Che forme ha una Porsche 911 del 1992 da oltre mezzo milione di euro? Ha le forme del progetto Theon GBR002, ovvero, la seconda realizzazione dello specialista inglese in restomod dopo la GBR001.  Il progetto di partenza resta la 964 raffreddata ad aria, da &quot;consegnare&quot; a Theon per riprenderla 18 mesi dopo. Un lasso di tempo necessario a migliorarla in ogni singolo dettaglio, conservandone l&#39;essenza 911 del tempo.    Il prezzo dell&#39;unicit&agrave; a conti fatti...&nbsp;  Il solo restomod ha un prezzo che parte da 438 mila euro, ai quali sommare le tasse locali, la spedizione dell&#39;auto e il veicolo stesso da sottoporre a restauro e modifica. Si fa presto a fare i conti e sforare di gran lunga il tetto dei 500 mila euro.  In cambio si ha l&#39;unicit&agrave; tipica dei restomod intorno a una Porsche 911. Il motore boxer 6 cilindri &egrave; un 4 litri aspirato e raffreddato ad aria, in grado di sviluppare 411 cavalli a 7.200 giri/min: note suonate dallo scarico Zircotec con rivestimento ceramico. L&#39;elaborazione &egrave; profonda, interessa l&#39;iniezione, il polmone d&#39;aspirazione (rifinito in tinta canna di fucile), il corpo farfallato con condotti singoli per ciascun cilindro.  Peso piuma con la carrozzeria in carbonio  Per bilanciare al meglio le masse, Theon modifica l&#39;installazione del compressore dell&#39;aria condizionata e della pompa del servosterzo, collocati all&#39;avantreno. La GBR002 pesa ben 200 kg meno del progetto originale, merito della carrozzeria in fibra di carbonio, che fissa il riferimento a 1.169 kg in ordine di marcia.  Si fa presto a capire il potenziale dinamico della Theon 911 964, visto il valore di 2,84 kg/cv. Un controllo della dinamica che ha nell&#39;assetto con ammortizzatori adattivi Tractive, regolabili su 5 step, nonch&eacute; nel differenziale a Wavetrac Torsen due elementi fondamentali.  Il cambio &egrave; uno Hewland sei marce manuale, mentre i cerchi sono in stile Fuchs e da 18 pollici.  Stile sobrio, i materiali contano tanto  Non solo rinnovamento tecnico ma anche un nuovo look per la GBR002, commissionata dal cliente in tinta Oak Green Metallic, grafiche Porsche dorate e la lavorazione degli specchietti in alluminio. Un particolare che si ritrova a bordo, dove Theon ha realizzato i punti di contatto uomo-macchina in alluminio lavorato dal pieno.  Cos&igrave;, dalla leva del cambio al selettore in plancia, proseguendo con la placchetta dei comandi secondari, le rotelle zigrinate e i comandi di regolazione degli specchietti, tutto ci&ograve; su cui &quot;mette le mani&quot; il guidatore - volante a parte - d&agrave; il feeling materico tipico dell&#39;alluminio.  I rivestimenti abbinano la pelle bianca a parti in pelle nera e cuciture a contrasto. Sui sedili, il motivo intrecciato &egrave; in pelle di diverse tonalit&agrave;, con inserti verdi ripresi sui pannelli porta e in plancia. Tra i pochi tocchi di tecnologia estranea alla dinamica, sono presenti il caricatore wireless per smartphone e una radio con bluetooth. 

Dal motore boxer alla carrozzeria in carbonio, passando per l&#39;assetto adattivo, Theon realizza una trasformazione di gran gusto e altissime prestazioni

Theon GBR002, &egrave; una super 911 da mezzo milione di euro con il restomod

Come nasce una Sonderwunsch? &Egrave; una Porsche commissionata agli specialisti Porsche Exclusive Manufaktur perch&eacute; venga realizzata su misura. Pu&ograve; anche essere, per&ograve;, una trasformazione e modifica di un modello gi&agrave; in possesso, al quale si vuole regalare una personalizzazione profonda.&nbsp;  Al Salone di Shanghai, Porsche Panamera 2024 ha rivelato un restyling di grandissimo impatto per le novit&agrave; tecniche, tecnologiche, stilistiche apportate alla terza generazione. &Egrave; stata anche l&#39;occasione per rivelare la Porsche Panamera Turbo Sonderwunsch, basata sulla tecnica dell&#39;ibrida plug-in Turbo E-Hybrid: V8 da 680 cavalli e 91 km di autonomia in elettrico.    Tinta carrozzeria con particelle d&#39;oro  Appositamente &quot;incompleta&quot;, gli specialisti Porsche Exclusive Manufaktur hanno svelato la Panamera Sonderwunsch con un&#39;inedita colorazione su misura: Leblon Violet Metallic. Una sfumatura di viola e punte color castano che realizza una transizione al nero nella porzione del terzo inferiore dell&#39;auto. Lo strato di trasparente ha veri frammenti vaporizzati di oro, evidenti sulla carrozzeria e in grado di riflettere una lucentezza unica.  Non mancano le sottolineature in colore Avium Metallic, tinta applicata sui cerchi in lega monodado da 21&quot; e al pinstriping che corre su tutto il perimetro dell&#39;auto, a separare la transizione dal Leblon Violet Metallica verso il nero.  Pinstriping con scritta Sonderwunsch in bella mostra in corrispondenza del supporto degli specchietti retrovisori. Ancora in colorazione Avium Metallic &egrave; realizzata la cornice delle vetrature laterali, mentre i terminali di scarico sono in colorazione Bronzite.  Il programma Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato) Sonderwunsch si ricollega alle personalizzazioni su misura degli anni 70 ed &egrave; un&#39;offerta molto pi&ugrave; ampia e &quot;libera&quot; rispetto alle possibilit&agrave; di intervento offerte da Porsche Manufaktur. La scelta dei colori, dei materiali, la consulenza offerta al cliente, insieme allo studio e realizzazione delle modifiche richieste, fanno parte di una cura individuale e su misura.&nbsp; 

Il livello di personalizzazione offerto dal programma Sonderwunsch si inserisce tra le opzioni di Porsche Manufaktur. Colori, materiali, design, &egrave; possibile intervenire anche dopo l&#39;acquisto

