E&#39; ufficiale: Ferrari dichiara la fine della produzione della SF90 Stradale, una delle punte di diamante della Casa, nonch&eacute; sua prima ibrida plug-in che aveva debuttato nel 2019. Facendo riferimento al periodo da aprile a giugno, Ferrari dice in un documento che &quot;Purosangue, Roma Spider e 296 GTS hanno guidato le consegne nel trimestre. Sono iniziate le prime consegne della SF90 XX Stradale, mentre Roma e 812 Competizione sono diminuite, avvicinandosi alla fine del ciclo di vita, e SF90 Stradale e 812 GTS sono state eliminate gradualmente&quot;.  Ferrari dice addio a tre modelli: tutte le Rosse che non ci saranno pi&ugrave;  Il destino dell&#39;ibrida  La fine di un era, che per il momento riguarderebbe&nbsp;la SF90 Coup&egrave;, dato che la Casa di Maranello non ha ancora ufficializzato l&#39;uscita di produzione della variante Spider, il che fa presupporre che l&#39;auto verr&agrave; ancora realizzata. Continueranno ad essere invece prodotte le varianti XX e le SF90 Speciale, anche se come dice Evo, gli ordini per le due vetture sono gi&agrave; stato chiusi da parecchio.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella 

L&#39;auto aveva fatto il suo debutto nell&#39;oramai lontano 2019. Scopriamo i modelli che sono pronti a dire addio

Ferrari, &egrave; ufficiale: finisce la produzione della SF90 ibrida e non solo

        I tuning non hanno limiti. Ci sono i preparatori specializzati che si sbizzarriscono, ma ci sono anche gli amatoriali (a volte un po&rsquo; fanatici) che riescono a realizzare degli esemplari davvero unici. &Egrave; il caso un ingegnere neozelandese, tale Reuben Bemrose, che sul proprio profilo Instagram ha postato il suo lavoro, ovvero una Ferrari 456 GT (abbandonata!) completamente trasformata.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella Ferrari 456, tutte le modifiche Trasformata perch&eacute; il cuore non &egrave; proprio quello di una Ferrari: nessun 12 cilindri, bens&igrave; un rotativo Mazda 13B. Ma le novit&agrave; non finiscono qui. Perch&eacute; ci sono anche cerchi Bbs, un alettone posteriore, roll-bar, una meccanica completamente rivista, cos&igrave; come gli interni. A queste modifiche si aggiungono tutta una serie di interventi che hanno del tutto trasformato la Ferrari 456 GT, come racconta lo youtuber Magnacars che &egrave; andato a farsi raccontare la storia direttamente da Bemrose. In particolare, il frontale &egrave; stato sostituito e ora &egrave; quello di una Nissan Silvia. Insomma, quando si dice una metamorfosi a tutti gli effetti. Se da una parte qualcuno rimpianger&agrave; la vecchia auto di Maranello, dall&rsquo;altra c&rsquo;&egrave; chi potr&agrave; apprezzare la fantasia e l&rsquo;estro di questo appassionato ingegnere, che di certo ha realizzato una vettura decisamente particolare. La Ferrari Testarossa di Koenig Specials da oltre 1000 cv        

Via social &egrave; emersa la storia di Reuben Bemrose, appassionato di auto che ha messo le mani su una vecchia Rossa e l&rsquo;ha del tutto modificata. Vediamo come

Un ingegnere estroso trasforma completamente una Ferrari 456 GT

La Ferrari F40 &egrave; una vera icona di fine anni &rsquo;80: oltre all&rsquo;estetica, con enorme alettone fisso e interni racing, la supercar di Maranello impressionava per le prestazioni garantite dal motore V8 biturbo da 3,0 litri. C&rsquo;&egrave; chi, per&ograve;, ha voluto stravolgerne l&rsquo;architettura utilizzando un altro propulsore della Casa italiana. Parliamo di Simpson Motorsport che, all&#39;inizio degli anni 2000, ha installato il V12 aspirato della 550 su un telaio da crash test.    Ferrari F40 V12  Il motore V12 da 5,5 litri utilizzato sulla F40 &ldquo;one-off&rdquo; proviene da una Ferrari 550 Maranello ed &egrave; abbinato a una trasmissione Hewland (azienda britannica specializzata in cambi per auto da competizione). Questo motore eroga 485 cv, una potenza non molto differente dai 478 cv del V8 originale della F40. A causa del maggiore ingombro, l&#39;installazione ha richiesto significative modifiche al vano motore per riuscire a ospitare il dodici cilindri. La vettura &egrave; stata dotata di una carrozzeria in stile F40 GTE e di un roll-bar conforme agli standard FIA, che garantisce sicurezza e rigidit&agrave; strutturale. Costruita nei primi anni 2000, l&#39;auto ha partecipato a diversi eventi automobilistici nel Regno Unito e in Europa, ottenendo ottimi risultati nelle competizioni Britcar. Dopo un periodo di inattivit&agrave;, &egrave; stata recentemente restaurata e testata nuovamente da Simpson Motorsport, dimostrando ancora una volta le sue straordinarie performance.  Andr&agrave; all&rsquo;asta  La Ferrari F40 V12 sar&agrave; messa all&#39;asta da Iconic Auctioneers, con un prezzo stimato tra 590.000 e 712.000 euro. Una cifra elevata che riflette non solo l&#39;unicit&agrave; del veicolo, ma anche la sua storia e le sue prestazioni eccezionali. I collezionisti e gli appassionati di tutto il mondo avranno, quindi, l&#39;opportunit&agrave; di acquisire un pezzo estremamente raro. Di seguito, il video pubblicato dalla casa d&#39;aste.   

L&#39;esemplare unico ospita, al posto del V8 biturbo originale, un 12 cilindri a V proveniente da una 550 Maranello.

