        A chi ama il Marchio Ferrari (ed &egrave; quasi impossibile trovare qualcuno che non ne sia un estimatore), questo dato far&agrave; estremamente piacere: il 90% delle vetture realizzate a Maranello &egrave; ancora in circolazione. A rivelarlo &egrave; Andrea Scioletti, Direttore del Programma Pre-Owned Ferrari durante un evento a Maranello, al Ferrari Approved Certified Used Car Programme. Ferrari chiude bene il terzo trimestere: ricavi in aumento del 6,5% Qual &egrave; il segreto di Ferrari Ma come fanno le auto Ferrari ad essere cos&igrave; affidabili? La risposta sta tutta nella cura che l&rsquo;azienda mantiene anche quando la vettura stessa &egrave; passata nelle mani del suo nuovo proprietario. Alcuni strumenti utilizzati sono la garanzia a chilometraggio illimitato su molte delle sue auto nuove e un&rsquo;estensione fino a 24 mesi per i modelli usati che non superano i 16 anni di et&agrave;. Grazie a questi metodi, i numeri della Casa italiana siano superiori a quelli di altri brand come Toyota e Porsche Scioletti ha dichiarato: "Pi&ugrave; del 90% della produzione totale della Ferrari (oltre 300mila vetture) &egrave; ancora in circolazione. L'usato &egrave; spesso la principale porta d'accesso per i nuovi clienti al nostro Marchio. Per questo motivo, abbiamo creato diversi programmi per preservare le auto nel tempo&rdquo;. Charles Leclerc si compra un'altra Ferrari: il prezzo &egrave; stratosferico!       

Il direttore della sezione Pre-Owned, Andrea Scioletti, ha annunciato che la quasi totalit&agrave; delle auto realizzate dall'azienda del Cavallino sono tutt'ora in circolazione

Cavallino da record: il 90% delle Ferrari è ancora in strada

        Come potrebbe mai il campionissimo della Scuderia Ferrari guidare un'auto che non sia...una Ferrari? E infatti Charles Leclerc resta fedelissimo al Cavallino Rampante comprando un nuovo esemplare appena uscito da Maranello: si tratta di una lussuosissima e costosissima SF90 XX.  Personalizzata in tutto e per tutto Per tantissime volte il pilota &egrave; stato pizzicato in giro per Montecarlo, dove vive, al volante delle sue Ferrari, dalla Purosangue (con cui recentemente ha avuto un piccolissimo incidente), alla Daytona SP3 con la stessa livrea della Ferrari 488 Pista che il pilota ha nel suo garage dal 2021. Il nuovo acquisto, immortalato al distributore di benzina Esso dove spessissimo va a fare rifornimento, presenta una livrea nera opaca con dettagli rossi e bianchi (ispirandosi alla bandiera monegasca) su specchietti e alettone posteriore fisso e caratteristiche che ne esaltano l'aerodinamica. Risalta agli occhi anche il suo numero di gara, il 16, presente sulle portiere. La Ferrari SF90 XX &egrave; il primo modello del marchio a essere omologato per la strada con il badge &ldquo;XX&rdquo;, che prima veniva utilizzato solo per i modelli da pista. Questo gioiello su quattro ruote genera un carico di ben 530 kg a 240 km/h, circa 140 kg in pi&ugrave; rispetto al modello di serie. Il modello ha una velocit&agrave; massima dichiarata di 320 km/h e un'accelerazione di 2.3 secondi da 0-100 km/h, oltre che una potenza di 797 CV / 586-586 kW. Il prezzo base della vettura (escluse tutte le personalizzazioni e le modifiche apportate) &egrave; di ben 770mila euro. Le infinite possibilit&agrave; di configurazione della Ferrari F80        

Il pilota monegasco ha voluto farsi un altro "regalino" per festeggiare l'ottima stagione che sta vivendo: una SF90 XX color nero opaco davvero clamorosa

Charles Leclerc si compra un'altra Ferrari: il prezzo è stratosferico!

        Fresca di presentazione, la Ferrari F80, erede de LaFerrari, racchiude nelle sue forme disegnate dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni, la pi&ugrave; splendente vetrina tecnologica e prestazionale della Casa di Maranello, simboleggiato dallo sviluppo estremo per un motore a combustione estrema che cela sotto al cofano. Un V6 ibrido da 1.200 CV&nbsp;che rende la F80 la vettura stradale pi&ugrave; potente mai prodotta dall&rsquo;azienda. Prodotta in appena 799 esemplari al prezzo di 3,6 milioni di euro, d&agrave; da che divertirsi agli acquirenti che, sul sito ufficiale, possono configurarla e vederne il risultato virtualmente. A disposizione, oltre alla livrea di default in Rosso Corsa abbinata agli inserti Rosso FX, ci sono altre otto possibilit&agrave;: Alluminium Lucido, Bianco Italia, Blu Elettrico, Giallo Triplo Strato, Green Jewel, Rame Mica, Rosso Supercar, Verde Masoni Opaco.&nbsp;  Auto &egrave; su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Esterni, interni, infotainment e dettagli Ma non finisce qui. Tra le varie opzioni tra cui scegliere, troviamo una decorazione che attraversa la carrozzeria e anche la possibilit&agrave; di aggiungere numeri sul corpo vettura. Ovviamente pure le ruote sono personalizzabili, nel coprimozzo, che pu&ograve; essere in fibra di carbonio, e a livello di pinze freno. Provando a modificare gli interni, anche qui ci sono diverse opzioni. Il configuratore consente di cambiare il colore del sedile di guida, di intervenire sulla plancia, sui tappetini, e di avere o meno il display per il passeggero, dando la possibilit&agrave; di condividere il viaggio in maniera ancora pi&ugrave; coinvolgente con chi siede accanto al pilota. Ferrari F80 si svela alle Finali Mondiali di Imola       

La nuova supercar di Maranello pu&ograve; essere personalizzata tramite il sito ufficiale della Casa, e c&rsquo;&egrave; da divertirsi

Le infinite possibilità di configurazione della Ferrari F80

        Ferrari ha scelto le Finali Mondiali 2024 per svelare al pubblico la nuova F80, la supersportiva che raccoglie l&rsquo;eredit&agrave; della LaFerrari e si afferma come la Rossa pi&ugrave; potente mai prodotta. A pochi giorni di distanza dalla presentazione ufficiale alla stampa, la Casa del Cavallino ha mostrato due esemplari della F80, nelle classicissime colorazioni rossa e gialla, agli ospiti presenti alla serata di gala delle Finali Mondiali di Imola, in cui erano presenti gli equipaggi delle Hypercar #50 e #51 del WEC e l&rsquo;amministratore delegato Benedetto Vigna. La F80 &egrave; stata poi messa a disposizione degli appassionati per la giornata conclusiva di queste Finali Mondiali, domenica 20 ottobre, insieme alle altre vetture che hanno fatto la storia passata e presente del Marchio.  La Ferrari pi&ugrave; potente della storia Quando esce una nuova Ferrari &egrave; sempre un evento speciale, ma se la Rossa in questione &egrave; la supersportiva che prosegue la stirpe delle GT di punta del Cavallino allora la cosa si fa davvero seria. La nuova F80 infatti rappresenta la nuova generazione di una stirpe iniziata negli anni &rsquo;80 con la 288 GTO, proseguita poi con vetture iconiche come F40, F50, Enzo e LaFerrari. Fino ad arrivare appunto alla nuovissima F80, che evolve il concetto di supersportiva ibrida inaugurato con la LaFerrari e sviluppato negli ultimi anni con la SF90 Stradale e la 296 GTB, portandolo all&rsquo;estremo.  Addio quindi al V12 aspirato che caratterizzata la supercar del 2013, e benvenuto al nuovo V6 derivato dall&rsquo;esperienza maturata dal Cavallino nel WEC con la 499P, abbinato a tre motori elettrici, due sull&rsquo;asse anteriore e uno su quello posteriore. Il risultato &egrave; una piccola coup&eacute; da ben 1.200 cavalli (nessuna Ferrari stradale ha mai raggiunto un simile livello di potenza) di cui 900 erogati dal solo motore V6 biturbo endotermico. Grazie alla presenza dei motori elettrici la vettura pu&ograve; disporre della trazione integrale, ma senza l&rsquo;aggravio di peso di una trasmissione. Anche la batteria &egrave; stata progettata per pesare il meno possibile, con una capacit&agrave; di appena 2,3 kWh e una tecnologia di carica e scarica rapida presa in prestito direttamente dalla Formula 1. Sulla bilancia la nuova F80 pesa quindi appena 1.525 kg a secco, vale a dire pi&ugrave; o meno come la 296 GTB che per&ograve; ha 370 cavalli in meno. Questo significa che la nuova supercar si avvicina &ldquo;pericolosamente&rdquo; al fatidico rapporto peso/potenza di un chilogrammo per ciascun cavallo (per la precisione 1,27). Che tradotto in prestazioni vuol dire accelerazione da 0 a 100 orari in 2,15 secondi, da 0 a 200 in 5,75 secondi e velocit&agrave; massima di 350 km/h. Ferrari F80, la storia continua: dalla 288 GTO a LaFerrari Prima assoluta alle Finali Mondiali Un&rsquo;auto cos&igrave; speciale non poteva che essere presentata al pubblico in un&rsquo;occasione altrettanto speciale: le Finali Mondiali, l&rsquo;evento che ogni anno, da oltre tre decenni, raduna appassionati, piloti e clienti del Cavallino Rampante da ogni parte del globo. Per questa edizione la Ferrari ha scelto come scenario l&rsquo;Autodromo di Imola, una delle &ldquo;case&rdquo; del Cavallino, presentando la F80 ai tanti ospiti e fan presenti sul circuito del Santerno. Prima alla cena di gala del sabato sera, dove erano presenti Benedetto Vigna (CEO di Ferrari), Antonello Coletta (head delle competizioni Ferrari Endurance) e numerosi piloti del WEC Ferrari tra cui i vincitori della Le Mans 2024, Fuoco, Molina e Nielsen, e della Le Mans 2023, Giovinazzi, Pier Guidi e Calado. Nella giornata conclusiva delle Finali Mondiali, invece, la F80 &egrave; stata messa in esposizione nel museo temporaneo allestito nel paddock di Imola.  Un&rsquo;occasione unica per vedere dal vivo un modello destinato a entrare nella storia del Cavallino Rampante, e che non sar&agrave; certo facile vedere in strada: Ferrari ha infatti in programma di realizzarne appena 799 unit&agrave;, gi&agrave; tutte vendute, con la produzione che terminer&agrave; nel 2027 (in occasione degli 80 anni della Casa, da qui il nome F80).&nbsp;        

