        Accidenti! Che lavoro. Ancora una volta, Countach! (Contacc!), per dirla con i torinesi. Celebre l'esclamazione alla quale si deve il nome della Lamborghini Countach. LP500 nel 1971 svel&ograve; come sarebbe stato il mondo dopo Miura, un esemplare che stup&igrave; con linee diversissime eppure frutto della matita di Marcello Gandini. Quell'esemplare venne sviluppato fino al 1973, poi utilizzato per effettuare i crash test nel marzo del 1974. Leggi anche: A Milano &egrave; AutoClassica edizione 2021 Il lavoro del Polo Storico Lamborghini, presentato al Concorso d'Eleganza di Villa d'Este, &egrave; stato enorme e ha richiesto ben 25 mila ore di attivit&agrave; per ricostruire il progetto Countach LP500 (scopri come Lamborghini ha reinterpretato la Countach in chiave moderna). La richiesta nasce nel 2017, quando un collezionista del marchio si rivolge agli specialisti del Polo Storico per sondare la possibilit&agrave; di realizzare nuovamente quella Countach specialissima.  Documenti, immagini e pezzi prodotti daccapo Come la rifai daccapo un'auto pensata, progettata e realizzata a inizio anni Settanta? Tanto pi&ugrave; quando le informazioni di primissima mano si limitano alle&nbsp; fotografie dei documenti di omologazione, quando i componenti devono essere realizzati ex novo dove i ricambi non sono disponibili o i pezzi usati da restaurare non si trovano. Anche gli pneumatici, i Pirelli Cinturato CN12 sono stati prodotti con le specifiche originali, grazie al supporto della Fondazione Pirelli accanto al lavoro Lamborghini Polo Storico. "La raccolta documentale &egrave; stata cruciale; si era prestata una grandissima attenzione a tutti i dettagli della vettura, alla loro coerenza complessiva ed alle specifiche tecniche&rdquo;, sottolinea Giuliano Cassataro, responsabile Service e Polo Storico.  La specificit&agrave; del telaio Il telaio della LP500 in realt&agrave; &egrave; diverso da quello della successiva LP400, adotta uno scatolato anzich&eacute; una struttura tubolare, la carrozzeria &egrave; stata realizzata affidando le lastre al lavoro degli artigiani battilastra. Artigianalit&agrave; assoluta che ha ricreato anche gli interni, la strumentazione, tutto fedele come se fosse il 1971, cinquant'anni dopo.  Design, la matematica e la scansione 3D Sul design, diversamente da quanto si possa pensare, non si procede ridisegnando l'auto con accanto una fotografia. Il lavoro &egrave; molto pi&ugrave; complesso e Mitja Borkert lo spiega nei suoi passaggi. "La LP 500 ha un&rsquo;importanza fondamentale per Lamborghini, perch&eacute; ha dato origine al Design DNA di tutti i modelli successivi. Per arrivare alla vettura che ha debuttato a Ginevra nel 1971, venne sviluppato un modello di stile in scala 1:1, che insieme alla vettura sono andati persi nel tempo, ma di cui sono rimaste varie testimonianze fotografiche. Leggi anche: Lamborghini Urus 2022, in arrivo il restyling Questo &egrave; lo stesso approccio con cui abbiamo deciso di affrontare il progetto. Partendo dalle pubblicazioni dell&rsquo;epoca, da immagini su fogli omologativi e da altro materiale recuperato dal Polo Storico, abbiamo potuto ricostruire le matematiche necessarie alla realizzazione del primo modello in scala 1:1. &nbsp;La maggiore difficolt&agrave; &egrave; stata quella di realizzare l&rsquo;esatto volume della vettura e per questo ci siamo avvalsi della possibilit&agrave; di scansionare in 3D la nostra LP 400 (telaio 001), che &egrave; stata un&rsquo;enorme fonte di informazioni. Ci sono volute 2000 ore di lavoro in totale, per arrivare al modello finale con le forme giuste, che ci soddisfacessero. La stessa identica procedura &egrave; stata seguita anche per gli interni.&rdquo;        

Il Polo Storico ha realizzato l'impresa di ricostruire un esemplare identico a quello presentato nel 1971 e distrutto in un crash test nel 1974. Sono servite ben 25 mila ore di lavoro per ripetere la storia a distanza di 50 anni

Lamborghini Countach LP500 rivive a Villa d'Este come nel 1971

        Sar&agrave; davvero Lamborghini Urus Evo, oppure, in occasione del restyling atteso nel 2022 si sceglier&agrave; un'altra strada per battezzare gli sviluppi introdotti sul maxi-suv sportivo della casa del Toro? Intanto, fuori dai cancelli di Sant'Agata Bolognese, proseguono i test di sviluppo, prove comparative con l'attuale generazione di Urus, utili ai tecnici e - al pubblico - per scoprire come cambier&agrave; il design. Leggi anche: Super-suv, la prova di Audi RS Q3 Sportback Accorgimenti di secondo piano, che interessano le forme della fascia paraurti frontale e le feritoie sul paraurti, dietro le ruote posteriori, come rappresentano le immagini di Varryx, diffuse su Youtube.  Frontale dai mille profili L'avantreno rinnova la griglia con un elemento a tutta larghezza, che corre sotto la camera frontale degli Adas. Riviste anche le geometrie delle prese d'aria laterali, destinate al raffreddamento delle masse radianti.&nbsp; In coda, l'applicazione simil-estrattore, posizionata sotto ai gruppi ottici e dietro le ruote, modifica l'inclinazione, mentre gli spigoli del paraurti si fanno pi&ugrave; accentuati. Sottigliezze, dove si attendono invece pi&ugrave; rilevanti novit&agrave; sulla gamma Lamborghini Urus 2022.  Urus ibrido plug-in Tra le indiscrezioni che accompagnano l'aggiornamento di met&agrave; carriera si prospetta l'incremento di potenza dal motore V8 4.0 biturbo, attualmente a quota 650 cavalli. Viene indicata una soglia prossima ai 680 cavalli. Leggi anche: Le Supercar pi&ugrave; attese del 2022&nbsp; Altro rumours legato alla tecnica, l'attesa di una Lamborghini Urus ibrida plug-in. Lo schema riprenderebbe quello collaudato del V8 4.0 abbinato a un singolo motore elettrico. La potenza massima potrebbe attestarsi a 800 cavalli.&nbsp;       

I muletti del suv confermano le novit&agrave; stilistiche mentre sulle caratteristiche tecniche e l'esistenza del progetto Urus Phev si naviga tra i rumours. Una Urus "Evo" elettrificata potrebbe erogare fino a 800 cavalli

Lamborghini Urus 2022 i muletti rivelano le novità, Evo con ibrido plug-in?

