Il volto sportivo di Volkswagen ha una lettera, R, che, al Salone di Ginevra, si presenta sul crossover urbano. Volkswagen T-Roc R sar&agrave; riconoscibilissima dal tono di voce, dal borbottio del motore 2 litri turbo benzina da 300 cavalli e 400 Nm, abbinato a uno scarico sportivo con quattro terminali di scarico.    I cultori del particolare, potranno dare ancor pi&ugrave; carattere con l&rsquo;optional della linea firmata Akrapovic, dai terminali in titanio, oltre a limare ancora un po&rsquo; il peso.  Optional, ancora: i cerchi bruniti da 19 pollici, con gommatura 235/40 R19, alternativi alla specifica di serie, 18 pollici validissimi per caratterizzare l&rsquo;estetica e garantire il giusto appoggio in curva.  L&rsquo;assetto &egrave; stato interamente rivisto, com&rsquo;&egrave; ovvio, rispetto al T-Roc pi&ugrave; tranquillo. Sospensioni con altezza da terra ridotta, modalit&agrave; di guida che andranno a incidere sulla risposta degli ammortizzatori. Elettronica che, grazie al launch control, ottimizzer&agrave; la trazione 4Motion e il cambio DSG 7 marce per staccare il 4&rdquo;9 che &egrave; tempo dichiarato in accelerazione, da 0 a 100 km/h. Primo dato prestazionale, abbinato ai 250 orari autolimitati, che il T-Roc R rivela al Salone.  L&rsquo;adozione dello sterzo progressivo, la possibilit&agrave; di escludere completamente l&rsquo;ESC e una modalit&agrave; d&rsquo;utilizzo Race, completano gli accorgimenti rivolti alla performance. Sul comparto frenante, da segnalare l&rsquo;impianto ripreso da Golf R Performance.  Volkswagen Passat: restyling ad alta tecnologia  Esteriormente, il T-Roc pi&ugrave; sportivo sar&agrave; immediatamente riconoscibile sul frontale per i paraurti differenti e le luci diurne a led applicate alle estremit&agrave;, a completare i proiettori full led. La tinta Lapiz Blue &egrave; quasi un vestito d&rsquo;ordinanza, visti i richiami al reparto Volkswagen R. Altre sette saranno disponibili al lancio, abbinate a particolare a contrastro, come il tetto nero e le calotte degli specchietti silver.  Volkswagen I.D. Buggy, l&#39;elettrico che diverte  All&rsquo;interno, l&rsquo;ambiente sportivo realizzato dalla pedaliera in acciaio come il battitacco, dai sedili a elevato contenimento, pu&ograve; arricchirsi di dettagli in fibra di carbonio sui pannelli delle portiere e del pacchetto Pelle, che impreziosisce l&rsquo;abitacolo con rivestimenti in pelle Nappa sui sedili. 

Il SUV passa dal reparto Volkswagen R e trova il motore 2 litri turbo benzina, la trazione 4Motion. Le prestazioni sono da vera sportiva: 4&quot;9 sullo 0-100 km/h

Volkswagen T-Roc R, la carica dei 300 CV a Ginevra

&Egrave; un restyling di profonda sostanza, quello che Volkswagen Passat 2019 presenta al Salone di Ginevra 2019. Berlina, station wagon e Alltrack incidono in profondit&agrave;, sulle caratteristiche di maggior rilievo, anzich&eacute; fermarsi in superficie, al maquillage.    Cos&igrave;, da maggio, quando scatter&agrave; la fase di prevendita del modello aggiornato, si ritrover&agrave; un prodotto sostanzialmente evoluto. Perch&eacute;, evoluti, sono i sistemi di assistenza alla guida, il comparto multimediale del MIB di terza generazione, le motorizzazioni.  Duemila esemplari, i primi per inziare, saranno proposti anche in versione R-Line Edition, caratterizzata per i tratti dinamici delle finiture in nero lucido, la trazione 4Motion e il motore biturbo Diesel 2 litri da 240 cavalli.  Unit&agrave; che fa parte della gamma di TDI 2 litri che, nel 150 cavalli Evo, hanno un motore gi&agrave; in linea con le normative antinquinamento in vigore dal 2021. Stessa cubatura, ma nello step 190 cavalli per il terzo TDI.  Altrettanti turbo benzina TSI comporranno l&rsquo;offerta in Europa, si tratta dell&rsquo;1.5 da 150 cavalli e dei 2 litri da 190 e 272 cavalli.  Merita di essere raccontato a parte, l&rsquo;ibrido plug-in di Volkswagen Passat GTE. L&rsquo;abbinata tra termico 1.4 e motore elettrico produce 218 cavalli di sistema, dei quali 115 assicurati dal motogeneratore elettrico, alimentato da batterie di maggior capacit&agrave; (13 kWh contro i precedenti 9,9 kWh), che si riflettono in un&rsquo;autonomia di marcia in elettrico di 55 km, nel ciclo WLTP.  Batteria che si ricarica in 6 ore e 15 minuti da una presa domestica a 230 volt e 2,3 kW, mentre il ricorso a una postazione casalinga o stazione di ricarica pubblica, a 3,6 kW, riduce a 4 ore il tempo per un &ldquo;pieno&rdquo;. Primi cambiamenti, sottocutanei.  In superficie, scopri il rinnovamento dei paraurti e, soprattutto, dei gruppi ottici, con tecnologia full led sin dagli allestimenti d&rsquo;ingresso. Il top di gamma &egrave; nell&rsquo;offerta di fari IQ.Light, proiettori Matrix led dal funzionamento automatizzato.  Il terzo &ldquo;settore&rdquo; di profondo sviluppo al quale &egrave; stata sottoposta Passat restyling, interessa i sistemi di assistenza alla guida. Il Livello 2 si concretizza nel Travel Assist, grazie al quale l&rsquo;auto gestisce la velocit&agrave; e corregge la traiettoria nella fascia di velocit&agrave; tra 0 e 210 km/h.  La condizione necessaria &egrave; che il guidatore abbia le mani sul volante e sorvegli quanto accade intorno. Qui, la novit&agrave; tecnologica degna di nota: il volante. La corona adotta, per la prima volta, una superficie di tipo capacitivo, in grado di rilevare il contatto o meno con le mani del guidatore.  L&rsquo;assistenza alla guida &egrave; possibile grazie al cruise control adattivo evoluto, adesso di tipo predittivo, cio&egrave; in grado di adeguare la velocit&agrave; in funzione del percorso. Curve, rotatorie, avvicinamento ai centri abitati, incroci, il sistema riduce l&rsquo;andatura di conseguenza. Se, poi, la trasmissione &egrave; il DSG doppia frizione, allora il cruise adattivo si arricchisce della funzione stop&amp;go e della marcia in colonna.  Non si esauriscono qui le novit&agrave; tecnologiche. Va detto anche dell&rsquo;Emergency Steering Assist, sistema di intervento sui freni mirato a stabilizzare l&rsquo;auto dopo l&rsquo;ausilio nelle manovre di scarto di un ostacolo. Il Lane Assist &egrave; stato affinato e riconosce, adesso, anche le banchine erbose, oltre alle linee di demarcazione della carreggiata. Sistemi il cui funzionamento &egrave; possibile grazie alla nuova telecamera.  Fronte hi-tech, ma relativo ai servizi connessi e la multimedialit&agrave;, per dire del Cockpit digitale da 11,7 pollici, della compatibilit&agrave; con Apple CarPlay e collegamento wireless dell&rsquo;iPhone, della possibilit&agrave; di utilizzare uno smartphone Samsung compatibile quale chiave per aprire l&rsquo;auto. Tre le soluzioni di infotainment, per dimensioni del display: 6,5 pollici, 8 pollici, 9,2 pollici.  Volkswagen Passat 2019 introduce l&rsquo;assistente vocale con istruzioni naturali, un &ldquo;Ciao Volkswagen&rdquo; e sar&agrave; possibile gestire le funzioni del navigatore, del telefono (dettatura degli SMS) e della radio. Per concludere, i servizi Volkswagen WE, grazie ai quali gestire le flotte dei veicoli con report approfonditi, utilizzare i parcheggi senza pagamento in contanti, offrire l&rsquo;accesso temporaneo al veicolo per ricevere consegne &ldquo;a domicilio&rdquo;. 

