        Nel segmento dei suv urbani introduce una novit&agrave;, un vezzo che solitamente trovi dal segmento C in su: l'idea di un suv-coup&eacute;. Volkswagen Taigo pu&ograve; considerarsi l'alternativa a T-Cross, con la quale condivide altezza da terra e passo, non la lunghezza, che si spinge fino ai 4,26 metri. Ingombri "di stile", dettati dal diverso andamento del volume posteriore. L'uscita sul mercato italiano &egrave; attesa a inizio 2022, quando arriver&agrave; nelle concessionarie e partiranno le consegne. Si pu&ograve; gi&agrave; ordinare, per&ograve;, Taigo. Una gamma composta da tre motorizzazioni e due allestimenti, per un prezzo di listino a partire da 22.600 euro, al netto di incentivi ai quali accede Taigo 1.0 TSI 95 cavalli (1.500 euro di ecobonus). La formula d'acquisto in finanziamento Progetto Valore Volkswagen prevede una rata da 159 euro al mese.  Allestimenti e dotazione di serie Scegliere di guida Volkswagen Taigo Life offre gi&agrave; un buon livello di contenuti di serie. Anzitutto gli Adas del cruise control adattivo, del mantenimento di corsia&nbsp; e il Travel Assist. Poi la multimedialit&agrave; con schermo da 8 pollici Ready2Discover e la strumentazione digitale su schermo di uguali dimensioni. Esteriormente sono i cerchi in lega da 16" e i fari a led a distinguere l'allestimento d'ingresso. Leggi anche: I suv e crossover pi&ugrave; attesi del 2022 Si pu&ograve; arricchire di numerosi optional, tra cui spicca il pacchetto Tech Pack. Aggiunge il navigatore Discovery Media, il climatizzatore automatico con comandi touch, il Park Pilot per il parcheggio assistito. Optare per Volkswagen Taigo R-Life &egrave; scegliere uno stile sportiveggiante, i contenuti R-Line all'esterno e all'interno si sommano a cerchi da 17", sedili sportivi e dotati di supporto lombare, tetto panoramico apribile, sensori di parcheggio anteiorri e posteriori. Tutto di serie. Il Tech Pack Plus integra l'IQ. Drive Pack Plus, con Side Assist, parcheggio assistito. Arricchisce il Tech Pack, stesse dotazioni dell'allestimento Life con, in pi&ugrave;, i fari Matrix led. Al capitolo infotainment sono ben 3 le soluzioni di display, dalla proposta "base" da 8 pollici alla specifica da 9,2 pollici fino al top di gamma 10,25 pollici. Motori e prezzo Con l'eccezione del motore 1.0 TSI 95 cavalli, sia il livello di potenza 110 cavalli che l'1.5 TSI 150 cavalli prevedono il cambio DSG 7 marce di serie. Taigo Life &egrave; proposta esclusivamente con motore 1.0 TSI 95 e 110 cavalli, R-Line sul 110 cv e 150 cv. I prezzi, nel dettaglio, sono i seguenti:&nbsp;  Volkswagen Taigo 1.0 TSI 95 Life da 22.600 euro&nbsp; Volkswagen Taigo 1.0 TSI 110 DSG Life da 25.250 euro Volkswagen Taigo 1.0 TSI 110 DSG R-Line da 27.350 euro Volkswagen Taigo 1.0 TSI 150 DSG R-Line da 28.850 euro        

Ordini aperti sul suv di segmento B con carrozzeria "coup&eacute;". A listino con tre motorizzazioni benzina e due allestimenti, l'uscita sul mercato &egrave; prevista a inizio 2022

Volkswagen Taigo, i prezzi e gli allestimenti in Italia

        Volkswagen punta decisa anche sulla guida autonoma. Allo IAA Mobility 2021 sono entrati in azione cinque prototipi dello ID.Buzz AD1, la versione self drive del monovolume elettrico che esordir&agrave; nei prossimi mesi. Le multispazio a guida autonoma sono state assemblate con Argo AI, l&rsquo;azienda americana, che collabora anche con Ford, specializzata nei sistemi di guida automatizzata. Il progetto prevede che dal 2025, Moia, Marchio del Gruppo VW dedicato alla mobilit&agrave;, inizi un servizio di ride-pooling nella citt&agrave; di Amburgo, proprio con gli ID.Buzz AD1. I tempi sono ancora sul medio termine, ma le date certe cominciano ad arrivare. I cinque multispazio in questi mesi sono sottoposti a test sia in zone controllate sia su strade pubbliche. Anche urbane, ovviamente, il potenziale habitat naturale. Nello specifico proprio a Monaco di Baviera, non distante, poco pi&ugrave; di 20 chilometri, dal centro di ricerca e sviluppo di Argo AI che si trova a Neufahrn. Nei pressi dall&rsquo;aeroporto della citt&agrave; bavarese c&rsquo;&egrave; uno spazio chiuso di nove ettari, sempre di Argo AI, dove i mezzi possono simulare le pi&ugrave; svariate condizioni di traffico e altri imprevisti. Dotazione speciale Gli ID.Buzz AD1 sono dotati 11 radar, 14 telecamere e 6 Lidar. E tra questi ultimi c&rsquo;&egrave; l&rsquo;avanzato Argo Lidar sul tetto, capace individuare oggetti sin da 400 metri di distanza. Dotato della tecnologia Geiger-mode, brevettata dall&rsquo;azienda americana. Riesce a rilevare anche un fotone, quindi le particelle pi&ugrave; piccole, anche da oggetti che riflettono pochissimo, i veicoli scuri. Potendo riconoscere di fatto qualsiasi cosa e comunicare una definizione perfetta dell&rsquo;ambiente. Un vero plus per la sicurezza. Leggi ora: Volkswagen ID Life, concept dell'auto del popolo elettrica&nbsp;        

