        Il V12 non si tocca, giacch&eacute; rappresenta lo stato dell'arte motoristica. Carlex Design si concentra nella personalizzazione degli interni su Ferrari 812 GTS. Opera ardua, anche l&igrave;. Eppure, il preparatore polacco offre una lettura vintage parecchio apprezzabile. Richiama i colori del cuoio, toni caldi del caramello a contrasto con applicazioni in pelle nera, superfici in nero lucido e targhette metalliche. Interni in pelle di antilope Il cuore del tuning estetico &egrave; in un materiale impiegato per i rivestimenti dei sedili, di parte del volante, della plancia, del tunnel, fino ai pannelli porta. La pelle di antilope Kudu d&agrave; le sfumature caramello enfatizzate dai trattamenti successivi. Un approvvigionamento sostenibile del pellame, assicura Carlex, sebbene discutibile essendo la popolazione degli antilope Kudu, in Sudafrica, oggetto di abbattimento selettivo.&nbsp; Sulla pelle Kudu sono applicati, a contrasto, profili in pelle nera mentre i microfori realizzati su parte dello schienale e della seduta &egrave; prodotto con incisioni laser. Esteriormente, la Ferrari 812 GTS firmata Carlex ha solo l'applicazione di una pellicola longitudinale, a percorrere cofano motore, tetto e volume posteriore, nei toni del nero e dettaglio dorato.       

Ruota intorno ai colori e la lavorazione della pelle utilizzata per riscrivere l'abitacolo della 812 GTS la personalizzazione Carlex Design

Ferrari 812 GTS, Carlex crea l'abitacolo old style

        Con una produzione limitata ad appena 599 esemplari, e un prezzo di circa due milioni di euro, la SP3 Daytona &egrave; uno dei modelli pi&ugrave; esclusivi realizzati da Ferrari negli ultimi anni. E un'auto cos&igrave; speciale non poteva che diventare fonte d'ispirazione per un kit Lego altrettanto unico. La celebre azienda danese dei &ldquo;bricks&rdquo; ha realizzato una riproduzione in scala 1:8 della V12 del Cavallino Rampante, composta da quasi 4mila pezzi e fedele in ogni dettaglio all'originale. Il kit, che fa parte della gamma Technic Ultimate, sar&agrave; disponibile negli dal 1&deg; di giugno a un prezzo di quasi 400 euro. Ferrari SP48 Unica, il Centro Stile rielabora la F8  Ferrari Dayton SP3, riproduzione fedele Dalla Lamborghini Si&agrave;n alla McLaren Senna GTR, passando per la Porsche 911 RSR, la Bugatti Chiron e molte altre ancora, sono numerosissime le supercar che popolano la gamma dei kit Lego Technic. Da inizio giugno si aggiunger&agrave; una ulteriore sportiva, la Ferrari SP3 Daytona, appena annunciata da Lego con un video e una serie di foto ufficiali che anticipano le fattezze del nuovo modellino. Che avr&agrave; dimensioni tutt'altro che contenute: con i suoi ben 3.778 pezzi, la Daytona in mattoncini misura 59 centimentri di lunghezza, 25 di larghezza e 16 di lunghezza. Vale a dire, una riproduzione in scala 1:8 nei minimi dettagli. Pensata per un pubblico di appassionati adulti (&egrave; consigliata per persone con et&agrave; superiore ai 18 anni) la SP3 by Lego &egrave; fedele all'originale anche dal punto di vista della meccanica: nel cofano &egrave; presente un V12 con pistoni mobili, e anche le palette del cambio dietro al volante possono essere premute. Le porte sono apribili con sistema a farfalla come sulla SP3 Daytona reale, mentre una targhetta con numero di serie univoco certifica l'originalit&agrave; del kit e d&agrave; la possibilit&agrave; di scaricare contenuti digitali esclusivi. Il prezzo per questa supercar V12 in scala &egrave; di 399,99 euro. Ferrari, guarda qui tutti i modelli nuovi e usati       

Lego ha lanciato la sua reinterpretazione della supercar in edizione limitata del Cavallino Rampante, con tanto di V12 dotato di pistoni mobili

Ferrari Daytona SP3 diventa un kit Lego da 3.778 pezzi

        Chiunque la sogna, ma nessuno la compra. Sar&agrave; per la cifra di partenza stellare tra i 6 e gli 8 milioni di euro, ma questa Ferrari 340 MM Spider by Vignale messa all&rsquo;asta a Montecarlo lo scorso 14 maggio &egrave; rimasta senza un nuovo proprietario tra le lussuose sale della casa d&rsquo;aste Sotheby&rsquo;s. Storia di successi Nessuna sfida all&rsquo;ultimo rilancio, questo gioiello su 4 ruote (uno tra i soli 4 esemplari esistenti) &egrave; stato inaspettatamente &ldquo;snobbato&rdquo;. La vettura, nata dalla mente brillante di Enzo Ferrari, &egrave; stata realizzata per partecipare al Word Sportscar Championship del 1953. A seguito di modifiche, il passo era stato allungato da 2,42 metri a 2,50, mentre i nuovi cerchi istallati presentavano un diametro pi&ugrave; largo. Il motore da 300 CV permise alla Ferrari 340 MM Spider di vincere la Mille Miglia sempre nel 1953, della 24 ore di Spa l&rsquo;anno seguente, della 1000 km del Nurburgring e del Giro di Sicilia. Una storia ricca di fascino e di successi che per&ograve; non ha convinto alcun ipotetico compratore. Il carrozziere Vignale la vernici&ograve; prima di blu scuro e bianco, poi la vettura torn&ograve; in rosso, come ogni storica Ferrari che si rispetti. Il primo proprietario fu il californiano Sterling Edwards, che chiese a Vignale anche di apportare numerose modifiche per personalizzarla il pi&ugrave; possibile. Dopo di lui numerosi nomi illustri hanno messo le mani sul volante di questo gioiello, oggi rimasto senza un &ldquo;padrone&rdquo; che possa riportare in strada tutto il fascino e il prestigio che solo un&rsquo;automobile come questa riesce a dare. Nigel Mansell, la sua collezione di auto all'asta        

La vettura del 1953 era stata creata da Enzo Ferrari e prodotta in soli 10 esemplari per partecipare al Word Sportscar Championship

