&Egrave; la Porsche pi&ugrave; estrema che ci sia: la 911 GT3 RS. La versione stradale pi&ugrave; potente della GT3 4 litri a motore aspirato. Il logo RS apposto in questo modello sta a significare proprio questo: che si tratta di un modello molto vicino a un&rsquo;auto da corsa; l&rsquo;acronimo RS in tedesco, infatti, sta per RennSport cio&eacute; Racing sport. Di fatto la 911 GT3 RS rappresenta l&rsquo;anello di congiunzione tra le 911 pi&ugrave; sportive e la GT3 R da corsa impiegata nel monomarca Porsche Supercup e nei vari campionati della classe Fia GT3. Per questo motivo alla nuova generazione di GT3 RS sono state aggiunte diverse soluzioni tecniche che verranno omologate anche per le corse.    Le differenze con la GT3  Fino alla scorsa generazione la GT3 RS era praticamente uguale alla GT3 stradale standard, stesso telaio e sospensioni, stesso cambio PDK doppia frizione a 7 marce, stesso motore boxer 4 litri. Tutt&rsquo;al pi&ugrave; si differenziava per una mappatura pi&ugrave; &ldquo;cattiva&rdquo; che le regalava qualche cavallo in pi&ugrave; e qualche chilogrammo in meno. Ma da questa generazione, basata sulla carrozzeria della 911 modello 992, le due auto appaiono molto diverse. La RS &egrave; stata profondamente evoluta. Potenziata nel motore (15 cavalli in pi&ugrave;, dai 510 cavalli della GT3 agli attuali 525 cv), dotata di quattro manettini di controllo sul volante per regolare individualmente la taratura degli ammortizzatori, il differenziale elettronico posteriore, il traction control e le mappe motore ma soprattutto ed &egrave; stata estremizzata nell&rsquo;aerodinamica. Quanto sia diverso l&rsquo;utilizzo dei flussi aerodinamici sulla RS lo si vede gi&agrave; nel cofano. Contraddistinto da due vistosissime feritoie di evacuazione aria centrali; sulle fiancate poi dove fanno sfoggio due enormi sideblades, paratie verticali che hanno il compito di indirizzare lungo i fianchi i flussi d&rsquo;aria generati dal vorticare delle ruote. E infine la novit&agrave; pi&ugrave; evidente &egrave; nell&rsquo;ala posteriore. Davvero enorme. E soprattutto dotata per la prima volta su un&rsquo;auto stradale di sistema DRS, il drag reduction system famoso in F1 che serve a far stallare l&rsquo;alettone posteriore in velocit&agrave; per guadagnare velocit&agrave; di punta.  L&rsquo;Aerodinamica  Basta un semplice numero per capire la portata di questa pacchetto aerodinamico cos&igrave; innovativo sulla GT3 RS: 860 kg. &Egrave; il carico aerodinamico che genera la carrozzeria della GT3 RS in piena velocit&agrave; a 285 km/h. Un valore enorme! Circa il doppio di quello che sviluppa la GT3 precedente. Nessun&rsquo;altra altra GT stradale sviluppa una downforce cos&igrave; elevata. Ovviamente questa deportanza elevatissima influisce pesantemente nella performance della GT3 RS e condiziona in positivo nella dinamica di guida.  &nbsp;  &nbsp;    La guida  Per capire bene quanto sia pi&ugrave; performante la 911 GT3 RS nuova generazione rispetto al vecchio modello, grazie a Porsche noi di AUTO abbiamo potuto guidarla su una dei pochi circuiti in cui queste differenze si possono cogliere ed apprezzare fino in fondo. Niente di meno che sulla pista inglese di Silverstone, una delle impegnative d&rsquo;Europa.  Lanciandoci su questo tracciato con la GT3 RS e affrontando i lunghi curvoni resi famosi delle gare di F1, come le mitica Copse oppure la difficilissima tripla esse di Maggots, Beckett&rsquo;s e Chapel che si deve percorrere ritmicamente ma tutta d&rsquo;un fiato, abbiamo potuto apprezzare veramente quale differenza faccia avere sotto il sedere un&rsquo;automobile che in velocit&agrave; resta cos&igrave; incollata a terra. Certo, quando si guida a Silverstone con un&rsquo;auto del genere bisogna avere il cuore di fidarsi dell&rsquo;aerodinamica e tenere gi&ugrave; il gas nei curvoni, l&agrave; dove con altre auto stradali si solleverebbe il piede destro. Ma vi garantiamo che guidare questa 911 GT3 RS nelle curve veloci &egrave; un&rsquo;emozione davvero unica.    &nbsp;  Il giro a Silverstone  Il giro di Silverstone con la 911 GT3 RS comincia affrontando la veloce piega a destra di Abbey, proprio quella dove il cinese Zhou con l&rsquo;Alfa Romeo F1 si &egrave; cappottato al via dell&rsquo;ultimo GP di Gran Bretagna.  Con la GT3 RS si percorre il rettifilo d&rsquo;arrivo intitolato a Lewis Hamilton tirando le marce fino alla quinta. Per affrontare Abbey bisogna compiere una lieve frenata e scalare una marcia poi buttarsi dentro sul cordolo e schiacciare a fondo il gas. &Egrave; un&nbsp; punto critico perch&eacute; rispetto a una F1 qui le vetture turismo o GT si sbilanciano e non danno grande confidenza per entrare forte. L&rsquo;elevata downforce della 911 GT3 RS invece fa sentire la differenza: la macchina &egrave; precisissima in traiettoria, si entra a 160 km/h e basta un lieve invito del volante verso destra per farle seguire la linea giusta. Sia l&rsquo;ala che il fondo con lo splitter sul muso fanno sentire l&rsquo;effetto-risucchio regalandoci una grande confidenza.  Subito dopo Abbey c&rsquo;&egrave; una semicurva a sinistra chiamata Farm dove bisogna cercare di tenere gi&ugrave; il gas senza far scivolare troppo la GT3 RS a destra per riportarsi a sinistra per la frenata dello stretto tornantino che immette nel tratto denominato Arena. Un punto molto impegnativo perch&eacute; le GT con poco appoggio aerodinamico tendono a &ldquo;smusare&rdquo;, cio&eacute; allargare la traiettoria. Davanti a noi c&rsquo;&egrave; un pilota-coach di Porsche ci che fa da battistrada al volante di una GT3 normale. Osservandolo capiamo subito la differenza di comportamento tra la sua auto e la nostra RS. Il posteriore della GT3 del nostro coach &egrave; molto pi&ugrave; &ldquo;ballerina&rdquo;: scoda e oscilla nel veloce curvone a sinistra costringendo il pilota ad allargare la traiettoria verso l&rsquo;esterno; la nostra GT3 RS, invece, resta appiccicata al suolo grazie all&rsquo;enorme deportanza e riesce a girare pi&ugrave; stretta nella curva. Una differenza enorme. &Egrave; il vantaggio dell&rsquo;avere centinaia di kg di carico aerodinamico che ti tengono incollati a terra! Senza contare la tranquillit&agrave; e la fiducia che un&rsquo;auto cos&igrave; appiccicata all&rsquo;asfalto ci infonde rispetto a una sempre ballerina e in bilico tra sottosterzo e sovrasterzo. Se fossimo in una vera corsa, in questo tratto la GT3 RS guadagnerebbe un&rsquo;enormit&agrave; di tempo rispetto alla GT3 normale proprio per merito della maggiore deportanza generata dal corpo vettura.  &nbsp;    La direzionalit&agrave; garantita dalle sospensioni  Il tratto successivo &egrave; un lungo rettifilo seguito dalla frenata di Brooklands e dalle curve di Luffield e Woodcote: un tratto tortuoso che gira a destra dove nei GP F1 si verificano decine di sorpassi perch&eacute; &egrave; facile che un pilota accusi sottosterzo e perda la traiettoria. Qui ci siamo resi conto di quanto lavorino bene le sospensioni della GT3 RS garantendo un grande appoggio delle ruote anteriori al terreno.  