Porsche Taycan in passerella a Shanghai. La GT elettrica di Zuffenhausen, l&rsquo;auto della svolta del Marchio, s&rsquo;&egrave; mostrata in veste quasi definitiva in una delle megalopoli del mercato pi&ugrave; importante per le vetture a batteria.    Taycan, i bozzetti ufficiali dell&#39;anteprima&nbsp;  Di fatto nelle forme definitive, anche se qualche camuffatura c&rsquo;&egrave; ancora. Il modello di serie sar&agrave; presentato a settembre. Intanto s&rsquo;&egrave; mostrata su una delle &ldquo;piazze&rdquo; pi&ugrave; sensibili, per poi continuare il suo tour al Goodwood Festival of Speed e alla finale di Formula E a New York il 14 luglio.  Lo sguardo anteriore &egrave; ancora celato da delle pellicole, le forme lasciano in ogni modo trasparire un evidente family feeling con le altre Porsche.   Taycan, anche se &egrave; la prima elettrica al 100% del brand, mostra anche quattro terminali di scarico integrati nei paraurti posteriori: ovviamente artificiali, con lo scopo di dare un tono sportivo alla quattro porte elettrica.   Il colore nero, quasi uniforme, copre molti dettagli, tra cui anche i fari posteriori. Campeggia il nome Taycan, ma non &egrave; stato comunicato oltre.   La potenza dei due motori elettrici sar&agrave; di 600 cavalli, l&rsquo;autonomia di 500 chilometri, l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h si completer&agrave; in 3,5 secondi. Il resto, compresi gli interni, &egrave; ancora tutto da scoprire. 

La prima elettricha di Zuffenhausen si mostra in veste quasi definitiva nella megalopoli del primo mercato mondiale a batterie

Porsche Taycan, passerella a Shanghai

        Porsche Taycan si racconta. Lo fa con le parole di Michael Mauer, responsabile dello stile a Stoccarda. La prima elettrica del marchio arriver&agrave; a settembre. Della tecnica si sa quasi tutto, il pacco batterie da 800 volt, i motori sincroni a magneti permanenti, i 600 cavalli dal sistema eletrico.  Sar&agrave; una vera Porsche, approvata anche da Walther Rohrl, nei mesi scorsi a saggiare il comportamento al volante della berlina. Due bozzetti di stile anticipano il modello di serie, avr&agrave; tratti tipici Porsche, pi&ugrave; vicini a 911, favoriti dagli ingombri del powertrain elettrico. BASSA COME UNA SPORTIVA, COMFORT DI UNA BERLINA Cofano anteriore basso rispetto ai passaruota, sfumature di Panamera nell&rsquo;andamento della linea del tetto, posteriore con spalle larghe, ancora ispirato alla 911. Michael Mauer spiega il design e le scelte necessarie per far convivere il posizionamento delle batterie internamente al passo, con l&rsquo;abbassamento dell&rsquo;altezza generale e della posizione di guida.  &ldquo;La sfida era posizionare i passeggeri pi&ugrave; in basso possibile senza costringerli ad adottare una posizione reclinata, come in Formula 1. Abbiamo risolto la cosa con quelli che abbiamo chiamato &ldquo;garage per i piedi&rdquo;. Permettono una posizione di guida comfortevole anche abbinata all&rsquo;altezza sportiva dell&rsquo;auto.  Guardando indietro, questo diciamo &ldquo;pacchetto&rdquo; &egrave; stata la sfida pi&ugrave; grande: quando poteva essere alto il veicolo? Quanto lungo e largo avrebbe dovuto essere? Quanto pi&ugrave; in posizione verticale o orizzontale si troveranno i piloti?&rdquo;. Da scoprire, quindi, la conformazione del pavimento all&rsquo;interno e la concreta applicazione del concetto. Imboccare la strada del debutto elettrico con una berlina sportiva &egrave; stata una scelta di parte. Porsche &egrave; brand sportivo, per una nuova era serviva esprimersi con il concetto che pi&ugrave; &egrave; abbinato al marchio. Anche l&rsquo;idea di un SUV per l&rsquo;esordio &egrave; stata valutata. Arriver&agrave; successivamente a Taycan, con la nuova generazione di Macan. "Non dover installare un grande motore termico sotto al cofano ci ha dato maggiore libert&agrave; per Taycan, mentre con panamera e Cayenne &egrave; una sfida completamente diversa. Possiamo basare il design pi&ugrave; sulla 911 e questo aiuta notevolmente in termini di indentit&agrave; di marca", aggiunge Mauer. "La mia visione &egrave; che la Taycan diventi l'icona di questa nuova era, quasi come sinonomo di auto sportiva puramente elettrica. Semplicemente come 911 &egrave; riuscita a esserlo nel suo segmento nei decenni scorsi". LUCI E AERODINAMICA Le luci a led &ldquo;spot&rdquo;, i quattro elementi gi&agrave; visti sulla gamma con motori convenzionali, fanno parte di un insieme con chiari obiettivi aerodinamici: le feritoie pi&ugrave; esterne canalizzano l&rsquo;aria all&rsquo;interno dei passaruota per scaricarla lungo la fiancata, dietro le ruote. Migliora l&rsquo;efficienza, si riduce il drag e, quindi, migliora l&rsquo;autonomia di marcia. Rispetto al concept, i bozzetti svelati da Porsche sviluppano la fascia paraurti anteriore e la coda, dove il diffusore diventa elemento centrale, in assenza dei terminali di scarico. La firma inequivocabilmente Porsche &egrave; nel taglio dei fari con striscia luminosa unica, in un taglio sovrastato dal bordo destinato a celare un&rsquo;aerodinamica mobile.       

Due bozzetti tratteggiano il design del modello di serie. Ha i canoni della sportivit&agrave; Porsche, nel cofano anteriore basso e nel retro ispirato alla 911. La sfida: contenere il baricentro senza sacrificare l'abitabilit&agrave;