Ferrari, l’asta è un flop! Nessuno vuole la 340 MM Spider by Vignale

        Ferrari SF90 Stradale, semmai ce ne fosse stato veramente bisogno, ha aggiunto ancora pi&ugrave; cattiveria alle sue prestazioni. Merito di Mansory e del suo kit F9XX, un concentrato di cavalli che ha reso ancora pi&ugrave; performante l'ibrida di Maranello, arricchita da un look che non fa prigionieri.  Un kit da 1.084 cv di potenza La modifica pi&ugrave; rilevante apportata da Mansory - il kit &egrave; sia per la coup&eacute; che per la Spider - &egrave; sul motore V8 biturbo da 769 cv che con la "cura" del tuner tedesco &egrave; salito a 966 cv e 980 Nm di coppia. Se consideriamo i tre propulsori elettrici della vettura, la potenza totale &egrave; di 1.084 cv. Cifra sufficiente ad accelerare da 0 a 100 km/h in 2,4 secondi e a raggiungere la folle velocit&agrave; di punta di 355 km/h. Esterni e interni: che aggressivit&agrave; Dal punto di vista estetico, Mansory ha rivisto il frontale della SF90 con un nuovo paraurti, uno splitter, e aggiornando prese d'aria e cofano. Molti di questi componenti sono rifiniti in fibra di carbonio. Le feritoie sui passaruota anteriori e un set di ruote anteriori da 21&times;9,5 e posteriori da 22&times;12 con pneumatici da 255/30 e 335/25, con cerchi in carbonio forgiato, completano il quadro assieme alle nuove minigonne e prese d'aria laterali&nbsp;e le nuove calotte degli specchietti retrovisori.Ma se parliamo di prese d'aria, la pi&ugrave; grande si trova nella zona posteriore. Quest'unit&agrave; contribuisce a raffreddare il V8 con aria fredda attraverso una copertura del motore in carbonio forgiato. C'&egrave; poi un grande alettone posteriore e un nuovo paraurti che comprende un enorme diffusore e ben quattro terminali di scarico centrali. Ferrari Roma, con il tuning di Mansory sprigiona 720 CV Il look &egrave; completato gli stravaganti interni che combinano pelle nera e gialla. Mansory ha anche aggiunto un po' di fibra di carbonio al volante e ha rivestito i pannelli delle porte e i tappetini dello stesso giallo e nero dei sedili. La gamma Ferrari: consulta il nuovo listino completo di Auto       

Il kit F9XX, creato dal tuner tedesco, inserisce parti in carbonio, interni in pelle giallo-nera e soprattutto un aumento della potenza del V8 biturbo a un totale di 1.084 cv

Ferrari, con Mansory la SF90 Stradale fa più paura

        D&uuml;sseldorf, Germania, il proprietario di una Ferrari 288 GTO ha messo la sua meravigliosa vettura in vendita ma si &egrave; visto rubare l'auto da un falso compratore, che per prendersela ha utilizzato uno dei trucchi pi&ugrave; semplici e vecchi al mondo. Non una Ferrari qualunque L&rsquo;auto messa in vendita dal collezionista tedesco non &egrave; una Ferrari qualunque, bens&igrave; si tratta di una Ferrari 288 GTO appartenuta a Eddie Irvine: &egrave; infatti una delle 272 Ferrari 288 GTO costruite dalla Casa di Maranello tra il 1984 e il 1985, l'antenata della F40, dotata di V8 da 400 cv. Un modello dal valore di circa 2 milioni di euro!  Fidarsi &egrave; bene ma non fidarsi &egrave; meglio Il ladro si &egrave; presentato all'appuntamento per visionare la macchina vestito in abiti eleganti per non destare alcun sospetto. Come di consueto l&rsquo;uomo ha iniziato a ispezionare la vettura, come se dovesse davvero acquistarla. Ha fatto un giro assieme al proprietario come passeggero ma poi per&ograve; ha chiesto al venditore di potersi mettere al volante. Non appena il proprietario &egrave; sceso per sedersi al posto del passeggero, il ladro non ha perso tempo ha dato di gas e si &egrave; dato alla fuga. &nbsp; Il fattaccio &egrave; avvenuto nel 2019, ma il caso &egrave; tornato alla ribalta delle cronache dopo che le autorit&agrave; hanno ritrovato la Ferrari in un garage. Del ladro ancora nessuna traccia.       

Mai fidarsi troppo di una persona interessata all'acquisto della propria auto usata, soprattutto se si tratta di una supercar da milioni di euro

Chiede di provare la Ferrari da 2 milioni ma scappa via

Ispirata dal Giappone, Ferrari Roma Tailor Made &egrave; la nuova one-off di Maranello. Si tratta di una personalizzazione realizzata dal programma di personalizzazione del Marchio in sinergia con Evan Orensten e Josh Rubin, co-fondatori del magazine americano di design Cool Hunting che sar&agrave; esposta alla New York Design Week.  Flavio Manzoni, direttore del Centro stile Ferrari, ha portato a termine l&rsquo;esemplare ispirandosi alla raffinata e sobria tradizione artigianale giapponese.    Tutte le personalizzazioni  Spicca per riprendere la tradizionale tintura giapponese indigob (indaco) che ispirato la combinazione di colori. In particolare il blu brillante degli esterni, sviluppato per il modello unico e chiamato Indigo Metal. L&rsquo;indaco ha un ruolo molto importante nella cultura del design giapponese e la tintura tradizionale viene prodotta in modo naturale. Anche gli interni riprendono questa tonalit&agrave; , con il tessuto Sakiori impiegato per gli inserti dei sedili e per i tappeti. E&rsquo; realizzata con dei kimono riciclati.&nbsp; Il cielo &egrave; realizzato con&nbsp; due pelli tinte in indaco realizzate a Kyoto, successivamente mandate in Italia dove sono state tagliate a strisce e intrecciato a mano da artigiani locali.  Personalizzate anche le maniglie interne delle porte della Roma, rivestite di pelle nera intrecciata a mano in omaggio allo tsukami, l&#39;antica arte di avvolgere le impugnature delle katana, le spade dei samurai.  Il mitico cancelletto del cambio e le levette color rame deve la sua tonalit&agrave; al team di Cool Hunting che ha trovato fonte di ispirazione visitando la Kaikado, un&rsquo;azienda a conduzione familiare di Kyoto nota per i suoi&nbsp; contenitori di rame per il t&egrave;. Anche l&rsquo;arco del doppio cockpit, i cerchi e il Kamon sono color rame.  Lo stemma realizzato ad hoc sulla targhetta &nbsp;incastonata nel bracciolo centrale e sul battitacco &egrave; un &ldquo;Kamon&rdquo;, sigillo tramandato di generazione in generazione nelle famiglie giapponesi. Disegnato da Kyogen, rappresenta una ruota di un carro trainato da buoi. Il numero viene ripreso anche dalle otto creste d&rsquo;onda che circondano la ruota quale simbolo di fortuna e forza.  Il cuore non si cambia  Confermata ovviamente la meccanica, il motore &egrave; il V8 di 3.9 litri biturbo, un propulsore pluri-premiato. In questa versione eroga&nbsp;&nbsp;620 cavalli e 760 Nm di coppia da 3.000 giri.e abbinato al cambio a doppia frizione. In questo caso, squadra che vince non si cambia.  Leggi anche: Ferrari Roma, la prova di Auto&nbsp; 

Dimostrazione di cosa pu&ograve; fare il programma speciale di Maranello, sar&agrave; esposta alla New York Design Week&nbsp;

Ferrari Roma Tailor Made, ispirazione unica dal Giappone

&Egrave; successo un po&#39; di tempo fa a Montecarlo: una meravigliosa Ferrari F40, una macchina che pu&ograve; arrivare a costare anche oltre 2 milioni di euro, ha preso fuoco davanti a un hotel a poche centinaia di metri dalla Rotonda del portiere a Montecarlo, lungo l&rsquo;avenue Princesse Grace. C&rsquo;erano due persone a bordo ma fortunatamente nessuno degli occupanti &egrave; rimasto ferito. Dal video che impazza in rete non si capiscono le cause dell&rsquo;incendio, probabilmente sono state sprigionate dal serbatoio.  Ferrari F40, quella bruciata a Montecarlo torner&agrave; su strada    Il tentativo disperato  Ci&ograve; che rende tragicomico l&rsquo;accaduto &egrave; che nelle immagini che girano in Rete si vede il tentativo disperato di una persona che dal balcone cerca di spegnere le fiamme con un piccolo tubo d&rsquo;acqua utilizzato di solito per annaffiare i fiori. Inutile dire che il gesto non ha avuto il minimo effetto. Dopo qualche minuto sono intervenuti i pompieri ma della F40 &egrave; rimasto ben poco.  &nbsp;  Tra i commenti al video, oltre a quelli estremamente dispiaciuti per un simil gioiello andato in fumo, ne spiccano alcuni sarcastici come: &ldquo;Quando si dice una Ferrari rossa fiammante&rdquo; o &ldquo;Cara come il fuoco&rdquo;.  Cerca la tua Ferrari usata tra pi&ugrave; di 600 annunci 

