Le volete ancora pi&ugrave; speciali? Bisogna fare un salto in Florida. Jeep Wrangler e Gladiator, il fuoristrada e il pick-up sono state presentate al Salone di Miami nelle edizioni limitate Three O Five, che saranno realizzate appunto in 305 esemplari. Solo per il mercato americano: saranno 255 Wrangler e 50 Gladiator.    Una serie speciale per i due modelli, parenti stretti, assemblati sull&rsquo;allestimento Sport S. Personalizzati dagli accessori che Mopar dedica al Marchio, ovvero quelli della linea Jeep Performance Parts. La livrea esterna &egrave; ispirata dai colori ritenuti tipici di Miami, arancio metallizzato per Gladiator Three O Five e bianco brillante per la pi&ugrave; compatta Wrangler Three O Five.    Quest&rsquo;ultima si distingue per le decalcomanie dedicate su cofano e parafanghi, i gruppi ottici sportivi a LED, bordature e griglia speciali di&nbsp; Jeep Performance Parts e soprattutto per tettuccio apribile elettronico Sky One-Touch. Gladiator ripropone un corredo simile.&nbsp; A richiesta ci sono i cerchi in alluminio da 17&rdquo;, le portiere tubolari rimovibili, i sedili in pelle Katzkin, fari LED aggiuntivi, supporti per le luci sui momenti e il il copri-verricello tubolare per completare la personalizzazione. 

Al Salone di Miami edizione limitata di 305 esemplari del classico fuoristrada e del pick-up

Jeep Wrangler e Gladiator Three O Five, quelle specialissime

L&rsquo;elettrificazione di Jeep comincia in Italia, a Melfi. Abbiamo visto e toccato con mano i primi esemplari di pre-serie di Renegade e Compass plug-in ibride. Il primo passo massiccio di Fiat Chrysler Automobiles &egrave; stato fatto nell&rsquo;impianto italiano di eccellenza, dal 1994.    Proprio in occasione del 25&deg; anniversario dell&rsquo;inizio della produzione presso SATA, Societ&agrave; Automobilistiche Tecnologie Avanzate. Che nel polo industriale di San Nicola di Melfi ha continuato negli anni a fabbricare&nbsp;eccellenza.  Tanto che Jeep, marchio di fortissimo DNA americano, oltre a Renegade ci produrr&agrave; anche Compass, gi&agrave; assemblata in Messico, India, Cina e Brasile. Ma solo a Melfi saranno prodotte le plug-in hybrid: si tratta di modelli tanto strategici per il prestigio, quando sofisticati.&nbsp;  Per questo Jeep ha scelto l&rsquo;impianto e gli operai specializzati della piccola citt&agrave; della Basilicata, un tempo capitale del regno dei Normanni, e che ospita anche la fabbrica del Mulino Bianco di Barilla.  SATA in 25 anni s&rsquo;&egrave; sempre rinnovata, partendo dall&rsquo;eccellenza produttiva. Mantenendola e sviluppandola, grazie anche a una trovata geniale come&nbsp; Plant Academy, che dal 2015 sviluppa competenze e talenti utilizzando le risorse interne: ne parleremo prossimamente.    Renegade e Compass PHEV arriveranno sul mercato nella prima met&agrave; del 2020. FCA ha puntato sulla grande qualit&agrave;, degli uomini e dell&rsquo;impianto lucano per due versioni chiave, che saranno top di gamma.   Con un powertrain ibrido capace di erogare fino a 240 cavalli e in grado di garantire una autonomia solo elettrica di 50 km. Avranno la trazione integrale elettrificata. Un pacchetto completo; prestazioni, capacit&agrave; off-road da vera Jeep ed emissioni di CO2 nell&rsquo;ordine dei 50 g/km per poter entrare nei centri urbani.  Il piano di FCA per il 2020 &egrave; importante e tutto italiano. Il 4 luglio sar&agrave; presentata la 500 elettrica prodotta a Mirafiori. Poi Panda, 500 e Lancia Ypsilon mild hybrid assemblate a Pomigliano d&rsquo;Arco, il Ducato elettrico realizzato a Sevel.   Nel 2021 sar&agrave; la volta di Alfa Romeo Tonale PHEV, sempre a Pomigliano, poi di Giulia e Stelvio a Cassino e delle Maserati alla spina.  Sulla linea di montaggio abbiamo toccato con mano la maggiore difficolt&agrave;&nbsp;che comporta l&rsquo;assemblaggio di un&rsquo;auto plug-in ibrida. I tecnici specializzati sono preparatissimi nell&#39;affrontarla, ma la quantificano in un 10-15% in pi&ugrave; di complessit&agrave;. Che si andr&agrave; a riproporre sul prezzo di listino, a nostro avviso: 5/6 mila euro, a spanne.  La batteria da 11,4 kWh &egrave; fornita da LG, stivata ovviamente sul pavimento della vettura. Non ha una forma simmetrica, perch&eacute; nel sottoscocca c&rsquo;&egrave; anche altro&hellip; come il nuovo serbatoio della benzina (da 35 litri) non pi&ugrave; in plastica, ma in metallo per evidenti ragioni di sicurezza. La complessit&agrave; sta anche in 145 kg in pi&ugrave; di peso e i parecchi elementi, come l&rsquo;impianto di raffreddamento, molto pi&ugrave; esteso, essendo presenti molte fonti di calore.  Compass e Renegade plug-in hybrid sono pronte e Jeep ci crede, stimando che possano rappresentare il 20% degli ordini del totale per ogni modello. A Melfi di certo sono pronti a fare il meglio. 

Siamo stati nell&#39;impianto d&#39;eccellenza italiano dove vengono prodotte Renegade e Compass plug-in hybrid

Jeep PHEV nascono a Melfi, nel 2020 sul mercato

        Non sar&agrave; la scatola delle meraviglie ma, Uconnect Box, assicura a Jeep Renegade 2020 un tasso di connettivit&agrave; decisamente superiore. &Egrave; il principale servizio che sale a bordo del suv al model year 2020, gi&agrave; prenotabile nelle concessionarie. Tanti servizi aggiuntivi, tra proposte di serie e contenuti a integrazione del cliente, accessibili attraverso lo schermo dell&rsquo;infotainment, nelle specifiche da 7 o 8,4 pollici, via app per smartphone e smartwatch, da sito web o, nel caso della chiamata d&rsquo;emergenza e l&rsquo;assistenza telefonica, dai pulsanti installati sulla plafoniera al padiglione. SOS E ASSISTENZA STANDARD Tre pacchetti di servizi, differenziati in Uconnect Box Basic, Standard e Optional. Il primo caratterizza la &ldquo;Box&rdquo; con funzioni di serie come il My Assistant, ovvero, la chiamata d&rsquo;emergenza per richiedere soccorso e inviare automaticamente la posizione del veicolo e i dati identificativi.  In caso di incidente l&rsquo;SOS &egrave; inviato autonomamente dal servizio. In caso di avaria del mezzo, il tasto Assist consente di contattare l&rsquo;assistenza stradale e, allo stesso modo del SOS, trasmette la posizione via GPS. Si pu&ograve; anche contattare il servizio clienti Jeep, telefonicamente. Altro servizio presente nel pacchetto Basic, la ricezione mensile, via mail, di un report sullo stato del veicolo.  CONTROLLO REMOTO NEL PACK STANDARD La Uconnect Box con servizi standard prevede soluzioni presenti sul sistema ma da attivare da parte del cliente. Con il My Remote si pu&ograve; controllare l&rsquo;auto a distanza, aprire/chiudere le portiere, attivare le luci, integrare la comunicazione con gli assistenti personali di Amazon e Google, localizzare l&rsquo;auto e controllare il superamento di un&rsquo;area predefinita di utilizzo o di una velocit&agrave; limite. Leggi anche: Renegade lancia l'ibrido plug-in Con il servizio My Car, invece, si ha dallo smartphone (o dagli altri sistemi di interfaccia) il controllo dei parametri del veicolo. Infine, My Navigation presuppone lo Uconnect da 8,4 Navi, con servizi integrati quali le info in tempo reale sul traffico, la ricerca di punti di interesse, aggiornamenti sul meteo e il posizionamento degli autovelox. Possibile anche l&rsquo;invio della destinazione direttamente all&rsquo;auto. HOTSPOT E GESTIONE FLOTTE OPTIONAL Infine, il pacchetto di servizi Optional, acquistabile dal cliente, introduce l&rsquo;hotspot wifi fino a 8 dispositivi (funzione in offerta lancio e utilizzo di 1 GB di dati per 3 mesi), l&rsquo;assistente antifurto, con avviso del tentativo di effrazione o rimozione della Uconnect Box, il My Fleet Manager, per la gestione delle piccole flotte di veicoli. Leggi anche: Rilancio Renegade col restyling, nuovi turbo e ADAS Invariata l&rsquo;offerta di motorizzazioni, allestimenti, trasmissioni, di Jeep Renegade 2020. Novit&agrave; di stile, invece, saranno nelle 3 nuove colorazioni, su un&rsquo;offerta di 12 complessive: Blue Shade, Sting Gray e Bikini.       