La Ferrari F40 V12 di Simpson Motorsport

La Ferrari Testarossa &ldquo;Koenig Specials&rdquo; Competition Evolution II &egrave;, probabilmente, una delle supercar pi&ugrave; audaci e potenti degli anni &#39;80. Frutto della collaborazione tra Ferrari e Koenig Specials, questa vettura &egrave; un&#39;icona che combina il design inconfondibile della Testarossa con prestazioni impressionanti grazie alle modifiche radicali di Koenig: grazie al kit Turbo, il 12 cilindri passa da 385 a oltre 1000 cavalli.  Ferrari Testarossa Koenig Specials Competition Evolution II, mostro di potenza    Fondata dal milionario e pilota Willy K&ouml;nig, Koenig Specials si &egrave; distinta nel mondo automobilistico per le sue trasformazioni estreme. La Testarossa di base, gi&agrave; una delle supercar pi&ugrave; ambite del suo tempo, &egrave; stata completamente rivoluzionata. L&#39;esemplare in questione, immatricolato nel 1985, &egrave; stato dotato di kit KCE 1000 Turbotronic: il motore Flat-12 da 4.9 litri (di fatto un V12 di 180&deg;), in grado di erogare 385 cavalli, &egrave; stato dotato di due turbocompressori KKK, intercooler maggiorati, radiatori dell&#39;olio addizionali e un sistema di gestione del motore MoTeC, portando la potenza a oltre 1000 cv. Tali upgrade consentivano di raggiungere numeri impressionanti ancora oggi: la velocit&agrave; massima superava i 370 km/h e l&#39;accelerazione da 0 a 100 km/h avveniva in circa 3,2 secondi. Per gestire il notevole incremento di potenza, l&#39;impianto frenante di serie &egrave; stato sostituito con un AP Racing, mentre l&#39;assetto &egrave; stato affinato con sospensioni Koni e molle H&amp;R. I cerchi componibili da 17&quot;, dotati di pneumatici ad alte prestazioni, assicurano poi grip ottimale anche alle velocit&agrave; pi&ugrave; elevate.    Design e aerodinamica  Anche la carrozzeria della Testarossa &ldquo;Koenig Specials&rdquo; &egrave; stata significativamente modificata per migliorare sia l&#39;estetica che l&#39;aerodinamica. Il kit carrozzeria comprende paraurti ridisegnati, prese d&#39;aria laterali senza le classiche &ldquo;strakes&rdquo; (listelli orizzontali) della Testarossa, copertura motore in plexiglass, ampia ala posteriore rialzata per aumentare il carico verticale sul retrotreno e fari fissi che sostituiscono quelli a scomparsa originali. L&#39;abitacolo, interamente rivestito in pelle rossa, &egrave; dotato di dotazioni moderne come impianto stereo Sony e orologio digitale. I sedili sportivi con regolazioni elettriche e cinture a quattro punti, infine, confermano l&#39;anima &quot;racing&quot; dell&#39;esclusiva vettura.   

Il raro esemplare, su base Testarossa del 1985, &egrave; stato completamente modificato per raggiungere prestazioni incredibili

La Ferrari Testarossa di Koenig Specials da oltre 1000 cv

        In Nuova Zelanda &egrave; nascosta ancora oggi la Ferrari 166 Inter del 1948, l&rsquo;esemplare pi&ugrave; antico ancora in circolazione. Con il numero di serie 007-S, &egrave; di propriet&agrave; di una coppia di pensionati, Amanda e Philip, che ancora oggi la utilizzano. Si tratta di un esemplare simbolo di un modello iconico della storia di Maranello, con un passato alle spalle degno della pi&ugrave; entusiasmante pellicola di Hollywood dedicata ai motori. Il modello 166 Inter, lanciato nel 1948, vanta un motore V12 di 2 litri, capace di erogare una potenza di 110 CV a 6.500 giri/min. I numeri dispari erano riservati ai modelli stradali, mentre i pari agli esemplari da corsa. Il numero di serie 007-S rappresenta quindi la quarta Ferrari stradale mai realizzata: oggi non esistono pi&ugrave; le unit&agrave; 001-S e 003-S, mentre la 005-S nel Museo Ferrari di Modena.  Comprare una Ferrari con i Bitcoin, &egrave; possibile anche in Europa Da Maranello, a Genova alla Nuova Zelanda Dal suo arrivo a Genova nel 1949 con il primo proprietario, l'auto ha cambiato diversi proprietari. Nel 1952, Pietro Barbetti la port&ograve; alla Mille Miglia, finendo ventesima. L'anno successivo, Henry Bartecchi, capitano dell'esercito americano, la acquist&ograve;. Nel 1954, l'auto attravers&ograve; l&rsquo;Atlantico per mano di Bob McKinsey, un avvocato americano che tent&ograve; di restaurarla, separando carrozzeria e telaio. Il progetto non fu completato e la carrozzeria fu abbandonata per quasi due anni fino all&rsquo;arrivo di Thomas Wiggins, che trov&ograve; una nuova carrozzeria, questa volta una coup&eacute; degli Stabilimenti Farina, ma anche questo restauro si rivel&ograve; complesso e i lavori si arenarono per ben 23 anni. Solo nel 1994, Wiggins si arrese definitivamente. Nel 1997, Amanda e Philip, appassionati ferraristi gi&agrave; possessori di due Ferrari del 1966, riuscirono ad acquistare e restaurare la 166 Inter. Dopo una lunga trattativa, ricevettero il telaio su ruote, il motore e la carrozzeria separata, insieme a numerosi componenti smontati. Il restauro, affidato a una bottega specializzata, fu completato con successo e l&rsquo;auto fu trasportata a Roma, da dove la coppia prosegu&igrave; per Maranello per celebrare il Cinquantenario del marchio. Da allora, la Ferrari 166 Inter 007-S ha percorso oltre 50.000 chilometri, vivendo la sua vita nei paesaggi della Nuova Zelanda. Beckham e il misterioso caso della Ferrari in vendita che non vuole nessuno Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Una Ferrari 166 Inter del 1948, numero di serie 007-S, &egrave; di una coppia di anziani che la possiedono da trent'anni

La Ferrari più antica del mondo è nascosta in Nuova Zelanda

        Tocca a Ferrari Roma Spider entrare nel perimetro delle personalizzazioni curate da Novitec. Una proposta di tuning che spazia dello stile, con i particolari in fibra di carbonio a vista, fino all'assetto, passando per l'elaborazione del motore V8 3.9 litri twin turbo. Ed &egrave; da quest'ultimo che, per forza di cose, deve iniziare il racconto. Tre diversi stadi di evoluzione consentono di arrivare a spremere fino a 84 cavalli extra, per un totale di 704 cavalli e 882 Nm, dall'otto cilindri di Maranello. L'incremento di prestazioni porta la velocit&agrave; massima a 325 km/h, lo zero-cento a 3"2.&nbsp;  Tuning elettronico su Ferrari Roma Ma come avviene il balzo in avanti? Novitec installa una centralina di gestione del motore aggiuntiva, che va a modificare in tempo reale i parametri di funzionamento dell'otto cilindri, con una mappa che attraverso la gestione dell'iniezione, dell'accensione e della pressione di sovralimentazione, permette di andare oltre i numeri della Roma Spider di serie, da 620 cavalli. Non basta la centralina aggiuntiva per ottenere gli 84 cv in pi&ugrave;. Spazio a una linea di scarico con catalizzatori sportivi a 100 celle (pi&ugrave; liberi, quindi, oltre a essere 4 kg pi&ugrave; leggeri) e raccordi specifici tra collettori di scarico e silenziatori. Assetto gi&ugrave; di 35 mm Passando all'assetto, le molle per le sospensioni standard abbassano l'altezza da terra di 35 millimetri; una soluzione apposita, per l'assetto attivo e ammortizzatori magnetoreologici, consente di mantenere il sollevamento dell'asse anteriore fino a 4 cm, per superare dossi e ostacoli che potrebbero portare la Roma Spider a toccare con il fondo. Ampia la scelta di cerchi in lega, forgiati e dimensioni fino ai 22 pollici. Quanto alla personalizzazione stilistico-aerodinamica, tutte le parti sono in fibra di carbonio a vista. Dalla calandra al diffusore, passando per le lame sottoporta, le applicazioni intorno alle prese d'aria, lo spoiler e lo splitter. A bordo, le soluzioni in Alcantara - sulle richieste e gusti del cliente - completano la proposta di tuning.       

