        Dello spazio fa la propria arma vincente, Opel Combo. Spazio destinato ai bagagli e ai passeggeri, da soli o con il proprio amico a quattro zampe, come dichiara di fare il 62% degli automobilisti proprietari di animali domestici. Opel Combo Life si presenta nella versione Pet Lovers Edition, speciale per pi&ugrave; motivi. Anzitutto, due esemplari sono stati donati da Opel a ENPA, la Onlus attiva nella protezione degli animali. Griglia divisoria e copertura del bagagliaio offerti di serie, ma non &egrave; l&rsquo;unico dettaglio degno di nota. &Egrave; speciale, la Pet Lovers Edition di Opel Combo, perch&eacute; assicura uno sconto extra, di 750 euro sul prezzo di listino (si parte da 16.900 euro con la gamma del multispazio Opel), a quanti sono gi&agrave; iscritti o aderiscono a ENPA. Soci dell&rsquo;ente di protezione animali e un bel bonus del quale approfittare per guidare Combo Life. &ldquo;Opel ci supporta da tempo e ci fornisce oggi un aiuto concreto attraverso quelli che diventeranno strumenti preziosi per il nostro impegno quotidiano a favore della protezione degli animali&rdquo;, ha commentato Marco Bravi, presidente del Consiglio Nazionale e responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative ENPA. Disponibile in diverse configurazioni di abitacolo, la versione Life &egrave; proposta con 5 o 7 posti, seconda fila su panca con schienali frazionabili o sedute singole. Il bagagliaio, con i suoi 597 litri di volume utile minimo (2.126 litri il valore massimo), assicura lo spazio adeguato al trasporto degli animali a bordo. Combo Life, il tuttofare per famiglie &ldquo;Ancora una volta con orgoglio torniamo a sostenere ENPA, stavolta con una versione speciale del nostro veicolo. Il nostro Combo Life Pet Lovers Edition &egrave; pensato proprio per dare spazio alla famiglia e accogliere tutti i suoi componenti, siano essi umani o animali&rdquo;, ha aggiunto Stefano Virgilio, responsabile Comunicazione Opel, in occasione della consegna dei due veicoli, che si inserisce nella campagna avviata lo scorso ottobre, #SpazioAllaFelicit&agrave;. Con un cane (o un gatto) al seguito &egrave; meglio.       

Due esemplari di Combo Life sono stati donati da Opel alla Onlus. I soci ENPA avranno uno sconto extra di 750 euro sull'acquisto della versione speciale realizzata dal marchio tedesco, con griglia divisoria e copertura del bagagliaio di serie

Opel Combo Life, amico dell'ENPA con Pet Lovers Edition

        Coppia speciale per Crossland X. Il crossover Opel si propone con due novit&agrave; interessanti&nbsp;e simbiotiche, almeno per chi &egrave; avvezzo ai lunghi chilometraggi: Diesel con cambio automatico e con sedili speciali. Un plus per la gamma a gasolio, per la Casa tedesca esordio sul modello valori potenza e la coppia di un motore turbo Diesel (conforme al standard Euro 6d-TEMP per le emissioni di NOx) abbinati al confort di una trasmissione automatica a sei rapporti. Il prezzo parte da 23.400 euro. Crossland X, la video prova di Auto Disponibili per la prima volta su Crossland X anche i rivestimenti in pelle, proposti come optional per gli allestimenti Innovation e Ultimate in abbinata ai sedili anteriori ergonomici certificati dall&rsquo;associazione indipendente di esperti di postura AGR. Il Diesel quattro cilindri da 1.5 litri eroga 120 CV e una coppia di 300 Nm a 1750 giri. Il consumo di carburante nel combinato &egrave; di 4 litri per 100 km. Le emissioni CO2 sono di a 105 g/km. Dispone del catalizzatore di ossidazione/assorbitore per NOx abbinato alla Riduzione Catalitica Selettiva (SCR). La testata con collettore di aspirazione integrato e il basamento sono realizzati in alluminio leggero. Mentre le quattro valvole di ciascun cilindro sono azionate da doppi alberi a camme in testa. Il sistema common rail a iniezione diretta opera a pressioni fino a 2.000 bar. Immettendo il carburante nelle camere di scoppio mediante ugelli degli iniettori a otto fori.&nbsp; Per un post-trattamento ottimale dei gas esausti, il sistema di riduzione delle emissioni &ndash; costituito da catalizzatore di ossidazione/adsorbitore di NOx passivo, iniettore AdBlue, catalizzatore SCR e filtro anti-particolato diesel &ndash; &egrave; stato raggruppato in una sola unit&agrave; il pi&ugrave; vicino possibile al motore. L&rsquo;assorbitore di NOx funge da catalizzatore per la fase di avvio. Riducendo le emissioni di NOx alle temperature sotto la soglia di attivazione della riduzione catalitica selettiva. Un Diesel certamente virtuoso.       

Nuovo allestimento per il crossover di Opel con il 1.5 a gasolio da 120 cavalli

Crossland X, il viaggiatore; Diesel, automatico e sedili speciali

        L&rsquo;IntelliGrip del gruppo PSA per muoversi con una presa salda su fondi scivolosi al volante di Opel Combo Cargo. Il Combo in versione furgone si applica e studia da due ruote motrici con un&rsquo;elettronica di controllo ritagliata su 5 diverse modalit&agrave; d&rsquo;impiego, per scenari diversi, su fondi a bassa aderenza che affronta con una gestione del controllo di stabilit&agrave; e del controllo di trazione differenziati. Dal selettore in plancia &egrave; possibile specializzare i parametri di funzionamento e, dalla modalit&agrave; Normal, standard per l'utilizzo su asfalto, selezionare la Snow, che migliora la trazione su fondi innevati. Modalit&agrave; attiva fino a 50 km/h, range nel quale il controllo di trazione rallenta la ruota in deficit di aderenza, mantenendo i valori di coppia sulla ruota in presa. In modalit&agrave; Mud, specifica per fondi fangosi, l&rsquo;elettronica dell&rsquo;ESP e del traction control lasciano intenzionalmente slittare la ruota per evacuare il fango che si deposita sul battistrada. La modalit&agrave; IntelliGrip Mud &egrave; attiva fino a 80 km/h e trasferisce la massima quantit&agrave; di coppia erogabile sulla ruota con il maggior grip. Su fondi sabbiosi, invece, la taratura Sand non limita lo slittamento delle ruote, anzi, il sincronismo &egrave; necessario per evitare l&rsquo;affondamento di una ruota. Infine, il controllo di stabilit&agrave; &egrave; completamente escludibile, come il controllo di trazione, ma solo fino a 50 km/h. Opel Combo Cargo, IntelliGrip a parte, pu&ograve; integrarsi con il Pack Cantiere. La specificit&agrave; &egrave; nell&rsquo;altezza da terra aumenta di 30 millimetri, cos&igrave; come cresce il diametro complessivo di cerchio e pneumatico. Le sospensioni si caratterizzano per l&rsquo;adozione di una barra antirollio pi&ugrave; rigida e l&rsquo;assale posteriore rinforzato. Misure da sommare alla protezione metallica applicata sotto la coppa dell&rsquo;olio. Il controllo automatico della velocit&agrave; in discesa, infine, permette di gestire l&rsquo;andatura in condizioni difficili di aderenza.       