Una meravigliosa Ferrari F40 del valore di pi&ugrave; di 2 milioni di euro &egrave; andata irrimediabilmente distrutta

Ferrari a fuoco: cerca di spegnerla con la canna dell&rsquo;acqua

        Sar&agrave; un gradito fuori programma la seconda edizione di Cavallino Classic Modena, in programma dal 29 al 31 maggio. Doveva essere un evento unico, invece concede il bis dopo un esordio al di sopra delle aspettative. La versione italiana di Cavallino Classic, da anni considerato con la sua edizione di Palm Beach (Florida-USA) un Concorso d&rsquo;Eleganza tra i pi&ugrave; prestigiosi tra quelli dedicati alle Ferrari d&rsquo;epoca, era stata creata nel 2021 da Luigi Orlandini, Presidente e CEO di Canossa Events che dal 2020 gestisce ed organizza Cavallino Classic, per celebrare Modena, citt&agrave; natale di Enzo Ferrari e luogo dove le sue vetture sono state costruite.&nbsp;  Rimane invariata la location dove le vetture verranno esposte: il giardino di Casa Maria Luigia dello chef Massimo Bottura e di sua moglie Lara, una coppia oggi parte importante della tradizione culinaria modenese, perfetto con i suoi colori ed i suoi profumi e per la sua posizione strategica, a pochissimi chilometri dal centro di Modena.&nbsp; Come sempre estremamente limitato, 26 in totale, il numero delle vetture accettate, selezionate sulla base della loro importanza storica e della loro bellezza. Si tratta, infatti, di alcune delle Ferrari pi&ugrave; importanti mai prodotte, come la 166 MM, telaio #0040 MM, realizzata nel 1950 dalla Carrozzeria Touring per conto della squadra corse Ferrari, che ha corso la 34&deg; Targa Florio con, al volante, Luigi Villoresi. Dopo un incidente alla Mille Miglia dello stesso anno, &egrave; stata ricarrozzata, sempre come Barchetta, dalla Carrozzeria Touring. Durante il periodo da &ldquo;vettura ufficiale&rdquo;, il motore &egrave; stato evoluto prima con specifiche 195 e poi 212. Nell&rsquo;estate del 1950 &egrave; poi stata venduta in Portogallo al gentleman driver Vasco Sameiro che l&rsquo;ha usata per alcune gare fino al 1954. La vettura, da oltre 35 anni &egrave; parte della stessa collezione inglese. Non mancano, a rappresentare gli anni &rsquo;60 della produzione Ferrari, alcune vetture della serie 250 e 275. Tra loro, la 250 Interim del 1959, telaio #1461 GT, che, dopo essere stata venduta da Luigi Chinetti negli Stati Uniti, ha corso la 24 Ore di Le Mans dello stesso anno con Andre Pilette/George Arents, finendo quarta assoluta e seconda nella classe GT 3.0. Ha poi corso il Tour de France del 1959 e, dal 1962, svariate gare negli Stati Uniti ed a Nassau. &nbsp;&nbsp; &nbsp; &nbsp; Tra le vetture di epoca pi&ugrave; recente, una nutrita serie di Ferrari Berlinetta da competizione, sempre pi&ugrave; ricercate dai collezionisti, rappresentate da F360 Challenge del 1999, telaio #127264, F430 GT del 2007, telaio #2442 e F430 GT3 del 2008, telaio #159322-SC21. Del 2001, la rarissima 550 Maranello WSR &ldquo;World Speed Record&rdquo;, telaio #122194, una delle sole 33 prodotte per celebrare il record del mondo di velocit&agrave; ottenuto il 12 Ottobre del 1998 da una 550 Maranello appositamente preparata.&nbsp; &nbsp; Non prodotta dalla Ferrari, ma, per almeno tre decenni vettura simbolo negli sfondi di ogni fotografia scattata sulla pista di Fiorano, la Fiat Nuova Campagnola, telaio #1107A 0014838, del servizio antincendio interno, &egrave; stata straordinariamente invitata a partecipare, fuori concorso, come giusto riconoscimento ai suoi servizi.&nbsp; Dopo la parata in centro a Modena, prevista partire da Casa Maria Luigia Domenica alle ore 16.45, nella giornata di luned&igrave; le vetture, suddivise in 6 classi, saranno valutate da tre gruppi di Giudici capitanati dal Giudice Capo Emiliano Torkar. Martedi, sempre con partenza da Casa Maria Luigia, le vetture percorreranno le strade dell&rsquo;Appennino Emiliano prima di recarsi a Casa Canossa, la sede di Canossa Events, a Quattro Castella (RE).&nbsp; Le parole di&nbsp;Luigi Orlandini, Presidente e CEO di Canossa Events &ldquo;Cavallino Classic Modena 2021 &egrave; stato un evento straordinario che doveva rimanere unico. Tutti i presenti, e tanti amici collezionisti che non erano potuti intervenire per le limitazioni sugli spostamenti in vigore l&rsquo;anno scorso, mi avevano per&ograve; fatto promettere che si sarebbe ripetuto. E le promesse si mantengono.&rdquo; Leggi anche: Test Drive Experience con Kia EV6&nbsp;        

Solo 26 modelli esclusivi&nbsp;esposti nel giardino di Casa Maria Luigia dello chef Massimo Bottura

Cavallino Classic Modena, Ferrari specialissime al 29 al 31 maggio

        Il 14 maggio a Montecarlo, nel corso del weekend del Gran Premio di Formula 1, verr&agrave; battuta all&rsquo;asta da RM Sotheby's una delle Ferrari storiche pi&ugrave; apprezzate (oltre ad essere uno dei quattro esemplari sopravvissuti): la Ferrari 340 MM Spider by Vignale, con una valutazione che va dai 6 agli 8 milioni di euro. L&rsquo;auto era stata presentata nel 1953 come miglioramento della 340 America ed era stata realizzata appositamente per poter partecipare al World Sportscar Championship del 1953. Ferrari California, all'asta quella di Michael Schumacher  Ferrari 340 MM Spider: le caratteristiche La Ferrari 340 MM Spider by Vignale era nata dall&rsquo;idea di Enzo Ferrari. Le modifiche apportate avevano allungato il passo a 2,5 metri rispetto ai precedenti 2,42 metri, permettendo inoltre l'adozione di cerchi dal diametro pi&ugrave; largo che avevano favorito l&rsquo;aumento della trazione e della stabilit&agrave; ad un'auto gi&agrave; di per s&eacute; estremamente competitiva. Il motore, invece, da 4,1 litri riusciva ad erogare 300 CV. Grazie alle sue prestazioni, l&rsquo;auto vinse la Mille Miglia contribuendo al titolo del 1953, mentre nel 1954 si guadagn&ograve; la vittoria alla 24 Ore di Spa, la 1000 km del Nurburgring e il Giro di Sicilia. L'esemplare presente all&rsquo;asta &egrave; stato modificato dal carrozziere Vignale, all&rsquo;inizio verniciato con colori blu scuro e bianco, per poi tornare al rosso Ferrari. Inoltre furono aggiunte tre feritoie sui passaruota, prese d'aria triangolari sui paraurti posteriori, un nuovo cofano e una nuova sistemazione degli scarichi. Cerchi un'auto usata? Guarda qui       

