La&nbsp;Valle d&rsquo;Aosta &egrave; una delle regioni italiane che vanta il maggior numero di forti, castelli e rocche. Basta varcare i confini regionali dal Piemonte lungo la A5 per rendersene conto: dopo soli sette chilometri, infatti, sulla destra compare il maestoso Forte di Bard, uno dei migliori esempi di fortezza di sbarramento di primo Ottocento. Facilmente raggiungibile dall&rsquo;autostrada, al Forte si pu&ograve;&nbsp;arrivare anche tramite la Strada Statale 26, andando cos&igrave;&nbsp;a percorrere un itinerario alter- nativo che consente di scoprire anche altri picco- li emblemi storici della Valle d&rsquo;Aosta. Si parte da Pont-Saint-Martin e dal suo antico ponte romano sul Torrente Lys: &egrave; alto 25 metri e largo 35 ed &egrave; uno dei diversi &ldquo;ponti del diavolo&rdquo; presenti in Italia.  Secondo la leggenda, infatti, San Martino, vescovo di Tours, ritornando dall&rsquo;Italia verso casa, rimase bloccato a causa della piena del torrente Lys, che aveva distrutto la passerella esistente. Il diavolo si offr&igrave;&nbsp;di costruire un ponte in una sola notte, in cambio dell&rsquo;anima del primo essere vivente che lo avesse attraversato. Il Santo accett&ograve;, ma il mattino seguente lanci&ograve; un pezzo di pane all&rsquo;altra estremit&agrave; del ponte, cos&igrave;&nbsp;che ad attraversarlo per primo fosse un cane. Il diavolo, furente, scomparve nelle acque del torrente e il Santo prosegu&igrave;&nbsp;il suo cammino. Lasciato Pont-Saint-Martin si procede fino a Donnas, da dove a piedi si pu&ograve; percorrere un tratto della Via delle Gallie scavato nella roccia, l&igrave;&nbsp;dove oggi transitano i percorsi della Via Francigena, del Cammino Balteo e delle Alte Vie.  Proseguendo per altri due chilometri, si arriva ai piedi del Forte di Bard: prima di iniziare l&rsquo;ascesa al livello pi&ugrave; alto, una visita al borgo di Bard &egrave; d&rsquo;obbligo. Qui si possono ammirare scorci deliziosi tra case in pietra e palazzi storici, oltre a finestre e palazzi decorati. Terminata la visita al cuore del borgo, si pu&ograve; decidere di proseguire a piedi verso la cima o di sfruttare i comodi ascensori panoramici. Il Forte, infatti, &egrave; costruito in posizione strategica su uno sperone di roccia che domina la gola scavata dalla Dora Baltea e venne realizzato all&rsquo;inizio del XIX secolo sui resti di antiche fortificazioni romane. Il complesso &egrave; formato da tre corpi di fabbrica posti a diversi livelli: in basso l&rsquo;opera Ferdinan- do, che ospita il museo delle fortificazioni e del- le frontiere, ed &egrave; affiancata dall&rsquo;Opera Mortai, dove vengono organizzate mostre temporanee.  A met&agrave; si trova l&rsquo;opera Vittorio, mentre la parte alta, la pi&ugrave; importante, &egrave; formata da una cinta su cui si appoggiano tutti i fabbricati e che racchiude l&rsquo;Opera di Gola e l&rsquo;Opera Carlo Alberto, con la Piazza d&rsquo;Armi circondata da un porticato. Qui si trovano anche le prigioni, 24 celle di dimensioni molto ridotte che nel corso dell&rsquo;Ottocento arrivarono ad ospitare decine di prigionieri. Con il tempo vennero trasformate in magazzini per viveri della fortezza, mentre ora lo spazio ospita un percorso multimediale dedicato alla storia del Forte. Dalla cinta muraria del livello pi&ugrave;&nbsp;alto del Forte si pu&ograve; godere di incredibili panorami sulle vallate circostanti che, al tramonto, regalano emozioni ancor pi&ugrave; uniche per iniziare al meglio il proprio soggiorno in Valle d&rsquo;Aosta. 

Dalla sua posizione privilegiata che domina la gola scavata dalla Dora Baltea, il Forte di Bard &egrave; uno dei simboli della Valle d&rsquo;Aosta. Vi proponiamo un itinerario per scoprire antichi ponti e strade romane tra i vigneti

Auto Roadshow Mountain: da Pont-Saint-Martin al Forte di Bard

Situata ai piedi del Monte Bianco, Courmayeur &egrave; l&rsquo;unico borgo della Valle d&rsquo;Aosta a far parte delle undici localit&agrave;&nbsp;considerate Best of the Alps, il meglio del- le Alpi. E&#39;&nbsp;inoltre uno dei sei territori di Alta Gamma in Italia insieme a Cortina, Madonna di Campiglio, Portofino, Capri e la Costa Smeralda. Nonostante l&rsquo;anima glamour, per&ograve;, Courmayeur resta una delle localit&agrave;&nbsp;che fin dall&rsquo;Ottocento &egrave; punto di riferimento per gli appassionati di alpinismo e montagna; qui &egrave;&nbsp;nata la societ&agrave;&nbsp;delle guide alpine italiane e qui si danno appuntamento gli alpinisti che sognano le grandi pareti granitiche del massiccio pi&ugrave;&nbsp;alto d&rsquo;Europa.  Naturalmente non mancano percorsi adatti anche ai camminatori meno esperti, con infinite possibilit&agrave;&nbsp;di trekking anche nelle splendide vicine Valli Veny e Ferret. E poi c&rsquo;&egrave; sempre la Skyway, la funivia che, in tre step, porta sul punto pi&ugrave;&nbsp;alto d&rsquo;Italia e il pi&ugrave;&nbsp;vicino al Monte Bianco. Spettacolari sono la cabina di cristallo sospesa da cui poter ammirare i ghiacciai perenni situata ad Aiguille du Midi, ultima stazione di arrivo, e la terrazza panoramica a 360&deg; che regala una visione globale delle Alpi occidentali e che si trova a Punta Helbronner, la seconda stazione raggiungibile. Per chi non volesse salire troppo in alto, ci sono comunque esperienze incredibili da vi- vere anche alla stazione intermedia di Pavillon du Mont Frety, dove si trovano punti di ristoro, la libreria pi&ugrave;&nbsp;alta d&rsquo;Italia e persino una cantina sperimentale dove si vinifica lo spumante metodo classico Val d&rsquo;Aosta doc. In estate, inoltre, si pu&ograve;&nbsp;visitare il giardino botanico alpino Saussurea.  Tornati alla base, il consiglio &egrave; quello di raggiungere il Santuario di Notre Dame de la Guerison, Nostra Signora della Guarigione, in Val Veny. Affacciata sul ghiacciaio della Brenva, questa chiesa &egrave; stata ricostruita pi&ugrave; volte nel corso dei secoli, l&rsquo;ultima volta nel 1867, ed &egrave; meta di continui pellegrinaggi. Al suo interno si trovano centinaia di ex voto di locali, alpinisti e turisti che hanno voluto ringraziare la Vergine per le grazie ricevute e la statua della Madonna del Dente del Gigante, che per 54 anni ha dato il benvenuto in vetta agli scalatori che salivano l&rsquo;arditissima guglia.  Terminata la visita, potete decidere se dedicarvi&nbsp;a un po&rsquo; di sport, magari ad una partita a golf nel bellissimo campo in Val Ferret, o a del sano relax nella splendida piscina alpina situata a Plan Checrouit, a 1.700 metri di quota, da cui si pu&ograve; godere di una magnifica vista sul Monte Bianco. Per concludere al meglio la giornata, non pu&ograve; mancare un giro nel centro storico di Courmayeur con un buon aperitivo: potete decidere di rinfrescarvi con delle birre locali prodotte dal Microbirrificio Courmayeur Mont Blanc, magari accompagnate dalla Fontina d&rsquo;Alpeggio di Panizzi, e concludere con i &ldquo;baci di Courmayeur&rdquo; prodotti dalla famiglia Melgara che da 50 anni porta avanti il Gour- mandises... E buon appetito 