Il furgone, con il sistema IntelliGrip, ottimizza la trazione su fondi a bassa aderenza. Con il Pack cantiere incrementa l'altezza da terra e introduce l'assistente al controllo della velocit&agrave; in discesa

Opel Combo Cargo, presa sicura con IntelliGrip e pack cantiere

La tendenza e la volont&agrave; di leggere sono ridotte ai minimi termini da diversi anni. Cos&igrave; la comunicazione per immagini ha preso piede da tempo. Ecco perch&eacute; guardare un video risulta essere molto pi&ugrave; semplice che leggere le istruzioni su di un libretto dedicato. Soprattutto se l&rsquo;informazione non &egrave; a portata di mano, ma va ricercata scrupolosamente. Opel, da sempre attenta alla tecnologia e all&rsquo;orientamento del proprio pubblico, ha deciso di sviluppare e realizzare una serie di video tutorial dedicati. Video che pertanto si possono sostituire (in parte) al classico libretto di istruzioni e che hanno il compito di insegnare all&rsquo;utente finale il modus operandi di un componente, di un dispositivo o di un sistema. I video sono catalogati all&rsquo;interno del canale YouTube di Opel Italia, sotto la dicitura &ldquo;Ecco come funziona&rdquo;.  Inoltre l&rsquo;immagine di copertina ha sempre uno sfondo giallo e nero, con in primo piano l&rsquo;oggetto di &ldquo;studio&rdquo;. Una soluzione facile e semplice per trovare in poche semplici mosse l&rsquo;argomento di vostro interesse. &quot;Le esercitazioni video offrono risposte semplici alle domande della vita quotidiana. Il formato &egrave; ideale per spiegare tecnologie come i sistemi di infotainment &quot;afferma il Dr. David Voss, Manager Product Experience. &quot;L&#39;ampia gamma di tutorial tra uomini e donne di tutte le et&agrave; si adatta perfettamente al marchio Opel, che ha costruito la sua reputazione sulla democratizzazione della tecnologia&quot;. Oltre a spiegare varie funzioni, la serie &quot;Ecco come funziona&quot; include un tutorial su come personalizzare il sistema di infotainment. 

La Casa tedesca ha elaborato una serie di video tutorial per raccontare e spiegare il funzionamento di alcuni comandi sulle proprie vetture. Dall&rsquo;infotainment al cruise control, te lo dice YouTube

&ldquo;Ecco come funziona?&rdquo; La risposta di Opel

Si guarda al futuro dalle parti di Opel. Un futuro condiviso con il resto del Gruppo, in cui i comandi vocali avranno un ruolo centrale per la vita di bordo. In realt&agrave; il sistema &egrave; pi&ugrave; complesso, classificato come assistente. L&rsquo;esempio degli smartphone &egrave; palese, basta domandare per avere (quasi) sempre la risposta che si cerca. E, eventualmente, essere indirizzati a destinazione. Lo stesso sar&agrave; per Opel a partire dal 2020. La partnership con SoundHound Inc., azienda sita nella Silicon Valley, mira proprio a questo. Si tratta infatti di una realt&agrave; leader nella tecnologia di intelligenza artificiale (AI) e riconoscimento vocale in lingua naturale. Che ha sviluppato un sistema noto come Deep Meaning Understanding.  Al di l&agrave; del processo che si cela dietro questa singolare operazione, realizzato su particolari algoritmi, il vantaggio firmato SoundHound si misura nella capacit&agrave; di rispondere immediatamente alle richieste dell&rsquo;utente. Cos&igrave;, quando vi trovate al volante della vostra Opel e siete alla ricerca di una location particolare, lo domandate tramite i comandi vocali e il sistema oltre a trovare la soluzione vi setta il navigatore a destinazione. Bisogna per&ograve; avere ancora un po&rsquo; di pazienza prima che sia disponibile sui modelli della Casa tedesca, perch&eacute; il debutto di tale sistema &egrave; previsto a partire dal 2020. Ridurre per&ograve; il tutto ad una serie di comandi vocali pi&ugrave; evoluti &egrave; sbagliato. Perch&eacute; l&#39;assistente personale digitale che arriver&agrave; sulle vetture Opel, sar&agrave; in grado di agire pure in autonomia per eseguire determinati compiti, sfruttando anche l&rsquo;esperienza assimilata grazie al &ldquo;proprio&rdquo; conducente.  Cos&igrave; non sar&agrave; necessario dare indicazioni al sistema, perch&eacute; avr&agrave; gi&agrave; imparato la &ldquo;lezione&rdquo;. Come attivare alcune funzioni del veicolo e avviare servizi connessi. E poi baster&agrave; un comando vocale unico, con cui si potr&agrave; regolare simultaneamente la temperatura, la ventilazione e la direzione dell&#39;aria condizionata. 

Nel 2020 le vetture Opel saranno fornite di un assistente vocale dedicato. Un sistema capace di imparare dal conducente, che potr&agrave; interfacciarsi in modo colloquiale. Un sistema in grado di agire anche in modo autonomo

