        Idee da tutelare. L&rsquo;ultima arriva da Ferrari, che ha depositato una richiesta di brevetto europeo nel settembre del 2024, emersa pubblicamente nel registro europeo a inizio marzo 2025.&nbsp; La particolarissima caratteristica dell&rsquo;idea partorita dall&rsquo;ingegnere Michele Di Sacco, progettista senior in Ferrari, &egrave; nella conformazione dei pistoni.  Motore V12, perch&eacute; i pistoni ovali? Cosa accadrebbe se un motore V12 avesse i pistoni ovali e non pi&ugrave; cilindrici? Quali benefici produrrebbe? Nella documentazione depositata presso l&rsquo;ufficio europeo brevetti, numero 24197835.2, &egrave; indicato il &ldquo;limite&rdquo; progettuale dei pistoni cilindrici. Ovvero, il loro ingombro longitudinale relativamente elevato. Una caratteristica che impatta sui frazionamenti come il V12, composto da due bancate da sei cilindri ognuna e in presenza di cilindrate elevate. Per dare un riferimento molto concreto, basti pensare che un cilindro del motore V12 6.5 litri installato sulla Ferrari 12Cilindri ha un alesaggio di 94 millimetri. Alesaggio che grossomodo e corrispondente al diametro del pistone, con differenze nell'ordine dei decimi di millimetro.&nbsp; La disposizione ottimizzata per ridurre gli ingombri L&rsquo;idea brevettata dalla Ferrari prevede la realizzazione di pistoni di forma ovale, orientati con il lato corto disposto in senso longitudinale. Un particolare grazie al quale sarebbe possibile accorciare la lunghezza complessiva del motore e un aspetto che beneficia di un&rsquo;altra caratteristica brevettata. Ciascun pistone &egrave; collegato alla relativa biella, tuttavia, solo un fusto di una biella &egrave; installato sull&rsquo;albero motore. La biella gemella, della bancata opposta, prevede il fusto imperniato su una derivazione della biella collegata all&rsquo;albero motore. In uno schema ordinario, le bielle sono disposte con un&rsquo;installazione appaiata sull&rsquo;albero.  Motore pi&ugrave; corto e spazio per l'ibrido Quali benefici pu&ograve; produrre una compattezza del motore V12 ottenuta mediante pistoni ovali? Ad esempio, in un&rsquo;ottica di ibridizzazione, libererebbe spazio per l&rsquo;installazione di un motogeneratore elettrico del tipo a flusso assiale. La formula del V12 ibrido consentirebbe di salvaguardare il sound tipico del motore 12 cilindri e abbinarlo ai vantaggi dell&rsquo;elettrificazione, sia in termini di incremento delle prestazioni che di miglioramento delle emissioni. Il deposito del brevetto da parte della Ferrari, operazione frequente per tutelare la propriet&agrave; intellettuale su determinate soluzioni tecniche, non vuol dire automaticamente che sar&agrave; un&rsquo;idea ulteriormente approfondita o sviluppata per la produzione in serie. Potrebbe avvenire, come non. Un aspetto ulteriore legato alla modifica della forma del pistone che potrebbe essere chiamato in causa &egrave; relativo al processo di combustione e la diffusione omogenea dell&rsquo;accensione nell&rsquo;intera camera. Area tecnica sulla quale proprio la Ferrari, negli anni scorsi, ha depositato un brevetto su una particolare tipologia di precamera di combustione.       

Quali vantaggi avrebbe un motore V12 con pistoni ovali anzich&eacute; cilindrici? Sar&agrave; un'innovazione (gi&agrave; sperimentata in ambito motociclistico da Honda) che vedremo in futuro?

Ferrari ha ristretto il V12, l'idea del motore con pistoni ovali

        La Ferrari Purosangue non &egrave; certo la prima auto che viene in mente quando si parla di avventure in off-road, eppure c&rsquo;&egrave; chi ha pensato a un modo di trasformare il Suv del Cavallino Rampante in un fuoristrada duro e puro per cavarsela anche nelle situazione pi&ugrave; difficili. Il tuner tedesco Delta4x4, specializzato nella realizzazione di kit specifici per l&rsquo;off-road, ha realizzato uno studio per immaginare una versione votata al fuoristrada della Ferrari Purosangue, rialzata da terra e dotata di tutte quelle dotazioni che sono necessarie per affrontare terreni insidiosi.  Ferrari senza compromessi La modifica pi&ugrave; importante tra quelle immaginate da Delta4x4 &egrave; quella relativa all&rsquo;aumento dell&rsquo;altezza da terra, necessaria per rendere la Purosangue pi&ugrave; agile su terreni impervi ma anche per ospitare pneumatici di dimensioni maggiori con battistrada all-terrain e cerchi beadlock anti-stallonamento. I parafanghi sono allargati, mentre all&rsquo;anteriore sono presenti dei fari supplementari per garantire una visibilit&agrave; ottimale anche in contesti particolarmente selvaggi. Non mancano poi tutta una serie di equipaggiamenti tipici dei fuoristrada pi&ugrave; estremi e che &egrave; difficile immaginare su una Rossa: come la grande ruota di scorta posizionata sul lunotto, e perfino una pala fissata al portellone posteriore qualora sia necessario scavare nella sabbia o nella terra per liberare la vettura. Infine, sul tetto sono presenti delle barre portatutto ad alta resistenza, che possono ospitare sia attrezzature e taniche di benzina, sia una tenda dotata di scaletta, per potersi accampare in qualsiasi luogo. Delta4x4 non ha rilasciato alcuna informazione circa eventuali modifiche tecniche alla vettura, che nella versione di serie &egrave; dotata di un V12 da 725 cavalli e 716 Nm, n&eacute; sull&rsquo;eventuale commercializzazione di questo kit. Se sar&agrave; effettivamente realizzato o meno, dipender&agrave; dall&rsquo;interesse che esprimeranno i proprietari di Ferrari Purosangue nel trasformare il loro Suv da 312 km/h in un fuoristrada pronto a tutto. Ferrari 12Cilindri Spider, guarda qui la prova       

Il preparatore tedesco Delta4x4 ha reinterpretato a modo suo il Suv italiano da 725 cavalli con assetto rialzato, gomme tassellate e una tenda sul tetto

Ferrari Purosangue, un tuner la trasforma in una belva da off-road

        Una spider top performer coinvolgente e una supersportiva derivata dalle corse: due vetture di brand simbolo del miglior Made in Italy fanno sognare con il look e con il sound di un V12 da 830 cv e di un V6 da 640 cv. Le abbiamo provate entrambe, ecco come vanno. Ferrari 12Cilindri Spider, emozioni a cielo aperto Una Ferrari, nella visione popolare, &egrave; sempre stata immaginata come una berlinetta di colore rosso brillante su una filante carrozzeria coup&eacute;. Questa 12Cilindri Spider, invece, si presenta ben diversa: un sobrio color verde bottiglia opaco e soprattutto priva di tetto. O meglio, con un tettuccio in metallo apribile e ripiegabile elettricamente che in 14&rdquo; riesce a trasformarla da spider a coup&eacute; e viceversa. Ma anche se &egrave; lontana dai canoni delle Ferrari pi&ugrave; sportive, la nuova 12Cilindri Spider &egrave; senza dubbio bellissima. Una delle pi&ugrave; belle Ferrari in assoluto di questo secolo. L&rsquo;abbiamo guidata per le tortuose strade costiere del Portogallo. Anzi, pi&ugrave; che guidarla ce la siamo goduta. Perch&eacute; una Ferrari come questa Spider non si conduce semplicemente, la si apprezza e la si assapora a tetto aperto, col vento che lambisce i capelli. Di fatto &egrave; l&rsquo;unica Ferrari che sia lecito guidare anche a bassa velocit&agrave; col motore che sussurra a basso regime per apprezzarne il contatto con l&rsquo;aria aperta. Ma quando si pesta sul gas e si inserisce la mappatura &ldquo;Race&rdquo; il rombo cambia, invade l&rsquo;abitacolo con un sound fragoroso e la 12Cilindri torna ad essere una vera Ferrari.  La Spider &egrave; la versione a tetto aperto della 12Cilindri coup&eacute; lanciata qualche mese fa. Ha lo stesso muso lungo affusolatissimo e la fascia nera all&rsquo;estremit&agrave; del cofano che ricorda la mitica 365 Daytona del 1968; ma grazie all&rsquo;assenza del tetto e a quelle due &ldquo;gobbe&rdquo; prominenti dietro l&rsquo;abitacolo che profumano di retr&ograve; e fanno venire in mente le vetture sport Le Mans degli anni Cinquanta, assume una fisionomia diversa dalla coup&eacute;. Nel nome non c&rsquo;&egrave; un numero come tradizione del Cavallino. Si chiama semplicemente 12Cilindri, scritto cos&igrave; tutto attaccato, in segno di omaggio al pezzo forte di quest&rsquo;auto: il motore 12 cilindri a V di 6,5 litri che eroga 830 cavalli e 678 Nm di coppia. La potenza pi&agrave; alta mai toccata da un V12 su una Ferrari stradale... Ferrari raddoppia a Fiorano, due piste. Il Comune conferma Maserati MC20 GT2, il gusto della performance Come la sorella da corsa &egrave; nata per il campionato GT2, una serie per scuderie private e indirizzata ai gentleman driver, cos&igrave; la versione Stradale &egrave; stata pensata per fare divertire, in sicurezza, in pista anche i piloti meno scafati. Realizzando comunque una supersportiva che ai driver che sanno fare la differenza d&agrave; tutti gli strumenti per esprimersi. Questa &egrave; in sintesi la GT2 Stradale, derivata dall&rsquo;auto che ha vinto il campionato europeo GT2 nella classe AM e tra i team. La parentela nel frontale appare subito stretta: &egrave; rimasto davvero simile alla sorella da corsa. Sono state tolte solo le appendici pi&ugrave; prominenti, perch&eacute;, per ragioni di sicurezza, non avrebbero mai consentito l&rsquo;omologazione per l&rsquo;uso su strada. Anche l&rsquo;ala posteriore &egrave; stata ridimensionata ed &egrave; regolabile su tre posizioni. In basso troviamo un diffusore che aumenta l&rsquo;effetto di estrazione dell&rsquo;aria che scorre sotto al fondo piatto della scocca. Il risultato &egrave; un valore di downforce, lo schiacciamento della vettura al suolo, pari a 500 kg a 280 km/h, la MC20 si ferma a 145 kg. Questo maggior carico ha portato all&rsquo;impiego di molle degli ammortizzatori pi&ugrave; dure e leggermente pi&ugrave; alte, cos&igrave; che la vettura non diventasse troppo bassa alle alte velocit&agrave;. Un altro importante intervento per migliorare la fluidodinamica &egrave; stato l&rsquo;adozione di un cofano con sfoghi dell&rsquo;aria. &Egrave; stato sacrificato il piccolo secondo bagagliaio anteriore della MC20 per creare una canalizzazione dell&rsquo;aria per il radiatore principale, aria che viene poi indirizzata verso il parabrezza. Sui passaruota, come nelle auto da corsa, sono stati applicati sfoghi dell&rsquo;aria per ridurre la pressione interna e fare uscire l&rsquo;aria del raffreddamento dei freni catturata dalle generose bocche nel muso. Il risultato &egrave; un miglioramento del raffreddamento dei freni in pista del 40%. Abbiamo poi prese d&rsquo;aria maggiorate sopra i passaruota posteriori che, grazie alla maggiore portata d&rsquo;aria assicurata all&rsquo;aspirazione del motore e all&rsquo;intercooler determinano un miglioramento delle performance del 6%... Leggi il servizio completo sulla Ferrari 12 Cilindri Spider e sulla Maserati MC20 GT2 Stradale sul nuovo numero di Auto in edicola dal 14 marzo, oppure clicca qui per abbonarti all'edizione digitale con un super sconto in occasione dei 40 anni del magazine.       

