbero destinate allo smaltimento vengono riutilizzate in collaborazione con la Cooperativa Cartiera di Marzabotto, laboratorio italiano di moda etica che impiega persone in condizioni di svantaggio. Per quanto riguarda gli elementi in carbonio, tutti gli scarti di fibra vengono raccolti e riciclati per la realizzazione di componenti non strutturali e sottoprodotti quali gadget come bracciali e portachiavi. Il Parco Lamborghini, polmone verde dell&rsquo;azienda Sempre nell&rsquo;ottica di sostenibilit&agrave; ambientale e assorbimento e monitoraggio dei livelli di anidride carbonica, Lamborghini ha realizzato un parco a meno di 500 metri dagli stabilimenti. Il progetto ecologico, realizzato in collaborazione con le universit&agrave; di Bolzano, Bologna e Monaco di Baviera, consiste in un&rsquo;area verde di circa 7 ettari all&rsquo;interno della quale sono stati posizionati 10.000 alberi di quercia. Questi, disposti in modo da studiare anche la piantumazione pi&ugrave; efficace dal punto di vista dell&rsquo;assorbimento di CO2, contribuiscono anche al mantenimento della biodiversit&agrave; locale. Inoltre, il parco ospita anche un apiario composto da 13 arnie: le api, costantemente monitorate tramite analisi di polline raccolto e miele prodotto, risultano un importante indice di qualit&agrave; dell&rsquo;ambiente. Nuova Lamborghini Hurac&aacute;n Tecnica: la rivoluzione fa rima con la purezza del V10       

La storica azienda emiliana, gi&agrave; carbon neutral a livello di stabilimenti produttivi, d&agrave; una seconda vita ai materiali di scarto e abbatte le emissioni con l&rsquo;aiuto di 10.000 alberi

Lamborghini ed economia circolare, l’importanza del riciclo

        Piccola disavventura per Ben Affleck e la sua Lamborghini Urus. Samuel Garner Affleck, figlio del noto attore di Hollywood, di soli 10 anni, ha infatti accidentalmente urtato il Suv contro un veicolo parcheggiato dietro. Regno Unito, distrugge la Lamborghini nuova di zecca dopo 20 minuti Lamborghini Urus, incidente con una BMW: la dinamica  Samuel aveva accompagnato il padre e la fidanzata Jennifer Lopez al concessionario di auto di lusso 777 Exotics, a Los Angeles, quando &egrave; avvenuto l'incidente. L'attore stava osservando diverse auto, mentre il figlio si trovava al volante della Lamborghini Urus gialla, con il permesso del padre, ma con il motore acceso. Samuel ha cos&igrave; fatto retromarcia e si &egrave; scontrato con il frontale di una BMW bianca che si trovava dietro di lui. Nessun danno, nessun ferito Affleck, subito dopo l'impatto, si &egrave; avvicinato alle auto per controllare cosa fosse successo, e ha potuto vedere l'Urus che era&nbsp;entrata in contatto con la ruota anteriore e il parafango della BMW. Un portavoce dell'attore e regista ha dichiarato che le auto non hanno subito danni, e che anche Samuel non si &egrave; ferito. Di certo, la prossima volta pap&agrave; Ben ci penser&agrave; due volte prima di lasciarlo da solo al volante di una macchina da 650 cavalli. La gamma Lamborghini: consulta il nuovo listino completo di Auto       

Samuel Garner Affleck, figlio dell'attore americano, era al volante del Suv da 650 cv mentre il padre visionava delle auto. Una retromarcia sbagliata lo ha fatto impattare con una BMW...

Ben Affleck, incidente su Lamborghini Urus: ma guidava il figlio di 10 anni!

