La madre di tutte le 911 Carrera. La pi&ugrave; mitica delle Porsche stradali sportive, la Carrera RS 2.7, festeggia quest&#39;anno il cinquantesimo anniversario. Ci sono automobili che hanno segnato la storia. E la Porsche Carrera RS &egrave; una di queste. Perch&eacute; fu la prima automobile stradale a proporre un alettone sulla coda. Il famoso &ldquo;duck tail&rdquo;, lo spoiler a becco d&#39;anatra, com&#39;era chiamato per la sua curiosa forma. Un&#39;idea stupefacente e rivoluzionaria per l&#39;epoca, che fino ad allora era utilizzata esclusivamente sulle vetture da corsa. Ma la Carrera RS &egrave; passata alla storia anche perch&eacute; fu la prima Porsche a montare pneumatici di sezione differenziata davanti e dietro: pi&ugrave; larghi sulle ruote motrici per sopportare il gravoso compito di scaricare a terra la potenza. Per questi e per mille altri motivi la Porsche Carrera RS 2.7 &egrave; stata un&#39;icona fra le automobili sportive. La progenitrice di una generazione di successo della Porsche che ancora oggi, a cinquant&#39;anni di distanza, continua anche se sotto un altro nome. Perci&ograve; vale la pena raccontare la storia di quest&#39;auto.  Porsche, una 911 del 1972 incanta la Milano Design Week  Porsche 911, la prima con l&#39;alettone  Porsche ci ha dato l&#39;occasione, in via straordinaria, di salire a bordo di un raro esemplare di Carrera RS 2.7, tuttora custodita nel museo della marca tedesca, a Zuffenhausen. Un&#39;auto che in versione &quot;lightweight&quot; sfiora il milione di euro di valore. Sedendomi nell&#39;abitacolo di quest&#39;auto e guidandola per le strade nei dintorni di Stoccarda ho vissuto brividi ed emozioni. &Egrave; stato come compiere un salto all&#39;indietro nel tempo. Mi sono immerso nell&#39;atmosfera dell&#39;epoca provando a immaginare quanto fosse emozionante guidare una vettura che all&#39;epoca era considerata l&#39;anello di congiunzione tra un&#39;auto stradale e una da corsa. Come la Ferrari GTO del decennio precedente. Anche perch&eacute; a bordo con me c&#39;era l&#39;ingegnere Tilman Brodbeck. Nella fattispecie proprio l&#39;uomo che ebbe l&#39;intuizione geniale di applicare al cofano posteriore della Carrera il famoso ducktail, l&#39;alettone a becco d&#39;anatra.  La genesi di quell&#39;invenzione che ci ha raccontato fra un giro e l&#39;altro con la Carrera RS 2.7, &egrave; tutta da gustare. &ldquo;Lavoravo da pochi mesi in Porsche - racconta Brodbeck &ndash; a quell&#39;epoca Porsche produceva la 911 S con motore 2.4 litri ma volevamo sviluppare un&#39;evoluzione pi&ugrave; sportiva di quest&#39;auto da utilizzare nelle corse. Il mio capo, che veniva dal motorsport, mi disse: abbiamo un problema, le nostre 911 che gareggiano nell&#39;Europeo Turismo vengono battute dalle Ford Capri e dalle BMW 2002 perch&eacute; i piloti si lamentano che la macchina in curva era troppo leggera. L&#39;avantreno &egrave; impreciso. Bisogna fare qualcosa. Visto che mi interessavo di aerodinamica mi misi a studiare qualcosa. Prima realizzammo uno spoiler per l&#39;avantreno, una specie di labbro deportante che risolse i problemi sull&#39;anteriore. Messo a posto il davanti, per&ograve;, i guai si aggravarono al retrotreno. Nonostante il motore a sbalzo, in velocit&agrave; il posteriore tendeva a sollevarsi e si perdevano motricit&agrave; e stabilit&agrave; in curva...&rdquo;  Leggi l&#39;articolo completo sul nuovo numero di Auto in edicola dal 15 giugno, oppure clicca qui per accedere all&#39;edizione digitale   

50 anni fa nasceva la Carrera RS 2.7, la prima auto stradale con un alettone, progettata da Porsche anche per le corse. Da quella RS sono derivate tutte le 911 pi&ugrave; sportive fino all&#39;attuale GT3 RS. Abbiamo guidato l&#39;antenata e vi raccontiamo le emozioni

Sul nuovo numero di Auto in edicola: Porsche 911, la madre delle Carrera

        Porsche accelera sulle start-up, per avere a disposizione la migliore tecnologia nel futuro prossimo. La Casa di Zuffenhausen ha realizzato una collaborazione con UP.Labs, azienda americana al vertice nel settore, per realizzare sei start-up focalizzate&nbsp;&nbsp;sulla mobilit&agrave; entro il 2025. Il Marchio tedesco inizialmente deterr&agrave; una quota di minoranza, ma con l&rsquo;opzione di poter acquisire le attivit&agrave; entro il 2028. Si comincia subito Le prime due start-up saranno operative entro il 2022, con obiettivi a migliorare la catena di approvvigionamento, la vendita digitale e la manutenzione predittiva: temi pi&ugrave; che mai attuali.  Lutz Meschke, vice presidente dell&rsquo;Executive Board di Porsche membro dell&rsquo;Executive Board for Finance and IT, ha dichiarato. &ldquo;Intendiamo potenziare il nostro gi&agrave; sviluppato eco.sistema di start-up con un propulsore di crescita interno. Con UP.Labs, Porsche abbiamo l&rsquo;accesso a talenti internazionali e alle loro conoscenze, con il gol di rafforzare ancora la nostra posizione in questi anni di trasformazione dell&rsquo;industria automotive&rdquo;. Leggi anche: Porsche nuove e usate, guarda qui tutti gli annunci       

Siglato un accordo con l'azienda americana UP.Labs

Porsche fonderà sei start-up legate alla mobilità entro il 2025

        Natura e tecnologia moderna, unite attraverso le forme di una bellezza come una Porsche 911 S Targa del 1972: alla serie di mostre "The Art of Dreams", in programma in questi giorni alla Milano Design Week, la Casa di Stoccarda ha presentato "Everywhereness", installazione di Ruby Barber, un labirinto di rose selvatiche che mette in discussione il rapporto tra natura, spazi creati dall'uomo e tecnologia. L'opera pu&ograve; essere visitata dal 6 al 12 giugno nel cortile di Palazzo Clerici, in Via Clerici 5.  Porsche, per inseguire i propri sogni Nell'ottobre 2021 Porsche ha lanciato "The Art of Dreams", una serie di installazioni artistiche interattive nelle principali citt&agrave;. L'iniziativa ha preso il via a Parigi con un'opera dell'artista francese Cyril Lancelin, esposta successivamente anche a Singapore. Tutte le installazioni hanno come tema i sogni, osservati da diverse prospettive. L'opera botanica di Ruby Barber incoraggia lo spettatore a mettere in discussione il proprio senso della realt&agrave; e a seguire i propri sogni nel labirinto della vita, per quanto surreali possano sembrare."Siamo lieti di partecipare per la prima volta alla Milano Design Week - afferma Robert Ader, Chief Marketing Officer di Porsche -: &egrave; l'ambiente perfetto per continuare la nostra serie di mostre lanciate con successo. Il design, la creativit&agrave;, la connessione tra uomo e tecnologia e il tema dei sogni: tutto questo si sposa molto bene con il nostro marchio e Ruby Barber ha trasformato tutto questo in un'opera d'arte in modo stimolante. Ci auguriamo che il suo labirinto surreale stimoli e incanti molti visitatori della Design Week". Porsche 911 GT3, come farla "volare" con il pack Manthey Naturalmente, gli appassionati d'auto noteranno maggiormente la Porsche 911 S 2.4 Targa del 1972. L'auto - trattasi di un pezzo unico restaurato - &egrave; stata presentata per la prima volta in occasione del 50&deg; compleanno di Porsche Design. &Egrave; lei ad essere "sbocciata" alla Milano Design Week, incantando pubblico e addetti ai lavori. Nel listino dell'usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click       