Al Salone di Ginevra la berlina, wagon e Alltrack ricevono l&#39;assistenza alla guida di Livello 2. La versione ibrida plug-in incrementa l&#39;autonomia in elettrico. E a bordo, spazio ai servizi connessi Volkswagen WE

Volkswagen Passat: restyling ad alta tecnologia

Si chiama I.D. Buggy e rappresenta l&#39;ennesima interpretazione del nuovo pianale MEB. Ossia la piattaforma su cui si basa la nuova dinastia di vetture elettriche a marchio Volkswagen (e non solo). Mentre la denominazione Buggy lascia intendere che non sia solo la tutela dell&#39;ambiente il principio unico che regola la concept tedesca.    Due posti secchi, una linea che richiama la pi&ugrave; celebre antenata equipaggiata con il 4 cilindri boxer del Maggiolino. Gi&agrave; perch&eacute; l&#39;idea di Buggy, vettura pensata per divertirsi in spiaggia, non poteva che nascere negli USA a partire dagli anni &#39;60. Quella di oggi &egrave; un&#39;auto elettrica ricca di tecnologia. Ma nella pratica dovrebbe conservare lo stesso concetto.  La carrozzeria costituita da una struttura composita di alluminio-acciaio-plastica e? autoportante. La concept &egrave; pensata per essere una due posti secchi. Ma non &egrave; da escludere che venga proposta pure una prossima variante 2+2. In realt&agrave; alla base del progetto Volkswagen &egrave; stato previsto che sulla I.D. Buggy ci possano &ldquo;mettere mano&rdquo; anche realt&agrave; esterne al Gruppo, in modo tale da renderla personalizzabile e personale, proprio come la progenitrice del Sessanta.  Nel mentre l&#39;originale prototipo tedesco affila le armi sul fronte elettrico. L&#39;unit&agrave; da 204 cavalli &egrave; posizionata sull&#39;asse posteriore (esattamente come avveniva sulle Buggy del passato) ma &egrave; prevista l&#39;eventualit&agrave; che ne venga collocato un secondo sull&#39;asse anteriore. In questo caso la vettura da trazione posteriore passerebbe a quattro ruote motrici.  Integrata poi nel sottoscocca si trova una batteria agli ioni di litio che, con una capacita? energetica di 62 kWh, dovrebbe garantire circa 250 chilometri di autonomia (ciclo di omologazione WLTP). Non ci sono le portiere, cos&igrave; come manca il tetto. La concept car open air a emissioni zero e? lunga 4.063 mm, larga 1.890 mm e alta 1.463 mm.  E i cerchi da 18 pollici calzano coperture differenti in funzione dell&#39;asse: anteriori 255/55 e posteriori 285/60, del tipo All Terrain T/A. A bordo la strumentazione &egrave; quasi inesistente: fronte volante un piccolo display digitale a cui fare affidamento. Originale invece la pedaliera: il simbolo del &ldquo;play&rdquo; campeggia sull&#39;acceleratore e quello &ldquo;pausa&rdquo; sul freno. 

Al Salone dell&#39;auto di Ginevra, il Gruppo tedesco presenta un nuovo tassello all&#39;interno della famiglia I.D.. E per una volta la funzionalit&agrave; tipica delle vetture elettriche cede al fascino del divertimento

Volkswagen I.D. Buggy, l&#39;elettrico che diverte

        Debutto mondiale in quel di Ginevra per la nuova motorizzazione di Volkswagen Touareg. Propulsore decisamente controcorrente, trattandosi di un'unit&agrave; alimentata a gasolio. Frazionamento a 8 cilindri a V e cilindrata di 4 litri. Un TDI di carattere, dovendo equipaggiare una vettura del rango di Touareg. Infatti il quadro prestazionale espresso &egrave; di alto livello: 421 i cavalli di potenza massima, ma soprattutto 900 Nm di coppia motrice. Valori da supercar che devono movimentare una massa importante. Ci&ograve; nonostante il Suv Volkswagen passa da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, spuntando una velocita? massima autolimitata di 250 km/h. Come gia? i modelli V6 della serie, anche la nuova versione V8 e? conforme alla normativa sui gas di scarico Euro-6d-TEMP. Per contenere tale esuberanza sono di serie le sospensioni pneumatiche 4 Corner oltre ai cerchi in lega leggera da 19" di tipo Tirano. Non ci sono informazioni circa i consumi, mentre la commercializzazione sar&agrave; nel giro di pochi mesi.       

L'imponente Suv Volkswagen si dota del pi&ugrave; potente motore a gasolio disponibile in gamma. Un'unit&agrave; che trae origine da quella montata sulla cugina Audi SQ7. Che il Diesel non sia finito del tutto?

