Date da segnare in rosso per leggere i prossimi passi delle politiche industriali legate all&#39;industria dell&#39;auto italiana: 28 novembre e 16 dicembre.  Il 28 novembre sar&agrave; in sede europea che l&#39;Italia prover&agrave; a raccogliere consensi sul documento finora supportato solo dalla Repubblica Ceca, sui temi dell&#39;anticipo al 2025 dell&#39;esame previsto nel &#39;26 sul Fit for 55 2035 e sulla sostanza stessa del piano di transizione alla mobilit&agrave; esclusivamente elettrica.  Il 16 dicembre, invece, sar&agrave; il confronto tra governo e Stellantis che andr&agrave; in scena con un nuovo tavolo riunito dal ministero delle Imprese e del made in Italy.  Stellantis presenti un piano convincente  Nel corso del Question time alla Camera, il ministro Urso, nel replicare all&#39;interrogazione del deputato Grimaldi, sulle iniziative in favore del comparto automobilistico, ha commentato: &quot;Abbiamo svolto, dopo la mozione parlamentare, un tavolo Stellantis il 14 novembre, si &egrave; concluso con la richiesta di presentare entro il 16 dicembre un Piano Italia convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti nel nostro paese, come richiesto dalle mozioni approvate alla camera.   Abbiamo chiesto, nello specifico, che l&#39;azienda precisi quante risorse intende investire in Italia, come intende sviluppare i contratti di sviluppo per gli stabilimenti italiani, garantendo una significativa tutela occupazionale. Abbiamo chiesto che venga data certezza su tempi e modalit&agrave; realizzative per la Gigafactory di Termoli e abbiamo chiesto che venga destinata all&#39;Italia la nuova piattaforma produttiva dedicata alle vetture di piccole dimensioni, che contribuirebbe ad aumentare la sostenibilit&agrave; delle imprese della componentistica italiana. Solo se vi saranno risposte convincenti e assertive su questi punti, sar&agrave; poi possibile supportare il percorso definito dall&#39;azienda&quot;.  Piattaforme, STLA Small nel 2026  La piattaforma sulla quale &egrave; al lavoro Stellantis, destinata alle auto &quot;piccole&quot;, &egrave; la STLA Small, che Tavares ha anticipato verr&agrave; lanciata nel 2026 con il primo modello. Vale ricordare come altri modelli, ad esempio Grande Panda elettrica, nascano sulla Smart Car condivisa con Citroen C3. STLA Small rimpiazzer&agrave; l&#39;attuale CMP ed e-CMP, base tecnica attualmente adottata da una miriade di modelli del Gruppo, nel segmento B, e assemblata in siti produttivi fuori dall&#39;Italia.&nbsp;  Fondo automotive, 640 milioni solo alla filiera  Urso, nella replica all&#39;interrogazione parlamentare, ha toccato nuovamente il punto della dotazione del fondo automotive. Il taglio di 4,6 miliardi di euro del primo prospetto, ha ottenuto un ridimensionamento ma resta il dato di fondo che le risorse messe insieme in vista del 2025 non verranno destinate a campagne di incentivazione all&#39;acquisto di auto meno inquinanti: ibride ed elettriche. Quindi, nessun supporto diretto alla domanda interna su elettriche e ibride.  &quot;In quella sede (tavolo Stellantis del 14 novembre; ndr) abbiamo anche annunciato il raddoppio del fondo automotive da 200 a 400 milioni di euro. A cui si aggiungono i residui dei precedenti piani di incentivi, che ammontano a 240 milioni di euro. Cos&igrave; da arrivare nel 2025 a 640 milioni di euro, che destineremo interamente a sviluppare la filiera della componentistica per accompagnarla nella transizione energetica&quot;, ha illustrato il ministro.  Della campagna di incentivi all&#39;acquisto 2024, di fatto esaurita se non per circa 80 milioni di fondi ancora disponibili su auto PHEV (21-60 g/km di CO2), sui 950 milioni di euro di stanziamento complessivo, 330 milioni erano frutto di risorse non fruite nel 2022 e 312 milioni nel periodo 2023. La nuova liquidit&agrave; immessa nel 2024 era valsa 310 milioni di euro.  Il problema dell&#39;auto nasce e va risolto in Europa  &quot;Per favorire i contratti di sviluppo, destinati alle filiere strategiche - quindi anche all&#39;automotive - ho firmato un decreto ministeriale che d&agrave; una dotazione iniziale di 500 milioni di euro. In questo modo, le risorse per i contratti di sviluppo, per gli investimenti delle imprese dell&#39;automotive, nel prossimo anno saranno di 1,1 miliardi di euro. Inoltre, dobbiamo dirlo con franchezza, il problema sta in Europa. Ford ha intenzione di tagliare 4.000 lavoratori in Europa, 3.000 solo in Germania. Volkswagen ha annunciato che chiuder&agrave; 3 dei 10 stabilimenti in Germania. Decine di migliaia di operai, dipendenti, ingegneri, sono stati licenziati o verranno licenziati nelle fabbriche europee.  Il problema &egrave; in Europa, nelle folli regole che ha imposto alle proprie imprese, al proprio lavoro. Per questo, abbiamo definito con il governo ceco un position paper che modifica la traiettoria, confermando gli obiettivi sempre pi&ugrave; difficili, ambiziosi e sfidanti del 2035.   Questo position paper sar&agrave; presentato nel Consiglio competitivit&agrave; del prossimo 28 novembre. Ci auguriamo venga condiviso - cos&igrave; sembra possibile - dalla maggioranza dei Paesi europei, in modo da cambiare queste regole folli che stanno imponendo alle imprese il taglio, i licenziamenti e la cassa integrazione, per mantenersi sotto la proporzione di auto vendute tra elettriche ed endotermiche, che dal primo gennaio &#39;25, ove non fosse raggiunto quell&#39;obiettivo, porterebbe a multe pari a 15 miliardi di euro. Un macigno che schianterebbe l&#39;industria dell&#39;auto europea&quot;. 

Intervenendo al Question time alla Camera, il ministro delle Imprese e Made in Italy ha parlato del tavolo Stellantis, del taglio al fondo automotive e della necessit&agrave; di cambiare le regole europee sulla transizione green

Urso: il 28 novembre in Europa per cambiare regole folli sull&#39;auto

        Stellantis ha presentato la sua terza inedita piattaforma, la STLA Frame, specifica per Suv, pick-up full size e veicoli commerciali leggeri. Una piattaforma, tanti motori Progettata per essere versatile, sulla STLA Frame saranno realizzati veicoli caratterizzati da diversi tipi di alimentazioni, per adattarsi al meglio alle richieste dei diversi mercati in cui saranno proposti. Le piattaforma, infatti, nasce elettrica potendo garantire fino a 1.100 km di autonomia in configurazione range extender (con un motore a combustione che non da trazione, ma ricarica le batterie) e fino a 800 km nella variante a motori elettrici. Inoltre, garantisce una capacita massima di traino di 6.350 kg, 1.224 kg di carico utile e la capacit&agrave; di guadare corsi d&rsquo;acqua profondi fino a 610 mm. In futuro, verranno adottati anche sistemi di propulsione a combustione interna, ibridi e anche a idrogeno. Come &egrave; fatta la STLA Frame Realizzata con struttura a telaio, &egrave; costruita con acciai avanzati ad alta resistenza, che garantiscono una maggiore durata e rigidit&agrave; con un peso ridotto. La sezione centrale allargata ospita il pacco batteria, con struttura del telaio rinforzata che protegge la batteria in caso di impatto laterale. Una pancia a tutta lunghezza riduce la resistenza aerodinamica per aiutare a massimizzare l&rsquo;autonomia di guida, ribadendo l&rsquo;impegno di Stellantis verso un&rsquo;efficienza che non va a discapito delle prestazioni. Gli motori elettrici anteriori e posteriori progettati e assemblati da Stellantis con una potenza massima di 250 kW, offrono una capacit&agrave; di trazione integrale e permettono alla vettura di passare da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi. La progettazione flessibile del sistema sospensioni, che include anche varianti pneumatiche, offre una guida ottimizzata per diverse condizioni di guida e di carico. Inoltre, STLA Frame supporta la ricarica rapida. Nelle configurazioni BEV, la ricarica rapida a 800 volt DC fino a 350 kW pu&ograve; aggiungere 160 km di autonomia in soli 10 minuti, mentre i REEV possono aggiungere 80 km in 10 minuti con una ricarica rapida a 400 volt DC fino a 175 kW. Le vetture realizzate su STLA Frame sono dotate di capacit&agrave; di ricarica bidirezionale che consente alla batteria di caricare un&rsquo;altra vettura elettrica, di alimentare un&rsquo;abitazione in caso di emergenza o di immettere elettricit&agrave; nella rete. I primi veicoli a usare la nuova piattaforma usciranno a marchio RAM e Jeep. Le dimensioni Metriche chiave della piattaforma STLA Frame: -Gamma di lunghezza complessiva: 5.488-5.941 mm- Gamma di larghezza complessiva: 2.062-2.124 mm- Interasse: 3.143-3.690 mm- Gamma di altezza da terra: 168-262 mm- Diametro massimo degli pneumatici: 834/838 mm Poi tocca alla SLTA Small La STLA Frame &egrave; la terza piattaforma presetata, dopo la Medium e la Large. Dal piano Dare Forward 2030 del Gruppo, manca ancora la quarta piattaforma, quella per i segmenti B e C, pi&ugrave; importanti in Europa (la recente Smart Car non &egrave; nuova, ma un'evoluzione dei pianali PSA). La STLA Small, come annunciato da Tavares, verr&agrave; presentata tra la fine del 2025 e l'inizio del 2026, e far&agrave; molto probabilimente, il debutto sulla nuova generazione della Peugeot 208.       