Il modello, uno dei quattro esemplari rimasti, verr&agrave; venduto al miglior offerente da RM Sotheby's il 14 maggio. Ecco la sua incredibile valutazione

Ferrari 340 MM Spider, raro esemplare all'asta e cifre alle stelle

        &Egrave; una Ferrari California molto speciale quella proposta in vendita dalla casa d'aste Boutsen Classic. La vettura, caratterizzata da una livrea argento e da interni neri, ha infatti una peculiarit&agrave; davvero unica: &egrave; appartenuta a Michael Schumacher, che l'ha utilizzata per alcuni anni come vettura privata. Dotata di un V8 aspirato da 4,3 litri e 460 cavalli di potenza, questa California &egrave; stata infatti realizzata nel 2009 per il 7 volte Campione del Mondo, che l'ha conservata fino al 2012. Oggi &egrave; possibile aggiudicarsi questa Ferrari cos&igrave; unica, per un prezzo di partenza che per&ograve; non &egrave;&nbsp;stato reso noto. Ferrari, ecco le Rosse pi&ugrave; "strane" di sempre  All'asta la California di Schumacher Lanciata nel 2008 per ampliare la gamma del Cavallino Rampante verso il basso, la Ferrari California &egrave; una coup&eacute;-cabriolet con 2 posti +2 e tetto ripiegabile in metallo. Una soluzione inedita per la Casa di Maranello, che con questo modello aveva introdotto anche un'altra importante novit&agrave;, ovvero il cambio a doppia frizione con 7 rapporti. Sotto al cofano anteriore, un propulsore strettamente imparentato con quello della &ldquo;sorella&rdquo; F430, un 8 cilindri 4.3 capace di sprigionare 460 cavalli e di garantire prestazioni da vera sportiva: da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e raggiungere i 310 km/h. Il nome, infine, era un omaggio alla mitica Ferrari 250 GT California degli anni '50. Allo sviluppo della Ferrari California degli anni 2000 ha partecipato anche Michael Schumacher, libero dagli impegni della pista dopo il suo primo ritiro alla fine della stagione 2006. Un esemplare grigio argento della coup&eacute;-cabrio del Cavallino &egrave; stato poi consegnato al Campione tedesco, che l'ha utilizzata come vettura privata per alcuni anni. A distanza di anni l'auto, personalizzata con alcuni elementi che rimandano a Schumacher, &egrave; stata messa all'asta. Apparentemente indistinguibile da altri modelli di California, la vettura del 7 volte iridato &egrave; di colore argento N&uuml;rburgring e riconoscibile per la doppia striscia in Grigio Cerro che parte dal cofano anteriore e prosegue fino a quello posteriore, oltre che per le cuciture sul poggiatesta con il logo &ldquo;MS&rdquo;. L'auto, identificata dal numero di telaio 168913, &egrave; in ottime condizioni e si trova al momento in Svizzera. Consegnata a Schumacher nel 2009, &egrave; stata utilizzata dal Campione tedesco fino al 2012, passando poi nelle mani di un nuovo proprietario, e al momento ha percorso poco pi&ugrave; di 15mila km. Il prezzo per questa vettura da collezione? Ignoto: la casa d'aste ha deciso di mantenere riservata la trattativa. Ferrari F430 Spider, quasi 400mila euro per quella con cambio manuale Ferrari e non solo: la collezione del Campione F1 Questa California non &egrave; che una delle tante vettura ad alte prestazioni possedute da Michael Schumacher. Sono state numerosissime le supercar (e non solo) che hanno popolato il garage del Campione di Kerpen: tra queste spicca una Bugatti EB110, comprata da Michael nel 1994, e ovviamente tante Ferrari. Dalla Enzo, V12 sviluppata in onore del Drake, alla FXX, prototipo da pista di cui Schumy possedeva un esemplare nero. Tra le vetture possedute dal pilota tedesco anche modelli pi&ugrave; versatili, come una Mercedes C63 AMG station wagon, e perfino una vecchia Fiat 500. Buona parte di queste vetture, oggi, &egrave; stata messa all'asta e ha gi&agrave; cambiato proprietario. Ferrari Testarossa, in vendita quella di Jean Todt       

&Egrave; in vendita presso una casa d'aste la coup&eacute;-cabriolet del Cavallino Rampante, appartenuta al 7 volte Campione del Mondo di F1

Ferrari California, all'asta quella di Michael Schumacher

        Non solo Ferrari Purosangue e futura generazione della GT V12 a motore anteriore, tra le novit&agrave; sulle quali si lavora a Maranello. C'&egrave; un ampliamento della gamma Ferrari SF90 Stradale in vista, dopo il debutto della soluzione Spider accanto alla straordinaria ibrida plug-in coperta. Il progetto Ferrari SF90 Versione Speciale &egrave; stato immortalato tra le vie di Maranello dall'obiettivo del canale Youtube di Varryx, rivelando sostanziali sviluppi soprattutto sul fronte dell'aerodinamica.  Sempre ibrida plug-in Il sistema ibrido plug-in resta il cuore delle prestazioni elettrificate, mentre si registrano affinamenti evidenti specialmente sull'ala posteriore. Aerodinamica, pi&ugrave; soluzioni allo studio Tra le configurazioni viste sui muletti, una con lo spoiler fisso a coda d'anatra anticipa un incremento del carico aerodinamico significativo, evidentemente una soluzione da bilanciare con un diverso valore di carico prodotto sull'avantreno. Ed &egrave; il secondo elemento di novit&agrave;, l'ampia canalizzazione alla base del parabrezza, nascosta sui muletti da una mascheratura. Nel gi&agrave; complesso schema di gestione dei flussi aerodinamici della SF90 Stradale&nbsp;(qui trovi i modelli Porsche sul mercato dell'usato), tra cassettino sullo splitter e sfogo centrale sul cofano, il raddoppio dell'apertura anticipa un ulteriore affinamento dei concetti di fluidodinamica. Il mix di soluzioni testate sui muletti in questo stadio dello sviluppo ha rivelato anche uno splitter pi&ugrave; ampio ed esteso fino davanti alle ruote anteriori.&nbsp;       

I primi muletti della SF90 Stradale in una specifica estrema appaiono su strada, nella prima fase dello sviluppo. Ecco come evolve l'aerodinamica