Porsche Panamera Turbo Sonderwunsch: letteralmente su misura

Non sempre cambiare significa stravolgere. Proprio come nel caso di Porsche Panamera che, pur guadagnandosi l&#39;appellativo di terza generazione, evolve e migliore l&#39;attuale. La piattaforma MLB Evo &egrave; nuovamente protagonista e il passaggio al nuovo modello non ha prodotto una modifica delle dimensioni rilevante. La vettura ha una lunghezza di 5.052 mm (la Executive a passo lungo arriva 5.202 mm), &egrave; larga 1.937 mm e alta 1.423 mm (Executive 1.428 mm). L&#39;attuale &egrave; lunga 5.049 mm e la Executive odierna arriva a 5.199.    Panamera, sempre pi&ugrave; 911 (992)  Il taglio della linea, complice forse qualche millimetro in pi&ugrave; in lunghezza, la rende ancora pi&ugrave; snella e coup&eacute;, sempre pi&ugrave; allineata all&#39;attuale Porsche 911. Cambiano gruppi ottici anteriori e posteriori, non solo nello stile, ma anche nelle specifiche tecniche. Il fascio luminoso con tecnologia Matrix HD ad alta risoluzione ha una portata di 600 metri.  A bordo invece, al di l&agrave; delle novit&agrave; destinate ai modelli Turbo, come il colore grigio Turbonite del logo Porsche, mantiene la conformazione (in parte) della generazione attuale. L&#39;elemento pi&ugrave; eclatante &egrave; la leva del cambio direttamente a destra del volante. Per&ograve; l&#39;infotaiment annovera CarPlay, con cui comandare pure la vettura (via Siri) e Android Auto.  Aggiornamenti a tutto tondo per la berlina Porsche  A fare da apripista su Porsche Panamera &egrave; il consueto 2,9 V6 doppiamente sovralimentato, disponibile sia con trasmissione a due ruote motrici che a quattro. Coadiuvato dal cambio PDK a 8 rapporti vanta 353 cavalli (+23 rispetto alla generazione uscente) e 500 Nm di coppia (+50). Se volete qualcosa di pi&ugrave; e al tempo stesso alimentare la vostra quota di sostenibilit&agrave;, c&#39;&egrave; la Turbo E-Hybrid. La formazione messa in campo prevede il consueto V8 ingegnerizzato per essere pi&ugrave; efficiente che in passato. Al suo fianco, inserito all&#39;interno del cambio PDK a 8 rapporti, il nuovo motore elettrico da 190 cavalli di potenza. In passato l&#39;alloggiamento era esterno al cambio. In questo modo si &egrave; risparmiato peso e il circuito di olio che lubrifica il PDK raffredda pure l&#39;unit&agrave; elettrica. Le due unit&agrave; erogano una potenza complessiva di 500 kW (680 cv) e una coppia di 930 Nm.  L&#39;accumulatore agli ioni di litio si &egrave; fatto ancora pi&ugrave; grande, raggiungendo quota 25,9 kWh. Che sulla carta sono circa 90 km di autonomia in elettrico. Il carica batteria in corrente alternata assorbe sino a 11 kW di potenza. La Panamera Turbo E-Hybrid scatta da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e registra una velocit&agrave; massima di 315 km/h, la &ldquo;4&rdquo; impiega 4,8 secondi e spunta 270 km/h, e la Panamera a due ruote motrici si &ldquo;limita&rdquo; ad uno zero cento di 5,2 secondi per 272 km/h di velocit&agrave; massima. Mancano i pezzi Al di l&agrave; degli efficientamenti che hanno riguardato motore e cambio e del progresso in termini di autonomia elettrica della plug-in, la nuova Porsche Panamera &egrave; sulle dinamiche dell&#39;assetto che gioca la carta vincente. Almeno da un punto di vista meramente tecnologico. Non che la concorrenza non sia altrettanto sul pezzo quando si tratta di comparto sospensioni, ma l&#39;ammiraglia di Zuffenhausen prova a contrastare le leggi della fisica. Di base, e questo vale pure per la V6, Porsche Panamera &egrave; provvista di sospensioni pneumatiche a doppia camera e doppia valvola associate al sistema PASM, il cervellone elettronico che regola gli ammortizzatori. Quanto basta per garantire comfort e sportivit&agrave; in unico pacchetto.  Ma sulla plug-in hybrid sar&agrave; possibile optare per il sistema Porsche Active Ride. Disponibile solo su questa versione perch&eacute; necessit&agrave; dell&#39;architettura elettrica della vettura. Anche in questo caso ci sono molle pneumatiche, ma ad una sola camera, e sono state eliminate le barre antirollio. I nuovi ammortizzatori attivi, sempre a doppia valvola, sono connessi ad una pompa idraulica (una per ammortizzatore) azionata elettricamente. Che modifica il flusso all&#39;interno dell&#39;ammortizzatore che, unitamente alla molla pneumatica, pu&ograve; compensare le forze di accelerazione che &ldquo;fendono&rdquo; la vettura. In parole povere rollio e beccheggio vengono elisi completamente.    Porsche Active Ride, funziona davvero  Premesso che abbiamo guidato dei muletti, vetture camuffate non ancora definitive, e premesso che il breve percorso di prova non si &egrave; distinto certo per medie elevate e numero di curve, ma possiamo in qualche modo certificare che il Porsche Active Ride funzioni davvero. E questa percezione di &ldquo;piatto&rdquo; assoluto, che non sembrerebbe essere fastidiosa per chi siede al volante, si percepisce nettamente quando si tratta di beccheggio. Tra accelerazione e frenata &egrave; quest&#39;ultima che lascia quasi senza parole, perch&eacute; anche frenando con una certa forza, il muso non tende in alcun modo ad affondare.  Meno percettibile, ma forse perch&eacute; le velocit&agrave; erano troppo basse e il percorso di prova non adatto a questo tipo di valutazione, l&#39;assenza di rollio. Se a questo aggiunte il fatto che le auto in prova fossero pure equipaggiate di asse posteriore sterzante, allora &egrave; evidente che il potenziale di questa maxi Porsche &egrave; davvero notevole. In attesa di metterla nuovamente alla prova, concludiamo con il listino di nuova Panamera: in arrivo a marzo, la V6 a due ruote motrici parte da 112.182 euro, la 4 da 116.431 euro e la Panamera Turbo E-Hybrid da 198.632 euro.  Porsche rinnova il sito di Zuffenhausen, 718 elettrica accanto alle boxer 

La terza generazione di Porsche Panamera non si stravolge ma evolve, portando con s&eacute; un potente ibrido e un raffinato sistema di sospensioni

Porsche Panamera, la berlina-coup&eacute; evolve e diventa sempre pi&ugrave; 911

        Al giorno d'oggi &egrave; sempre pi&ugrave; frequente imbattersi in notizie nelle quali viene rivelato un grosso ritrovamento d'auto, che siano esse da collezione oppure no. Spesso sono ritrovate in alcuni enormi capannoni semi-nascosti, e la maggior parte delle volte sono vetture che non hanno mai assaporato l'asfalto. Pu&ograve; capitare anche di scovarne una singola, ma una cosa &egrave; certa: non sono mai in ottime condizioni. Il tempo passa inesorabile pure per loro, e se nessuno se ne prende cura, la conseguenza &egrave; di avere qualcosa di esteticamente inguardabile. Come questa Porsche 944, anch'essa abbandonata - per ben 15 anni - scoperta in un campo dai ragazzi di WD Detailing che hanno deciso di raccontare l'esperienza con un video.  Il lavoro di pulizia Intanto si pu&ograve; dire che l'abbiano salvata, considerato che inizialmente il gioiellino di Casa Porsche era solo da rottamare. Sarebbe stato un peccato per la bellezza dell'auto, e cos&igrave; la squadra ha deciso di rimboccarsi le mani e provare a darle nuova linfa. Non senza poche difficolt&agrave;, specie nell'estrazione dal campo &ndash; ben tre ore, avendo le ruote bloccate - ma &egrave; una sfida che hanno accettato volentieri e, alla fine, vinto. Giunta nell'officina, il lavoro duro &egrave; continuato: la prima mossa era infatti togliere tutto lo sporco sulla carrozzeria, il quale era talmente tanto fitto da essere diventato quasi la sua seconda pelle. Se ne era accumulato cos&igrave; tanto da coprire persino le ruote, oltre che la sua livrea champagne, riaffiorata in tutta la sua lucentezza dopo essersi affidati all'idropulitrice.&nbsp;Anche gli interni erano in pessime condizioni: muffa e detriti avevano mangiato sedili e moquette. Per pulire, i ragazzi di WD Detailing hanno dapprima usato l'aria compressa e poi l'aspirapolvere. La moquette, invece, &egrave; stata tolta e lavata. Per quanto riguarda il suo motore, apprendiamo che il team ha intenzione di rimuoverlo affinch&eacute; possa essere sfruttato per qualcos'altro, quindi non sappiamo quale sar&agrave;, effettivamente, la fine di questa Porsche 944. Il garage segreto di Nissan Skyline che non si pu&ograve; toccare per 25 anni       

L'auto &egrave; stata scoperta in un campo dal team di WD Detailing, il quale ha impiegato ben tre ore solo per estrarla dal posto in cui si trovava

Sporca, rovinata e abbandonata: questa Porsche 944 rivive dopo 15 anni!