Il Gruppo ha presentato la nuova base per vetture e veicoli commerciali leggeri, caratterizzata dalla possibilit&agrave; di motare diversi tipi di alimentazioni

STLA Frame, piattaforma multienergia per Suv e pick-up

        Al Tavolo Stellantis, convocato dal Ministro delle Imprese e Made In Italy, Alfonso Urso, &egrave; stato ribadito come sia finita la stagione dei contributi statali ai privati, ma &egrave; stata fatta anche una precisa richiesta ai delegati Stellantis presenti di fare chiarezza su piani e investimenti previsti per l'Italia Stellantis non fa passi indietro La reazione di Stellantis no si &egrave; fatta attendere, ribadendo di non trovarsi d'accorod con la proposta del Governo di ritatdare gli obiettivi UE sulle emissioni, proprio per difendere gli investimenti fatti: "Modificare la regolamentazione in corsa non &egrave; una buona idea perch&eacute; il mondo non torner&agrave; indietro sulla elettrificazione e l&rsquo;Italia &egrave; un Paese esportatore".Ha detto Daniela Poggio, vicepresidente Communication &amp; Public Affairs di Stellantis Italia, ricordando le parole del ceo Carlos Tavares, in occasione dell&rsquo;audizione svoltasi in Parlamento lo scorso 11 ottobre. "In questo momento di transizione - aggiunge -, le politiche che garantiscono la stabilit&agrave; delle regole sono pi&ugrave; importanti che mai e i target del 2025 erano noti fin dal 2019, in quanto sono rimasti gli stessi decisi nella legislazione europea 2014-2019. Modificare ora gli obiettivi avrebbe effetti negativi perch&eacute; l&rsquo;industria automobilistica opera su tempi molto lunghi. Il piano strategico 'Dare Forward 2030' prevede la decarbonizzazione entro il 2038 sia dei veicoli sia dei processi produttivi e di raggiungere entro il 2030 la vendita del 100% di veicoli elettrici in Europa e il 50% in Usa. Un investimento di 50 miliardi di euro e quattro piattaforme native elettriche, ma capaci di accogliere le trazioni endotermiche". Poggio ricorda ancora che "la transizione verso l&rsquo;elettrificazione &egrave; stata indicata dalle istituzioni europee". In generale "la riconversione - ribadisce - comporta un maggiore costo dei veicoli elettrici del 40%, e questo &egrave; il principale problema che non abbiamo ancora risolto", mentre "la concorrenza cinese ha il 30% di vantaggio sulla competitivit&agrave; dei costi e la Cina &egrave; entrata in una fase di sovraccapacit&agrave; produttiva (come l&rsquo;Europa) e oggi &egrave; il primo esportatore mondiale" Fiat &egrave; marchio leader "Stellantis ha un piano per l'Italia e lotteremo per difendere la nostra leadership". Ha ribadito poi Poggio. Il gruppo "con la sua dimensione internazionale, ha potuto mantenere una posizione di forza all'interno del settore per affrontare le difficolt&agrave; del presente e le sfide del futuro. E Fiat, primo marchio all&rsquo;interno del gruppo, &egrave; leader in Brasile, Turchia, Algeria, e in Italia". In arrivo 5 nuovi modelli Su piano industriale e investimenti, poi &egrave; toccato a Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, illustrare i piani. "Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, cos&igrave; come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi",  ha detto il manager. In particolare su Melfi Manca ha ricordato che arriveranno cinque modelli precisando i tempi dei lanci: nel 2025 uscir&agrave; nel primo trimestre la prima Ds e, nel terzo, la nuova Jeep Compass elettrica. Nel 2026 arriver&agrave; nel primo trimestre la seconda vettura Ds, nel secondo la Jeep Compass Ibrida e nel terzo la nuova Lancia Gamma. Sugli incentivi Infine, sullo stop definitivo agli incentivi: "Visto il mercato dell'automobile e dell'elettrico, &egrave; chiaro che lo stop degli incentivi costituisce un problema" ed &egrave; "chiaro che &egrave; un problema per il mercato italiano". ha proseguito Manca. Ma "la rivisitazione degli incentivi va rivista a livello europeo", ha aggiunto. Manca ha spiegato che "oggi Stellantis produce molto per il mercato estero, la 500 Bev di Mirafiori &egrave; fatta soprattutto per il mercato straniero". "I modelli che arriveranno gi&agrave; subito - ha continuato -, nel primo trimestre del 2025, sono appetibili per il mercato straniero. Quindi &egrave; chiaro che vale la pena parlare di incentivi, ma a livello europeo. Su questo mi sembra che ci sia un impegno del ministro a rivedere tutte queste posizioni a Bruxelles". Manca ha ribadito che l'impegno di Stellantis per l'Italia "rimane". "Abbiamo, ancora una volta, sottolineato il fatto che non &egrave; nostra intenzione, come sta avvenendo nel resto d'Europa, minacciare chiusure di stabilimenti n&eacute; licenziamenti collettivi", ha concluso.       

L'azienda ha ribadito sia la contrariet&agrave; nel rivedere i piani europei, sia la centralit&agrave; di Fiat

Tavolo Stellantis, Poggio: "Lotteremo per la nostra leadership"