        Nel variegato universo delle cronache automobilistiche, le macchine d'epoca ritrovate nei fienili rappresentano una categoria a parte. Tante volte abbiamo sentito di auto dal grande valore scovate sotto la polvere e le sterpaglie di vecchie fattorie abbandonate, un po' per caso, quasi a destare il dubbio della veridicit&agrave; di tali ritrovamenti. L'ultima storia in tal senso arriva dall'Inghilterra, e dal "The Late Brake Show", canale YouTube del giornalista Jonny Smith, che ha ritrovato una Lamborghini Espada in un fienile nella zona della citt&agrave; di Kendal.  DANNEGGIATA, MA RESTAURABILE Le immagini della videocamera riprendono Smith in una fattoria abbandonata: all'interno di un fienile, ricoperta dalla polvere e piena di ruggine, e con due Vauxhall (il marchio Opel nel Regno Unito) quasi a fare da "protezione", ecco spuntare una Espada color bianco ancora integra, sebbene segnata dal passare degli anni. Lamborghini Espada: FOTO Durante la visione del video si apprende che con ogni probabilit&agrave; il proprietario della "Lambo" e delle due Vauxhall aveva preso in affitto il fienile dal padrone della fattoria, salvo poi scomparire lasciando le tre auto incustodite. La carrozzeria e il V12 mostrano i segni della ruggine, cos&igrave; come parte degli interni sono stati danneggiati da qualche animale, presumibilmente topi. La Espada appare comunque recuperabile: un restauro completo infatti potrebbe valere una grossa cifra. LA PRIMA 4 POSTI LAMBORGHINI Del resto, si parla di un modello storico. La prima Lamborghini a 4 posti, commercializzata dal 1968 al 1978 in soli 1.217 esemplari, di cui 130 con la guida a destra. Disegnata da Marcello Gandini, "pap&agrave;" della Miura e della Countach, la Espada aveva le caratteristiche di una Lamborghini - sportivit&agrave;, motore V12 da 325 cv - abbinate alla comodit&agrave; di quattro posti a sedere. Insomma, un prodotto particolare, che sicuramente in un'eventuale asta frutter&agrave; tanti soldi. Lamborghini Miura P400 S trovata in un fienile: ora all'asta        

Il giornalista britannico Jonny Smith ha scovato in una fattoria inglese un esemplare della vettura realizzata tra il 1968 e il '78, arrugginita ma ancora restaurabile

Lamborghini Espada nascosta in una fattoria: che scoperta sensazionale in Inghilterra

        La versione pi&ugrave; recente, appena uscita sul mercato, &egrave; appannaggio per pochi: solo 112 esemplari, ognuno in vendita a 2 milioni e 10mila euro l'una. Ma Lamborghini Countach &egrave; anche, e soprattutto, un sogno che proviene dal passato, una macchina che ha ridefinito il concetto di supercar. E che ancora oggi, a cinquant'anni dal debutto sul mercato, &egrave; oggetto di desiderio nelle varie aste mondiali. Una in particolare &egrave; pi&ugrave; attetitosa delle altre: perch&eacute; promette un esemplare del modello di Sant'Agata a circa 200.000 euro. Un affare. Anche se a questa cifra vanno aggiunti i soldi di un restauro completo.  LA COUNTACH CON IL V12 DA 5 LITRI Il modello in questione &egrave; una Countach LP 500S, nota anche come 5000 S, commercializzata a partire dal 1982: la sua peculiarit&agrave; &egrave; la cilindrata del V12, che sale a 5 litri. Verr&agrave; battuto all'asta il 25 settembre 2021 da Historics Auctioneers. &Egrave;&nbsp;stata acquistata dal venditore nel luglio 2000 ed &egrave; stata guidata per l'ultima volta nel 2008. RESTAURO A MET&Agrave; Nel 2004 aveva preso il via il restauro del veicolo. Il venditore aveva infatti fatto smontare e ricostruire il motore, inserendo una nuova frizione, un nuovo sistema di scarico e una revisione di sottoscocca, telaio e sospensioni. Nel 2008 la 5000 S &egrave; stata riverniciata e ha rinnovato gli interni. Ma il lavoro non &egrave; stato ultimato, poich&eacute; la compagnia che si occupava del restauro &egrave; fallita. Attualmente, questo gioiello degli anni Ottanta &egrave; comunque completo di tutto e viene fornito con un nuovo parabrezza, il manuale originale e i registri dei diversi proprietari. Il colore &egrave; nero, cos&igrave; come gli interni. Dietro &egrave; presente l'alettone. In pratica, va completato il restauro, per poi rimontare ex novo la vettura. Lamborghini Countach: la sua storia Il contachilometri &egrave; fermo a quota 61.840 km. Punto di forza per&ograve; &egrave; il prezzo: da 145mila a 180mila sterline, equivalenti a una cifra che va da 170.000 a 210.000 euro. Numeri che mettono l'acquolina in bocca, a prescindere da qualsiasi restauro. Soprattutto se parliamo di una Lamborghini Countach.       

Un modello LP 500S del 1982, con cilindrata del V12 salita a 5 litri, &egrave; all'asta da Historics Auctioneers

Lamborghini Countach, 200.000 euro per un esemplare da restaurare

        Per molti, noleggiare una supercar &egrave; l'unico modo per poter guidare una vettura da sogno e ad altissime prestazioni. Senza per&ograve; spesso averne le capacit&agrave;, e finendo talvolta per causare incidenti con esiti disastrosi. &Egrave; il caso di quanto accaduto a una nuovissima Lamborghini Hur&agrave;can STO, la versione pi&ugrave; estrema e veloce della supersportiva del Toro, negli Stati Uniti. Protagonista della sfortunata vicenda un uomo che, dopo aver preso a nolo la V10 di Sant'Agata, &egrave; uscito fuori strada danneggiando gravemente l'auto. Trova una Lamborghini Countach e una Ferrari 308 nel garage del nonno  Lamborghini Hur&agrave;can STO, subito incidentata Non &egrave; durata molto la &ldquo;carriera&rdquo; di una Lamborghini Hur&agrave;can STO grigia presso la societ&agrave; di noleggio Royalty Exotics. La supercar italiana, le cui consegne sono iniziate da pochi mesi, ha concluso anzitempo &ndash; almeno per il momento &ndash; il suo lavoro contro un guardrail vicino Las Vegas, in Nevada, nei pressi della diga di Hoover. L'auto &egrave; infatti stata vittima di un incidente dalle dinamiche ancora da chiarire: la persona che l'aveva noleggiata avrebbe perso il controllo uscendo di strada e finendo contro il marciapiede, per poi finire la propria corsa in un'area di cantiere pochi metri pi&ugrave; avanti. Fortunatamente, n&eacute; pedoni n&eacute; altri veicoli sono stati coinvolti nell'incidente, e lo stesso guidatore sarebbe uscito incolume dall'auto. Non altrettanto fortunata la Lamborghini, che ha riportato diversi danni sia alla carrozzeria che, soprattutto, alla meccanica. Dalle foto da subito circolate sul web appare infatti evidente come la ruota posteriore destra sia completamente fuori asse, lasciando ipotizzare che anche trasmissione, sospensioni e altre componenti possano essersi danneggiate seriamente. Ancora sconosciuto il costo dei danni. Lamborghini Hurac&aacute;n, youtuber la trasforma nella... Principessa di Super Mario Noleggio da sogno La Hur&agrave;can STO era una delle ultime auto a essersi aggiunta nell'offerta della Royalty Exotics, che aveva noleggiato l'auto, nonch&eacute; la pi&ugrave; costosa: come si legge sul catalogo della societ&agrave;, il costo della supercar italiana era di 2.299 dollari al giorno. L'esemplare distrutto fa infatti parte della serie pi&ugrave; esclusiva e performante realizzata dalla casa del Toro: forte di un V10 aspirato da 5,2 litri, questa versione della Hur&agrave;can eroga ben 640 cavalli e 565 Nm, con un peso ridotto e un'aerodinamica estrema ispirata alle Lambo che corrono nel Super Trofeo. Forte di questi numeri, la STO accelera da 0 a 100 in 3 secondi netti, e raggiunge i 310 km/h. Prestazioni non semplici da gestire, specie perch&eacute; questa versione &egrave; dotata della sola trazione posteriore invece della tradizionale integrale. Lamborghini Hurac&aacute;n Evo, 640 cv per l'aeroporto di Bologna       

Un esemplare nuovissimo di Lamborghini Hur&agrave;can STO &egrave; stato gravemente danneggiato nel Nevada da un uomo che l'aveva presa a noleggio