Ferrari SF90 Versione Speciale, avviato lo sviluppo

Progetti Speciali Ferrari &egrave; dove cliente e Centro Stile si confrontano, pi&ugrave; di quanto non avvenga ordinariamente, pi&ugrave; di quanto non sia possibile fare con il programma Tailor Made.  Nascono one-off, Special Projects che sono nella sigla SP, che sono Ferrari SP48 Unica. &Egrave; l&#39;ultima nata, pensata intorno alla tecnica della F8 Tributo, al suo V8 twin turbo, ridisegnata con influenze di Roma e delle pi&ugrave; recenti Ferrari.    Design, SP48 Unica come scolpita dal pieno  L&#39;esemplare unico concentra nella rilettura di stile le grandi novit&agrave; volute dal committente. E il Centro Stile ha interpretato la missione sviluppando un concetto di design che d&agrave; l&#39;idea di forme cesellate dal pieno.  Eliminato il lunotto, l&#39;effetto &egrave; particolarmente visibile nello sviluppo del retrotreno. Tra nervature, prese d&#39;aria ottimizzate nell&#39;apporto di raffreddamento sotto lo spoiler posteriore, riposizionamento delle prese dedicate all&#39;intercooler, dietro i finestrini laterali. Questo ha permesso di ridurre l&#39;ampiezza delle prese laterali.&nbsp;  Griglia 3D sul frontale e ispirazione Roma  Sul muso, l&#39;effetto della griglia 3D &egrave; di una scultura dal pieno, realizzata su gruppi ottici che richiamano un po&#39; le soluzioni di Ferrari Roma, pi&ugrave; evidenti al retrotreno.&nbsp;  Le vetrature sono un necessario interrompere le superfici ondulate, l&#39;effetto &egrave; di una fascia a &quot;visiera&quot; tra parabrezza e finetrini laterali.  Il nuovo design riduce la resistenza all&#39;avanzamento  Ottimizzare le prese d&#39;aria anteriori e disegnare nuove forme ha permesso su Ferrari SP48 Unica un abbattimento del drag del 12% se paragonato alla F8 Tributo da cui deriva. La colorazione in rosso aranciato iridescente &egrave; ripresa anche a bordo, cuciture a contrasto su rivestimenti in Alcantara traforata al laser e inserti in fibra di carbonio.  Cos&igrave; la specialissima Unica, a reinterpretare l&#39;iconica F8 Tributo (qui trovi i modelli Ferrari sul mercato dell&#39;usato), la cui produzione &egrave; giunta al capolinea nei primi mesi di quest&#39;anno.&nbsp; 

Su commessa di un cliente, il reparto Special Projects ha realizzato un esemplare unico su base F8 Tributo, con motore V8 da 720 cavalli

Ferrari SP48 Unica, il Centro Stile rielabora la F8

        Con una clip sui social, carica dell'emozionalit&agrave; che porta con s&eacute; il frazionamento V12, Ferrari introduce il debutto di un nuovo modello. "Sta arrivando una nuova Ferrari. Nata senza compromessi, inconfondibilmente Ferrari nel cuore. Spinta dal nostro iconico motore V12. Restate sintonizzati...", recita il tweet.  A new #Ferrari is coming. Born without compromises, unmistakably Ferrari at heart. Powered by our iconic V12 engine. Stay tuned&hellip; pic.twitter.com/ycMcTrVtgE &mdash; Ferrari (@Ferrari) May 4, 2022    Ferrari Purosangue V12 Il gi&agrave; noto &egrave; l'arrivo del suv Ferrari Purosangue, di cui questa clip va a confermare la disponibilit&agrave; del frazionamento dodici cilindri a V. &Egrave; attesa anche una proposta elettrificata, ibrida, accanto al 12 cilindri. Del suv conosciamo bene le linee del design, sfuggite con un leak in largo anticipo sulla presentazione. Sar&agrave; interessante leggere le specifiche tecniche del motore 12 cilindri, atteso a inaugurare una nuova fase per un frazionamento iconico e chiamato a fare i conti con le normative antinquinamento pi&ugrave; stringenti che l'Europa si appresta a varare, con orizzonte 2025-2026. Ferrari 812 l'ultima Rossa con il 12 cilindri L'ultimo progetto, in ordine di tempo, presentato con il motore V12 6.5 litri &egrave; stata la proposta Ferrari 812 Competizione&nbsp;(qui trovi i modelli Ferrari sul mercato dell'usato). Recentemente, a Fiorano, &egrave; stata avvistata una scocca apparentemente Ferrari Roma - non senza sostanziali modifiche - accreditata d'essere il muletto di sviluppo della futura generazione di granturismo a motore anteriore V12.       

Il frazionamento iconico della Ferrari sar&agrave; sul Purosangue, &egrave; in questa direzione che va letta la clip video diffusa su Twitter dal Cavallino

