        Dalla granturismo coup&eacute; "definitiva" alla granturismo scoperta "definitiva", o "ultimate" come dicono dalle parti di Gaydon. Aston Martin ha svelato la DB12 Volante, versione a cielo aperto della supersportiva inglese uscita lo scorso maggio.  DB12 Volante: quanto va forte Aston Martin DB12 &egrave; quasi una "gemella" meccanica della DB12. Ha lo stesso V8 biturbo Mercedes-AMG da 680 cv e 800 Nm di coppia - per un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi -, la stessa trasmissione ZF a 8 velocit&agrave;, lo stesso differenziale a slittamento limitato a controllo elettronico e la stessa struttura sottostante, seppur con alcuni rinforzi. Aston Martin DB, 75 anni di granturismo La meccanica della capote della "Volante" Nello specifico, per adattarsi alla nuova carrozzeria, la Volante &egrave; stata strategicamente rinforzata in alcune aree chiave: i punti di montaggio della sospensione posteriore superiore, la traversa del motore e diversi rinforzi del sottoscocca. Le molle posteriori sono state leggermente aumentate per tenere conto del peso della capote a otto strati. Il funzionamento del tetto richiede 14 secondi per l'apertura e 16 secondi per la chiusura e pu&ograve; essere utilizzato a velocit&agrave; fino a 50 km/h. Per una maggiore praticit&agrave;, il meccanismo del tetto pu&ograve; essere azionato tramite i tasti del telecomando, purch&eacute; ci si trovi entro un raggio di due metri dalla vettura. &Egrave; possibile scegliere tra quattro diversi colori per la capote esterna. Il nero &egrave; di serie, mentre gli optional sono rosso, blu e "nero e argento". Complessivamente, la DB12 Volante ottiene un aumento del 3,7% della rigidit&agrave; torsionale. Dalla DB12 coup&eacute; prende in prestito anche gli pneumatici Michelin Pilot Sport S 5 che poggiano su cerchi in lega da 21", per un impianto frenante carboceramico con dischi anteriori in ghisa da 400 mm e dischi posteriori da 360 mm di serie. Aston Martin, dal 2024 anche ibride plug-in DB12 Volante, abitacolo elegante e connesso L'eleganza contraddistingue gli interni, pieni di "chicce" super esclusive, come i pannelli di rivestimento degli schienali dei sedili che si abbinano agli intarsi delle portiere, esclusivi di questo modello. Opzionale invece l'impianto stereo Bowers and Wilkins da 1.170 watt e 15 altoparlanti a doppia amplificazione, disponibile anche sulla DB12 standard, ma nella Volante gli altoparlanti trovano spazio persino nel rivestimento della capote in modo da erogare un suono virtuale in 3D. A chiudere il quadro, il nuovo sistema di infotainment di Aston Martin, dotato di connettivit&agrave; online completa e tecnologia touchscreen da 10,25" con controllo capacitivo singolo e gestuale a pi&ugrave; dita. Per le principali operazioni meccaniche di selezione delle marce, della trasmissione, del riscaldamento e della ventilazione ci sono i tasti fisici. Sono inoltre presenti interruttori di esclusione per il telaio, l'ESP e gli scarichi, il sistema di assistenza al mantenimento della corsia e il Park Distance Control, per garantire che i comandi pi&ugrave; utilizzati siano sempre a portata di mano.Il nuovissimo sistema di navigazione della DB12 &egrave; dotato di connettivit&agrave; online per un'esperienza pi&ugrave; intelligente, rapida e ricca di informazioni. La nuova cartografia 3D fornisce istruzioni intuitive e chiare con indicazioni di corsia e sovrapposizioni del traffico in tempo reale. La gamma Aston Martin: consulta il listino completo di Auto       

Stessa meccanica della DB12 coup&eacute;, compreso il V8 da 680 cv, ma cambiano sottoscocca e sospensioni, interni raffinati ed esclusivi: la nuova granturismo a cielo aperto

Aston Martin DB12 Volante, il vento soffia sull'eleganza

        La nuova DB12 sar&agrave; la prima Aston Martin a offrire il nuovo Surround Sound System Bowers &amp; Wilkins, i team ingegneristici delle due societ&agrave; hanno infatti condiviso le proprie competenze di altissimo livello per sviluppare il nuovo Surround Sound System, alla ricerca della massima esperienza sensoriale. Un sistema su misura, basato su tecnologie e innovazioni presenti negli altoparlanti e nei prodotti audio Bowers &amp; Wilkins, e progettato acusticamente per offrire un'esperienza di ascolto spettacolare. Le tecnologie proprietarie ad alte prestazioni, come i tweeter Aluminium Double Dome e i diffusori mid-range Continuum, conferiscono a questo sistema un suono equilibrato e preciso, con 15 diffusori e doppia amplificazione da 1.170 watt. Inoltre, i diffusori 3D e un potente subwoofer assicurano la pi&ugrave; coinvolgente esperienza sonora possibile in una vettura Aston Martin. &nbsp; Posizionamento dei diffusori studiato ad hoc La qualit&agrave; immersiva del sistema audio ad alte prestazioni &egrave; ottenuta grazie alla perfetta posizione, direzione e simmetria dei diffusori, che sono stati meticolosamente integrati nella struttura della DB12. L'impianto audio surround Bowers &amp; Wilkins, offerto come optional per la prima volta su una Aston Martin, &egrave; incentrato su una configurazione di 15 altoparlanti, un amplificatore a 14 canali e una tecnologia di elaborazione del suono all'avanguardia.  Cinque tweeter a doppia cupola in alluminio Nautilus da 25 mm: collocati nel cruscotto, nelle portiere e dietro il montante B, i tweeter Bowers &amp; Wilkins Nautilus&trade; Aluminium Double Dome derivano dall'iconico altoparlante Bowers &amp; Wilkins Nautilus&trade;, con canali di diffusione a spirale che assorbono il suono riflesso dalla parte posteriore di ciascun tweeter. Le risonanze sono ridotte al minimo per un'esperienza di ascolto incredibilmente dettagliata e coinvolgente, in cui si sente solo l'audio che fa parte della performance. &nbsp;Cinque speaker mid-range Continuum: posizionati nelle immediate vicinanze dei tweeter, gli speaker mid-range Continuum da 100 mm rappresentano il risultato di otto anni di sviluppo e un grande passo avanti nelle prestazioni dei diffusori midrange. L'autenticit&agrave; e la precisione nella riproduzione di voci e strumenti creano un suono veramente realistico in tutta la DB12, per tutti i passeggeri. Basata sul principio del controllo e con una flessibilit&agrave; ottimizzata, la struttura a intreccio &egrave; pensata per assorbire le risonanze indesiderate, ottenendo un suono dei medi pi&ugrave; pulito e un ridotto rumore indesiderato, con una prestazione pi&ugrave; aperta e neutrale.  &nbsp; Extra lusso Presentata in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Cannes il 24 maggio scorso, la DB12, con i suoi valori fondamentali di alte prestazioni e ultra-lusso, rappresenta la punta di diamante della prossima generazione di auto sportive Aston Martin. Dotata di prestazioni e maneggevolezza eccezionali, in grado di soddisfare e premiare i guidatori pi&ugrave; esigenti, il suo telaio meticolosamente perfezionato &egrave; perfettamente abbinato a un propulsore V8 Twin-Turbo da 680 CV, 800 Nm, leader della categoria. Il risultato &egrave; una Aston Martin energica che risplende di autenticit&agrave;, capacit&agrave; e passione per offrire un'esperienza di guida che non &egrave; seconda a nessuno.       