Questo mese ci siamo messi alla guida di due vetture da sogno di due Marchi italiani al top: la Ferrari 12Cilindri Spider e la Maserati MC20 GT2 Stradale

Sul nuovo numero di Auto: Ferrari 12Cilindri e Maserati GT2, favolose emozioni

Conferme e novit&agrave; a Fiorano per la nuova pista test track di Ferrari. La struttura sar&agrave; adiacente famoso tracciato e sar&agrave; dedicatoaai modelli stradali del Cavallino Rampante. Sorger&agrave; accanto a quella storica, in via del Sagrato. L&#39;area si estender&agrave; su 120.000 metri quadrati.  Il consiglio comunale di Fiorano ha discusso la novit&agrave;. Il gruppo consiliare&nbsp;  Grazie all&#39;impegno del sindaco Marco Biagini, l&#39;intervento di Ferrari generer&agrave; benefici. Questi benefici saranno destinati alla riqualificazione urbana. Si prevede il recupero di due parchi cementificati in aree verdi.  Ferrari, investimenti e sviluppo  Dopo l&#39;e-building, continua lo sviluppo con un secondo tracciato. Questo sar&agrave; dedicato alle auto stradali.  Il nome previsto &egrave; Test Track e sar&agrave; lunga circa 2 chilometri. L&#39;impianto sar&agrave; dotato di barriere per impedire la vista dall&#39;esterno.    Sar&agrave; utilizzata per verificare le vetture prima della consegna. In questo modo si limiteranno i collaudi su strade pubbliche. Si implementer&agrave; anche il programma di sviluppo dei prototipi.  La societ&agrave; Dromo &egrave; stata incaricata del progetto. Il Test Track includer&agrave; una curva sopraelevata e un rettilineo di almeno 500 metri. Sar&agrave; possibile collegare il nuovo tracciato con il circuito originale di Fiorano.  Benefici per la comunit&agrave; di Fiorano  L&#39;iniziativa porter&agrave; alla rigenerazione urbana di Fiorano. Due parchi cementificati saranno trasformati in aree verdi.&nbsp;  Potrebbe interessarti: Ferrari Supercars, mostra epica a Maranello, dalla GTO alla F80&nbsp; 

Test track per auto stradali. Benefici per la comunit&agrave; includono parchi pubblici rinnovati

Ferrari raddoppia a Fiorano, due piste. Il Comune conferma

Il Museo Enzo Ferrari di Modena ha inaugurato la nuova rassegna &quot;Supercars&quot; , in concomitanza con il genetliaco di Enzo, offrendo un&#39;esperienza visiva di grande impatto.La manifestazione consente l&#39;accesso all&#39;Archivio Ferrari, solitamente interdetto al pubblico.  Un forziere dischiuso  L&#39;Archivio Ferrari, preservato dal 1947, serba le vestigia del passato. La digitalizzazione dei contenuti offre ai visitatori una panoramica sull&#39;evoluzione aziendale. L&#39;esposizione si concentra sulle Supercars, capisaldi nella storia di del Marchio.  Immersione nel mito  Il fulcro dell&#39;allestimento sono 5 Isole digitali interattive, una per ciascuna Supercar. I visitatori possono scoprire i particolari e le connessioni che hanno consentito lo sviluppo di queste vetture. All&#39;incirca 2000 elementi tra fotografie, filmati e documenti sono consultabili in forma digitale.  La visita si dimostra dinamica grazie a esperienze a tema e interattive per persone adulte e ragazzi. Un percorso nel tempo dagli anni &#39;80 fino ad oggi rende l&#39;esperienza avvincente.  Le Supercar Ferrari sono affiancate da esemplari preparatori e versioni EVO. Tra queste, la GTO (1984), granturismo derivata dalle competizioni. Un&#39;altra vettura presente &egrave; la F40 (1987), berlinetta con Dna da competizione.  La F50 (1995) incarna l&#39;unione tra una monoposto e una granturismo. La Enzo (2002) &egrave; un omaggio al Fondatore. LaFerrari (2013) &egrave; la prima stradale con propulsione ibrida Hy-Kers.  Archivio del domani  Culmine della mostra &egrave; la F80, la nuova Supercar presentata a ottobre 2024. Sar&agrave; esposta con una narrazione dinamica, illustrando il processo evolutivo che anticipa la concretizzazione di un modello. Gli elementi andranno a comporre l&#39;&laquo;archivio di domani&raquo;.  I Musei Ferrari hanno segnato un nuovo primato di presenze nel 2024, con pi&ugrave; di 850mila visitatori. La mostra &quot;Supercars&quot; sar&agrave; accessibile fino al 16 febbraio 2026.&nbsp; C&#39;&egrave; tempo, ma l&#39;occasione &egrave; da non perdere.  Potrebbe interessarti: Ferrari, 12Cilindri Spider rinnova una storia di GT scoperte con il V12&nbsp; 

