Il Quadrifoglio&nbsp; il simbolo stesso della sportivit&agrave; Alfa Romeo, ha compiuto cent&rsquo;anni in questo 2023. E non &egrave; un caso che proprio in questi giorni della ricorrenza proprio le due Alfa pi&ugrave; sportive che sfoggiano il logo sulla fiancata come un emblema, Giulia e Stelvio Quadrifoglio, si rinnovino nell&rsquo;estetica e nei contenuti.  C&rsquo;era anche una versione in tiratura limitata con cuciture interne con la scritta 100&deg; anniversary sulla plancia, ma gli esemplari sono gi&agrave; stati venduti tutti! Il motore V6 di 2,9 litri guadagna una decina di cavalli, ci sono piccole modifiche estetiche, l&rsquo;assetto di guida viene perfezionato per rendere ancora pi&ugrave; divertenti da guidare queste due auto e, dulcis in fundo, Giulia e Stelvio Quadrifoglio adottano i sistemi di assistenza alla guida ADAS di secondo livello. Tutti miglioramenti non determinanti per la guida, ma&nbsp; utili a dare pi&ugrave; personalit&agrave; a queste due auto che diventano pi&ugrave; piacevoli e divertenti al volante. Il design riuscitissimo di Giulia e Stelvio non &egrave; stato minimamente toccato. Cambiano per&ograve; i gruppi ottici anteriori, ora con nuovi proiettori a Matrix Led 3+3, dotati di tre fari sottili e profondi pi&ugrave; efficaci nell&rsquo;illuminazione a grandi distanze e che modificano anche la fisionomia del frontale. Resta sempre ben visibile sulla fiancata il Quadrifoglio, simbolo della sportivit&agrave; Alfa.  Il resto del servizio &egrave; su Auto in edicola il 5 agosto,&nbsp;oppure qui in edizione digitale.   

Nell&rsquo;anno del centenario del Quadrifoglio, Giulia e Stelvio sono state leggermente ritoccate: ricevono un aumento di potenza a 520 cavalli del v6 2.9, il differenziale autobloccante derivato dalla GTA e i fari matrix led 3+3

Su Auto in Edicola: Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio: divertimento senza limiti

        Nuovo indizio per la ventura Alfa Romeo 33 Stradale, la nuova supercar in edizione ultra-limitata del Biscione. Il CEO del Marchio, Jean-Philippe Imparato, ha rilasciato un tweet che anticipa un altro dettaglio del modello tanto atteso. Sar&agrave; presentato il 30 agosto al Museo Storico di Arese. Dopo l&rsquo;anteprima del trilobo frontale, il manager ha rivelato il volante di Alfa Romeo 33 Stradale, che dovrebbe essere assemblata in 33 esemplari a un prezzo di ben oltre 1 milione di euro.  Potrebbe interessarti: Alfa Romeo, la nuova supercar in live streaming   7??9??2?? hours and less than 6?? weeks left to ignite your spirit with @Alfa_Romeo. Witness history unfold on August 30th as &copy;ourage and passion &copy;onverge to give birth to a visionary &copy;reation Save the date! pic.twitter.com/JLvmA4caWc &mdash; Jean-Philippe Imparato (@JPImparato) July 28, 2023    Alfa Romeo 33 Stradale, oltre 700 cavalli Votata alla massima prestazione, nascer&agrave; sulla monoscocca in carbonio di Maserati MC20, ma con il V6 centrale portato a una potenza specifica molto pi&ugrave; elevata, verso la soglia dei 250 cavalli/litro. Potrebbe avere boost ulteriore da una elettrificazione, una unit&agrave; ibrida di potenza, ma l&rsquo;obiettivo sar&agrave; quello di contenere il peso per esaltare i probabili 750 cavalli a disposizione. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

La nuova supercar in edizione ultra-limitata sar&agrave; presentata il 30 agosto al Museo Storico di Arese

Imparato rilascia un altro indizio di Alfa Romeo 33 Stradale

        La presentazione della nuova Alfa Romeo 33 Stradale ha una data e un orario preciso: 30 agosto 2023, ore 17. Appassionati e addetti ai lavori potranno collegarsi in live streaming con il Museo Alfa Romeo per conoscere tutti i segreti della supercar che torna sul mercato dopo 54 anni. Alfa Romeo 4C, una one-off per il 10&deg; anniversario "Il coraggio di sognare" Alfa Romeo ha scelto lo slogan "Il coraggio di sognare" per lanciare l'evento, scrivendo: Alfa Romeo riveler&agrave; al mondo la creatura che nasce dal coraggio e dalla passione di un team che ha voluto realizzare un sogno. Un vero e proprio appuntamento con la storia, un momento unico di pura emozione automobilistica italiana da vivere in prima persona. Per gli appassionati del Made in Italy e di Alfa Romeo sar&agrave; un tuffo al cuore. Per coloro che ancora non lo sono, sar&agrave; come riemergere da un sonno profondo ed essere catapultati nel sogno pi&ugrave; puro. Cos&igrave; nascono le passioni.Non resta che attendere. Ecco il link del live streaming: www.alfaromeo.com/il-coraggio-di-sognare.       

Baster&agrave; collegarsi via internet al museo del marchio per conoscere la nuova 33 Stradale

