Nel 2011 mettevamo alla prova la Ferrari FF, prima Rossa dotata di trazione integrale, e antesignana della nuova Purosangue: ecco il nostro test del 2011
23.09.2022 ( Aggiornata il 23.09.2022 11:42 )
Non è quasi possibile trovare qualcosa fuori posto e la postura e? perfetta per una GT, sportiva ma non troppo, con il sedile che un po’ vincola e un po’ abbraccia. Indipendentemente dal fatto che si sia alti, bassi, tarchiati o esili, a chiunque viene da chiedersi: “ma come ha fatto la Ferrari a scoprire le mie misure?”. L’unico appunto può essere mosso alla raggiungibilità dei comandi per la regolazione del sedile, collocati sul fianco della seduta, lato portiera: lo spazio per infilare la mano è poco ed è meglio provvedere alle sistemazioni a vettura ferma e con lo sportello aperto. I due posti dietro sono ampi, comodi e facilmente accessibili anche per chi è più lungo della media, mentre il volume del bagagliaio è come quello di una BMW Serie 3 (450 litri, che salgono a 800 se si abbattono gli schienali posteriori).
Gli interni sono evocativi — come è giusto che sia — a cominciare dal volante affollato di comandi, ma anche opulenti, elaborati e abbondantemente innaffiati di tecnologia, per solleticare tutti quelli che desiderano contornare il piacere di guida puro con un certa quantità di aspetti voluttuari. La presenza della trazione integrale suona rassicurante ma, nel contempo, tranquillizza anche la promessa del sistema di essere poco invasivo e di farsi vivo solo se proprio non se ne può fare a meno. Non solo: a richiesta c’è perfino un sistema di sollevamento delle sospensioni che aumenta l’altezza da terra di 4 cm, perche? non si sa mai... Il prezzo da pagare per tutto questo è una lunghezza di quasi cinque metri, un passo di tre e un peso di due tonnellate (però la 612 non faceva di meglio). Ma c’è da pagare anche un prezzo reale che potrebbe far tremare la biro a qualcuno, perche? i 260 mila euro ufficiali vanno considerati solo una cifra di partenza, visto il prezzo stellare degli optional, alcuni dei quali sono virtualmente obbligatori su un’auto destinata a un utilizzo globale come la FF.
L’allestimento standard, infatti, va considerato solo poco più che accettabile e comprende rivestimenti in pelle, clima bizona, sedili e volante con le regolazioni elettriche basiche, sensori di parcheggio posteriori, navigatore, hi-fi, fari bixeno e poco altro. Invece accessori come i sensori di parcheggio anteriori e la telecamera posteriore, il cruise control, i retrovisori esterni elettrocromici, i proiettori adattativi e il sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici, che pure sono presenti su vetture di ben altro prezzo e caratura, qui si pagano. Al contrario, le dotazioni strettamente legate alla guida, come ci si può aspettare, sono ineccepibili, a partire dal cambio robotizzato a doppia frizione, per continuare coi freni carboceramici, il controllo di trazione F1- Trac, il differenziale E-Diff a gestione elettronica, le sospensioni adattive e i cerchi da 20 pollici.
Tanto per fare un esempio che rende l’idea del costo degli accessori, l’esemplare provato, ben lontano dall’essere “full optionals”, era equipaggiato con accessori a pagamento per una cifra che sfiora i 40 mila euro. Il motore, edizione più evoluta del leggendario V12 Ferrari, è uno spaventoso 6.2 litri aspirato a iniezione diretta da 660 cv e il cambio elettroattuato a 7 marce è del tipo a doppia frizione, per coniugare ai livelli più elevati morbidezza e velocità. E, chi lo desidera, con un ulteriore supplemento di prezzo, puo? dotare la FF dell’HELE, acronimo suggestivo di High Emotion Low Emission. Altro non è che un sistema di start&stop il quale, unitamente a un programma aggiuntivo di gestione di cambio, trasmissione, ventole e pompe permette di ridurre i valori ufficiali di consumo combinato ed emissioni di CO2 dai 6 km/ litro e 380 g/km del motore in configurazione standard a, rispettivamente, 6,5 km/litro e 360 g/km.
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