Porsche Taycan: anteprima a settembre

Cos&rsquo;&egrave; il piacere di guida? Un&rsquo;auto leggera, a trazione posteriore e con un motore, magari aspirato, abbinato a un cambio manuale, &egrave; la risposta che darebbe un nostalgico dello sterzo, ma di quelli puri e duri a morire.    Guarda caso &egrave; stata anche la risposta di Porsche, che con le nuove 718 Spyder e 718 Cayman GT4 allarga la famiglia delle sue piccole sportive nel segno delle emozioni.  C&#39;&egrave; il motore della 911  Dicevamo, leggerezza, agilit&agrave;, ma soprattutto potenza. Perch&eacute; le due vetture condividono la stessa architettura che include il 6 cilindri boxer della 911, privato del gruppo turbocompressore, che sviluppa 420 cavalli a 8000 giri.    Equipaggiate con questa unit&agrave;, la Spyder e la GT4 hanno, rispettivamente 45 e 35 cv in pi&ugrave; rispetto alle versioni precedenti, sviluppano 420 Nm di coppia tra 5000 e 6800 giri, superano i 300 km/h di velocit&agrave; massima (301 km/h per la spider, 304 km/h per la GT4) e entrambe coprono lo 0-100 km/h in 4.4 secondi.&nbsp;Il propulsore &egrave; abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti.  Aerodinamica pi&ugrave; efficiente  Sulla terza generazione delle sportive debutta un&rsquo;aerodinamica di nuova concezione: il carico &egrave; stato ridotto del 50% senza avere conseguenze sulla resistenza all&rsquo;avanzamento. Risultato raggiunto attraverso il lavoro di affinamento fatto al retrotreno, con il nuovo impianto di scarico, ridisegnato ad arco in modo da creare pi&ugrave; spazio e permettere al diffusore di estrarre pi&ugrave; aria dal fondo in modo da incidere per il 30% del carico verticale sull&rsquo;asse posteriore. Anche l&rsquo;ala posteriore fissa fa la sua parte, garantendo 12 kg a di downforce a 200 km/h. Il bilanciamento aerodinamico &egrave; garantito dallo spoiler anteriore e dalle prese dinamiche che puliscono i flussi che passano attorno alle ruote.  Spyder, tetto in tela e pneumatici sportivi  In piena tradizione Porsche, il tettuccio della Spyder &egrave; in tela. Al contrario della GT4 non ha l&rsquo;alettone fisso, ma uno spoiler attivo che spunta fuori dalla coda quando la vettura supera i 120 km/h.  GT4 e Spyder condividono base tecnica, ma anche assetto. Sono pi&ugrave; basse di 30 mm con il Porsche Active Suspension Management, hanno il controllo di trazione (Porsche Satbility Management) regolabile su due livelli e il differenziale meccanico autobloccante &egrave; controllato dal sistema Porsche Torque Vectoring.  Visto che &quot;la potenza &egrave; nulla senza contollo&quot;, a tali prestazioni deve corrispondere un impianto frenante all&rsquo;altezza: le pinze monoblocco sono in alluminio e c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di montare i carbo-ceramici. A completare il pacchetto, per la prima volta sulla 718 Spyder, fanno debutto assoluto pneumatici ad altissime prestazioni sviluppati in maniera specifica da Porsche. 

Terza generazione per le piccole sportive di Zuffenhausen: aerodinamica migliorata, 420 cavalli sotto al cofano di origine 911 e cambio manuale

Nuove Porsche 718 Cayman GT4 e 718 Spyder, 420 cv e cambio manuale!

La moda del SUV con uno stile da coup&eacute; &egrave; stata lanciata ormai da tempo ed ha avuto certamente successo se ai precursori della BMW si sono accodate, col passare del tempo, anche Mercedes e Audi. Un&rsquo;onda che parte da lontano ha coinvolto alla fine anche la Porsche.    Cayenne la base di partenza  Un annetto abbondante dopo il lancio della pi&ugrave; recente Cayenne, il marchio di Stoccarda ha infatti deciso di proporre la versione Coup&eacute; del suo SUV di maggiore prestigio. La base &egrave; la stessa, considerata come punto di partenza ideale per una versione sportiva che si presenta con il tetto ribassato di 20 mm. I montanti anteriori e il parabrezza sono di conseguenza meno inclinati mentre &egrave; stata ampliata la carreggiata posteriore, con un allargamento della carrozzeria e dei paraurti di 18 mm nel piano di coda. Per aumentare lo spazio sopra la testa dei passeggeri posteriori, il piano di seduta dietro &egrave; stato ribassato di 30 mm. Tra i particolari caratteristici della versione c&rsquo;&egrave; l&rsquo;alettone mobile posteriore che fuoriesce di 135 mm una volta raggiunti i 90 km/h. Di serie &egrave; inoltre previsto un tetto panoramico fisso di 2,16 metri quadrati, che ha una superficie trasparente di quasi un metro quadrato. In alternativa e in opzione si pu&ograve; scegliere la copertura in fibra di carbonio e diminuisce di 21 kg il peso della vettura. La configurazione standard degli interni &egrave; a quattro posti ma, senza sovrapprezzo, &egrave; possibile avere il divano posteriore per tre passeggeri. Il bagagliaio, da parte sua, ha una capacit&agrave; minima di 625 litri, che diventano 1540 abbattendo gli schienali posteriori (da 600 a 1510 litri sulla Turbo).    Indole da 911  Come sulla Cayenne da cui deriva, i motori disponibili sono tre per altrettante varianti della Coup&eacute;. Si parte dal V6 turbo di 2995 cm3 da 340 cavalli per la versione d&rsquo;accesso, proseguendo con il V6 biturbo di 2894 cm3 da 440 cavalli per la S e infine si arriva al V8 biturbo di 4 litri da 550 cavalli per la Turbo. Di serie sono previsti cerchi in lega da 20&rdquo; ma &egrave; possibile montare ruote sino a 22&rdquo; di diametro come sugli esemplari che abbiamo avuto modo di guidare in anteprima. L&rsquo;equipaggiamento standard comprende, a un prezzo base di 103.040 euro, il pacchetto Sport Chrono, l&rsquo;assistenza in fase di parcheggio e le sospensioni pneumatiche con il sistema PASM. Non mancano altre soluzioni tecniche d&rsquo;avanguardia, anche se disponibili perlopi&ugrave; solo in opzione, come il retrotreno sterzante e il sistema antirollio PDCC. Sempre a richiesta si possono montare nuovi dischi rivestiti con carburo di tungsteno e, come prima, l&rsquo;impianto frenante carboceramico. A bordo il sistema di infotainment e i dispositivi di assistenza alla guida sono gli stessi della Cayenne in formato tradizionale.  &quot;S&quot; come equilibrio  Per prima abbiamo provato la versione S, forse la pi&ugrave; equilibrata della gamma con i suoi 440 cavalli e 550 Nm di coppia massima. Pur con l&rsquo;ausilio di tutti gli optional funzionali, appare incredibilmente maneggevole nonostante i 2050 kg di peso a vuoto. Ottima la gestione della trazione integrale, che permette di ripartire la coppia motrice tra avantreno e retrotreno in maniera ideale in funzione delle necessit&agrave; del momento. La vettura sottosterza al limite in entrata di curva, con una funzionale reattivit&agrave; del retrotreno in rilascio che aiuta a chiudere le traiettorie in combinazione con il retrotreno sterzante. Le prestazioni indicano in 263 km/h la velocit&agrave; massima con un tempo di 5&rdquo; netti in accelerazione da 0 a 100 km/h. Le varie modalit&agrave; di utilizzo della vettura, dalla Normale alla Sport+, modificano le risposte del mezzo in maniera funzionale. Il cambio automatico a otto marce si lascia usare anche in modalit&agrave; manuale con l&rsquo;istintivo impiego delle leve al volante.  Turbo, che grinta  Impressiona, per le prestazioni e le sue possibilit&agrave;, la Turbo da ben 550 cavalli e 770 Nm di coppia massima. &Egrave; infatti in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 3&rdquo;9 e raggiungere i 286 km/h quale velocit&agrave; di punta. Leggermente pi&ugrave; pesante della S con i suoi 2200 kg, &egrave; in grado di dare soddisfazioni anche nel misto stretto anche guidando in maniera decisamente sportiva.  