Alfa Romeo, la nuova supercar in live streaming

        Alfa Romeo ha scelto una pista leggendaria per presentare le nuove versioni di Alfa Giulia e Stelvio Quadrifoglio. Il circuito francese di Montlh&eacute;ry, a sud di Parigi, un luogo legata alla storia e al passato di Alfa Romeo sia per momenti di gioia che per drammi. Monthlery &egrave; una pista old style, rimasta tuttora com&rsquo;era quando nacque cent&rsquo;anni fa: nei primi anni Venti del XX secolo.  Montlh&eacute;ry, tra Storia e tragedia Un circuito che come si usava al tempo, &egrave; contraddistinto da un ovale con curve soprelevate (fino a 52 gradi di pendenza!) tipo la parabolica di Monza ma pi&ugrave; corto, e poi da un lungo tratto stradale velocissimo di parecchi chilometri con rettilinei ondulati, curvoni velocissimi e un tratto misto fatto di curve e controcurve in discesa e salita. A Monthlery le auto da Gran Premio (all&rsquo;epoca non esisteva la F1) corsero soprattutto prima della II Guerra Mondiale e le Alfa Romeo P2 e P3 vinsero spesso e furono protagoniste di epici duelli contro le francesi Bugatti. Montlh&eacute;ry per&ograve; rappresenta anche un ricordo tragico per Alfa Romeo perch&eacute; qui, nella prima gara del campionato del mondo Grand Prix del 1925 &ndash; campionato che Alfa poi vincer&agrave; &ndash; perse la vita in un incidente proprio il pilota numero uno dell&rsquo;Alfa Romeo, il leggendario Antonio Ascari (padre di quell&rsquo;Alberto che poi divenne campione del mondo F1). Monthlery &egrave; un circuito ondulato, velocissimo e impegnativo. Forse per questo l&rsquo;Alfa Romeo l&rsquo;ha scelto per farci provare in anteprima le nuove Giulia e Stelvio Quadrifoglio: perch&eacute; il tracciato francese, con i suoi avvallsnerti e persino l&rsquo;ovale pavimentato in cemento, ha messo a dura prova l&rsquo;assetto delle nuove Alfa Quadrifoglio e ci ha fatto capire la qualit&agrave; dei nuovi assetti introdotti su questo modello. Giulia e Stelvio Quadrifoglio, le novit&agrave; La versione 2023 di Giulia e Stelvio si sono rinnovate nell&rsquo;estetica e nei contenuti. Il motore V6 di 2,9 litri ha guadagnato una decina di cavalli passando da 510 a 520 cv; sull&rsquo;auto ci sono piccole modifiche estetiche, l&rsquo;assetto di guida &egrave; stato perfezionato per rendere ancora pi&ugrave; divertenti da guidare queste due auto, sono stati migliorati gli interni con nuova strumentazione e nuove finiture e dulcis in fundo Giulia e Stelvio Quadrifoglio hanno adottato i sistemi di assistenza alla guida Adas di secondo livello. Tutti miglioramenti che hanno dato pi&ugrave; personalit&agrave; a queste due auto che diventano pi&ugrave; piacevoli e divertenti da guidare. Esteticamente la novit&agrave; principale sono i nuovi fari a led anteriori, ora con nuovi proiettori a matrix led 3+3, dotati di tre fari sottili e profondi pi&ugrave; efficaci nell&rsquo;illuminazione in profondit&agrave; e che modificano anche la fisionomia del frontale. Resta sempre ben visibile sulla fiancata il quadrifoglio, simbolo della sportivit&agrave; Alfa. Simbolo di cui quest&rsquo;anno si festeggia il centenario perch&eacute; venne introdotto sulle Alfa da corsa nel 1923. Quadrifoglio veloce e fluido Sono bastati pochi km sulla pista di Monthlery per capire la bont&agrave; degli interventi tecnici apportati a Giulia e Stelvio Quadrifoglio in questa nuova versione. Si avverte la fluidit&agrave; e la risposta del motore, leggermente potenziato. Ora il V6 &egrave; salito a 520 cv, l&rsquo;erogazione resta sempre pronta e piena ad ogni regime. E grazie alla potenza erogata Giulia e Stelvio vantano adesso uno scatto sullo 0-100 km/h di 3&rdquo;9 e 3&rdquo;8 rispettivamente. La pi&ugrave; veloce &egrave; la Stelvio, a dispetto del suo peso superiore di 190 kg, perch&eacute; avendo la trazione sulle quattro ruote riesce a scaricare meglio a terra nello scatto da fermo i 600 Nm di coppia del V6 rispetto alla Giulia che resta a trazione posteriore. La modifica pi&ugrave; importante per&ograve;, che si avverte sensibilmente nella guida, riguarda l&rsquo;assetto, che ora differenzia abbastanza il comportamento dinamico delle due auto nella guida estrema che si pu&ograve; raggiungere soltanto in pista. Pi&ugrave; cattiva, ma al tempo stesso "docile" Giulia &egrave; diventata pi&ugrave; cattiva, ma anche pi&ugrave; precisa e prevedibile nella dinamica. Sono state adottate tarature di sospensioni e mappature motore della GTA che hanno reso pi&ugrave; divertente da guidare la Quadrifoglio. Inoltre la Giulia adotta adesso il differenziale autobloccante meccanico di derivazione GTA In assetto &ldquo;race&rdquo;, escludendo i controlli, Giulia &egrave; godibilissima. Quando in uscita di curva si riapre il gas l&rsquo;auto sovrasterza con pi&ugrave; decisione di prima. Ma anche in modo pi&ugrave; progressivo. La derapata &egrave; facilmente controllabile con un dolce controsterzo e diventa davvero divertente da guidare sportivamente. Stelvio, pronta e agile Viceversa la Stelvio Quadrifoglio, che ha la trazione integrale e ha una posizione di guida pi&ugrave; rialzata, ha un comportamento in curva pi&ugrave; neutro. Non ha la tendenza a sbandare col retrotreno della Giulia. Anzi, forzando l&rsquo;apertura del gas da centro curva in poi, si innesca un lieve sottosterzo di sicurezza indice del fatto che parte della coppia viene trasferita alle ruote anteriori per aumentare la motricit&agrave;. Per&ograve; poi quando il sistema integrale sposta la coppia al retrotreno la Stelvio morde l&rsquo;asfalto ed esce di curva come una fucilata. Della nuova Stelvio Quadrifoglio colpiscono la prontezza di reazione alla sterzata e l&rsquo;agilit&agrave; di inserimento di curva nonostante il Suv Alfa, con i suoi 1850 kg a secco e i suoi 1689 mm di altezza, pesi duecento chili pi&ugrave; della Giulia e sia 25 cm pi&ugrave; alto da terra della berlina. Giulia e Stelvio sono migliorate In definitiva le due nuove Quadrifoglio hanno un limite di guida pi&ugrave; alto e trasmettono migliori sensazioni al volante. Pur avendo ben diverse specifiche di utilizzo: pi&ugrave; votata alla guida sportiva e al controsterzo la Giulia, pi&ugrave; orientata alla maneggevolezza e al facile inserimento in curva la Stelvio. Tra le altre novit&agrave;, spiccano negli interni il nuovo cruscotto a &ldquo;cannocchiale&rdquo; con grafica derivata da quello della Tonale, le finiture in vero carbonio 3D per plancia, tunnel e cruscotto, un nuovo layout &ldquo;race&rdquo; per la mappatura pi&ugrave; sportiva sul display che fa comparire il contagiri al centro cruscotto e le luci di cambiata per uso manuale del cambio 8 marce, e lo scarico Akrapovich sulla Giulia che trasmette un sound inconfondibile. Quanto costano I prezzi delle nuove Quadrifoglio partono da 95.400&euro; per Giulia e da 104.500 &euro; per Stelvio. Ma fino al 31 luglio &egrave; attiva una promozione per i clienti Alfa che permette di acquistare la Giulia Quadrifoglio a 85.870 euro, quindi ben 10mila euro meno del prezzo di listino, acquistandola online sul sito alfaromeo.it. La Stelvio Quadrifoglio, invece, fino al 31/7 &egrave; venduta sempre online a 94.150 &euro; (anche qui con un risparmio di oltre 10mila euro). In entrambe il colore verde Montreal delle nostre fotografie, il pi&ugrave; innovativo e vivace, &egrave; un optional da 2.200 euro.       

Le versioni aggionate delle potenti vetture del Biscione migliorano dove serve: potenza maggiore e assetto ancora pi&ugrave; affilato

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, potenza e agilità

        Sono passati 10 anni dal lancio della Alfa Romeo 4C, sportiva due posti ormai fuori produzione caratterizzata da linea senza tempo, soluzioni tecniche avanzatissime e prestazioni da supercar. Per l'occasione, il dipartimento Heritage di Stellantis ha presentato il progetto &ldquo;Alfa Romeo 4C Designer&rsquo;s Cut&rdquo;, finalizzato alla creazione di un esemplare unico personalizzato da Alessandro Maccolini, Project Manager del Centro Stile Alfa Romeo e autore della 4C originale. Come spiegato nella video-intervista al designer, l&rsquo;interpretazione contemporanea della due posti trarr&agrave; ispirazione da tre inedite caratterizzazioni estetiche, ma anche dalle opinioni degli appassionati sui canali social del marchio. Alfa Romeo 4C Designer's Cut, esemplare unico  La "Designer's Cut" non &egrave; solo un tributo a una delle supercar pi&ugrave; amate degli ultimi tempi, ma &egrave; anche un&rsquo;opportunit&agrave; per gli appassionati di contribuire all'ultimo capitolo della sua storia. Alessandro Maccolini, l'uomo dietro al design originale della 4C, guider&agrave; il progetto di personalizzazione della vettura, coinvolgendo - in parte - anche gli appassionati nel processo creativo. Incoraggiati a condividere le loro idee e ispirazioni sui canali di comunicazione di Heritage, gli alfisti avranno la possibilit&agrave; di influenzare l'aspetto della one-off "Designer&rsquo;s Cut". Maccolini ha gi&agrave; delineato tre temi principali, visibili nell'immagine di apertura dell'articolo: "4C Tributo", dedicata alle tradizioni classiche dell'Alfa Romeo, con il rosso come colore distintivo; "4C Corsa", ispirata alle vetture da competizione, con un look in grigio opaco che ne esalta le forme muscolari; "4C Leggenda", omaggio alle radici storiche del marchio, con tinte pastello che richiamano le iconiche vetture Alfa Romeo del passato. Di seguito, la video-intervista integrale pubblicata da Stellantis sul suo canale YouTube FCA Heritage:  Vera "instant classic" Oltre a essere un tributo all'Alfa Romeo 4C, il progetto "Designer's Cut" &egrave; anche un'opportunit&agrave; per riflettere sull'eredit&agrave; della vettura. A dieci anni dalla sua nascita, la 4C &egrave; gi&agrave; considerata un "instant classic", con le sue quotazioni che continuano a salire. Secondo Maccolini, ci&ograve; &egrave; dovuto in parte all'attuale transizione verso le auto elettriche, che ha riportato fortemente l'interesse verso le auto a motore endotermico. Ma la 4C &egrave; anche una vettura dal design unico, che unisce un aspetto aerodinamico con una tecnologia all'avanguardia, come la monoscocca centrale in fibra di carbonio, unica nel suo segmento. Piccola supercar  Un piccolo ripasso sull'iconica sportiva. Presentata come come concept car nel 2011 al Salone dell'Automobile di Ginevra, l'enorme successo riscosso ha spinto l'Alfa Romeo a iniziare la produzione della coup&eacute; nel 2013 (con l'introduzione della Spider nel 2015). La 4C, disegnata dal Centro Stile Alfa Romeo, evoca il design di alcuni modelli iconici del marchio, come la 33 Stradale per le analogie dimensionali e di layout, e la Scarabeo per il punto di vista telaistico. La 4C ha perfezionato alcuni concetti del marchio, come compattezza, dinamicit&agrave; e agilit&agrave;, iniziati con la 8C Competizione. L'interno del veicolo mette in risalto la fibra di carbonio della cellula centrale: soluzione che, assieme all'utilizzo di alluminio e altri materiali compositi, consente una massa a vuoto di soli 895 kg, per un rapporto peso-potenza inferiore ai 4 kg/cv. Questo grazie al propulsore quattro cilindri turbo-benzina da 1.750 cc a iniezione diretta da 240 cv di potenza,&nbsp; abbinato al cambio automatico a doppia frizione "Alfa TCT" e al selettore Alfa D.N.A. con modalit&agrave; Race. Ne derivano prestazioni impressionanti: accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi, velocit&agrave; massima di oltre 250 km/h, accelerazione laterale in curva di 1,1 g e massima decelerazione in frenata di 1,25 g.&nbsp;       