Un archivio svela i segreti:&nbsp;la leggenda con documenti e video esclusivi

Ferrari Supercars, mostra epica a Maranello, dalla GTO alla F80

Un muso lungo e prominente, un sobrio colore verde scuro che la rende elegantissima ma nello stesso tempo meno appariscente e poi l&rsquo;immancabile rombo del motore 12 cilindri. Anticipata sei mesi fa, arriva adesso sul mercato (per i pochi fortunati che potranno sborsare i 435mila euro del prezzo di listino) la Ferrari 12Cilindri Spider. Ovvero la versione aperta di quella berlinetta che &egrave; l&rsquo;erede di tutte le GT V12 del Cavallino.  Un po&#39; di storia  Sulle Granturismo a motore anteriore, prima ancora che sulle F1, la Ferrari ha costruito la propria immagine e la propria storia. Auto velocissime e di grande prestigio: comode abbastanza per divorare chilometri a gran velocit&agrave; su ogni genere di strada ma sportive quanto bastava per consentire ai piloti gentleman di prendere parte a qualche occasionale corsa. La pi&ugrave; famosa di tutte era la 250 GTO di inizio anni Sessanta, da cui sono nate poi tante pronipoti.  Negli anni Ottanta le Ferrari GT stradali hanno cominciato a montare il motore posteriormente, come sulla 512 BB e sulla Testarossa. Poi alla fine del secolo scorso la Ferrari &egrave; tornata al motore in posizione anteriore. Per quale motivo? Perch&eacute; il propulsore 12 cilindri, inserito nel vano anteriore, era pi&ugrave; pratico: permetteva di creare un abitacolo pi&ugrave; spazioso e confortevole per gli occupanti e un ampio vano di carico dietro i sedili. Questa scelta tecnica ha permesso alla Ferrari di trasformare la coup&eacute; V12 a motore anteriore da berlinetta in granturismo. Cio&egrave; un&rsquo;auto meno estrema e scomoda da guidare e pi&ugrave; orientata al turismo veloce, ai lunghi viaggi. Il lungo cofano necessario per alloggiare il V12 da quel momento ha dato una fisionomia precisa a tutte le Granturismo del Cavallino degli ultimi trent&rsquo;anni. Prima la 599 GTB, poi la 612 quindi la F12 e poi la 812 per arrivare infine a questa 12Cilindri dove &egrave; scomparsa ogni sigla. L&rsquo;auto si identifica semplicemente con la tipologia del motore: di per s&eacute; gi&agrave; pi&ugrave; che rappresentativo.    La Spider dei desideri  Quella che abbiamo provato sulle splendide strade costiere del Portogallo dove il mare verdastro assumeva la stessa tinta della 12Cilindri, &egrave; la versione a tetto aperto di quest&rsquo;auto. La pi&ugrave; ambita e desiderata per la sua polivalenza. E anche per il suo design originale. La Spider ha una linea diversa dalla coup&eacute; perch&eacute; possiede due grandi gobbe dietro l&rsquo;abitacolo necessarie per alloggiare i meccanismi del tetto in alluminio ripiegabile elettricamente che in 14 secondi fa diventare la Spider una coup&eacute; a tutti gli effetti. A tutti gli effetti sono due auto in una: perch&eacute; la spider consente il piacere di guidare col vento fra i capelli, godere del sole e del rombo del V12 a cielo aperto mentre, una volta richiuso il tetto, la 12Cilindri Spider diventa una coup&eacute; perfettamente isolata dalle intemperie e dai fruscii. Per questa sua poliedricit&agrave; costa pi&ugrave; della coup&eacute; (435mila euro contro 395mila) ed &egrave; anche la Ferrari aperta pi&ugrave; desiderata al mondo.  V12 da 830 cv    Il cuore pulsante della Spider &egrave; il formidabile motore V12 del Cavallino, ultima evoluzione del 12 cilindri a corsa corta (94x78 mm) di 6,5 litri che spinge le GT del Cavallino da anni a questa parte. Ma rispetto ai precedenti V12, questo ha subito profonde evoluzioni interne: bielle in titanio, albero motore alleggerito del 3%, distribuzione &ldquo;a dito&rdquo;, cammes con profili di alzata valvola pi&ugrave; performanti. Tutte modifiche che hanno permesso di innalzare il regine di rotazione del motore a 9.500 giri/minuto per raggiungere una potenza massima di 830 cavalli. La potenza pi&ugrave; alta in assoluto di un V12 Ferrari su una vettura stradale. E senza turbocompressore, senza motori elettrici n&eacute; altre amenit&agrave; extra. Soltanto un V12 aspirato duro e puro, come ai vecchi tempi.  Emozioni al volante    Sedendosi al posto guida, con il logo del cavallino rampante l&igrave; sul volante davanti a noi, si entra in un&rsquo;altra dimensione non appena accendiamo il motore. &Egrave; scomparso il classico tasto start sul volante sostituito da un pulsante a sfioramento che non d&agrave; lo stesso brivido nell&rsquo;azionarlo, ma il rombo rabbioso del V12 che si propaga da ogni parte ed entra nell&rsquo;abitacolo dal tetto aperto trasmette un&rsquo;emozione ancora pi&ugrave; grande. Eppure, quando si parte questa Ferrari d&agrave; una sensazione diversa: &egrave; l&rsquo;unica vettura del Cavallino con cui ci si pu&ograve; permettere anche di marciare a bassa velocit&agrave;. Per apprezzare l&rsquo;aria che soffia fra i capelli e il sole che fa capolino dallo spazio aperto sopra la testa.  Come si richiude il tetto    La 12Cilindri Spider &egrave; l&rsquo;unica Ferrari che ti porta a fare del vero turismo godendo il panorama e non soltanto ad accelerare furiosamente. I montanti del parabrezza sono molto inclinati e le gobbe posteriori avvolgono bene l&rsquo;abitacolo per cui, anche viaggiando a buona velocit&agrave; con tetto aperto, non si &egrave; investiti da un flusso d&rsquo;aria fastidioso ma si &egrave; appena lambiti da un piacevole soffio. Con un cappellino la protezione &egrave; totale. A velocit&agrave; da codice autostradale si pu&ograve; viaggiare aperti senza alcun fastidio e senza soffrire l&rsquo;acustica: si riesce ancora a parlare e udire discretamente bene la voce dl passeggero al vostro fianco. Oltre i 160 km/h invece diventa pi&ugrave; difficoltoso ma&nbsp; non impossibile. Comunque in qualsiasi momento, in appena 14 secondi e anche in movimento &ndash; basta non superare i 45 km orari &ndash; si pu&ograve; chiudere il tetto e isolarsi cos&igrave; dal traffico e dal rumore. Il fatto di riuscire ad azionare la chiusura anche in movimento &egrave; una praticit&agrave; ineguagliabile.  Quando si alza il ritmo  Siccome &egrave; pur sempre una Ferrari, basta schiacciare con un po&rsquo; di forza sul gas e la 12Cilindri torna a manifestare la propria vera anima velocistica. Rispetto alla 812 c&rsquo;&egrave; un nuovo cambio doppia frizione ora a 8 marce invece che sette, molto pi&ugrave; rapido e con rapporti ben spaziati per cui la progressione in accelerazione &egrave; violentissima. In meno di tre secondi ci si ritrova da fermi proiettati a 100 km/h e inserendo in successione le marce si toccano i 200 km/h in appena 8,2 secondi. Senza contare che tirando le marce fino alla linea rossa del contagiri (9500 giri/minuto) il rombo del V12 diventa un urlo pieno e fragoroso. Da vero orgasmo!  I progettisti hanno inserito per la prima volta nella 12Cilindri un particolare software di controllo dell&rsquo;erogazione della coppia (ATS, ovvero Aspirated Torque Shaping) che migliora la curva di coppia in terza e quarta marcia per rendere ancora pi&ugrave; piena l&rsquo;erogazione e trasmettere una sensazione di pienezza e risposta del motore anche senza turbocompressore.  La 12Cilindri Spider in fatto di prestazioni &egrave; qualche centesimo pi&ugrave; lenta della coup&eacute; &egrave; anche la velocit&agrave; massima risulta un pizzico inferiore (340 km/h) perch&eacute; l&rsquo;auto &egrave; 60 kg pi&ugrave; pesante (1620 kg complessivi) per via dei sofisticati meccanismi elettro-idraulici necessari ad azionare il tettuccio in alluminio. Ma sfidiamo chiunque ad accorgersi dell&rsquo;impercettibile differenza!  Il tetto invece, anche se si ripiega perfettamente, fa perdere qualche decimetro cubo nella volumetria del bagagliaio che &egrave; di appena 200 litri. Purtroppo, essendo una due posti secchi non c&rsquo;&egrave; alcun tipo di spazio extra nell&rsquo;abitacolo. Per&ograve; i sedili godono di decine di regolazioni elettriche possibili, sono ben avvolgenti pur restando comodi. Esiste anche l&rsquo;opzione dei sedili con guscio in carbonio, pi&ugrave; sportivi ma meno comodi: costano come un&rsquo;utilitaria e vista la tipologia di auto, conviene investire sul personalizzare gli interni: c&rsquo;&egrave; ogni genere di rivestimento, dall&rsquo;alcantara alla pelle, all&rsquo;alluminio al carbonio.  Tutta da guidare  Quando si smette di fare i turisti e si prova ad accelerare con pi&ugrave; forza, la Ferreri 12Cilindri appare godibilissima da guidare. Il motore,&nbsp; essendo un aspirato, non ha la brutalit&agrave; talvolta fastidiosa di un turbo. &Egrave; sempre pieno di coppia ad ogni regime ma eroga in modo progressivo e prevedibile, non cattivo. Per&ograve; sono pur sempre 830 cavalli ma l&rsquo;elettronica li imbriglia bene e permette di accelerare a fondo in piena sicurezza.&nbsp; Il manettino ha le solite solite funzioni (Wet, Sport, Race, Esc off e CT off) e le ultime due permettono di escludere i controlli ma si usano solo per fare gli spavaldi con qualche sgommata. La mappatura Race basta e avanza per divertirsi su strada in sicurezza.  Lil design &egrave; pulitissimo e non &egrave; &ldquo;sporcato&rdquo; da alettoni fissi a prima vista; ma dietro le gobbe, in coda, ci sono due ali a delta ai lati della carrozzeria che si aprono in velocit&agrave; oltre i 60 km/h per dare pi&ugrave; deportanza al retrotreno e tenere gi&ugrave; la macchina nei curvoni veloci. Il&nbsp; massimo carico che riescono a garantire &egrave; di 50 kg a 250 km/h.  Piuttosto quello che sorprende &egrave; l&rsquo;estrema maneggevolezza di un&rsquo;auto che appare lunghissima con i suoi 4,73 metri e quel cofano infinito. Invece ci si destreggia benissimo grazie alle ruote sterzanti posteriori. Tanto che la Ferrari ha pure accorciato il passo della 12Cilindri (2700 mm) rispetto alla 812 che era 20 mm pi&ugrave; lunga di interasse. In manovra la macchina, nonostante la propria mole, &egrave; agilissima perch&eacute; le ruote dietro girano in controfase mentre sul veloce stabilizzano l&rsquo;auto. Una tecnologia quella delle ruote sterzanti posteriori che la Ferrari aveva introdotto sulla F12 TDF ma che sulla 12Cilindri ha migliorato ulteriormente. Come? Rendendo le ruote sterzanti indipendenti tra loro. Ogni ruota dell&rsquo;asse posteriore infatti ha il proprio attuatore, quindi la centralina nelle curve medio-veloci pu&ograve; far sterzare di pi&ugrave; la ruota posteriore esterna (fino a 2,5 gradi) che &egrave; quella che garantisce la traiettoria in curva, mentre interna che non ha carico d&rsquo;appoggio, resta quasi diritta ed &egrave; cos&igrave; pi&ugrave; pronta, in un&rsquo;eventuale controcurva a ruotare dalla parte opposta. Cos&igrave; la 12Cilindri nei rapidi cambi di direzione sul veloce (pensate a una veloce esse destra-sinistra oppure ad un sorpasso con rientro repentino in corsia) &egrave; pi&ugrave; reattiva e sempre stabile e ben poggiata per terra. Una vera sicurezza! 

