        Aston Martin &egrave; nel mirino di Geely, la marea cinese sale nell&rsquo;Europa dell&rsquo;auto. Il colosso asiatico, proprietario di Volvo, Lotus, persino della fabbrica dei classici taxi londinesi, azionista di peso di Daimler (9,69%) e del 50% di smart, punta anche sul Marchio di Gaydon.&nbsp; Il Financial Times afferma che Geely ha gi&agrave; discusso con la dirigenza e i principali azionisti di Aston Martin. Disposto a mettere soldi per sistemare la situazione economica non rosea dell&rsquo;azienda inglese. Sarebbe gi&agrave; in atto la due diligence,la verifica dei dati del bilancio.  Un intervento diretto: non &egrave; ancora definito se Geely ha intenzione di acquistare una quota del Marchio o di sfruttare una sinergia della tecnologia. Aston Martin adotta motori Mercedes: la strada sarebbe spianata. Aston Martin tra difficolt&agrave; economiche e impegni futuri Gli inglesi sono in crisi dichiarata, per loro stessa ufficiale ammissione, a causa di "vendite pi&ugrave; basse, costi pi&ugrave; alti e margini ridotti&rdquo;.  Dovendo anche affrontare l&rsquo;impegno dello sviluppo e della produzione del nuovo SUV DBX. C&rsquo;&egrave; bisogno urgente di forze freschi, anche perch&eacute; le azioni in borsa sono calate dell&rsquo;80%. E solo dopo l&rsquo;annuncio dell&rsquo;interessamento di Geely hanno preso un incoraggiante 15%: non un caso.  Non c&rsquo;&egrave; solo Geely.&nbsp; Tra i potenziali nuovi azionisti &egrave; stato indicato Lawrence Stroll, il magnate canadese miliardario padre di Lance, il pilota di F1.  E' stato accreditato di un potenziale investimento da 200 milioni di sterline (oltre 230 milioni di euro) in cambio del 19,9% del capitale. Il futuro pare meno nero, il fascino e il potenziale di Aston Martin non mancano di estimatori. Daimler, il derby tra gli azionisti cinesi, BAIC e Geely       

Il colosso cinese, gi&agrave; azionista di Mercedes e Smart e proprietario di Volvo e Lotus, continua la sua espansione in Europa

Ombre cinesi, Geely, punta a entrare anche in Aston Martin

        Airbus ACH130 Aston Martin Edition non piomber&agrave; dal cielo con la &ldquo;Cavalcata delle Valchirie&rdquo; di Richard Wagner come gli UH-1N &ldquo;Huey&rdquo; colonnello Kilgore in Apocalypse Now.  Punta decisamente sul lusso, firmato dalla Casa di Gaydon, che porta l&rsquo;atmosfera e la raffinatezza delle sue esclusive GT sul velivolo del colosso dell&rsquo;aria europeo. Taxi volanti nel 2023 con Uber e Hyundai ACH130 Aston Martin Edition &egrave; disponibile, con consegne dalle prossime settimane, con una&nbsp; gamma di quattro design interni ed esterni progettati da Aston Martin, portando in volo il prestigio delle auto di James Bond. I designer di Airbus Corporate Helicopters (ACH) e quelli di Aston Martin hanno lavorato in sinergia per oltre un anno, sintetizzando ed esaltando le qualit&agrave; delle due aziende. Gli elicotteri Aston Martin sono impreziositi da elementi distintivi, a partire dalle iconiche ali, che sono impresse su elementi di lusso in pelle, posizionati elegantemente in tutta la cabina. La versione in Stirling Green, gi&agrave; in volo sul primo elicottero, presenta una tonalit&agrave; che si dissolve in Jet Black (nero intenso) sul lato inferiore dell&rsquo;elicottero e ha la tonalit&agrave; Skyfall Silver attorno ai cofani. Ulteriori livree esterne sono disponibili con altri colori Aston Martin tra cui Xenon Grey, Arizona e Ultramarine Black. La cabina, come detto, &egrave; di ispirazione automobilistica. Presenta un comfort sconosciuto per gli elicotteri, rifinita in pelle scamosciata Pure Black con una gamma di pelli selezionabili tra cui Oxford Tan, Pure Black, Cormorant e Ivory.  Sul retro dei sedili anteriori ci sono gli stessi decorativi della DB11. Le porte sono state rifinite in pelle per offrire ai passeggeri comodi punti di contatto durante il volo. Ogni Airbus ACH130 Aston Martin Edition avr&agrave; una targa incastonata nel pannello degli strumenti che mostra il logo della partnership, la registrazione dell&rsquo;elicottero, il numero di edizione e il nome del proprietario, se richiesto.&nbsp;       

Il colosso dell'aria e il Marchio di Gaydon hanno realizzato un velivolo dagli interni da GT

Airbus ACH130 Aston Martin Edition, elicottero granturismo

        Ferrari, McLaren, fino ad Aston Martin. Tutte accomunate da una voglia di Sessanta che ritorna. Aston Martin V12 Speedster render&agrave; omaggio alla DBR1 vincente a Le Mans nel &lsquo;59 e dar&agrave; seguito al concept del 2013, la CC100 Speedster. Lo far&agrave; con l&rsquo;immancabile carrozzeria barchetta, gi&agrave; interpretata magistralmente da Ferrari SP1 e SP2 Monza e da McLaren Elva di recente, in un panorama delle supercar esclusive e in tiratura limitata che si rif&agrave; a canoni stilistici comuni.&nbsp;  Design senza tempo, essenziali, un passato riletto con gli strumenti dell'hi-tech, dalle costruzioni e materiali fino all'aerodinamica. La&nbsp;silhouette accenna i tratti del modello che verr&agrave; prodotto da Q by Aston Martin, realizzata a mano e in 88 esemplari, gi&agrave; ordinabili e con le prime consegne in programma a inizio 2021. Rispetto alla show car di 7 anni fa potrebbe evolvere soprattutto il design del frontale, seguendo lo sviluppo degli stilemi &nbsp;prodotto da Aston Martin con modelli come nuova Vantage, ad esempio. Leggi anche: DBS Superleggera, potenza brutale: il test Due posti, un&rsquo;attenta cura aerodinamica per generare la necessaria bolla d&rsquo;aria a protezione dei passeggeri - salvo voler obbligare all'utilizzo del casco -, vista l&rsquo;assenza del parabrezza. Motore, numeri da DBS Tiratura a parte, Aston rivela le caratteristiche del motore che andr&agrave; sotto il cofano anteriore. Sar&agrave; il V12 twin-turbo da 5.2 litri, da 700 cavalli e 700 Nm, abbinato alla trasmissione ZF 8 marce, installata al posteriore. Potenza appena 15 cavalli inferiore se confrontata con DBS Superleggera e 200 Nm di coppia motrice in meno, valori bilanciati da una prevedibile, corposa, riduzione del peso.       