La Casa di Marabnello ha scelto l'evento conclusivo dei propri campionati Challenge per mostrare per la prima volta dal vivo la sua nuova supercar da 1.200 cavalli

Ferrari F80 si svela alle Finali Mondiali di Imola

        Sigle e nomi che bastano a s&eacute; stessi. GTO? F40? Enzo? Va bene cos&igrave; e non serve altro, perch&eacute; &egrave; lampante il soggetto. Oggetti che per la Ferrari hanno rappresentato in realt&agrave; soggetti in grado di vivere di vita propria, interpreti del punto massimo della tecnologia applicata alla produzione di supercar stradali. Ecco, alla Ferrari F80 il compito di diventare essa stessa una sigla all'altezza delle antenate pi&ugrave; blasonate. Poi, c'&egrave; il concetto di supercar che ha richiesto una correzione in corsa negli ultimi 40 anni; il diventare hypercar in una fase identificabile, probabilmente, con il debutto della Enzo. Ferrari 288 GTO  L'epoca "moderna" del filone supercar pu&ograve; farsi iniziare nel 1984 che port&ograve; sulla scena la Ferrari 288 GTO. La sigla tra tutte con il simbolismo pi&ugrave; alto tra le produzioni a Maranello tornava sulla scena dopo gli anni Sessanta della 250 GTO. Gran Turismo Omologata &egrave; un bollino che ha scritto la storia e alimentato storie leggendarie. Con la 288 GTO la proposta &egrave; sostanzialmente diversa. Si parte da una base che fu la 308 GTB Speciale del 1977 per creare una sportivissima berlinetta V8 da 2,8 litri, sovralimentato con due turbocompressori IHI. Quattrocento cavalli su una massa di soli 1.160 kg realizzavano un rapporto peso-potenza di 2,9 kg/cv, sufficiente a scattare in 4"9 sullo 0-100 km/h e fare i 305 di punta massima. Ne vennero realizzati 272 esemplari. &nbsp; Ferrari F40  Se la 288 GTO apre la serie delle supersportive estreme, con la Ferrari F40 debutta una filosofia progettuale nuova, che porta dettagli da Formula 1 su un modello stradale. Per i volumi che ritroveremo in seguito sulle hypercar di Maranello, i 1.377 esemplari della F40 rappresentano un unicum. Presentata nel 1987 per celebrare i 40 anni dalla fondazione della Ferrari, venne prodotta fino al 1992. Pu&ograve; dirsi l'ultimo atto compiuto senza un rilevantissimo apporto dell'elettronica sul miglioramento delle prestazioni della vettura. Il cambio &egrave; sempre e solo un manuale 5 marce, accoppiato al motore V8 2.9 litri che eroga 478 cavalli su una massa complessiva di 1.100 kg. Debuttarono materiali compositi, il kevlar, i finestrini in plexiglas. Tutto era orientato alla prestazione pura, in un'era che vide la Rossa aprire un confronto tecnico altissimo al quale risponder&agrave; McLaren con la F1 stradale e parteciper&agrave; anche Porsche con la 954. Per dare la misura dell'evoluzione prestazionale segnata rispetto alla 288 GTO, la F40 sviluppava un rapporto peso-potenza di soli 2,3 kg/cv e raggiungeva i 324 km/h.&nbsp; Ancora oggi &egrave; considerato un simbolo al di l&agrave; dei confronti con hypercar pure superiori nel dato della prestazione assoluta.&nbsp; &nbsp; Ferrari F50  L'esempio di cosa abbia rappresentato la F40 &egrave; nella sua discendente diretta. Straordinaria s&igrave; ma nel cuore degli appassionati vista un gradino al di sotto. Nel 1995, Ferrari presenta la F50 e segna il ritorno sulla scena del motore V12 aspirato abbinato a un progetto di vertice. Non possono esserci dubbi su un progetto migliorativo rispetto alla F40. Arrivano due configurazioni di carrozzeria - chiusa e barchetta -, debutta il telaio monoscocca in carbonio con motore e cambio ad assolvere funzioni portanti. Ancora, lo schema delle sospensioni push-rod si ispira alle Ferrari di F1. Senza dimenticare i mozzi in titanio e il serbatoio di derivazione aeronautica. Sul piatto, la F50 mette 520 cavalli e un peso di 1.230 kg, che portano il rapporto peso-potenza a 3,87 kg/cv. Inoltre, le caratteristiche del V12 4.7 litri aspirato delineano tutt'altra progressione e guidabilit&agrave; rispetto alla brutale F40 biturbo. La produzione andr&agrave; avanti fino al 1997 e gli esemplari realizzati in tiratura limitata riflettono un nuovo paradigma per le supercar estreme Ferrari: l'esclusivit&agrave; assoluta. Solo 349 le F50 uscite dalla fabbrica. &nbsp; Ferrari Enzo  Il lungo digiuno di successi iridati della Ferrari in Formula 1 si interrompe nel 2000, 21 anni dopo Scheckter, Schumacher riporta il titolo mondiale Piloti a Maranello. La Ferrari Enzo &egrave; la prima hypercar a nascere nella fase d'oro della Scuderia. Abbandona radicalmente alcuni concetti che appartennero alla F40 e F50, specialmente nell'aerodinamica, eliminando l'appariscente ala posteriore per creare la deportanza attraverso il fondo - con elementi mobili, controllati elettronicamente - e con un piccolo spoiler mobile in coda. Tutto un altro filone progettuale, estremamente vicino alla Formula 1. Debutta nel 2002 la Enzo, che &egrave; un omaggio al commendatore Ferrari. Lo fa introducendo il cambio con palette al volante e confermando il motore V12 aspirato. Una nuova generazione dalla cubatura 6 litri - codice F140 - porta l'asticella a potenze esagerate per il tempo: 660 cavalli, su una massa di appena 1.255 kg, grazie all'esteso impiego della fibra di carbonio.  Il rapporto peso-potenza abbatte il muro dei 2 kg/cv e con 1,9 kg/cv consente un'accelerazione in 3"65 sui 100 orari di soli 9"5 a 0 a 200 km/h. Oltre 350 km/h la velocit&agrave; massima dei 399 esemplari prodotti. Pi&ugrave; uno donato a papa Giovanni Paolo II nel 2005, messo all'asta e con il ricavato destinato a opere di beneficenza. &nbsp; Ferrari LaFerrari  Non cambia la famiglia del propulsore V12, sempre l'F140 ma in versione FE, nel passaggio dalla Ferrari Enzo a LaFerrari. Cubatura aumentata a 6.2 litri grazie all'alesaggio di 94 mm anzich&eacute; 92 - corsa invariata a 75,2 mm - ma, soprattutto, la presenza dell'elettrificazione ibrida. La Formula 1 &egrave; passata all'ibrido, prima con il Kers e, dal 2014, con le power unit complicatissime. La hypercar non poteva che seguire il filone tecnologico e Ferrari propone il V12 accoppiato al Kers sviluppato da Magneti Marelli e da 163 cavalli. Il risultato &egrave; una potenza di 963 cavalli, non solo dal motore termico (800 cv) ma dal sistema ibrido. Il peso, ovviamente, subisce un incremento per la presenza delle componenti elettriche e si attesta a 1.340 kg. Il rapporto peso-potenza &egrave; da record, 1,8 kg/cv, come lo &egrave; la ricerca aerodinamica. Ancora una volta, dispositivi mobili, per creare la deportanza necessaria a una hypercar dalle forme accattivanti e sinuose come probabilmente mai prima di allora.&nbsp; Le prestazioni beneficiano in modo straordinario dell'elettrificazione, soprattutto in accelerazione: meno di 3" sullo 0-100 orari e meno di 7 per toccare i 200 all'ora. La velocit&agrave; massima &egrave; dichiarata oltre i 340 orari.       