Il monovolume elettrico realizzato in collaborazione con lo specialista Argo AI

ID.Buzz AD1, la guida autonoma di VW sta arrivando

        Addio alla leva. Volkswagen dal 2023 progressivamente abbandoner&agrave; il cambio manuale sui suoi modelli. Per passare esclusivamente alla trasmissione automatica nel 2030. Un addio prevedibile, dovuto alla progressiva e inarrestabile elettrificazione, ma adesso ci sono le date.&nbsp; Le ha fornite Auto Motor und Sport, storicamente molto informato sulle dinamiche di VW. Addio anche per le sportive, dove il manuale resiste per il piacere del controllo diretto del mezzo, o i modelli pi&ugrave; compatti, per questioni di economia di scala. La scelta di Wolfsburg &egrave; pragmatica. I costi della elettrificazione, molto alti, impongono di limitare le spese in altri settori. In poche parole, semplificazione: convogliare risorse e studi solo per i modelli a batteria, sui quali peraltro il cambio manuale sarebbe troppo costoso. Chi sar&agrave; il primo del Gruppo? Non &egrave; dato sapere il coinvolgimento dei Marchi del Gruppo, ma &egrave; chiaro che l&rsquo;accelerazione di Audi, che dal 2026 produrr&agrave; modelli nuovi solo elettrici, potrebbe essere la prima ad abbandonare la leva e la frizione. Porsche dal canto suo ha pi&ugrave; volte fatto sapere che produrr&agrave; il cambio manuale &ldquo;fino a che sar&agrave; possibile&rdquo;. La fine di un&rsquo;era si avvicina. Leggi ora: Porsche Macan, la prova della nuova edizione restyling        

La progressiva elettrificazione porter&agrave; alla fine di un&rsquo;altra era: il 2030 potrebbe essere la data definitiva

Volkswagen dal 2023 inizierà l’addio al cambio manuale

Si allarga la famiglia Volkswagen nel segmento B. La nuova arrivata si chiama Taigo, vettura gi&agrave; venduta in Brasile dove &egrave; conosciuta come Nivus, modificata con materiali e specifiche pi&ugrave; adatte al debutto in Europa. Sar&agrave; prodotta in Spagna, a Pamplona, e verr&agrave; lanciata sul mercato a partire dal primo trimestre del 2022. Il prezzo di lancio, annunciato per il mercato tedesco, &egrave; inferiore a 20.000 euro, quindi in linea con la &ldquo;cugina&rdquo; T-Cross.    Taigo, l&rsquo;alternativa sportiva  La Volkswagen Taigo, infatti, &egrave; parente stretta di Polo e T-Cross perch&eacute; realizzata sulla medesima architettura, il pianale MQB A0, ma declina le affinit&agrave; tecniche in modo diverso per presentarsi come alternativa sportiveggiante rispetto al B-Suv gi&agrave; in gamma. Apre, insomma, una nuova nicchia di mercato, quella dei B-Suv Coup&egrave;.  Sono stile e proporzioni a dichiarare subito l&rsquo;intento. La vettura &egrave; lunga 4,26 metri, alta 1,49 e larga 1,75, quindi pu&ograve; bassa e pi&ugrave; lunga della T-Cross e caratterizzata dalla coda spiovente - resa pi&ugrave; aerodinamica dallo spoiler che prolunga la linea del tettuccio - tipica da coup&eacute;. Quest&rsquo;ultimo dettaglio, per&ograve;, non pregiudica l&rsquo;abitabilit&agrave;: il passo &egrave; di 2,57 metri (la T-Cross fa 2,55) e il bagagliaio va da 358 a 455 litri di capacit&agrave;.  Il design del frontale ha elementi che lo differenziano rispetto alle altre Volkswagen europee. Come la firma luminosa, composta da una barra trasversale illuminata che separa in due livelli la maschera e ha il compito di unire, con un tratto quasi unico, il segmento inferiore delle luci diurne, full LED di serire, LED Matrix IQ.Ligth nella versione Style. Stesso concetto al posteriore, ottenuto da una banda luminosa sul portellone che unisce ed espande in larghezza l&rsquo;effetto luminoso dei fari.  La line laterale, infine, &egrave; caratterizzata - oltre che dal gi&agrave; citato tetto spiovente - dai cerchi da 16&rdquo; o 18&rdquo;.  Le versioni per l&rsquo;Italia  Sono due le versioni, al momento del lancio, dedicate al mercato italiano, la Life (entry level &ldquo;ricca&rdquo;) e la R-Line. Di serie sono previsti il digital cockpit, volante multifunzione, retrovisori elettrici e sistema di infotainment basato sulla terza generazione di MIB3. Al top della gamma, la R-Line offre di diverso dettagli estetici specifici come il paraurti anteriore e quello posteriore, che ingloba gli scarichi nel diffusore, il digital cockpit con schermo pi&ugrave; grande da 10,25&rdquo; e il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale XDS.  I motori disponibili  La Volkswagen Taigo &egrave; disponibile con motori solo a benzina e, al momento del lancio, non elettrificati. Sotto al cofano viene proposta l&rsquo;unit&agrave; 1.0 TSI da 95 cv o 110 cv, abbinata al cambio manuale a 5 marce nella versione meno potente, oppure al manuale a 6 o al DSG a 7 rapporti per lo step di potenza pi&ugrave; elevato.  Al vertice della gamma, il 1.5 TSI da 150 cv con DSG a 7 rapporti. La trazione &egrave; solo anteriore.   