La spider del Cavallino sa emozionare come poche cose al mondo grazie al suo V12 dalla voce godibilissima per la guida con il vento tra i capelli

Ferrari 12Cilindri Spider, 830 cv a cielo aperto

        GTS, Spider, Barchetta, Superamerica, sono alcuni dei pi&ugrave; celebri indizi dell'essere spider di Ferrari. Modelli entrati nella storia, quelli con il V12 in posizione anteriore, storia rinnovata dal capitolo scritto con la Ferrari 12Cilindri Spider. &Egrave; l'ultima nata di una stirpe di configurazioni scoperte che affonda le radici nel lontano 1948, del progetto di vettura sport che fu la Ferrari 166 MM Touring. Tra le tappe cruciali dell'evoluzione spider e cabriolet, il 1964 e il successivo 1967 sono due anni da ricordare. Scorri le schede per continuare a leggere l'articolo &nbsp; Ferrari 275 GTS e GTS4  Nel 1964 nasce la Ferrari 275 GTS, spinta dal motore V12 3.3 litri da 260 cavalli, monoalbero. E' la prima Ferrari ad avere sospensioni indipendenti sulle quattroruote e i cerchi con il fissaggio centrale. Da l&igrave; si parte per arrivare alla derivazione Ferrari 275 GTS4, prodotta in soli 10 esemplari dalla carrozzeria Scaglietti sulla richiesta di Luigi Chinetti, importatore Oltreoceano delle Ferrari con la sua struttura NART - North American Racing Team: squadra corse e concessionario. Nel 1967 eccola sviluppata intorno al V12 con i quattro alberi a camme in testa (il 4 della sigla GTS) e la potenza sale a 300 cavalli, &nbsp;su una carrozzeria dalla silhouette slanciata ed elegante caratterizzata dalla capote in tela.&nbsp; Scorri le schede per continuare a leggere l'articolo &nbsp; Ferrari 365 GTS4 Daytona  Altro ricordo obbligato, nel ripercorrere modelli storici, scoperti, con motore V12 Ferrari, &egrave; il 1969. Con la Ferrari 365 GTS4 Daytona torniamo alla diretta fonte di ispirazione della 12Cilindri, berlinetta e Spider. La firma sullo stile &egrave; sempre di Pininfarina, il risultato esemplare per iconicit&agrave; delle forme. Il motore V12 &egrave; il 4,4 litri da 352 cavalli, per una massa di soli 1.200 kg. La spider con capote morbida e la 365 GTB4 sono tra le Rosse pi&ugrave; ricercate. Un dettaglio di esclusivit&agrave; assoluta: Pininfarina present&ograve; al Salone di Parigi del '69 una versione in configurazione Targa, con l'arco del rollbar e il lunotto che lasciavano la sola parte del tettuccio rigido rimovibile. Esemplare unico, non ebbe un seguito nella produzione. Scorri le schede per continuare a leggere l'articolo &nbsp; Ferrari 550 Barchetta  Dagli anni Sessanta, il salto temporale ci porta alle straordinarie spider degli anni Duemila. In mezzo altre importanti spider del Cavallino. Con la Ferrari 550 Barchetta ecco tornare la definizione di fine anni Quaranta, stavolta &egrave; una barchetta da ben 485 cavalli quella sviluppata partendo dalla berlinetta 550 Maranello. Corre fino ai 300 orari e pesa 1.690 kg la due posti spinta dal V12 da 5.5 litri di cilindrata.&nbsp; Scorri le schede per continuare a leggere l'articolo &nbsp; Ferrari Superamerica  Pochi anni pi&ugrave; tardi, nel 2005, l'innovazione tecnologica ha nel tetto retrattile fotocromico uno dei punti fondamentali del progetto Ferrari Superamerica. Leonardo Fioravanti pensa a un tetto in vetro caratterizzato da gradi di oscuramento variabile, ottenuto mediante l'induzione di piccole cariche elettriche tra gli strati che compongono il pannello in vetro. Cos&igrave; si pu&ograve; passare da un tetto perfettamente opaco alla trasparenza assoluta. Il meccanismo di apertura ruota e dispone il tetto tra le gobbe dietro ai sedili, operando in soli 10".&nbsp; Il V12 della Ferrari Superamerica &egrave; la derivazione dell'unit&agrave; proposta sulla 575M Maranello e sul pianno sono serviti 540 cavalli da una cubatura di 5.7 litri: 320 km/h e 1.790 kg di peso.&nbsp; Scorri le schede per continuare a leggere l'articolo &nbsp; Ferrari 812 GTS  Un posto tra le scoperte del Cavallino rampante motorizzate dal V12 lo merita, di diritto, la Ferrari 812 GTS, variante scoperta della Superfast. Prima della 12Cilindri ha costituito il punto pi&ugrave; alto delle granturismo scoperte e ha dato origine alla 812 Competizione A (Aperta). Motore V12 6.5 litri da 795 cavalli, oltre 340 km/h di velocit&agrave; massima e appena 1.600 kg di massa, vestita da uno stile estremamente dinamico e aggressivo sul lungo muso spiovente.       

I modelli simbolici, con carrozzeria scoperta, non mancano nella storia del Cavallino rampante e la 12Cilindri si riallaccia direttamente alla 365 GTS4 Daytona per alcuni tratti di stile

Ferrari, 12Cilindri Spider rinnova una storia di GT scoperte con il V12

Tra i 599 esemplari della Ferrari Daytona SP3 che sono stati prodotti, ve ne sono almeno tre davvero speciali. Uno &egrave; l&#39;esemplare personalizzato da Piero Ferrari, due sono le hypercar rese uniche da Charles Leclerc e Carlos Sainz. Tre Daytona SP3 destinate ad avere un valore ulteriore in futuro in virt&ugrave; dei loro proprietari.  Valore che resta altissimo anche per l&#39;esemplare in vendita a Dubai, da parte di F1rst Motors. &Egrave; l&#39;unico a sfoggiare la colorazione Verde BP, in un accostamento riuscito con i cerchi dorati. C&#39;&egrave; di pi&ugrave;.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid!    Ha fatto pochissimi chilometri  La hypercar, di fatto pari al nuovo visti gli appena 629 chilometri percorsi dalla sua produzione nel 2023 a oggi, riprota un altro particolare che la impreziosisce: &egrave; firmata da Leclerc e Sainz. Le firme sono apposte su una cover in carbonio installata al centro del vano motore, in prossimit&agrave; della coda e tra i due airbox.  La tiratura limitata della Daytona SP3, nata quale terzo progetto dopo le iconiche Monza SP1 e SP3, rende omaggio al trionfo della Ferrari alla 24 Ore di Daytona del 1967, quando le due Ferrari 330 P4 finirono prima con Bandini e Amon, seconda con Parkes e Scarfiotti; al terzo posto concluse la Ferrari 412P della scuderia NART, guidata da Rodriguez e Guichet. Un trionfo suggellato dalla parata delle tre Ferrari sotto il traguardo della 24 Ore.  L&#39;esemplare in vendita da F1rst Motors, vista l&#39;esclusivit&agrave; del modello e il dettaglio di pregio che deriva dalle firme di Leclerc e Sainz, ha un valore multimilionario, indicato il 5,7 milioni di dollari (quasi 5,5 milioni di euro).  La portata dell&#39;investimento, per chi ha avuto il privilegio di essere ammesso alla lista dei clienti Ferrari con la possibilit&agrave; di prenotare la Daytona SP3, &egrave; subito detta: alla presentazione servivano 2 milioni di euro, al netto delle personalizzazioni, per mettere in garage una delle 599 macchine prodotte. 

La hypercar del Cavallino, spinta dal motore V12 aspirato da 828 cavalli e Special Project che celebra il trionfo di Daytona nel 1967, &egrave; in vendita a Dubai per qualche milione di euro...

Ferrari Daytona SP3, &egrave; unica quella firmata da Leclerc e Sainz

La Ferrari 250 LM Scaglietti, telaio 5893, ha segnato un primato durante un&#39;asta organizzata da RM Sotheby&#39;s. L&#39;evento si &egrave; svolto nel Carrousel del Palazzo del Louvre a Parigi.  Questa vettura, uno dei 32 esemplari costruiti, &egrave; stata venduta per 34,88 milioni di euro, tasse escluse. Questo modello della casa di Maranello ha un valore eccezionale. La Ferrari 250 LM &egrave; stata la vincitrice della 24 Ore di Le Mans del 1965.  Guidata dai piloti Masten Gregory e Jochen Rindt per il team North American Racing Team (Nart), la Ferrari ha conquistato la sesta vittoria consecutiva a Le Mans. La vettura &egrave; stata esposta al New York Automobile Show del 1967 da Luigi Chinetti. Chinetti, nato a Jerago con Orago, in provincia di Varese, &egrave; stato uno degli artefici del successo di Ferrari negli Stati Uniti. L&#39;auto vanta motore e cambio &quot;matching number&quot;, che ne accrescono il valore.  Chinetti divenne l&#39;importatore nordamericano della Ferrari dopo essersi trasferito negli Usa. Il suo rapporto con Enzo Ferrari risaliva a quando entrambi correvano per l&#39;Alfa Romeo.  La Nart &egrave; stata una scuderia di successo nelle corse Ferrari, al di fuori della Scuderia. Il telaio 5893 &egrave; considerato un simbolo per la Nart Ferrari.    Un pezzo unico per ogni collezione sportiva  Dopo 54 anni di custodia in uno dei musei automobilistici pi&ugrave; famosi al mondo, il telaio 5893 rappresenta una leggenda per Ferrari, il team Nart e Le Mans.    Dal 1970, l&#39;auto &egrave; stata conservata dall&#39;Indianapolis Motor Speedway Museum. Il museo l&#39;aveva acquistata da Chinetti Motors dopo la sua partecipazione alla 24 Ore di Daytona nel febbraio 1970.  La Ferrari 250 LM &egrave; un&#39;icona del motorsport. Questo pezzo di storia automobilistica ha suscitato un forte interesse tra i collezionisti. La vendita all&#39;asta ha confermato il valore enorme di questa auto, sia storico sia sportivo.  Potrebbe interessarti: in Europa si apre uno spiraglio per le auto ibride dopo il 2035 

