        Tra le novit&agrave; pi&ugrave; interessanti che si annunciano alla ribalta nei prossimi mesi, Volvo Embla &egrave; un progetto a lungo coltivato, introdotto da anticipazioni sul design e la tecnologia. Si tratta dell'erede del grande suv XC90, Embla segna il passaggio alla nuova strategia di battezzare i modelli del marchio con un nome proprio piuttosto che con sigle "impersonali".  Un modello "definito dal software" Al di l&agrave; del gi&agrave; noto, un nome che non ha ancora i crismi dell'ufficialit&agrave; ma, vista la registrazione presso di enti di tutela della propriet&agrave; intellettuale, una solida opportunit&agrave; che tale sia, c'&egrave; altro. Il progetto elettrico che sar&agrave; il nuovo suv Volvo&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;nasce su un'architettura evoluta dalla precedente SPA modulare, &egrave; ottimizzata per accogliere il powertrain elettrico e consentir&agrave; nuove soluzioni di configurazione dello spazio interno.Soprattutto, per&ograve;, con Embla si apre una nuova fase sul fronte tecnologico. &nbsp; &Egrave; un progetto software defined, ovvero, nel quale l'architettura software, la sua scalabilit&agrave; e possibilit&agrave; di aggiornamento continuo rappresentano il dato centrale. Non pi&ugrave; vincoli hardware, di componentistica, a dettare l'obsolescenza bens&igrave; un veicolo sempre aggiornato alle pi&ugrave; recenti soluzioni hi-tech.&nbsp; Adas, Embla introduce il futuro Insieme all'architettura elettronica, al cuore dell'infotainment firmato Google, c'&egrave; un ulteriore campo di evoluzione profonda. Il prossimo 21 settembre verranno introdotti i contenuti di Adas inediti. Sappiamo gi&agrave; come Volvo abbia sviluppato il Lidar non solo per garantirsi un sensore altamente affidabile in un'ottica futura di Livello 3 di assistenza ammesso sul mercato. Il Lidar consentir&agrave; anche di attuare funzioni di Livello 2,5 in modo pi&ugrave; preciso. Assistenza alla guida che rester&agrave; con l'obbligo di tenere le mani sul volante e sorvegliare quanto accade intorno all'auto. Come Volvo sfrutter&agrave; il Lidar e gli altri sensori per rendere l'assistenza al volante del suv Embla superiore verr&agrave; rappresentato tra pochi giorni. Nel corso dell'ultimo trimestre del 2022, invece, &egrave; atteso il debutto dell'erede della XC90. Novit&agrave; Adas che saranno di serie e, a seguire, destinate anche ad altri modelli Volvo con il progressivo rinnovamento della gamma.       

Il sensore pi&ugrave; evoluto &egrave; tra i contenuti attesi sul suv erede di Volvo XC90 e le funzionalit&agrave; Adas di serie introdurranno il debutto di un modello in arrivo entro fine anno

Nuova Volvo Embla, in arrivo gli Adas potenziati dal Lidar

&quot;C&quot; come coup&eacute;, perch&eacute; &egrave; la versione a coda bassa della sorella crossover, Recharge perch&eacute; &egrave; quella 100% elettrica. Abbiamo provato la Volvo C40 Recharge in versione da 231 cavalli, a motore singolo, che va a completare la&nbsp;gamma, affiancando quella a doppio motore e 408 cv, gi&agrave; presente in listino.  Come &egrave; fatta  Gli interni, sobri e di qualit&agrave; in piena filosofia Volvo, garantiscono ottima abitabilit&agrave;, penalizzata solo in parte dal tetto spiovente che rende l&rsquo;accesso un po&rsquo; meno agile ai sedili posteriori. Al&nbsp;centro della plancia, c&rsquo;&egrave; il display dell&rsquo;infotelematica, a sviluppo verticale, basato su Android e&nbsp;aggionrabile OTA. Gli assistenti alla guidioa sono ai vertici della categoria.  Come va su strada  Una volta a bordo, salta all&rsquo;occhio la mancanza del pulsante start. Per pratire basta azionare la leva del cambio e la vettura &egrave; prona per l&#39;uso. In marcia si apprezza l&rsquo;ottimo livello do comfort, grazie alla taratura delle sospensioni che assorbono le asperit&agrave; del terreno senza cedere al rollio. Per conoscere tutti i dettagli, non resta che guardare la prova completa a cura di Arturo Rizzoli. 

Ecco come va su strada l&#39;elettrica svedese, nella versione a singolo motore

Volvo C40 Recharge, comfort alla spina

All&rsquo;interno del proprio processo di transizione ecologica, la Casa cinosvedese propone ELEC3City, un nuovo servizio di car sharing elettrico con caratteristiche apparentemente in &ldquo;controtendenza&rdquo;: &egrave; legato a uno specifico quartiere di Milano, Porta Nuova, ed &egrave; di tipo station based, ovvero l&rsquo;auto va riportata nel luogo in cui &egrave; stata prelevata. In realt&agrave; il servizio, basato esclusivamente su vetture 100% elettriche, fornisce una risposta evoluta e integrata alle diverse necessit&agrave; di spostamento legate alla vita quotidiana e si rivolge a un pubblico sensibile alle tematiche della sostenibilit&agrave;, decongestionando al tempo stesso il traffico e abbattendo il livello di emissioni di CO2 del distretto.  Annunciato in occasione dell&rsquo;inaugurazione della stazione di ricarica Powerstop Portanuova, ELEC3City costituisce il primo esempio in Italia di car sharing elettrico legato a un distretto specifico di una citt&agrave; e con l&rsquo;intento di rendere facile la gestione di questo tipo di auto all&rsquo;interno della metropoli. Mette a disposizione del pubblico una flotta di 15 Volvo XC40 Recharge Single Motor full electric. Le auto si trovano nel parcheggio sotterraneo Varesine e, per ribadire ulteriormente il legame con il territorio, il servizio &egrave; accessibile attraverso la sezione Mobility dell&rsquo;app Portanuova Milano (scaricabile dagli store IOS e Android).  Le auto possono essere affittate per un tempo che va da 30 minuti a pi&ugrave; giorni, dopo le tre ore e mezza di utilizzo si applica la tariffa giornaliera, particolarmente vantaggiosa. La tariffa di partenza &egrave; di 25 centesimi al minuto, 15 euro l&rsquo;ora e, superate le 3 ore e mezza, scatta al prezzo giornaliero, pari a 50 euro. Alla ricarica e alla manutenzione pensa integralmente Volvo. Uno degli obiettivi dichiarati di ELEC3City &egrave; dare un contributo alla decarbonizzazione del distretto di Portanuova. In tal senso, per comprendere l&rsquo;efficacia del progetto, sono significativi alcuni dati basati su una proiezione di potenziale impiego del servizio. Ipotizzando a regime un utilizzo pari all&rsquo;80% della capacit&agrave; e considerando le caratteristiche di percorrenza e di consumo elettrico dell&rsquo;XC40 Recharge, si pu&ograve; stimare una percorrenza media annua della flotta di circa 240.000 km.  Rispetto a una analoga percorrenza fatta con vetture a motore endotermico (per le quali, il dato medio di emissioni fornito da UNRAE &egrave; pari a 120 g/km) il risparmio in termini di CO2 sar&agrave; pari a circa 30 tonnellate l&rsquo;anno. Questo progetto si inserisce nel contesto pi&ugrave; ampio della strategia di Sostenibilit&agrave; di Volvo Cars, che si basa sull&rsquo;elettrificazione e sull&rsquo;abbattimento delle emissioni di CO2 lungo l&rsquo;intera filiera di vita dell&rsquo;auto e nella catena dei fornitori. Un elemento chiave &egrave; costituito dall&rsquo;azzeramento delle emissioni allo scarico delle auto in virt&ugrave; dell&rsquo;elettrificazione. Volvo Cars punta infatti a diventare un produttore di auto completamente elettriche entro il 2030 e prevede di lanciare un&rsquo;intera nuova gamma di vetture 100 % a zero emissioni nei prossimi anni, nell&rsquo;ambito di uno dei programmi di elettrificazione pi&ugrave; ambiziosi del settore. Aspira inoltre a diventare un&rsquo;azienda neutrale per il clima entro il 2040. 