Volkswagen presenta una nuova declinazione per la piattafomra MQB A0, che prende le sembianze di un B-SUV, ma dalla carrozzeria coup&eacute;. Al momento del lancio, solo motori a benzina e niente elettrificazione&nbsp;

Volkswagen Taigo, il B-Suv vestito da coup&eacute;

        Prima di lui, Massimo Nordio e Giuseppe Tartaglione, nel ruolo di amministratore delegato della filiale italiana del Gruppo Volkswagen. Manager italiani a dirigere le attivit&agrave; sul territorio del gruppo, in un percorso forse di maggior "normalit&agrave;" per la conoscenza della realt&agrave; nazionale. Cambia strategia con la nomina di Marcus Osegowitsch, che sar&agrave; operativo nelle vesti di amministratore delegato gi&agrave; dalla prossima settimana, dall'1 agosto. Austriaco, 53enne, di formazione accademica in Ingegneria Elettronica, Osegowitsch (in foto) rileva la posizione che &egrave; stata di Massimo Nordio, nuovo vicepresidente delle Group Government Relations e Pubblic Affairs per l'Italia.  Una nuova strategia di casa madre Il Gruppo Volkswagen ha delineato una strategia nitida sul percorso che seguiranno i vari marchi della galassia in materia di elettrificazione, tra business nuovi e con maggiori ricadute positive sulla creazione di profitto, e un'offensiva di prodotto che passer&agrave; dalla semplificazione e standardizzazione tecnica. Leggi anche - Volkswagen New Auto, un'unica piattaforma per le auto dal 2026 La nomina di un manager non di madrelingua italiana &egrave; una novit&agrave; per il Gruppo in Italia, con casa madre a segnalare la volont&agrave; di un maggior controllo diretto sulle attivit&agrave;. Resta il dato di una provenienza del tutto esterna alla realt&agrave; nazionale.&nbsp; Dal 2010 posizioni dirigenziali in Russia Osegowitsch arriva nel ruolo di a.d. del Gruppo in Italia dopo aver diretto, a partire dal 2010, l'area vendite del Gruppo in Russia, dalla posizione di direttore operativo delle vendite di Volkswagen Group Russia; un anno pi&ugrave; tardi, la nomina a direttore generale Volkswagen Group Russia e Volkswagen Group Representative in Russia e CIS. A Wolfsburg &egrave; approdato, invece, nel 2006, assumendo la direzione della Pianificazione strategica e dello sviluppo dei progetti presso il centro ricambi di Kassel.       

La nomina di Osegowitsch va a rilevare le mansioni in capo a Massimo Nordio, per il quale c'&egrave; un altro incarico nella gestione dei rapporti del Gruppo con le istituzioni e gli Affari pubblici