Verr&agrave; prodotta in serie limitata e rigorosamente a mano. Un pezzo per collezionisti, si rif&agrave; al design della CC100 Speedster concept e della DBR1 del 1959. Gi&agrave; ordinabile, il V12 twin turbo sviluppa 700 cv

Aston Martin V12 Speedster, la formula barchetta appassiona

        Lawrence Stroll vorrebbe comprare Aston Martin. &Egrave; l&rsquo;indiscrezione lanciata dalla testata Autocar, secondo cui il titolare del team di Formula 1 Racing Point starebbe seriamente pensando di acquistare la Casa di Gaydon. CRISI ASTON MARTIN E VANTAGGI Tutto parte dalle difficolt&agrave; finanziarie in cui lo storico Marchio britannico &egrave; incappato. Aston Martin, le cui quote sono detenute, tra gli altri, da un fondo sovrano del Kuwait e anche dall&rsquo;italiana Investindustrial di Andrea Bonomi, punta a raddoppiare il numero delle vendite entro il 2023, per toccare quota 14mila unit&agrave;. Punta a farlo grazie soprattutto al lancio del nuovo SUV DBX.  La bassa quotazione delle azioni costituirebbe quindi un vantaggio per Stroll (all&rsquo;anagrafe Lawrence Sheldon Strulovitch), che potrebbe poi potenzialmente guadagnarci da un eventuale futuro successo di DBX. CAMBIO NOME IN FORMULA 1 Ipotesi e congetture non ufficialmente confermate. Come quella che vorrebbe lo stesso Stroll desideroso di cambiare il nome della sua scuderia di F1, la Racing Point (ex Force India), dove corrono il messicano Sergio Perez e il figlio Lance, proprio in Aston Martin, gi&agrave; sponsor del team cos&igrave; come della Red Bull di Max Verstappen e Alex Albon. F1, Red Bull celebra James Bond nella 1007&deg; gara: FOTO PATRIMONIO E FERRARI  Di certo, a Stroll non mancano le opportunit&agrave;. Il canadese ha costruito la sua fortuna investendo in Marchi di moda come Pierre Cardin, Ralph Lauren, Tommy Hilfiger e Michaek Kors, oltre al brand di gioielli Asprey &amp; Garrard. &Egrave; inoltre titolare di una concessionaria Ferrari nella provincia canadese del Qu&eacute;bec. Ferrari di cui &egrave; grande appassionato, visto che &egrave; uno dei pi&ugrave; noti collezionisti di modelli del Cavallino Rampante. Nel suo garage personale infatti sono presenti esemplari della Rossa appartenenti a diverse generazioni, dalla storica 250 GTO alla moderna LaFerrari.       

Le difficolt&agrave; finanziarie del Marchio di Gaydon potrebbero spingere il miliardario canadese, gi&agrave; proprietario del team di F1 Racing Point, all&rsquo;acquisto. Lo riporta la testata Autocar. E proprio la scuderia potrebbe cambiare nome...

Il papà di Lance Stroll vorrebbe comprare Aston Martin

        Aston Martin e Airbus Corporate Helicopters. Da un lato, uno dei pi&ugrave; importanti e noti brand automobilistici al mondo, dall&rsquo;altro il leader mondiale nell&rsquo;aviazione civile e commerciale con oltre 1800 velivoli per 130 Paesi e una quota di mercato superiore al 50 %. LA PRESENTAZIONE La partnership tra queste due eccellenze &egrave; stata annunciata oggi. Negli ultimi dodici mesi, infatti, i designer dei due Marchi hanno lavorato fianco a fianco per realizzare il primo prodotto a nascere da quest&rsquo;unione. Non si sa ancora di cosa si tratti: quel che &egrave; certo &egrave; che la presentazione &egrave; in programma a Courchevel, sulle Alpi francesi, il 3 gennaio 2020. Una nuova avventura alla conquista dei cieli, per Aston Martin, che segue la realizzazione della DBS Superleggera Concorde.&nbsp; STAY TUNED&hellip; Marek Reichman, Vicepresidente e Chief Creative Officer della Casa di Gaydon, ha cos&igrave; commentato: &ldquo; Quella di applicare al settore aerospaziale i nostri princ&igrave;pi di design, plasmati sul mondo automotive, &egrave; una sfida emozionante che stiamo affrontando con grande entusiasmo. Sono impaziente di poterne parlare nel nuovo anno e di mostrare a tutti i risultati che avremo raggiunto insieme&rdquo;. Leggi anche: Aston Martin Valkyrie, il suono del V12: VIDEO Aston Martin che ha inoltre annunciato l&rsquo;imminente lancio del misterioso prodotto con un video teaser sul proprio canale YouTube.  A rilasciare dichiarazioni entusiaste anche Fr&eacute;d&eacute;ric Lemos, Head of Airbus Corporate Helicopters, che ha aggiunto: &ldquo;Abbiamo dato vita a una collaborazione ambiziosa che tiene fede alla nostra tradizione di sperimentazione adottando nuovi approcci alla progettazione il cui frutto sono creazioni uniche, improntate a un design mozzafiato, vere espressioni di bellezza&rdquo;. &nbsp;       

Dopo la realizzazione della DBS Superleggera Concorde, la Casa di Gaydon &egrave; protagonista di una nuova avventura a tema aereo: &egrave; ufficiale infatti la collaborazione con Airbus Corporate Helicopters per un prodotto inedito. Ecco il trailer