La coup&eacute; di Stoccarda &egrave; protagonista dell'installazione "Everywhereness" dell'artista Ruby Barber, opera d'arte che unisce il tema della natura e dei sogni alla tecnologia moderna

Porsche, una 911 del 1972 incanta la Milano Design Week

        Lei ci mette la tecnica, star&agrave; a voi - chi tra i fortunati possessori di 911 GT3 vorr&agrave; tentare l'impresa - confermare il potenziale del pacchetto Manthey Performance Kit e girare al Nurburgring in 6'55"737. Ecco, qui sta il "problema" per gli ordinari driver che non siano Kevin Estre, ufficiale Porsche e pilota ad aver staccato il crono di riferimento. Fanno 4"19 in meno sul tempo di una Porsche 911 GT3 "ordinaria", priva degli accorgimenti sviluppati da Manthey Racing e messi a disposizione con Porsche Tequipment attraverso la rete di vendita Porsche.  Quanto costa il pacchetto Manthey Perch&eacute; non basta una tecnica eccelsa e affinata nel particolare se, al volante, mancano le capacit&agrave; innate. Premessa necessaria, insieme al prezzo, ai 39.911 euro necessari per attrezzare la 911 GT3 con il pack Manthey Performance. Pi&ugrave; iva, va da s&eacute;. Le prime consegne sono previste nel corso dell'autunno. Come cambia l'aerodinamica Le novit&agrave; tecniche prevedono un'aerodinamica ottimizzata. C'&egrave; uno splitter sul muso pi&ugrave; pronunciato e i flics, deviatori di flusso davanti alle ruote posteriori. Lavorano per migliorare il carico sull'asse anteriore, insieme a deviatori di flusso posti sul fondo e rivisti dai tecnici.&nbsp; Ancora aerodinamica per dire dell'ala posteriore con doppio supporto a collo di cigno. L'ala &egrave; in s&eacute; pi&ugrave; grande, ha un differente angolo d'attacco, paratie laterali maggiorate e un Gurney flap al bordo d'uscita che lavora alle basse velocit&agrave; per incrementare il carico. Proseguono con gli interventi sul diffusore le miglior&igrave;e aero. I profili sull'estrattore sono pi&ugrave; alti e realizzati in CFRP, stesso materiale impiegato per le carenature dei cerchi posteriori.&nbsp;  Assetto e impianto frenante Rilevantissimo &egrave; l'apporto delle sospensioni coilover, con possibilit&agrave; di regolazione su 4 step e controllo indipendente di compressione e rimbalzo. Tutti parametri modificabili senza l'utilizzo di alcun attrezzo specifico. Le differenti soluzioni aerodinamiche e l'adozione di sospensioni riviste, hanno portato a variare la rigidit&agrave; delle molle e il controllo dell'altezza da terra: 10% pi&ugrave; dure davanti, 7% pi&ugrave; morbide dietro. A completare la personalizzazione, tubi dell'impianto frenante in treccia; optional le pastiglie sportive, come anche i cerchi forgiati da 20 e 21 pollici, pi&ugrave; leggeri nell'insieme di 7,3 kg. Il tempo marcato dalla Porsche 911 GT3 con pacchetto Manthey &egrave; stato ottenuto a parit&agrave; di gommatura, un treno di Michelin Pilot Sport Cup 2R.       

Le soluzioni aerodinamiche e d'assetto hanno permesso di ridurre di oltre 4" il tempo sul giro al Nurburgring, ottenuto in configurazione base

Porsche 911 GT3, come farla "volare" con il pack Manthey

Tra i progetti senza tempo firmati Singer Design, l&#39;ultima commessa allo specialista californiano arriva con il progetto Big Sur.  Horizon Blu e bande Singer Racing Orange i colori che ne vestono lo stile, personalizzano la tela della 911 attualizzata come sa fare Singer, introducendo la modernit&agrave; della tecnologia dei fari e ritoccando le forme perfette della novecentoundici Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato).  Dettagli come il labbro sotto il paraurti anteriore, le parti cromate e il mix con dettagli satinati, i cerchi Fuchs da 17 pollici gommati Michelin Pilot Sport, al retrotreno nella misura 265/40 R17, sono elementi che creano la specialissima Big Sur.  Interni e non solo in pelle Cognac  Poi c&#39;&egrave; la vita a bordo, interni in pelle Cognac, intrecciata nel motivo dei sedili e con occhielli estetici applicati alle sedute. La leva del cambio manuale &egrave; incorniciata da un elemento in nero lucido, tema ricorrente nell&#39;abitacolo.  In pelle Cognac e cuciture color Alabastro, diamantate, &egrave; il rivestimento del bagagliaio anteriore cos&igrave; come di parte del vano motore.  L&#39;unit&agrave; boxer 4 litri, aspirata, &egrave; un&#39;evoluzione Singer da 400 cavalli, dotata di plenum d&#39;aspirazione e finitura esterna in ceramica.   