Con il debutto della nuova DB12, gli acquirenti potranno godere per la prima volta del nuovo Surround Sound System Bowers &amp; Wilkins, grazie alla partnership audio tra i due iconici marchi britannici

La nuova DB12 avrà un impianto audio stellare firmato Bowers & Wilkins

        Aston Martin Valour &egrave; l&rsquo;ultimo capolavoro del costruttore britannico che trae ispirazione dalla one-off Victor e dal prototipo da competizione RHAM/1 degli anni &rsquo;70 su base DBS che partecip&ograve; a Le Mans. Vero tributo all&rsquo;iconico propulsore V12, la supercar celebra anche i 110 anni di storia dell&rsquo;azienda: per questo, gli esemplari prodotti saranno esattamente 110.  Aston Martin Valour, V12 biturbo e cambio manuale Motore V12 anteriore, trasmissione manuale e differenziale autobloccante posteriore: tutto, sulla Valour (progetto definito dalla Casa &ldquo;Retro Futurism&rdquo;, &egrave; studiato per massimizzare l&rsquo;esperienza di guida. Il propulsore biturbo, in grado di erogare ben 715 cv e 753 Nm di coppia massima sulle ruote posteriori, &egrave; abbinato a soluzioni come assetto dedicato, cerchi forgiati da 21 pollici, dischi carboceramici e impianto di scarico a tre uscite centrali: quest&rsquo;ultimo, oltre ad amplificare il &ldquo;ruggito&rdquo; del 12 cilindri, consente di diminuire la massa complessiva grazie allo spessore ridotto dei tubi. Al contenimento dei pesi contribuisce anche l&rsquo;utilizzo di fibra di carbonio per l&rsquo;intera carrozzeria. Spiccano, poi, elementi esclusivi: su tutti, la leva del cambio manuale, personalizzabile secondo i gusti del fortunato acquirente, rivela i leveraggi sottostanti per esaltare ulteriormente la meccanica della vettura inglese.  All&rsquo;insegna del &ldquo;tailor made&rdquo; Completamente personalizzabile grazie al servizio su misura &ldquo;Q by Aston Martin&rdquo;, la Valour pu&ograve; essere ordinata in livree e finiture esclusive per esterni &ndash; gi&agrave; totalmente inediti - e interni, scegliendo fra materiali come alluminio, titanio e legno. Ovviamente, tale unicit&agrave; si riflette anche nel prezzo: per portarsi a casa una delle 110 unit&agrave; serve circa 1 milione e mezzo di euro. Cifra che pu&ograve; lievitare parecchio &ldquo;esagerando&rdquo; con le personalizzazioni. I primi esemplari saranno consegnati tra settembre e dicembre del 2023.        

Motore V12 biturbo, cambio manuale e differenziale autobloccante celebrano i 110 anni di storia del marchio: caratteristiche e prezzo

Aston Martin Valour, 110 esemplari con V12 e cambio manuale

        Poche, esclusive e, va da s&eacute;, ad altissimo ritorno economico. &Egrave; la visione di Lawrence Stroll sulla Aston Martin che prende forma e guarda al futuro.&nbsp; Quel che non far&agrave;, diversamente da quanto sembrava potesse accadere nel 2019 con il concept Vanquish (in foto), &egrave; una supersportiva ibrida a motore centrale, un modello idealmente da contrapporre alla Ferrari 296 GTB e alla McLaren Artura. No, non sar&agrave; la strada seguita.&nbsp; Stroll ha confermato ad Autocar come il dato dei volumi produttivi non sia l'elemento guida per il marchio inglese, che ha rinnovato a fondo la granturismo DB11, diventata DB12.  Valhalla sar&agrave; la prima esclusivissima Phev&nbsp; Se il progetto di ibrida plug-in a motore centrale da contrapporre alla 296 GTB &egrave; stato congelato, procede la via che porter&agrave; alla Aston Martin Valhalla. Prima ibrida plug-in del marchio, avr&agrave; le fondamenta tecniche di una Mercedes-AMG E Performance, vista l'origine del motore V8 e della componente elettrica che andranno su un modello che &egrave; stato presentato sempre come una Valkyrie molto pi&ugrave; fruibile.&nbsp; Se ne faranno 999 esemplari, oltre 1.000 cavalli e ciascuna Valhalla si posizioner&agrave; sugli 800 mila euro. Ecco l'esclusivit&agrave; e redditivit&agrave; su cui punta la propriet&agrave; Aston Martin (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Vale ricordare quanto il progetto Valkyrie abbia pesato sulle finanze Aston Martin, per l'estrema complessit&agrave; di una hypercar con soluzioni da Formula 1. Il progetto curato da Adrian Newey alla fine ha visto la luce e l'avvio della produzione. Adesso tocca alla Valhalla, con tutt'altre premesse e stabilit&agrave; finanziaria del marchio rispetto alla recente era che port&ograve; al progetto Valkyrie. Il legame con la Formula 1 sar&agrave; mantenuto grazie alla realizzazione del monoscocca in fibra di carbonio.&nbsp;La cellula abitacolo sar&agrave; prodotta nelle nuove strutture della squadra di Formula 1, a Silverstone.&nbsp;       

Il marchio cerca un posizionamento ad alta redditivit&agrave; ed esclusivit&agrave;, non i volumi produttivi. Cos&igrave;, la decisione di non dar vita al concept Vanquish posizionato in zona 296 GTB

Aston Martin Valhalla ed esclusive, no alla Vanquish rivale della Ferrari 296

        Oggi le attenzioni di Aston Martin sono concentrate sul lancio della nuova DB12 e sul fantastico Mondiale di F.1 che sta vivendo Fernando Alonso. C'&egrave; stato un tempo per&ograve;, precisamente nel 1979, in cui la Casa inglese aveva deciso di realizzare una macchina one-off con l'unico scopo di arrivare a quota 382 km/h. Si chiamava Bulldog, ed era un esercizio di stile - o un vezzo - pensato esclusivamente per sfondare il record di velocit&agrave;. Velleit&agrave; mai esaudite, un po' per limiti tecnici - l'auto si ferm&ograve; "soltanto" a 307 km/h -, un po' per la crisi economica dell'epoca. Pi&ugrave; di quarant'anni dopo, Aston Martin &egrave; riuscita nel suo intento.  Bulldog da record con il V8 da 650 cv  L'officina di restauro Classic Motor Cars ha infatti ripreso la Bulldog originale, ha lavorato sul motore e su alcuni componenti ed &egrave; riuscita a toccare "almeno" quota 331 km/h. Al volante della supercar, Darren Turner, pilota ufficiale Aston Martin, che ha compiuto l'impresa in Scozia, al Machrihanish Airfield. La Bulldog &egrave; stata concessa dal proprietario Phillip Sarofim, figlio del miliardario texano Fayez Sarofim che nel 2022 ha vinto la Coppa d'Oro a Villa d'Este. Concorso d&rsquo;Eleganza di Villa d&rsquo;Este 2023: la sfilata delle vetture pi&ugrave; belle al mondo Come ha lavorato Classic Motor Cars? Innanzitutto non &egrave; stata modificata la linea della Bulldog. Trattasi di una coup&eacute; super affilata, con forme aerodinamiche pensate essenzialmente per la velocit&agrave; nuda e cruda. L'officina, oltre a riadattare alcuni componenti, ha "messo mano" al V8 biturbo da 5,3 litri portando la potenza da 600 a 650 cv, per un totale di 7.000 ore di lavoro. Tutte ben spese, visto il risultato, in attesa che magari un giorno la Bulldog possa arrivare alla fatidica quota dei 382 orari. Aston Martin Vanquish, all'asta l'esclusiva Shooting Brake di Zagato       

Dopo pi&ugrave; di quarant'anni, la super coup&eacute; inglese, portata a 650 cv, ha ritoccato il suo record di velocit&agrave;

