        "Non facevi in tempo a fermarti che avevi subito la gente addosso. Per&ograve; era divertente. Aveva un'accelerazione mostruosa. Solo che dovevi abituardi al posto di guida in mezzo, perch&eacute; mancava il riferimento al limite da una parte, destra o sinistra". Sono le parole di Gianni Agnelli nel raccontare la sua Ferrari 365 P Tre Posti Berlinetta Speciale. Due esemplari appena vennero realizzati della Tre Posti, una show car diremmo oggi, presentata al Salone di Parigi nel 1966, firmata Pininfarina, con l'intenzione di mostrare gli stilemi che sarebbero appartenuti poi alle Dino. La voglio! All'esemplare da Salone, in bianco Gardenia, si aggiunge la Tre Posti grigio metallizzato, commissionata dall'Avvocato e consegnata nel 1967, con una serie di modifiche rispetto all'esemplare originario. La 365 P Tre Posti Berlinetta Speciale &egrave; esposta al MAUTO di Torino, lo sar&agrave; fino al 18 febbraio. L'esemplare &egrave; stato restaurato, un lavoro lungo 4 anni, da Kidston, specialista in auto classiche, dopo averla recuperata negli USA, acquistata a Newark.  Posizione di guida centrale, come la 365 P da corsa La particolarit&agrave; dei tre sedili, con quello di guida accentrato, riprende la base che fu dell'auto da corsa, la Ferrari 365 P2 del 1965; di quel progetto riprende anche il motore V12 4.4 litri, cubatura insolita per le Ferrari da corsa del tempo: pi&ugrave; di 4 litri per avere maggior potenza e una maggiore facilit&agrave; di gestione dell'auto per i team privati. Per la prima volta, poi, una Ferrari stradale montava il motore in posizione posteriore-centrale. A facilitare l'ingresso a bordo, il sedile di guida ruota di 90 gradi per accogliere il guidatore. Quanto vale una 365 P Tre Posti Berlinetta? L'esemplare di Tre Posti Berlinetta Speciale di Gianni Agnelli si differenzia non solo per la tinta carrozzeria ma anche per l'applicazione di uno spoiler sulla coda lunga e inizialmente tronca, sul concept del 1966; altra modifica, l'installazione di un tetto in plexiglas e la conversione in cambio automatico del 5 marce manuale. Pu&ograve; considerarsi una rarit&agrave; assoluta il progetto 365 P Berlinetta Speciale. Basti pensare che l'esemplare del Salone di Parigi 1966, poi acquistato da Luigi Chinetti, importatore ufficiale delle Ferrari in America, con la squadra corse NART, &egrave; stato battuto all'asta nel 2014 per un valore di 23 milioni di dollari: cifra ritenuta non sufficiente e inferiore al prezzo di riserva.       

Rarissima, &egrave; un esemplare di fatto unico, perch&eacute; diverso anche dal concept presentato nel 1966 al Salone di Parigi, a introdurre quella che sarebbe stata poi la Dino

Ferrari 365P Tre Posti, è al MAUTO la Berlinetta Speciale dell'Avvocato

Le auto &ldquo;premium&rdquo; sono da sempre osservate con occhi sognanti da tutti gli appassionati del settore automotive. Le supercar sono considerate talmente affascinanti e superbe dal desiderare di averne una collazione nel proprio garage, ma sono anche vetture dai prezzi molto elevati e quindi non accessibili a tutti i portafogli. Questa automatica selezione non va cos&igrave; tanto gi&ugrave; a coloro che invece avrebbero tanto voluto possederne una e non &egrave; raro che alcuni si ingegnino per realizzare delle repliche.  La storia di oggi vede replicata una Ferrari F40, supercar fra le pi&ugrave; importanti in vendita fra il 1987 e il 1992, con un motore 2.9 V8 biturbo da 478 CV e 425 Nm. Il problema qui &egrave; solo uno: la realizzazione di quest&#39;auto &egrave; uscita molto male a colui che ha voluto riprodurla da s&eacute;.    La finta Ferrari  La Ferrari in questione &egrave; stata realizzata nel 2018 prendendo come base una Nissan Senetra del 1990. A vederla nella sua completezza la parte pi&ugrave; riuscita, se cos&igrave; si pu&ograve; dire, &egrave; quella posteriore. Se si sposta lo sguardo sui passaruota o sui cerchi gli occhi si sbarrano decisamente. La linea dell&#39;auto non &egrave; n&eacute; grintosa n&eacute; affascinante, e si evince chiaramente il &ldquo;pasticcio&rdquo;.  Passando al cofano questo &egrave; visivamente molto alto e copre per met&agrave; il parabrezza nella parte inferiore. Per finire, gli interni: non son rimasti uguali alla berlina, ma quasi. Forse l&#39;unica cosa diversa che si pu&ograve; notare &egrave; la scritta &ldquo;Ferrari&rdquo; davanti al sedile del passeggero. Insomma, un lavoro poco riuscito che a dirla tutta sarebbe stato meglio non eseguire.  Vieni a provare le finaliste del Car of The Year 2023 

L&#39;auto &egrave; stata realizzata prendendo come base una una Nissan Senetra del 1990

La Ferrari F40 pi&ugrave; economica di tutte

        Una Ferrari 308 GTS rossa che sfreccia per le esotiche strade delle Hawaai, guidata dall'investigatore privato Thomas Sullivan Magnum, sempre con i suoi inconfondibili baffi e occhiali da sole, tra indagini e inseguimenti. Scene, quelle della popolarissima serie televisiva Magnum P.I., che sono rimaste stampate nella memoria di milioni di spettatori in tutto il mondo. Contribuendo a regalare alla gran turismo V8 di Maranello una enorme popolarit&agrave; e rendendo ogni esemplare ricercatissimo. Non stupisce quindi l'impresa di restauro tentata da due ragazzi americani, che dopo aver rintracciato una 308 GTB rimasta abbandonata per oltre un decennio, hanno affrontato un restauro lungo due anni per far tornare a sfrecciare questa iconica sportiva. Ferrari usate, quale scegliere e a quale prezzo  Ferrari 308, il restauro della GTB abbandonata L'auto in questione &egrave; identica a quella della serie Magnum P.I, con carrozzeria rossa e gli inconfondibili cerchi in lega a cinque razze. Ma, a differenza della 308 GTS con carrozzeria targa guidata dall'investigatore privato, questo esemplare &egrave; una versione GTB, con tradizionale configurazione coup&eacute;. Dopo la morte del proprietario originale, questa Ferrari &egrave; rimasta abbandonata per circa 10 anni in un capannone, dimenticata da tutti, tra polvere e ragnatele. Dopodich&eacute; l'auto &egrave; passata di mano, acquistata da un uomo intenzionato a restaurarla, ma che non ha mai trovato tempo per farlo, decidendo cos&igrave; di venderla a sua volta. Qui entrano in scena i due ragazzi di JR Garage, titolari di un canale YouTube che conta quasi 1,3 milioni di iscritti, che hanno acquistato la 308 e l'hanno affidata alle cure di un restauratore specializzato in Ferrari. Il lavoro di restauro ha richiesto due anni, e ha coinvolto alcuni elementi della carrozzeria e tutte le parti meccaniche della vettura, danneggiate dal lungo periodo in cui la GTB era rimasta immobile. Sebbene il lavoro non sia ancora completo e manchino ancora alcuni interventi, soprattutto per quanto riguarda la tappezzeria, la Ferrari 308 GTB &egrave; tornata al suo originale splendore, lo stesso che Magnum sfoggiava nella serie negli anni '80. La Ferrari al prezzo di una Honda Lanciata per la prima volta nel 1975, la 308 &egrave; diventata rapidamente una delle Ferrari pi&ugrave; apprezzate e vendute. Erede della Dino GT4, era dotata di un motore V8 da 3 litri che erogava 255 cavalli di potenza massima, ed era in grado di accelerare da 0 a 100 in poco pi&ugrave; di 6 secondi, raggiungendo una velocit&agrave; di punta superiore ai 250 km/h. Oggi la 308, sia nella versione GTB che GTS scoperta, risulta molto apprezzata dai collezionisti ed &egrave; venduta con prezzi che spesso superano i 100 mila euro. I ragazzi di JR Garage non hanno comunicato quanto abbiano pagato la loro 308 da restaurare. Nella descrizione del video in cui raccontano il restauro ammettono per&ograve; di aver sborsato una cifra simile a quella necessaria per l'acquisto di una Honda Accord. Che, sul mercato americano, viene offerta a partire da 26mila dollari. Insomma, al netto delle spese per il restauro, si &egrave; trattato di un vero affare.        