Il borgo valdostano piu? glamour e? la base di partenza ideale per scoprire il Monte Bianco e le splendide Val Veny e Val Ferret. Con Skyway si arriva in vetta, ma per l&rsquo;aperitivo si puo? restare in citta? e godere delle specialita? locali

Auto Roadshow Mountain:&nbsp;Courmayeur

        Millenovecentosettantanove, Honda lancia in Europa, dopo il debutto giapponese avvenuto l&rsquo;anno precedente, la Prelude Mk1. Vent&rsquo;anni dopo, nel 1999, &egrave; la volta di un&rsquo;altra importante &ldquo;prima&rdquo; per la Casa giapponese: arriva sul mercato la Insight, prima ibrida del Marchio. Ora, 45 anni dopo la prima Prelude e 25 dopo la Insight, Honda si prepara a lanciare una vettura che raccoglie in qualche modo l&rsquo;eredit&agrave; di entrambe, la Prelude Concept. Preludio - concedeteci il gioco di parole - del modello di serie in arrivo prossimamente nei listini del Costruttore nipponico.  Prelude e la tradizione delle ibride sportive Caratterizzata da una carrozzeria tradizionale da coup&eacute; slanciata con una lunga coda, la Prelude risulta anticonformista nel suo essere classica. In un&rsquo;epoca in cui i Costruttori investono quasi solamente nel 100% elettrico e in veicoli a ruote, la decisione di realizzare una coup&eacute; ibrida &egrave; decisamente in controtendenza.  Del resto, non &egrave; la prima volta che Honda decide di sfruttare la sua tecnologia ibrida per una vettura sportiva. Nel 2010 con CR-Z, compatta a tre porte con il volume posteriore ispirato a quello della prima Insight e dotata di un&rsquo;unit&agrave; a benzina da 1,5 litri e 114 cavalli, che lavorava insieme a un motore elettrico da 14 cv e 78 Nm che forniva potenza e coppia ai bassi regimi per migliorare le prestazioni. Poi nel 2016 Honda, che nel frattempo era rientrata in Formula 1 come fornitore di power unit turboibride, decide di mostrare il massimo potenziale della propria tecnologia lanciando la NSX. Supercar ibrida dallo stile decisamente futuristico, poteva contare su un motore endotermico V6 3,5 litri con doppio turbo accoppiato a due motori elettrici, per una potenza complessiva di 581 cavalli e prestazioni degne della concorrenza pi&ugrave; blasonata. La nuova Prelude si inserisce in questo percorso andando a portare avanti il tema dell&rsquo;ibrido sportivo in una forma ispirata al passato ma comunque inedita in quanto non condivisa n&eacute; con la CR-Z n&eacute; con la NSX. Per conoscere le specifiche tecniche della vettura di serie sar&agrave; comunque necessario attendere ancora un po&rsquo;. Nel frattempo la Prelude Concept si far&agrave; ammirare, dopo la presentazione al Japan Mobility Show dello scorso anno, anche dal pubblico europeo. La vettura sar&agrave; infatti tra le protagoniste del Festival of Speed di Goodwood, sempre nell&rsquo;ambito per le celebrazioni per i 25 anni dell&rsquo;ibrido Honda, dal 10 al 14 luglio nella tenuta del Duca di Richmond. Honda raddoppia gli investimenti green: 7 modelli in arrivo entro il 2030 La Prelude mezzo secolo dopo Prelude era un nome che, nella gamma Honda, mancava da un po&rsquo;: precisamente dal 2001, con l&rsquo;uscita di scena della quinta generazione del modello. La prima invece risale al 1978, arrivata poi in Europa l&rsquo;anno successivo al Salone di Amsterdam e diventata un&rsquo;icona. Portatrice di diverse innovazioni (&egrave; stata una delle prime auto della sua categoria offrire il servosterzo di serie) offriva quattro posti l&agrave; dove molte delle sue rivali erano delle due posti &ldquo;secche&rdquo;, ed era anche possibile acquistarla con l&rsquo;innovativo cambio automatico Hondamatic in luogo del manuale a cinque marce di serie. Dotata al debutto di un&rsquo;unit&agrave; a quattro cilindri da 1,6 litri, erogava 80 cavalli e 127 Nm, sufficienti grazie al peso ridotto di soli 900 kg a garantire prestazioni interessanti. Nel &rsquo;79, la Prelude Mk1 venne dotata di una pi&ugrave; potente unit&agrave; da 1,8 litri con tecnologia Compound Controlled Vortex Combustion (CCVC) e presentava l&rsquo;inedita disposizione a tre valvole per cilindro. Un'eredit&agrave; di innovazione che la nuova Prelude si prepara a riportare in auge.        

A 45 anni di distanza dal lancio della prima Prelude, e a 25 dalla prima ibrida (la Insight) la Honda si prepara a rilanciare la sua iconica sportiva in versione elettrificata

Prelude, il ritorno della sportiva celebra i 25 anni di ibrido Honda

        Honda preme l'acceleratore sulla transizione green e annuncia il raddoppio dei propri investimenti sulla mobilit&agrave; sostenibile nei prossimi anni. Una decisione che punta con ancora maggiore forza verso l'obiettivo, gi&agrave; dichiarato, di raggiungere il 100% di vetture vendute nel 2040 elettriche oppure alimentate a idrogeno. Per farlo, la Casa giapponese si concentrer&agrave; su aspetti come la riduzione del costo delle batteria, la ristrutturazione delle catene di approvvigionamento e produzione e il lancio di una gamma di vetture EV globali. Honda, 60 miliardi per il green Saranno 30 trilioni di yen, ovvero circa 60 miliardi di euro, gli investimenti di Honda nel settore della mobilit&agrave; green nel prossimo decennio. Un importante impegno economico che punta anche a un altro importante obiettivo, quello di rendere il brand completamente carbon neutral entro il 2050. Con un approccio aperto a soluzioni diverse: attiva in diversi campi della mobilit&agrave;, Honda &egrave; convinta che in settori come la nautica e l'aeronautica gli e-fuel possano costituire una grande opportunit&agrave;, mentre per i veicoli pi&ugrave; piccoli, come i motocicli e le automobili, l'elettrico sia invece la scelta migliore. Una rivoluzione del genere richiede prima di tutto che il costo delle vetture elettriche scenda considerevolmente. L'obiettivo del brand nipponico &egrave; quello di ridurre i costi di produzione del 35%, con la prospettiva di produrre in breve termine circa 2 milioni di veicoli a batteria all'anno. Honda crede nell'idrogeno, ecco CR-V e:FCEV In arrivo 7 modelli della Honda 0 Series Nello specifico, Honda ha in rampa di lancio un'intera gamma di veicoli, al momento denominata 0 Series, composta da 7 modelli a zero emissioni che saranno lanciati entro il 2030. Tra queste sono incluse auto di ogni segmento, dalle compatte fino a vetture di grandi dimensioni. Il piano inizier&agrave; a prendere forma nel 2026, con il lancio di tre modelli: una berlina, un Suv entry level e un Suv di media taglia. L'anno dopo sar&agrave; il turno di un Suv grande, a cui seguiranno nel 2028 un crossover compatto e uno ancora pi&ugrave; piccolo nel 2029. Infine, nel 2030 sar&agrave; la volta di una berlina compatta. In quella data, Honda punta anche ad aver raggiunto l'obiettivo di vendere EV e FCEV per il 40% del proprio mercato globale. Nello sviluppo dei suoi nuovi modelli green, la Casa giapponese ha poi indicato alcuni principi in linea con la filosofia del brand e delle sue vetture mosse da motori endotermici. In particolare leggerezza (-100 kg circa rispetto alle vetture della passata generazione, anche grazie all'esperienza maturata in Formula 1), sportivit&agrave; e spazio di bordo. Tutti i modelli, assicura Honda, avranno un'autonomia superiore alle 300 miglia, ovvero circa 500 chilometri.        