        Porsche interviene sul sito produttivo di Zuffenhausen, lo fa con un investimento da 250 milioni di euro, destinato ad aggiornare e ampliare la linea di montaggio alla quale sar&agrave; destinata la 718 elettrica. Il modello nascer&agrave; "fianco a fianco" alla produzione di sportive Porsche con motore boxer, grazie allo sviluppo del trasporto delle scocche lungo la linea, con l'impiego di veicoli a guida autonoma. L'obiettivo &egrave; quello di incrementare la flessibilit&agrave; della produzione e la stessa capacit&agrave; produttiva. "Gli interventi di conversione consentiranno un'efficienza maggiore, i pi&ugrave; alti livelli qualitativi e una produzione mista di sportive elettriche e con motore a combustione. Iniziamo un nuovo capitolo nella produzione delle sportive in termini di smart factory", ha commentato Albrecht Reimold, componente del CdA per la Produzione e la Logistica. Pi&ugrave; spazio per la componentistica L'utilizzo di veicoli a guida autonoma per il trasporto degli esemplari lungo la linea di montaggio verr&agrave; applicato anche alla 718 elettrica dopo un utilizzo gi&agrave; consolidato nella produzione della Taycan. Altri interventi di ristrutturazione dell'impianto di Zuffenhausen interessano l'ampliamento dell'area dedicata alla logistica, all'interno del reparto carrozzeria. Nel 2025 verr&agrave; ultimata la realizzazione di rastrelliere su due piani, dalle quali vengono forniti i componenti necessari all'assemblaggio delle scocche, in un processo totalmente automatizzato.&nbsp; Su un altro fronte della produzione elettrica, i motori del Macan a batterie - che verr&agrave; assemblato nel 2024 a Lipsia - verranno realizzati accanto alla linea che produce a Zuffenhausen i motori V8 dal 2016. Standard di qualit&agrave; superiori "Gli interventi di ristrutturazione e ampliamento per la produzione delle sportive nel nostro impianto produttivo principale sono un importante passo per il sito di Zuffenhausen. Arrivano in un doppio anniversario di un anno speciale per Porsche, con i 60 anni della 911 e i 75 anni delle sportive Porsche", ancora Reimold. Lungo la linea di produzione, Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) migliorer&agrave; i controlli legati alla qualit&agrave; attraverso l'installazione di nuovi banchi prova, tra cui quelli dedicati alle verifiche acustiche per rispondere ai valori attesi dai veicoli elettrici. I banchi prova per esaminare le perdite e l'ispezione delle superfici sono stati anch'essi completamente rinnovati.       

Tra alta automazione lungo la linea di montaggio, ampliamento della logistica e incremento degli standard e dei controlli legati alla qualit&agrave;, Porsche aggiorna l'impianto di Stoccarda

Porsche rinnova il sito di Zuffenhausen, 718 elettrica accanto alle boxer

        L'importanza di avere tutto sotto controllo, a partire dai comandi principali, &egrave; al centro della riprogettazione degli interni di Porsche Panamera 2024. Ci avviamo verso la presentazione di un profondo restyling, prevista il prossimo 24 novembre, quando scopriremo l'evoluzione delle motorizzazioni ibride plug-in e i contenuti dell'ammiraglia, oltre le anticipazioni sugli interni. L'idea di posizionare in prossimit&agrave; del volante i comandi fondamentali &egrave; di ispirazione Taycan e ha un nome: Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;Driver Experience. In termini molto pi&ugrave; concreti, vuol dire trovare il selettore delle modalit&agrave; di guida sul satellite del volante, mentre il cambio PDK si pu&ograve; gestire dalla levetta tra strumentazione e infotainment, oltre che dalle palette dietro al volante.&nbsp;  Come cambiano tunnel e plancia Intorno alla riorganizzazione del Driver Experience ruota la diversa architettura della plancia, molto pi&ugrave; pulita, con vani portaoggetti pi&ugrave; ampi e con un elemento di controllo del climatizzatore dotato di tasti a leva, fisici, e altri touch.&nbsp; La cascata tra tunnel e plancia vede le nuove bocchette del clima, senza alette a regolazione manuale, poich&eacute; i flussi vengono direzionati con deviatori a controllo elettronico e su modalit&agrave; preconfigurate di funzionamento dell'impianto. Non manca la gestione individuale. La fascia in plancia &egrave; dedicata al digitale, agli schermi dell'infotainment e a quello di fronte al passeggero. Quanto alla strumentazione, invece, il display misura 12,56 pollici ed &egrave; configurabile in tre differenti aree. Si tratta di un pannello a installazione separata dall'alloggiamento tradizionale, privo di palpebra antiriflesso. Una dotazione che pu&ograve; essere integrata dall'head up display. Sedili, migliora l'imbottitura Ancora sugli interni della "nuova" Porsche Panamera 2024, a Stoccarda anticipano un miglioramento del comfort dei sedili, grazie a imbottiture di qualit&agrave; superiore per il materiale espanso impiegato. Il tunnel &egrave; evidenziato da un'illuminazione a led che si estende sulla fascia in plancia e fino ai pannelli delle portiere. Ai posti dietro, invece, &egrave; dedicato l'optional dei sedili Executive, pi&ugrave; sagomati e con una migliore seduta e postura sui lunghi viaggi. Un must per le caratteristiche di granturismo che la Panamera vuole interpretare. In chiave sostenibilit&agrave;, infine, sar&agrave; possibile scegliere rivestimenti interni privi di pelle, sostituita da tessuti tecnici.       

Il profondo restyling interviene a bordo con delle soluzioni ispirate dall'elettrica Taycan. Rivisti numerosi comandi e l'organizzazione degli spazi sul tunnel. Ecco quando arriva l'ammiraglia

Porsche Panamera 2024, quante novità all'interno!

        L'attesa e i rumours intorno a una Porsche 911 ibrida si susseguono da molti anni ormai. Il progetto esiste, sta girando su strada e verr&agrave; lanciato nel 2025.&nbsp; Se le foto spia (da ultimo, il video diffuso da Stephan Barral su Instagram) supportano sull'esistenza dei muletti di sviluppo, le parole di Frank Moser a Motor Trend fissano un orizzonte un po' pi&ugrave; nitido.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da St&eacute;phan Barral (@stephanbarral)      Nel 2024 il restyling, poi la Turbo S Hybrid L'aggiornamento della gamma 911 inizier&agrave; nel 2024 ma sar&agrave; con l'introduzione delle versioni di punta ristilizzate, quindi spostando la commercializzazione sul 2025, che Porsche presenter&agrave; l'ibrido abbinato al motore boxer turbo. C'&egrave; curiosit&agrave; per scoprire la formula tecnica dell'elettrificazione. Non sar&agrave; un'ibrida plug-in, per evitare l'aggravio di peso dovuto da batterie nell'ordine dei 12-15 kWh. Piuttosto, la possibilit&agrave; che sia una forma di mild-hybrid avanzato a supportare il motore termico. Finanche con lo sfruttamento dell'energia prodotta dai turbocompressori, in in un recupero energetico che riprenderebbe le scelte compiute sulla 919 Hybrid da corsa, prototipo di Classe LMP1 del passato.&nbsp; Su un punto, Moser - responsabile dello sviluppo relativo alle famiglie Porsche 718 e Porsche 911 - &egrave; stato chiaro: quello in arrivo sar&agrave; un ibrido votato alla prestazione e non all'efficienza o a percorrenze in elettrico a zero emissioni.       