Smart Assistant per Opel

L&rsquo;idea di auto da corsa agli inizi del secolo scorso era decisamente differente da quello che oggi possiamo immaginare. L&rsquo;elettronica era un&rsquo;utopia e per raggiungere potenze elevate, la cubatura dei motori doveva essere sovradimensionata. In un&rsquo;epoca in cui la carburazione faceva la differenza, Opel realizz&ograve; una vettura da molti definita come il &ldquo;mostro&rdquo;. Un&rsquo;accezione assolutamente non negativa, ma pi&ugrave; semplicemente di stupore. Perch&eacute; il motore della Rennwagen, questo il suo nome &ldquo;all&rsquo;anagrafe&rdquo;, aveva una cilindrata di 12,3 litri.  Una cubatura che oggi farebbe invidia ad un veicolo industriale di grande portata oppure ad un camion. Un&rsquo;unit&agrave; che nel 1914 era in grado di sviluppare 260 cavalli di potenza massima e una coppia motrice di 700 Nm. Numeri che (in parte) oggi fanno sorridere, me che oltre cento anni fa erano considerati da record. Anche perch&eacute; va sempre considerato che la Rennwagen fosse un&rsquo;auto da corsa, ossia dotata di tecnologie che all&rsquo;epoca erano paragonabili a quelle di una Formula Uno moderna. Una vettura nata per correre, che offr&igrave; ad Opel la possibilit&agrave; di vincere diverse manifestazioni sportive. Il propulsore di 12,3 litri ha un&rsquo;architettura a quattro cilindri in linea, dotato di 16 valvole. Una formazione, soprattutto relativamente al numero di valvole, considerata all&rsquo;avanguardia per l&rsquo;epoca.  A causa dell&#39;enorme altezza del motore, le molle delle valvole fuoriuscivano attraverso 16 fori. La Rennwagen era in grado di raggiungere i 230 km/h. Dati che avvalorano la sempre grande attenzione di Opel verso la prestazione e la ricerca. E per fermarsi? Non c&rsquo;erano freni sull&rsquo;asse anteriore, mentre quelli posteriori erano a tamburo ed erano azionati da un cavo, che funzionava grazie ad una leva mossa dal pilota, posta sulla destra all&#39;esterno dell&#39;auto. Era presente per&ograve; un secondo freno, questa volta azionato tramite un pedale, che agiva invece sull&#39;albero cardanico. Per accelerare poi, bisognava utilizzare un sistema dedicato posizionato sul volante. L&rsquo;auto negli anni &egrave; stata completamente restaurata e ad inizio settembre ha partecipato al R&oslash;m&oslash; Motor Festival. Una manifestazione sportiva che si tiene in Danimarca, dedicata ad una celebre gara di velocit&agrave; che si teneva sulla spiaggia dell&rsquo;omonima isola danese. 

All&rsquo;inizio del Novecento la Casa tedesca realizz&ograve; una vettura da corsa dotata di un motore da 12,3 litri. Una vettura che, con al volante il pilota Carl J&ouml;rns, regal&ograve; numerosi successi ad Opel

Opel, un &ldquo;mostro&rdquo; da 260 cavalli

        Il turbo benzina, a livello di immagine, &egrave; certamente un biglietto da visita virtuoso in questo momento. Opel mette a frutto il suo potenziale adottando un propulsore top di gamma su Grandland X. Che si presenta come tecnologica, ma in questo caso anche emozionale e raffinata. Il motore &egrave; il quattro cilindri di 1.6 litri PureTech, realizzato in alluminio. Eroga 180 cavalli a 5.500 giri e dispone di una coppia di 250 Nm a 1.750 giri. Elastico e pronto, grazie anche alla valvola a farfalla che garantisce una risposta pronta. E&rsquo; dotato di filtro antiparticolato che garantisce il miglior post-trattamento dei gas di scarico. Ovviamente anche di start/stop e il pacchetto di questo motore con doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro, rispetta la norma Euro 6d-TEMP. Contribuiscono al quadro virtuoso il sistema di variazione dell&rsquo;alzata e della fasatura variabile delle valvole, che permettono di regolare temporizzazione e durata delle stesse in modo infinito, riducendo consumi ed emissioni. Un quattro cilindri molto "educato", ma senza essere seduto, anzi. L&rsquo;accelerazione da zero a 100 km orari si completa in 8 secondi netti. La velocit&agrave; massima &egrave; di 222 km/h. Il consumo dichiarato &egrave; di 5,8 litri di per 100 km: ovvero una percorrenza di 17,2 km/litro. Le emissioni sono di 132 g/km di CO2.       

Il SUV di Opel al vertice presenta un virtuoso e potente quattro cilindri di 1.6 litri

Turbo benzina da 180 cv, top di gamma per Grandland X

Pur non essendo la pi&ugrave; sportiva del reame, la nuova Opel Corsa GSi vanta delle collaborazioni importanti. E non avrebbe potuto essere altrimenti. Infatti il ritorno al passato di cui si fregia nella denominazione non ha nulla a che fare con chi le mani ce le ha messe per davvero. Perch&eacute; sotto la scocca presenzia un&rsquo;assetto interamente elaborato dagli uomini del reparto dell&rsquo;Opel Performance Center. Un assetto che, come per la versione pi&ugrave; estrema OPC, &egrave; stato sviluppato lungo l&rsquo;impegnativo tracciato del Nordschleife, meglio conosciuto come l&rsquo;Inferno Verde del Nu?rburgring. Di fatto non si &egrave; stravolto l&rsquo;impianto di serie, preferendo apportare delle modifiche ad un&rsquo;architettura di per s&eacute; valida in funzione della tipologia di vettura.  Quindo no ai cambiamenti, si ai miglioramenti. Ecco perch&eacute; la scheda tecnica della nuova Opel Corsa GSi cita testualmente che all&rsquo;anteriore presenzi un sistema di sospensioni del tipo McPherson, mentre al retrotreno si palesa il pi&ugrave; classico dei ponti torcenti. Ma ad assicurare il massimo del divertimento su strada ci sono delle modifiche tangibili ed estremamente qualificanti come auto sportiva. Modifiche prese in prestito direttamente dalla versione OPC, con cui la Corsa GSi condivide il telaio. Cos&igrave; l&rsquo;assetto si presenta ribassato di 10 millimetri rispetto alle altre versioni di Corsa, potendo pure vantare una nuova geometria dell&rsquo;asse posteriore. Ci sono pertanto delle nuove boccole, unitamente a una barra di torsione pi&ugrave; rigida. Di notevole impatto il sistema di ammortizzatori con tecnologia di smorzamento selettivo in funzione della frequenza: il Frequency Selective Damping (FSD).  Si tratta di un sistema totalmente meccanico che modifica tramite valvole e un secondo circuito, la pressione dell&rsquo;olio e la capacit&agrave; di smorzamento delle sospensioni. Le valvole di cui sopra si trovano all&rsquo;interno degli steli. Per essere meno tecnici, ma pi&ugrave; vicini alla guida, significa che l&rsquo;assetto della Corsa GSi &egrave; in grado di adattare la taratura e la risposta degli ammortizzatori alla frequenza di movimento del veicolo. Un assetto variabile insomma, non necessariamente troppo rigido per la guida di tutti i giorni, pronto all&rsquo;occorrenza nel caso vi trovaste a percorrere una strada ricca di curve. A questo bisogna sommare la possibilit&agrave; di montare come optional i cerchi in lega da 18 pollici con pneumatici sportivi 215/40 ZR18, disponibili a richiesta. 