Provare l&rsquo;auto elettrica senza impegnarsi nell&rsquo;acquisto, n&eacute; occuparsi delle ricariche: un servizio station based (deve tornare dove si prende) &egrave; una risposta evoluta alle nuove esigenze di mobilit&agrave;

Volvo Elec3city: nel quartiere con il car sharing

&quot;Abbiamo annunciato la nostra strategia globale qualche tempo fa: tutte le vetture Volvo hanno a che fare con il mondo dell&rsquo;elettrico, dapprima mild hybrid, poi plug-in hybrid e ora 100% elettrico. Oggi abbiamo a disposizione due vetture full electric, la XC40 e la C40 e nei prossimi tre anni lanceremo altri tre/quattro modelli, sia Suv che macchine pi&ugrave; piccole. Abbiamo inoltre intenzione di dare il nostro contributo alla diffusione degli impianti di ricarica, specialmente quelli fast charge e ultra fast charge (superiori a 150 kW), sfruttando la nostra rete di concessionari, in particolar modo quelli che sono in prossimit&agrave; delle uscite autostradali&quot;.  Saranno aperte a tutti oppure solo ai clienti Volvo?   &quot;Sono disponibili per tutte le vetture. Penso che tra un anno o due l&rsquo;Italia sar&agrave; uno dei Paesi pi&ugrave; infrastrutturati perch&eacute; credo molto a ci&ograve; che ci sta dicendo il Governo e quello che ha promesso di fare nel prossimo futuro. Ci sono ingenti somme nel PNRR destinate alle infrastrutture e ritengo che nel momento in cui ci saranno le infrastrutture di ricarica disponibili ovunque, con possibilit&agrave; di ricaricare la propria auto in una ventina di minuti, il mondo dell&rsquo;elettrico avr&agrave; tutto il diritto di diventare la soluzione migliore&quot;.   Ma sull&rsquo;elettrico ci sono ancora tanti dubbi.   &quot;Bisogner&agrave; affiancare un piano di comunicazione per &ldquo;smantellare&rdquo; i luoghi comuni che esistono intorno all&rsquo;elettrico e sensibilizzare il pubblico circa l&rsquo;utilizzo dell&rsquo;auto elettrica&quot;.  In questo scenario si inserisce il progetto ELEC3City?  &quot;S&igrave;, un car sharing full electric di quartiere pensato per privati e aziende che vogliono muoversi in tutta libert&agrave; senza avere le preoccupazioni di dover acquistare una macchina e gestirne la ricarica e la manutenzione, il tutto con costi fissi. La scelta di basarsi su un sistema station based &egrave; stata effettuata principalmente per risolvere il problema legato alla ricarica. L&rsquo;idea iniziale era quella di dare un vantaggio a chi vive il quartiere di Porta Nuova, privati o aziende, residenti o professionisti che lavorano in zona: abbiamo immaginato la stazione dove si possono noleggiare le vetture come il garage di un enorme condominio con gli... inquilini che possono usufruire a piacimento dei nostri veicoli&quot;.  Ed &egrave; quello che avete registrato?  &quot;In realt&agrave; abbiamo notato che alcuni clienti sfruttano la posizione strategica del garage, posizionato tra le due principali stazioni ferroviarie di Milano, arrivando in stazione e quindi utilizzando le auto per raggiungere luoghi non previsti dalla mobilit&agrave; su rotaia e facendo poi il percorso inverso al ritorno. Posso dire che gi&agrave; in questi primi mesi il sistema sta funzionando molto bene, stiamo realizzando una serie di convenzioni con le grandi aziende che gravitano attorno al quartiere Porta Nuova e l&rsquo;idea &egrave; quella di allargare il servizio ad altri distretti di Milano e magari anche ad altre citt&agrave;. Il concept alla base &egrave; che questo servizio di car sharing possa far capire cosa vuol dire muoversi in elettrico a chi &egrave; scettico &ndash; legittimamente &ndash; rispetto all&rsquo;utilizzo di questo tipo di vetture&quot;.  Diversi competitor stanno virando il proprio business model passando da essere produttori di automobili a fornitori di servizi.   &quot;Stiamo parlando comunque di servizi di mobilit&agrave; e lo faremo con le nostre vetture. Continueremo a essere produttori di auto pulite e prodotte con un&rsquo;energia pulita; queste vetture dovranno avere un sistema di utilizzo che sia diverso da quello tradizionale e che possa portare innovazione. Credo che l&rsquo;approccio al possesso stia cambiando ma in maniera graduale: non ci sar&agrave; un giorno in cui improvvisamente gli italiani passeranno dal voler avere la macchina di propriet&agrave; al volerla usare come servizio. Noi dobbiamo essere in grado di poter soddisfare i nostri clienti a seconda di ci&ograve; che chiederanno: dal mantenimento della propriet&agrave;, per chi vuole acquistare le nostre auto, a sistemi di utilizzo, di noleggio o di abbonamento, che possano soddisfare in maniera flessibile le esigenze che vanno da qualche mese a due-tre anni. L&rsquo;idea &egrave; di offrire la possibilit&agrave;, all&rsquo;interno dello stesso piano di noleggio, di poter cambiare auto senza pagare penali, magari partendo con un veicolo endotermico e proseguendo con uno elettrico&quot;.   Grande flessibilit&agrave; per un nuovo concetto di mobilit&agrave;?   &quot;Stiamo anche pensando alla possibilit&agrave; di offrire una sorta di membership: con una quota mensile i nostri clienti avranno la gestione della propria mobilit&agrave; coperta, per s&eacute; e per la famiglia, ovunque nel mondo. Semplicemente, tramite un&rsquo;app, il nostro cliente avr&agrave; la possibilit&agrave; di avere una nostra vettura a disposizione. Dobbiamo essere in grado di soddisfare qualsiasi necessit&agrave; cercando di mantenere il contatto diretto con i clienti e dando loro la possibilit&agrave; di farlo come vogliono: online, piuttosto che sul territorio tramite i nostri concessionari. Non vogliamo ingabbiare i clienti in una esperienza predefinita, vogliamo che siano loro a indicarci i loro bisogni e noi dobbiamo essere in grado di soddisfarli. Queste sono idee che stiamo valutando con grande attenzione ma ovviamente realizzarle comporta una certa complessit&agrave;. In alcuni mercati abbiamo un progetto che si chiama Car by Volvo, seppur profilandosi come un abbonamento diverso da quelli tradizionali, vi si avvicina molto: &egrave; comunque sempre legato al codice di identificazione di una macchina. Invece vorremmo arrivare al concetto di smaterializzazione rispetto alla singola vettura e offrire mezzi che possano essere diversi a seconda delle esigenze del cliente&quot;. 