Aston Martin, la Bulldog tocca quota 331 km/h

        Meno di cento esemplari prodotti, motore a 12 cilindri e linee che riassumono lo stile britannico e quello italiano: svelata alla fine del 2018, l'Aston Martin Vanquish Shooting Brake rappresenta la versione pi&ugrave; originale ed esclusiva della granturismo di Gaydon. Realizzata dalla carrozzeria milanese Zagato in appena 99 unit&agrave;, rappresenta la reinterpretazione in chiave esclusiva e &ldquo;pratica&rdquo; della Vanquish di seconda generazione. Costosissima e ricercatissima dai collezionisti, &egrave; ora disponibile all'asta in un esemplare grigio, con pochissimi chilometri percorsi e un prezzo di partenza di 650mila euro. Aston Martin DB12, la granturismo diventa super per dinamismo e tecnologia  Aston Martin e Zagato, collaborazione di lunga data Quello tra Zagato e Aston Martin &egrave; un rapporto che si rinnova da decenni, sin dalla DB4 GT del 1961. Nel corso degli anni, sono stati numerosi i modelli a essere stati reinterpretati dalla celebre carrozzeria italiana, dalla V8 Vantage del 1986 alla DB7 GT del 2002, fino ad arrivare alle moderne V12 Vantage, DB9 Centennial, DBS GT e Vanquish. Proprio quest'ultima &egrave; stata realizzata, nel 2018, in ben tre diverse varianti di carrozzeria: coup&eacute;, Volante e Shooting Brake, per un totale di 325 unit&agrave; prodotte. L'esemplare in vendita &egrave; una Shooting Brake del 2019, caratterizzato dalla colorazione Scintilla Silver e dotato di interni in pelle nera. Meccanicamente analoga alla Vanquish di serie, con il motore a 12 cilindri da 6 litri e 595 cavalli posizionato anteriormente, la Zagato si distingue per la carrozzeria &ldquo;con la coda&rdquo;, dotata di portellone e ampio spazio di carico, abbinato a soli due posti a sedere. Ma non solo, perch&eacute; l'intero design della GT inglese &egrave; stato rivisto dalla carrozzeria milanese, nel pieno stile delle Aston Martin Zagato del passato. I loghi della &ldquo;Z&rdquo; completano l'opera, apparendo ripetutamente sia all'interno che nell'abitacolo. La vettura all'asta, proposta in vendita dalla piattaforma Miller Motorcars, ha percorso appena 1.935 miglia, pari a poco pi&ugrave; di 3mila chilometri, e le condizioni del veicolo sono perfette. Il prezzo, per&ograve;, rende questa Shooting Brake davvero fuori la portata della maggior parte delle tasche. Le offerte per questa esclusivissima granturismo hanno infatti raggiunto i 699mila dollari, pari a circa 650mila euro. Se per&ograve; pensate che questa sia l'Aston Martin by Zagato pi&ugrave; costosa di sempre sbagliate di grosso: nel 2019 &egrave; infatti uscita la DBS GT con il motore V12 da 770 cavalli, realizzata in appena 19 unit&agrave; e venduta esclusivamente insieme alla DB4 GT Zagato Continuation. Il prezzo dell'intero pacchetto? Quasi 7,5 milioni di euro. Aston Martin DB, 75 anni di granturismo       

In vendita uno dei 99 esemplari della GT britannica reinterpretata dalla carrozzeria italiana: da capogiro il prezzo

Aston Martin Vanquish, all'asta l'esclusiva Shooting Brake di Zagato

        &Egrave; pi&ugrave; affilata (e si vede) nel design. Promette d'essere pi&ugrave; affilata e dinamica nel comportamento dell'assetto. &Egrave; nettamente pi&ugrave; tecnologica, grazie all'infotainment connesso. Aston Martin DB12 raccoglie l'eredit&agrave; della DB11, di una grand tourer, per proporsi come "super tourer". Comfort e cura alla qualit&agrave; degli interni ma anche una spiccata propensione al dinamismo al volante.  Motore solo V8, ma che numeri! Il progetto DB12 fa a meno del motore V12 per puntare tutto sul V8 4 litri twin turbo di origine Mercedes-AMG. Con 680 cavalli e 800 Nm raggiunge valori del 34% superiori rispetto al passato. Vi riesce grazie all'adozione di due turbo maggiorati, a un diverso profilo delle camme, alla variazione del rapporto di compressione e, a supportare questi incrementi, un miglioramento del raffreddamento. Due radiatori supplementari si sommano all'elemento principale mentre un radiatore dell'olio pi&ugrave; grande completa gli accorgimenti tecnici legati al motore. Il telaio il alluminio &egrave; stato irrigidito e vale un 7% in pi&ugrave; di rigidit&agrave; torsionale, con gli interventi condotti nel sottoscocca come nel vano motore. Sostanzialmente invariato &egrave; il peso, con 20 kg appena in pi&ugrave; per la DB12 rispetto alla DB11 V8 Coup&eacute;: 1.788 kg il dato assoluto, con guidatore a bordo e componenti alleggeriti come i freni carboceramici (optional da -27 kg). Misure da GT, assetto da sportiva pura Le forme della GT Aston Martin si fanno meno abbondanti perch&eacute; le linee tese aumentano sui 4,72 metri di lunghezza per 1,98 di larghezza. Il passo di 2,80 metri &egrave; definito da una nervatura netta che collega i fari anteriori al tre quarti posteriore.&nbsp; L'assetto fa affidamento su ammortizzatori adattivi e un servosterzo elettrico reso non solo pi&ugrave; diretto ma meno filtrato nelle sensazioni che dar&agrave; al guidatore: solo 2,4 giri per il classico "lock-to-lock". Poggia su cerchi forgiati da 21 pollici&nbsp;la Aston Martin DB12 gommata da Michelin con le Pilot Sport 5 S su misura. Grip e comfort per la presenza della schiuma fonoassorbente all'interno del pneumatico. Le prestazioni Quanto va forte questa DB12, che arriva 75 anni dopo la prima DB (lettere omaggio a David Brown, che rilev&ograve; Aston Martin nel 1947)? Raggiunge i 325 km/h e accelera in 3"6 sullo zero-cento km/h. &Egrave; per&ograve; sulle doti dinamiche, pi&ugrave; che velocistiche assolute, che Aston pone l'accento. Il differenziale a controllo elettronico, al posteriore, ha una rapidit&agrave; di attivazione nell'ordine di pochi millesimi di secondo nel variare il grado di chiusura del differenziale. Ancora, le modalit&agrave; di guida corrispondono a variazioni d'assetto molto pi&ugrave; sensibili che in passato. Un'elettronica che, nell'intervento dell'ESC, fa ricorso a un sensore su 6 assi, in grado di reagire in modo predittivi sui valori di aderenza. Il prezzo di partenza Le prime consegne del progetto DB12 sono previste a partire dal terzo trimestre dell'anno, quando i primi clienti riceveranno la loro super tourer. I prezzi? Si aprte da una soglia oltre i 210 mila euro al cambio attuale. Interni rivoluzionati e infotainment moderno  Un impegno che porta il totale rinnovamento degli interni. L'infotainment da 10,25 pollici &egrave; abbinato alla strumentazione con schermo di uguali dimensioni. La connettivit&agrave; del sistema con e-Sim integrata &egrave; uno dei punti centrali per Aston Martin, finalmente con una componente multimediale e connessa di buon livello. Per tre anni, i clienti DB12 avranno una serie di servizi gratuiti, tra manutenzione predittiva, assistenza stradale, possibilit&agrave; di localizzazione e controllo da remoto del veicolo. Nella progettazione degli interni, i tasti fisici restano come un immediato e imprescindibile punto di controllo. I tasti touch sono presenti ma con moderazione. Se possibile, il cambiamento prodotto all'interno &egrave; nettamente superiore agli interventi stilistici esterni.&nbsp; Dietro al volante, infine, le palette operano su un cambio automatico 8 marce realizzato da ZF. Si caratterizza per un accorciamento del rapporto finale (migliore accelerazione a ogni marcia) e per logiche di cambiata riviste, in chiave di una maggiore rapidit&agrave;.        