L&rsquo;assetto della nuova sportiva Opel deriva dall&rsquo;esperienza del reparto OPC. L&rsquo;architettura rimane la stessa dei modelli meno prestazionali, ma le modifiche hanno completamente variato la risposta su strada

Opel: si dice GSi, si legge OPC

Il vantaggio di Opel si chiama PACE!. Ossia il programma di sviluppo che interessa la casa tedesca a partire dallo scorso novembre. Un piano che riguarda sia le tecnologie future in seno al brand di R&uuml;sselsheim, sia la geografia delle proprie attivit&agrave;. La ristrutturazione &egrave; gi&agrave; in atto da tempo e certifica quanto sia stato importante concentrarsi sull&rsquo;Europa. Ad avvalorare le scelte di Opel ci sono anche i risultati economici. Il margine operativo ricorrente nella prima met&agrave; del 2018 &egrave; pari al 5 per cento. &ldquo;Siamo un&rsquo;azienda completamente diversa rispetto a 12 mesi fa.Abbiamo posto le fondamenta per diventare ancora pi&ugrave; competitivi e abbiamo gi&agrave; allineato molte aree in vista del futuro. Stiamo sfruttando al massimo l&rsquo;appartenenza a un gruppo di successo come Groupe PSA. Siamo molto grati per questo, ma ci sentiamo anche in obbligo&rdquo;, ha dichiarato Lohscheller, CEO di Opel.  Nel mentre molte cose sono cambiate e molte cambieranno. Infatti, come &ldquo;recita&rdquo; il piano PACE!, nel 2024 in Europa per ogni modello della gamma sar&agrave; disponibile una versione elettrica, a batteria o ibrida plug-in. Ma al di l&agrave; della questione puramente tecnica, c&rsquo;&egrave; da sottolineare come l&rsquo;azienda tedesca abbia definito i diversi siti di produzione, investendo in modo puntuale, migliorando la competitivit&agrave;. Sono infatti stati stipulati degli accordi sulla performance in tutti i centri di produzione europei. Confermata la nuova Corsa allo stabilimento di Saragozza in Spagna, anche nell&rsquo;inedita variante elettrica. Mentre la nuova generazione del veicolo commerciale Vivaro verr&agrave; realizzata a Luton in Inghilterra a partire dal 2019.  Il Suv Grandland X sar&agrave; prodotto ad Eisenach dalla met&agrave; del prossimo anno, compresa la versione ibrida che verr&agrave; presentata nel corso del 2020. Invece a R&uuml;sselsheim spetta il ruolo dominante di centro di ricerca e sviluppo. Una funzione determinante non solo per il marchio tedesco, ma per tutto il Gruppo di appartenenza. Infatti presso i centri di ricerca di R&uuml;sselsheim &egrave; demandata la responsabilit&agrave; dello sviluppo dei veicoli commerciali leggeri e della prossima generazione di motori benzina quattro cilindri, oltre anche a tutta la parte che concerne le motorizzazioni elettriche. 

La Casa tedesca mostra un semestre 2018 positivo, a dimostrazione degli effetti benefici del piano di sviluppo PACE!. E R&uuml;sselsheim si conferma il polo tecnico per eccellenza all&rsquo;interno del Gruppo

Opel, risultati positivi e tecnologia promettente

Non &egrave; solo una denominazione, ma rappresenta una vera e propria realt&agrave; all&rsquo;interno di Opel. Perch&eacute; buona parte della tradizione sportiva tedesca si racconta attraverso le lettere GSi. L&rsquo;acronimo di Grand Sport Injection ha debuttato a met&agrave; anni 80 sul modello Manta. Una rappresentazione specifica della tecnologia di cui la vettura era dotata. Una nomenclatura divenuta un tratto distintivo per tutte le auto ad alte prestazioni a marchio Opel che, sul finire degli anni Novanta venne sostituita da OPC (Opel Performance Center), ma che oggi torna a rivivere grazie all&rsquo;intervento di Insignia GSi e della prossima Corsa GSi.  Quanto alla storia meno recente, la Manta fu solo la prima di una lunga serie di modelli. La Kadett E non sfugg&igrave; infatti alla nuova denominazione. La vettura venne equipaggiata dapprima con un motore di 1,8 litri a iniezione elettronica. La potenza era di 115 cavalli. Ma ben presto aument&ograve; la cubatura del 4 cilindri, passando cos&igrave; alla motorizzazione due litri, che permise alla GSi di toccare quota 130 cavalli. L&rsquo;avvento delle 16 valvole corrispose ad un nuovo incremento di potenza: 150 cavalli. Anche la Opel Corsa fu &ldquo;vittima&rdquo; delle cure del reparto sportivo. Tanto che la piccola GSi arriv&ograve; sino alla soglia dei 100 cavalli. Il tutto per merito di un motore aspirato di 1,6 litri di cilindrata. Unit&agrave; che venne successivamente dotata di marmitta catalitica. L&rsquo;auto venne prodotta tra il 1988 e il 1992. Il passaggio di testimone venne consolidato pure dalla seconda generazione di Corsa. Che in realt&agrave; era equipaggiata con un&rsquo;evoluzione dell&rsquo;unit&agrave; precedente. Quindi cubatura nell&rsquo;intorno degli 1,6 litri.  Ma differenziandosi dal precedente per la distribuzione a 4 valvole per cilindro e per il doppio albero a camme in testa. La potenza massima arriv&ograve; a 109 cavalli e la velocit&agrave; massima raggiunse i 192 km/h. In nome della sicurezza la presenza di serie del sistema ABS. Prima che Astra cedesse al &ldquo;fascino&rdquo; OPC, ha avuto una versione GSi. Versione che ha riguardato solo la prima generazione della compatta tedesca, mentre dalla seconda si &egrave; passati alla nuova denominazione. Due motorizzazioni da due litri. Un 2.0 8 valvole e un 2.0 16 valvole. La versione pi&ugrave; prestazionale era equipaggiata con un motore dotato di doppio albero a camme. Unit&agrave; di tipo quadro capace di 150 cavalli di potenza massima e 196 Nm di coppia motrice. La versione da 115 cavalli, aveva anche delle specifiche differenti a livello di assetto.  Oggi per&ograve; l&rsquo;attesa &egrave; terminata, perch&eacute; a listino torna l&rsquo;allestimento GSi. Un riferimento alla sportivit&agrave; Opel che alimenta la dinamica di guida di Insignia. Motori sovralimentati, quattro cilindri, e alimentazione diesel o benzina a seconda delle vostre esigenze: quella a gasolio si ferma a quota 210 cavalli, il benzina arriva a 260. Ma prima della fine dell&rsquo;anno sar&agrave; la volta di Corsa GSi. Meno aitante del modello OPC, offre comunque il giusto compromesso tra prestazioni e divertimento, e ovviamente costi di gestione. Sar&agrave; infatti equipaggiata con un 1.4 benzina turbo da 150 cavalli e 220 Nm di coppia motrice.  SCOPRI LA GAMMA OPEL 

GSi &egrave; una sigla che identificava le sportive degli Ottanta e Novanta della Casa tedesca. Che oggi torna sull&rsquo;ammiraglia Insignia e sulla compatta Corsa