Ha il nome di una regione costiera dello Stato americano l&#39;ultima personalizzazione curata da Singer. Svettano i particolari in pelle, usata anche nel vano motore

Singer 911 Big Sur, il restomod Porsche nei colori della California

        Il preparatore danese Kalmar Automotive ha svelato un nuovo restomod realizzato su base Porsche 911. L'auto, denominata 7-97, &egrave; stata realizzata partendo dal corpo vettura di un esemplare della serie 964, restaurato e aggiornato sia dal punto di vista estetico che da quello tecnico. Grazie agli interventi condotti da Kalmar, l'auto ha raggiunto una potenza di 400 cavalli, guadagnando anche un look inedito con carrozzeria verde e interni specifici. Porsche 718 Cayman GT4 ePerformance, la sportiva si fa elettrica  Kalmar, restomod "in verde" La Porsche 911 &egrave; una delle vetture pi&ugrave; amate dagli appassionati di auto classiche, e spesso gli esemplari delle serie pi&ugrave; datate sono utilizzati come base per i restomod. Kalmar Automotive, azienda danese fondata da Jan Kalmar e specializzata nell'elaborazione dei modelli della Casa di Zuffenhausen. L'ultimo lavoro del preparatore &egrave; il secondo della serie 7-97, basato su una Porsche 911 della serie 964 e dedicata al pilota Tom Kristensen. I numeri infatti richiamano al numero con cui il driver danese aveva quando ha vinto la sua prima Le Mans (7) e l'anno in cui ha ottenuto tale successo, il 1997 (97). La Porsche by Kalmar &egrave; immediatamente riconoscibile per la livrea verde con interni marrone chiaro, oltre che per una serie di dettagli peculiari, come il doppio terminale di scarico unito. A livello tecnico, &egrave; stato adottato un motore &ldquo;triple 4&rdquo; da 4,1 litri, in grado di sprigionare 400 cavalli di potenza massima e di garantire prestazioni elevate, anche grazie al peso contenuto in 1.165 kg. Nuove ssono poi le sospensioni regolabili e lo sterzo, mentre i freni sono quelli di una 964 Turbo. Ma la sportivit&agrave; della vettura non prende mai il sopravvento sull'eleganza, specie nell'abitacolo, dove il preparatore ha creato un ambiente unico con finiture marrone chiaro, tappetini verdi e dettagli neri. &ldquo;Quest'auto va avanti come poche&rdquo; ha assicurato Jan Kalmar. Ken Block sfida la Pikes Peak con una Porsche da 1.400 cv       

Si chiama 7-97, in omaggio al pilota danese Tom Kristensen, il nuovo restomod di Kalmar Automotive su base Porsche&nbsp;

Porsche 964, il restomod di Kalmar raggiunge quota 400 cavalli

        La Pikes Peak &egrave; probabilmente una delle gare in salita pi&ugrave; famose al mondo, e ogni anno centinaia di piloti da tutti gli Stati Uniti, ma non solo, si sfidano per raggiungere la vetta nel minor tempo possibile. Una competizione che, quest'anno, vedr&agrave; tra i suoi protagonisti anche una Porsche molto speciale: la SVRSR sviluppata da BBi Autosport, che oltre a una livrea rosa davvero difficile da non notare vanta una scheda tecnica da urlo: 1.000 kg di peso e 1.400 cavalli di potenza, uniti a un'aerodinamica estrema. A guidare questo bolide sar&agrave; Ken Block, asso del drifting diventato famoso a livello globale con i suoi video su YouTube. Porsche 718 Cayman GT4 ePerformance, la sportiva si fa elettrica  Pikes Peak, una storia lunga 100 edizioni Pikes Peak, una cima di 4.301 metri situata tra le Montagne Rocciose, in Colorado, &egrave; da decenni un luogo di ritrovo a livello internazionale per piloti, preparatori e appassionati di corse. La Pikes Peak International Hill Climb &egrave; infatti, sin dalla sua prima edizione datata 1916, una delle gare in salita pi&ugrave; famose del mondo. Sulle 156 curve del percorso, lungo quasi 20 chilometri e con un dislivello complessivo di oltre 1.400 metri, si danno battaglia ogni anno decine di piloti a bordo di auto e moto appositamente elaborate, anche dalle stesse Case ufficiali. Solo per fare qualche esempio relativo agli ultimi anni, nel 2013 il pluri campione del WRC S&egrave;bastien Loeb ha segnato il record del tracciato con una Peugeot 208 T16 sviluppata appositamente dalla Casa francese. Mentre nel 2018 Romain Dumas, due volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, ha battuto tale primato con il prototipo elettrico Volkswagen I.D. R. Il suo crono, 7'57&rdquo;148, &egrave; tuttora imbattuto. Potenza super e peso piuma per la Porsche di Block L'edizione 2022 della storica corsa, prevista per la fine di giugno, avr&agrave; tra i partecipanti un altro nome assai noto del mondo del motorsport: Ken Block, funambolo del volante diventato famoso per le sue acrobazie nei video Gymkhana, che sul web spopolano con milioni di visualizzazioni. Il pilota americano avr&agrave; in dotazione una vettura speciale, la Porsche 911 SVRSR sviluppata appositamente per questa competizione dal preparatore californiano Bbi Motorsport. L'auto &egrave; stata battezzata come &ldquo;Hoonipigasus&rdquo;, mettendo insieme il brand di Block (Hoonigan) e il cavallo alato (Pegasus, appunto) che appare sulla fiancata dell'auto. La livrea rosa &egrave; invece un omaggio alla Porsche 917/20 &ldquo;Pink Pig&rdquo; che corse a Le Mans nel 1971 con una colorazione analoga. Ma &egrave; dal punto di vista tecnico che questa 911 lascia sbalorditi: il suo motore a 6 cilindri da 4 litri &egrave; stato infatti elaborato per erogare fino a ben 1.400 cavalli di potenza massima, a fronte di un peso di poco inferiore alla tonnellata. Un rapporto peso/potenza estremamente favorevole che, aggiunto alla trazione integrale, all'aerodinamica estrema e ai sistemi di navigazione GPS consentiranno al driver americano di andare all'assalto della Pikes Peak puntando al record. Riuscir&agrave; Ken Block a raggiungere i 4.300 metri del punto di arrivo in un tempo migliore di quello fatto registrare 4 anni fa dalla Volkswagen elettrica di Dumas? Per saperlo, non resta che aspettare il 26 giugno, per la 100&deg; edizione della gara del Colorado. Potrebbe interessarti Porsche nuove e usate, tutti gli annunci sul listino Audi S1 Hoonitron, l'elettrica da Gymkhana di Ken Block       

Il pilota americano diventato celebre con la sua Gymkhana prender&agrave; parte alla 100&deg; edizione della Pikes Peak con una Porsche appositamente sviluppata

Ken Block sfida la Pikes Peak con una Porsche da 1.400 cv

        Porsche 718 Cayman GT4 ePerformance &egrave; stata realizzata in due prototipi ed &egrave; un'auto da corsa, ma mostra molto da vicino come sar&agrave; il futuro prossimo delle "piccole" sportive del Marchio di Zuffenhausen: solo elettrico per le nuove generazioni, come gi&agrave; annunciato da tempo dal Costruttore. Mission R era stato il primo manifesto, ora c'&egrave;&nbsp;718 Cayman GT4 ePerformance, potenziale modello per un campionato monomarca. &nbsp;Una sorta di laboratorio di soluzioni che a breve termine troveranno applicazione su strada. Potenza e tempi di ricarica Come detto, Porsche ha costruito due esemplari, con motori elettrici sviluppati da Taycan. Dotati quindi di trazione integrale, ma con pi&ugrave; coppia al posteriore, per una potenza di sistema di 1.088 cavalli per la qualifica e 600 cv per la gara. Con un sistema da 900 V per la ricarica iper veloce: 80% in 15 minuti, accorciano ancora i tempi. La vocazione corsaiole e la propulsione elettrica hanno cambiato i connotati. Rispetto &nbsp;alla Cayman GT4 RS Clubsport termica ha una carrozzeria pi&ugrave; larga di 14 cm, con pneumatici pi&ugrave; larghi e ci sono seimila nuovi componenti.&nbsp;Completamente riprogettata. Il battesimo sar&agrave; il 23 giugno al Goodwood Festival of Speed.&nbsp; Leggi anche: annunci Porsche, guarda qui il listino del nuovo e dell'usato        