Tre pacchetti differenziati nelle funzionalit&agrave; offerte, servizi utilizzabili dal display dell'infotainment, via app (smartphone e smartwatch), via web e dai tasti fisici all'interno. Renegade migliora le soluzioni connesse e il controllo da remoto

Jeep Renegade 2020, Uconnect Box per il pieno di servizi

Melfi sar&agrave; la sua casa, Torino il salotto buono per il debutto dinamico. Meglio: il Salone. Del Valentino. Jeep Renegade ibrida plug-in rilancia le prime caratteristiche del sistema che sar&agrave; protagonista, dal 19 al 23 giugno,alla kermesse motoristica al Parco del Valentino.    Ibrida plug-in cos&igrave; come sar&agrave; Compass, entrambe presenti sullo stand. Spetter&agrave; a Renegade coprire i primi chilometri, nel corteo della Parata dei Presidenti, dopo le anticipazioni ginevrine dello scorso marzo.  INTEGRALE ELETTRICO  Lo far&agrave; con i dati di efficienza dichiarati in meno di 50 g/km quanto a emissioni di Co2. Motore termico ed elettrico si trovano sui due assi, realizzando cos&igrave; un 4x4 e, trazione integrale elettrica che fa a meno dell&rsquo;albero di trasmissione dal cambio al retrotreno, sfruttando l&rsquo;erogazione dell&rsquo;unit&agrave; elettrica.  MOTORE 1.3 PER IL SISTEMA IBRIDO  Caratteristiche di spunto e possibilit&agrave; di regolazione dell&rsquo;erogazione che saranno declinate in diverse modalit&agrave;, per esprimersi al meglio anche sul fuoristrada pi&ugrave; impegnativo. Il sistema ibrido nell&rsquo;insieme sviluppa 240 cavalli, non ancora &ldquo;assegnati&rdquo;, nelle prime specifiche tecniche, nella quota di termico ed elettrico.  Il quattro cilindri turbo benzina da 1.3 litri &egrave; l&rsquo;unit&agrave; prescelta per l&rsquo;abbinamento con l&rsquo;elettrico, un motore che arriva a sviluppare fino a 150 cavalli nell&rsquo;attuale gamma di Renegade 2019. In altre declinazioni eroga fino a 180 cavalli.  Le novit&agrave; di Renegade restyling 2019  L&rsquo;autonomia di marcia in elettrico di Jeep Renegade plug-in hybrid sar&agrave; di circa 50 km e la velocit&agrave; massima, nella modalit&agrave; a zero emissioni, limitata a 130 km/h. Proposta anche in allestimento Trailhawk, la caratteristica di stile principale della proposta ibrida plug-in &egrave; il doppio sportellino di ricarica: lato guidatore e lato passeggero, per fare il pieno di &ldquo;verde&rdquo; e quello di elettricit&agrave;. 

Il suv ibrido adotta la trazione integrale eAWD, priva di albero di trasmissione al posteriore. Circa 50 km di autonomia in elettrico con una carica completa del pacco batterie. Renegade ibrida affiancata da Compass ibrida

Jeep Renegade ibrida plug-in debutta su strada al Parco Valentino

        Night Eagle, la gamma sportiva dei SUV Jeep, su Renegade, Compass e Cherokee, si presenta con un nuovo allestimento speciale e sportivo. Renegade Night Eagle (da 25.200 euro)&nbsp;si presenta con&nbsp;elementi di design in Gloss black. Per i cerchi in lega da 18&Prime; e le modanature esterne, che ne accentuano la personalit&agrave; audace e originale. Il tutto &egrave; completato dai vetri oscurati. Si caratterizza all&rsquo;interno per il rivestimento in tessuto premium.  Jeep Renegade Night Eagle Nella dotazione di serie&nbsp;&nbsp;il climatizzatore automatico bi-zona, il dispositivo di sicurezza &ldquo;Low Speed Collision Mitigation&rdquo; e il sistema Uconnect 7&Prime; con integrazione Apple CarPlay e compatibilit&agrave; Android Auto. Questi i motori. Il turbodiesel Multijet da 1,6 litri e 120 CV, in abbinamento alla trasmissione manuale a sei marce oppure con trasmissione DDCT a doppia frizione, entrambe in configurazione 4&times;2; e il nuovo motore a benzina da 1 litro a 3 cilindri da 120 CV di potenza massima e 190 Nm di coppia massima con trasmissione manuale a sei marce e trazione anteriore.&nbsp;  Compass Gloss Black Compass Night Eagle (da 30.250 euro) mette in mostra anch'essa per i dettagli in&nbsp;colore nero. Il frontale e la griglia &nbsp;sono di colore Gloss Black, cos&igrave; come le cornici dei fendinebbia e le finiture nei fari alogeni.&nbsp; La modanatura di cristalli (DLO) &egrave; di colore nero mentre i badge &ldquo;Jeep&rdquo; e &ldquo;4&times;4&rdquo; riprendono il tema &ldquo;oscurato&rdquo; che caratterizza gli esterni di questa serie speciale. Ci sono i pneumatici da 18&Prime; con cerchi in lega Gloss Black diamantati, che ne potenziano il look. Il bel colore esterno &egrave; il Laser Blue con tettino nero ed interni nella combinazione tessuto/tecno-pelle. Di serie, &nbsp;la radio e il navigatore Uconnect con touchscreen da 8,4&Prime; e la telecamera posteriore ParkView con griglia dinamica. I motori. La base di partenza &egrave;&nbsp;il &nbsp;benzina MultiAir2 Turbo da 1,4 litri da 140 CV, con cambio manuale a sei marce e alla configurazione 4&times;2. I Diesel: da 1,6 litri 120 CV di, abbinato al cambio manuale a sei marce e alla configurazione 4&times;2 e il da 2,0 litri da 140 CV abbinato sia al cambio manuale che a quello automatico a 9 marce e 4&times;4.  Cherokee, anima scura Cherokee Night Eagle&nbsp;(da 48.000 euro) esibisce&nbsp;elementi di design scuri e inserti color nero lucido. Si trovano su:&nbsp;badge frontale &ldquo;Jeep&rdquo;, badge dedicato &ldquo;Night Eagle&rdquo;, inserti nell&rsquo; iconica griglia a 7 feritoie, cornici dei fendinebbia e finiture della fascia anteriore, barre sul tetto, oghi &ldquo;Jeep&rdquo; e &ldquo;4&times;4&Prime; ecerchi in lega da 18&rdquo;. U Presente il sistema infotelematico Uconnect con display touch screen da 8.4&Prime;, vivavoce Bluetooth con comandi vocali, radio digitale (DAB), presa USB, ingresso AUX e lettore di schede SD e navigazione satellitare. Nella dotazione specchietto retrovisore elettrico multifunzione, sedili anteriori regolabili elettricamente, tergicristalli con sensore di pioggia, portellone ad azionamento automatico &ldquo;hands free&rdquo; e sistema audio Alpine da 506 W con nove altoparlanti e subwoofer. Il corredo meccanico &egrave; caratterizzat dal Diesel MultiJet II da 2,2 litri da 195 CV, cambio automatico a 9 marce e trazione integrale Jeep Active Drive I.          