Al Tavolo Stellantis, convocato dal Ministro delle Imprese e Made in Italy, Alfonso Urso, all&#39;azienda &egrave; stato chiesta chiarezza su piani industriali e gli investimenti previsti per gli tabilimenti italiani  Urso cita Agnelli  Secondo quanto si apprende, Urso ha dichiarato: &ldquo;A Stellantis oggi chiediamo che si assuma la responsabilit&agrave; sociale del rilancio dell&#39;auto italiana. Gianni Agnelli disse: &quot;Tutto quello che ho, l&rsquo;ho ereditato. Ha fatto tutto mio nonno. Devo tutto al diritto di propriet&agrave; e al diritto di successione, io vi ho aggiunto il dovere della responsabilit&agrave;&quot;. Chiediamo un vero, significativo e chiaro piano industriale, che entri nel dettaglio di ogni stabilimento in Italia e che preveda un significativo aumento degli investimenti nel nostro Paese. &Egrave; questa la posizione del Sistema Italia non solo del governo. Come dimostrano le mozioni parlamentari approvate alla Camera e lo stesso sciopero dei sindacati, vi &egrave; una condivisione generale, una piena unit&agrave; di intenti, dal Parlamento ai sindacati, dalle Regioni alla filiera della componentistica, tutti chiediamo insieme che Stellantis si impegni concretamente per il rilancio dell&rsquo;industria dell&rsquo;auto e per la salvaguardia dei posti di lavoro. Il Sistema Italia, non questo governo o questo ministro, chiede a Stellantis con forza di scommettere sul nostro Paese. Di dare all&#39;Italia quello che l&#39;Italia ha dato alla Fiat. Se il piano industriale risponder&agrave; a queste esigenze noi ci siamo, daremo il massimo sostegno&rdquo;.  &ldquo;Servono indicazioni e dati precisi, impegni sulle risorse e sui nuovi modelli, investimenti sulla ricerca e sulla formazione, sulle nuove piattaforme produttive e quindi sulla componentistica. Serve un piano Italia, chiaro e strategico. Noi siamo disposti a mettere in campo ci&ograve; che &egrave; necessario per sostenere questo sforzo, con politiche nazionali appropriate, anche per quanto riguarda l&#39;energia, e con politiche europee adeguate. Abbiamo cambiato il regolamento Euro 7, ora abbiamo pi&ugrave; forza per cambiare il percorso del green deal. Ma dobbiamo sapere subito se Stellantis crede nell&#39;Italia e scommette davvero sull&#39;Italia. Basta polemiche, ma anche basta elusioni&rdquo;. 

Il ministro ha ribadito la richiesta del Governo che Stellantis si assuma le proprie responsabilit&agrave; in Italia, chiarendo investimenti e piani industriali

Tavolo Stellantis, Urso: &quot;A Stellantis si assuma la responsabilit&agrave; sociale dell&#39;auto&quot;

        Nonostante il 2035 si prospetti come l'anno in cui ufficialmente tutti i veicoli saranno a zero emissioni, molti Costruttori credono ancora fortemente che possano esserci delle alternative al solo elettrico. Una di queste &egrave; proprio Stellantis, la quale ha riferito che tutta la gamma di auto e veicoli commerciali leggeri possono essere alimentati anche con gasolio HVO, che significa Hydrotreated Vegetable Oil, ossia olio vegetale idrotrattato. Ecco dove si pu&ograve; usare il biodiesel Per chi non sapesse di cosa si tratti, diciamo subito che &egrave; un biocarburante, di conseguenza non arriva dalla lavorazione di petrolio ma dal riciclo e dall'utilizzo di materiali come oli di frittura esausti, scarti di grasso animale e olii vegetali, rendendolo dunque &ndash; rispetto al diesel vero e proprio &ndash; molto pi&ugrave; sostenibile e meno nocivo per l'ambiente. I veicoli di Stellantis, compresi quelli commerciali come dicevamo poc'anzi, diventano quindi compatibili con questo gasolio HVO. Anche quelli attualmente in circolazione lo sono, con motori Euro 5 ed Euro 6 e la sigla XTL. Inoltre, da alcune analisi effettuate dall'ADAC, sembra che questo biodisel, pur non abbassando drasticamente la quantit&agrave; di anidride carbonica emessa allo scarico, sia comunque pi&ugrave; pulito rispetto al Diesel tradizionale, con una diminuzione compresa tra il 2 e il 5%. Se per&ograve; ci si sofferma su tutto il processo produttivo si pu&ograve; invece dire che faccia diminuire le emissioni del 90%. In particolare, si segnala l'assenza di zolfo e il basso contenuto di composti aromatici e inquinanti. Ma quali sono i motori di Stellantis compatibili con il biocarburante? Si tratta delle unit&agrave; 1.3 MultiJet, 1.6 MultiJet, 2.0 MultiJet, 2.2 MultiJet, New 2.2 MultiJet 4.0, 3.0 V6 MultiJet e 2.3 MultiJet (F1A - Fiat Ducato). Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella              

Si chiama gasolio HVO, ossia Hydrotreated Vegetable Oil, e sarebbe un olio vegetale idrotrattato

Stellantis: ok al biocarburante per le auto Diesel del Gruppo

        Nonostante il 2035 si prospetti come l'anno in cui ufficialmente tutti i veicoli saranno a zero emissioni, molti Costruttori credono ancora fortemente che possano esserci delle alternative al solo elettrico. Una di queste &egrave; proprio Stellantis, la quale ha riferito che tutta la gamma di auto e veicoli commerciali leggeri possono essere alimentati anche con gasolio HVO, che significa Hydrotreated Vegetable Oil, ossia olio vegetale idrotrattato. Il biodiesel Per chi non sapesse di cosa si tratti, diciamo subito che &egrave; un biocarburante, di conseguenza non arriva dalla lavorazione di petrolio ma dal riciclo e dall'utilizzo di materiali come oli di frittura esausti, scarti di grasso animale e olii vegetali, rendendolo dunque &ndash; rispetto al diesel vero e proprio &ndash; molto pi&ugrave; sostenibile e meno nocivo per l'ambiente. I veicoli di Stellantis, compresi quelli commerciali come dicevamo poc'anzi, diventano quindi compatibili con questo gasolio HVO. Anche quelli attualmente in circolazione lo sono, con motori Euro 5 ed Euro 6 e la sigla XTL. Inoltre, da alcune analisi effettuate dall'ADAC, sembra che questo biodisel, pur non abbassando drasticamente la quantit&agrave; di anidride carbonica emessa allo scarico, sia comunque pi&ugrave; pulito rispetto al Diesel tradizionale, con una diminuzione compresa tra il 2 e il 5%. Se per&ograve; ci si sofferma su tutto il processo produttivo si pu&ograve; invece dire che faccia diminuire le emissioni del 90%. Ma quali sono i motori di Stellantis compatibili con il biocarburante? Si tratta delle unit&agrave; 1.3 MultiJet, 1.6 MultiJet, 2.0 MultiJet, 2.2 MultiJet, New 2.2 MultiJet 4.0, 3.0 V6 MultiJet e 2.3 MultiJet (F1A - Fiat Ducato). Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

I Diesel del Gruppo Stellantis sono compatibili con il biodiesel

        C'&egrave; chi in Germania prova a ridurre l'impegno, come Volkswagen, per i costi eccessivi della produzione e c'&egrave; chi, alla Germania, guarda per la produzione del prossimo modello in arrivo sui mercati europei. Ed &egrave; una decisione indirizzata dalle politiche in atto a Pechino, quale forma di reazione nei confronti dei Paesi che hanno votato favorevolmente alla conferma dei dazi sulle auto elettriche cinesi.  T03 in Polonia, B10 no Leapmotor assembla attualmente in Polonia la citycar T03, una piccola elettrica i cui componenti arrivano dalla Cina, un kit messo insieme a Tychy per poi commercializzare l'auto nel Vecchio continente. Che la produzione del suv compatto B10 fosse destinata al sito polacco non era notizia ufficiale ma supportata da numerosi indizi. Tutti ribaltati dalle fonti raggiunte dall'agenzia Reuters. Leapmotor produrr&agrave; il suv B10 in Germania o in Slovacchia, in altri due impianti Stellantis. La ragione &egrave; da ricondurre al voto che i tre Paesi (Polonia, Germania e Slovacchia) hanno dato in Europa sulla conferma dei dazi definitivi. Polonia favorevole, Germania e Slovacchia contrari.&nbsp; Le direttive impartite dal governo di Pechino all'industria nazionale sono qualcosa in pi&ugrave; di suggerimenti disinteressati. Cos&igrave;, a seguito della conferma, da parte dell'Europa, dei dazi sulla produzione di auto elettriche cinesi, &egrave; arrivato un "fermi tutti" rivolto ai costruttori in materia di impegni industriali e investimenti diretti in Paesi europei.  Eisenach nel 2023 al 30% Leapmotor - che opera fuori dalla Cina con la jv controllata al 51% da Stellantis, con diritti esclusivi di vendita - pare destinata a produrre il B10 presso la fabbrica di Eisenach. L&agrave; dove opera Opel ma esclusivamente con il Grandland e dalla capacit&agrave; produttiva riempita appena al 30% del potenziale dell'impianto, secondo i dati 2023.&nbsp; L'alternativa potrebbe essere la produzione in Slovacchia, a Trnava, sito inaugurato oltre 20 anni fa e specializzato nell'assemblaggio di modelli di segmento B.&nbsp; Gli investimenti di Leapmotor International nella produzione in Europa consentiranno al marchio si scavalcare i dazi del 20%, che si sommano al dato del 10% in vigore per le produzioni extra-europee.       