Prototipo da gara, le prossime generazioni stradali di 718 Cayman e 718 Boxster saranno solo elettriche

Porsche 718 Cayman GT4 ePerformance, la sportiva si fa elettrica

        Il preparatore tedesco Manhart ha realizzato una nuova reinterpretazione in chiave supersportiva della Porsche Cayenne Coup&eacute;. Il Suv di Zuffenhausen, nella sua versione con lunotto inclinato e motore V8 biturbo da 4 litri, &egrave; stato rivisto sia dal punto di vista estetico che da quello tecnico. Dopo il trattamento di Manhart, la Cayenne Coup&eacute; arriva a erogare quasi 800 cavalli di potenza e oltre 1.000 Nm di coppia, con prestazioni da supercar. E un look che non passa certo inosservato. Porsche 911 Safari, la versione rialzata arriver&agrave; con il restyling  Porsche Cayenne, salgono i cavalli con Manhart La Porsche Cayenne &egrave; uno dei Suv pi&ugrave; potenti, veloci e sportivi al momento disponibili sul mercato, con due versioni di punta: la Turbo, con il 4.0 biturbo da 550 cavalli, la Turbo GT, che ne eroga 641, e la Turbo S E-Hybrid, dotata di powertrain analogo ma con l'aggiunta di un sistema ibrido plug-in che porta la potenza a quota 680 cv. Manhart, per la sua elaborazione, ha deciso di partire dalla Turbo, quella priva dell'ibrido ricaricabile, ma riuscendo comunque a superare nettamente anche la E-Hybrid in fatto di cavalli. Grazie all'adozione del pacchetto CRT 800, infatti, la potenza della Cayenne Coup&eacute; sale fino a ben 796 cavalli, mentre la coppia schizza dagli 850 Nm originali a 1.090. Risultati ottenuti grazie a una serie di modifiche sostanziali al motore, e non solo: sono infatti nuovi i due turbocompressori, l'intercooler e il sistema di scarico, oltre alla centralina ausiliaria Manhart Mhtronic, e anche il cambio a doppia frizione &egrave; stato rivisto per migliorare l'efficienza. Nuove anche le bielle di accoppiamento delle sospensioni, mentre i cerchi in lega sono da 22&rdquo; con pneumatici 285/35 ZR22 all'anteriore e 315/30 ZR22 al posteriore. Completano l'opera gli aggiustamenti estetici che rendono la Cayenne Manhart riconoscibile sin dal primo sguardo, a partire dalle vistose decalcolmanie color oro lungo tutta la carrozzeria. Ogni cliente potr&agrave; poi personalizzare ulteriormente l'auto secondo i propri gusti. Al momento Manhart, pur avendo aperto gi&agrave; gli ordini per il kit, non ha ancora rilasciato tutti i dettagli riguardanti le modifiche tecniche, n&eacute; sulle prestazioni. Che saranno indubbiamente molto superiori al pur veloce modello di serie. La Cayenne Coup&eacute; Turbo &ldquo;stock&rdquo;, da cui l'elaborazione del tuner tedesco deriva, infatti, accelera da 0 a 100 km/h 3,9 secondi, e raggiunge i 286 orari. Porsche, scopri tutti i modelli sul mercato dell'usato       

L'elaborazione di Manhart permette Suv di Zuffenhausen di guadagnare cavalli e Nm in abbondanza, oltre a un look impossibile da non notare

Porsche Cayenne Turbo, con Manhart raggiunge quota 800 cavalli

        Porsche 911 Safari arriver&agrave; col restyling della serie 922 nel 2023. L&rsquo;erede indiretta delle vetture da rally 911 Carrera RS 2.7 Safari del 1973 e della Carrera 4x4 del 1984 che dette inizio alle noveundici a trazione integrale sar&agrave; un modello di serie. Se la Safari di quasi cinquanta anni fa era una vettura pi&ugrave; alta e pi&ugrave; leggera pensata per le competizioni, la nuova versione omologata per la circolazione rappresenta un passo epocale. Che nel Gruppo VW avr&agrave; un parallelo, seppur differente nella Lamborghini Huracan Sterrato. Un'altra musica Non solo rialzata d&rsquo;assetto, 911 Safari presenter&agrave; anche le novit&agrave; del restyling delle versioni standard, quali i gruppi ottici, ma si differenzier&agrave; per passaruota, cerchi, pneumatici a spalla pi&ugrave; alta e anche prese d&rsquo;aria e terminale di scarico. Previste anche minigonne dedicate, protezioni di plastica e persino un alettone specifico. L&rsquo;aggiornamento della 992 prevede anche l&rsquo;esordio di versioni ibride, non &egrave; ancora dato sapere se coinvolgeranno anche la Safari. Leggi anche: Porsche 911 Sport Classic, tributo alla storia&nbsp;       

Assetto rialzato, carrozzeria e pneumatici specifici, la 911 avr&agrave; una nuova versione di serie

Porsche 911 Safari, la versione rialzata arriverà col restyling

        Ha obiettivi chiari, Porsche, in materia di elettrico e specifiche destinate ai futuri modelli. Dal 2024 punta a produrre, su uno sviluppo curato internamente, celle con elettrodi al silicio attraverso Cellforce Group, joint venture avviata nel 2021 e con quota di maggioranza detenuta da Porsche. L'ultimo investimento, da 100 milioni di dollari nei panni di principale investitore, oltre a guidare una raccolta da 400 milioni, &egrave; nell'azienda statunitense Group14 Technologies.&nbsp; Specializzati nel realizzare elettrodi (l'anodo nello specifico) in materiale composito di silicio e carbonio, saranno tra i fornitori di materiale per Cellforce Group. Batteria, la composizione chimica del futuro La centralit&agrave; della chimica delle batterie agli ioni di litio - in attesa di un futuro che guardi alle batterie allo stato solido - sta nello sviluppo della densit&agrave; energetica e della rapidit&agrave; di ricarica e scarica che passa da una composizione chimica avanzata, con materiali "attivi" qual &egrave; la composizione degli elettrodi in silicio. Con l'investimento prodotto da Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli Porsche sul mercato dell'usato), Group14 avvier&agrave; un secondo impianto produttivo, oltre allo stabilimento che da quest'anno produrr&agrave; la specifica soluzione di anodo al silicio. Investimento Porsche per garantirsi il meglio "In un mercato dalla domanda in rapida crescita, la collaborazione con Group14 assicura che Cellforce abbia accesso a una tecnologia futura di alta qualit&agrave;, che render&agrave; le celle delle batterie di prossima generazione assolutamente pi&ugrave; efficienti rispetto a quelle delle batterie agli ioni di litio oggi in uso. La chimica delle nuove celle utilizza il silicio quale materiale dell'anodo. Questo pu&ograve; aumentare considerevolmente la densit&agrave; di potenza rispetto alle batterie attualmente nella produzione di serie. Le batterie del futuro saranno, di conseguenza, in grado di immagazzinare pi&ugrave; energia a parit&agrave; di dimensioni, avendo di conseguenza un'autonomia superiore", commenta Lutz Meschke, presidente vicario del board esecutivo Finanza e IT Porsche. "La composizione chimica innovativa ridurr&agrave; anche la resistenza interna alla batteria, consentendo di assorbire maggiore energia nella fase di recupero energetico, ricaricandosi pi&ugrave; in fretta. La cella della batteria &egrave; la camera di combustione del futuro, il nostro obiettivo &egrave; quello di essere la compagnia di riferimento nella competizione globale per la cella pi&ugrave; potente".&nbsp;       