La GT3 RS ha le stesse sospensioni a doppio braccio avanti e dietro introdotte l&rsquo;anno scorso sulla GT3 base. Uno schema sospensivo che ha migliorato di tanto la direzionalit&agrave; e la precisione dell&rsquo;avantreno. Le vecchie 911 &ldquo;smusavano&rdquo;, la GT3 no. Inoltre su questo modello RS le sospensioni sono state ulteriormente evolute: i bracci anteriori sono pi&ugrave; lunghi di 15 mm per&nbsp; adeguarsi alla maggior carreggiata dell&rsquo;auto e soprattutto i braccetti in alluminio hanno profilo alare. Come sulle F1. Per aiutare a generare qualche kg di deportanza in pi&ugrave;. Secondo Porsche, i bracci &ldquo;alari&rdquo; sviluppano ben 40 kg.  Quanto lavori bene la nuova sospensione della GT3 RS si capisce nel complesso di curve Luffield e Woodcote: qui si viaggia attorno ai 100 km/h in 2&deg; e 3&deg; marcia e la direzionalit&agrave; &egrave; eccellente. Poi quando si accelera in uscita e si inseriscono in sequenza le marce la motricit&agrave; della GT3 RS &egrave; fantastica.  Stabile sul curvone veloce  Da Woodcote tirando tutte le marce fino alla sesta si arriva a Copse. La pi&ugrave; famosa curva di Silverstone. Quella dell&rsquo;incidente dello scorso anno fra Hamilton e Verstappen. Una curva mozzafiato in contropendenza che i piloti di F1, quando sono in assetto da qualifica, affrontano in pieno gas in settima marcia a circa 270 km orari. Con la Porsche GT3 RS, molto pi&ugrave; modestamente, riusciamo a percorrerla a poco pi&ugrave; di 145 km/h ma vi garantiamo che &egrave; un bell&rsquo;andare con una GT! Perch&eacute; &egrave; una curva cieca e per percorrerla forte non basta il grip meccanico: ci vuole l&rsquo;aiuto dell&rsquo;aerodinamica. Dall&rsquo;ingresso non si vede l&rsquo;uscita perch&eacute; &egrave; in lieve salita e in contropendenza. Si frena, si toglie una marcia e a un certo punto senza la visuale d&rsquo;uscita bisogna avere il cuore di schiacciare il gas a fondo e fidarsi dell&rsquo;alettone! Sperando di essere abbastanza veloci perch&eacute; l&rsquo;aria &ldquo;lavori&rdquo; sull&rsquo;alettone e tenga aderente a terreno una macchina che altrimenti, a quella velocit&agrave;, senza carico aerodinamico partirebbe per la tangente.  &Egrave; una curva che ogni giro si affronta col cuore in gola. E quando si intravede l&rsquo;uscita si pensa: uff, anche stavolta ne sono uscito indenne&hellip; Per fortuna oltre i 140/150 km/h l&rsquo;effetto dell&rsquo;aerodinamica si sente bene: l&rsquo;enorme alettone aiuta la GT3 RS a percorrere la curva con grande stabilit&agrave;. La confidenza e la sicurezza che la GT3 RS ti regala in quella difficile curva valgono tutti i soldi del suo elevato prezzo.  &nbsp;    L&rsquo;aerodinamica attiva nelle esse veloci  Dove la GT3 RS esalta ancora di pi&ugrave; chi ha la fortuna di guidarla &egrave; nella tripla esse di Maggots, Beckett&rsquo; e Chapel. Una serie di curve e controcurve velocissime dove si entra trattenendo il fiato per la concentrazione a oltre 210 km/h. E va percorsa in lieve costante decelerazione nei cambi di direzione perch&eacute; ogni semicurva successiva &egrave; pi&ugrave; stretta della precedente. Bisogna tagliare sui cordoli e far girare rapidamente la macchina. Ma con delicatezza, senza strappi pena la perdita di direzionalit&agrave;. Bisogna avere un certo ritmo in questa sequenza di curve, con movimenti di sterzo decisi ma dolci. Come uno slalomista tra i paletti.  La precisione dell&rsquo;avantreno &egrave; fondamentale per percorrere bene la tripla esse di Maggots, Beckett&rsquo; e Chapel. Qui la GT3 RS mostra tutte le proprie qualit&agrave;. Non soltanto la grande ala posteriore che schiaccia a terra il posteriore, ma il sofisticato sistema di aerodinamica attiva nascosto nell&rsquo;avantreno. Per questo motivo sono stati riprogettati il frontale ed il cofano anteriore: la precedente generazione di GT3 RS aveva, come la GT3 normale, tre radiatori all&rsquo;avantreno: i due principali ai lati, sotto i fari ed uno piccolo centrale. In questo nuovo modello RS 2022 il sistema di raffreddamento &egrave; stato ridisegnato allo scopo di trovare un alloggiamento adeguato per un sistema di ali attive sull&rsquo;avantreno. L&rsquo;unico spazio utile era ai lati del muso, pi&ugrave; o meno sotto i fari. L&igrave; sono state inserite, nascoste dal paraurti, due vistose ali che si inclinano o appiattiscono a seconda della velocit&agrave; per aumentare il carico aerodinamico in curva e diminuirlo nei rettifili. Quando vengono inclinate riescono a generare ben 260 kg di carico aerodinamico: un terzo di tutta la downforce sviluppata dalla GT3 RS. Ma in quel punto c&rsquo;erano anche i radiatori, per cui i progettisti Porsche hanno escogitato una soluzione interessante. Hanno eliminato l&rsquo;impianto a tre radiatori collocando un unico radiatore al centro del muso. Di grosse dimensioni. Al centro del cofano hanno ricavato due grandi feritoie per evacuare l&rsquo;aria calda che da l&igrave; scorre sul tetto andando a colpire cos&igrave; l&rsquo;ala posteriore. Con i kg di spinta ricavati grazie alle ali attive anteriori, la 911 GT3 RS ha trovato un bilanciamento perfetto. Quanto serva avere tutti quei kg di spinta sulle ruote anteriori della GT3 RS si scopre proprio in quella difficilissima tripla esse di Silverstone.  &nbsp;    L&rsquo;effetto del DRS  Mentre ci avviciniamo alla fine del giro, sul lungo rettifilo dell&rsquo;Hangar Straight, sentiamo distintamente l&rsquo;effetto del sistema DRS. La GT3 S &egrave; la prima auto stradale a vantare un sistema di riduzione del drag, analogo a quello delle F1. Inserendo le marce in successione fino alla settima, la GT3 RS sembra aumentare esponenzialmente la velocit&agrave;. Da 150 km/h cresce in fretta a 200, 220, 240 fino ai 252 km/h, punto pi&ugrave; veloce prima della frenata di Stowe. &Egrave; l&rsquo;effetto dell&rsquo;ala posteriore che inizia a &rdquo;stallare&rdquo; accelerando in rettifilo la vettura.  Con l&rsquo;ala chiusa e i flap anteriori inclinati, cos&igrave; come si dispongono durante la percorrenza di una curva, la GT3 RS riceve 860 kg di downforce. Il massimo carico. Ma appena il computer di bordo &ldquo;capisce&rdquo; da una serie di parametri che il pilota sta guidando l&rsquo;auto in rettifilo e non in curva (la forza g scende sotto 0,9, l&rsquo;angolo di sterzo si riduce e il pedale del gas viene aperto oltre il 95%) allora gli attuatori idraulici si azionano e appiattiscono l&rsquo;ala posteriore riducendo il drag dell&rsquo;auto facendole cos&igrave; guadagnare la massima velocit&agrave;.  La differenza &egrave; abissale: con assetto di massimo carico, quello garantito dagli 860 kg di downforce in curva, la GT3 RS in rettifilo opporrebbe una enorme resistenza all&rsquo;avanzamento e non supererebbe i 260 km/h. Con il DRS aperto e bassa downforce riesce invece a toccare i 296 km/h. Il paradosso &egrave; che con questo sistema di aerodinamica attiva la GT3 RS attuale &egrave; la pi&ugrave; lenta in velocit&agrave; fra le Porsche GT3 di ogni epoca. Anche rispetto alla prima versione del 2003 che gi&agrave; superava i 300 km/h. Ma questa RS 2022, grazie al suo carico aerodinamico che riesce a generare, &egrave; sicuramente la GT3 pi&ugrave; veloce di tutte in curva. E anche sul giro di pista complessivo.  Costa 239mila euro, cui se volete potete aggiungere altri 30mila euro per il pacchetto Weissach (una serie di componenti extra in carbonio) che abbassa il peso di circa 15 kg rispetto ai 1.450 kg del modello standard. 