Sessanta miliardi di euro di investimenti per la mobilit&agrave; sostenibile entro il 2030 e l'obiettivo di vendere solo auto elettriche o a idrogeno entro il 2040: ecco come Honda lavora al suo futuro sostenibile

Honda raddoppia gli investimenti green: 7 modelli in arrivo entro il 2030

        Honda ha avviato una campagna di richiamo per oltre 50mila auto in tutto il mondo per un difetto alla pompa del carburante che, se non risolto in tempo, potrebbe causare problemi al veicolo e anche alla sicurezza di conducente ed eventuali passeggeri. Quali problemi? Secondo quanto dichiarato, il difetto alla pompa potrebbe provocare lo stallo del motore durante la guida o rendere difficoltoso l'avvio del mezzo. Si tratta di una&nbsp; riedizione dell'avviso originale emesso a met&agrave; del 2020. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella I modelli coinvolti I modelli coinvolti nella campagna di richiamo sono nove, Accord, City, Civic, Civic Type R, CR-V, Odyssey, HR-V, Jazz e NSX, prodotti tra il 2017 e il 2020. Il difetto arriva da un processo di fabbricazione non corretto, causando un eventuale rigonfiamento&nbsp;di un componente della pompa del carburante. &ldquo;Se la pompa del carburante smette di funzionare - &nbsp;si legge nell'avviso di richiamo governativo - ci&ograve; potrebbe impedire l'avvio del motore o causarne lo stallo durante la guida, aumentando il rischio di incidenti che possono provocare gravi lesioni agli occupanti del veicolo e/o ad altri utenti della strada&rdquo;. Come per ogni richiamo, i proprietari delle auto interessate vengono contattati dalla Casa e invitati a portare la vettura presso una delle Concessionarie ufficiali. Honda crede nell'idrogeno, ecco CR-V e:FCEV       

Nove modelli coinvolti per un difetto alla pompa del carburante che potrebbe causare problemi al motore

Honda, richiamo per più di 50.000 auto: ecco il problema

        Mitsuoka, per chi non lo conoscesse, &egrave; un noto tuner giapponese specializzato - ovviamente &ndash; in auto nipponiche. Molto noto anche negli Stati Uniti, tra le sue creazioni pi&ugrave; singolari vi &egrave; sicuramente la M55, una Dodge Challenger piuttosto particolare. Si tratta di un prototipo molto fantasioso, generato dalla fusione del celebre modello americano con una Honda Civic di ultima generazione. Basta un&rsquo;occhiata per accorgersi di avere a che fare con una vettura atipica e dal dubbio gusto, eppure c&rsquo;&egrave; chi ha richiesto una produzione in serie. E Mitsuoka non ha perso tempo, accontentando i (forse pochi) potenziali clienti: si far&agrave; dal 2025! Mitsuoka M55, di cosa si tratta?  Il preparatore giapponese ha cos&igrave; pensato, a inizio del 2023, di fondere la meccanica e il telaio di una Honda Civic con il design e le forme di una Dodge Challenger. L&rsquo;ispirazione &egrave; chiara, il risultato &egrave; opinabile. Infatti, a differenza delle coup&egrave; Yankee, il modello progettato da Mitsuoka palesa dimensioni ben pi&ugrave; contenute, senza contare la presenza di ben quattro portiere e di un portellone posteriore, con forma a fastback. L&rsquo;auto ha poi debuttato nel novembre 2023, celebrando anche i 55 anni dell&rsquo;azienda. Tutti i pannelli della carrozzeria sono stati riprogettati e modellati a mano dal reparto di carrozzeria, dopo aver approvato il concept estetico. La vista posteriore si discosta maggiormente dall&rsquo;idea della Challenger, abbracciando diverse ispirazioni differenti. La cover del lunotto completamente schermata ricorda alcuni celebri modelli della Ford Mustang, mentre i fari circolari ricordano alcune produzioni giapponesi di fine anni &rsquo;70 e &rsquo;80 (ma anche dell'iconica Lancia Delta Integrale). Gli interni sono stati leggermente ritoccati, dalle superfici di sedili e tappetini, oltre ad alcuni rivestimenti dei pannelli portiera o della plancia. La &ldquo;Honda Challenger&rdquo; in produzione dal 2025 L&rsquo;auto &egrave; stata poi esposta in diverse occasioni, finch&eacute; non ha attirato l&rsquo;attenzione di molti appassionati che, contrariamente alle aspettative, hanno richiesto altri esemplari del nuovo prototipo. Riportando i dati dell&rsquo;azienda, oltre 1.350 persone hanno chiesto informazioni e 550 interessati hanno gi&agrave; visitato la sede dell&rsquo;azienda per conoscere da vicino la produzione del nuovo modello. Si tratta di un possibile affare per l&rsquo;azienda che, inizialmente, aveva pensato alla M55 come one-off a scopo dimostrativo. E, invece, l&rsquo;audacia di questo preparatore ha fatto s&igrave; che venisse conosciuto in breve tempo in tutto il mondo. Mitsuoka ha, quindi, deciso di avviare una produzione in serie del modello, cercando di dare seguito alle molteplici richieste da parte della clientela. Sar&agrave; ora da vedere se riuscir&agrave; a gestire una produzione di questo tipo.&nbsp;       

Nata come one-off, la "creatura" del noto tuner giapponese verr&agrave; prodotta in serie nel 2025: si tratta di una Honda Civic con estetica da muscle car

Mitsuoka M55, l'ibrido Civic/Challenger sarà prodotto in serie

Honda crede nell&rsquo;idrogeno e continua il suo progetto, la CR-V e:FCEV con motore elettrico alimentato da fuel cell sar&agrave; sul mercato americano, in leasing in California, entro il 2024. Il passaggio dal concept &egrave; stato molto rapido.  Nei decenni la Casa giapponese ha continuato lo sviluppo di questa soluzione, arrivando con l&rsquo;attuale modello con una forma ibrida particolare.  Honda CR-V e:FCEV infatti oltre alla fuel cell in grado di erogare 92,2 kW ha una batteria da 17,7 kWh, caricabile da colonnina elettrica. Ovvero aggiunge all&rsquo;autonomia di 435 km grazie ai due serbatoi di idrogeno, compresso a 700 bar, di 4,3 kg,&nbsp; i 46 km a elettroni garantiti dall&rsquo;accumulatore.  Potrebbe interessarti: Honda CR-V e:PHEV, la prova del Suv &quot;alla spina&quot;  Honda, una CR-V a modo suo  Il motore elettrico anteriore della CR-V e:FCEV eroga 174 cavalli con 310 Nm di coppia. Passi in avanti rispetto alla precedente Clarity, con il modulo Fuel Cell, realizzato in collaborazione con General Motors, pi&ugrave; economico, una ottimizzazione di sospensioni e ammortizzatori per conferire al modello identici comfort e comportamento dinamico.    Evidenti le differenze estetiche per spoiler anteriore, griglia, luci posteriori verticali, portellone, una aerodinamica specifica e ovviamente la presenza dei due sportellini sulla parte sinistra della vettura: anteriore per l&rsquo;alimentazione elettrica e posteriore per quella di idrogeno.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Honda nuove e usate 

Una vettura fuel cell, ma anche plug-in, soluzione speciale che sar&agrave; in commercio entro pochi mesi in California