Le anticipazioni di stampa indicano un cambiamento dei programmi iniziali sulla produzione direttamente in Europa del suv B10. Germania e Slovacchia in corsa per sostituirsi alla Polonia

Leapmotor sposta la produzione e "premia" chi ha detto no ai dazi

        Free2move Charge, conosciuto come l&rsquo;ecosistema a 360 gradi di Stellantis progettato per fornire soluzioni di ricarica e gestione energetica senza soluzione di continuit&agrave;, ha fatto debuttare Free2move Charge Go, il secondo dei tre pilastri strategici: Free2move Charge Home, Free2move Charge Go e Free2move Charge Business. Il suo compito? Far essere la ricarica delle auto elettriche il pi&ugrave; semplice possibile. Ricaricare con semplicit&agrave; Ci&ograve; che Free2move Charge vuole fare &egrave; rendere facile l&rsquo;&ldquo;Always Be Charged&rdquo;, semplificando la ricarica dei veicoli elettrici attraverso un approccio incentrato sul cliente, il quale garantisce soluzioni personalizzate per gli automobilisti a casa, al lavoro e in viaggio. L'obiettivo &egrave; che questi possano accedere alle stazioni di ricarica, avviare la ricarica e gestire i pagamenti in soli tre clic. Con Free2move Charge Go si ha l&rsquo;accesso a pi&ugrave; di 800.000 stazioni di ricarica&nbsp;in&nbsp;29 Paesi europei, coprendo il&nbsp;96% del mercato dei punti di ricarica pubblici. Le stazioni possono essere cercate tramite l'app, che si pu&ograve; scaricare gratis da Google Play e Apple Store. Con questa si pu&ograve; verificare la capacit&agrave; di alimentazione e di monitorare e pagare le sessioni di ricarica e la ricarica avviene con tre clic: selezionare una stazione di ricarica, scegliere una connessione e avviare la ricarica. Il cliente avr&agrave; poi il charging Pass, che consente agli utenti di avviare subito una sessione di ricarica strisciando il pass presso la stazione di ricarica. Inoltre, gli automobilisti possono pagare a consumo o di scegliere un abbonamento adatto alle loro abitudini di ricarica. C'&egrave; il piano Pay as you move Beginner che prevede un costo di sessione di&nbsp;0,90 &euro;&nbsp;pi&ugrave; il costo dell&rsquo;elettricit&agrave; e il Pay as you move Advanced, per utenti abituali, &egrave; ideale per chi effettua pi&ugrave; di cinque ricariche al mese e il costo &egrave; di&nbsp;4,99 &euro; al mese&nbsp;pi&ugrave; il costo dell&rsquo;elettricit&agrave; (nessun costo per la ricarica). Muoversi senza limiti Mathilde Lheureux, CEO di Free2move Charge, ha dichiarato: &ldquo;Con il lancio di Free2move Charge Go stiamo consentendo ai conducenti di veicoli elettrici di muoversi liberamente in tutta Europa godendo di un viaggio senza pensieri. Offrendo ai nostri clienti l&rsquo;accesso a un&rsquo;ampia rete di ricarica, insieme a strumenti intuitivi che semplificano la loro esperienza, stiamo eliminando i principali ostacoli all&rsquo;adozione della mobilit&agrave; elettrica&rdquo;. Free2move Charge Go &egrave; un significativo passo avanti nella nostra missione di rendere la ricarica dei veicoli elettrici senza soluzione di continuit&agrave; accessibile e su misura per le esigenze individuali di ogni conducente.&rdquo; L&rsquo;app Free2move Charge &egrave; disponibile per tutti i clienti dei marchi di Stellantis: Alfa Romeo, Citro&euml;n, DS Automobiles, Fiat/Abarth, Jeep, Lancia, Leapmotor, Opel, Peugeot, Pro One. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Con quest'app si pu&ograve; rifornire la propria e-car con tre semplici clic. L'obiettivo &egrave; rendere pi&ugrave; facile l'operazione, con un approccio incentrato sul cliente

Free2move Charge Go: la ricarica delle elettriche non è mai stata così semplice

        La crisi che sta colpendo il settore auto coinvolge anche la regina del mercato italiano, ovvero Fiat Panda. Gi&agrave; qualche settimana fa, vi avevamo raccontato di una situazione particolarmente preoccupante per lo stabilimento di Pomigliano. Situazione che a quanto pare sembra peggiorata: dai piani alti di Stellantis &egrave; stato deciso di interrompere la produzione per alcuni giorni, tra l&rsquo;11 e il 29 novembre, nei principali poli di produzione del gruppo. Non solo Pomigliano, ma anche Termoli e Pratola Serra. A questo, va aggiunto anche lo stop alla produzione della FIAT 500e e di due modelli Maserati, a Mirafiori, fino al 1&deg; novembre. Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella I numeri di Fiat Panda Una serie di decisioni che riflettono le difficolt&agrave; nel gestire numeri di vendita non buoni con una produzione che si accumula, e fermarla sembra essere l&rsquo;unica soluzione temporanea. I numeri di vendite di Fiat Panda devono far riflettere. Non un modello a caso, ma quello che per molti anni &egrave; stato in cima alle vendite del mercato italiano. A settembre 2024, secondo i dati di UNRAE, sono state vendute 7.030&nbsp;Fiat Panda,&nbsp;rispetto alle 9.458 dello stesso mese nel 2023: un calo di oltre il 25%. I piani di Stellantis Oltre ai numeri di vendite, c&rsquo;&egrave; poi da considerare un altro fattore. La prospettiva di qualche&nbsp;taglio della produzione di modelli termici, per ridurre le emissioni medie di CO2. Un adeguamento che, essendo basato sul calcolo delle emissioni 2025 sui reali volumi di vendita, potrebbe registrare nel corso del prossimo anno ulteriori correzioni alla produzione. "Il mio primo compito &egrave; di allineare la produzione per i veicoli che verranno venduti nel primo trimestre del 2025", ha detto Jean-Philippe Imparato fresco di direzione delle operazioni in Europa del gruppo. "Considerato che produciamo solo veicoli coperti da un ordine del cliente, assembleremo tante auto termiche quante ne serviranno per tenere la quota di elettriche al livello richiesto". Tavares al Salone di Parigi: "I politici la fanno facile"       

Il modello sta subendo la digressione generale del settore. Intanto Stellantis sospende la produzione di alcuni stabilimenti: ecco la situazione

In calo anche le vendita della regina del mercato: cosa succede a Fiat Panda?

        Ungheria e Turchia, ma anche Spagna. La geografia dell'espansione dei marchi cinesi in Europa, relativamente alla produzione localizzata nel Vecchio continente, non ha prodotto finora alcun impegno in Paesi che pure inseguono gli investimenti cinesi. Leggi: l'Italia.&nbsp; "I costruttori cinesi non andranno in Germania, Francia o Italia per costruire le proprie auto, perch&eacute; avrebbero svantaggi sui costi, a cominciare da quelli energetici", la visione di Tavares sulle mosse dei rivali dei costruttori mainstream sul fronte della produzione di auto elettriche. Ostacoli peraltro elencati dall'a.d. in audizione parlamentare, tra quelliche limiterebbero il Gruppo nelle operazioni in Italia. D'altronde, Stellantis medesima per l'assemblaggio delle Leapmotor importate dalla Cina ha individuato la fabbrica di Tychy quale "hub" dal quale omologare e riassemblare le elettriche importate in Europa. Produzione cinese in Europa, crisi si aggraver&agrave; Un'industria europea dell'auto che soffre una crisi si sovra-capacit&agrave; produttiva rispetto alla domanda del mercato e, sempre secondo l'a.d. Stellantis, lo scenario non potr&agrave; che acuirsi con l'insediamento dei costruttori cinesi in Europa. Attraverso la porta della Turchia sar&agrave; possibile aggirare i dazi all'importazione, con gli impianti in Ungheria idem.&nbsp; In questo contesto vi sono le difficolt&agrave; del Gruppo, che ha prolungato la chiusura di Mirafiori fino a novembre e sommato le chiusure in specifiche giornate a Pomigliano d'Arco, Termoli e Pratola Serra, per adeguare i livelli di produzione. Stellantis ha respinto l'interessamento su alcuni brand Sempre dal Salone di Parigi, Tavares ha confermato d'aver ricevuto l'interessamento (declinato) di alcuni costruttori cinesi a rilevare alcuni dei marchi del Gruppo. Stellantis non prevede cessioni a breve e sar&agrave; tra 2026 e 2027 che verr&agrave; condotta una valutazione del rendimento di ciascun brand, per deciderne il futuro. Dodge e Chrysler Oltreoceano, Maserati nel Vecchio continente, sono i band intorno ai quali le pressioni sono maggiori. Marchi Stellantis che dovranno girare in territorio positivo entro tre anni, generare profitti per il Gruppo e ciascuno pu&ograve; contare su piani industriali fino al 2030 tutti interamente finanziati, ha sottolineato Tavares.&nbsp;       