Abbiamo prova a Silverstone la Porsche pi&ugrave; estrema di tutte. Grazie a un&#39;aerodinamica raffinatissima, si &egrave; esaltata tra i temibili curvoni veloci di una delle piste pi&ugrave; iconiche della F1

Porsche 911 GT3 RS, un razzo tra le curve

        Il debutto di Porsche in Borsa &egrave; fissato per il 29 settembre. Una data che si avvicina sempre di pi&ugrave; e intorno alla quale si sono create molte aspettative. Per questo motivo XTB, fintech internazionale nonch&eacute; uno dei maggiori broker FX e CFD quotati in borsa al mondo, analizza giornalmente l'IPO di Porsche. Secondo quanto dichiarato dal Gruppo Volkswagen, si prevede che la valutazione della societ&agrave; raggiunga i 75 miliardi di euro, pari a un importo equivalente a quasi l'80% della valutazione di VW. Porsche Panamera elettrica ha un futuro accanto alla Taycan 2027 I numeri di Porsche Finora sappiamo che l&rsquo;IPO coinvolger&agrave; 911 milioni di azioni Porsche AG (un numero non a casao, piuttosto un omaggio al modello pi&ugrave; famoso del Marchio). Il pool sar&agrave; suddiviso 50/50, ovvero 455,5 milioni di azioni privilegiate e 455,5 milioni di azioni ordinarie. Sempre secondo le previsioni VW, i proventi dell&rsquo;IPO e della vendita di azioni ordinarie supereranno i 19 miliardi di euro. In molti per&ograve; si chiedono perch&eacute; il Gruppo abbia deciso di quotare in Borsa Porsche. Sebbene Volkswagen sia conosciuta in tutto il mondo, l'azienda &egrave; composta da una serie di marchi molto diversi tra loro (si va da auto economiche come Skoda fino a brand premium come Lamborghini, Ducati, Audi e Bentley). Di questa seconda categoria, fa parte anche Porsche AG che nel 2021 ha coperto appena il 3,5% di tutte le consegne effettuate da Volkswagen. D&rsquo;altro canto, ha generato ben il 12% dei ricavi totali dell'azienda e il 26% del suo utile operativo. I motivi del Gruppo Volkswagen Da quando VW ha annunciato il debutto di Porsche in Borsa, la valutazione del Marchio &egrave; passata da 90 miliardi di euro a 65-85 miliardi. Un calo dovuto alle volubili condizioni di mercato, ma che non ha cambiato i piani del Gruppo. Sempre VW, infatti, punta a una valutazione compresa tra 70,1 e 75,1 miliardi di euro. Dalla sua, c&rsquo;&egrave; il fatto che Porsche AG per almeno tre anni consecutivi ha aumentato le vendite e i profitti, e nel 2021 ha generato oltre 30 miliardi di euro di vendite e oltre 5 miliardi di euro di utile operativo (EBIT). Questa crescita costante dei ricavi con un margine operativo in aumento pone Porsche al di sopra dei numeri dei concorrenti. Senza considerare, poi, l&rsquo;aumento della produzione (al momento ci sono sei modelli principali disponibili: le sportive 718 e 911, l&rsquo;elettrica Taycan, la Panamera e i SUV Macan e Cayenne): nel 2021, Porsche ha consegnato pi&ugrave; di 300.000 veicoli, stabilendo un nuovo record interno. Cerchi un'auto usata? Guarda qui       

Con il 29 settembre che si avvicina, emergono le prime stime e ipotesi sull&rsquo;investimento del Gruppo Volkswagen

Perché Porsche si quota in Borsa?

        Una chicca per gli amanti del Marchio di Zuffenhausen &egrave; in programma per il fine settimana dell'1 e 2 ottobre. La settima edizione del Porsche Festival si svoleger&agrave; all'Experience Center di Franciacorta. Potrebbe interessarti: il programma completo dell'evento Gli appassionati di Porsche troveranno pane per i loro denti sui sessanta ettari del centro. Che offre molto, oltre ovviamente alle attivit&agrave; in circuito.  Il programma della due giorni prevede esperienze in pista con le sportive, percorsi off-road, taxi drive a bordo delle GT3 Cup guidate dai piloti della Porsche Carrera Cup Italia, una Drifting Academy per momenti di adrenalina sulla pista a bassa aderenza e celebrazioni. Da quest&rsquo;anno le persone con disabilit&agrave; avranno la possibilit&agrave; di vivere l&rsquo;emozione di guidare le sportive Porsche in pista grazie all&rsquo;ausilio di un dispositivo di guida installato sulle vetture del parco auto del Porsche Experience Center Franciacorta. Il Porsche Village ospiter&agrave; diverse aree tematiche tra cui l&rsquo;Area Innovation con la gamma Taycan, l&rsquo;Area Classic dedicata ai modelli storici Porsche, le aree dedicate alle community Porsche Sci Club e Porsche Green Club, la Motorsport Area e un intero salone a cielo aperto Porsche Approved per chi non vuole lasciarsi scappare l&rsquo;occasione di tornare a casa con una Porsche. Per tutte le er&agrave; sono previste attivit&agrave; ludiche come il minigolf, il basket, il ping pong e il simulatore del surf allestiti all&rsquo;interno del boulevard del Porsche Experience Center, dove si trover&agrave; anche l&rsquo;Area Food. All&rsquo;interno del Customer Center del Porsche Experience Center Franciacorta, ci saranno le aree Exclusive Manufaktur, l&rsquo;area Kids per il divertimento dei pi&ugrave; piccoli e l&rsquo;Area E-Kart per una sfida tra amici a bordo di kart elettrici con diverse mappature di velocit&agrave;; mentre il Porsche People Excellence Center, il centro training del PEC Franciacorta, aprir&agrave; per la prima volta le porte al grande pubblico. Un intero spazio sar&agrave; inoltre dedicato ai Porsche Club che quest&rsquo;anno festeggiano al Porsche Festival il 70&deg; anniversario con l&rsquo;esposizione di 70 modelli iconici. Esposti modelli storici provenienti dal Porsche Museum di Stoccarda ed esclusivi esemplari moderni, alcuni dei quali ripercorreranno la storia della Carrera RS, che quest&rsquo;anno celebra il 50&deg; anniversario. Una delle grandi novit&agrave; del programma del Porsche Festival 2022 sar&agrave; la premiazione del Concorso di Restauro, giunto anch&rsquo;esso alla sua settima edizione e tradizionalmente ospitato dalla Fiera Auto e Moto D&rsquo;epoca di Padova. Durante il weekend verr&agrave; infatti svelato il podio delle vetture finaliste, ovvero i migliori lavori di restauro di Porsche Classic eseguiti durante l&rsquo;anno dai Centri Porsche e i Centri Assistenza Porsche. Le due giornate culmineranno nelle tradizionali parate sul circuito.  Massimiliano Cariola, Direttore Marketing di Porsche Italia, racconta l'evento &ldquo;Il Porsche Festival &egrave; un appuntamento fisso nel calendario di tutti gli amanti del nostro Marchio. Durante questa due giorni di evento migliaia di Porsche appartenenti ad ogni epoca e altrettanti clienti e appassionati si ritrovano in un unico spazio che si anima della genuina passione per le nostre vetture.. Quest&rsquo;anno il Porsche Festival sar&agrave; anche teatro di importanti festeggiamenti: dai 50 anni della Carrera RS al 70&deg;anniversario dei Porsche Club, che celebreremo con la presenza di esemplari che hanno fatto la storia del nostro Marchio&rdquo;. Potrebbe interessarti: le migliori Porsche usate       

L'evento, in calendario, il primo weekend di ottobre, sabato 1 e domenica 2, ospiter&agrave; sui suoi 60 ettari migliaia di Porschisti e appassionati da tutta Italia.

Porsche Festival 2022 all'Experience Center di Franciacorta

        La quotazione in Borsa &egrave; un passaggio che dar&agrave; a Porsche ulteriori risorse e autonomia nel seguire un percorso orientato, anche, all'elettrificazione. Uno scenario che, dalla prospettiva delle novit&agrave; di prodotto, registra l'ampliamento dell'offerta rispetto ai modelli il cui destino &egrave; da tempo gi&agrave; noto.  Panamera elettrica accanto alla "classica" In particolare si far&agrave; una Porsche Panamera elettrica, che andr&agrave; a coesistere con l'offerta dell'ammiraglia dotata di motori benzina e ibridi plug-in. Arriver&agrave; intorno al 2027, secondo le anticipazioni diffuse da Autocar. Una proposta che andr&agrave; a riposizionarsi per evitare un perimetro d'azione troppo vicino a Taycan.&nbsp;Il primo modello elettrico del marchio vedr&agrave; la seconda generazione al 2027 ma continuer&agrave; ad avere un profilo differente. Lo sar&agrave; per dimensioni, pi&ugrave; contenute rispetto all'ammiraglia pura che sar&agrave; Panamera elettrica, dal passo 10 centimetri superiore. Lo sar&agrave; per stile e dinamica di marcia. &nbsp; La nuova architettura SSP personalizzata Porsche&nbsp; Entrambe, nuova Taycan e Panamera elettrica, condivideranno l'architettura SSP Sport. Si tratta della base in fase di sviluppo da parte del Gruppo Volkswagen, con accorgimenti mirati dei tecnici Porsche per ritagliarne un dna aderente al marchio. Specialmente in termini di dinamica, dove la specifica della batteria privileger&agrave; l'abbassamento delle masse. Non saranno i primi modelli elettrici a nascere su architettura SSP Sport, Taycan 2 e Panamera elettrica. Saranno preceduti dal maxi suv, 7 posti, posizionato al di sopra del Cayenne - pure atteso a un futuro elettrico -, sulla scena intorno al 2025. I modelli Porsche elettrici PPE Altra prospettiva, invece, avr&agrave; Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;sui debutti imminenti. Macan elettrico, anzitutto, su architettura PPE, poi la sportivit&agrave; 718 Cayman declinata a zero emissioni.&nbsp; In quest'orizzonte si inserisce il restyling della Panamera con motorizzazioni termiche e ibride plug-in. Arriver&agrave; nel 2023 e sar&agrave; sulla scena per un lungo periodo, fino al 2030 con aggiornamenti ulteriori e affiancata, dal 2027, dall'ammiraglia elettrica. Tra i punti chiave della progettazione intorno alla SSP - Scalable Systems Platform, vi &egrave; la realizzazione per moduli, con un'architettura elettrica anch'essa scalabile e la predisposizione alla guida assistita di Livello 3 tra i contenuti fondamentali.        

