Ci sono auto con le quali &egrave; necessario rivedere o ritarare i parametri con cui le giudichiamo solitamente. Talmente sono fuori dagli schemi consueti. O, meglio, per come richiamino schemi ormai quasi dimenticati. &Egrave; il caso dell&rsquo;ultima versione dell&rsquo;Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: quella da 520 cavalli che &egrave; stata ritoccata nell&rsquo;assetto, adotta il differenziale autobloccante meccanico e ha pi&ugrave; cavalleria per renderla ancora pi&ugrave; divertente da guidare. L&rsquo;ultima Alfa dura e pura. Una vettura meravigliosamente controversa, che non piacer&agrave; di certo ai seguaci di Greta o dei 30 km/h cittadini, ma a quanti hanno la benzina nel sangue invece s&igrave;. E parecchio.  IL SERVIZIO COMPLETO E&#39; SUL NUOVO AUTO IN EDICOLA DAL 15 FEBBRAIO, OPPURE QUI IN EDIZIONE DIGITALE 

Trazione posteriore, autobloccante e V6 biturbo da 520 cv: la Giulia Quadrifoglio&nbsp;potrebbe essere l&rsquo;ultima occasione per acquistare un&rsquo;alfa evocativa.

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, test in pista: l&#39;ultima Alfa pura

        Un passo alla volta Alfa Romeo 33 Stradale prosegue nel suo sviluppo. La fuoriserie, di nome e di fatto, lanciata il 30 agosto 2023 che sar&agrave; realizzata in soli 33 esemplari a un prezzo di circa 2 milioni di euro a vettura, si mostra fuori da un contesto di evento. A immortalarla nei primi movimenti &egrave; il CEO del Biscione, Jean Philippe Imparato, che ha postato un video su X, gi&agrave; Twitter, con una premessa significativa: &ldquo;Sound to come!&rdquo;.  At work, on the mock-up  Sound to come !  #alfaromeo #stellantis pic.twitter.com/7cmc9mk3LR &mdash; Jean-Philippe Imparato (@JPImparato) February 2, 2024    Proprio cos&igrave;, il suono sta arrivando, perch&eacute; la 33 Stradale in moto pare proprio la versione elettrica, quella tri-motore spinta probabilmente dal powertrain realizzato da FPT Industrial per Maserati GranTurismo Folgore (e tra poco da MC20 Folgore) capace di una potenza di oltre 750 cavalli. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo, Imparato: "La 33 Stradale avr&agrave; un seguito" Bisogner&agrave; aspettare per il canto del V6 da oltre 620 cavalli, che al momento pare ordinato dalla maggioranza dei collezionisti di Alfa Romeo 33 Stradale: anche la versione a elettroni avr&agrave; in ogni modo un sound dedicato.  C'&egrave; anche una sorpresa ... La passerella di 33 Stradale ha svelato sullo sfondo una serie di prototipi in versione quasi definitiva, tra i quali spicca un&rsquo;altra elettrica, Abarth 600e, la vettura pi&ugrave; potente di serie della storia dello Scorpione. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

Il CEO del Biscione mostra la fuoriserie in movimento: ma c'&egrave; una "sorpresa", qualcosa manca ancora ...

Alfa Romeo 33 Stradale, il primo video live è di Imparato

Balocco, il tracciato handling, ovvero: come ti creo un&#39;Alfa Romeo. Nella fase conclusiva dello sviluppo del suv Alfa Romeo Milano si lavora per mettere a punto le caratteristiche di guidabilit&agrave; e dinamica di marcia in grado di rendere il B-suv, progettato su piattaforma CMP condivisa con altri progetti Stellantis, un modello che abbia il dna del marchio.&nbsp;  Un lavoro che Domenico Bagnasco, Stefano Cereda e Luigi Dominichelli, portano avanti lavorando specialmente sulle reazioni dal comparto sospensivo e il feeling al volante.    Assetto, le aree di intervento per cambiare la dinamica  Bagnasco &egrave; l&#39;ingegnere responsabile della Validazione dfella sintesi dinamica del veicolo, Cereda &egrave; responsabile del progetto Alfa Milano, mentre Dominichelli sovrintende ai sottosistemi veicolo per prestazioni, durabilit&agrave; e comfort.  Competenze che dovranno portare il B-suv Alfa Romeo (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato), il primo modello del marchio a essere anche elettrico, a comportasi su strada come nessun altro rivale.  Intervenire sulle regolazioni delle molle, degli ammortizzatori, le geometrie delle sospensioni, il dimensionamento delle barre antirollio, le scelte dei tamponi finecorsa, sono tutti aspetti sensibili di quel fine tuning, le regolazioni pi&ugrave; &quot;sottili&quot;, grazie alle quali il comportamento dinamico del veicolo pu&ograve; assumere un volto pi&ugrave; o meno sportivo.  Cerchi maxi da 20 pollici    Sbirciando tra i dettagli del muletto, spunta un particolare di non poco conto sul comportamento del veicolo nella dinamica di marcia. I cerchi da 20 pollici, gommati 225/45, sono una misura importante per un B-suv da poco pi&ugrave; di 4,10 metri di lunghezza. Medesima scelta compiuta da Abarth per la 600e, in quelli che sono due piani in movimento parallelo quanto a dinamicit&agrave; di marcia a prestazioni.   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;anno 2024!  Alfa Romeo Milano sar&agrave; un suv mild hybrid benzina ed elettrico. Tutto lascia pensare che arriver&agrave; anche una versione ad alte prestazioni, chiss&agrave; se sar&agrave; una Quadrifoglio elettrica e da oltre 200 cavalli.&nbsp;  Dettagli emersi durante lo sviluppo a parte, c&#39;&egrave; la data di presentazione del suv, che si sveler&agrave; nel capoluogo lombardo il prossimo 10 aprile. 

Il B-suv si avvicina alla presentazione di aprile indicando la data in cui scopriremo la scheda tecnica e le caratteristiche. Sar&agrave; un&#39;Alfa Milano riferimento tra i suv urbani per dinamica di marcia

Alfa Romeo Milano, c&#39;&egrave; la data ufficiale di presentazione

        Alfetta GT al giro di boa del mezzo secolo. La coup&eacute; a quattro posti che ha segnato, per stile e prestazioni, la seconda met&agrave; degli anni Settanta e la prima degli anni Ottanta di Alfa Romeo &egrave; celebrata da un logo realizzato dal Centro Stile, che utilizzato per tutto l&rsquo;anno nelle manifestazioni ufficiali e di club. A partire dal Museo di Arese, dove la vettura fu prodotta, che ha fissato la data, con tanto di parata dei proprietari, il 5 maggio. L&rsquo;evento sar&agrave; preceduto da conferenze e il gran finale sar&agrave; ai Tribe Days, il 5-6 ottobre al circuito del Mugello.  Alfetta, una storia speciale Alfetta GT raccolse il testimone dalla amatissima Giulia GT, una delle sportive &ldquo;accessibili&rdquo; pi&ugrave; belle, prestanti in assoluto. Rest&ograve; nel solco perch&eacute; sempre disegnata da Giorgetto Giugiaro, con una differenza. Nel 1963 il maestro realizz&ograve; Giulia GT per Bertone, nel 1974 Alfetta GT era opera di Italdesign, azienda fondata del designer. La base stilistica di partenza fu un prototipo realizzato su base della 1750 GTV. La silhouette a due volumi con coda alta da fastback, i quattro fari anteriori incassati e le forme tese, votate alla prestazione, la resero inconfondibile. Come per Giulia, la coup&eacute; deriv&ograve; dalla berlina, dalla Alfetta, che arriv&ograve; sul mercato nel 1972. Una GT amatissima Esord&igrave; la Alfetta GT 1.8 da 122 cavalli di potenza, con meccanica transaxle e passo accorciato di 11 centimetri e assetto sportivo per essere pi&ugrave; agile. Caratterizzante anche il posto guida, basso, quasi disteso, con davanti il contagiri in primo piano, il tachimetro e gli altri indicatori sono in plancia. Una granturismo, per quattro persone e con portellone a bagagliaio.  Nel 1976 arriv&ograve; anche il 1.6 col motore da 109 cavalli, pi&ugrave; abbordabile, e poi la GTV, gran turismo veloce col due litri e soprattutto, con la seconda serie del 1980 la GTV6, col mitico sei cilindri &ldquo;Busso&rdquo;, esordendo con 160 cavalli. Una storia gloriosa, con 136.275 esemplari prodotti fino al 1986 e anche una storia nelle competizioni tra Turismo, Gran Turismo e anche nel Rally. Da vera Alfa Romeo, con un DNA Corsaiolo. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