Sostituisce la DB11 e propone solo il motore V8 biturbo, nettamente pi&ugrave; potente rispetto al passato. La Aston Martin DB12 &egrave; pi&ugrave; sportiva nel design e nell'assetto. Rivoluzione all'interno

Aston Martin DB12, la granturismo diventa super per dinamismo e tecnologia

        Da un lato le vicende finanziarie, con la presenza Geely nella compagine azionaria cresciuta sostanzialmente. Dall'altro, l'arrivo di un nuovo modello, per aprire una fase importante in casa Aston Martin (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Sono i due fronti dell'attualit&agrave; intorno al marchio inglese. Con la DB12 scopriremo l'evoluzione della grand tourer DB11 e&nbsp; un ultimo teaser video sottolinea come andr&agrave; oltre il concetto di GT per proporre un modello "purer", pi&ugrave; puro.&nbsp; Interni "tecnologici" Cosa intendano in Aston lo scopriremo il 24 maggio, quando la DB12 sveler&agrave; la scheda tecnica e le soluzioni del motore V8 e V12.&nbsp; Una visione sugli interni anticipa, nell'attesa, un cambiamento radicale, all'insegna di una modernizzazione del design e un ambiente pi&ugrave; "tecnologico".&nbsp;  La Aston Martin DB12 avr&agrave; un comparto infotainment di nuova generazione, superando i limiti di un accordo tecnico con Mercedes che offriva una tecnologia datata al "cliente" inglese.&nbsp; Su questo fronte capiremo se e in quale misura le sinergie con il gruppo Geely siano state gi&agrave; avviate e confluite sul progetto DB12. Fibra di carbonio e pelle riscrivono l'ambiente Strumentazione a parte, il volante rivela comandi touch sulle razze. Una novit&agrave; ulteriore, per una granturismo del calibro Aston Martin, &egrave; nel design dei sedili. Propone materiali tecnici come la fibra di carbonio sono a vista, in una struttura del sedile rivestita di materiali pregiati nei punti di contatto: schienale, fianchetti, poggiatesta, seduta.&nbsp;  Ancora dal teaser si nota una configurazione 2+ degli interni, con il posteriore dotato di due strapuntini. Tutti indizi che portano a un rinnovamento profondo della granturismo DB11.       

Le anticipazioni verso la presentazione della granturismo inglese rivelano un ambiente pi&ugrave; "tecnico" per i materiali usati e con una componente hi-tech ben visibile

Aston Martin DB12, quanto cambiano gli interni!

        Il mercato ha accolto con favore l'operazione annunciata da Aston Martin sulla propria compagnie azionaria. Il titolo della casa inglese ha aperto in crescita a +22%, per stabilizzarsi a met&agrave; pomeriggio su un +15%. La notizia che ha dato la spinta al titolo &egrave; l'incremento della partecipazione del gruppo Geely, gi&agrave; detentore del 7,6%. Con l'acquisizione di oltre 41 milioni di azioni ordinarie e la sottoscrizione di oltre 28 milioni di azioni di nuova emissione, i cinesi salgono a circa il 17% della propriet&agrave;.  Geely il terzo azionista di peso Risultano essere cos&igrave; il terzo principale azionista, dopo il consorzio Yaw Tree (21%) e il fondo sovrano saudita PIF - Public Investment Fund (circa il 18%). L'acquisto delle azioni ordinarie da parte di Geely &egrave; avvenuto dal consorzio guidato da Lawrence Stroll, a un prezzo di 335 pence per azione, con un premio del 45% sul valore di chiusura del 17 maggio. Geely, in virt&ugrave; della nuova quota azionaria in possesso, acquisisce il diritto alla nomina di un componente non esecutivo del CdA e si impegna a non cedere le azioni detenute per 90 giorni, oltre a non salire fino all'agosto del 2024 oltre il 22% della propriet&agrave;. Quanto vale l'investimento Fin qui le indicazioni relative all'operazione finanziaria, che registra un investimento di 234 milioni di sterline da parte di Geely (269 milioni di euro) e il conferimento cash di 95 milioni di sterline (oltre 109 milioni di euro) nelle casse Aston Martin (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato).&nbsp; Dopo un lungo "corteggiamento", fino al tentativo di scalare la propriet&agrave; Aston Martin, per Geely arriva una presenza molto significativa nell'azionariato Aston.&nbsp; Sinergie tecniche e mercato cinese Uno degli obiettivi che Geely intende realizzare &egrave; la creazione di sinergie tecniche e tecnologiche tra i brand sotto il proprio diretto controllo, tra cui Polestar e Lotus. Sar&agrave; interessante, ad esempio, scoprire sul fronte hi-tech quale soluzione proporr&agrave; Aston Martin con la DB12, evoluzione della DB11 e prossima alla presentazione. La casa inglese beneficer&agrave; della posizione Geely sul mercato cinese per strutturare la propria presenza su un mercato cruciale. "Geely Holding, che lo scorso anno era diventato un azionista, vede un potenziale enorme per la crescita e il successo di Aston Martin sul lungo periodo. Ci offrono una profonda comprensione di un mercato cruciale, strategico per la crescita, come la Cina", commenta Lawrence Stroll. "Al tempo stesso ci offre l'opportunit&agrave; di accedere alla loro offerta tecnologica e di componenti. Geely sposa la nostra visione su Aston Martin e vuol essere un azionista pi&ugrave; rilevante. Questa transazione permette la creazione di una partnership di lungo corso con Geely, una relazione che credo porter&agrave; un significativo valore per tutti i nostri azionisti". Sottolineare l'accesso alle tecnologie e componenti Geely offre una visione ulteriore sul futuro sviluppo del marchio, che negli ultimi anni aveva annunciato il rafforzamento dell'accordo tecnico con Mercedes per accedere all'architettura elettrica in vista dei futuri modelli elettrici. Un piano, quello delle sinergie tecniche e tecnologiche, chiaramente evidenziato da Eric Li, presidente del Gruppo Geely: "Non vediamo l'ora di esplorare le sinergie tecnologiche congiunte e le nuove opportunit&agrave; di crescita per aiutare quest'iconico marchio automobilistico a realizzare il proprio completo potenziale".       

L'operazione porta nelle casse di Aston Martin oltre 100 milioni di euro "freschi" e permette a Geely di arrivare al 17% della partecipazione azionaria, superando l'azionista Mercedes

Aston Martin, Geely diventa il terzo azionista: sinergie tecniche in vista

        Aston Martin celebra l'ottimo avvio stagionale del suo team di F1&nbsp;lanciando una versione esclusiva chiamata DBX707 AMR23 Edition per il loro SUV. Questo modello speciale si ispira alla monoposto di Alonso e Stoll, l'AMR23, e alla Medical Car ufficiale della Formula 1.  Aston Martin DB, un teaser anticipa l'erede della DB11 Sulla scia del successo Il team Aston Martin ha iniziato la stagione 2023 del Campionato del Mondo di Formula 1 FIA con ottimi risultati, attualmente posizionato al secondo posto nella classifica costruttori. Fernando Alonso ha ottenuto un podio in Bahrain e&nbsp; ha continuato a ottenere importanti risultati in Australia e recentemente a Miami. Un Suv "da corsa" Per celebrare questo successo, la DBX707 AMR23 Edition enfatizza ulteriormente l'aspetto stradale del lussuoso SUV, grazie alle opzioni di personalizzazione offerte dal servizio Q by Aston Martin. Questa edizione speciale combina il mondo emozionante della Formula 1 con il SUV, creando un'estetica sportiva e da corsa. L'AMR23 Edition presenta elementi unici all'esterno, come una vernice personalizzata Podium Green, un distintivo "Q by Aston Martin" sui parafanghi e pinze dei freni Aston Martin Racing Green. Altri dettagli distintivi dell'AMR23 sottolineano il legame con la Formula 1, con rifiniture lime sul kit carrozzeria in carbonio scolpito che richiama l'AMR23 della Formula 1 e la Medical Car ufficiale della Formula 1. All'interno, presenta cuciture in contrasto lime sugli interni Inspire Sport Duotone Onyx Black e Eifel Green, impiallacciature e dettagli scuri in fibra di carbonio. Il logo "AMR23" &egrave; presente anche sui listelli sottoporta, evidenziando l'eredit&agrave; sportiva di Aston Martin. Aston Martin torna a produrre ricambi per auto d'epoca       