La presentazione della F80 rinnova una storia di super e hypercar del Cavallino rampante che conta 5 illustri interpretazioni negli ultimi 40 anni: riviviamole nelle loro caratteristiche e prestazioni

Ferrari F80, la storia continua: dalla 288 GTO a LaFerrari

La nascita di una nuova Ferrari &egrave; sempre un momento speciale, ma ci sono momenti pi&ugrave; speciali degli altri. Di solito arrivano una volta ogni 10 anni e rappresentano la massima espressione della sintesi da design e tecnologia a cui Maranello &egrave; in grado di dare forma su quattro ruote. E allora ecco che, dopo una decade di attesa, arriva l&rsquo;erede della LaFerrari, la Ferrari F80.  Erede diretta della genealogia delle supercar del Cavallino Rampante, che ha come capostipite la 288&nbsp;GTO e poi proseguita con la F40, la F50, la Enzo e, appunto, LaFerrari, la nuova Rossa racchiude nelle sue forme disegnate dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni, la pi&ugrave; splendente vetrina tecnologica e prestazionale della Ferrari, simboleggiato dallo sviluppo estremo per un motore a combustione estrema che cela sotto al cofano. Un V6 ibrido da 1.200 cavalli che rende la F80 la vettura stradale pi&ugrave; potente mai prodotta da Maranello.  Ferrari F80, il design: la bellezza &egrave; performance  Come ogni supercar Ferrari, la F80 inaugura un nuovo percorso stilistico. Il progetto &egrave; frutto di un nuovo approccio che ha visto Centro Stile e reparti aerodinamici e di ingegneria lavorare in sinergia, per far andare di pari passo forma e funzione, attingendo dall&rsquo;esperienza tra F.1 e WEC. &ldquo;La bellezza &egrave; performance&rdquo; ha detto Flaivo Manzoni presentando la sua creatura, manifesto come appunto ogni forma sulla F80 sia funzionale. Il primo concetto sul quale si &egrave; lavorato &egrave; stato stabilire se realizzare una monoposto o una biposto. La convergenza si &egrave; trovata su una &ldquo;1+&rdquo;, praticamente una monoposto a &ldquo;due posti&rdquo; con tutto il cockpit orientato sul posto guida a cui accanto &egrave; stato aggiunto un sedile passeggero in posizione sfalsata, alle spalle del pilota&hellip; Tanto da sparire praticamente dal campo visivo di chi sta dietro al volante. Configurazione che, come raccontato alla presentazione, anche grazie alla seduta di 103 mm pi&ugrave; bassa rispetto a LaFerrari e allo schienale inclinato di 8&deg;, ha fatto esclamare a Leclerc, che ha partecipato allo sviluppo: &ldquo;Finalmente una posizione di guida normale!&rdquo;.    Dunque, la particolare configurazione della cabina ha poi generato il resto dei volumi. La bolla, rastremata nella parte finale, ha permesso di ricavare ai suoi lati due condotti, chiamati impluvium, che sfociano in due reinterpretazioni delle prese NACA&nbsp;poste nella parte alta dell&rsquo;abitacolo, davanti i passaruota posteriori. Due canali funzionali a convogliare aria verso l&rsquo;aspirazione del motore e i radiatori. La coda tronca&nbsp;ha poi un elemento di rottura verso le le ultime supercar di Maranello, la Enzo e LaFerrari: un alettone posteriore regolabile che, in posizione neutra &egrave; perfettamente integrato nei volumi (configurazione che ricorda la F40 e la F50) ma capace di alzarsi e &ldquo;tiltare&rdquo; simulando DRS o freno aerodinamico per aumentare o diminuire il carico aerodinamico a seconda delle situazioni. Molto originale&nbsp;il muso. Sulla F80 si &egrave; cercato di evitare un effetto antropomorfo del frontale, i fari in evidenza tendono ad essere associati agli occhi, dunque i proiettori anteriori sono dissimulati all&rsquo;interno di un visore, una sorta di schermo nero dalle funzioni sia aerodinamiche sia ottiche, che rende la F80 particolarmente originale. Funzioni espresse tutte dal S-Duct, incastonato nei volumi centrali, che cela al suo interno un profilo a tripla ala - che ricorda quello della 499P vincente a Le Mans - per pescare l&rsquo;aria dall&rsquo;anteriore e farla scorrere sul frontale per aumentare la deportanza. Sezione frontale che mostra anche un&#39;illustre citazione, con la sezione laterale del parafango anteriore che richiama lo stile della F40.  I numeri dell&rsquo;aerodinamica della F80  S-duct, impluvium, ala regolabile ed estrattore sono gli elementi di design visibili, ma quello che non si vede &egrave; altrettanto funzionale. Dall&rsquo;esperienza con le recenti monoposto di F1 a effetto suolo, il fondo non &egrave; pi&ugrave; piatto ma ha i canali Venturi ricavati da bargeboard che energizzano i flussi provenienti dal S-Duct per alimentare in maniera pi&ugrave; efficace l&rsquo;estrattore posteriore.    Il risultato &egrave; che la F80 genera 1.050 kg di carico aerodinamico a 250 km/h, suddivisi tra 460 kg all&rsquo;anteriore e 590 kg al posteriore. In percentuale la medesima distribuzione delle masse tra i due assi, ovvero 42,2% all&rsquo;anteriore,&nbsp; 57,8% al posteriore.  Motore, perch&eacute; la F80 ha un V6    Cuore, anima e voce della F80 &egrave; un V6 turbo ibrido, e la spiegazione del perch&eacute; non sia stato usato un frazionamento pi&ugrave; &quot;nobile&quot; come il V12 &egrave; presto detta. La F80 rappresenta l&rsquo;apice raggiunto dalla Ferrari in tutti i campi e quattro anni fa, quando il progetto &egrave; iniziato, a livello motoristico quel top era il V6 perch&eacute; frazionamento usato in F.1 e nel WEC, dunque il transfer ti tecnologie dal Motorsport &egrave; stato naturale perch&eacute; fa parte del DNA di Ferrari. Il motore F163CF a V di 120&deg; e 3.0 di cilindrata della F80 deriva da quello della 296, ma &egrave; stato completamente riprogettato in ogni sua parte come per bielle in titanio, basamento, sottobasamento, coperchio distribuzione e altri componenti derivati dal propulsore della 499; sono inoltre state introdotte viti in titanio. Dalla F.1, invece, sono stati ripresi i concetti sia di MGU-K (attraverso l&rsquo;industrializzazione di un motore elettrico simile a quello delle monoposto del Cavallino Rampante) sia quello di MGU-H (che genera potenza utilizzando l&rsquo;energia cinetica in eccesso delle turbine, a sua volta creata dall&rsquo;energia termica emessa dai gas di scarico) attraverso lo sviluppo dedicato dell&rsquo;e-turbo. In questo modo il turbo lag &egrave; praticamente assente e l&rsquo;unit&agrave; raggiunge i 900 cv a 8750 giri e potenza specifica record per un motore Ferrari di 300 cv/l. Gli altri 300 cavalli sono generati dal sistema ibrido, composto da due motori elettrici anteriori alimetati da una batteria sviluppata internamente a Maranello da 2,28 kWh. La potenza totale di 1.200 cv &egrave; dunque scaricata a terra su tutte e quattro le ruote, per una trazione integrale permanete e-4WD che predilige per&ograve; il posteriore. Il cambio &egrave; quello da F.1 a doppia frizione e 8 rapporti. Impressionanti le prestazioni. Lo 0-100 km/h bruciato in 2,15&quot;, lo 0-200 km/h in 5,75&quot; e la velocit&agrave; massima &egrave; autolimitata a 350 km/h. E grazie ai carboceramci derivati dal Ferrari Challenge il 100-0 km/h lo fa in 28 metri, mentre il 200-0 km/h in 98 m.  Telaio, freni e sospensioni della F80  L&rsquo;insieme della cellula e degli altri elementi del telaio della F80 &egrave; stato progettato seguendo un approccio multimateriale, utilizzando cio&egrave; il materiale pi&ugrave; adatto per ciascuna area. Cellula e tetto sono in fibra di carbonio e materiali compositi, mentre i sottotelai anteriore e posteriore sono in alluminio e sono fissati alla cellula con viti in titanio. Al posteriore &egrave; presente, inoltre, un sottotelaio in alluminio dedicato all&rsquo;installazione della batteria e avvitato a quello posteriore. La scocca della F80 &egrave; totalmente nuova ed &egrave; realizzata in fibra di carbonio tramite la tecnologia, proveniente da motorsport e Formula 1, dell&rsquo;autoclave con fibra di carbonio pre-impregnata. Il massimo delle performance, poi, si raggiunge anche alle sospensioni attive sistema necessario non solo per la potenza esagerata, ma anche per garantire il bilanciamento aerodinamico della vettura, controllando in tempo reale l&rsquo;assetto e regolando la distanza tra sottoscocca e strada in ogni situazione di guida.    Quanto costa la Ferrari F80  Il prezzo &egrave; da capogiro, 3.600.000 euro. La produzione &egrave; limitata a 799 esemplari, gi&agrave; tutti venduti, nonostante a Maranello siano arrivate il triplo delle richieste.  La curiosit&agrave;  La Ferrari F80 si chiama cos&igrave; perch&eacute; la sua produzione terminer&agrave; nel 2027, quando Maranello compir&agrave; 80 anni. 