Volkswagen, è austriaco il nuovo a.d. del Gruppo in Italia

        Una scheggia impazzita. Il tentativo di conferire una forma corsaiola a un'auto dall'anima modaiola. Volkswagen New Beetle, quando venne lanciata sul mercato a fine anni Novanta, aveva un solo scopo: attirare la clientela, giovane e meno giovane, desiderosa di poter guidare una versione al passo coi tempi del mitico Maggiolino, la macchina pi&ugrave; famosa della storia. Niente prestazioni, non servono; chi sceglie la New Beetle, lo fa per il suo carattere, le sue caratteristiche estetiche, quelle forme arrotondate e sinuose da passerella. Volkswagen Maggiolino, una storia lunga 75 anni Nel 2001 per&ograve; Volkswagen ha pensato anche a coloro che, assieme a tutti questi elementi trendy, volevano anche sentire vibrare il motore, tenere gi&ugrave; l'acceleratore e andare a 225 km/h di velocit&agrave; massima. La risposta arriv&ograve; in 250 esemplari realizzati in collaborazione con Porsche, una partnership che diede vita alla New Beetle Renn Sport Injection: per tutti, la RSI.  KIT AERODINAMICO E PRESTAZIONI In pratica, il Maggiolino sportivo. Una New Beetle (quasi) ordinaria, s&igrave;, ma con modifiche necessarie e palesi, gi&agrave; dagli esterni. Costruita sullo stesso pianale della Golf quarta serie, con sospensioni a ruote indipendenti McPherson, lo stile e le forme rimangono quelle tradizionali, ma le appendici aerodinamiche e l'enorme alettone posteriore sono una dichiarazione d'intenti precisa, per una macchina da 1.530 kg e con un V6 da 3.2 litri - lo stesso presente sulla R32 - capace di erogare 224 cv e 320 Nm di coppia, abbinati a un cambio manuale sei marce e la trazione integrale. L'accelerazione da 0 a 100 km/h avveniva in 6,5 secondi. I cerchi OZ Superturismo da 18" completavano il quadro, assieme al doppio terminale di scarico a firma Remus. La gamma Volkswagen: consulta il listino completo di Auto Vocazione sportiva evidente anche negli interni, dove trova spazio la fibra di carbonio e l'alluminio che riveste il pomello. I sedili sono "del mestiere", ad opera di Recaro, rivestiti di un affascinante color arancione. UN'AUTO CULT Volkswagen New Beetle RSI ball&ograve; poco tempo, due anni, terminando la produzione nel 2003. Cos&igrave; come ci mise poco tempo a diventare una macchina cult, da alcuni collezionisti ricercata ancora oggi. Del resto, avere un Maggiolino da corsa fa sempre...chic. Volkswagen eKafer, il Maggiolino diventa elettrico       

Realizzata dal 2001 al 2003, la Renn Sport Injection puntava ad attrarre gli automobilisti sportivi grazie alle sue forme particolari e sinuose abbinate ai 224 cavalli del suo V6

Volkswagen New Beetle RSI, il Maggiolino da corsa

        Herbert Diess, Ad del Gruppo e di Volkswagen, ha confermato che la ID.8, il grande Suv elettrico, si far&agrave;.  Il modello di maggiori dimensioni della prima famiglia elettrica del Marchio esordir&agrave; sul mercato degli Stati Uniti d&rsquo;America. Il manager non ha specificato se successivamente sar&agrave; introdotto in altre nazioni. Il piano &egrave; chiaro: la famiglia a elettroni dovr&agrave; coprire tutti i segmenti su tutti i mercati. Al momento sono disponibili ID.3 (4,26 metri) e ID.4 (4,58 metri) per l&rsquo;Europa e la pi&ugrave; grande ID.6 (4,88 metri) per la Cina.  Il gruppo &egrave; destinato a crescere, per essere sovrapponibile e parallelo ai modelli a motore termico e ibrido.&nbsp;  Oltre i cinque metri Volkswagen ID.8 sar&agrave; quindi l&rsquo;alter ego americano di Atlas, il grande sport utility dedicato a quel mercato. Che ha una lunghezza di 5.03 metri. L'europea&nbsp;Touareg invece &egrave; 4,88 metri.  Il peso massimo delle elettriche, nelle intenzioni di VW, dovrebbe andare a pescare un clienti differenti dagli altri modelli della gamma ID. Una sfida non facile, ma i piani del Marchio non prevedono incertezze nello &ldquo;switch&rdquo; totale all&rsquo;elettrico. Leggi anche: Volkswagen New Auto, un'unica piattaforma per le auto dal 2026&nbsp;       

Lungo oltre cinque metri, sar&agrave; il modello pi&ugrave; grande della gamma a elettroni