Tra le supersportive &egrave; forse il progetto pi&ugrave; atteso, perch&eacute; introdurr&agrave; l'iconica Porsche 911 al mondo ibrido (che non sar&agrave; un ibrido plug-in). Gli indizi sulla presentazione diventano pi&ugrave; precisi

Porsche 911 Turbo S ibrida, lo sviluppo procede: ecco quando arriva

La Carrera Panamericana, una delle gare pi&ugrave; impegnative mai organizzate, ha svolto un ruolo significativo nella storia delle corse di Porsche. Quest&#39;anno, in collaborazione con TAG Heuer e Porsche Latin America, la casa automobilistica tedesca rende omaggio a questa gara leggendaria con due 718 Cayman GT4 RS d&rsquo;eccezione, presentate alla Rennsport Reunion 7, ultima edizione dell&rsquo;iconico raduno delle vetture di Stoccarda, assieme all&#39;estrema 911 GT3 R Rennsport.  Porsche e TAG Heuer, legame storico con la Carrera Panamericana    Il legame tra Porsche e la Carrera Panamericana risale a 70 anni fa, quando due team di clienti, ciascuno alla guida di una Porsche 550 Coup&eacute;, affrontarono le pericolose strade messicane in questo spettacolo di resistenza. Qualche anno dopo, nel 1963, Jack Heuer present&ograve; al mondo il cronografo TAG Heuer Carrera, un orologio da polso meccanico creato appositamente per i piloti. Questo segnatempo, che prende il nome proprio dalla famosa corsa su strada messicana, rappresenta il legame tra il cronometraggio e gli sport motoristici. Poich&eacute; entrambe le aziende condividono le pietre miliari legate alla leggenda Carrera, il progetto &quot;Sonderwunsch&quot;(dipartimento del Porsche Exclusive Manufaktur dedicato alla creazione di modelli unici e altamente personalizzati) &egrave; una testimonianza delle loro storie intrecciate.&nbsp;  Porsche 718 Cayman GT4 RS, omaggio alle 550 Coup&eacute;    Presentate alla Rennsport Reunion 7, le Porsche 718 Cayman GT4 RS&nbsp;- solo due le unit&agrave; prodotte - sono caratterizzate da elementi esclusivi. Le vetture si ispirano alle due 550 Coup&eacute; che aggredirono le piste della Carrera Panamericana nel 1953. Le vetture brillano in Le Mans Silver Metallic, tinta argento che ricorda la 911 Carrera GTS Le Mans Centenaire Edition, auto celebrativa del centenario&nbsp;della 24 Ore di Le Mans. Una sfoggia il numero &quot;152&quot;, l&#39;altra il &quot;154&quot;, riprendendo i numeri di gara originali della 550 Coup&eacute;. Le cifre, ricavate all&#39;interno di un cerchio in giallo, aggiungono un tocco vintage al design moderno. Il logo TAG Heuer &egrave; presente sul cofano in una tonalit&agrave; di grigio tenue, accompagnato dal &quot;Pegasus&quot; in rosso, vecchio logo della compagnia petrolifera Mobil Oil che sponsorizzava le vetture di Stoccarda negli anni &#39;50. In particolare si tratta di un richiamo alla 550 Spyder, altra auto Porsche che partecip&ograve; alla Carrera Panamericana.  Interni tra storia e lusso    Entrando nell&#39;abitacolo, si scopre un equilibrio tra lusso ed elementi ispirati alle corse. I sedili sono rivestiti in pelle Guards Red, in netto contrasto con la pelle nera che ricopre i pannelli delle porte, il cruscotto e la console centrale. Le impunture tricolori, ispirate alla bandiera messicana, aggiungono un tocco &ldquo;nazionalistico&rdquo; al mix. I brand non sono, ovviamente, stati trascurati. Sul bracciolo centrale campeggia il logo TAG Heuer, mentre i listelli sottoporta recano l&#39;insegna &quot;GT4 RS Panamericana Special&quot;. La &ldquo;punta di diamante&rdquo; delle due vetture risiede, per&ograve;, nel doppio modulo cronografico TAG Heuer incastonato davanti alla console centrale, perfettamente funzionante, che rende omaggio all&rsquo;originale Carrera Chronograph di Jack Heuer.   

Presentate alla Rennsport Reunion 7, le speciali vetture - realizzate in collaborazione con TAG Heuer - rendono omaggio alla storica gara

Due Porsche 718 Cayman GT4 RS celebrano la Carrera Panamericana

        Prendete una piccola Porsche Boxster di prima generazione (986) e fatela diventare un missile pronto-pista. La prima Boxtser &egrave; anche una delle vetture di Zuffenhausen pi&ugrave; a buon mercato, con prezzi anche inferiori ai 15.000 euro per alcuni esemplari piuttosto datati. C&rsquo;&egrave; chi ci ha creduto ancora, donandole una seconda giovent&ugrave;, ricca di cordoli e staccate al limite. L&rsquo;esemplare in foto &egrave; stato modificato da un appassionato belga che, con circa 100mila euro di lavori (cifra di certo importante...) &egrave; riuscito a trasformarla da cima a fondo. Boxster Barchetta, missile in carbonio e kevlar  Che sia una Porsche Boxster lo si capisce al primo sguardo ma, con altrettanta velocit&agrave;, ci si accorge di come non si tratti di un esemplare standard. Forma a barchetta, rollbar posteriore, pacchetto aerodinamico estremo e tante altre modifiche decisamente impattanti. Come se non bastasse, il proprietario ha deciso di stravolgere completamente la meccanica, rinforzando sospensioni e installando un nuovo assetto regolabile da pista. I pannelli della carrozzeria sono stati rifatti da zero, sfruttando carbonio e kevlar, per contenere la massa totale. Non manca poi un&rsquo;imponente ala posteriore, per cercare di schiacciare al suolo i suoi 980 kg di peso.&nbsp; Si &egrave; fatto largo impiego di carbonio anche all&rsquo;interno, sia per i sedili che per la plancia, l&rsquo;interno delle portiere e per rinforzi lungo i brancardi. Spiccano anche elementi di acciaio a protezione del pilota in caso di ribaltamento. &Egrave; stato rimosso tutto il superfluo dall&rsquo;abitacolo, compreso clima, radio, tasti non necessari per l&rsquo;utilizzo su circuito e qualsiasi elemento che rischiasse di appesantire il modello. La "cura dimagrante" fa, quindi, risparmiare circa 230 kg rispetto al modello di serie. Doppio turbo e 625 cavalli Ma passiamo al motore, per il quale &egrave; stato scelto di installare un nuovo 3.6 flat-six con doppio turbo capace di erogare ben 625 cv, oltre il doppio rispetto ai 258 che poteva raggiungere la Boxster S, ovvero il modello pi&ugrave; potente della gamma. L&rsquo;impianto frenante &egrave; marchiato Brembo con elementi AP, mentre l&rsquo;ABS &egrave; fornito da Bosch.&nbsp; &Egrave;&nbsp;stato anche installato un nuovo cambio a innesti frontali per migliorare la velocit&agrave; di cambiata e le performance in pista, oltre ad uno scarico artigianale con terminali posti nella zona pi&ugrave; bassa del posteriore.&nbsp;       

Una piccola Boxster "sotto steroidi" che con 100 mila euro &egrave; diventata una vera belva da track-day