La nuova supercar del Cavallino &egrave; spinta da un V6 turbo ibrido da 1.200 cavalli. Nel faranno solo 799 al costo di 3.600.000 di euro l&#39;uno

Ferrari F80, la bellezza diventa performance

        Le aste sono eventi preziosi per i collezionisti, e lo diventano ancor di pi&ugrave; quando i beni in vendita sono appartenuti a celebrit&agrave;. Se poi il nome di Hollywood &egrave; coinvolto, l'entusiasmo cresce. &Egrave; il caso della Ferrari 250 GT Coup&eacute; Pininfarina, appartenuta alla diva contemporanea Angelina Jolie, attualmente sotto i riflettori per la sua interpretazione di Maria Callas nell'ultimo film di Pablo Larra&iacute;n, Maria. La vettura sar&agrave; messa all'asta da Christie&rsquo;s a Parigi il 20 novembre 2024, in occasione della The Exceptional Sale. L'auto di Angelina Questa Ferrari &egrave; considerata una delle auto d'epoca pi&ugrave; ambite al mondo, grazie al fatto che riesce a combinare di eleganza e potenza, oltre a essere frutto della collaborazione tra due marchi leggendari: Ferrari e Pininfarina. La 250 GT Coup&eacute;, presentata per la prima volta a Milano nel 1958, montava un motore V12 a 60&deg; in posizione longitudinale, in grado di erogare 220 CV nella prima serie (240 CV nella seconda serie). Il modello che sar&agrave; all'asta, con una stima tra i 600.000 e gli 800.000 euro, fa parte di una produzione limitata a soli 353 esemplari.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

L'auto sar&agrave; venduta in occasione della The Exceptionale Sale da Christies' a Parigi: ecco quanto costa

All'asta la Ferrari 250 GT Coupé della grande diva Angelina Jolie

Merita un posto tra le Ferrari One of a Kind, la Roma Spider Tailor Made commissionata da un cliente. Il reparto specializzato nelle personalizzazioni su misura ha creato una lettura unica della Roma con la capote. A suo modo c&#39;&egrave; un tratto di &quot;sostenibilit&agrave;&quot; che accomuna i particolari pi&ugrave; ricercati.&nbsp;  Ad esempio, dalle lavorazioni dell&#39;alluminio in fonderia, alcuni residui di produzione sono stati impiegati per realizzare dei componenti del motore V8. Ancora, per certe parti applicate sul tunnel la produzione &egrave; in sabbia, ottenuta dal riciclo delle lavorazioni di sterratura sempre provenienti dal reparto fonderia.    Cuciture a mano e carrozzeria incisa al laser per la Roma  L&#39;artigianalit&agrave; applicata in abitacolo &egrave; nella cucitura a mano dei sedili, tra elementi in pelle e un filato ottenuto da pneumatici riciclati. L&#39;ambiente &egrave; in pelle Rosso Bologna e Pelle Metallizzata Oro Mida. Colore, quest&#39;ultimo, che definisce l&#39;eleganza della carrozzeria, sulla quale si inseriscono alla perfezione i particolari in legno.  Un impiallacciato ottenuto da filiera controllata, che campeggia sul tonneau della copertura della capote e sul pavimento posteriore, le soglie d&#39;ingresso e i tappetini. Per la prima volta, i pannelli della carrozzeria propongono la laseratura di elementi come lo scudetto sugli archi passaruota e, sulla gobba al centro del cofano motore, della rosa dei venti accompagnata dalle coordinate geografiche che puntano su Maranello.  Montblanc firma la Meisterstuck a tema Oro Mida  Detto della sostenibilit&agrave; dei rivestimenti in pelle Nappa, privi di cromo, l&#39;esemplare Ferrari Roma Spider Tailor Made &egrave; accompagnato dalla collaborazione con Montblanc, che ha realizzato un esemplare speciale della stilografica Meisterstuck.  Il corpo &egrave; in colore Oro Mida, il pennino in oro massiccio, con lavorazioni a mano e rivestito in platino. Penna che non pu&ograve; prescindere da un diario di bordo abbinato, curato da Montblanc e realizzato in pelle nei colori degli interni: rosso e oro. Pelle di seconda vita, per restare a tema con la sostenibilit&agrave; dei materiali.  Ferrari, immortale 12Cilindri 

Fino al mese di febbraio 2025 l&#39;esemplare sar&agrave; esposto al Museo Enzo Ferrari di Modena, in una mostra dedicata alle Rosse &quot;su misura&quot;. Ecco cosa rende unica la Roma Spider, Oro Mida a parte

Ferrari Roma Spider Tailor Made, tra Oro e lavorazioni sostenibili

        Ottobre, mese di grandissime hypercar. McLaren ha svelato la W1, Ferrari si appresta a presentare il progetto F250, l'erede de LaFerrari. Ma c'&egrave; altro, c'&egrave; un anniversario che riporta alla nascita del filone delle moderne supercar. La Ferrari 288 GTO riprese, nel 1984, una storia iconica iniziata nei primi Sessanta con la 250 GTO.&nbsp; Oggi, per quel progetto degli anni Ottanta, arriva una specifica di gomme Pirelli ad hoc. Il P7 Cinturato della gamma Pirelli Collezione &egrave; uno pneumatico sviluppato con materiali e tecnologie moderne, nella misura calzata dalla 288 GTO.  La novit&agrave; (al tempo) della spalla ultraribassata Ovvero, un anteriore da 225/50 R16 e un posteriore con le 265/50 R16. Misure evidentemente appartenenti a un'altra epoca dell'automobilismo sportivo stradale. La novit&agrave; del Pirelli P7 Cinturato fu il suo essere una gomma nata per i rally, dove venne impiegata dal 1974, sviluppata per la Lancia Stratos. Poi venne trasferita sull'offerta di pneumatici stradali, nel 1976, conservando le caratteristiche di gomma dalla spalla ultraribassata nel panorama delle forniture del tempo. Auto e Moto d&rsquo;Epoca 2024, cosa succeder&agrave; a Bologna Pirelli ha presentato il P7 Cinturato della Collezione dedicata alle auto d'epoca e youngtimer in occasione del GTO Legacy Tour 2024, che ha visto il carosello di supercar procedere dalle Dolomiti fino a Maranello. Sar&agrave; con la Ferrari F40 che Pirelli svilupper&agrave; e proporr&agrave; sulle supercar del Cavallino la gamma P Zero. Passando per il P Zero Corsa System sulla Ferrari F50 e la Enzo, fino al P Zero Corsa Asimmetrico 2 de LaFerrari. Gommature oggi assolutamente realizzate su misura, ben oltre le semplici misure, dai gommisti per le case costruttrici con le quali collaborano.       

Pirelli ha sviluppato una gamma P7 Cinturato per auto d'epoca e in occasione del GTO Legacy Tour ha presentato la versione specifica per Ferrari 288 GTO: la prima supercar moderna

Ferrari 288 GTO, arriva il Pirelli P7 Cinturato moderno

Dici Ferrari e pensi immediatamente a supercar in grado di prestazioni da capogiro, al lusso e al mitico V12 che urla sulla soglia della zona rossa. Tutto vero, tutto giusto. Ma con la nuova 12Cilindri, dalle parti di Maranello hanno pensato di fare qualcosa di pi&ugrave;. Con lei hanno dato vita ad una GT capace di omaggiare la storia pi&ugrave; pura del Cavallino e, allo stesso tempo, di proiettarla verso il futuro.  Ferrari alza l&#39;asticella con la 12Cilindri  Per farlo in Ferrari hanno sviluppato una nuova piattaforma, sulla quale poggia una carrozzeria che parla un linguaggio stilistico inedito per il brand di Maranello. Certo, come dicevamo, qui e l&agrave; sono presenti diversi rimandi ad alcuni modelli iconici di Ferrari, su tutte la Daytona, che si ritrova nella ampia fascia nera nel frontale, che collega i gruppi ottici. Ma c&rsquo;&egrave; anche molto di pi&ugrave;. La parte posteriore della vettura, con la sua forma a goccia e il tetto che senza soluzione continuit&agrave; si muove verso la coda, crea un effetto &ldquo;futuristico&rdquo; che non si era mai visto su una Ferrari. Il tutto poi, ulteriormente enfatizzato dalle generose dimensioni: 4,73 metri di lunghezza, per 2,17 di larghezza e un passo di 2,70 metri. Molto interessante il lavoro svolto sul fronte dell&rsquo;aerodinamica. Per la prima volta, infatti, su una gran turismo di Maranello debuttano appendici mobili sulla carrozzeria: si tratta di due spoiler nella parte posteriore che si sollevano fino a 10&deg; oltre i 60 km/h.  Tante le novit&agrave; anche all&rsquo;interno, a cominciare dal vano di carico, che ora grazie alla pi&ugrave; ampia apertura del portellone risulta molto pi&ugrave; sfruttabile. Potr&agrave; sembrare strano parlare di bagagliaio quando si &egrave; al cospetto di una Ferrari, ma questa resta pur sempre una GT e come tale deve poter essere pratica e sfruttabile anche per qualche gita fuoriporta. Venendo all&rsquo;abitacolo, qui l&rsquo;ambiente &egrave; curato nei minimi dettagli, fondendo l&rsquo;anima sportiva di Ferrari con quella pi&ugrave; confortevole ed elegante. Particolare il Dual Cockpit, che riprende la forma della plancia dedicata al conducente anche sul lato passeggero, per permettere anche a questo di sentirsi al centro &ldquo;dell&rsquo;azione&rdquo;. Tanta poi la tecnologia che passa attraverso la presenza di tre schermi, con il posizionamento di quello del sistema di infotainment ereditato dalla Purosangue.  Arriva modellino della Ferrari 12 Cilindri: costa pi&ugrave; di una Panda!  Il V12 protagonista sulla 12Cilindri  Ma il vero protagonista sulla 12Cilindri, come il nome suggerisce, si trova sotto il cofano. Qui scalpita un V12 di 6,5 litri, ovviamente ad aspirazione naturale, che rappresenta un&rsquo;evoluzione di quello montato sulla 812 Competizione, rispetto al quale pu&ograve; contare su nuove bielle in titanio, un inedito albero motore alleggerito e sul sistema ereditato dalla F1 del Dito a Sfregamento, che assicura una pi&ugrave; rapida apertura e chiusura delle valvole di aspirazione e scarico. Frutto di questa evoluzione sono 830 CV di potenza massima a 9.250 giri, mentre il limitatore &egrave; fissato a 9.500 giri, per una coppia di 678 Nm.  Ma indipendentemente dalla potenza, ci&ograve; che colpisce una volta al volante della nuova 12Cilindri &egrave; la sua facilit&agrave;. Ti mette subito a tuo agio grazie all&rsquo;erogazione lineare e alla dinamica sempre sincera, progressiva e prevedibile. Merito di un assetto tarato a puntino, in grado di rendere la nuova GT di Maranello confortevole anche dopo molte ore alla guida. Ma ci&ograve; che la rende davvero speciale, &egrave; la sua capacit&agrave; di cambiare totalmente anima in un attimo. Se su strada sa essere comoda e confortevole, tra i cordoli di un circuito diventa una vera lama, senza nulla da invidiare alle pi&ugrave; piccole sportive a motore centrale del Cavallino. Qui, potendo dare libero sfogo agli 830 CV, si apprezza la prontezza del V12 una volta superati i 7.500 giri, con il cambio a otto rapporti che snocciola una marcia dopo l&rsquo;altra ad una velocit&agrave; alla quale &egrave; difficile stare dietro.  E poi c&rsquo;&egrave; la grande reattivit&agrave; tra le curve, anche nei cambi di direzione pi&ugrave; repentini. Grazie alle quattro ruote sterzanti indipendenti, infatti, la 12Cilindri divora una curva dopo l&rsquo;altra, incurante del suo lungo passo di 2,70 metri, permettendo di sentirsi davvero un tutt&rsquo;uno con l&rsquo;auto. Poi, ciliegina sulla torta, c&rsquo;&egrave; la colonna sonora garantita dal V12, che risuona all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo come una melodia, invogliandoti a continuare a guidare per ore e ore. Peccato solo che con un prezzo di partenza di 395.000 euro, l&rsquo;emozione che la nuova Ferrari 12Cilindri &egrave; in grado di regalare rimane ad esclusivo appannaggio di pochi fortunati. Ma forse, anche questo contribuisce al fascino intramontabile delle supercar del Cavallino.  Ferrari prepara una seconda pista a Fiorano 