Il numero uno e a.d. Volvo Car Italia: &quot;Un servizio a disposizione di tutti per soddisfare le nuove esigenze di mobilit&agrave;&quot;

Volvo Elec3city, il presidente Michele Crisci: &quot;Produttori di auto pulite e prodotte con un&rsquo;energia pulita;

        La Volvo XC60 si rinnova: a 5 anni dal lancio, il Suv di taglia medio-grande della Casa svedese si aggiorna con una serie di interventi sia a livello estetico che, soprattutto, tecnico. Da fuori &egrave; possibile riconoscere il nuovo modello grazie ad alcuni dettagli dettagli come la mascherina ridisegnata cos&igrave; come il paraurti con nuove prese d'aria. Piccole novit&agrave; anche all'interno, dove si respira un'aria di elevata qualit&agrave; e molti dei materiali sono riciclati ed ecosostenibili, coerentemente con lo spirito della vettura. Moderno l'infotainment, gestibile dallo schermo posto centralmente sul cruscotto, in posizione verticale. Nuova Volvo XC90, la Embla d&agrave; appuntamento Volvo XC60, novit&agrave; sotto pelle Come accennato, le novit&agrave; pi&ugrave; sostanziali sono a livello tecnico, e riguardano principalmente la componente elettrica del powertrain plug-in hybrid. Il motore elettrico infatti &egrave; ora da 145 cavalli, che unito all'unit&agrave; a benzina da 2,5 litri, garantisce una potenza di sistema che sale a quota 350 cavalli, con prestazioni brillanti. Aumentata anche la capacit&agrave; della batteria, che ora offre un'autonomia dichiarata fino a circa 90 km in modalit&agrave; solamente elettrica. Guarda qui la video prova della Volvo XC60 T6 plug-in:         

Abbiamo guidato la versione aggiornata del suv di taglia medio-grande della Casa svedese: ecco cosa c'&egrave; di nuovo e come va su strada la XC60 T6 ibrida ricaricabile

Volvo XC60 T6, il Suv plug-in si aggiorna: la prova

        Non ha postato risultati brillanti nel primo trimestre del 2022, Volvo. &Egrave; il prodotto della crisi dei prezzi delle materie prime, di difficolt&agrave; nella catena di approvvigionamento dei componenti e di conseguenti chiusure di alcuni impianti. Resta tuttavia in corsa per gli obiettivi posti sull'elettrificazione e il lancio di quella che sar&agrave;, di fatto, la nuova Volvo XC90.  Volvo Embla debutta a fine 2022 Avr&agrave; un nome diverso, abbandoner&agrave; le sigle, il marchio svedese. Probabilmente la chiameremo Volvo Embla la proposta suv di grandi dimensioni. Suv per concetto, poich&eacute; le forme saranno pi&ugrave; da grande crossover, come introdotto dal concept Volvo Recharge.&nbsp; Quando verr&agrave; presentata la novit&agrave; che aprir&agrave; un futuro Volvo fatto di una gamma elettrica su architettura nativa? L'a.d. del marchio, Jim Rowan, ha confermato il debutto nel corso di quest'anno. "Siamo decisamente sulla buona strada, abbiamo assunto l'impegno di un certo numero di veicoli lanciati sul mercato ogni anno. Daremo maggiori dettagli nel corso dell'ultimo trimestre di quest'anno su quando lanceremo il suv", ha commentato ad Autocar. Architettura nativa elettrica La base tecnica sar&agrave; la SPA2, evoluzione dell'attuale architettura SPA. Permetter&agrave; di ottimizzare gli ingombri sulla base delle esigenze dei sistemi elettrici e, al tempo stesso, permetter&agrave; la modularit&agrave; necessaria a offrire anche versioni con un motore endotermico elettrificato (ibrido plug-in) di Embla. L'elettrica beneficer&agrave; di sbalzi corti, interni molto spaziosi e dal pavimento piatto. Attesissima, inoltre, la proposta del Lidar quale sensore cruciale per potenziare gli Adas di Livello 2 avanzato e essere gi&agrave; con la tecnologia migliore per guardare a un Livello 3 da proporre quando e l&agrave; dove le normative dei singoli mercati lo consentiranno.       

Il grande suv - dal design molto originale - sar&agrave; elettrico e termico elettrificato. L'a.d. Volvo conferma gli impegni sulla presentazione: ecco quando si far&agrave;

Nuova Volvo XC90, la Embla dà appuntamento

        Aggiornamenti via etere per tutte le nuove Volvo a partire dal Model Year 2023. Gli OTA (over-the-air) sono disponibili slla nuova gamma, 190.000 vetture al momento, su tutti i mercati, quindi anche su XC90, S60 e V60, dopo essere stata inizialmente introdotta sulle vetture completamente elettriche. Permettono&nbsp; il miglioramento continuo delle vetture grazie all'upgrade via etere del software di bordo. Il nuovo passaggio aggiorna sistema di infotainment all'ultima versione di Android Automotive OS, Android 11. Compreso l'accesso a nuove categorie di app su Google Play, tra cui quelle per la navigazione, la ricarica e il parcheggio. L&rsquo;aggiunta dello streaming di contenuti video &egrave; prevista nel corso dei prossimi mesi. Sono comprese altre ottimizzazioni. Da una migliore gestione dell'energia mediante ottimizzazione dei timer per il pre-condizionamento, all&rsquo;aggiornamento delle funzionalit&agrave; dell'app mobile e delle applicazioni a bordo delle vetture Gli adeguamentidella gestione energetica aiutano a mantenere temperature adeguate della batteria sia nei giorni freddi che in quelli caldi. L'app Volvo Cars riceve aggiornamenti pi&ugrave; frequenti dall'auto sulla percentuale di carica durante gli spostamenti.  Henrik Green, responsabile di prodotto di Volvo, ha commentato "Facendo s&igrave; che tutti i modelli Volvo possano ricevere aggiornamenti over-the-air, facciamo importanti passi avanti verso il nostro obiettivo di migliorare quotidianamente le auto. Questa &egrave; una tappa significativa. Ora stiamo aggiornando le vetture di tutti i modelli in gran parte dei nostri mercati. Consentendo a un numero sempre maggiore di clienti di beneficiare dei vantaggi degli aggiornamenti continui effettuati a distanza". La Casa proporr&agrave;&nbsp; il suo sistema di infotainment con app e servizi di Google, quali Google Assistant e Google Maps, integrati su tutti i modelli nuovi. Leggi anche: Volvo, tutti i modelli       