Aston Martin firma un elicottero per la conquista dei cieli VIDEO

Angolo d&rsquo;attacco, abitabilit&agrave; dal pi&ugrave; elevato percentile possibile, modalit&agrave; di guida specifiche per il fuoristrada. Tutti temi inediti nella loro centralit&agrave; intorno a un progetto per Aston Martin. DBX &egrave; il suv d&rsquo;esordio, arriva dopo un lungo percorso di sviluppo e si annuncia da Pechino. Spiega come intende coniugare versatilit&agrave; e prestazioni da granturismo, anzitutto.    Il design non tradisce elementi cruciali che descrivono una Aston Martin. L&rsquo;ampia calandra, dalle curve che tornano a un richiamo pi&ugrave; classico della tradizione del marchio rispetto, ad esempio, a Vantage. Da quest&rsquo;ultima prende ispirazione per disegnare il bel posteriore con spoiler evidenziato dalla fascia di luci a led. Rispetta i canoni Aston.  Le 10 auto storiche pi&ugrave; costose vendute all&#39;asta: FOTO  Motore, twin turbo di solide garanzie  Sotto al cofano va il cuore dai natali tedeschi, il V8 4 litri biturbo di AMG, personalizzato nella tonalit&agrave; dai tecnici di Gaydon. Sul piatto, 550 cavalli e 700 Nm, motore abbinato a un cambio automatico 9 marce e trazione integrale. L&rsquo;albero di trasmissione &egrave; in fibra di carbonio, rinvia a una scatola di trasmissione centrale e, al posteriore, presenta un differenziale a slittamento limitato, controllato elettronicamente.  Dimensioni e peso da big  Del maxi-suv, Aston Martin DBX ha le dimensioni e la stazza, con 5.04 metri di lunghezza per 3.06 di passo. I 2 metri in larghezza garantiscono una presenza d&rsquo;impatto su strada, mentre le 2,2 tonnellate sono la conseguenza anche di un abitacolo curato e &ldquo;ricco&rdquo;. La personalizzazione dei materiali, delle tipologie e colori di pelle per gli interni, fanno parte del naturale processo d&rsquo;acquisto di un progetto del profilo di DBX, a introdurre una prima volta nel rivestimento in Alcantara del padiglione e della schermatura scorrevole sul tetto panoramico in vetro.  Legno, materiali compositi, lavorazioni in metallo, fino ai tessuti per l&rsquo;80% in lana o le fibre derivate dal lino, &egrave; ampissima la gamma di soluzioni per cucirsi addosso il proprio DBX. Che, comodo, promette d&rsquo;esserlo per una larga fetta di guidatori: 99&deg; percentile uomini e 5&deg; percentile donne.  Aston Martin DBS Superleggera, tuning da hypercar  Prestazioni, l&#39;elettronica frena l&#39;assetto  Altri numeri, della prestazione pura, posizionano DBX tra i super-suv con 291 km/h di velocit&agrave; massima e uno 0-100 orari in 4&rdquo;5. A controllare la dinamica di marcia penseranno sospensioni adattive, di tipo pneumatico, con 4 modalit&agrave; di guida su strada e 2 specifiche per l&rsquo;off-road.  Gestire il rollio indotto dalla massa imponente sar&agrave; un compito svolto dalle barre antirollio motorizzate, due elementi controllati da un attuatore alimentato a 48 volt, in grado di applicare fino a 1.400 Nm di coppia e contrastare i trasferimenti di carico. Assetto del quale va detto per segnalare l&rsquo;altezza da terra variabile, da +45 mm rispetto alla posizione standard fino a -50 mm, estremi di un impiego evidentemente pi&ugrave; votato al fuoristrada o alla guida veloce.  Prezzo, il listino appena sotto quota 200.000  Aston Martin DBX &egrave; gi&agrave; ordinabile, con un listino che parte da 193.500 euro. Le prime consegne sono programmate all&rsquo;inizio della prossima primavera, con i primi 500 clienti che avranno il 1913 Package incluso. Una proposta limitata, con badge esclusivi, soglie battitacco, una verifica personale effettuata da Andy Palmer, un libro sul progetto DBX firmato dal responsabile dello stile Marek Reichmann e l&rsquo;invito a un evento riservato ai clienti Aston presso un Waldorf Astoria localizzato in funzione della regione globale d&rsquo;appartenenza.  Le soluzioni tutta versatilit&agrave;  Perle di esclusivit&agrave;, di appartenenza a un &ldquo;club&rdquo;. Esclusivit&agrave; che, nel caso di uno sport utility vehicle, non pu&ograve; tralasciare la necessaria funzionalit&agrave; d&rsquo;uso. DBX assicura spazio a bordo per 5 e un bagagliaio da 632 litri di volume, oltre a optional come il Pet Package e lo Snow Package. Il primo integra una soluzione per la pulizia dei propri animali domestici &ndash; fondamentale salire a bordo con le &ldquo;scarpe&rdquo; pulite &ndash; il secondo prevede un sistema di riscaldamento degli scarponi per le uscite sulla neve.   &nbsp; 

Aston entra nella partita dei super-suv con una proposta dal design inequivocabile e il motore V8 a garantire prestazioni da vera GT. Su strada dalla primavera 2020, il prezzo di partenza &egrave; di 193.500 euro

Aston Martin DBX, il suv con numeri da granturismo

        Mascherare una GT da sport utility. Aston Martin DBX si lancia nel segmento dei super-suv di lusso, modelli in quota 200 mila euro per prezzo di listino (193.500 euro per l'esattezza il posizionamento di DBX), dove si trovano alterantive come Bentley Bentayga e Lamborghini Urus, mentre Maserati Levante pu&ograve; contare su un listino decisamente pi&ugrave; competitivo (160 mila euro del Trofeo 580 cv). Sveler&agrave; tutte le caratteristiche il prossimo 20 novembre, da Pechino, palcoscenico eletto per il debutto e l&rsquo;apertura degli ordini.&nbsp;Nell&rsquo;attesa, dopo aver anticipato in modo sufficientemente chiaro i tratti del design esterno, Aston Martin rivela gli interni di DBX. E l&rsquo;accento finisce sull&rsquo;ergonomia, la cura dedicata al posto guida, con 6 mesi di approfondimenti su come perfezionarlo, fino ad arrivare al dato del 99&deg; percentile relativamente ai guidatori uomini e 5&deg; percentile per le donne, un modo statistico per dire, percentualmente, su una determinata platea di riferimento, in quanti riusciranno perfettamente a cucirsi addosso la posizione di guida. Leggi anche: DBX, numeri e sound del motore V8 Tecnicismi a parte, conta il racconto di un abitacolo che Aston Martin promette con pi&ugrave; spazio per i passeggeri rispetto alla concorrenza, se misurato all&rsquo;altezza delle ginocchia o dei piedi. Interni luminosi grazie al tetto panoramico in vetro, a piena estensione. Linee elaborate in plancia  La plancia si sviluppa su linee ondulate e con la multimedialit&agrave; ben integrata al centro, secondo pannello TFT dopo la strumentazione digitale e personalizzabile (il contagiri resta come da tradizione con scala antioraria). Alcuni dettagli dell&rsquo;interfaccia uomo-macchina, come il touchpad sul tunnel &ndash; sar&agrave; uno spazio sospeso e con un ampio spazio portaoggetti &ndash; richiamano soluzioni di casa Mercedes-AMG, che al suv DBX fornisce il motore V8 biturbo 4 litri, una delle unit&agrave; previste sotto il cofano. Da tradizione Aston Martin sono anche i tasti di selezione del cambio automatico, posti in alto, al centro della plancia, con lavorazione effetto vetro. Nella progettazione dello spazio interno, i tecnici hanno lavorato per creare sedili posteriori con un&rsquo;abitabilit&agrave; equiparabile a quella anteriore, evitando l&rsquo;effetto &ldquo;stadio&rdquo;, ovvero, una posizione posteriore rialzata e l&rsquo;idea di incombere sui sedili anteriori. Il climatizzatore quadri-zona si segnala tra le dotazioni a bordo, completo non solo delle bocchette centrali ma anche di due elementi sui montanti B, a ospitare anche parte delle casse dell&rsquo;impianto audio.       