La nuova V12 del Cavallino &egrave; una sportiva diversa da qualsiasi altra Ferrari prima di lei, capace di regalare comfort da business class e prestazioni da urlo

Ferrari 12Cilindri, gran turismo dalla doppia anima

        Tony Effe &egrave;, a tutti gli effetti, il rapper del momento. Un successo in continua crescita quello del romano classe &rsquo;91, all&rsquo;anagrafe Nicol&ograve; Rapisarda. Ex membro della Dark Polo Gang, Tony ha iniziato la sua carriera da solista del 2021, accumulando streaming e fan. Dopo aver scaldato l'estate con la sua hit Sesso e Samba, insieme a Gaia, in questi giorni &egrave; ancora di pi&ugrave; al centro della scena per la sua diatriba con Fedez. Pardon, non diatriba ma dissing, per usare il termine calzante, visto che si parla di rapper. I due si mandano messaggi a suon di brani, prendendosi in giro, criticandosi e addirittura insultandosi. Una pratica piuttosto comune nel rap, e che in questo caso ha coinvolto anche diverse persone, da Chiara Ferragni, ex moglie di Fedez, a Taylor Mega e Giulia De Lellis, influencer rispettivamente ex e attuale fidanzata di Tony Effe. Nel frattempo, il rapper romano continua a postare sui suoi social, dove spesso si fa ritrarre insieme alle sue supercar, per le quali non ha mai nascosto la sua passione.  Fedez, le esclusive supercar del rapper Dalla Ferrari alla Porsche  Nel suo garage non poteva mancare di certo una Ferrari. Alla fine del 2023, Tony Effe si &egrave; regalato una Ferrari F8 Tributo, ovviamente rossa, il cui prezzo parte da 236mila euro. Con la berlinetta 2 posti a motore centrale-posteriore, il rapper si &egrave; fatto fotografare, indossando anche la maglia della Roma, la sua squadra del cuore. M a c&rsquo;&egrave; spazio anche per Porsche, con una Cayenne Coup&eacute;, che parte da circa 110mila euro, e per una Cayenne GTS, che il rapper ha fatto modificare da specialisti con una carrozzeria nero opaco. Inoltre, ha anche dichiarato di avere un debole per la Lamborghini Huracan, e chiss&agrave; che presto non ne sfoggi una nuova. Sfoglia per continuare a leggere &nbsp; Guida folle e furti d&rsquo;auto  Ok per la sua passione per le supercar, ma Tony Effe non si &egrave; mai mostrato troppo responsabile alla guida. Gi&agrave; nel 2020, quando in Italia stava arrivando la minaccia del Covid-19, il rapper aveva postato i suoi selfie al volante, sfrecciando a 244 km/h e con tanto di commento &ldquo;Scappando dal virus&rdquo;. Ma sono tanti altri gli episodi che lo vedono coinvolto. Come l&rsquo;incidente di qualche anno fa a Roma, a bordo di una delle sue supercar che ha sub&igrave;to parecchi danni e la relativa polemica contro il Comune di Roma per un paletto che sporgeva nella strada, colpito in pieno. Ma c&rsquo;&egrave; stata anche la volta che &egrave; stato vittima di furto: i ladri spaccarono i vetri della sua Mercedes per rubarne il volante. Taylor Mega meccanico sexy e provocante: "Controllo io l'olio della tua auto!"       

Il rapper romano &egrave; al centro delle cronache per il suo litigio con l'ex marito di Chiara Ferragni

Tony Effe, dal dissing con Fedez alle supercar esageratissime (con le sue follie al volante)

        Anche i migliori piloti possono avere disavventure al volante. Lo dimostra il recente incidente di Charles Leclerc a Monte Carlo. Il campione monegasco di Formula 1, noto per la maestria alla guida, si &egrave; reso protagonista di un episodio divenuto virale sui social network: un tamponamento con la sua Ferrari Purosangue. Charles Leclerc e l&rsquo;incidente con Ferrari Purosangue             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Supercar Fails (@supercar.fails)      L'episodio &egrave; avvenuto nei pressi della famosa curva del Fairmont Hairpin, un punto iconico del circuito di Monaco, che Charles Leclerc ha percorso innumerevoli volte a gran velocit&agrave; durante i Gran Premi. Tuttavia, durante un normale tragitto in citt&agrave; a bordo della sua Ferrari Purosangue color argento, il pilota si &egrave; avvicinato troppo a un minivan Volkswagen nero, finendo per tamponarlo lievemente. Fortunatamente, l'impatto &egrave; stato minimo e, come visibile dal video caricato su Instagram da supercar.fails, non ha provocato danni &ldquo;importanti&rdquo; n&eacute; al Suv del Cavallino n&eacute; al minivan. Il monegasco, celebre per la grande abilit&agrave; in pista, probabilmente non si aspettava che un piccolo errore di distrazione durante una semplice uscita cittadina si trasformasse in un episodio filmato da diversi spettatori. Vista la lieve entit&agrave; dell&rsquo;impatto, &egrave; assai probabile che entrambi i conducenti abbiano risolto con una contestazione amichevole. Le &ldquo;rosse&rdquo; del pilota Ovviamente il Suv Ferrari Purosangue, che Leclerc ha recentemente aggiunto alla sua collezione, &egrave; solo una delle tante vetture di lusso che il pilota possiede. Tra le altre &ldquo;gemme&rdquo;, nel suo garage figurano &ndash; solo per citarne alcune - una delle 599 Ferrari 812 Competizione A (in tinta bianco opaco), una 488 Pista, una Ferrari 275 GTB prima serie e una Ferrari Daytona SP3 in nero opaco con strisce rosse e bianche. Decisamente niente male.       

Il pilota monegasco, alla guida del Suv di Maranello, ha tamponato lievemente un minivan sulla celebre curva Fairmont Hairpin di Monte Carlo

Charles Leclerc, piccolo incidente con Ferrari Purosangue

        Comprare una delle auto pi&ugrave; desiderate al mondo, dimenticarla in un parcheggio per dieci anni e poi rivenderla a una cifra astronomica. L&rsquo;episodio, a dir poco surreale, vede protagonista Ion Tiriac, ex tennista rumeno divenuto l'uomo pi&ugrave; ricco della Romania (il patrimonio attuale ammonta a 2 miliardi di euro), e una Ferrari F40. Tra le tante passioni del magnate, infatti, spicca quella per le auto di lusso: una vera ossessione che il miliardario ha voluto anche condividere con l&rsquo;apertura di un museo &ndash; la Tiriac Collection - a Bucarest. Tra le centinaia di vetture possedute, la F40 dell&rsquo;articolo ha una storia incredibile&nbsp;che merita di essere raccontata. La storia della Ferrari F40 di Ian Tiriac La F40 &egrave;, senza dubbio, uno dei modelli pi&ugrave; iconici realizzati dalla Casa di Maranello. Lanciata nel 1987 per celebrare il 40&deg; anniversario della Ferrari, la supercar spicca ancora oggi per estetica inconfondibile e prestazioni estreme: il motore V8 biturbo da 2,9 litri e 478 cv consentiva di raggiungere i 100 km/h da fermi in 4,1 secondi e oltre 326 km/h. Il tutto senza alcun tipo di controllo o ausilio elettronico (inclusi servosterzo e ABS). All&rsquo;epoca, Tiriac si assicur&ograve; ben due dei 1315 esemplari prodotti: come raccontato in un video sul canale YouTube della Tiriac Collection, il secondo si perse nei meandri della sua memoria. Una dimenticanza durata un decennio.  Foto: Tiriac Collection Dieci anni di &ldquo;oblio&rdquo; per la Ferrari Dopo l'acquisto, la Ferrari venne immediatamente ricoverata in un garage a Monaco di Baviera. A causa degli affari e delle numerose attivit&agrave; che occupavano Tiriac, per&ograve;, il bolide del Cavallino Rampante cadde letteralmente nell'oblio. Solamente dopo dieci anni, una telefonata inaspettata lo riport&ograve; alla realt&agrave;. Un uomo, che si present&ograve; come il signor Becker (nessun legame con l'ex tennista tedesco Boris Becker), ricord&ograve; al magnate rumeno della presenza della F40, inutilizzata e coperta da uno spesso strato di polvere. La riscoperta, il ripristino e la vendita della F40 Dopo aver &ldquo;riscoperto&rdquo; la sua Ferrari abbandonata, Tiriac ne organizz&ograve; il recupero e il trasporto direttamente a Maranello per effettuare un'accurata revisione, operazione necessaria dopo anni di inattivit&agrave;. Completato il ripristino, per&ograve;, l&rsquo;ex tennista decise di venderla: la Ferrari F40 fu ceduta per una cifra vicina ai 2 milioni di euro. Decisamente un buon affare. Ferrari e i suoi luoghi storici protagonisti della Mezza Maratona d'Italia       