Honda crede nell&#39;idrogeno, ecco CR-V e:FCEV

        Honda CR-V FCEV sar&agrave; il nuovo Suv che popoler&agrave; - almeno sui mercati USA e Giappone - la gamma del costruttore giapponese a partire dalla fine del 2024. Il recente video teaser, pubblicato sul canale YouTube giapponese, mostra un esemplare ancora ricoperto dalla livrea camouflage. Non dovrebbe presentare particolari novit&agrave; estetiche quanto pi&ugrave; proporre una nuova tecnologia ibrida: si tratter&agrave; di un&rsquo;auto elettrica al 100%, ma con la possibilit&agrave; di trasformarsi in un veicolo fuel-cell (alimentato a idrogeno) all&rsquo;occorrenza. Honda CR-V elettrica e idrogeno: come funziona? Quando arriver&agrave; pi&ugrave; tardi nel corso del 2024, la Honda CR-V FCEV sar&agrave; il primo veicolo di produzione a combinare una batteria dalle generose dimensioni con un powertrain a celle a combustibile a idrogeno. La presenza di una batteria dall'elevata capacit&agrave; (atipica per un veicolo fuel-cell, dotato solitamente di un accumulatore "tampone") consente al Suv di essere caricato come un normale veicolo elettrico, quando non &egrave; presente un distributore di idrogeno nelle vicinanze. Ci&ograve; lo render&agrave; meno dipendente dalla rete di rifornimento H2, che &egrave; ancora piuttosto limitata (soprattutto in Italia). Inoltre, la funzione di ricarica bidirezionale consentir&agrave; ai proprietari di utilizzare l'energia della batteria per alimentare altri dispositivi elettronici, come la macchina del caff&egrave; mostrata nel teaser video. Honda deve ancora rilasciare dati ufficiali circa la capacit&agrave; della batteria o la dimensione dei serbatoi di idrogeno; quindi, non &egrave; ancora nota l'autonomia del modello. Il nuovo powertrain per&ograve;, sviluppato in collaborazione con General Motors, sembrerebbe costare (in produzione) un terzo rispetto alla Honda Clarity Fuel Cell, pur essendo il doppio pi&ugrave; resistente, affidabile e avanzato. Come cambia la FCEV  Esteticamente, il veicolo a celle a combustibile mostra un frontale leggermente ridisegnato con una griglia pi&ugrave; sottile e prese d'aria pi&ugrave; grandi sul paraurti, che lo differenziano dalla CR-V ibrida gi&agrave; presentata anche in Italia (qui la nostra prova completa). Appare per&ograve; il nuovo sportello per la ricarica sul parafango anteriore e, nel retro, spuntano dei nuovi gruppi ottici dalla finitura pi&ugrave; trasparente. La Honda CR-V FCEV sar&agrave; prodotta presso lo stabilimento di Marysville in Ohio, per quanto riguarda il mercato americano. Oltre al Nord America, il Suv sar&agrave; offerto anche sul mercato giapponese, ma non c&rsquo;&egrave; ancora alcuna informazione circa il Vecchio Continente. A titolo informativo, gli unici altri modelli con tecnologia fuel cell a idrogeno attualmente in produzione sono la berlina Toyota Mirai e il Suv Hyundai Nexo. Da menzionare anche la BMW iX5 Hydrogen, progetto pilota del marchio dell'Elica (ad oggi, non &egrave; prevista la produzione in serie) pensato per dimostrare efficienza e vantaggi del sistema FCEV.       

Il rivoluzionario prototipo del Suv Honda pu&ograve; essere ricaricato come una normale auto elettrica o spostarsi grazie alle fuel cell a idrogeno

Honda CR-V 2025 elettrica/idrogeno: sarà a doppia alimentazione?

        Il progetto in s&eacute; &egrave; interessantissimo, perch&eacute; full hybrid e con un linguaggio di stile sportiveggiante. Adesso, Honda ZR-V &egrave; anche pi&ugrave; conveniente. Honda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;&nbsp;interviene sul listino prezzi per riposizionare il suv di segmento C, riducendo di 1.400 euro il prezzo di ZR-V full hybrid in allestimento Elegance e di 2.000 euro quello degli allestimenti Sport e Advance. Una mossa che porta l'allestimento d'ingresso a beneficiare degli incentivi auto, poich&eacute; arriva a quota 42.300 euro. Un prezzo sul quale - a fronte di rottamazione e con il contributo Honda, si arriva a contare 5.400 euro di ulteriore riduzione e arrivare a 36.900 euro.  Allestimento Elegance: ha tutto il necessario ZR-V Elegance ha una dotazione di serie gi&agrave; adeguata al modello, sia in materia di Adas che di tecnologia a bordo. Non mancano il cruise control adattivo, il mantenimento attivo di corsia, la guida assistita nel traffico (Traffic Jam). L'infotainment Honda Connect &egrave; di serie, con schermo da 9 pollici e interfacce smartphone di tipo wireless. Ancora, sul fronte del comfort di marcia sono presenti i sedili anteriori riscaldabili, il clima automatico bi-zona e la regolazione manuale in altezza delle sedute.  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024! Il sistema full hybrid 2 litri benzina di Honda ZR-V dichiara emissioni a partire da 130 g/km, decisamente basse per un suv da 4,56 metri di lunghezza e 184 cavalli, nonch&eacute; piuttosto scattante (7"8 sullo 0-100 orari). L'allestimento mediano Sport, rispetto a Elegance, parte da 43.500 euro, mentre a 45.600 euro si posiziona il top di gamma Advance.       

Mossa indovinata quella di Honda, che propone il suv ZR-V a un prezzo inferiore di 1.400 euro nell'allestimento d'ingresso. Gi&ugrave; il listino anche delle proposte Sport e Advance

Honda ZR-V full hybrid riduce i prezzi e beneficia degli incentivi

        Pi&ugrave; del mondo Type-R, pi&ugrave; della S2000, per gli appassionati c'&egrave; un modello a sintetizzare le massime prestazioni firmate Honda: NSX. E non certo l'ultima interpretazione ibrida, per quanto valida possa essere considerata. In un'immagine, l'immaginario collettivo dei petrolhead visualizza la NSX messa alla frusta sul circuito di Suzuka da Ayrton Senna e l'immancabile mocassino. Honda (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) che, attraverso il proprio a.d. Toshiro Mibe, ha confermato lo sviluppo in corso di una vera sportiva da lanciare con un powertrain elettrico. Quando? Si guarda al 2026 e oltre, una data non casuale, come vedremo.  Honda Serie 0 e le caratteristiche della NSX elettrica Nelle parole riportate da Autocar, Mibe ha confermato il progetto di sportiva elettrica e lo stato di avanzamento dei lavori presso il centro di ricerca e sviluppo.&nbsp; Si naviga ancora nel mistero, se non fosse per le caratteristiche tecniche che le Honda del futuro, dal 2026, porteranno sul mercato. Batterie meno ingombranti e pesanti, pi&ugrave; sottili, sono la premessa per sviluppare un'architettura davvero sportiva nella dinamica di marcia. Baricentro basso e l'elettronica per gestire e neutralizzare il peso extra rispetto a una vera sportiva termica. Honda ha presentato al CES di Las Vegas la Serie 0, concept (in foto) sotto forma di berlina molto efficiente nell'aerodinamica, che potrebbe nascondere alcuni degli stilemi dell'erede di Honda NSX. Muso basso, abitacolo avanzato, qui per certi versi richiamerebbe la storica supercar dei primi anni Novanta. Honda, la F1 e il 2026 Non solo Honda lancer&agrave; una nuova famiglia di elettriche dal 2026 ma sar&agrave; l'anno del debutto in Formula 1 con Aston Martin (oggi l'impegno &egrave; con Red Bull). Un regolamento tecnico delle power unit che porr&agrave; l'accento sulla potenza elettrica, oltre all'impiego degli e-fuels. Met&agrave; della potenza totale delle monoposto sar&agrave;, infatti, erogata dal motogeneratore elettrico. Quale migliore occasione per riallacciare il legame tra corse e produzione stradale?  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024!       

La divisione ricerca e sviluppo &egrave; impegnata sulla progettazione di una sportivissima stradale che potrebbe rispolverare la sigla NSX. Ecco cosa sappiamo al momento e quando potrebbe esordire

