        Mamma mia, che splendore! Se la grande bellezza fosse ancora il tratto distintivo della Capitale d&rsquo;Italia e non un ricordo sbiadito dei bei tempi che furono, allora questa fantastica Ferrari Roma sarebbe davvero il simbolo della nuova &ldquo;Dolce Vita&rdquo;.   Dovendo rapportarsi con il degrado attuale, &egrave; meglio prendere l&rsquo;ultimo gioiello made in Maranello come un omaggio alla citt&agrave; Eterna, un segnale di rinascita e sperare in qualche miracolo. Solo lui che la conosce bene, avendola disegnata con i suoi ragazzi, poteva sintetizzare l&rsquo;ennesimo capolavoro del Centro Stile che dirige, senza autolodarsi: "&Egrave; una macchina da Formula 1 con l&rsquo;abito da sera". Parla il pap&agrave; delle Rosse Gi&agrave;, Flavio Manzoni l&rsquo;architetto-artista dell&rsquo;ultima generazione di Rosse da vendere in tutto il mondo, con una decina di parole spiega in maniera semplice a tutti un progetto lungo quasi tre anni e mezzo, la quinta novit&agrave; di prodotto presentata in questo 2019 da fuochi d&rsquo;artificio. E per chiarire ancora meglio il concetto delle linee tanto semplici quanto elegantemente espressive della sua creatura dal nome impegnativo, aggiunge: "Volevamo realizzare qualcosa capace di racchiudere la bellezza in linee sobrie, pulite, pure e semplici, ricordando la nostra tradizione unica nelle GT coup&eacute; (granturismo ndr) ma guardando al futuro; una vettura comunque emblema di sportivit&agrave; pur essendo priva di quei connotati che per noi designer sono vincoli, tipici delle vetture da pista. Ma dalla semplicit&agrave; alla banalit&agrave;, &egrave; un attimo...". Missione compiuta. Le fonti di ispirazione Eppure i maligni, sempre al lavoro, non si risparmiano critiche: "&Egrave; un puzzle tra Aston Martin DBS, Porsche 911, Mercedes AMG GTC con un spruzzo di Jaguar F-Type..." sussurrano nella sala un po&rsquo; troppo oscura dell&rsquo;incredibile allestimento Ferrari allo Stadio dei Marmi di Roma. Ognuno ha dirittto di dire la sua e di rimanere della propria idea. L&rsquo;impressione &egrave; che Manzoni e i suoi siano al solito riusciti a reinterpretare alla maniera Ferrari un DNA che, del resto, appartiene alla storia del Cavallino: i volumi dell&rsquo;anteriore e del posteriore delle fiancate richiamano infatti la Ferrari 250 GTO e quelle indimenticabili forme che hanno reso Ferrari, le Ferrari. Fiancata a fusoliera, cabina fastback, quasi da aereo, nessun formalismo esteriore (&egrave; stato tolto anche lo scudetto Ferrari....), proiettori anteriori Full Led uniti in una linea luminosa, come un&rsquo;aurea intorno alla vettura; mentre i doppi fanali posteriori sono concepiti come gemme incastonate nella carrozzeria. Un minimalismo che si esprime al massimo nell&rsquo;anterore, nel naso di squalo privo di prese d&rsquo;aria, sostituite da una superficie traforata, quasi porosa. Cos&igrave;, nella Roma, convivono armonia e proporzioni delle linee e dei volumi, che regalano quella stessa eleganza senza tempo, aggiungendoci tecnologie all&rsquo;avanguardia. Cuore da 620 cavalli La nuova coup&eacute; 2+2 di Maranello monta infatti un motore V8 turbo da 620 cv a 7.500 giri/min, il pi&ugrave; potente del segmento, figlio di quella famiglia vincitrice del premio Engine of the Year per quattro anni consecutivi, dotato di sistema Variable Boost Management per una risposta immediata ai comandi dell&rsquo;acceleratore. Non manca il nuovo cambio doppia frizione e 8 rapporti, pi&ugrave; leggero di 7 kg rispetto al precedente per ridurre i consumi e le emissioni, grazie anche filtro antiparticolato come spiega il responsabile tecnico Michael Leiters che aggiunge: &laquo;&egrave; la vettura a motore anteriore-centrale 2+2 con il miglior rapporto peso/potenza del segmento (2,37 kg/cv), aspetto che contribuisce a rendere l&rsquo;auto estremamente facile da guidare, dinamica e reattiva&raquo;. Tra i sistemi di dinamica veicolo, spiccano la novit&agrave; assoluta del Side Slip Control 6.0 con manettino a 5 posizioni e il Ferrari Dynamic Enhancer, il dispositivo che controlla l&rsquo;angolo d&rsquo;imbardata attraverso l&rsquo;attuazione di una pressione idraulica al sistema frenante. Interni, culla in carbonio Eppure, la vera rivoluzione la Ferrari Roma, la fa negli interni, dove tutti i controlli principali dell&rsquo;auto sono azionati tramite comandi touch, in modo che il guidatore non debba mai togliere le mani dal volante. Debutta un display digitale da 16&rdquo; che fornisce al guidatore tutte le info necessarie, mentre il display centrale con schermo verticale da 8,4&rdquo; serve per tutto il resto, con la navigazione che pu&ograve; passare tranquillamente da uno all&rsquo;altro. Le postazioni di guidatore e passeggero sono come due &ldquo;bozzoli&rdquo;, due gusci autonomi in una sorta di astronave. Il prezzo della Roma, da noi sar&agrave; di poco superiore ai 200mila euro, iva compresa. Le prime consegne con l&rsquo;estate 2020. La nuova Dolce Vita val bene un po&rsquo; di pazienza.       

Ecco come il pap&agrave; delle Rosse, Flavio Manzoni, ha descritto la nuova creatura del Cavallino: il cuore di una monoposto con l'eleganza di una Gran Turismo d'altri tempi