Per elettriche dalla maggiore autonomia e con potenza e capacit&agrave; di ricarica superiori, Porsche investe su chi produce elettrodi in composito di silicio e carbonio

Porsche investe sulle celle batteria del futuro

L&rsquo;ultima volta che questa Porsche 356 A 1600 Cabriolet del 1956 &egrave; stata vista in strada risale al 1970, quando l&rsquo;allora suo proprietario decise che era arrivato il momento di dirle addio parcheggiandola in un fienile, nascosta da tutto e tutti.  Ma a 50 anni di distanza, la &ldquo;madre di tutte le Porsche&rdquo; &egrave; riemersa dai meandri del tempo, a patto che chi se l&rsquo;aggiudicher&agrave; all&rsquo;asta da RM Sotheby&rsquo;s decida di restaurarla completamente e non tenerla nelle condizioni da reperto archeologico nelle quali versa ora.    Porsche 356, l&rsquo;inizio della leggenda  La Porsche 356 &egrave; stata la prima vettura di serie della Casa tedesca, prodotta dal 1948 al 1966. Ogni nuova versione ha introdotto modifiche che andavano a migliorare design, maneggevolezza, potenza e grazie alle sue doti stradali &egrave; stata la prima artefice della nascita della leggenda della Cavallina di Zuffenhausen.  La 356 A Cabriolet era considerata la gemella aristocratica della 356 Speedster, pi&ugrave; votata alle velocit&agrave; da crociera che alle prestazioni da pista della sorella corsaiola. Ma nonostante una vocazione completamente diversa, i suoi appena 60 cavalli le consentivano facilmente di veleggiare ai 160 km/h in autostrada garantendo il massimo del comfort possibile per l&rsquo;epoca agli occupanti.  La storia della 356 abbandonata  La Porsche 356 A Cabriolet della nostra storia, &egrave; una delle 429 realizzare dal carrozziere tedesco Reutter e poi spedita in Danimarca dal primo proprietario, che l&rsquo;ha tenuta fino la 1959.  A giugno di quell&rsquo;anno pass&ograve; di mano, acquistata da Esben A. Ubbesen come regalo per la moglie. La coppia se l&rsquo;&egrave; goduta, come detto, fino agli anni &rsquo;70, sostituendo il 1.6 originale - ancora disponibile come ricambio - con un motore Volkswagen (attualmente sotto al cofano) a causa di una perdita d&rsquo;olio.  Poi 50 anni d&rsquo;oblio, fino al 2021 quando l&rsquo;ormai 88enne Ubbesen ha deciso di metterla in vendita.  La base d&rsquo;asta stimata per salvarla dagli insulti del tempo parte da&nbsp;circa 150.000 - 180.000 euro secondo la valutazione di Sotheby&rsquo;s.&nbsp;  Cerchi una Porsche usata? Guarda il listino 

Abbandonata per 50 anni in un fienile, questa rara Porsche 356, all&rsquo;asta da RM Sotheby&rsquo;s, &egrave; pronta per essere restaurata e tornare in vita

Porsche abbandonata, un tesoro scovato in Danimarca

La 911 Sport Classic &egrave; la nuova serie speciale in edizione limitata, realizzata dalla divisione Porsche Exclusive Manufaktur, la seconda annunciata di quattro che verranno, dedicate alle rievocazioni storiche della Casa. Non si tratta, per&ograve;, di una filosofia improntata su tributi a versioni specifiche delle 911 passate, piuttosto qui c&rsquo;&egrave; la la celebrazione dello spirito di un&rsquo;epoca, di come l&rsquo;anima di una decade abbia influenzato la creazione di generazioni della 911. Onorati, dunque, gli anni &rsquo;50 con la Targa 4S Heritage Design Edition, Stoccarda riporta in auge gli anni &rsquo;60-&rsquo;70 prendendo spunti dal pinnacolo raggiunto dalla produzione Porsche di quegli anni, la Carrera RS 2.7 del &lsquo;72, interpretando in chiave modera gli stilemi principali.    Dalla &ldquo;coda d&rsquo;anatra&rdquo; ai Fuchs, non manca nulla  Il tributo al periodo storico citato lo paga la 992 Turbo che, con dettagli mirati compie il tuffo nel passato. Dalle fiancate muscolose, specifiche della versione, sono state eliminate le prese d&rsquo;aria del motore, per ricavare una linea pi&ugrave; coerente con la moda dell&rsquo;epoca. Il 6 cilindri boxer, per&ograve;, riesce lo stesso a respirare perch&eacute; rivisto nella disposizione dei componenti, in modo da attingere aria dalla griglia sopra il cofano posteriore. Zona della vettura dove fa bella mostra di s&eacute; lo spoiler fisso rigorosamente a coda d&rsquo;anatra. Anche se si tratta di una vettura dedicata al piacere di guida d&rsquo;altri tempi su strada, l&rsquo;estetica della 911 Sport Classic &egrave; stata pensata per citare le connessioni della Casa tedesca con il motorsport come il tettuccio dalla doppia gobba e le grafiche della livrea composte dalle doppie strisce longitudinali racing e il &ldquo;lollipop&rdquo; - opzionale -&nbsp; sulla portiera per il &ldquo;numero di gara&rdquo;. Altra grande citazione del passato sono i cerchi monodado, da 20&rdquo; o 21&rdquo;, ispirati ai mitici Fuchs, mentre l&rsquo;unica concessione al presente sono i fari standard a matrice di LED che includono il Porsche Dynamic Light System. Infine le colorazioni disponibili sono esclusive per la 911 Sport Classic e sono: Sport Grey Metallic, Agate Grey Metallic, Solid Black e Gentian Blue Metallic.  I dettagli dell&rsquo;abitacolo  Anche l&rsquo;abitacolo &egrave; stato realizzato secondo gli stessi principi. I colori sono a contrasto con i rivestimenti in pelle che si alternano nelle tonalit&agrave; Black/Classic Cognac, mentre dall&rsquo;album dei ricordi &egrave; stata presa una chicca per gli inserti delle portiere e i sedili sportivi. Dalla 911 del &rsquo;65, infatti &egrave; stato preso lo schema a scacchi usato di recente solo nel 2013 per i 50 della 911 e poi ancora solo per il milionesimo esemplare uscito dalla catena di montaggio.  La strumentazione resta quella attuale, con i il contagiri unicol&rsquo;unico elemento analogico del cruscotto, impreziosita per&ograve; da molti dettagli che vengono dal passato. Ad esempio, &egrave; stato scelto un font e un colore classico per i numeri del fondoscalae per il quadrante del cronografo: esattamente le stesse grafiche in verde riprese dalla 365.    Motore, la 911 Sport Classic &egrave; una sportiva da &ldquo;manuale&rdquo;  Sotto al vestito vintage, tante prestazioni moderne, ma nel rispetto della tradizione alla quale si ispira. Infatti il 3.7 biturbo scarica 550 cavalli sulle sole ruote posteriori tramite il cambio rigorosamente manuale a sette rapporti. Dettaglio che rende la 911 Sport Classic la Porsche pi&ugrave; potente della gamma disponibile con il cambio manuale.  Altra chicca deriva dalle scelte fatte per l&rsquo;insonorizzazione. Ebbene, alcuni materiali fonoassorbenti sono stati rimossi per lasciarsi coinvolgere ancora di pi&ugrave; dalla voce del motore, resa ancora pi&ugrave; intensa dal sistema di scarico sportivo rivisto per l&rsquo;occasione.  L&rsquo;assetto basa il suo equilibrio sul sistema di sospensioni attive (Porsche Active Suspension Management) che &egrave; lo stesso usato per le Turbo e le GTS installato di serie sulla vettura. Ma in questo caso, l&rsquo;asse anteriore &egrave; stato rivisto rendendo meno rigide le molle per compensare la perdita dic arico dovuta all&rsquo;assenza della trazione integrale. La dotazione standard, infine, si completa i freni carboceramici.  Prezzo e arrivo  Porsche realizzer&agrave; solo 1250 esemplari della 911 Sport Classic che &egrave; gi&agrave; ordinabile a partire dal prezzo (relativo al mercato tedesco) di 272.714 euro. Prime consegne in Europa previste per luglio 2022.  &nbsp; 