Nessun brand verr&agrave; ceduto dal Gruppo e nel 2027 arriver&agrave; una valutazione per ciascuno dei marchi. L'interessamento delle case cinesi respinto

Stellantis, ombre cinesi ma nessuna cessione dei marchi

        In tempi non sospetti, la divisione britannica di Ford prospettava, sul 2025, la possibilit&agrave; concreta di tagliare la produzione di alcuni modelli termici quale opzione necessaria per rientrare nei limiti delle emissioni medie di CO2 prescritti dalla normativa europea. Sotto i 94 g/km, viceversa: multe. Quanto? 95 euro per ogni grammo oltre il limite, da moltiplicare per i volumi produttivi.&nbsp; Luca de Meo, a.d. del Gruppo Renault, ha prospettato il rischio di multe all'industria dell'auto - compresi i veicoli commerciali - nell'ordine dei 15 miliardi di euro.&nbsp; Stellantis favorevole ai limiti e costretta a tagliare Se le voci favorevoli a un rinvio della normativa si sono contate numerose, la posizione di Stellantis, espressa dall'a.d. Tavares, &egrave; stata di segno opposto: i limiti vanno rispettati e il 2025 sar&agrave;, in qualche modo, una "conta" tra costruttori. La confusione regna sovrana nel settore automotive Stellantis reduce da una profonda riorganizzazione delle posizioni apicali, che ha assegnato a Jean-Philippe Imparato la direzione delle operazioni in Europa. L'ex a.d. Alfa Romeo, intervistato da Automotive News Europe al Salone di Parigi, ha prospettato una soluzione del tutto simile a quanto immaginato mesi da da Ford. Volumi di vendita e produzione da adeguare Gi&agrave; dal mese di novembre il gruppo potrebbe iniziare il taglio della produzione di modelli termici, per ridurre le emissioni medie di CO2. Un adeguamento che, essendo basato il calcolo delle emissioni 2025 sui reali volumi di vendita, potrebbe registrare nel corso del prossimo anno ulteriori correzioni alla produzione. "Il mio primo compito &egrave; di allineare la produzione per i veicoli che verranno venduti nel primo trimestre del 2025", le parole di Imparato. "Considerato che produciamo solo veicoli coperti da un ordine del cliente, assembleremo tante auto termiche quante ne serviranno per tenere la quota di elettriche al livello richiesto". I mix di vendita: alcuni esempi Secondo un report Dataforce dei mesi scorsi, uno degli scenari possibili per un gruppo automobilistico che abbia volumi di vendita realizzati al 44% con auto benzina e al 19% con diesel, &egrave; di realizzare una quota di volumi al 14% con auto ibride plug-in e al 23% con auto elettriche. Viceversa, per chi pu&ograve; contare sul 55% dei volumi ottenuti da auto ibride e al 19% con benzina non elettrificati, dovr&agrave; realizzare il 10% dei volumi con auto PHEV e al 13% con elettriche. Scenari che andranno ritagliati sulle differenti realt&agrave; dei singoli mercati europei. Anche con importanti scostamenti. Tra le strategie a disposizione dei gruppi automobilistici, Stellantis compresa, oltre al taglio della produzione delle auto termiche, vi &egrave; il possibile incremento dei prezzi di listino per renderle meno appetibili rispetto alle versioni elettriche. Modelli a batteria destinati, anche nel 2025, a beneficiare di importanti incentivi all'acquisto in Europa.&nbsp;       

Con la domanda spontanea di elettriche che non decolla, le opzioni per rispettare le normative sulla CO2 nel 2025 si restringono. Ridurre la produzione di modelli termici per far pesare di pi&ugrave; i volumi delle EV

Stellantis, tagli alla produzione il primo passo verso gli obiettivi 2025

        Pochi mesi fa la notizia di un maxi investimento, da 5 miliardi di euro, di Stellantis in Brasile. Adesso un&rsquo;altra notizia, sempre dal Brasile. Qui il Gruppo ha annunciato che &egrave; in produzione la prima Fiat dotata della&nbsp;tecnologia Bio-Hybrid. &ldquo;Questo modello contribuir&agrave; alla decarbonizzazione della mobilit&agrave; nel Paese, oltre a dare impulso all&rsquo;evoluzione del settore automobilistico e ad avviare il processo di nazionalizzazione dell&rsquo;elettrificazione, ponendo il Brasile in&nbsp;una posizione di rilievo&nbsp;rispetto agli altri mercati&rdquo;, ha spiegato Emanuele Cappellano, Presidente di Stellantis per il Sud America. Cos&rsquo;&egrave; la tecnologia bio-ibrida La tecnologia Bio-Hybrid, sviluppata internamente, &egrave; attualmente in produzione presso il&nbsp;Betim Automotive Complex&nbsp;e la vettura che ne sar&agrave; dotata &egrave; disponibile per il mercato brasiliano gi&agrave; il mese prossimo. Ma cos&rsquo;&egrave; la tecnologia bio-ibrida? Combina l&rsquo;elettrificazione con motori flex-fuel alimentati da&nbsp;etanolo&nbsp;a tre diversi livelli, e l&rsquo;hub brasiliano &egrave; per Stellantis un riferimento a livello globale per questo tipo di sviluppo. Stando a quanto dichiarato, nel medio-lungo termine verranno lanciati pi&ugrave; di&nbsp;40 prodotti e otto propulsori, in linea con il piano (a lungo termine) di Stellantis denominato Dare Forward 2030, che prevede una riduzione delle emissioni del 50% nel 2030, e&nbsp;zero carbon entro il 2038. &ldquo;L'uso dell'etanolo&nbsp;&ndash; aggiunge Cappellano &ndash; ci offre un'opportunit&agrave; unica per fare la differenza e mantenere il ruolo di leader di Stellantis nella mobilit&agrave; pulita, sicura e accessibile&rdquo;. La confusione regna sovrana nel settore automotive        

L&rsquo;annuncio di Stellantis: &ldquo;Questo modello contribuir&agrave; alla decarbonizzazione della mobilit&agrave; nel Paese&rdquo;