Il progetto Alfa Romeo 4C Designer&rsquo;s Cut di Stellantis Heritage sar&agrave; un esemplare unico personalizzato dal responsabile design Alessandro Maccolini

Alfa Romeo 4C, una one-off per il 10° anniversario

        Appuntamento fissato al prossimo 30 di agosto, quando "Il coraggio di sognare" avr&agrave; un volto e una scheda tecnica: quelli del progetto Alfa Romeo nuova 33 Stradale. Abbiamo imparato a conoscere cos&igrave; la supercar in tiratura limitata, con elementi evocativi della T.33 Stradale del 1967, sulla quale Alfa (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) lavora dal 2022. Jean Philippe Imparato, a.d. della casa del Biscione, ha confermato la data della presentazione, che si terr&agrave; presso il Museo Alfa Romeo di Arese, introducendo la supercar come un "Progetto che &egrave; un sogno che si avvera, ispirato da una squadra coraggiosa che voleva ottenere qualcosa di unico". Il trilobo su un musetto basso e spiovente? Dopo il primissimo teaser diffuso lo scorso gennaio, relativo allo stile dei gruppi ottici posteriori, tondeggianti, arriva un elemento ulteriore ad accompagnare verso la prima mondiale della supercar Alfa Romeo. Stavolta tocca a un trilobo che potrebbe rivelare la calandra come anche delle feritoie laterali di estrazione del calore dal vano motore. Se il teaser rivela le geometrie della calandra, l'indizio &egrave; su un elemento piuttosto contenuto nelle dimensioni, destinato a un posizionamento basso sul muso spiovente. Il progetto, per dirla con le parole di Imparato, ha il compito di consegnare un'Alfa Romeo che "possa stare accanto alla 8C al museo di Arese, rendendoci orgogliosi del nostro contributo alla storia di Alfa Romeo. &Egrave; questo che vogliamo". Diversamente da quell'opera d'arte che &egrave; la 8C, nata come un progetto su base tecnica Maserati e con il V8 aspirato di origine Ferrari, il progetto della nuova Alfa Romeo 33 Stradale &nbsp;&egrave; atteso con una motorizzazione V6 twin turbo, evoluzione dell'unit&agrave; apprezzata sulla Giulia GTA nella sua massima espressione tecnica.&nbsp;       

Debutto alla vigilia del GP d'Italia a Monza, ma presso il Museo Alfa di Arese, per il progetto che riporter&agrave; in vita dettagli di stile della T.33 Stradale. Imparato: sar&agrave; una supercar degna di affiancare la 8C&nbsp;

Supercar Alfa Romeo, la nuova 33 ha una data di presentazione

        Alfa Romeo Tonale indossa la divisa. Alla caserma intitolata Generale Azolino Hazon, sede del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, &egrave; stata simbolicamente consegnata una Tonale Hybrid che fa parte di un primo lotto di 400 Tonale che entreranno nel parco auto dei Carabinieri tra il mese di luglio e la fine del 2024.  L'evento si &egrave; svolto alla presenza del Comandante Generale Gen. C.A. Teo Luzi, del CEO Alfa Romeo Jean Philippe Imparato, del Country Manager di Stellantis in Italia, Santo Ficili, nonch&eacute; dei vertici dello Stato Maggiore del Comando Generale dei Carabinieri. Il primo lotto di Tonale sar&agrave; destinato ai Nuclei Radiomobile di tutta Italia e affiancher&agrave; le Giulia, diventando anch'essa una delle cosiddette Gazzelle. Com'&egrave; la Tonale dei Carabinieri  Il modello di Tonale in dotazione ai Carabinieri &egrave; equipaggiato con il motore ibrido 1.5 da 163 cv con cambio automatico TCT a 7 rapporti. Rivestita dalla tradizionale livrea radiomobile (blu e rossa con tetto bianco), &egrave; dotata di una blindatura parziale per la protezione dei militari, di una monocellula per il trasporto in sicurezza delle persone fermate, nonch&eacute; di una sirena elettronica bitonale e lampeggianti blu con luci a LED. Gli allestimenti interni sono stati modificati per consentire il massimo confort per i militari e l'alloggiamento dell'equipaggiamento specifico come i giubbotti antiproiettile, le torce ad alta visibilit&agrave;, armi lunghe ecc. Regie patenti 1981: le origini dei Carabinieri e le auto dell'Arma       

L'Arma potr&agrave; disporre di 400 Tonale ibride da 163 cv

Alfa Romeo, Tonale è il nuovo Suv dei Carabinieri

        Da oggi &egrave; possibile ordinare nuove Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio. Annunciati anche i prezzi: Giulia Quadrifoglio parte da 95.300 euro, Stelvio Quadrifoglio da 104.500 euro.  Quanto costano con il noleggio a lungo termine L'offerta del marchio prevede anche l'opzione Noleggio Chiaro di Leasys, la formula di noleggio a lungo termine che prevede, inclusi nel canone, un set completo di servizi (gestibili anche da smartphone, grazie all'app UMOVE): copertura RCA, assistenza stradale, manutenzione ordinaria e straordinaria, coperture furto, incendio e riparazione danni e servizio di infomobilit&agrave; I-Care. In pi&ugrave;, con Noleggio Chiaro, il cliente ha diritto di prelazione sull'acquisto della vettura al termine del periodo di noleggio. L'offerta prevede un canone mensile a partire da 1.199 euro (IVA esclusa) e un anticipo di 19.999 euro (IVA inclusa) per Giulia Quadrifoglio e canone mensile a partire da 1.349 euro (IVA esclusa) e un anticipo 20.999 euro (IVA inclusa) per Stelvio Quadrifoglio. La formula include 36 mesi e 60.000 km. Giulia e Stelvio Quadrifoglio, sportivit&agrave; pura Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio vantano il motore V6 2.9 potenziato a 520 cv abbinato al differenziale autobloccante meccanico che rende ancora pi&ugrave; dinamica la guida, grazie anche alla leggerezza delle vetture, dovuta all'utilizzo di materiali ultraleggeri come l'alluminio per il motore e la fibra di carbonio per albero di trasmissione, cofano, spoiler e minigonne. Su Giulia, rimane l'aerodinamica attiva con lo splitter anteriore in carbonio che, quando attivato, controlla la qualit&agrave; di flusso d'aria che passa sotto l'auto aumentando stabilit&agrave; e prestazioni. Il sistema di scarico Akrapovic completa il quadro sportiveggiante.Gli esterni accolgono i proiettori "3+3", con nuovi fari Full-LED Matrix adattivi che offrono un fascio di guida antiabbagliante e adattabile per un'illuminazione ottimale in ogni condizione, i cerchi in lega sportivi bruniti a 5 fori da 19" per la Giulia e da 21" per Stelvio con le pinze freno rosse. Le livree sono Rosso Etna, Verde Montreal, Blu Misano, Grigio Vesuvio, Nero Vulcano e Rosso Alfa (non metallizzato).In abitacolo, ecco pelle nera e Alcantara e la finitura in 3D in vero carbonio per il cruscotto, il tunnel centrale e il pannello delle porte. Il volante &egrave; rivestito in pelle e Alcantara con cuciture nere e inserti in fibra di carbonio. Nel nuovo quadro strumenti, spicca lo schermo TFT da 12,3" totalmente digitale. Sulle due Quadrifoglio, oltre ai tre layout - disponibili su tutta la gamma Alfa Romeo - Evolved, Relax e Heritage, debutta la configurazione Race, che raccoglie nella schermata centrale informazioni come contagiri, tachimetro e shiftlight per la guida manuale. Alfa Romeo, Giulia e Stelvio versione limitata gi&agrave; sold out       

Ecco quanto costano la berlina e il Suv con motore V6 2.9 da 520 cv&nbsp;