Honda lavora a una supersportiva elettrica, c'è NSX nell'aria

        Una finestra sul domani, con le Honda 0 Series. Sono i concept Saloon e Space-Hub &nbsp;presentate dalla Casa giapponese al CES: anticipano la gamma che arriver&agrave; nel 2026, partendo dal mercato americano. Il numero &ldquo;0&rdquo; sta per zero emissioni e zero vittime: per quanto riguarda le auto elettriche &egrave; fissato al 2040 in nel Vecchio Continente. Honda, c'&egrave; anche un nuovo logo Ha esordito anche il nuovo logo H strettamente legato alle vetture a batteria di prossimo arrivo.  Honda 0 Series, prototipo originale La Saloon &egrave; il modello pi&ugrave; rappresentativo della Honda 0 Series, che incarna l&rsquo;approccio &ldquo;Compatto, Leggero e Intelligente&rdquo;. L&rsquo;altezza ridotta e lo stile sportivo, che distingue a prima vista Saloon dagli altri veicoli elettrici, realizzano un design affascinante e uno spazio interno pi&ugrave; grande di quanto si possa immaginare. Il quadro strumenti presenta un&rsquo;interfaccia uomo-macchina (HMI) che consente operazioni semplici e intuitiva. Saloon propone di offrire un&rsquo;esperienza di guida divertente e in sintonia con le preferenze conducente.  Ci&ograve; grazie alla adozione del sistema di sterzo-by-wire e l&rsquo;ulteriore avanzamento del sistema di gestione del movimento, compreso il controllo della postura, che Honda ha raggiunto attraverso lo sviluppo di tecnologie robotiche. Sono stati utilizzati materiali sostenibili per gli interni e gli esterni: una visione molto vicina, anche se la CASA non ha comunicato dati specifici del powertrain. Una Honda multispazio Lo Space-Hub invece &egrave; stato sviluppato all&rsquo;insegna del &ldquo;miglioramento della vita quotidiana delle persone&rdquo;. Realizzando un abitacolo spazioso e un&rsquo;eccellente visibilit&agrave;. offre uno spazio flessibile che si adatta immediatamente a ci&ograve; che gli utenti desiderano fare e diventa un centro che collega le persone ad altre persone e alla societ&agrave;, generando una risonanza reciproca. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Honda nuove e usate        

La nuova gamma, elettrica, &egrave; annunciata per il 2026, con soluzioni originali

Honda 0 Series, al CES un antipasto del futuro prossimo

        Passi in avanti per Afeela, ammiraglia elettrica, lunga 4,92 metri, realizzata da SHM, acronimo di Sony Honda Mobility, joint venture tra le due aziende. Sempre al CES di Las Vegas, come l&rsquo;anno passato, il grande &ldquo;laboratorio&rdquo; ha presentato numerose novit&agrave;. Presentandosi ai media&hellip;.da sola. Ovvero arrivando sul palco pilotata da remoto da Yasuhide Mizuno, amministratore delegato di SHM che l&rsquo;ha guidata con il controller wireless DualSense della PlayStation 5. Il futuro non &egrave; questo, come ha dichiarato lo stesso dirigente, ma l&rsquo;impatto scenico &egrave; stato assicurato. Afeela, che ha un passo di 3 metri ed &egrave; spinta da due motori a magneti permanenti entrambe da 245 cavalli di potenza, posti uno per asse, quindi con trazione integrale alimentati da una batteria agli ioni di litio da 91 kWh di capacit&agrave;.  Da Fortnite ad Afeela L&rsquo;autonomia della concept, che debutter&agrave; virtualmente sul videogioco Gran Turismo 7, ma che &egrave; attesa sul mercato nel 2026, non &egrave; stata ancora comunicata. Nella sostanza gli aggiornamenti di Afeela hanno riguardato il software sviluppato in cooperazione con il colosso Epic Games sulla base dell&rsquo;Unreal Engine, utilizzato anche per il celeberrimo game Fortnite, che mette a disposizione, grazie a 45 sensori dedicati all&rsquo;assistenza di guida. Adas al vertice, ai quali si aggiungono la connessione a internet e la realt&agrave; aumentata ai massimi livelli. Ad arricchire il pacchetto arriveranno i frutti del nuovo accordo tra Sony Honda Mobility e Microsoft per avere l&rsquo;intelligenza artificiale a bordo, una sorta di ChatGPT, per comandi vocali e richiesta di informazioni avanzate. Potrebbe interessarti: The Car of The Year 2024, quando prenotarsi per i test drive&nbsp;       

Realizzata in sinergia con Honda, la vettura presenta software di concezione molto avanzata. Arriver&agrave; sul mercato nel 2026

Sony Afeela, l'auto che si guida (anche) col pad della PlayStation 5

        Honda WR-V &egrave; la piccola Suv, a cavallo tra il Segmento B e C lunga 4,3 metri, disponibile al momento per Giappone, Brasile e Indonesia, ma che potrebbe sbarcare alle nostre latitudini inserendosi al di sopra della Jazz, ma modello d&rsquo;attacco tra le ruote alte, prima di HR-V, ZR-V e CR-V, le sport utility attualmente a listino Casa giapponese.&nbsp; Con un bagagliaio dalla capacit&agrave; di 458 litri e un passo di 2,65 metri WR-V offre un&rsquo;alternativa che in verit&agrave; &egrave; apprezzata da anni. Si tratta infatti della seconda generazione del modello, che ha avuto un buon successo dal 2017 in America latina e India. Honda WR-V gioca a carte scoperte La nuova serie di Honda WR-V, assemblata sulla Global Small Car Platform (quella di Jazz e HR-V) al momento presenta la versione col motore 1.5 aspirato a benzina da 122 cavalli abbinato a una trasmissione CVT, ma &egrave; attesa una versione full hybrid e:HEV, che sarebbe pi&ugrave; adatta al mercato europeo. Dispone del pacchetto Honda Sensing, che garantisce la guida assistita di secondo livello e presenta uno stile esterno e degli interni in linea con gli altri Suv della gamma. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Honda nuove e usate        

Andrebbe a porsi alla base della gamma delle ruote alte della Casa giapponese: compatta ma molto funzionale

Honda WR-V, la seconda generazione anche per l'Europa?

