I 12 prototipi Renault più interessanti di sempre: dalla Trezor alla Dezir, dalla Nepta alla Altica, alcune hanno anticipato stile e soluzioni delle auto odierne

Renault, le concept car più particolari della Losanga

I "favolosi" anni ’90, un periodo ricco di coraggio e intraprendenza dal punto di vista del design. Le nuove tendenze, l’avvento del nuovo millennio, le nuove tecnologie in fase di progettazione e l’utilizzo di software sempre più avanzati hanno permesso ai designer di esplorare tutte le possibilità che l’inventiva poteva proporre. Al contrario dei tempi odierni, l’industria automobilistica procedeva a gonfie vele, attraversando un periodo di grande crescita e innovazione, con l’introduzione dei nuovi motori diesel e numeri in costante e incoraggiante crescita. Questo decennio ha dato vita al culto del design e delle concept car, strumenti d’ispirazione che sono poi stati largamente sfruttati negli anni successivi, fino ai giorni nostri, servendosene come manifesti, spunti di comunicazione e studio per i futuri modelli.
<h2>Renault, incredibili show car</h2>
Renault, dal canto suo, non è stata da meno ma, anzi, ha fornito al mercato innumerevoli spunti di design e soluzioni innovative, molte delle quali poi effettivamente arrivate su strada e altre riviste o rielaborate fino a trovare applicazioni concrete solo negli anni successivi. Sono ormai passati quasi 35 anni dall’inizio di tale periodo e quasi 25 dalla fine. Difficile, oggi, creare una classifica oggettiva e universalmente valida: trattandosi di design, non si troverebbe mai un criterio valido per tutti. La scaletta dell'articolo, però, è stata suggerita dal sito francese indipendente Planete Renault, tra i massimi conoscitori del marchio della Losanga. Grandi escluse di questa lista sono modelli iconici come la celebre Avantime o l’intramontabile Espace F1 che, magari, potremo trattare in un altro appuntamento. Per ora, scopriamo insieme le migliori 12 <a href="https://www.auto.it/foto/saloni/tokyo/2023/10/27-6797462/renault_niagara_concept?fotonews=2">Renault concept</a> in ordine cronologico, dal 1990 al 2018.
<h2>Laguna Roadster (1990)</h2>
 
All'inizio degli anni '90, Renault presentò al Salone dell'Auto di Parigi una splendida roadster a 2 posti chiamata Laguna. Realizzata interamente in un particolare blu metallizzato, questa concept sportiva si ispira agli anni '60 e allo spirito di libertà che ha da sempre caratterizzato quel periodo. Non vi fu un collegamento diretto con un modello di serie, ma si può facilmente trovare qualche affinità con ciò che che arrivò in commercio negli anni seguenti. Era un vero e proprio esercizio di stile, senza la pretesa di trasformarsi necessariamente in realtà.
L'articolo continua nella prossima scheda
<div style="page-break-after: always"> </div>
<h2>Initiale (1995)</h2>

Reduci da un insuccesso mondiale come la Safrane, auto non molto amata causa la mancanza di motori convincenti, affidabili e adeguati, Renault presentò nel 1995 questa particolare concept car, lussuosa, imponente e maestosa. Un’originale berlina da viaggio, confortevole ma spinta dal motore V10 da 3,5 litri di Formula 1, che portò la monoposto a vincere il campionato del mondo nel 1992 con il team Williams. Sfruttava ovviamente una rivisitazione di quel blocco, la cui potenza venne ridotta 392 cv erogati a ben 8.000 giri/min. Lo stile è stato sicuramente superato ma, per il 1995, fu un’operazione di marketing notevole, che lanciò Renault nel gruppo dei marchi automobilistici pronti a innovare e proporre soluzioni avanguardistiche per il futuro. Anticipò le linee che si andarono poi a trovare dal <a href="https://www.auto.it/news/speciali/migliori-auto/2023/01/19-6043508/la_top_10_dei_flop_auto_in_europa/2">2002 sulla celebre - e incompresa - Vel Satis</a>.
<h2>Fiftie (1996)</h2>

Il nome Fiftie fu scelto per celebrare i cinquant’anni dalla produzione della celebre 4CV. Si trattava di una piccola e graziosa citycar dalle forme estremamente futuribili, con un abitacolo per due persone e un tetto incurvato per massimizzare lo spazio. Come suggeriscono anche le prese d’aria davanti alle ruote posteriori, si pensava a un’auto a motore e trazione posteriore. Si parlava di un piccolo 1.5 aspirato a benzina da poco meno di 100 cv. Non vide mai la luce, ma anticipò concettualmente quella che oggi conosciamo come <a href="https://www.auto.it/marche/renault/modelli/twingo">Renault Twingo</a> di ultima generazione.
L'articolo continua nella prossima scheda
<div style="page-break-after: always"> </div>
<h2>Renault Zo (1998)</h2>
 
Sebbene nome potrebbe rimandare alla più moderna - e 100% elettrica - Renault Zoe, la Zo rappresenta tutt'altra tipologia di vettura. Si tratta di un misto tra una barchetta ultra leggera e un buggy, pensata per un utilizzo offroad sportivo e basata sul telaio della Spider. Vantava però 3 posti (con pilota al centro, in stile <a href="https://www.auto.it/marche/mclaren">McLaren</a> F1) e linee a dir poco bizzarre per l’epoca. Era spinta da un motore 2.0 diesel 16V da circa 135 cv, collocato dietro l’abitacolo, anche in questo caso a trazione posteriore.
<h2>Talisman (2001)</h2>
 