Porsche Boxster, barchetta da pista con 625 cv per 980 kg

        La Rennsport Reunion, il pi&ugrave; grande raduno Porsche al mondo, &egrave; sempre una buona occasione per svelare qualche modello speciale. L'edizione 2023 non ha fatto eccezione, con Porsche che ha presentato la nuova 911 GT3 R Rennsport, una edizione limitata in soli 77 esemplari basata sulla 911 GT3 R da corsa con prezzi a partire da 1 milione di euro circa.  Porsche 911 GT3 R Rennsport: la tecnica La Casa tedesca definisce questa nuova vettura come l'erede della moderna Porsche 935. Proprio come quest'ultima, la 911 GT3 R Rennsport ha una carrozzeria in fibra di carbonio dove in realt&agrave; solo cofano e tetto sono ripresi dalla GT3 R. Ogni altro elemento infatti &egrave; unico. La Rennsport ha anche un frontale diverso, con un nuovo paraurti con prese d'aria allargate e un assetto pi&ugrave; ampio. Nuovi anche i passaruota anteriori, mentre gli specchietti retrovisori sono quelli digitali. Nella zona posteriore trova spazio un massiccio alettone posteriore e una barra luminosa a Led con le scritte Porsche illuminate.Per gli esterni, sono disponibili sette colori. L'abitacolo &egrave; sostanzialmente simile a quello della GT3 R, ma include schermi per le telecamere posteriori, l'illuminazione ambientale e una roll cage. Le similitudini con la 911 GT3 R continuano anche a livello meccanico. La Rennsport infatti monta ammortizzatori da corsa regolabili e sospensioni a doppio braccio. I pneumatici Michelin Pilot Sport M S9 sono stati sviluppati appositamente, i freni sono AP. Il peso totale &egrave; di 1.240 kg. Aspirato da 146 cv/litro per la Rennsport In termini di potenza, il 6 cilindri aspirato da 4,2 litri &egrave; basato su quello della GT3 R, ma senza le restrizioni imposte dai campionati: questo vuol dire che la Rennsport eroga 620 cv a 9.400 giri/min, pari a 146 cv/litro. Il motore &egrave; abbinato a una trasmissione sequenziale con paddle al volante, la trazione &egrave; posteriore. Da sottolineare, infine, come Porsche abbia modificato i rapporti di trasmissione per aumentare la velocit&agrave; massima della Rennsport di 20 km/h. Il prezzo, come abbiamo accennato in apertura, &egrave; decisamente elevato: circa un milione di euro.  Porsche 718 Cayman GTS, la prova al Balocco       

Basato sulla GT3 R da corsa, questo modello in edizione limitata vanta un 6 cilindri aspirato 4.2 da 620 cv a 9.400 giri/min, oltre a un prezzo in genere riservato alle hypercar

Porsche 911 GT3 R, la versione Rennsport esagera

        Porsche accelera nell'offerta di motorizzazioni ibride plug-in e introduce la terza opzione E-Hybrid sul Cayenne. Ve ne saranno addirittura quattro, di proposte ibride plug-in, sulla rinnovata Panamera prossima al lancio. Prima, spazio al suv, che da novembre vedr&agrave; le prime consegne sul mercato italiano nella configurazione Porsche Cayenne S E-Hybrid e nella variante Coup&eacute;.  Quanto costa in Italia la Cayenne S ibrida? La S E-Hybrid si colloca tra la motorizzazione PHEV d'ingresso e la specifica Turbo E-Hybrid. I prezzi partono da 121.775 euro per la S E-Hybrid suv, da 126.045 euro l'alternativa Coup&eacute;. Due tipologie di sport utility differenti per il design in coda e per la personalizzazione estetica. La casa di Zuffenhausen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato), infatti, applica di serie il pack Silver su Cayenne, mentre Cayenne Coup&eacute; sfoggia il pack Black nelle finiture esterne. In questo contare le differenze c'&egrave; una base comune, che vede i cerchi da 20 pollici, i sedili a regolazione elettrica a 8 vie, l'assetto adattivo con sospensioni pneumatiche e, sempre di serie, i fari Matrix led.  Che numeri dall'accoppiata V6 pi&ugrave; elettrico Dettagli, rispetto alla centralit&agrave; del sistema ibrido plug-in. La proposta S E-Hybrid abbina il nuovo motogeneratore elettrico da 176 cavalli, ben 40 cavalli pi&ugrave; potente che in passato, al motore V6 3 litri da 353 cavalli. Il sistema vale 519 cavalli e 750 Nm di coppia, gestiti da un cambio 8 marce. Le prestazioni sono da maxi-suv sportivo, in grado di raggiungere i 263 km/h e accelerare in 4"7. Sul versante dell'efficienza e della guida in elettrico, Cayenne S E-Hybrid percorre, in ambito urbano, fino a 90 km (78 km nel ciclo WLTP combinato) con una carica della batteria da 25,9 kWh. La ricarica, come tutte le Cayenne restyling, avviene in CA a 11 kW. Infine, le emissioni di Co2 si attestano a partire da 31 g/km.       

Tra Cayenne E-Hybrid e il top di gamma Turbo E-Hybrid, spazio alla variante S, che sul piatto mette ben oltre 500 cavalli e garantisce un'autonomia in elettrico da 90 km in citt&agrave;

Porsche Cayenne S E-Hybrid, l'ibrida plug-in "di mezzo"

        Tante novit&agrave; in arrivo in casa Porsche, su orizzonti temporali differenti. Se la Panamera profondamente aggiornata verr&agrave; svelata a fine novembre, si dovr&agrave; attendere il 2025 per la Porsche 718 Boxster elettrica. In una fase in cui lo sviluppo su strada prosegue sull'inedita proposta 718, in parallelo Porsche sta sviluppando l'aggiornamento della 911 con il debutto della motorizzazione ibrida e, sul fronte del full electric, &egrave; in arrivo una proposta estrema in casa Taycan. La presa di ricarica &egrave; centrale Della 718 Boxster elettrica, i muletti hanno rivelato alcune scelte funzionali e l'impostazione degli interni. Le proporzioni esterne seguono quelle della 718 termica, una proposta che continuer&agrave; a essere commercializzata accanto alla versione elettrica.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da St&eacute;phan Barral (@stephanbarral)      Detto del taglio dei fari anteriori orizzontale, vicino alle forme della Taycan e del futuro Macan elettrico (atteso nel 2024), al posteriore &egrave; collocato al centro, sotto lo spoiler, lo sportellino di ricarica della batteria. Interni a tutto digital A bordo, invece, la plancia presenta la disposizione di due elementi digitali affiancati, simile ma non identica alla configurazione della Taycan. Sar&agrave; diverso anche il raccordo tra tunnel e plancia: il primo ha un andamento piuttosto piatto e staccato dal cruscotto. I comandi touch e quelli fisici convivono sia sul tunnel che sul bordo del cruscotto. I muletti, dopo gli avvistamenti al Nurburgring, sono stati recentemente immortalati nei campi prova dell'estremo nord Europa, dove hanno rivelato l'impostazione degli interni.       