L'ammiraglia a batterie si posizioner&agrave;, per dimensioni, sopra la sportiva Taycan di seconda generazione su architettura SSP. Panamera elettrica affiancher&agrave; la versione termica e PHEV

Porsche Panamera elettrica ha un futuro accanto alla Taycan 2027

        Quello che era uno scenario contemplato diventa realt&agrave; con cifre e tempi. La quotazione in Borsa di Porsche avverr&agrave; tra fine settembre e inizio ottobre, interesser&agrave; il 25% delle azioni privilegiate e si completer&agrave; entro fine 2022. L'annuncio &egrave; accompagnato dall'indicazione della quotazione sulla piazza di Francoforte, in un'offerta pubblica iniziale preparata dal Gruppo Volkswagen e con il via libera giunto dal Consiglio di Sorveglianza. In Germania e in altri Paesi europei (Italia, Austria, Svizzera, Spagna, Francia), le azioni privilegiate, senza diritto di voto, verranno offerte anche ai piccoli investitori.&nbsp; Porsche, un ex Mercedes alla guida del reparto Car-IT Dalla quotazione maggiore indipendenza "Accogliamo con grande favore la decisione del Consiglio di Sorveglianza in favore di un'offerta pubblica iniziale su Porsche. &Egrave; un momento storico per il Marchio, crediamo che l'IPO aprir&agrave; un nuovo capitolo per noi, con un'indipendenza maggiore per uno dei costruttori di auto sportive di maggior successo al mondo. Rafforzer&agrave; la nostra capacit&agrave; di attuare ulteriormente la nostra strategia", cos&igrave; il commendo di Oliver Blume, presidente del CdA Porsche. Nell'annunciare le tappe per la quotazione, Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;ha indicato l'obiettivo di pagare i dividendi sul medio periodo. &nbsp; Porsche-Volkswagen, sinergie continuano Con la quotazione cambia il rapporto stesso che intercorre tra Volkswagen e Porsche, su trasferimento di profitti e perdite e sul controllo. La nota relativa all'IPO sottolinea il mantenimento della collaborazione e delle sinergie congiunte in futuro, regolate da un accordo di cooperazione industriale a condizioni di mercato. "Porsche ha consolidato un forte percorso finanziario, restituendo risultati finanziari convincenti e realizzando i sogni degli appassionati delle auto sportive in tutto il mondo. Siamo pienamente impegnati nel proseguire il nostro percorso di successo in futuro e puntiamo a beneficiare da un ambiente di crescita strutturale per i nostri moderni veicoli di lusso", aggiunge&nbsp; Lutz Meschke, vicepresidente del CdA e membro responsabile per Finanza e IT.&nbsp; "Crediamo che Porsche sia ben posizionata e continuer&agrave; a concentrarsi su prodotti di alta qualit&agrave; ed esclusivi, sulla sostenibilit&agrave; e sulla mobilit&agrave; elettrica. Sono perci&ograve; ottimista che saremo in grado di attrarre una base azionaria molto solida e ben diversificata attraverso l'offerta pubblica iniziale". Porsche 911 GT3 RS, supersportiva a met&agrave; tra la strada e la pista       

L'operazione porter&agrave; una fetta sostanziale delle azioni privilegiate - attualmente 50% del capitale Porsche, con un 50% di azioni ordinarie - a essere offerte sul mercato

Porsche verso la quotazione indica date e cifre dell'IPO

        Mentre il Gruppo Volkswagen inaugura una nuova era con l'operativit&agrave; di Oliver Blume nuovo presidente del CdA, a rielvare Herbert Diess, in casa Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;si prospettano importanti ingaggi nella struttura manageriale. Detto dell'intenzione di quotare in Borsa la casa di Stoccarda, per un valore indicato oltre gli 80 miliardi di euro, c'&egrave; una figura di spicco in arrivo.&nbsp; Sajjad Khan alla direzione del reparto IT Sar&agrave; responsabile della divisione Car-IT, competenze quindi nel settore dell'Information &amp; Technology, strategica per il nuovo business dell'auto. Sajjad Khan diverr&agrave; responsabile dell'area specifica e sieder&agrave; nel Consiglio d'amministrazione. Non sono state ancora definite le tempistiche perch&eacute; entri operativamente nel ruolo, Khan approda in Porsche da specialista sui software intelligenti applicati al settore auto. &nbsp; Dopo BMW e Mercedes, ecco Porsche Il curriculum &egrave; di primo piano per le esperienze recenti. Sei anni trascorsi in Mercedes, da responsabile dell'Ufficio tecnico, esperienza conclusa nell'agosto 2021. Prima, tra il 2011 e il 2015, ha operato in BMW. Le strategie CASE, per la nuova industria dell'auto, sono cruciali. Soluzioni pensate nel campo della connettivit&agrave; (C), guida autonoma (A), servizi alla mobilit&agrave; e condivisione (S), auto elettrica (E). La nomina di Kahn &egrave; stata votata dal Consiglio di sorveglianza Porsche: "Crediamo fortemente che l'ampliamento del nostro CdA sar&agrave; di ulteriore promozione allo sviluppo di successo della nostra compagnia", le parole di Wolfgang Porsche, presidente del Consiglio di Sorveglianza. "Non vediamo l'ora di dare il benvenuto a Sajjad Khan nel CdA, un comprovato esperto digitale; cos&igrave; rafforziamo la nostra squadra IT in una posizione cruciale. La nostra industria sta vivendo la trasformazione pi&ugrave; grande della sua storia, stiamo posando le fondamenta strategiche molto presto. Il nostro focus &egrave; rivolto all'attuazione, che vogliamo continuare a promuovere insieme a Sajjad Khan", ha aggiunto Blume, nel ruolo di presidente del CdA Porsche.       

La centralit&agrave; della divisione Information &amp; Technology applicata all'auto &egrave; assoluta e Porsche annuncia il prossimo arrivo di Sajjad Khan. Lavorer&agrave; a soluzioni in ambito CASE

Porsche, un ex Mercedes alla guida del reparto Car-IT

        Un pezzo unico che rievoca una delle tante stelle del prestigioso passato nel motorsport. Porsche Exclusive Manufaktur ha presentato in Giappone una one-off di 718 Cayman GT4 che rende omaggio la 906 degli anni Sessanta.  Si tratta di un modello, nel senso pi&ugrave; letterale. Non &egrave; in vendita, ma Porsche metter&agrave; a disposizione il kit di modifica per i clienti che intendono personalizzate la loro vettura in questo modo. La caratteristica principale &egrave; la&nbsp; livrea color crema, che richiama quella dell&rsquo;originale Porsche 906 con il numero di telaio 145 che vinse il Gran Premio del Giappone nel 1967, guidata dal pilota Tetsu Ikuzawa. Spicca il giallo sulle calotte degli specchietti, sul cofano, sulle pinze dei freni e su alettone e paraurti posteriori. Non passa inosservata.  In abitacolo presenti rivestimenti in pelle nera Alcantara con cuciture rosse a contrasto, il logo 906 sulla plancia e la mappa stilizzata del Fuji Speedway, sede del Gran Premio del Giappone 1967, disegnata sui poggiatesta in fibra di carbonio. Il tracciato &egrave; replicato anche sulle minigonne laterali, assieme all&rsquo;indicazione del tempo impiegato dalla 906 per vincere la gara, &ldquo;2:00:800&rdquo;. Per non dimenticare.  Porsche 718 Cayman GT4, stesso cuore Il motore resta ovviamente il boxer sei cilindri aspirato da 4,0 litri in capace di erogare 420 cavalli e 420 Nm di coppia. Il pezzo unico rimarr&agrave; esposto al Porsche Experience Center di Tokyo fino al 30 agosto. Potrebbe interessarti: Super restomod di Gunther Werks Project Tornado con una Porsche 993&nbsp;       