L'elaborazione di punta proposta da Novitec &egrave; un progetto che coinvolge l'elettronica di controllo del motore, l'assetto e lo stile. Cos&igrave; realizza una spider da 325 km/h&nbsp;

Novitec aggiunge pepe (e carbonio) alla Ferrari Roma Spider

        Quattro Bitcoin e si potr&agrave; avere tra le mani una Ferrari, una Roma con pochi optional. Cinque Bitcoin per una 296 GTB. Semplificando, &egrave; possibile acquistare cos&igrave; anche in Europa. Dopo l'introduzione negli Stati Uniti delle transazioni di acquisto con criptovalute presso la rete ufficiale Ferrari, da fine luglio anche sui mercati europei sar&agrave; possibile comprare la propria Rossa pagando in valute virtuali. Il processo di apertura a strumenti "alternativi" di pagamento proseguir&agrave; nel corso di quest'anno, ammettendo le criptovalute anche su altri mercati internazionali dove sono legali le transazioni per l'acquisto di beni. Ad esempio, Bitcoin (uno &egrave; quotato a oltre 61 mila euro al 24 luglio) &egrave; tra le valute legali per l'acquisto di beni e servizi in Australia, Giappone, Sudafrica, Arabia Saudita. Come funziona il pagamento Ferrari con i Bitcoin Il processo di pagamento introdotto da Ferrari non vedr&agrave; i dealer gestire direttamente le criptovalute, piuttosto riceveranno immediatamente l'accredito del controvalore relativo. Gli strumenti tecnologici per il materiale completamento della transazione sar&agrave; gestito con il supporto dei partner tecnologici della Ferrari nel campo dei pagamenti in criptovalute. Saranno i fornitori del servizio di pagamento che consentiranno ai dealer di verificare l'origine dei fondi e proteggere la transazione dalle oscillazioni legate ai tassi di cambio. Beckham e il misterioso caso della Ferrari in vendita che non vuole nessuno       

Le criptovalute - Bitcoin e non solo - sono state introdotte quale valuta di pagamento accetta da Ferrari negli USA dal 2023, adesso si amplia il perimetro di applicazione all'Europa e con altri mercati a seguire

Comprare una Ferrari con i Bitcoin, è possibile anche in Europa

        David Beckham &egrave; un'icona del calcio indiscussa. Ma non solo. La sua bellezza, il suo charme, hanno stregato tutti, tanto da inserirlo fra gli uomini pi&ugrave; belli al mondo. E come ogni calciatore (in questo caso ex), ha una passione per le supercar. Nella sua collezzione spiccava una Ferrari 360 Spider, che Beckham compr&ograve; nel 2001, e all'epoca giocava nel Manchester United. Nonostante l'auto sia di lusso, adesso che &egrave; stata messa in vendita, nessuno &egrave; interessato all'acquisto. Un bel mistero. Maserati presenta la collezione Fuoriserie Essentials con David Beckham La Spider non desiderata L'ipotesi iniziale &egrave; che Beckham abbia deciso di rimetterla sul mercato poich&eacute; impossibilitato a guidarla quanto invece si aspettava che facesse. Qualche tempo dopo averla acquistata, l'ex calciatore si &egrave; infatti trasferito a Madrid, e la supercar &egrave; invece rimasta in Inghilterra. Le condizioni della Spider sono ottime: ha percorso solo 12.826 chilometri, ha dei cerchi Challenge e una griglia posteriore Challenge. Sedili in carbonio, cambio da F1 e scudi sui parafanghi. Un'auto immacolata, potremmo dire, eppure non voluta. C'&egrave; da aggiungere che anche il suo prezzo &egrave; ragionevole. 118.200 Euro, non troppi per una Ferrari. Probabilmente la verit&agrave; &egrave; che Spider in questione non &egrave; un'auto che ancora ha fatto breccia nel cuore di qualche collezionista e l'essere appartenuta a David Beckham non ha alzato il valore della supercar tanto da volerla acquistare.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

L'ex calciatore era in possesso di una Spider 360, a cui poi ha deciso di rinunciare. Il problema, per&ograve;, &egrave; che fin'ora nessuno si &egrave; mostrato interessato

Beckham e il misterioso caso della Ferrari in vendita che non vuole nessuno

        A lungo abbiamo fantasticato e dovuto. immaginare pi&ugrave; o meno cosa nascondesse il muletto di Ferrari F250. La hypercar stradale, il modello che raccoglier&agrave; l&rsquo;eredit&agrave; de LaFerrari, adesso ci aiuta con le primissime immagini del muletto con carrozzeria definitiva.  Il merito &egrave; di domquattro, utente di Instagram che si &egrave; ritrovato a tu per tu, in un incontro ravvicinato, con il muletto del tutto privo di mascherature importanti sulla carrozzeria.&nbsp; La presentazione del modello &egrave; attesa, perlomeno nell&rsquo;uscita in pubblico, alle prossime Finali Mondiali Ferrari di ottobre, a Imola. Questo dicono i rumours. Come si presenter&agrave; l&rsquo;erede de LaFerrari?&nbsp; Quante attenzioni all'aerodinamica             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Ilias Abawi (@iliasabawi)      Il singolo particolare pi&ugrave; discusso &egrave; confermato: avr&agrave; un&rsquo;ala posteriore vera e propria. Gi&agrave; la SF90 XX Stradale ha riportato una soluzione di aerodinamica &ldquo;classica&rdquo; sulla scena dei modelli Ferrari.  Con il progetto F250, che si inserisce nel solco di modelli come la Enzo e la F40, ecco tornare a un&rsquo;ala che per l&rsquo;ultima volta apparve - in altre forme ma sulla medesima tipologia di Ferrari - sulla F50. &Egrave; un&rsquo;ala mobile, che lavora in simbiosi con un diffusore davvero estremo nell&rsquo;ampiezza e altezza dei canali laterali.  La cura aerodinamica pare essere la cifra del progetto, come testimoniano anche le aperture dietro gli archi passaruota, verticali e con una miridade di piccole appendici per guidare i flussi. Un unico terminale di scarico convoglia i collettori delle due bancate, in posizione alta al centro e grazie alla quale si libera spazio per i canali dell&rsquo;estrattore.  L&rsquo;avantreno rivela fari piuttosto squadrati, posto che le mascherature grafiche non nascondano altri elementi a led. Il dettaglio che spicca sul muso &egrave; l&rsquo;ampia apertura centrale, in due aree di estrazione d'aria, che immaginiamo avr&agrave; un ruolo sia di raffreddamento della parte elettrica della power unit ibrida, sia di ottimizzazione aerodinamica con i flussi convogliati dallo splitter tra parte superiore e inferiore dell&rsquo;auto. Il progetto di hypercar stradale avr&agrave; una power unit V6 ibrida, del tutto in linea con l'architettura delle Ferrari da corsa: in Formula 1 e nel WEC.       