Il super-suv inglese anticipa altri contenuti in vista del debutto. Interni curati nei minimi particolari per ergonomia e spazio offerto rispetto ai modelli concorrenti

Aston Martin DBX svela gli interni e il prezzo

        L'Aston Martin di 007, anzi quelle firmate dallo 007 in carica, ovvero Daniel Craig. Come speciale regalo di Natale questa &egrave; l'idea che venuta a Neimar Marcus, la celebre grande catena&nbsp;della&nbsp;distribuzione di lusso.  Ovvero&nbsp;sette, ci mancherebbe, Aston Martin DBS Superleggera in allestimento esclusivo. Al prezzo, anche questo non casuale&nbsp;700.007 dollari. &nbsp;Le vetture sono&nbsp;state personalizzate secondo le indicazioni Daniel Craig, l'attore che da anni interpreta con grande successo il personaggio. Un certo stile si nota, senza dubbip Neimar Marcus non ha fornito altre spefifiche. Ovviamente &egrave; visibile livrea blu esterna, specifica e raplicata .dalla finiture e da pellami dell'abitacolo. Nei 700.007 dollari &egrave; incluso il cronografo Omega Seamaster Diver 300M in platino, realizzato sempre in simbiosi stilistica con l'Aston. Compresi &nbsp;anche due biglietti del prossimo film di 007,&nbsp;"No Time to Die", in anteprima mondiale, of course.  Anche per una buona causa: il 12% del prezzo, 84.000 dollari, sar&agrave; devoluto in beneficienza a&nbsp;The Opportunity Network I sette proprietari avranno nel pacchetto anche il viaggio per assistere all'assemblaggio della verura&nbsp;Gaydon. Sotto il vestito da agente segreto romba lo straordinario Il fantastico V12 di 5.2 litri che eroga 725 cavalli e 900 Nm di coppia. Al servizio di sua maest&agrave;.        

L'attore Craig David firma per Neimar Marcus, la celebre grande catena del lusso, sette esemplari a 700.007 dollari di prezzo

Aston Martin DBS Superleggera disegnata da 007

        Trovare l&rsquo;equilibrio perfetto, che sia tanto con le linee coup&eacute; che roadster, non &egrave; da tutti. Aston Martin Vantage roadster anticipa quel che sar&agrave;, ovvero, un&rsquo;alternativa alle linee emozionali e modernizzate della coup&eacute;, modello di un&rsquo;interpretazione pi&ugrave; dinamica degli stilemi Aston, specie sul frontale. In rampa di lancio c&rsquo;&egrave; il suv DBX, ma la carica sportiva della roadster sbaraglia il campo facilmente. Su strada arriver&agrave; nella primavera del prossimo anno, tempismo perfetto per approfittare della configurazione con capote in tessuto ad azionamento elettrico. Leggi anche: Aston Martin DBX, i numeri e il sound del V8 Linee mozzafiato con la capote abbassata, una volta chiusa non rovina l&rsquo;equilibrio del design nella vista di profilo. Un pregio di pochissime supersportive dalla duplice configurazione. MOTORE V8 E QUALCHE KG IN PI&Ugrave; L&rsquo;attesa &egrave; di una Vantage Roadster con il medesimo motore V8 4 litri biturbo da 510 cavalli della sportiva "chiusa",&nbsp;di scuola Mercedes-AMG e catechizzato per esprimersi con un perfetto accento inglese dai tecnici di Gaydon. Leggi anche: Aston Martin V8 Vantage, ambizioni aggressive: la prova La tipologia di progetto permette di perdonare quello che sar&agrave; un, prevedibile, aggravio di peso rispetto ai 1.530 kg della coup&eacute;, dettato dal meccanismo di apertura della capote, la struttura relativa sulla quale &egrave; installato il tetto e, soprattutto, le misure di irrigidimento della scocca nella zona inferiore. Consuete operazioni di adozione di bracci supplementari, installati tra avantreno e retrotreno.  La prima immagine che rivela il design di Aston Martin Vantage Roadster anticipa la presenza del frangivento motorizzato tra le gobbe dietro i sedili e la presenza dello scarico sportivo con due terminali neri.&nbsp; L'anteprima in pubblico a un Salone dell'auto &egrave; indicata lontana pochi mesi. Sar&agrave; Los Angeles, come gi&agrave; avvenuto con nuova Vantage nel 2017, il palcoscenico eletto?       

La gamma coup&eacute; con motore V8 biturbo verr&agrave; affiancata dalla proposta con capote in tessuto ad azionamento elettrico, su strada dalla prossima primavera

Aston Martin Vantage roadster, bella scoperta nel 2020

Prendere due piccioni con &hellip; 7,5 milioni di euro. Cifra speciale per due auto speciali. tanto servir&agrave; per accaparrarsi Aston Martin DBS GT Zagato.   Un modello realizzato in soli 19 esemplari e venduti solo in coppia con DB4 Zagato Continuation, altro rarissimo capolavoro realizzato per ricreare il modello vincente a Le Mans nel 1959.    Aston Martin DBS GT Zagato &egrave; spunta dal V12 di 5.2 litri biturbo capace di scatenare 770 cavalli. Esprime il tipico design del della carrozzeria milanese per Aston. Con una griglia frontale specifica, tridimensionale: anche il cofano anteriore differerisce da quello della gamma inglese.  Dominano i dettagli dorato. Ma non per finta: si tratta di oro a 18 carati sull&rsquo;esterno. La livrea esterna &egrave; la Supernova Red: i cerchi sono di lega bicolore Gold 3D.    L&rsquo;abitacolo presenta ancora oro, posato con il procedimento Pysical Vapour Deposition (PVD) il quale necessita di 100 ore. Pelle, dettagli metallici realizzati con la stampa 3D, alluminio e fibra di carbonio sono chicche del divisione speciale Q by Aston Martin. Per rendere&nbsp;unica la DBS GT Zagato. 

Solo 19 esemplari, venduti con coppia con DB4 Zagato Continuation, a un prezzo di 7,5 milioni di euro

Aston Martin DBS GT Zagato, specialissima

        In un panorama di super-suv ricco di proposte, Aston Martin DBX mostrer&agrave; le proprie carte il prossimo dicembre. Fase finale di sviluppo, dalla quale emergono dettagli tecnici e cifre, utili a collocare DBX e individuarne le rivali dirette. Ai passaggi in fuoristrada ha sostituito le curve dei circuiti, per sviluppare la dinamica di marcia. E Aston utilizza benchmark impegnativi come Vantage e DBS Superleggera per dire di velocit&agrave; in curva, al Nurburgring, di DBX allineate alla prima e decelerazioni in frenata superiori alla seconda. IL MOTORE V8 PARLA INGLESE Suv Aston dal cuore tedesco, il V8 biturbo da 4 litri &egrave; unit&agrave; Mercedes-AMG, sulla quale i tecnici inglesi sono intervenuti per ritagliare un timbro sonoro distinto. &ldquo;Accordare&rdquo; lo strumento, il motore, passa anche dalle caratteristiche della linea di scarico, configurata per sviluppare bassi pieni e tonalit&agrave; medie in crescendo. &ldquo;Abbiamo concentrato il nostro lavoro per assicurare che le regolazioni e le caratteristiche di questo 4 litri twin turbo V8 offrissero sia la fruibilit&agrave; quotidiana che la ricercatezza attesa dai proprietari del suv. Ci siamo anche concentrati a fondo nell&rsquo;abbinare queste caratteristiche con una dinamica di guida coinvolgente, imposta dal nostro marchio e presente in ogni Aston Martin. Le prime indicazioni della prestazione complessiva dell&rsquo;auto sono incredibilmente promettenti&rdquo;. Cos&igrave;, il capo ingegnere Aston Martin, Matt Becker.  RIVALI PER BLASONE E PER NUMERI Motore V8 da 550 cavalli e 700 Nm, sono numeri che posizionano l&rsquo;asticella sui valori medi raggiunti anche da progetti come Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, Mercedes-AMG GLC 63, Jaguar F-Pace SVR. Per prestigio e brand, la partita in realt&agrave; sar&agrave; con Maserati Levante GTS e Bentley Bentayga V8 su tutte.  Le prestazioni verranno validate solo in prossimit&agrave; del debutto, finora lo sviluppo ha visto Aston Martin DBX girare stabilmente sotto gli 8 minuti al Nurburgring e superare i 288 orari di velocit&agrave; massima.       