Abbandonata per oltre 10 anni, la gran turismo di Maranello &egrave; stata restaurata da un gruppo di ragazzi americani

Da Magnum P.I. al garage abbandonato, rinasce la Ferrari 308 GTB

        Pu&ograve; un semplice tavolino essere venduto per una cifra sufficiente a comprare una supercar da oltre 600 cavalli? La risposta &egrave; s&igrave;, purch&eacute; esso sia realizzato sfruttando, come base, un V12 preso in prestito da una Ferrari. L'insolito pezzo di arredamento &egrave; stato venduto nel corso di un'asta a Miami da RM Sotheby's, e rappresenta probabilmente il sogno di qualsiasi appassionato di automobili. Anche se il suo prezzo &egrave; decisamente fuori dalla portata della maggior parte delle tasche. Ferrari Purosangue fa "Fuego": ecco il primo kit tuning per il Suv  Il tavolino che costa come una Roma Il tavolino &egrave; stato realizzato sfruttando un motore a 12 cilindri a V Ferrari con 6 doppi carburatori Weber risalente agli anni '70. Il propulsore &egrave; stato ripulito, svuotato delle parti interne, restaurato e lucidato, in modo da trasformarlo in un vero e proprio oggetto d'arredo, e poi piazzato su un robusto basamento metallico che riproduce, sui lati, il logo del Cavallino Rampante. Per realizzare il sostegno del ripiano trasparente in vetro temperato, sono stati allungati i 12 collettori di scarico. Il risultato &egrave; una vera e propria opera d'arte, che ha raggiunto un prezzo da capogiro. Nel corso dell'asta in cui &egrave; stato venduto lo scorso 10 dicembre, il &ldquo;tavolino V12&rdquo; ha raggiunto la cifra record di 246mila dollari, pi&ugrave; del quadruplo di quanto inizialmente richiesto. Per dare una dimensione del prezzo di questo oggetto d'arredo, si tratta pi&ugrave; o meno della cifra necessaria, negli Stati Uniti, per comprare una Ferrari Roma nuova di zecca. Ferrari Roma, il folle tuning in verde di Mansory       

Realizzato con un 12 cilindri con doppi carburatori Weber, il "tavolino V12" &egrave; stato venduto per una cifra record

Ferrari, il V12 diventa un tavolino: il prezzo è da capogiro

        Si chiama &ldquo;Fuego&rdquo; il primo pacchetto di modifiche estetiche e tecniche destinato alla Ferrari Purosangue. A realizzarlo, il tuner tedesco DMC, che ha realizzato kit simili per tutti i pi&ugrave; recenti modelli del Cavallino Rampante, dalla 296 GTB alla Roma. Le modifiche destinate alla Purosangue sono principalmente di carattere estetico, pensate per rendere ancora pi&ugrave; sportivo e aggressivo il primo Suv di casa Ferrari, ma il pacchetto include anche un inedito impianto di scarico. Nessuna modifica, almeno per adesso, al gi&agrave; performante V12 aspirato. Ferrari 296 GTB, con il tuning di DMC arriva a quota 888 cavalli  Ferrari Purosangue, pi&ugrave; cattiva con DMC Sono bastate poche settimane dalla presentazione della Ferrari Purosangue, per consentire a DMC di realizzare un pacchetto di modifiche per il Suv di Maranello. Secondo il tuner tedesco, infatti, all'ultima nata di casa Ferrari manca un po' di pepe: &ldquo;La nuova Purosangue &egrave; un'auto dall'aspetto superbo, tuttavia da lontano, con le curve pi&ugrave; morbide dei Suv rispetto alle sue sorelle sportive, pu&ograve; sembrare un po' addomesticata&rdquo; si legge sul sito di DMC, nella descrizione del kit. Per questo, il tuner ha realizzato una serie di componenti in carbonio che mirano ad aumentare l'aggressivit&agrave; della Purosangue: in particolare, il pacchetto comprende parafanghi allargati di 30 mm dotati di prese d'aria, che possono ospitare cerchi in lega con misure fino a ben 24&rdquo;, come quelli in nero opaco offerti dalla stessa DMC, minigonne, un labbro anteriore e due spoiler posteriori. Tutti caratterizzati dalla colorazione nera. Nessun intervento al V12 aspirato da 6,5 litri, che mantiene invariati i suoi valori di 725 cavalli di potenza e 716 Nm di coppia, mentre &egrave; presente invece un impianto di scarico in titanio per migliorare il sound. Il prezzo di tutti questi aggiornamenti? Non proprio economico: si va da 56mila fino a 78mila dollari, a seconda del tipo di fibra di carbonio utilizzato per le componenti del kit. In ogni caso, si tratta di una cifra in linea con l'esclusivit&agrave; del modello base. Il listino della Ferrari Purosangue parte infatti da 390mila euro. Supercar, i 10 tuning pi&ugrave; folli che hanno stravolto i modelli originali       

Il tuner tedesco ha realizzato un kit estetico, ma non solo, per il Suv del Cavallino Rampante, tutto in fibra di carbonio

Ferrari Purosangue fa "Fuego": ecco il primo kit tuning per il Suv

        Si chiama Tempesta Verde ed &egrave;, probabilmente, uno dei tuning pi&ugrave; folli e vistosi mai realizzati su una Ferrari. A dare vita a questa particolarissima reinterpretazione della Roma &egrave; Mansory, tuner tedesco noto per le sue elaborazioni spesso sopra le righe. Contraddistinta dalla tinta bicolore verde e bianca, presente sia sulla carrozzeria che nell'abitacolo, la Roma rivista e corretta da Mansory sfoggia anche uno specifico pacchetto aerodinamico con componenti in carbonio, e un motore potenziato fino a esprimere 710 cavalli di potenza, per una velocit&agrave; massima di 332 km/h. Ferrari Vision Gran Turismo, l'hypercar che corre solo nei videogame  Tuning in verde per la Roma All'interno del panorama del tuning, Mansory da sempre spicca per l'eccentricit&agrave; delle due creazioni, spesso caratterizzate da interventi estetici molto sopra le righe. Non fa eccezione l'elaborazione della Ferrari Roma battezzata Tempesta Verde e caratterizzata da una verniciatura bianca e verde. Impossibile da non notare, la Roma by Mansory porta in dote anche il pacchetto aerodinamico precedentemente sviluppato dal tuner per questo modello, e che include diversi componenti come spoiler posteriore, estrattore, minigonne, convogliatori d'aria e altro ancora. Il tutto realizzato in fibra di carbonio per tenere sotto controllo il peso. Anche all'interno domina il verde, alternato da elementi in bianco e dal Tricolore italiano, scelto da Mansory come elemento decorativo per il tunnel centrale e presente anche sui bordi dei paddle dietro al volante, anch'esso verde. A completare l'opera c'&egrave; un significativo upgrade tecnico, che permette alla Ferrari Roma di guadagnare potenza e coppia e di migliorare sensibilmente le sue prestazioni. La Tempesta Verde eroga infatti 710 cavalli (+90 rispetto al modello di serie) e 865 Nm (+105), con un'accelerazione sullo zerocento in soli 3&rdquo;1 (contri 3&rdquo;4 della Ferrari di base) e una velocit&agrave; di punta di 332 km/h, vale a dire 12 in pi&ugrave; della Roma di serie. Supercar, i 10 tuning pi&ugrave; folli che hanno stravolto i modelli originali       