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio 2023, i prezzi

Le hypercar sono un vero e proprio bene di lusso. Chiunque abbia come sogno nel cassetto quello di possederne una, deve fare i conti con le spese che dovr&agrave; sostenere per mantenerla. Perch&eacute; una bella auto si traduce anche in costante e accurata manutenzione, il che comprende cambiare le gomme, sottoporla a &ldquo;visite&rdquo; annuali e farle il tagliando. Perci&ograve;, se avete intenzione di acquistare per esempio una Ferrari, una Bugatti, o una Pagani, &egrave; necessario prima fare alcuni calcoli, capendo quanto effettivamente verrebbe a costare. Di seguito, le cinque hypercar pi&ugrave; costose da&nbsp;mantenere.  Le auto pi&ugrave; vendute in Italia a maggio 2023: la top 10  &nbsp;  Ferrari La Ferrari    Se si sogna LaFerrari, una delle vetture recenti pi&ugrave; esclusive della Casa Maranello, bisogna tenere presente che solo la sua assicurazione costa 22mila euro all&#39;anno. Se invece la supercar ha bisogno di un cambio gomme, queste hanno il prezzo di 3.000 euro. Se si dovessero rompere i freni, il costo si alza di parecchio, poich&eacute; la spesa ammonterebbe a 37mila euro. Una cifra davvero da capogiro.  &nbsp;  Pagani Codalunga    Subito dopo il bolide del Cavallino Rampante abbiamo la Pagani Codalunga, che fra l&#39;altro &egrave; una delle auto pi&ugrave; care sul mercato, se si considera che costa 7 milioni di euro. La Codalunga ha ben 1.400 bulloni, e ognuno di essi costa 75 euro, ci&ograve; vuol dire che se bisogna cambiarli, il prezzo lievita esageratamente, arrivando a 105mila euro. Per il suo controllo, invece, bisogna sborsare 7.500 euro, e comprende anche il cambio dell&#39;olio.  &nbsp;  Koenigsegg CC850    La Koenigsegg CC850, oltre a essere una delle hypercar pi&ugrave; costose da mantenere, &egrave; anche un&#39;auto molto rara, poich&eacute; prodotta in 50 esemplari. Le sue ruote, che sono in carbonio con pneumatici Michelin Cup 2R, hanno un prezzo 103mila euro e, attenzione, bisogna cambiarle ogni due anni. Per il controllo, invece, la spesa varia fra i 7.500 e i 9.000 euro.  &nbsp;  Bugatti Chiron/Veyron    Per la Bugatti Chiron/Veyron, iniziamo subito dicendo che nell&#39;eventualit&agrave; che si rompa il parabrezza, questo verrebbe a costare 55mila euro e se la stessa sorte toccasse ai freni, il prezzo salirebbe a 110mila euro. Se invece tutto procede bene, bisogna tenere conto che ci sono delle spese fisse e necessarie per la salute dell&#39;auto da considerare. Una fra queste &egrave; il cambio dell&#39;olio, che va fatto per forza una volta all&#39;anno se si vuole mantenere sano il motore, e costa sui 23mila euro.  &nbsp;  Mercedes AMG Project One    Per ultima, e quindi al primo posto, abbiamo la Mercedes AMG Project One, auto derivata dall&#39;esperienza in Formula 1 e omologata per la strada. I controlli di questo bolide possono avere una spesa che arriva fino a 790mila euro. Ogni 31mila km, poi, &egrave; richiesto un controllo dettagliato di tutte le principali componenti, in modo tale da capire l&#39; AMG Project One &egrave; in salute ed &egrave; sicura.  Top 5 Alfa Romeo, le auto pi&ugrave; iconiche del Biscione 

Per chi sogna una Ferrari, una Bugatti o una Mercedes... deve tenere conto di alcune considerevoli spese. Di seguito quelle pi&ugrave; care:

La TOP 5 delle hypercar pi&ugrave; costose da mantenere

        Nell&rsquo;anno che celebra il centenario del celebre Quadrifoglio, Alfa Romeo ha annunciato il ritorno di un&rsquo;icona. La Casa di Arese &egrave;, infatti, al lavoro sulla nuova 33 Stradale. Molto probabilmente basata sulla Maserati MC20, si tratter&agrave; della punta di diamante del Biscione: prodotta in pochissimi esemplari (dovrebbero essere proprio 33) sar&agrave; dotata di tecnologie di ultima generazione e aerodinamica strettamente derivata dalle monoposto di Formula 1. In attesa del reveal ufficiale, previsto entro fine anno, ripercorriamo in questa nuova TOP 5 (+ 1) la storia del marchio italiano, con alcune delle vetture pi&ugrave; iconiche prodotte fino ad oggi. A.L.F.A. 24 HP (1910-1913)  Dove tutto ebbe inizio. Apriamo, infatti con la&nbsp;prima vettura prodotta dalla Casa, nata Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (questo l&rsquo;acronimo di ALFA) dopo l&rsquo;acquisizione della francese Darracq da parte di alcuni imprenditori lombardi. Nel 1909 nasce, quindi, l&rsquo;autotelaio 24 HP (all&rsquo;epoca, la costruzione della carrozzeria era compito del cliente, che affidava il progetto al proprio carrozziere di fiducia), caratterizzato da robustezza, soluzioni avanzate (per l&rsquo;epoca) e ruote a raggi in legno. Il motore era un quattro cilindri in linea da 4,0 litri abbinato a trasmissione manuale a quattro marce collegato al motore tramite giunto cardanico. La potenza erogata, inizialmente di 42 CV, poi di 45 CV (1912) e di 49 CV (1914), consentiva di raggiungere e addirittura superare i 100 km/h. Caratteristica che permise alla 24 HP di ottenere grande successo in termini di vendite. La vettura partecip&ograve;, con due unit&agrave; a passo accorciato e carrozzeria Corsa, anche alla Targa Florio del 1911. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Alfa 33 Stradale (1967-1969)  Proseguiamo con la celebre Alfa Romeo 33 Stradale, coup&eacute; derivata dalla Tipo 33 da competizione e considerata una delle automobili pi&ugrave; belle di sempre. Progettata da Autodelta, disegnata da Franco Scaglione e realizzata dalla Carrozzeria Marazzi, la sinuosa sportiva fu costruita in soli 18 esemplari. Caratterizzata da linee pulite ed elementi iconici come le portiere a farfalla, con ampie vetrature che si estendono fino al tetto, la 33 Stradale era spinta dallo stesso propulsore V8 in alluminio e magnesio da 2,0 litri delle versioni da corsa , depotenziato da 270 a 230 CV (grazie alla riduzione del rapporto di compressione) per ottimizzare l&rsquo;erogazione nell&rsquo;utilizzo su strada e abbinato a trasmissione manuale a sei marce. Anche il telaio in lega leggera ad H asimmetrica era strettamente derivato dalla Sport Tipo 33, anche se la parte centrale &egrave; stata allungata di 100 millimetri per aumentare l&rsquo;abitabilit&agrave; interna. Grazie al lavoro di contenimento delle masse (anche la carrozzeria &egrave; interamente in Peraluman H35, lega di alluminio e magnesio) la 33 Stradale fermava l&rsquo;ago della bilancia a soli 690 kg. Ci&ograve; garantiva prestazioni impressionanti per l&rsquo;epoca: 0-100 km/h in 5,6 secondi (in realt&agrave;, pare che il tempo di accelerazione fosse inferiore ai 5 secondi) e 260 km/h di velocit&agrave; massima. Interessante la splendida replica realizzata lo scorso anno dalla torinese Manifattura Automobili Torino. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Alfa Romeo Montreal (1970-1977)  Nata come prototipo da esporre all&rsquo;Esposizione Universale di Montr&eacute;al del 1967, da cui prese il nome, l&rsquo;Alfa Romeo Montreal &egrave; una coup&eacute; 2+2 entrata nella storia dell&rsquo;automobilismo. Disegnata dal grande Marcello Gandini, all&rsquo;epoca dipendente della carrozzeria Bertone, la versione di serie, presentata al Salone di Ginevra del 1970, mantenne la linea futuribile del concept, aggressiva ma allo stesso tempo elegante: caratteristico il frontale, con ampia calandra e doppi fari coperti da una &ldquo;palpebra&rdquo; mobile, oltre alle prese d&rsquo;aria sovrapposte dietro le portiere anteriori. Il telaio &egrave; condiviso in gran parte con quella della Giulia, mentre la propulsione proviene da un V8 di derivazione 33 Stradale, con cilindrata aumentata da 2,0 a 2,6 litri e cambio manuale ZF a cinque marce. Ne risulta una potenza massima di 200 CV a 6.400 giri al minuto, per circa 230 km/h di punta e 7,4 secondi per lo 0-100 km/h. Prodotta in meno di 4.000 esemplari, la Montreal &egrave; una delle vetture del Biscione pi&ugrave; apprezzate e ricercate di sempre. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; &nbsp; Alfa Romeo 8C Competizione (2007-2010)  Presentata in versione concept alla sessantesima edizione del Salone di Francoforte (2003), l&rsquo;elegantissima supercar si ispira alla celebre 33 Stradale. Prodotta in sole 829 unit&agrave; (500 per la versione coup&eacute; del 2007 e 329 per la Spider del 2009), la vettura segna il ritorno della trazione posteriore, soluzione tecnica abbandonata nei primi anni &rsquo;90. Progettata e sviluppata in collaborazione con Maserati e Dallara, la 8C deve il nome all&rsquo;architettura del motore V8 Ferrari F136 (Ferrari-Maserati) da 4,7 litri, montato anteriormente, abbinato a un cambio sequenziale robotizzato a 6 marce e capace di 450 CV e 470 Nm di coppia massima: valori che permettono di raggiungere oltre 290 km/h, con uno 0-100 bruciato in 4 secondi. &ldquo;8C&rdquo;, inoltre, identificava negli anni &rsquo;30 e &rsquo;40 le Alfa dotate di propulsore a otto cilindri realizzato dal noto progettista Vittorio Jano. Caratterizzata da carrozzeria e sedili in fibra di carbonio, oltre all&rsquo;aerodinamica avanzata nonostante l&rsquo;assenza di appendici o flap, la 8C pesa solo 1.585 kg. Da notare che la versione decappottabile del 2009, a causa delle modifiche per ospitare il meccanismo del tetto a scomparsa, pesa circa 100 kg in pi&ugrave;. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; &nbsp; Alfa Romeo 4C (2013-2021)  Non poteva mancare la 4C, soprattutto in occasione del decimo anniversario dal lancio. Presentata come show car per la prima volta al Salone Internazionale dell'Auto di Ginevra nel 2011, la versione di produzione, rimasta molto fedele al concept, &egrave; stata svelata due anni dopo, nel 2013. Caratterizzata da soluzioni tecniche da auto da corsa, su tutte il telaio monoscocca in fibra di carbonio derivato dalle Formula 1, oltre a sedili racing e assenza di servosterzo, l&rsquo;estetica si ispira a vetture del passato come 33 Stradale, 1900 C52 &ldquo;Disco Volante&rdquo;, Scarabeo concept e, ovviamente, 8C Competizione. Iconico il frontale, con grande trilobo centrale e gruppi ottici lenticolari LED-bixeno inglobati in supporti in fibra di carbonio. La sigla 4C si riferisce al numero dei cilindri del motore posteriore centrale, un &ldquo;piccolo&rdquo; quattro cilindri 1.750 turbocompresso da 240 CV e 350 Nm abbinato a un cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti. Grazie alla massa contenuta in meno di 900 kg a secco, le prestazioni sono da vera supercar: 0-100 km/h in 4 secondi e mezzo e oltre 250 km/h di velocit&agrave; massima. A marzo del 2014 viene presentata la versione &ldquo;a cielo aperto&rdquo; della 4C, denominata Spider. Si tratta in realt&agrave; di una vettura di tipo targa, con tettuccio removibile in tela o fibra di carbonio ed elementi migliorati rispetto alla coup&eacute;, come i fari &ldquo;carenati&rdquo; di tipo tradizionale. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Alfa Romeo Giulia e Giulia GTA  Presentata nel 2015, in occasione del 105&deg; anniversario del marchio, la nuova Giulia riprende il nome della storica vettura prodotta a partire dal 1962. L'elegante berlina sportiva di segmento D riporta in auge la caratteristica trazione posteriore dopo anni di anteriore (dalla 155 alla 159). Il modello, fortemente voluto da Sergio Marchionne, &egrave; stato sviluppato sull'inedita piattaforma Giorgio (la stessa del suv Stelvio), dotato di soluzioni estremamente raffinate come l'albero di trasmissione in carbonio. Oltre alle versioni pi&ugrave; stradali diesel e benzina, si distingue la declinazione ad alte prestazioni Quadrifoglio, dotata di propulsore 6 cilindri a V biturbo da 2,9 litri in grado di erogare ben 510 CV e 600 Nm di coppia massima: numeri che permettono alla berlina di raggiungere i 100 km/h da fermi in meno di 4 secondi e oltre 300 km/h di velocit&agrave; di punta. A marzo del 2020, per la celebrazione dei 110 anni del Biscione, sono state presentate le versioni GTA e l'estrema GTAm, acronimi di Gran Turismo Alleggerita e Gran Turismo Alleggerita modificata, caratterizzate da estetica aggressiva e prestazioni ai vertici: la potenza sale a 540 CV, per 0-100 in 3,6 secondi, grazie a soluzioni come maggiore pressione di sovralimentazione, scarico Akrapovic in titanio e pistoni di nuova concezione. Anche l'assetto, ovviamente, &egrave; stato rivisto e irrigidito per massimizzare aderenza e reattivit&agrave; in pista. Inoltre, la Giulia GTAm dimostra la vocazione corsaiola con abitacolo racing (spiccano roll bar, cinture a quattro punti e finestrini laterali in lexan) ed enorme alettone fisso posteriore per aumentare il carico verticale alle alte velocit&agrave;.       

Le Alfa Romeo che hanno fatto la storia, dalla 24 HP del 1910 alla recente Giulia GTA, senza dimenticare icone come 33 Stradale, Montreal e 8C Competizione

Top 5 Alfa Romeo, le auto più iconiche del Biscione

        Alfa Romeo ha lanciato la Quadrifoglio 100&deg; Anniversario, un'edizione limitata di 100 Giulia e 100 Stelvio per celebrare il centenario del Quadrifoglio Verde. Questa esclusivit&agrave;, le rende auto da collezione gi&agrave; introvabili, e il fatto che siano andate sold out cos&igrave; velocemente &egrave; una conferma dell'ottima reputazione di cui gode il brand, non solo in Italia, ma anche all'estero. Sul nuovo numero di Auto: Alfa Romeo, il futuro del Biscione: nuova 33, B-Suv e... La storia del Quadrifoglio Verde Era il 15 aprile 1923, infatti, quando il pilota Ugo Sivocci port&ograve; alla vittoria la versione &ldquo;Corsa&rdquo; della RL, la prima Alfa Romeo della storia impreziosita dal Quadrifoglio Verde, simbolo di buon augurio, nella Targa Florio. Da allora il Quadrifoglio &egrave; diventato simbolo del DNA di Alfa Romeo e identifica le pi&ugrave; performanti vetture del Marchio, non solo quelle impegnate nei circuiti di gara ma anche le pi&ugrave; potenti ed esclusive vetture stradali. Le differenze tra la Quadrifoglio 100&deg; Anniversario e la "standard" La serie esclusiva di Giulia e Stelvio sia stata apprezzata a tal punto da andare sold out dopo poche settimane: caratterizzata da un tocco cromatico contemporaneo, che rievoca gloriose vetture e celebri vittorie sportive del Marchio. Ha un motore 2.9 V6 potenziato a 520 cv con il differenziale autobloccante meccanico che ottimizza il trasferimento di coppia. L'effetto &egrave; l'aumentando di stabilit&agrave;, agilit&agrave; e velocit&agrave; in curva. In pi&ugrave;, a rendere speciale questa edizione ci pensano le nuove pinze freno e gli interni con&nbsp;cuciture&nbsp;a vista in color oro. Infine danno l'ultimo colpo di classe la calandra e calotte specchio in carbonio a vista e il volante rivestito in pelle. In poche parole questa serie esclusiva &egrave; stata venduta in tempi record perch&eacute; ha saputo conquistare il cuore degli appassionati, non solo del Marchio Alfa Romeo. &Egrave; possibile ammirare un esemplare di Giulia Q 100&deg; Anniversario alla Mille Miglia 2023.        

