Dazi sulle auto elettriche cinesi, le reazioni contrarie e le (poche) favorevoli

Dazi sulle auto elettriche cinesi, le reazioni contrarie e le (poche) favorevoli

All'indomani dell'annuncio della Commissione Europea sui dazi per la produzione di auto elettriche in Cina, si registrano le voci di sostegno all'iniziativa. L'industria dell'auto è largamente contraria

13.06.2024 ( Aggiornata il 13.06.2024 16:09 )

Costruttori auto in Germania: più danni che vantaggi

Di segno opposto sono le reazioni in Germania, sia da parte dei costruttori che della politica tedesca. La critica al protezionismo attuato dall'Europa è comune. 

Il presidente della VDA, associazione che rappresenta l'industria dell'auto tedesca, Hildegard Mueller, ha commentato: "Questa misura aumenta ulteriormente il rischio di una guerra commerciale globale. I potenziali danni che potrebbero derivare dalle misure annunciate potrebbero essere maggiori dei potenziali benefici per l'industria automobilistica europea e, in particolare, quella tedesca".

Volkswagen: danni ulteriori su una domanda debole

Ulteriori posizioni dei singoli Gruppi, vedono Volkswagen commentare: "I tempi della decisione assunta dalla Commissione europea vanno a danneggiare l’attuale, debole, domanda di auto elettriche in Germania e in Europa. Gli effetti negativi di questa decisione superano qualsiasi potenziale vantaggio per gli europei e, in particolare, per l’industria automobilistica tedesca”.

Per BMW, con il suo a.d. Oliver Zipse, "Il protezionismo rischia di innescare una spirale. I dazi portano a nuovi dazi, all’isolamento piuttosto che alla cooperazione. Dal punto di vista del Gruppo BMW, le misure protezionistiche – quali sono l’introduzione di dazi sulle importazioni – non contribuiscono al successo della competizione sui mercati internazionali“. Fa eco Mercedes, con Ola Kallenius: "In Mercedes, l’a.d. Ola Kallenius ha commentato: “Non abbiamo bisogno di aumentare le barriere al commercio. Dovremmo lavorare al loro smantellamento, nello spirito del WTO”.

Stellantis, non cambia la strategia su Leapmotor

Tutti i gruppi automobilistici europei, in varia misura, intrattengono relazioni industriali e joint venture con realtà cinesi. C'è il caso di Stellantis, tra la partecipazione Dongfeng e l'investimento in Leapmotor. Il gruppo franco-italiano ha commentato: "In quanto azienda globale, Stellantis crede nella concorrenza libera e leale, in un ambiente commerciale mondiale e non sostiene misure che contribuiscono alla frammentazione del mondo.

Stellantis è agile nell’adattarsi e nel trarre vantaggio da qualsiasi scenario; l’annuncio dei dazi non scoraggerà la nostra strategia complessiva relativamente a Leapmotor in Europa, poiché abbiamo tenuto conto di questo potenziale sviluppo”.

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