Via etere le vetture possono beneficiare degli upgrade che le migliorano costantemente&nbsp;

Aggiornamenti OTA per tutte le Volvo Model Year 2023

Volvo prosegue con il suo progetto Powerstop, l&rsquo;iniziativa per realizzare dei punti di ricarica ad alta potenza e sopperire alla carenza di infrastrutture con lo scopo di facilitare la transizione verso l&rsquo;elettrico. Il progetto Powerstop di Volvo &egrave; partito con la stazione Portanuova di Milano ed &egrave; poi proseguita con i punti di ricarica fast charge di Perugia, Bologna, Ferrara e Verona. Il punto di Roma Powerstop/Autostar realizzato in via Salaria 1282 &egrave; quindi la conferma che il progetto sta proseguendo ed entro l&rsquo;estate saranno attivate stazioni a Trento, Torino, Ancona, Ravenna e Frosinone. Uno degli elementi che contraddistingue questo progetto, e che nasce da una filosofia che da sempre ha contraddistinto l&rsquo;azienda svedese, &egrave; il fatto che questi punti di ricarica sono aperti a tutti i possessori di vetture a zero emissioni e non esclusivamente alle Volvo.    Un progetto per tutti  &ldquo;Il progetto delle stazioni Powerstop di ricarica ultrafast by Volvo Cars &egrave; un&rsquo;iniziativa senza precedenti. - ha affermato Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia. - Mai un costruttore di auto si era impegnato anche attraverso investimenti concreti nella realizzazione di una rete di stazioni per la ricarica veloce per tutti gli automobilisti. Non vogliamo certo sostituirci a chi &egrave; preposto a realizzare infrastrutture; vogliamo solo sensibilizzare il pubblico sull&rsquo;opportunit&agrave; di passare alla mobilit&agrave; elettrica dando il nostro contributo per renderla davvero possibile sul territorio nazionale. Ci piace pensare che la disponibilit&agrave; delle stazioni Powerstop si traduca in un servizio di mobilit&agrave; grazie al quale un proprietario di un&rsquo;auto elettrica possa viaggiare da Nord a Sud e da Est a Ovest della nostra penisola sapendo di poter contare su punti di ricarica ad alta efficienza dislocati in maniera conveniente per ridurre al minimo i tempi di sosta. E il fatto che tale possibilit&agrave; sia per tutti gli automobilisti e non solo per chi guida una Volvo dimostra una volta di pi&ugrave; come il nostro approccio sia di condivisione, come gi&agrave; pi&ugrave; volte accaduto sul fronte della sicurezza&rdquo;.  Sostenibilit&agrave; ambientale  L&rsquo;attenzione all&rsquo;ambiente per Volvo &egrave; da sempre un tema importante infatti la Casa svedese ha gi&agrave; dichiarato che dal 2030 non vender&agrave; pi&ugrave; vetture con motori endotermici ma semplicemente elettriche. Un processo che &egrave; gi&agrave; iniziato infatti ha l&rsquo;obiettivo per il 2025 di realizzare il 50% delle proprie vendite globali con auto completamente elettriche e il restante 50% di veicoli elettrificati, mild, full e hybrid plug-in. Ma l&rsquo;impegno di Volvo punta anche a ridurre nel 2024 l&rsquo;impatto sul clima del lifecyclie dell&rsquo;auto del 40% rispetto a quanto avveniva nel 2018, con l&rsquo;obiettivo finale del 2040 di avere un impatto neutro sul clima. A conferma di questi progetti la stazione di ricarica ultrafast by Volvo Cars Powerstop/Autostar &egrave; dotata di due prese di ricarica DC e pu&ograve; ricaricare una vettura elettrico con una potenza fino a 175 kW ma soprattutto l&#39;energia erogata &egrave; prodotta da fonti rinnovabili e quindi sostenibili.  Tariffa chiara e bloccata  Un&rsquo;altra scelta di Volvo fatta con Plugsurfing, il fornitore dell&rsquo;energia, &egrave; quella di mantenere anche in questo periodo un prezzo di ricarica fisso a 0,35 euro/kWh, un valore competitivo visto il costo dell&rsquo;energia. Come molti punti di ricarica Powerstop l&rsquo;accessibilit&agrave; a quello di Roma in via Salaria 1282 &egrave; sette giorni su sette con orario 7:00/20:00. 

Con la struttura di Roma presso la concessionaria Autostar prosegue l&rsquo;operazione di Volvo Italia per realizzare nuovi punti di ricarica fast