Quadrifoglio 100&deg; Anniversario, &egrave; una serie esclusiva che celebra il centenario del simbolo storico. Ecco cosa cambia rispetto all'edizione "standard"

Alfa Romeo, Giulia e Stelvio versione limitata già sold out

Cosa c&rsquo;&egrave; nel futuro Alfa Romeo dopo Giulia, Stelvio e Tonale? Come affronter&agrave; gli anni da qui al 2030 e la sfida dell&rsquo;elettrificazione? Auto &egrave; in grado di svelarvi alcune indiscrezioni clamorose. La prima notizia &egrave; di quelle da lasciare a bocca aperta: l&rsquo;Alfa Romeo ridar&agrave; vita alla 33. La leggendaria supersportiva stradale di met&agrave; anni Sessanta. Da quest&rsquo;auto deriv&ograve; quella lunga famiglia di prototipi da corsa due e tre litri, V8 e V12 (33/2, 33/3, 33 TT 12 eccetera) con cui l&rsquo;Alfa Romeo ha conquistato due campionati del mondo Prototipi nel 1975 e 1977.  Alfa Romeo Baby Suv sta per arrivare, il Biscione fa un appello  Alfa Romeo, in cantiere la nuova supercar  La 33 Stradale era una coup&eacute; dalla linea morbida e sinuosa disegnata da Franco Scaglione nel 1967 e tuttora considerata una delle pi&ugrave; belle auto del mondo per le forme senza tempo e il fascino che emanava. Purtroppo, Alfa Romeo non sfrutt&ograve; commercialmente quella 33 Stradale al meglio: ne costru&igrave; appena 18 esemplari (infatti oggi sono preziosissimi) e invece di valorizzarla come modello esclusivo per i clienti stradali, la utilizzo? soprattutto come laboratorio per alcune concept car.  Oggi Alfa Romeo ha deciso di ricalcare la strada di quell&rsquo;auto cosi? leggendaria realizzando una supercar fortemente ispirata alla 33 Stradale di 56 anni fa. Che ne porter&agrave; lo stesso iconico nome. La nuova 33 sar&agrave; il manifesto dell&rsquo;immagine di sportivit&agrave; Alfa Romeo e sara? un modello super-esclusivo in tiratura limitatissima; dotata del top della tecnologia automobilistica del momento e di qualche raffinatezza aerodinamica di derivazione F.1.  E proprio in vista dell&#39;addio alla Formula 1, il Biscione sta lavorando a un nuovo progetto in un altro Campionato mondiale dall&#39;enorme popolarit&agrave;...  Leggi il servizio completo sul futo Alfa Romeo, con i rendering esclusivi di Lorenzo Preti, sul nuovo numero di Auto in edicola dal 15 giugno. Clicca qui per leggere l&#39;edizione digitale. 

La Casa milanese &egrave; al lavoro su una nuova supercar che strizzer&agrave; l&#39;occhio al passato. E ci sar&agrave; spazio anche per le competizioni sportive, dopo l&#39;addio alla F1...

Alfa Romeo, il futuro del Biscione: nuova 33, B-Suv e...

        Mancano poche ore alla 41esima edizione della 1000 Miglia, rievocazione storica della competizione di regolarit&agrave; riservata ad automobili d&rsquo;epoca prodotte non oltre il 1957, che si sfideranno sul percorso di oltre 2000 km Brescia-Roma-Brescia. Tra le ben 420 vetture, 47 sono Alfa Romeo. Di queste, si distinguono tre unit&agrave; della preziosa collezione Heritage Stellantis (ente che preserva e valorizza le auto storiche Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth) del museo di Arese: si tratta di 1900 Sport Spider e 2000 Sportiva, entrambe datate 1954, e della 1900 Super Sprint del 1956. Passato e futuro: c'&egrave; anche la Giulia Quadrifoglio&nbsp; Il 2023 &egrave; gi&agrave; un anno piuttosto importante per il Biscione, con tre anniversari legati alla storia del marchio italiano: i dieci anni della 4C, i sessanta dell&rsquo;Autodelta e, forse il pi&ugrave; rilevante, i cento del celebre Quadrifoglio Verde. Quest'ultimo debutt&ograve; il 15 aprile 1923 sulla versione &ldquo;Corsa&rdquo; della RL guidata da Ugo Sivocci, che vinse la XIV Edizione della Targa Florio. Per celebrare lo storico emblema, Alfa Romeo sar&agrave; presente lungo il percorso con il modello pi&ugrave; attuale, la berlina Giulia Quadrifoglio 100&deg; Anniversario. Si tratta, assieme alla Stelvio, di un&rsquo;edizione limitata prodotta in soli 100 esemplari dalle caratteristiche uniche: il motore 2.9 V6 &egrave; stato potenziato a 520 CV e sono presenti differenziale autobloccante meccanico, nuovi badge celebrativi,pinze freno color oro, oltre a numerosi elementi in fibra di carbonio. Ma passiamo alle vere protagoniste della gara.  Alfa Romeo 1900 Sport Spider e 2000 Sportiva (1954) Si tratta di due vetture incredibilmente rare: entrambe disegnate da Franco Scaglione per la carrozzeria Bertone, sono state prodotte in soli quattro esemplari totali (due per modello). L&rsquo;alimentazione proviene da un propulsore 4 cilindri bialbero da 138 CV accoppiato a trasmissione manuale a cinque rapporti. Tale valore, che potrebbe sembrare poco rilevante, consente di raggiungere 220 km/h di velocit&agrave; massima: nel caso della 1900 Sport Spider, il merito &egrave; dell&rsquo;aerodinamica particolarmente curata unita a una massa complessiva di soli 880 kg. Grazie a soluzioni come il famoso ponte posteriore De Dion (raffinato schema che, tra i vari benefici, riduce le masse non sospese per via del differenziale collegato direttamente alla scocca, ndr), le due auto offrono dinamica di guida superiore ed elevata aderenza anche al limite. Alla Mille Miglia 2023, le auto gareggeranno con i numeri 289 (1900 Sport Spider) e 296 (2000 Sportiva). La prima sar&agrave; condotta da Marius Pop, fondatore della community &ldquo;Alfattitude&rdquo; e Virgiliu Andone, mentre la seconda dai tedeschi Tom Wlaschiha (attore protagonista de &ldquo;Il trono di spade&rdquo; e &ldquo;Stranger Things&rdquo;, appassionato alfista) e l&rsquo;influencer Nina Maria Weizenecker (NinaCarMaria).  1900 Super Sprint (1956) Elegante coup&eacute;, &egrave; una declinazione GT della 1900, definita "vettura da famiglia che vince le corse" nei claim pubblicitari dell&rsquo;epoca. Realizzata dalla Carrozzeria Touring di Milano (nota anche come Touring Superleggera) tra il 1955 e il 1958 in 858 esemplari, &egrave; equipaggiata con un quattro cilindri da 2,0 litri, sempre con doppio albero a camme, in grado di erogare 115 CV. La splendida coup&eacute; sar&agrave; affidata all&rsquo;equipaggio composto da Lorenzo Quaglia, volto social del Marchio di moda italiano Velasca, e il tiktoker Giovanni Giuseppe Savini.       

Tra le 47 vetture Alfa Romeo le rare 1900 Sport Spider e 2000 Sportiva del 1954, 1900 Super Sprint del 1956 e Giulia Quadrifoglio 100&deg; Anniversario

Alfa Romeo alla Mille Miglia 2023 con tre vetture d'eccezione

        Non c&rsquo;&egrave; due senza tre? Il sondaggio di Alfa Romeo per il nome da dare Suv compatto in arrivo nel 2024 ha dei precedenti storici. La Casa del Biscione negli anni passati ha chiesto agli appassionati un responso per il nome di alcuni modelli. E non &egrave; andata secondo le intenzioni, anche se poi le vetture hanno riscosso un certo successo, anzi una &egrave; diventata l&rsquo;archetipo della sua categoria per decenni. Il caso pi&ugrave; recente riguarda la piccola MiTo, in produzione dal 2008 al 2018, che non avrebbe dovuto chiamarsi cos&igrave;. Alfa Romeo chiese agli appassionati quale nome volessero per la dinamica tre porte del Segmento B. Vinse il sondaggio il nome Furiosa, anche con buon margine. Ma la dirigenza Alfa Romeo scelse MiTo, crasi di Milano e Torino, perch&eacute; la vettura, prima e unica &ldquo;utilitaria&rdquo; della storia del Marchio, era prodotta nello stabilimento di Mirafiori. Niente "biscotto" per la Duetto L&rsquo;altro precedente si colloca nella leggenda Alfa. Nel 1966 al Salone di Ginevra fu presentata la Spider 1600, uscita dalla matita di Giovanni Battista &ldquo;Pinin&rdquo; Farina: con la epica coda a "osso di seppia".   Alfa Romeo indisse un concorso per scegliere il nome e vinse Duetto. Scelta indovinata, senza dubbio, ma i Duetto erano anche dei famosi biscotti al cioccolato della Pavesi e per una questione di diritti commerciali il nome non pot&eacute; finire sulla macchina. Che continu&ograve; a chiamarsi ufficialmente Alfa Spider ma per tutti rimasta sempre la mitica Duetto. Stavolta come finir&agrave;? Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

La Casa del Biscione non &egrave; nuova, nella sua storia, a queste iniziative. Ecco come sono andate: non proprio come nelle intenzioni ....