Opel GSi non &egrave; solo un logo

Non importa quante e quali siano le vetture che viaggiano difronte o incontro a voi, la garanzia di poter mantenere gli abbaglianti sempre accesi &egrave; un must che pochi sanno offrire. Una specifica che diventa unica nel segmento di appartenenza di Opel Astra. Ovvero la prima auto della Casa tedesca ad essere equipaggiata con il sistema IntelliLux. Innanzitutto il gruppo ottico &egrave; formato da 8 segmenti a led; 16 in considerazione del fatto che i fari siano ovviamente due.  Quando sono tutti accesi si ha il massimo della potenza luminosa, altrimenti ogni singolo segmento &egrave; acceso o spento in funzione della particolare situazione di marcia. Se ad esempio seguite un veicolo, la porzione centrale del fascio luminoso sar&agrave; meno intensa di quella laterale. In questo modo, oltre a non infastidire chi state seguendo, avrete comunque il massimo della visibilit&agrave; ai lati della vettura.  Una garanzia per la sicurezza nella guida in notturna. Tale sistema &egrave; presente anche sull&rsquo;ammiraglia Insignia. In questo caso siamo dinanzi all&rsquo;evoluzione dell&rsquo;apparato IntelliLux, divenuto ancora pi&ugrave; efficiente e performante. In primis perch&eacute; il numero di LED raddoppia rispetto ad Astra e poi perch&eacute; il sistema si completa di nuove funzionalit&agrave;.  L&rsquo;aumento di componenti ha migliorato ulteriormente la qualit&agrave; dell&rsquo;illuminazione dei gruppi ottici Opel rispetto alle situazioni di traffico pi&ugrave; intenso. L&rsquo;elevato numero di LED consente al dispositivo di essere pi&ugrave; rapido nella definizione del cono di luce. Non solo, ma l&rsquo;IntelliLux presente su Insignia impiega una nuova funzionalit&agrave;, destinata a migliorare l&rsquo;illuminazione durante le curve. L&#39;intensit&agrave; luminosa dei segmenti interni alla matrice aumenta in base all&#39;angolo di sterzata. Le novit&agrave; si completano con il modulo LED collocato all&rsquo;interno della sezione anabbaglianti. Una soluzione che ha aumentato sino a 400 metri di distanza la portata dei gruppi ottici della Casa tedesca.  SCOPRI LA GAMMA OPEL 

Opel Astra, Auto dell&rsquo;anno 2016, &egrave; stata la prima vettura del marchio tedesco a portare in dote il sistema di gruppi ottici anteriori a matrice. Una soluzione che consente di viaggiare sempre con gli abbaglianti accesi

La magia degli IntelliLux Opel

        Piccola, ma indomabile e divertente. Torna Corsa GSi, rispolverando una sigla storica degli anni Ottanta. Opel ha ufficializzato il prezzo a 19.960 euro, del modello che con orgoglio&nbsp;presenta come una sportiva verace. Pi&ugrave; che per i 150 cavalli del 1.4 turbo benzina, capace anche di 200 Nm di coppia (tra 3.000 e 4.500 giri), soprattutto per il telaio OPC. Che &egrave; garanzia di un comportamento stradale brillante, per agilit&agrave;, frenata e piacere di guida. Specialmente con gli opzionali i cerchi in lega da 18 pollici con pneumatici sportivi 215/40. Le prestazioni dichiarate sono di 207 km/h di velocit&agrave; massima, accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi abbinati a un consumo accettabile. La percorrenza media dichiarata &egrave; di 16,4 km/litro. Il dato pi&ugrave; eloquente &egrave; quello della ripresa: 9,9 secondi per fare l&rsquo;80-120 km/h in quinta marcia. Corsa GSi &egrave; stata sviluppata al Nurburgring sotto la guida di Volker Strycek, Director Performance Cars and Motorsport di Opel. Le prese d&rsquo;aria e le forme pi&ugrave; scolpite indicano chiaramente la vocazione del mezzo. Al pari del vistoso spoiler sul bordo del tetto (per aumentare la deportanza), lo scarico cromato sportivo, il volante sportivo&nbsp; e il sedile performance Recaro, optional.       

Ritorna la mitica siglia: 150 cv, telaio OPC e prezzo di 19.960 euro

Opel Corsa GSi, tanta voglia di sportività

GT X Experimental&nbsp;&egrave; il manifesto di Opel, che prefigura il futuro del Marchio di Russelsheim.&nbsp; La spinta, emotiva e di ricerca e sviluppo &egrave; forte da un anno nell&rsquo;orbita di PSA&nbsp;(Peugeot-Citroen-DS).  Opel vuole continuare a camminare nella sua specificit&agrave; e ha presentato&nbsp;concept&nbsp;di SUV&nbsp;elettrico, la svolta per le auto a batteria del Marchio. E che presente gli stilemi che definiranno il design&nbsp;delle future Opel, da oggi fino al 2025.  Pi&ugrave; di una visione del futuro prossimo: una sintesi del progetto. Quello mostrato &egrave; una sorta di super teaser. GT X Experimental&nbsp;sar&agrave; interamente svelata nei prossimi mesi. Che sia un crocevia importante lo conferma la presentazione fatta in persona dal CEO di Opel, Michael Lohscheller. Ha mostrato una parte del frontale, la mascherina Vizor, che prefigura il family feeling lo sguardo delle prossime Opel.&nbsp;  Svetta ovviamente il &ldquo;Blitz&rdquo; di Opel,&nbsp; lampo, il logo universalmente riconosciuto. GT X Experimental&nbsp;&egrave; accreditata di un&rsquo;autonomia di 475 chilometri, non certo deprecabile. 

Il CEO del Marchio, Michael Lohscheller, anticipa il modello da 475 km di autonomia