Ruote e baricentro alti, ma fare da sportiva. La Cayenne Coup&eacute; promette e mantiene le emozioni su strada e prepara la sfida a Audi, BMW e Mercedes

Porsche Cayenne Coup&eacute;, la prova

        I &ldquo;colori della velocit&agrave;&rdquo; sono quelli di Porsche. La Casa tedesca celebra i 50 anni della 917, regina delle competizione automobilistiche, con la mostra &ldquo;50 Years of the Porsche 917 - Colours of Speed&rdquo;, in programma al Museo Porsche di Stoccarda fino al prossimo 15 settembre 2019.  Meccanici, tecnici e ingegneri hanno lavorato sodo per restaurare la prima 917 mai costruita e renderla nelle condizioni perfette in cui era il 12 marzo 1969, quando venne presentata al Salone di Ginevra. Porsche Type 64, all'asta la pi&ugrave; antica tra le Porsche La 917 pu&ograve; vantare una storia di successi in pista, ma anche al cinema. L&rsquo;auto &egrave; stata protagonista nei campionati prototipi degli anni Settanta, trionfando alla 24 Ore di Le Mans per due anni consecutivi, nel 1970 e 1971, pilotata rispettivamente dalla coppia Hans Herrmann-Richard Attwood prima e dal duo Helmut Marko-Gijs van Lennep poi, stabilendo anche il record di percorrenza chilometrica della gara, rimasto imbattuto fino al 2010. In entrambi gli anni di grazia &rsquo;70 e &rsquo;71, la 917 trionf&ograve; nel mondiale sportprototipi, concedendosi anche il lusso di vincere alla 24 Ore di Daytona. Davanti alla cinepresa, la 917 &egrave; anche la vettura guidata da Steve McQueen nel celebre film &ldquo;Le 24 Ore di Le Mans&rdquo;, considerato da molti addetti ai lavori la miglior pellicola automobilistica mai realizzata. In esposizione quindi diversi modelli della mitica 917, nonch&eacute; illustrazioni del motore a 12 cilindri costruito da Hans Mezger, spiegato e analizzato attraverso la descrizione dell&rsquo;albero a gomiti e a canne e del turbocompressore. &ldquo;50 Years of the Porsche 917 - Colours of Speed&rdquo; &egrave; anche l&rsquo;occasione per scoprire i segreti non solo della 917, ma della tecnologia dell&rsquo;epoca e dell&rsquo;universo motoristico di quegli anni, aiutati anche da file multimediali e filmati vintage.       

La Casa di Stoccarda protagonista al Museo Porsche con &ldquo;50 Years of the Porsche 917 - Colours of Speed&rdquo;, un&rsquo;esposizione sulla sportiva regina di Le Mans nel 1970 e &rsquo;71. Fino al prossimo 15 settembre sar&agrave; possibile ammirare tutti i modelli dell'auto che ha fatto als toria del mondiale sportprototipi

Porsche 917, una mostra per i 50 anni del mito

        Una rarit&agrave;, pronta per essere battuta all&rsquo;asta. Passer&agrave; dal martello di RM Sotheby&rsquo;s il prossimo 15 agosto a Montherey, tradizionale sede della Car Week con il Concorso di Pebble Beach. Se Porsche 356 &egrave; il momento col quale si fa coincidere l&rsquo;inizio di una storia lunga 70 anni e pi&ugrave;.  NATA PER CORRERE DA BERLINO A ROMA Prima, Ferry Porsche al servizio di Volkswagen. Prima, il progetto KDF Wagen. Ovvero, quella che diverr&agrave; Porsche Type 64 e sar&agrave; la prima auto a portare il nome Porsche sul cofano. Correr&agrave; e vincer&agrave; negli anni Cinquanta, dopo essere nata per una corsa mai disputata perch&eacute; la storia scrisse altre pagine che non la Berlino-Roma del 1939. Doveva dimostrare l&rsquo;efficienza delle prime Autobahn tedesche, il III Reich chiese a Volkswagen di realizzare tre auto da corsa che andassero a vincere i 1.500 km dell&rsquo;Asse. Ferdinand e Ferry Porsche lavorarono alla KDF Wagen, ne realizzarono un esemplare, prima che gli eventi bellici della Seconda guerra mondiale scrivessero la storia. AL RESTAURO LAVOR&Ograve; PININ FARINA La personalissima pagina della Type 64 vedr&agrave; il primo esemplare protagonista di un incidente, Ferry Porsche ostinatamente a produrre una seconda auto e, sul telaio della prima, anche una terza. Ecco, l&rsquo;enormit&agrave; del rilievo storico della Type 64 sta, anche, nell&rsquo;essere un esemplare progettato da Ferdinand e Ferry Porsche, al quale ha lavorato Battista Pinin Farina, incaricato nel 1947 del restauro di uno dei due esemplari superstiti. Nel trasferimento della famiglia Porsche in Austria ne rester&agrave; solo uno, il telaio numero 38/41 con motore 38/43, tramandatosi in condizioni assolutamente originali fino a oggi. Potrebbe raggiungere i 20 milioni di dollari di valore all&rsquo;asta, auto che verr&agrave; accompagnata da una corposa documentazione e fotografie. Linee aerodinamiche, carrozzeria e telaio in alluminio, motore della Volkswagen Typ 1 ma portato a 35 cavalli. Le condizioni dell&rsquo;auto possono considerarsi eccellenti, con tutte le imperfezioni e le rughe del tempo ben presenti.       

Il progetto curato da Ferdinand e Ferry Porsche risale al 1939, quando non era ancora nato il Cavallino di Stoccarda. Da auto del record della Berlino-Roma diverr&agrave; il manifesto dal quale Porsche arriver&agrave; alla 356