Il tuner tedesco ha realizzato una versione estrema della coup&eacute; di Maranello: crescono anche le prestazioni

Ferrari Roma, il folle tuning in verde di Mansory

La Ferrari Enzo &egrave; una delle hypercar della storia recente del Cavallino tra le pi&ugrave; rare e ambite. Dal punto di vista tecnico rappresenta la sintesi dell&rsquo;apice che Maranello raggiunse venti anni fa. Erano gli anni di Schumacher, del dominio dei 5 titoli in F1, e gran parte della tecnologia che rese imbattibile la monoposto dell&#39;epoca&nbsp;erano il fulcro di questa incredibile vettura. Senza contare&nbsp;il lato sentimentale: era una Ferrari di un livello mai raggiunto prima, al punto da meritarsi di essere battezzata con il nome stesso del leggendario fondatore della Rossa, &ldquo;Enzo&rdquo;, appunto.    La storia della Enzo Reale  Realizzata in soli 400 esemplari, la Ferrari Enzo &egrave; ricercatissima dai collezionisti, ma questa lo sar&agrave; ancora di pi&ugrave;. A renderla speciale &egrave; il suo colore, perch&eacute; in un epoca in cui Ferrari aveva una gamma di livree piuttosto limitata, la stragrande maggioranza delle vetture del Cavallino dell&rsquo;epoca erano tinte di rosso, giallo o nero, con piccole variazioni sul tema date da tonalit&agrave; di blu, argento, grigio o bianco, questa &egrave; l&rsquo;unica in Nero Opaco realizzata direttamente dalla fabbrica di Maranello&hellip; per via dell&rsquo;influenza molto speciale del proprietario, un membro della famiglia reale del Brunei, quei ricchissimi sultani dal garage ancora pi&ugrave; ricco di hypercar.  La Rossa tutta nera  La Enzo Nera Opaca &egrave; stata costruita tra giugno e ottobre 2004, e ha gli interni abbinati con la tinta della carrozzeria con la strumentazione in Rosso. L&#39;auto &egrave; stata conservata nella residenza londinese della famiglia, dove ha fatto pochi km, poco pi&ugrave; di 5mila km secondo l&rsquo;odometro, per le strade di Hampstead, Mayfair e Knightsbridge, prima di essere successivamente portata in Brunei.  Recentemente l&#39;auto &egrave; stata oggetto di un restauro da parte della Carrozzeria Zanasi, il reparto di verniciatura ufficiale di tutte le Hypercar Ferrari, delle edizioni Tailor-Made e delle vetture della serie Icona. Zanasi ha rivisto l&#39;estetica dell&#39;auto, sostituendo tutti gli elementi usurati, per un lavoro da 110.00 euro totali.  Quel capolavoro della Enzo  La Enzo &egrave; un capolavoro di tecnica. Il cuore pulsante&nbsp; era il V-12 aspirato da 5.998 cc, con una potenza di 651 cavalli che eclissava totalmente i&nbsp;rivali, abbinato a una trasmissione di derivazione F1, azionata dai paddle dietro al volante, progettata&nbsp;da Graziano Trasmissioni.  Il resto dell&#39;auto era speciale in ogni centimetro. Plasmata da approfonditi test nella galleria del vento, il design futuristico &egrave; stato ideato per raggiungere la massima portanza aerodinamica senza il bisogno di alettoni come sulla F40 o la F50.  Se una Enzo &ldquo;normale&rdquo;, vale pi&ugrave; di 3 milioni di euro, questa &egrave; destinata ad alzare ancora di pi&ugrave; l&rsquo;asticella. 

Questa &egrave; la Enzo pi&ugrave; rara di tutte perch&eacute; Maranello la realizz&ograve; su direttive specifche del facoltoso proprietario. Ora &egrave; all&#39;asta, la cifr&agrave; &egrave; da record

Ferrari Enzo, l&#39;unica Nero Opaco era del Sultano del Brunei

        La Ferrari non accetta pi&ugrave; ordini per Purosangue: il Suv del Cavallino, nonostante costi 390mila euro per la versione base, ha riscosso un enorme successo commerciale: la Casa di Maranello &egrave; infatti piena di ordini per i prossimi due anni.  Perch&eacute; tutto questo successo? La conferma &egrave; arrivata da Enrico Galliera, direttore marketing e commerciale della Ferrari: "Non &egrave; un segreto che abbiamo smesso di prendere ordini - ha dichiarato Galliera alla testata Drive -. Abbiamo preso una decisione che ci &egrave; sembrata coerente con il posizionamento della Ferrari e del modello". Ferrari Purosangue vs Lamborghini Urus: dati e soluzioni a confronto La Ferrari potrebbe certamente aumentare la produzione della Purosangue, ma (come ogni marchio fa...) pare pi&ugrave; intenzionata a garantire che la domanda superi l'offerta, limitando la produzione a non pi&ugrave; del 20% del totale. Ogni anno verranno costruite dalle 2.000 alle 3.000 Purosangue. I motivi del successo commericiale? Pi&ugrave; semplice di quanto si creda. Il cliente Ferrari &egrave; uno dei pi&ugrave; fidelizzati in assoluto, senza dimenticare quanto possa essere potente, nel mondo automobilistico di oggi, il fascino di un V12 benzina aspirato. Ferrari Purosangue contro tutti: la top 10 dei super Suv super veloci       

Il Suv da 390mila euro ha gi&agrave; riscosso un enorme successo commerciale: la produzione dei prossimi due anni &egrave; gi&agrave; tutta venduta