GT X Experimental, SUV elettrico di Opel e manifesto di design

        Il futuro multimediale di Opel passa da Insignia. Un futuro in cui la semplicit&agrave; nel gestire le informazioni, cos&igrave; come la rapidit&agrave; nel reperirle, la fanno da padroni. Due temi che si realizzano grazie a nuovi hardware e nuovi software, che definiscono la &ldquo;linea&rdquo; multimediale della Casa tedesca.  Una linea che si declina in due elementi principali. Uno che rappresenta l&rsquo;ingresso nella connettivit&agrave; by Opel, l&rsquo;altro invece destinato a delineare il meglio della tecnologia presente e futura degli uomini di R&uuml;sselsheim, ovvero il top di gamma. In realt&agrave; la maggior parte delle specifiche sono condivise. Ci&ograve; detto uno si chiama Multimedia e l&rsquo;altro Multimedia Navi Pro. Per entrambi vale la presenza di uno schermo touch di tipo capacitivo, che nel formato pi&ugrave; grande arriva ad avere una diagonale di 8 pollici. Dimensione pi&ugrave; che sufficiente per leggere al meglio ogni tipo di informazione, ma soprattutto di icona. I comandi touch, decisamente intuitivi e in &ldquo;formato&rdquo; tablet, sono integrati  dalla presenza di quelli vocali e dei pulsanti sul volante.  Un&rsquo;interfaccia che si pu&ograve; arricchire di altri due componenti, altrettanto importanti alla voce fruizione del sistema. Si tratta dello schermo ad alta risoluzione inserito all&rsquo;interno del quadro strumenti. Una &ldquo;realt&agrave;&rdquo; che riporta tutta una serie di comunicazioni, che riguardano lo &ldquo;status&rdquo; della vettura, ma che possono essere riferite anche alla navigazione o ai limiti di velocit&agrave; rilevati dalla telecamera Opel Eye. In abbinamento al sistema Multimedia Navi Pro, &egrave; possibile avere a richiesta anche l&rsquo;head-up Display. Un&rsquo;ulteriore fonte di informazioni, principalmente connessa alla navigazione, che permette letteralmente di non distogliere lo sguardo dalla strada. Perch&eacute; le indicazioni sono riportate direttamente sul parabrezza.  Tanto per rimanere in tema, da segnalare i servizi di navigazione in connessione per ottimizzare la ricerca dei punti di interesse e delle destinazioni, cos&igrave; come le informazioni circa i prezzi dei carburanti in tempo reale. Ovviamente sono annoverati pure i parcheggi, senza contare la disponibilit&agrave; degli aggiornamenti online delle mappe.  Visualizzazione 3D e fluidit&agrave; dello schermo, sono specifiche di contorno, che aumentano per&ograve; la facilit&agrave; d&rsquo;impiego della multimedialit&agrave; by Opel. In questo contesto cos&igrave; operativo balza in primo piano la possibilit&agrave; di collegarsi ad internet con il proprio smartphone. Evenienza che da accesso al servizio Live Traffic,che consente di avere una panoramica aggiornata sulle informazioni di traffico provenienti da diverse fonti. Materiale utile che stabilire al meglio il percorso, limitando il pi&ugrave; possibile i disagi. Anche perch&eacute; Live Traffic &egrave; in grado di mostrare sulla mappa non solo i rallentamenti, me pure le possibili cause.  La connettivit&agrave; tra vettura e smartphone non si limita per&ograve; alla sfera della navigazione, perch&eacute; consente l&rsquo;accesso ai protocolli Apple CarPlay e Android Auto. Una vantaggio che si realizza sia grazie alla tecnologia Bluetooth che alla presenza di un accesso Usb.  Ma l&rsquo;infotainment Opel presenta anche un&rsquo;altro aspetto altrettanto interessante: l&rsquo;essere personalizzabile. Si possono infatti configurare cinque profili utente. Caratteristica propria del sistema Multimedia Navi Pro, che pu&ograve; gestire cinque guidatori differenti. Ovvero &egrave; in grado di configurare la temperatura preferita di ognuno, cos&igrave; come l'equalizzazione preferita degli altoparlanti. Lo stesso vale per le destinazioni, la playlist e i punti di interesse. Tutti memorizzati in base al profilo personalizzato. PRENOTA UN TEST DRIVE       

L&rsquo;ammiraglia della casa tedesca &egrave; equipaggiata con l&rsquo;ultima generazione di sistemi multimediali del marchio di R&uuml;sselsheim. Pi&ugrave; personalizzabili, ma soprattutto sempre online

Opel Insignia sempre più connessa

        Il 10 agosto sar&agrave; la notte di San Lorenzo, celebre per le stelle cadenti. In realt&agrave; dal punto di vista puramente scientifico si tratta di meteore. Ovvero frammenti di altri meteoriti che, non appena entrano nell&rsquo;atmosfera terrestre, si incendiano per via delle temperature elevate che raggiungono. E se vogliamo marcare nuovamente l&rsquo;aspetto astronomico, non &egrave; il dieci il giorno con la massima visibilit&agrave; in relazione alle &ldquo;stelle cadenti&rdquo;, bens&igrave; i successivi.    Ci&ograve; detto, se siete appassionati del genere e non potete fare a meno di guardare sempre all&rsquo;ins&ugrave;, potete sempre realizzare il vostro planetario personale. Vi bastano una Opel Adam, ma soprattutto vi basta dotarla di un accessorio molto particolare. Un dispositivo che in men che non si dica sar&agrave; in grado di riportarvi nella magica atmosfera della notte di San Lorenzo. Si chiama appunto Stars e altro non &egrave; che il rivestimento del tetto interno illuminato. Detto cos&igrave; non rappresenta al meglio la tecnologia che si cela dietro il dispositivo della Casa tedesca. Perch&eacute; nel tetto della piccola Adam vengono inseriti ben 64 LED bianchi al di sotto del rivestimento. In questo modo si ottiene una scenografia da &ldquo;vero&rdquo; cielo stellato.  Ma limitarsi ad un optional creativo sarebbe alquanto riduttivo, dato che il tetto Stars &egrave; anche funzionale. Consente infatti di illuminare l'abitacolo consumando pochissima energia, sia perch&eacute; si tratta di Led, sia perch&eacute; &egrave; possibile regolare l&rsquo;intensit&agrave; luminosa. Solo 4 Watt il dato riferito al consumo, un valore decisamente inferiore a quello dell&rsquo;autoradio.  Il sistema &egrave; stato sviluppato in collaborazione con Johnson Controls, azienda multinazionale del settore elettronico. Pu&ograve; essere usato sia a vettura ferma, che in marcia. Tra le sue peculiarit&agrave; il fatto che pesi appena 200 grammi nel suo complesso e che abbia comportato l&rsquo;ispessimento di solo un millimetro della superficie del tetto. PRENOTA UN TEST DRIVE       

La piccola della Casa tedesca realizza un particolare rivestimento del tetto, formato da una serie di Led. Cos&igrave; l&rsquo;effetto cielo stellato &egrave; garantito