La prima Fiat con tecnologia Bio-Hybrid è in produzione in Brasile

        Gli ultimi dati raccolti su Stellantis rivelano una significativa flessione delle consegne nel terzo trimestre, che si sono ridotte a 1,148 milioni di veicoli, registrando un calo del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Numeri che hanno portato il Gruppo a fermare temporaneamente la produzione in alcuni stabilimenti italiani. Il Nord America &egrave; stata la parte del mondo pi&ugrave; colpita dal calo, con una discesa del 36% delle consegne, fermandosi a 299 mila unit&agrave;. Anche l'Europa allargata, che rappresenta il principale mercato di Stellantis, ha visto una contrazione delle consegne scese del 17%, pari a 496 mila unit&agrave;.&nbsp; Intanto Peugeot annuncia nuovi stop negli stabilimenti di Pomigliano D'Arco, Termoli e Pratola Serra per il mese di novembre. Stellantis, Urso: "Il gruppo deve presentare un piano preciso" Urso chiede un piano concreto Sul proclamato sciopero del settore auto poi, &egrave; intervenuto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso:&nbsp;"C'&egrave; una piena convergenza del sistema Paese nel chiedere a questa multinazionale di investire laddove &egrave; nata e quindi di rafforzare il sistema produttivo del nostro paese. Ci devono presentare un piano altrimenti diamo senza avere certezza che quel che diamo serve al rilancio industriale e alla salvaguardia occupazionale. Il Parlamento ha dato una chiara indicazione nei confronti di Stellantis e nei confronti dell'Europa. &Egrave; ora di cambiare, subito. Stellantis investa in Italia, l'Europa preservi l'industria". "Chiusure? Misure necessarie" Queste le parole del presidente John Elkann: "Con le polemiche e i rancori non si costruisce nulla. Le prospettive per il lancio dei nuovi modelli in Europa sono robuste con ordini per 50 mila unit&agrave; per la nuova Citroen C3 e di 80 mila unit&agrave; per la nuova Peugeot 3008.  Queste misure sono necessarie per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato e per garantire una gestione efficiente delle risorse. C'&egrave; chi in questi mesi, in questi giorni, sembra poco disposto a riconoscere i meriti di tutti coloro, dipendenti, collaboratori e anche voi, dirigenti, che hanno contribuito, sempre, a superare le sfide e a raggiungere straordinari risultati nei 125 anni di storia del nostro gruppo. Ma noi conosciamo, e voi pi&ugrave; di tutti, quale &egrave; la realt&agrave;: con le polemiche strumentali, i rancori, i protagonismi non si risolve niente. Non si costruisce nulla. Diversi studi indicano che meno dell'1% delle aziende fondate all'inizio del Novecento risultano ancora in vita. Sopravvivono quelle che si sanno adattare meglio ai cambiamenti delle tecnologie, dei mercati, della domanda. Noi apparteniamo a questo 1% che ha superato 125 anni di cambiamenti". La confusione regna sovrana nel settore automotive       

Il presidente del colosso automobilistico ha inoltre affermato l'inutilit&agrave; delle polemiche e dei rancori sulla questione, ritenendoli poco costruttivi

Stellantis, stop ad altri stabilimenti, John Elkann: "Misure necessarie"

        Il periodo &egrave; particolare e difficile per Stellantis. L'ampissima gamma sta vivendo un 2024 complicato e a testimoniarlo sono i risultati finanziari negativi per il primo semestre dell'anno corrente. A rendere ancora pi&ugrave; ostico il momento &egrave; il riposizionamento degli obiettivi sull'anno fiscale, oltre che i volumi di vendita negli USA per il processo di riduzione delle scorte di veicoli. Dopo l'annuncio che le prestazioni di ben 13 marchi del Gruppo saranno "valutati", il Governo italiano ha deciso di intervenire.&nbsp; Le parole di Urso L'Esecutivo ha infatti dato il via libera alla mozione della maggioranza riguardante Stellantis mostrando apertura nei confronti di alcuni contenuti della proposta avanzata dalle opposizioni, ma suggerendo comunque una serie di modifiche. A confermarlo &egrave; stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il suo intervento in Parlamento. Tra i punti principali emerge la richiesta di un piano dettagliato di investimenti da parte del colosso automobilistico, con tempistiche e impegni concreti e precisi sul fronte occupazionale. "Stellantis deve presentare un piano preciso", ha dichiarato Urso, "altrimenti rischiamo di offrire sostegno senza alcuna garanzia che le risorse stanziate servano realmente a rilanciare il settore industriale e a proteggere i posti di lavoro". La confusione regna sovrana nel settore automotive          

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy si &egrave; espresso in Parlamento sulla mozione, ma con alcune modifiche

Stellantis, Urso: "Il gruppo deve presentare un piano preciso"

Tredici marchi (pi&ugrave; la divisione veicoli commerciali Stellantis Pro) e i diritti di vendita fuori dalla Cina su Leapmotor. La galassia Stellantis &egrave; multiforme e ampissima e vive un 2024 difficile, con risultati finanziari negativi nel primo semestre, il riposizionamento degli obiettivi sull&#39;anno fiscale e, nel terzo trimestre del 2024, paga dazio sui volumi di vendita negli USA per il processo di riduzione delle scorte di veicoli.  La sostenibilit&agrave; (ergo la permanenza) dei marchi all&#39;interno del Gruppo passa, per dirla con le parole di Carlos Tavares dei mesi scorsi, dalla capacit&agrave; di generare profitti. Parole che portarono, la scorsa estate, a interrogarsi sul futuro di diversi brand, a cominciare da Maserati. Poi le garanzie sul marchio modenese, a dispetto di rumours che ne indicavano la possibile cessione: &egrave; e rester&agrave; in Stellantis.  Piano industriale finanziato fino al 2030  Concetto ribadito in occasione del Salone di Parigi, dove per&ograve; l&#39;a.d. uscente - cesser&agrave; dall&#39;incarico nel gennaio 2026 - ha detto anche altro, relativamente alla composizione del Gruppo.  &quot;Valuteremo la prestazione di ogni marchio a circa due terzi del percorso verso il piano Dare Forward 2030, quindi potente aspettarvi delle decisioni tra due-tre anni&quot;, riporta Automotive News Europe.  &quot;Finora abbiamo rispettato i nostri impegni, abbiamo gi&agrave; lanciato l&#39;architettura STLA Medium che ha debuttato con Peugeot 3008 e, quando &egrave; stato necessario, abbiamo riprogrammato alcuni lanci di prodotto per la variabilit&agrave; delle condizioni. Per&ograve;, non ne abbiamo cancellato nessuno&quot;.  Alfa Romeo e Maserati, i modelli in arrivo  Lo scenario che attende tra il 2026 e il 2027 i brand negli ultimi anni pi&ugrave; discussi, prevede una serie di novit&agrave; di prodotto, tra cui il debutto dell&#39;architettura STLA Large.  &Egrave; il caso di Alfa Romeo e il progetto di grande suv di segmento E (prospettato per il 2027), prima per&ograve; arriveranno le nuove generazioni di Stelvio (2025) e Giulia (2027). In casa Maserati &egrave; previsto il nuovo Levante, con un lancio ancora distante, sul 2027 e una proposta esclusivamente elettrica.  Alfa Romeo e Maserati riunite, dopo il recentissimo rimpasto nel management del Gruppo, sotto la medesima figura di amministratore delegato, Santo Ficili che rileva la carica da Jean-Philippe Imparato in Alfa e Davide Grasso in Maserati. 

Carlos Tavares indica quando verr&agrave; compiuta un&#39;analisi delle prestazioni dei marchi che compongono il Gruppo. Sar&agrave; sotto una nuova direzione che verr&agrave; valuato il futuro oltre il 2030

Stellantis, ci sar&agrave; una prova d&#39;esame per i marchi

        Non proprio buonissime notizie per Stellantis riguardo le consegne dei suoi veicoli nel trimestre se si &egrave; chiuso il 30 settembre scorso. A quanto pare, da quanto emerge dalla pubblicazione, tali consegne consolidate nei tre mesi sono state stimate in 1.148mila unit&agrave;, il 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Una fotografia chiara Il calo delle consegne &egrave; stato maggiore rispetto a quello delle vendite ai clienti finali nel periodo, che si sono ridotte di circa il 15%, scontando l&rsquo;impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete. Nello specifico, in Nord America le consegne sono scese di circa 170mila unit&agrave;, di cui oltre 100mila unit&agrave; relative ai tagli alla produzione con l&rsquo;intento di ridurre lo stock presso la rete. A incidere &egrave; poi la contrazione del portafoglio prodotti per la transizione verso le nuove offerte multi-energy con una nuova generazione di prodotti in fase di lancio, iniziando nell&rsquo;ultima parte del 2024 con la Dodge Charger Daytona e la Jeep Wagoneer S. In Europa, invece, sono diminuite di circa 100mila unit&agrave; rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per il posticipo del lancio dei modelli basati sulla piattaforma Smart Car, inclusa la Citro&euml;n C3, le cui consegne sono cominciate a settembre. Infine, in Sud America, Medio Oriente e Africa e Cina e India e Asia Pacifico, queste sono rimaste invariate. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