Volkswagen ID.8, il grande Suv elettrico comincerà dagli USA

        Costruttori di automobili, perch&eacute; rester&agrave; ancora uno strumento di mobilit&agrave; fondamentale, ma orientati a generare sempre pi&ugrave; ricavi dalla componente software e dei servizi. In sintesi, la visione del Gruppo Volkswagen, di trasformazione in fornitore di mobilit&agrave; verso il 2030, quando l'85% mobilit&agrave; individuale sar&agrave; ancora su auto di propriet&agrave; o a noleggio o mediante i servizi in condivisione. Il piano Volkswagen New Auto ha delineato dei passaggi gi&agrave; chiari dalle precedenti occasioni in cui il Gruppo ha presentato lo sviluppo futuro, verso l'elettrico e l'autonomia di progettazione software. Piattaforma unica e scalabile Una delle sostanziali novit&agrave;, legate alla componente "hardware", sta nel programma di semplificazione delle architetture, per auto termiche ed elettriche, a partire dal 2026. Sar&agrave; allora che i primi modelli su piattaforma SSP - Scalable Systems Platform andranno sul mercato. Leggi anche -&nbsp;Volkswagen, stop alla produzione delle auto termiche nel 2035 Inglober&agrave; quelle che sono le architetture dell'elettrico, la MEB e la PPE di prossima introduzione, come anche le termiche MQB Volkswagen, MLB Audi e MSB Porsche. La scalabilit&agrave; della piattaforma consentir&agrave; di sviluppare modelli in segmenti di mercato agli antipodi: dalla citycar all'ammiraglia.  Differenze di marchio e moduli ad alto valore L'elemento di differenziazione sar&agrave; al livello di marchio, Volkswagen, Seat, Skoda, Audi, Porsche, identit&agrave; ben definite. Moduli ad alto valore, come le batterie, i motori, l'elettronica, la guida autonoma, avranno la stessa scalabilit&agrave; e verranno integrati nella piattaforma. Sar&agrave; una base tecnica che nel suo ciclo vitale dar&agrave; origine a oltre 40 milioni di veicoli e il Gruppo prevede anche di fornirla ad altri costruttori. Le possibilit&agrave; connesse allo sviluppo della componente software - tutti i marchi del Gruppo faranno ricorso allo stesso sistema sviluppato internamente - consentiranno di personalizzare servizi su misura del cliente e di estendere il ciclo vitale del prodotto, grazie al continuo aggiornamento e introduzione di funzioni. Guida autonoma nei vari livelli compresa. Vendite di Gruppo al 50% elettriche Cos&igrave; verso il 2026, per arrivare al 2040 con un obiettivo di volumi di vendita globali al 50% con veicoli elettrici. Auto e veicoli commerciali, dove Herbert Diess ha prospettato per la divisione VW Veicoli Commerciali un radicale cambiamento: esplorer&agrave; sempre pi&ugrave; l'aspetto "lifestyle" con progetti come ID. Buzz e California, mentre potenzier&agrave; l'offerta strettamente commerciale grazie alla partnership con Ford. Leggi anche - Audi conferma l'addio al motore termico: solo EV dal 2033 Se l'offerta di modelli con un motore termico non cesser&agrave; nel prossimo futuro, gi&agrave; in tre anni si prospettano margini dalle vendite sovrapponibili tra auto elettriche e auto termiche, in ragione delle normative sempre pi&ugrave; stringenti su emissioni di Co2 e ciclo di omologazione Euro 7, destinato a impattare sul costo delle nuove auto. Batterie, Technology segue dalla A alla Z Al contrario, sul fronte dell'elettrico, le prospettive sono di un contenimento dei costi, soprattutto passando dall'elemento cruciale delle batterie. Il Gruppo Volkswagen creer&agrave; una nuova divisione Tecnologia, responsabile di seguire l'intero iter dall'estrazione delle materie prime necessarie alla realizzazione delle celle fino al riciclo delle batterie esauste. Con l'introduzione, nel 2026, del design unificato di cella, si punta a dimezzare i costi di produzione. Minor numero di varianti, volumi produttivi superiori generano economie di scala. In parallelo si avranno investimenti per la creazione di 6 Gigafactory in Europa.       

La SSP sar&agrave; la sintesi delle architetture termiche ed elettriche, l'hardware sul quale operer&agrave; una componente software sviluppata internamente al Gruppo e dalla quale si apriranno possibilit&agrave; enormi di generare nuovi profitti da servizi e funzioni aggiuntive&nbsp;