Mezzo secolo per una sportiva vera, a quattro posti e col portellone, disegnata da Giugiaro e con una meccanica di eccelleza

Alfa Romeo Alfetta GT, una granturismo che ha fatto storia

        Settanta anni di Alfa Romeo Giulietta, la &ldquo;fidanzata d&rsquo;Italia&rdquo; arriva a un traguardo importante, celebrata da un logo realizzato dal Centro Stile del Biscione e omaggiata dal Museo di Arese con una serie di conferenze e da una giornata speciale il prossimo 2 giugno anche con una parata con i proprietari dello storico modello. Gran finale ai Tribe Days, 5-6 ottobre, che avranno luogo presso il circuito del Mugello. Tutte le attivit&agrave; celebrative, anche quelle dei club, saranno accompagnate dal logo. Giulietta &egrave; l&rsquo;auto che ha portato Alfa Romeo nella era industriale moderna. Nata sportiva, a esordire nel 1954 infatti fu Giulietta Sprint, la due porte disegnata da Franco Scaglione per Bertone.  Un'Alfa fuori categoria per la sua epoca Linee immortali e proporzionate, che ne hanno fatto un classico intramontabile. Spinta dal motore &nbsp;bialbero in lega leggera di 1290 cm3, capace di erogare 65 cavalli, Giulietta Sprint fu subito al vertice prestazionale e raffinata, con cambio e scatola del differenziale in alluminio capace di raggiungere i 165 km/h. Numeri che all&rsquo;epoca erano appannaggio di vetture ben pi&ugrave; costose ed esclusive.  Se Alfa 1900, fino a quel momento unico modello in produzione, era &ldquo;l&rsquo;auto da famiglia che vince le corse&rdquo;, Giulietta divent&ograve; l&rsquo;auto per molte famiglie, pi&ugrave; accessibile. Giuietta, amore a prima vista Giulietta Sprint fu presentata al grande pubblico al Salone di Torino il 21 aprile 1954, poco dopo l&rsquo;esordio nella fabbrica del Portello, battezzato da un elicottero dal quale erano scesi in abiti cinquecenteschi due attori rappresentanti Romeo e Giulietta. Fu di buon auspicio. Giulietta Sprint inaugur&ograve; il piano di produzione, che poi fu di Giulietta, di 50 esemplari al giorno, una enormit&agrave; per i piani di Alfa Romeo, voluto da Giuseppe Luraghi, storico dirigente del Marchio. Il successo fu immediato, inizialmente gli ordini furono addirittura sospesi perch&eacute; lo stabilimento non riusciva a tenere il passo. Lo stile, inconfondibile, e le prestazioni, con l'adozione del carburatore a doppio corpo nel 1958 la potenza arriv&ograve; a 79 cavalli per 170 km/h di velocit&agrave; massima, l&rsquo;hanno resa l&rsquo;archetipo della Alfa Romeo moderna. Amata da tantissimi italiani, anche dal grande Fausto Coppi, eroe sportivo nazionale in quell&rsquo;epoca.  Una corsa durata 11 anni, con 177.513 esemplari prodotti di cui 24.084 Giulietta Sprint e un posto di rilievo nella storia dell&rsquo;automobile. Dalla Giulietta originale si &egrave; passati alla seconda serie negli anni Settanta, con la mitica linea a &ldquo;cuneo&rdquo; e alla terza del 2010, uscita di produzione nel 2020. Alfa Romeo rilancer&agrave; con un clamoroso poker? Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

Un logo realizzato dal Centro Stile Alfa Romeo celebra il modello: ecco la storia di un'auto che fa parte dell'immaginario

Alfa Romeo Giulietta Sprint, 70 anni della fidanzata d'Italia

I semafori e gli incroci di Milano, l&#39;asfalto dell&#39;autostrada, i tornanti delle montagne con la neve che timidamente si affaccia sui tetti delle case di piccoli paesi, cos&igrave; lontani dal caos di una metropoli. Tre percorsi diversi, tre atmosfere completamente diverse, soprattutto quando si &egrave; al volante. &Egrave; quello che abbiamo testato alla guida di una Alfa Romeo Stelvio e di una Tonale Tributo Italiano.    Tributo Italiano, eleganza Made in Italy  Tributo Italiano &egrave; il nome che Alfa Romeo ha scelto per lanciare la sua prima serie speciale globale, gi&agrave; ordinabile e presto nelle concessionarie. Si tratta del top di gamma per quanto riguarda Stelvio, Tonale e anche Giulia. Il nome ci anticipa la ragion d&#39;essere. Tributo Italiano &egrave; un omaggio al Made in Italy, ovvero alla qualit&agrave; dei nostri materiali, alla loro eleganza, raffinatezza, ma anche agli italiani che &quot;sanno far bene le cose&quot;. Non &egrave; un caso se la Casa del Biscione ha scelto Trivero, un centro di circa5mila anime in provincia di Biella, per presentare la nuova serie. Trivero &egrave; infatti sede storica di un&#39;altra eccellenza del Made in Italy come Ermenegildo Zegna, l&igrave; dove nel lanificio ancora si continua a lavorare la lana che servir&agrave; a creare alcuni dei capi d&#39;abbigliamento pi&ugrave; preziosi al mondo.  Alfa Romeo Tributo Italiano, tutto un altro stile  Tributo Italiano, allora. E l&#39;Italia &egrave; protagonista gi&agrave; nella scelta dei colori della carrozzeria: Rosso Alfa, Bianco Alfa e Verde Montreal, abbinati al&nbsp;tetto nero. Il body kit in tinta con la carrozzeria ci fa notare anche i nuovi cerchi in lega da 21&quot; per Stelvio, 19&quot; per Giulia e 20&quot; per Tonale. Immancabili le pinze freno rosse Brembo. La bandiera italiana torna anche sulla calotta degli specchietti, all&#39;interno invece debuttano i nuovi sedili sportivi in pelle nera traforati con inserti rossi e cuciture a contrasto anch&#39;esse rosse, che ricoprono anche plancia e cruscotto. Una dimensione d&#39;insieme, quella dell&#39;abitacolo, che ci regala subito comfort e un senso di pregio notevole. I prezzi partono da 50mila euro circa per Tonale, 58.850 euro per Giulia e 64.950 euro per Stelvio.  Stelvio Tributo Italiano, il test drive  E poi c&#39;&egrave; da guidare, e allora partiamo. La serie Tributo Italiano non cambia le carte in tavola per quanto riguarda le motorizzazioni delle tre vetture. All&rsquo;andata ci &quot;regalano&quot; una Stelvio in Verde Montreal 2.2 turbodiesel da 210 cv a trazione integrale. Lo sappiamo, Stelvio &egrave; una macchina concepita per il piacere di guida, e anche la Tributo Italiano lo conferma. Ottima la posizione di guida, per un&#39;auto che fa della perfetta ripartizione dei pesi e del baricentro ribassato il suo punto di forza. In autostrada (dove siamo ben isolati acusticamente) il turbo fa il suo dovere, supportato dai freni brake-by-wire e dal cambio automatico, molto fluido. Ma &egrave; tra i tornanti che Stelvio ci fa divertire. Lo sterzo &egrave; reattivo, preciso, con un ottimo inserimento in curva, e le salite che conducono a Trivero sembrano (quasi) il suo habitat naturale.  Tonale Tributo Italiano, il test drive  Decidiamo di ritornare in direzione Milano a bordo di una Tonale turbodiesel plug-in hybrid Q4 da ben 280 cv. Un&#39;auto simile e allo stesso tempo diversa da quella guidata poche ore prima. Da quello che abbiamo testato, Tonale &egrave; innanzitutto un&#39;auto comoda, adatta a qualsiasi tipo di viaggio. La dinamica di guida &egrave; quella di un&#39;Alfa Romeo, lo sterzo &egrave; leggero, le sensazioni sono sicuramente positive, anche tra i tornanti. Ma il motore termico, la batteria e il propulsore elettrico fanno salire il peso a 1.910 kg, un fattore chiave a livello di dinamismo. La Stelvio ha un centinaio di chili in meno e d&agrave; la sensazione di essere all&#39;interno di un Suv sportivo, Tonale pu&ograve; giocare benissimo le sue carte nel segmento dei Suv pensati pi&ugrave; per il comfort e la sicurezza (gli ADAS sono puntualissimi, in tal senso).  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;Anno 2024! 