Ferrari Purosangue V12, una clip conferma il motore

        Testarossa, F40, 250 GTO, 458, Portofino, Roma. Sono solo alcune delle Ferrari pi&ugrave; note, del passato e del presente. Modelli che hanno segnato la storia del marchio di Maranello e dell'automotive in generale. Ma il Cavallino nasconde molto altro. Nel corso degli anni infatti non sono pochi i modelli realizzati da Ferrari per uno scopo specifico: prototipi di un modello di serie, omaggi ai Carrozzieri, studi aerodinamici, avventure nella fantascienza e persino dei semplici regali di compleanno. Ecco quindi le Ferrari pi&ugrave; "strane" di sempre: quelle che non ti aspetti, dalle forme particolari che nessuno associerebbe alla Casa emiliana, perlopi&ugrave; dimenticate ma comunque parte di un brand che ha scritto la storia del settore. Ferrari, i 5 modelli (+1) che hanno fatto la storia del Cavallino  &nbsp; Ferrari P6 Berlinetta Speciale  Un concept del 1968 costituito da una linea sinuosa e coda tronca, ideata da Pininfarina, dall'aspetto simile a supercar dell'epoca come la Lamborghini Miura o la Mangusta di De Tomaso. Caratteristica peculiare, la presenza di un V12 3 litri da 400 cavalli nel posteriore anzich&eacute; sotto il cofano, soluzione non gradita a Enzo Ferrari. Nonostante non sia mai entrata in produzione, le soluzioni della Ferrari P6 Berlinetta Speciale rappresentarono la base per lo sviluppo stilistico delle successive berlinette costruite a Maranello. &nbsp; Ferrari 512 S Modulo  Anche nel caso di questo prototipo estremo c'&egrave; lo zampino di Pininfarina. Presentata a Ginevra 1970, Ferrari 512 S Modulo era una coup&eacute; a trazione posteriore fantascientifica, con soluzioni considerate troppo avveniristiche per l'epoca. Ad esempio, non c'erano portiere: per entrare in abitacolo infatti tutto il parabrezza e la parte anteriore del tetto e dei finestrini venivano spostati manualmente in avanti. Futuristici anche gli interni, in cui tutti i comandi erano disposti su una sfera dotata di pulsanti rivolta verso il guidatore e posizionata alla sua sinistra, mentre la leva del cambio era posizionata in asse col cruscotto. &nbsp; Ferrari 512 S Berlinetta Speciale  Ancora 1970, ancora Pininfarina. La 512 S Berlinetta Speciale non &egrave; che un esercizio di stile della Carrozzeria torinese nato da una vettura distrutta alla 1000 KM di Monza 1969, la 312P. I resti della barchetta Ferrari vennero cos&igrave; utilizzati per sperimentare nuove idee estetiche. Ne venne fuori una supercar con assetto ultraribassato, molto larga e dalle linee iper-affilate. Caratterizzata dal colore giallo, la carrozzeria veniva letteralmente sollevata per accedere in abitacolo. I posti erano due, il motore era in posizione centrale. &nbsp; Ferrari 308 GT Rainbow  Una targa due posti secchi con tettuccio retrattile, realizzata in collaborazione con Bertone nel 1976. Costruita sul telaio della 308 GT4, Ferrari 308 GT Rainbow aveva un motore V8 3 litri dalla potenza di 255 cv. A spiccare, la presenza di un meccanismo meccanico per aprire e azionare il tettuccio che si andava a riporre dietro i sedili: una soluzione ripresa poi da Ferrari nel 2010 per la 458 Spider. &nbsp; Ferrari Studio CR 25  Nel 1972 Pininfarina aveva costruito la galleria del vento pi&ugrave; avanzata al mondo. Per dimostare la sua efficienza, due anni dopo realizz&ograve; con Ferrari una coup&eacute; nata con un unico scopo: avere un coefficiente aerodinamico (Cx) di 0.25, che all'epoca per le supercar era un qualcosa di elevatissimo. Fu cos&igrave; che nel 1974 nacque, come recita la sigla, la Ferrari Studio CR 25. Ma oltre al fattore Cx, la macchina aveva una soluzione interessante, ovvero la presenza di un piccolo alettone integrata nello spoiler del paraurti anteriore, in grado di sollevarsi all'indietro per ridurre la turbolenza dell'aria attorno ai passaruota e alle ruote. Il motore era un 4.9 ma non &egrave; dato sapere la potenza. &nbsp; Ferrari Pinin  Probabilmente il prototipo Ferrari pi&ugrave; famoso di sempre. Anche perch&eacute; si tratta dell'unica berlina 4 porte mai prodotta dalla Casa di Maranello. Dal nome si intuisce gi&agrave; di chi &egrave; la firma. Realizzata nel 1980, 50&deg; anniversario di Pininfarina, per rendere omaggio al suo storico fondatore Battista Farina detto Pinin, questa macchina (nome ufficiale 512 BB Pininfarina) presentava un'estetica da muscle car, con interni in pelle Connolly color beige, e dotazioni tecnologiche come i sedili regolabili elettronicamente e la presenza di un secondo impianto stereo dotato di cuffie per i passeggeri posteriori. Equipaggiata con il V12 5.0 della 512 BB, lo storico direttore tecnico del marchio Mauro Forghieri opt&ograve; per montare un cambio manuale a 5 rapporti derivato dalla 400 GT, pi&ugrave; adatto a una berlina sportiva. Impianto frenante, serbatoio e sospensioni furono personalizzati appositamente. &nbsp; Ferrari 308 GTB Millechiodi  Nata dalle mani di Pininfarina nel 1977, si trattava sostanzialmente di una 308 GTB rivisitata dalla Carrozzeria torinese per conferire pi&ugrave; dinamismo e per dare l'idea della continua evoluzione che lo stile di un'auto pu&ograve; subire nel corso del tempo. Il nome Millechiodi spiega la sua caratteristica principale, ovvero quella di avere la carrozzeria con parti non saldate tra di esse, ma rivettate. Ne deriv&ograve; una livrea caratterizzata da una lunga fila di chiodini. Spicca poi il doppio colore rosso e argento, scelto da Pininfarina per staccarsi dalla tradizione del solo rosso Ferrari. Il motore era un V8 3.0 da 250 cv. &nbsp; Ferrari F.Z. 93  F come Formula, Z come Zagato. Una supercar ispirata alle monoposto della F.1 e al look dei jet da guerra firmata dalla celebre Carrozzeria milanese. Un tripudio di sportivit&agrave; per questa concept del 1993 costruita sulla base di un altro emblema della sportivit&agrave; come la Testarossa. Realizzata in un unico esemplare, oggi parte della collezione privata di un fortunato acquirente, aveva inizialmente una livrea bicolore rossonera, per poi virare sul solo rosso. &nbsp; Ferrari 408 4RM  La sigla non lascia scampo a dubbi: questa vettura, realizzata tra il 1987 e il 1988, &egrave; la prima Ferrari a trazione integrale di sempre. Sviluppata nelle fasi iniziali dall'ingegner Forghieri, questa berlinetta impiegava una trasmissione con un nuovo ripartitore che faceva uso di un giunto idraulico. Ne vennero costruiti due esemplari, uno rosso con telaio interamente in acciaio e uno giallo con telaio formato da parti sia in acciaio che in alluminio. La sigla numerica nel nome richiamava la cilindrata del motore, che era di 4 litri, e il numero dei cilindri, che erano 8 a V. &nbsp; Ferrari 360 Barchetta  In questo caso, &egrave; tutta opera della stessa Ferrari. Trattasi infatti di un modello unico realizzato come dono di nozze dalla Casa di Maranello all'allora presidente Luca Cordero di Montezemolo. Motore V8 3.0 da 400 cv, la 360 Barchetta faceva dell'eleganza e dello stile - suggeriti da Gianni Agnelli - la sua arma principale. Il colore della carrozzeria era Grigio Alloy. &nbsp; Ferrari Mythos  Una Testarossa con un look diverso. La Mythos, show car del 1989, era infatti la reinterpretazione moderna delle auto da corsa affidate da Ferrari ai gentlemen driver degli anni '60. Auto quindi con una linea minimalista, con sedili avvolgenti dalle cinture a bretella incorporate. Come accennato, telaio, meccanica e motore (V12 5 litri da 390 cv) erano gli stessi della Testarossa. &nbsp; Ferrari GG 50  Concept del 2005, venne realizzata per celebrare i 50 anni di attivit&agrave; del noto designer Giorgetto Giugiaro. Coup&eacute; 2+2 con interni simili alla 612 Scaglietti e ispirata alle monoposto da F.1, la GG 50 aveva un potentissimo V12 5.7 da 540 cv e 315 km/h di velocit&agrave; massima. Una "chicca" era la presenza di un navigatore satellitare (non comune all'epoca), in questo caso marca Pioneer. &nbsp; Ferrari Rossa  Concept del 2000 creata da Pininfarina per festeggiare i suoi settant'anni di attivit&agrave;. Spider a due posti, venne realizzata sul telaio della 550 Maranello. Trazione posteriore, montava un V12 da 5,4 litri capace di erogare una potenza di 485 cavalli, abbinato a un cambio manuale a 6 marce. &nbsp; Ferrari Sergio  Il prototipo pi&ugrave; recente (2013-2014). Barchetta priva di tettuccio, basata sulla 458 Italia, omaggia Sergio Pininfarina, fondatore della Carrozzeria. Realizzata in soli 6 esemplari, ognuno destinata a uno specifico collezionista, Ferrari Sergio presenta una linea aerodinamica ispirata alle supercar anni '70. Ha un V8 4.5 da 570 cv e 320 km/h di velocit&agrave; massima per un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi. Per questo motivo, essendo una spider, per guidarla (ma anche per viaggiare) &egrave; necessario indossare casco e abbigliamento tecnico. Nel listino dell'usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click       

Esperimenti stilistici, idee fantascientifiche, eleganti e potentissimi regali di nozze: la storia della Casa di Maranello nasconde modelli, tra concept e prototipi, mai prodotti in serie ma comunque pieni di soluzioni interessanti