Il modello unisce prestazioni eccellenti ad uno stile sportivo ma elegante: il legame con il mondo delle corse &egrave; chiaro anche dai dettagli lime sul kit carrozzeria in carbonio scolpito

Aston Martin DBX707 AMR23, il Suv più potente al mondo celebra la F1

        Aston Martin ha da poco pubblicato alcune immagini teaser che anticipano l'erede della DB11. L'iconica Granturismo inglese si prepara a uscire di scena dopo oltre sette anni di onorata carriera: la nuova GT, che probabilmente sar&agrave; denominata DB12, verr&agrave; svelata il prossimo 24 maggio. Aston Martin DB12, family feeling  Sebbene numerori dettagli non siano ancora stati rivelati, le immagini parlano chiaro: la Aston Martin DB12 non differir&agrave; in maniera significativa dal modello uscente, almeno esternamente. Sia nella vista laterale che in quella frontale possiamo notare linee aerodinamiche ed elementi tipici della GT inglese: solo sul "muso" spiccano gruppi ottici leggermente rivisti e una calandra pi&ugrave; ampia. In abitacolo il discorso cambia: la foto mostra plancia e console centrale completamente riviste. Uno degli elementi pi&ugrave; discussi della Aston Martin DB11 era, infatti, il display del sistema infotelematico di derivazione Mercedes, posizionato a sbalzo sulla parte superiore del cruscotto, con un risultato estetico discutibile. Il nuovo modello, invece, ospita uno schermo perfettamente integrato nel tunnel centrale; quest'ultimo, impreziosito da cornici in fibra di carbonio, incorpora in maniera ordinata pulsanti, switch e rotori (tutti dal design inedito) per la gestione di guida e infotainment. Secondo le dichiarazioni del Presidente Lawrence Stroll, inoltre, il sistema multimediale dovrebbe essere affiancato da un assistente vocale in grado di parlare con "un perfetto accento inglese".  Lunga vita a V8 e V12 Come sulla DB11, anche la nuova granturismo dovrebbe continuare a ospitare sotto al cofano anteriore propulsori turbocompressi a 8 e 12 cilindri. Sul modello uscente, il V8 di origine Mercedes da 4 litri eroga 510 CV, mentre il pi&ugrave; potente V12 da ben 5,2 litri della versione top di gamma arriva a circa 640 CV. Secondo alcune indiscrezioni, il nuovo V8 potrebbe essere quello della Mercedes SL in declinazione 63 AMG (585 CV), ulteriormente affinato per massimizzare le prestazioni. Non resta che attendere il 24 maggio per scoprire tutti i dettagli.       

Aston Martin DB, la nuova granturismo viene mostrata in alcune foto. Esterni leggermente rivisti e interni rinnovati: sar&agrave; svelata il 24 maggio

Aston Martin DB, un teaser anticipa l'erede della DB11

        Riuscire a trovare ricambi originali per la propria auto d&rsquo;epoca, soprattutto se si tratta di un esemplare raro ed esclusivo, pu&ograve; essere un&rsquo;impresa ardua. Da oggi, per&ograve;, i proprietari di Aston Martin classiche possono contare sul nuovo programma dell&rsquo;azienda Aston Martin Works, che ha rimesso in produzione numerosi componenti meccanici secondo le specifiche originali. Aston Martin Works, tornano in produzione componenti per DB4, DB5 e DB6 Per la prima volta dopo decenni, la Casa inglese ha deciso di tornare a produrre pezzi di ricambio per soddisfare le esigenze di appassionati e collezionisti di Aston Martin d&rsquo;epoca. Grazie alla collaborazione con numerosi fornitori, l&rsquo;azienda potr&agrave; offrire &ldquo;blocchi motore, testate, cambi completi e molti altri componenti&rdquo; completamente nuovi, ma conformi al 100% con gli originali. Nello specifico, tali ricambi saranno disponibili per le iconiche DB4, DB5 e DB6, oltre che per alcuni modelli a propulsore V8 prodotti tra gli anni &rsquo;60 e gli anni &rsquo;70. &nbsp;Il presidente di Aston Martin Works, Paul Spires, ha dichiarato: "Si tratta di un&rsquo;ottima notizia per tutti gli appassionati del nostro marchio. Il reparto heritage di ZF, storico fornitore di cambi, ad esempio, ha ricreato i cambi con le specifiche originali, rendendoli disponibili per la prima volta dai primi anni '70".  Aston Martin Continuation Program La Casa di Gaydon ha deciso di rimettere in produzione i ricambi in seguito al cosiddetto &ldquo;Continuation Program&rdquo;, iniziativa della divisione Heritage che fa letteralmente rivivere le vetture classiche Aston Martin con speciali riedizioni in tiratura limitata e numerata. Come dichiarato, tale programma &ldquo;ha portato naturalmente alla necessit&agrave; di tornare a realizzare tutte quelle componenti uscite dalla produzione da molti anni". Ci&ograve;, ovviamente, permetter&agrave; anche ai proprietari di &ldquo;vere&rdquo; Aston Martin classiche di completare pi&ugrave; facilmente i restauri con parti costruite secondo gli standard OEM.        

La divisione Heritage Aston Martin Works ha rimesso in produzione componenti per DB4, DB5 e DB6 come blocchi motore, testate e cambi

Aston Martin torna a produrre ricambi per auto d'epoca

        &Egrave; ancora pi&ugrave; rara della DBS 770 Ultimate, poich&eacute; ne verranno realizzati solo 199 esemplari di Aston Martin DBS 770 Ultimate Volante. Tutti (ovviamente) gi&agrave; opzionati dai clienti del marchio, che hanno avuto il privilegio di scoprire la versione scoperta della pi&ugrave; potente Aston DBS di sempre in largo anticipo rispetto alla diffusione delle immagini pubbliche e l'apertura del configuratore online. Ecco, resta questo l'unico spazio concesso agli appassionati per dilettarsi e simulare la propria DBS 770 Ultimate Volante dei sogni.  Supercar da osservare Della Coup&eacute; se ne faranno 300 esemplari ma il "problema", anche per i facoltosi appassionati, resta sempre uno: tutta la produzione &egrave; gi&agrave; venduta.&nbsp; Differenze di tiratura a parte, le sfumature tecniche che passano tra le due DBS 770 Ultimate sono essenzialmente legate al peso. La Volante pesa 100 kg in pi&ugrave;, per un valore di 1.945 kg a secco, con guidatore a bordo (75 kg) e optional di alleggerimento compresi.&nbsp; Il V12 5.2 litri twin turbo esprime i medesimi valori di potenza (770 cavalli) e coppia (900 Nm) sulle due interpretazioni della DBS, con la Volante a scattare in 3,6 secondi da 0 a 100 orari e raggiungere i 340 km/h. Poi vi &egrave; la netta differenza di impostazione stilistica, con la Volante che pu&ograve; vantare l'extra di fascino di una configurazione scoperta in grado di mostrare un equilibrio del design raro per una granturismo spider.  L'assetto Gli accorgimenti al capitolo assetto, invece, spaziano da un piantone reso pi&ugrave; rigido, cos&igrave; da trasmettere meglio al pilota il feeling su quanto accade tra ruote anteriori e asfalto. &Egrave; una DBS 770 Ultimate dalla dinamica di marcia migliorata nella precisione, grazie a un +25% di rigidit&agrave; laterale e un +3% di rigidit&agrave; torsionale. Valori che sono ottenuti attraverso l'adozione di una struttura a bracci incrociati installata nel sottoscocca e in corrispondenza dell'asse anteriore, mentre al retrotreno la piastra del sottoscocca &egrave; pi&ugrave; spessa rispetto a una normale DBS. Non potevano restare esclusi dalla personalizzazione dell'assetto le sospensioni a controllo elettronico, che hanno tarature specifiche.       