I SUV del Marchio statunitense Renegade, Compass e Cherokee presentano un allestimento speciale e personalizzato con i dettagli in colore nero e vetri oscurati

Night Eagle, i SUV di Jeep diventano sportivi

        Il mondo Jeep fa rima con fuoristrada e viceversa. Una garanzia anche quando si parla di Sport Utility Vehicle, dettata dalla disponibilit&agrave; di versioni realizzate pure per un impiego off-road. Tali modelli si distinguono per la presenza del badge trail rated, che ne certifica il superamento di prove particolari e del logo Trailhawk. Dopo Grand Cherokee, Renegade e Compass, &egrave; il momento di Jeep Cherokee a fregiarsi di tale denominazione.  Trailhawk: le caratteristiche Cos&igrave; il Jeep Active Drive, sistema che sovraintende la trazione integrale, presenta il bloccaggio del differenziale posteriore. Una specifica utile per assicurare una trazione maggiore in condizioni estreme. Una caratteristica tipica dell&rsquo;off-road. Pertanto esclusiva di Trailhawk. Inoltre presenzia la funzione Selec-Speed Control che durante la guida in fuoristrada consente al conducente di selezionare una velocit&agrave; preimpostata, compresa tra 1 km/h e 9 km/h, ideale per districarsi su varie tipologie di ostacoli. Praticamente lo scenario che si &egrave; presentato in quel di Serle, nella cava di marmo. L'assetto rialzato e le protezioni sottoscocca sono ulteriore elemento di garanzia per chi davvero volesse cimentarsi nell'off-road. Motorizzazione esclusiva La vera novit&agrave; riguarda invece la motorizzazione della Jeep Cherokee Trailhawk. Infatti tale modello &egrave; equipaggiato esclusivamente con il due litri turbo benzina da 272 cavalli, accoppiato al cambio automatico a 9 rapporti.&nbsp;Un valore di potenza che la relega per&ograve; nell'Olimpo del superbollo. Ma che vanta un modus operandi assimilabile in parte a quello di un turbodiesel. Perch&eacute; i 400 Nm di coppia motrice sono spalmati in un arco di giri relativamente basso, fruibili nella &ldquo;zona&rdquo; utile per il fuoristrada e non solo.  In off-road la motricit&agrave; &egrave; di assoluto livello, nonostante l'assenza di una gommatura specifica. Mentre l'altezza da terra &egrave; pi&ugrave; che sufficiente per districarsi lungo la maggior parte di ostacoli che la natura vi possa piazzare lungo il percorso. Lo sterzo &egrave; leggero, ma la conformazione Trailhawk non ne modifica le dinamiche. Jeep Grand Cherokee Trackhawk, SUV da record Prezzi a noleggio I prezzi non sono ancora stati dichiarati, mentre la commercializzazione avverr&agrave; dopo le vacanze estive. Nel frattempo per&ograve;, l'avvento del modello Trailhawk di Cherokee, da il l&agrave; alla piattaforma Jeep Miles by Leasys. Si tratta di una formula di noleggio a lungo termine (di norma la durata si aggira intorno ai 48 mesi) al cui canone mensile fisso (che varia in funzione del modello) si aggiunge un costo al chilometro. Il canone di una Renegade 1.6 Multijet Longitude &egrave; di 199 euro mensili, mentre quello di una Compass con stessa motorizzazione e allestimento di 249 euro mensili. Il costo al chilometro &egrave; pari a 9 centesimi secondo la formula light oppure 18 centesimi al km per la formula plus. I primi 1.000 km sono offerti da Leasys.        

La famiglia Trailhawk si arricchisce della nuova versione basata sul modello Cherokee. Assetto rialzato, trazione integrale specifica, ma soprattutto motore turbo benzina di due litri

Jeep Cherokee Trailhawk, pensata per il fuoristrada

        Metti un motore da pi&ugrave;&nbsp;di 700 cv sotto al cofano di un SUV cosa puoi fare? Lanciarti alla caccia di record di velocit&agrave; ed entrare nel libro del Guinness dei Primati. E&rsquo; quello che ha fatto la Jeep Grand Cherokee TrackHawk al festival motoristico &ldquo;Speed Days on the Baikal Ice&rdquo;, manifestazione che si tiene dal 2011 sulla superficie ghiacciata del lago Baikal in Russia.  Al SUV, spinto dal V8 da 6.2 litri e 710 cv &egrave; bastato togliere gli accessori non necessari per prepararlo all&rsquo;impresa, che vedeva non poche difficolt&agrave; viste le caratteristiche del lago. Infatti, quando il Baikal &egrave; illuminato dal sole, sulla sua superficie si forma una sottile pellicola d&rsquo;acqua che rende ancora pi&ugrave; scivoloso il fodno e, di conseguenza, trovare l'aderenza &egrave; molto difficile. Il Grand Cherokee, per&ograve;, non si &egrave; fatto intimidire dalle condizioni proibitive ed &egrave; entrato nel libro dei record raggiungendo la velocit&agrave; massima di 280 km/h registrata sui 12 km della pista. Nelle prove successive, la vettura &egrave; stata in grado di raggiungere la velocit&agrave; media di oltre 257 km/h su 1 km con partenza lanciata e di oltre 100 km/h con partenza da fermo. Numeri impressionanti, ma se vegnono contestualizzati con i valori della vettura in condizioni normali, lo sono ancora di pi&ugrave;: la Jeep raggiungere i 100 km/h in soli 3,7 secondi e ha una velocit&agrave; massima di 290 km/h.        

Il SUV pi&ugrave; potente dellla gamma del marchio americano ha fatto registrare il record di velocit&agrave; per la categoria allo "Speed Days on the Baikal Ice"