La clamorosa storia di Ion Tiriac, l&rsquo;uomo pi&ugrave; ricco della Romania, che dimentic&ograve; l&rsquo;iconica supercar in un garage

Miliardario dimentica per 10 anni di avere una Ferrari F40

        Nuova pista per Ferrari, al fine di perfezionare ancora di pi&ugrave; lo sviluppo delle supercar stradali e dei prototipi. La Casa del Cavallino Rampante continua il suo programma di crescita e a seguire l&rsquo;inaugurazione dell&rsquo;avanzato e-building ha depositato il progetto di un secondo tracciato di test, sempre a Fiorano. Il nuovo circuito nascer&agrave; a fianco di quello storico, nell&rsquo;area di via del Sagrato, esteso su una superficie di 120.000 metri quadrati. Ferrari, la seconda pista sar&agrave; "segreta" Ha gi&agrave; anche un nome Test Track e sar&agrave; lungo circa 2 chilometri, l&rsquo;originale di Fiorano &egrave; di 3 km,dotato di pareti che impediranno la vista dall&rsquo;esterno. Sar&agrave; utilizzato per verificare le vetture di produzione prima delle consegne ai proprietari, limitando al massimo i collaudi sulle strade pubbliche, e per implementare il programma di sviluppo dei prototipi. Ferrari ha incaricato la societ&agrave; Dromo del progetto. Il Test Track prevede una curva sopraelevata e un rettilineo di almeno 500 metri e sar&agrave; possibile collegarlo col circuito originale di Fiorano. Potrebbe interessarti: Ferrari F250, un collezionista svela la silhouette        

Continua lo sviluppo dopo dopo l'e-building: nascer&agrave; un secondo tracciato dedicato ad auto stradali e prototipi

Ferrari prepara una seconda pista a Fiorano

        Novitec, tuner tedesco noto per gli elaborati lavori su supercar di lusso, ha presentato una straordinaria versione widebody della Ferrari 296 GTB, denominata N-Largo. Prodotta in soli 15 esemplari, l&rsquo;esclusiva limited edition porta prestazioni ed estetica della berlinetta italiana a nuovi livelli, combinando aerodinamica avanzata a un notevole incremento di potenza. Ferrari 296 GTB Novitec N-Largo, design esclusivo e aerodinamica avanzata Grazie al bodykit N-Largo in fibra di carbonio ad alta resistenza, la 296 GTB cresce in larghezza di 6 cm all&rsquo;anteriore e ben 12 cm al posteriore, per un valore totale di 208 cm. L&rsquo;aggiornamento della carrozzeria, progettato dal designer Vittorio Strosek, integra perfettamente inedite feritoie e prese d'aria per ottimizzare aerodinamica e raffreddamento dell&rsquo;impianto frenante. Lateralmente si notano cerchi NF11 NL sviluppati in collaborazione con Vossen. Questi, da 21 pollici all&rsquo;asse anteriore e 22 pollici al posteriore, &ldquo;calzano&rdquo; pneumatici sportivi 255/30 e 335/25 per massimizzare l&rsquo;aderenza. Altre caratteristiche distintive includono splitter frontale, alettone posteriore in fibra di carbonio (disponibile anche uno spoiler di tipo &ldquo;ducktail&rdquo;) e un diffusore progettato per aumentare la stabilit&agrave; alle alte velocit&agrave;. Ovviamente, l&rsquo;abitacolo della vettura pu&ograve; essere completamente personalizzato secondo i gusti del cliente.&nbsp; Prestazioni ai vertici Aspetto fondamentale del progetto N-Largo &egrave; l'aumento di potenza del powertrain ibrido plug-in della 296 GTB. Grazie a un sistema di scarico ad alte prestazioni, catalizzatori sportivi e prese d'aria ottimizzate, l&rsquo;abbinamento di V6 biturbo da 3,0 litri ed elettromotore raggiunge 868 cv (38 in pi&ugrave; rispetto alla configurazione di serie). Lo scarico, disponibile in acciaio inossidabile o in Inconel (superlega metallica utilizzata in Formula 1, disponibile addirittura con placcatura in oro) &egrave; isolato termicamente e garantisce sound pi&ugrave; coinvolgente. A livello di assetto, le sospensioni sono state ribassate di 35 mm per migliorare la manovrabilit&agrave;, mentre un sistema di sollevamento idraulico opzionale consente di aumentare l'altezza del frontale di 40 mm per superare agevolmente ostacoli come dossi o rampe.       

Solo 15 esemplari per la versione estrema della berlinetta ibrida plug-in: oltre alla potenza, migliorano aerodinamica e dinamica di guida

Ferrari 296 GTB Novitec N-Largo, edizione limitata da 868 cv

La Monterey Car Week 2024 ha regalato agli appassionati di auto d&#39;epoca e da collezione alcuni momenti memorabili, con un mix di risultati contrastanti e nuove cifre record. Nonostante numerose aste non abbiano superato il prezzo di riserva, alcune vetture esclusive hanno attirato acquirenti disposti a pagare cifre astronomiche. La societ&agrave; americana Hagerty, leader mondiale nella fornitura di assicurazioni per veicoli d&rsquo;epoca, ha stilato la lista delle dieci auto pi&ugrave; costose battute all&rsquo;asta durante l&rsquo;evento: ben sei su dieci sono Ferrari.  Porsche 935 Coup&eacute; 1976 - $4.295.000    Iniziamo con la Porsche 935 Coup&eacute; del 1976, battuta da Gooding &amp; Co. per 4.295.000 dollari (quasi 4 milioni di euro). Si tratta, nello specifico, della prima unit&agrave; costruita (numero di telaio 935-001): utilizzata per lo sviluppo del modello, vinse anche una gara a Watkins Glen, oltre a fare podio a Dijon nel 1976. Un vero pezzo di storia delle corse automobilistiche.  Ferrari 333 SP Evoluzione 1995 - $5.120.000    Altra vettura venduta da Gooding &amp; Co., la Ferrari 333 SP Evoluzione del 1995 ha raggiunto il prezzo finale di 5.120.000 dollari (4,6 milioni di euro). L&rsquo;auto da corsa rappresenta l&#39;ultima incursione della Ferrari nella massima categoria nelle competizioni endurance internazionali fino al ritorno trionfale a Le Mans nel 2023 con la 499P. Sviluppata in collaborazione con Dallara, la 333 SP ha preso in prestito molte tecnologie dalla Formula 1, diventando un&#39;auto dominante nelle competizioni IMSA GT ed European ISRS. L&rsquo;esemplare in questione ha corso con il team Scandia Motorsport durante la stagione 1995, ottenendo vittorie e piazzamenti di rilievo, tra cui un quarto posto a Sebring e una vittoria alla Halifax 3 Hours.  Ferrari 275 GTB/4 NART Alloy Coup&eacute; 1967 - $5.285.000    Ottavo posto per un&#39;altra vettura del Cavallino, la Ferrari 275 GTB/4 NART Alloy Coup&eacute; del 1967, venduta per 5.285.000 dollari (4,7 milioni di euro) da RM Sotheby&rsquo;s. Originariamente vettura stradale con carrozzeria in lega, venne trasformata in auto da corsa da Luigi Chinetti per il North American Racing Team (NART). Con Sam Posey e Riccardo Rodriguez al volante, vinse la classe alla 24 Ore di Daytona. Questo raro esemplare, uno dei soli 16 con carrozzeria in lega, &egrave; stato restaurato nella sua configurazione originale di Daytona, mantenendo la storica combinazione di colori Avorio su interni Rosso.  Ferrari F50 1995 - $5.505.000    La Ferrari F50 del 1995 si piazza al settimo posto con 5.505.000 dollari (4,9 milioni di euro). Con solo 349 esemplari prodotti, la F50 &egrave; una delle auto &ldquo;made in Maranello&rdquo; pi&ugrave; rare e ricercate. La vettura venduta da RM Sotheby&rsquo;s, con solo 8.600 miglia (13.840 km) all&#39;attivo e specifiche per il mercato statunitense, ha raggiunto un prezzo record, evidenziando il recente aumento del valore di questo modello. Sebbene non abbia sempre goduto della stessa popolarit&agrave; di altre Ferrari iconiche come la F40, la F50 sta vivendo una nuova era di apprezzamento tra i collezionisti.  Ferrari 250 GT California Spyder 1961 - $5.615.000    Una delle tre Ferrari 250 GT California Spider offerte a Monterey, la versione LWB (Long Wheelbase, a passo lungo) del 1961, &egrave; stata venduta per 5.615.000 dollari (5 milioni di euro). Questa vettura, meno desiderabile rispetto alle versioni a passo corto (SWB), &egrave; stata usata nel film italiano &quot;Le Dolci Signore&quot; e appartenne al pilota svizzero Jo Siffert. Nonostante le ottime condizioni, &egrave; riuscita a ottenere un prezzo inferiore al suo valore stimato nella Hagerty Price Guide. Si tratta, comunque, si una cifra significativa data la sua storia e rarit&agrave;.  &nbsp;L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Porsche 911 GT1 Rennversion 1997 - $7.045.000    Al quinto posto troviamo la Porsche 911 GT1 Rennversion del 1997, venduta per 7.045.000 dollari (6,3 milioni di euro) dalla casa d&rsquo;aste Broad Arrow. Sotto i colori distintivi del team Rohr Racing, questa vettura ha ottenuto quattro vittorie e ha vinto il campionato IMSA GTS-1 nel 1997. Una delle sole nove costruite per i team clienti, questa 911 GT1 &egrave; stata una delle auto pi&ugrave; attese all&#39;asta, essendo la prima offerta al pubblico dal 2017. Nonostante le aspettative di un prezzo pi&ugrave; alto, l&#39;auto ha raggiunto una cifra considerevole.  Ford GT40 Lightweight - $7.865.000    La Ford GT40 Lightweight, venduta da Mecum per 7.865.000 dollari (7 milioni di euro), si piazza al quarto posto. Questa vettura iconica, nota per le sue vittorie in gara e per conservare ancora la carrozzeria, telaio, motore e cambio originali, &egrave; diventata la terza GT40 pi&ugrave; costosa mai battuta all&#39;asta. Nonostante non abbia gareggiato a Le Mans o Daytona, la sua storia di successi in Africa e la sua autenticit&agrave; l&#39;hanno resa un pezzo estremamente desiderabile per i collezionisti.  Ferrari 410 Sport Spider 1955 - $12.985.000    Sul gradino pi&ugrave; basso del podio troviamo la Ferrari 410 Sport Spider del 1955, venduta per 12.985.000 dollari (11,6 milioni di euro). La vettura, caratterizzata dalla carrozzeria unica di Scaglietti e un motore originale, ha anche un curriculum sportivo impressionante, con una vittoria alle Palm Springs Road Races del 1956 con Carroll Shelby al volante. Inizialmente sviluppata come auto di prova per la Ferrari, questa vettura ha avuto una carriera di successo anche dopo essere stata venduta a Tony Parravano, un magnate delle costruzioni e proprietario di un team di corse. La sua storia avvincente e le sue prestazioni eccezionali l&#39;hanno portata a raggiungere un prezzo a otto cifre.  Alfa Romeo 8C 2900B Lungo Spider 1938 - $14.030.000    L&#39;Alfa Romeo 8C 2900B Lungo Spider del 1938 &egrave; stata aggiudicata all&rsquo;asta di RM Sotheby&rsquo;s per 14.030.000 dollari (circa 12 milioni e mezzo di euro), piazzandosi al secondo posto. Costruita durante l&#39;epoca d&#39;oro di Alfa Romeo, questa vettura &egrave; dotata di un motore 2,9 litri a otto cilindri in linea con due compressori, capace di sviluppare tra i 180 e i 225 cavalli. Di queste Spider lunghe, con carrozzeria firmata dalla Carrozzeria Touring, sembrerebbero esistere solamente cinque unit&agrave;. La sua storia recente include un furto e il recupero del veicolo nel 2023, il che ha contribuito ad accrescere il fascino di questa rara e preziosa Alfa Romeo.  Ferrari 250 GT SWB California Spider 1960 - $17.055.000    Al primo posto, la Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1960 ha segnato il prezzo pi&ugrave; alto dell&#39;intera Monterey Car Week 2024: circa 15,3 milioni di euro (17.055.000 dollari). La cifra &egrave; la settima pi&ugrave; alta mai registrato per una California Spider e la ventesima per una Ferrari venduta all&#39;asta (qui la nostra classifica delle cinque pi&ugrave; costose). Questa rara vettura a passo corto (SWB) &egrave; dotata di un motore da competizione, hardtop di fabbrica e fari anteriori coperti, e fu la prima 250 GT SWB California Spider costruita, esposta al Salone dell&#39;automobile di Ginevra del 1960. 