Ferrari non accetta più ordini per Purosangue: sold out per due anni

        La Casa di Maranello &egrave; pronta a presentare la sua prima concept car dedicata interamente al mondo del motorsport virtuale: la Vision Gran Turismo. La supercar &egrave; una monoposto a ruote coperte caratterizzata da un design avveniristico, con uno stile le cui basi sono quelle tradizionali di Ferrari nelle competizioni motoristiche. Questo &egrave; stato realizzato dal Centro Stile Ferrari e seguito da Flavio Manzoni; esso si ispira al mondo delle Sport Prototipi Ferrari degli anni 60 e 70 che riscossero enorme successo in gare endurance come la 24 Ore di Le Mans, vinta dalla Ferrari per ben nove volte, e la 24 Ore di Daytona, proiettandole verso scenari futuri.  Lo stile della Vision Gran Turismo Il design della vettura &egrave; stato concepito partendo dall&rsquo;idea di una speedform caratterizzata da linee geometriche, molto incisive, spigolose, che per&ograve; sottendono delle superfici organiche. Questa contrapposizione ha un effetto dirompente, poich&eacute; la plasticit&agrave; delle superfici esterne e interne si lega al rigore geometrico delle linee, generando una vettura dalla personalit&agrave; subito riconoscibile, la cui architettura ruota intorno al suo concept aerodinamico, basato su due imponenti canali laterali. Questi dispositivi, brevettati da Ferrari, convogliano il flusso d&rsquo;aria dalla parte anteriore del sottoscocca intorno all&rsquo;abitacolo e sopra i notevoli pod laterali. Tale soluzione consente di ottenere una deportanza aerodinamica, in virt&ugrave; della variazione di quantit&agrave; di moto e dell&rsquo;effetto di aspirazione creato dalla parte centrale del sottoscocca. L&rsquo;aerodinamica del posteriore &egrave; stata sviluppata utilizzando concetti ispirati a quelli della Ferrari 499P, nello specifico l&rsquo;estrattore e l&rsquo;ala posteriore biplano. L&rsquo;S-Duct anteriore e gli sfoghi d&rsquo;aria integrati nei passaruota ne accrescono ulteriormente efficienza aerodinamica e stabilit&agrave; ad alta velocit&agrave;. Passando al suo design interno, questo crea un continuum con quello esterno ed &egrave; minimalista. Anche le linee della plancia sono semplici e pulite e, al pari del lunotto trasparente che incornicia e lascia vedere il V6 ibrido, privilegiano materiali trasparenti all&rsquo;avanguardia sotto i quali si intravvedono i componenti meccanici del volante. L&rsquo;interfaccia uomo-macchina &egrave; progettata per essere intuitiva e di facile utilizzo, in modo tale che chi guida possa concentrarsi solo sulla strada. Motore V6 biturbo e 1030 CV La Ferrari Vision Gran Turismo vanta un motore V6 biturbo a 120&deg; da tre litri, la stessa tipologia di motorizzazione che possiedono la 296 GTB, la 296 GTS, la 296 GT3 e la Ferrari 499P. In questo caso, per&ograve;, il motore &egrave; libero da qualsiasi vincolo regolamentare ed &egrave; sviluppato con l&rsquo;unico obiettivo di garantire prestazioni estreme. Il motore, in questa sua configurazione, &egrave; in grado di erogare ben 1030 cv a 9000 giri/min., a cui si aggiungono gli ulteriori 240 kW (326 cv) generati da tre motori elettrici, uno sull&rsquo;asse posteriore e uno su ciascuna delle ruote anteriori. La stretta collaborazione tra Ferrari e Gran Turismo ha fatto s&igrave; che il sound di questa motorizzazione venisse riprodotto nel modo pi&ugrave; fedele possibile, fornendo cos&igrave; ai giocatori di tutto il mondo un&rsquo;esperienza di guida quanto pi&ugrave; realistica. La scocca della Ferrari Vision Gran Turismo sembra sospesa su un fondo piatto in fibra di carbonio che ne ingloba tutti gli elementi tecnici, i quali rimangono di seconda lettura. Il telaio &egrave; stato progettato per enfatizzare la dinamica laterale della vettura in condizioni di guida al limite. L&rsquo;architettura del gruppo motopropulsore d&agrave; una ripartizione ottimale dei pesi tra assale anteriore e posteriore, e un baricentro molto basso a beneficio della trazione integrale. La messa a punto dei parametri elastocinematici delle sospensioni &egrave; stata sviluppata in base alle caratteristiche prestazionali degli pneumatici adottati da Gran Turismo&trade;, unitamente al bilanciamento aerodinamico della vettura. Le sospensioni sono state sviluppate per mantenere immutata la superficie di contatto degli pneumatici a vantaggio della massima trazione, permettendo cos&igrave; alla Vision Gran Turismo di scaricare sull&rsquo;asfalto 1100 Nm di coppia sulle ruote posteriori, sviluppati dalla combinazione di motore termico e macchina elettrica. La Ferrari Vision Gran Turismo, presentata durante le finali mondiali di Gran Turismo tenutesi a Monte Carlo, sar&agrave; disponibile per tutti gli utenti di GT7 a partire dal 23 dicembre prossimo. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Prezzi       

L'auto, un concept car, vanta un motore V6 biturbo a 120&deg; da tre litri, e sar&agrave; disponibile per gli utenti di GT7 a partire dal 23 dicembre prossimo

Ferrari Vision Gran Turismo, l'hypercar che corre solo nei videogame

        Il primo vero simulatore di guida su console &egrave; al traguardo dei 25 anni di carriera. Da Gran Turismo fino a GT7, a lungo il titolo della Polyphony Digital &egrave; stato il riferimento assoluto tra i simulatori pi&ugrave; realistici.&nbsp; Il prossimo 27 novembre non arriver&agrave; solo un aggiornamento del titolo ma scopriremo anche la Ferrari Vision GT. La casa di Maranello &egrave; l'ultima a cimentarsi con un progetto virtuale, destinato al gioco per PlayStation.  Something big is coming.@Ferrari X #GT7.Sunday, November 27.Live at the #GTWorldSeries Nations Cup Final.#FerrariVisionGT pic.twitter.com/m9vZl6slBp &mdash; Gran Turismo (@thegranturismo) November 21, 2022    Le forme della Hypercar 499P Cosa attendersi dalla presentazione che coincider&agrave; con la finale del GTWorld Series Nations Cup? Il teaser, una clip diffusa su Twitter, rivela soluzioni vicinissime al prototipo Ferrari 499P, la Hypercar che nel 2023 sar&agrave; in pista a Le Mans e nel WEC.&nbsp; Progetto del ritorno Ferrari (leggi tra le usate quali scegliere e a quale prezzo)&nbsp;nella Classe di vertice dell'Endurance, sono i fari anteriori ad accostare il teaser alla Hypercar, come anche le forme che sembrano nascondersi sotto il velo nella breve clip video. Con l'occasione dei 25 anni di storia di Gran Turismo, la Polyphony Digital introdurr&agrave; migliorie al titolo, offrendo nuovi circuiti e tre modelli - tra cui una Ford Sierra RS Cosworth - ad arricchire il garage. Anticipazioni queste ultime diffuse su Twitter dal pap&agrave; del simulatore di guida, Kaz Yamauchi.        

Il teaser del progetto digitale Ferrari sembra avere le forme della Hypercar da corsa. Il debutto coincide con i 25 anni di storia di Gran Turismo