Accanto alla Coup&eacute; contribuisce a portare la tiratura delle DBS 770 Ultimate a 399 esemplari. La versione roadster, Volante, della Aston Martin pi&ugrave; potente di sempre &egrave; off limits

Aston Martin DBS 770 Ultimate Volante, rarità scoperta

        Nuova versione dell'Aston Martin DBX da parte di Mansory, probabilmente la versione pi&ugrave; esagerata del super Suv inglese. La prima DBX di Mansory &egrave; stata presentata per la prima volta nel novembre 2021: il nuovo modello &egrave; rifinito in una speciale tonalit&agrave; di grigio.  DBX by Mansory: ampio uso del carbonio Nella parte anteriore, il tuner tedesco ha montato nuovi paraurti e splitter realizzati in fibra di carbonio. La DBX &egrave; stata poi dotata di passaruota e poggia su un set di cerchi aftermarket con razze argentate e nere. Le modifiche continuano sulle fiancate con le vistose coperture degli specchietti retrovisori, le prese d'aria in carbonio dietro le ruote anteriori e le minigonne laterali allungate. Anche i passaruota posteriori sono stati allargati. Dietro, trovano spazio uno spoiler in carbonio che si estende dal tetto, un'alettone fisso in fibra di carbonio e un nuovo diffusore. Inoltre,&nbsp;Mansory ha anche abbandonato il sistema di scarico quadruplo di serie del SUV a favore di due terminali che fuoriescono dal centro del diffusore posteriore. 800 cv e 1.000 Nm di coppia Gli aggiornamenti sono completati da alcune modifiche al motore. Sul V8 4 litri sono stati montati nuovi turbocompressori che lavorano in combinazione con alcune modifiche alla centralina. In questo modo, la DBX non eroga pi&ugrave; 550 cv e 700 Nm, bens&igrave; 800 cv e 1.000 Nm. Pu&ograve; raggiungere i 160 km/h in 3,8 secondi, per una velocit&agrave; massima di oltre 520 km/h. Aston Martin DBX707, la nuova Medical Car 2023 della F1       

Nuova veste per il Suv inglese: la verniciatura inedita si accompagna a un V8 che adesso sprigiona 800 cv e 1.000 Nm di coppia

Aston Martin DBX, con Mansory è estrema anche in grigio

        Rinvia al Capital Markets Day della prossima estate, Lawrence Stroll, la presentazione delle novit&agrave; di prodotto che accompagneranno Aston Martin verso la fase dell'elettrico a batteria. Se nel 2025 vedremo le prime Aston elettriche, sotto forma di un suv e di una sportiva - verosimilmente sfrutteranno le sinergie con Mercedes, la disponibilit&agrave; delle nuove architetture AMG elettriche -, quest'estate scopriremo altro. Scopriremo anzitutto come si evolveranno tre modelli oggi sulla scena, ovvero, la Aston Martin Vantage, la Aston Martin DB11 e la DBS.  Dal motore a scoppio verso l'elettrico passando per l'ibrido "Vedrete le macchine che ci accompagneranno nella nostra storia di motori a scoppio, la nostra storia ibrida e ci porteranno verso i programmi definiti sull'elettrificazione. Sar&agrave; una visione chiara del viaggio che sto costruendo da tre anni a questa parte", ha commentato Lawrence Stroll nel presentare i risultati finanziari 2022 agli investitori. Aston Martin&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;ha consegnato 43 auto pi&ugrave; dell'anno precedente, per un volume complessivo di 2.022 unit&agrave;, tra le quali &egrave; il suv DBX a essere risultato il pi&ugrave; venduto, con 714 esemplari. La Aston Martin Vantage segue con 683 unit&agrave;, pi&ugrave; staccata la DB11 con 330 esemplari.  Valhalla poi una seconda Aston a motore centrale Il marchio inglese sveler&agrave; gli sviluppi su tre modelli tutti a motore anteriore, mentre il progetto della Aston Martin Valhalla, ibrida plug-in a motore posteriore-centrale, &egrave; stato confermato sul 2024 per le prime consegne. Un fronte tecnico, quello del motore posteriore-centrale, sul quale la casa di Gaydon presenter&agrave; al Capital Markets Day un concept di supersportiva che andr&agrave; a posizionarsi al di sotto della Valhalla.       

Lawrence Stroll ha anticipato le novit&agrave; che verranno presentate nei prossimi mesi da Aston Martin, verso l'elettrificazione che sar&agrave; ibrida plug-in e, nel 2025, elettrica pura a batteria