Jeep Grand Cherokee Trackhawk, SUV da record

Per testare una Jeep ci vuole un percorso off-road. Fino a qui tutto nella norma, soprattutto se per saggiare in anteprima assoluta il potenziale di nuovo Gladiator siamo volati sino nello Utah, nella piccola citt&agrave; di Moab. Un passaggio quasi obbligato per chi dalla Monument Valley risale verso Salt Lake City. Un&#39;altura fatta di canyon e gole di roccia, dove l&#39;esperienza dell&#39;off-road prende forma in ogni modo.  Ed &egrave; proprio da qui che 53 anni fa prese vita il primo Easter Jeep Safari. Una manifestazione che da piccolo raduno di appassionati del marchio americano, &egrave; diventato un passaggio fondamentale per tutti i veri Jeepers. Come di consueto la scenografia americana offre una serie di spunti infiniti sul perch&eacute; le elaborazioni dalle nostre parti non siano pressoch&eacute; permesse. Qui vige la regola del &ldquo;liberi tutti&rdquo;, a patto di rispettare i limiti i strada e la natura in fuoristrada. Perch&eacute; se preferisci alzare di un metro il tuo Wrangler e fare a meno delle portiere, &egrave; pienamente un tuo diretto.  Pick-up su base Wrangler  Al di l&agrave; dello scenario decisamente pittoresco, ma carico di passione, &egrave; il nuovo Gladiator il protagonista assoluto di questo singolare viaggio in Utah. Non una prima per il brand Jeep, che si era gi&agrave; adoperata nel mondo dei truck nel lontano 1947 con il modello denominato Pickup. Concludendo la propria avventura con le vetture dotate di cassone nel 1992 con l&#39;uscente Comanche (costruita su base Cherokee).  Il nuovo Jeep Gladiator &egrave; realizzato a partire dal modello Wrangler. Ma per quanto possa sembrare una sua fotocopia &ldquo;modificata&rdquo;, il Gladiator vanta alcune specifiche che differiscono rispetto al fuoristrada pi&ugrave; puro. Ad esempio la sospensione posteriore &egrave; ripresa dal Ram 1500. Una scelta tattica dettata dal fatto che, trattandosi di un truck &ndash; seppur di dimensioni compatte secondo il mercato americano &ndash; ha come scopo principale quello di postare carichi. Il piano posteriore &egrave; lungo 152 cm e ha una portata utile di 725 kg. Mentre la capacit&agrave; di traino &egrave; pari a 3.470 kg. Queste le informazioni pi&ugrave; rilevanti se in discussione ci sono le specifiche di pick-up. Perch&eacute; in fin dei conti Gladiator &egrave; un vero veicolo da off-road a tutti gli effetti. La capacit&agrave; di guado &egrave; di 76 centimetri, quanto all&#39;attitudine di superare ostacoli, &egrave; direttamente Wrangler a entrare in gioco. Si perch&eacute; Gladiator ne riprende i punti pi&ugrave; importanti, assicurando passaggi che probabilmente nessun altro pick-up sarebbe in grado di replicare. Soprattutto se si tratta dell&#39;allestimento Rubicon che, oltre ad avere un assetto specifico, vanta alcuni dispositivi che lo rendono ancora pi&ugrave; completo in ambito fuoristrada e una trasmissione 4x4 modificata.  Come ad esempio lo sway-bar, che consente di disconnettere la barra antirollio anteriore, aumentando cos&igrave; l&#39;escursione delle ruote. La prova sul campo ha confermato che un pick-up di oltre 5 metri e mezzo (80 cm in pi&ugrave; rispetto alla Wrangler Unlimited) pu&ograve; davvero andare dappertutto. Grazie anche alla telecamera frontale che consente di scrutare la strada quando chi siede al volante non pu&ograve; certo immaginare cosa ci sia nella zona delle ruote. Assolutamente non una novit&agrave;, ma un accessorio utile per chi pratica l&#39;off-road, unitamente al fatto che si possa pulire grazie ad un ugello spara acqua dedicato. Prossimamente la vedremo pure su Wrangler.  In realt&agrave; gli allestimenti in prima linea sono altri (come Sport, Sport S e Overland), mentre il Rubicon conferma invece che si tratti di una Jeep al 100%. E, parlando pi&ugrave; ingenerale, &egrave; l&#39;unico pick-up in commercio che pu&ograve; diventare una cabrio &ndash; oltre ad essere un fuoristrada &ndash; essendo dotato anche di soft-top.  I motori  Quanto ai motori, sono due le unit&agrave; destinate al mercato americano: il Pentastar benzina V6 3.6 da 286 cv e 352 Nm di coppia motrice, e il 3.0 V6 turbodiesel di origine VM da 260 cv e 600 Nm di coppia (disponibile solo a partire dal 2020). Di serie sul benzina il cambio manuale a 6 marce, altrimenti a listino anche l&#39;automatico ZF a 8 rapporti (standard sul diesel).  Ci&ograve; detto non &egrave; da escludere che in Europa si vedranno nuovamente i 4 cilindri sovralimentati gi&agrave; presenti su Wrangler. Di fatto il lancio in Italia avverr&agrave; solo a met&agrave; del prossimo anno. Ma al momento non &egrave; certa la disponibilit&agrave; della versione Rubicon. Mentre &egrave; quasi certo che sar&agrave; omologato solo come vettura autocarro.  Su strada  Su strada &egrave; ovviamente il comfort a farla da padrone. L&#39;assetto morbido, che per&ograve; preserva da fastidiosi ondeggiamenti, non poteva che essere l&#39;unica soluzione plausibile. Particolarmente impreciso lo sterzo. Per questo pu&ograve; capitare che su strada asfaltata vi ritroviate a remare. Perfetto invece da manovrare in off-road, perch&eacute; consente dei recuperi facili, ma soprattutto agevola nei passaggi pi&ugrave; impegnativi. Questo &egrave; il terreno di caccia di Gladiator, particolarmente in versione Rubicon. Non vanta certo l&#39;agilit&agrave; del Wrangler 3 porte, ma se non vi formalizzate su eventuali toccate al sottoscocca (sufficientemente protetto) andrete ovunque vorrete.  Personalizzazioni by Mopa  A presenziare all&#39;Easter Jeep Safari c&#39;erano pure sei concept su base Gladiator, realizzate in collaborazione con il reparto Mopar di FCA: Scrambler, Flatbill, Gravity, Wayout,J6 e Fivequarter. 

Siamo volanti a Moab (Utah) per salire bordo in anteprima sul nuovo pick-up del brand americano. Una vettura che unisce capacit&agrave; di carico e traino importanti, unite a delle doti in off-road uniche nel suo genere

Jeep Gladiator, la prova

A tutto Gladiator, il 53&deg; Easter Safari a Moab, Utah. Jeep presenta sei concept personalizzati con la gamma di accessori Mopar dedicati al pick-up, protagonista quasi assoluto della kermesse. Non mancano altre interpretazioni, dal sapore vintage, tra gli anni Ottanta della JT Scrambler, fino al restauro con attualizzazione inclusa del Five Quarter militare.&nbsp;Su base Jeep Gladiator, spazio al Wayout, al Flatbill e al Gravity.    WAYOUT CON LA TENDA DUE POSTI  Jeep Wayout si presenta con assetto rialzato di 5 centimetri, di Jeep Performance Parts &ndash; soluzione comune a quasi tutti i concept dell&rsquo;Easter Safari 2019 &ndash; ruote da 37 pollici e la novit&agrave; della tenda due posti ricavata nel Mopar Decked. Non manca la scaletta per raggiungere l&rsquo;accampamento di fortuna, per amanti dell&rsquo;avventura. Due serbatoi supplementari del carburante trovano posto ai lati del cassone, lo snorkel, il verricello, l&rsquo;impianto d&rsquo;aria compressa ARB e le luci a led sulla copertura arricchiscono la trasformazione del pick-up motorizzato V6 3.6 litri Pentastar.  FLATBILL, LARGO ALLE DUE RUOTE  Jeep Flatbill, dal Gladiator si sposta al mondo del motocross, per un&rsquo;interpretazione da primato quanto a diametro delle ruote installate: 40 pollici, grazie a parafanghi modificati &ndash; in stile motociclistico - e paraurti differenti, che permettono angoli d&rsquo;attacco e uscita superiori. Il cofano in carbonio, ventilato, &egrave; un&rsquo;altra chicca stilistica ispirata al mondo delle moto, con la leggerezza essenziale delle carene accanto al motore.  Il cassone &egrave; dotato di due rampe per caricare altrettante moto da cross, l&rsquo;assetto ricorre ad ammortizzatori posteriori bypass e kit di rialzo di 10 centimetri. Assali Dynatrac e motore Pentastar V6 3.6 litri a completare le novit&agrave; del concept.  FIVE-QUARTER, RESTAURO E AGGIORNAMENTO  Il &ldquo;cinque-quarti&rdquo; di Jeep Five-Quarter (in foto) &egrave; il riferimento ai pick-up da una tonnellata e un quarto come l&rsquo;M-715 del 1968. Del Gladiator moderno adotta il cassone posteriore in alluminio, da 182 centimetri, con doghe in legno, in un restauro migliorativo evidente nelle parti in fibra di carbonio, come la fascia anteriore, e nelle luci xenon e led.  I sedili sono quelli del nuovo Wrangler, sebbene privi di poggiatesta, gli assali sono stati oggetto di riposizionamento e le sospensioni di una completa revisione, ora con molle al posto delle balestre. Soft top e motore V8 da 6.2 litri e oltre 700 cavalli completano il restauro firmato Jeep.  J6, LUCE SUI SETTANTA  Jeep J6 pesca nel passato, tinta dell&rsquo;Honcho 1978, base Rubicon con cassone da 182 centimetri del Gladiator. I 10 &ldquo;spot&rdquo; led, installati sulla barra installata nel cassone, i montanti A e sul paraurti anteriore, illuminano a giorno la notte. Basti pensare che ciascuno dei 4 led sullo sport-bar dietro l&rsquo;abitacolo assicura una potenza di illuminazione singola di&nbsp;4.800 lumen. Assetto rialzato di 5 centimetri, verricello e cassone con vernice protettiva prototipo di Jeep Performance Parts sono altre soluzioni degne di nota sul J6.  JT SCRAMBLER, STILE ANNI &#39;80  Jeep JT Scrambler fa un salto in avanti di 10 anni, decade 80, accomunato a J6 dalla vernice protettiva e dal cassone extralong, oltre alla grafica ispirata al CJ8 Scrambler Jeep, cambia nel numero di punti luce a led. Ruote da 37 pollici e interni con rivestimenti in pelle Katzkin.  GLADIATOR VERO ARRAMPICATORE CON GRAVITY  L&rsquo;ultima proposta concept di Jeep, &egrave; il Gladiator Gravity, oggetto specializzato in arrampicate sulle rocce. Gli sportelli diventano cancelli in tubi da 5 centimetri, il cassone &egrave; dotato dalla copertura Mopar Decked e al posto del tetto arriva un soft-top. Le luci supplementari a led sono differenziate per misure, 7 e 5 pollici, gli interni sopportano di tutto e i tappetini con scarico dell&rsquo;acqua integrato la dicono lunga sull&rsquo;habitat che &egrave; in grado di affrontare Gravity.  &nbsp; 