Ferrari Vision GT, la 499P sbarca su Gran Turismo 7

        Ferrari non &egrave; un nome, &egrave; un archetipo del mondo dell'auto. Il sogno di ogni appassionato e anche degli automobilisti senza il fuoco sacro. Le Ferrari usate mantengono un fascino speciale, ovviamente alcune di pi&ugrave; di altre. E alcune sono fuori scala solo per collezionisti estremamente facoltosi. Quando si parla di milioni di euro per F40 (guarda tutta la sua potenza) F50, 288 GTO, tanto per rimanere a cavallo tra anni Ottanta e Novanta, senza andare nelle Rosse pi&ugrave; storiche, l'accessibilit&agrave;, anche a portafogli molto robusti &eacute; preclusa. Ferrari usate, come orientarsi? Restiamo quindi sulla terra, con modelli di grande prestigio e prezzo sempre molto alto, ma non stellare. Adeguato al blasone del Marchio e alternativo ad alcuni modelli quasi contemporanei, anche della concorrenza pi&ugrave; altolocata. O per non aspettare un paio d'anni, necessari ormai per avere qualsiasi ultima creazione della Casa del Cavallino Rampante. Il V12 di Maranello fa sempre la storia, ma ci sono anche altre interessanti alternativa.  Grazie ai dati di AutoScout24, vi proponiamo una Top 10 speciale. Dieci Ferrari che possono fare ancora girare la testa. Quasi tutte per lo meno ... Pure qualche occasione a sorpresa. &nbsp; 1 - L'affare col V12, Ferrari 456 GT Dodici cilindri per una 2+2 di raffinata eleganza, una bella realizzazione di Pininfarina con una avanzata carrozzeria in alluminio. Il V12 eroga 442 cavalli: a oltre 300 km/h in salotto. Davvero non per tutti. Nata nel 1992, si trioa a prezzi piuttosto interessanti. In quattro anni,questa bella quattro posti &egrave; passata da circa 71.000 a 79.000 euro di valutazione media. Un affare, anche se ovviamente l'ordinaria manutenzione &egrave; sempre da Ferrari, fuori dal comune.&nbsp;  Infatti &egrave; rimasta in produzione per 11 anni, un periodo superiore a molti altri modelli nell'epoca moderna di Maranello. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 2 - La speciale, a trazione integrale, ma attenzione ... Ferrari FF La prima Rossa a quattro ruote motrici, con un sistema di trazione integrale sperimentato negli anni Ottanta sulla 408 4RM da Forghieri . Particolare anche nella silhouette da Shooting Brake. Spinta da un V12 da 660 cavalli, capace di arrivare a 335 km/h ma non di entrare nel mito assoluto.  Negli ultimi quattro anni il prezzo &egrave; sceso da 170.000 a 144.000 euro. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 3 - La pi&ugrave; sportiva, Ferrari F12berlinetta Il passato prossimo della supercar. Arrivata nel 2012 s'&egrave; messa subito in cima all'Olimpo delle pi&ugrave; acclamate. Con il suo V12 aspirato da 740 cavalli era la Rossa pi&ugrave; potente di sempre, capace di superare i 340 km/h di velocit&agrave; massima.  Classica, per il Marchio, con motore anteriore e trazione posteriore. Altra perla di Pininfarina, con uno stile che ancora oggi &egrave; all'avanguardia. Forse troppo recente per quotazioni esagerate. Chi pu&ograve; ci faccia un pensierino, dal 2018 il prezzo oscilla tra 226.000 e 219.000 euro. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 4 - Icona degli anni Ottanta da non perdere, Ferrari 308 A livello mondiale &egrave; la Rossa di Robin Masters che Magnum P.I. porta a spasso per le Hawaii. Si tratta della 308 GTS, la spider, ovviamente anticipata dalla coup&eacute; GTB di un paio d'anni (1975). Per oltre un decennio &egrave; rimasta degli occhi e nei cuori di molti. Disegnata da Fioravanti per Pininfarina, col suo V8 e forme immortali per molti &egrave; la Berlinetta perfetta.  Occasione, per chi pu&ograve; permettersela, in 4 anni &egrave; calata da 97.000 a 87.000 euro di prezzo medio. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 5 - Da non perdere, Ferrari 488 La supercar che ha cambiato le carte in tavola. Per fruibilit&agrave; e comportamento dinamico. Presentata nel 2015, tutt&rsquo;ora attualissima col suo V8 bi-turbo posteriore centrale (488 &egrave; la cubatura di ogni singolo cilindro) da 670 cavalli. Elettronica al top per la guida pi&ugrave; efficace per ogni pilota. Corso di stile di Flavio Manzoni, con forme proporzionate.  Piace, dal 2018 il prezzo &egrave; stabile sui 229.000 euro. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 6 - Occasione o no? A cavallo dei centomila. Ferrari 612 La 612 Scaglietti &egrave; stata l&rsquo;erede della 456, altro V12 di grande regalit&agrave;. Con un tocco di grande tecnologia. La seconda Rossa, dopo la 360 Modena realizzata completamente in alluminio. Una 2+2 con un 12 cilindri da 540 cavalli capace di arrivare a 320 km/h. Esordio nel 2004, disegnata da Pininfarina.  Tanta classe e un prezzo in lenta e progressiva crescita, a 94.000 a 104.000 euro negli ultimi 4 anni. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 7 - Da trovare, con molta attenzione, Ferrari 365 Si tratta di una serie di modelli, prodotti tra il 1965 e il 1974, di una GT con V12, a motore anteriore e trazione posteriore. Auto storica a tutti gli effetti.  Il prezzo medio in quattro anni &egrave; schizzato da 101.000 a 166.000 euro, ma le versioni sono davvero molte. Dalla iniziale 365 California (valutazioni altissime), passando alle 365 GTC/GTS, 365 GTC 2+2 e chiudendo con la 365 GTC/4 e la 365 GTS/4, ovvero la Daytona. La ricerca in questo caso pu&ograve; essere davvero difficile. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 8 - La piccola, il baby V8 che prende valore - Ferrari 208 La prima Ferrari stradale dotata con turbocompressore. Nata da una "costola" della 308, realizzata con un occhio di riguardo per il mercato italiano col V8 fatto scendere da 3 a 2 litri, per non incorrere nella tassazione pi&ugrave; severa.  Prodotta in meno di 1.000 esemplari, ma in ben sei versioni GTB carburatori, GTS carburatori, GTB iniezione, GTS iniezione&nbsp; e le GTB Turbo e GTS Turbo, le prime sovralimentate in commercio per Ferrari. Le aspirate avevano 155 cavalli, le turbo 220.  Il prezzo in rialzo, da 72.000 a 86.000 euro in 4 anni, ma non impossibile. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 9 - La pi&ugrave; costosa e recente, Ferrari Roma E' arrivata nel 2019. La definita come "GT in abito da sera", con uno stile decisamente elegante. Sviluppata per convincere quelli che vogliono una Ferrari, ma &ldquo;temono&rdquo; l&rsquo;auto sportiva.  Una 2+2&nbsp; capace di grandi prestazioni, forte di un rapporto peso/potenza di 2,34 kg/cv (1475 kg/620 cv) grazie al V8 da 62o cavalli. Prezzo medio da 243.000. Non male per un usato "fresco" ... Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove &nbsp; 10 - La pi&ugrave; economica, Ferrari Mondial Non &egrave; certo la Rossa pi&ugrave; amata. In produzione dal 1980 al 1993, una 2+2 moderna. Di fatto erede dalla Dino 308 GT4 (Non una Ferrari). Lo stile &egrave; di Pininfarina. Fu definita come la "world car" di Maranello. Certamente meno esclusiva di altre. Motori V8 da 214 fino a 300 cavalli.  Il prezzo comunque negli ultimi anni &egrave; aumentato da 57.000 a 64.000 euro. Potrebbe interessarti: tutte le Ferrari nuove       

Le Rosse di Maranello sono sempre le auto pi&ugrave; ambite e ammirate. Eccone dieci, non impossibili seppur care, che possono far girare la testa