Opel Adam. Le stelle tutto l’anno

        Spesso quando si pensa alle versioni destinate alle flotte, ai leasing, a tutto quello che rimanda alla sfera aziendale e dei professionisti, si crede siano vetture dotate del minimo indispensabile. Il climatizzatore a fare da elemento di arredo di lusso e tutto il resto abbandonato alla sorte.  Invece Opel realizza una vera e propria gamma Business, che non lascia nulla al caso. Vetture ricche sotto ogni punto di vista, le cui peculiarit&agrave; annoverano tutta una serie di accessori utili e funzionali a chi l&rsquo;auto la usa per lavoro. Quindi fondamentali sia per la guida, ma soprattutto per il comfort. La conformazione della famiglia Business by Opel annovera diversi modelli della gamma tedesca. Auto che fanno dello spazio uno dei maggiori punti di forza, ma senza rinunciare al piacere dello stile e del design ricercato. Di sicuro tra le pi&ugrave; rappresentative presenzia la Astra, Auto dell&rsquo;Anno 2016. Vettura disponibile sia nel formato a 5 porte che in quello station wagon Sports Tourer. L&rsquo;allestimento Business si colloca un gradino pi&ugrave; in alto di quello Advance, che di fatto apre le danze dopo le versioni d&rsquo;ingresso. La Opel Astra Business si correda di cornici dei finestrini cromate e di fari fendinebbia anteriori. Sono altres&igrave; presenti i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, mentre a bordo la sezione infotainment &egrave; demandata al sistema Navi 900 IntelliLink con display touch da 8&rdquo;. Sistema che annovera 6 altoparlanti, Bluetooth, USB e connettivit&agrave; Android Auto e Apple CarPlay. I prezzi partono da 24.600 euro. Anche la Opel Insignia Grand Sport alimenta la sua quota Business superando &ldquo;l&rsquo;ostacolo&rdquo; della versione Advance. In questo caso, trattandosi tra le altre cose dell&rsquo;ammiraglia della gamma, la versione destinata ai professionisti &egrave; studiata appositamente per il rango dell&rsquo;auto. Quindi infotainment targato Navi 900 IntelliLink con schermo touch a colori da 8". I passeggeri posteriori possono contare su di una doppia presa USB. Mentre il conducente ha la possibilit&agrave; di leggere tutte le informazioni circa la vettura sul display da 4,2" posto nel quadro. Di serie anche il pacchetto Sight &amp; Light che comprende l&rsquo;accensione automatica dei fari con sistema di rilevamento gallerie e i tergicristalli con sensore intensit&agrave; della pioggia, oltre al retrovisore interno con funzione anti-abbagliamento. Il climatizzatore bi-zona &egrave; parte del corredo standard e ritroviamo su Insignia i sensori di parcheggio anteriori e posteriori. Il sedile di guida vanta la certificazione AGR ed &egrave; regolabile in 8 direzioni con quella lombare elettrica. I rivestimenti sono poi in tessuto "Monita". In questo caso la base di partenza &egrave; fissata a quota 31.250 euro. Parte della famiglia Business anche la Grandland X. Come per Insignia ritroviamo il Sight &amp; Light Pack con sensore pioggia e luminosit&agrave; e specchietto retrovisore interno fotoelettrocromatico. La multimedialit&agrave; a bordo &egrave; invece nella mani del sistema Navi 5.0 IntelliLink. Di serie anche un elemento sempre pi&ugrave; in disuso, ma invece utilissimo: il ruotino di scorta. Per il Suv tedesco si parte da 27.000 euro. VEDI LE OFFERTE OPEL       

La Casa tedesca offre una serie di modelli dotati di un allestimento specifico per il mondo business. Convenienza e un equipaggiamento ben fornito, sono le peculiarit&agrave; delle vetture Opel riservate ai professionisti

Opel: il business è per tutti

Non sempre sono i grandi oggetti il vero problema a bordo, spesso &egrave; stivare le piccole cose il lato complicato della vita in abitacolo. Dove e come riporre i piccoli oggetti pu&ograve; risultare un enigma da risolvere, se il risultato finale vorrebbe essere quello di evitare possibili rotolamenti in vettura. Ciascuno ha il suo modus operandi, pi&ugrave; o meno efficace, ma Opel ha pensato ad un&rsquo;intera famiglia di soluzioni che si rifanno al prefisso Flexi.    Proprio quella flessibilit&agrave; a cui si rif&agrave; il titolo. L&rsquo;elenco &egrave; lungo e vario e riguarda tutta la gamma di veicoli della Casa tedesca. Il pi&ugrave; celebre, fedele al modello Flex, &egrave; il dispositivo FlexConnect. In questo le possibili operazioni sono molteplici e variano in funzione dell&rsquo;oggetto con cui viene utilizzato. Il FlexConnect si potrebbe definire come la naturale evoluzione dell&rsquo;appendiabiti, ma con il vantaggio di rispondere a svariante esigenze. Viene applicato ai poggiatesta dei sedili anteriori e pu&ograve; essere impiegato come utile supporto per qualunque tipologia di tablet. Ovviamente vale pure come pratico appendiabiti o pi&ugrave; semplicemente come gancio portaoggetti (vedi ad esempio borse). Avendo fatto menzione di un dispositivo come il Tablet, &egrave; inevitabile parlare di smartphone. Al di l&agrave; della presenza di vani dedicati, &egrave; indubbio che sempre pi&ugrave; spesso questo tipo di oggetti sia impiegato pure per altre operazioni.  E quindi la loro consultazione diventa una necessit&agrave;. Onde evitare di distogliere la vista dalla strada, Opel ha elaborato il sistema FlexDock, che &egrave; appunto un supporto per smartphone. Di fatto all&rsquo;interno del mondo aftermarket marchiato Opel, ci sono da segnalare anche altre soluzioni altrettanto interessanti. Come il FlexOrganizer. Si tratta di una serie di dispositivi che consentono di organizzare in maniera modulare lo spazio a disposizione all&rsquo;interno del vano bagagli. Ci sono cinghie, adattatori, reti e ganci dedicati, che permettono di &ldquo;disegnare&rdquo; il volume ideale del proprio bagagliaio. Una lista completa che alimenta la trasversalit&agrave; di ciascuna Opel.  PRENOTA UN TEST DRIVE 

Il mondo dell&rsquo;aftermarket non &egrave; identificativo esclusivo della personalizzazione dell&rsquo;auto. Ma cela tutta una serie di accessori che rendono anche pi&ugrave; fruibile e comoda la propria vettura. A partire da come e dove posizionare le proprie cose