Ferrari Roma, la Formula 1 con l'abito da sera

        Il mondo dell'automobilismo ha appena scoperto l'eleganza e la potenza di Ferrari Roma, la nuova granturismo sfornata da Maranello. Un nome importante, quello che richiama la Citt&agrave; Eterna&nbsp;e che, come suggerito dalla Casa madre, rimanda ai tempi della "Dolce Vita" e di un certo modo di vivere tipico della Capitale negli anni Cinquanta e Sessanta. Ma la nuova GT Ferrari non &egrave; l'unica auto a portare il nome di una citt&agrave;. Non &egrave; la prima volta infatti che le capitali internazionali influenzano l'automotive, prestando il proprio nome a dei gioielli unici e famosi in tutto il Mondo. Ve ne viene in mente qualcuno? Tranquilli, ci abbiamo pensato noi a selezionare le 10 vetture pi&ugrave; celebri ispirate alle metropoli. La Ferrari Roma per&ograve; &egrave; una delle poche italiane nella Top 10, che vede al comando proprio le metropoli statunitensi.&nbsp; Sfogliate la classifica per conoscere tutta le 10 auto con i nomi di citt&agrave;. Ferrari Roma: FOTO&nbsp;  10. CHEVROLET TAHOE Il SUV statunitense &egrave; stato chiamato cos&igrave; in onore del lago Tahoe, che scorre lungo l'omonima cittadina della California.&nbsp;  9. TOYOTA TACOMA Per il suo pick-up, Toyota ha scelto il nome del comune di Tacoma, stato di Washington, USA.&nbsp;  8. KIA SEDONA La citt&agrave; di Sedona, in Arizona, "battezza" il minivan coreano.&nbsp;  7. GMC YUKON L'imponente SUV della General Motors deve il suo nome alla cittadina di Yukon, in Oklahoma.&nbsp;  6. HYUNDAI TUCSON Ancora l'Arizona, stavolta per una delle sue citt&agrave; pi&ugrave; note, Tucson, a dare il nome al crossover coreano.&nbsp;  5. HYUNDAI SANTA FE La capitale dello stato del New Mexico &egrave; il nome appropriato per il SUV, sempre della Casa di Seul.&nbsp;  4. KIA RIO Ancora in Corea, ma solo per quanto riguarda il Marchio: perch&egrave; la berlina di Kia deve il suo nome alle spiagge e all'atmosfera "brasileira" di Rio de Janeiro.&nbsp;  3. CHEVROLET MALIBU Ancora le spiegge, ma stavolta quelle a ovest di Los Angeles: Malib&ugrave; d&agrave; il nome alla berlina targata Chevy.&nbsp;  2. FORD TORINO Un po' di sano patriottismo al secondo posto, per una delle auto pi&ugrave; famose della storia: Ford Torino (nella foto, la versione GT). Spiegare la provenienza del nome &egrave; superfluo. Ford Gran Torino: la sua storia &nbsp;  1. FERRARI 360 MODENA Al primo posto, quasi ad accompagnare la "sorella" Ferrari Roma, la 360 Modena, ovviamente in omaggio alla sede legale del Cavallino Rampante. Ferrari 360: la sua storia        

Ecco le 10 vetture pi&ugrave; famose chiamate come alcune delle citt&agrave; pi&ugrave; note del mondo. Dominano i centri statunitensi&nbsp;

Top 10 auto con nomi di città: FOTO

        Due nomi italiani da esportazione hanno deciso di unire le forze e dare il via ad una collaborazione: Ferrari e Armani si sono stretti la mano e hanno dato il via a una nuova partnership. L&rsquo;obiettivo &egrave; quello di concepire e proporre una serie di capi e accessori firmati Ferrari. FERRARI E ARMANI, ACCORDO INEDITO Mai c&rsquo;era stata occasione di collaborare tra le due icone tricolori, ma entrambi hanno chiara la strada da perseguire. L&rsquo;amministratore delegato di Maranello, Louis Camilleri, garantisce: &ldquo;quello con Armani &egrave; un accordo a lungo termine con il quale vogliamo alzare gli standard di tutti i nostri prodotti e concentrarci sul Made in Italy&rdquo;. La filosofia commerciale del Cavallino Rampante si basa su tre macrosistemi: i modelli auto, naturalmente, l&rsquo;entertainment e i prodotti di abbigliamento con il proprio nome. FERRARI, NUMERI E PROSPETTIVE I numeri li spiega sempre Camilleri: &ldquo;oggi il valore di mercato dei prodotti a marchio Ferrari si stima intorno agli 800 milioni di euro&rdquo; &ndash; lo stesso AD ha annunciato un taglio del 30% delle categorie di prodotti e il dimezzamento degli attuali accordi di licenza. La brand extension porta ad Armani e a un passo in avanti del 10% della redditivit&agrave; totale in 7-10 anni. Ferrari, il 14 novembre la quinta novit&agrave; del 2019 FERRARI SEGUIR&Agrave; PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE L&rsquo;accordo Ferrari-Armani non sar&agrave; un co-branding, ma sar&agrave; basato sulla produzione: il team della Rossa disegner&agrave; la collezione seguendo le fasi del progetto da una futura sede a Milano, con relative nuove assunzioni. Stesso dicasi per la distribuzione, che passer&agrave; attraverso i Ferrari Store e la piattaforma e-commerce del marchio automobilistico. Da casa Armani ancora non arrivano dichiarazioni riguardo l&rsquo;accordo, ma la sua storia &egrave; piena di inserimenti nel mondo dello sport: dallo sponsor per la nazionale italiana di calcio agli accordi pluriennali con la FIGC, pen non parlare del coinvolgimento nell&rsquo;Olimpia Milano per quanto riguarda il basket. Con due icone del genere, lo stile italiano non pu&ograve; che proseguire una tradizione inimitabile e apprezzata in tutto il mondo.       

Le due icone italiane stringono un patto di collaborazione per produrre e distribuire capi e accessori con il marchio della Rossa di Maranello. L'AD promette un aumento del 10% della redditivit&agrave; totale in massimo dieci anni

Ferrari, accordo con Armani per linea di abbigliamento

        Ferrari presenter&agrave; il quinto modello nuovo del 2019 il 14 novembre prossimo a Roma. Un pokerissimo speciale del Cavallino Rampante, che completa un gruppo davvero speciale con F8 Tributo, 812 GTS, F8 Spider e la stratosferica SF90 Stradale.  Cinquina secca, annunciata dall&rsquo;a.d. Louis Camilleri nel corso della conference call che ha annunciato i risultati trimestrali della Casa di Maranello. Promessa mantenuta, cinque Ferrari nuove in dieci mesi, essendo stato tolto il velo a F8 Tributo lo scorso 28 febbraio. Il quinto modello dovrebbe essere una GT 2+2, dotata di V8. Probabilmente una versione coup&eacute; accostabile a Portofino, ma solo per le dimensioni. Nessun dettaglio &egrave; stato svelato.   L&rsquo;ultima Ferrari del 2019 genera comunque grande attesa. Camilleri vi ripone grandi aspettative.&nbsp; &ldquo;Siamo tutti entusiasti delle prospettive di questo modello&rdquo;. La corsa continuer&agrave; con il lancio di 15 nuovi modelli tra il 2019 e il 2022. I risultati del trimestre sono stati molto positivi. Ferrari ha confermato che l&rsquo;aerea sar&agrave; nell&rsquo;ordine delle 10.000 unit&agrave;. Per rendere ancora pi&ugrave; esclusivo il Marchio, con un&rsquo;unit&agrave; del made in Italy sempre pi&ugrave; accentuata, sono stati annunciati accordi con Armani, per aggiornamento dei cinquanta store, e lo con chef Massimo Bottura per l&rsquo;apertura di un ristorante.       