Si avvicina la presentazione del super-suv inglese, atteso con prestazioni dinamiche allineate a modelli come Vantage e DBS Superleggera

Aston Martin DBX, i numeri e il sound del V8

Prima volta nel &ldquo;mondo reale&rdquo; e marciante. Non poteva che avvenire in pista. Di pi&ugrave;: Aston Martin Valkyrie debutta a Silverstone, divide la scena con la Formula 1.    Il legame &egrave; ben pi&ugrave; che simbolico. Valkyrie &egrave; la hypercar di Adrian Newey, progettista Red Bull e padre dell&rsquo;aerodinamica del progetto Aston Martin, in collaborazione con il centro stile diretto da Marek Reichmann.  Red Bull Advanced Technologies ha contribuito allo sviluppo della hypercar, lunghe sessioni al simulatore per definire le caratteristiche aerodinamiche e di guida, intervallate da apparizioni ai Saloni dell&#39;auto, da concept prima e da prototipo in evoluzione negli ultimi 2 anni.  Chris Goodwin &egrave; il tester che ha affrontato questo percorso ed &egrave; toccato a lui portare sul tracciato la Valkyrie. Le prime consegne dei 150 esemplari previsti avranno inizio a fine 2019.  LE CORSE NEL DESTINO  Dal progetto stradale arriver&agrave; la AMR Pro e, obiettivo il mondiale Endurance del 2021, il prototipo di Classe Hypercar con il quale Aston Martin si &egrave; impegnata nel futuro WEC.  Il motore Cosworth V12 &egrave;, attualmente, l&rsquo;unit&agrave; stradale dal pi&ugrave; alto regime di rotazione, primato che punta a essere rilevato dalla hypercar alla quale lavora Gordon Murray, la T.50.  &ldquo;Vedere finalmente la Aston Martin Valkyrie girare, a 5 anni di distanza da quando per la prima volta mi sono seduto e ho iniziato a disegnare dei bozzetti sull&rsquo;aspetto che avrebbe potuto avere, rende la giornata altamente emozionante.  Adesso fa quel che ti aspetti faccia: muoversi ed essere dinamica, il cambio di visuale quando passa davanti e il rumore.  Il team ha spinto in modo incredibile per riuscire a girare qui oggi (domenica; ndr) nella casa del motorsport britannico, &egrave; un momento speciale anche per loro&rdquo;, ha commentato Adrian Newey. 

La hypercar inizia a calcare una scena che diverr&agrave; familiare dal 2021. A fine anno le prime consegne, 150 esemplari tutti gi&agrave; ordinati

Aston Martin Valkyrie, prima volta in pista a Silverstone

        Nel segno della V. Per Aston Martin &egrave; una lettera che quasi equivale alla E per Lotus. Dopo Valkyrie, gli inglesi rivelano il nome assegnato al concept AM-RB 003, che sar&agrave; Aston Martin Valhalla una volta su strada. V &egrave; lettera ricorrente, sin dal 1951 della Vantage accostato a DB2, sebbene non ufficialmente, passaggio che arriver&agrave; solo con la DB5. Poi Vanquish e Vulcan, Valkyrie e ora Valhalla. MOTORE V6 IBRIDO L&rsquo;attesa si protrarr&agrave; ancora un paio di anni, nel 2021 &egrave; previsto l&rsquo;avvio della produzione, una serie strettamente limitata, 500 esemplari, per il secondo progetto Aston Martin in collaborazione con Red Bull Advanced Technologies e il secondo a motore centrale. Sar&agrave; un V6 twin-turbo ibrido, installato in posizione posteriore-centrale. Dalla Valhalla a un futuro impiego sulla Vanquish, nei piani Aston.  La filosofia di Valkyrie resta, solo un po&rsquo; meno estrema. Concetti aerodinamici simili, espressi dal concept in prima mondiale lo scorso marzo a Ginevra. Dovr&agrave; essere pi&ugrave; versatile nel quotidiano, con l&rsquo;obiettivo dichiarato di porla comunque nell&rsquo;Olimpo delle hypercar, dove stanno LaFerrari, McLaren Senna e P1. Oltre 1 milione e 200 mila euro il prezzo atteso. Sar&agrave; un progetto estremo anche per la riduzione delle masse, alle quali contribuiscono la carrozzeria in fibra di carbonio e la cellula abitacolo monoscocca. PERCH&Eacute; VALHALLA Valhalla, come Valkyrie, &egrave; un richiamo alla mitologia vichinga, norrena, che lo celebra come il paradiso dei guerrieri. Storie buone per una narrazione che trasmetta caratteristiche tecniche estreme, come l&rsquo;aerodinamica dalle superfici modellanti, lo spoiler in coda che modifica resistenza e carico aerodinamico senza variare incidenza fisica del profilo. "La mitologia nordina contiene un linguaggio cos&igrave; potente e un ricco storytelling che &egrave; apparso giusto per AM-RB 003 seguireil tema della Valkyrie. Quanti saranno fortunati abbastanza da possederne una, sono certo riconosceranno e apprezzeranno i connotati di gloria e felicit&agrave; legati al nome, perch&eacute; ci sono pochi altri posti venerati pi&ugrave; di un sedile di guida di una Aston Martin Valhalla", ha commentato il presidente della casa inglese, Andy Palmer. CARBONIO E STAMPA 3D Tanto downforce verr&agrave; sviluppato attraverso il fondo e l&rsquo;estrattore, mentre la versatilit&agrave; superiore del progetto, una sorta di anello di congiuzione tra la Vanquish e la Valkyrie, si riflette anche nelle scelte operate all&rsquo;interno, con un po&rsquo; di spazio in pi&ugrave; destinato ai passeggeri. Avranno anche la possibilit&agrave; di trasportare pochi bagagli, diversamente dalla Valkyrie. Interni essenziali e con elementi realizzati in 3D, basti dire del tunnel pi&ugrave; leggero del 50% rispetto a una realizzazione standard Aston Martin. Il prototipo svelato a Ginevra era in uno stadio definitivo al 90%, prima dell&rsquo;avvio della produzione nel 2021 scopriremo ancora nuovi dettagli e modifiche al progetto Valhalla.       