Las Vegas, distrugge la Lamborghini Huràcan STO appena presa a noleggio

        Ricorderete la Sian, prima visione di una forma di elettrificazione applicata al motore V12 aspirato. Allora, correva il Salone di Francoforte del 2019, la scelta di un ibrido leggerissimo, 34 kg di supercondensatori per 34 cavalli di spinta sulla linea di trazione del V12.&nbsp; Ecco, nuova Lamborghini Aventador, indicazione di comodo per dire del futuro modello V12 in arrivo a Sant'Agata Bolognese, si discoster&agrave; necessariamente da quella formula tecnica. Le stringenti normative europee sulla CO2 impongono soluzioni elettrificate (leggi il piano industriale Lamborghini Cor Tauri) in grado di produrre ben altra autonomia in modalit&agrave; esclusivamente elettrica.&nbsp;  Aventador ibrida plug-in una necessit&agrave; Cos&igrave;, Lamborghini percorrer&agrave; la via dell'ibrido plug-in, salvaguardando il frazionamento V12. Stephan Winkelmann conferma la direzione tecnica e indica i tempi perch&eacute; la Avantador ibrida plug-in diventi realt&agrave;: sar&agrave; nel 2023. Leggi anche - Aventador Ultimae, addio V12 Anche la casa del Toro &egrave; chiamata a fare i conti con la rivoluzione in atto nel mondo dell'auto, che non fa sconti nella linea imposta verso l'abbattimento delle emissioni e&nbsp;la spinta sulla mobilit&agrave; elettrica. "Abbiamo attraversato un processo evolutivo nel mondo dell'automobile e adesso assistiamo alla rivoluzione", dice intervistato da Autocar. "Si tratta di un cambiamento importante in termini di emissioni di CO2, per&ograve; siamo convinti che funzioner&agrave;. Il progetto ibrido plug-in che seguir&agrave; la Aventador avr&agrave; un motore V12 e rester&agrave; viva la storia (guarda il rendering della Countach in chiave moderna)".  Huracan e le sorti del V10, rinnovamento nel 2024 Del progetto Sian vedremo, quest'anno, una nuova riproposizione dell'abbinata tra motore termico e supercondensatori; &egrave; una delle novit&agrave; che Lamborghini presenter&agrave; nel 2021, insieme a un'Huracan speciale. Se il futuro di Aventador &egrave; chiaro, per scrivere quello della Huracan ci sar&agrave; ancora un po' di tempo, vista l'introduzione della nuova generazione prevista nel 2024. Verr&agrave; preservato il motore V10 con l'elettrificazione o si andr&agrave; a un frazionamento inferiore, magari un V6? Winkelmann non ha escluso alcuna strada. Verso il 2023 dell'ibrido plug-in V12 si andr&agrave; assistendo, ancora, a due fasi di sviluppo ulteriore: Urus nel 2022 sar&agrave; oggetto di un aggiornamento (i muletti sono stati avvistati nei mesi scorsi in test di sviluppo): sar&agrave; estetico e tecnico, vista l'attesa per l'introduzione dell'ibrido plug-in sul suv. Peso extra, pi&ugrave; cavalli ed elettronica raffinata Parlare di ibrido plug-in come di elettrico, per costruttori di supercar e hypercar, chiama inevitabilmente in causa un fattore essenziale della prestazione dinamica: il peso. L'aggravio dettato dalla batteria, dal motore elettrico, dall'inverter, dall'elettronica di potenza, vale circa 100 kg nelle migliori interpretazioni. Tanto maggiore &egrave; l'autonomia in elettrico che vuoi raggiungere, inoltre, tanto pi&ugrave; pesante sar&agrave; il pacco batteria. Al netto di sviluppi tecnologici che portino a maggior densit&agrave; energetica per singola cella.&nbsp; Leggi anche - Aston Valhalla contro Ferrari SF90 Stradale, numeri a confronto "Se parliamo del peso dobbiamo parlare del rapporto peso-potenza, questo &egrave; l'elemento chiave", difende il concetto Winkelmann. Se la leva del peso &egrave; vincolata da un incremento dettato da batteria e parte elettrica, allora va compensata con maggior potenza e affinata attraverso la gestione elettronica dell'assetto. Al netto del rapporto peso-potenza, in termini di pura guida, in pista certamente, le sensazioni di auto con 100 e pi&ugrave; kg di differenza, in meno, sono apprezzabilissime ed evidenti.&nbsp; "Se il rapporto peso potenza &egrave; pi&ugrave; alto, allora va adeguato il comportamento della macchina e siamo certi che funzioner&agrave; in modo molto positivo e lineare".       

La supercar con motore V12 aspirato verr&agrave; sostituita da un modello elettrificato, che arriver&agrave; dopo l'introduzione del suv Urus aggiornato e anch'esso ibrido plug-in. Scartata la via dell'ibrido leggero della Sian, con superconduttori

Lamborghini Aventador ibrida plug-in, Winkelmann indica il debutto

        Le linee, la forma estetica sono quelle tradizionali, pulite, senza componenti aerodinamici, alettoni o altri elementi. Un tributo alla Lamborghini Countach originaria, quella che nel 1971 debutt&ograve; nello sfarzo del Salone di Ginevra: lo ha fatto ARC design, per il 50&deg; compleanno della supercar ideata da Marcello Gandini.  INNO ALLA SEMPLICIT&Agrave; Si chiama Lamborghini Countach 50 Omaggio: una concept car interamente digitale, realizzata in realt&agrave; su base Aventador, con monoscocca in fibra di carbonio e canonico motore V12 della Casa di Sant'Agata. Dai render si evince come per&ograve;, a differenza della Countach reale, la 50 Omaggio sia leggermente pi&ugrave; ampia e con un assetto riabbassato. Piantata bene a terra, la Countach 50 di ARC design &egrave; un inno alla semplicit&agrave;, ma anche a qualche soluzione particolare, come i fari anteriori, che dispongono di tecnologia al laser. Lo studio grafico propone poi delle prese d'aria integrate nel paraurti, delle ruote maggiorate e parafanghi di dimensioni pi&ugrave; ampie. Lamborghini Countach: la sua storia ZONA POSTERIORE HI-TECH Ci sono poi soluzioni talmente originali che si possono trovare solo in dei concept. Come nella zona posteriore: i fanali a LED sono caratterizzati da una striscia sottile, ma fungono anche da canale di fuoriuscita dell'aria calda generata dal V12, che si trova in posizione centrale. A proposito del cofano motore, quest'ultimo &egrave; in vetro con luci di stop integrate che, se non utilizzate, scompaiono. Nella coda, rimasta fedele alla prima Countach, trova spazio un ampio tubo di scarico. ABITACOLO ULTRAMODERNO All'interno per&ograve; le velleit&agrave; vintage spariscono a favore di idee pi&ugrave; vicine alla Aventador che a un modello degli anni '70. &Egrave; presente infatti una console centrale touchscreen moderna, con tanto di tunnel per i diversi pulsanti, e degli schermi digitali al posto dei classici specchietti. Anche il volante &egrave; quello delle Lamborghini moderne, con i paddles del cambio sequenziale. Lamborghini Countach, rendering dall'iper-futuro FOTO       

Countach 50 Omaggio &egrave; la concept car digitale creata da ARC design per i 50 anni dell'iconica supercar. Linee fedeli al primo modello del 1971, ma sono presenti molti elementi moderni