Il pokerissimo di Maranello si completer&agrave; con probabilmente con una GT 2+2 spinta dal poderoso V8

Ferrari, il 14 novembre la quinta novità del 2019

        Le vendite pi&ugrave; che eccellenti di Portofino e 812 Superfast permettono a Ferrari di prevedere e archiviare un 2019 roseo dal punto di vista dei ricavi, con quote alzate a un livello record.  RICAVI PER 3,7 MILIARDI DI EURO Il lancio di modelli premium da parte della Casa di Maranello ha infatti portato sempre pi&ugrave; effetti benefici sulla sua crescita: basta notare come a Piazza Affari le azioni Ferrari siano aumentate del 7,4 %, con utili dichiarati di 1,27 miliardi di euro. E il Cavallino Rampante ha inoltre aumentato la prospettiva dei suoi ricavi per il 2019 a circa 3,7 miliardi di euro, a fronte di una previsione iniziale di 3,5 miliardi.  MODELLI PREMIUM PRESENTI E FUTURI Grande merito va dato al successo dei modelli Portofino e 812 Superfast. Nel terzo trimestre, la produzione dei modelli V8, come la granturismo, &egrave; salita del 9,4 % (2474 veicoli) e un aumento delle vendite del 9,5 %, mentre gli esemplari con motore a 12 cilindri come la 812 Superfast hanno fatto registrare un +8,9 %. Nel prossimo futuro, Ferrari dichiarer&agrave; i dettagli della sua strategia per migliorare ulteriormente i risultati. Di certo, crescita e redditivit&agrave; del Marchio verranno supportati dal piano del CEO Louis Camilleri svelato nel settembre 2018, ovvero il lancio di 15 nuovi modelli tra il 2019 e il 2022.       

Il successo di modelli come Portofino e 812 Superfast hanno permesso al Cavallino Rampante di realizzare utili che hanno ampiamente superato le aspettative. Ed entro il 2022 sono previsti tanti altri esemplari in arrivo&hellip;

Ferrari, nel 2019 vendite a livello record

        Lunga vita al V12 aspirato Ferrari, alle alte prestazioni e alla &ldquo;sopravvivenza&rdquo; davanti a normative sempre pi&ugrave; stringenti sulle emissioni inquinanti. Come? Grazie a un&rsquo;idea in grado di attivare rapidamente i catalizzatori e farli operare nelle condizioni ideali di temperatura, preservando le caratteristiche di un motore ad alte prestazioni.  Un V12, ad esempio. Nel brevetto depositato lo scorso aprile in Italia, apparso negli USA il 24 ottobre, l&rsquo;invenzione dei tecnici Ferrari &egrave; rivolta a un propulsore 12 cilindri a V, immaginato con bancate di 90 gradi; un&rsquo;idea versatile, applicabile anche ad altri frazionamenti, a V e in linea, con bancate tra 60 e 180&deg;, potenzialmente. GLI ARTEFICI Michele Di Sacco, Massimo Medda, Stefano Paltrinieri, Vincenzo Rossi e James Conigan sono gli &ldquo;inventori&rdquo; del sistema di controllo del propulsore e migliore gestione delle emissioni, destinato al futuro sviluppo delle unit&agrave; motrici Ferrari. CANDELA E INIETTORE, SIMBIOSI DECENTRATA Il rinnovamento &ldquo;fisico&rdquo; &egrave; nel&nbsp;posizionamento differente dell&rsquo;iniettore e della candela. Iniezione diretta, anzitutto. Candela e iniettore non sono collocati al centro della testata, bens&igrave; in posizione defilata e, soprattutto, opposta alle valvole di aspirazione.  Un altro elemento cruciale nel controllo delle emissioni e nello sviluppo di un motore a elevate prestazioni, &egrave; la presenza di una precamera di combustione, questa s&igrave; in posizione centrale della testata, con una leggera protuberanza (le pareti) convessa all&rsquo;interno della camera di combustione principale, con la quale &ldquo;comunica&rdquo; attraverso portali liberi. CATALIZZATORI DA ATTIVARE La premessa dalla quale sono partiti i tecnici Ferrari guarda al modo efficace di controllare le emissioni nella fase di avvio del propulsore, quando cio&egrave; il sistema dei catalizzatori non opera ai 300-400&deg; C che rappresentano il range di funzionamento ideale per abbattere le emissioni inquinanti. Leggi anche: Il test della Ferrari F8 Tributo Questo pu&ograve; avvenire incrementando l&rsquo;afflusso d&rsquo;aria all&rsquo;interno del motore e ritardando l&rsquo;accensione rispetto all&rsquo;iniezione di carburante, con il problema relativo del rischio di una combustione instabile. ACCENSIONE RITARDATA La tecnologia dell&rsquo;iniezione abbinata alla scintilla (Spark Coupled Injection) opera posizionando candela e iniettore molto vicini tra loro, con l&rsquo;iniezione di carburante che precede l&rsquo;accensione, un lasso di tempo sufficiente per generare una turbolenza con l&rsquo;aria in ingresso dalle valvole di aspirazione, opposte all&rsquo;abbinata candela-iniettore. Il leggero ritardo dell&rsquo;accensione fa s&igrave; che la corrispondente temperatura del catalizzatore aumenti pi&ugrave; in fretta. Leggi anche: Ferrari 812 GTS, capolavoro di proporzioni In Ferrari, i tecnici hanno sviluppato un sistema di controllo dell&rsquo;accensione e delle emissioni in grado di operare in condizioni differenti: a basso carico motore, come le fasi di avvio del propulsore; a carichi elevati. Scenari differenziati nel dato di pressione media che opera sul pistone, inferiore o uguale a 5 bar nello a condizione di basso carico, superiore o uguale a 5 bar nel funzionamento a pieno carico.  A basso carico avviene un&rsquo;iniezione principale di carburante nella camera di combustione durante la fase dell&rsquo;aspirazione, seguita da una seconda piccola iniezione appena prima che avvenga l&rsquo;accensione. IL RUOLO DELLA PRECAMERA A pieno carico, il funzionamento del motore prevede l&rsquo;iniezione di carburante nella fase di aspirazione, la scintilla dell&rsquo;accensione non avviene dalla candela adiacente all&rsquo;iniettore, bens&igrave; nella precamera di combustione con la seconda candela dedicata. Precamera e camera comunicano liberamente attraverso le aperture sulle pareti convesse. Grazie al disegno del pistone e l&rsquo;iniezione opposta alle valvole di scarico, si generano vortici in camera di combustione che migliorano la miscela aria benzina prima dell'accensione, con il relativo, successivo, miglioramento della stessa, comandata dalla propagazione di fiamma in precamera di combustione.       

Il brevetto depositato lo scorso aprile illustra l'evoluzione del controllo dell'accensione differenziata in funzione del carico motore, tra precamera di combustione e dispositivo Spark Coupled Injection

Motore V12 Ferrari, la novità che fa convivere prestazioni ed emissioni

La pista di Fiorano, nei giorni scorsi, ha ospitato un pilota d&rsquo;eccezione: Mick Schumacher, figlio di Michael, si &egrave; esibito sul tracciato modenese al volante della Ferrari F8 Tributo.    EMOZIONI IN PISTA  L&rsquo;erede del sette volte campione del mondo di Formula 1 (cinque titoli piloti conquistati con la Scuderia di Maranello), membro della Ferrari Academy e piazzatosi 12&deg; nell&rsquo;ultimo mondiale di Formula 2, si &egrave; detto felicissimo di aver testato la berlinetta rossa, la vettura con il V8 Ferrari pi&ugrave; potente di sempre.  Ferrari 488 Pista esalta Nico Rosberg: il video  Ne ha soprattutto elogiato la maneggevolezza di guida, paragonandola addirittura alle monoposto F1 per quanto riguarda l&rsquo;equilibrio tra le varia componenti.    V8 DA AMARE  &Egrave; difficile che Ferrari F8 Tributo possa deludere in pista. La supercar infatti &egrave; spinta dal V8 pi&ugrave; performante della storia di Maranello: TwinTurbo 3.9, 710 CV per 770 Nm di coppia, 340 km/h di massima e 0-100 in meno di 3 secondi.  I RECORD DI FIORANO    Ottima performance, quindi. F8 Tributo, prima della guida di Schumi, aveva realizzato il tempo di 1:22.50 a Fiorano, mezzo secondo pi&ugrave; veloce della 488 GTB e un decimo di secondo pi&ugrave; lenta della F12berlinetta. La Ferrari di serie ad aver girato pi&ugrave; velocemente in autodromo rimane comunque la SF90 Stradale, con 1:19.00. 