Battuta all&#39;asta a 34,88 milioni di euro, tasse escluse. Questo modello della casa di Maranello ha un valore eccezionale

Ferrari 250 LM, la regina di Le Mans nel 1965 &egrave; stata venduta a prezzo record

Siamo abituati a vederlo viaggiare a bordo della &ldquo;Beast&rdquo;, la Cadillac blindata deputata al trasporto del presidente degli Stati Uniti d&rsquo;America. Ma c&rsquo;&egrave; stata un&rsquo;epoca in cui Donald Trump possedeva una vasta collezione di supercar che guidava personalmente. Parliamo al passato perch&eacute;, come prevede la legge statunitense, al presidente degli USA &egrave; proibito mettersi al volante di un&rsquo;automobile. Una misura pensata per proteggere l&rsquo;incolumit&agrave; di quello che di fatto &egrave; uno degli uomini pi&ugrave; potenti del mondo, e che ha costretto Trump a dire addio alla guida delle sue sportive.  Alcune di esse, sin dopo la prima elezione del presidente nel 2016, sono state vendute e hanno iniziato a passare di mano, spinte dalla popolarit&agrave; dell&rsquo;ex proprietario. Come la Lamborghini Diablo VT in colore blu Le Mans messa all&rsquo;asta all&rsquo;evento Barrett-Jackson a Scottsdale, a inizio 2024, e venduta per ben 1 milione di euro. O come la Ferrari F430 rossa che invece &egrave; attualmente disponibile presso il portale Rockstar Car Auction.    Targa personalizzata per la Ferrari del presidente USA  Lanciata nel 2004 come erede della 360 Modena, di cui rappresentava la diretta evoluzione, la Ferrari F430 montava un V8 aspirato da 4,3 litri capace di erogare 490 cavalli e 465 Nm. Sufficienti per spingere la coup&eacute; del Cavallino Rampante fino a 315 km/h, coprendo l&rsquo;accelerazione 0-100 in 4 secondi netti. Il cambio, di denominato F1 e dotato di palette al volante, permetteva di cambiare marcia in appena 100 millisecondi, mentre il manettino sul volante permetteva di selezionare diverse modalit&agrave; di guida, dalle pi&ugrave; turistiche fino a quelle pensate per l&rsquo;uso pi&ugrave; estremo.  La Ferrari F430 di Donald Trump &egrave; un esemplare coup&eacute; del 2007, in un allestimento molto classico con carrozzeria in Rosso Corsa e interni in marrone chiaro. A rendere unico quest&rsquo;auto &egrave; la targa dello stato di New York personalizzata dal tycoon americano con la sigla &ldquo;DJT&rdquo;, ovvero le sue iniziali.  La vettura &egrave; poi corredata di tutta la documentazione originale che riporta il nome del primo proprietario&nbsp;e dei loghi che celebravano i 60 anni della Casa italiana. Le condizioni del veicolo sono molto buone, e il chilometraggio estremamente contenuto: la F430 ex Trump ha percorso appena 9.400 miglia, ovvero poco pi&ugrave; di 15mila chilometri.  Quanto vale la Ferrari di Donald Trump  Sul mercato americano, il prezzo di una Ferrari F430 usata con un chilometraggio paragonabile a quella messa in vendita da Rockstar Car Auction &egrave; tra i 116mila e i 146mila euro. Ma &egrave; facile immaginare che la ex Rossa del presidente USA raggiunger&agrave; cifre ben maggiori, tanto che il venditore stima un valore di circa un milione di dollari. Le offerte potranno pervenire tra il 16 febbraio e il 9 marzo 2025 sul sito della piattaforma.  La descrizione del veicolo, del resto, fa di tutto per sottolineare il valore simbolico di questa supercar sulla base del legame col suo facoltoso e potente ex proprietario. Che, si legge nei dettagli dell&rsquo;annuncio, ha ottenuto una &ldquo;vittoria schiacciante nel 2024&rdquo;, &egrave; stato &ldquo;uomo dell&rsquo;anno secondo la rivista Time&rdquo; ed &egrave; &ldquo;sopravvissuto due volte a tentativi di omicidio&rdquo;. Tutti fatti abbastanza insoliti da leggere nell&rsquo;annuncio di vendita di un&rsquo;auto di seconda mano...  Alfa Romeo cambia rotta: anche termiche e ibride negli USA. E in UE? 

Colore Rosso Corsa, targa personalizzata con le inziali del presidente e documenti a nome Donald Trump: ecco quanto vale la supercar del Tycoon&nbsp;

Ferrari, all&#39;asta quella di Donald Trump

Il 2025 della Ferrari sar&agrave; un anno ricco di novit&agrave; di prodotto, con sei modelli al debutto. L&#39;annuncio accompagna la presentazione dei risultati finanziari 2024 agli investitori e ha, soprattutto, una data da segnare in... rosso sul calendario.  &Egrave; la data della presentazione della Ferrari elettrica, in arrivo nel quarto trimestre dell&#39;anno. Benedetto Vigna ha dato appuntamento al 9 ottobre, sar&agrave; allora che scopriremo quali soluzioni avr&agrave; prodotto la Ferrari sul primo modello elettrico.&nbsp;    Cosa sappiamo della Ferrari elettrica&nbsp;  Il progetto prosegue nel suo sviluppo su strada e i muletti da tempo hanno rivelato soluzioni come il sound artificiale. La scocca dei prototipi di sviluppo continua a essere basata intorno a una carrozzeria suv. Quanto rester&agrave; di queste proporzioni sul modello al debutto &egrave; prematuro dirlo. Non sono ancora in strada i muletti con la carrozzeria definitiva.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Varryx (@varryx_)      296 Versione Speciale e Roma modificata  Altre cinque novit&agrave; di prodotto precederanno la Ferrari elettrica. Su due di esse abbiamo indicazioni precise, a cominciare dalla Ferrari 296 Versione Speciale, che verr&agrave; presentata a fine aprile.  Poi, spazio all&#39;aggiornamento della Ferrari Roma, un altro modello il cui sviluppo procede con i muletti su strada.&nbsp;  Benedetto Vigna ha confermato una raccolta ordini, sostenuta dalla 12Cilindri e 12Cilindri Spider, che copre la produzione fino all&#39;intero 2026.  &quot;Sul fronte della produzione di sportive, arricchiremo ulteriormente la nostra offerta di prodotti con sei, sei nuovi lanci di modelli. Non chiedetemi nulla sull&#39;elettrica, la nuova Ferrari che annunceremo in un modo nuovo e unico, nel quarto trimestre dell&#39;anno.  (...) Guardiamo avanti con una squadra forte, unita e con i piedi ben per terra, pronti ad abbracciare il futuro con entusiasmo e sfide avvincenti che ci attendono&quot;. 

La raccolta ordini copre la produzione fino all&#39;intero 2026 e quest&#39;anno la Ferrari sveler&agrave; ben 6 novit&agrave; di prodotto. Vigna ha annunciato la data di presentazione dell&#39;elettrica

Ferrari, 6 nuovi modelli nel 2025: ecco quando verr&agrave; presentata l&#39;elettrica

Tuning di larghissime vedute, quello di Novitec su Ferrari 296 GTS. La personalizzazione finisce dritta nel catalogo delle N-Largo, ovvero, elaborazioni del tuner tedesco caratterizzate da un bodykit in carbonio e carreggiate notevolmente ampliate.&nbsp;  Nel caso della Ferrari 296 GTS l&#39;incremento &egrave; di 12 centimetri, tale da portare il dato della larghezza a 2,08 metri. In aggiunta, l&#39;installazione di molle ribassate riduce di 35 mm l&#39;altezza da terra.&nbsp;    I componenti elaborati  Il kit carrozzeria (disponibile anche per la 296 GTB) si compone degli archi passaruota anteriori, della fascia sul frontale, degli archi passaruota posteriori e della fascia che corre sotto il nuovo spoiler e ingloba gli scarichi.  Oltre alle dimensioni a cambiare &egrave; anche la veste aerodinamica, tra passaruota dotati di griglie di sfogo delle turbolenze, differenti prese d&#39;aria laterali, uno spoiler a coda d&#39;anatra e, sempre al posteriore, i nuovi terminali di scarico.  Ferrari 296 Versione Speciale debutter&agrave; in primavera  Catalizzatore e scarico sportivi  Novitec 296 GTS N-Largo coglie l&#39;occasione per spremere 38 cavalli in pi&ugrave; dal sistema ibrido con motore V6 2.9 litri, arrivando a un totale di 868 cavalli. Una potenza supplementare ottenuta dall&#39;installazione di una linea di scarico (a scelta, in acciaio o Inconel) sportiva e con catalizzatori a 100 celle. In aggiunta, spazio ai tubi del turbocompressore isolati termicamente.  Assetto e look registrano interventi sotto forma dei cerchi in lega Vossen, gli NF11 NL forgiati, nella misura da 21 e 22 pollici sui due assi.&nbsp;  In alternativa alla sostituzione delle molle con elementi ribassati, &egrave; disponibile l&#39;abbinamento ad ammortizzatori KW V5 regolabili in 4 vie e con 14 step di rigidit&agrave; in compressione ed estensione dell&#39;ammortizzatore. Una proposta abbinabile anche al sistema di sollevamento dell&#39;avantreno, utile per superare dossi: il sistema idraulico incrementa temporaneamente di 40 mm l&#39;altezza da terra. 