La Casa tedesca presenta una nuova serie limitata che si ispira ai modelli d&#39;epoca della decade 60&#39;-70&#39;

Porsche 911 Sport Classic, tributo alla storia

        Lanciare sempre nuovi stili e design originali: questa &egrave; la mission della &ldquo;fucina delle idee&rdquo; Signal Design, anche nell'approcciarsi con una supercar come la Porsche Panamera. Nello sviluppo dello stile le pellicole (stiamo pur sempre parlando di wrapping) non sono state sviluppate e ottimizzate solo al computer, bens&igrave; provate direttamente sull'auto. &Egrave; qui che, nella tridimensionalit&agrave; della forma, il risultato si adatta alla perfezione alle linee della vettura. Frutto della collaborazione con l'artista David Carson, questo esemplare a dir poco unico, &egrave; in circolazione sulle strade tedesche del Baden-W&uuml;rttemberg. Porsche Cayman GT4 RS, col motore della GT3 fa faville  Arte in 3D sulla Porsche Panamera Americano, David Carson ha trovato una seconda casa nel Vecchio Continente: &ldquo;L'arte europea permette pi&ugrave; libert&agrave;, come la vita in Europa in generale, credo. C'&egrave; pi&ugrave; apprezzamento per le idee sperimentali astratte e nuove. Segretamente, penso di essere europeo". E spiegando il lavoro effettuato sulla Porsche Panamera, ha detto: &ldquo;Lavorare su un oggetto tridimensionale &egrave; completamente diverso dal disegnare. Per vedere come le diverse parti lavorano insieme, per essere in grado di guardare qualcosa da lati diversi e da diverse angolazioni. Rispetto al lavoro in due dimensioni, &egrave; un mondo completamente diverso". E infine: "Il design delle automobili mi ha affascinato per tutta la vita. Una delle mie preferite era una Porsche 911 del '73 che una volta possedevo ma poi ho venduto&rdquo; ha aggiunto il 65enne artista texano. Porsche 911 Classic Club Coupe, la bistrattata 996 interpretata Classic       

A realizzare questo coloratissimo esemplare unico, il grafico e artista americano David Carson

Porsche Panamera diventa un'opera d'arte con Signal Design

        Mettere il motore al centro s&igrave;, ma &egrave; una parola. Tanti sono i problemi da risolvere, specie se vuoi collocare il 4.0 litri aspirato della 911 GT3 alle spalle dell&rsquo;abitacolo nella 718 Cayman, per tirarci fuori questa GT4 RS, auto che vanta pure un&rsquo;aerodinamica raffinatissima, oltre a tante soluzioni da auto da corsa. L&rsquo;installazione del propulsore non &egrave; stato un lavoro facile, specie per il giro che hanno dovuto fare gli scarichi. Le curve, imposte dalla presenza dei semiassi, hanno un po&rsquo; compromesso la potenza. Per recuperare quel che si &egrave; perso allo scarico si &egrave; lavorato sull&rsquo;aspirazione. Sono arrivate prese d&rsquo;aria poste dietro i vetri laterali. Ma il &ldquo;cuore&rdquo; &egrave; rappresentato dall&rsquo;air-box, esposto nei box della pista portoghese dell&rsquo;Estoril, durante la nostra prova.  &Egrave; opera di un&rsquo;eccellenza italiana: la BMC di Medicina (Bo), da anni partner Porsche, specializzata nella progettazione e nello sviluppo di tutto il complesso dell&rsquo;aspirazione di motori high performance per importanti Case. Guarda la prova completa sul prossimo Auto in edicola. Guarda qui il video della prova all'Estoril        

Leggi qui l'anticipazione della prova completa della sportiva tedesca, in edicola sul prossimo numero di Auto

