Il SUV americano, prodotto a Melfi, si rinnova e diventa più digitale e connessa. Ecco come vanno su strada la turbodiesel e la versione ibrida
08.04.2021 ( Aggiornata il 08.04.2021 10:38 )
Ora realizzata negli stabilimenti di Melfi, la nuova Jeep Compass si rilancia come un modello di estrazione completamente europea, in linea con le esigenze dei mercati del vecchio continente. Il rinnovamento interessa anzitutto interni completamente rivisti non solo nel disegno della plancia.
Il restyling della Compass conferma le motorizzazioni benzina, diesel e ibrido plug-in 4xe. La novità è nel frontale, con i fari full led modificati e, soprattutto, nell'introduzione dell'infotainment UConnect 5 su sistema operativo Android. Avanza anche l'offerta di sistemi di assistenza alla guida, con l'Highway Assist di Livello 2
Guarda la galleryQuest’ultima si sviluppa su piani orizzontali e integra uno schermo touchscreen centrale che fa da interfaccia a un sistema di infotainment molto più veloce e moderno. Sono comunque nuovi anche i pannelli delle porte e il tunnel centrale che offre vani portaoggetti triplicati nel loro volume. È inoltre di serie la strumentazione digitale configurabile, imperniata su uno schermo da 10”25. Su tutte le versioni è presente il vano di ricarica senza fili dei telefoni cellulari supportati, con collegamento wireless pure ad Android e Apple CarPlay.
Il dispositivo di infotainment Uconnect della quinta generazione integra ancora comandi vocali e Amazon Alexa, oltre a un navigatore TomTon con funzioni avanzate come quella del controllo del traffico. Non mancano sistemi di assistenza e aiuto alla guida, compresa una telecamera a 360° con visione dall’alto per facilitare le manovre di parcheggio.
Esternamente, la Compass dell’ultima infornata si riconosce per la calandra a sette barre verticali leggermente modificata e collegata a fari allungati. I gruppi ottici, anche posteriori, sono completamente a led con una superiore efficacia di illuminazione e un nuovo disegno delle luci dietro. Sono diversi anche i cerchi delle ruote, che arrivano sino a 18” di diametro.
La gamma dei motori prevede due propulsori a benzina di 1,3 litri da 130 e 150 cavalli con cambio manuale oppure a doppia frizione. Immancabile, inoltre, il turbodiesel di 1,6 litri da 130 cavalli con cambio manuale a sei marce. La gamma è completata dalle interessanti versioni 4xe, ibride plug-in con il motore a benzina di 1,3 litri abbinato a un propulsore elettrico, in configurazione da 190 oppure 240 cavalli complessivi. Le 4xe sono dotate, di fatto, della trazione integrale assicurata dalla presenza del motore elettrico collegato alle ruote posteriori. Cinque i livelli di allestimento, con il più ricco S che si affianca a quelli tradizionali, compreso il Trailhawk per gli amanti del fuoristrada, esclusivo però dell’ibrida da 240 cavalli. I prezzi partono da 30.850 euro, messa in strada esclusa.
In prova, la turbodiesel 1.6 Multijet conferma la validità di una tipologia di motore forse troppo snobbata negli ultimi tempi e comunque in grado di offrire un ottimo compromesso tra prestazioni e consumi, oltre ad essere bene utilizzabile.
Piace anche il cambio manuale a sei marce con innesti precisi che permette di sfruttare al meglio le doti del motore. L’impostazione da Suv e un rollio sensibile non compromettono le doti di tenuta di strada della Compass, che mostra solo qualche reazione sottotiro nella versione a due ruote motrici una volta disinserito il controllo di trazione. Piace anche la 4xe da 240 cavalli che abbiamo potuto assaggiare grazie alla potenza disponibile e alla versatilità offerta dai chilometri percorribili nella modalità completamente elettrica.
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