Il concept svelato a Ginevra sar&agrave; Valhalla nel 2021. Hypercar che studia da Valkyrie, solo pi&ugrave; fruibile. Motore V6 ibrido, progetto tutto in fibra di carbonio, sar&agrave; il tratto d'unione tra Vanquish e Valkyrie

Aston Martin Valhalla, ha un nome la AM-RB 003

&ldquo;Mi chiamo Martin, Aston Martin&rdquo;. Direbbe la supercar se potesse parlare e imitare un noto agente 007: James Bond. L&rsquo;intelligenza artificiale per ora per&ograve; non serve a questo, ma la nuova DBS Superleggera OHMSS potrebbe prestarsi al ruolo perfetto di agente segreto, magari in futuro.   &Egrave; l&rsquo;ennesima supercar della Casa dedicata al mito di 007, James Bond, in serie limitata di 50 esemplari, come gli anni che la separano dal celebre film del 1969&nbsp; &ldquo;On Her Majesty Secret Service&rdquo; ovvero &quot;Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maest&agrave;&quot;. Anche se in quell&#39;occasione Sean Connery nel 1969 era al volante di una DBS verde oliva. Ma proprio dal film l&#39;Aston Martin prende la sigla della supercar OHMSS.    Livrea replicata sulla vettura, sul tetto, sui retrovisori. Il modello speciale &egrave; arricchito da inserti aerodinamici in fibra di carbonio, cerchi forgiati da 21 pollici e la griglia ha sei barre orizzontali cromate, come l&#39;auto del lungometraggio.  Nell&rsquo;abitacolo spiccano Alcantara grigia e pelle nera (anche queste omaggio al modello del 1969). Per chi vuole, a pagamento c&rsquo;&egrave; il drink case, per stivare con eleganza tipica di Bond quattro flutes e due bottiglie di champagne in caso di dolce compagnia.  Dove non c&rsquo;&egrave; stato nulla da cambiare &egrave; stato nel cuore. Confermato, ci mancherebbe, il fantastico V12 di 5.2 litri che eroga 725 cavalli e 900 Nm di coppia. Il prezzo di Aston Martin DBS Superleggera OHMSS &egrave; di 300.007 sterline (&ccedil;a va sans dire &hellip;) poco meno di 340.000 euro nostrani.   

L&#39;Aston Martin con una nuova serie speciale, disponibile in soli 50 esemplari, celebra proprio il 50&deg; anniversario del film &ldquo;On Her Majesty Secret Service&rdquo;. Ecco l&#39;omaggio a James Bond svelato in queste foto e nel video ufficiale del Marchio inglese

Aston Martin DBS Superleggera OHMSS omaggia 007

In viaggio da Friedrichshafen a Torino, in viaggio dall&rsquo;automatico ZF al manuale Graziano. Aston Martin Vantage AMR &egrave; la dedica che a Gaydon fanno ai nostalgici di una guida che &egrave; un gesto in armonia, uomo e macchina.  Della prestazione assoluta che sono in grado di offrire i moderni cambi automatici o doppia frizione &egrave; superfluo discutere. Tutto pi&ugrave; immediato, rapido e, soprattutto, alla portata di ogni guidatore. L&rsquo;&rdquo;arte del manuale&rdquo; su una supercar, qual &egrave; la variante AMR di Vantage - sigla che riporta direttamente al reparto Aston Martin Racing, le cui Vantage corrono in Classe GTE del WEC - coinvolge altri sensi. E l&rsquo;appagamento di un perfetto cambio marcia nella guida pi&ugrave; veloce &egrave; una medaglia da appuntarsi al petto.  CAMBIO A DOPPIA H E PRIMA IN BASSO  Il &ldquo;viaggio&rdquo; dei 200 esemplari di Vantage AMR approda alla trasmissione manuale 7 marce realizzata dall&rsquo;italianiana Graziano, un cambio con prima marcia a innesto verso il basso, cos&igrave; da compattare nella H le marce pi&ugrave; usate, dalla 2^ alla 5^; schema doppia H completato dalla 6^ e 7^ in linea, altro dettaglio importante nella velocit&agrave; d&rsquo;azionamento, trovarsi gi&agrave; allineati rapporti come anche il 5^-4^ e 3^-2^.  DOPPIETTA ELETTRONICA E CAMBIO MARCIA IN PIENO  E&rsquo; un cambio manuale che non rinuncia certo all&rsquo;elettronica, con la funzione AMShift (disattivabile, per quanti volessero centrare l&rsquo;apoteosi del gesto) a produrre la doppietta in scalata. I passaggi superiori di rapporto, invece, possono compiersi a gas completamente aperto, altro merito dell&rsquo;elettronica.  Detto dello schema transaxle, con il cambio in blocco al posteriore, insieme al differenziale a slittamento limitato, non mancano altri vantaggi tecnici dall&rsquo;impiego del 7 marce manuale rispetto all&rsquo;automatico 8 rapporti di Aston Martin Vantage.  CARBOCERAMICI DI SERIE  Il peso &egrave; ben 95 kg inferiore sulla AMR (1.499 kg a secco), merito della massa risparmiata sul cambio e dell&rsquo;adozione dei freni carboceramici di serie. Il motore V8 biturbo 4 litri sviluppa 510 cavalli e 625 Nm di coppia, credenziali buone per fare i 314 orari e accelerare in 4&rdquo; da 0 a 100 km/h. Di serie, la pi&ugrave; sportiva delle Vantage adotta anche le sospensioni adattive, con tre modalit&agrave; di guida.  L&#39;EDIZIONE VANTAGE 59 CELEBRA LE MANS  Quattro diverse colorazioni previste per 141 esemplari dei 200 complessivamente previsti: blu, nero, griglio, bianco. La quinta &egrave; la variante Vantage 59, celebrativa della vittoria alla 24 Ore di Le Mans del 1959, ottenuta dalla Aston Martin DBR1. Verde Stirling e dettagli Lime all&rsquo;esterno, a bordo pelle nera e Alcantara, con inserti Lime a contrasto. Non mancano le personalizzazioni con loghi dedicati e un ampio corredo di dettagli realizzati in fibra di carbonio, di serie.  Sensibile la differenza di prezzo tra i 59 esemplari di Vantage 59 AMR e i 141 di Vantage AMR: la prima, parte da 209.995 euro, contro un attacco a 184.995 euro della seconda. Consegne a partire dall&rsquo;ultimo trimestre del 2019. 