Ci siamo messi al volante dei due Suv della Casa del Biscione protagonisti della nuova serie speciale che omaggia la qualit&agrave; e la raffinatezza del Made in Italy

Alfa Romeo Tributo Italiano, la prova di Stelvio e Tonale

Il 2024 segna due anniversari molto importanti per Alfa Romeo. Si tratta dei 70 anni della Giulietta Sprint, presentata nel 1954, e i 50 anni dell&rsquo;Alfetta GT del 1974, due modelli molto amati e di grande successo commerciale che raccontano entrambe, ognuna a suo modo, due epoche memorabili della storia automobilistica italiana (ma ci sono tanti modelli che raggiungono cifra tonda nel 2024). Per questo motivo, e per celebrare al meglio gli anniversari, il Centro Stile Alfa Romeo ha realizzato due nuovi loghi, presentati volutamente a inizio anno, con l&rsquo;obiettivo di accompagnare lungo tutto il 2024 le manifestazioni dei club e del Marchio stesso.  I loghi e gli eventi  I loghi si contraddistinguono per un tratto essenziale ed elegante e ripercorrono i lineamenti delle due vetture, adornate per l&rsquo;occasione dalla loro firma, nel medesimo carattere delle loro carrozzerie. Si aggiunto poi le date di celebrazione. Entrambe i loghi vengono proposti dal Centro Stile Alfa Romeo in differenti soluzioni cromatiche rendendoli cos&igrave; funzionali alle diverse applicazioni.  Non solo loghi per celebrare i 70 anni della Giulietta Sprint e i 50 annidell&rsquo;Alfetta GT del 1974, ma anche appuntamenti. Il Museo Alfa Romeo di Arese ha gi&agrave; in calendario due eventi, durante la rassegna Backstage, un ciclo di conferenze avviato nel 2018 per approfondire la storia Alfa Romeo attraverso materiali inediti del Centro Documentazione e le testimonianze di chi su quell&rsquo;auto o quel progetto ha avuto un ruolo attivo o conoscenze approfondite. Il primo &egrave; fissato per domenica&nbsp;5 maggio&nbsp;con focus sull&rsquo;Alfetta GT, mentre il&nbsp;2 giugno&nbsp;toccher&agrave; a Giulietta. Le conferenze sono ospitate nella sala Giulia del Museo, e saranno precedute da una parata alla quale sono invitati a partecipare i proprietari di quello specifico modello Alfa Romeo. E poi c&rsquo;&egrave; la terza edizione dei Tribe Days: un evento rivolto a tutti gli appassionati delle 4 ruote, Alfisti e non, club, collezionisti, appassionati, semplici curiosi accomunati dalla passione per il Marchio, il 5 e 6 ottobre presso il circuito del Mugello. &nbsp;   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;anno 2024! 

Per festeggiare l&rsquo;anniversario di questi due amatissimi modelli, il Centro Stile Alfa realizza un tributo che accompagner&agrave; tutto il 2024

Alfa Romeo Giulietta e Alfetta GT svelano i nuovi loghi per i 70 e 50 anni

        Alfa Romeo ha realizzato uno spot di comunicazione accattivante dedicato alla Tonale Tributo Italiano, la nuova serie speciale globale di gamma che, insieme ai modelli Giulia e Stelvio Tributo Italiano, rende omaggio alle origini del marchio. L'obiettivo dichiarato &egrave; la celebrazione del Made in Italy, quale espressione della bellezza, creativit&agrave; e passione degli italiani in tutto ci&ograve; che fanno e che li porta a vivere intensamente ogni attivit&agrave; della propria vita, che si tratti di alta cucina, viaggi, sport, arte o costruire auto. A dimostrazione di ci&ograve;, le immagini della campagna multi-soggetto, che vedono, di volta in volta, una ballerina che ricerca la perfezione e l&rsquo;armonia estetica; uno chef che si dedica, con impegno e passione, alla composizione di un piatto sofisticato; e uno scultore immerso nell&rsquo;atto creativo con uno slancio unico. La stessa &ldquo;Emozione Pura&rdquo; che assapora chi si mette al volante di una vettura Alfa Romeo, e in questo caso della pubblicit&agrave; chi si mette alla guida della Tonale Tributo Italiano. La Tonale Tributo Italiano e il suo spot Della Tonale Tributo Italiano ci sono due versioni: quella con il motore ibrido (benzina/elettrico) 1.5 da 160 CV con cambio automatico TCT a 7 rapporti oppure quella con il propulsore Plug-In Hybrid Q4 da 280 CV. Ha poioltre 80 Km di autonomia in full electric per la massima mobilit&agrave; quotidiana, pi&ugrave; di 600 km di autonomia complessiva per affrontare lunghi tragitti extraurbani e infine eroga 280 CV di potenza complessiva per garantire tutta la dinamica di guida e la sportivit&agrave; Alfa Romeo. Questa edizione dell'auto si contraddistingue fra le altre cose per la livrea bicolore con tetto nero, il bodykit in tinta carrozzeria e la bandiera italiana sulle calotte degli specchi. Passando agli interni, questi vantano nuovi sedili in pelle traforata con cuciture e inserti rossi ed il logo ricamato su poggiatesta. La nuova campagna, che porta la firma di Collective, la bespoke agency creata da Publicis Groupe per Stellantis, &egrave; in onda da ieri 26 dicembre fino al 30, e declinata sulle principali emittenti televisive, con formati da 15&rdquo; e 30&rdquo;. Infine, il video &egrave; stato diretto dal regista Federico Mazzarisi e realizzato tutto in Italia, precisamente a Matera. Alfa Romeo: i Tribe Days 2024 al Circuito del Mugello        

La campagna pubblicitaria &egrave; stata diretta da Federico Mazzarisi e realizzata tutta in Italia, precisamente a Matera. Va in onda dal 26 al 30 dicembre 2023