Il progetto prosegue lo sviluppo e mostra per la prima volta la carrozzeria definitiva, immortalata nelle foto spia. Presentazione attesa alle Finali Mondiali, ecco com'&egrave; la hypercar&nbsp;

Ferrari F250, avvistata l’erede de LaFerrari

Modello mito degli anni Novanta, la Ferrari F355 &egrave; oggetto di un restomod presentato al Festival di Goodwood. Un progetto firmato Evoluto, con lo sviluppo ingegneristico di DRVN e lo stile affinato da Ian Callum.  Se ne faranno solo 55 esemplari, tutti su commissione. Gli interventi sono mirati e vasti, basti dire che sul solo motore V8, la F355 by Evoluto conta 200 nuovi componenti. La sintesi estrema del restomod potrebbe essere: 420 cavalli, motoreV8 aspirato da 8.500 giri/min e una berlinetta da 1.250 kg di target.    Carbonio per alleggerire e per irrigidire  Poi c&#39;&egrave; il &quot;come&quot; si arriva a questa formula. La carrozzeria interamente in fibra di carbonio, la scocca irrigidita nei punti cruciali con pelli di carbonio, per ottenere un miglioramento del 23% sulla rigidit&agrave; torsionale.&nbsp;  Il progetto di restomod parte dall&#39;esemplare del committente, che viene smantellato, verificato nel telaio e avviato al percorso di miglioramento tecnico.  Il V8 con albero motore dotato di manovellismi a 180&deg; &egrave; gestito da una centralina interamente riprogrammata, parametri ottimali per gestire le modifiche all&#39;iniezione, alle bobine potenziate, ai condotti di aspirazione con valvole maggiorate e superfici lucidate. La testata &egrave; stata lavorata da macchine al CNC, mentre la linea di scarico beneficia di condotti tutti di uguale lunghezza, per sfruttare le onde di pressione ottimali a eliminare le contropressioni nei collettori nocive allo sviluppo della potenza.&nbsp;  La personalizzazione di ognuna delle 55 F355 by Evoluto &egrave; assoluta, fino ai minimi particolari degli interni, che conservano il cambio manuale 6 marce (migliorato negli innesti) e modernizzano il design dell&#39;intero abitacolo. All&#39;esterno, la matita di Ian Callum non calca eccessivamente le linee perfette del disegno Pininfarina, lasciando riconoscibilissima la F355, sebbene modernizzata tra led e appendici aerodinamiche. 

Intervento pregevole, curato nello stile da Ian Callum, quello proposto da Evoluto, in collaborazione con DRVN Advanced Engineering. Il risultato &egrave; una ex Ferrari F355 tradotta in modernit&agrave;

F355 by Evoluto, il restomod di una tra le icone Ferrari V8

Michael Ballack vende la sua Ferrari 250 GT SWB California Spider del 1960. L&#39;ex calciatore tedesco si era convinto ad acquistarla su consiglio di Michael Schumacher: si tratta di un&#39;auto prodotta in soli 56 esemplari e che rientra ad oggi tra i modelli pi&ugrave; costosi mai realizzati dall&#39;azienda di Maranello.    C&#39;&egrave; una rarissima De-Dion Bouton del 1904 dei fratelli Ceirano in vendita  Un valore altissimo  Nel periodo in cui militava nel Chelsea, tra il 2006 e il 2010, Ballack decise di acquistare questa Ferrari, un&#39;auto capace di&nbsp; raggiungere i 233 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 7,2 secondi. La vendita di questo gioiello su quattro ruote &egrave; affidata a Sotheby&#39;s e avr&agrave; luogo a Monterey, in California, a met&agrave; agosto. Quanto potrebbe costare? La valutazione si aggira intorno ai 16 milioni di euro, un prezzo elevatissimo, ma per un buon motivo: si tratta proprio del primo esemplare dei 56 realizzati a Maranello.&nbsp;  Storia di un capolavoro  Negli anni Cinquanta, la Ferrari ottenne grandi successi con la 250 GT, in particolare grazie ai modelli Tour de France e 250 TR. L&#39;impulso per fare ancora meglio venne dall&#39;importatore californiano John von Neumann, che sugger&igrave; la creazione di un&#39;auto sia da corsa che da strada. Luigi Chinetti support&ograve; l&#39;idea e cos&igrave; nacque la California Spider, con carrozzeria aperta progettata da Sergio Scaglietti sul telaio del &quot;Tour de France&quot;. Questo modello ebbe un grande successo nelle competizioni, vincendo la classe a Sebring nel 1959 e piazzandosi quinta a Le Mans.  La Ferrari continu&ograve; a migliorare il modello, introducendo la California Spider SWB con prestazioni superiori, una carreggiata pi&ugrave; larga, ammortizzatori regolabili, freni a disco e un motore V-12 avanzato. La California Spider SWB divenne un&#39;icona, amata da celebrit&agrave; come James Coburn, Alain Delon e Brigitte Bardot.  Il telaio numero 1795 GT di Ballack fu il primo dei 56 esemplari prodotti, equipaggiato con un motore da competizione, fari coperti e un tettuccio rigido removibile. Originariamente esposta al Salone di Ginevra nel 1960, fu poi venduta a John Gordon Bennett, un noto pilota. Nel 1963 l&#39;auto pass&ograve; a Bob Grossman e successivamente a Chandler Kibbee, che la mantenne fino al 1978. Michael Alessandro ne fu il proprietario successivo, esponendola in numerosi concorsi.&nbsp;  Il telaio 1795 GT, con la sua storia unica e le sue caratteristiche originali, &egrave; uno dei modelli pi&ugrave; significativi e desiderati dagli intenditori, certificato Ferrari Classiche Red Book per l&#39;originalit&agrave; del motore, del cambio e della trasmissione.  Una leggendaria Shelby Cobra 289 arriva all&#39;asta  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella 

L&#39;ex calciatore tedesco ha deciso di vendere la sua 250 GT SWB California Spider: si tratta del primo esemplare realizzatto del modello dall&#39;azienda

Ballack vende la sua Ferrari unica al mondo: il prezzo &egrave; folle

        Bao Dai &egrave; conosciuto come l&rsquo;ultimo imperatore del Vietnam, rimesso sul trono a pi&ugrave; riprese fino all&rsquo;ultima volta, nel 1949, quando indossa di nuovo la corona grazie alla Francia, come sovrano di un Paese formalmente indipendente nell'ambito dell'Unione francese.&nbsp;Ma, prima con l&rsquo;invasione dell&rsquo;area da parte&nbsp;del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale e poi con l&rsquo;ultima battaglia d&rsquo;Indocina nel 1955, Bao Dai &egrave; costretto a lasciare per sempre il Vietnam, rifugiandosi a Parigi. Una premessa doverosa perch&eacute; &egrave; proprio qui che l&rsquo;imperatore inizia a ricostruirsi una vita, partendo dall&rsquo;acquisto di una Ferrari.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Passione Maranello La passione per le vetture di Maranello aveva gi&agrave; contagiato l&rsquo;ex imperatore, che possedeva una Ferrari 375 MM Spider, un'auto sportiva per nulla adatta alle strade sterrate che attraversavano il Vietnam a met&agrave; del secolo scorso e che oggi pu&ograve; avere un valore di oltre 9 milioni di euro. L&rsquo;ingresso nella concessionaria Ferrari di Parigi nel 1955 sancisce la passione definitiva. Per consolarsi dal non poter pi&ugrave; ritornare in patria e adattarsi alla moda parigina, Bao Dai ordina uno dei 12 esemplari della prima serie della 410 Superamerica che la Ferrari avrebbe costruito, spinta da un motore 5.0 V12 in grado di erogare 340 CV. L&rsquo;ex imperatore, per la sua nuova auto, chiede interni in pelle color marrone chiaro ed esterni blu, con tetto avorio. Ma proprio accanto al logo Ferrari, Bao Dai vuole anche il suo stemma reale. Il capriccio viene accolto e la vettura consegnata nel 1956. La Ferrari ora &egrave; all&rsquo;asta La Ferrari 410 Superamerica verr&agrave; battuta all'asta che Gooding &amp; Company terr&agrave; durante Pebble Beach, a met&agrave; agosto 2024 a Monterey (California, Stati Uniti). La vettura si presenta in ottime condizioni, sebbene non abbia subito restauri a carrozzeria e abitacolo. &Egrave; stata per&ograve; messa grande cura sulla parte meccanica: motore, sospensioni e freni sono stati controllati e sono perfettamente funzionanti. Dopo il 1997 (anno di morte di Bao Dai), &egrave; passata per le mani di diversi collezionisti, e ora cerca un nuovo proprietario. La Ferrari da 320mila euro va a fuoco in una manciata di secondi        

Bao Dai, sovrano del Vietman, quando si rifugi&ograve; in Francia non seppe resistere al fascino della Rossa di Maranello e...