Lamborghini, il tributo alla Countach è su base Aventador

        Oggi, se alla parola Lamborghini associamo la sigla SVJ, il primo modello che ci viene in mente &egrave; l'Aventador SVJ, versione ancora pi&ugrave; performante della Aventador S lanciata nel 2018. Le origini della sigla Super Veloce Jota risalgono per&ograve; a molti anni prima e a un modello storico come la Miura. Di Lamborghini Miura SVJ infatti ne vennero costruiti solo tre esemplari, e uno di essi oggi &egrave; in vendita per un'asta che si preannuncia milionaria.  LE ORIGINI DEL MODELLO La Miura, probabilmente il modello pi&ugrave; famoso della storia Lamborghini e tra le supercar pi&ugrave; belle di sempre, &egrave; stata realizzata in 763 esemplari dal 1966 al 1973, quando verr&agrave; sostituita dall'intramontabile Countach. Nel corso dei suoi 7 anni di produzione ha conosciuto diverse versioni, dalla prima, la P400, alla SVJ Roadster. In mezzo, la SVJ. Tre auto costruite nel 1970 per volere di Bob Wallace, storico collaudatore del marchio di Sant'Agata. Venne infatti realizzata una versione ancora pi&ugrave; estrema della Miura Super Veloce, la Super Veloce Jota. Un modello fondamentalmente da pista, poi scartato dalla produzione di massa poich&eacute; Ferruccio Lamborghini non considerava all'epoca priorit&agrave; lo sviluppo di modelli da corsa. Lamborghini, i 5 (+1) modelli che hanno fatto la storia del Toro TRE ANNI DI RESTAURO, POCHI KM PERCORSI Kidston ha recentemente messo all'asta uno di quei tre esemplari. Si chiama "The Corsican Car", ma solo per via dell'origine del suo proprietario, l'imprenditore corso Paul Ferrandi. Kidston ha ottenuto la vettura nel 2010, dando il via a tre anni di restauro. Il motore &egrave; rimasto il V12 originario della Casa bolognese, con i lavori meccanici affidati all'ingegner ex Lamborghini Luca Savioli, mentre Pietro Cremonini si &egrave; occupato della riverniciatura originale, un acceso e suadente Rosso Granada. I potenziali clienti interessati si faranno ingolosire anche dal fatto che la Miura SVJ in vendita ha percorso solamente 19.582 km. Ma sono anche consapevoli che dovranno sborsare una cifra milionaria. Per motivi di privacy, Kidston non ha rivelato la cifra di partenza, ma &egrave; ovvio una Miura SVJ del 1970 pu&ograve; essere appannaggio solo di pochi facoltosi clienti.       

Versione da pista della Super Veloce, venne realizzata in tre esemplari grazie alla volont&agrave; del collaudatore Bob Wallace. Oggi Kidston mette in vendita uno di quei modelli

Lamborghini Miura SVJ, all'asta una bellezza degli anni '70

        Correva il 2011 e in Lamborghini vedeva la luce il modello che avrebbe sostituito la Murcielago, posizionandosi al vertice di una gamma Lambo rilanciata dai successi della Gallardo. Correva il 2011 quando al Salone di Francoforte debuttava Lamborghini Aventador. Dieci anni dopo (ripercorri la storia del modello) c'&egrave; gi&agrave; un futuro, con la prossima generazione, che vedr&agrave; una forma di ibridizzazione a supportare il motore V12 aspirato. Leggi anche - Reggiani racconta il futuro Lamborghini  Y inequivocabile C'&egrave;, soprattutto, un teaser che introduce una novit&agrave; in arrivo il prossimo 7 luglio. Le forme sono inequivocabilmente quelle del modello simbolo del V12 Lamborghini, basta uno sguardo alla grafica delle luci a led per ritrovare lo stilema a Y che &egrave; un simbolo del linguaggio stilistico del marchio. Lo ritroviamo nello sviluppo dell'intera fiancata, se la forma della Y viene ruotata di 90 gradi. Non resta che attendere ancora pochi giorni, per scoprire quale nuovo tassello proporr&agrave; Lamborghini all'interno della gamma Aventador.  It takes time to become timeless. Are you ready? It's almost time for the reveal. Save the date. 07/0712 PM CESThttps://t.co/vYFlwonACg pic.twitter.com/UXHW7WlCBn &mdash; Lamborghini (@Lamborghini) July 2, 2021          

Con un teaser, Lamborghini d&agrave; appuntamento per scoprire un modello sulla scena da 10 anni, da quando subentr&ograve; alla Murcielago. Quale Aventador bolle in pentola?

Lamborghini, Aventador speciale in arrivo: si svela il 7 luglio

        Atterrare o partire in aereo, affacciarsi dal finestrino e vedere una Lamborghini Hurac&aacute;n Evo. Privilegio di chi sbarca o parte dall'aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, che ha stretto per il settimo anno di fila una collaborazione con la Casa di Sant'Agata. che ha fornito all'aeroporto bolognese una nuova auto Follow Me, una Hurac&aacute;n Evo che guider&agrave; gli aerei in arrivo e partenza verso il piazzale di sosta e la via di rullaggio fino al 7 gennaio 2022.  LIVREA VERDE E ARANCIONE La Hurac&aacute;n Evo Follow Me &egrave; stata disegnata dal Centro Stile Lamborghini. Presenta una livrea dedicata: su una base Verde Turbine Matt emerge infatti una grafica a scacchi Arancione Matt che ricorda i mezzi operativi delle aree di manovra degli aerei. A completare gli esterni, la scritta "Follow Me in Our Beautiful Country" accompagnata dal tricolore italiano. La supercar &egrave; inoltre dotata dei lampeggianti di segnalazione e radio collegata con la torre di controllo dell'aeroporto. 640 CAVALLI CHE ACCOMPAGNANO GLI AEREI Dal punto di vista della spinta (non che le auto Follow Me debbano fare lo 0-200 km/h...) non cambia nulla: &egrave; presente infatti il solito, potentissimo, V10 della Hurac&aacute;n da 5.2 litri e 640 cavalli. Dettagli, per una macchina da ammirare al momento di allacciare o slacciare le cinture dell'aereo. Lamborghini Huracan EVO RWD, tutta dietro per puristi       

Fino al 7 gennaio 2022, la supercar della Casa di Sant'Agata sar&agrave; la nuova vettura Follow Me del Guglielmo Marconi: la livrea verde e arancione &egrave; opera del Centro Stile del marchio