Il figlio di Michael &egrave; sceso in pista a Fiorano a bordo della berlinetta con il V8 pi&ugrave; potente mai realizzato da Maranello

Mick Schumacher prova Ferrari F8 Tributo

Dopo Maranello e Shanghai &egrave; la volta di New York. Ferrari Tailor Made, la massima personalizzazione delle Rosse, ha aperto un centro a Manhattan. Nel mercato storicamente d&rsquo;elezione per i bolidi di Maranello, nel quartiere che &egrave; ancora uno dei &ldquo;centri&rdquo; mondiali di tendenze, lusso e rifermento generale per ogni tipo di esclusivit&agrave;.&nbsp;    Si trova in una della vie pi&ugrave; famose del mondo, al numero 410 di Park Avenue (la ex quarta strada), una delle strade pi&ugrave; celebri della grande Mela.  Il nuovo centro Tailor Made prosegue la lunga tradizione di Ferrari nella realizzazione di vetture speciali su richiesta dei clienti. La storia inizi&ograve; quasi in contemporanea con l&rsquo;azienda: nella fabbrica di Maranello negli anni Cinquanta.    Il secondo passo &egrave; arrivato pi&ugrave; tardi, nel 2011 con l&rsquo;apertura del Tailor Made Center a Maranello. Poi nel 2014 dal Shanghai Tailor Made Center: la Cina ovviamente &egrave; il nuovo grande mercato.  Al numero 410 di Park Avenue il nuovo centro nasce come una estensione del&nbsp;precedente showroom Ferrari. Totalmente&nbsp; ridisegnato e ampliato per comprendere anche una lounge e uno spazio espositivo per cinque automobili. Il Ferrari Tailor Made di Manhattan offre una gamma sterminata di tessuti, pelli, legni, colori e finiture per soddisfare i gusti di ogni proprietario.  A ci&ograve; si aggiunge un Ferrari Atelier, che offre una gamma specifica di opzioni. Tre nello specifico, Scuderia, legata al mondo del motorsport e delle competizioni, Classica, ispirata al patrimonio e alla storia della casa,&nbsp; Inedita che consente il massimo grado di sperimentazione.  Sono frutto della ricerca del Ferrari Design Center. Inoltre un Personal Designer segue passo dopo passo i clienti. Valutando su ogni elemento estetico dell&rsquo;auto per creare la configurazione finale, dai primi progetti di personalizzazione alla consegna. Davvero tutto su misura. 

La personalizzazione pi&ugrave; raffinata di Maranello per la prima volta oltre Oceano a New York

Ferrari Tailor Made, nuovo centro a Manhattan

        175. E&rsquo; il codice di progetto di un esercizio che sar&agrave; inedito per Ferrari, cimentarsi con la formula suv&nbsp;- per dirla con le parole dell'a.d. Camilleri, la "Ferrari con assetto rialzato" - e farlo con l'obbligo di tracciare una distinzione netta rispetto a quanto gi&agrave; fa la concorrenza. Nascer&agrave; su un&rsquo;architettura scalabile, futura ossatura tecnica con motore in posizione anteriore-centrale e la possibilit&agrave; di un&rsquo;elettrificazione del powertrain. Sar&agrave; del suv come della futura gamma GT. Michael Leiters, dell&rsquo;area tecnica che ha sviluppato l&rsquo;architettura &egrave; il responsabile. In un&rsquo;intervista agli inglesi di Autocar assicura due capisaldi del suv Ferrari Purosangue, atteso nel 2022: sar&agrave; un vero sport utility vehicle, tuttavia, con la garanzia di &nbsp;una enorme differenziazione concettuale rispetto ai suv esistenti. Quel concetto che, negli spazi di manovra che sono della Ferrari, ha in Lamborghini Urus un diretto concorrente. SFIDA E CHANCE PER DIFFERENZIARE Non rivela soluzioni tecniche nel dettaglio, Leiters,&nbsp;piuttosto passa in esame interrogativi che hanno portato il reparto tecnico a definire le caratteristiche dell&rsquo;architettura, un vincolo diretto su quello che sar&agrave; il design, non a caso l&rsquo;integrazione &egrave; stata strettissima tra Centro Stile diretto da Flavio Manzoni e l&rsquo;area tecnica, stile del suv che &egrave; stato gi&agrave; validato. Leggi anche: Ferrari 812 GTS, capolavoro di proporzioni &ldquo;E&rsquo; una sfida, un&rsquo;opportunit&agrave; e divertimento. Mi piace molto. Alcuni concetti sono legati, per&ograve; con macchine come la 175 una cosa che vogliamo fare &egrave; strutturare la gamma del prodotto e avere qualcosa di diverso. In merito allo spazio, come possiamo garantire che ci sia il corretto, facile, ergonomico, comfort a bordo? Come abbinare l&rsquo;impronta sportiva con un progetto pi&ugrave; votato al comfort? Quali sono le caratteristiche legate al comfort e qual &egrave; il puro DNA Ferrari su un&rsquo;auto per il comfort?&rdquo;. Leggi anche: Ferrari F8 Tributo, la prova Leiters ha confermato l'alta versatilit&agrave; dell&rsquo;architettura, quanto a sistemi di trazione, frazionamento del motore termico, diverse opzioni di spazio a bordo: &ldquo;Il mio compiuto &egrave; quello di offrire all&rsquo;azienda un&rsquo;opportunit&agrave; per i modelli. Poi loro ci indicano ci&ograve; di cui hanno bisogno da un punto di vista del mercato. Ci serve spazio? Sei o 8 cilindri? Un passo lungo? Siamo in grado di gestire il tutto con molta facilit&agrave; e avere un minimo impatto dal fare ci&ograve;&rdquo;.       