In Europa sono calate di pi&ugrave; o meno 100mila unit&agrave; rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Stellantis: consegne di auto scendono del 20% nel terzo trimestre

        Una manager italiana per l&rsquo;Italia. Antonella Bruno &egrave; stata nominata Managing Director di Stellantis in Italia e riporter&agrave; direttamente a Jean-Philippe Imparato, passato da CEO di Alfa Romeo a Chief Operating Officer Enlarged Europe del Gruppo. La scelta di Carlos Tavares &egrave; calata su un dirigente che ha ricoperto sempre ruoli di crescente importanza con successo. La Bruno dovr&agrave; gestire la delicata situazione di Stellantis nel Belpaese. Sar&agrave; responsabile delle attivit&agrave; italiane di ben 10 Marchi auto - Abarth, Alfa Romeo, Citroen, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Leapmotor - e di 4 di veicoli commerciali, Citroen, Fiat Professional, Opel e Peugeot. Un paniere veramente ampio. "Antonella Bruno ha molti anni di esperienza nel settore dell&rsquo;automobile ed in particolare nel nostro Gruppo &ndash; ha affermato Jean-Philippe Imparato - e la sua profonda conoscenza del mercato e della rete con cui ha gi&agrave; un rapporto di fiducia, saranno importanti per le sfide che dovr&agrave; affrontare e un fattore chiave per il successo dei marchi Stellantis in Italia che, per storia e qualit&agrave;, non hanno rivali". La Bruno ha aggiunto. &ldquo;Da italiana sono particolarmente felice di assumere la responsabilit&agrave; di un mercato cos&igrave; importante nel mondo Stellantis. In questo momento delicato di transizione &ndash; anche nel nostro Paese - c&rsquo;&egrave; bisogno del contributo di tutti e sar&agrave; un onore offrire anche il mio nell&rsquo;interesse dei nostri colleghi, della nostra rete e dei nostri clienti consapevoli del valore che Stellantis ha in Italia e per l&rsquo;Italia&rdquo;. Una carriera in progressione Antonella Bruno ha iniziato il suo percorso nel 1998 in Ford, dove ha ricoperto nel corso degli anni molteplici ruoli. A fine 2007 &egrave; entrata in Fiat come Product Director di Croma e Bravo per poi passare ad occuparsi del lancio di Fiat Freemont nel 2011. Da settembre 2011 in Lancia come responsabile marketing per poi diventare l&rsquo;anno successivo capo del mercato per l&rsquo;Italia e successivamente responsabile della Casa per la regione EMEA. In seguito ha diretto &nbsp;a livello europeo l&rsquo;attivit&agrave; di Network Development e Customer Experience enel giugno 2020, ha assunto l&rsquo;incarico di responsabile per l&rsquo;Europa di Jeep. Dal 2021 ha ricoperto lo stesso ruolo europeo in Peugeot fino al nuovo incarico. Potrebbe interessarti: Tavares in Parlamento: &ldquo;Lotteremo come dannati, Stellantis resta in Italia&rdquo;&nbsp;       

Tavares affida alla manager italiana la questione delicata della gestione di 10 Marchi nel Belpaese

Antonella Bruno Managing Director di Stellantis in Italia

        &Egrave; una giornata incandescente quella di oggi, 11 ottobre, per Carlos Tavares. Dopo l'annuncio della sua uscita di scena all'inizio del 2026, il CEO di Stellantis &egrave; stato ricevuto nella Sala del Mappamondo di Montecitorio, dove ha riferito alle commissioni Attivit&agrave; Produttive della camera e Industria del Senato. Il tema, estremamente spinoso e attuale, era quello della produzione nelle fabbriche italiane nel Gruppo, e le strategie che Stellantis intende intraprendere per scongiurare il declino industriale del settore automobilistico nel nostro Paese. Stellantis: fuori Tavares nel 2026, nuovo CEO per Alfa Romeo e Maserati Tavares: Stellantis non vuole lasciare l'Italia &ldquo;Non &egrave; vero che non abbiamo una strategia per l'Italia &ndash; ha subito chiarito Tavares alle commissioni parlamentari &ndash; Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l'Italia o che qualcuno sfidi la nostra leadership. Abbiamo la capacit&agrave; per sostenere un milione di clienti. Mi chiedono se voglio vendere siti: la mia risposta &egrave; no. Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare la nostra posizione, lotteremo come dannati per mantenerla". Poi il passaggio sull'introduzione dei nuovi limiti per le emissioni di CO2, fissati a 95 grammi per chilometro con multe salatissime previste per i trasgressori: &ldquo;Noi non chiediamo il rinvio della scadenza del 2025, siamo pronti. Abbiamo bisogno della stabilit&agrave; dei regolamenti perch&eacute; dobbiamo pianificare in anticipo. Ci serve un ambiente stabile e durevole" ha detto Tavares. Tavares, servono stabilit&agrave; e bassi prezzi dell'energia Un tema, quello della stabilit&agrave;, molto caro al manager portoghese che ha voluto insistere su questo punto: &ldquo;Abbiamo lavorato molto duramente per fare in modo che le vetture e i componenti che usiamo siano in linea con i requisiti fissati. Vi chiediamo stabilit&agrave; della regolamentazione perch&eacute; nel nostro settore i tempi sono lunghi, dobbiamo programmare con largo anticipo. Abbiamo un piano preciso che ho condiviso con i nostri partner, abbiamo assegnato nuovi prodotti a tutti gli stabilimenti italiani fino al 2030, in alcuni casi al 2033&rdquo;.  Tavares non ha per&ograve; mancato di sottolineare le difficolt&agrave; alle quali deve andare incontro Stellantis in Italia, soprattutto per quello che riguarda i costi di produzione: &ldquo;Il problema sono i costi troppo alti in Italia, il 40% pi&ugrave; alti di quelli che devono sostenere i nostri concorrenti &ndash; ha detto il CEO del Gruppo - Ad esempio quello dell'energia &egrave; molti elevato, il doppio della Spagna. Non so perch&eacute;. Questo &egrave; un enorme svantaggio perch&eacute; non permette di difendere i margini. Produrre veicoli che non possono essere acquistati dalla classe media perch&eacute; costano troppo &egrave; inutile" ha attaccato Tavares. Audizione Tavares, opposizioni insoddisfatte Le parole dell'amministratore delegato di Stellantis non sono state giudicate pienamente convincenti dai leader dei principali partiti di opposizione, che hanno espresso le proprie perplessit&agrave; nel corso dell'audizione. Elly Schlein, segretario del Partito Democratico, ha detto: "Ci aspettavamo molto di pi&ugrave; da questa audizione. Crediamo che sia interesse dell'Italia salvaguardare la vocazione manufatturiera. Abbiamo bisogno di un'industria moderna. Siamo per questo molto preoccupati della situazione. Condividiamo le ragioni dello sciopero del 18 ottobre e chiediamo che Stellantis si confronti con i lavoratori. Chiediamo chiarezza, molto pi&ugrave; di quella che abbiamo sentito qui. Perch&eacute; invece noi abbiamo visto dei segnali di disimpegno, di disinvestimento".  Sulla stessa linea Giuseppe Conte, presidente del MoVimento 5 Stelle: &ldquo;Il suo intervento &egrave; insoddisfacente e deficitario dal punto di vista degli interessi dei cittadini italiani perch&eacute; non ci ha detto nulla sul futuro dei nostri stabilimenti, niente su investimenti e ricerca, niente sulla gigafactory di Termoli, niente sulle prescrizioni su Comau. Oggi andiamo via senza avere una prospettiva concreta sul destino dei nostri lavoratori" ha detto l'ex premier. Carlo Calenda, leader di Azione: "Siamo qui a discutere di quello che avete detto e che non state facendo. Come &egrave; successo che i dipendenti sono diminuiti di oltre 11mila unit&agrave;? Come mai siamo arrivati al minimo storico di produzione? Come mai persino la gigafactory di Termoli non c'&egrave; pi&ugrave;? Le cose dette da lei e da Elkann si sono dimostrate tutte false".  Infine Marco Grimaldi, vicepresidente di AVS alla Camera: &ldquo;La crisi la pagano i lavoratori, eppure Tavares &egrave; venuto a fare la vittima&rdquo;.  La replica di Tavares sulla gigafactory Agli attacchi delle opposizioni, Carlos Tavares ha affermato che "la gigafactory di Termoli &egrave; nei nostri piani, la capacit&agrave; dipender&agrave; dalla velocit&agrave; alla quale riusciamo a crescere da un punto di vista delle celle Bev", ha detto Tavares, che poi ha attaccato: &ldquo;se non volete elettrificare il mercato non c'&egrave; bisogno di nessuna gigafactory, altrimenti c'&egrave; bisogno. Questi stabilimenti rappresentano un investimento enorme, ma le capacit&agrave; sono utili sono c'&egrave; una domanda altrimenti non facciamo nessun investimento in un piano che poi rimarrebbe inutilizzato&rdquo;.  Intanto, resta potenzialmente bollente anche la data del prossimo 18 ottobre, giornata per la quale i sindacati hanno proclamato 8 ore di sciopero per tutti i dipendenti Stellantis. Prevista anche una grande manifestazione a Roma, che terminer&agrave; in Piazza del Popolo, a cui sono invitati anche i dipendenti delle aziende dell'indotto. Stellantis in maxi sciopero: lavoratori a Roma il 18 ottobre       