A Ginevra l'unità V8 TDI di Touareg

        Ha coppia e cavalli buoni per azzerare una massa imponente, Volkswagen Touareg V8 TDI. Prima uscita pubblica al Salone di Ginevra, da maggio l&rsquo;inizio della commercializzazione sui mercati europei, dove irromper&agrave; con un plurifrazionato diesel che diventa unit&agrave; di riferimento, per potenza, tra i marchi teutonici, un primato sottolineato da Volkswagen. Con 421 cavalli e ben 900 Nm di coppia espressi gi&agrave; a 1.000 giri/min e disponibili fino ai 3.250 giri/min, &egrave; facile immaginare come la spinta dei turbocompressori del 4 litri TDI (Euro 6d-Temp) riuscir&agrave; ad avere la meglio su una stazza impegnativa, da suv di taglia media, ben oltre le 2 tonnellate, soglia gi&agrave; raggiunta dai V6 TDI. Accelera in 4,9 secondi da 0 a 100 orari e la velocit&agrave; massima &egrave; di 250 km/h. A ridosso del debutto in pubblico, rivela le proprie carte. La presenza di serie delle sospensioni pneumatiche e barre antirollio a controllo elettromeccanico, per la stabilizzazione attiva;&nbsp;dei cerchi da 19 pollici (optional, fino al set da 21&rdquo;), dei fari matrix led IQ.Light, proseguendo con i sistemi avanzati di assistenza alla guida &ndash; traffic jam fino ai 60 orari, Night Vision con rilevazione notturna di pedoni e animali, solo per citarne alcuni &ndash; e le finiture curate di interni con inserti in legno e alluminio. Nuova Touareg, salto di qualit&agrave;: primo contatto A richiesta si potr&agrave; arricchire la dotazione scegliendo sedute ventilate in pelle e con funzione massaggio, nonch&eacute; l&rsquo;Innovision Cockpit, centrale di comando unica, hi-tech, che raggruppa sotto un unico elemento la strumentazione virtuale da 12 pollici e il touchscreen dell&rsquo;infotainment, da 15 pollici.       

Il suv sfoggia l'unit&agrave; diesel pi&ugrave; potente tra tutti i marchi tedeschi. Ben 900 Nm di coppia motrice e 421 cavalli ne fanno una stradista di altissimo profilo

Volkswagen Touareg, col il super-V8 Diesel a Ginevra

Si pu&ograve; essere super anche con una taglia small, urbana, da suv cittadino. Volkswagen T-Roc R abbina la compattezza del crossover alla specialit&agrave; sportiva della casa, battezzata da una R che &egrave; prestazioni sotto il cofano, nell&rsquo;assetto e uno stile caratterizzato ma senza eccessi.    Esordio in pubblico al&nbsp; Salone di Ginevra, dove andr&agrave; con l&rsquo;accoppiata motore benzina 2.0 TSI e trazione 4Motion, a dialogare grazie al cambio DSG 7 marce. Potenza e coppia assicurano un brio da prodotto sportivo, con 300 cavalli e 400 Nm scaricati sull&rsquo;asfalto con il supporto dell&rsquo;elettronica, nella ripartizione della coppia tra i due assi e nel realizzare partenze fulminee, grazie al Launch Control. Lo zero a cento &egrave; un affare risolto in appena 4&rdquo;9, con una progressione che si arresta solo ai 250 km/h, dove interviene il limitatore.  Le differenze stilistiche di T-Roc R rispetto alle versioni pi&ugrave; &ldquo;tranquille&rdquo; del crossover esistono e si integrano senza clamore. Dagli accenti cromati sulla calandra, alla diversa griglia con logo R in bella mostra, proseguendo con paraurti specifici, come le luci diurne a led, calotte degli specchietti in cromo opaco, cerchi da 18 pollici, quattro terminali di scarico.  T-Roc, il primo contatto con il crossover  Personalizzare la sportivit&agrave; T-Roc &egrave; un istante. Si spazia dagli interni in pelle Nappa ai cerchi da 19 pollici, dallo scarico in titanio Akrapovic agli inserti in fibra di carbonio sui pannelli porta. Di serie, per assecondare al meglio la spinta del turbo benzina, un assetto con altezza da terra ridotta, modalit&agrave; di guida Race, sterzo progressivo e freni maggiorati, gli stessi adottati da Golf R Performance.  Volkswagen T-Roc, scoperta Cabrio: arriva nel 2020  Per sciogliere le briglie al crossover e saggiarne il potenziale senza i vincoli dell&rsquo;elettronica ad assistere la guida, si possono disattivare sia il controllo di stabilit&agrave; che il controllo di trazione. A bordo, l&rsquo;ambiente ha i connotati sportivi sotto forma di pedaliera in acciaio, come il battitacco, sedili profilati nel contenimento di schienale e seduta &ndash; con lettera R ricamata &ndash; e leva del cambio in pelle e inserto in alluminio.&nbsp; 

L&#39;unit&agrave; turbocompressa da 2.0 sviluppa 300 cavalli e 400 Nm, numeri che valgono prestazioni decisamente vivaci, con 250 orari di velocit&agrave; massima e 4&quot;9 in accelerazione

Volkswagen T-Roc R, a Ginevra quella sportiva

Da aprile su strada, la gamma Volkswagen T-Cross anticipa un allestimento particolarmente accessoriato, gi&agrave; acquistabile, spinto dal motore turbo benzina 1.0 da 115 cavalli.&nbsp;  T-Cross First Edition sfoggia i cerchi in lega da ben 18 pollici, d&rsquo;impatto su un suv urbano da 4,11 metri di lunghezza, fari a led e colorazione Pure White, personalizzata nelle applicazioni, specifiche dell&rsquo;allestimento, sul montante posteriore.  Alle soluzioni esterne si aggiungono i vetri posteriori bruniti, i sedili con regolazione lombare sia lato guida che passeggero, la strumentazione virtuale Active Info Display e la connettivit&agrave; completa dell&rsquo;App Connect.    Di fatto un allestimento full optional o quasi, Volkswagen T-Cross First Edition, vista la presenza del climatizzatore bi-zona, dei sensori di parcheggio anteriori e posteriori, con sistema Park Pilot e monitor anticollisione in retromarcia, oltre al Front Assist con rilevamento dei pedoni.  T-Cross, il suv per la citt&agrave; e non solo  L&rsquo;assistenza alla guida passa dalla presenza del cruise control adattivo, del mantenimento attivo della corsia Lane Assist, del Blind Spot Monitor. Dotazione completata dal volante multifunzione in pelle e dal rilevatore di stanchezza del guidatore.&nbsp; 