Anche a Roma operativa la fast charge Powerstop by Volvo Cars

        Per la maggior parte delle persone anche 2 o 300mila chilometri sembrano parecchi per una vettura. A quanto pare per&ograve; qualcuno la pensa diversamente e sfrutta la propria auto fin oltre il limite. Infatti, secondo il Guinness dei Primati, nessuno ha superato l'americano Irvin Gordon: alle 16:00 del 18 settembre 2013 in Alaska (USA), la sua&nbsp;Volvo P1800 S&nbsp;del&nbsp;1966&nbsp;ha percorso oltre 4,8 milioni di chilometri. Da allora ne ha percorsi ancora, fino a superare la quota di&nbsp;5,2 milioni di chilometri&nbsp;nel 2018 - anno del decesso di Gordon (ma non della vettura). Le auto pi&ugrave; costose del cinema: la top 10 4mila dollari per una vera chicca indistruttibile Irvin Gordon, classe 1941, compr&ograve; la sua&nbsp;Volvo P1800S&nbsp;rossa il 30 giugno 1966 all'et&agrave; di 25 anni, per un totale di 4.150 dollari dell'epoca, che ora varrebbero poco pi&ugrave; di 3.700 euro col cambio attuale: equivalevano allo stipendio di un anno intero di lavoro. Da allora la sfrutt&ograve; al massimo, guidandola quotidianamente e percorrendo circa fra i 140.000 e i 160.000 km all'anno, anche grazie a numerose mostre automobilistiche di cui &egrave; stato ospite sempre pi&ugrave; spesso. La maggior distanza mai coperta in un colpo solo dalla&nbsp;Volvo&nbsp;del 1966 &egrave; stata da New York a Vancouver (4.800 km&nbsp;per circa 45 ore di viaggio). Col passare del tempo il tachimetro segn&ograve; sempre pi&ugrave; chilometri, fino alle 16:00 del 18 settembre 2013 quando raggiunse la cifra iconica di 3.000.000 di miglia (pari a circa 4,8 milioni di chilometri) nei dintorni di Girdwood, a sud di Anchorage in Alaska (USA). Entr&ograve; ufficialmente nel&nbsp;Guinness dei Primati&nbsp;come il veicolo non commerciale di un unico proprietario, col chilometraggio pi&ugrave; alto del mondo.  Un chilometro dopo l'altro Irvin Gordon continu&ograve; a usare la sua Volvo normalmente fino al suo decesso, avvenuto il 17 novembre 2018, e in quel preciso momento l'auto segnava esattamente 3.260.257 miglia, ovvero oltre&nbsp;5.245.000 chilometri. Per dare un'idea, corrisponde a fare un'intera circumnavigazione del pianeta per oltre 130 volte. E se ve lo state chiedendo, non ha mai cambiato il motore, n&eacute; gli assi, n&eacute; il cambio&hellip; e neppure la radio. La P1800S non &egrave; stata pi&ugrave; toccata dopo la morte di Gordon, anche se gi&agrave; negli ultimi anni di vita lo stesso Irvin non la utilizzava pi&ugrave; come unica macchina, preferendo per gli ultimi viaggi &ldquo;la comodit&agrave; dell'aria condizionata&rdquo; della sua nuova Volvo, una&nbsp;XC60. Irvin non avrebbe mai&nbsp;venduto&nbsp;la sua P1800 S, se non per una cifra ben precisa: &ldquo;Venderei la mia Volvo? S&igrave;, ma solo ed esclusivamente se potessi ottenere un dollaro per ogni miglio percorso!&rdquo; Caratterizzata da una linea filante (disegnata da Pietro Frua) e un motore da 1,8 litri che erogava 100 CV, la Volvo 1800 &egrave; stata prodotta da 1963 al 1973 con diverse versioni: alla prima P1800 di produzione britannica e alla successiva S &ldquo;made in Sweden&rdquo; ha fatto seguito nel 1970 la 1800 E caratterizzata da un motore di 2 litri e con l'iniezione in sostituzione dei carburatori.       

I motori moderni sono sempre pi&ugrave; affidabili, ma non indovinereste mai quanti km &egrave; stata in grado di percorrere una vecchia auto del 1966

Qual è l'auto che ha percorso più chilometri al mondo? C'è una "vecchietta" imbattibile

        Il futuro prossimo serber&agrave; profondi cambiamenti non solo nella produzione delle auto. Immersa nella elettrificazione e in tutti i relativi cambiamenti, anche del lavoro, Volvo a Stoccolma sta investendo in un polo tecnologico. Proprio nel cuore della capitale svedese ospiter&agrave; pi&ugrave; di 700 esperti in ingegneria del software, analisi dei dati, product management, online business e user experience. Nella sostanza l&rsquo;hub tecnologico sar&agrave; un ampliamento dell&rsquo;attuale sede di Volvo nel centro di Stoccolma e sfrutter&agrave; le competenze consolidate all&rsquo;interno della Casa automobilistica nel campo delle vendite online e dello sviluppo di prodotti software, aree fondamentali per il processo di trasformazione. Nel piano, entro il 2025 c&rsquo;&egrave; l&rsquo;obiettivo online almeno la met&agrave; di tutte le vendite di automobili e sviluppare internamente almeno la met&agrave; di tutto il software. Una rivoluzione.  Una chiamata:&nbsp;Volvo punta ad attrarre nel suo team centinaia di persone provenienti da tutto il mondo e desiderose di lavorare nel nuovo hub tecnologico. Stoccolma, sede e citt&agrave; natale di diverse societ&agrave; tecnologiche di successo mondiale, &egrave; infatti una meta molto ambita nell&rsquo;ambiente tecnologico internazionale. Queste le parole di Hanna Fager, responsabile delle funzioni aziendali di Volvo &ldquo;Le persone con le competenze e i valori giusti sono quelle che fanno la differenza per la realizzazione dei nostri obiettivi ed &egrave; per questo che intendiamo aprire il nostro nuovo hub tecnologico proprio a Stoccolma. StoCHeccolma &egrave; una meta importante per i migliori talenti tecnologici e proprio qui desideriamo creare un ambiente di lavoro innovativo, creativo e collaborativo per attrarre persone da tutto il mondo. Il progetto &egrave; gi&agrave; stato avviato e al momento stiamo cercando nuovi collaboratori che possano contribuire a far progredire la nostra azienda&rdquo;. Il piano &egrave; a largo raggio: ilpassaggio alle vendite online rientra nella strategia adottata dalla Casa per diventare leader nel segmento delle auto elettriche di fascia alta, in rapida crescita, grazie a milioni di rapporti diretti con i consumatori. L&rsquo;attenzione alle vendite online e alle relazioni dirette prevede inoltre la messa a punto di un sistema che consenta di ordinare una Volvo in modo semplice e immediato, offrendo prezzi trasparenti e informazioni chiare su prodotti e tempi di consegna. Henrik Green, responsabile di prodotto presso Volvo, commenta cos&igrave;: &ldquo;Oltre a rendere le nostre auto pi&ugrave; sicure grazie alla tecnologia e pi&ugrave; sostenibili grazie all&rsquo;elettrificazione, vogliamo cambiare radicalmente il processo di acquisto dell&rsquo;auto rendendolo pi&ugrave; personalizzato grazie a una esperienza per il consumatore ineguagliata a livello mondiale. &Egrave; per questo che stiamo investendo nel prodotto e nella tecnologia, e ci stiamo espandendo a Stoccolma per poter attingere ad una vasta gamma di talenti in molti settori: dalla gestione del prodotto all&rsquo;ingegneria del software, alla user experience&rdquo;. Leggi anche: Volvo C40 Recharge, gi&ugrave; il prezzo con la due ruote motrici&nbsp;       

Vi lavoreranno esperti in ingegneria del software, analisi dei dati, product management, online business e user experience