Il CEO di Stellantis &egrave; stato ascoltato dalle commissioni Attivit&agrave; Produttive della camera e Industria del Senato. Bollente lo scontro con le opposizioni

Tavares in Parlamento: “Lotteremo come dannati, Stellantis resta in Italia”

        C'&egrave; aria di rivoluzione in casa Stellantis. Dopo un periodo non esaltante nei primi 9 mesi dell'anno, arriva la notizia che il gruppo italo-francese sar&agrave; oggetto di grandi cambiamenti a livello di top management che saranno operativi gi&agrave; nei prossimi mesi. Un rimpasto tanto importante quanto inaspettato, che arriva proprio il giorno in cui Carlos Tavares, amministratore delegato del Gruppo, &egrave; chiamato in Parlamento a riferire in merito al declino della produzione automobilistica in Italia nelle fabbriche di Stellantis. Tavares punta a una nuova Stellantis con tagli a dipartimenti e manager Tavares verso l'uscita, cambio di guardia in Alfa e Maserati La pi&ugrave; importante tra le notizie comunicate oggi da Stellantis riguarda proprio Tavares, il cui ruolo nelle ultime settimane era stato messo in discussione e di cui si parlava della possibile sostituzione nel medio termine. Voci confermate dalla stessa Stellantis, che ha annunciato l'uscita di scena di Tavares all'inizio del 2026. L'azienda, viene specificato, sta gi&agrave; lavorando per individuare il successore del manager portoghese, con un processo presieduto dal presidente John Elkann e che sar&agrave; ultimato entro l'ultimo trimestre del 2025.  Tra le tante modifiche al board di Stellantis, spicca quella relativa al cambio al timone dei due Marchi di lusso italiani di Stellantis, Maserati e Alfa Romeo. Davide Grasso e Jean-Philippe Imparato lasceranno il ruolo di CEO rispettivamente del Tridente e del Biscione, lasciando spazio a Santo Ficili. In Fiat dal 1987, Ficili ha ricoperto diverse cariche all'interno di quella che &egrave; diventata poi FCA e ancora dopo Stellantis. Nel 2021 era stato nominato country manager del Gruppo in Italia, e adesso riceve il difficile incarico di risollevare i due "gioielli di famiglia" della parte italiana di Stellantis. Imparato resta comunque all'interno di Stellantis, mantenendo il ruolo CEO di Pro One, viene nominato Chief Operating Officer Enlarged Europe, succedendo a Uwe Hochgeschurtz, che lascer&agrave; l&rsquo;azienda. Promozione per Antonio Filosa, confermato CEO del brand Jeep e che viene nominato Chief Operating Officer per il Nord America succedendo a Carlos Zarlenga. Doug Ostermann viene nominato Chief Financial Officer, succedendo a Natalie Knight, che lascer&agrave; l&rsquo;azienda. Mentre Gregoire Olivier, viene nominato Chief Operating Officer per la Cina oltre a mantenere il ruolo di Liaison Officer di Leapmotor. Tavares: "Necessario adattarci al futuro" &ldquo;In questo momento darwiniano per l&rsquo;industria automobilistica, il nostro dovere e responsabilit&agrave; etica &egrave; di adattarci e prepararci per il futuro, agendo meglio e pi&ugrave; velocemente dei nostri concorrenti, per offrire una mobilit&agrave; sostenibile, sicura e accessibile &ndash; ha detto Carlos Tavares commentando i cambiamenti di scenario all'interno del Gruppo e l'annuncio della sua prossima uscita da Stellantis &ndash; I nuovi membri del leadership team contribuiranno alla determinazione di tutta la squadra nell&rsquo;affrontare le sfide future, rafforzando e accelerando il nostro percorso di trasformazione per diventare la mobility tech company di riferimento. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a porre le basi per il futuro successo di Stellantis&rdquo;.  John Elkann, presidente del Gruppo, ha invece aggiunto: &ldquo;Il Consiglio di Amministrazione ha espresso all&rsquo;unanimit&agrave; il proprio supporto a Carlos Tavares e ai significativi cambiamenti annunciati oggi. Siamo fiduciosi che i passi intrapresi per semplificare l'organizzazione rafforzeranno la nostra squadra di vertice che &egrave; impegnata a riportare le performance della Societ&agrave; ai vertici del settore&rdquo;. Tavares: &ldquo;Fusione Stellantis-Renault &egrave; speculazione&rdquo;       

Rivoluzione in casa Stellantis, proprio nel giorno in cui Tavares &egrave; chiamato a riferire al Parlamento: ecco come cambia il board del Gruppo

Stellantis: fuori Tavares nel 2026, nuovo CEO per Alfa Romeo e Maserati

        In questo inizio di autunno si rincorrono senza sosta le voci intorno a Stellantis. Dalla fusione con Renault, smentita, alla possibile pensione di Carlos Tavares nel 2026. E sono proprio altre dichiarazioni dell&rsquo;amministratore delegato del gruppo a scuotere gli animi. Come riportato da Bloomberg, che cita alcune fonti, Tavares avrebbe intenzione di riorganizzare profondamente l&rsquo;azienda e potrebbe presentare questa proposta al consiglio di amministrazione in programma nei prossimi giorni negli Stati Uniti. Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella I piani di Tavares e del consiglio di amministrazione Di che riorganizzazione si parla? Tagli, ovviamente, che dovrebbero riguardare vari dipartimenti, ma anche i manager dei Marchi. Resta da capire se il piano di Tavares sar&agrave; sostenuto dal cda, che a sua volta dovrebbe parlare anche del futuro dell'amministratore delegato. Altro tema scottante &egrave; la preoccupante situazione negli Usa, dove le vendite sono in calo, le scorte elevate e si registrano molte uscite fra i manager. Si ipotizza, quindi, che il consiglio di amministrazione di Stellantis parler&agrave; anche degli sforzi per rilanciare il gruppo negli Stati Uniti. E poi c&rsquo;&egrave; la questione del successore di Tavares, anche se &ndash; sempre secondo fonti di Bloomberg &ndash; non ci sono piani per un immediato cambio di leadership e lo stesso Tavares sar&agrave; incluso nel processo di ricerca. Dopo il consiglio di amministrazione, l&rsquo;ad sar&agrave; in Italia per un'audizione in parlamento l'11 ottobre. Dazi sulle auto cinesi, voto favorevole dell'Europa       

Secondo alcune indiscrezioni, l&rsquo;amministratore delegato del gruppo Tavares avrebbe intenzione di riorganizzare profondamente l&rsquo;azienda

323 risultati per 'Stellantis'

Urso: il 28 novembre in Europa per cambiare regole folli sull'auto