Alfa Romeo e i sondaggi per il nome, una storia particolare

L&rsquo;atteso Suv compatto Alfa Romeo, che in gamma sar&agrave; sotto a Tonale sta per arrivare. La Casa del Biscione lo ha ufficializzato sui suoi canali social, rilanciando con la richiesta alla comunit&agrave; degli alfisti di proporre un nome per il nuovo modello.  Il crossover, che nascer&agrave; sulla piattaforma di Stellantis STLA Small al pari di Jeep Avenger e della imminente Fiat 600, &egrave; stato ufficialmente annunciato per la prima met&agrave; del 2024.  Anticipato da un breve video sui canali social il nuovo Sport Urban Vehicle, il cui progetto &egrave; chiamato Kid, bambino, sar&agrave; la prima Alfa Romeo con anche una versione al 100% elettrica.  &nbsp;   A game-changing #SportyUrbanVehicle is on the horizon. What will be the name of our new Alfa Romeo? Take a guess in the comments below #AlfaRomeo pic.twitter.com/xVGEgS12UL &mdash; Alfa Romeo (@alfa_romeo) June 7, 2023    Non sar&agrave; Brennero  L&rsquo;architettura al momento prevede una batteria da 54 kWh, capace di garantire circa 400 km di autonomia del ciclo combinato, e un motore dalla potenza di base di 156 cavalli, forse con la possibilit&agrave; di un boost per avere ancora pi&ugrave; sprint per brevi tratti. Ci sar&agrave; anche una versione a benzina mild hybrid 48 V.  Il design del modello sar&agrave; il primo interamente opera di Alejandro Mesonero-Romanos, capo del Centro Stile del Biscione.  Il nome per l&rsquo;Alfa pi&ugrave; piccola, con dimensioni superiori a Jeep Avenger (4,08 metri di lunghezza) non sar&agrave; certamente Brennero, conferma il Costruttore. Agli alfisti l&rsquo;ardua sentenza.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate Potrebbe interessarti: Alfa Romeo e i sondaggi, una storia particolare 

La Casa chiede agli appassionato quale nome preferirebbero per lo Sport Urban Vehicle, che battezzer&agrave; il nuovo corso di stile

Alfa Romeo Baby Suv sta per arrivare, il Biscione fa un appello

        Alfa Romeo Brera e 159, due modelli amati da molti appassionati del Biscione, manifesto degli stilemi stilistici del Marchio nei primi anni 2000. Forma e sostanza, passione pura. E se questi due modelli si unissero per dare forma a una sola vettura? A mostrare il risultato &egrave; carazy_guy, utente di Instagram noto per i suoi tuning speciali, che ha deciso di creare una Brera cinque porte due volumi utilizzando come base la 159. Fast &amp; Furious, Alfa Romeo protagonista di Fast X  Alfa Romeo Brera e 159 insieme: com'&egrave; stata creata Del resto, la Brera condivide la base tecnica della 159, oltre a diversi componenti esterni e interni. &Egrave; questo che ha spinto il sudafricano Brendon M. Scholtz a fondere i due modelli in uno solo. Scholtz si &egrave; procurato la parte posteriore di una Brera rottamata e fortemente danneggiata e ha poi acquistato una 159 perfettamente funzionante. Fortunatamente si trattava della versione pi&ugrave; potente della berlina, dotata di un propulsore V6 da 3,2 litri e 260 cv, oltre al sistema di trazione integrale Q4. Le estremit&agrave; posteriori delle due Alfa sono state tagliate nello stesso punto al centro dei parafanghi posteriori. La coda della Brera &egrave; stata poi saldata alla carrozzeria della 159. L'altezza inferiore della Brera ha richiesto un po' di lavoro per essere adattata al tetto pi&ugrave; verticale della berlina. La carrozzeria &egrave; stata quindi riverniciata in una tonalit&agrave; di rosso abbinata al tetto nero e ai cerchi in lega originali della 159. E a voi, piace il risultato? Nel listino dell'usato di Auto, tante Alfa Romeo 159 da non perdere a portata di click       

Un appassionato di tuning ha deciso di realizzare una Brera cinque porte due volumi utilizzando come base una 159 con motore V6 da 260 cv

Unisce un'Alfa Romeo Brera a una 159: ecco il risultato

        La celebre scuola di Guida Sicura e Sportiva fondata nel 1991 dal pilota Andrea De Adamich, con sede permanente presso l'Autodromo di Varano De' Melegari (PR), ha appena lanciato un inedito ed entusiasmante corso di guida in pista. Il programma Scuderia De Adamich Classic, presentato al Motor Valley Fest di Modena,&nbsp;&egrave; progettato per offrire la medesima esperienza e standard qualitativi, ma con vetture storiche, anche da competizione. Gli allievi, inoltre, possono affrontare un percorso che ha come obiettivo la partecipazione a una gara ufficiale. "Si tratta di un Corso un po&rsquo; diverso dal solito, inedito ed esclusivo nel panorama di questo genere di attivit&agrave;, che mantiene i nostri standard qualitativi, ma con vetture storiche! - ha dichiarato Gordon De Adamich, figlio del fondatore -Il programma Scuderia de Adamich Classic vede l&rsquo;impiego di Alfa Romeo GTAm &ldquo;ricostruite&rdquo; e di Giulia: anche se non originali (parliamo di una vettura da centinaia di migliaia di euro nei pochi pezzi &ldquo;originali&rdquo; che sono stati costruiti) tali auto sono state replicate da un artista del settore con le attenzioni delle vetture degli anni 60. E con le stesse emozioni di guida." In pista con Alfa Romeo Giulia GTAm Gruppo 2 Situata nel cuore della Motor Valley emiliana, la Scuderia si &egrave; distinta negli anni (oltre 30) per l'offerta di corsi di guida in pista dagli standard di qualit&agrave; e sicurezza elevatissimi, anche grazie al team di piloti-istruttori di fama internazionale. Con il programma Scuderia De Adamich Classic, la scuola propone a tutti gli appassionati di auto storiche la possibilit&agrave; di migliorare le proprie capacit&agrave; alla guida di vetture vintage. Il corso, della durata di un giorno, prevede una sessione teorica in aula e svariate esercitazioni dinamiche su aree attrezzate e in pista. Nello specifico, la prima sessione pratica, dedicata all'applicazione dei concetti presentati in aula e all'approfondimento della tecnica del punta-tacco, si svolge a bordo delle "youngtimer" Alfa Romeo 147 GTA e 156 GTA.  Nella seconda parte si alza l'asticella: aspetti come impostazione delle traiettorie, uso dell'acceleratore, scalata e modulazione di frenata sono affrontate in pista utilizzando vetture d'eccezione. Parliamo di Alfa Romeo Giulia e Giulia GTAm ricostruite da Alfa Delta, specialista del settore, secondo i progetti originali degli anni '70 e omologate FIA Gruppo 2 (auto abilitate, quindi, a gareggiare nei campionati dedicati). Prezzi e date Il corso Classic prevede solamente due date per il 2023, luned&igrave; 25 settembre e luned&igrave; 2 ottobre. Il&nbsp;prezzo &egrave; di 2.600 euro + IVA (3.172 euro IVA inclusa). Per chi fosse interessato, conviene affrettarsi: i posti sono limitati ed &egrave; prevista una forte richiesta. Tutte le informazioni sul sito della Scuderia De Adamich.  &nbsp;       

Nel'inedito corso di guida in pista ,i partecipanti utilizzeranno Alfa Romeo Giulia e Giulia GTAm ricostruite e omologate FIA Gruppo 2

Corso De Adamich Classic, in pista con le Alfa Romeo storiche

L&#39;ultima della sua specie. Stelvio, con Giulia, &egrave; l&rsquo;highlander di Alfa Romeo. L&rsquo;occasione finale per guidare un&rsquo;auto del Biscione capace di un comportamento dinamico ai vertici della categoria, a motore puramente termico. Nessuna elettrificazione, nemmeno leggera, in attesa del salto quantico del 2027, quando i modelli muovi del Marchio saranno soltanto a batteria.   Prospettiva che qualche anno fa pareva lontanissima, ma in pratica &egrave; ormai quasi alle porte. A sei anni dall&rsquo;esordio, il primo Suv della storia di Alfa &egrave; stato aggiornato nell&rsquo;hi-tech e nella connettivit&agrave;, ma serba sempre i propri assi nel piacere di guida e nell&rsquo;estetica evocativa. Ma esistono ancora gli automobilisti che cercano questo prodotto? La domanda non &egrave; retorica, anche se Stelvio regge pi&ugrave; che dignitosamente sul mercato italiano. Seppur progressivamente accerchiato da Suv meno ammalianti al volante, in compenso &ldquo;politicamente corretti&rdquo; e sempre pi&ugrave; alla spina...  Leggi su Auto la prova completa in anteprima.  &nbsp;   