Auto, sul prossimo numero in edicola: Porsche 718 Cayman GT4 RS

        Sar&agrave; una ricarica dalle operazioni un po' pi&ugrave; agevoli, quella delle Porsche elettriche come Taycan e delle ibride plug-in. Merito dell'ingresso del network di stazioni Enel X Way nel Porsche Charging Service. L'accordo siglato tra la casa tedesca ed Enel X permetter&agrave; ai clienti Porsche di accedere alle operazioni di ricarica beneficiando dei vantaggi del servizio Porsche Charging: un unico account, quello Porsche, consente di attivare la ricarica e pagare automaticamente la quota di energia prelevata. Tutto senza dover far altro che collegare il cavo di ricarica dalla colonnina all'auto, su postazioni plug&amp;charge compatibili. La rete Enel X accessibile con Porsche Charging La rete Enel X Way vale 15 mila punti di ricarica in Italia, postazioni che sono in corrente alternata a 22 kW, come anche in corrente continua fino a 100 kW e punti di ricarica anche ultraveloci, fino a 350 kW. Quest'ultima &egrave; la condizione ottimale per ricaricare Porsche Taycan, ad esempio. Servono specifiche premesse, una temperatura della batteria tra i 30 e 35&deg; C, un punto di ricarica da almeno 270 kW e sar&agrave; possibile avere il meno di 23 minuti il livello di carica dal 5 all'80%. Infrastruttura di ricarica, Porsche far&agrave; la sua L'accordo siglato tra Porsche ed Enel X Way si somma agli interventi gi&agrave; avviati dalla casa tedesca, i 27 punti di ricarica ultraveloce, fino a 320 kW, in altrettanto Centri Porsche italiani. Proseguir&agrave;, in chiave europea, l'ampliamento della rete di ricarica, con un'infrastruttura Porsche, stazioni dedicate disposte sulle maggiori arterie per traffico. Accordo anche con Q8 per posti di ricarica riservati Quanto al panorama italiano, l'ampliamento dei servizi di ricarica accessibili, riservati, ai clienti Porsche, passer&agrave; dalle stazioni Q8, con 20 aree di servizio ultraveloci: uno slot di ricarica e un posto auto sar&agrave; riservato ai proprietari Porsche, di modelli elettrici o ibridi plug-in. &ldquo;La costruzione di un'infrastruttura di ricarica a misura di cliente &egrave; la chiave per ottenere un successo a lungo termine per l'elettromobilit&agrave;&rdquo; - commenta Pietro Innocenti, amministratore delegato di Porsche Italia. &ldquo;La collaborazione con Enel X Way era il tassello mancante all&rsquo;interno del nostro piano nazionale di sviluppo della mobilit&agrave; elettrica a marchio Porsche&rdquo;.&nbsp; &ldquo;La partnership con Porsche &egrave; un&rsquo;altra dimostrazione di quanto le case automobilistiche stiano puntando sulla rapida crescita della mobilit&agrave; elettrica che passa necessariamente anche attraverso accordi tra i pi&ugrave; importanti attori della transizione&rdquo;, aggiunge Elisabetta Ripa, a.d. di Enel X Way.&nbsp;       

L'accordo tra Porsche ed Enel X offre ai proprietari di Taycan e delle ibride plug-in 15 mila punti di ricarica in Italia. I vantaggi di un accesso Plug&amp;Charge

Porsche elettriche, ricarica facile e veloce su rete Enel X

La 718 Cayman GT4 RS monta la stessa unit&agrave; della 911 GT3 (qui la nostra prova in pista), ma in posizione centrale, non a sbalzo. Non &egrave; stato un lavoro facile installarlo: in particolare, il giro degli scarichi ha un po&#39; compromesso la potenza del 6 cilindri 4.0 litri aspirato. Quello che si &egrave; perso allo scarico si &egrave; cercato di recuperalo sull&#39;aspirazione. E qui &egrave; entrata in gioco un&#39;eccellenza italiana: la BMC di Medicina (Bo), da anni partner Porsche, specializzata con la sua engineering nella progettazione e nello sviluppo di tutto il complesso dell&#39;aspirazione dei motori high performance. Il risultato &egrave; stato quello di ottenere alla fine 500 cv.  Porsche 718 elettrica, &egrave; ufficiale il futuro della Cayman  Porsche Cayman, la tecnica della GT4 RS  L&#39;ala posteriore a collo di cigno, uguale a quella della 911 GT3, &egrave; il segnale pi&ugrave; evidente della cura dedicata all&#39;aerodinamica della GT4 RS. Si &egrave; lavorato per accodare in modo ottimale i profili anteriori col fondo piatto della vettura e ovviamente con il diffusore posteriore, cos&igrave; da migliorare l&#39;estrazione del flusso dell&#39;aria e avere quindi pi&ugrave; effetto suolo. &Egrave; stato raggiunto un miglioramento della downforce del 25%.  Nella definizione di un assetto pensato per dare il massimo piacere di guida in pista, oltre a impiegare molle e ammortizzatori specifici e abbassare la vettura, sono state allargate le carreggiate: + 6 mm all&#39;anteriore e + 8 mm al posteriore. Le ruote da 20&quot; sono in alluminio forgiato, ma ci sono anche in magnesio forgiato come optional, dietro ai cerchi si notano i generosi dischi dei freni che all&#39;anteriore hanno un diametro di 408 mm, ci sono anche carbocermici come optional.  Prestazioni, il N&uuml;rburgring non mente  &nbsp;la 718 Cayman GT4 RS supera i 300 orari, arriva a 315 km/h, o brucia lo scatto da 0 a 100 km/h in 3&quot;4 ce lo si pu&ograve; aspettare. Del resto la vettura, che pesa 1.415 kg, ha un rapporto peso/potenza di 2,83 kg/cv. Quel che colpisce di pi&ugrave; &egrave; l&#39;avere coperto il giro nel mitico Nordschleife, l&#39;anello nord del N&uuml;rburgring, in 7&#39;09&quot;300, un tempo di 23&quot;6 secondi migliore di quanto fatto segnare dalla GT4, un valore che testimonia il salto fatto rispetto alla sorella, al di l&agrave; degli 80 cv in pi&ugrave;.  Il salto di prezzo rispetto alla GT4 da 420 cv, il precedente modello top della gamma, &egrave; rilevante: il listino della GT4 RS parte infatti da 149.471 euro 42.000 pi&ugrave; della sorella, ma bisogna considerare che l&#39;ultima nata &egrave; un&#39;auto esclusiva e ricca, come si vede anche nel servizio filmato, di contenuti speciali.  Porsche 911 Carrera 4 GTS, la prova   

La coup&eacute; compatta a due posti di Stoccarda sfodera una versione top, spinta da un propulsore capace di 500 cv, con un&#39;aerodinamica raffinatissima