Porsche Type 64, all'asta la più antica tra le Porsche

&Egrave; una storia passata e una possibile idea per il futuro. Porsche 917-001, il primo telaio col quale si present&ograve; il prototipo al Salone di Ginevra del 1969, da oltre 12 mesi &egrave; oggetto di un accurato restauro, per riportarla alla specifica originale dell&rsquo;esordio.  Prototipo di Gruppo 4 utilizzato per esposizioni statiche ed esibizioni, il telaio 001 non scese mai in pista. Perse la sua originalit&agrave; tecnica nel 1970, per celebrare la vittoria alla 24 ore di Le Mans del tempo: venne trasformata nella variante coda corta, con la modifica del telaio posteriore.  OLTRE 1 ANNO DI INTERVENTI&nbsp;  Oggetto di culto, oggetto da esposizione nel Museo Porsche, a inizio 2018 sono iniziati i lavori di analisi e ricostruzione, dove il restauro delle parti originali non era possibile. Tra scansione 3D del telaio e della scocca, ricostruzione degli stampi per creare i pannelli della carrozzeria in laminato di poliestere, il pi&ugrave; simile possibile agli elementi in vetroresina del 1969, il lungo percorso di restauro &egrave; quasi al termine. Un mese ancora prima del debutto al Retro Classics di Stoccarda, fedele lla 917-001 del 1969, tra cerchi in magnesio nuovi e grafica originale.  DA CODA CORTA TORNA CON LE ALETTE&nbsp;  L&rsquo;operazione pi&ugrave; complessa &egrave; stata la ricostruzione del telaio posteriore, a seguito dell&#39;accorciamento nella configurazione &ldquo;codacorta&rdquo; nel 1970. Il telaio il alluminio principale &egrave; ancora quello del 1969, come le vetrature, le portiere e le cornici intorno al parabrezza e ai finestrini. Sono stati ricostruiti anche gli elementi aerodinamici dei baffi anteriori e delle ali stabilizzatrici, mentre il doppio serbatoio &egrave; la specifica originaria del progetto firmato da Hans Metzger.  RICHIAMO VINTAGE NEL 2025?    Perch&eacute; pu&ograve; essere un&rsquo;idea per il futuro, Porsche 917? A Stoccarda si &egrave; iniziato a immaginare quali linee dovrebbe avere la hypercar che, non prima del 2025, raccoglier&agrave; il testimone della 918 Spyder. Michael Mauer, responsabile del design Porsche, ha due strade da imboccare, una ultramoderna, l&rsquo;altra, ricca di fascino, dell&rsquo;integrazione di stilemi storici di alcuni modelli del marchio. Come la 917.  Lo studio Porsche 917 Concept anticipato da un&rsquo;immagine lo scorso marzo, si arricchisce di nuove prospettive e interpreta al meglio la lezione del prototipo del 1969, modernizzata nell&rsquo;estremo sviluppo aerodinamico del posteriore, con ala mobile a ponte, parte centrale molto scavata dietro il lunotto, scarichi orientati verso l&rsquo;alto. Certo un esercizio di stile dal fascino assoluto. 

Il restauro del telaio 001 riporta la 917 alla specifica del debutto, presentazione al Retro Classics di Stoccarda. Porsche che immagina anche le possibili strade da percorrere con la futura hypercar

Porsche 917-001 ritorno alle origini e sguardo al futuro

        Nell&rsquo;ambito del Porsche Tennis Grand Prix, torneo WTA svoltosi dal 20 al 28 aprile scorso a Stoccarda, Elina Svitolina ha avuto modo di provare la 911 Carrera 4S Cabriolet messa in palio dalla Casa tedesca per la vincitrice del trofeo. Alla guida, un insegnante d&rsquo;eccezione come Mark Webber.  La tennista ucraina &egrave; salita a bordo della supercar tedesca da 450 cavalli affiancata dall&rsquo;ex pilota australiano, ritiratosi dalle corse nel novembre del 2016, e che conta undici stagioni in Formula 1 in quattro scuderie diverse (Minardi, Jaguar, Williams e Red Bull) , con un passato anche in altre categorie minori.  Il tutto si &egrave; svolto al Centro di sviluppo Porsche di Weissach. Prima la Svitolina si &egrave; seduta al lato passeggero: un'occasione unica, non capita tutti i giorni di farsi accompagnare alla guida di un ex pilota di Formula 1. Poi i due si sono poi scambiati il posto, e la Svitolina pare abbia recepito bene i consigli di Webber, che ha commentato divertito la guida della campionessa, numero 7 del ranking WTA. La vettura successivamente &egrave; stata provata anche sul bagnato&nbsp;per la gioia della tennista, soddisfatta sia della macchina che del suo istruttore d&rsquo;eccezione, ma anche della collega ceca Petra Kvitova, che ha trionfato a Stoccarda e si &egrave; portata a casa la fantastica 911.        

La tennista ucraina &egrave; salita alla guida della Carrera 911 4S Cabriolet. A bordo, in occasione del torneo WTA di Stoccarda, &egrave; stata accompagnata da un insegnante d&rsquo;eccezione come Mark Webber, l&rsquo;ex pilota australiano di Formula 1

Webber e Svitolina, il test drive è sulla Porsche VIDEO

        Dal &ldquo;vedremo, si decider&agrave; pi&ugrave; in l&agrave;&rdquo; si passa a registrare l&rsquo;esistenza di un prototipo di Porsche 718 elettrica. Oliver Blume, in occasione dello scorso Salone di Ginevra, era possibilista sullo sviluppo di una gamma 718, Cayman e Boxster, elettrica. Da decidere nel via libera al progetto nel corso del 2019 e, soprattutto, alla luce dell&rsquo;esistenza o meno di un mercato al quale offrirsi. Adesso, la rivelazione non solo di un prototipo gi&agrave; pronto ma del lavoro dei tecnici all&rsquo;integrazione dell&rsquo;ibrido sull&rsquo;architettura dell&rsquo;attuale Cayman e Boxster, come riporta Autocar. Procedendo con ordine, Porsche guarda all&rsquo;orizzonte del 2022 per una &ldquo;possibile&rdquo; - riprendendo le parole dell&rsquo;a.d. - nuova generazione di 718 Boxster e Cayman su un&rsquo;architettura elettrica dedicata, che potrebbe essere la piattaforma PPE dalla quale nascer&agrave; il suv medio elettrico, modello da affiancare a Macan per almeno un paio di anni. L'IBRIDO ANCHE PLUG-IN Nel 2022, alle 718 elettriche potrebbe affiancarsi una generazione profondamente rinnovata, sulla base tecnica del modello attuale, con l&rsquo;introduzione dell&rsquo;ibrido: boxer 4 cilindri e unit&agrave; elettrica installata sul cambio doppia frizione per realizzare la soluzione ideale per abbattere le emissioni a dispetto di un aggravio di peso relativamente ridotto. Ibrido ancora incerto se nella formula base o plug-in, secondo i rumours potrebbe sfoggiare entrambe le soluzioni; con un&rsquo;autonomia in elettrico dell&rsquo;ibrido plug-in che, guardando le esigenze del mercato cinese, dovrebbe puntare alla soglia dei 50 km in modalit&agrave; zero emissioni. IL PESO DELL'ELETTRIFICAZIONE Le prospettive di elettrificazione &ndash; ibrido ed elettrico &ndash; di Porsche 718 accanto alle versioni con motore termico passano anche dall&rsquo;efficacia dello sviluppo della tecnologia sulle batterie agli ioni di litio. Sportive compatte, sulle quali la leggerezza &egrave; un elemento irrinunciabile, l&rsquo;ibridizzazione dovr&agrave; sfruttare gli sviluppi sulla composizione chimica delle celle agli ioni di litio per incrementare la densit&agrave; energetica e far s&igrave; che i kWh necessari a un ibrido da 50 km in elettrico arrivino da pacchi batterie pi&ugrave; compatti e leggeri degli attuali.       