Alla Monterey Car Week 2024 alcune vetture hanno raggiunto cifre impressionanti: tra le prime 10, ben sei sono Ferrari

Monterey 2024, le 10 auto pi&ugrave; costose vendute all&#39;asta

        Una nuova Ferrari sta arrivando. L&rsquo;erede de LaFerrari dovrebbe essere presentata il 20 ottobre a Maranello, in contemporanea con le Finali Mondiali Ferrari e il GP F1 del Texas. L&rsquo;attesa inizia per l&rsquo;hypercar della Casa del Cavallino inizia a diventare spasmodica e il nuovo modello presumibilmente sposter&agrave; molto in alto l&rsquo;asticella. Secondo consuetudine il Costruttore da tempo gi&agrave; avvisato i clienti pi&ugrave; importanti, molti dei quali avranno gi&agrave; effettuato l&rsquo;ordine a scatola chiusa, anche se per i possessori americani l&rsquo;anteprima pare riservata al 9 ottobre. Uno di questi, David Lee, ha rotto gli indugi. Si tratta di un proprietario di grande prestigio, avendo nei suoi garage esemplari di 288 GTO, F40, F50, Enzo e La Ferrari, SP3 e SF90XX. In pratica 40 anni di eccellenza. Ferrari F250, una chicca in anteprima Lee &egrave; stato contattato per l&rsquo;acquisto del nuovo modello, ha ricevuto il cofanetto di anteprima e ha realizzato un video.  Il contenuto comprende la placchetta che andr&agrave; nella teca col nuovo modello in scala che accompagner&agrave; l&rsquo;arrivo della nuova vettura. Si vede il profilo della nuova Ferrari che molti chiamano F250, ma che Lee chiama F80, con coda lunga e abitacolo avanzato. Sul resto avanza il mistero, ma decisamente &egrave; gi&agrave; qualcosa. Potrebbe interessarti: all'asta la Ferrari 512 BBi da quasi 200mila euro di David Letterman       

La nuova hypercar di Maranello, erede de LaFerrari, sar&agrave; svelata in anteprima mondiale il prossimo 20 ottobre