Realizzata da Porsche Exclusive Manufaktur per onorare la celebre auto da corsa

Porsche 718 Cayman GT4, un pezzo unico celebra la 906 del 1967

Restomod di alto livello alla Monterey Car Week 2022 con&nbsp;Gunther Werks Project Tornado, ovvero una Porsche 993, la 911 di quarta generazione, l&rsquo;ultima raffreddata ad aria.    Gunther Werks &egrave; uno dei preparatori americani pi&ugrave; autorevoli dei modelli del Marchio di Zuffenhausen. Per questo modello propone in restomod con la&nbsp;carrozzeria, eccetto le portiere), in fibra di carbonio.  Affilata e bilanciata  Sulla bilancia ha permesso di togliere 227 kg rispetto alla 993 originale, per scendere a 1.225 chilogrammi.&nbsp;    Pi&ugrave; affilata rispetto alla classicissima Porsche 993 Turbo, con grandi prese d&rsquo;aria, splitter, parafanghi con aperture integrate, sottoporta laterali e parafanghi posteriori pi&ugrave; larghi.&nbsp;I cerchi sono da 18 pollici in&nbsp;fibra di carbonio e magnesio.  Spiccano l&rsquo;enorme alettone posteriore e&nbsp;i&nbsp;doppi tubi di scarico in Inconel, stampati in 3D. L&rsquo;abitacolo sfoggia rivestimenti in&nbsp;fibra di carbonio e&nbsp; Alcantara.    La potenza c&#39;&egrave;  Sotto il nuovo vestito c&rsquo;&egrave; un 4,0 litri raffreddato ad aria, realizzato da Rothsport Racing, icapace di erogate 608 cavalli nella variante standard o 710 cavalli nella versione da pista.  La coppia &egrave; di 759 Nm. Abbinato a un cambio manuale a sei marce. I test sono annunciati a Laguna Seca, il prezzo &egrave; ancora top secret.  Potrebbe interessarti: Porsche 911 GT3 RS, supersportiva a met&agrave; tra la strada e la pista&nbsp; 

Modello in fibra di carbonio e con oltre 700 cavalli

Super restomod di Gunther Werks Project Tornado con una Porsche 993

        Aerodinamica estrema, peso ridotto al minimo e oltre 500 cavalli di potenza: &egrave; questa la ricetta che Porsche ha seguito per la nuova 911 GT3 RS, ovvero la versione pi&ugrave; sportiva, corsaiola e senza compromessi della gran turismo di Zuffenhausen. Un modello che costituisce un anello di congiunzione tra la pista e la strada, e che &egrave; a tutti gli effetti una vettura da corsa omologata per la normale circolazione. Senza alcun sistema ibrido a supporto del 6 cilindri boxer, priva dei sedili posteriori e perfino delle maniglie interne. Per regalare ai fortunati possessori di questa racecar da strada sensazioni uniche. Porsche batte Tesla: nuovo record al Nurburgring per la Taycan Turbo S  911 GT3 RS, downforce da record La nuova GT3 RS non &egrave; una semplice rivisitazione della GT3 &ldquo;normale&rdquo;, bens&igrave; un'evoluzione profonda del modello da cui deriva. Basti pensare che, per fare spazio agli elementi aerodinamici attivi nella parte frontale dell'auto, sono stati eliminati i tre radiatori presenti sulle altre versioni, optando per una soluzione con radiatore singolo, preso in prestito dalle 911 RSR e GT3 R da competizione. Uno sforzo progettuale che fa capire quanto la nuova GT3 RS lasci poco spazio a compromessi. L'aerodinamica, del resto, &egrave; la grande protagonista di questa versione: dall'immenso alettone posteriore agli splitter attivi, tutto &egrave; progettato per creare downforce. A 200 km/h, la GT3 RS &egrave; in grado di creare 409 kg di carico aerodinamico; a 285 orari, il carico sale addirittura a 860 kg. Numeri da vettura da corsa, che, come rovescio della medaglia, finiscono per limitare la velocit&agrave; di punta, nonostante un sistema di DRS come quello della Formula 1. La nuova 911 GT3 RS si ferma infatti a &ldquo;soli&rdquo; 296 km/h, contro i 318 della GT3 standard. Numeri frutto di una scelta precisa da parte dei tecnici di Zuffenhausen, che hanno preferito puntare sulla velocit&agrave; in curva piuttosto che in rettilineo. Del resto, anche in accelerazione la RS risulta fulminea: per passare da 0 a 100 all'ora impiega 3,2 secondi, 2 decimi in meno rispetto al modello da cui deriva. Materiali leggeri e pi&ugrave; cavalli, la ricetta della RS Il motore della RS &egrave; un'evoluzione di quello della GT3, con la medesima cilindrata (6 cilindri boxer da 4 litri) ma potenza che sale da 510 a 525 cavalli, con un nuovo profilo degli alberi a camme. La trasmissione, invece, &egrave; affidata unicamente a un cambio PDK a doppia frizione a 7 marce, con rapporti accorciati per favorire l'accelerazione. Grande attenzione &egrave; stata fatta, in fase di sviluppo, anche al contenimento del peso della nuova RS, che ferma la bilancia a 1.450 kg. Si tratta di una massa leggermente superiore a quella della GT3 normale, giustificata per&ograve; dall'adozione delle numerose componenti aggiuntive, quelle aerodinamiche in primis. Sulla GT3 RS, comunque, &egrave; stato eliminato tutto ci&ograve; che non sia strettamente necessario alla performance: non ci sono sedili posteriori (dietro il guidatore &egrave; presente un roll-bar) e le maniglie interne sono state sostituite da un elemento in stoffa. Larghissimo l'uso di materiali leggeri, come fibra di carbonio e cfrp. Scegliendo il pacchetto Weissach si pu&ograve; poi beneficiare dei cerchi forgiati in magnesio, che fanno risparmiare ulteriori 8 kg. Il prezzo di questa auto da corsa omologata per le strade di tutti i giorni? Si parte da 239.435 euro. Una cifra superiore di quasi 60mila euro rispetto alla GT3 standard, ma che offre la possibilit&agrave; di mettersi in garage una vettura in grado di regalare un'autentica esperienza da pilota. Porsche, all&rsquo;asta una 911 ispirata alla Sally Carrera del film Cars       

Si ispira alle 911 da corsa e produce una downforce da record, ma &egrave; omologata per l'uso stradale: ecco la nuova generazione di GT3 RS

Porsche 911 GT3 RS, supersportiva a metà tra la strada e la pista

La Porsche Taycan Turbo S si riprende lo scettro di sportiva elettrica di serie pi&ugrave; veloce in assoluto sul circuito del Nurburgring. Un esemplare della berlina a zero emissioni di Zuffenhausen ha infatti completato gli oltre 20 km dell&#39;Inferno Verde in 7:33.3, abbassando di 2 secondi il record precedente della Tesla Model S Plaid. Il crono &egrave; stato ottenuto dal collaudatore Porsche Lars Kern, con un esemplare della Taycan dotato del pacchetto Performance by Porsche Tequipment in grado di far esprimere alla vettura il massimo del suo potenziale.  Porsche 911 4S, la prova in pista    Porsche Taycan, la nuova regina elettrica del Ring  Che si parli di vetture a benzina oppure elettriche, la lotta per il record sul circuito del Nurburgring &egrave; sempre serratissima. E dopo la Tesla Model S Plaid, regina della pista tedesca dopo aver battuto la Taycan Turbo, ora tocca a un&#39;altra Porsche, la Taycan Turbo S, riprendersi lo scettro del Green Hell. La variante pi&ugrave; potente della sportiva elettrica di Stoccarda ha infatti segnato un nuovo primato che la pone al vertice tra le EV di serie: 7:33.3, vale a dire circa 2 secondi meglio della Tesla, sui 20,8 km della pista pi&ugrave; impegnativa del mondo.  Un record ottenuto grazie all&#39;impegno di Lars Kern, collaudatore della Casa tedesca e gi&agrave; autore del vecchio record. &quot;In passato, solo le supersportive purosangue entravano nello spazio del 7:33 &ndash; ha spiegato Kern dopo aver ottenuto il tempo - Con il nuovo kit performance stato in grado di spingere ancora pi&ugrave; forte e l&#39;auto era ancora pi&ugrave; precisa e agile&rdquo;. La Taycan Turbo S che ha ottenuto il tempo era infatti equipaggiata con il pacchetto Performance kit by Porsche Tequipment, che include, tra le altre dotazioni, cerchi da 21&rdquo;, pneumatici Pirelli P Zero Corsa omologati per la strada e aggiornamento software del Porsche 4D Chassis Control.  Al momento, il kit &egrave; disponibile solo in Germania, ma sar&agrave; disponibile nei prossimi mesi in tutti i mercati. Per ottenere l&#39;omologazione del record al Nurburgring, infatti, &egrave; necessario che la vettura abbia una dotazione disponibile sui modelli regolarmente in vendita, come nel caso del Performance kit della Taycan. Le uniche modifiche che sono state apportate, sotto la supervisione del T&Uuml;V Rheinland, sono l&#39;adozione del roll-bar e dei sedili sportivi, richiesti per ragioni di sicurezza.  La classifica del Nurburgring  Con il suo crono di 7:33, la pi&ugrave; potente tra le Porsche elettriche (761 cv, 1.000 Nm, zerocento in 2&rdquo;8) ha conquistato il primato tra le vetture di serie a zero emissioni al &#39;Ring. Ma come si posiziona questo crono nella classifica assoluta dell&#39;Inferno Verde? Per avere un metro di paragone, la Taycan ha girato in un tempo analogo a quello della Porsche 911 GT3 RS del 2010, pagando poco pi&ugrave; di un secondo dall&#39;Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e lasciandosi alle spalle supersportive tradizionali come Audi R8, Lamborghini Gallardo LP 570-4 e la stessa Porsche Panamera Turbo.  Porsche, all&rsquo;asta una 911 ispirata alla Sally Carrera del film Cars 