La storia assurda di un imperatore che lasciò tutto per una Ferrari rarissima

        Se l&rsquo;&egrave; vista davvero brutta il conducente di una Ferrari 296 GTS che, durante partecipazione a una manifestazione sportiva con tratta da Venezia alle Dolomiti, si &egrave; ritrovato coinvolto nell&rsquo;incendio della spider con motorizzazione ibrida. L&rsquo;episodio &egrave; accaduto nella mattina del 1&deg; luglio, su una rampa cavalcavia di Mestre.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Paura per il conducente Il conducente a bordo della vettura di Maranello, dal valore di circa 320mila euro, ha notato che qualcosa non andava e per questo si &egrave; fermato ed &egrave; sceso per controllare il problema. In una manciata di secondi la Ferrari ha preso fuoco ed &egrave; stata avvolta dalle fiamme. Nessun ferito, compreso il conducente che &egrave; sceso dalla spider appena in tempo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con automezzi antincendi: il fuoco &egrave; stato spento con la schiuma e al momento si sta cercando di capire quali siano state le cause delle fiamme. La vettura, come si pu&ograve; vedere dalla foto, &egrave; completamente distrutta e risulta impossibile riparare gli enormi danni causati dall&rsquo;incendio. Ferrari 296 GTS: con Novitec la potenza sale fino a 868 cv       

La spider ibrida &egrave; irrimediabilmente distrutta: impossibile riparare gli enormi danni causati dall&rsquo;incendio

La Ferrari da 320mila euro va a fuoco in una manciata di secondi

        La Ferrari 296 GTS &egrave; l'ultima supercar del Cavallino Rampante a ricevere il trattamento esclusivo di Novitec. La tecnologica berlinetta ha subito una rivisitazione di fino, che comprende un nuovo look e un notevole incremento di potenza. Tra le modifiche estetiche, spiccano lo splitter anteriore, le minigonne laterali specifiche, le nuove calotte degli specchietti, il diffusore e lo spoiler a coda d'anatra, tutti realizzati in pregiata fibra di carbonio con una finitura sigillante lucida che esalta l&rsquo;eleganza della carrozzeria. Ferrari 296 GTS by Novitec Senza dubbio, l'elemento di design pi&ugrave; sorprendente di questa Ferrari 296 GTS by Novitec &egrave; rappresentato dai nuovi cerchi forgiati Novitec NF10, sviluppati in collaborazione con Vossen, un&rsquo;icona nel mondo del tuning. Questi cerchi, da ben 21 pollici all'anteriore e 22 pollici al posteriore, propongono un design sofisticato con cinque doppie razze e sono disponibili in ben 72 varianti di colore, dando largo spazio alla personalizzazione. Possono essere scelti con finitura spazzolata o lucida, offrendo ampio margine di creativit&agrave; per i proprietari.  Non meno importante la parte dinamica, con un nuovo assetto ribassato di 35 mm grazie a nuove molle derivate dal mondo delle competizioni che migliorano ulteriormente la precisione e l&rsquo;inserimento in curva. Novitec ha anche incrementato la potenza del powertrain ibrido plug-in di Ferrari, passando da 830 a 868 cavalli, lavorando principalmente sulla parte &ldquo;termica&rdquo;. Questo incremento di 38 cavalli &egrave; stato ottenuto attraverso l'ottimizzazione degli ingressi sulle giranti dei turbocompressori e l&rsquo;installazione di un sistema di scarico ad alte prestazioni con catalizzatori sportivi a 100 celle, che lavorano in sinergia con il propulsore V6 twin-turbo da 2,9 litri. Interni di lusso e personalizzazione L'attenzione di Novitec non si &egrave; fermata solo alle prestazioni e all'estetica, ma ha coinvolto anche gli interni della Ferrari 296 GTS. L&rsquo;interno ora vanta nuovi rivestimenti in pelle e Alcantara, materiali di alta qualit&agrave; che possono essere scelti in qualsiasi colore, garantendo un livello di personalizzazione senza precedenti. Novitec, come da tradizione, ha pubblicato un video dettagliato (qui sotto) in cui mostra la vettura in azione, spiegando nel dettaglio tutti gli aggiornamenti e le modifiche apportate. Questo video offre una panoramica completa delle innovazioni e delle migliorie che rendono la Ferrari 296 GTS by Novitec una supercar ancora pi&ugrave; esclusiva e performante.&nbsp;        

Il tuner tedesco affina ulteriormente design e prestazioni della supercar italiana: look pi&ugrave; aggressivo e quasi 870 cv erogati dal V6 elettrificato

Ferrari 296 GTS: con Novitec la potenza sale fino a 868 cv

        Come accadde per il Purosangue (in foto), ma in una forma ancor pi&ugrave; estremizzata, &egrave; un mulotipo parzialmente con la scocca di un Levante che inaugura i test su strada della Ferrari elettrica. Il progetto verr&agrave; presentato nel 2025 e a Maranello &egrave; stato immortalato il primo prototipo.&nbsp;L'avvistamento &egrave; stato diffuso su Instagram da Derek Cornelissen (@Derek.photography) e rivela una carrozzeria Levante con un muso composto da parti della Ferrari Roma (i fari) mentre i cerchi dovrebbero essere uno degli elementi del progetto finale.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Derek Cornelissen (@derek.photography)      Il dettaglio del progetto finale? In realt&agrave;, dalla carrozzeria provvisoria &egrave; possibile intravedere una serie di particolari specifici, che potrebbero orientare verso il progetto elettrico. Se dal montante B in coda i lamierati sono quelli del Maserati Levante, il montante A e la distanza con il centro ruota anteriore - molto accorciata rispetto al suv del Tridente - potrebbe suggerire una misura dell'architettura della Ferrari elettrica.&nbsp; Non &egrave; un caso che John Elkann, nel commentare il progetto, abbia recentemente indicato proprio negli spazi disponibili a bordo uno dei tratti caratterizzanti l'elettrica.&nbsp; Lanciarsi in previsioni di stile e tipologia di carrozzeria &egrave; assolutamente prematuro sulla base del primo muletto avvistato. Nei prossimi mesi toccher&agrave; alla fase avanzata dello sviluppo e dovremmo registrare altri muletti, progressivamente vicini al progetto definitivo. Ulteriori anticipazioni sulla Ferrari elettrica, diffusi dal presidente Elkann, hanno interessato l'impiego di tecnologie finora rimaste inesplorate da tutti i costruttori che si sono cimentati sull'elettrico.       

