Italiana, elegante, sportiva, vincente: protagonista dell'Italia del boom economico negli anni Sessanta, Fulvia Coupé ha segnato un'epoca, rimanendo a distanza di anni una delle automobili più amate e apprezzate dagli appassionati, ottenendo grande successo nelle vendite, nelle corse e anche al cinema
18.03.2020 ( Aggiornata il 18.03.2020 14:24 )
Fulvia Coupé è in realtà la seconda evoluzione del modello, che nasce berlina nel 1963 - poche fortune sul mercato - e che nel 1965, a Ginevra, si presenta nella sua forma più elegante e sportiva. E, presto, più famosa. Nasce sul pianale accorciato della carrozzeria precedente, 2 posti +2 a trazione anteriore e al debutto viene spinta da un 4 cilindri 1.2 da 80 CV progettato dall'ingegner Zaccone Mina, cambio a 4 marce con la cloche e 160 km/h di massima, aiutati dal peso leggero, che non andava oltre i 950 kg.
Cavalli che diventano 88 già nel 1966, quando arriva la versione HF (High Fidelity, sigla della squadra corse Lancia), la più riconoscibile esteticamente. Innanzitutto per la verniciatura Amaranto di Montebello, un rosso scuro, e per la banda gialloblù che copre cofani e tettuccio. Cofano che, insieme al bagagliaio, viene realizzato in Peraluman, speciale lega di alluminio e magnesio, finestrini in plexiglas e paraurti che viene eliminato.
Il design è opera di Pietro Castegnero, che si ispira agli eleganti motoscafi Riva. Infatti, l'abitacolo si presenta a torretta, proprio come nelle imbarcazioni, e il cruscotto permette un'ampia visibilità, tanto apprezzata dalle donne, che si lasciano ammaliare anche dagli interni in legno, raffinati e ricercati per l'epoca. A contribuire al suo successo ci pensò anche il cinema, che scelse Fulvia Coupé come protagonista o sparring partner di alcune pellicole come "Poliziotto sprint", "I primi della lista", "Oscar" e "Ordine di uccidere".
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