Gi&agrave; acquistabile, in attesa del lancio sul mercato di T-Cross in aprile, la versione First Edition &egrave; motorizzata dal turbo benzina 1.0 115 cavalli

Volkswagen T-Cross First Edition, dotazione full optional per il lancio

        Novit&agrave; per Golf TGI e Polo TGI, le Volkswagen compatte turbo a metano. Pi&ugrave; potenza per la regina del Segmento C e pi&ugrave; autonomia per entrambe. Plus importanti, soprattutto il secondo grazie all&rsquo;aggiunta di una terza bombola di metano, possibile grazie alla polivalenza della piattaforma modulare MQB. Golf TGI, come prevedibile, presenta anche un nuovo motore. Si tratta del 1.5 TGI gi&agrave; annunciato su Skoda Octavia G-Tec. Il quattro cilindri turbo ora eroga 130 cavalli (venti in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;attuale 1.4 TGI) e 200 Nm di coppia: valori interessanti. Che garantiscono&nbsp;maggiori&nbsp;prestazioni, ma anche migliori consumi e pi&ugrave; autonomia. La terza bombola in acciaio si aggiunge alle due in composito (Bombole tipo IV). La capacit&agrave; stivaggio di metano sale 17,3 kg. I consumi migliorano e passano a 3,5 kg di metano/100 km. In questo modo l&rsquo;autonomia dichiarata a metano nel ciclo WLTP&nbsp;(c&rsquo;&egrave; anche il serbatoio di benzina, ma meno capiente) arriva a 422 km. Il pieno costa circa 17 euro. Le emissioni di CO2 sono di 95 g/chilometro. La pi&ugrave; piccola Polo TGI cobferma il 3 cilindri turbo da 1 litri da 90 cavalli. La terza bombola di gas naturale aumenta la capacit&agrave; a gas naturale a 13,8 kg (stesso discorso di Golf per serbatoio di verde) e l&rsquo;autonomia a 368 km nel ciclo WLTP, 60 chilometri in pi&ugrave; di prima, non pochi. Con una spesa di meno di 14 euro.       

Le bombole di gas naturale diventano tre: su Golf arriva il 1.5 TGI da 130 cavalli

Volkswagen Golf e Polo a metano, più potenza e autonomia

Spunta fuori dal box del Nurburgring e svela gi&agrave; buona parte delle novit&agrave; pi&ugrave; importanti in tema di assetto e stile, Volkswagen T-Roc R. D&agrave; appuntamento a un lancio che potrebbe essere dietro l&rsquo;angolo, il Salone di Ginevra sede ideale per raccontare la pi&ugrave; sportiva tra le versioni del crossover urbano. Accolto Audi SQ2, &egrave; un attimo fare le carte a T-Roc, la cui fase di sviluppo al Nurburgring si &egrave; gi&agrave; conclusa, vista la chiusura invernale della Nordschleife.&nbsp;  Dal motore 2 litri turbo benzina le indiscrezioni indicano un livello di potenza che potrebbe spingersi oltre i 300 cavalli per toccare quota 310, scaricati sulle quattro ruote dalla trazione 4Motion. Ruote da 19 pollici e un assetto con telaio DCC e altezza da terra destinata a ridursi di un paio di centimetri, rispetto alle versioni pi&ugrave; gettonate del T-Roc.&nbsp;    Cambia l&rsquo;aerodinamica anteriore, un nuovo paraurti sfoggia aperture modificate e, al posteriore, fa spazio a quattro terminali di scarico. Adotter&agrave; freni dal diametro maggiorato e sar&agrave; in grado di accelerare da zero a cento in tempi inferiori ai 5 secondi.   

La gamma del suv urbano accoglier&agrave; la variante pi&ugrave; sportiva e prestazionale, T-Roc R. Al Nurburgring gli ultimi test di sviluppo, dal motore attesi oltre 300 cavalli

Volkswagen T-Roc R allena i muscoli al Nurburgring

Popolare, nei prossimi anni, le strade di elettriche della famiglia Volkswagen ID. Modelli - compatta, berlina tre volumi, suv - per generare grandi volumi, da affiancare a qualcosa di pi&ugrave; emozionale e dal richiamo al passato, progetti di nicchia come potrebbe essere il buggy elettrico che il marchio presenter&agrave; al Salone di Ginevra.  Un tuffo negli anni Sessanta e Settanta per riprendere il concetto di veicolo destinato al divertimento, alla libert&agrave; assoluta all&rsquo;aria aperta, all-terrain in grado di affrontare spiagge e dune. Un tuffo con ritorno al presente, che vuol dire tecnologia elettrica quale base per immaginare, nei prossimi anni, una dune-buggy Volkswagen a batterie prodotta in piccola serie.  L&rsquo;architettura modulare MEB fa da ossatura alle forme uniche della carrozzeria, appena un mantello leggero in plastica alle origini, ispiratore delle linee modernizzate rivelate dal concept nei primi bozzetti. Due posti, parabrezza e roll-bar a delineare l&rsquo;abitacolo, in assenza di porte laterali e lunotto, grandi ruote da off-roader. A Ginevra si presenter&agrave; cos&igrave;.    Volkswagen ID. 5 porte, fedele alle origini  &ldquo;Il buggy &egrave; pi&ugrave; di una semplice auto. &Egrave; vitalit&agrave; e passione su quattro ruote. Queste caratteristiche si materializzano nel nuovo e-buggy, un&rsquo;interpretazione moderna e non retro di un classico che, pi&ugrave; di ogni altra cosa, dimostra il legame emotivo che la mobilit&agrave; elettrica &egrave; in grado di creare&rdquo;, ha commentato il responsabile del design Volkswagen, Klaus Bischoff.&nbsp;  L&rsquo;architettura MEB &egrave; per e-buggy quel che fu il telaio del Maggiolino per i dune-buggy americani del secolo scorso.  Auto dell&#39;Anno 2019, alla ricerca della migliore  Dovesse trovare spazio per una produzione di nicchia (tra gli anni Sessanta e Ottanta se ne produssero 250 mila esemplari in tutto il mondo, in diverse declinazioni), andrebbe ad affiancare altri due prodotti dal sapore nostalgico, icone del passato riportate alla luce in forma elettrica: il van Bulli, nei prossimi anni sar&agrave; prodotto in serie sviluppando il concept Volkswagen ID. Buzz; il Maggiolino, la cui produzione in edizione moderna ha raggiunto il capolinea, si rilancer&agrave; da elettrico cinque porte in futuro. Prima, per&ograve;, largo ai volumi, a ID. Hatchback e le sue sorelle. 