Ferrari usate, quale scegliere e a quale prezzo

        Khaby, lo chauffeur della Formula 1 Se qualcuno pensa di salire su una Ferrari in maniera &ldquo;alternativa&rdquo;, ci pensano Kahby Lame e Charles Leclerc a semplificargli la vita. Anzi, a insegnargli ad aprire la portiera. &Egrave; diventato virale il video ironico dove il re dei tiktoker, Khaby Lame, si mette nelle vesti di un provetto chauffeur e agevola l&rsquo;ingresso in vettura al campione di Formula 1. Niente acrobazie e piroette: il parkour di certo non serve per salire a bordo di una Ferrari 488 Pista Spider. &Egrave; sufficiente usare la maniglia: &ldquo;&Egrave; l&igrave; apposta&rdquo;, sembra dire Khaby allargando le braccia. &nbsp; La macchina di Leclerc: caratteristiche Ferrari 488 Pista Spider La supercar di Maranello, di propriet&agrave; del pilota monegasco, &egrave; inconfondibile grazie alla presenza di una striscia bianca e rossa che attraversa longitudinalmente la carrozzeria nera opaca. Spinta da un 8 cilindri turbo a V di 90&deg; da 3,9 litri per 721 Cv e 770 Nm di coppia, dispone di un cambio automatico a controllo elettronico a 7 rapporti ed &egrave; in grado di accelerare da 0 a 100 in 2,8 secondi. 340 Km/h la velocit&agrave; di punta. La Ferrari 488 Pista Spider &egrave; in vendita a 326.400 euro.  &nbsp; TikTok e Formula 1: i precedenti Charles Leclerc non &egrave; l&rsquo;unico pilota del cavallino rampante ad essersi prestato a una comparsata nei video di Khaby &ndash; che &egrave; il tiktocker pi&ugrave; seguito al mondo. Anche il campione Carlos Sainz Jr. ha potuto imparare a salire sulla sua monoposto di Formula 1 in un precedente video di Khaby: invitato nei box dal team di Maranello, non ha mancato di dare una mano al pilota spagnolo che proprio non riusciva a entrare in abitacolo. Anche allora, per&ograve;, salire &egrave; stato semplice. E Khaby, come sempre, ci ha messo un attimo a dimostrarlo.  Il video di Tiktok su Khaby e Leclerc  @khaby.lame What happened to simplicity?We all seem to put on a stage,and we all feel compelled to put on a show.Thx to my bro CHARLES LE CLERC #learnfromkhaby ? suono originale - Khabane lame            

Al re di Tiktok si unisce il campione di Formula 1, che viene aiutato a salire sulla sua Ferrari 488 Pista Spider decisamente &ldquo;alla Khaby&rdquo;.

Khaby Lame e Charles Leclerc in una divertentissima gag

        Della Ferrari Purosangue, il primo Suv-sportscar di Maranello, sappiamo quasi tutto. Ormai ci &egrave; familiare il design da crossover rialzato, l&rsquo;abitacolo a quattro posti e l&rsquo;impiego del leggendario V12 aspirato. Ma ci sono tre segreti nel progetto di questa vettura che non sono ancora stati chiariti in profondit&agrave;. Tre esclusive assolute. Che non si erano mai viste prima d&rsquo;ora su una Ferrari. E che rendono quest&rsquo;auto unica, originalissima e davvero speciale. Tanto da giustificarne il prezzo stratosferico di 390mila euro. Tre segreti che vale la pena approfondire in dettaglio perch&eacute; sono un indizio per capire quanto abbiano lavorato i progettisti per affrontare e risolvere problematiche per loro nuove. Perch&eacute; mai prima la Ferrari aveva dovuto costruire un&rsquo;auto cos&igrave; fuori dai propri schemi: alta, pesante e di grandi dimensioni. Ferrari Purosangue vs Lamborghini Urus: dati e soluzioni a confronto 1&deg; segreto: design e interni Il primo segreto riguarda alcune soluzioni originali adottate nel design di esterni e interni. Lo spiega bene Flavio Manzoni, capo dello stile Ferrari: &ldquo;Il Purosangue &egrave; la Ferrari pi&ugrave; grande che abbiamo mai disegnato: &egrave; lungo 4,97 metri, ma soprattutto &egrave; alto 1,6 metri, mentre tutte le nostre berlinette non superano il metro e trenta centimetri di altezza. Perci&ograve; abbiamo dovuto lavorare su proporzioni nuove. Questo ci ha spinto a cercare soluzioni inedite per risolvere le sfide. La cosa pi&ugrave; difficile da fare &egrave; stata cercare di mantenere la cabina molto compatta nonostante il grande spazio per gli occupanti che dovevamo ricavare. Il progetto di partenza era di costruire un&rsquo;automobile versatile e con grande abitabilit&agrave; per quattro persone. E soprattutto garantire un&rsquo;entrata e un&rsquo;uscita comoda per i passeggeri posteriori...&rdquo; Leggi il servizio completo sul nuovo numero di Auto in edicola dal 15 novembre. Clicca qui per leggere l'edizione digitale.        

Abbiamo chiesto a Flavio Manzoni, capo dello stile Ferrari, di raccontarci i segreti della nuova Purosangue: il servizio completo &egrave; sul nuovo numero di Auto in edicola dal 15 novembre

Sul nuovo numero di Auto: Ferrari Purosangue, i 3 segreti del super Suv

        Dagli interventi di affinamento delle sospensioni condotti sulla Ferrari 250 GTO, uno dei primi progetti seguiti da Mauro Forghieri a Maranello, a un laboratorio di soluzioni tecniche mai portati allo stadio di produzione in serie. &Egrave; racchiusa tra il 1959 e il 1987 l'esperienza ferrarista del geniale tecnico modenese, scomparso all'et&agrave; di 87 anni. Al Forghieri direttore tecnico e progettista delle Ferrari di Formula 1 e Sport Prototipi si affianca il Forghieri che segu&igrave; un progetto come la Ferrari 408 4RM.&nbsp; Ferrari e la ricerca sulle quattro ruote motrici C'era un tempo in cui la trazione integrale, per le supercar, era terreno da esplorare con curiosit&agrave;. A met&agrave; anni Ottanta venne dato il via libera dall'allora direttore generale Razelli perch&eacute; la Ferrari sperimentasse con un progetto laboratorio le quattro ruote motrici. Affid&ograve; quella ricerca alla Ferrari Engineering di Forghieri, un progetto che vide la luce nel 1987 in una forma di prototipo-laboratorio. Quando Forghieri lasci&ograve; Maranello, il secondo dei due esemplari di ricerca venne portato a termine sotto la direzione dell'ingegnere Cassese. Pro e contro delle 4RM La trazione integrale incideva per 200 kg sulla massa della sportiva con motore V8 in posizione posteriore-centrale e cambio manuale 5 marce. La ripartizione della coppia prevedeva il 70% trasmesso al retrotreno e il 30% all'avantreno, attuata mediante un gruppo differenziale centrale composto da due frizioni idrauliche. Vennero realizzati solo due esemplari della 408 4RM, differenti non solo per colore ma anche per soluzioni tecniche. L'esemplare rosso (telaio 70183) fu il primo a essere prodotto dalla Ferrari Engineering di Forghieri, era caratterizzato da fari anteriori nascosti dietro paratie a scomparsa; la 408 4RM gialla (telaio 78610, pronta nel 1988) svilupp&ograve; fari a vista, con tradizionali lenti trasparenti. Diversi erano anche i finestrini nel meccanismo di apertura.&nbsp; Ancora, il primo muletto venne realizzato intorno a un telaio in acciaio, saldato al laser, dal peso di 90 kg in quella che potremmo definire oggi la cellula abitacolo. L'evoluzione 408 4RM gialla, invece, impiegava una scocca in alluminio, da 66 kg. Due concetti che superavano il telaio tubolare.  Lo stile asservito alla funzione Il design fu dettato da scelte funzionali, firmato da Ferrari Engineering e non da Pininfarina. In quanto laboratorio tecnico si discosta nettamente dagli stilemi del tempo proposte sulle Rosse. La peculiarit&agrave; della carrozzeria sta nell'essere composta da pannelli in una struttura a sandwich da 4 millimetri di spessore: tra due strati di vetroresina, uno strato di schiuma. Sostituiva i tradizionali lamierati in alluminio. In appena 4 metri e 22 centimetri di lunghezza, Forghieri immagin&ograve; l'impostazione tecnica di una Rossa a quattro ruote motrici. Il motore in posizione posteriore-centrale era un V8 da 4 litri, da cui il 408 della sigla: 40 identificava la cilindrata, 8 il frazionamento. La potenza era di 299 cavalli, con iniezione elettronica Weber-Marelli, a fronte di un peso dell'auto di 1260 kg del primo prototipo, con telaio in acciaio; venne ridotto a 1227 kg con la seconda 408 4RM in alluminio. La velocit&agrave; massima era di 310 km/h. Nato come laboratorio sperimentale, tale rest&ograve; e si caratterizzava per una assoluta funzionalit&agrave; delle scelte di stile all'aerodinamica. Della trazione quattro ruote motrici non vi furono applicazioni nella produzione di serie, orientata piuttosto a una direzione opposta, con la leggerezza centrale rispetto a un extra di peso dettato dalla componentistica aggiuntiva necessaria a portare la coppia all'avantreno.       