Alfa Romeo: il nuovo spot della Tonale Tributo Italiano celebra il Made in Italy

Alfa Romeo Milano ha dato appuntamento al prossimo aprile per la presentazione del primo B-suv del marchio nonch&eacute; della prima Alfa elettrica. Il progetto avr&agrave; anche motori mild hybrid, secondo lo schema del cambio eDSC 6 marce elettrificato, come gi&agrave; proposto su diversi modelli del Gruppo Stellantis.  Il posizionamento sar&agrave; in quota 4,10 metri di lunghezza, centimetro pi&ugrave; centimetro meno, mentre il passo di 2,56 metri pu&ograve; considerarsi certo. &Egrave; il frutto dell&#39;architettura CMP/e-CMP gi&agrave; applicata a Jeep Avenger, Fiat 600, ma anche la DS 3, marchio che nella famiglia Stellantis condivide con Alfa e Lancia la collocazione nella fascia premium.    Il premium secondo Stellantis e i B-suv  DS 3, Jeep Avenger e Alfa Romeo Milano parlano la lingua comune del premium ma toccando corde molto diverse: attenzione al comfort DS, identit&agrave; del marchio votato all&#39;off-road per Jeep, sportivit&agrave; in casa Alfa. Al di fuori del perimetro Stellantis, quali saranno i modelli avversari del suv Milano?  Quattro modelli soprattutto emergono come rivali sul mercato, a ben vedere ciascuno con specificit&agrave; e differenze sostanziali rispetto al B-Suv Alfa Romeo.&nbsp;  Mini Aceman  Per un&#39;Alfa Milano che verr&agrave; presentata in aprile c&#39;&egrave; una Mini Aceman attesa nella prima met&agrave; dell&#39;anno. Il progetto sar&agrave; esclusivamente elettrico e, sulla base delle anticipazioni del concept, potrebbe essere il B-suv pi&ugrave; direttamente paragonabile al suv Alfa.&nbsp;    Tra i contenuti della Mini Aceman, a bordo ci sar&agrave; un travaso tecnologico con la nuova Cooper elettrica e la nuova Countryman, a partire dall&#39;infotainment Oled su schermo rotondo. Anche il design esterno sar&agrave; in linea con il pi&ugrave; grande Countryman. Alfa Romeo Milano, dalle anticipazioni emerse, sul design potrebbe avere un punto di vantaggio rispetto al progetto Mini. Pi&ugrave; ampio anche il ventaglio di motorizzazioni, affiancando il mild hybrid all&#39;elettrico.  Lexus LBX  Non ha motori elettrici ma esclusivamente full hybrid la Lexus LBX. Suv urbano, nasce dalla base tecnica della Toyota Yaris Cross e propone una maggior cura all&#39;interno. Il motore 1.5 da 136 cavalli &egrave; il cavallo di battaglia Toyota e il design &egrave; (finalmente) convincente per dinamismo espresso.  Pressoch&eacute; identico il passo tra LBX e le dimensioni attese su Alfa Romeo Milano: 2,58 metri per il suv giapponese contro i 2,56 metri dell&#39;italiano.    Volvo EX30  Un altro modello in diretta contrapposizione al Milano sar&agrave; Volvo EX30. Presentato nel 2023, nasce su architettura elettrica nativa e sviluppa un passo di 2,65 metri su 4,23 metri di lunghezza.  &Egrave; molto diverso dal suv Alfa perch&eacute; le potenze in gioco dell&#39;elettrico sono su valori quasi doppi nella proposta d&#39;accesso: 272 cavalli di sistema. Prezzo e profilo premium sono punti di rivalit&agrave; diretta. Manca a Volvo EX30 una motorizzazione termica.    smart #1  Sempre su un&#39;architettura figlia del mondo Geely, al quale appartiene Volvo, nasce la smart #1. Un altro progetto solo elettrico e dalle dimensioni superiori al B-suv Alfa.  &Egrave; soprattutto il passo ampissimo, di 2,72 metri, a fare della #1 una proposta molto compatta per ingombri (4,27 metri sono una misura da berlina di segmento C) ma da segmento superiore per spazio a bordo. Il sistema da 272 cavalli posiziona smart #1 a 45 mila euro sul mercato italiano, 3.600 euro al di sopra della Volvo EX30.  Una fascia di prezzo, quella a partire da 40 mila euro, che potrebbe rappresentare il posizionamento del prezzo d&#39;attacco di Alfa Romeo Milano.   

Il posizionamento nel segmento dei suv urbani avviene da una prospettiva premium. Milano sar&agrave; elettrico e mild hybrid, una buona variet&agrave; di proposte rispetto a chi &egrave; suv solo elettrico

Alfa Romeo Milano, quali sono i B-suv rivali?

        Quello dell'Alfa Romeo &egrave; uno dei loghi pi&ugrave; riconoscibili nel panorama automobilistico, nonch&eacute; uno di quelli con la storia pi&ugrave; lunga. Era infatti il 1910 quando venne utilizzato per la prima volta l'iconico logo di quella che allora si chiamava A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) sulla 24 HP. Da allora, il simbolo della Casa milanese &egrave; stato pi&ugrave; volte modificato, rimanendo per&ograve; sempre fedele al disegno iniziale con la croce rossa e il Biscione. Ma cosa significano questi elementi? Alfa Romeo, si chiama Milano il baby Suv elettrico Cosa significano la croce e il Biscione Il logo di Alfa Romeo &egrave; strettamente legato alla citt&agrave; di Milano. La croce rossa con sfondo bianco, che campeggia nella met&agrave; sinistra del logo dell'Alfa, &egrave; rappresentata sulla bandiera di Milano sin dal 13&deg; secolo, e costituisce ancora oggi lo stemma civico della citt&agrave;. Per quanto riguarda il Biscione, citato anche da Dante nel Purgatorio, la sua origine si perde nel tempo e molte leggende sono nate in merito. Quel che &egrave; certo &egrave; che l'immagine di questo serpente che divora un essere umano viene utilizzata dai Visconti, la famiglia dei signori di Milano, dal 1277, e oggi &egrave; uno dei simboli della citt&agrave;. Com'&egrave; cambiato il logo Alfa Romeo nel tempo La croce rossa e il Biscione sono inscritti in una cornice nera, in cui in origine era presente la scritta ALFA-MILANO, e due nodi sabaudi in onore della famiglia regnante italiana dei Savoia. Dopo l'acquisizione dell'azienda da parte di Nicola Romeo, nel 1915, sul logo venne introdotto il nuovo nome ALFA ROMEO, sempre corredato dalla scritta MILANO nella parte inferiore. Nei decenni a seguire, il marchio della Casa and&ograve; via via semplificandosi, perdendo i nodi sabaudi (con la fine della monarchia e la nascita della Repubblica) e, dagli anni '70, la scritta MILANO. L'attuale versione del logo &egrave; stata introdotta nel 2015, in occasione dei 105 anni del brand e del lancio della nuova Giulia: la grafica &egrave; stata resa ancora pi&ugrave; stilizzata, e sono stati eliminati i colori azzurro e bianco che facevano da sfondo alla croce rossa e al Biscione.        

Dal 1910 Alfa Romeo usa nel suo logo la croce rossa e il Biscione visconteo: ecco il loro significato e la loro storia