Michael Leiters, responsabile dell'area tecnica Ferrari, tratteggia sfide e contenuti che porteranno al Purosangue: s&igrave; suv ma con un concetto del tutto diverso da quello noto

Ferrari Purosangue: progetto 175, tutto un altro concept

        Non una ma due novit&agrave; spider. Gi&agrave; rivelate a clienti selezionati. Presto, prime visioni pubbliche. Dall&rsquo;Universo Ferrari anticipazioni di quel che sar&agrave; l&rsquo;attesissima Ferrari 812 Spider. Altra sar&agrave; la sigla ad accompagnare 812, assoluto mistero sulle tre lettere previste. Come strettissimo &egrave; il riserbo sul design.  Si raccolgono le indiscrezioni di chi, Ferrari 812 Spider, ha avuto modo di scoprirla. Niente capote in tessuto, sar&agrave; un tetto rigido che ripiegher&agrave; senza incidere nella disponibilit&agrave; di spazio all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo. Spuntano le linee dello stile, abbozzate sugli inviti, diffusi sul forum FerrariChat. Configurazione simil-targa, vista la presenza dei montanti e del lunotto, un&rsquo;idea solitamente favorevole in tema di massa complessiva e relativo, ridotto, aggravio di peso.  In una linea chiaramente affine alla 812 Superfast, la proposta spider si differenzier&agrave; per specchietti e diffusore specifici. Altro particolare esclusivo della Spider V12 sar&agrave; una nuova tinta carrozzeria su sfumature del grigio. Dal motore V12 aspirato arriveranno 800 cavalli, per un&rsquo;unit&agrave; attesa con filtro antiparticolato, secondo i rumours. FERRARI F8 TRIBUTO SPIDER  La seconda novit&agrave; &ldquo;scoperta&rdquo; presentata ai potenziali acquirenti, una V8 Spider. Sar&agrave; la Ferrari F8 Tributo Spider, andando a completare la gamma inaugurata dalla coup&eacute; al Salone di Ginevra. Leggi anche: Ferrari SF90 Stradale, l'ibrido da 1.000 cv Anche qui, tratti incisi con le linee principali del design dicono dell&rsquo;appartenenza alla famiglia F8 Tributo e non SF90 Stradale, in particolare per le forme tondeggianti dei fari posteriori e l'incontro tra fascia paraurti e spoiler, oltre alle nervature intorno alle prese d&rsquo;aria dietro il cockpit.       

Una Ferrari V12 Spider e V8 Spider si apprestano a essere presentate. Nascono dalla 812 Superfast e F8 Tributo. Le anticipazioni a ridosso del debutto

Ferrari 812 Spider e F8 Tributo Spider, gli ultimi dettagli

        Cambia passo Ferrari, il 2019 si chiuder&agrave; con uno sprint.&nbsp;&nbsp;Dopo F8 Tributo e SF90 Stradale arriveranno tre modelli per completare il quintetto annunciato&nbsp;dall&rsquo;ad Camilleri per il 2019.  Nella prima settimana di settembre dovrebbe vedere la luce la pi&ugrave; classica del terzetto, ovvero&nbsp;Ferrari 812 Superfast Spider. Probabilmmete lanciata nell&rsquo;ambito dell'iniziativa Universo Ferrari. Ai clienti sarebbero gi&agrave; stati recapitati gli inviti perle date del 2 e dell&rsquo;8 settembre.  Una vettura di puro piacere,con un tetto in materiale leggero pieghevole e sotto il cofano il prestigioso V12 aspirato da 800 cavalli. Il vanto, speriamo ancora a lungo, di Maranello.  L'espansione della gamma Ferrari &egrave; un dato di fatto. &ldquo;Saremo meno prevedibili in futuro&rdquo;. Ha sciperto in parte le carte ad Autocar&nbsp;Enrico Galliera, Direttore Commerciale e Marketing del Marchio dal 2010. &ldquo;SF90 Stradale &egrave; un esempio di ci&ograve;. Una vettura del genere non era nella nostra gamma in precedenza. Nuova tecnologia, nuovo segmento&rdquo;.  Un allargamento, con l'esclusivit&agrave; mantenuta come denominatore. Dei due nuovi modelli una&nbsp;potrebbe essere di un nuovo segmento. Una Ferrari "esplorativa", mentre il SUV Purosangue&nbsp;&egrave; atteso per il 2022.       

Tre nuove modelli entro il 2019, a settembre la 812 Spider. Enrico Galliera, Direttore Commerciale e Marketing anticipa l'estensione dell'offerta

Ferrari, in arrivo tre novità in gamma

        Del progetto Ferrari 812 Spider si parla gi&agrave; da diversi mesi, sebbene mai in veste ufficiale. A fine 2018 si indicava lo sviluppo di una proposta che, dalla 812 Superfast, avrebbe riportato alla luce una soluzione di spider con tetto rigido e motore V12. Un modello assente dai tempi della 599 Superamerica. Adesso, quei rumours ben informati, perch&eacute; supportati da notizie diffuse da clienti storici del marchio del Cavallino Rampante, trovano nuova linfa.  I rumors di un lancio per il 2 settembre L&rsquo;appuntamento con un modello inedito, dopo il lancio della SF90 Stradale, &egrave; indicato nella prima settimana di settembre. Sar&agrave; il mese in cui Universo Ferrari aprir&agrave; le porte, vicino alla fabbrica, di una struttura dedicata, per accogliere il pubblico di appassionati e svelare non solo l&rsquo;ultima nata SF90 Stradale, ma l&rsquo;intera gamma di prodotto e offrire uno sguardo sui dipartimenti Classiche e Corse. Ferrari, come nasce un capolavoro: intervista a Flavio Manzoni Una nuova formula per avvicinare il pubblico, fuori dai Saloni dell&rsquo;auto. L&rsquo;evento dovrebbe essere accompagnato da un&rsquo;anteprima privata, un&rsquo;esclusiva sul nuovo modello di spider-coup&eacute;. Quel modello potrebbe essere la 812 Spider. Da quanto emerge su FerrariChat, alcuni clienti inglesi avrebbero ricevuto un invito per un lancio il 2 settembre. 812 Superfast, versione Superamerica in arrivo Su base Ferrari F12 tdf &egrave; stata sviluppata la roadster&nbsp;one-off SP3JC, per la prima volta in azione dal vivo a Goodwood. La Spider sar&agrave; un modello diverso, anzitutto nei volumi, oltre alla presenza del tetto rigido apribile.       

I rumours si intensificano, la spider con motore V12 potrebbe debuttare a inizio settembre, quando a Maranello Universo Ferrari aprir&agrave; le porte al pubblico per ammirare la SF90 Stradale e tutta la gamma del Cavallino

Ferrari 812 Spider, anteprima a ridosso di Universo Ferrari?

SF90 Stradale &egrave; un modello di passaggio epocale per Ferrari. Hypercar ibrida da 1.000 cavalli che pu&ograve; viaggiare senza rumore e a zero emissioni per 25 chilometri.&nbsp;    Un salto in avanti nel futuro, anche se va detto che quasi i quattro quinti della potenza (78%, 780 cv) sono forniti da un motore termico.  Stabilito questo, Ferrari ha pubblicato un interessante video che racconta come funziona il powetrain ibrido, dove sono collocate le batterie da 7,9 kWh (tra abitacolo e V8 bi-turbo) e come si possono scegliere le quattro modalit&agrave; di guida, eDrive, Hybrid, Performance, Qualify, che letteralmente stravolgono l&rsquo;indole della vettura.&nbsp;    Il cambio speciale a doppia frizione a otto marce, senza retro perch&eacute; ci pensano i motori elettrici e tanti altri dettagli, la la trazione integrale e-4WD (altra prima assoluta). I dettagli di una rivoluzione mostrati da immagini eloquenti. Un powertrain fortemente ispirato alla F1, votato a un diverso impatto ambientale, ma soprattutto finalizzato all&rsquo;imperativo delle prestazioni. Tocco di green, ma con la cattiveria di uno 0-100 in 2,5 secondi e di uno 0-200 in 6,7&rdquo;. 