L'a.d. Oliver Blume conferma l'esistenza di un prototipo elettrico della 718 e l'impegno sulla realizzazione dell'ibrido dalla generazione attuale evoluta

Porsche 718, elettrico e ibrido nei piani 2022

Il presente &egrave; 992, da arricchire nelle sue declinazioni: Targa, GT3, Turbo. Il presente &egrave; anche Porsche 911 Speedster, lanciato dal Salone di New York, passaggio finale di un percorso iniziato nel giugno del 2018, da concept car per festeggiare i 70 anni del marchio e passato da un&rsquo;evoluzione ulteriore con la quale si annunciava la produzione in serie. Esclusiva, con 1.948 esemplari non a caso.  &Egrave; un presente scritto dalle pagine della 991, di 911 GT3 e carreggiate larghe della Carrera 4 Cabrio. Motore e telaio si rifanno alla 991 GT3, il design conferma l&rsquo;impostazione generale dei concept, rinunciando per&ograve; ad alcuni elementi iconici.  HERITAGE DESIGN PER L&#39;IMMERSIONE NEL VINTAGE  Quasi &ldquo;obbligatorio&rdquo; personalizzare Porsche 911 Speedster, nuovo capitolo di una saga iniziata nel &lsquo;52 con Porsche 356 1500 America Roadster, con l&rsquo;Heritage Design Package. La proposta &ldquo;base&rdquo; ha gi&agrave; tutto il necessario, l&rsquo;Heritage pi&ugrave; ricercato arriva con il pacchetto che introduce le grafiche porta-numero, le parti in tinta GT Silver Metallic, i loghi Porsche d&rsquo;epoca e gli abbinamenti interni con pelle nera e cognac, anzich&eacute; l&rsquo;ambiente nero con cuciture rosse (optional queste ultime, come la scritta Speedster sui poggiatesta).  Quale che sia la sfumatura Speedster, &egrave; accompagnata da un cronografo dedicato. Dalla 911 al polso arriva la fibra di carbonio sul quadrante, il disegno del cerchio da 20 pollici center-lock sul fondo della cassa, la pelle sul cinturino. Progetto curato da Porsche Design.  CARBONIO E NON SOLO PER ABBATTERE IL PESO  Design esterno che rinuncia al tappo del carburante sul cofano anteriore, perde anche gli specchietti &ldquo;vintage&rdquo; del concept. Non rinuncia all&rsquo;alleggerimento della 911, che diventa Speedster con il cofano anteriore, i passaruota e il ponte posteriore di copertura del motore boxer, realizzati in fibra di carbonio.  I paraurti sono in poliuretano, mentre l&rsquo;impianto frenante carboceramico, di serie, assicura il dimezzamento delle masse rispetto alla specifica con dischi non in composito.  IL CAMBIO NON SI CAMBIA: SOLO 6M  Altri interventi di alleggerimento sono nella rimozione del climatizzatore e nell&rsquo;impiego del cambio manuale 6 marce, 4 kg pi&ugrave; leggero del manuale 7 marce e ben 40 kg in meno se confrontato con il doppia frizione 7 marce.  Se il climatizzatore fa parte dell&rsquo;elenco di optional, senza sovrapprezzo, la trasmissione non ammette variazioni: 6 marce e stop. La capote in tessuto, rigorosamente da applicare e rimuovere manualmente, segue uguale filosofia e definisce la Speedster insieme al parabrezza pi&ugrave; corto.  SEI CILINDRI DAL DNA CORSAIOLO  Dulcis in fundo, la tecnica del propulsore. Motore boxer 6 cilindri, da 4 litri di cubatura, frutto del progetto 911 GT3 991, caratterizzato dalla danza in zona rossa a 9.000 giri/min, emozionale tanto quanto, forse pi&ugrave;, i 502 cavalli e 469 Nm di coppia, scaricati su un asse posteriore con sistema di ruote sterzanti. Motore supportato da elementi dinamici.  Sviluppata da Porsche Motorsport, la Speedster adotta corpi farfallati di derivazione 911 GT3 da competizione, che si riflettono in un&rsquo;erogazione pi&ugrave; pronta. Le prestazioni si riassumono nei 307 orari di punta massima e 3&rdquo;8 in accelerazione, sullo 0-60 miglia orarie.  Gli ordini si apriranno il 7 maggio, prime consegne nel corso del 2019. 

A New York si traduce il realt&agrave; il concept celebrativo dei 70 anni Porsche. Motore e telaio di 911 GT3 991, peso ridotto a 1.465 kg e lo stile Speedster riprodotto sul cronografo dedicato ai 1.948 clienti

Porsche 911 Speedster celebra l&#39;Heritage

        Due passaggi &ldquo;concept&rdquo; pi&ugrave; tardi, &egrave; tempo per Porsche 911 Speedster di prepararsi al debutto. Insistenti rumours vorrebbero una presentazione al Salone di New York, il 17 aprile prossimo, per l&rsquo;edizione limitata sviluppata partendo dal telaio della 911 GT3 vestito dalla carrozzeria Carrera 4 Cabriolet. Se esordio statunitense sar&agrave;, ritroveremo una Speedster probabilmente diversa dall&rsquo;ultimo concept svelato nel 2018 al Salone di Parigi. PARTICOLARI VINTAGE DA PRESERVARE Affinamenti di alcuni particolari, senza appiattirsi sulla sovrapposizione di stile con 911 GT3, come fatto dai muletti di sviluppo, a rinunciare ai dettagli old-style e corsaioli, tra tappo del carburante posto sul cofano anteriore e specchietti retrovisori lavorati in cromo scuro e platino.  La produzione della Speedster sar&agrave; limitata a 1.948 esemplari, richiamo all&rsquo;anno in cui la prima Porsche, la 356, port&ograve; al debutto il marchio. Era l&rsquo;8 giugno del &lsquo;48 e, settant&rsquo;anni pi&ugrave; tardi, a Stoccarda hanno dato il via al percorso 911 Speedster celebrativo dell&rsquo;anniversario. Porsche 911, storia di un'icona senza tempo La carrozzeria della Carrera 4 Cabriolet, serie 991, sulla Speedster Concept &egrave; impreziosita da elementi in fibra di carbonio, come i passaruota, mentre al dettaglio principale della capote in tessuto - assicurata agli occhielli da clip ad aggancio manualmente &ndash; si abbina il parabrezza ridotto in altezza e vetrature laterali specifiche. Impostazione invariata, da scoprire nella configurazione definitiva tra pochi giorni.       

Potrebbe esordire al prossimo Salone di New York, l'edizione limitata e celebrativa dei 70 anni Porsche. Dal concept del 2018 alla produzione, con motore boxer aspirato da 500 cavalli