Il muletto &egrave; ancora in una fase embrionale dello sviluppo e non rivela la carrozzeria definitiva. Sotto le forme del Levante e della Roma si intuiscono alcuni particolari

Ferrari elettrica 2025, primo avvistamento su strada

        Svelata la 12Cilindri, &egrave; tempo di proiettarsi verso un altro momento cruciale del 2024 Ferrari. Il progetto F250 sar&agrave; la prossima tappa prima che, nel 2025, tocchi all'inedita Rossa elettrica. Progetto F250 che rappresenta, idealmente, il passo successivo nel filone di modelli che ha visto - con cadenza decennale e restando negli anni Duemila - prima la Enzo, poi LaFerrari, irrompere sulla scena con soluzioni tecniche sempre al vertice.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Ferrari Collector Australia (@ferraricollectoraus)      L'invito e il bozzetto di stile Grazie a un post su Instagram di un cliente Ferrari (@ferraricollectoraus) abbiamo una primissima anticipazione, stilizzata, delle proporzioni che avr&agrave; la hypercar F250.&nbsp; All'interno di un cofanetto rosso, incorniciato dalla fibra di carbonio, la silhouette superiore d&agrave; un'idea di cosa attendersi. I muletti sono stati spesso immortalati su strada e sappiamo come la nuova Ferrari avr&agrave; un sistema ibrido, verosimilmente sviluppato intorno al motore V6 sovralimentato. Un'unita che ha il rimando alle corse - Formula 1 e 499P del WEC e Le Mans - nel frazionamento e nell'abbinamento alla parte elettrica. La F250 dovrebbe sfoggiare non meno di 3 motogeneratori, in linea con lo schema previsto dalla SF90 Stradale. Quanto ai valori di potenza, l'attesa &egrave; che si vada ben oltre quota 1.000 cavalli di sistema. Aero "pulita" e il richiamo alla Vision Gran Turismo Altro aspetto chiave, lo sviluppo aerodinamico. I muletti hanno rivelato in pi&ugrave; occasioni un'ala posteriore fissa che, se confermata, segnerebbe il ritorno a una soluzione impiegata per l'ultima volta dalla F50, prima di essere superata dalla Ferrari Enzo. Il particolare della silhouette che colpisce maggiormente &egrave; il prolungamento dietro l'asse posteriore. Suggerisce una coda lunga, funzionale a una gestione aerodinamica migliore per carico e minor drag. Non c'&egrave; segno apparente di un'ala fissa. La nervatura lungo la fiancata, insieme al taglio triangolare inferiore - dedicato al raffreddamento degli organi meccanici o di elementi dell'ibrido -, richiamano gli stilemi della Vision Gran Turismo Concept (in foto), presentata da Ferrari nel 2022 per il mondo dei simulatori di guida. A sua volta, un'idea che rimandava alle corse di durata, ispirata alle Ferrari Sport Prototipo degli anni Sessanta e Settanta, fino alla 499P due volte vincitrice a Le Mans. La presentazione del progetto F250 &egrave; attesa il prossimo autunno.       

L'invito rivolto a un collezionista Ferrari &egrave; l'occasione per scoprire i primissimi tratti del design del progetto ibrido F250. Richiamer&agrave; la Vision Gran Turismo?