Al Salone di Ginevra, Volkswagen rispolvera il dune-buggy e lo interpreta in chiave elettrica. La piattaforma MEB assicura la massima versatilit&agrave; anche per un oggetto di nicchia, che potrebbe vedere la luce in futuro

Volkswagen, buggy elettrico al Salone di Ginevra

        Dalla produzione e sviluppo di radiatori a futura casa di Volkswagen Group Components, nuovo marchio indipendente all&rsquo;interno del gruppo, che si occuper&agrave; anzitutto della produzione, ad Hanover, di una stazione di ricarica rapida flessibile a partire dal 2020. Volkswagen ha confermato il passo successivo nella strategia sulla mobilit&agrave; elettrica, dando seguito al concept di stazione presentato lo scorso dicembre. Nell&rsquo;ottica dell&rsquo;ampliamento dell&rsquo;infrastruttura di ricarica, la soluzione prospettata dal gruppo di Wolfsburg sfrutta il concetto dei dispositivi powerbank, ovvero, postazioni energetiche in grado di ricaricare &ldquo;dispositivi&rdquo; - in questo caso auto elettriche e altri veicoli &ndash; ed essere approvvigionati dalla rete. Il pacco batterie che comporr&agrave; la stazione &egrave; lo stesso installato sulla piattaforma MEB, che vedr&agrave; quest&rsquo;anno l&rsquo;esordio di Volkswagen ID., primo modello elettrico a batterie a nascere sull&rsquo;architettura modulare. I moduli interni della batteria e le relative celle potranno, in futuro, essere sostituiti dai pacchi batterie ormai esausti e a fine ciclo vita sulle auto. Una soluzione, la postazione di ricarica firmata Group Components, che risponde in parte anche all&rsquo;esigenza di reimpiego delle batterie delle auto elettriche una volta ultimato il ciclo utile su un veicolo. Volkswagen ID., elettrica fedele alle origini Quanto alle caratteristiche tecniche della postazione, sar&agrave; in grado di alimentare fino a 4 veicoli contemporaneamente e, rifacendosi alle specifiche del prototipo, il pacco batterie interno sar&agrave; in grado di accumulare energia per 360 kWh, ricaricarsi a 30 kW dalla rete elettrica e garantire una ricarica fino a 100 kW per veicolo. L&rsquo;arrivo di una nuova divisione nello stabilimento di Hanover porter&agrave;, progressivamente, a utilizzare le competenze dei tecnici impegnati oggi sullo sviluppo di scambiatori di calore sul fronte dei sitemi di raffreddamento delle batterie e ottimizzazione della gestione termica.&nbsp;       

Dal 2020 partir&agrave; la produzione della postazione di ricarica flessibile, alla quale collegare fino a 4 veicoli. Il progetto &egrave; destinato ad accogliere nuovi partner

Volkswagen Group Components firma la stazione di ricarica rapida

        Conquistata la vetta della Pikes Peak, con il tempo record di 7&rsquo;57&rdquo;148, l&rsquo;obiettivo si sposta sull&rsquo;Inferno Verde. Volkswagen ID R Pikes Peak prover&agrave; a detronizzare NIO EP9, attuale detentrice del giro pi&ugrave; veloce sulla Nordschleife, la prossima estate, ancora con Romain Dumas al volante. Diventare l&rsquo;auto elettrica &ndash; un prototipo in tutto e per tutto &ndash; pi&ugrave; veloce sui 20 km e 832 metri del Nurburgring &egrave; la missione che attende il laboratorio di ricerca che &egrave; la ID R, massima espressione della famiglia Volkswagen ID pronta al debutto con la berlina ID. .&nbsp; Le sfide che affronter&agrave; al Nurburgring sono del tutto diverse dalla Pikes Peak, ragion per cui verranno apportate sostanziali modifiche al prototipo, anzitutto nella configurazione aerodinamica e i test inizieranno dalla primavera, su diversi circuiti. Il motivo &egrave; semplice: correre ai 4.000 metri di altitutine della Pikes Peak richiede massimi livelli di carico aerodinamico per ricercare il necessario grip, in virt&ugrave; della ridotta densit&agrave; dell&rsquo;aria che si traduce in una minore efficienza delle ali. ID R Pikes Peak sul tetto del mondo Al Nurburgring si potr&agrave; correre con diverse specifiche, vista la quota tra i 300 e 600 metri sul livello del mare, per non sacrificare la velocit&agrave; massima sui tanti allunghi presenti. Il tempo da battere &egrave; il 6&rsquo;45&rdquo;90, a 185 km/h di media ottenuto dalla NIO EP9, ben lontano dal crono in assoluto pi&ugrave; veloce di sempre, ottenuto dalla Porsche 919 Hybrid Evo, nella sua seconda carriera di cacciatrice di primati dopo quella di regina del WEC: 5&rsquo;19&rdquo;546 nel 2018, ottenuto con Timo Berhnard al volante. La Volkswagen ID R Pikes Peak svilupper&agrave; il progetto partendo dal sistema con due motori elettrici per 680 cavalli complessivi e una massa inferiore a 1.100 kg, pilota compreso.       

Il prototipo elettrico sfida il tempo ottenuto dalla NIO EP9 e vuole diventare l'auto elettrica pi&ugrave; rapida sulla Nordschleife. Obiettivo, il tempo di 6'45"90 a 185 orari di media