Alla prova la versione finale dell&rsquo;Alfa Stelvio Veloce turbodiesel da 210 cv. l&rsquo;ultima dura e pura prima dell&rsquo;arrivo dei modelli ibridi

Alfa Romeo Stelvio, l&#39;ultimo highlander

        Era il 1923 quando comparve per la prima volta il leggendario simbolo del Quadrifoglio su una vettura Alfa Romeo. L'auto era una RL in versione &ldquo;Corsa&rdquo;, che ottenne in quell'occasione la vittoria nella Targa Florio con Ugo Sivocci al volante. Cent'anni dopo, il Quadrifoglio verde nel triangolo bianco &egrave; ancora una parte integrante del DNA del Biscione, usato per distinguere i modelli pi&ugrave; performanti oltre che sulle monoposto che corrono nel Mondiale F1. Per celebrare il centesimo compleanno del proprio simbolo sportivo, Alfa Romeo ha lanciato le nuove versioni di Giulia e Stelvio Quadrifoglio, che sfoggiano un look rinnovato, contenuti tecnologici migliorati e una serie di dettagli speciali, oltre a un incremento di potenza. Alfa Romeo Stelvio, nel 2026 arriva l'elettrica: avr&agrave; fino a 1.000 cv  Giulia e Stelvio, cosa cambia sui nuovi modelli Dopo le 4 cilindri, anche per le potenti versioni V6 di Giulia e Stelvio &egrave; arrivato il momento di aggiornarsi. Piccoli interventi per mantenere la berlina e il Suv sulla cresta dell'onda, senza stravolgimenti: la novit&agrave; pi&ugrave; evidente su entrambi i modelli &egrave; l'introduzione del fari a matrice full Led adattivi, con proiettori &ldquo;3+3&rdquo; e un design ispirato a quello della recente Tonale. Rispetto alla precedente soluzione, i nuovi fari garantiscono un fascio di guida antiabbagliante e adattabile, che consente anche di ridurre i consumi energetici e di affaticare meno gli occhi. L'upgrade tecnologico coinvolge anche gli interni, con l'introduzione del nuovo quadro strumenti che unisce tradizione a modernit&agrave;. Il design &ldquo;a cannocchiale&rdquo;, tipico dei modelli storici del Marchio, fa da cornice a uno schermo TFT da 12,3 pollici, che permette di accedere a tutti i parametri della vettura, inclusi quelli relativi alla guida autonoma. Con un nuovo layout grafico, denominato &ldquo;Race&rdquo;, che permette di avere sempre sott'occhio tutte le informazioni indispensabili quando si guida in pista. In occasione di questo aggiornamento, Alfa Romeo ha deciso anche di introdurre un piccolo upgrade di potenza: 10 i cavalli extra erogati dal V6 biturbo da 2,9 litri, che portano la potenza complessiva a quota 520 cv. &Egrave; stato invece pensato per aumentare ulteriormente il piacere di guida il nuovo differenziale autobloccante meccanico meccanico, messo a punto grazie all'esperienza maturata sul progetto Giulia GTA. Esso consente di migliorare il comportamento della vettura e la motricit&agrave;, ottimizzando il trasferimento di coppia, aumentando stabilit&agrave;, agilit&agrave; e velocit&agrave; in curva. Versione speciale per i 100 anni del Quadrifoglio Non mancano, infine, gli omaggi alla tradizione, e a quel Quadrifoglio che ha appena compiuto un secolo di vita. Le nuove Giulia e Stelvio V6 saranno infatti lanciate nella speciale versione &ldquo;Quadrifoglio 100&deg; Anniversario&rdquo;. A caratterizzarle, cerchi bruniti a cinque fori (da 19&rdquo; per Giulia, 21&rdquo; per Stelvio), pinze freno speciali color oro, e l&rsquo;emblema celebrativo dei 100 anni del Quadrifoglio, arricchito da un fregio dorato recante la scritta 1923-2023. La calandra e le calotte degli specchi sono in fibra di carbonio, mentre tre sono i le tinte disponibili per questa versione speciale: Rosso Etna, Verde Montreal e Nero Vulcano. Anche all'interno non mancano i riferimenti al compleanno del Quadrifoglio, con l&rsquo;impuntura del celebrativo numero &ldquo;100&rdquo; sul cruscotto e cuciture color oro per i sedili in pelle e Alcantara. Completano l'ambiente dettagli in fibra di carbonio su tunnel centrale, cruscotto e pannelli delle porte. La storia del Quadrifoglio Alfa Romeo Quella del Quadrifoglio &egrave; una storia lunga e gloriosa, che affonda le proprie radici negli anni '20, nel pieno della cosiddetta &ldquo;epoca eroica&rdquo; dell'automobilismo. Siamo nel 1923, in Sicilia, dove si sta per disputare la XIV edizione della Targa Florio, una delle corse pi&ugrave; probanti e prestigiose dell'epoca. Alfa Romeo si presenta alla vigilia senza aver mai ottenuto vittorie nelle precedenti edizioni, conquistate da Marchi come Fiat, Peugeot, SCAT, Isotta Fraschini e Itala, ma con una forte determinazione e la consapevolezza di poter contare su un mezzo estremamente competitivo come la RL in versione &ldquo;Corsa&rdquo; da 3,2 litri. Per buon auspicio, prima della gara, Ugo Sivocci decise di dipingere un quadrifoglio verde in un rombo bianco sulla sua Alfa Romeo. Un gesto che port&ograve; bene al pilota campano, autore di un'insperata vittoria davanti all'altra vettura del Biscione guidata da Alberto Ascari. Pochi mesi dopo, nel corso delle prove sul circuito di Monza, Sivocci perde la vita in un incidente con la sua Alfa Romeo, che in quell'occasione era priva del Quadrifoglio. Da allora tale simbolo &egrave; diventato una presenza costante sulle auto da gara e sportive del Biscione, con una piccola modifica: il rombo bianco ha infatti perso una delle sue &ldquo;punte&rdquo; diventando un triangolo, simboleggiando cos&igrave; la perdita di Sivocci. Oggi, a distanza di 100 anni da quell'incredibile successo alla Targa Florio, il Quadrifoglio continua a significare sportivit&agrave; e velocit&agrave;. Alfa Romeo, vendite triplicate nel primo trimestre       

La Casa del Biscione ha svelato le rinnovate versioni della berlina e del Suv sportivo: nuovi fari e pi&ugrave; tecnologia, e cresce anche la potenza

Alfa Romeo, le nuove Giulia e Stelvio celebrano i 100 anni del Quadrifoglio

        Il 13 aprile arriver&agrave; una nuova Alfa Romeo col Quadrifoglio. Una? Forse due. L'anno del centenario del simbolo che nei decenni ha adornato le Alfa pi&ugrave; sportive e prestigiose, vedr&agrave; forse tre modelli con il Quadrifoglio che nel 1923, con l'esordio vincente sulla Alfa Romeo RL Targa Florio guidata da Ugo Sivocci alla omonima corsa. Potrebbe interessarti: Alfa Romeo Stelvio, nel 2026 arriva l'elettrica: avr&agrave; fino a 1.000 cv&nbsp; Un Quadrifoglio di ritorno?&nbsp; Difficilmente potr&agrave; trattarsi della erede, non in linea diretta ovviamente, della 33 Stradale, attesa all&rsquo;annuncio dopo l&rsquo;estate. Il breve filmato pubblicato dal Costruttore annuncia la novit&agrave;. Il clima da "Targa Florio" con la mitica Alfa RL vittoriosa in evidenza e le atmosfere siciliane riportano alle Giulia e Stelvio Quadrifoglio "pizzicate" a Palermo a fine marzo durante la realizzazione di un cortometraggio.  Passionately waiting for the rebirth of a legend. Stay tuned.#AlfaRomeo #AlfaRomeoQuadrifoglio #JoinTheTribe pic.twitter.com/1fPIodDG4X &mdash; Alfa Romeo (@alfa_romeo) April 11, 2023    Dovrebbero essere proprio loro due, sempre col V6 tonante. Giulia a trazione posteriore e Stelvio invece con la Q4. Le altre novit&agrave;, si forma e di sostanza, dai fari ai LED Matrix alle novit&agrave; digitali in plancia, sono in linea con quelle del restyling delle versioni standard, provate poche settimane fa da Auto.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Alfa Romeo nuove e usate       

Per celebrare il centenario che omaggia le auto pi&ugrave; sportive del Biscione sono in arrivo novit&agrave; di sostanza ...

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