La variante Boxster orienta sul design dell'abitacolo e di alcune soluzioni esterne. L'introduzione sul mercato &egrave; attesa nel 2025

Porsche 718 elettrica prende forma, ecco cosa sappiamo

        Lo scatto della Porsche Macan S nera pubblicato in questi giorni sui social &egrave; diventato rapidamente virale. Il motivo? Guardando con attenzione, la scritta della Casa tedesca presenta un errore. Nello specifico, le lettere C e H sono state invertite, probabilmente in seguito a un intervento di carrozzeria al portellone posteriore: Porsche diventa, cos&igrave;, "Porshce". Porsche Macan S con scritta sbagliata, esemplare unico? La "Porshce" Macan S &egrave; stata avvistata e prontamente fotografata da un pendolare su via Cristoforo Colombo a Roma, in direzione Ostia. L'autore dello scatto - probabilmente non esperto di auto - ha affermato che, prima di pubblicare il post, ha effettuato una ricerca sul web per accertarsi che effettivamente il nome Porsche fosse scritto in quel modo. La condivisione &egrave;, ovviamente, diventata virale sui social media, innescando una serie di condivisioni e commenti da parte degli utenti: "Sar&agrave; un esemplare unico!" ha commentato qualcuno, riferendosi alla (remota) possibilit&agrave; di un errore di produzione direttamente da parte dell'azienda. Come gi&agrave; scritto, &egrave; molto probabile che si tratti di uno sbaglio commesso da un carrozziere dopo un intervento di riverniciatura del portellone posteriore. Le caratteristiche del Suv tedesco In attesa della versione 100% elettrica, la Porsche Macan&nbsp;continua a essere un modello molto apprezzato per il giusto mix tra ingombri, praticit&agrave; e prestazioni. Quello&nbsp;della foto virale &egrave; un esemplare di prima serie (nome in codice Type 95B, introdotta nel 2013), in versione S. Si tratta della declinazione sportiva del Suv di segmento D, dotata di motore 3.0 V6 biturbo benzina in grado di erogare 340 cv e 460 Nm di coppia massima: valori che consentono uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi e 254 km/h di velocit&agrave; di punta. Qui sotto, una foto del posteriore con scritta corretta.        

La foto, scattata sulla Cristoforo Colombo in direzione Ostia, &egrave; virale: la scritta Porsche &egrave; stata applicata in modo errato. Errore del carrozziere?

Porsche diventa "Porshce": la Macan "unica" avvistata a Roma

        Molte delle novit&agrave; introdotte dal profondo aggiornamento a cui &egrave; stato sottoposto il Cayenne le troveremo sulla rinnovata Porsche Panamera 2024. La presentazione &egrave; prevista il 24 novembre, quando l'ammiraglia sveler&agrave; quali caratteristiche avr&agrave; la quarta motorizzazione ibrida plug-in. Mentre la fase di sviluppo volge al termine, Porsche rivela l'incremento dell'offerta E-Hybrid, che gi&agrave; conta due Panamera ibride plug-in V6 e la Turbo S E-Hybrid V8.&nbsp; Motore, batteria e caricatore migliorano le prestazioni Ci sar&agrave; spazio per una quarta E-Hybrid e tutte accoglieranno le novit&agrave; tecniche, dal motogeneratore da 176 cavalli (40 cv pi&ugrave; dell'attuale specifica) alla batteria da 25,9 kWh. Si tratta di un incremento di energia disponibile pari a 8 kWh, che permetter&agrave; all'ammiraglia di spingersi oltre i 70 km di autonomia in modalit&agrave; elettrica. La ricarica, invece, avverr&agrave; con il caricatore di bordo da 11 kW. In termini di efficienza complessiva, durante le prove di sviluppo &egrave; stato registrato un incremento della guida in modalit&agrave; elettrica fino al 70% rispetto alla precedente generazione dell'E-Hybrid. L'evoluzione della parte elettrica ha consentito di ottenere maggior potenza, maggiore capacit&agrave; di recupero energetico e un peso inferiore.  PDK aggiornato e propulsori pronti per il futuro Cambia anche l'installazione del motogeneratore, integrato nella scatola del cambio PDK 8 marce, un altro dei componenti aggiornati. Pur senza nominare il discusso e inviso ai costruttori standard Euro 7, a Stoccarda assicurano d'essere intervenuti sul motori termici per renderli pronti all'adeguamento "ai futuri standard sulle emissioni", recita genericamente la nota stampa diffusa da Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). All'interno della Panamera 2024 ci aspettiamo di trovare lo stesso impianto tecnologico del Cayenne, quindi l'offerta di tre schermi in plancia e la totale riorganizzazione dei comandi.&nbsp; Assetto, molle pneumatiche e ammortizzatori attivi Sar&agrave; un progetto in grado di offrire molte pi&ugrave; sfumature nella dinamica di marcia, dalle varie modalit&agrave; di guida. Grazie alle sospensioni con molle pneumatiche di serie, agli ammortizzatori a doppia valvola e controllo elettronico, la Panamera controlla singolarmente i movimenti in compressione e rimbalzo di ogni ruota. L'assetto attivo sar&agrave; uno dei punti cruciali dell'aggiornamento al quale si sottopone la grande berlina sportiva.       

Dal controllo elettronico dell'assetto, con molle pneumatiche, fino ai grandi passi avanti compiuti sull'ibrido plug-in, Porsche rinnova a fondo l'ammiraglia Panamera

Porsche Panamera 2024 rilancia su E-Hybrid e sportività

Tutto cominci&ograve; 60 anni fa esatti, nell&rsquo;autunno del 1963. Quando Ferdinand Alexander Porsche, detto &ldquo;Butzi&rdquo;, il creativo della famiglia, disegn&ograve; un nuovo rivoluzionario modello di Porsche. La 904 GTS. Una compatta coup&eacute; due posti a motore centrale progettata per le corse ma anche per circolare su strada. Un&rsquo;auto che, grazie all&rsquo;eccezionale rapporto peso/potenza, trionf&ograve; nelle corse sui circuiti stradali pi&ugrave;&nbsp;impegnativi e guidati, come la Targa Florio. Si deve a quell&rsquo;auto di sessant&rsquo;anni fa la sigla GTS che Porsche usa ancora oggi su alcuni dei propri modelli, come la Cayman della nostra prova.    Porsche, una lunga tradizione di piccola sportive  E proprio quella 904 pu&ograve;&nbsp;essere considerata l&rsquo;antenata della Cayman 718 GTS. Perch&eacute;, oltre alla sigla, anche la filosofia tecnica della 904 ricorda fortemente quella della pronipote. Infatti, la 904 montava il propulsore in posizione centrale come la Cayman. E non a sbalzo sull&rsquo;asse posteriore come la 911. Oggi la Cayman, per cui Porsche ha rispolverato la sigla 718 (una Porsche da corsa fine anni Cinquanta) deve proprio allo schema a motore centrale la propria agilit&agrave; e l&rsquo;eccellente dinamica di guida. &Egrave; pi&ugrave; bilanciata, equilibrata e facile da guidare. E super divertente!  La Cayman &egrave; nata vent&rsquo;anni fa ed &egrave; stata a lungo considerata una Porsche pi&ugrave; accessibile per chi non poteva permettersi una 911. Offriva agli appassionati sempre un motore boxer 6 cilindri ma di cilindrata ridotta e un feeling di guida sportivo simile alla 911. Ma nel 2016, quando andava di moda il downsizing, Porsche comp&igrave; un azzardo che le cost&ograve; caro: introdusse sulla nuova generazione Cayman (e Boxster) un motore quattro cilindri di minor cilindrata (2 e 2,5 litri) al posto del tradizionale sei cilindri. Nonostante avesse aggiunto il turbo per recuperare i cavalli persi, i tedeschi furono sommersi da critiche. Vedere su una Porsche un propulsore di soli quattro cilindri era una delusione per gli appassionati.    Il ritorno del 6 cilindri sulla Cayman  Per recuperare prestigio, Porsche ha lanciato una versione ultra-sportiva della Cayman, battezzata GT4, dove ha rimesso al suo posto il celebre boxer sei cilindri utilizzando addirittura il propulsore 4 litri delle 911 Carrera, anche se privo di sovralimentazione. Un&rsquo;agile coup&eacute; da ben 420 cavalli con il vero DNA Porsche sotto al cofano. E qui entra in ballo la nostra GTS. Che della Cayman GT4 &egrave; la versione &ldquo;addolcita&rdquo;. Pi&ugrave; confortevole ma ugualmente potente e performante. Ha 400 cavalli secchi, una coppia di 420 Nm e uno scatto che ai nostri rilevamenti &egrave;&nbsp;stato ben al di sotto dei 4&rdquo; dichiarati&hellip;  Leggi la prova completa della Porsche 718 Cayman GTS su Auto in edicola dal 15 settembre, oppure clicca qui per l&#39;edizione digitale 