Opel, missione flessibilit&agrave; a bordo

        Il quartier generale di Opel si conferma una fucina di prodotti. L'Engineering Center di R&uuml;sselsheim svilupper&agrave; la prossima generazione di motori benzina ad elevata efficienza per tutti i Marchi del Gruppo. Nello specifico si tratta del 1.6 quattro cilindri, che sar&agrave; ottimizzato per funzionare in abbinamento ai propulsori elettrici, quindi utilizzato nel sistema delle auto ibride. La nuova generazione di motori sar&agrave; lanciata nel 2022, parte di una serie di powertrain di un numero importante di modelli. Saranno utilizzati da tutto il Gruppo, in tutto il mondo: in Cina, in Europa e in Nord America. Onorer&agrave; le future norme sulle emissioni di ogni singolo mercato. Per farlo sar&agrave; utilizzata una sinergia di moderne di tecnologie, quali l'iniezione diretta, la turbocompressione e le valvole a fasatura variabile. Permettendo un contenimento dei consumi di carburante e delle emissioni di anidride carbonica. Christian M&uuml;ller, Managing Director Engineering del Marchio tedesco, ha parole chiare. &ldquo;R&uuml;sselsheim ha gi&agrave; avuto la responsabilit&agrave; globale dello sviluppo di alcuni motori quando facevamo parte del precedente Gruppo. Con la realizzazione della nuova generazione di motori benzina a quattro cilindri, potremo sfruttare una delle nostre principali competenze. Questa unit&agrave; a iniezione diretta, particolarmente economica, in abbinamento alle tecnologie ibride, consolider&agrave; la gi&agrave; forte posizione del Gruppo nella riduzione delle emissioni di CO2&rdquo;. Il futuro del 1.6 benzina sar&agrave; strettamente legato all'elettrificazione della gamma di prodotti Opel. Che sar&agrave; il fulcro del piano strategico PACE!. Ovviamente uno dei gol cruciali &egrave; rispettare il limite di 95 grammi di anidride carbonica fissato dalla UE per il 2020. Parallelamente l&rsquo;elettrificazione della gamma dei veicoli commerciali leggeri inizier&agrave; nel 2020 per rispondere alle necessit&agrave; dei clienti e alle norme future relative alle aree urbane. Il quattro cilindri benzina, con DNA tedesco, sar&agrave; una delle chiavi, assieme alle nuove tecnologie, per limitare le emissione di CO2. PRENOTA UN TEST DRIVE       

La Casa tedesca ha l&rsquo;incarico in seno al Gruppo di sviluppare la nuova famiglia di motori a benzina. Unit&agrave; fondamentali per rispondere alle esigenze di elettrificazione da parte dei nuovi modelli

L’efficienza è una questione di Opel

        A bordo di Opel la corretta postura alla guida e quindi la salute dei propri clienti, &egrave; una buona regola che si applica con la tecnologia e la qualit&agrave; delle sedute. I sedili sono una parte della vettura che merita una valutazione approfondita da parte del guidatore in fase di scelta. Soprattutto sulle lunghe distanze, quando un sedile non ben conformato affatica la schiena, facendo insorgere dolori fastidiosi e riducendo notevolmente il comfort a bordo. Quindi non si tratta solamente di materiali, bens&igrave; di forma, quindi di struttura. Nello specifico Opel, per fornire il meglio per i suoi sedili, esegue un particolare ciclo di prove, grazie ad alcuni robot specializzati. Robot a cui simpaticamente &egrave; stato dato un nome: si chiamano infatti Bernd, Werner, Oliver e Marius. Si tratta di un&rsquo;esclusiva del costruttore tedesco, essendo stati realizzati proprio per le mansioni che riguardano la sfera dei sedili. In questo contesto il team di robot si trova a dover simulare il movimento di ingresso e uscita dalla vettura 50.000 volte in una settimana.  A questa fase ne segue una in parallelo in cui i tecnici che lavorano al progetto sedili, guidano per diverse ore vetture Opel equipaggiate con il prototipo delle sedute. Un modus operandi che consente di testare tutte le principali funzioni, come il sostegno lombare, oppure ancora quello per le cosce. Un lavoro certamente complesso, che per&ograve; consente alla Casa di R&uuml;sselsheim di poter vantare la certificazione AGR. Un consorzio tedesco di esperti quando si tratta di postura e qualit&agrave; della seduta. Un ente che fa proprio della prevenzione al mal di schiena la sua bandiera.  Fondato nel 1995, l'AGR lavora a stretto contatto con diverse associazioni mediche. Ecco perch&eacute; la qualifica di sedili approvati da tale ente, ne garantisce l&rsquo;assoluta efficacia. Un vantaggio che si misura nella guida di tutti giorni. Una considerazione che vale sempre: sia che si tratti di un breve tragitto, oppure di un viaggio lungo. E il tempo delle vacanze &egrave; forse l&rsquo;occasione migliore per parlare della certificazione AGR e dei sedili Opel. PRENOTA UN TEST DRIVE       

La Casa tedesca da diversi anni collabora a stretto contato con l&rsquo;ente AGR per testare e tastare la qualit&agrave; dei propri sedili. Un valore aggiunto per il comfort di tutti i giorni

Certificazione AGR. Comodità Opel

        L&rsquo;avanguardia Opel in relazione alla recente offensiva lanciata in ambito motoristico, si avvale pure della collaborazione della nuova unit&agrave; benzina sovralimentata di 1,6 litri di cilindrata. Un propulsore che si dota del filtro anti-particolato. Una prerogativa che sino a poco tempo fa sembrava essere ad esclusivo uso e consumo delle automobili alimentate a gasolio. Il nuovo motore, rappresenta solo l&rsquo;apice di una serie di novit&agrave; che riguarderanno la gamma motopropulsori non solo del brand, ma pure del Gruppo. La nuova generazione di motorizzazioni sar&agrave; infatti utilizzata per tutti i marchi di PSA in Cina, in Europa e in Nord America, e rispetter&agrave; le future norme antinquinamento di tutti questi mercati. Le unit&agrave; saranno dotate di tecnologie all&rsquo;avanguardia come l&rsquo;iniezione diretta, la turbocompressione e le valvole a fasatura variabile. L&rsquo;avvento del sistema di filtraggio del particolato sull&rsquo;unit&agrave; benzina, ha realizzato una serie di modifiche importanti rispetto al filtro antiparticolato tradizionale, solitamente destinato alle vetture diesel. Ecco perch&eacute; i filtri antiparticolato per motori alimentati a benzina (GPF) vengono ottimizzati per la contropressione con un&rsquo;elevata efficienza di filtraggio. Nello specifico, nei nuovi GPF i gas di scarico devono transitare all&rsquo;interno di un filtro dotato di una struttura a nido d&rsquo;ape. Struttura organizzata con dei condotti di aspirazione e scarico che si aprono e chiudono alternativamente. In questo modo, il passaggio obbligato da una parete all&rsquo;altra e consente all&rsquo;apparato di intrappolare le particelle di PM10. Ma cosa cambia se il paragone &egrave; con un sistema analogo a gasolio? Una delle differenze pi&ugrave; rilevanti &egrave; che nei filtri antiparticolato destinati ai motori diesel viene adoperato un materiale come il silicio, mentre in quelli a benzina (GPF) viene preferito la cordierite. Il vantaggio promosso da Opel non &egrave; per&ograve; merito esclusivo del nuovo filtro, ma di un ammodernamento complessivo di tutta la meccanica, che vede coinvolta anche la gestione elettronica del motore.       

La Casa tedesca affronta le nuova normative anti-inquinamento apportando una serie di innesti alla gamma motori. Come il nuovo 1.6 benzina sovralimentato dotato di filtro antiparticolato

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