Alfa Romeo, cosa significa il logo del Biscione

Gi&agrave; nel 1910, quando nel logo della neonata Alfa compariva Milano, il legame tra la casa di Arese - nata Anomima (riferimento a un tipo di societ&agrave; registrabile) Lombarda Fabbrica Automobili - e la citt&agrave; meneghina &egrave; stato pi&ugrave; che mai esplicito.  Continuer&agrave; a essere Alfa Romeo Milano dopo il 1915 dell&#39;acquisizione da parte dell&#39;ingegnere Nicola Romeo e, cos&igrave;, fino al 1971. Dal logo Alfa Romeo, Milano sparir&agrave; nel 1972.    L&#39;Alfa Romeo Milano del 1986  Ma c&#39;&egrave; un&#39;altra storia, legata a specifici modelli, che vede l&#39;abbinamento Milano ad Alfa Romeo (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato). &Egrave; il 1986 quando l&#39;Alfa Romeo 75 debutta negli Stati Uniti, dov&#39;&egrave; presentata come Alfa Romeo Milano, motorizzata dal sei cilindri Busso da 2.5 litri. Allestimenti Silver, Oro e Platino, ciascuno con il suo bel Quadrifoglio in tinta. Poi, nel 1987, la proposta, esclusiva perch&eacute; in soli 900 esemplari, dell&#39;Alfa Romeo Milano Quadrifoglio Verde. Il motore V6 era diventato un 3 litri e i cavalli, dai 156 del 2.5 litri erano diventati 185.&nbsp;  Se l&#39;Alfa Romeo Milano fu la 75 destinata alle Americhe, ai mercati del nord america, in Europa il 1987 porto l&#39;Alfa Romeo 75 America. Stesso motore V6 3 litri della Milano d&#39;Oltreoceano.  La sportivit&agrave; di quel modello fece breccia negli USA, rappresentando bene il marchio. Sospensione posteriore a ponte De Dion, 210 orari di velocit&agrave; massima uno 0-100 orari da 8&quot;2, erano parte del biglietto da visita. Rispetto alla 75 europea, l&#39;Alfa Romeo Milano nasceva con un serbatoio riposizionato e maggiorato a 70 litri anzich&eacute; 49; ancora, erano diversi i paraurti con una specifica a maggior assorbimento degli urti.  Dell&#39;Alfa Milano se ne contano poco pi&ugrave; di 12.600 esemplari. Di certo non fu all&#39;altezza della nomea costruita dal modello l&#39;Alfa Romeo 164 con la quale il marchio diede seguito nel 1991 all&#39;offerta negli USA.  Verso il B-suv e la &quot;Milano&quot; nella MiTo  Il 2024 porter&agrave; su strada il B-suv elettrico e termico, ancora una volta Alfa Romeo Milano.&nbsp;  Stesso segmento ma nome un po&#39; diverso, per l&#39;Alfa Romeo MiTo. Un progetto nato sulla piattaforma della Grande Punto ed esclusivamente con carrozzeria tre porte, nel nome MiTo riassumeva due citt&agrave;: Milano e Torino.  Il progetto &egrave; rimasto sul mercato tra il 2008 e il 2018, oltre 293 mila esemplari prodotti per quella che va considerata come un&#39;utilitaria anche sportiva. Il motore 1.4 turbo Multiair erogava 170 cavalli nella proposta Quadrifoglio Verde: 7&quot;3 sullo 0-100, 219 orari, fu sulla scena tra il 2009 e il 2018, rimpiazzando al Turbo 1.4 155 cavalli.&nbsp;    Segmento B convenzionale per forme, sul progetto Grande Punto inseriva alcune soluzioni elettroniche come il selettore DNA.  Per una MiTo che il riferimento a Milano lo ha proposto in condivisione con Torino, c&#39;&egrave; un altro modello-simbolo del marchio che si lega alla citt&agrave; lombarda.&nbsp;  Milano in un quartiere: Alfa Romeo Brera  Ne rappresenta un quartiere ed &egrave; ritenuta, al di l&agrave; delle valutazioni relative alle prestazioni, una delle coup&eacute; moderne pi&ugrave; belle mai disegnate. L&#39;Alfa Romeo Brera omaggia il quartiere &quot;artistico&quot; e ritrovo degli intellettuali a met&agrave; Novecento.  La coup&eacute; disegnata da Giugiaro, prodotta in oltre 21.700 esemplari, stup&igrave; il mondo nella proposta concept, pensata per una motorizzazione Maserati V8. La realt&agrave; fu un&#39;altra: un&#39;architettura realizzata da GM, un po&#39; troppo pesante e con motori che fino all&#39;uscita del 1750 tbi non riuscirono a costruire appieno quel profilo da GT che il modello poteva ben interpretare.    Motori come il 2.2 aspirato e il V6 3.2 di progettazione GM (il V6 aveva comunque una testa Alfa Romeo) patirono il peso dell&#39;auto. Al diesel 2.4 di casa Fiat (200 e 210 cv) si sostitu&igrave; il 2.0 JTDM 170 cv. La Brera 1750 tbi resta il punto pi&ugrave; alto e godibile di quella proposta, nonch&eacute; l&#39;unico motore benzina &quot;italiano&quot; proposto sulla Brera. 

In attesa del B-suv che arriver&agrave; nel 2024, Alfa Romeo in una sola occasione ha scelto il nome Milano per un suo modello. In due occasioni vi ha fatto riferimento indiretto. Poi, il logo tra il 1910 e il 1971

Alfa Romeo, quando Milano &egrave; stata un modello e presenza nel logo

Altro che Brennero, come sostenevano i soliti bene informati sui social che si dicevano certi che avrebbe avuto il nome di un passo alpino. Invece no: la nuova &ldquo;piccola&rdquo; Alfa Romeo, l&rsquo;attesissimo Suv di taglia compatta che debutter&agrave; nel 2024 si chiamer&agrave; Milano. E sar&agrave; la prima Alfa a propulsione completamente elettrica. Lo ha annunciato ufficialmente l&rsquo;amministratore delegato di Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato. &quot;Il nome che abbiamo scelto &egrave; un omaggio alla citt&agrave; in cui &egrave; nata nel 1910 l&rsquo;Alfa Romeo&quot;, ha spiegato Imparato.   Perch&eacute; non si chiama Brennero  Come ricorderete, nei mesi scorsi si era ipotizzato per la piccola Alfa ancora il nome di un passo alpino. Come Stelvio e come Tonale, gli ultimi due SUV lanciati da Alfa. Invece Alfa Romeo ha deciso diversamente. Milano &egrave; la citt&agrave; di Alfa Romeo, la sua sede storica e anche la sede del museo che raccoglie la tradizione del biscione. Ma aver scelto il nome della citt&agrave; e non quello di un passo alpino &egrave; anche un chiaro indizio del fatto che questa piccola Alfa &egrave; pensata per un utilizzo squisitamente urbano. Come anche la propulsione elettrica fa intendere.  Alfa Romeo Milano, le caratteristiche    L&rsquo;Alfa Romeo Milano sar&agrave; un Suv-crossover di taglia piccola, lungo circa 4,10 metri e sar&agrave; basato sulla piattaforma CMP della Jeep Avenger e della Fiat 600e, gli ultimi due crossover lanciati dal gruppo Stellantis. Il paradosso &egrave; che pur chiamandosi &ldquo;Milano&rdquo;, la nuova piccola Alfa sar&agrave; la prima auto del biscione ad essere costruita non in Italia ma all&rsquo;estero: nella fabbrica polacca di Tichy, nella stessa catena di montaggio nascono le sue cugine Jeep e Fiat. Una scelta dovuta al fatto che in un grande gruppo automobilistico come Stellantis che possiede numerosi marchi, le auto con piattaforma comune devono ovviamente venire prodotte nella medesima fabbrica per motivi di costi e di logica produttiva. Non pensate per&ograve; a questa scelta come ad una fuga di Alfa Romeo dall&rsquo;Italia, perch&eacute; le future vetture di taglia grande del biscione, quelle che sostituiranno le attuali Giulia e Stelvio, dovrebbero nei piani essere ancora costruite a Cassino.  Tutte le avversarie della Milano  L&rsquo;Alfa Milano entrer&agrave;, nel combattuto mondo dei Suv compatti segmento B e dovr&agrave; scontrarsi non soltanto con le altre auto del gruppo Stellantis, Jeep Avenger in primis, ma anche contro new entry come Smart #1 e Volvo EX30, tutte vetture dalla personalit&agrave; molto forte. Per spiccare fra le rivali e distinguersi dalle cugine con la stessa piattaforma, l&rsquo;Alfa Romeo punter&agrave; su un design molto personale. Tipicamente Alfa. Con il grande scudetto sul muso rammodernato nelle linee e nelle forme. Non sar&agrave; quello della Milano un design di rottura completa col passato Alfa, ma comunque un forte passo avanti. Pi&ugrave; di quello rappresentato dalla Tonale perch&eacute; la Milano sar&agrave; la prima Alfa interamente firmata nell&rsquo;estetica dal capo dello stile, lo spagnolo Mesonero (ex Seat e Cupra) approdato all&rsquo;Alfa un paio di anni fa e famoso per il suo design con linee tese.  La Milano &egrave; la prima Alfa Romeo Elettrica  Dal punto di vista tecnico, la Milano sar&agrave; la prima Alfa completamente elettrica. Avr&agrave; batteria nel pianale e il motore in posizione anteriore, lo stesso impiegato da Peugeot 208 e Jeep Avenger, da circa 156 cv, forse nel caso Alfa leggermente potenziato per collocare la Milano al top in fatto di performance. La batteria sar&agrave; da circa 55 kWh. Per un&rsquo;autonomia che dovrebbe essere dell&rsquo;ordine dei 400 km, molti di pi&ugrave; se in ambito cittadino.   Ma la Milano non sar&agrave; soltanto elettrica: verr&agrave; affiancata anche da una versione con propulsione ibrida 48v: ovvero un motore termico rafforzato da un motorino elettrico da circa 20 cv integrato nel cambio che render&agrave; la Milano (come anche la Tonale) una via di mezzo fra un mild hybrid e un full hybrid e consentir&agrave; di muoversi per alcuni km in solo elettrico.   L&rsquo;Alfa Milano verr&agrave; mostrata ufficialmente nelle sue forme definitive ad aprile&nbsp;in uno speciale colore di lancio rosso molto particolare e sar&agrave; ordinabile a partire da giugno per essere consegnata poi ai primi clienti nel settembre 2023. I prezzi sono ancora da stabilire, ma guardando ai prezzi delle auto &ldquo;cugine&rdquo; si pu&ograve; desumere che la versione elettrica potrebbe attestarsi intorno o poco sotto ai 40mila euro mentre l&rsquo;ibrida coster&agrave; decisamente meno.  