Ferrari F250, un collezionista svela la silhouette

Jeff Bezos, imprenditore americano fondatore di Amazon e pioniere nel campo della tecnologia, &egrave; universalmente riconosciuto come uno degli uomini pi&ugrave; influenti e ricchi del pianeta. La sua visione ha trasformato radicalmente il mondo del commercio online, portando Amazon a diventare una delle aziende pi&ugrave; potenti e diversificate a livello globale. Ci&ograve; ha permesso a Bezos di entrare nella &ldquo;top 3&rdquo; delle persone pi&ugrave; facoltose al mondo: con un patrimonio netto di circa 204 miliardi di dollari (185 miliardi di euro), lo statunitense si posiziona tra Bernard Arnault e li celebre Elon Musk. Una tale fortuna ha permesso al patron di Amazon di alimentare una delle sue grandi passioni, quella per le auto di lusso e ad elevate prestazioni. Tra Ferrari, Bugatti e Koenigsegg, in questo articolo scopriremo le cinque auto pi&ugrave; importanti del suo garage.  Mansory Bugatti Veyron    Apriamo con la Bugatti Veyron Mansory, versione ultra-esclusiva e personalizzata della celebre Veyron, creata dal noto atelier di tuning tedesco Mansory. Caratterizzata da esterni aggressivi, con ampio utilizzo di fibra di carbonio, la Mansory Veyron presenta modifiche aerodinamiche come un nuovo frontale e prese d&#39;aria maggiorate, oltre a dettagli unici come finiture in oro o addirittura platino. I lussuosi interni sono completamente personalizzabili, con materiali pregiati come pelle, Alcantara e metalli preziosi. A livello di propulsione, la hypercar mantiene il mastodontico motore W16 quadriturbo da 8,0 litri, capace di erogare oltre 1.000 cv, per uno scatto da 0 a 100 km/h in circa 2,5 secondi e una velocit&agrave; massima superiore ai 400 km/h. Realizzata in un numero limitato di unit&agrave;, ognuna con caratteristiche uniche, la Veyron by Mansory &egrave; attualmente quotata attorno ai 3 milioni di euro.  Koenigsegg CCXR Trevita    Jeff Bezos possiede anche una rarissima Koenigsegg CCXR Trevita, hypercar da quasi 4,5 milioni di euro realizzata in soli due esemplari a causa della complessit&agrave; e dei costi elevati legati alla sua produzione. La caratteristica pi&ugrave; distintiva della Trevita &egrave; la sua carrozzeria, realizzata con una speciale fibra di carbonio bianca rivestita di diamanti (il significato in svedese di Trevita &egrave; &ldquo;tre bianchi&rdquo;), una tecnologia esclusiva sviluppata da Koenigsegg denominata &quot;Koenigsegg Proprietary Diamond Weave&quot;. La particolare lavorazione conferisce alla vettura un aspetto scintillante e iridescente, rendendola un&rsquo;opera d&rsquo;arte unica. Sotto il cofano, la hypercar ospita un motore V8 sovralimentato da 4,8 litri, capace di sviluppare oltre 1.000 cv e 1.080 Nm di coppia. Ci&ograve; garantisce prestazioni impressionanti: la Trevita accelera da 0 a 100 km/h in soli 2,9 secondi e raggiunge una velocit&agrave; di punta superiore ai 410 km/h. Gli interni, realizzati con materiali pregiati come pelle, Alcantara e fibra di carbonio, combinano perfettamente lusso e sportivit&agrave;, garantendo il massimo comfort e un controllo impeccabile durante la guida.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Lamborghini Veneno Roadster    Altra hypercar esclusiva, la Lamborghini Veneno Roadster &egrave; stata prodotta in soli nove esemplari per celebrare il 50&deg; anniversario della Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese (2013). Questo capolavoro di ingegneria e design &egrave; caratterizzato da un&rsquo;estetica estremamente aggressiva, con una carrozzeria interamente in fibra di carbonio che non solo riduce il peso ma ottimizza anche l&rsquo;aerodinamica per le massime prestazioni su circuito. Le linee affilate e i dettagli aerodinamici, come il grande alettone posteriore regolabile e il diffusore, garantiscono una stabilit&agrave; eccezionale anche a velocit&agrave; elevate. La Veneno Roadster &egrave; spinta dal celebre V12 aspirato da 6,5 litri, di derivazione Aventador, spinto a ben 750 cv e 690 Nm erogati su entrambi gli assi tramite una trasmissione automatica robotizzata a sette rapporti (ISR). Grazie anche alla massa contenuta, la vettura brucia lo 0-100 km/h in circa 2,9 secondi e raggiunge una velocit&agrave; massima di 355 km/h. Il prezzo? Al momento del lancio la hypercar italiana costava circa 3,3 milioni di euro. Il valore di mercato, per&ograve;, pu&ograve; avvicinarsi oggi ai 9 milioni.  Lykan HyperSport    Altro pezzo estremamente raro, la Lykan HyperSport &egrave; una hypercar prodotta in soli sette esemplari dalla W Motors, casa automobilistica con sede negli Emirati Arabi Uniti. Presentata in occasione del Qatar Motor Show del 2013, la vettura ha da subito spiccato per design aggressivo e futuristico, oltre che per i materiali impiegati per la realizzazione: oltre alla carrozzeria interamente in fibra di carbonio, l&rsquo;abitacolo ospita il primo display olografico &ldquo;fluttuante&rdquo;; nei proiettori a Led, attorno alle luci diurne, sono poi alloggiati 440 diamanti veri. Sotto il cofano, la Lykan HyperSport &egrave; equipaggiata con un motore flat-six biturbo da 3,7 litri sviluppato da RUF, in grado di erogare 780 cv e 960 Nm di coppia. Questo le consente di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 2,8 secondi e di raggiungere ben 395 km/h. Tutte caratteristiche che, ovviamente, giustificano un prezzo da capogiro: quasi 3 milioni e mezzo di euro.  Ferrari Pininfarina Sergio    Terminiamo con la vettura pi&ugrave; esclusiva della collezione. Prodotta in soli sei esemplari, la Ferrari Pininfarina Sergio rappresenta l&rsquo;apice della collaborazione tra Ferrari e la leggendaria casa di design Pininfarina. Presentata per la prima volta come concept car al Salone dell&#39;Auto di Ginevra nel 2013, la barchetta fu realizzata in onore di Sergio Pininfarina, maestro del design automobilistico che ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo di molte delle pi&ugrave; iconiche Ferrari della storia. Disegnata dal compianto Paolo Pininfarina e basata sulla Ferrari 458 Spider, la Sergio ne condivide il telaio e il motore, ma si distingue per design rivoluzionario e aerodinamica avanzata. Uno degli aspetti pi&ugrave; distintivi della Ferrari Pininfarina Sergio &egrave; l&#39;eliminazione del parabrezza convenzionale, sostituito da una soluzione aerodinamica unica che devia il flusso d&#39;aria sopra la testa dei passeggeri, creando una bolla di calma relativa all&#39;interno dell&#39;abitacolo anche alle alte velocit&agrave;. Questo approccio radicale, insieme all&#39;assenza di un tetto e dei finestrini laterali, conferisce alla Sergio un aspetto minimalista e futuribile, pur mantenendo un&rsquo;eleganza senza tempo. Il design esterno &egrave; caratterizzato da linee fluide e scolpite, che evocano le classiche auto da corsa del passato, ma con un tocco moderno che la rende immediatamente riconoscibile. Il motore &egrave; lo stesso V8 aspirato da 4,5 litri della Ferrari 458 Spider, abbinato alla trasmissione a doppia frizione e sette rapporti e in grado di erogare 570 CV a 9.000 giri/min e 540 Nm di coppia a 6.000 giri/min. Tali valori permettono alla vettura di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 3,4 secondi, per oltre 320 km/h di velocit&agrave; massima. Un&rsquo;auto esclusiva anche nel prezzo: per aggiudicarsi una delle sei unit&agrave;, nel 2015 erano necessari circa 2 milioni e mezzo di euro. 

L&#39;imprenditore americano, tra i tre uomini pi&ugrave; ricchi al mondo, possiede diverse auto rare ed esclusive tra Bugatti, Koenigsegg, Ferrari e Lykan

Jeff Bezos, le incredibili hypercar del fondatore di Amazon

        Oltre alla Porsche 917K guidata da Steve McQueen in Le 24 Ore di Le Mans che sar&agrave; messa all'asta da Mecum, c'&egrave; un altro gioiello da non perdere d'occhio ed &egrave; stato messo in vendita su Bring A Trailer. Si tratta di una Ferrari 512 BBi del 1983, la quale &egrave; uno dei 1.007 esemplari a iniezione di carburante prodotti, il cui proprietario &egrave; stato il noto conduttore televisivo americano David Letterman, prima di essere acquistato dal concessionario venditore nel 2024. Le specifiche della Ferrari La supercar &egrave; rifinita con una livrea Rosso Corsa e ha uno spoiler posteriore alto di colore nero e griglie del cofano motore, oltre a fari a scomparsa, fendinebbia e condotti laterali NACA. All'interno, i sedili in stile Daytona sono rivestiti in pelle beige e accompagnati da un volante Nardi, da una strumentazione Veglia e da un cambio a gomito, oltre che da uno stereo a cassette AM/FM Pioneer abbinato a un equalizzatore grafico montato sulla plancia. Monta un propulsore F110A flat-12 da 4,9 litri accoppiato a un cambio manuale a cinque marce, mentre l'equipaggiamento comprende un differenziale a slittamento limitato, una sospensione completamente indipendente e cerchi in lega a cinque razze con bloccaggio centrale da 415 mm. Lo scorso aprile ha subito un intervento di manutenzione, in cui sono stati ricostruiti gli ammortizzatori e i tubi dei freni sostituiti. La 512 BBi viene offerta dal concessionario venditore di Scottsdale, Arizona, con la documentazione del produttore, i registri di manutenzione, un kit di attrezzi e un kit di cric. Ha percorso all'incirca 16mila chilometri, e l'offerta attuale &egrave; di 180mila euro. L'asta dovrebbe terminare venerd&igrave; 23 agosto.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

La supercar ha subito un intervento di manutenzione, e ha percorso soli 16mila chilometri

All'asta la Ferrari 512 BBi da quasi 200mila euro di David Letterman

La Carrozzeria Touring Superleggera, azienda milanese celebre per la realizzazione di automobili su commissione, ha svelato alla Monterey Car Week 2024 la sua ultima creazione. Si tratta della Veloce12, restomod su base Ferrari 550 Maranello che mantiene quasi inalterato il fascino dell&rsquo;icona anni &rsquo;90 aggiungendo elementi estetici e tecnici attuali. Prodotta in soli 30 esemplari, l&rsquo;esclusiva granturismo &egrave; destinata a diventare un pezzo da collezione.    Touring Superleggera Veloce12, evoluzione di un&rsquo;icona  La Touring Superleggera Veloce12 reinterpreta in chiave moderna l&rsquo;iconica Ferrari 550 Maranello. Il team di Touring Superleggera non si &egrave; limitato a un semplice restauro: la vettura del Cavallino &egrave; stata, infatti, completamente riprogettata impiegando gruppi ottici a Led e materiali come la fibra di carbonio per la carrozzeria: scelta che, oltre a rendere pi&ugrave; attuali le forme, migliora le prestazioni complessive grazie al peso ridotto. L&rsquo;abitacolo, rivestito in pelle marrone con inediti elementi in alluminio, unisce il look della vettura &ldquo;base&rdquo; a quello delle supercar di ultima generazione. Sotto al cofano anteriore, il caratteristico motore V12 aspirato da 5,5 litri, abbinato al cambio manuale a sei marce, eroga ora 503 cavalli al posto dei 485 cv originali. Tale incremento di potenza &egrave; stato possibile grazie a nuovo sistema di raffreddamento e impianto di scarico realizzato ad hoc. Grazie alle modifiche, la Veloce12 &egrave; in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 4,4 secondi e raggiungere una velocit&agrave; massima di 320 km/h.   Dinamica di guida migliorata per la Veloce12  Per supportare l&rsquo;incremento prestazionale, la Veloce12 &egrave; stata dotata di un impianto frenante Brembo di ultima generazione, con pinze a sei pistoncini all&#39;anteriore e quattro al posteriore, visibile attraverso gli inediti cerchi in lega diamantati da 19 pollici. Inoltre, le sospensioni TracTive regolabili garantiscono il perfetto bilanciamento tra comfort e precisione tra le curve.  Produzione limitata a un prezzo esclusivo  La Veloce12 sar&agrave; prodotta in sole 30 unit&agrave;. Il costo di conversione &egrave; di ben 690.000 euro, a cui aggiungere il prezzo della Ferrari 550 Maranello &ldquo;donatrice&rdquo;. La cifra, seppur molto elevata, riflette l&rsquo;incredibile mole di lavoro artigianale e ingegneristico necessario per creare una vettura che celebra il passato, ma con uno sguardo al futuro. 

Prodotta in sole 30 unit&agrave;, la berlinetta a motore V12 anteriore unisce passato e presente, con un prezzo da capogiro

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