Porsche 911 Speedster prepara il debutto a New York

        Numeri, per preparare la strada al debutto di Porsche Taycan. Appuntamento fissato a settembre con l&rsquo;anteprima mondiale, poi su strada entro fine anno. In 20 mila hanno gi&agrave; opzionato la prima berlina elettrica del Cavallino di Stoccarda, da 600 cavalli, impegnata nella fase conclusiva di test di sviluppo. RICARICA E SISTEMA ELETTRICO ALLA FRUSTA Scenari di guida e condizioni estreme sono comuni tanto alle auto con motore termico che elettrico. Semmai, queste ultime, vanno incontro a specifici test di funzionamento e prestazione verificati sulle operazioni di ricarica e sul controllo delle temperature d&rsquo;esercizio, di batterie, motogeneratori e trasmissione.  Dall&rsquo;Artico alle prove nel deserto, Taycan &egrave; stata messa alla prova in ambienti con temperature tra i -35&deg; C e i +50&deg; C e tassi di umidit&agrave; dal 20 al 100%. I 6 milioni di chilometri coperti dalla flotta di muletti di sviluppo, rappresentano un dato praticamente doppio rispetto al progetto 911 di ottava generazione, ovviamente con diversissime condizioni di partenza. Due milioni di chilometri, sono stati dedicati a prove mirate di durata. La berlina elettrica somma, al chilometraggio reale, le percorrenze virtuali, al simulatore, con i computer a verificare il funzionamento di una serie di sistemi e sottosistemi del veicolo per l&rsquo;equivalente di 10 milioni di chilometri. IL FINE TUNING PER COMPLETARE IL PERCORSO  Taycan sar&agrave; una &ldquo;vera Porsche&rdquo;. Sin dall&rsquo;inizio del percorso elettrico con Mission E, il marchio ha sottolineato l&rsquo;appartenenza sportiva dell&rsquo;elettrica, ottenuta ricorrendo a precise scelte tecniche sui due motogeneratori (sincroni, a magneti permanenti) e il pacco batterie, da 800 volt. Gli ultimi test in atto, tra Scandinavia e Dubai, sono incentrati sull&rsquo;affinamento delle prestazioni, che devono essere continue e invariate. AL NURBURGRING VARR&Agrave; UN TEMPO SUB-8' Per dare, ancora, un altro numero, il potenziale velocistico varr&agrave; un tempo al Nurburgring inferiore agli 8 minuti, crono nel territorio di Stelvio Quadrifoglio, per indicare un riferimento concreto, da 7&rsquo;51&rdquo;. Potenziale da abbinare all&rsquo;autonomia di marcia di 500 km (ciclo NEDC) per ciclo di carica e al tempo sullo 0-100 km/h, genericamente indicato da Porsche in &ldquo;ampiamente inferiore ai 3,5 secondi&rdquo;. Tempi di ricarica, per dire dei 4 minuti sufficienti per alimentare le batterie dell&rsquo;energia necessaria a coprire 100 km. Oltre 100 mila cicli, nel percorso di sviluppo del progetto, completati da postazioni con differenti tecnologie, in 30 paesi.        

L'elettrica Porsche ha affrontato le tradizionali prove di sviluppo in condizioni estreme. Sviluppo "reale", su strada, affiancato dalle simulazioni computerizzate, equivalenti a 10 milioni di chilometri. Al Nurburgring ha un potenziale per girare sotto gli 8 minuti

Porsche Taycan, test finiti dopo 6 milioni di chilometri

Porsche Taycan&nbsp;mostra pi&ugrave; dettagli. La GT elettrica&nbsp;di Zuffenhausen arriver&agrave; sul mercato entro pochi mesi: l&rsquo;esordio ufficiale per il grande pubblico potrebbe essere il prossimo Salone di Francoforte&nbsp;a settembre.  La gestazione del modello, sin dalla prima concept Mission E, &egrave; stata comunicata da Porsche, che ha diffuso nuove immagini e disegni ufficiali. Rispetto agli ultimi prototipi, mostrati anche in azione con il mitico Walter Rohrl, il design cambia.  L&rsquo;aspetto subir&agrave; alcune modifiche, avvicinando Taycan ancora di pi&ugrave; agli stilemi&nbsp;del Marchio. Nuove prese d&rsquo;aria, nuovi fari con gruppi ottici a quattro punti, linea della fiancata pi&ugrave; filante&nbsp;e meno muscolare. Aggiornamenti anche al posteriore. Nel complesso la vettura si mostra pi&ugrave; &ldquo;classica&rdquo;, anche se le modifiche sono nei dettagli.  L&rsquo;obiettivo, chiaro, &egrave; quello di sdoganare&nbsp;l&rsquo;auto elettrica&nbsp;come modello dinamico, coinvolgente. Taycan, come noto, sar&agrave; spinta da due motori sincroni a magneti permanenti, posti su asse anteriore e posteriore, che formeranno una trazione integrale ed erogheranno una potenza di&nbsp;600 cavalli.  Capace di scattare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi (da 0 a 200 in meno di 12&rdquo;). Potr&agrave; caricasi all&rsquo;80% in soli 15&rsquo; dalle super colonnine CCS a 350 kW. L&rsquo;autonomia massima annunciata &egrave; di oltre 500 chilometri. 

La quattro porte a batterie di Zuffenhausen dovrebbe essere presentata al Salone di Francoforte

Porsche Taycan, primi bozzetti della GT elettrica

Al Salone di Ginevra 2019, Porsche presenta una delle attese debuttanti dal mercato delle sportive: la nuova 911 Cabrio. La cabrio della &ldquo;992&rdquo; arriva dopo l&rsquo;anteprima mondiale della nuova 911, l&rsquo;ottava reincarnazione del mito, vista a Los Angeles e prosegue una tradizione lunga 30 anni con una capote che, in appena 12 secondi, si ripiega nel cofano, anche in movimento a patto di non superare i 50 km/h. La nuova scoperta della Cavallina di Stoccarda ha un legame stretto con la coup&eacute; dalla quale deriva, non solo per quanto riguarda l&rsquo;aggiornamento stilistico estetico. La nuova Cabrio pu&ograve; vantare sul grande sforzo fatto dai tecnici per migliorare la 911 dal punto di vista tecnologico e prestazionale, soprattuto per quanto riguarda le mappature, con l&rsquo;arrivo della modalit&agrave; Porsche Wet per viaggiare con pi&ugrave; sicurezza sul bagnato. Sotto al cofano posteriore, nella sua posizione classica a sbalzo, batte il cuore dell&rsquo;auto, il 6 cilindri boxer da 450 cavalli e 530 Nm di coppia, che permette alla Cabrio di superare i 300 km/h di velocit&agrave; massima e coprire lo 0-100 km/h in meno di 4 secondi. Abbinata&nbsp;al motore, la nuova trasmissione a 8 rapporti.

La 911 &egrave; arrivata all&#39;ottava generazione e la sua versione cabrio, al debutto nella manifestazione elvetica, non poteva mancare