L&#39;animazione racconta l&#39;efficienza e la potenza del sistema ibrido plug-in da 1.000 cavalli

Ferrari SF90 Stradale, come funziona il powertrain

        Andranno all&rsquo;attacco della collina di Lord March, le Ferrari SP presenti a Goodwood. Dalla Icona SP2, prima uscita in Gran Bretagna, alle successive SP3JC e P80/C, queste ultime due al debutto dinamico in un evento pubblico, visti i primi giri gi&agrave; coperti a Monza dalla P80/C in una sessione di test. Progetto con i geni delle corse, la Special Project P80/C, sviluppata partendo dalla 488 GT3, pi&ugrave; lunga di una 488 GTB di 50 millimetri e una cura aerodinamica estrema, declinata in due configurazioni: con pacchetto di appendici pensato per l&rsquo;impiego in pista, oppure, una veste pi&ugrave; sobria ed elegante, interpretazione destinata alle mostre statiche. Ferrari P80/C, la one-off che richiama le Sport Prototipo Cronologicamente precedente, seppur di pochi mesi, la Ferrari SP3JC di John Collins, trasformazione barchetta partendo dalle caratteristiche e dal V12 della F12 tdf.  LE STORICHE STRADALI E DI F1 E al Tour de France automobilistico riporta un altro modello che sar&agrave; al Festival della velocit&agrave; di Goodwood, in esposizione statica. La Ferrari 250 GTO del 1962, a capitanare una serie di rarit&agrave; che comprendono anche la Ferrari 166 MM Barchetta, fino alle monoposto di Formula 1 dell&rsquo;era Schumacher: dalla 412 T2 del 1995, che fu la prima a essere testata dal pilota tedesco nel 1996, fino al progetto 248 F1 del 2006. Cavallino da corsa presente anche con la 488 Challenge e la hypercar da pista FXX-K Evo, affiancate dalla gamma stradale attuale.       

Insieme alla Ferrari Icona SP2 parteciperanno alla Supercar Runs nella cronoscalata alla Collina di Goodwood. In esposizione statica, pezzi di storia come la 250 GTO del Tour de France 1962, la 166 MM Barchetta e le Ferrari F1 di Michael Schumacher

Ferrari P80/C e SP3JC protagoniste a Goodwood

        L&rsquo;essenza del Cavallino Rampante, la Scuderia e le auto stradali pi&ugrave; prestazionali del Marchio. Il racconto di due leggende al Museo di Maranello sar&agrave; aperto al pubblico fino al 20 maggio 2020. Il team di Formula Uno pi&ugrave; vincente di sempre e le vetture specialissime, un binomio speciale.  Scuderia Ferrari compie 90 anni nel 2019: &egrave; nata prima della fabbrica. Sotto il segno del Biscione, fondata a Modena il 16 novembre del 1929 da Enzo Ferrari che intu&igrave; il potenziale dei gentlemen driver per conseguire grandi risultati sportivi, la Scuderia Ferrari ha scritto pagine indelebili nella storia del motorsport.  L'esordio col Biscione Gi&agrave; ai suoi esordi, la allora Societ&agrave; Anonima Scuderia Ferrari si mise in luce nel panorama sportivo italiano e mondiale, inizialmente con vetture Alfa Romeo, in ogni tipo di competizione motoristica.&nbsp;  Il Cavallino Rampante sulle vetture del Biscione dal 1932. Dalla Mille Miglia, prima competizione in assoluto cui la squadra prese parte, nel 1930, alla Targa Florio, dalle corse in salita come la Trieste-Opicina, in cui arriv&ograve; il primo successo in assoluto grazie a Tazio Nuvolari, fino a competizioni leggendarie come le 24 Ore di Le Mans, Daytona e Spa, e la 12 Ore di Sebring. E poi, naturalmente, la Formula 1. Le auto esposte nella mostra &ldquo;90 anni&rdquo; testimoniano la storia gloriosa, a partire dall&rsquo;Alfa Romeo 8C 2300 Spider che fu la prima a portare il Cavallino Rampante sulla sua livrea nel 1932 alla 24 Ore di Spa, fino alla SF71H, la monoposto con cui lo scorso anno hanno gareggiato Sebastian Vettel e Kimi R&auml;ikk&ouml;nen. Tra queste &egrave; nato il mito Ferrari nel Motorsport. Con trionfi e sconfitte: sempre epici. Le Mans '66: ciak, si gira il film "La Grande Sfida" "Hypercars": la storia su strada Ferrari &egrave; sinonimo anche di auto da strada impareggiabili, per tecnologia e stile. Ecco &ldquo;Hypercars&rdquo;. Ovvero la firma di Maranello con le sue pietre miliari nella storia dell&rsquo;automobile. Realizzate secondo la volont&agrave; di Enzo Ferrari: con l&rsquo;obiettivo di realizzare la miglior auto possibile per quel momento.&nbsp; Si torna indietro di 35 anni con la serie la GTO del 1984. Dalle linee aggressive e allo stesso tempo eleganti, progettata con il desiderio di riportare in auge la sigla di Gran Turismo Omologato ricevuta in eredit&agrave; dalla 250 GTO. Senza usurpare nulla. Tre anni dopo arriv&ograve; la mitologica F40. Voluta fortemente da Enzo per i 40 anni dell&rsquo;Azienda, &egrave; una vera e propria auto da corsa con prestazioni sbalorditive, grazie anche al motore turbo che in quegli anni dominava la F1 e all&rsquo;uso dei materiali compositi.  Nel 1995 ecco la F50: una monoposto travestita da Gran Turismo. Per la prima volta il motore, derivato da quello di Formula 1 del 1990, &egrave; fissato direttamente al telaio monoscocca con funzioni portanti. Una vettura grandiosa, con l&rsquo;effetto suolo di una vera auto da corsa grazie a oltre 2.000 ore di lavoro in galleria del vento.  Nel 2002 tocc&ograve; alla Ferrari Enzo del, hypercar dedicata al fondatore e sviluppata con la consulenza di Michael Schumacher, rappresenta ancora una volta il massimo che una Casa automobilistica potesse mettere in strada in quel periodo.  Ispirata alle monoposto Ferrari, presenta un&rsquo;interfaccia uomo-macchina particolarmente innovativa, con lo spostamento sul volante di una serie di comandi voluta proprio dal grande campione tedesco: nasce cos&igrave; l&rsquo;antesignano del &ldquo;Manettino&rdquo;. LaFerrari e la P80/C Poi nel 2013 LaFerrari, la quintessenza di una vettura della Casa di Maranello. &Egrave; la con motorizzazione ibrida Hy-Kers ispirata dalle auto di Formula 1 di nuova generazione, capace di quasi 1000 cavalli di potenza. La sua versione &ldquo;targa&rdquo;, LaFerrari Aperta, viene presentata nel 2016 e, per merito di un grande lavoro aerodinamico, consente a finestrini alzati di non perdere efficienza rispetto alla coup&eacute;.  Presente anche il&nbsp; modello di stile della Ferrari P80/C, l&rsquo;ultima nata del programma One-Off che consente di realizzare esemplari unici di vettura, secondo i desideri del cliente. Presentata lo scorso aprile dopo quattro anni di studi, la P80/C, &egrave; la sola One-Off della storia di Maranello omologata esclusivamente per la pista. Basata sulla Ferrari 488 GT3, &egrave; la rielaborazione del concetto delle Sport Prototipo che hanno arricchito negli anni la bacheca di Maranello.       