La sportiva elettrica della Casa tedesca ha battuto la rivale americana facendo segnare un nuovo crono di 7 minuti e 33 secondi

Porsche batte Tesla: nuovo record al Nurburgring per la Taycan Turbo S

Porsche omaggia Cars, il celebre lungometraggio della Disney-Pixar del 2006 che ha dato origine a una fortunata triologia.  La Casa di Zuffenhausen metter&agrave; all&rsquo;asta il prossimo 20 agosto al alla Monterey Car Week 2022, attraverso la casa RM Sotheby&rsquo;s, un modello one-off speciale di 911 ispirato a Sally Carrera, una delle protagoniste del film amato dai bambini, e non solo, di tutto il mondo.    Una 911 speciale  Il modello &egrave; stato&nbsp; per celebrare i 20 anni: nella trilogia Sally Carrera &egrave; una Porsche 911 Carrera del 2002. In Cars &egrave; la gentile proprietaria del Cozy Cone Motel, nella cittadina di fantasia Radiator Springs. Il modello speciale sar&agrave; protagonista di un&rsquo;asta do beneficenza a favore di Girls Inc., ente che sostiene lo sviluppo di ragazze e giovani donne negli Stati Uniti, e anche all&rsquo;Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.  Il pezzo unico si chiama Porsche 911 Sally Special, progettato da Porsche Exclusive Manufaktur e Style Porsche, con l&rsquo;aiuto di Bob Pauley e Jay Ward, scenografo e direttore creativo della saga.  Non ci sono ancora immagini ufficiali, ma solo bozzetti della Casa. Kjell Gruner, Presidente e CEO di Porsch Cars North America, ha dichiarato: &ldquo;Le mie figlie sono cresciute guardando Sally ed &egrave; meraviglioso poter celebrare un anniversario speciale con qualcosa di significativo che aiuter&agrave; gli altri&rdquo;  Potrebbe interessarti: Porsche 911 GT3 RS, quanta cura nei dettagli&nbsp; 

A favore di Girls Inc., ente che sostiene lo sviluppo di ragazze e giovani donne negli Stati Uniti

Porsche, all&rsquo;asta una 911 ispirata alla Sally Carrera del film Cars

        Rester&agrave; per molti il sogno di una notte di mezz'estate, con un carico di sportivit&agrave; che la posiziona al vertice della gamma 911. Appuntamento al 17 agosto per scoprire la scheda tecnica della nuova Porsche 911 GT3 RS. Avr&agrave; nella specifica Weissach il pacchetto pi&ugrave; avanzato e specializzato per la pista, lei che &egrave; ovviamente velocissima 911 stradale. C'&egrave; pi&ugrave; che la derivazione 911 GT3 a raccontare gli affinamenti rispetto alla passata generazione. La soglia &egrave; talmente elevata che si procede per migliorie progressive. Il motore boxer 4 litri aspirato &egrave; accreditato di circa 500 cavalli, non una grande differenza rispetto ai 520 cavalli della generazione precedente. Soluzioni derivate dalle 911 da corsa Il motore non &egrave; la principale area di intervento dei tecnici Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), perlomeno non nella cavalleria assoluta. &Egrave; stato cos&igrave; anche per 911 GT3, in grado di copiare la potenza della precedente serie ma con un motore in regola con le pi&ugrave; recenti normative. Attinge dall'esperienza della 911 RSR, impiegata nel mondiale Endurance, come della 911 GT3 R GT, gemelle da corsa, la nuova GT3 RS. I dettagli delle novit&agrave; legate all'assetto, i contenuti pi&ugrave; raffinati, verranno svelati a met&agrave; agosto. Dalle prime immagini dei muletti di sviluppo, pressoch&eacute; rivelati in tutte le soluzioni del pacchetto Weissach, si scoprono svariate chicche.  Quanta cura dedicata all'aerodinamica&nbsp; La pi&ugrave; eclatante &egrave; nelle aperture di sfogo dell'aria calda sul cofano anteriore. Cura l'estrazione del calore dalle masse radianti anteriori, con un dettaglio nella gestione dei flussi che &egrave; nei profili in CFRP, per guidare l'aria calda estratta a bassa energia dalle aperture e i flussi veloci che investono il frontale. La fascia paraurti &egrave; uguale alla 911 GT3, eccezion fatta per le aperture davanti alle ruote anteriori, ancora nascoste sui muletti ma a indicare un affinamento aerodinamico per soffiare l'aria all'esterno delle ruote. Anche i passaruota sono maggiorati, presentano aperture nella parte superiore e dietro le ruote anteriori. Al posteriore risultano ancora coperte le prese dinamiche sui passaruota. Altre novit&agrave; descritte dal muletto sono nella configurazione dell'ala posteriore, con doppio supporto a collo di cigno e in posizione accentrata rispetto alla precedente generazione. Che Porsche in questa fase mantenga ancora il riserbo sulle soluzioni del retrotreno prefigura ulteriori novit&agrave; nel confronto con la GT3.       

Profonda evoluzione aerodinamica e non solo, ispirata dalle 911 da corsa, per la GT3 RS 2023. Il motore 4 litri sviluppa 500 cavalli, ecco quando debutta

Nuova Porsche 911 GT3 RS, quanta cura nei dettagli

La sigla GTS nelle Porsche indica un modello a met&agrave; strada nella gamma tra la base e la pi&ugrave; estrema. La nuova 911 GTS &egrave; la sintesi perfetta fra eleganza e comfort di una normale 911 e la performance della GT3. Ha 480 CV e nella nostra prova ha eguagliato nello scatto la RS, mentre in ripresa stava alla pari con la turbo.    Tecnicamente parlando, la nostra GTS non ha il motore 4 litri aspirato a carter secco della GT3 n&eacute; il grosso boxer 3.8 litri delle Turbo. Adotta invece il classico sei cilindri 3 litri delle altre 911 Carrera. Per&ograve; la potenza &egrave; stata maggiorata fino a 480 cavalli: 30 cv pi&ugrave; della Carrera S e quasi cento pi&ugrave; della versione base. Cavalli ottenuti portando la pressione di sovralimentazione dei due turbo a 1,3 bar, utilizzando una valvola wastegate a controllo elettrico e poi con un&rsquo;impianto di iniezione ad elevata pressione (200 bar). Una volta su strada, schiacciando il gas, si scopre subito l&rsquo;anima sportiva nascosta dietro la sigla GTS. Il motore accelera con violenza, ma soprattutto &egrave; il valore di coppia motrice erogata (570 Nm) ad appena 2300 giri che stupisce. &Egrave; lo stesso regime della 911 Turbo che per&ograve; ha una cilindrata ben superiore.    Leggi la prova completa sul nuovo numero di Auto in edicola dal 6 agosto, oppure clicca qui per accedere alla versione digitale 

Sul nuovo numero di Auto, in edicola dal 6 agosto, c&#39;&egrave; la prova della Porsche Carrera 911 4 GTS

Porsche 911 4S, la prova in pista

        Quanto cambia un'auto nell'arco di tre anni, di tre model year? Molto se il progetto &egrave; realizzato intorno a moduli aggiornabili e se la materia del contendere &egrave; il sistema elettrico. Porsche Taycan &egrave; stata lanciata nel 2019 quale model year 2020, oggi sulla scena ha portato, a suon di miglioramenti, un MY2023 al quale si potranno aggiornare gli esemplari gi&agrave; su strada.  Aggiornamento software, le novit&agrave; Un processo di sviluppo operato dai service Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), mediante l'installazione dell'ultima release software. L'impatto sar&agrave; differente, che si tratti della primissima produzione di Taycan o dei model year 2021 e 2022. Differente sar&agrave; anche il tempo richiesto per l'aggiornamento, in funzione dei pacchetti gi&agrave; installati. Su cosa interviene la specifica con i contenuti del MY2023? Anzitutto sulla gestione termica della batteria e sulle strategie di controllo del coasting e delle perdite di efficienza dai motori elettrici. L'intervento relativo alla gestione termica porter&agrave; sulle model year 2020 e 2021 un miglior controllo del riscaldamento della batteria con temperature ambientali basse. &Egrave; un'ottimizzazione per garantire prestazioni migliori in fase di ricarica e prevede un maggior impiego del calore prodotto dai componenti elettrici da destinare al controllo della temperatura della batteria. Motori, in coasting perdite azzerate Quanto alla riduzione degli attriti, le Taycan 2020 e 2021, quattro ruote motrici, avranno in modalit&agrave; Normal e in quella Range la disconnessione quasi totale del motore elettrico anteriore. Questo vuol dire ridurre al minimo gli attriti dall'innesto del rotore sulla linea di trazione. In un senso simile verr&agrave; migliorato il coasting, la strategia di recupero dell'energia sar&agrave; ottimizzata e i motori elettrici avranno un minimo impatto nelle fasi di coasting. Vuol dire estendere il veleggiamento, sfruttare l'abbrivio senza che le marginali coppie residue dei motori possano rallentare l'auto. Il caricatore da 22 kW &egrave; un intervento retrofit A due dei principali ambiti degli aggiornamenti si somma una possibilit&agrave; ulteriore, a pagamento e a carico dei proprietari di Porsche Taycan. Riguarda il caricatore di bordo, la possibilit&agrave; di installare in retrofit la specifica da 22 kW in corrente alternata, per operazioni di ricarica pi&ugrave; veloci. In aggiunta, con il caricatore AC 22 kW arriva il Plug&amp;Charge: non servono app n&eacute; tessere per ricaricare sulla rete di ricarica compatibile con lo standard. Ancora, le novit&agrave; introdotte dal software del MY2023 porter&agrave; sulle Taycan prodotte tra 2019 e 2021 un Park Assist potenziato - calcola meglio gli ingombri, chiede meno spazio utile per le manovre - e tra le Funzioni on Demand l'acquisto dell'apertura senza chiave. Sfumature interessano la parte infotainment, con Android Auto wireless, un HUD pi&ugrave; chiaro nelle indicazioni del navigatore. Quest'ultimo proporr&agrave; un filtro delle stazioni di ricarica in base alla potenza disponibile.       