Con i suoi 400 cavalli, questa GTS &egrave; oggi l&#39;auto di Stoccarda pi&ugrave; equilibrata e divertente da guidare

Porsche 718 Cayman GTS, la prova al Balocco

        Uno dei temi nuovi dell'universo automotive &egrave; quello relativo agli e-fuels, i biocarburanti che dovrebbero in futuro rimpiazzare completamente (o almeno porsi come alternativa) alle motorizzazioni termiche, affiancando le auto elettriche. Porsche ha approfittato del Salone di Monaco non per presentare qualche nuovo modello, bens&igrave; per esporre una soluzione inedita riguardo la realizzazione dei carburanti sintetici: l'estrazione di CO2 dall'aria.  Tecnologia DAC: come funziona Porsche, insieme al Gruppo Volkswagen, all'azienda di e-fuels HIF Global e a MAN Energy Solutions, sta infatti valutando la possibilit&agrave; di integrare un impianto con tecnologia DAC (Direct Air Capture) nella fabbrica di e-fuels "Haru Oni" di Punta Arenas, in Cile. Un impianto che potrebbe essere utilizzato per estrarre dall'aria la CO2 necessaria per la produzione di biocarburanti.Uno dei principali vantaggi della tecnologia DAC &egrave; che la CO2 pu&ograve; essere estratta ovunque sia disponibile energia rinnovabile per il suo funzionamento. La tecnologia &egrave; inoltre scalabile. L'elettricit&agrave; per il sistema di filtraggio dell'impianto "Haru Oni" potrebbe essere generata con l'energia eolica, quindi da una fonte rinnovabile, e iIl calore necessario potrebbe essere fornito dal processo di generazione dell'idrogeno.Per estrarre la CO2 dall'atmosfera, l'aria viene prima ripulita dalle particelle di sporco di grandi dimensioni e indirizzata attraverso un materiale filtrante. La CO2 depositata viene quindi estratta dal materiale e raccolta in forma altamente purificata per essere successivamente utilizzata come materia prima. L'acqua, che rappresenta un potenziale sottoprodotto, viene drenata. Dal metanolo al biocarburante Porsche e HIF Global stanno studiando se e come la CO2 estratta dal DAC possa quindi essere utilizzata nell'impianto "Haru Oni", dove la CO2 viene combinata con l'idrogeno per formare metanolo. Questo verrebbe poi trasformato in carburante sintetico. Finora, in Cile hanno ricavato CO2 da una fonte biogenica. In alternativa alla produzione di prodotti non fossili, la CO2 pu&ograve; essere rimossa in modo permanente dall'atmosfera e stoccata a lungo termine. L'UE apre ai biocarburanti e chiede il rinvio dell'Euro 7       

Il progetto della Casa tedesca e di Volkswagen: integrare la tecnologia Direct Air Capture nella fabbrica di Punta Arenas, in Cile

Porsche vuole realizzare biocarburanti estraendo CO2 dall'aria

        Mai un Cayenne aveva raggiunto simili livelli di potenza. Come avvenuto tre anni fa &egrave; ancora della Porsche Cayenne Turbo E-Hybrid la palma di motorizzazione pi&ugrave; potente e prestazionale dell'intera gamma. A listino entra la carrozzeria convenzionale, affiancata dalla Cayenne Turbo E-Hybrid Coup&eacute; e dalla variante con pacchetto GT. I prezzi? In Italia si parte dai 182.533 euro, per passare ai 186.071 euro della configurazione Coup&eacute; e i 215.923 euro della Coup&eacute; con pacchetto GT.  Un'altra ibrida plug-in oltre alla V6 Bene, cosa si porta in garage con queste somme? Il sistema ibrido plug-in &egrave; centrale nel racconto delle versioni Turbo E-Hybrid, posizionate accanto alla Cayenne E-Hybrid da 470 cavalli. Stessa batteria e uguale motore elettrico di trazione, cambia tutto il resto. A partire dal motore termico, un V8 4 litri da 599 cavalli, accoppiato al motore elettrico da 176 cavalli. I numeri sono in crescita rispetto alla Turbo E-Hybrid pre-restyling. Dal motore V8 arrivano 49 cavalli in pi&ugrave;, dall'elettrico 40. Un sistema plug-in Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;&nbsp;in grado di sviluppare 950 Nm di coppia e realizzare prestazioni da supercar. Se i numeri assoluti non differiscono poi di molto dalle precedenti Cayenne Turbo E-Hybrid, c'&egrave; da credere che siano valori raggiunti molto pi&ugrave; in fretta. La velocit&agrave; massima &egrave; di 305 km/h in configurazione Coup&eacute;, contro i 295 km/h del Cayenne suv ordinario. L'accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 3,6 secondi (1 decimo in pi&ugrave; per la Turbo E-Hybrid suv). Ricarica pi&ugrave; veloce e autonomia quasi raddoppiata Tutti i parametri tecnici del progetto Cayenne 2023 Turbo E-Hybrid segnano un miglioramento importante. &Egrave; il caso della batteria da 25,9 kWh (contro i 14,1 kWh del modello uscente), e del caricatore da 11 kW anzich&eacute; 7,2. I tempi di ricarica, a fronte di una batteria molto pi&ugrave; densa d'energia, sono ancora pi&ugrave; rapidi: meno di 2 ore e mezza per il pieno. Ecco, se le prestazioni e le qualit&agrave; di comfort e tecnologia a bordo sono i punti forti del Cayenne Turbo E-Hybrid, l'autonomia di marcia in elettrico si fa comunque notare. I 73 km dichiarati migliorano di 33 km il dato del precedente modello, fino ad arrivare a 82 km nel ciclo urbano WLTP. Quanto ai consumi in elettrico, inevitabilmente sono importanti: partono da 29,9 kWh/100 km. L'assetto da sportiva e la Coup&eacute; GT "specializzata" Tutti i contenuti del Cayenne restyling 2023 sono confermati, a partire dalla disposizione degli interni, tra strumentazione, infotainment e terzo display per il passeggero. Sul fronte dell'assetto, le Turbo E-Hybrid offrono di serie le sospensioni adattive con molle pneumatiche a due camere. Le regolazioni elettroniche permettono una maggiore differenziazione delle reazioni del corpo vettura in base alla modalit&agrave; di guida. Restano dei contenuti optional, invece, le ruote posteriori sterzanti e la stabilizzazione attiva del rollio. Specifici della Cayenne Turbo E-Hybrid Coup&eacute; GT sono, invece, l'impianto frenante carboceramico e le geometrie delle ruote anteriori con camber negativo a -0,58 gradi, aumentato e con una maggiore rapidit&agrave; di inserimento e stabilit&agrave; dell'appoggio in curva.       