La pi&ugrave; sportiva tra le Vantage, la AMR da 510 cavalli, adotta un cambio manuale 7 marce sviluppato da Graziano. 200 esemplari, 59 AMR celebrative della vittoria a Le Mans con la DBR 1

Aston Martin Vantage AMR, manuale di scuola italiana

        Volante &egrave; la firma delle Aston Martin scoperte, arrivata al capitolo pi&ugrave; estremo, prestazionale e veloce di sempre. Aston Martin DBS Superleggera Volante va a far compagnia alla coup&eacute;, che Volante lo &egrave; per i numeri messi in mostra dalla scheda tecnica.  TETTO O CAPOTE L'INSONORIZZAZIONE &Egrave; DA GT Stesso motore V12 5.2 litri, stesse soluzioni aerodinamiche, diversa lettura stilistica e funzionale. Il tetto diventa una capote in tessuto, ad azionamento elettrico (14&rdquo; per aprirsi, 16&rdquo; per richiudersi) e realizzata in 8 strati isolanti, messi alla prova, insieme ai cinematismi della struttura, nei test di sviluppo: 10mila cicli di funzionamento riprodotti in un mese appena, tanti quanti se ne conterebbero nell&rsquo;intero ciclo vitale dell&rsquo;auto. Promossa. Oltre alla capote &ndash; in 8 colorazioni a scelta &ndash; il design modifica radicalmente il volume posteriore, pi&ugrave; ampio e con una copertura del tonneau dietro i sedili posteriori, a richiesta offerta anche in fibra di carbonio, a riprendere la cornice intorno al lunotto.  V12 DALLA SPINTA INFINITA Corre fino ai 337 km/h di velocit&agrave; massima e accelera in 3&rdquo;6 da 0 a 100 km/h, DBS Superleggera Volante, grazie ai 725 cavalli del V12, dalla coppia esagerata di 900 Nm, costanti tra i 1.800 e 5.000 giri/min. Due decimi in pi&ugrave; in accelerazione e 3 km/h in meno sono differenze infinitesimali, certo non bastano a scegliere tra Coup&eacute; e Volante. La linea della trasmissione &egrave; composta anche dal cambio ZF 8 marce, un automatico con cambiate adattive e collegato al propulsore da un albero in fibra di carbonio. DBS Superleggera, potenza brutale contro 812 Superfast AERODINAMICA DA COUP&Eacute; Due super-granturismo (1.863 kg di peso dichiarato dalla cabrio) di fatto sovrapponibili nelle prestazioni, le diverse varianti di carrozzeria sviluppano un carico aerodinamico equivalente, appena 3 kg di differenza alla velocit&agrave; massima, con la cabrio a 177 kg di deportanza. Valore sviluppato dalla gestione dei flussi tra sottoscocca, diffusore, Aeroblade II, splitter e dam anteriore che incanalano l&rsquo;aria verso il fondo. Tre diverse modalit&agrave; di guida &ndash; GT Mode, Sport e Sport Plus &ndash; variano ciascuna la tonalit&agrave; allo scarico, dalle note pi&ugrave; &ldquo;tranquille&rdquo; alle pi&ugrave; marcate e ruggenti. Il lancio sul mercato &egrave; previsto nel corso del terzo trimestre del 2019, con un prezzo di partenza fissato in 295.500 euro.       

E' la Volante pi&ugrave; potente e veloce di sempre in casa Aston. Il V12, sviluppa 725 cavalli, la fa correre fino ai 337 km/h di velocit&agrave; massima e accelerare in 3&rdquo;6 da 0 a 100 km/h. Le differenze con la coup&eacute; diventano infinitesimali per la supercar che sar&agrave; sul mercato nel terzo trimestre del 2019

Aston Martin DBS Superleggera Volante, super-GT con capote

DBS 59, la specialissima. Potremmo definire meglio l&rsquo;ultima creazione di Aston Martin? Solo 24 esemplari, il numero racconta bene l&rsquo;esclusivit&agrave; del progetto. Di questo si tratta, realizzato su base della folgorante DBS Superleggera da Q By Aston Martin, il reparto speciale. Frutto del programma Commission, ovvero una richiesta specifica del concessionario di Cambridge.     Difficile trovare qualcosa di pi&ugrave; esclusivo. DBS 59 &egrave; lo specifico omaggio alla DBR1 che 60 anni fa, nel 1959, fece doppietta alla 24 Ore di Le Mans (da qui la scelta del numero limitato) con gli equipaggi Roy Salvadori-Carroll Shelby eMaurice Trintignant-Paul Fr&eacute;re. Un mito del motorsport britannico.    E&rsquo; spinta dal V12 biturbo di 5.2 litri, che eroga 725 cavalli e una coppia di 900 Nm. E ripropone la livrea da gara della DBR1, l&rsquo;Aston Martin Racing Green. Sulla carrozzeria compaiono numerose appendici di fibra di carbonio a lucido. Sono bicolori sono cerchi in lega da 21 pollici, mentre i vari loghi (il numero progressivo &egrave; sul parafango) e le pinze dei freni in tutina bronzo.&nbsp;Sullo spoiler posteriore ci son&nbsp; la silhouette della vettura vincente e il numero di telaio.   Pure l&#39;abitacolo attinge dal retaggio della trionfatrice &nbsp;del 1959.&nbsp;Evocative Pelli Chestnut Tan e Obsidian Black spiccano su pannelli portiere e sedili. Nel &ldquo;pacchetto2 ci sono anche una copia dei guanti di Carroll Shelby e delle tute e dei caschi di quella gara. Per tornare al mito della 24 ore. 

Serie limitata in omaggio alla &quot;regina&quot; della 24 ore di Le Mans del 1959

Aston Martin DBS 59, ce ne saranno solo 24

Alzi il cofano, per vedere l&rsquo;imponenza del cuore V12 e trovi, invece, il pacco batterie. Accade su Aston Martin Rapide E, prima elettrica del Marchio inglese, svelata al Salone di Shanghai 2019.    Il percorso di sviluppo, portato avanti con la collaborazione tecnica di Williams Advanced Engineering, ha previsto l&rsquo;installazione delle celle cilindriche del pacco batterie agli ioni di litio l&agrave; dove la Rapide &ldquo;classica&rdquo; installa motore e cambio.  VOLT ESSENZIALI  Alloggiamento in fibra di carbonio e kevlar, per la batteria da 65 kWh e 800 volt, alta tensione necessaria per garantire prestazioni elevate e, soprattutto, ripetibili. Vuol dire, ad esempio, poter compiere un giro veloce al Nurbugring senza soffrire cali di potenza.  Nessun calo dai 612 cavalli e 950 Nm, valori di riferimento dei due motori elettrici installati al posteriore, motori di tipo sincrono, che muovono le 2,1 tonnellate abbondanti della Rapide E &ndash; 5,02 metri in lunghezza &ndash; con insospettabile leggerezza.  PRESTAZIONI DI RAPIDE E, IL BELLO DELL&#39;ELETTRICO  Accelera in 4&rdquo;2 da zero a cento orari, raggiunge i 250 km/h di velocit&agrave; massima, autolimitata e sottolinea un dato &ldquo;insolito&rdquo;, la ripresa da 80 a 112 orari, per dire come sia un affare da 1&rdquo;6 appena.  Berlina di lusso, quattro posti, gli affinamenti tecnici prodotti rispetto alla Aston Martin Rapide con motore V12 hanno consentito di migliorare l&rsquo;efficienza aerodinamica dell&rsquo;8%. Aperture sul frontale ridotte, migliore gestione dei flussi, un diffusore pi&ugrave; efficace perch&eacute; libero della linea di scarico. Cambiano anche i cerchi, da 21 pollici, ovviamente dal disegno aerodinamico e forgiati.  Nel passaggio da berlina con motore benzina al motore elettrico, i tecnici sono intervenuti sull&rsquo;assetto per regalare le stesse sensazioni della pi&ugrave; sportiva tra le Rapide, la AMR. Tre le modalit&agrave; di guida previste, con parametri dedicati sull&rsquo;erogazione della potenza: GT, Sport e Sport+.  OLTRE 300 KM NEL WLTP  Il pacco batterie da 65 kWh assicura un&rsquo;autonomia di marcia dichiarata in oltre 320 km nel ciclo WLTP e la possibilit&agrave; di ricarica da postazioni a 50 kW e 400 volt, oppure 800 volt da 100 o pi&ugrave; kW.  L&rsquo;abitacolo si differenzia nella strumentazione, specifica per l&rsquo;elettrica e racchiusa in un display configurabile da 10 pollici di diagonale, al quale si somma l&rsquo;infotainment da 8 pollici.  Novit&agrave; nel controllo remoto del veicolo via app, con l&rsquo;interrogazione dei livelli di carica, autonomia residua, intervalli di manutenzione. &Egrave; possibile anche l&rsquo;invio dell&rsquo;itinerario dalla app all&rsquo;auto e il tracking dopo un parcheggio.  La tiratura della Aston Martin Rapide E &egrave; limitata a 155 esemplari. 