Il Biscione ha svelato il nome della vettura che verr&agrave; presentata nella primavera 2024. Non si chiama Brennero, come ipotizzato, e arriver&agrave; prima la versione elettrica, poi quella ibrida

Alfa Romeo, si chiama Milano il baby Suv elettrico

Il nome &egrave; ufficiale, si chiamer&agrave; Alfa Romeo Brennero la nuova B-Suv del Biscione, erede di MiTo e Giulietta, e parente di Jeep Avenger e Fiat 600, tutte e tre le vetture saranno assemblate sulla stessa linea in Polonia a Tichy. Sar&agrave; la prima auto anche elettrica del Marchio.  Alfa Romeo con un video sui suoi canali social ha ufficializzato, non direttamente ma fornendo chiari indizi il nome del Sport Urban Vehicle.  Alfa Romeo, caccia al nome  Anticipando con la frase &quot;Forse in fondo lo abbiamo sempre saputo&quot; il filmato dove appaiono su uno sfondo dominato dal camouflage del nuovo modello, una serie di coordinate, che non sono altro che quelle del Balocco Proving Ground, del Passo dello Stelvio, del Museo Storico Alfa Romeo di Arese e infine del Passo del Brennero con le coordinate 47&deg;00&#39;06&quot;N 11&deg;30&#39;21&quot;E. Non ci si pu&ograve; sbagliare.   Maybe we&rsquo;ve known it all along.#AlfaRomeo pic.twitter.com/dE10xGYXwO &mdash; Alfa Romeo (@alfa_romeo) December 6, 2023    Alfa Romeo Brennero sar&agrave; lungo circa 4,2 metri (Fiat 600 &egrave; 4,17) assemblato sulla piattaforma STLA Small di Stellantis Le versioni termiche saranno mosse dai 3 cilindri di 1.2 litri da 100 e da 136 cavalli dotato di sistema mild hybrid 48V, con un boost elettrico di 29 cv per ridurre le emissioni e i consumi.  La versione elettrica prevedibilmente sar&agrave; mossa dal noto un propulsore da 156 cavalli e di una batteria dalla capacit&agrave; di 54 kWh, per una autonomia di circa 400 km nel ciclo WLTP.  Brennero, che avr&agrave; un prezzo di partenza di circa 25.000 euro &egrave; attesa a offrire, grazie a un settaggio specifico di sospensioni e sterzo, un comportamento dinamico in linea con il retaggio di Alfa Romeo.  Potrebbe interessarti: Cassino si prepara per Alfa Romeo Giulia e Stelvio elettriche&nbsp; 

La Casa del Biscione ufficializza, seppur indirettamente, il nome del suo primo modello anche elettrico

Alfa Romeo, il nome del B-Suv sar&agrave; Brennero

        Lo stabilimento di Cassino si ferma per quaranta giorni, fino all&rsquo;8 gennaio 2024. Uno dei siti pi&ugrave; avanzati di Stellantis &egrave; oggetto della preparazione della nuova linea che sar&agrave; dedicata alle elettriche realizzate sulla piattaforma BEV STLA Large. Ovvero Maserati Grecale Folgore, dal primo trimestre del prossimo anno, ma soprattutto le eredi a batteria di Giulia e Stelvio. Le linee per la nuova architettura rappresentano un passo definitivo, tanto che i prototipi delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio elettriche sono stati mostrati ai sindacati in anteprima presso il Centro stile Alfa Romeo di Mirafiori. Nuove Stelvio e Giulia: i sindacati le hanno viste in anteprima Come hanno confermato Rocco Palombella e Gianluca Ficco, segretario generale e segretario nazionale della Uilm: &ldquo;Abbiamo avuto l&rsquo;opportunit&agrave; di vedere in anteprima i modelli di Melfi nonch&eacute; i due modelli Alfa full electric eredi di Giulia e di Stelvio che saranno prodotti nello stabilimento di Cassino sulla piattaforma large, ma confidiamo che nello stabilimento laziale potranno esserci ulteriori assegnazioni con altri Marchi&rdquo;. L&rsquo;esordio delle nuove generazioni di berlina e Suv a zero emissioni del Biscione dovrebbe essere nel 2025 e nel 2026. Potrebbe interessarti: prova di Alfa Romeo Stelvio 2023, l'ultimo highlander        

La piattaform STLA Large sar&agrave; la base: prima toccher&agrave; a Maserati Grecale Folgore e poi alla coppia del Biscione

Cassino si prepara per Alfa Romeo Giulia e Stelvio elettriche

La Pantera e il Biscione sempre insieme, Alfa Romeo Tonale diventa una Volante per la Polizia. Il Suv medio del Marchio veste la mitica livrea bianco-azzurra, utilizzato dalle Questure per il controllo del territorio.  Il primo esemplare &egrave; simbolicamente consegnato alla Polizia di Stato a Torino, presso il Centro Stile Alfa Romeo. Presenti il Ministro dell&rsquo;Interno, Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, l&rsquo;Amministratore Delegato Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato e il Managing Director di Stellantis Italia, Santo Ficili.    Tonale, le caratteristiche della &quot;Pantera&quot;  La Tonale della Stradale &egrave; nella versione con il 1.5 turbo benzina mild hybrid da 163 cavalli (leggi qui la nostra prova su strada), con cambio automatico a 7 rapporti, protezione balistica e antisfondamento ed equipaggiata con il tecnologico sistema &ldquo;Mercurio Extended&rdquo;, usato per velocizzare i controlli durante gli interventi operativi, sar&agrave; distribuita agli Uffici prevenzione generale e soccorso pubblico di tutte le Questure e ai principali commissariati di Polizia da dicembre fino al primo semestre 2024 in 850 esemplari.&nbsp;  Alfa Romeo e Polizia, la storia continua&nbsp;  Oltre settanta anni di stretta collaborazione, per la precisione dal 1952 con la 1900 Super TI speciale e proseguito nei Sessanta e Settanta con le iconiche Giulietta 1300 e Giulia super 1600, sino ad arrivare alle Volanti bianco-azzurre approdate sulle strade italiane ad inizio ann &#39;80&nbsp;con la 33 poi sostituite, nel tempo, dalle 155, 159 e Giulia. Adesso tocca alla sport utility.   