Aston Martin, il rinnovamento di Vantage, DB11 e DBS arriva in estate

        Alla vigilia del Mondiale 2023 della Formula 1, Aston Martin ha svelato la nuova Medical Car per questa stagione. La DBX standard esce di scena, e al suo posto arriva la DBX707, versione estrema del Suv di Gaydon con ben 707 cavalli di potenza. Ad affiancarla, nel ruolo di Safety Car, la coup&eacute; Vantage: le due Aston Martin, come accaduto l'anno scorso, si alterneranno con le vetture di Mercedes. Ma con quali criteri vengono scelte queste auto? Andiamo a scoprirlo. Aston Martin DBS 770 Ultimate, un super V12 per l'addio alla GT  DBX707, la Medical Car della F1 alza l'asticella Safety Car e Medical Car rappresentano due elementi fondamentali nell'organizzazione dei GP di Formula 1, e non solo. Il ruolo della Safety Car &egrave; quello, ben conosciuto, di compattare e condurre il gruppo delle monoposto quando in pista vi &egrave; una situazione di pericolo come vetture incidentate o la presenza di commissari. La Medical Car, invece, ha il compito di portare rapidamente il primo soccorso ai piloti. Queste auto sono infatti dotate di kit di pronto soccorso e dispositivi medici, e comprendono, all'interno del loro equipaggio, anche personale medico. Naturalmente, quando si parla di primo soccorso, la rapidit&agrave; d'intervento &egrave; fondamentale, e per questo vengono scelte vetture spaziose e versatili, oltre che a elevate prestazioni. Station wagon o berline-coup&eacute;, come nel caso di Mercedes, o Suv, come l'Aston Martina. La Casa inglese, dopo aver affrontato la scorsa stagione con la DBX standard da 550 cavalli e 700 Nm, ha deciso di operare un upgrade, fornendo alla FIA la nuova DBX707, dotata del medesimo V8 biturbo da 4 litri, ma con potenza e coppia che crescono rispettivamente fino a quota 707 cv e 900 Nm. Crescono di conseguenza anche le prestazioni: se la &ldquo;vecchia&rdquo; DBX accelerava da 0 a 100 orari in 4,5 secondi e raggiungeva una velocit&agrave; massima di 291 km/h, la 707 brucia lo zerocento in appena 3&rdquo;3, e si spinge fino a quota 310 all'ora. Ma le modifiche apportate alla pi&ugrave; potente delle DBX vanno oltre il solo motore, e riguardano l'intero comparto tecnico della vettura, dai freni carboceramici (420 mm anteriori e 390 mm posteriori) alle sospensioni, fino alla gestione della coppia, che se necessario pu&ograve; essere inviata al 100% alle sole ruote posteriori. Safety Car e Medical Car: perch&eacute; non una Ferrari? La DBX707, come detto, si affiancher&agrave; alla Vantage V8 nel ruolo di Safety Car. Le due Aston, a loro volta, si alterneranno nel corso dei GP con le vetture di sicurezza Mercedes, la AMG GT Black Series e la GT 63 S. Ma come vengono scelte queste vetture dalla Federazione, e perch&eacute; sono state scelte Aston Martin e Mercedes e non, ad esempio, Ferrari, Alfa Romeo o altre ancora? La ragione &egrave; banalmente commerciale: nel corso dei gran premi, la Medical Car e soprattutto la Safety Car godono di una grandissima visibilit&agrave;, in quanto intervengono nei momenti pi&ugrave; concitati dei GP e vengono a lungo inquadrate dalle telecamere della regia internazionale. Per questo, le Case automobilistiche realizzano accordi con la F1 per la fornitura esclusiva o condivisa delle vetture, che diventano a tutti gli effetti veicoli pubblicitari dei brand. L'accordo pi&ugrave; lungo di sempre &egrave; quello siglato tra Formula 1 e Mercedes, che fornisce le vetture di sicurezza dagli anni '90, e che solo da poche stagione si alterna con le vetture Aston Martin. Se non abbiamo mai visto Safety Car e Medical Car Ferrari, quindi, &egrave; solo perch&eacute; la Casa del Cavallino non ha mai ritenuto indispensabile, per la propria promozione, proporre un accordo commerciale per la fornitura di queste vetture. La Rossa, del resto, &egrave; gi&agrave; protagonista assoluta del Circus e non ha bisogno di ulteriore pubblicit&agrave;. Nulla impedisce comunque di provare a immaginare come potrebbero essere una Safety Car e una Medical Car Ferrari. Nella gamma del Cavallino, del resto, non mancano modelli ad alte prestazioni che non sfigurerebbero nel ruolo di vettura di sicurezza: dalla Roma alla SF90 Stradale, passando per la 812 Competizione e arrivando alla nuova 296 GTB, impiegata come Safety Car nel Ferrari Challenge. Da poco, inoltre, il Cavallino ha introdotto un modello che sarebbe ideale come Safety Car, il Suv Purosangue. Che con il suo V12 da 725 cavalli e prestazioni da supercar (zerocento in 3&rdquo;3, velocit&agrave; massima di 312 km/h) non avrebbe nulla da invidiare all'Aston Martin DBX707. La Stagione della Formula 1 sta per cominciare tra tante novit&agrave; e qualche sorpresa        

Aston Martin ha svelato la nuova vettura medica per la stagione 2023 della F1, che si affiancher&agrave; alla Mercedes AMG GT 63 S: ecco come vengono scelte queste vetture

F1, come cambia la Medical Car Aston Martin (e perché non è una Ferrari)

        L'Aston Martin V8 Oscar India del sultano dell'Oman &egrave; stata messa all'asta da Bonhams. Oscar India &egrave; il soprannome che rappresenta la Serie 4 della Aston Martin V8, con riferimento all'alfabeto fonetico utilizzato dalle organizzazioni NATO. Il debutto di questo modello risale al 1969. La vettura fu prodotta in 5 generazioni nel periodo che andava dal 1969 al 1989 e, nel caso delle Oscar India &ndash; che rappresentano la quarta generazione &ndash; il periodo di produzione and&ograve; dal 1978 al 1985, con solo 352 esemplari realizzati.  La fama dell'Aston Martin V8 Quando pensiamo all'Aston Martin V8, una delle prime cose che balzano in mente &egrave; James Bond. L'auto deve una parte del suo successo alle sue apparizioni nei film dell'agente pi&ugrave; famoso nella storia del cinema. Basti pensare alla pellicola del 1987 'The Living Daylights' con Timothy Dalton o a quella 'No Time to Die' con Daniel Craig. La vettura presa dal sultano dell'Oman era in origine rifinita in Windemere Green, e vantava dei rivestimenti in pelle Magnolia. Il cambio manuale ZF era a 5 marce, ed era impreziosita da particolari come poggiatesta staccabili, cinture posteriori, barra portabadge e fari fendinebbia doppi. Abbandonato il garage del sultano, l'Oscar India &egrave; stata privata del cambio manuale a 5 marce, venendo sostituito da quello automatico. Altre modifiche hanno interessato la carrozzeria, che &egrave; stata riverniciata, mentre gli interni sono rimasti intatti. L'oramai ex Aston Martin V8 del sultano verr&agrave; venduta all'asta il 3 marzo 2023, con un prezzo previsto fra i 75mila e i 94mila euro. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

L'auto verr&agrave; venduta il 3 marzo 2023, con un prezzo previsto fra i 75mila e i 94mila euro

Aston Martin V8 Oscar India è all'asta, era del sultano dell'Oman

        Se c&rsquo;&egrave; un personaggio del mondo del cinema a cui piacciono le belle auto (e non solo) questo &egrave; James Bond. L&rsquo;agente segreto pi&ugrave; famoso al mondo, nel corso della sua lunga quanto emozionante carriera ne ha guidate molte, in particolar modo Aston Martin, dalle pi&ugrave; eleganti e raffinate alle pi&ugrave; potenti e veloci. Tutte caratterizzate da un comun denominatore: la presenza di incredibili gadget in grado di togliere il nostro coraggioso protagonista dai guai e dalle situazioni pi&ugrave; pericolose. Compagne di mille inseguimenti ma anche strumenti tecnologici che hanno da sempre catturato l&rsquo;attenzione dei tanti amanti di 007. E allora diamo uno sguardo ad alcune di loro. Aston Martin DBS 770 Ultimate, un super V12 per l'addio alla GT &nbsp; Aston Martin DB5  Icona di eleganza, questa vettura da mille e una notte appare nelle scene di Godfinger, in particolare sulle strade del Passo Furka, in Svizzera. Realizzata in solo 1.033 esemplari, adotta un motore a 6 cilindri in linea per una potenza di 282 cavalli. Un&rsquo;auto, peraltro di grande valore, tanto che una delle 8 repliche costruite per il film &ldquo;No time to die&rdquo; con Daniel Craig nei panni dell&rsquo;agente 007, nelle sale lo scorso anno, &egrave; stata venduta per dalla casa di aste Christie&rsquo;s di Londra per oltre 3 milioni e 200mila euro, il doppio della base di partenza. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Aston Martin V12 Vanquish  A siluri, fucili, sedile eiettabile e altri gadget che solo i laboratori di fiducia dell&rsquo;agente 007 potevano inventare, la Vanquish (chiamata anche &ldquo;The Vanish&rdquo;) aveva fra le sue incredibili meraviglie anche la facolt&agrave; di svanire, grazie a un particolare rivestimento capace all&rsquo;occorrenza di renderla invisibile. Il suo V12 da 460 CV a 6.500 giri/min per una coppia di 556 Nm era capace di spingerla fino 305 km/h di velocit&agrave;. La prima generazione &egrave; stata prodotta dal 2001 al 2007 ed &egrave; quella a cui appartiene la vettura che appare in 007 La morte pu&ograve; attendere del 2002. Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp; Aston Martin V8&nbsp;  Un&rsquo;altra auto di grande fascino (pu&ograve; un&rsquo;Aston Martin non averne?) &egrave; la V8, con la sua calandra molto aggressiva caratterizzata dai quattro fanali frontali circolari. Al suo debutto nel 1986, adotta un 8 cilindri da 5,3 litri per una potenza di 325 CV e una coppia massima di 490 Nm. La velocit&agrave; massima &egrave; di 255 km/h, accelerazione 0-100 in 5,8 secondi e un consumo medio di 5,4 litri/km. Auto lussuosa quanto spaziosa, ricorda forse pi&ugrave; la linea di auto americane che inglesi. La troviamo nell&rsquo;ultimo film di Daniel Craig come agente 007 No time to die, simile a quella apparsa nel 1987 in 007 Zona pericolo. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Aston Martin DBS Superleggera  Con questa arriviamo ai giorni nostri con James Bond alla guida della top di gamma, Aston Martin DBS Superleggera, versione alleggerita della precedente DBS grazie al telaio in carbonio e alluminio. Le prestazioni, inutile dirlo, sono quelle di un vero bolide della strada, grazie al motore V12 da 725 cavalli.&nbsp;  L&rsquo;accelerazione da 0-100 km/h ferma la lancetta dell&rsquo;orologio a 3,6 secondi mentre la velocit&agrave; massima &egrave; davvero fuori scala: 340 km orari. Se volete sentirvi un po&rsquo; James Bond anche voi, dovete essere pronti a spendere 300mila euro&nbsp;per portarvela a casa. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Aston Martin Valhalla Le sue forme futuristiche ne fanno una vera e propria supercar che ben si addice a James Bond, il pi&ugrave; tecnologico degli agenti segreti. La Valhalla dispone di 3 motori: uno centrale a benzina e due elettrici alloggiati nella parte anteriore e posteriore del telaio. La potenza complessiva &egrave; di 905 cavalli. Arriver&agrave; sul mercato nel 2023. Per il momento l&rsquo;unico fortunato a poterla guidare &egrave; stato l&rsquo;agente 007 in No time to die. Leggi anche: Aston Martin, i 5 (+1) modelli che ne hanno fatto la storia        