Al Salone di Shanghai, Aston Martin svela la sua prima grande berlina quattro posti elettrica. Tiratura limitata in 155 esemplari, prestazioni notevoli (restano i 612 cavalli) e continue grazie alla batteria da da 65 kWh e 800 volt

Aston Martin Rapide E dal V12 agli 800 volt

        Non solo Valkyrie. Una terza hypercar &egrave; in cantiere a Gaydon, Aston Martin Project 003 &egrave; il codice di progetto destinato al debutto sul mercato nel corso del 2021. Per filosofia seguir&agrave; i dettami della Valkyrie (Project 001), lo far&agrave; rendendo la massima ricerca delle prestazioni un po&rsquo; pi&ugrave; fruibile nell'impiego quotidiano, ad esempio prevedendo un piccolo spazio per i bagagli. Sar&agrave; una coup&eacute;, produzione limitata in 500 esemplari, caratterizzati da aerodinamica e sospensioni attive, qui il collegamento pi&ugrave; stretto con la Valkyrie. Cambier&agrave;, invece, lo schema motoristico. Dal cuore aspirato V12 della hypercar sviluppata con il contributo di Adrian Newey, la Project 003 ricorrer&agrave; a un motore turbocompresso, sempre con un&rsquo;assistenza elettrica, sotto forma di ibrido. Si pu&ograve; immaginare un propulsore sei cilindri, completo di Kers, per il progetto attualmente in fase di sviluppo. Non &egrave; da escludere che adotti alcune scelte tecniche in grado di avvicinarlo, per filosofia progettuale, alla power unit da Formula 1 utilizzata da Red Bull, di cui Aston Martin &egrave; title sponsor. Lagonda rinasce a Ginevra con il suv All-Terrain Il teaser rivela le prime forme in modo sufficientemente chiaro per intuire le soluzioni principali: doppio terminale di scarico, posto in alto, sulla cover del vano motore e davanti all&rsquo;ala posteriore; ambi diffusore, ala a ponte, una pinna che si intuisce sull&rsquo;airscope posto tra gli scarichi. Aston Martin rivela che l&rsquo;attesa &egrave; ormai agli sgoccioli. Al Salone di Ginevra, il marchio &egrave; atteso con il suv elettrico Lagonda, chiss&agrave; che non faccia la propria comparsa anche la Project 003 nelle vesti di prototipo iniziale.       

La hypercar adotter&agrave; un motore turbocompresso con supporto elettrico. Aerodinamica e sospensioni attive, prestazioni estreme per 500 clienti: produzione prevista dal 2021

Aston Martin Project 003, dalla Valkyrie all'ibrido turbo

        C&rsquo;&egrave; gi&agrave; un impianto e un programma, per riportare sulla scena il marchio Lagonda. Da St. Athan, a partire dal 2021, nasceranno due modelli che dovranno definire il brand di casa Aston Martin come emblema del lusso a zero emissioni. Il primo a essere prodotto sar&agrave; un suv, prodotto a ruote alte, quattro ruote motrici. Insomma: la formula che tanto piace al mercato. Ma chiamarlo suv, perlomeno nella presentazione che al Salone di Ginevra far&agrave; Lagonda del nuovo modello, rischia d&rsquo;essere percepito come &ldquo;uno tra i tanti&rdquo;. Cos&igrave;, Lagonda All Terrain Concept si ritaglia un&rsquo;esclusivit&agrave; che parte dalla definizione del modello. Un "tuttoterreno" che pu&ograve; mostrare proporzioni pi&ugrave; da sport utility o crossover nel design. La show car dar&agrave; indizi concreti delle linee che si tradurranno in prodotto di serie, sviluppato su un&rsquo;architettura dedicata all&rsquo;elettrico, assicurano in Aston Martin. In una seconda fase, successiva al 2021, toccher&agrave; alla grande berlina Lagonda, anch'essa elettrica, affiancare il suv. Punta a essere il primo costruttore del segmento luxury a offrire esclusivamente modelli a zero emissioni, soluzione tecnica della quale trarranno beneficio gli spazi interni. Il primo teaser del concept All Terrain rivela tratti molto elaborati sul cofano anteriore, un baffo a tracciare la calandra e collegarla ai gruppi ottici, il particolare che pi&ugrave; ricorda l&rsquo;ultimo modello con il brand Lagonda accanto ad Aston Martin, la berlina Taraf. Detto della presenza di telecamere al posto degli specchietti, non sono stati diffusi ulteriori particolari tecnici, rinviati al 5 marzo prossimo, giornata d&rsquo;apertura alla stampa del Salone di Ginevra. &ldquo;Il concept Lagonda All-Terrain offre indizi espliciti relativamente a quello che sar&agrave; il primo modello Lagonda a entrare in produzione e dimostra ulteriormente come il powertrain a zero emissioni di Lagonda ci permette di creare auto spettacolari che ridefiniranno in modo radicale il loro settore di mercato. Mi aspetto lo stand Aston Martin Lagonda pi&ugrave; affollato che mai e non vedo l&rsquo;ora di registrare le reazioni della folla direttamente&rdquo;, ha commentato l&rsquo;a.d. Andy Palmer.       

Al Salone di Ginevra, Lagonda presenter&agrave; nelle vesti di concept il primo modello elettrico destinato alla produzione nel 2021. Un suv da posizionare nel segmento di mercato dei modelli di lusso per un brand 100% elettrico