Ferrari, ecco le Rosse più "strane" di sempre

Nelle ultime settimane, i colori giallo-blu della bandiera dell&#39;Ucraina sono apparsi un po&#39; ovunque, come messaggio di sostegno verso il popolo ucraino. A Zurigo, in Svizzera, &egrave; comparsa anche una vistosa Ferrari 812 GTS, colorata con l&#39;ormai ben noto giallo-blu del vessillo ucraino, e con la scritta &ldquo;Zelensky&rdquo; in bella vista su fiancate, cofano e coda. Non solo un omaggio al Paese in guerra e al suo presidente, ma anche e soprattutto un cartellone pubblicitario viaggiante per un brand di vodka, creato appositamente per raccogliere fondi a sostegno degli ucraini.  Ferrari, il prototipo Roma nasconde il V12    Vodka Zelensky viaggia in V12  Dallo scoppio del conflitto in ucraina, che ormai perdura da quasi due mesi, sono tante le aziende, le associazioni e i cittadini che hanno raccolto risorse e fondi in aiuto del popolo ucraino. Tra le iniziative pi&ugrave; curiose spicca quella dell&#39;imprenditore elvetico Tobias Reichmuth, in collaborazione con la fashion designer di Kiev Anastasiia Rosinina. I due hanno dato vita a un brand di alcolici, denominato &ldquo;Vodka Zelensky&rdquo; (poi rinominato in &ldquo;vodka4peace&rdquo;), in onore del presidente Volodymyr, i cui profitti verranno devoluti per una serie di attivit&agrave; umanitarie in Ucraina, e soprattutto per la ricostruzione delle aree bombardate del Paese dopo che il conflitto sar&agrave; terminato.  Per pubblicizzare questa attivit&agrave;, Reichmuth e la Rosinina hanno deciso di fare ricorso al fascino del Cavallino Rampante, verniciando un esemplare di Ferrari 812 GTS con i colori della bandiera ucraina. La coup&eacute;, dotata del V12 da 6,5 litri e 800 cavalli, &egrave; stata poi anche decorata con scritte &ldquo;Zelensky&rdquo; sulla carrozzeria, insieme all&#39;hashtag #drinkforpeace. L&#39;obiettivo dell&#39;azienda &egrave; quello di vendere gi&agrave; entro la fine del 2022 un milione di bottiglie, approfittando anche dell&#39;embargo delle vodke russe in vigore in Europa.  L&#39;impegno di Ferrari per l&#39;Ucraina  La Ferrari, sin dai primi giorni del conflitto, ha preso ufficialmente posizione a sostegno dell&#39;Ucraina e del suo popolo, e al contempo di condanna all&#39;aggressione russa. La Casa di Maranello aveva infatti gi&agrave; annunciato ai primi di marzo lo stop delle vendite in Russia, e nel contempo la decisione di donare un milione di euro in favore dei cittadini ucraini, in particolare per i profughi giunti in Italia, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. Iniziative simili sono state intraprese anche da numerose altre Case automobilistiche.  Ferrari F430 Spider, quasi 400mila euro per quella con cambio manuale 

L&#39;auto sponsorizza una vodka dedicata al presidente ucraino, con l&#39;obiettivo di raccogliere fondi per la ricostruzione

Ferrari 812 GTS &quot;Zelensky&quot;, la V12 a sostegno dell&#39;Ucraina

        Un dettaglio dal valore irrisorio, un tappo del serbatoio del liquido dei freni, continua a creare problemi alla Ferrari. Dopo i richiami annunciati in nord America, stavolta tocca a 2.222 esemplari venduti in Cina, tra il marzo del 2010 e il marzo del 2019. La Casa di Maranello ha avviato l'analisi del problema con il fornitore, rilevando nel tappo difettoso la possibile causa di problemi ai freni. Nello specifico, il tappo rischia di produrre un vuoto nel condotto con il liquido dei freni in pressione, causando possibili malfunzionamenti o efficacia ridotta della frenata. I modelli Ferrari coinvolti nel richiamo Detto come il richiamo - in una campagna diffusa dall'autorit&agrave; cinese di regolamentazione del mercato - avverr&agrave; a partire dal 20 maggio e vedr&agrave; la sostituzione gratuita del tappo del serbatoio del liquido freni, sono svariati i modelli interessati. Si spazia dalla gamma Ferrari 458 - Italia, Speciale A e Spider- alla famiglia 488, GTB e Spider.&nbsp;Secondo i dati riportati dall'agenzia Reuters, sono pi&ugrave; di 5.000 le Ferrari vendute tra il 2014 e il 2019 sul mercato che comprende Cina, Hong Kong, Taiwan, Macao.       

Un problema al tappo del serbatoio del liquido freni continua a causare richiami per alcune Ferrari vendute in Cina

Ferrari, richiamo per più di 2.000 esemplari

        Un muletto si aggira tra le strade di Fiorano e in pista. Ha le forme apparenti di Ferrari Roma ma con una sonorit&agrave; diversa dal V8 del progetto che gi&agrave; conosciamo.&nbsp; I rumours si sommano e puntano nella direzione di un muletto funzionale a condurre test sulla futura generazione si Ferrari 12 cilindri a motore anteriore. L'erede della 812 Superfast, nello specifico.  Muletto Ferrari Roma con molte differenze L'impegno in pista del muletto Roma rivela un sound assai vicino a un V12. In pi&ugrave;, diversi dettagli suggeriscono qualcosa di diverso in fase di sviluppo. Ad esempio, il muletto propone una fascia anteriore completamente diversa nelle canalizzazioni destinate al raffreddamento delle masse radianti. In coda, invece, il lunotto e l'andamento dei montanti sono radicalmente diversi dalla Ferrari Roma. Forme pi&ugrave; scavate tra montanti e lunotto, fino a chiudere su una coda con un elemento spoiler che la Roma non ha cos&igrave; pronunciato nelle forme. Immaginare una specialissima Roma V12 non sembra essere la via da seguire, in considerazione del fatto che Ferrari ha battezzato con la 812 Competizione l'ultima applicazione dell'attuale unit&agrave; dodici cilindri aspirata da 6.5 litri. Gli stessi archi passaruota, dalle immagini diffuse su YouTube da Varryx, risultano avere forme pi&ugrave; abbondanti, segno di un ampliamento delle carreggiate.&nbsp;Numerosi particolari a descrivere un prototipo funzionale a qualcos'altro rispetto a uno sviluppo della gamma Roma. Ferrari V12, i brevetti con la precamera Se davvero &egrave; la base per il progetto di Ferrari V12 da presentare nel 2024, allora vale ricordare alcuni tra i brevetti registrati negli ultimi anni, come la precamera di combustione in vista di una futura, nuova, generazione di dodici cilindri che fosse pi&ugrave; pulito in termini di emissioni di CO2, senza sacrificare la prestazione. Ulteriori indizi potrebbero arrivare nei prossimi mesi, dal Capital Markets Day del 16 giugno. Un appuntamento nel corso del quale Ferrari introdurr&agrave; le prospettive industriali sugli anni a venire e le novit&agrave; di prodotto, improntate verso l'elettrificazione da sposare alla tradizione, com'&egrave; il motore V12.       

Il sound del motore 12 cilindri non &egrave; l'unico dettaglio "inconsueto" della Ferrari Roma vista a Fiorano. Prove di nuova V12 erede della 812 Superfast?