L&rsquo;agente &ldquo;segreto&rdquo; 007 ha guidato alcune tra le pi&ugrave; iconiche vetture inglesi. Ecco le pi&ugrave; belle, eleganti e potenti

Le più belle Aston Martin di James Bond

        Dopo due generazioni arriva la parola fine sul capitolo Aston Martin DBS. Non poteva essere un punto pi&ugrave; emozionale e ad alte prestazioni, quello apposto a Gaydon sulla Super GT. DBS Ultimate 770 raggiunge vette mai toccate prima tra le granturismo V12 stradali del marchio.&nbsp; Il motore V12 twin turbo, da 5.2 litri, arriva a 770 cavalli e 900 Nm, merito di interventi tecnici che spaziano dai condotti di aspirazione modificati alla diversa iniezione. L'apporto principale, per&ograve;, all'incremento di potenza, arriva dalla pressione dei turbocompressori aumentata del 7%. I 499 esemplari, questa la tiratura limitata prevista da Aston Martin, sono stati tutti ordinati e verranno consegnati a partire dal terzo trimestre del 2023: 300 Aston Martin DBS 770 Ultimate coup&eacute; e 199 Volante, roadster.&nbsp; Stile rivisto e legato alla funzione Detto delle possibilit&agrave; di personalizzazione assolute, grazie al lavoro della divisione Q di Aston Martin, oltre ai numeri della scheda tecnica, la DBS 770 Ultimate &egrave; definita da specifiche novit&agrave; stilistiche. &Egrave; diverso il disegno del frontale, nelle aperture di raffreddamento sulla fascia anteriore come nell'ampiezza dello splitter. Il cofano motore sfoggia un'apertura ampia, di estrazione dell'aria calda, come anche un ruolo di estrazione dei flussi hanno le aperture dietro le ruote anteriori. Il set di cerchi &egrave; da 21 pollici, gommato Pirelli P Zero Performance nella misura 265/35 R21 e 305/30 R21 sui due assi. Standard l'impianto frenante carboceramico, come sulla DBS nella misura dei dischi da 410 e 360 millimetri. Peso da ricca granturismo, ma quanta coppia! La spinta del V12 &egrave; clamorosa, come testimoniano i 900 Nm di coppia presenti tra i 1.800 e i 5.000 giri/min, un vigore che mette in secondo piano i 1.845 kg di peso della coup&eacute; e i 1.945 kg della Volante.&nbsp; Ancora sullo stile, gli inserti in fibra di carbonio personalizzano le calotte degli specchietti, i montanti, mentre in coda il diffusore ha canali pi&ugrave; profondi.&nbsp;  Assetto irrigidito e anteriore pi&ugrave; precisio Gli accorgimenti al capitolo assetto, invece, spaziano da un piantone reso pi&ugrave; rigido, cos&igrave; da trasmettere meglio al pilota il feeling su quanto accade tra ruote anteriori e asfalto. &Egrave; una DBS 770 Ultimate dalla dinamica di marcia migliorata nella precisione, grazie a un +25% di rigidit&agrave; laterale e un +3% di rigidit&agrave; torsionale. Valori che sono ottenuti attraverso l'adozione di una struttura a bracci incrociati installata nel sottoscocca e in corrispondenza dell'asse anteriore, mentre al retrotreno la piastra del sottoscocca &egrave; pi&ugrave; spessa rispetto a una normale DBS. Non potevano restare esclusi dalla personalizzazione dell'assetto le sospensioni a controllo elettronico, che hanno tarature specifiche. Quanto va forte questa DBS 770 Ultimate, da considerare il canto del cigno dell'attuale idea di super-granturismo secondo Aston Martin? La velocit&agrave; massima &egrave; di 340 km/h, sullo scatto breve, da 0 a 100 km/h, accelera in 3"4 nella configurazione coup&eacute;, 3"6 per DBS 770 Ultimate Volante.       

La seconda generazione della DBS raggiunge il punto pi&ugrave; alto con i 770 cavalli del motore V12 twin turbo. Numerosi gli accorgimenti tecnici, a partire dall'assetto

Aston Martin DBS 770 Ultimate, un super V12 per l'addio alla GT

        L'ingresso nel nuovo anno pu&ograve; essere momento di nuovi inizi, cambiamenti e grandi avventure. Fernando Alonso ne &egrave; la prova. Il pilota di Formula 1, due volte campione del mondo negli anni 2005 e 2006, dopo il suo periodo con Alpine iniziato nel 2021, ha deciso di compiere un altro passo che lo ha portato direttamente nelle braccia della scuderia Aston Martin, vedendolo per il suo debutto a bordo della Aston Martin AMR2022 in occasione dei test post-stagionali. La Casa inglese ha deciso di accogliere l'asturiano nel migliore dei modi, fornendogli "un'auto aziendale" di alto livello: la Aston Martin DBX. Alonso insieme alla DBX Il pilota non ha aspettato molto per rendere partecipi tutti i suoi follower del suo nuovo gioiello. Sul suo profilo social ha postato uno scatto della sua nuova elegante compagna, con una didascalia in cui si evince tutta la sua gratitudine: &ldquo;Le aspettative sono state superate. Auto da sogno.&rdquo; Non solo: nelle sue stories Instagram ha voluto sfoggiare gli interni raffinati di questa potente Aston Martin, mentre la porta a spasso per potersi godere tutto quello che ha da offrire. L'auto possiede 5 porte, 550 - 707 CV / 405 - 520 kW di potenza e un autonomia di 600 Km ed ha un cambio automatico. Il suo prezzo base &egrave; di &euro; 216.529.41, una vera e propria vettura di lusso. Clicca qui per provare insieme a noi le finaliste di The Car of The Year 2023        

Il pilota di Formula 1 ha ricevuto un regalo dalla Casa inglese per il suo ingresso nella loro scuderia dal 2023