Volkswagen New Auto, un'unica piattaforma per le auto dal 2026

        Agosto caldo, per gli appassionati delle station wagon veloci in Svizzera, Germania e Gran Bretagna. La sportivit&agrave; Golf 8 si estende e diventa Volkswagen Golf R Variant. Tecnica della pi&ugrave; prestazionale delle Golf, abbinata alla carrozzeria simbolo di spazio e praticit&agrave;. Viaggiare in 5 a bordo e con 611 litri di volume utile nel bagagliaio (1.642 lt abbattendo i sedili posteriori), &egrave; un bel turismo veloce. Volendo, con il gancio di traino, la capacit&agrave; di rimorchio &egrave; di ben 1,9 tonnellate. Funzionalit&agrave; e praticit&agrave;, certo. Senza tradire quella R che vuol dire prestazioni.  Motore Il motore &egrave; il collaudato 2 litri TSI, da 320 cavalli e 420 Nm di coppia, scaricati sulle quattro ruote con trazione 4Motion e cambio DSG 7 marce. Oltre alla variante di carrozzeria, &egrave; proprio sul trasferimento della potenza alle ruote che il mondo Golf R Variant ha parecchio da raccontare. Ad esempio, il torque vectoring sull'asse posteriore, in grado di spostare fino al 100% della coppia su una singola ruota dell'asse, se necessario. Pacchetto R Performance Ancora, la possibilit&agrave; con il pacchetto R Performance, di guidare in modalit&agrave; Drift, con regolazioni della ripartizione della coppia e funzionamento dell'ESC tarati appositamente per consentire spettacolari traversi.&nbsp; Un'altra modalit&agrave;, specifica del pacchetto che incrementa la velocit&agrave; massima a 270 km/h, nuovo limite rispetto al valore di serie di 250 km/h, &egrave; la Special. Special per il Nurburgring Si tratta di una mappatura appositamente studiata per il Nurburgring, che sorprendentemente non irrigidisce all'estremo l'assetto, anzi, fa il contrario. Per garantire la massima aderenza sui saliscendi dell'Inferno Verde, le sospensioni sono regolate in modo Comfort, il cambio DSG nel funzionamento automatico produce scalate perfette e realizzate in base alla pressione esercitata sull'impianto frenante. Un impianto con dischi da 18 pollici. Modalit&agrave; di guida selezionabili direttamente al volante, con il tasto dedicato R. Perfezionare la dinamica della Golf R Variant vuol dire poter introdurre l'optional dell'assetto adattivo, il DCC che regola la rigidit&agrave; delle sospensioni. Detto dell'accelerazione sullo 0-100 km/h completata in 4"9, mettendo un attimo da parte il lato R e approfondendo il fronte Golf Variant, la sw sportiva sfoggia ovviamente il comparto di Adas che gi&agrave; conosciamo e che ha nel Travel Assist, Livello 2 di assistenza alla guida, l'automazione pi&ugrave; avanzata.        

La Golf station wagon in versione R ha potenza e coppia per grandi prestazioni, senza rinunciare a un ampio bagagliaio. La modalit&agrave; di guida Special, del R Performance Package, &egrave; una mappatura ad hoc per il Nurburgring

Volkswagen Golf R Variant, turismo veloce e Nurburgring-ready

        Dai bozzetti di stile a una rappresentazione finale di come, Volkswagen Polo GTI 2021, interpreta il restyling di met&agrave; carriera. Non &egrave; ancora tempo dei dettagli pi&ugrave; gustosi, i particolari della tecnica, scoprire se e come motore e assetto cambiano rispetto al passato. Potrebbe esserci il passaggio al livello di potenza 207 cavalli, sempre dal motore 2.0 TSI, recentemente aggiornato su altre applicazioni interne al Gruppo.&nbsp; Del quattro cilindri in linea sappiamo avr&agrave; un'iniezione diretta e indiretta, avr&agrave; una nuova centralina elettronica e adotter&agrave; un sistema a controllo elettronico di alzata delle valvole, lato aspirazione.&nbsp;Di certo ci sar&agrave; il cambio doppia frizione 7 marce di serie e un assetto con altezza da terra inferiore di 15 mm se paragonato con la gamma Polo restyling 2021 "ordinaria".  Fari Matrix led di serie Polo GTI &egrave; la formula della sportivit&agrave; sobria, senza particolari voli pindarici sul design, pure migliorato in occasione del rinnovamento. Aumentano i contenuti, a partire dai fari led a matrice IQ.Light, di serie e con sistema adattivo&nbsp;nel regolare il fascio di luce. Nuove geometrie esterne, pi&ugrave; spigolose e aggressive, sulle quali lo storico abbinamento del baffo rosso GTI diventa un'applicazione sulla fascia di luce diurna e led, estensione dai proiettori sulla calandra. Quest'ultima ha maglie ampie, esagonali, che sul paraurti incorniciano i fendinebbia: l'effetto a nido d'ape &egrave; piacevole, qualcosa di diverso dal solito fendinebbia. Come &egrave; ben riuscito l'elemento in tinta con la carrozzeria, applicato sulla fascia paraurti, una griglia - solo in parte aperta per esigenze di raffreddamento - a tutta ampiezza. Sportiva di Livello 2 Volkswagen Polo GTI 2021 poggia su cerchi da 17 pollici, a richiesta monta i 18", come di serie pu&ograve; vantare una componente multimediale di ultima generazione, evoluta dai servizi connessi e la presenza di una eSIM integrata.&nbsp; Il sostanziale passo in avanti compiuto sugli Adas &egrave; ovviamente parte centrale anche della versione sportiva. Il Lane Assist, sistema di mantenimento attivo della corsia, &egrave; di serie, come lo &egrave; il cruise control adattivo. A richiesta, le specifiche di cruise adattivo predittivo e il Travel Assist, soluzione di guida autonoma di Livello 2, attiva tra 0 e 210 km/h.&nbsp;       

Tra Adas, infotainment e stile, la "nuova" Polo GTI - restyling di met&agrave; carriera - &egrave; attesa a un livello di potenza leggermente superiore dal motore 2.0 TSI. A richiesta avr&agrave; il Travel Assist per la guida di Livello 2