Ferrari, il prototipo Roma nasconde il V12

        Si possono pagare l'equivalente di 377mila euro circa per una Ferrari F430 usata? S&igrave;, se questa ha il cambio manuale e ha percorso solo 17.702 km. Uno sfizio che si &egrave; potuto togliere l'utente RapidoRacer, che lo scorso 14 aprile si &egrave; aggiudicato l'asta su Bring A Trailer, portandosi a casa un esemplare raro e in perfette condizioni.  490 cavalli con cambio manuale Trattasi di una Ferrari F430 Spider del 2009 in tinta Rosso Corsa con soli 17.702 km, che ha avuto diversi proprietari, tra cui l'ultimo nel 2014. Negli ultimi 8 anni la supercar scoperta si &egrave; mantenuta benissimo. Ma il vero motivo d'attrazione, oltre alle condizioni generali, &egrave; la presenza del cambio manuale a 6 marce, una particolarit&agrave; che la Casa di Maranello ha smesso di inserire nei suoi modelli V8 a partire dall'uscita sul mercato della 458, erede proprio della F430. Ferrari, all'asta una finta 250 GTO protagonista al cinema Trasmissione manuale che gestisce un 8 cilindri da 490 cavalli a 8.500 giri/min e 465 Nm di coppia, per una velocit&agrave; massima di 315 km/h e la capacit&agrave; di accelerare da 0 a 100 km/h in 4 secondi. Il tutto, con l'ebbrezza di cambiare manualmente, una pratica amata da tutti gli appassionati della guida purista, destinata a non tramontare mai. Ferrari F40, all'asta un esemplare perfetto con soli 6.000 km       

Bring A Trailer ha battuto all'asta un esemplare della supercar di Maranello con V8 da 490 cv dotato di trasmissione manuale a 6 marce: l'acquirente ha sborsato 377mila euro circa

Ferrari F430 Spider, quasi 400mila euro per quella con cambio manuale

In tre lettere riassume la novit&agrave; funzionale e stilistica, tutt&#39;altro che una semplicistica trasformazione dalla configurazione coup&eacute; a quella spider. Ferrari 296 GTS &egrave; molto di pi&ugrave;, come narra il livello di attenzione posto nel tradurre la tecnica e l&#39;impianto di base della 296 GTB in variante dalla duplice funzione.  Puoi guidarla come fosse una GTB, oppure, scegliere di ripiegare il tetto rigido, in due parti, nell&#39;alloggiamento davanti al motore V6, cuore termico di un sistema ibrido plug-in da 830 cavalli e un&#39;autonomia in modalit&agrave; elettrica di 25 km.    Design, tetto apribile e nuovo cofano  Tanta ricerca tecnica meritava una vetrina permanente, &quot;esposizione&quot; che trova nella copertura in vetro introdotta sul cofano posteriore. &Egrave; l&#39;area in cui si concentra il cambiamento. S&igrave;, c&#39;&egrave; un tetto rigido che in 14 secondi &egrave; in grado di ripiegare e scoprire l&#39;abitacolo. Un&#39;operazione possibile in marcia, fino a 45 km/h.  A ben vedere, per&ograve;, la definizione della 296 GTS &egrave; nelle soluzioni di stile pensate dal Centro Stile diretto da Flavio Manzoni per la zona centrale. Le nervature tese, longitudinali, scrivono i volumi della retrotreno, tra le pinne dei montanti, realizzando l&#39;integrazione degli sportelli di ricarica della batteria e di rifornimento, a seguire forme e curvature del volume posteriore.  296 GTS Assetto Fiorano il culmine delle prestazioni  In coda, a sviluppare prestazione, ecco lavorare un&#39;ala mobile derivata dalle soluzioni pensate per LaFerrari. Genera carico aerodinamico supplementare, un valore che pu&ograve; arrivare, nel complesso dei sistemi della 296 GTS, a 360 kg a 250 km/h, con le specifiche alleggerite e da extra-downforce dell&#39;Assetto Fiorano.  Esclusivit&agrave; ricercatissime, dai pannelli porta pi&ugrave; leggeri di 8 kg alle appendici aero, in fibra di carbonio applicate all&#39;avantreno. Ancora, le sospensioni Multimatic derivate dai progetti Competizioni GT alle gomme Michelin Pilot Sport Cup2R. Sono alcune delle soluzioni uniche di 296 GTS Assetto Fiorano, il cui peso complessivo si attesta sui 1.540 kg.  In pi&ugrave;, la possibilit&agrave; di avere la colorazione ispirata alla Ferrari 250 Le Mans. Vale dire delle prestazioni assolute della 296 GTS. Dei 330 km/h di velocit&agrave; massima, oppure, dei 2&quot;9 dichiarati in accelerazione sullo 0-100 km/h; diventano appena 7&quot;6 nel rilevamento 0-200 km/h.    Motore V6 e sound da piccolo V12  Con la spider la gamma 296 si amplia (qui trovi il test della GTB), condividendo principi e soluzioni tecniche della Berlinetta. L&#39;ibrido plug-in abbina l&#39;unit&agrave; V6 2.9 litri twin turbo - con V aperta a 120 gradi - al motogeneratore di trazione, 167 cavalli a supporto dei 633 prodotti dal V6 Ferrari. Canta come un piccolo 12 cilindri, grazie anche a soluzioni quali i risonatori posti nei condotti di scarico, sonorit&agrave; che entrano in abitacolo con ancor pi&ugrave; presenza scenica sulla GTS.&nbsp;  Abbiamo detto quanto la trasformazione si concentri nella porzione centrale e posteriore della GTS. Resta da dire dell&#39;elemento frangivento, in vetro, posto tra i due sedili: ha un&#39;estensione variabile in altezza e assicura il massimo comfort a la neutralit&agrave; dell&#39;abitacolo dalle turbolenze aerodinamiche.  Con la produzione della 296 GTB inaugurata quest&#39;anno - che sar&agrave; di prime consegne ai clienti - &egrave; verosimile che la linea GTS veda la luce nel 2023.   

Invariato l&#39;impianto tecnico della Ferrari 296 GTB, la spider 296 GTS concentra le novit&agrave; sullo stile del tetto rigido apribile e il design del cofano motore

Ferrari 296 GTS, prestazioni ibrido plug-in in abito Spider

        Mentre la versione da corsa, Ferrari 296 GT3, ha iniziato il percorso di sviluppo partendo da Fiorano, direzione gare endurance nel 2023, c'&egrave; una novit&agrave; Ferrari 296 GTS di imminente presentazione. Un teaser diffuso sui social rappresenta i passaruota posteriore della 296 GTB, dalle forme riconoscibilissime per le spalle ondulate sulla presa d'aria laterale. La particolarit&agrave; del dettaglio &egrave; la lettura della linea di cintura e del montante, diversissimo rispetto alla GTB.  Verso la presentazione della 296 Spider Appuntamento al 19 aprile per scoprire quella che sar&agrave; una Ferrari 296 Spider o, in modo assai pi&ugrave; logico, 296 GTS. La sigla segue la logica del battezzare la GTB - Gran Turismo Berlinetta, dove le declinazioni spider spessissimo in Ferrari hanno sostituito la lettera finale della sigla Berlinetta, anzich&eacute; adottare la denominazione Spider. Soluzioni tecniche invariate, dalla 296 GTS si attende una&nbsp;configurazione targa, con tetto rigido asportabile. Il motore &egrave; il V6 3 litri ibrido plug-in, sistema da 830 cavalli - 663 cavalli dalla componente termica - e con la peculiarit&agrave; di un angolo tra le due bancate molto aperto, 120&deg;.        

Annunciata la data di presentazione della versione Spider della Ferrari 296, l'ibrida plug-in affiancher&agrave; la carrozzeria GTS alla GTB

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