Il pick-up Gladiator &egrave; il protagonista indiscusso per numero di personalizzazioni con le concept Five-Quarter, J6, Wayout, Flatbill, JT Scrambler e Gladiator Gravity. Largo anche al restauro con aggiornamento della Jeep M-715

Jeep, 6 concept car per il Mopar Easter Safari

Al Salone di Ginevra va in scena quella che &egrave; una vera e propria rivoluzione per&nbsp; Jeep. L&rsquo;ibrido entra a far parte della gamma del marchio americano con la presentazione delle nuove Renegade e Compass, che diventano entrambe PHEV. I due SUV &quot;alla spina&quot;, sono dotati di un motore elettrico installato sull&rsquo;asse posteriore che, secondo quanto dichiarato, permette di coprire circa 50 km in modalit&agrave; EV. Il motogeneratore lavora in coppia con l&rsquo;unit&agrave; termica sull&rsquo;avantreno, dove le avuto beneficiano dei nuovi motori turbo a benzina da 1300 cm3. I dati tecnici rilasciati fino ad ora dicono che la Renegade, quando l&rsquo;elettrico lavora in sinergia con il termico, pu&ograve; contare su un range di potenza che va da 190 a 240 CV, che le permettono di scattare da 0-100 km/h in 7 secondi. Valori in attesa di omologazione per quanto riguarda la Compass. L&rsquo;elettrico interviene per migliorare non solo l&rsquo;impatto ambientale delle Jeep. Le emissioni scendono sotto i 50g/km, ma potendo contare su una maggiore motricit&agrave; sulle ruote posteriori, i tecnici hanno lavorato per sfruttare i vantaggi in chiave &ldquo;trazione integrale&rdquo;. La coppia motrice assicurata dal motore elettrico &egrave; regolabile a seconda delle condizioni e quando &egrave; necessario &egrave; possibile innestare un rapporto di trasmissione molto ridotto.&nbsp; Il sistema di trazione integrale cambia in virt&ugrave; della presenza dei due motori. Non c&rsquo;&egrave; un albero di trasmissione a legarli, i motori lavorano in maniera indipendente sugli assi, e proprio per questo &egrave; possibile gestire la coppia in maniera pi&ugrave; efficace.&nbsp; Vantaggi che si sentono quando si passa alla modalit&agrave; eAWD, la trazione elettrica integrale, che fa lavorare assieme i due propulsori, gestendo la spartizione di potenza e coppia in maniera diversa rispetto alla tradizionale trasmissione integrale. Le novit&agrave; per quanto riguarda l&rsquo;abitacolo di Renegade e Compass PHEV si notano&nbsp;nel quadro strumenti e nel nuovo schermo di infotainment specifici, che sono stati aggiornati per aiutare il guidatore a gestire tutte le informazioni relative alla guida ibrida quotidiana.

Americane alla spina. Alla manifestazione elvetica la Jeep fa esordire la meccanica PHEV sulle sue SUV

Nuove Jeep Renegade e Compass, a Ginevra c&#39;&egrave; l&#39;ibrido plug-in

Renegade S, la &quot;esse&quot; ovviamente sta per sport&nbsp;e anche per speciale. Jeep inserisce nella rinnovata gamma del SUV compatto il top di gamma. Realizzato sull&rsquo;allestimento Limited, si distingue per i cerchi da 19 pollici in Granite Crystal. Ai quali nel corredo si aggiungono inserti, dello stesso colore, sui badge &ldquo;S&rdquo;, &ldquo;Renegade&rdquo;, &ldquo;4X4&rdquo; e &ldquo;Jeep&rdquo; e sulle finiture della classica griglia a sette feritoie, mostra il nuovo design, al pari del design dei fari.&nbsp;  Modificato anche il paraurti. Sono di serie proiettori anteriori e i fari posteriori full LED, climatizzatore automatico bi-zona, sensori di parcheggio anteriori e posteriori.  Speciali anche gli interni con ambiente All Black, sedili con cuciture in tinta tungsteno e volante rivestito in pelle con impunture nere. Nella dotazione il sistema Uconnect 8,4&quot; NAV con Apple CarPlay e Android Auto.  Gli ADAS comprendono Adaptive Cruise Control, Forward Collision Warning-Plus con Active Emergency Braking (sistema di frenata assistita), Lane Sense Departure Warning-Plus (sistema di avviso di uscita dalla corsia standard su tutta la gamma Renegade) e &#39;Intelligent Speed Assist dotato di Traffic sign recognition (TSR).  Sotto il cofano il benzina &egrave; il nuovo 4 cilindri (la prova su Auto in edicola) FireFly da 150 cavalli e i Diesel 1.6 e 2.0 litri, tutti ovviamente Euro 6D. Il cambio gi&agrave; essere manuale a sei marce, a doppia frizione a sei rapporti o automatico a nove marce. Jeep Renegade S sar&agrave; in concessionario tra pochi giorni, lanciata nei porte aperte dei prossimi week-end: 9-10, 16-17 e 23-24 febbraio. 

Allestimento personalizzato con cerchi da 19 pollici e dotazione sontuosa

Jeep Renegade S, top di gamma speciale e sportivo

        Jeep Gladiator sar&agrave; il nome del pick-up Jeep, che esordir&agrave; al Salone di Los Angeles. Sarebbe dovuto rimanere segreto, ma una &ldquo;svista&rdquo;, forse astutamente premeditata, ha fatto arrivare la prima immagine, alcuni dati tecnici e il nome sul sito stampa di FCA USA. Sono spariti nel giro di poco tempo, comunque sufficienti a far girare l&rsquo;informazione a livello globale. Pareva che il nome del &ldquo;Pick-up Truck&rdquo; di Jeep dovesse essere Scrambler. Ma per l&rsquo;ingresso nella categoria di vettura pi&ugrave; apprezzata e venduta negli States &egrave; stato scelto l&rsquo;ancora pi&ugrave; aggressivo Gladiator. Un mezzo strategico, che rimane comunque profondamente ispirato, condividendone il pianale, &nbsp;a Wrangler e Wrangler Unlimited.&nbsp;Sar&agrave; offerto sia con copertura del cassone morbida o rigida. Disponibili gli allestimenti Sahara e Rubicon, la trazione integrale e il cambio manuale o automatico a 8 marce. Il motore sar&agrave; il V6 benzina di 3.6 litri Penthastar, che nel 2020 dovrebbe essere affiancato da un 3 litri turbodiesel.       