Porsche Cayman GT4 RS, col motore della GT3 fa faville

        Non &egrave; un segreto che sia considerata la meno iconica tra le 911. Porsche Carrera 996 ha tutt'altro che le credenziali della 911 pi&ugrave; desiderata, per uno stile che nel 1998 devi&ograve; dalla perfezione delle forme Carrera. Eppure, la Porsche 911 Classic Club Coupe parte da un esemplare di 911 Carrera Tipo 996, restaurato da Porsche Classic (leggi l'ultima novit&agrave; Singer su base 964), per produrre qualcosa di unico.  Porsche unica per il Club pi&ugrave; antico del marchio Immaginata, disegnata e personalizzata per il Porsche Club of America - il pi&ugrave; grande e antico del marchio del Cavallino -, &egrave; un esemplare unico che si rif&agrave; ad alcuni dei contenuti che furono, nel 2009, della Porsche 911 Sport Classic, su base 997. Quell'esemplare non arriv&ograve; mai negli States, la Classic Club Coupe ne riprende la colorazione Sport Gray Metallic. LEGGI ANCHE -&nbsp;Caro carburante, verso il taglio delle accise di 25 centesimi Interni moderni con il Porsche Classic Communication Porta la sua esclusivit&agrave; in un badge 1 di 1 all'interno, dove la modernit&agrave; del Porsche Classic Communication Management Plus apporta contenuti semplicemente inesistenti al tempo in cui fu pensata la 996. Esclusivi sono anche i sedili in pelle e il motivo twill su seduta e schienale, mentre le cuciture sono in un blu simbolo del Club of America e caratterizza il logo 911 cucito sui poggiatesta. A bordo di accede scavalcando soglie battitacco in acciaio. 911 GT3 la base personalizzata da Porsche Classic Telaio, freni e motore sono della 996 GT3, il boxer 3.6 litri aspirato da 381 cavalli. Esteriormente, i particolari esclusivi, firmati Porsche Classic, sono nei cerchi da 18 pollici, design Fuchs e realizzazione per forgiatura; la banda laterale color grigio chiaro e blu definisce la "mazza da hockey" abbinata alle bande longitudinali su cofano, tetto e copertura del motore. Qui, largo a un richiamo d'annata: 1972, Porsche 911 Carrera RS 2.7 litri nello spoiler a coda d'anatra. LEGGI ANCHE - Porsche 718 elettrica, &egrave; ufficiale il futuro della Cayman&nbsp; "La Tipo 996 &egrave; ingiustamente messa in ombra da altre serie 911. Per questo siamo stati felici di sceglierla quale base per dimostrare tutte le cose che possiamo realizzare con Porsche Classic e il programma Sonderwunsch di Porsche. Nel 2009, a 911 Sport Classic - serie limitata di 250 esemplari - gener&ograve; interesse in tutto il mondo ma non fu un modello venduto negli USA. Con questa one off siamo riusciti a offrire un'idea di mezzo entusiasmante allo stesso modo e anche al pubblico USA", spiega Alexander Fabig, responsabile Personalizzazione e Classiche di Porsche.       

Il reparto specializzato sulle classiche ha realizzato su base Porsche 996 GT3 un esemplare unico ispirato alla 911 Sport Classic, mai venduta negli USA. L'esemplare &egrave; destinato al Porsche Club of America

Porsche 911 Classic Club Coupe, la bistrattata 996 interpretata Classic

        Quella che era una credibile anticipazione sul futuro di Porsche 718 elettrica, adesso &egrave; uno scenario ufficiale.&nbsp;Porsche conferma la produzione di una gamma 718 esclusivamente elettrica a partire dal 2025, in una spinta sul fronte elettrico che dovr&agrave; portare a realizzare, nel 2030, oltre l'80% dei volumi di auto vendute con una proposta a zero emissioni. "La Taycan &egrave; al 100% una Porsche ed entusiasma tutti: nuovi clienti e gi&agrave; clienti, esperti e i media commerciali. Stiamo rafforzando la nostra offensiva elettrica con un altro modello: entro met&agrave; decennio vogliamo offrire la nostra sportiva a motore centrale, la 718, esclusivamente in una veste elettrica", ha annunciato Oliver Blume, a.d. Porsche.  Porsche Mission R introduce 718 elettrica Quale sarebbe stato il percorso ad attendere il concept Mission R (guarda com'&egrave; la meccanica a nudo) era chiarissimo dal debutto al Salone di Monaco. Da quella base di progetto si andr&agrave; a introdurre sul mercato, fra tre anni, la 718 Cayman elettrica. Sar&agrave; un'offerta duale, coup&eacute; e Boxster.&nbsp; L'avanzata elettrica Porsche punter&agrave; su celle sviluppate ad hoc, firmate Cellforce Group. Saranno pronte nel 2024 per finire nelle batterie delle sportive di Zuffenhausen. Obiettivi di mercato, Porsche sempre pi&ugrave; elettrica Guardando ancora al 2025, oltre alla Porsche 718 elettrica c'&egrave; uno scenario di incremento delle vendite elettrificate. L'obiettivo &egrave; realizzare il 50% dei volumi con auto elettriche o ibride plug-in.&nbsp; Volumi, ovvero, quante Porsche saranno sul mercato, in numeri assoluti? Il mantra dei Costruttori che fanno professione di fede futura all'elettrico &egrave;: meno importanza ai volumi, maggiore al valore. Si parte da un risultato 2021 che, per Porsche, ha significato 301.915 unit&agrave; vendute in tutto il mondo: mai prima si era superata la soglia delle 300 mila Porsche.&nbsp; LEGGI ANCHE - Ecco quando arriva Porsche Macan elettrica Macan best-seller (88.362 unit&agrave;), Cayenne a seguire (83.071), poi Taycan a 41.296 esemplari e 911 con 38.464 esemplari. Porsche e l'infrastruttura di ricarica premium Inevitabilmente dev'essere parallela all'offerta di prodotto un potenziamento della rete di ricarica che "faccia da s&eacute;". Conosciamo i limiti attuali e di prospettiva dell'infrastruttura pubblica. Porsche, nel presentare i risultati finanziari 2021 e delineare le ambizioni 2030, ha confermato l'impegno nell'offrire una rete di ricarica con stazioni "premium" e di creare anche una propria infrastruttura.&nbsp;       

Il Marchio punta a vendite sempre pi&ugrave; con auto elettriche. La Porsche 718 a batterie arriver&agrave; a met&agrave; decennio. Ecco quanto e quali sono gli obiettivi del Cavallino tedesco

Porsche 718 elettrica, è ufficiale il futuro della Cayman

        Tantissime novit&agrave; in casa Porsche 911. Dallo sviluppo della versione ibrida alla "rialzata" 911 Safari, accompagnano il percorso verso il restyling di Porsche 911 Carrera (guarda la prova della 911 GTS).&nbsp; I muletti rivelano alcune novit&agrave;, perlopi&ugrave; funzionali, essendo il design ampiamente invariato. L'elemento di maggior novit&agrave; sul fronte stilistico sar&agrave;, probabilmente, un diverso posizionamento delle luci secondarie, applicate sulle prese laterali di raffreddamento. Non avranno, ovviamente, le forme tondeggianti viste sui muletti, immortalati da wilcoblok e pubblicati su Instagram.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da ????? ???? (@wilcoblok)      Le novit&agrave; del restyling Porsche 911 Quel che caratterizzer&agrave; soprattutto l'estetica, ma anche la funzione aerodinamica, &egrave; l'applicazione di elementi attivi nella gestione delle aperture di raffreddamento. Ai profili orizzontali (anch'essi attivi) gi&agrave; oggi sulla gamma 911 Carrera, i muletti abbinano elementi verticali, inclinati, la cui funzione dovrebbe essere quella di chiudere l'apertura per migliorare l'efficienza aerodinamica; griglie aperte solo quando necessario al raffreddamento delle masse radianti. Difficile immaginare la permanenza sia dei profili verticali che orizzontali, potrebbero essere i primi a essere confermati. LEGGI ANCHE - Porsche 718 elettrica, avanti con gli investimenti La seconda novit&agrave; &egrave; installata proprio al di sotto della targa, dove scopriamo il raddoppio dei sensori, un secondo radar per funzioni avanzate degli Adas, oltre alla presenza della camera sul parabrezza.        

Due elementi si fanno notare pi&ugrave; di altri, sui muletti di Porsche 911 2023. Il restyling svela dettagli inediti sull'anteriore. Ecco quali sono