Fino al 20 maggio 2020 l&rsquo;epopea del team di Formula Uno e le auto pi&ugrave; estreme del Marchio saranno in mostra in due percorsi espositivi esclusivi per celebrare soprattutto i 90 anni della Scuderia Ferrari

Scuderia e hypercar al Museo Ferrari per i 90 anni

Siena si prepara ad ospitare il suo &quot;Primo Ferrari Day&quot;.&nbsp;Il prossimo 9 giugno infatti&nbsp;in piazza del Campo, gli amanti del Cavallino Rampante potranno ammirare il corteo, l&rsquo;esposizione di alcune auto prodotte dalla Casa di Maranello e vivere l&rsquo;emozione di un reale pit stop di Formula 1. Tante emozioni quindi, quelle che ci coloreranno la cittadina toscana, per coinvolgere i fan nella seconda domenica di giugno.    Ferrari SF90 Stradale, ibrida da 1000 cavalli  Ferrari Day: il programma dell&#39;evento  La manifestazione comincia alle 9 dal Bar Nannini con il ritrovo degli equipaggi e l&rsquo;accreditamento per il corteo. Mentre alle 11 parte il Tour delle Crete senesi. Alla stessa ora e fino alle 18, in piazza del Campo invece sar&agrave; presente l&rsquo;esposizione di una monoposto Ferrari di Formula 1. L&#39;occasione per il pubblico &egrave; quella di provare un vero pit stop adrenalinico a bordo di una Rossa, proprio come fanno Vettel e Leclerc in ogni GP.    Alle ore 12:30, sempre in piazza del Campo, &egrave; previsto poi l&rsquo;ingresso delle Ferrari in un corteo che gli appassionati potranno ammirare poi nell&#39;esposizione fino alle 17.30. L&#39;evento &egrave; gratuito e si preanuncia molto suggestivo in un connubio ideale tra splendide automobili e una location speciale dal grande fascino, come solo le torri medievali senesi in mattoni riescono a suscitare.    Maggiori informazioni sull&#39;evento al sito Sienacomunica.it  &nbsp; 

Anche la cittadina toscana celebra per la prima volta la passione per la Rossa. Piazza del Campo infatti si animer&agrave; per ospitare l&#39;evento con tanto di corteo ed esposizione delle Ferrari. Gli appassionati, inoltre, potranno vivere in prima persona l&rsquo;emozione di un reale pit stop a bordo di una monoposto di Formula 1

Ferrari Day a Siena il 9 giugno: ecco tutto il programma

La strapotenza del tuning anche sul V12 pi&ugrave; celebre, quello di Maranello. Novitec, specialista tedesco nel personalizzare al massimo le Rosse, mette a disposizione N-Largo Ferrari 812 Superfast.  Un super kit che porta il dodici cilindri aspirato, un classico dei classici, a 840 cavalli e presenta dettagli estetici esterni ed interni destinati a non passare inosservati.    Le 11 Ferrari abbandonate in un campo in Texas - FOTO  Le novit&agrave; strapotenti  La 812 Superfast by Novitec si mostra con numerose appendici aerodinamiche nella parte inferiore, un vistoso estrattore in fibra di carbonio al posteriore e uno spoiler. Pi&ugrave; generosi i passaruota, in sintonia con i cerchi da 21 pollici anteriori e da 22 pollici posteriori. La vettura ovviamente calza pneumatici Pirelli P Zero.  Novitec N-Largo Ferrari 812 Superfast &egrave; stata ribassata di 35 millimetri, ma per circolare su strade &ldquo;normali&rdquo; &egrave; stata dotata di un dispositivo idraulico che fino a 80 km orari alza il muso di 40 millimetri per evitare di infrangersi su rallentatori o imperfezioni del fondo.    Disponibile lo scarico Iconel, realizzato in una lega speciale adottata anche in Formula Uno, o Inox. La centralina motore &egrave; stata aggiornata a il V12 arriva cos&igrave; a 840 cavalli, 40 in pi&ugrave; (+5%) a 8.750 giri ed &egrave; capace di una coppia di 751 Nm a 7.300 giri. La velocit&agrave; massima dichiarata &egrave; di 345 km/h e l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h si completa in 2,8 secondi. 

Il super kit N-Largo esalta il V12 di Maranello: la Novitec, specialista tedesco nel personalizzare al massimo le Rosse, la fa sfrecciare alla velocit&agrave; massima di 345 km/h&nbsp; &nbsp;

Novitec porta Ferrari 812 Superfast a 840 cv

        Questione di ore, poi, a Maranello, sar&agrave; il tempo del racconto di come, l&rsquo;ibrido, alzer&agrave; drammaticamente l&rsquo;asticella delle prestazioni. Ferrari F8 Tributo ha celebrato il V8, la berlinetta a motore centrale in arrivo svilupper&agrave; il concetto proponendo l&rsquo;abbinamento alla componente elettrica.  Almost there. One day to go. #Ferrari pic.twitter.com/MuVjw9q685 &mdash; Ferrari (@Ferrari) 28 maggio 2019    STILE APPUNTITO Un teaser alimenta l&rsquo;attesa, diventa un provare a scrutare il particolare tipico dello stile, tra i pochi lampi utili. Il frontale a freccia era gi&agrave; emerso dai muletti avvistati su strada, come le linee dei fari dal taglio pi&ugrave; orizzontale che non su F8 Tributo.  QUALE ELETTRIFICAZIONE? Particolari che preparano l&rsquo;esordio di un sistema ibrido da 1.000 cavalli, atteso con motore biturbo V8 da 3.9 litri e unit&agrave; elettrica. Secondo gli ultimi rumours, potrebbero essere due le unit&agrave; elettriche, una per ciascun asse, cos&igrave; da sviluppare un sistema quattro ruote motrici. Sul tavolo delle indiscrezioni, negli ultimi 12 mesi, sono finiti anche i brevetti di un sistema con recupero dell&rsquo;energia dal turbo oltre al motogeneratore cinetico. Soluzioni in grado di convivere l&rsquo;una con l&rsquo;altra. 200cv ELETTRICI LO STATO DELL'ARTE ATTUALE Lo stato della tecnica rilevato sulla produzione di serie dice di sistemi ibridi con la componente elettrica in grado di apportare fino a 200 cavalli alla spinta del motore termico. Numeri che, se abbinati al V8 3.9 litri della F8 Tributo, nonch&eacute; Motore dell&rsquo;anno 2019, porterebbero a superare i 900 cavalli, per un dato di 920. Ricostruzioni che, prestissimo, cederanno il passo all&rsquo;ufficialit&agrave; della scheda tecnica.       

