Volvo V90 usata, familiare al top

Volvo V90 usata, familiare al top

La più grande e sofisticata delle wagon svedesi non raggiungre la popolarità dei modelli tedeschi, ma non è distante per qualità e si compra a prezzi più vantaggiosi

di Redazione

17.02.2025 09:06

La storia si ripete. Nel tempo, le station wagon hanno lentamente soppiantato le berline, esattamente come i Suv hanno fatto con le station wagon. Discorso, quest’ultimo, che però non vale per Volvo. Pur essendosi ambientata perfettamente nel settore degli Sport Utility, la Casa svedese non ha mai rinunciato alle configurazioni più classiche che fossero sedan o alle stesse impronte familiari a cui deve molta della sua fama. Ma se XC90 e i suoi fratelli minori, XC60 e persino il compatto XC40, si sono ambientati bene in ciascun segmento, le altre sono sempre impegnate a cercare di tenere testa alla triade tedesca.

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Volvo V90, la prima serie

Nel 2015, Volvo ritentò la scalata alzando il livello con il lancio di S90 e V90, che ripescavano le sigle utilizzate tra il ’96 e il ’98 per l’ultima serie della 960. I due modelli andavano a sostituire rispettivamente la S80 e la V70, ma avevano dimensioni ancora più generose, da vere ammiraglie. A far da base, la piattaforma SPA (Scalable Product Architecture) su cui Volvo, ora controllata dal colosso cinese Geely, ha realizzato le intere famiglie “60” e “90”, Suv compresi. La V90 arrivò nell’autunno del 2016, pochi mesi dopo la berlina, che in Italia incontrò relativamente poco riscontro (al momento della ricerca abbiamo trovato appena una quindicina di esemplari di seconda mano) ottenendo una risposta del pubblico decisamente migliore rispetto alla “cugina”. Lunga 4,94 metri, con un passo di 2,94, mise in campo una linea slanciata e un design al tempo stesso sofisticato e aristocratico, un bagagliaio da 550 litri, non ai vertici della categoria ma ampio, pratico e attrezzabile di tutto punto come da tradizione del Marchio. L’offerta iniziale di motori si basava anch’essa su una famiglia di prodotti modulari in quanto l’intera gamma, benzina e Diesel, è stata sviluppata partendo da un quattro cilindri 2.0 con turbo e iniezione diretta. La versione base a benzina si chiamava T4, con 190 cv, ed è l’unica di cui si trova qualche esemplare, per il resto, sia dei T5 e T6 da 245 e 320 cv sia del T8 plug-in, con motore elettrico posteriore, un totale di ben 400 cv e batteria ricaricabile, non si trova traccia. Discorso diverso per i Diesel, dai D3 con 150 cv ai D4 da 190 cv disponibili anche con trazione integrale AWD. Il cambio Geartronic a otto rapporti è di serie su praticamente tutti i modelli e comunque presente su tutte quelle vendute, con rarissime eccezioni. I prezzi sono irregolari: tra gli esemplari più datati ce ne sono alcuni, soprattutto di Diesel D4, provenienti da flotte poco sfruttate, con anche meno di 100.000 km, che hanno per questo quotazioni medie più alte rispetto ad altre più recenti o con allestimenti più ricchi.

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