Volvo, a Stoccolma un nuovo polo tecnologico

        Due ruote motrici, grossomodo un'autonomia di marcia simile e, soprattutto, una sforbiciata al listino prezzi. Volvo C40 Recharge nella proposta con un singolo motore elettrico, anteriore, serve anche a questi passaggi. Il suv-coup&eacute; ha affiancato la XC40 elettrica, oggetto a 5 anni dal lancio del modello termico di un restyling. Porta soprattutto i fari a led pixel, adattivi, poi svariate sfumature stilistiche, di secondo ordine.  Prezzi Conta decisamente di pi&ugrave; registrare come si amplia l'offerta C40 Recharge. Spazio a due allestimenti sul mercato italiano, Plus e Ultimate, rispettivamente con un prezzo di 51.560 euro e 55.310 euro. Finora, sul mercato, Volvo C40 Recharge Twin 1st Edition (qui la prova su strada) "passava di mano" a 57.500 euro. Motore e autonomia Le prestazioni restano briose anche con il solo motore elettrico anteriore, da 231 cavalli (160 km/h autolimitati, 7"4 in accelerazione sullo 0-100 km/h). Un propulsore alimentato dalla batteria da 69 kWh, per un'autonomia dichiarata di 434 km, contro valori di C40 Recharge Twin di 78 kWh e 442 km, a fronte di 408 cavalli. LEGGI ANCHE - Le novit&agrave; Volvo 2022, non solo XC90: c'&egrave; il suv urbano In un'ottica di reale utilizzo quotidiano del suv elettrico, per i tempi di ricarica dichiarati in corrente alternata e 230 volt, a 3,7 kW di potenza (ben 21 ore) &egrave; pressoch&eacute; irrinunciabile dotarsi di Wallbox. Volvo propone la soluzione da 7,4 kW a 1.790 euro (11 ore per la carica 0-100%), 2.290 euro per la postazione da 22 kW (7 ore ma necessita di una linea a 400 volt).&nbsp;       

L'autonomia resta su valori oltre i 400 km, la potenza massima &egrave; superiore alle concorrenti dirette e il listino prezzi beneficia della C40 Recharge a singolo motore elettrico: fa il nuovo prezzo d'attacco

Volvo C40 Recharge, giù il prezzo con la due ruote motrici

        Il progetto, tra gli interventi previsti dall&rsquo;iniziativa Goteborg Green City Zone, prevede che per i prossimi tre anni la compagnia di taxi dei paesi nordici Carboline utilizzi Volvo XC40 Recharge completamente elettriche ricaricabili in modalit&agrave; wireless presso le colonnine della citt&agrave; di Goteborg, in Svezia. Volvo, le nuove elettriche prodotte con mega fusioni in alluminio Piattaforme nell'asfalto Le stazioni di ricarica utilizzate per i test sono fornite da Momentum Dynamics e sono disposte perch&eacute; la ricarica inizi automaticamente nel momento in cui l&rsquo;automobile venga parcheggiata al di sopra di una piattaforma. Quest&rsquo;ultima &egrave; inserita direttamente nel manto stradale, con un sistema di telecamere a 360? per facilitare il posizionamento della vettura. La potenza di ricarica sar&agrave; superiore ai 40 kW con un tempo di ricarica quattro volte superiore a quello di un normale caricabatterie da 11 kW CA e quasi allo stesso livello di un rapido cablato da 50 kW CC. Mats Mobrg, responsabile Ricerca e Sviluppo di Volvo Cars ha presentato orgogliosamente l&rsquo;iniziativa: "G&ouml;teborg Green City Zone ci consente di sperimentare nuove tecnologie interessanti in un contesto reale e di valutarne a lungo termine un possibile impiego pi&ugrave; ampio in futuro. "Testare nuove tecnologie di ricarica insieme a partner selezionati &egrave; un ottimo modo per valutare soluzioni di ricarica alternative per i nostri modelli futuri".  Volvo e Northvolt, nel 2022 un centro di ricerca e sviluppo per batterie a Goteborg &nbsp;       

Attraverso alcune partnership, la Casa svedese utilizzer&agrave; le piattaforme di ricarica a Goteborg in ottica di un futuro utilizzo per tutte le auto elettriche presenti nelle citt&agrave;

Volvo, iniziano i test di collaudo per una nuova tecnologia di ricarica wireless

        &Egrave; stata venduta all'asta, per un prezzo di oltre 60mila euro, una delle prime Volvo ibride della storia, alimentata da una turbina a gas di derivazione aeronautica. Negli anni '90, la Casa svedese svilupp&ograve; varie soluzioni per contenere i consumi dei propri veicoli, dando vita a una concept car su base 850 che abbinava un motore endotermico a turbina con uno elettrico. Un sistema che oggi definiremmo &ldquo;ibrido ad autonomia estesa&rdquo;, ma che per una serie di difficolt&agrave; incontrate in fase di sviluppo non fu mai messo in produzione. A distanza di quasi 30 anni, uno dei prototipi della 850 hybrid &egrave; stato messo all'asta, e venduto per una cifra pari a quella necessaria per acquistare una Volvo plug-in di nuova generazione. Volvo, le nuove elettriche prodotte con mega fusioni in alluminio  Volvo 850, l'ibrida con la turbina Oggi, la maggior parte delle automobili nuove &egrave; dotata di un sistema ibrido, mild, full o plug-in che sia. Il culmine di un lunghissimo percorso iniziato nel 1997 con la Toyota Prius, primo modello di grande produzione equipaggiato con questa tecnologia. Tuttavia, nel corso degli anni '90, anche altri brand avevano lavorato a soluzioni simili, dando vita a prototipi unici e originali. &Egrave; il caso di Volvo, che nel 1993 svilupp&ograve; un concept su base 850 che sfruttava una turbina a gas e un motore elettrico. Derivata dalla produzione aeronautica della divisione Volvo Frlygmotor, la turbina a gas azionava un generatore ad alta velocit&agrave; (HSG) che inviava il proprio flusso alle batterie o al motore di trazione. Gli accumulatori, realizzato al nichel-cadmio, potevano ricaricarsi anche sfruttando le frenate e le decelerazioni, esattamente come le ibride odierne. Tre le modalit&agrave; di guida: &ldquo;Electric&rdquo;, &ldquo;Hybrid&rdquo; e &ldquo;Gas Turbine&rdquo;, selezionabili attraverso dei pulsanti nell'abitacolo, a seconda del tipo di alimentazione che si intendeva sfruttare. Un sistema che, assicurava Volvo, avrebbe garantito una grande facilit&agrave; d'uso. Volvo, non solo Suv: in futuro ancora berline e wagon accattivanti All'asta l'ibrida ante litteram Nonostante gli esperimenti della Casa svedese, questo tipo di tecnologia non venne mai implementata sui modelli di serie: per quanto efficiente, la turbina a gas aveva consumi elevati, inoltre la batteria non riusciva a garantire una buona autonomia in modalit&agrave; completamente elettrica. Questo non imped&igrave; a uno degli esemplari della 850 ibrida di sopravvivere fino ai giorni nostri, passando di mano in mano e diventando protagonista di un'asta organizzata da Bonhams. Conservata apparentemente in ottime condizioni e caratterizzata dalla carrozzeria bianca, la Volvo 850 ibrida del 1993 &egrave; stata venduta per 62.100 euro. Una cifra pressoch&eacute; analoga a quella necessaria per comprare una S60 T8 plug-in nuova. Volvo, nel 2022 nuova XC90 e il Suv urbano elettrico       

&Egrave; stato venduto all'asta il prototipo di 850 ibrida, alimentato da una turbina a gas di derivazione Volvo Flygmotor