Lamborghini Huracán Evo, 640 cv per l'aeroporto di Bologna

        Nella sua storia Lamborghini ha fatto uso di motori molto diversi, ma i V12 occupano uno spazio speciale nel DNA di questo Marchio. La prima vettura realizzata dalla Casa di Sant'Agata, la 350 GT, era dotata di questo tipo di propulsore, fortemente voluto dallo stesso Ferruccio Lamborghini. Da allora tutti i modelli al top della gamma del Toro hanno vantato la presenza di un 12 cilindri disposto a V. Dalle coup&eacute; 400 GT e Islero, passando per l'iconica Miura e arrivando alla Aventador dei giorni nostri, Lamborghini ha voluto celebrare questo tipo di motore, complesso ma anche emozionale, ripercorrendo la storia dei modelli che ne sono stati dotati. Motori a 12 cilindri, ecco quelli sul mercato nel 2021  Una storia che parte negli anni '60 Tutto &egrave; iniziato, come detto, con la 350 GT del 1963, la prima vettura costruita dalla Casa di Sant'Agata. La presenza del V12 fu una pretesa del fondatore Ferruccio Lamborghini, determinato ad avere tale propulsore nonostante le difficolt&agrave; costruttive insite nel realizzare un'unit&agrave; cos&igrave; plurifrazionata. La prima auto del Marchio emiliano nacque cos&igrave; con il suo V12 da 3,5 litri sviluppato da Giotto Bizzarrini, capace di 320 cavalli e posizionato anteriormente secondo la filosofia dell'epoca secondo cui &ldquo;i buoi tirano il carro&rdquo;. Negli anni successivi, Lamborghini sforn&ograve; una serie di modelli in cui il V12 si presentava in veste costantemente aggiornata, con sempre maggiore potenza. La 400 GT, uscita nel 1966, vedeva salire la cilindrata a 4 litri, cubatura mantenuta anche sulle successive Espada del '68 (capace di 350 cavalli), Islero sempre del '68 (con 330 cavalli) e Jarama del '70 (proposta inizialmente con 350 cavalli, diventati 365 sulla versione S). Lamborghini, esclusivit&agrave; unica: tutte le one-off del Toro Rivoluzione V12 con la Miura In questo scenario di continua evoluzione, la Lamborghini Miura gioc&ograve; invece il ruolo di rivoluzionaria: su questo modello, rimasto nella storia del Marchio, il V12 trovava infatti spazio per la prima volta al centro della vettura, dietro l'abitacolo, e non pi&ugrave; nel cofano anteriore. Una scelta determinata da ragioni tecniche, e che garantiva una migliore distribuzione dei pesi con un conseguente upgrade delle prestazioni. Basti dire che, forte del suo 4 litri da 370 cavalli, la Miura conquist&ograve; il record di auto stradale pi&ugrave; veloce al mondo con 285 km/h di velocit&agrave; massima. La disposizione del motore dietro l'abitacolo divenne una costante nei modelli al top della gamma Lamborghini, riproposta nel 1974 sulla Countach. Primo modello a sfoggiare la sigla LP (che indicava la posizione &ldquo;longitudinale posteriore&rdquo; del propulsore), aveva 375 cavalli e portava la top speed a quota 300 km/h. E, dettaglio non trascurabile, migliorava ulteriormente la percezione del sound del motore da parte degli occupanti. La storia del V12 Lamborghini non &egrave; tuttavia fatta solo di coup&eacute; sportive ad altissime prestazioni. Un'eccezione &egrave; costituita infatti da un'auto decisamente distante dalle classiche GT di Sant'Agata, la LM002 del 1986. Si trattava infatti di un fuoristrada di grandi dimensioni, realizzato sul modello della Hummer e pensato per gli usi pi&ugrave; duri. Sotto al suo cofano squadrato, nientemeno che il 12 cilindri della Countach, in una versione da 5,2 litri e 450 cavalli. Per fare off road senza rinunciare al sound del pi&ugrave; tradizionale dei motori Lambo. Lamborghini Miura SV, mezzo secolo per la supercar Le Lamborghini moderne Chiusa la parentesi LM002, il 12 cilindri emiliano &egrave; tornato a tempo pieno nei modelli sportivi, come la Diablo del 1990, nuovo modello di punta della Casa. Le prestazioni subirono un deciso salto in avanti, grazie alla cilindrata incrementata a 5,7 litri e la potenza che raggiungeva quota 485 cavalli, La Diablo diventava cos&igrave; capace di raggiungere i 320 km/h e di passare da 0 a 100 in soli 4,5 secondi. Il nuovo millennio ha visto due modelli Lamborghini di serie dotati del V12: la Murci&egrave;lago del 2001 e la Aventador, lanciata nel 2011 e tuttora in produzione, in attesa di un'erede, tutte rigorosamente dotate di motore in posizione longitudinale posteriore. Sulla Murci&egrave;lago il 12 cilindri era inizialmente proposto in versione da 6,2 litri e 580 cavalli, passando a quota 6,5 litri e 640 cavalli sulla versione restyling, la LP640, e a 670 cavalli sulla Super Veloce. Infine, sulla Aventador, il V12 ha mantenuta la cubatura di sei litri e mezzo, portando la potenza dai 700 cavalli della versione di lancio ai ben 770 dell'estrema SVJ, attuale versione al top della gamma Lamborghini. In attesa che la Casa di Sant'Agata sveli un nuovo capitolo di questa emozionante saga. Lamborghini Jarama GT, splendida 50enne       

Il motore V12 &egrave; un simbolo della storia Lamborghini, sin dai tempi della 350 GT fino alla moderna Aventador. Ecco i modelli del Toro che ne sono stati dotati

Lamborghini V12, una storia lunga quasi 60 anni

Huracan Super Trofeo EVO2, ecco il nuovo Toro da gara. La nuova creatura di Lamborghini Squadra Corse dal 2022 sar&agrave; la stella solitaria delle tre serie continentali del campionato monomarca di Sant&rsquo;Agata Bolognese, che il prossimo anno celebrer&agrave; la sua quattordicesima stagione.  Pi&ugrave; grintosa e cattiva che mai, con nuove specifiche aerodinamiche e uno design sempre originale opera del Lamborghini Centro Stile&nbsp;    Viene presentata da Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Lamborghini.  &ldquo;Sono trascorsi sette anni da quando presentammo a Pebble Beach la prima Hurac&aacute;n Super Trofeo e oggi Squadra Corse aggiunge un nuovo capitolo alla sua storia. La Hurac&aacute;n &egrave; una delle maggiori bestseller nella storia del Marchio e il Super Trofeo ha contribuito a incrementarne il successo&rdquo;.  I numeri del successo: dal 2009 ad oggi 950 piloti hanno corso nel Super Trofeo, disputando oltre 310 ore di gara.  Una palestra per la nuova vettura, come afferma Maurizio Reggiani, Chief Technical Officer Lamborghini: &ldquo;Il Super Trofeo &egrave; il miglior banco di prova per testare soluzioni tecniche e aerodinamiche sia per le vetture stradali sia per le GT e con la Hurac&aacute;n Super Trofeo EVO2 abbiamo decisamente fatto un ulteriore passo in avanti. Ad aprile 2021 abbiamo celebrato il traguardo della 400esima Hurac&aacute;n da corsa: il nostro obiettivo con la Super Trofeo EVO2 &egrave; di raggiungere in pochi anni quota 500&rdquo;.  Far&agrave; il suo esordio il 28 maggio a Le Castellet, per il secondo round stagionale del Lamborghini Super Trofeo Europe. Il prezzo per il Vecchio Continente &egrave; di 250.000 euro tasse escluse. In ogni modo le Hurac&aacute;n Super Trofeo EVO potranno essere aggiornate con kit dedicato da inizio 2022.  Nata per infrangere primati, in fabbrica e in pista, Huracan Super Trofeo EVO2, presenta le maggiori novit&agrave; in stile e aerodinamica. Nel primo anticipa i prossimi modelli con un anteriore che presenta nuovi fari a led esagonale, inedite prese d&rsquo;aria, mentre il posteriore con la poderosa ala in carbonio presenta cornici dei fari a led che omaggiano la Countach, una delle Lambo pi&ugrave; iconiche, e appendici aerodinamiche caratteristiche.  Chi pu&ograve; raccontarla meglio di Mitja Borkert, capo del design Lamborghini?  &ldquo;Quando ci siamo approcciati al progetto Hurac&aacute;n Super Trofeo EVO2 abbiamo subito pensato al concetto di &lsquo;Racing in style&rsquo;. Ossia un connubio tra l&rsquo;aggressivit&agrave; tipica delle Hurac&aacute;n da corsa e classici stilemi del Dna Lamborghini. Inoltre Hurac&aacute;n Super Trofeo EVO2 rappresenta un approccio estetico futuristico che anticipa parzialmente elementi di design della prossima gamma stradale&rdquo;.  I freni sono sviluppati dalla squadra corse:&nbsp; i dischi anteriori in acciaio passano da 380 a 390 mm, con nuove e pi&ugrave; grandi pastiglie. Il motore resta un classico il V10 aspirato 5.2 litri che eroga una potenza massima di 620 cavalli, abbinato al cambio sequenziale a 6 marce X-Trac alla trazione posteriore.  Chiosa Giorgio Sanna, capo del Motorsport Lamborghini  &ldquo;Il Super Trofeo &egrave; la base del nostro concetto di customer racing, capace di coinvolgere e appassionare sia giovani talenti sia Gentlemen Drivers. La Hurac&aacute;n Super Trofeo EVO2 &egrave; dedicata a entrambe le categorie di piloti e l&rsquo;abbiamo progettata con il preciso obiettivo di offrire un&rsquo;esperienza di guida ancora pi&ugrave; coinvolgente, ponendo la massima attenzione ai costi di gestione&rdquo;.  &quot;Cor Tauri&quot;, il nuovo piano industriale di Lamborghini   