Il tuning &egrave; completo, tra interventi estetici sulla carrozzeria (e aerodinamica) e quelli previsti sull&#39;assetto e il motore V6

Novitec 296 N-Largo, la GTS con il bodykit e non solo

        La Ferrari Testarossa &egrave; indubbiamente una delle supercar pi&ugrave; iconiche di Maranello. Simbolo indiscusso degli anni &rsquo;80 e &rsquo;90 grazie al suo design inconfondibile e al potente motore V12 di 90&deg; posteriore, nel corso degli anni ha subito diverse reinterpretazioni da parte di tuner e carrozzieri: dalle leggendarie Koenig Specials da 1.000 cv alle versioni cabrio firmate Straman e Pininfarina, fino alle pi&ugrave; recenti &ndash; e piuttosto discusse - conversioni elettriche. Tuttavia, nessuna modifica &egrave; stata cos&igrave; radicale e provocatoria quanto la versione a sei ruote creata dal customizzatore francese Alexander Danton, che ha completamente trasformato l&rsquo;essenza della Testarossa in un&rsquo;opera visionaria e controversa.  Ferrari Testarossa a 6 ruote, l&rsquo;azzardo di Alexander Danton L&rsquo;incredibile creazione di Danton &egrave; stata avvistata in Texas presso il celebre Gas Monkey Garage, l&rsquo;officina di Richard Rawlings, noto volto televisivo del programma Fast N&rsquo; Loud. L&rsquo;artista francese, gi&agrave; famoso per le sue trasformazioni estreme su modelli come la Rolls-Royce Phantom e la Lamborghini Espada, ha realizzato qualcosa mai visto prima, regalando all&rsquo;iconica Ferrari un aspetto brutale e futuristico. L&rsquo;auto &egrave; stata completamente rivista con un bodykit allargato, un paraurti anteriore modificato e nuove prese d&rsquo;aria, mentre i fari a scomparsa sono stati eliminati in favore di convogliatori aerodinamici. La modifica pi&ugrave; impressionante &egrave;, senza dubbio, l&rsquo;aggiunta di un secondo asse posteriore, che trasforma radicalmente la silhouette della Ferrari Testarossa. Le ruote extra sono completamente esposte grazie all&rsquo;eliminazione dei tradizionali passaruota, lasciando spazio a tagli geometrici netti che donano alla vettura un aspetto aggressivo. La griglia posteriore, iconica per le sue lamelle orizzontali, &egrave; stata riprogettata per integrare terminali di scarico dalla collocazione inedita, enfatizzando ulteriormente l&rsquo;estetica estrema del progetto. Pareri contrastanti sulla Rossa a 6 ruote La Ferrari Testarossa a sei ruote di Danton ha immediatamente diviso gli appassionati. Da un lato, c&rsquo;&egrave; chi ammira il coraggio di questa interpretazione radicale. Dall&rsquo;altro, i puristi della Ferrari vedono questa trasformazione come un affronto alla perfezione stilistica e ingegneristica del modello originale, un intervento che snatura il DNA di una delle vetture pi&ugrave; amate di sempre. Gli altri tuning  La Testarossa non &egrave; nuova a esperimenti audaci nel mondo del tuning. Oltre alla celebre Koenig Competition Evolution II, che con i suoi 1.000 cv e un&rsquo;enorme ala posteriore si avvicinava a una F40 stradale, la supercar di Maranello &egrave; stata anche trasformata in convertibile da Straman, un&rsquo;operazione che ha richiesto notevoli rinforzi strutturali per mantenere la rigidit&agrave; del telaio. Pi&ugrave; di recente, il Gas Monkey Garage ha realizzato una Testarossa speedster elettrica, partendo da un esemplare distrutto in un film, creando cos&igrave; un modello altrettanto discusso tra gli appassionati.       

Il tuner francese ha stravolto completamente la supercar di Maranello: doppio asse posteriore, bodykit aggressivo e numerose altre modifiche

Ferrari Testarossa a sei ruote, il tuning estremo di Danton

        Sar&agrave; un 2025 ricchissimo di novit&agrave; per la gamma di Ferrari stradali. Arriveranno modelli come la Roma aggiornata, il progetto elettrico e la Versione Speciale della 296 (in foto la versione Challenge). Proprio su quest'ultima si registrano i rumours pi&ugrave; recenti e beninformati, diffusi sul forum Ferrari Chat e da utenti gi&agrave; clienti del Cavallino rampante. La Ferrari 296 Versione Speciale &egrave; gi&agrave; stata pi&ugrave; volte immortalata su strada durante la sua fase di sviluppo. Quel che sappiamo, di nuovo, &egrave; relativo alla presentazione: la data che circola &egrave; il 29 aprile, quando scopriremo le soluzioni tecniche estremizzate. Confermato il motore V6 ibrido Sar&agrave; sempre una proposta ibrida con l'unit&agrave; V6 2,9 litri twin turbo e la possibilit&agrave; di un incremento di potenza a 700 cavalli della componente termica. Il sistema ibrido potrebbe cos&igrave; attestarsi sugli 870 cavalli, chiamato a muovere una massa inferiore rispetto ai 1.470 kg della 296 GTB.  Altre anticipazioni interessano la veste aerodinamica. I muletti hanno svelato l'applicazione dei flics sul muso, davanti alle ruote anteriori, nonch&eacute; l'installazione di uno splitter pronunciato e l'arrivo dell'S-Duct. Si tratta di un dispositivo di gestione dei flussi sull'avantreno, incanalati dalla griglia sul muso e fatti fuoriuscire dalle aperture sul cofano anteriore. Da l&igrave; proseguono verso la coda dell'auto.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Ilias Abawi (@iliasabawi)      Quanto all'aerodinamica attiva al retrotreno, ecco altri importanti aggiornamenti. La configurazione di flap mobili dovrebbe ricalcare quanto proposto dalla 12Cilindri, quindi due segmenti installati dietro gli archi passaruota e gestiti elettronicamente. Flap che operano insieme al diffusore per incrementare il carico aerodinamico, con quest'ultimo che &egrave; oggetto di uno sviluppo nella conformazione dei canali. Ferrari F40, F50 ed Enzo: le tre icone all&rsquo;asta a Miami Infine, un dettaglio legato al design riguarderebbe i cerchi, condivisi con la Ferrari F80. Successivamente al lancio della 296 Versione Speciale &egrave; previsto l'allestimento Piloti, caratterizzato dalle grafiche da corsa che potrebbero richiamare lo schema della 296 GT3.       

Le indiscrezioni intorno alla pi&ugrave; estrema e specializzata delle 296 stradali arricchiscono l'attesa di contenuti. Ecco come sar&agrave; l'aerodinamica e quando verr&agrave; presentata&nbsp;

Ferrari 296 Versione Speciale debutterà in primavera

        Evento a dir poco eccezionale quello in programma a Miami durante il fine settimana dell&rsquo;1 e 2 marzo. La casa d'aste RM Sotheby&rsquo;s, infatti, proporr&agrave; in vendita tre dei pi&ugrave; iconici modelli Ferrari (e della storia dell&rsquo;automobilismo). Parliamo di F40, F50 ed Enzo, tre delle "Big Six" della Casa di Maranello. Un&rsquo;occasione irripetibile per possedere delle vere e proprie leggende su quattro ruote. Ferrari F40  Lanciata nel 1987 per celebrare il 40&deg; anniversario della Ferrari, la F40 &egrave; stata una rivoluzione nel mondo delle supercar. Dotata di un motore V8 biturbo da 2,9 litri, questa vettura &egrave; stata la prima di serie a superare le 200 miglia orarie (320 km/h). L'esemplare all'asta, uno dei soli 213 prodotti per il mercato statunitense, &egrave; stato certificato da Ferrari Classiche e ha percorso solo 3.435 miglia (5.528 km). Il prezzo stimato per questo capolavoro senza tempo &egrave; di 3.750.000 dollari , pari a oltre 3 milioni e mezzo di euro: un valore che riflette la sua rarit&agrave; e il suo status di icona. Ferrari F50: Formula 1 stradale  Progettata per celebrare il 50&deg; anniversario del Cavallino Rampante, la Ferrari F50 del 1996 fondeva soluzioni tecniche direttamente derivate dalla Formula 1 con un design stradale mozzafiato. Spinta da un motore V12 aspirato da 4,7 litri, , offre una potenza di 520 CV e un&rsquo;esperienza di guida pura. Questo modello, il 154&deg; di 349 prodotti, ha percorso appena 1.351 miglia (2.174 km) ed &egrave; in condizioni impeccabili, corredato di manuali, attrezzi e certificazione Ferrari Classiche. Il suo prezzo di vendita &egrave; stimato intorno ai 6.500.000 dollari (6,2 milioni di euro), rendendola un vero gioiello per collezionisti. Ferrari Enzo: Tributo al fondatore  Introdotta nel 2003 in omaggio al fondatore, la Ferrari Enzo rappresenta il culmine della tecnologia automobilistica dell&rsquo;epoca. Dotata di un motore V12 da 6,0 litri in grado di raggiungere 659 cavalli e realizzata quasi interamente in fibra di carbonio, questa supercar &egrave; un concentrato di innovazione e prestazioni: 3,6 secondi per passare da 0 a 100 km/h e 350 km/h di velocit&agrave; massima. L'esemplare in asta, uno dei 399 prodotti e con solo 1.049 miglia (1.760 km) all&rsquo;attivo, &egrave; uno dei cinque con specifiche USA in Rosso Corsa su pelle naturale. Come per la F50, la stima di vendita &egrave; fissata a 6.500.000 dollari (circa 6,2 milioni di euro). Le supercar di Armin Pohl, il "mago" di Game of Thrones       

Il primo weekend di marzo le tre icone del Cavallino saranno battute all'asta da RM Sotheby's: prezzi da 3 a oltre 6 milioni di euro