Giunto alla sesta generazione, Honda CR-V prosegue la tradizione di un modello importantissimo per la Casa giapponese fin dal lancio (quasi 30 anni fa). Acronimo di Comfortable Runabout &ndash; Vehicle - a indicare un veicolo compatto, versatile e confortevole - il Suv ai vertici della gamma Honda si evolve fuori e dentro, introducendo numerose novit&agrave;: prima su tutte il sistema ibrido plug-in e:PHEV, campione di efficienza, che debutta in Europa affiancando il full hybrid e:HEV. Balzo in avanti anche sul fronte sicurezza &ndash; da sempre prerogativa del costruttore &ndash; con il nuovo sistema Adas Honda Sensing 360, vero &ldquo;scudo protettivo&rdquo; che minimizza danni e possibilit&agrave; di incidenti. Abbiamo avuto modo di testare a fondo il primo CR-V &ldquo;alla spina&rdquo;, con il supporto del nostro Centro Prove. Ecco com&rsquo;&egrave; andata.  Honda CR-V 2024, sportivit&agrave; elegante  Anche l&rsquo;occhio vuole la sua parte. Lo sa bene Honda, che ha modificato le linee del nuovo CR-V con un risultato eccezionale. Osservando il nostro esemplare, in allestimento Advance Tech (l&#39;unico disponibile con powertrain plug.in) con carrozzeria bianco perla, si nota il design pi&ugrave; maturo, sobrio ma sportivo al tempo stesso, che prosegue la direzione stilistica intrapresa negli ultimi anni. Lo &ldquo;sguardo&rdquo; ricorda la berlina Civic, con sottili fari full Led che convergono verso l&#39;ampia calandra con griglia nera. Un frontale pi&ugrave; basso e proteso in avanti rispetto alla precedente generazione, quasi pronto a &ldquo;mordere&rdquo; l&rsquo;asfalto, che ben si sposa con il posteriore: i gruppi ottici aggiornati, uniti alle nervature orizzontali, contribuiscono alla forte presenza su strada. Pi&ugrave; basso, in realt&agrave;, &egrave; l&rsquo;intero corpo vettura: l&rsquo;altezza del Suv di segmento D si riduce, infatti, di 15 mm (1.674 totali). Crescono invece larghezza, lunghezza (oltre 10 cm, per 4.706 mm totali) e passo: con 2,70 metri, 4 cm in pi&ugrave;, lo spazio a bordo aumenta ulteriormente.  Salotto su ruote: comfort e spazio ai vertici    Si viaggia in totale comfort anche in cinque, con i passeggeri posteriori che possono contare su accesso agevolato (le portiere si aprono quasi a 90&deg;), pavimento privo di ingombri e sedute con schienale regolabile su otto posizioni. A proposito, i sedili anteriori, riscaldabili e ventilati, riducono l&rsquo;affaticamento grazie alla nuova struttura priva di molle (Comfort Stabilizing Seat). Degna di nota anche la tecnologia in abitacolo. La plancia riprende l&rsquo;impostazione di Civic e ZR-V, con climatizzatore bi-zona regolabile da tasti fisici e numerose dotazioni hi-tech: spiccano doppio schermo per strumentazione (10,2&rdquo;) e sistema multimediale (9&rdquo; touch), head up display, prese USB e piastra a induzione per la ricarica senza fili dello smartphone, che pu&ograve; essere gestito direttamente dall&rsquo;infotainment (Apple CarPlay e Android Auto). Altro punto di forza del nuovo Honda CR-V &egrave; il bagagliaio. Se gi&agrave; la versione ibrida full offre 587 litri di capienza minima, la declinazione plug-in sale a ben 617 (635 considerando il doppiofondo): merito della batteria, pi&ugrave; ingombrante ma posizionata sotto la seconda fila di sedili invece che sotto al piano di carico.  Il sistema Honda e:PHEV    Prima di passare alla prova, un doveroso approfondimento sul powertrain ibrido plug-in e:PHEV di Honda. Con il gi&agrave; noto sistema full hybrid e:HEV (quello di Civic e ZR-V) condivide elementi come l&rsquo;efficiente motore benzina da 2,0 litri, a iniezione diretta e ciclo Atkinson, e doppia unit&agrave; elettrica. le differenze, per&ograve;, sono numerose. Innanzitutto, al propulsore endotermico da 148 cv &egrave; stato aggiunto un rapporto (pi&ugrave; corto) per aumentare lo spunto alle basse velocit&agrave;, raddoppiando anche la capacit&agrave; di traino (1,500 kg contro 750 impostando la modalit&agrave; dedicata &quot;Tow&quot;). La combinazione con gli elettromotori consente di raggiungere 184 cv e 335 Nm di coppia (+ 6,5% rispetto alla e:HEV), scaricati sull&rsquo;asse anteriore (la trazione integrale &egrave; esclusiva della declinazione full hybrid). Valori che, come vedremo, garantiscono ottime prestazioni mantenendo bassi i consumi di carburante. La particolarit&agrave; del sistema risiede anche nella batteria maggiorata: l&rsquo;accumulatore agli ioni di litio, da 96 celle, &egrave; in grado di spingere il Suv per oltre 80 km a emissioni zero grazie alla capacit&agrave; di 17,7 kWh. La ricarica completa, inoltre, avviene in circa 2 ore e mezza utilizzando infrastrutture a 6,8 kW.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Honda CR-V ibrida plug-in, la prova su strada    Dopo il primo contatto con il nuovo CR-V, qualche mese fa, abbiamo avuto modo di approfondirne tutte le caratteristiche in un test effettuato su strade urbane, extraurbane e autostrade. Appena saliti, una volta regolata la posizione di guida, colpiscono elevata visibilit&agrave; esterna e insonorizzazione: la maggiore assistenza elettrica consente, infatti, di ridurre il regime di rotazione del motore quattro cilindri a benzina, a vantaggio di rumore e consumo di carburante. Come da tradizione, CR-V di sesta generazione unisce facilit&agrave; di guida a buona dinamica: oltre all&rsquo;ottimo sterzo, diretto e dal giusto carico, il Suv non si scompone particolarmente anche affrontando curve a ritmo sostenuto. Parallelamente, le sospensioni &ndash; MacPherson anteriori, Multilink posteriori &ndash; consentono di assorbire in modo efficace le imperfezioni del fondo stradale. A proposito, le modalit&agrave; di guida, che includono la Snow, adattano e ottimizzano la trazione anche su superfici sdrucciolevoli. &nbsp;In citt&agrave;, nonostante gli ingombri, il Suv si muove con agilit&agrave;; posteggiare, poi, risulta un gioco da ragazzi grazie all&#39;inedito Parking Pilot: parte del sistema Sensing 360 - su cui torneremo tra una manciata di righe - il sistema sfrutta sensori e telecamere perimetrali per effettuare la manovra di parcheggio in totale autonomia, senza bisogno di intervenire su sterzo e pedali. Il contesto urbano, inoltre, &egrave; l&#39;ideale per sfruttare al meglio la percorrenza in elettrico: i percorsi quotidiani (stimati in circa 30 km) possono essere affrontati senza ricorrere al motore termico. A patto, ovviamente, di mantenere carica la batteria. In ogni caso, procedendo in modalit&agrave; ibrida, il Suv &egrave; &quot;poco assetato&quot; in ogni condizione: il funzionamento con accumulatore scarico, infatti, &egrave; paragonabile a quello della controparte full hybrid. Per i dati reali, rilevati in condizioni di sicurezza dal Centro Prove di Auto, vi rimandiamo all&#39;articolo completo prossimamente in uscita sul mensile.  Sicurezza ai massimi livelli    Come anticipato, la Casa giapponese ha lavorato molto sulla sicurezza: oltre a quella passiva, garantita da elementi strutturali e 11 airbag di serie, l&#39;ultimo CR-V introduce l&#39;avanzato pacchetto Adas Honda Sensing 360. La presenza di sensori radar, sonar (ben 12 sulla plug-in) e telecamere perimetrali - che monitorano in tempo reale tutto ci&ograve; che accade intorno alla vettura, intervenendo attivamente in caso di emergenza - riduce significativamente la probabilit&agrave; di incidenti. Un ulteriore passo verso l&#39;obiettivo ambizioso di Honda: l&#39;azzeramento di vittime, entro il 2050, nei sinistri in cui vengono coinvolti i propri veicoli. Gli ausili alla guida attivi, efficaci e poco invasivi, comprendono cruise control adattivo con mantenimento e cambio automatico di corsia - che abbiamo apprezzato sui tratti autostradali -&nbsp;frenata automatica a riduzione d&#39;impatto e avviso di traffico trasversale frontale.&nbsp;  Prezzi e allestimenti  Concludiamo con le informazioni relative a prezzi e allestimenti del nuovo Honda CR-V. La versione e:PHEV, disponibile nel solo allestimento Advance Tech (praticamente full optional) costa 59.900 euro. La tinta perlata dell&#39;esemplare in prova, poi, aggiunge 1.000 euro, per un totale di 60.900 euro. Chi volesse optare per le declinazioni ibride full, invece, deve considerare un prezzo d&#39;attacco di 49.900 euro per la versione a trazione anteriore, che salgono a 51.900 scegliendo l&#39;integrale AWD. 

Il Suv ai vertici della gamma Honda giunge alla sesta generazione: abbiamo provato l&#39;efficiente ibrido plug-in e:PHEV, una novit&agrave; per il mercato europeo

Honda CR-V e:PHEV, la prova del Suv &quot;alla spina&quot;

        Una nuova generazione di auto elettriche per affrontare il mercato a medio termine. A l CES di Las Vegas, il pi&ugrave; importante evento mondiale dedicatp alla elettronica e divenuto punto di riferimento anche per il settore automotive per quanto riguarda le vetture a batteria e il self drive, Honda presenter&agrave; i prototipi di una nuova gamma di BEV. La carica di Honda La rassegna, in programma dal 9 al 12 gennaio 2024 sar&agrave; il primo passo per il Marchio verso un piano che prevede 30 modelli di auto elettriche in commercio entro il 2030. Un cambiamento epocale per un Costruttore leader da sempre nello sviluppo di motori termici, per auto, moto e qualsiasi altro mezzo o strumento di lavoro. Il teaser della Casa giapponese riporta una immagine di un dettaglio di un modello che sembra molto estremo: non manca di attirare l&rsquo;attenzioni. Dal canto suo, Honda ha annunciato &ldquo;Nuovi modelli della gamma globale EV e una serie di tecnologie innovative che esprimono la significativa trasformazione che il Marchio sta attraversando&rdquo;. Le novit&agrave; dovrebbero essere parecchie. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Honda nuove e usate       

Alla rassegna in Nevada il Costruttore giapponese presenter&agrave; una panoramica dei numerosi modelli a batteria in arrivo