Il sistema ibrido plug-in rilancia su ogni aspetto dell'abbinata tra motore V8 e parte elettrica. Pi&ugrave; cavalli, pi&ugrave; autonomia in elettrico, batteria e caricatore migliori. E' la Cayenne pi&ugrave; potente

Porsche Cayenne Turbo E-Hybrid, la più potente di sempre è una PHEV

        Un salto a Monterey (qui trovi tutte le novit&agrave; della kermesse californiana), per rendere tributo al mito, alla 911 pi&ugrave; pura perch&eacute; pensata con il motore boxer raffreddato ad aria. &Egrave; il viaggio che ha intrapreso RUF, presentando (tra le altre novit&agrave;), una RUF Tribute esaltante a dir poco.&nbsp; Intorno al telaio monoscocca in carbonio, lo stesso della CTR, spazio al motore boxer 6 cilindri twin turbo da 3.6 litri. Rigorosamente raffreddato ad aria.  Il motore &egrave; il cuore della Tribute Il restomod dello specialista tedesco &egrave; un riuscito mix di eleganza e tocchi della modernit&agrave;. Non manca l'applicazione all'interno della fibra di carbonio, accoppiata al tema analogico della strumentazione, al rivestimento in pelle della plancia e ai (pochi) comandi che affiancano il volante e il cambio. Proseguendo con la tecnica, le sospensioni sono a doppi bracci oscillanti e vedono il posizionamento degli ammortizzatori orizzontale, per un accentramento delle masse. RUF Tribute nasce per celebrare i 60 anni della Porsche 911, un omaggio che arriva dal pi&ugrave; noto e storico preparatore di novecentoundici. Un tributo che affianca le idee partorite dalla casa madre per l'anniversario della sua sportiva pi&ugrave; celebre. Al posteriore, cos&igrave;, finisce un boxer dotato della testa a 3 valvole per cilindro e quattro alberi a camme, una lavorazione curata da RUF. Il monoblocco &egrave; dotato di lubrificazione a carter secco, fasatura e alzata delle valvole variabile. Una cura tecnica che permette di esprimere 550 cavalli, su una massa di circa 1.300 kg, sebbene non sia un valore ufficiale, certificato dalla scheda tecnica. La Porsche 911 elettrica esiste e ha il motore Tesla       

Il restomod dello specialista tedesco rende omaggio alla pi&ugrave; pura tra le 911, con motore boxer raffreddato ad aria. Numerosi i tocchi della modernit&agrave;, dal telaio alle sospensioni

RUF Tribute, tanti auguri 911 raffreddata ad aria

        Evento storico per Porsche. La settima edizione della Rennsport Reunion si prepara, infatti, ad essere il pi&ugrave; importante raduno della Casa di Stoccarda di sempre. In programma per il prossimo mese (dal 28 settembre al 1&deg; ottobre), l'incredibile evento ospiter&agrave; oltre 50 Porsche da competizione presso l'iconico circuito WeatherTech Raceway Laguna Seca.&nbsp; Porsche, la 911 sar&agrave; a benzina ancora per molti anni Porsche Rennsport Reunion 2023, non solo supercar La Rennsport Reunion non &egrave; un semplice raduno di auto. &Egrave; un evento in cui passato, presente e futuro di Porsche si fondono in una grande celebrazione dell'illustre storia del Marchio. L'idea &egrave; nata dalla visione della leggenda delle corse Brian Redman e di Bob Carlson di Porsche Cars North America nel 2001. I due sognavano un evento che celebrasse la ricca eredit&agrave; sportiva di Porsche e rendesse omaggio alle persone e ai veicoli che l'hanno forgiata. In due decenni dalla sua nascita a Lime Rock Park, l'evento &egrave; sbocciato rimanendo, comunque, fedele alle sue radici. L'edizione di quest'anno, la settima, mira a superare i suoi predecessori con un'affluenza record, in una celebrazione dei 75 anni di storia del Marchio tedesco. Uno dei punti di forza che sicuramente attirer&agrave; le folle &egrave; l'azione in pista, con auto esclusive - di tutte le epoche - che si sfidano su uno dei circuiti pi&ugrave; impegnativi d'America. Le finali dell'Esports Challenge promettono certamente uno spettacolo emozionante; c'&egrave;, per&ograve;, qualcosa di unico e incredibilmente divertente: parliamo della gara di trattori Porsche, tornata a grande richiesta degli appassionati.  Secondo Ayesha Coker, vicepresidente del marketing di Porsche Cars North America, il fermento intorno a questa edizione &egrave; stato impareggiabile. "L'interesse &egrave; stato senza precedenti e, di conseguenza, abbiamo pianificato tutto in maniera impeccabile. Abbiamo collaborato con alcuni dei pi&ugrave; grandi nomi della nostra community&nbsp;per guidare il design di Rennsport 7. Un evento che potr&agrave; essere apprezzato sia dagli appassionati di lunga data, che dai nuovi arrivati, adatto a tutte le fasce di et&agrave; grazie a fantastiche attivit&agrave;, dentro e fuori la pista." L'evento, comunque, non si limita a celebrare il passato, ma offre anche un'anticipazione di ci&ograve; che ci aspetta per il futuro del brand. I partecipanti potranno, infatti, assistere alle anteprime statunitensi della concept car Mission X, della Vision 357 Speedster e della 911 S/T da poco presentata. Inoltre, &egrave; prevista una prima mondiale che Porsche sta tenendo nascosta, aumentando ulteriormente l'interesse nei confronti del raduno. I VIP presenti all'evento Porsche Alla Rennsport Reunion non mancheranno vere e proprie star. Il Dr. Wolfgang Porsche guider&agrave; un contingente della famiglia Porsche; inoltre, saranno presenti oltre 50 piloti, tra cui Mark Webber, Hurley Haywood (in foto) e Jacky Ickx. Oltre a loro, parteciperanno all'evento molti designer, ingegneri e dirigenti che hanno svolto un ruolo cruciale nel percorso di Porsche. Sono gi&agrave; state ricevute 300 iscrizioni a gare da record, a sottolineare l'enorme portata dell'evento.        

Oltre 50 le Porsche da competizione, tra cui Mission X concept e Vision 357 Speedster, presenti al raduno in programma dal 28 settembre al 1&deg; ottobre

Rennsport Reunion 7, il più grande raduno Porsche a Laguna Seca

        La Porsche 997 ha terminato la produzione dieci anni fa, ma per tutti coloro che fossero interessati ad acquistarne un esemplare senza rivolgersi al mercato dell'usato, la soluzione potrebbe essere la g11, realizzata dall'officina di Praga EDIT Automotive.  EDIT g11: cosa propone la "nuova" Porsche 997 La EDIT g11 &egrave; una 997 con carrozzeria leggermente maggiorata e con la fibra di carbonio presente sui paraurti davanti e dietro. Negli interni sono presenti dei rivestimenti in materiali pregiati e personalizzabili dai clienti. Sono inclusi climatizzatore, sedili riscaldati e traction control, disponibile come optional la ricarica wireless per lo smartphone e la connettivit&agrave; Bluetooth. Da segnalare la presenza degli ammortizzatori regolabili &Ouml;hlins, un cambio con rapportature pi&ugrave; corte, un impianto di scarico inedito e i freni dalla 911 GT3 attuale con pinze Brembo. Porsche 911 Turbo S, con Mansory si sale a 900 cv L'automobilista pu&ograve; scegliere anche quale motore della gamma 997 montare, dal 3.6 da 345 cv al 3.8 da 530 cv. In qualsiasi caso, il team EDIT provveder&agrave; a smontare il propulsore e ad aggiornarlo. Il prezzo della vettura &egrave; di 170.000 euro, con i clienti che possono scegliere anche verniciatura e colori degli interni. Porsche, la 911 sar&agrave; a benzina ancora per molti anni       

Realizzata dal tuner boemo, questa versione contemporanea della 997 aggiorna estetica, abitacolo e meccanica del motore

Porsche

Theon GBR002, è una super 911 da mezzo milione di euro con il restomod