Sar&agrave; presentato al Salone di Los Angeles: design ispirato alla mitica fuoristrada

Jeep Gladiator, pick-up stile Wrangler

L&rsquo;antiriflesso applicato sul cofano motore la rende inconfondibile, Jeep Compass Trailhawk. E&#39; l&#39;allestimento che merita i galloni di specializzanda in off-road &quot;duro e puro&quot;, studende al corso tenuto dalle varie Cherokee e Wrangler, per indicare i luminari della specialit&agrave;. Quel cofano con finitura nera opaca &egrave;&nbsp;il dettaglio estetico che per primo la caratterizza, senza dover misurare gli angoli d&rsquo;attacco e uscita (30 e 33,6 gradi rispettivamente) o dell&rsquo;altezza libera da terra aumentata a 21,6 centimetri (+2,5 centimetri).  Motorizzata dal top di gamma 2 litri Multijet II da 170 cavalli, con cambio automatico 9 marce, Compass Trailhawk si dota del sistema integrale Jeep Active Drive Low, che rispetto al &ldquo;semplice&rdquo; Active Drive a controllo elettronico e ripartizione automatica della coppia, integra un rapporto di riduzione di 20:1 (medesimo valore di Renegade con uguale dispositivo, per dare un riferimento, Wrangler arriva a un valore di 73:1) e l&rsquo;Hill descent control. Jeep Compass Trailhawk che solo all&rsquo;occorrenza trasmette coppia al posteriore &ndash; e con il bloccaggio del differenziale porta fino al 100% su una singola ruota, in caso di scarsa aderenza -, cos&igrave; da limitare i consumi.  Jeep Cherokee, il primo test in Sicilia  Il badge Trail Rated, &ldquo;certificazione&rdquo; ulteriore di Jeep per dire delle doti fuoristradistiche del mezzo, &egrave; giustificato anche da una modalit&agrave; di guida del Selec Terrain dedicata, Rock (esclusiva delle varianti Trailhawk), per affrontare i passaggi pi&ugrave; impervi e sfruttare al meglio la riduzione di rapporto. Le piastre protettive sul fondo e il gancio di traino fanno parte della dotazione di serie, come i cerchi da 17 pollici gommati 225/60, una spalla leggermente pi&ugrave; alta del set proposto in abbinamento ad altri allestimenti.  Jeep Compass, la prova del MultiAir 170 cavalli  Trailhawk arriva nelle concessionarie Jeep ed &egrave; ordinabile da subito, con un prezzo di listino fissato in 41.150 euro, ovvero, 500 euro pi&ugrave; della versione Limited con uguale motorizzazione e sistema integrale. Il corredo di accessori standard prevede fari bi-xeno con luci a led, rivestimenti interni in pelle e tessuto, sistema multimediale da 8,4 pollici con navigatore,strumentazione digitale TFT da 7 pollici, specchietti retrovisori elettrici, automatismo sugli abbaglianti, climatizzatore bi-zona e Smart Key.    In concomitanza con il debutto di Compass Trailhawk, Jeep introduce la gamma 2019 del suv, rinnovata con i motori omologati Euro6d-TEMP, la tinta carrozzeria Sting Gray e l&rsquo;aggiornamento dell&rsquo;infotainment.&nbsp;  Jeep Renegade, l&#39;ibrido plug-in nel 2020 da Melfi 

L&#39;allestimento delle Jeep pi&ugrave; specializzate lo ritroviamo anche su Compass, in vendita da 41.150 euro. Motore 2 litri Multijet da 170 cavalli, trazione Active Drive Low e il cofano con antiriflesso per distinguerla al volo

Jeep Compass, Trailhawk esalta la specialit&agrave; della casa

Di camice a quadri e fal&ograve; sotto le stelle ci sar&agrave; tempo per parlare. Perch&eacute; la Rubicon Trail &egrave; stata pure l&rsquo;occasione per conoscere da vicino alcune delle concept che hanno partecipato allo scorso Moab Easter Jeep Safari. Prototipi che in realt&agrave; sono di serie pi&ugrave; di quanto si possa immaginare.    Veicoli sviluppati sul modello Wrangler, con cui condividono la maggior parte della componentistica. Vetture che portano al debutto alcuni degli accessori del catalogo di Jeep Performance Parts (da noi sotto il cappello di Mopar). In quel del lago Tahoe non si sono presentati tutti all&rsquo;appello. C&rsquo;erano la cattivissima Sandstorm, la meravigliosa Wagoneer Roadtrip, la spartana Nacho Jeep, l&rsquo;originale Jeepster oltre ad un esemplare restaurato di CJ. Modi differenti di vivere l&rsquo;esperienza Jeep, alcuni dei quali derivati dal modello Wrangler. Un presente che si fonda stabilmente sull&rsquo;iconica vettura americana e un passato che ritorna a bussare alla porta. &Egrave; il caso della Wagoneer Roadtrip.  Una vettura completamente restaurata, dotata per&ograve; di numerosi componenti inedite. Gli interni rimasti tali e quali a quelli degli anni 60, cos&igrave; come la carrozzeria, e un motore invece fedele alla tradizione pi&ugrave; recente. Cos&igrave; la Wagoneer 2.0 &egrave; equipaggiata con un V8 da 5,7 litri e 360 cavalli, accoppiato ad un cambio automatico a 4 rapporti. Una spinta ai bassi tale da far tremare le saldature della carrozzeria e uno sterzo leggero come quello di una citycar. Ma non importa, perch&eacute; in un attimo l&rsquo;appetito per il viaggio si fa sempre pi&ugrave; forte e l&rsquo;unico desiderio &egrave; quello di ritrovarsi sulla California State Route 1 a caccia di spiagge.   Completamente diverso il contesto offerto da Sandstorm. Il nome rappresenta al meglio gli intenti. E la preparazione ha un fortissimo accento racing. Una Jeep da corsa pronta per le gare Baja, dotata di un propulsore di 6,4 litri (ovviamente con architettura V8), capace di 475 cavalli. La tecnologia del cambio cede al fascino del manuale, palesandosi in una trasmissione a sei rapporti. Il sound e la solidit&agrave; con cui affronta le buche, ribaltano la dimensione precedente.  La Nacho Jeep e la Jeepster invece si completano a vicenda. La prima pi&ugrave; spartana e diretta, la seconda pi&ugrave; attenta ai dettagli. Entrambe dotate del quattro cilindri turbo benzina da 270 cavalli, &ldquo;armato&rdquo; di cambio automatico a 8 rapporti. Alcuni degli accessori che firmano lo stile, come i paraurti anteriori e le luci a Led supplementari, sono disponibili anche a catalogo Jeep Performance Parts. Lo stesso si pu&ograve; dire per l&rsquo;assetto, ulteriormente rialzato e ancora pi&ugrave; adatto all&rsquo;off-road estremo. Espressioni di quello che significa essere dei veri Jeepers, che non possono stare senza lo sterrato. 