Honda, la prossima generazione di auto elettriche al CES 2024

        Honda si conferma all&rsquo;avanguardia nella ricerca e nello sviluppo della tecnologia delle celle a combustibile, dimostrando un impegno costante verso soluzioni innovative e sostenibili. La casa automobilistica giapponese, con una visione chiara di contribuire alla neutralit&agrave; carbonica globale entro il 2050, ha presentato con orgoglio il suo prototipo di nuova generazione di celle a combustibile - denominato Honda e:Fuel Cell - durante la Hydrogen Week di Bruxelles. Versatile e predisposto per molteplici utilizzi Nonostante la mancanza di dettagli tecnici approfonditi, Honda assicura che il prototipo &egrave; stato attentamente progettato per garantire una durata eccezionale e una versatilit&agrave; senza precedenti in una vasta gamma di applicazioni. Questo include veicoli elettrici a celle a combustibile (FCEV), veicoli commerciali, macchine edili e sistemi di generazione di energia stazionaria. La collaborazione attiva di Honda con numerose aziende coinvolte nello sviluppo di specifiche applicazioni rappresenta un passo significativo. La casa automobilistica sta fornendo supporto cruciale nella fase di allestimento e integrazione dei sistemi di celle a combustibile nei programmi di sviluppo, anticipando l&rsquo;inizio della vendita commerciale dei suoi rivoluzionari sistemi entro il 2025. e:FuelCell Honda, ambiti di applicazione La strategia di Honda per l&rsquo;utilizzo delle celle a combustibile si concentra su quattro ambiti principali: veicoli elettrici a celle a combustibile e veicoli commerciali pesanti, generazione di energia stazionaria, macchine edili e l&rsquo;innovazione continua nel campo delle celle a combustibile. Nel settore automobilistico, l&rsquo;azienda mira a introdurre sul mercato il nuovo modello CR-V FCEV in Nord America e Giappone entro il 2024, consolidando ulteriormente la sua presenza nel mercato dei veicoli a celle a combustibile. Parallelamente, Honda investe nello sviluppo di soluzioni a celle a combustibile destinate ai veicoli commerciali pesanti, anticipando un futuro di trasporti pi&ugrave; ecologici. La collaborazione strategica con Isuzu Motors testimonia il forte impegno di Honda nello sviluppo di veicoli pesanti alimentati a celle a combustibile di nuova generazione. I primi test su strada di questo entusiasmante progetto sono attesi entro la fine del mese di marzo 2024, con il lancio ufficiale del modello di serie previsto per il 2027. &nbsp; Oltre al settore automobilistico, Honda si propone di applicare la sua tecnologia all&rsquo;avanguardia anche nel settore della generazione di energia stazionaria. L&rsquo;obiettivo &egrave; offrire una fonte di energia pulita e silenziosa, aprendo nuove possibilit&agrave; nell&rsquo;ambito della sostenibilit&agrave; energetica. La collaborazione con il settore delle costruzioni, infine, rappresenta un&rsquo;altra pietra miliare, con l&rsquo;obiettivo di sviluppare macchine edili a zero emissioni, tra cui escavatori, per ridurre l&rsquo;impatto ambientale delle attivit&agrave; di costruzione. Nuovo impianto di produzione green in Germania  Proiettando lo sguardo verso il futuro, Honda sottolinea il suo impegno in Europa con la creazione di un impianto di produzione di idrogeno &ldquo;verde&rdquo; presso la sede di Offenbach, in Germania. Questo impianto, alimentato da energia solare in eccesso proveniente da impianti fotovoltaici, rappresenta un passo avanti nella gestione sostenibile dell&rsquo;energia, contribuendo alla visione complessiva di Honda per un futuro pi&ugrave; pulito e sostenibile.&nbsp;       

Nuovo sistema a celle di combustibile destinato al trasporto privato e pesante, oltre al nuovo impianto di produzione di idrogeno verde in Germania

Honda Fuel Cell, nuovo brevetto per l’idrogeno a Bruxelles

        Honda Auto Italia &egrave; ufficialmente Partner Automotive ufficiale del GQ Italia Men of the Year 2023. Il prestigioso evento, che si terr&agrave; il prossimo 29 novembre preso Palazzo Serbelloni a Milano, celebra le figure pi&ugrave; rilevanti del 2023 in numerosi campi (musica, cultura, sport, spettacolo). Per l&rsquo;occasione, oltre a mettere a disposizione Suv della gamma elettrificata, Honda esporr&agrave; due importanti modelli pronti al debutto: parliamo di ZR-V, inedito Suv sportivo full hybrid, e CR-V di sesta generazione, proposto anche in versione ibrida plug-in. Due vetture che abbiamo avuto modo, tra l&rsquo;altro, di testare a fondo e che vi racconteremo in maniera approfondita nelle prossime settimane. Honda ZR-V, il Suv che non c&rsquo;era  L'attenzione si concentra in particolare sul nuovo ZR-V, un Suv Full Hybrid sportivo di segmento C &ndash; la piattaforma &egrave; quella della berlina Civic - che si colloca tra HR-V e CR-V, mirando a un pubblico pi&ugrave; giovane e attento all'immagine. Honda ZR-V promette un'esperienza di guida entusiasmante e del tutto simile a quella della Civic. Caratterizzato da design elegante, ma sportivo al tempo stesso, il modello si distingue per l'equilibrio tra prestazioni elevate ed efficienza: il sistema ibrido full e:HEV da 184 cv, composto da motore benzina 2.0 a ciclo Atkinson e due unit&agrave; elettriche, garantisce brio alla guida e consumi estremamente contenuti. I sistemi attivi Honda Sensing, con Adas avanzati e ben 11 airbag di serie, portano la sicurezza ai vertici della categoria. Honda CR-V, ora anche &ldquo;alla spina&rdquo;  Accanto al ZR-V, vi sar&agrave; anche il nuovo CR-V, giunto alla sua sesta generazione e disponibile in due versioni: Full Hybrid e:HEV e, in una prima europea per Honda, Plug-in Hybrid (e:PHEV). La variante Full Hybrid presenta l'ultima versione del propulsore e:HEV di Honda (lo stesso di ZR-V e Civic), con batteria agli ioni di litio ad alta densit&agrave; e due motori elettrici leggeri e compatti abbinati a un motore a benzina, garantendo transizioni fluide tra le diverse modalit&agrave; di guida. La versione Plug-in Hybrid di CR-V, con accumulatore maggiorato da 17,7 kWh e caricabatterie elettrico ad alta potenza, promette un'autonomia in modalit&agrave; completamente elettrica fino a 81 km, ideale per la maggior parte degli spostamenti quotidiani. La sicurezza, inoltre, &egrave; ai massimi livelli grazie all&rsquo;ultima versione del sistema di guida assistita omnidirezionale Honda Sensing 360: l&rsquo;avanzato pacchetto Adas, infatti, protegge gli occupanti monitorando l&rsquo;esterno della vettura in tempo reale tramite radar, telecamere e sensori perimetrali. GQ Italia Men of the Year 2023 Ma cos&rsquo;&egrave; il GQ MOTY? &ldquo;Si tratta di un red carpet party &ndash; scrive Camilla Strada di GQ - un evento, unico nel suo genere, vera e propria celebrazione della moda maschile (seppure le personalit&agrave; celebrate saranno ambosessi, ndr), con designer, artisti e icone dello stile.&rdquo;. Per questo, la scelta del Partner Automotive ufficiale &egrave; ricaduta su Honda, costruttore celebre per l&rsquo;eccezionale bilanciamento tra prestazioni e affidabilit&agrave;. La presenza della Casa giapponese all&rsquo;evento sar&agrave; un&rsquo;opportunit&agrave; per i partecipanti di &ldquo;toccare con mano&rdquo; le novit&agrave; della gamma elettrificata.&nbsp;       

Honda &egrave; Partner Automotive ufficiale dell'evento, che si terr&agrave; il 29 novembre a Milano. Per l'occasione saranno esposti i nuovi Suv ibridi ZR-V e CR-V