Consegnato il primo esemplare del Suv del Biscione alla Polizia di Stato: ecco quante saranno e le loro caratteristiche

Alfa Romeo Tonale &egrave; la nuova Pantera della Polizia

        Buon compleanno Autodelta! Il Marchio sportivo italiano, che per un ventennio ha accompagnato Alfa Romeo nelle sue avventure in pista, compie 60 anni. Un traguardo che Stellantis Heritage ha deciso di celebrare a Milano AutoClassica esponendo due modelli che hanno fatto la storia sportiva del brand del Biscione: la Giulia TZ del 1963 e la Alfasud Sprint 6C dell&rsquo;83.  Giulia e Alfasud, le due Autodelta a MIlano La Giulia TZ &egrave; proprio il primo modello a essere contraddistinto dal marchio Autodelta, fondato in quel 1963 dagli ingegneri Carlo Chiti e Lodovico Chizzola. All&rsquo;epoca, Autodelta aveva sede a Udine, prima di spostarsi a Milano nel &rsquo;65, pur mantenendo un certo livello di indipendenza dalla Casa madre. Giuseppe Luraghi, allora presidente dell&rsquo;Alfa Romeo, affid&ograve; a Chiti e Chizzola il ritorno del Biscione delle corse. Fu una scommessa vincente: la Giulia TZ all&rsquo;esordio si piazz&ograve; nei primi quattro posti nella Coppa Fisa del 1963 a Monza. Per poi raccogliere vittorie una lunga serie di vittorie in competizioni nazionali e internazionali come il Tour de Corse, la Targa Florio e altre ancora. Il nome TZ derivava dalla struttura tubolare del telaio (la sigla stava appunto per Tubolare Zagato) mentre sotto al cofano trovava posto un motore 1.570 a quattro cilindri bialbero in alluminio. La seconda Alfa Romeo Autodelta esposta a Milano AutoClassica da Stellantis Heritage &egrave; nata esattamente vent&rsquo;anni dopo la Giulia TZ: l&rsquo;Alfasud Sprint 6C del 1983. Progettata da Carlo Chiti, avrebbe dovuto essere omologata per il Mondiale Rally FIA nel Gruppo B, ma alla fine il progetto venne accantonato per concentrarsi sulle gare su pista, cos&igrave; di questa Alfasud Sprint 6C rimasero solo due esemplari a livello prototipale. Riconoscibile sin da subito grazie alle carreggiate allargate e alla configurazione a due soli posti, la Sprint 6C era equipaggiata con un motore V6 da 2,5 litri, lo stesso della GTV6, che erogava 158 cavalli. Grazie anche al peso inferiore alla tonnellata, l&rsquo;auto era in grado di esibire prestazioni di primo piano, tra cui una velocit&agrave; di punta di 215 km/h. Prestazioni che per&ograve; non pot&egrave; mai dimostrare, vista la decisione dei vertici di interrompere il progetto. Fiat Multipla 6x6, la one-off celebra i 25 anni della monovolume       

Il reparto sportivo di Alfa Romeo spegne 60 candeline e celebra il proprio compleanno esponendo due modelli iconici a MIlano AutoClassica

Autodelta celebra i suoi 60 anni a Milano AutoClassica

        Tre modelli, tre colori, una serie speciale di portata globale. Alfa Romeo lancia le versioni Tributo Italiano del Tonale, dello Stelvio e della Giulia. Differenti per le proposte di motorizzazione, sono accomunati dalla dotazione di serie e dall'offerta finanziaria Alfa Top Lease. A fronte di un anticipo variabile tra i 10.900 euro (Tonale mild hybrid) e 13.200 euro (Stelvio 2.2 diesel), &egrave; possibile guidare in leasing per 36 mesi uno dei tre modelli, con un canone mensile a partire da 350 euro su Tonale e 450 euro su Stelvio e Giulia. Al termine del periodo di noleggio &egrave; possibile restituire l'auto, riscattarla pagando la maxirata, scegliere un'altra Alfa Romeo. I prezzi di listino, in promozione, sono di 46.710 euro per Tonale 1.5 mild hybrid 160 cavalli, 56.308 euro su Giulia 2.2 diesel 210 cavalli Q4, 61.676 euro per lo Stelvio 2.2 210 cv Q4. Speciali nella dotazione e nei colori Cosa caratterizza le versioni Tributo Italiano? Anzitutto la colorazione, con le tinte Verde Montreal, Bianco Alfa, Rosso Alfa le uniche disponibili. L'abbinamento &egrave; al tetto nero e alla cornice del trilobo nera su Giulia e Stelvio, in Dark Miron sul Tonale.&nbsp; I dettagli dell'italianit&agrave; si trovano nel Tricolore applicato alle calotte degli specchietti e, a bordo, cucito sui poggiatesta dei sedili in pelle, insieme al logo Alfa Romeo (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) e al lettering Tributo Italiano. Sedili che sfoggiano una finitura in pelle traforata, cuciture e inserti rossi, oltre alla funzionalit&agrave; e al comfort del sistema di ventilazione e riscaldamento. Anche il sedile &egrave; riscaldabile e integra le palette del cambio (automatico 8 marce su Stelvio e Giulia, doppia frizione su Tonale Hybrid). La dotazione di serie della versione speciale comprende i fari adattivi Matrix led, le pinze freno Brembo verniciate di rosso e cerchi in lega proposti in tre misure differenti, a seconda del modello. Diciannove pollici su Giulia, 20" su Tonale, 21" su Stelvio. Inserti in tinta sui suv Altro elemento distintivo, particolarmente visibile sui due suv, &egrave; il bodykit in tinta carrozzeria. Gli archi passaruota e gli inserti sottoporta e sui paraurti sono nella colorazione della carrozzeria. Specifico dei suv &egrave; il portellone ad apertura automatizzata, mentre l'assetto controllato elettronicamente accomuna Stelvio, Tonale e Giulia.&nbsp;  Sul Tonale Tributo Italiano, la fascia in plancia ha un aspetto carbon look della fascia superiore, con illuminazione d'ambiente. Le motorizzazioni con cui sar&agrave; disponibile la serie speciale sono il 2 litri turbo benzina 280 cavalli su Stelvio e Giulia, Q4 come il 2.2 diesel 210 cavalli. Non manca l'opzione del diesel 160 cavalli trazione posteriore. Il Tonale Tributo Italiano &egrave; mild hybrid 1.5 160 cavalli o, ordinabile, in versione ibrida plug-in 280 cavalli.       

La serie speciale interessa l'intera gamma Alfa Romeo ed &egrave; proposta con un'ampia offerta di motorizzazioni. Dotazione di serie e scelte di stile caratterizzano il Tributo Italiano

Alfa Romeo Tonale Tributo Italiano, orgoglio tricolore con Stelvio e Giulia

        Tra poche settimane Alfa Romeo annuncer&agrave; il nome del Suv compatto - sar&agrave; Milano? Junior? - il primo modello della storia del Biscione che avr&agrave; anche una motorizzazione al 100% elettrica. Un passo storico, con la vettura che entrer&agrave; in produzione a inizio 2024, prima Alfa della nuova epoca assemblata fuori dall&rsquo;Italia, a Tichy in Polonia assieme a Fiat 600 e Jeep Avenger. Potrebbe interessarti:&nbsp; "La 33 Stradale avr&agrave; un seguito. E il B-Suv..."&nbsp; Il quarto modello della gamma dopo Tonale, Stelvio e Giulia, sar&agrave; lungo 4,2 metri, con alta probabilit&agrave; riproponendo i powertrain prospettati per le &ldquo;cugine&rdquo;. Ovvero l&rsquo;elettrico a trazione e motore anteriori con potenza 156 cavalli, batteria da 54 kWh e autonomia di circa 400 km e il mild hybrid benzina col 1.2 3 cilindri e una potenza di 136 cavalli. Una piccola Alfa a doppio motore Dovrebbe presentare assetto, sospensioni e sterzo ottimizzati per maggiori precisione e piacere di guida. Ma proprio come anticipato da Jeep Avenger 4x4 concept potrebbe presentare una top di gamma. Un Suv compatto Alfa Romeo a trazione integrale completamente elettrica, una soluzione dual motor, con una potenza di sistema di oltre 200 cavalli e prestazioni sportiveggianti. Per dare lustro a quella che si prospetta a prossima bestseller del Marchio. Potrebbe interessarti: il V6 Alfa Romeo sopravviver&agrave; oltre il 2025       

Una versione elettrica a trazione integrale, prospettata anche per Jeep Avenger, potrebbe essere la top di gamma

Alfa Romeo, il B-Suv sarà anche dual motor?