Sul prossimo numero di Auto una panoramica completa sul nostro viaggio in Sierra Nevada. Dove &egrave; stato possibile salire a bordo e guidare alcuni concept della Casa statunitense

Jeep, dal Rubicon Trail un assaggio del futuro

        Jeep ha reclamato presso la U.S International Trade Commission la sospensione della vendita di Mahindra Roxor. Il fuoristrada indiano per il Marchio americano sarebbe troppo simile alla storica Willys e di conseguenza anche a Wrangler. Jeep nei decenni &egrave; diventata pi&ugrave; di un brand, ma vero archetipo di fuoristrada, proprio grazie a questi due modelli. Le forme dell&rsquo;economica Roxor (15.000 dollari il prezzo base) sarebbero squadrate e identiche, anche come altezza, a quelle delle Jeep pi&ugrave; dure e pure. La mossa pare pi&ugrave; strategica che legale. Mahindra da decenni in verit&agrave; produce fuoristrada. Anzi dal 1947 inizi&ograve; a costruire proprio le Jeep Willys su licenza per il mercato indiano. La decisione di Jeep arriva un anno dopo l&rsquo;apertura del quartier generale americano di Mahindra in Michigan, lo stato dei motori in USA. Investendo 600 milioni di euro e con la prospettiva di impegnare 670 persone per la costruzione di Roxor. Anche se a un livello molto pi&ugrave; basso Roxor potrebbe quindi essere una alternativa alle Jeep. Compatta, lunga 3,76 metri, con telaio a longheroni e un diesel quattro cilindri di 2.5 litri da 62 cavalli e 195 Nm di coppia. Disponibile a quattro e a due ruote motrici. Un modello molto semplice, al momento non omologato per l&rsquo;uso sulle strade pubbliche. Ma che a Fiat Chrysler Automobiles potrebbe dare fastidio in prospettiva. La partita a scacchi &egrave; cominciata.       

Il Marchio americano chiede il ritiro di Roxor: troppo simile all'iconica fuoristrada

Free Willys: Jeep denuncia Mahindra per plagio

        Jeep Grand Cherokee Upland, il grande SUV americano si presenta con una versione speciale. Con una dotazione completa ed esteticamente pi&ugrave; aggressiva, va a posizionarsi vicina al top, tra Laredo e Limited, in una gamma che parte da 57.200 euro. Spiccano esternamente gli esclusivi elementi scuri che la presentano pi&ugrave; bellicosa. Ovvero le finiture nero lucido, dei cristalli posteriori oscurati e dei cerchi in lega da 20&rdquo; in tinta Gloss Black. Anche l&rsquo;abitacolo accoglie con un ambiente &ldquo;dark&rdquo;, arricchito da una dotazione di serie che comprende lo Uconnect da 8,4&rdquo; con navigatore, la predisposizione Apple CarPlay e la compatibilit&agrave; Android Auto. Cherokee Upland dispone del Parksense, il sistema di aiuto al parcheggio anteriore e posteriore. I sedili anteriori sono regolabili in 8 posizioni a comando elettrico. Completano il pacchetto i fendinebbia a Led, il climatizzatore automatico bi-zona e i proiettori anteriori Bi-Xeno con luci diurne (DRL) a Led, il sensore pioggia e fari, lo specchietto retrovisore interno elettro-cromico, cruise control, sistema Keyless e specchietti esterni ripiegabili elettricamente. Il propulsore &egrave; il 3 litri V6 realizzato dalla VM di Cento (Ferrara). Un Diesel a iniezione diretta elettronica Common Rail dotato di tecnologia Multijet II. Eroga una potenza di 250 cavalli ed &egrave; abbinato al cambio automatico a 8 marce con palette al volante. Il retaggio da vera Jeep &egrave; confermato dalla trazione integrale permanente Quadra-Trac II con marce ridotte (4WD Low). Con controllo della trazione BTCS (Brake Traction Control System) sull&rsquo;asse anteriore e su quello posteriore. Il sistema di controllo della trazione Selec-Terrain permette al conducente di selezionare la modalit&agrave; su strada o fuoristrada. Per non essere mai in difficolt&agrave;.       

Versione "aggressiva" e con dotazione ricca. Dotata di marce ridotte e V6 Diesel da 250 cv

Jeep Grand Cherokee Upland, diversa e speciale

Dopo aver guardato negli occhi, con occhi che nuovi sono, appassionati e curiosi in giro per il Parco del Valentino, Jeep Renegade 2019 cala un tris di novit&agrave; &ndash; annunciate &ndash; alla voce propulsori, un poker di sistemi di assistenza alla guida avanzata e va a caccia di una scala reale nel segmento dei suv urbani premium. Lo fa da una posizione di forza costruita con i volumi di vendita del Renegade del debutto, via via aggiornato ma, adesso, a un marcato sviluppo tecnico e tecnologico.    Si parte dai fari full led, dotazione a richiesta offerta sugli allestimenti Limited e Trailhawk, fascia alta della gamma, dopo Sport e Longitude. Trailhawk resta come tradizione vuole la variante pi&ugrave; specializzata verso l&rsquo;off-road, merito della modalit&agrave; extra del Selec Terrain, Rock, oltre i quattro profili d&rsquo;uso &ndash; auto, Snow, Sand, Mud -. Avr&agrave; anche l&rsquo;Hill Descent Control per gestire le discese pi&ugrave; impegnative. Soprattutto, per&ograve;, sospensioni con un&rsquo;articolazione da 205 millimetri e una luce da terra del corpo vettura che arriva a 210 millimetri. Cos&igrave;, per fare la differenza rispetto alle altre Renegade 2019.  Il plus dei fari full led, inclusi i fendinebbia, &egrave; il valore aggiunto nello stile, si ritrovano i tocchi giusti di nuova Wrangler, accanto alla calandra a 7 aperture, ora pi&ugrave; squadrate. Se il volto di Jeep Renegade era in cerca di un aspetto pi&ugrave; deciso e aggressivo, eccolo.  Oltre il design, oltre i nuovi cerchi da 19 pollici riservati all&rsquo;allestimento Limited, va detto del tris d&rsquo;assi. Motori MultiAir III e MultiJet II, tutti con filtro antiparticolato, i Diesel abbinano il sistema di trattamento degli ossidi d&rsquo;azoto SCR. Unit&agrave; omologate Euro6d TEMP, che formano un&rsquo;offerta strutturata nel tre cilindri turbo benzina 1.0 da 120 cavalli e 190 Nm, nel quattro cilindri 1.3 litri da 150 o 180 cavalli, entrambi con 270 Nm di coppia. Fanno parte della famiglia di motori modulari, cubatura unitaria di 0,33 litri, realizzati interamente in alluminio, combustione ottimizzata e distribuzione con fasatura e alzata variabile.   Accanto ai tre turbo benzina, due turbo Diesel gi&agrave; noti per potenze e cilindrate: 1.6 e 2.0 MultiJet, con la novit&agrave; del trattamento SCR, a livelli di potenza invariati (120 cavalli il millesei, 140 e 170 cavalli il duemila). Quest&rsquo;ultimo adotta, di serie, il cambio 9 marce automatico in abbinamento alla trazione quattro ruote motrici Jeep Active Drive Low, l&rsquo;alternativa alla trazione quattro ruote motrici &ldquo;base&rdquo;, alla quale aggiunge una riduzione di 20:1 utile nel fuoristrada vero, dove si cimenter&agrave; Trailhawk. L&rsquo;alternativa al cambio manuale 6 marce, standard sulle altre motorizzazioni, &egrave; nel doppia frizione a secco 6 marce.   &ldquo;Scoperta&rdquo; la prima mano vincente, il tris di Jeep Renegade 2019, la seconda puntata viene vinta con un poker. Di ADAS. La telecamera &egrave; l&rsquo;occhio virtuale che consente il funzionamento del Lane Sense Departure Warning Plus e del Traffic Sign Recognition. Tradotti: il primo dispositivo avvisa di un cambio corsia involontario e corregge la traiettoria per restare all&rsquo;interno della propria. Il secondo rileva i cartelli stradali e funziona da sentinella per l&rsquo;Intelligent Speed Assist. Non &egrave; un cruise control adattivo classico, pur presente, piuttosto, &egrave; un sistema che adegua la velocit&agrave; di Renegade in funzione dei limiti rilevati dalla segnaletica. Entrambi i dispositivi sono di serie su tutte le versioni del suv.   Mancano due carte ancora per formare il punto, proposte di serie su Renegade Limited e Trailhawk: il Forward Collision Warning Plus sorveglia sul rischio di incidenti e interviene con la frenata automatica Active Emergency Braking se necessario. Da ultimo, sistema che verr&agrave; offerto successivamente al lancio, l&rsquo;Automatic Park Assist park sense, automatismo nelle manovre di parcheggio.   Le migliorie prodotte da Renegade 2018 a bordo si ritrovano sul model year 2019, pi&ugrave; spazi portaoggetti in plancia, miglior posizionamento della USB supplementare, fino a un infotainment UConnect di quarta generazione declinato in tre diverse taglie di display, tutti di tipo capacitivo: 5, 7 e 8,4 pollici. Quest&rsquo;ultima, nella versione NAV, &egrave; la specifica top di gamma e integra la app Skills per leggere e valutare le performance di guida in fuoristrada.   Per chi non vorr&agrave; distrazioni multimediali a bordo, baster&agrave; alzare gli occhi al cielo: il tetto scorrevole in vetro o il My Sky &ndash; due pannelli leggeri, rimovibili &ndash; saranno gli unici filtri.  