La supersportiva da corsa anticipa anche stilemi che saranno sui prossimi modelli di serie

Lamborghini Hurac&agrave;n Super Trofeo EVO2, ecco il Toro da gara

        Lamborghini debutta su un videogioco mobile. E lo fa con la SCV12, la hypercar esclusiva da pista spinta dal V12 pi&ugrave; potente della storia della Casa. Il bolide da 830 cv, a partire dal 13 maggio, debutter&agrave; sul gioco Asphalt 9: Legends, uno dei pi&ugrave; scaricati al mondo, con oltre 1 miliardo di download.  "LAMBORGHINI ESSENZA SCV12 CHALLENGE" I giocatori potranno utilizzare la SCV12 nelle strade e nei tracciati proposti dal videogame realizzato dalla casa di produzione Gameloft. La hypercar sar&agrave; disponibile in 8 colori diversi e sar&agrave; protagonista della prima competizione e-sport mobile "Lamborghini Essenza SCV12 Challenge", che si disputer&agrave; in un girone di tre qualifiche aperte: la prima dal 13 al 16 maggio, la seconda dal 10 al 13 giugno e la terza dal 1&deg; al 4 luglio. I migliori 100 parteciperanno alle qualifiche chiuse, che si terranno dal 5 all'8 agosto; i migliori otto, poi, si scontreranno nella finale che si terr&agrave; il 18 settembre. Lamborghini Squadra Corse, super Huracan da pista in arrivo "L'EMOZIONE DI METTERSI AL VOLANTE" "In tutti i campionati GT in cui corrono le Lamborghini c'&egrave; una versione digitale che permette a piloti reali e fans di divertirsi ma anche di fare esperienza attraverso la simulazione sui circuiti virtuali - ha dichiarato Giorgio Sanna, Head Of Motorsport del marchio di Sant'Agata -. Il gaming ha certamente un approccio pi&ugrave; ludico e meno realistico, tuttavia &egrave; uno strumento importante per far conoscere le nostre vetture al grande pubblico e alle nuove generazioni. Per questo siamo molto felici che Essenza SCV12 sia stata scelta da Asphalt 9, consentendo di provare l'emozione di mettersi al volante della nostra hypercar da pista".        

Dal 13 maggio, la hypercar da 830 cv debutter&agrave; sul celebre videogioco

Lamborghini, Essenza SCV12 protagonista su Asphalt 9

        Se n'&egrave; andato il 20 febbraio 1993, quando il top di gamma in azienda era la Diablo, prima 4 ruote motrici della Casa e nata seguendo quelle che sono state le sue idee innovative, che hanno contribuito, ispirando gli altri, alla creazione di auto che hanno fatto la storia del mercato automobilistico mondiale. Ferruccio Lamborghini &egrave; stato, ed &egrave; ancora oggi, l'uomo grazie al quale il Marchio &egrave; oggi un brand riconosciuto nel mondo. Nacque 105 anni fa in provincia di Ferrara, e dopo tutti questi anni la sua eredit&agrave;, a Sant'Agata Bolognese, si sente ancora pi&ugrave; forte che mai.  LE ORIGINI Nasce per la precisione, il 28 aprile 1916, in una frazione del comune di Cento, Renazzo. I genitori Antonio ed Evelina sono agricoltori, ed &egrave; quello il settore a cui Ferruccio &egrave; destinato. Come tutti coloro nati sotto il segno del Toro, &egrave; testardo, concreto e pieno di idee. La sua vera passione non &egrave; per&ograve; la coltivazione dei campi, bens&igrave; la meccanica. Riesce a farsi assumere nella pi&ugrave; grande officina di Bologna, prima di partire in guerra per riparare camion e trattori utilizzati dall'esercito a scopi militari. In Grecia, a Rodi, compie le sue esperienze pi&ugrave; significative, tant'&egrave; vero che &egrave; l&igrave; che, alla fine del conflitto, fonda la sua prima azienda di riparazioni meccaniche. IL BUSINESS DEI TRATTORI Il dopoguerra italiano consente agevolazioni economiche per i piccoli potenziali imprenditori, e cos&igrave; Ferruccio torna nel suo Paese con l'idea di abbinare le sue conoscenze meccaniche alla vendita dei trattori. Scelta non casuale: &egrave; vero che le sue origine sono contadine, ma Ferruccio &egrave; anche e soprattutto consapevole che il popolo italiano ripartir&agrave;, dopo la guerra, dalla terra e dalla sua coltivazione. Insomma, il trattore diventer&agrave; uno dei primi business. E Ferruccio non ha torto. Infatti, nel 1948, vende i suoi primi 11 trattori spinti da un motore Morris alla fiera di Cento. L'avventura di Lamborghini &egrave; ufficialmente cominciata. O almeno, quella dei trattori e della FLC (Ferruccio Lamborghini Cento). Lamborghini, due trattori del '60 e del '67 all'asta IL TORO DI LAMBORGHINI AUTOMOBILI Poi per&ograve; il richiamo delle granturismo sportive &egrave; troppo forte. A Ferruccio l'idea balza nei primi anni '60. Su come sia scaturita, l'origine si pone a met&agrave; tra la verit&agrave; e la leggenda. Pare infatti che Lamborghini possedesse una Ferrari 250 GTO ma che non ne fosse soddisfatto. And&ograve; a lamentarsene personalmente con Enzo Ferrari, il quale gli rispose piccato di costruirsi una sportiva per i fatti suoi. E Ferruccio, un po' per rivalsa e un po' per desiderio personale, lo prese in parola. Lamborghini, due modelli V12 tra le novit&agrave; 2021 Nel 1963 ferruccio fonda la Lamborghini Automobili, con sede nell'impianto di Sant'Agata Bolognese, qualche chilometro di distanza dal capoluogo emiliano. Il grafico Paolo Rambaldi, che dovrebbe progettare il nuovo logo, chiede a Ferruccio quali caratteristiche sente di possedere. L'energico patron risponde di essere "tamugno (tradotto dal dialetto significa duro, forte, testardo) come un toro". E il logo &egrave; fatto. DALLA MIURA ALLA SI&Aacute;N Nel 1966 viene presentata la Miura. Il resto &egrave; storia. Con la vettura, ancora oggi considerata la pi&ugrave; bella di sempre, nasce il concetto di supercar e di innovazione tecnico-stilistica di cui Lamborghini ancora oggi &egrave; alfiere. Dalle idee di Ferruccio nascer&agrave; in seguito il Countach, altro prodigio ingegneristico, e fiorir&agrave; lo spirito che poi, nei decenni a seguire, permetter&agrave; alla Casa del Toro di dar vita a modelli come Diablo, Hurac&aacute;n, Urus, Si&aacute;n e tanti altri. Nacque tutto dalla cocciutaggine di un ragazzo destinato all'agricoltura e che invece seppe seguire i propri sogni.       