Castagna Vittoria &egrave; un modo per riallacciare una storia interrotta nel 1954, nata a Milano nel 1849 e scritta a colpi di realizzazioni artigianali. Maestri carrozzieri, &quot;coachbuilder&quot; per dirla all&#39;inglese.  Andr&agrave; all&#39;asta, curata da Car &amp; Classics, tra il 15 e il 22 novembre prossimo la Castagna Vittoria. Un progetto nato partendo da un&#39;Alfa Romeo 75 e con il glorioso motore V6 3 litri Busso sotto al cofano: 255 cavalli la potenza dichiarata al tempo.&nbsp;Nelle giornate di Auto Classica, a Milano, dal 17 al 19 novembre, sar&agrave; protagonista nello stand dello specialista in vendite di auto storiche.    La carrozzeria &egrave; un&#39;opera d&#39;arte  Presentata al Salone di Ginevra del 1995, la Vittoria &egrave; la prima realizzazione Castagna dell&#39;epoca moderna, quella successiva al fallimento intervenuto nel 1954 e riportata in vita dagli investimenti di Acampora e Petra.  L&#39;originalit&agrave; del design &egrave; assoluta, scritta dalle forme del frontale, con il trilobo Alfa Romeo interpretato in una V che si raccorda alle nervature sul cofano e abbracciano i montanti anteriori.&nbsp;  La particolarit&agrave; della realizzazione &egrave; nella carrozzeria con pannelli in alluminio battuti a mano. Alle linee tese del frontale si sostituiscono volumi pi&ugrave; ampi tra tetto e lunotto, a chiudere in una sorta di mantello in coda. Il taglio a coda tronca &egrave; una firma stilistica e tema tecnico scelto per migliorare l&#39;aerodinamica.&nbsp;  Se sotto la carrozzeria c&#39;&egrave; la meccanica dell&#39;Alfa Romeo 75, a bordo spiccano le lavorazioni in legno, con inserti in plancia e abbinati ai rivestimenti in pelle color verde scuro e le parti in Alcantara, sui pannelli delle portiere, sul tunnel e in plancia.    Il valore atteso all&#39;asta  Quanto pu&ograve; valere una Castagna Vittoria con 2.500 km all&#39;attivo come l&#39;esemplare in vendita? Le stime di Car &amp; Classic posizionano l&#39;Alfa tra i 145 e i 155 mila euro al cambio attuale. 

Il valore dell&#39;esemplare realizzato su base Alfa Romeo 75 V6 ha un valore ben oltre i 100 mila euro. Ecco quali sono le caratteristiche chiave del progetto di rinascita per la Carrozzeria Castagna

Castagna Vittoria all&#39;asta: l&#39;esemplare unico sar&agrave; a Milano AutoClassica

        Il clima intorno ad Alfa Romeo &egrave; sempre elettrico, di nome e di fatto. Il futuro del Biscione sar&agrave; solo a batterie dal 2027, con una preponderanza di Suv, grandi, medi, compatti e piccoli, la nuova Giulia, un potenziale ammiraglia, forse la Duetto. Ma la storia non finisce qui, Alejandro Mesonero-Romanos, capo del Centro Stile Alfa Romeo, ha lanciato il sasso nello stagno. Una monovolume, MPV, van o furgone, chiamatelo come pi&ugrave; vi aggrada non &egrave; fuori dai radar del Costruttore. Parlando delle forme del furgone di Alfa Romeo negli anni Cinquanta, il Romeo (proprio cos&igrave;) il capo del design del Marchio ha detto ad Autocar: &ldquo;Era bellissimo. A proposito, non bisognerebbe sorprendersi se un giorno tornasse&rdquo;. Non sarebbe una sorpresa, perch&eacute;, anche se incosapevolmente, Alfa Romeo ha creato il primo monovolume della storia, come leggerete nella prossima pagina. Una lounge col Cuore Sportivo? La piattaforma Stellantis Large si presterebbe all&rsquo;opera di una monovolume elettrica del Biscione. La carrozzeria sta tornando di moda su mercati importanti come USA e Cina. Il concetto di lounge viaggiante, ovviamente a batteria, capace di ospitare con grande modularit&agrave; pi&ugrave; device della media, stuzzica la clientela e ovviamente anche i Costruttori. I multispazio sono rari, ma presenti con personalit&agrave; nella storia Alfa Romeo, seppur con una maggioranza di veicoli commerciali. Vediamo i pi&ugrave; famosi. &nbsp;Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate &nbsp; A.L.F.A. 40/60 HP Aerodinamica La prima monovolume della storia &egrave; stata Alfa, non ancora ai tempi Alfa Romeo. Pezzo unico, chiamato Siluro Ricotti, perch&eacute; nel 1914 il nobile milanese Marco Ricotti commission&ograve; alla Carrozzeria Castagna un modello aerodinamico per migliorare le gi&agrave; ottime prestazioni della 40/60 HP.  Una monovolume da corsa, da 139 km/h all&rsquo;epoca, realizzata in un solo esemplare, andato perso e poi replicato negli anni Settanta. &Egrave; un vanto del Museo Storico di Arese. &nbsp;Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate &nbsp; Alfa Romeo Romeo Van commerciale del Biscione. Nome del progetto B10, conosciuto come Autotutto e prodotto dal 1954 al 1967 a Pomigliano d&rsquo;Arco in 22 esemplari. Piuttosto avanzato per l&rsquo;epoca. Grazie alla trazione anteriore, che permetteva di abbassare il livello del piano di carico.  Mosso prima con un benzina 1290 cm3 da 35 cavalli e capace di sfiorare i 100 km/h e poi anche con un Diesel a due tempi di 1.2 sovralimentato con un compressore volumetrico, capace di 30 cavalli. Realizzato in tre serie, le ultime due con cambio manuale ZF a quattro marce. &nbsp;Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate &nbsp; Alfa Romeo A12 e F12 In produzione dal 1977 al 1983, sempre prevalentemente a Pomigliano d&rsquo;Arco. &ldquo;A&rdquo; sta per autocarro, con vano aperto, &ldquo;F&rdquo; per furgone, con vano chiuso. In serie minore furono realizzati anche A11 e F11, pi&ugrave; compatti. Lunghi 4,49 metri, erano spinti dal quattro cilindri 1.3 della Giulia depotenziato a 52 cavalli, capace di 112 km/h.  Il motore Diesel era il 1.8 litri Perkins da 50 cavalli, meno brillante (95 km/h). Il cambio era lo ZF manuale a quattro marce, la razione anteriore. Nel 1980 fu realizzato anche un prototipo di F12 a trazione elettrica, da 65 km/h e 110 km di autonomia. &nbsp;Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate &nbsp; Alfa Romeo AR6 e AR8 Nato dalla Sofim, nel 1978 arriv&ograve; l&rsquo;AR8 gemello dell&rsquo;veco DailyI, dotato di un 2.4 litri Diesel da 72 avalli.  Poi rinnovato nel 1975 con un Turbodiesel da 95 cavalli e anche con la versione a trazione integrale.  La sinergia continu&ograve; con un altro bestseller torinese, l&rsquo;immortale Fiat Ducato. Era il 1985, tempo per l&rsquo;AR6, con un 2.5 litri da 75 cavalli, rimasto in produzione fino al 1990. &nbsp;Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

Il Marchio del Biscione ha un primato anche in questa categoria, che torna di attualit&agrave;. Ecco le Alfa MPV pi&ugrave; celebri.

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