Nei primi anni &#39;2000, dopo essere passata sotto il controllo del Gruppo Volkswagen, Lamborghini lanci&ograve; una vettura di piccole dimensioni, destinata a diventare il best seller della Casa del Toro (con oltre 14mila unit&agrave; vendute nel corso della sua carriera); la Gallardo. Dotata di un motore V10 aspirato da 5 litri, si affidava alla trazione integrale per scaricare sull&#39;asfalto i suoi oltre 500 cavalli di potenza per offrire prestazioni da brivido. Con un design decisamente di rottura rispetto ai modelli usciti fino a quel momento dai cancelli di Sant&#39;Agata Bolognese. Nell&#39;estate del 2006, abbiamo messo alla prova la supercar emiliana in versione SE, caratterizzata dalla presenza di un cambio con rapporti pi&ugrave; corti per massimizzare l&#39;accelerazione. Nel corso del test, l&#39;auto &egrave; riuscita a infrangere il record di allora sul tracciato di Balocco a disposizione del nostro Centro Prove.   Ecco la prova della Lamborghini Gallardo 5.0 V10 e-gear SE, pubblicata sul numero di luglio di 16 anni fa.  La Lamborghini frantuma il record!    I lettori di Auto pi&ugrave; &ldquo;impallinati&rdquo; stanno appassionandosi sempre di pi&ugrave; ai nostri giri di pista sul tracciato handling di Balocco. Un numero, quello dei tempi sul giro che riportiamo nelle prove su strada delle auto pi&ugrave; sportive, che alla prima occhiata ti fa capire quanto sia performante una vettura in mezzo alle curve. Ebbene, gli affezionati del giro di pista hanno un nuovo argomento di discussione e di paragone tra le auto da sogno. Perch&eacute; da questo mese, signori, abbiamo una nuova numero uno: la Lamborghini Gallardo SE, la versione a tiratura limitata che, sottopelle, porta in dote tutte le novit&agrave; tecniche del modello 2006 della berlinetta di Sant&#39;Agata.  Il fatto &egrave; che il record della pista, 2&#39;52&rdquo;20 detenuto per mesi dalla Ford GT, &egrave; stato letteralmente frantumato. Al primo tentativo il nostro tester Luigi Moccia ha oensato anche a un errore nella strumentazione. Ma dopo altri &ldquo;hot laps&rdquo; non c&#39;era nulla che tenesse: la Lambo ha staccato un incredibile 2&#39;47&rdquo;42, la bellezza di circa 5 secondi in meno delle due velocissime americane che slittano ora al secondo e terzo posto: Ford GT e Dodge Viper, anch&#39;esse facenti parte del club dei 500 cavalli e passa.  Lamborghini, omaggio al V12 con la 350 GT  &nbsp;  Gallardo SE, ottimi rapporti    I segreti di un tempo cos&igrave; basso? &Egrave; presto detto. Innanzitutto la formidabile accoppiata motore e cambio. Rispetto alla prima &ldquo;release&rdquo; della Gallardo, l&#39;edizione 2006 ha 20 cavalli in pi&ugrave; (520 a 8.000 giri) e una trasmissione, nella fattispecie la robotizzata &ldquo;e-gear&rdquo;, che sfoggia una maggior velocit&agrave; d&#39;azione e rapporti accorciati. Pertanto, in termini di prestazioni pure, la Gallardo 2006 &egrave; pi&ugrave; veloce della pur rapidissima versione 2004. L&#39;accelerazione 0-100 viene sbranata in 4&rdquo;04 (contro i 4&rdquo;26 della precedente Lambo), per arrivare a 180 km/h servono 10&rdquo;21 (11&rdquo;82) e sul chilometro ha fatto segnare 21&rdquo;37 (22&rdquo;49) per arrivare a una punta massima di 316,7 km/h contro i 312,4 della Gallardo &#39;04.  Il cambio, poi, ci mette del suo per far rendere al meglio il 10 cilindri 5 litri. In modalit&agrave; &ldquo;Sport&rdquo;, i passaggi di marcia sono vere e proprie fucilate (forse troppo quando si viaggia tranquilli, per&ograve;) e i rapporti corti esaltano ancor pi&ugrave; la spinta del V10. Basti pensare che se la prima Gallardo raggiungeva 100,8 km/h in prima marcia, ora tocca solo i 73,7 km/h, e via dicendo per gli altri cinque rapporti. Una nota, tra parentesi, sempre riguardo al cambio. Finalmente della frizione elettroattuata &egrave; stata resa pi&ugrave; soft, pertanto sono scomparsi quesi fastidiosi strappi durante le manovre e parcheggiare la Gallardo diventa un gioco da ragazzi.  Lamborghini Huracan Sterrato, sfugge online la versione &quot;off-road&quot;  Trazione integrale e grande motricit&agrave;    La maggior spinta garantita da V10 ed &ldquo;e-gear&rdquo; &egrave; quindi uno dei fattori che rendono cos&igrave; performante la Lambo. Ma non &egrave; da dimenticare la trazione integrale. Che seppur faccia lavorare poco l&#39;avantreno, nel senso che la Gallardo pu&ograve; essere guidata come una posteriore, fornisce un notevole contributo al fine di scaricare a terra i cavalli in modo ottimale. Un vantaggio non da poco, in relazione al record della pista, rispetto alle muscle car americane Ford GT e Viper. Che di cavalli ne hanno come la Gallardo (550 la GT, 500 la Viper) ma li scaricano tutti sulle ruote posteriori.  La Lamborghini, grazie alla 4x4, &egrave; quindi pi&ugrave; facile da gestire nella guida sportiva. Relativamente parlando, comunque. Perch&eacute; i suoi limiti sono decisamente alti e in prossimit&agrave; di essi serve un discreto &ldquo;manico&rdquo; per gestirla al meglio. Specie per quanto riguarda la sensibilit&agrave; ai trasferimenti di carico, forse l&#39;unico aspetto della Gallardo che va gestito con una certa cautela quando viene disattivato il controllo di stabilit&agrave; elettronico. Pi&ugrave; che un sovrasterzo di potenza, infatti, &egrave; facile incappare in sovrasterzi in fase di ingresso curva o di rilascio del gas durante l&#39;appoggio.  A contribuire infine all&#39;ottimo &ldquo;pacchetto&rdquo; prestazionale della Lamborghini c&#39;&egrave; poi lo sterzo, reso pi&ugrave; diretto e preciso rispetto a prima per un feeling ancora pi&ugrave; soddisfacente.  Lamborghini, motori endotermici anche dopo il 2030 secondo Winkelmann 

16 anni fa, su Auto di luglio usciva la prova della LamborghinI gallardo 5.2 V10 in versione SE: ecco la prova della supercar emiliana, nell&#39;occasione in cui frantum&ograve; il record della pista del nostro Centro Prove

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