Ferrari F250, ecco come sarà l'erede de LaFerrari

        L&rsquo;e-building non &egrave; solo una costruzione dove si possono costruire auto con motori termici, ibride o elettriche, contemporaneamente, &egrave; il &ldquo;manifesto&rdquo; e la dimostrazione pratica di come l&rsquo;attuale difficile fase di transizione va affrontata con una flessibilit&agrave; guidata dall&rsquo;analisi di tutti i segnali che arrivano e con la voglia di esplorare tutte possibilit&agrave; tecniche. Non &egrave; mancata una frecciata all&rsquo;Europa... Ci sono Costruttori che con le loro innovazioni hanno tracciato la strada del progresso dell&rsquo;automobile. Abbiamo volutamente evitato di aggiungere l&rsquo;aggettivo tecnico davanti alla parola progresso perch&eacute;, ad esempio, la catena di montaggio della Ford non fu solo una svolta tecnica, fu anche sociale, perch&eacute; rese accessibile l&rsquo;auto vaste fasce della popolazione. La Ferrari, con l&rsquo;e-building, mostra le tante facce che pu&ograve; avere una strategia industriale non solo sostenibile ma che guarda con lungimiranza alle sfide di un futuro pieno di incertezze e che prospetta rapidi cambiamenti, peraltro indispensabili per la sopravvivenza del pianeta. Certo - qualcuno dir&agrave; - &egrave; relativamente facile operare con agilit&agrave; e flessibilit&agrave; quando i volumi produttivi sono ridotti, come per la Casa del Cavallino (13.663 vetture costruite nel 2023 ) e gli utili sono elevati (1,257 miliardi nel 2023, +34% sul 2022), ma la e-builiding di Maranello, che ha comportato un investimento di 200 milioni di euro, &egrave; interessante sotto vari aspetti. Prima di andare a vederli &egrave; il caso di ricordare che la lettera e, che precede della parola building, sottintende i tre filoni lungo i quali si muoveranno le future strategie della Ferrari: energy, evolution ed environment (energia, evoluzione e ambiente). Mattarella applaudito come una rockstar alla Ferrari  Nelle foto dell'interno dell'e-building, si nota che i materiali per la realizzazione delle vetture non si trovano a terra come nelle fabbriche tradizionali, ma arrivano da binari aerei. Ci&ograve; migliora l'ergonomia per le maestranze che eseguono le varie operazioni. Ferrari, la flessibilit&agrave; come arma cruciale La prima cosa che sorprende dell&rsquo;e-building &egrave; che pu&ograve; produrre contemporaneamente auto col motore termico, ibride ed elettriche. Nella nostra visita abbiamo visto solo la costruzione delle termiche e delle plug-in hybrid; quanto alla sezione elettrica, abbiamo osservato la sezione dove nascono i motori elettrici, ora per le PHEV poi anche per le full electric. La e-building, che occupa trecento persone non ha comunque la mission di aumentare la produzione, che rester&agrave; sempre attorno alle 40 unit&agrave; al giorno. Il numero &egrave; flessibile perch&eacute; la forza lavoro pu&ograve; talvolta (e soprattutto pi&ugrave; frequentemente che in altre aziende) risultare ridotta per l&rsquo;assenza di dipendenti inviati a corsi di aggiornamento professione o formazione di pi&ugrave; evolute competenze. Gi&agrave; che parliamo di produzione, aggiungiamo che alla Ferrari il ciclo produttivo &egrave; organizzato su due turni di lavoro: il primo dalle 6 alle 14 e il secondo dalle 14 alle 22. La funzione della e-building sar&agrave; dunque quella di assicurare una maggiore flessibilit&agrave; produttiva, indispensabile con l&rsquo;arrivo nel 2025 di un modello a batteria. Questa flessibilit&agrave; &egrave; rivolta sia all&rsquo;implementazione delle evoluzioni tecnologiche, che potranno essere adottate pi&ugrave; rapidamente sulle auto costruite, sintetizzata con la definizione &ldquo;riduzione del time to market&rdquo;, sia alla realizzazioni degli esemplari unici che assicurano alla Ferrari margini di utile a dir poco rilevanti. Ferraristi ma soltanto in elettrico Un bolide di Maranello, nell&rsquo;immaginario collettivo viene associato, al sound degli impareggiabili motori del Cavallino, ma dopo le spiegazioni date dall&rsquo;amministratore delegato della Ferrari Benedetto Vigna, alla presentazione, c&rsquo;&egrave; da aggiungere che questa visione, comune a tantissime persone, &egrave; ormai superata dai tempi. Viviamo un mondo in rapido (e spesso inatteso o inimmaginabile) cambiamento. Ecco, inatteso e inimmaginabile &egrave; ci&ograve; ha spiegato l&rsquo;amministratore delegato della Ferrari dicendo c&rsquo;&egrave; un pubblico disposto a diventare cliente Ferrari solo con un&rsquo;auto full electric. La circostanza, chiaramente supportata dalle indagini di mercato della Casa, a ben guardare non deve stupire pi&ugrave; di tanto, specie se si riflette su come l&rsquo;escalation della rivoluzione digitale ha creato tanti nuovi giovani super ricchi resi tali appunto dalla rivoluzione stessa e pertanto dotati di una diversa sensibilit&agrave; verso l&rsquo;auto elettrica, rispetto a chi ha qualche anno di pi&ugrave;. Quanto alla percentuale di auto a batteria che la Ferrari ipotizza di vendere, il Ceo &egrave; stato risoluto nel non dichiarare nulla. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Ferrari, Vigna: mettersi in discussione ogni due-tre anni Tra le tante cose interessanti dette e argomentate dall&rsquo;amministratore delegato della Ferrari Vigna, c&rsquo;&egrave; stata questa frase: &ldquo;Ogni due tre anni bisogna domandarsi perch&eacute; stiamo facendo certe cose...&rdquo;, frase inserita nell&rsquo;ambito di un&rsquo;articolata argomentazione su quanto &egrave; pi&ugrave; che mai indispensabile, in questa fase di transizione, essere attenti a recepire ogni segnale e tendenza. Non &egrave; poi mancata una frecciata all&rsquo;Europa, ha infatti detto: &ldquo;L'Europa deve svegliarsi, perch&eacute; se qualcuno corre pi&ugrave; veloce, noi dobbiamo a correre pi&ugrave; veloci di lui&rdquo;. Sempre sul tema della mobilit&agrave; del futuro, Vigna ha sottolineato che occorrer&agrave; un approccio flessibile: si dovranno esaminare e sfruttare le potenzialit&agrave; degli e-fuel come pure dei sistemi fuel-cell. Impatto ambientale, fattore umano e materiali riciclati Un aspetto dell&rsquo;e-building di cui vanno molto fieri in Ferrari &egrave; che la costruzione di questo plant industriale di 42.500 metri quadrati &egrave; stato realizzato senza nuovo consumo di suolo. &Egrave; stato infatti realizzato al posto di un vecchio stabilimento dismesso, appunto perch&eacute; ormai lontano dai canoni di sostenibilit&agrave; necessari oggi. Ma quel che colpisce appena si entra nell&rsquo;e-building &egrave; la luminosit&agrave; degli ambienti data dalle ampie vetrate, ci&ograve; riduce chiaramente l&rsquo;impiego dell&rsquo;illuminazione artificiale, con evidenti vantaggi sul consumo di energia al quale concorrono anche i materiali delle finestrature che garantiscono anche un elevato isolamento termico. Il tutto concorre a creare un ambiente con condizioni di lavoro ottimali per le maestranze, perch&eacute; &ndash; &egrave; stato ribadito pi&ugrave; volte dai vertici &ndash; la prima risorsa per realizzare vetture come le Ferrari sono le donne e gli uomini che le costruiscono. La sostenibilit&agrave; dell&rsquo;e-building passa inoltre attraverso la riduzione dell&rsquo;emissione di circa 3mila tonnellate di CO2 grazie ai nuovi processi produttivi. Va poi ricordato che, con l&rsquo;installazione di 3mila pannelli fotovoltaici sul tetto, viene prodotta un&rsquo;energia elettrica di circa 1,3 megaWatt. Esiste inoltre un sistema di raccolta e trattamento di tutta l&rsquo;acqua piovana per poterla riutilizzare. Quanto all&rsquo;impiego di materiali riciclati, vi sar&agrave; una riduzione del consumo di alluminio di 250 tonnellate anno con l&rsquo;impiego di materiale riciclato che avr&agrave; le stesse caratteristiche dell&rsquo;alluminio primario, cio&egrave; quello prodotto senza l'utilizzo di alluminio riciclato.  Fedrrari, more value not more volume Una frase, interessante, sentita durante la presentazione dell&rsquo;e-building &egrave; stata: more value not more volume. I volumi produttivi resteranno pressoch&eacute; invariati per mantenere il prestigio del brand che significa anche redditivit&agrave;. Ma come fare a tradurre il prestigio in business? La risposta &egrave; anche nei programmi di personalizzazione, che in Ferrari hanno tre livelli, denominati: Atelier, Taylor made e one off. Il cliente pu&ograve; recarsi in sede a Maranello per le personalizzazioni pi&ugrave; esclusive. Il top &egrave; la one off, esemplare unico, la cui realizzazione vede il cliente in pratica nel ruolo di project leader, s&igrave; perch&eacute; avr&agrave; uno staff a disposizione per costruire l&rsquo;auto come vuole lui. La vettura sar&agrave; infine brevettata, cos&igrave; da aggiungere un ulteriore sigillo al valore di una vettura che avr&agrave; i connotati di un capolavoro da collezione gi&agrave; appena finita di costruire. Anche questo fa parte dell&rsquo;e-building. Ferrari elettrica: ecco in cosa sar&agrave; diversissima e quanto coster&agrave;        

Una struttura per costruire le nuove Rosse elettrificate, ma non solo: ecco come il Cavallino guarda al futuro