Volkswagen ID R Pikes Peak, caccia al record del Nurburgring

Dal Sudafrica deve programmare il rientro, direzione Ginevra, dove la&nbsp;nuova Volkswagen Golf, la Golf 8, &egrave; attesa al debutto. La produzione inizier&agrave; dal mese di giugno, dopodich&eacute;, commercializzazione nella seconda met&agrave; dell&rsquo;anno, stando ai programmi diffusi nei mesi scorsi dal marchio.  Perch&eacute; il Sudafrica quale ideale tappa di partenza del viaggio di rientro in Europa? Perch&eacute; da l&igrave; arrivano le prime immagini senza camuffature dei muletti di sviluppo. Quella che esteriormente pu&ograve; apparire la Golf di sempre ha, in realt&agrave;, diversi punti evoluti del design. Certo, ben pi&ugrave; grandi saranno le novit&agrave; introdotte a bordo, l&rsquo;evoluzione del pianale MQB, dal quale si attende una riduzione di peso di circa 45 kg, nonch&eacute; un incremento delle dimensioni in larghezza e nel passo, rispetto ai valori odierni, rispettivamente di 179 e 262 centimetri.     Visualizza questo post su Instagram   The new Golf 8? Edit: Das Bild ist nicht von mir. #golf8 #golf #vw #volkswagen #follow #r #gti #black #thenewgolf #8 #mcdonalds #seeyou #interiordesign #instafame  Un post condiviso da  Johannes (@johannes.vag) in data: Gen 17, 2019 at 11:36 PST     Da seguire con attenzione gli sviluppi sull&rsquo;elettrificazione, con il debutto del mild-hybrid a 48 volt, in grado di estendere i frangenti di impiego dello start&amp;stop e coasting a motore spento. Soluzione gi&agrave; anticipata al Vienna Motor Symposium dello scorso anno.  Le due immagini apparse su Instagram sottolineano il differente taglio del frontale, gruppi ottici non pi&ugrave; sagomati intorno al cofano motore ma dal taglio pi&ugrave; lineare e con il cofano stesso trasformato in un &ldquo;coperchio&rdquo; uniforme nei contorni. Luci a led, pi&ugrave; marcato l&rsquo;andamento orizzontale e allineato alla calandra.  Il profilo si fa pi&ugrave; dinamico grazie alla nervatura a cuneo che intercetta le maniglie &ndash; Golf 7 le posiziona al di sopra &ndash; e la linea di cintura a prima vista pi&ugrave; alta verso il montante C, dove risulta meno triangolare la cornice del terzo finestrino.&nbsp;  Il dna stilistico del modello &egrave; intatto, risulta adeguato ai pi&ugrave; recenti corsi estetici adottati da Volkswagen. 

I muletti di sviluppo perdono le camuffature e anticipano le soluzioni stilistiche della berlina compatta. Produzione dal mese di giugno, anteprima attesa a Ginevra. Design evolutivo, la tecnica introdurr&agrave; l&#39;ibrido leggero a 48v

Nuova Volkswagen Golf 8, le prime immagini del modello di serie

La febbre elettrica resta sempre alta. Volkswagen avrebbe in scaletta un piccolo SUV a batterie, in teoria un modello estremamente appetibile a livello globale. Un city sport utility di una taglia inferiore al futuro I.D. Crozz, atteso sul mercato per il 2021.&nbsp;  Di conseguenza, altro fattore di sicuro e largo appeal, a listino anche a un prezzo inferiore. AutoExpress sostiene potrebbe essere sotto&nbsp;ai 20.000 euro.  La stazza dovrebbe replicare quella di T-Cross, ovvero intorno ai 4,1 metri. Ma la piattaforma sar&agrave; differente, ovvero la MEB, quella dedicata alle auto green del Gruppo VW.  L&rsquo;ipotesi &egrave; di una batteria dalla capacit&agrave; di 48 kWh, che su un mezzo cos&igrave; compatto dovrebbe garantire un&rsquo;autonomia di oltre 300 chilometri. Per conservare pi&ugrave; energia la trazione dovrebbe essere solo posteriore.&nbsp; 

Un modello compatto e appetibile, di una taglia inferiore al venturo I.D. Crozz

Volkswagen, nei piani un city suv elettrico da 20.000 euro

        Il restyling di Passat molto probabilmente sar&agrave; al Salone di Ginevra. L&rsquo;ottava generazione della media di Volkswagen, Auto dell&rsquo;anno nel 2015, pochi mesi dopo l&rsquo;esordio, dopo quattro anni si aggiorna con grinta. Non cambia l&rsquo;indole a 45 anni dall&rsquo;esordio e dopo 29 milioni di esemplari venduti. Passat rester&agrave; una vettura di grande praticit&agrave; e pragmatismo, dotata di una qualit&agrave; complessiva. Ai suoi punti di forza a marzo al salone svizzero la Volkswagen del segmento D presenter&agrave; un facelift ispirato alla berlina-coup&eacute; Arteon (la prova di Auto). Con stilemi pi&ugrave; sportivi, senza rivoluzioni perch&eacute; la vettura non subir&agrave; stravolgimenti, mantenendo la struttura originaria. Osando di pi&ugrave;, con l&rsquo;obiettivo di essere pi&ugrave; appetibile. Passat Variant &egrave; una istruzione in Europa, deve per&ograve; arginare il pi&ugrave; possibile la marea di SUV. Potr&agrave; essere dotata di un ricco corredo di ADAS e aggiornamenti per infotainment e strumentazione. Date la stazza e la vocazione, il motore principe rimarr&agrave; il 2.0 TDI, ma sono attesi anche benzina 1.5 TSI e versioni elettrificate, con plug-in e mild hybrid con sistema a 48V.       

La media di Volkswagen affina il design per l'aggiornamento di met&agrave; carriera

Volkswagen Passat, restyling di ispirazione Arteon

        Due delle novit&agrave; in assoluto pi&ugrave; attese del 2019, entrambe protagoniste in Sudafrica. Volkswagen ID. &egrave; la prima elettrica sviluppata a Wolfsburg sul pianale MEB:&nbsp;prodotto destinato a realizzare grandi volumi, dovr&agrave; essere, nelle intenzioni, la &ldquo;Golf dell&rsquo;elettrico&rdquo;. E proprio l&rsquo;ottava serie della berlina compatta si allena sulle stesse strade dalle quali, ID. 5 porte, mostra le forme definitive. Per una Golf 8 che sar&agrave; all&rsquo;insegna dell&rsquo;evoluzioni stilistica, senza rinnegare le proporzioni note, la ID. non poteva che restare fedele all&rsquo;interessante concept presentato nel 2016 al Salone di Parigi. Da l&igrave; i designer hanno normalizzato alcune soluzioni, come gli specchietti tradizionali al posto delle telecamere e le maniglie classiche anzich&eacute; a sfioramento. Necessit&agrave; dettate dall&rsquo;industrializzazione di un progetto destinato a costare quanto una Golf turbodiesel, in quota 25 mila euro. Si annuncia un bel prodotto, silhouette da due volumi che tende al mono, ma soprattutto un passo ampissimo, di gran lunga superiore a prodotti simili per ingombri esterni ma alimentati a benzina o gasolio. Gli sbalzi ridottissimi e i grandi cerchi aiutano a sviluppare proporzioni dinamiche. Mancher&agrave; una vera calandra, storicamente apertura di raffreddamento della meccanica, col tempo rimasta quale identit&agrave; di marca utile a differenziare questo o quel brand. Il raffreddamento del pacco batterie e dell&rsquo;elettronica del motogeneratore &egrave; affidato a un circuito dedicato, a liquido, e appena una griglia al di sotto del portatarga &egrave; sufficiente ad abbassare le temperature d&rsquo;esercizio. Il passaggio da concept a prodotto di serie, sebbene ancora sotto forma di muletto, ricorre a gruppi ottici convenzionali, non rinuncia ai cerchi aerodinamici e anticipa un posteriore dal portellone piuttosto ampio nell&rsquo;apertura, sebbene con una soglia sagomata per strizzare l&rsquo;occhio al bel design e da verificare nella versatilit&agrave; di carico. Volkswagen ID. muove i primi passi, che potrebbero portarla a diventare ID. Neo, secondo alcuni rumours emersi nelle scorse settimane, tuttavia smentiti dalla casa. Quale che sia il nome finale della compatta, avr&agrave; un&rsquo;autonomia di marcia fino a 550 km nella specifica con pacco batterie pi&ugrave; grande, affiancata da un seconda variante da oltre 300 km di autonomia per singola carica.&nbsp;       