Volkswagen Polo GTI 2021, così cambia la storica sigla sportiva

        Volkswagen resta nel solco deciso dal Gruppo ma cambia leggermente registro rispetto ad Audi. La Casa di Wolfsburg, per parola di Klaus Zellmer, il responsabile delle vendite, ha annunciato al Muenchner Merkur che fermer&agrave; in Europa la vendita delle auto endotermiche, diesel, benzina e ibride, entro il 2035 e successivamente anche negli Stati Uniti d&rsquo;America e in Cina. Due anni prima rispetto ad Audi, con la flotta mondiale a zero emissioni al massimo per il 2050. Sei anni dopo il Dieselgate, che ha minato fortemente il prestigio del Gruppo e forzato pesantemente la transizione all&rsquo;elettrico, la situazione &egrave; delineata. Non si torna pi&ugrave; indietro.  Le parole del dirigente &ldquo;VW dovr&agrave; adattarsi in fretta alle politiche e alle possibilit&agrave; delle varie Regioni. E concentrarsi allo stesso tempo sui bisogni e i desideri dei clienti. Anche se la discussione per i nuovi limiti di emissioni di CO2 per il 2030 e per il 2035 &egrave; ancora nel suo pieno, noi programmiamo che le nostre vendite di auto elettriche in Europa nel 2030 saranno il 70% del totale&rdquo;. Indirizzo sicuro, ma Zellmer non ha parlato di assoluti a breve e medio termine. Ribandendo che la scelta sar&agrave; del cliente e che per qualche anno sar&agrave; necessaria, per vendere, la tecnologia dei motori termici. &ldquo;Proseguiremo - ha detto il dirigente - nello sviluppo dei motori endotermici in questi anni. Anche il Diesel, senza dubbio, seppur l&rsquo;arrivo dello standard Euro 7 (2026, ndr) sar&agrave; un gradino non facile. Ma chi percorre molti chilometri l&rsquo;anno spesso chiede motori a gasolio&rdquo;.&nbsp; Il nuovo Volkswagen Multivan       

Zellemer, capo delle vendite: in questo periodo continueremo a investire, anche sul Diesel

Volkswagen stop alla produzione delle auto endotermiche per il 2035

Abbonamento per la guida autonoma, Driverless on demand, se preferite. Volkswagen sta valutando un servizio a pagamento, che nel futuro dovrebbe diventare uno dei business chiave del mondo dell&rsquo;auto, per il self drive.  Una prospettiva fattibile, grazie agli aggiornamenti via etere (OTA, over-the-air) che permettono gratis o a pagamento (in questo caso) di aggiornare la vettura e attivare configurazioni e modificare le prestazioni.  Il progetto di VW &egrave; quello di attivare momentaneamente, su richiesta, la guida autonoma di quarto livello. Di fatto totale, dove chi &egrave; bordo pu&ograve; disinteressarsi alla guida, togliendo lo sguardo dalla strada e ricevendo solo degli avvisi da parte del sistema.  Offrendo una alternativa alla spesa di qualche migliaio di euro, almeno, per chi invece desidera utilizzare gli ADAS pi&ugrave; evoluti sono in determinate situazioni.  Klaus Zellmer, capo delle vendite, post-vendita e aftermarket di Volkswagen, ha dichiarato a Die Welt. &ldquo;Possiamo pensare di offrire la guida autonoma con tariffa oraria. Per proporre prezzi popolari. Ad esempio 7 euro l&rsquo;ora. Chi non vuole guidare per 3 ore, pagher&agrave; quindi 21 euro&rdquo;.  Lo store per la gamma ID  Volkswagen punta forte in generale sull&rsquo;offerta dei servizi digitali a pagamento. A met&agrave; del 2022 sulla gamma elettrica ID saranno offerti aggiornamenti che permetteranno l&rsquo;incremento delle prestazioni e dell&rsquo;autonomia. Una sorta di store, come per gli smartphone: la via pare segnata.  Volkswagen ID.X, prove di ID.3 sportiva con due motori elettrici&nbsp;  &nbsp; 

Volkswagen prepara l&#39;attivazione del self drive a richiesta: 7 euro l&#39;ora