Ferrari e-building, la flessibilità e l’Europa che si deve svegliare

&quot;Sar&agrave; diversissima da qualsiasi cosa possiate aspettarvi&quot;. Cos&igrave; John Elkann alla vigilia dell&#39;inaugurazione dell&#39;E-Building a Maranello, prevista il 21 giugno e &quot;casa&quot; che realizzer&agrave; la prima Rossa elettrica. Ne parla al podcast In Good Company, spaziando tra l&#39;attivit&agrave; sportiva e il business di Exor, tra Stellantis e l&#39;ambito del lifestyle esplorato dal Cavallino rampante.  &quot;Per noi l&#39;elettrica &egrave; una tela bianca, che ci permette di utilizzare nuove tecnologie del mondo dell&#39;elettrico e dell&#39;elettronica e poter davvero progettare una macchina che sia realmente diversa&quot;.  Differenziarsi da chiunque, in un&#39;unicit&agrave; che sia evidente. Ci &egrave; riuscita Ferrari con il Purosangue, &quot;volgarmente&quot; classificabile come suv ma in realt&agrave; qualcosa a s&eacute;. Diverso per stile, prestazioni, dinamica. Un simbolo.&nbsp;    Ferrari, l&#39;elettrico e le tecnologie inesplorate  Essere diversi, tracciare un nuovo riferimento: &quot;Questo &egrave; qualcosa di avvincente. Penso che l&#39;industria dell&#39;auto, al momento, non abbia ancora esplorato tutto quel che &egrave; possibile ottenere e che queste nuove tecnologie possono fornirci&quot;, dice Elkann dell&#39;elettrica. &quot;L&#39;ho guidata, &egrave; incredibile. In tutti i sensi. Le emozioni sono eccezionali. Ha un sound, lo avr&agrave;&quot;.  Nascere intorno a una piattaforma dedicata aprir&agrave; opportunit&agrave; stilistiche e funzionali inedite, impossibili in un&#39;architettura termica. &Egrave; un altro dei dettagli toccati dal presidente Ferrar, quando spiega come sar&agrave; &quot;un&#39;esperienza molto diversa: quel che stiamo provando a fare &egrave; dare l&#39;opportunit&agrave; a Ferrari di prendere quanto pi&ugrave; vantaggio possibile.  Gli spazi, pensando a quanto in pi&ugrave; se ne potr&agrave; ottenere, saranno speciali. Posso dirti che sar&agrave; diversamente speciale e incredibilmente divertente da guidare&quot;.  E i motori termici (anche il V12) continueranno a esistere  Benedetto Vigna negli ultimi 18 mesi &egrave; stato chiaro. Ferrari sar&agrave; anche elettrica, parler&agrave; a diversi ferraristi ma non tradir&agrave; le proprie radici.  &quot;Ferrari pensa che il futuro vedr&agrave; i nostri grandi motori V12, i nostri ibridi che oggi esistono non solo nelle corse con i V6 ma anche sulle sportive. Le elettriche inizieranno a mostrarsi nel 2025&quot;, conferma Elkann. Lunga vita al 12 cilindri, insomma, con gli e-fuels all&#39;orizzonte per una proposta parallela all&#39;elettrificazione ibrida e full electric. 

Le anticipazioni sull&#39;esperienza di guida, l&#39;utilizzo differente degli spazi interni, la dinamica, raccontati dal presidente Elkann. Poi, un&#39;anticipazione: la Ferrari 2025 verso un prezzo da oltre mezzo milione

Ferrari elettrica: ecco in cosa sar&agrave; diversissima e quanto coster&agrave;

        Grandi manovre estive in casa Ferrari. Dal&nbsp;20 al 26 giugno a&nbsp;Maranello&nbsp;si svolgeranno una serie di eventi dedicati alla innovazione sostenibile con tutti i protagonisti alla presenza di stakeholder, dipendenti e fornitori. Arriva il Presidente Il momento pi&ugrave; importante sar&agrave; il battesimo nel nuovo&nbsp;e-building,&nbsp;che sar&agrave; inaugurato il&nbsp;21 giugno, a cavallo del solstizio d&rsquo;estate, dal Presidente della Repubblica italiana,&nbsp;Sergio Mattarella. Un momento importante per il nuovo quartier generale dove saranno sviluppate le tecnologie pi&ugrave; importanti per i motori motori,&nbsp;elettrici,&nbsp;ibridi&nbsp;e&nbsp;termici. Potrebbe interessarti: La Ferrari stravolge le Rosse: perch&eacute; non ci sar&agrave; pi&ugrave; un prezioso sistema&nbsp;  Un giorno prima, il&nbsp;20 giugno si svolger&agrave; il&nbsp;workshop dedicato a trenta partner&nbsp;del Marchio con l&rsquo;obiettivo di mettere in comune esperienze e pratiche concrete per la&nbsp;riduzione dell&rsquo;impatto ambientale. Saranno presenti l&rsquo;architetto&nbsp;Mario Cucinella che racconter&agrave; la testimonianza sua collaborazione con il Ferrari per la progettazione dell&rsquo;e-building, un&rsquo;avanguardia di architettura sostenibile. Gradito ritorno il&nbsp;22 e 23 giugno&nbsp;del&nbsp;Family Day, operativo dopo cinque anni. Saranno aperti egli&nbsp;stabilimenti&nbsp;e i&nbsp;Musei Ferrari&nbsp;a dipendenti, famigliari e amici. Saranno accessibili diversi reparti sino ad oggi mai mostrati. Infine il 26 giugno i&nbsp;fornitori, ovvero&nbsp;700 aziende&nbsp;parteciperanno a &nbsp;un confronto sul loro contributo in termini di innovazione sostenibile nel mondo del Cavallino. Potrebbe interessarti: Ferrari V12, le occasioni d&rsquo;oro per il re dei motori&nbsp;       

Il 21 giugno lo stabilimento del "futuro" sar&agrave; il fulcro di una serie di inziative dedicate anche a fornitori, partner e dipendenti

Lo e-building Ferrari sarà inaugurato da Mattarella

        I ritrovamenti di auto fanno sempre notizia. Per esempio le Corvette dal valore di oltre 2 milioni ritrovate in un fienile in Canada. Oppure la rara collezione di 20 Ferrari d&rsquo;epoca rimasta nascosta per oltre un decennio sempre in un fienile, ma in quel caso a Speedway, nello stato dell&rsquo;Indiana. I fienili a volte si rivelano vere e proprie miniere d&rsquo;oro, lo dimostra l&rsquo;ultimo ritrovamento che circola in rete, che ha come protagonista una Rossa di Maranello: una Ferrari 512 BB del 1980 che, dopo quasi 30 anni di abbandono (l&rsquo;ultima volta che &egrave; stata guidata era il 1996), &egrave; stata scovata all&rsquo;interno di un fienile negli Stati Uniti.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Un attento lavoro di restauro La storia di questo modello &egrave; certamente interessante. Ha debuttato nel 1973 e si tratta della prima Ferrari&nbsp;da strada ad avere un motore centrale, in totale ne sono state realizzate appena 2.323&nbsp;unit&agrave;. Il modello &egrave; ancora pi&ugrave; raro perch&eacute; in origine nessun esemplare &egrave; stato venduto negli Usa. Questa Ferrari 512 BB ha percorso circa 31mila km, ma non &egrave; tanto il chilometraggio ridotto la parte interessante, bens&igrave; le condizioni in cui &egrave; stata ritrovata. Il gruppo WD Detailing, che ne ha curato il restauro, ha caricato su YouTube il video della scoperta: le immagini sono abbastanza scioccanti. Nel motore della Ferrari si era creato un nido di topi e gli interni non sono certo meglio, completamente sporchi e pieni di muffa. Il lavoro di restauro dunque &egrave; stato lungo e impegnativo, ma questa Ferrari 512 BB &egrave; tornata come nuova e presto, dopo un intervento meccanico per sostituire propulsore e altre componenti, potr&agrave; tornare a correre. Clamoroso a Napoli: scoperto un cimitero di auto rubate         

Scoperta in un fienile negli Stati Uniti, era ferma da quasi 30 anni e in condizioni disastrose, fino a un importante restauro

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Ferrari, è ufficiale: finisce la produzione della SF90 ibrida e non solo