Le linee del prodotto di serie, in arrivo a fine 2019, confermano l'impianto del concept. L'architettura elettrica apre nuove opportunit&agrave; su ampiezza del passo e riduzione degli sbalzi

Volkswagen ID., elettrica fedele alle origini

        Sei linee per disegnare il futuro. Sei tratti stilizzati per anticipare nuova Volkswagen Golf 8. Nel 2019 scopriremo il progetto dal vivo, appuntamento nella seconda met&agrave; dell&rsquo;anno, il Salone di Francoforte potrebbe rappresentare l&rsquo;appuntamento giusto per mostrarsi in pubblico, insieme alla variante cabrio di Volkswagen T-Roc. Sono due delle novit&agrave; in programma a Wolfsburg nei 12 mesi che ci aspettano, non prima d&rsquo;aver presentato il restyling di Passat a met&agrave; anno. Che Golf 8 sar&agrave;? Nel corso della presentazione alla stampa dei risultati 2018 e degli obiettivi futuri che Volkswagen si propone di realizzare, l&rsquo;ottava generazione &egrave; stata annunciata con le parole chiave della digitalizzazione e connettivit&agrave;. C&rsquo;&egrave;, per&ograve;, altro al di l&agrave; dei servizi a bordo che il best-seller nel segmento C sapr&agrave; offrire. C&rsquo;&egrave; un programma, ad ampio respiro e destinato all'intero marchio, di razionalizzazione e semplificazione dell&rsquo;offerta Volkswagen. Maggiore efficienza, per sfruttare meglio le risorse, contenere i costi, semplificare la linea di approvvigionamento dai fornitori. Cos&igrave;, per dare due numeri, percentuali, nuova Volkswagen Golf 8 proporr&agrave; il 40% in meno di opzioni relativamente ai cerchi in lega e il 60% in meno di varianti sulla tipologia di volante offerto. L&rsquo;ottimizzazione interesser&agrave; anche la composizione dell&rsquo;offerta, sar&agrave; meno complessa, le varianti di motore-trasmissione nel loro mix verranno ridotte (-25%, tagli sugli abbinamenti meno richiesti dal mercato), come gli allestimenti. Il tutto si tradurr&agrave; in un incremento della produttivit&agrave; negli impianti, nel 2025 Volkswagen punta al +30% rispetto al dato 2018. Percorso di razionalizzazione delle gamme di prodotto che ha gi&agrave;, da tempo, portato quasi la totalit&agrave; dei costruttori a tagliare le proposte di carrozzeria 3 porte nel segmento C e B. Tornando alle &ldquo;linee&rdquo; stilizzate della futura Golf 2019, se la conferma del disegno del montante C &egrave; subito assimilabile alle proporzioni del modello oggi in vendita, una ghiotta anticipazione arriva sul taglio dei fari anteriori, destinati a seguire i tratti di nuova Polo, assottigliati e completati da una fascia a tutta larghezza tra bordo del cofano motore e calandra. Nei prossimi mesi saranno i muletti di sviluppo, su strada con la carrozzeria definitiva, a perdere le camuffature e rivelare passo dopo passo il design.&nbsp;       

La berlina compatta verr&agrave; presentata nell'autunno del 2019. Volkswagen ha delineato i piani per incrementare efficienza, produttivit&agrave; e ricavi. Meno allestimenti, si punta su abbinamenti di motore-cambio rilevanti&nbsp;

Nuova Volkswagen Golf 8, il teaser anticipa le novità

        Il passaggio epocale prospettato da Volkswagen&nbsp;alla propulsione elettrica, anche se progressivo e con alcune tappe da definire, riguarda ogni genere di automobili. Le sportive, i SUV, le citycar, le compatte e le berline. Ovviamente anche le vetture dedicate al puro divertimento. Al Salone di Ginevra&nbsp;VW dovrebbe presentare un beach buggy elettrico, ispirato al mitico Maggiolino, quindi alla sua derivazione &ldquo;balneare&rdquo; il Meyers Manx. Realizzato a met&agrave; degli anni Sessanta (1964-1971) da Bruce Meyers che ne voleva fare una vettura per le gare, molto ludiche e poco sportive, nel deserto della California. Un nuovo membro della famiglia I.D., realizzato quindi sulla piattaforma MEB. Ma un buggy vero, a cielo aperto, con rol bar e classico parabrezza. VW aveva gi&agrave; pensato tempo fa con Buggy Up (derivato dalla citycar) a una soluzione del genere. Le forme iconiche sono un classico richiamo vintage. Citazioni del suddetto Beach Buggy, del mitico Bulli (il T1) con il noto I.D. Buzz e ovviamente del Beetle. I tre faranno parte di questa &ldquo;linea nostalgia&rdquo; che potrebbe far davvero breccia.       