Era destinato all'agricoltura, ma segu&igrave; i suoi sogni, partendo dai trattori e realizzando, con le sue idee, alcune delle supercar e granturismo pi&ugrave; belle e celebri della storia automobilistica

Lamborghini, 105 anni fa la nascita di Ferruccio

        Mezzo secolo per Lamborghini Miura SV, la versione SuperVeloce&nbsp;ha creato un mito del mito. Fino alla Aventador SV, l'evoluzione pi&ugrave; estrema del modello ha rappresentato la sublimazione della filosofia della Casa di Sant'Agata Bolognese. Lamborghini Miura SV, esemplare meraviglioso all'asta Miura SV &egrave; storia dell'automobile, una supersportiva bellissima e dalle prestazioni eccezionali. Uno dei simboli di un'epoca eccezionale. Nacque come evoluzione finale del&nbsp;progetto P400, presentata &nbsp;al Salone di Ginevra del marzo 1971. Ovviamente sullo stand Lamborghini, ma a pochi metri da quello della Carrozzeria Bertone, dove fu mostrato il Countach LP 500, la sua erede. &nbsp;Miura SV, avrebbe dovuto affiancarsi alla S ma di fatto la sostitu&igrave;. Un successo per sempre: &egrave; la Lamborghini d&rsquo;epoca di serie pi&ugrave; ambita dal mercato ed &egrave; considerata la migliore tra tutte le versioni prodotte. Per stessa ammissione degli ingegneri Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani. Anche per lo stile con la revisione delle forme, a ttualizzate dallo stesso Marcello Gandini, ideatore del progetto originale. Non c'era ancora il concetto di Dream Team, ma quello lo era di sicuro, nella sostanza, per un progetto del genere. Ne sono state prodotte 150 unit&agrave;.  Pi&ugrave; potente Il V12 eroga&nbsp;una maggiore&nbsp;385 CV a 7850 giri (350 su Miura, 370 su Miura S)&nbsp;ma &egrave; &nbsp;pi&ugrave; guidabile grazie ad una maggiore coppia (40,7 kgm a 5750 giri distribuita diversamente. Nuove anche le regolazioni dei 4 carburatori triplo corpo della Weber, sempre del tipo 40IDL3C. Nel corso della produzione, verr&agrave; adottato anche un sistema di lubrificazione separato tra motore e cambio. La velocit&agrave; massima dichiarata &egrave; superiore ai 290 km/h. Ed il chilometro, con partenza da fermo, viene raggiunto in poco meno di 24 secondi. Miura SV rispetto alla versione originale e alla S adotta un telaio pi&ugrave; rigido e rinforzato,&nbsp;sospensioni posteriori riviste, pneumatici di diversa misura tra l&rsquo;anteriore ed il posteriore, con i cerchi posteriori che passano da 7 a 9 pollici ed adottano coperture da 255.&nbsp; L&rsquo;interno della SV si presenta maggiormente rifinito e aggiornato rispetto alle versioni precedenti, con pi&ugrave; dettagli coromati e maggiore uso della pelle. L'ultima Miura SV prodotta &egrave; al MUDETEC, il Museo Lamborghini: fu ordinata da Walter Wolf nel 1975. Lamborghini Urus, nuovo record mondiale di velocit&agrave; sul ghiaccio&nbsp;       

La versione finale, considerata la migliore, rappresenta la sublimazione di un mito dell'automobile

Lamborghini Miura SV, mezzo secolo per la supercar

        Non solo modello capace di trascinare le vendite, adesso anche auto in grado di stabilire record mondiali. Lamborghini Urus si &egrave; infatti resa protagonista al Days of Speed, evento che si tiene sul lago Baikal, in Siberia, il pi&ugrave; profondo del mondo. Il SUV del Toro si &egrave; recato in Russia per stabilire il record sui 1000 metri a una velocit&agrave; media di 114 km/h con partenza da fermo.  LEONTYEV LA GUIDA A 302 KM/H SUL GHIACCIO Ebbene, Urus &egrave; riuscita nell'impresa raggiungendo i 298 km/h nonostante l'elevato riscaldamento del ghiaccio, toccando anche una punta di 302 km/h. A bordo, il pilota russo Andrey Leontyev, detentore del primato di 18 vittorie al Days of Speed. Il SUV Lamborghini ha trionfato grazie alla grande manovrabilit&agrave;, nonostante le difficolt&agrave; causate dal fondo stradale scivoloso, con conseguente trazione ridotta, e dalle forti raffiche di vento. Lamborghini Urus Graphite Capsule, il Toro colorato "Lamborghini fissa sempre obiettivi ambiziosi e audaci, consolidando i livelli prestazionali di riferimento senza pari che stabiliamo per i nostri prodotti e sostenendo l'innovazione innata e l'efficienza tecnica delle nostre supersportive - ha commentato Konstantin Sychev, Head of Lamborghini Eastern Europe and CIS -. Questa sfida estrema ha dimostrato ancora una volta che il Super SUV Urus offre le prestazioni caratteristiche che ci si aspetta da una Lamborghini in termini di accelerazione, velocit&agrave; massima e maneggevolezza, per esplorare qualsiasi percorso: un'autostrada, una strada sterrata o persino il ghiaccio. Non vediamo l'ora che siano pubblicati i risultati ufficiali della Urus". Questi ultimi saranno resi noti ad aprile dalla FIA e dalla Federazione Russa dell'Automobile. La gamma Lamborghini: consulta il listino completo di Auto       

Il SUV di Sant'Agata ha raggiunto i 302 km/h con partenza da fermo sui 1000 metri al lago Baikal, in Siberia, il pi&ugrave; profondo del mondo

Lamborghini Urus, nuovo record mondiale di velocità sul ghiaccio

        La pandemia, la chiusura per 70 giorni dell'impianto di Sant'Agata Bolognese, sono fattori che portano Lamborghini a chiudere un 2020 con un -11% sul fatturato e 7.430 auto vendute. Numeri che vanno contestualizzati e restano comunque immediatamente dietro le prestazioni record realizzate nel 2019, quando vennero vendute 8.205 Lamborghini.  &ldquo;La nostra immediata reattivit&agrave;, un ideale mix di modelli e la crescente richiesta di personalizzazione dei nostri prodotti hanno spinto gli indicatori di redditivit&agrave; ai massimi livelli. Il marchio, in un anno difficile, ha dato prova di grande forza e crescente attrattivit&agrave;, in controtendenza rispetto al trend del mercato del lusso globale", la sintesi di Stephan Winkelmann, presidente e a.d. di Automobili Lamborghini.  Lamborghini V12 ibrida, bis dei supercondensatori Attrattivit&agrave; raccontata da quelle che sono le prospettive sul 2021, frutto di ordini raccolti lo scorso anno ed equivalenti a 9 mesi di produzione saturata. Ma quali novit&agrave; scopriremo quest'anno? La Huracan STO verr&agrave; consegnata ai clienti, poi spazio a due inedite proposte con motore V12.&nbsp; Intervistato da Autocar, Winkelmann ha confermato come uno dei due progetti intorno al motore V12 adotter&agrave; i supercondensatori presenti sulla Sian. &Egrave; la soluzione ibrida leggera sviluppata da Lamborghini, meno di 40 kg di peso per altrettanti cavalli a supporto del motore termico. Restano gli interrogativi sulla seconda novit&agrave; di prodotto con il V12. Lamborghini e MIT brevettano i supercondensatori del futuro Va detto, in ottica per&ograve; 2022, come nelle ultime settimane siano apparsi su strada - in realt&agrave; sulle&nbsp; nevi - i muletti di Lamborghini Urus, per il quale si prospetta un aggiornamento futuro.&nbsp; "Quest'anno si arriva a un momento di stabilizzazione, ed &egrave; essenziale per il successo futuro, dopo la rapida crescita avuta negli ultimi anni, con il raddoppio dei volumi di vendita dovuto a Urus. La stabilizzazione avverr&agrave; quest'anno a mio avviso, prima di iniziare a spingere dal successivo verso il livello superiore", ha aggiunto Winkelmann.&nbsp;       