Alla novit&agrave; dei motori turbo benzina in alluminio e con filtro antiparticolato:&nbsp;si rinnova nel look e offre sistemi avanzati di assistenza alla guida.

Jeep Renegade 2019, rilancio vincente con motori e ADAS

Il ritorno di un milletr&eacute; su Alfa Romeo Giulia. Un&#39;anticipazione di un mese fa appena. Scenario in attesa di ufficialit&agrave;, che arriva, invece, sul fronte Jeep. Renegade porter&agrave; al debutto il nuovo motore benzina turbo, un quattro cilindri sotto il cofano del model year 2019 del suv, in prima europea al Salone di Torino prossimo ad accogliere il pubblico nella cornice del Parco Valentino.  Sar&agrave; la prima uscita del motore appartenente alla famiglia Firefly, come il tre cilindri turbo da 1 litro, anch&#39;esso su Renegade 2019 e proposto nella declinazione 120 cavalli. Sono le novit&agrave; pi&ugrave; importanti di un aggiornamento accompagnato anche da interventi estetici, maquillage che interesser&agrave; soprattutto i gruppi ottici. L&#39;attesa, ad esempio, per fari anteriori nello stile di nuova Wrangler, con un anello luminoso a led intorno al proiettore.  L&#39;offerta di Renegade 1.0 120 cavalli &egrave; idonea a rimpiazzare il datato 1.6 benzina eTorq, oggi unit&agrave; d&#39;accesso con i suoi 110 cavalli e 152 Nm di coppia motrice, fronte quest&#39;ultimo che registrer&agrave; l&#39;incremento pi&ugrave; interessante, merito della sovralimentazione, viste le indiscrezioni di un valore di 190 Nm. Due step di potenza, invece, per l&#39;1.3 turbo benzina: 150 e 180 cavalli. Dieci cavalli pi&ugrave; di quanti non ne esprima il MultiAir 1.4 nei livelli di potenza attuali sul suv. E&#39; verosimile attendersi un passaggio di consegne vista la fascia interessata. 

Al Salone di Torino, prima europea del suv aggiornato. Le novit&agrave; pi&ugrave; interessanti sono nei motori turbo benzina 1.0 tre cilindri e nei due 1.3 turbo da 150 e 180 cavalli

Jeep Renegade 2019, cambio della guardia: arrivano i Firefly turbo

Dark e sportiva, Jeep Compass Night Eagle&nbsp;arriva in concessionario a un prezzo di partenza di 28.500 euro&nbsp;per la 1.4 turbo benzina da 120 cavalli&nbsp;a trazione anteriore. E&rsquo; la versione d&rsquo;attacco, dotata di cambio manuale a sei marce di questa serie speciale. Che era stata anticipata al Salone di Ginevra.  Aquila della notte&nbsp;e quindi scura. Domina infatti la tinta Gloss Black, su cornici, calandra e cerchi da 18 pollici. Ovviamente presenti anche i badge&nbsp;dello speciale allestimento.  L&rsquo;abitacolo presenta rivestimenti in tecno-pelle e tessuto neri. Il reparto hi-tech&nbsp;prevede la presenza di videocamera&nbsp;di retromarcia&nbsp;ParkView&nbsp;e del sistema di infotainment Uconnect Nav&nbsp;con schermo da 8,4 pollici dotato della compatibilit&agrave; con Android Auto e Apple CarPlay.  Oltre al benzina ci sono due Diesel. Il 1.6 da 120 cavalli, sempre a trazione anteriore e con cambio manuale. E il 2 litri MultiJet da 140 cavalli, disponibile anche trazione integrale e con cambio automatico&nbsp;a nove marce. 

Serie speciale per il SUV compatto best seller: prezzi a partire da 28.500 euro

Jeep Compass Night Eagle, sportiva e dark

L&#39;altro volto di Wrangler, fatto di una personalizzazione totale, modifiche alla terza generazione che rappresentano solo la base di partenza per soddisfare le richieste speciali del cliente Militem. J III va in tour, con MTV Up! Energy Drink, e per l&#39;occasione lo fa con un esemplare unico. Su base Wrangler Unlimited passo lungo, gli specialisti dell&#39;azienda con lombarda calcano la mano in ogni area, lasciando il motore turbodiesel 2.8 CRDi tra i pochi componenti ancora legati al progetto di serie: 200 cavalli e una trasmissione automatica per portare a spasso la livrea bianca con hard-top nero.  E&#39; tela da &ldquo;colorare&rdquo;, con i parafanghi allargati e rivettati a vista, i loghi Militem in bella mostra, per quelli che, di fatto, sono modelli omologati con il marchio della stelletta. Il cofano motore sfoggia griglie di raffreddamento ai lati e un trattamento antiriflesso nella parte superiore, modifiche seguite dai fendinebbia led, come i gruppi ottici, &ldquo;protetti&rdquo; da un bull bar parte dell&#39;imponente paraurti con doppio occhiello di traino. Le luci di profondit&agrave; poste alla base del parabrezza e i cerchi da 20 pollici, gli altri particolari degni di nota su Militem JIII MTV Up! On Tour. Ruote da 35 pollici di diametro, il cui alloggiamento ha richiesto la revisione dei parafanghi.  A bordo, l&#39;aria che si respira &egrave; dell&#39;artigianalit&agrave; con gusto italico, mission di Militem. Rivestimenti in pelle color cammello, trattamento trapuntato con cuciture a contrasto, sulle sedute quanto sul poggiabraccio centrale, &egrave; il tocco di pregio in un ambiente altrimenti invariato nelle plastiche, con l&#39;eccezione dell&#39;inserto (anch&#39;esso in pelle) sulla maniglia di fronte al passeggero.  Militem RAM 1500, prepotenza all&#39;italiana  Tra gli interventi alla meccanica, oltre lo scarico sportivo, Militem rialza l&#39;assetto di J III e modifica la taratura delle sospensioni, centimetri in pi&ugrave; da terra neutralizzati nelle difficolt&agrave; d&#39;accesso a bordo dalla presenza di pedane motorizzate, illuminate e a scomparsa. 

Su base Wrangler Unlimited nasce un esemplare unico, tra eleganti rivestimenti interni e un look a dir poco aggressivo, tra assetto rialzato, cerchi da 35 pollici e bull bar

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