Chi ha acquistato una Taycan - berlina, Cross Turismo o Sport Turismo - beneficer&agrave; di un aggiornamento software con un impatto diretto sull'efficienza e le operazioni di ricarica

Porsche Taycan, un aggiornamento software per le funzioni MY2023

        Taycan &egrave; una realt&agrave; che, per volumi di vendita, nella prima met&agrave; del 2022 non &egrave; cos&igrave; distante dai numeri della gamma 911, poche migliaia di unit&agrave; di differenza. Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;amplier&agrave; l'offerta elettrica lanciando nel 2023 il Macan a zero emissioni, poi sar&agrave; la volta della trasformazione della famiglia 718 Cayman in coup&eacute; elettrica. Suv, di lusso ed elettrico l'identikit&nbsp; Un tassello ulteriore &egrave; stato confermato dall'a.d. della casa di Stoccarda, nel corso del Capital Markets Day con il quale Porsche ha presentato i risultati del primo semestre 2022. Si far&agrave; un suv di lusso, elettrico, presso l'impianto di Lipsia. Sar&agrave; qualcosa di diverso dal Macan, punter&agrave; al segmento di mercato superiore, dove i margini operativi dei costruttori sono molto elevati. Non ha diffuso ulteriori informazioni, Oliver Blume.&nbsp; Mettendo ordine tra le notizie circolate da inizio anno, per&ograve;, si pu&ograve; orientare un po' il percorso che porter&agrave; al suv. Anzitutto, sar&agrave; un progetto su architettura modulare PPE - Premium Platform Electric. Porsche si &egrave; chiamata fuori dal progetto Artemis, lasciando ad Audi la futura nuova piattaforma - hardware e software soprattutto -. Design da sport utility "puro" o variazioni sul tema? Cos&igrave;, la base tecnica che dar&agrave; vita al Macan elettrico sar&agrave; anche del suv di segmento superiore. Ancora a ripescare tra i rumours, potrebbe trattarsi di un progetto non esattamente sovrapponibile a uno sport utility convenzionale. Vero &egrave; che Mercedes ha una presenza nel mondo dei maxi suv di lusso con il progetto EQS Suv e Maybach-EQS, tuttavia, non &egrave; da escludere l'opzione di una sorta di fastback rialzata da terra per Porsche. Il bilancio dei volumi di vendita, in un semestre 2022 che ha segnato -5% su base annua, vede 145.860 Porsche consegnate, delle quali 41.947 sono Cayenne e 38.039 Macan, poi 911 e Taycan. In questo scenario e con l'orizzonte sempre pi&ugrave; delineato dalla produzione di auto "ad alto valore" piuttosto che grandi volumi, Porsche tratteggia un'offerta elettrica chiamata a realizzare, nel 2030, l'80% dei volumi di vendita.       

L'ampliamento dell'offerta Porsche &egrave; confermato dall'a.d. Oliver Blume, il Suv andr&agrave; a operare nel segmento luxury e ad alto valore per il marchio

Porsche elettriche, dopo Macan un grande suv di lusso

        Porsche tiene aperte due porte per il futuro dei suoi motori. Fedele ai programmi degli ultimi anni, la Casa di Zuffenhausen, tramite il suo Ceo, Oliver Blume, ha ribadito la sua volont&agrave; di proseguire su un progetto di neutralit&agrave; tecnologica. Doppia opzione, due piedi in una staffa? Blume &egrave; stato chiaro sul sito del Marchio. &ldquo;L&rsquo;elettrico per Porsche &egrave; la massima priorit&agrave;, ma continueremo a fabbricare motori a combustione&rdquo;. Un pensiero in linea con le ultime dichiarazioni del governo tedesco, anch&rsquo;esso favorevole a una visione meno restrittiva. Doppio binario, secondo logica, per cercare la migliore soluzione. &ldquo;Porsche - ha deo Blume - punta sulla mobilit&agrave; elettrica e sui carburanti sintetici, gli e-fuel. Il piano per il 2030 &egrave; dei avere un 80% delle auto prodotte a batteria. Ma occorre tenere gli occhi aperto sulle alternative tecnologiche. Circola oltre un miliardo di veicoli nel mondo: continuer&agrave; a farlo per decenni. Gli e-fuel sono una soluzione efficace e complementare per ridurre le emissioni. Bisogna offrire una alternativa ai loro proprietari&rdquo;. Parole dettate dal pragmatismo. &ldquo;I carburanti sintetici - ha proseguito Blume - dovranno essere creati in modo sostenibile. Se la produzione sar&agrave; alta, su una scala industriale di importante, potrebbero avere un prezzo inferiore ai 2 euro al litro&rdquo;. Porsche ha uno storico importante di investimenti negli e-fuel. Potrebbe interessarti: le 10 Porsche usate da non lasciarsi scappare&nbsp;       

L&rsquo;elettrico per Porsche &egrave; la massima priorit&agrave;, ma la Casa continuer&agrave; a fabbricare motori a combustione

Porsche tiene aperte due porte: elettrico e carburanti sintetici

Non &egrave; un panzer, ma un fuoristrada militare, caso assai raro per una Porsche.  Tra il tra il 18 e il 20 agosto, presso il Monterey Conference Center, in occasione della omonima in occasione della Monterey Car Weeek, si terr&agrave; l&rsquo;asta per un esemplare, molto raro, di Porsche 597 Jagdwagen datata 1955.  Pezzo raro  Si tratta del quinto di 22 prototipi prodotti tra il 1954 e il 1955. L&rsquo;assemblaggio totale fu di 71 esemplari di Type 597: si stima che in stato accettabile ce ne siano cinquanta.  Il modello in questione &egrave; stato accuratamente restaurato. Si tratta di una vettura che era in gara con la Auto Union DKW Munga per una commessa per l&rsquo;esercito tedesco, la Bundeswehr.  Ma vinse la Auto Union, limitando cos&igrave; la produzione della 597 Jagdwagen. Che resta un pezzo molto interessante.  Potrebbe interessarti: Porsche 550 Spyder del 1956: il ritrovamento in un fienile in Svizzera&nbsp;   

All&#39;asta per Monterey Car Weeek 2022 per RM Sotheby&rsquo;s: solo 71 esemplari realizzati

Asta per una Porsche militare, la 597 Jagdwagen del 1955

        Nerissima, tanto da non riflettere per niente, o quasi, la luce. &Egrave; una Porsche 911 Turbo davvero particolare quella realizzata da un preparatore giapponese, con una livrea interamente in Musou Black. Una tinta speciale che, a differenza delle normali vernici nere, assorbe la quasi totalit&agrave; della luce con cui viene irradiata, senza produrre praticamente nessun riflesso. Il risultato &egrave; una carrozzeria che appare bidimensionale, con i dettagli della vettura che restano invisibili agli occhi di chi la osserva. Le 10 Porsche usate da non lasciarsi scappare  Porsche, cos&igrave; in Giappone diventa "invisibile" A realizzare questo esemplare unico della Porsche 911 Turbo &egrave; stata l'officina Pit One di Gifu City, nella prefettura di Gifu, non lontano da Nagoya, in collaborazione con Koyo Orient Japan. La sportiva di Stoccarda &egrave; stata verniciata con una tinta denominata Musou Black, che &egrave; in grado di assorbire il 99,4% della luce, diventando di fatto quasi una sagoma nera a due dimensioni. Una livrea spettacolare ma molto delicata: non &egrave; infatti possibile applicare su questa vernice n&eacute; pellicole protettivi n&eacute; cere, e anche sporco e forti possono danneggiarla. La Musou Black, per&ograve;, &egrave; quasi inodore ed estremamente ecologica. Qualche anno fa, era stata la BMW a realizzare una livrea simile. In quel caso una X6 venne verniciata con la tinta Vantablack, sviluppata dalla Surrey Nano Systems, che era in grado di assorbire addirittura il 99,96% della luce. Ma a cosa servono vernici simili? Gli utilizzi possibili sono molti, in particolare nel settore aerospaziale, ma anche nell'ottica, senza dimenticare l'ambito artistico.        