Honda, con ZR-V e CR-V al GQ Italia Men of the Year 2023

        Honda Civic Type R, una delle piccole sportive pi&ugrave; interessanti e sfiziose in commercio, sebbene non un mostro di delicatezza ed eleganza nel design. Forme ricercate, linee spigolose e tagli netti hanno caratterizzato il penultimo modello, con sigla FK8. Anche il posteriore non &egrave; tra i pi&ugrave; raffinati, con ben tre scarichi centrali, la mega ala spigolosa e la forma trapezoidale dei gruppi ottici. Eppure, il proprietario di questo esemplare ha pensato di rendere ancor pi&ugrave; singolare e inimitabile la propria vettura per farla assomigliare ad una Lamborghini Huracan. Operazione audace seppur discutibile. Honda Civic, Lamborghini Huracan "wannabe" Un lavoro abbastanza "particolare". Il proprietario ha, infatti, preso una Civic Type R e ha ben pensato di rivedere quasi tutti i pannelli della carrozzeria, modificandone forma e intagli. Nel frontale si ritrova un cofano con venature a &ldquo;V&rdquo;, tipiche della Lamborghini, con nuovi gruppi ottici ispirati alla supercar italiana. Ancor pi&ugrave; iconici i tagli delle griglie inferiori, proprio in stile Huracan, che ci rimandano con la memoria alla sportiva. Nuovi anche i cerchi, con tanto di copri mozzo con il logo della casa di S. Agata Bolognese. Anche la vista posteriore &egrave; stata completamente stravolta, con la presenza di un&rsquo;immensa ala agganciata al portellone con tanto di doppi scarichi incollati a met&agrave; del paraurti e ed estrattore nella zona inferiore, unito a paratie aerodinamiche verso l&rsquo;esterno. Operazione da &ldquo;Art-Attack&rdquo; Ci&ograve; che sorprende di questo lavoro (forse, sarebbe pi&ugrave; opportuno definirlo "accrocco") &egrave; proprio l&rsquo;immensa quantit&agrave; di pannelli colorati, pellicolati o intagliati per avvicinarsi il pi&ugrave; possibile alle forme della tanto sognata Huracan. Si vede soprattutto nella vista posteriore, dove il proprietario ha scelto di oscurare i fari naturali con della pellicola di colore giallo, intagliando all&rsquo;interno la sagoma ad &ldquo;Y&rdquo; dei tipici fari Lamborghini. L&rsquo;ultimo colpo da genio &egrave; poi il tetto, interamente realizzato in nero opaco a simulare l&rsquo;effetto coup&egrave; della sportiva italiana. Anche il lunotto posteriore risulta interamente oscurato, andando poi a ledere la sicurezza e la visibilit&agrave; su strada. E per non farsi mancare nulla si vede anche un a sticker incollato sulla fiancata, sotto allo specchietto laterale, forse unico componente non compromesso dell&rsquo;auto. Crediamo - e speriamo - che non siano state alterate le componenti meccaniche della vettura, che ne andrebbero ulteriormente a intaccare l&rsquo;integrit&agrave;, nel caso fossero realizzate con la stessa &ldquo;cura&rdquo; posta per gli esterni.       

Il discutibile lavoro di trasformazione, effettuato per farla somigliare alla supercar V10, ha snaturato non poco la hot hatch giapponese

La Honda Civic che si crede una Lamborghini Huracan

Honda Civic Type R, una delle piccole sportive pi&ugrave; interessanti e sfiziose in commercio, sebbene non un mostro di delicatezza ed eleganza nel design. Forme ricercate, linee spigolose e tagli netti hanno caratterizzato il penultimo modello, con sigla FK8. Anche il posteriore non &egrave; tra i pi&ugrave; raffinati, con ben tre scarichi centrali, la mega ala spigolosa e la forma trapezoidale dei gruppi ottici. Eppure, il proprietario di questo esemplare ha pensato di rendere ancor pi&ugrave; singolare e inimitabile la propria vettura per farla assomigliare ad una Lamborghini Huracan. Operazione audace seppur discutibile.    Honda Civic, Lamborghini Huracan &quot;wannabe&quot;  Un lavoro abbastanza &quot;particolare&quot;. Il proprietario ha, infatti, preso una Civic Type R e ha ben pensato di rivedere quasi tutti i pannelli della carrozzeria, modificandone forma e intagli. Nel frontale si ritrova un cofano con venature a &ldquo;V&rdquo;, tipiche della Lamborghini, con nuovi gruppi ottici ispirati alla supercar italiana. Ancor pi&ugrave; iconici i tagli delle griglie inferiori, proprio in stile Huracan, che ci rimandano con la memoria alla sportiva. Nuovi anche i cerchi, con tanto di copri mozzo con il logo della casa di S. Agata Bolognese. Anche la vista posteriore &egrave; stata completamente stravolta, con la presenza di un&rsquo;immensa ala agganciata al portellone con tanto di doppi scarichi incollati a met&agrave; del paraurti e ed estrattore nella zona inferiore, unito a paratie aerodinamiche verso l&rsquo;esterno.  Operazione da &ldquo;Art-Attack&rdquo;  Ci&ograve; che sorprende di questo lavoro (forse, sarebbe pi&ugrave; opportuno definirlo &quot;accrocco&quot;) &egrave; proprio l&rsquo;immensa quantit&agrave; di pannelli colorati, pellicolati o intagliati per avvicinarsi il pi&ugrave; possibile alle forme della tanto sognata Huracan. Si vede soprattutto nella vista posteriore, dove il proprietario ha scelto di oscurare i fari naturali con della pellicola di colore giallo, intagliando all&rsquo;interno la sagoma ad &ldquo;Y&rdquo; dei tipici fari Lamborghini.  L&rsquo;ultimo colpo da genio &egrave; poi il tetto, interamente realizzato in nero opaco a simulare l&rsquo;effetto coup&egrave; della sportiva italiana. Anche il lunotto posteriore risulta interamente oscurato, andando poi a ledere la sicurezza e la visibilit&agrave; su strada. E per non farsi mancare nulla si vede anche un a sticker incollato sulla fiancata, sotto allo specchietto laterale, forse unico componente non compromesso dell&rsquo;auto. Crediamo - e speriamo - che non siano state alterate le componenti meccaniche della vettura, che ne andrebbero ulteriormente a intaccare l&rsquo;integrit&agrave;, nel caso fossero realizzate con la stessa &ldquo;cura&rdquo; posta per gli esterni. 

Il discutibile lavoro di trasformazione, effettuato per farla somigliare alla supercar V10, ha snaturato non poco la hot hatch giapponese

        &Egrave; il futuro il concetto attorno al quale Honda si &egrave; presentata al Salone di Tokyo. La Casa giapponese ha vissuto il Japan Mobility Show con il tema Honda Dream Loop, a simboleggiare prodotti e servizi di mobilit&agrave; pensati, appunto, per il nostro futuro. Salone di Tokyo, al via guardando al futuro Guida autonoma e sportive Tra le proposte senza conducente, spicca il Cruise Origin, in cui lo spazio interno pu&ograve; essere utilizzato in modi diversi, ad esempio per tenere una riunione, o per divertirsi con la famiglia, in modo da trascendere i vincoli del tempo. Altro veicolo a guida autonoma &egrave; CI-MEV, pensato per le persone anziane, per le quali guidare e camminare risulta difficile, e per coloro che vivono in aree in cui non &egrave; disponibile il trasporto pubblico. Senza dimenticare Prelude Concept, antipasto dei modelli sportivi che verranno. Honda Prelude concept, il passato che ispira il futuro Impatto ambientale zero  Il tema della sostenibilit&agrave; &egrave; invece al centro di Sustaina-C Concept, un'auto dalle forme di un'utilitaria costruita con resina acrilica riciclata e riutilizzata: un veicolo quindi in grado di utilizzare in modo efficace le risorse limitate del nostro pianeta e ottenere un impatto ambientale pari a zero. Sustaina-C Concept riorganizza pannelli colorati realizzati con materiali sostenibili a seconda dei gusti dell'automobilista e dei passeggeri, rendendo inoltre la comunicazione pi&ugrave; divertente con nuove tecnologie di illuminazione.Infine, il Marchio giapponese ha presentato anche Pocket Concept, una motocicletta elettrica compatta, anch'essa parte della visione del futuro di Honda. Clicca qui per leggere tutte le notizie sul Salone di Tokyo       

L'utilitaria "ambientalista" Sustaina-C Concept e la piccola moto elettrica Pocket Concept rappresentano un antipasto della mobilit&agrave; del domani secondo la Casa nipponica

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