Nuova Porsche 911 Cabrio, che &#39;scoperta&#39; a Ginevra

L&rsquo;89&deg; Salone Internazionale dell&rsquo;Auto di Ginevra vede la Porsche tra le grandi protagoniste della manifestazione. La Casa di Stoccarda &egrave; presente con ben tre nuovi modelli che ha fatto stropicciare gli occhi non solo agli addetti ai lavori ma, soprattutto, al pubblico. L&rsquo;ottava generazione di 911, il modello iconico della Porsche, si arricchisce di un altro modello come la Cabriolet. Tutte da scoprire &egrave;, invece, la 718 T, una sportiva concepita bellissima con un motore da 300 CV posizionato centralmente, sullo stile del Boxster e della Cayman, e la Macan S, il modello pi&ugrave; venduto della gamma Porsche, che dispone di un nuovissimo propulsore V6 turbo anteriore.     La nuova 718 T, una della vetture pi&ugrave; attese, &egrave; di fatto una variante in stile touring della Boxster e della Cayman: una delle novit&agrave; pi&ugrave; intrigante &egrave; rappresentata dal fatto che il potentissimo motore in dotazione, 300 CV, si accompagna a componenti innovativi e sofisticati come il pacchetto Sport Chrono e un telaio sportivo PASM che presenta un assetto ribassato di ben 20 millimetri. La due posti, grazie a tutti questi elementi, consente un&rsquo;esperienza di guida unica ed emozionante che permette al pilota di divertirsi soprattutto in percorsi particolarmente impegnativi e tortuosi. Gli equipaggiamenti, belli ma essenziali, rendono la 718 T la naturale erede della 911 T del 1968 e della 911 Carrera Clubsport del 1987.  La citt&agrave; svizzera ha visto il battesimo anche la nuova Macan S. A Stoccarda si &egrave; deciso di effettuare un restyling corposo per ottimizzarne la linea, il confort, la connettivit&agrave; e la dinamica. Una delle novit&agrave; pi&ugrave; evidenti &egrave; rappresentata dalla light bar a LED tridimensionale collocata nella parte posteriore. Sono per&ograve; gli interni quelli che rubano maggiormente l&rsquo;occhio: il nuovo schermo touch full HD del sistema Porsche Communication Management (PCM) e il volante sportivo GT gi&agrave; in dotazione alle 911. Il cuore risulta potentissimo grazie ai 354 CV a disposizione del V6 Turbo, il tutto esaltato dal cambio a sette rapporti e dalla trazione integrale Porsche Traction Management (PTM). 

La casa di Stoccarda presenta due modelli attesissimi dagli addetti ai lavori e dal grande pubblico. In vetrina anche la 911 Cabriolet

Porsche protagonista a Ginevra con 718 T e Macan S

        Il futuro di Porsche Macan &egrave; elettrico. Dall&rsquo;addio al Diesel sancito con il restyling di met&agrave; carriera si proceder&agrave; nella direzione di un suv a batterie. Quando? In Porsche guardano, genericamente, all&rsquo;inizio del prossimo decennio, alla futura generazione. Mettendo insieme le tessere del puzzle e ripescando la roadmap tracciata dall&rsquo;a.d. Oliver Blume nel febbraio del 2018, sar&agrave; nel 2021 che vedremo su strada le prime Porsche elettriche sviluppate sulla piattaforma PPE. Macan sar&agrave; tra i modelli che nasceranno su tale architettura, attualmete in fase di sviluppo congiunto con Audi. Se il futuro ormai alle porte, di Porsche Taycan e di Audi e-tron GT, nonch&eacute; di Taycan Cross Turismo, pogger&agrave; sulle fondamenta della piattaforma J1, dal 2021 la produzione elettrica dei due marchi si svilupper&agrave; con sinergie (leggi, anche, riduzione di costi) frutto della Premium Platform Electric. Porsche decide: basta Diesel Lo stabilimento individuato dal Consiglio di Sorveglianza Porsche per la produzione di Macan elettrica &egrave; l&rsquo;impianto di Lipsia. Dopo aver tenuto a battesimo il Cayenne nel 2002 e Macan dal 2013, la prossima tappa sar&agrave; all&rsquo;insegna dell&rsquo;elettrificazione, mobilit&agrave; elettrica sulla quale Porsche investir&agrave; oltre 6 miliardi di euro entro il 2022 e prospetta, entro il 2025, di realizzare circa la met&agrave; dei propri volumi di vendita con un modello elettrificato. Porsche Macan S, restyling di potenza Nascer&agrave; su una differente architettura rispetto a Porsche Taycan e la variante Taycan Cross Turismo, la prima attesa al debutto a fine 2019, la seconda a seguirla subito dopo, nel 2020. Con la berlina condivider&agrave; il pacco batterie da 800 volt, specifica che, in abbinamento allo schema di motogeneratori elettrici utilizzato da Taycan, contribuisce a tratteggiare un dna marcatamente sportivo per il primo prodotto elettrico del marchio. Nel confermare l&rsquo;impianto di produzione di Macan elettrica, Porsche ha riaffermato i tre pilastri tecnici sui quali svilupper&agrave; la produzione futura. Elettrico sportivo accanto alle soluzioni ibride plug-in e motori termici benzina sempre pi&ugrave; efficienti.&nbsp;       

Il suv verr&agrave; prodotto nello stabilimento di Lipsia, su architettura PPE. Pacco batterie da 800 volt, come su Taycan. Il debutto &egrave; atteso nel 2021

Porsche Macan, la prossima generazione sarà elettrica

Sai che c&rsquo;&egrave;? Do nuova vita alla hypercar. &Egrave; quel che avr&agrave; pensato il proprietario della Porsche Carrera GT affidata alle cure di Porsche Classic, a 15 anni di distanza dall&rsquo;acquisto. Un restauro completo e, visto che c&rsquo;era, un tocco (pi&ugrave; di uno a dire il vero) unico.  Appartiene al tempo che fu delle Ferrari Enzo, delle Maserati MC12 e delle Pagani Zonda, Carrera GT. L&rsquo;ibridizzazione cos&igrave; come la sovralimentazione sui progetti pi&ugrave; estremi, ispirati alle corse, era ancora lontana &ndash; l&rsquo;eccezione Veyron, ma tutt&rsquo;altre credenziali &ndash; e a Weissach decisero di sviluppare l&rsquo;unit&agrave; di Formula 1, il motore V10 da 3.5 litri del 1992, incrementare la cubatura a 5,7 litri e ritrovarsi con 612 cavalli urlanti, ad alti regimi di rotazione.  Una barchetta al tempo unica, in grado di distinguersi: dal posizionamento della leva del cambio (manuale) alla griglia sul vano motore. Un cliente americano ha commissionato la totale revisione della GT al reparto che si prende cura delle Porsche classiche. Cos&igrave;, la hypercar &egrave; stata scomposta in ogni singolo componente e riportata a nuova vita.  Con l&rsquo;occasione, i particolari esclusivi applicati al progetto di restauro passano dalla tinta carrozzeria Oak Green Metallic, nella gamma Porsche dal 1970 ma non offerta al tempo su Carrera GT, ai cerchi in magnesio, oro e argento. L&rsquo;ispirazione del design &egrave; nei cerchi BBS, la finitura del canale adotta un processo per la prima volta applicato a un&rsquo;auto stradale. Anzich&eacute; essere lavorato a specchio - processo&nbsp;potenzialmente in grado di indebolire la struttura del cerchio -, infatti, l&#39;effetto lucido &egrave; ottenuto mediante l&rsquo;applicazione di uno strato di argento. Alla patina di argento &egrave; stato sovrapposto uno strato di trasparente protettivo per evitare l&rsquo;ossidazione del metallo.  Tutti i particolari in fibra di carbonio, dalla carrozzeria al monoscocca, hanno richiesto 350 ore di lavorazione, con sabbiatura manuale, per rimuovere il rivestimento protettivo, destinato a opacizzazione e ingiallimento nel corso del tempo, e applicare un nuovo strato.  A bordo non mancano i richiami dorati, cos&igrave; come nei loghi applicati alla carrozzeria, nel vano motore e sugli alloggiamenti dei condotti di aspirazione del motore V10. 