Ferrari F40, F50 ed Enzo: le tre icone all’asta a Miami

        Officine Fioravanti svela la sua ultima opera: la Ferrari F40 Alte Prestazioni. L'atelier torinese ha avviato un progetto ambizioso su una icona dell'automobilismo.Con l'intento principale di potenziare la guidabilit&agrave;, senza alterarne l'indole. La Ferrari F40 Alte Prestazioni mantiene la sua natura Ma sono stati introdotti affinamenti importanti per l'accessibilit&agrave; alla performance. Le sospensioni &Ouml;hlins TTX 36, regolabili in quattro modi, assicurano maggior precisione. L'apparato frenante &egrave; stato potenziato con dischi carboceramici e pinze Brembo. L'ABS &egrave; stato modernizzato per una gestione pi&ugrave; efficiente della frenata. Lo sterzo &egrave; divenuto pi&ugrave; diretto e dotato di servoassistenza idraulica per miglioraew la precisione di guida.  Presenti nuovi cerchi in lega monodado da 18 pollici all'avantreno e 19 pollici al retrotreno. Sono utilizzabili con pneumatici Pirelli P Zero o Michelin Cup 2, per massimizzare il rendimento. Officine Fioravanti ha optato per non modificare lo stile esteriore e interiore della F40, rispettando il concetto iniziale. Lo scopo non era stravolgere la supercar, ma accrescere l'esperienza di guida.  L'obiettivo era rendere la Ferrari F40 Alte Prestazioni pi&ugrave; sicura e poliedrica. Nel dettaglio, gli interventi sulla meccanica e sull'elettronica sono stati realizzati senza mutamenti irreversibili. Le sospensioni inedite sono accoppiate a bracci ricavati dal pieno, con geometrie modificate. Anche i portamozzi sono ricavati dal pieno. Includono sensori per la temperatura dei freni e convogliatori per il raffreddamento.  L'impianto frenante Brembo adotta pinze a sei e quattro pistoncini e sistema ABS. In aggiunta, &egrave; stato implementato un nuovo sistema di sollevamento per l'asse anteriore. La scatola dello sterzo &egrave; stata accorciata e dotata di servoassistenza idraulica. Il pacchetto di aggiornamenti concede ai proprietari pi&ugrave; sicurezza e prestazioni accessibili. La Ferrari F40 Alte Prestazioni &egrave; un vero gioiello. Le modifiche intendono rendere la guida pi&ugrave; protetta e piacevole, preservando il fascino della F40. Di fatto intonso il mitico V8 biturbo centrale longitudinale da 2.936 cm3.  Potrebbe interessarti: BMW iX 2025, dal restyling tanti cavalli e autonomia in pi&ugrave;&nbsp;       

Guidabilit&agrave; migliorata senza alterare l'essenza. Affinamenti mirati per sospensioni, freni e sterzo

Ferrari F40 Alte Prestazioni, Officine Fioravanti aggiorna la leggenda

        Forse il nome Armin Pohl non vi dice nulla. Sebbene possa risultare sconosciuto a molti, &egrave; uno dei pi&ugrave; illustri nel panorama della tecnologia digitale e dell&rsquo;industria cinematografica. Nato nel 1966 con una passione innata per il disegno,&nbsp;Pohl &egrave; diventato un pioniere delle tecnologie 3D e della visualizzazione digitale. Come amministratore delegato di Mackevision, ha trasformato l&rsquo;azienda tedesca (da lui rilevata nel 2006) in una potenza globale nel settore della CGI (Immagini Generate al Computer), realizzando effetti speciali visivi per blockbuster hollywoodiani come la serie Game of Thrones. Joaquin Phoenix ha una passione per le supercar: ecco tutte le sue auto Uomo visionario (in un'intervista ha dichiarato "sapevo che l'avvento del virtuale avrebbe cambiato tutto"), la sua capacit&agrave; di fondere innovazione tecnologica e creativit&agrave; gli ha valso numerosi riconoscimenti, inclusi Emmy per gli effetti speciali. Oltre alla tecnologia, Pohl ha sempre nutrito una profonda passione per la cultura automobilistica. Cresciuto disegnando auto nei quaderni di scuola, &egrave; rimasto affascinato dalle innovazioni ingegneristiche e dal loro impatto sulla societ&agrave;. Dopo una carriera di successo che ha ridefinito il concetto di realt&agrave; virtuale e digitale ha deciso, nel 2020, di dedicare pi&ugrave; tempo alla sua vita privata, inclusa la sua straordinaria collezione di automobili. Situato in un&rsquo;ex fabbrica di 2.600 metri quadrati a Stoccarda, il garage combina pezzi iconici della storia automobilistica con modelli moderni e innovativi:&nbsp;24 vetture, tra Porsche, Ferrari, Lamborghini e Ford. Proseguite nella lettura per scoprire le pi&ugrave; importanti.  Porsche 928 GTS  La Porsche 928 GTS &egrave; il &ldquo;fulcro emotivo&rdquo; della collezione di Armin Pohl. Una vettura che, seppur non ai livelli delle rarit&agrave; presenti nel garage, rappresenta moltissimo per lui. Prodotta nel 1994, questa Gran Turismo &egrave; l&rsquo;ultima evoluzione della serie 928, gamma pionieristica che ha sfidato le convenzioni proponendo un motore V8 anteriore in una configurazione ad alte prestazioni. Con una cilindrata di 5,4 litri, l&rsquo;otto cilindri di Stoccarda eroga 350 cv e 500 Nm di coppia, garantendo un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 5,4 secondi e una velocit&agrave; massima di 275 km/h. La trasmissione automatica a quattro rapporti, associata al sistema di sospensioni a controllo elettronico, offre un&rsquo;esperienza di guida fluida e reattiva. Lamborghini Miura  Tra i pezzi pi&ugrave; prestigiosi della collezione, la Lamborghini Miura rappresenta un&rsquo;epoca di audacia e innovazione nel design automobilistico. Presentata nel 1966, la Miura &egrave; considerata la prima vera supercar della storia, con un motore V12 da 3,9 litri montato in posizione centrale-posteriore, una configurazione rivoluzionaria per l&rsquo;epoca. Il propulsore erogava 350 cv, permettendo alla Miura di raggiungere una velocit&agrave; massima di 280 km/h e un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 6,7 secondi, prestazioni eccezionali per quegli anni. Il design, firmato Marcello Gandini e Bertone, &egrave; caratterizzato da linee fluide e sensuali, fari a palpebra e proporzioni armoniose che la rendono un&rsquo;opera d&rsquo;arte su ruote. La Miura non solo ha cambiato il modo in cui il mondo vedeva le auto sportive, ma ha anche definito nuovi standard per le prestazioni e lo stile. Un vero pezzo di storia automobilistica italiana, un&rsquo;auto che ha influenzato generazioni di progettisti e appassionati che non pu&ograve; mancare nel garage di un collezionista. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Lamborghini Countach  Armin Pohl possiede anche una Lamborghini Countach, altra icona "made in Sant'Agata Bolognese". Prodotta dalla Lamborghini dal 1974 al 1990, la Countach - il nome deriva dall'esclamazione piemontese "cuntacc!", assimilabile all'italiana "perbacco!" - &egrave; famosa per il futuribile design a cuneo, anch'esso opera di Marcello Gandini per Bertone. Le linee affilate, le portiere con apertura a forbice e l&rsquo;assetto quasi rasoterra hanno reso questa vettura un simbolo di audacia stilistica. Dal punto di vista tecnico, la Countach &egrave; alimentata da un motore V12 montato longitudinalmente: i&nbsp;primi modelli, come la LP400, avevano una cilindrata di 4,0 litri, successivamente ampliata fino a 5,2 litri nelle versioni pi&ugrave; potenti, come la 5000 QV (Quattrovalvole). Il propulsore erogava una potenza straordinaria per l&rsquo;epoca, che in alcuni modelli superava i 450 cv, garantendo prestazioni impressionanti, con velocit&agrave; di punta superiori ai 300 km/h. Ford GT Heritage  Passiamo a Ford GT, supercar simbolo dell&rsquo;eccellenza ingegneristica americana. Ispirata alla leggendaria Ford GT40, che domin&ograve; la 24 Ore di Le Mans negli anni &rsquo;60, la Ford GT moderna &egrave; un capolavoro di design e prestazioni. Il motore V8 da 5,4 litri, sovralimentato tramite compressore volumetrico, era in grado di erogare 550 cv e una coppia di 680 Nm. Valori che consentivano di scattare da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi e di raggiungere 330 km/h di punta. Il suo design aerodinamico, con linee scolpite e dettagli come i condotti Venturi e l&rsquo;ala posteriore regolabile, &egrave; stato sviluppato per massimizzare il carico aerodinamico e garantire stabilit&agrave; a velocit&agrave; elevate. La struttura in fibra di carbonio rende la vettura incredibilmente leggera, mentre il telaio avanzato e le sospensioni push-rod regolabili la rendono una delle supercar pi&ugrave; maneggevoli al mondo. Per Pohl, la Ford GT rappresenta un tributo alla tradizione americana e al suo spirito competitivo. L&rsquo;auto non &egrave; solo un pezzo da collezione, ma una macchina progettata per essere guidata. La connessione tra uomo e macchina diventa evidente quando Pohl porta la GT sulle strade di Stoccarda o sui circuiti, dove la sua configurazione avanzata offre un&rsquo;esperienza di guida emozionante e coinvolgente. Ogni curva e accelerazione dimostra la dedizione di Ford nel creare una vettura che non solo onora il passato ma guarda al futuro dell&rsquo;ingegneria automobilistica. Ferrari 512 BB Competizione  Crediti foto: Matthias Mederer - ramp.pictures Chiudiamo con la vettura pi&ugrave; estrema della collezione. La Ferrari 512 BB Competizione, originariamente progettata per le competizioni di Le Mans, rappresenta una delle versioni pi&ugrave; estreme della leggendaria Berlinetta Boxer di Ferrari. Equipaggiata con un motore V12 a 180&deg; da 4,9 litri, la 512 BB Competizione eroga 460 cv offrendo prestazioni straordinarie: una velocit&agrave; massima superiore ai 300 km/h e un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in poco pi&ugrave; di 4 secondi. Il rombo del motore, amplificato dalla configurazione da gara, &egrave; una sinfonia meccanica che trasmette pura emozione. Per trasformarla in una vettura stradale legale, Pohl ha intrapreso un lungo lavoro di adattamento. Le modifiche hanno incluso l&rsquo;aggiunta di un freno a mano, un sedile passeggero e un tachimetro, indispensabili per l&rsquo;omologazione. Inoltre, il sistema di sospensioni &egrave; stato rialzato per affrontare le irregolarit&agrave; delle strade urbane, e un silenziatore &egrave; stato installato per attenuare il rombo del motore. Nonostante queste trasformazioni, la "creatura" di Maranello mantiene il suo carattere brutale: l&rsquo;abitacolo &egrave; spartano, il calore generato dal motore &egrave; intenso e le vibrazioni costanti fanno sentire il guidatore come parte integrante del sistema meccanico. Pohl ha guidato questa Ferrari non solo sulle strade di Stoccarda, tra gli sguardi stupiti dei passanti, ma anche sul leggendario circuito di Le Mans, durante il "Supercar Owners Circle". L&rsquo;esperienza, gli ha permesso di esplorare il potenziale della vettura su una pista storica: un momento indimenticabile.       