Nel 2001, dopo la concept Vel Satis, Renault (sotto la guida del designer Patrick Le Quement) presentò al Salone di Francoforte un nuovo prototipo. Si tratta del concept Talisman, un veicolo a metà tra coupé e hatchback con portiere ad apertura ad ali di gabbiano. Se sui modelli di serie questo stile non riuscì a convincere pienamente, sui concept riscosse più successo, soprattutto tra la critica, come dimostra questo magnifico esercizio di stile. Da considerarsi sempre contestualizzato nel periodo in cui fu presentato. Il nome ritornò solo diversi anni dopo, ma in veste di berlina e station wagon.
L'articolo continua nella prossima scheda
<div style="page-break-after: always"> </div>
<h2>Fluence (2004)</h2>
 
Presentata al Salone di Ginevra del 2004, la concept Fluence anticipa le forme della futura Renault Laguna Coupè, auto molto amata dai clienti francesi e, più generalmente, europei. La linea, infatti, è molto vicina a quella della vettura che poi arrivò su strada, con forme e cerchi conformi però agli standard di omologazione. I fari e le prese d’aria inferiori sono poi state riprese anche dalla Megane Coupè di terza generazione (2008). 
<h2>Nepta (2006) </h2>

Renault Nepta, presentata nel 2006, fu una vettura incredibilmente apprezzata dalla critica, tanto da essere considerata Concept Car dell’Anno. Si intravedono sempre più chiaramente le forme che diedero vita alla Megane Coupè e cabrio della terza generazione, sebbene le dimensioni di questo modello erano davvero imponenti: 4,80 metri di lunghezza per quasi 2 di larghezza, spinta da un motore 4.0 V8 da ben 350 cv collocato anteriormente in posizione longitudinale, con tanto di trazione posteriore.
<h2>Altica (2006)</h2>

A metà strada tra una station wagon e una fastback sportiva, questo concept riprende il frontale caratteristico dei prototipi Renault di quel periodo, che poi verranno impiegati negli anni successivi su Laguna, Megane e altri modelli. Elegante e muscolosa, non convinse però dal lato meccanico: proponeva, almeno in fase di presentazione, solo il 1.5 diesel turbo da 177 cv, troppo poco per sorprendere. L’esercizio però piacque soprattutto dal punto di vista del design.
L'articolo continua nella prossima scheda
<div style="page-break-after: always"> </div>
<h2> Dezir (2010)</h2>
 
Quando il designer olandese Laurens Van der Acker arrivò in Renault, volle lasciare subito il segno presentando questa concept incredibile, allo stesso tempo elegante e aggressiva, che inaugurò un nuovo ciclo di design e che avrebbe dato origine alla fortunatissima Clio 4. Nella Renault Dezir forma del frontale, fari e mascherina con al centro il logo della Losanga, divennero iconici qualche anno dopo, creando un’identità di brand giunta fino agli inizi del 2020.
<h2>Alpine A110-50 (2012)</h2>

Non poteva mancare in classifica una delle concept car più intriganti del brand, l’Alpine A110-50 presentata nel 2012 e che celebrava il cinquantesimo anniversario della A110 Berlinette. Basata sul concept Dezir, l'Alpine A110-50 è una supersportiva spinta dal portentoso 3.5 V6 da ben 400 cv e 422 Nm. Una potenza che, tuttavia, resta abbastanza lontana dai modelli che il brand andò a presentare negli anni successivi. Si trattò di una dichiarazione d’intenti antecedente al lancio del <a href="https://www.auto.it/news/green/2023/11/17-6857763/alpine_verso_un_2024_alla_ricerca_di_investitori_e_l_opzione_geely">nuovo brand Alpine</a>, separato rispetto alla gamma di modelli di Renault.
L'articolo continua nella prossima scheda
<div style="page-break-after: always"> </div>
<h2> Trezor (2016)</h2>

Son già passati 7 anni da quando Renault presentò il concept Trezor, una GT che inaugurò una nuova direzione stilistica. Venne introdotta per la prima volta la famosa firma "C-Shape" (a forma di C) su entrambi i lati del frontale, che ancora oggi vediamo sui modelli in commercio. Altro elemento di stile, il cruscotto a “L” composto da due schermi, che oggi troviamo anche sulle ultime produzioni come Mégane elettrica, Espace e <a href="https://www.auto.it/marche/renault/modelli/austral">Austral</a>. Come ogni concept, Trezor è originale in termini di soluzioni: ne è un chiaro esempio il tetto che si alza per fornire l’accesso all'abitacolo.
<h2>EZ Ultimo (2018)</h2>

Chiudiamo con il concept Renault EZ Ultimo, veicolo a guida autonoma che fonde il design tipico concept da auto elettrica ed elementi iconici dei più moderni edifici, come palazzetti dello sport, stadi, ecc. Si tratta di un prototipo destinato agli hotel o ai parcheggi di lusso, come navetta autonoma capace di spostare i passeggeri in maniera ultra confortevole e spaziosa: all’interno, quattro sedute rivolte verso il centro dell’abitacolo, così da ricreare un salotto su ruote.

Un SUV elettrico tascabile e il futuro della mobilità urbana

K-ZE e EZ-Ultimo, i concept speciali di Renault

I 12 prototipi Renault più interessanti di sempre: dalla Trezor alla Dezir, dalla Nepta alla Altica, alcune hanno anticipato stile e soluzioni delle auto odierne