Porsche Classic ha revisionato la hypercar di un cliente statunitense e personalizzato numerosi particolari, tra colori, rivestimenti e lavorazioni uniche, come sui cerchi color oro e argento

Porsche Carrera GT, il restauro la rende unica

Prosegue la fase di sviluppo della nuova generazione di Porsche 911 GT3 e della variante ancor pi&ugrave; estrema GT3 RS. Dopo le uscite in pista al Nurburgring dello scorso autunno, muletti di nuovo avvistati su strada, con una veste aerodinamica profondamente diversa dalla 911 992.  Largo all&rsquo;alettone posteriore fisso, con supporti ispirati dalla 911 RSR di Classe GTE, protagonista nell&#39;Endurance. Ala che non pregiudica lo spoiler, confermato e, anzi, con un profilo pi&ugrave; marcato: scelte destinate a incrementare le caratteristiche dinamiche e il carico verticale; rivisti anche gli scarichi, con terminali doppi accentrati, mentre della precedente 911 GT3 (in foto), il nuovo progetto, conserver&agrave; gli sfoghi d&rsquo;aria calda applicati sul muso.  Porsche 911 &#39;992&#39;, primo test  L&rsquo;appuntamento con GT3 guarda al 2020, il motore continuer&agrave; a essere un aspirato, boxer 6 cilindri da 4 litri, con un adeguamento marginale della cilindrata unitaria, come anticipato da August Achleitner ad Autocar, responsabile dello sviluppo del prodotto 911.  911 R, fine della speculazione  Un dettaglio che emerge, tra gli altri, della prossima generazione di GT3 &egrave; nella cura dei dettagli legati alle masse non sospese, con pinze dei freni anteriori sovradimensionate e in posizione pi&ugrave; bassa rispetto alla canonica installazione perpendicolare al terreno, attenzione solitamente riservata ai progetti da corsa pi&ugrave; estremi, nella ricerca del posizionamento delle masse interno al passo e pi&ugrave; in basso possibile.&nbsp;  &nbsp;   

I muletti della versione GT3 continuano la fase di sviluppo e tradiscono particolari e attenzioni degne delle GT da competizione, tra aerodinamica e masse non sospese

Nuova Porsche 911 GT3, dettagli da corsa

Il vitello d&rsquo;oro ha le gambe corte. A rimettere i piedi per terra, pur con il rispetto e l&rsquo;ammirazione totale, tocca Porsche 911 R. La serie speciale, realizzata nel 2016 in 991 esemplari, inno alla &ldquo;old school&rdquo;, motore boxer sei cilindri aspirato, cambio manuale (addirittura) a sei marce ed ad altri dettagli  I segreti di Porsche 911 R  Questa serie limitata &egrave; stata &ldquo;sold out&rdquo; di fatto prima di essere presentata. A un prezzo, 195mila euro e qualche spicciolo, non proprio regalato. Paradigma dell&rsquo;auto sportiva tutta da guidare, 911 R ha incontrato un successo che &egrave; degenerato in escalation. Fino ad arrivare ad essere offerta a oltre 1,3 milioni di dollari. Cifra spropositata, degna di hypercar che hanno necessitato di ben altri investimenti per essere progettate, sviluppate e realizzate.  Un idolo pagano, che non crolla come il vitello d&rsquo;oro dei tempi di Mos&eacute;, ma si sta progressivamente ridimensionando. Una bolla speculativa, bisogna chiamare proprio in questo modo. Le quotazioni negli ultimi mesi sono calate. Sino ai 280.000 dollari presso Gooding&amp;Company, valutazione decisamente realistica per un&rsquo;auto sportiva senza dubbio speciale. Ma non certo unica.  Van bene il motore motore della 911 GT3, il sei cilindri boxer di 4.0 litri e 500 cavalli di potenza, il cambio manuale realizzato in collaborazione con ZF non a 7 marce come per le altre 911, ma un nuovo elemento a 6 rapporti. Ai quali possiamo aggiungere l&rsquo;asse posteriore sterzante e i 50 kg meno di peso (1370 kg) rispetto alla sempre amata GT3 RS.  Ma non basta, le quotazioni sono calate, perch&eacute; il prezzo era comunque troppo distante da una 911 GT3, non molto diverse.  Porsche tiene certamente al valore e al prestigio dei suoi prodotti. Ma anche alla soddisfazione dei suoi clienti. Lo conferm&ograve; Andreas Preuninger (Director GT Model Line) a Car and Driver. &quot;Non mi piace la speculazione. Non &egrave; mai stato un obiettivo per Porsche: le edizioni limitate non sono fare per questo. Se abbiamo domanda, cerchiamo di soddisfarla. Controlleremo la situazione per non far diventare nostri nuovi clienti degli speculatori. Chi compra una Porsche deve usarla&rdquo;.  Proprio per questo a stretto giro l&rsquo;amato, dai puristi, cambio manuale torn&ograve; di l&igrave; a poco sulla GT3. Qualcuno ci avr&agrave; sicuramente guadagnato senza sentire il ruggito celestiale del flat six aspirato, ma alla fine la situazione pare tornata a numeri pi&ugrave; morali. 

Bolla speculativa per Porsche: la R torna sulla terra.&nbsp;La serie speciale di 911 esemplari, lanciata a 195.000 euro di prezzo, era arrivata 1,3 milioni di dollari di valutazione: ora &egrave; tornata a 280.000.

Porsche 911 R: fine della speculazione

Exclusive Manufaktur &egrave; una firma di Porsche, specializzata nella personalizzazione&nbsp;pi&ugrave; esclusiva: all&rsquo;appello non poteva mancare l&rsquo;ultima nata, la 911 serie 992. Il reparto ha sviluppato un esemplare dimostrativo, che presente quanto il programma, quasi &ldquo;sartoriale&rdquo;, possa soddisfare le esigente dei clienti. Gi&agrave; in gran parte configurabile, nuova 911 mostra potenzialit&agrave; molto vaste.&nbsp;  Il modello preparato esibisce tetto in fibra di carbonio, al pari delle calotte dei retrovisori esterni, cerchi in lega a cinque razzi lucidati, impianto di scarico sportivo, pinze freno nere e il kit Sport Design, che esalta l&rsquo;aerodinamica e le forme della noveundici.  Negli interni il logo Porsche &egrave; su poggiatesta e bracciolo, mentre il verde brillante (Lizard Green) delle cinture di sicurezza e del contagiri (analogico) contrasta con la pelle scura e il resto dell&rsquo;abitacolo.  Il modello in questione &egrave; il Carrera 4S, che dispone di trazione integrale e del boxer 6 cilindri turbo da 3.0 litri che eroga 450 cavalli&nbsp; di potenza e 530 Nm di coppia massima. Abbinata al cambio automatico PDK doppia frizione a 8 marce, con il pack Sport Chrono in opzione, accelera da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi e tocca i 306 km orari. In questo caso non c&rsquo;&egrave; bisogno di personalizzazione, il carattere &egrave; gi&agrave; speciale. 

Il reparto dedicato alla personalizzazione delle vetture di Zuffenhausen mette in mostra gli optional esclusivi per la nuova 911

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