Il Biscione ha svelato il nome della vettura che verrà presentata nella primavera 2024. Non si chiama Brennero, come ipotizzato, e arriverà prima la versione elettrica, poi quella ibrida
14.12.2023 16:01
Altro che Brennero, come sostenevano i soliti bene informati sui social che si dicevano certi che avrebbe avuto il nome di un passo alpino. Invece no: la nuova “piccola” Alfa Romeo, l’attesissimo Suv di taglia compatta che debutterà nel 2024 si chiamerà Milano. E sarà la prima Alfa a propulsione completamente elettrica. Lo ha annunciato ufficialmente l’amministratore delegato di Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato. "Il nome che abbiamo scelto è un omaggio alla città in cui è nata nel 1910 l’Alfa Romeo", ha spiegato Imparato.
Come ricorderete, nei mesi scorsi si era ipotizzato per la piccola Alfa ancora il nome di un passo alpino. Come Stelvio e come Tonale, gli ultimi due SUV lanciati da Alfa. Invece Alfa Romeo ha deciso diversamente. Milano è la città di Alfa Romeo, la sua sede storica e anche la sede del museo che raccoglie la tradizione del biscione. Ma aver scelto il nome della città e non quello di un passo alpino è anche un chiaro indizio del fatto che questa piccola Alfa è pensata per un utilizzo squisitamente urbano. Come anche la propulsione elettrica fa intendere.
L’Alfa Romeo Milano sarà un Suv-crossover di taglia piccola, lungo circa 4,10 metri e sarà basato sulla piattaforma CMP della Jeep Avenger e della Fiat 600e, gli ultimi due crossover lanciati dal gruppo Stellantis. Il paradosso è che pur chiamandosi “Milano”, la nuova piccola Alfa sarà la prima auto del biscione ad essere costruita non in Italia ma all’estero: nella fabbrica polacca di Tichy, nella stessa catena di montaggio nascono le sue cugine Jeep e Fiat. Una scelta dovuta al fatto che in un grande gruppo automobilistico come Stellantis che possiede numerosi marchi, le auto con piattaforma comune devono ovviamente venire prodotte nella medesima fabbrica per motivi di costi e di logica produttiva. Non pensate però a questa scelta come ad una fuga di Alfa Romeo dall’Italia, perché le future vetture di taglia grande del biscione, quelle che sostituiranno le attuali Giulia e Stelvio, dovrebbero nei piani essere ancora costruite a Cassino.
L’Alfa Milano entrerà, nel combattuto mondo dei Suv compatti segmento B e dovrà scontrarsi non soltanto con le altre auto del gruppo Stellantis, Jeep Avenger in primis, ma anche contro new entry come Smart #1 e Volvo EX30, tutte vetture dalla personalità molto forte. Per spiccare fra le rivali e distinguersi dalle cugine con la stessa piattaforma, l’Alfa Romeo punterà su un design molto personale. Tipicamente Alfa. Con il grande scudetto sul muso rammodernato nelle linee e nelle forme. Non sarà quello della Milano un design di rottura completa col passato Alfa, ma comunque un forte passo avanti. Più di quello rappresentato dalla Tonale perché la Milano sarà la prima Alfa interamente firmata nell’estetica dal capo dello stile, lo spagnolo Mesonero (ex Seat e Cupra) approdato all’Alfa un paio di anni fa e famoso per il suo design con linee tese.
Dal punto di vista tecnico, la Milano sarà la prima Alfa completamente elettrica. Avrà batteria nel pianale e il motore in posizione anteriore, lo stesso impiegato da Peugeot 208 e Jeep Avenger, da circa 156 cv, forse nel caso Alfa leggermente potenziato per collocare la Milano al top in fatto di performance. La batteria sarà da circa 55 kWh. Per un’autonomia che dovrebbe essere dell’ordine dei 400 km, molti di più se in ambito cittadino.
Ma la Milano non sarà soltanto elettrica: verrà affiancata anche da una versione con propulsione ibrida 48v: ovvero un motore termico rafforzato da un motorino elettrico da circa 20 cv integrato nel cambio che renderà la Milano (come anche la Tonale) una via di mezzo fra un mild hybrid e un full hybrid e consentirà di muoversi per alcuni km in solo elettrico.
L’Alfa Milano verrà mostrata ufficialmente nelle sue forme definitive ad aprile in uno speciale colore di lancio rosso molto particolare e sarà ordinabile a partire da giugno per essere consegnata poi ai primi clienti nel settembre 2023. I prezzi sono ancora da stabilire, ma guardando ai prezzi delle auto “cugine” si può desumere che la versione elettrica potrebbe attestarsi intorno o poco sotto ai 40mila euro mentre l’ibrida costerà decisamente meno.
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