L'ex amministratore delegato di Macklevision, leader nella CGI, possiede oltre 20 supercar tra Porsche, Ferrari, Lamborghini e Ford

Le supercar di Armin Pohl, il "mago" di Game of Thrones

        La Ferrari F40, supercar anni &rsquo;80 del Cavallino Rampante, &egrave; da sempre al centro dell&rsquo;attenzione per la fama ottenuta fin dal debutto: design, soluzioni tecniche e prestazioni impressionanti l&rsquo;hanno in breve tempo fatta diventare un&rsquo;icona. Di recente, il modello &egrave; tornato a far parlare di s&eacute; per un episodio curioso. Un incidente ha coinvolto, infatti, l&rsquo;esemplare del pilota di Formula 1 Lando Norris. Ma lui non c&rsquo;entra: mentre il giovane talento britannico festeggiava il Capodanno a Dubai, la supercar, custodita a Monaco, &egrave; stata affidata a un&rsquo;altra persona (l&rsquo;identit&agrave; &egrave;, al momento, ignota) che ha perso il controllo impattando su un guardrail. Ferrari F40 di Lando Norris, dettagli sull&rsquo;incidente             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Valve &amp; Piston (@valveandpiston)      L&rsquo;incidente, verificatosi all&rsquo;inizio di gennaio, &egrave; stato immortalato in un video (sopra, quello diffuso sui social dall&rsquo;account valveandpiston). Su una strada di montagna nei dintorni del Principato di Monaco, in uscita da una curva a sinistra, il conducente ha perso il posteriore probabilmente a causa di un&rsquo;eccessiva accelerazione. Nonostante il controsterzo, per&ograve;, la vettura ha sbandato in senso opposto innescando un testacoda, culminato in un impatto contro il guardrail. Fortunatamente, i danni sono piuttosto limitati rispetto ad altri episodi simili: l&rsquo;impatto ha colpito soprattutto il paraurti posteriore e, forse, la ruota posteriore sinistra. Nonostante telaio e struttura principali sembrino intatti, la F40 di Norris necessiter&agrave; di un accurato intervento di riparazione. Un'auto impegnativa La sportiva italiana, prodotta tra il 1987 e il 1992 (fu, poi sostituita dall'altrettanto celebre Ferrari F50), rappresenta una delle supercar pi&ugrave; iconiche della storia. Spinta da un motore V8 biturbo da 478 cv, la F40 era un capolavoro tecnologico per l&rsquo;epoca, L'assenza di sistemi elettronici di assistenza, come controllo di trazione o stabilit&agrave;, la rendevano per&ograve; un'auto che non concedeva errori. Potenza brutale e assenza di aiuti alla guida richiedono esperienza e rispetto, qualit&agrave; che, a giudicare dall&rsquo;incidente, il conducente potrebbe aver sottovalutato.&nbsp;       

Mentre il pilota di F1 era a Dubai per Capodanno, la persona a cui era stata affidata la supercar ha perso il controllo impattando su un guardrail

Qualcuno ha schiantato la Ferrari F40 di Lando Norris! VIDEO

Negli Stati Uniti, un furto che avrebbe potuto rivelarsi il colpo della vita si &egrave; trasformato in una vicenda a dir poco surreale per un ladro di auto. L&rsquo;uomo, dopo essersi impossessato di una Ferrari 812 GTS dal valore di mezzo milione di euro, &egrave; stato rintracciato e arrestato grazie a un paio di AirPods dimenticate nel veicolo. Questi auricolari wireless, apparentemente innocui, si sono rivelati l&rsquo;elemento chiave per il recupero della preziosa supercar.  Ferrari 812 GTS rubata recuperata grazie alle Apple AirPods    Le Apple AirPods, celebri auricolari bluetooth per iPhone, sono dotate di una funzione di localizzazione tramite l&rsquo;app &quot;Dov&rsquo;&egrave;&quot;, disponibile su tutti gli smartphone di Cupertino. Grazie a questa tecnologia, il proprietario della supercar &egrave; riuscito a individuare e segnalare la posizione della Ferrari rubata alla polizia, che ha localizzato il veicolo in una stazione di servizio. Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno seguito il segnale proveniente dalle AirPods, scoprendo che il ladro si trovava nelle vicinanze con il terminale telefonico ancora collegato agli auricolari. Questo dettaglio ha permesso alle forze dell&rsquo;ordine di individuarlo e arrestarlo, recuperando il veicolo senza danni.  AirPods e AirTag: la tecnologia come alleato contro i furti  Questo caso dimostra quanto la tecnologia stia rivoluzionando anche la lotta ai furti di veicoli. Sebbene le AirPods abbiano giocato un ruolo fondamentale in questa vicenda, la loro utilit&agrave; potrebbe essere limitata dalla durata della batteria. Per proteggere un bene di valore come una Ferrari, molti esperti consigliano l&rsquo;utilizzo di dispositivi pi&ugrave; adatti, come gli AirTag, che offrono una durata della batteria pi&ugrave; lunga e una localizzazione pi&ugrave; affidabile. I proprietari di veicoli di lusso stanno, sempre pi&ugrave; spesso, integrando tali strumenti con sistemi antifurto professionali, creando una doppia linea di sicurezza.  Ferrari F8 distrutta a Montecarlo, 300mila euro in fumo 

Gli auricolari Apple ha permesso al proprietario di rintracciare la supercar: il ladro ha commesso una leggerezza non da poco

Ruba una Ferrari da mezzo milione ma viene incastrato&hellip; dalle AirPods

        Montecarlo, celebre per il leggendario circuito cittadino che ospita il Gran Premio di Formula 1, &egrave; stata teatro di un drammatico incidente poco prima di Natale. Una Ferrari F8 Tributo, con targa ungherese, si &egrave; schiantata violentemente contro un pilastro del tunnel Fairmont, uno dei tratti pi&ugrave; iconici del circuito di Monaco. L'auto, che attualmente pu&ograve; superare i 300.000 euro di valore, &egrave; stata completamente distrutta. Il conducente, per fortuna, &egrave; stato dimesso dall'ospedale il giorno successivo con ferite lievi. Ferrari F8 Tributo, schianto nel Tunnel a Montecarlo  La Ferrari F8 Tributo, equipaggiata con un V8 biturbo da 3,9 litri in grado di erogare 720 cv, rappresenta uno dei capolavori tecnologici di Maranello. Con un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 2,9 secondi, la supercar offre prestazioni mozzafiato ma richiede, &ccedil;a va sans dire, anche grande responsabilit&agrave; alla guida. Secondo le prime ricostruzioni della polizia monegasca, il conducente avrebbe perso il controllo durante un'accelerazione nel tratto del tunnel, provocando uno schianto devastante contro uno dei pilastri. Il forte impatto ha causato danni irreparabili alla vettura: il cofano anteriore, completamente accartocciato, ha sfondato il parabrezza; tutti gli airbag sono esplosi e il tetto ha subito ammaccature significative. &Egrave; molto probabile, poi, che l&rsquo;auto si sia ribaltata prima di tornare a poggiare sulle ruote, aggravando ulteriormente i danni alla carrozzeria e alla meccanica. Incredibile come il conducente, trasportato immediatamente in ospedale, sia uscito quasi illeso dall&rsquo;incidente. Nuove misure per la sicurezza stradale a Montecarlo L'incidente non &egrave; un caso isolato. Solo pochi giorni dopo, un&rsquo;altra Ferrari F8 Tributo, questa volta con targa croata, &egrave; rimasta coinvolta in una collisione nello stesso tunnel, schiantandosi contro un taxi che viaggiava in direzione opposta. Gli episodi hanno, ovviamente, scatenato la preoccupazione di cittadini e autorit&agrave;, portando il Ministro di Stato del Principato di Monaco, Didier Guillaume, a promettere una serie di misure atte a contrastare i &ldquo;piloti&rdquo; da strada. Tra queste, figurano controlli pi&ugrave; frequenti su velocit&agrave; e alcol, un incremento della presenza della polizia nelle strade e l'installazione di nuovi autovelox nei tratti pi&ugrave; veloci del Principato.    Ferrari, una 12Cilindri fa il botto: l'incidente prima di un evento stampa       

Il conducente ha perso il controllo della supercar schiantandosi nel tunnel celebre per il passaggio delle gare di Formula 1

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