Volvo 850, all'asta l'ibrida del 1993 con turbina aeronautica

        Primo passo del futuro elettrico Volvo sar&agrave; la nuova generazione di XC90 (in foto la scocca evoluzione del concept Recharge), modello che abbandoner&agrave; la denominazione attraverso una sigla. Un passo che introdurr&agrave; un'architettura SPA evoluta e sulla quale verr&agrave; prodotto un ampliamento della gamma a zero emissioni.&nbsp; Un prodotto di serie che, in Europa (leggi i piani su un nuovo stabilimento produttivo), verr&agrave; assemblato in Svezia, a Torsland, storico impianto Volvo nato nel 1964 e, oggi, con 6.500 dipendenti. Sullo stabilimento verranno investiti oltre 900 milioni di euro, senza dimenticare l'impegno da poco meno di 3 miliardi di euro definito da Volvo e Northvolt, mirato allo sviluppo di batterie "su misura".  Meno parti e di grandi dimensioni&nbsp; Ecco, a Torsland non solo verranno adeguati i reparti verniciatura, la linea di assemblaggio finale e organizzata in modo pi&ugrave; efficiente la logistica. Uno dei progetti centrali riguarda la realizzazione delle parti componenti la scocca. La batteria avr&agrave; un ruolo strutturale sul fondo e sar&agrave; una base realizzata mediante processo produttivo di mega fusione in alluminio. Anzich&eacute; produrre pi&ugrave; parti da assemblare, la realizzazione di un unico, grande, elemento &egrave; funzionale a pi&ugrave; aspetti. LEGGI ANCHE - Volvo, non solo suv: in futuro ancora berline e wagon accattivanti Consente una riduzione complessiva del peso, genera maggiore efficienza sul prodotto finito e, quindi, un'autonomia superiore. La realizzazione di grandi componenti in fusione di alluminio ridurr&agrave; la complessit&agrave; del processo di assemblaggio, porter&agrave; un risparmio sui costi in materiali e logistica, dicono in Volvo. Non meno importante, offrir&agrave; una maggiore versatilit&agrave; degli interni, da una progettazione che potr&agrave; contare su minori vincoli. Il sito produttivo in Svezia ha una capacit&agrave; produttiva annua pari a 300 mila unit&agrave;. Gli investimenti verranno attuati su pi&ugrave; anni.       

Un minor numero di componenti da assembare, maggiore leggerezza e rapidit&agrave; nell'assemblaggio. Sono i vantaggi del processo produttivo di grandi parti dell'auto in mega fusioni di alluminio. A Torsland investimenti per quasi 1 miliardo di euro

Volvo, le nuove elettriche prodotte con mega fusioni in alluminio

        Heico Sportiv, tuner tedesco di riferimento assoluto per Volvo e Polestar, presenta un pacchetto che esalta il lato estetico e dinamico di XC60. Un bodykit sportivo che non passa inosservato, realizzato su misura, ma che non stravolge lo stile della vettura.  Le addizioni riguardano per frontale e posteriore, paraurti, alette, splitter, estensioni dei parafanghi anteriore e posteriore, e quattro nuovi scarichi, che possono essere combinati con l&rsquo;opzione Heico Sportiv Selected Sound, che offre un sound pi&ugrave; aggressivo allo scarico. A scelta i cerchi in lega da 21 o 22 pollici Volution.  Trenta cavalli in pi&ugrave; Non esagerato il boost di potenza, con il software di aggiornamento e.Motion porta i cavalli da 188 a 217. L&rsquo;elaborazione a seconda della personalizzazione richiesta varia da 3.399 a 6.592 euro. Leggi anche: Volvo, non solo suv: in futuro ancora berline e wagon accattivanti&nbsp;       

Lo specialista tedesco dei Marchi scandinavi mette pepe al popolare Suv

Volvo XC60, iniezione di grinta con il bod-ykit Heico Sportiv

        L'imperversare dei suv e dei crossover non &egrave; certo una novit&agrave;, piuttosto una, da tempo, consolidata realt&agrave;. I numeri dicono di preferenze in Europa che sfiorano il 50% e di carrozzerie un tempo convenzionali, berline e station wagon, destinate a spartirsi la restante quota di mercato, insieme a coup&eacute; - merce rarissima oramai -, e MPV. Se sul fronte dell'elettrico Volvo ha le idee molto chiare e progetti di passaggio totale alle zero emissioni a batteria entro fine decennio, altrettanto chiare sono le posizioni sulle "forme" di carrozzeria che andr&agrave; a offrire sul mercato. Le XC dominano le vendite Berline e station wagon resteranno parte dell'offerta del marchio, ha confermato Hakan Samuelsson ad Autocar. Amministratore delegato uscente, il prossimo marzo sar&agrave; rimpiazzato da Jim Rowan.&nbsp; Sebbene i suv pesino per il 75% delle vendite Volvo, berline e wagon - quindi le famiglie Volvo S e Volvo V - continueranno a essere alternative offerte ai clienti, nonch&eacute; oggetto di un'evoluzione stilistica e di denominazione. LEGGI ANCHE - Volvo, nel 2022 nuova XC90 e il suv urbano elettrico Linee vagamente coup&eacute; Addio alle sigle alfanumeriche, spazio a "nomi veri". Quanto al design, invece, sull'altare di un'efficienza aerodinamica superiore si andr&agrave; verso linee ancor pi&ugrave; sinuose delle gi&agrave; apprezzabili forme sportiveggianti di modelli come Volvo V60. Samuelsson ha immaginato una gamma di Volvo S e Volvo V di nuova generazione s&igrave; basse se paragonate ai suv Volvo XC, dalle silhouette filanti e ancora pi&ugrave; attraenti, che abbandoneranno le linee squadrate. Uno spiraglio di speranza per quanti apprezzano ancora i numerosi benefici di una guida al volante di una berlina o di una station wagon.       

L'a.d. della casa svedese ha rassicurato, dopo indicazioni di senso contrario in passato, sull'offerta di prodotto Volvo. Sebbene i suv XC siano i preferiti nelle vendite, Volvo S e Volvo V avranno nuove generazioni e saranno ancor pi&ugrave; accattivanti

Volvo, non solo suv: in futuro ancora berline e wagon accattivanti

        Jim Rowan &egrave; il nuovo amministratore delegato di Volvo. Il consiglio di amministrazione della Case svedese ha nominato il CEO, che subentra ad Hakan Samuelsson. Rowan proviene dalla Ember Technologies, ma &egrave; stato anche Chief Executive Officer del Gruppo Dyson dal 2017 al 2020 e vanta precedenti esperienze in BlackBerry. L&rsquo;orientamento &egrave; chiaro, spingere a fondo verso la elettrificazione: Volvo dal 2030 proporr&agrave; una gamma composta esclusivamente di auto a matterie e Rowan &egrave; stato individuato quale uomo giusto per guidare questo vitale passaggio per il Costruttore. Il passaggio sar&agrave; operativo dal prossimo 21 marzo, Samuelsson lascia dopo quasi dieci anni da presidente e amministratore delegato, ma rester&agrave; presidente di Polestar con il compito completare la quotazione al Nasdaq in grazie alla fusione con Spac Gores Guggenheim. Rowan non ha un retaggio nel mondo dell&rsquo;auto, ma la Casa ha dichiarato: &ldquo;Volvo Cars sta attraversando una rapida trasformazione nella digitalizzazione. Motivo per cui abbiamo voluto coinvolgere qualcuno con esperienza di CEO al di fuori dell&rsquo;industria automobilistica. Jim &egrave; la persona giusta per proiettare Volvo nel futuro e farla diventare il principale innovatore del suo settore e un&rsquo;azienda completamente votata alla mobilit&agrave; elettrica&rdquo;. Leggi anche: Volvo, nel 2022 nuova XC90 e il suv urbano elettrico&nbsp;       