L'attesissima berlinetta a motore posteriore centrale, con la componente elettrica a supporto, prepara il debutto svelando alcuni dettagli di stile del frontale

Ferrari ibrida, teaser alla vigilia della presentazione

   Testarossa &egrave; un mito, grazie&nbsp;al design di Pininfarina, lo stupendo&nbsp;motore&nbsp;12 cilindri a V di 180&deg; di 4&nbsp;942 cm&sup3; da 390 cavalli e un carisma non comune. Il nome discende da&nbsp;Ferrari 250 Testa Rossa, che vinse&nbsp;nel Campionato del Mondo Sport Prototipi del 1957 con la colorazione di rosso dei coperchi delle valvole.  Sempre al primo posto  Ha ottenuto la&nbsp;pole position tra le preferenze degli italiani, seguita a sorpresa da due modelli sicuramente pi&ugrave; accessibili: la Fiat 500 e la Fiat Panda. Analizzando le risposte degli uomini e quelle delle donne si vede che nel primo caso (con il 12% delle preferenze) la Ferrari Testarossa si conferma al primo posto mentre la maggioranza delle donne (8%) sogna di poter parcheggiare in garage una BMW Serie 4 Gran Coup&egrave;.  Infine non manca uno spaccato sulle diverse realt&agrave; geografiche con dati relativi ai capoluoghi italiani: da Torino, dove il brand pi&ugrave; amato &egrave; Toyota, a Palermo dove invece le preferenze sono per Audi. A Milano le capolista sono BMW, Ferrari e Mercedes a pari merito mentre a Napoli spicca BMW. A Roma e Firenze si riscontrano invece due ex aequo: Audi e BMW per la Capitale e Ferrari e Ford per il capoluogo toscano.  La Ferrari, con il 15% dei voti, conquista non solo la medaglia di auto pi&ugrave; desiderata dagli italiani ma anche quella di &ldquo;auto pi&ugrave; bella di sempre&rdquo; seguita al secondo posto dalla Mercedes SLK e dalla Fiat 500 (entrambe con il 3% delle preferenze).  Ma perch&eacute; si sogna di possedere proprio quel modello di auto? Le ragioni sono tante ma su tutte vince il &ldquo;Design&rdquo; con il 39% delle preferenze, segue la &ldquo;Tecnologia&rdquo; con il 17% e il &ldquo;Motore&rdquo; con il 10%  La survey ha inoltre indagato su quale fosse il brand di auto pi&ugrave; amato in assoluto: Fiat, la casa automobilistica italiana per eccellenza &ndash; quantomeno nell&rsquo;immaginario collettivo &ndash; porta a casa il primo posto, seguito da Audi e Ford.  La 308 di Tom Selleck  La ricerca ha dedicato spazio anche a qualche curiosit&agrave;. L&rsquo;auto protagonista di film o serie tv entrati nella storia pi&ugrave; desiderata &egrave; nuovamente una Ferrari. Questa volta la 308 di Magnum P.I, seguita dalla Aston Martin DB5 di James Bond e dalla Batmobile di Batman.  Quali sono invece le auto storiche pi&ugrave; amate dagli italiani? Sul podio svetta la Porsche 911 e in rapida successione il Maggiolino Volkswagen e la Fiat 500 (vecchio modello).  Ma i sogni devono pur sempre fare i conti con la realt&agrave; e pi&ugrave; della met&agrave; degli intervistati (il 55%) ha dichiarato che non rinuncerebbe a nulla pur di conquistare la tanto ambita auto desiderata. Solo il 12% del campione, ad esempio, sarebbe disposto a rinunciare a parte dello stipendio per richiedere un finanziamento al fine di acquistare l&rsquo;auto dei propri sogni. 

Uno dei simboli degli anni Ottanta in cima ai desideri secondo l&#39;inchiesta di Automobile.it

Ferrari Testarossa &egrave; ancora il sogno degli Italiani

Fine maggio si avvicina, il 31 &egrave; indicata essere la data buona per l&rsquo;evento di presentazione della Ferrari ibrida. Appuntamento a Maranello, gi&agrave; fissato da Louis Camilleri, a.d. del Cavallino Rampante, nell&rsquo;illustrare i risultati finanziari del trimestre agli investitori.  Dalla F8 Tributo all&rsquo;elettrificazione del V8 turbocompresso, strada dalla quale realizzare una potenza di sistema nell&rsquo;ordine dei 1.000 cavalli. Termico e componente elettrica per valori che, se confermati, sarebbero da Formula 1.  NUMERI DA LAFERRARI&nbsp;  La componente elettrica abbinata ai motori endotermici sappiamo come possa spingersi a erogare fino a 200 cavalli, scenario che, ancora una volta -se confermato-, &nbsp;vedrebbe un V8 spingersi alla soglia degli 800 cavalli. Un&rsquo;enormit&agrave;.  Ricordiamo come LaFerrari arrivi a esprimere 963 cavalli, ripartiti tra i 163 del motogeneratore elettrico e gli 800 del V12 6.3 litri aspirato.  ACCELERAZIONE MONSTRE  Mesi di avvistamenti su strada di muletti differenti, dai test su base 458 Italia alle prove sul telaio della 488, singole verifiche dei sistemi alle quali, nella fase pi&ugrave; recente dello sviluppo, si sono sostituiti i muletti della vettura nel suo insieme.  L&rsquo;ultimo appare da un video diffuso su YouTube dall&rsquo;utente Emanuele T., minuti buoni per impressionare con accelerazioni estreme. Peccato che il filmato, dal contenuto veramente interessante per apprezzare le prestazioni della prossima Rossa, sia stato gi&agrave; rimosso: non ci resta che lo screenshot pubblicato.  I numeri del sistema ibrido V8 si scopriranno tra pochi giorni, quale sar&agrave; non solo il contributo della componente elettrica in termini di potenza e coppia ma anche attraverso quali soluzioni tecniche. &Egrave; del tutto probabile che non ci si limiti all&rsquo;integrazione di un motogeneratore a operare sulla linea della trasmissione o sull&rsquo;albero motore, ma possa ritrovarsi anche una forma di supporto elettrico al turbocompressore.  INDIZI DI STILE  Che si tratti inequivocabilmente di un muletto della prossima Ferrari ibrida, berlinetta a motore posteriore-centrale, &egrave; chiaro dalla presenza degli sticker triangolari gialli applicati sul cofano anteriore, le portiere e sul parabrezza, tipici dei modelli elettrificati.    Sotto le mascherature totali presenti sulla carrozzeria si intuisceappena il profilo ricurvo a freccia del muso, i terminali di scarico in posizione accentrata e fari posteriori che potrebbero rinunciare allo storico design tondeggiante in favore di linee pi&ugrave; essenziali e orizzontali.   

Un muletto del progetto V8 ibrido, prossimo al debutto nell&#39;evento del 31 maggio a Maranello, avvistato su strada. Sorprende per l&#39;accelerazione brutale e anticipa numeri da hypercar

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