Un'officina giapponese ha verniciato un esemplare della sportiva di Stoccarda con una speciale vernice in grado di assorbire il 99,4% della luce

Porsche 911, in Giappone diventa nerissima con la vernice Musou

        Le chicche di Zuffenhausen. Una Porsche usata &egrave; sempre un investimento: questa &egrave; la regola secondo molti. Dopo Alfa Romeo e Lancia, tocca al Marchio tedesco per eccellenza di auto sportive. Ecco i modelli, dalla mitica 911 alla Taycan che introduce all&rsquo;era elettrica, con supporto dei dati e dell&rsquo;andamento dei prezzi su Autoscout24, sui quali puntare. &nbsp; Macan  Il secondo ariete a ruote alte del Marchio sul mercato. Son passati nove anni dall'esordio, ma il successo non cala. Apprezzata per la compattezza e le numerose motorizzazioni. Anche qui l'offerta &egrave; enorme: prezzo medio da 62.000 euro. &nbsp; Boxster  Sul mercato dal 1996, piccola scoperta a motore centrale. Quattro generazioni di... piacere di guida, con qualit&agrave; e potenza crescenti nelle quattro generazioni. Per tutti i gusti: prezzo medio 44.000 euro, ma data l'offerta, si va molto sotto e molto sopra. &nbsp; 924  E' quella pi&ugrave; a buon mercato. A 18.000 euro di prezzo medio, ammesso che la si possa trovare vicino a casa. Prodotta dal 1979 al 1985. Prima auto prodotte del Marchio col motore anteriore raffreddato a liquido e con lo schema transaxle. &nbsp; Taycan  La nuova frontiera? E' arrivata al 20% del totale sul nuovo, un successo in meno di tre anni dall'arrivo sul mercato. La prima elettrica del Marchio resta potentissima ed esclusiva, con prezzi medi superiori ai 130.000 euro. &nbsp; Cayman  La piccola coup&eacute;, forse al momento quella fatta su misura per chi cerca il massimo piacere di guida. Motore centrale, quattro serie sul mercato, sempre in progressione: &egrave; una alternativa alla 911. Prezzo medio 60.000 euro. &nbsp; Cayenne  Venti anni di successo crescente. Il grande Suv sportivo per eccellenza. Piaccia o meno &egrave; l'auto che ha fatto saltare il Marchio, con contenuti che non aveva nessuno. Possibilit&agrave; di scelta molto ampia, anche elettrificata: prezzo medio di 62.000 euro. &nbsp; 911 serie 993  Lo spartiacque, l'ultima Porsche con il raffreddamento ad aria abbinato al boxer. Una perla per i puristi, prodotto dal 1994 al 1998 quindi gi&agrave; storica (20 anni). Iconica e con prezzi molto variabili: la media &egrave; 93.000 euro e sarebbe in affare se ben conservata. &nbsp; Panamera  Coup&eacute; a 4 porte di lusso, di fatto ammiraglia, dal 2009 &egrave; prodotta in due generazioni, poi con la variante di carrozzeria shooting brake sulla Sport Turismo. Parecchia evoluzione nel corso degli anni, anche elettrificata. Prezzo medio 80.000 euro, ma si pu&ograve; salire e scendere di molto. &nbsp; 928  Doveva sostituire la 911, ma non sopravvisse al mito, pur rimanendo in produzione per 18 anni (1977-1995) e vincendo anche il Car of the Year nel 1978, unica Porsche nella storia. Anche lei col motore posteriore a sbalzo. Prezzo medio 40.000 euro, potrebbe essere un affare. &nbsp; 911 serie 992  Cercate il massimo del Marchio? Ecco la pi&ugrave; nuova delle noveundici, in produzione dal 2019. Essenza del modello in chiave moderna, pi&ugrave; larga delle 991 e con carrozzeria in alluminio. Dalla Carrera alla Turbo S, passando per la GT3 non si sbaglia, ma bisogna trovare e avere le possibilit&agrave;: il prezzo medio &egrave; 172.000 euro. Potrebbe interessarti: Porsche, all'asta la Carrera GT comprata (di nascosto) da Schumacher&nbsp;       

Sportive e Suv, dalla 911 alla Taycan, modelli che hanno fatto la storia e non e qualche occasione

Le 10 Porsche usate da non lasciarsi scappare

        La Carrera GT rappresenta, ad oggi, uno dei modelli pi&ugrave; veloci, costosi e ricercati mai realizzati da Porsche. Prodotta nei primi anni 2000 in appena 1.270 esemplari, la supersportiva di Zuffenhausen vanta, tra i suoi estimatori, anche un nome inaspettato: Michael Schumacher. Il pilota tedesco avrebbe acquistato una Carrera GT nel 2004, quando era pilota della Scuderia Ferrari e dominava in lungo e in largo sui circuiti di tutto il mondo al volante della Rossa. Operazione eseguita in totale segretezza, per evitare di far sapere che il 7 volte iridato tedesco aveva comprato una supercar che non fosse tra quelle realizzate a Maranello. A svelare questo retroscena la casa d'aste Elferspot, che ha messo in vendita la vettura in questione. Porsche a caccia di record alla Pikes Peak con la 911 Turbo S  Schumacher e Carrera GT, storia svelata Dal Cavallino Rampante della Ferrari alla Cavallina di Stoccarda simbolo di Porsche. La passione per le auto a elevatissime prestazioni spesso brucia in maniera incontrollabile, al punto di far dimenticare obblighi contrattuali e questioni d'immagine. Siamo nel 2004, nell'epoca di massimo splendore dell'accoppiata Ferrari-Schumacher: al volante della monoposto di quell'anno, la F2004 condivisa con Rubens Barrichello, il pilota tedesco avrebbe vinto 13 gran premi, lasciando agli avversari solo le briciole e laureandosi Campione del Mondo per la 7&deg; volta con mesi di anticipo. Era l'epoca in cui Schumacher significava Ferrari, e viceversa. Tuttavia, anche nei rapporti pi&ugrave; solidi pu&ograve; capitare di restare incantati da qualcosa di esterno. Che, nel caso del tedesco, fu la Porsche Carrera GT. Stando a quanto riportato dalla casa d'aste Elferspot, il Kaiser avrebbe deciso di comprare un esemplare della supercar di Zuffenhausen, ma senza poterlo fare direttamente, in quanto il legame con Ferrari gli consentiva di guidare solo sportive del Cavallino Rampante. Cos&igrave;, Schumacher avrebbe chiesto aiuto al suo storico manager, Willi Weber, che avrebbe concluso l'acquisto al posto suo. Da allora, Michael sarebbe stato attentissimo a non farsi mai vedere in giro sulla Carrera GT (rimasta nelle sue mani fino al 2008), tanto che questa vicenda era rimasta ignota fino a oggi. L'opinione di Guido Meda: Io e la mia Porsche Carrera ci ameremo ancora All'asta la Porsche del Kaiser Elferspot, che ha messo in vendita la vettura, assicura di essere in grado di dimostrare che la vettura sia effettivamente appartenuta al 7 volte iridato, e che tutti i documenti sono a disposizione dei clienti interessati. La Carrera GT ex Schumacher &egrave; un esemplare di colore nero, con cerchi anch'essi neri e dettagli rossi. Gli interni sono invece neri con inserti grigi, con porzioni di fibra di carbonio a vista. Sul cruscotto, cos&igrave; come pure sulla parte posteriore della vettura, &egrave; presente il logo &ldquo;MS&rdquo; utilizzato da Schumacher nel corso della sua carriera. Attualmente, l'auto ha percorso poco pi&ugrave; di 14mila km. Dotata di un motore V10 da 5,7 litri montato in posizione centrale, la Carrera GT erogava 612 cavalli di potenza massima e 590 Nm di coppia. Da 0 a 100 km/h accelerava in 3,9 secondi, ed era in grado di raggiungere i 330 all'ora. La casa d'aste Elferspot non ha reso noto il prezzo di partenza richiesto per la Porsche di Michael Schumacher, ma esemplari in condizioni pari al nuovo hanno superato, negli ultimi anni, quotazioni superiori ai 2 milioni di euro. Cifre probabilmente alla portata anche di questo esemplare, vista la fama del suo ex proprietario. Porsche, scopri i modelli sul mercato dell'usato       

L'auto sarebbe stata acquistata dal 7 volte Campione del Mondo nel 2004 mentre era pilota della Ferrari