Individuato come uomo giusto nella vitale passaggion industriale del Marchio

Volvo, il nuovo CEO è Jim Rowan. Arriva dalla Dyson per la transizione elettrica

        Sinergia svedese,&nbsp; Volvo e Northvolt hanno ufficialmente il progetto di realizzare un grande centro di ricerca e sviluppo a Goteborg per il 2022. La struttura si occuper&agrave; di lavorare alla progettazione di batterie per auto elettriche e allo sviluppo di tecnologie e soluzioni che le rendano sempre pi&ugrave; efficaci. Il nuovo stabilimento lavorer&agrave; in sinergia con l&rsquo;annunciata grande gigafactory europea Volvo-Northvolt da 50 GWh all&rsquo;anno (ne abbiamo parlato in questo articolo).&nbsp; Questo il programma, del complesso. Nel 2022 il nuovo centro di ricerca e sviluppo, nel 2023 i lavori per la gigafactory, nel 2026 impianti&nbsp; saranno completati e operativi al cento per cento. Il progetto porter&agrave; alla creazione di circa 3.000 posti di lavoro e batterie e propulsori elettrici verranno utilizzati nella prossima generazione di Volvo e Polestar esclusivamente BEV. In questo periodo di transizione Volvo si rifornir&agrave; di componenti e batterie presso lo stabilimento Northvolt di Skelleftea a partire dal 2024, ossia da quando verr&agrave; lanciata la nuova generazione di Volvo XC60, anch&rsquo;essa solamente elettrica. La dichiarazione di H&aring;kan Samuelsson, CEO di Volvo. &nbsp; "La nostra collaborazione con Northvolt assicura la fornitura di batterie di alta qualit&agrave; e prodotte in modo sostenibile per la prossima generazione di Volvo a trazione solo elettrica. Il progetto consolider&agrave; le nostre competenze di base e la nostra posizione durante la trasformazione in una Casa automobilistica focalizzata su una gamma di prodotti esclusivamente elettrici&rdquo;. Leggi anche: Volvo, nel 2022 nuova XC90 e il suv urbano elettrico&nbsp;       

La struttura si occuper&agrave; di lavorare alla progettazione di batterie per auto elettriche e allo sviluppo di tecnologie

Volvo e Northvolt, nel 2022 un centro di ricerca e sviluppo per batterie a Goteborg

        Non ci sar&agrave; solo il rinnovamento del suv ammiraglia, di XC90, nel 2022 di Volvo. Sar&agrave; il primo modello a essere presentato, su architettura SPA evoluta, con una versione elettrica a batteria e con la prima mondiale - a seconda delle tempistiche, vista la concorrenza di BMW Serie 7/i7 - del sensore Lidar per la guida assistita. Inedita Volvo XC20 Ci sar&agrave; anche la presentazione di un suv di segmento urbano, elettrico, quello che a lungo &egrave; stato individuato come una possibile Volvo XC20. I dubbi che possa essere questo il nome definitivo restano, considerate le parole dell'a.d. Samuelsson sulle scelte future Volvo, sempre pi&ugrave; orientate verso veri e propri nomi, rispetto a una pi&ugrave; asettica sigla. Architettura Geely, non per Polestar Il suv andr&agrave; a posizionarsi al di sotto dei 4,43 metri di lunghezza con i quali XC40 Recharge (in foto) presidia il mercato C-suv insieme a C40 (leggi come si comporta su strada); avr&agrave; uno schema elettrico e verr&agrave; sviluppato su architettura SEA di Geely, secondo le anticipazioni diffuse da Autocar.&nbsp; Piattaforma Geely dal potenziale tecnico particolarmente rilevante, considerata la capacit&agrave; di ricarica fino a 360 kW e l'utilizzo di batterie fino a 100 kWh. Ovviamente su un progetto del calibro di XC20, sigla "di comodo" aspettando il nome ufficiale, saranno valori destinati a ridimensionarsi. Una scelta diversa &egrave; attesa, invece, in casa Polestar, per il modello che seguir&agrave; il debutto di Polestar 3. Ancora un suv di segmento B ma su architettura CMA, oggi adottata su Volvo XC40 Recharge.       

Sono due le grandi novit&agrave; attese da Volvo nel corso del 2022; il primo modello a esordire sar&agrave; l'erede della XC90, poi toccher&agrave; a un inedito suv "urbano" su architettura Geely SEA

Volvo, nel 2022 nuova XC90 e il suv urbano elettrico

        Il prossimo anno sar&agrave; presentata la terza generazione di XC90, il primo Suv prodotto da Volvo. Proprio a venti anni dalla prima serie, che arriv&ograve; sul mercato nel 2002, la seconda nel 2014. Per il 2022 nuova XC90, che sar&agrave; realizzata sulla piattaforma SPA2, offrir&agrave; un powertrain al 100% elettrico, oltre alla versione ibrida. In futuro la Casa svedese dovrebbe adottare l&rsquo;architettura SEA di Geely, arrivando a offrire una gamma composta solo da BEV entro il 2030. Il nuovo modello potrebbe anche cambiare nome. Forme pi&ugrave; gentili Ci sar&agrave; anche un cambiamento nello stile, secondo quanto prefigurato dal Concept Recharge nello scorso giugno. Le forme da sport utility saranno ingentilite, con un&rsquo;altezza inferiore e sviluppate in larghezza: a met&agrave; strada tra una ruote alte e una grande wagon. Sfruttando il maggiore spazio in abitacolo concesso proprio dalla propulsione elettrica. La configurazione a bordo sar&agrave; per 7 passeggeri, con ampio utilizzo di materiali riciclati o comunque eco-compatibili, con un design di interni sobrio e minimale, tipico svedese ma anche influenzato da quello di Tesla, stando dalle indicazioni. il software sar&agrave; quello sviluppato dal Costruttore con Google. Il terzo modello full electric della Casa, dopo XC40 Recharge e la C40 Recharge, proporr&agrave; quindi cambiamenti importanti. Leggi anche: Volvo sviluppa il super had up display       

Anticipata dal Concept Recharge, sar&agrave; anche al 100% elettrica e con uno stile rinnovato

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