Dovrebbe essere presentato al Salone di Ginevra, completanto la gamma nostalgia col Bulli e il Maggiolino a elettroni

Volkswagen, beach buggy elettrico al Salone di Ginevra

        Si guarda al futuro (elettrico) per scadenze programmate. Una, di assoluto impatto, perch&eacute; no anche emozionale, riguarda il conto alla rovescia scattato sui motori termici. Il via lo d&agrave; Volkswagen, dal Car Summit Handelsblatt organizzato a Wolfsburg e la scadenza &egrave; fissata nel 2033. Secondo Michael Jost, responsabile delle strategie del marchio, sar&agrave; allora che vedremo l&rsquo;ultima produzione di un modello del gruppo su un&rsquo;architettura convenzionale. Un&rsquo;altra data, un altro anno: 2026. E&rsquo; l&rsquo;orizzonte individuato per lo sviluppo dell&rsquo;ultima famiglia di piattaforme convenzionali, l&rsquo;ultima generazione a ricevere sviluppi sui motori termici. La strada verso l&rsquo;elettrificazione completa &egrave; tracciata, una necessit&agrave; per il settore auto adeguarsi agli obiettivi di un&rsquo;industria Co2 neutrale. Sar&agrave; possibile dal 2040 secondo Volkswagen, tempi necessari per il rinnovamento totale della flotta di veicoli. Al contenimento del riscaldamento globale e delle emissioni di Co2 in atmosfera l&rsquo;industria automobilistica potr&agrave; dare un contributo ma non sar&agrave; risolutivo, da solo. L&rsquo;incidenza dei mezzi di trasporto &egrave; pari al 14%, la produzione industriale nel suo insieme vale il 25% delle emissioni di Co2 causa dell&rsquo;incremento delle temperature globali. Diesel, dagli scarti alimentari l'R33 che taglia la Co2 In questo quadro sono gi&agrave; stati predisposti gli investimenti, nell&rsquo;ordine di miliardi di euro, per strutturare l&rsquo;offerta di elettriche che dovranno diventare auto dai grandi volumi nei primi anni del 2030. Entro il 2025 dal gruppo tedesco arriveranno 50 proposte elettriche contro le attuali 6; la famiglia ID. aprir&agrave; la strada per la casa di Wolfsburg, su quella architettura modulare MEB destinata a produrre novit&agrave; di prodotto anche da altri brand del gruppo. Tornando alla data da &ldquo;fine di un&rsquo;era&rdquo;, perlomeno negli annunci, da verificare con la progressione della diffusione delle elettriche nel volgere dei prossimi 15 anni, cos&igrave; come dell&rsquo;infrastruttura di ricarica, al 2026 e all&rsquo;ultima generazione di architetture convenzionali (motori e telai) stanno gi&agrave; lavorando i tecnici del gruppo. &ldquo;Abbiamo approfittato del vantaggio della crisi per riallineare la strategia del gruppo. Adesso stiamo attuando il nostro programma. La compatta ID. (produzione nel 2019 a Zwickau; ndr) arriver&agrave; ai clienti come un prodotto Co2-neutrale&rdquo;, ha aggiunto Jost, un dettaglio che va al di l&agrave; delle emissioni prodotte dai veicoli per guardare alle fonti energetiche impiegate nel ciclo produttivo e la catena di fornitori. E dove resister&agrave; una quota di emissioni impossibili da evitare verranno attuati investimenti sulla protezione dell&rsquo;ambiente e la riforestazione.       

La spinta sull'elettrico e su un'offerta interamente Co2 neutrale far&agrave; s&igrave; che nel 2026 debutti l'ultima generazione di veicoli con architettura convenzionale e motori termici. Il 2033 l'orizzonte prospettato per lo stop alla produzione delle auto non elettriche

Volkswagen a tutto elettrico: nel 2033 l'estinzione delle auto convenzionali

        Quattro fornitori di celle per le batterie, a garantire il &ldquo;fabbisogno&rdquo; di kWh che dovr&agrave; supportare l&rsquo;offensiva di prodotto di Volkswagen sul fronte elettrico. L&rsquo;accordo siglato con SK Innovation, realt&agrave; sud-coreana, va a sommarsi alle partnership gi&agrave; in essere con LG Chem, Samsung e CATL, fornitori che sosterranno la produzione di elettriche su piattaforma MEB con tempi e su mercati specifici. Il ruolo di SK Innovation sar&agrave; centrale per la fornitura di batterie destinate ai modelli elettrici che verranno commercializzati in Nord America e, per una quota, ai modelli destinati al mercato europeo. Sar&agrave; solo dal 2022 che si svilupper&agrave; la fornitura, mentre gi&agrave; dal 2019 le elettriche del gruppo tedesco verranno alimentate dagli accordi firmati con LG Chem, Samsung e CATL, quest&rsquo;ultimo, fornitore strategico per la produzione in Cina. &ldquo;In SK Innovation, LG Chem, Samsung e CATL, abbiamo trovato forti partner per la fornitura sul lungo periodo di celle per i nostri veicoli elettrici. Insieme ai nostri fornitori assicureremo che la crescente flotta di elettriche del gruppo riceva le migliori batterie possibili, in tutte le varianti delle quali abbiamo bisogno per intercettare i requisiti di clienti e mercati specifici. Questo getta le fondamenta della trasformazione del gruppo Volkswagen verso la mobilit&agrave; elettrica&rdquo;, ha commentato Stefan Sommer, componente del Consiglio responsabile per i Componenti e l&rsquo;approvvigioanmento all&rsquo;interno del gruppo. Non va dimenticato come, oltre alla modularit&agrave; della piattaforma destinata alle auto elettriche di Volkswagen, anche i pacchi batteria sono altrettanto versatili e consentiranno la creazione di specifiche differenziate per kilowattora. Volkswagen, l'elettrico compatto I.D va all'attacco sul prezzo Il piano di sviluppo che porter&agrave; ad avere 50 modelli elettrici entro il 2025 all&rsquo;interno del gruppo Volkswagen dovr&agrave; essere supportato da una produzione di oltre 150 gigawattora ogni anno per alimentare il volume di veicoli che verranno assemblati, un quantitativo d&rsquo;energia equivalente a quattro Gigafactories, in un mercato delle batterie che parla essenzialmente un unico linguaggio, dei marchi asiatici e contro il quale l&rsquo;Europa ha sollecitato lo sviluppo di realt&agrave; radicate nel Vecchio Continente. Auto elettriche, per un pugno di litio: primato asiatico da sfidare Un impegno da 20 miliardi di euro, quello richiesto, dagli studi effettuati dalla stessa UE, per pareggiare il gap competitivo creatosi. Audi, un tesoro di batterie da riutilizzare       

SK Innovation si aggiunge alle forniture gi&agrave; sottoscritte con LG Chem, Samsung e CATL. Un'altra realt&agrave; asiatica, sud-coreana, a sottolineare la supremazia sulla produzione e fornitura di celle per pacchi batterie

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