Peugeot, Finot: "C'è da lavorare"

Peugeot, Finot: "C'è da lavorare"

Ecco come Jean-Marc Finot, responsabile di Stellantis Motorsport, ha spiegato il risultato del Leone alla Le Mans

di Adriano Torre

16.06.2023 ( Aggiornata il 16.06.2023 16:23 )

C’era molta attesa attorno alla nuova Peugeot 9X8 a Le Mans: correre in Francia, nella competizione più importante del WEC, il Campionato Mondiale Endurance, con un’auto che è un laboratorio in divenire, ma soprattutto con la necessità di non deludere le aspettative, ebbene non era facile. Alla fine, la Le Mans del Centenario ha dato due voti alle vetture del Leone in gara: uno positivo, per l’atteggiamento, la crescita, il comportamento, l’altro che suona come una sufficienza di stima e di sprone: 8° e 11° posto.

"Siamo un Team giovane - ha spiegato Jean-Marc Finot, responsabile di Stellantis Motorsport - con poche gare di questo genere alle spalle, tre lo scorso anno, quattro nel 2023. In più Le Mans rappresenta un grande evento che ha richiesto un grande impegno della nostra squadra. La prima annotazione è che siamo cresciuti notevolmente, compiendo numerosi progressi e abbiamo segnato un altro passo avanti in termini di prestazioni. E poi abbiamo dimostrato di poter lottare con i Team di testa, siamo partiti bene, siamo stati in testa alla gara per oltre quattro ore...". Vorrebbe aggiungere magari che è mancata un pizzico di fortuna, ma non c’è tempo per pensare ai colpi della sorte e preferisce non nascondersi: "C’è da lavorare…".

Le premesse non erano state confortanti: "Nelle prove ci è mancata un po’ di velocità, sul bagnato siamo andati bene" e sotto l’acquazzone la squadra e i piloti hanno risposto benissimo alle bizze del meteo e all’acqua copiosa. Complici anche delle caratteristiche del prototipo “senza ali” che la differenzia nelle scelte aerodinamiche e per il fatto di montare gomme più strette nella parte posteriore e più larghe sull’avantreno, dimostrando maggiore aderenza. 

Senza dimenticare gli effetti delle nuove regole "Su queste non parlo, non si sa mai cosa mi può accadere" ha detto Finot ridendo. "I costi sono una difficoltà e abbiamo visto tra F1 e Formula E che è stato imposto un tetto di spesa per tenerli sotto controllo. Se l’obiettivo vuole evitare che i costi aumentano, direi che forse si può pensare a un limite più che al BoP…".

Di fatto, come da regolamento in virtù del BoP (Balance of Performance per l’equilibrio), le Peugeot 9X8 possono attivare il motore elettrico, posizionato sull’anteriore con funzione di trazione integrale, a 150 km/h mentre Ferrari e Toyota possono metterlo in funzione a 190 km/h.

"La nostra felicità riflette il lavoro di anno - aggiunge Olvier Jansonnie direttore tecnico di Peugeot Sport - e di tutte quelle persone che hanno spinto e accelerato su questo progetto. Più volte hanno puntato il dito contro di noi sulla mancanza di risultati e prestazioni, di affidabilità. Non siamo stati i migliori, ma abbiamo compensato la nostra 24 Ore con una strategia di corsa audace e con un atteggiamento enorme di squadra. Basti pensare all’atteggiamento delle ultime tre ore di gara, in cui è emersa la determinazione di tutti. Abbiamo finito le 24 Ore con una carica e una condizione ben superiore a quella necessaria per una Sei Ore…".

Insomma, la sfida è lanciata e in casa Peugeot il pensiero si è subito rivolto a Monza, dove il brand francese spera di dar vita a una battaglia in famiglia con la Ferrari. Finot non lo dice, tutto il Team lo spera: anche il CEO Linda Jackson ha dato appuntamento a Monza. E non a caso…

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