&Egrave;&nbsp;morto all'et&agrave; di 87 anni Mauro Forghieri. Progettista completo, in Ferrari ha firmato anche una ricerca mai giunta a essere auto di serie: esplorava il potenziale del 4x4 su una supercar

Ferrari 408 4RM, l'ultimo laboratorio di ricerca firmato Forghieri

Anche consegnare l&rsquo;auto al suo nuovo acquirente pu&ograve; essere un&rsquo;ardua impresa. E non sempre ci si riesce. Se non altro, a giudicare da quanto accaduto alla fiammante Ferrari Enzo nell&#39;isola britannica Jersey, poco distante dalle coste francesi nel Canale della Manica.  Fermo nel traffico con la Ferrari: gli sfilano dal polso l&rsquo;orologio da 22mila euro!  &nbsp;  La dinamica dell&rsquo;incidente  La supercar, al cui posto di guida era seduto non il nuovo proprietario ma chi gliela stava recapitando, invece di arrivare a destinazione si &egrave; infatti schiantata contro un&rsquo;altra vettura, una Honda Jazz che sopraggiungeva nella corsia opposta. Secondo il racconto dei testimoni, pare che il bolide da 660 cv sia andato dapprima in testa coda per poi di urtare lo spartitraffico e quindi l&rsquo;altra vettura. Con conseguenze, inutile dirlo, rovinose per il gioiello del Cavallino.  Ferrari Enzo, solo per pochi  Prodotta in serie limitata di 399 esemplari fra il 2002 e il 2004, la Ferrari Enzo ha un prezzo che, all&rsquo;asta, supera i 3 milioni di euro. Ma fin dalla sua origine, sebbene il suo prezzo di listino fosse di &ldquo;soli&rdquo; 665mila euro, &egrave; sempre stata una vettura per pochi fortunati. Gi&agrave; perch&eacute; era Ferrari stessa a contattare i clienti, selezionati fra vip e chi aveva gi&agrave; avuto almeno altre cinque supercar del cavallino. Ferrari Enzo adotta un motore V12 aspirato da 6 litri di cilindrata con 657 Nm di coppia e 660 cv di potenza. Il cambio &egrave; sequenziale a sei rapporti. Il disegno della carrozzeria, in carbonio come il telaio, porta la firma Pininfarina. Naturalmente, &egrave; una delle vetture pi&ugrave; ricercate di Maranello: inizialmente vennero previsti solo 349 esemplari ma, per non scontentare i numerosi collezionisti in ogni parte del mondo, ne furono prodotti altri 50.   

La rara supercar da 660 cv si &egrave; schiantata prima ancora di arrivare nelle mani del suo nuovo proprietario. Ha un prezzo da capogiro: oltre 3 milioni di euro

Aspettava la sua Ferrari ma la distruggono durante la consegna

Un gesto comune, come mettere il braccio fuori dal finestrino della macchina, pu&ograve; costare caro. A un consulente aziendale milanese &egrave; costato 22mila euro, che per l&rsquo;esattezza &egrave; il valore del bellissimo cronografo Bulgari Roma in edizione limitata che gli &egrave; stato sottratto. Lo scippo &egrave; avvenuto sul cavalcavia Pirelli, il ponte tra via De Marchi e via Breda che sovrasta i binari in zona Greco Pirelli alla periferia Nord di Milano.  Il 38enne si trovava alla guida di una splendida Ferrari Portofino, troppo bella per non essere notata incolonnata nel traffico. E come tale &egrave; stata notata anche da una coppia di ladri. L&rsquo;uomo &egrave; stato avvicinato da un ragazzo, con indosso un casco, che gli ha sfilato l&rsquo;orologio dal polso ed &egrave; scappato via in sella allo scooter guidato dal complice. Impossibile inseguirlo, i due si sono dileguati in pochi istanti.  &nbsp;  Non il primo caso  Ed &egrave; questo soltanto l&rsquo;ultimo degli scippi di orologi preziosi che ha raggiunto le colonne delle cronache milanesi e nazionali. E 24 ore prima un colpo praticamente identico era avvenuto in viale Umbria, dove un 42enne svizzero era stato scippato del suo Audemars Piguet da 35mila euro dopo che un uomo in motorino aveva &quot;toccato&quot; lo specchietto della sua Audi. Anche in quel caso i malviventi erano in due e sono fuggiti con uno scooter. Visto la modalit&agrave; operativa non &egrave; escluso che si tratti degli stessi malviventi.  &nbsp;  Sempre pi&ugrave; scippi di orologi a Milano  Qualche sera prima la disavventura &egrave; toccata a un turista statunitense che si &egrave; visto sottrarre a forza dal polso un Rolex Daytona, del valore di 27mila euro. Il 35enne stava passeggiando in via Marconi, quando &egrave; stato avvicinato da due giovani nordafricani con una scusa. I due gli hanno spruzzato dello spray al peperoncino in volto e quindi gli hanno rubato l&rsquo;orologio. Per sua fortuna un passante, vedendo la scena, ha chiamato subito i carabinieri che sono riusciti a individuare in breve tempo i rapinatori e a restituire l&rsquo;orologio al suo legittimo proprietario. Stupisce la giovane et&agrave; di uno dei ladri, 12 anni. Il minore &egrave; stato ora affidato a una comunit&agrave; di recupero. 

&Egrave; bastato un momento di disattenzione per farsi sfilare un Bulgari veramente costosissimo: la vittima aveva il braccio appoggiato fuori dal finestrino della sua Portofino

Fermo nel traffico con la Ferrari: gli sfilano dal polso l&rsquo;orologio da 22mila euro!

        &Egrave; stata solo una classica &ldquo;smargiassata&rdquo; ma questa volta l&rsquo;epilogo &egrave; stato dei peggiori. Per far colpo sui presenti a un raduno di auto, un diciannovenne ha mandato la sua bella Ferrari bianca dapprima in testacoda, poi contro alcuni cartelli pubblicitari e, infine, contro un albero. Galeotta fu la voglia di farsi notare e, soprattutto, la maldestra accelerata che ha fatto derapare il posteriore della vettura rendendola incontrollabile. E ovviamente l&rsquo;incidente ha fatto il giro dei social ed &egrave; stato persino ripreso da un quotidiano nazionale. &nbsp; Cosa &egrave; accaduto Nel video, girato a Bagnolo San Vito in provincia di Mantova durante il raduno &ldquo;Static Night Event&rdquo;, si vede il giovane partire a tutto gas davanti a una piccola folla di persone. Ma bastano poche decine di metri di rettilineo per perdere il controllo dell&rsquo;auto. L&rsquo;incidente, per fortuna, non ha avuto conseguenze per i due giovani che si trovavano a bordo della Ferrari e che sono stati subito soccorsi dagli organizzatori: solo alcune escoriazioni. La ferita maggiore, oltre che al portafogli, &egrave; probabilmente quella subito dall&rsquo;ego del non proprio esperto conducente. &nbsp; Fortunatamente nulla di grave Alla fine, oltre al gran botto e alla macchina distrutta c&rsquo;&egrave; stato solo il forte spavento dei presenti e degli altri proprietari di supercar. Gli organizzatori non si sono presi la responsabilit&agrave;, visto che si trattava di un raduno &ldquo;statico&rdquo; di aut. Di certo le regole erano chiare: il compito dei partecipanti doveva essere solo quello di sfilare senza azioni funamboliche o pericolose.Tutto sommato, un quasi lieto fine.         