Chiuso il 2020 impattato pesantemente dalla pandemia con il secondo miglior risultato di sempre per vendite e redditivit&agrave; record, Lamborghini guarda a un 2021 di stabilizzazione dei volumi e anticipa l'arrivo di due progetti V12

Lamborghini, due modelli V12 tra le novità 2021

        Nata dall'esperienza in pista, alleggerita per renderla ancora pi&ugrave; sportiva, per quanto sia complesso rendere ancora pi&ugrave; sportiva una Lamborghini. Hurac&aacute;n STO &egrave; la versione pi&ugrave; prestazionale della supercar&nbsp;della Casa del Toro, una variante derivata direttamente dalle auto del Super Trofeo, il monomarca di Sant'Agata, spinta sempre dai 5,2 litri del V10, che in questo caso eroga 640 cv e 565 Nm di coppia a 6.500 giri/min. Lamborghini Hurac&aacute;n STO, dalla pista...al polso: la supercar diventa un orologio Oggi, da Sant'Agata Bolognese hanno svelato altri dettagli che caratterizzano la supercar: una serie di evoluzioni tecniche che permettono alla vettura di accelerare da 0 a 100 km/h in 3 secondi e di raggiungere la soglia di velocit&agrave; massima di 310 km/h. Scopriamoli insieme.  IL "COFANGO": COS'&Egrave; E A COSA SERVE  Quando unisci "cofano" e "parafango", ecco il "Cofango". Una soluzione progettuale tutta made in Lamborghini in cui cofano anteriore, parafanghi e paraurti anteriore sono integrati in un unico elemento. Questo sistema innovativo si ispira alla Miura e alla pi&ugrave; recente Sesto Elemento e sulla STO &egrave; realizzato interamente in fibra di carbonio, quindi molto leggero. Altra "chicca": la chiave per aprire il Cofango della STO &egrave; stata sviluppata internamente dal team R&amp;D e stampata con la tecnica 3D. MODALIT&Agrave; DI GUIDA: CAMBIANO IN 3 SECONDI  La Hurac&aacute;n STO &egrave; dotata di tre Driving Mode: STO, Trofeo e Pioggia. Il set-up dell'auto, una volta selezionata la modalit&agrave; preferita, cambia in soli 3 secondi: una sorta di pit stop da competizione. IL TEST: TRE VOLTE IL GIRO DEL MONDO  Per lo sviluppo, la validazione e le differenti fasi di test della STO, il team R&amp;D ha percorso una distanza pari a tre volte il giro del mondo al simulatore, prima di procedere con le prove su strada. La tecnologia avanzata del simulatore ha permesso agli ingegneri Lamborghini di risparmiare tempo sul controllo qualit&agrave;, sui tempi di consegna e sulle emissioni verificando che ogni parte della vettura risultasse conforme alle norme stabilite. UNA SUPERCAR COMPOSTA DA 2.750 COMPONENTI  Per costruire un esemplare della Hurac&aacute;n STO sono serviti ben 2.750 componenti diversi. L'APP SI TRASFORMA IN UN...INGEGNERE DI PISTA  La Hurac&aacute;n STO introduce infine un sistema di telemetria connessa avanzato, in cui l'ecosistema vettura, formato dalle telecamere di bordo Connected Cloud Lamborghini e l'app Lamborghini UNICA, consente, grazie ad un intuitivo sistema di analisi dei dati e ai video arricchiti con widget dedicati, di trasformare l'app dedicata ai clienti in una sorta di vero ingegnere di pista. Una tecnologia sfiziosa, che ha tuttavia richiesto pi&ugrave; di 25.000 righe di codice.&nbsp;        

La Casa del Toro ha svelato alcune soluzioni tecniche che hanno reso possibile la realizzazione della supercar direttamente derivata dalle esperienze del Marchio in pista

Lamborghini Huracán STO, le cinque curiosità da sapere

        Come rendere una Lamborghini Aventador SV ancora pi&ugrave; accattivante? Con un tuning pi&ugrave; o meno completo, in molti potrebbero rispondere. A volte invece basta solo cambiare i cerchi. 935 FMR: I CERCHI DI UN TEMPO SULLA SUPERCAR DEL TORO  &Eacute; quello che deve aver pensato HRE Performance Wheels, societ&agrave; californiana specializzata nel dotare le supercar di set di ruote uniche e particolari. Le 935 FMR sono quelle destinate alla SuperVeloce di Sant'Agata Bolognese. La loro peculiarit&agrave;? Hanno un aspetto retr&ograve;, e sembrano i cerchi che caratterizzavano le auto sportive di un tempo. La finitura &egrave; in nero lucido e nero satinato. Lamborghini Aventador SV Vitesse AuDessus, speciale con i cerchi in carbonio C'&egrave; da sottolineare come le cromature riescano a esaltarsi e ad attrarre l'occhio dell'appassionato. Alcuni potrebbero storcere il naso, preferendo classici cerchi da supercar; mentre alcuni potrebbero apprezzare il richiamo agli stili vintage. Al mercato l'ardua sentenza.       

HRE Performance Wheels ha realizzato un set di ruote particolare, dallo stile retr&ograve;, dedicato alla SuperVeloce di Sant'Agata

Lamborghini Aventador SV, nuovi cerchi per un tocco vintage

        Il futuro dell'automobile corre in direzione elettrico. E anche le Case costruttrici di supercar e hypercar si pongono il dilemma: conviene puntare su un nuovo modello interamente a zero emissioni o, almeno all'inizio, provare con l'ibrido? In Italia, mentre Ferrari ha gi&agrave; dato risposta sul mercato con la SF90 Stradale e annuncia per il 2021 novit&agrave; importanti in tal senso, Lamborghini chiede un parere agli appassionati.  IL SONDAGGIO LAMBORGHINI SUL SITO UFFICIALE Se vi collegate infatti alla home page del sito web ufficiale del Marchio, vi ritroverete davanti un sondaggio rivolto agli utenti e intitolato "Lamborghini e la sostenibilit&agrave;". Attraverso una serie di domande con opzioni di risposta multipla, la Casa di Sant'Agata chiede agli appassionati se sarebbe meglio investire su progetti plug-in hybrid (PHEV) o 100% elettrici (EV). SU QUALE TECNOLOGIA INVESTIRE? Una decina di domande in tutto, alcune focalizzate sugli aspetti della sostenibilit&agrave; che, secondo gli appassionati, Lamborghini dovrebbe adottare, mentre in altre si richiede all'utente di indicare i temi eco-ambientali pi&ugrave; importanti su cui investire. La domanda pi&ugrave; succosa &egrave; per&ograve; sicuramente quella che recita: "SU QUALE TIPO DI TECNOLOGIA DOVREBBE INVESTIRE LAMBORGHINI PER UN FUTURO ANCORA PI&Ugrave; SOSTENIBILE?" Le relative opzioni sono: MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA; PLUG-IN HYBRID; ELETTRICO; FUEL CELL (IDROGENO). Insomma, c'&egrave; di che sbizzarrirsi. Chiss&agrave; quali saranno i risultati del sondaggio e se l'esito potr&agrave; eventualmente condizionare Lamborghini nella scelta e nello sviluppo dei modelli del futuro.  Lamborghini, una supercar elettrica in cantiere?       

La Casa di Sant'Agata ha indetto un sondaggio sul proprio sito ufficiale: in futuro, meglio sviluppare modelli PHEV o 100% a zero emissioni?

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