Al raduno di auto Static Night Event a Bagnolo San Vito, vicino Mantova, un diciannovenne manda in testa coda la sua supercar e finisce contro un albero sotto gli occhi di tutti

Vuol farsi notare ma distrugge la Ferrari per un’accelerata di troppo

        La Ferrari 296 GTS, la sorella spider, dotata di un tetto rigido che si apre della 296 GTB coup&eacute; a un primo sguardo &egrave; davvero simile alla sorella. Entrambe dispongono di 830 cv, erogati da un gruppo propulsivo plug-in hybrid con un'unit&agrave; termica V6 biturbo da 633 cv abbinata a una elettrica da 163. Jacopo Marcon, product manager Ferrari per il segmento delle sportive, in questa intervista spiega come in Ferrari si &egrave; lavorato per conservare nella versione aperta le stesse caratteristiche di piacere di guida della sorella coup&eacute; e perch&eacute; sono state sono state fate certe scelte per la capote.       

Lo spiega in questa intervista Jacopo Marcon, product manager del Cavallino per il segmento delle sportive

Ferrari 296 GTS come e perché è fatta così

Ci sono luoghi comuni duri a morire. Uno, molto diffuso dalle nostre parti, perch&eacute; nel nord Europa &egrave; tutta un&#39;altra musica, &egrave; che le spider sono auto per l&#39;estate. Niente di pi&ugrave; falso, specie con l&#39;evoluzione tecnica. Ci siamo trovati a fare la prova della Ferrari 296 GTS, in una di giornata con un meteo infame, flagellata da pioggia, vento e freddo. Bene, &egrave; stata l&#39;occasione per verificare quanto &egrave; realmente fruibile tutto l&#39;anno questa vettura da 830 cv, dotata di una propulsione plug-in hybrid con un&#39;unit&agrave; termica V6 biturbo da 663 cv e una elettrica da 167, provvista di una batteria da 7,45 kWh, che permette di viaggiare in full electric per circa 25 km.  Ferrari Special Project, tutte le one-off del Cavallino Rampante  Ferrari 296 GTS, sound a cielo aperto  Abbiamo sfruttato, ad esempio, quest&#39;ultima possibilit&agrave; per viaggiare cullati dal soffio del vento che si insinuava nelle strade alberate, salvo poi passare al motore termico per goderci il sound del V6 turbo della vettura, dotato di tonalit&agrave; da 12 cilindri, che nella 296 aperta si apprezzano ancora di pi&ugrave; grazie alla possibilit&agrave; di aprire il tetto. Un tetto rigido che si apre in 14&quot; con la vettura in movimento fino a 45 km/h.  E, a vettura scoperta, l&#39;abitacolo non viene investito dai vortici dell&#39;aria fredda esterna, come pure il sistema di circolazione dell&#39;aria calda non obbliga a indossare il piumino, come facevano gli spideristi duri e puri dei tempi in cui la tecnologia non era arrivata fin qui. La 296 GTS &egrave; una spider che &egrave; un piacere puro da guidare anche nelle giornate che sembrano proibitive per un&#39;auto aperta, il tutto con le stesse prestazioni della 296 GTB, la sorella coup&eacute;. &Egrave; per&ograve; un piacere esclusivo: la 296 GTS ha un listino che parte da 320.000 euro, 45.000 pi&ugrave; della coup&eacute;. 

Provare una spider del Cavallino da 830 cv in un giorno di pioggia e freddo potrebbe sembrare una beffa, invece &egrave; stata un&#39;opportunit&agrave;.

Ferrari 296 GTS, la spider aperta a tutto

        Ci sono "coppie" che restano immortali. Come il duo formato dalla Ferrari F2003-GA e da Michael Schumacher. La Ferrari non pu&ograve; che considerarsi simbolo della Formula 1 e come lei un'altra icona &egrave; proprio il pilota tedesco, con cui il Marchio del Cavallino Rampante ha fatto coppia dal 1996. Da allora Ferrari e Schumacher sono stati, letteralmente, inarrestabili. Entrambi portano sulle spalle l'orgoglio delle numerose gare vinte insieme, che hanno reso la storia dei Campionati di Formula 1 degna di essere ricordata. La Ferrari dedicata ad Agnelli Per il Campionato del 2003 la Scuderia present&ograve; la nuova F2003-GA, sigla che rendeva omaggio al capo della Fiat Gianni Agnelli scomparso di recente. L'obiettivo della Ferrari per la F2003-GA era quello di ottimizzare l'assetto spostando il peso al posteriore durante le qualifiche per non surriscaldare gli pneumatici anteriori, per poi posizionarlo in avanti per la gara per ridurre l'usura di quelli posteriori. Successivamente una modifica alle regole pre-stagionali viet&ograve; il rifornimento di carburante tra le qualifiche e la gara, imponendo condizioni di parco chiuso. Ma cosa voleva dire? In sostanza che una vettura doveva iniziare la gara nelle condizioni in cui si trovava al termine delle qualifiche e questo avrebbe messo Ferrari in difficolt&agrave;. Schumacher per&ograve; riusc&igrave; comunque a mettere in pole position la F2003-GA con telaio 229, al suo debutto in gara nel Gran Premio di Spagna del 4 maggio. Questo serv&igrave; per lanciarlo verso la vittoria, insieme alla sua ormai inseparabile compagna. La Ferrari F2003-GA guidata da Michael Schumacher, con cui consegu&igrave; cinque vittorie durante la stagione 2003 del Campionato del Mondo di Formula 1, sar&agrave; in vendita all'asta di RM Sotheby's il prossimo 9 novembre.&nbsp;  Schumacher e la Ferrari F2003-GA Il successivo appuntamento fu il Gran Premio d'Austria, con Schumacher che conferm&ograve; la partenza perfetta del telaio 229 conquistando ancora una volta la pole position e la vittoria. In quest'occasione il pilota dovette affrontare un incendio durante la sosta per il rifornimento, senza per&ograve; conseguenze. La sua Ferrari riusc&igrave; a fargli superare qualsiasi ostacolo, e il pilota insieme alla sua fedele amica approd&ograve; nuovamente sul podio. Con la F2003-GA, Schumacherconquist&ograve; poi altre tre vittorie in Canada, a Monza e neglI Stati Uniti, oltre che due podi nei Gran Premi di Monaco e di Francia, e un totale di 3 pole position. Non solo: sempre con la Ferrari il tedesco conquist&ograve; il suo sesto titolo di Campione del Mondo. Il telaio 229 fu anche il telaio pi&ugrave; influente nell'aiutare la Ferrari a vincere il suo storico 13&deg; Campionato Costruttori. La Ferrari iridata di Schumacher proposta da RM Sotheby's &egrave; offerta con la certificazione "Red Book" di Ferrari Classiche ed &egrave; stata revisionata nel 2022 dal reparto Ferrari Formula 1 Clienti e presentata in ordine di marcia. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

Con questa vettura il pilota tedesco ottenne 5 vittorie, oltre a 3 pole position, laurendosi Campione del Mondo per la sesta volta

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