Driverless on demand, guida autonoma in abbonamento secondo Volkswagen

        GTX, l'elettrica a trazione integrale di Volkswagen arriva sul mercato italiano. Il prezzo di partenza &egrave; di 54.650 euro, che con incentivi e rottmazione pu&ograve; scendere sotto la soglia del 45.000 euro. E' la prima delle GTI elettriche del Marchio, il passo, non facile, per coniugare vetture e batterie ed elmenti emozionali, oltre che prestazionali.&nbsp; ID.X, prototipo sportiva sportiva elettrica da 333 cavalli Dotata di due motori, uno sull&rsquo;asse posteriore e uno sull&rsquo;anteriore, eroga una potenza complessiva di 299 cavalli, che permettono una accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi e di raggiungere la velocit&agrave; massima limitata elettronicamente di 180 km/h.  Due motori Un motore sincrono a magneti permanenti (PSM), pi&ugrave; reattivo, con una potenza di 150 kW (204 CV) opera sull&rsquo;asse posteriore con un livello elevato di efficienza, mentre sull&rsquo;asse anteriore &egrave; montato un pi&ugrave; efficiente propulsore&nbsp;asincrono (ASM). Solo nella guida pi&ugrave; sportiva o quando serve maggiore trazione, viene attivato il motore anteriore. La gestione delle quattro ruote motrici della ID.4 GTX si basa su un sistema di controllo intelligente che decide come ripartire la coppia motrice disponibile. Altrimenti gestibile anche con la modalit&agrave; Traction. La batteria da 77 kWh di capacit&agrave; netta garantisce un&rsquo;autonomia WLTP fino a 480 km. Arriver&agrave; in concessionaria a luglio. ID.4, la prova di Auto del SUV elettrico di VW       

Potenza di 299 cavalli, batterie a 77 kWh: autonomia dichiarata fino a 480 km

Volkswagen GTX, l'elettrica a trazione integrale ordinabile da 54.650 euro

        Una versione sportiva di ID.3 &egrave; nello sviluppo naturale della gamma. Potrebbe vestire addirittura il badge R nei prossimi anni. Nell'attesa di uno scenario che andr&agrave; a concretizzarsi nel 2024 e con il lancio sul mercato di Volkswagen ID.4 GTX con due motori elettrici, &egrave; tempo di prendere appunti sul progetto Volkswagen ID.X. Laboratorio tecnico, presentato dall'a.d. Ralf Brandstatter, a dire come lo sviluppo - con parti condivide con la ID.4 GTX - dar&agrave; spunto per futuri progetti.  Peso Quelli di una ID.3 sportiva, ma come interpretare l'idea quando devi maneggiare la materia dell'elettrico a batteria, notoriamente a scontare un importante gap di peso? La pi&ugrave; leggera tra le configurazioni di ID.3 si colloca sui 1.800 kg, il progetto ID.X dichiara una riduzione di peso di 200 kg, che vorrebbero dire 1.600 kg per un'elettrica sportiva compatta.&nbsp; Motore e prestazioni Non sono stati dettagliati gli interventi di riduzione del peso, su un progetto che, peraltro, sconta l'extra di un secondo motore elettrico sull'asse anteriore. Lo schema a 2 MGU sviluppa 333 cavalli, alimentati da una batteria da 82 kWh. Le prestazioni anticipate da Brandstatter dicono di uno zero-cento km/h in 5"3, forse il dato meno eclantante, considerando gi&agrave; l'ottimo 7"3 della normale ID.3 da 204 cavalli e la predisposizione delle elettriche alla prestazione "classica" in accelerazione.&nbsp; Sedili sportivi, dettagli cromatici specifici, gomme Michelin e cerchi dedicati, sono gli accorgimenti che si trovano sulla ID.X, che avr&agrave; anche una modalit&agrave; di guida Drift.&nbsp; Si tratta del secondo progetto anticipato sui social da Volkswagen e relativo alla gamma ID.3, dopo l'idea di una cabrio introdotta da due bozzetti di stile e sui quali sondare le reazioni degli appassionati.&nbsp;        

Un progetto di elettrica sportiva introduce il futuro sviluppo della ID.3 R. Corposa riduzione di peso rispetto alla ID.3 di serie e oltre 330 cavalli

Volkswagen ID.X, prove di ID.3 sportiva con due motori elettrici

Senza sosta e senza alcun timore nei confronti di un mercato auto confuso e combattuto tra il suo passato e il suo futuro, Volkswagen continua imperterrita a presentare nuovi modelli, rimpolpando una gamma di veicoli senza confini. L&rsquo;ultima arrivata &egrave; la nuova Tiguan Allspace model year 2022, restyling della versione a passo lungo - e sette posti - del celebre suv medio della casa tedesca.  Volkswagen Tiguan R prepara l&#39;uscita sul mercato    Volkswagen Tiguan Allspace, il restyling  Seguendo quindi quanto gi&agrave; visto sulla Tiguan normale - il cui restyling &egrave; stato presentato lo scorso autunno - anche la nuova Tiguan Allspace si aggiorna al model year 2022, facendo il pieno di novit&agrave;, sia a livello estetico che tecnologico. Introdotta nel 2017 e venduta in oltre 1,5 milioni di unit&agrave;, la Tiguan a passo lungo &egrave; un veicolo di successo, successo destinato a durare nel tempo grazie ai piccoli - ma di grande effetto - dettagli estetici che caratterizzano questo restyling: sia all&rsquo;anteriore che al posteriore infatti si possono notare i nuovi fari LED Matrix IQ.LIGHT, non solo firma luminosa della vettura ma anche garanzia di sicurezza e visibilit&agrave; in tutte le situazioni. Per rendere infine pi&ugrave; riconoscibile l&rsquo;auto e differenziarla anche all&rsquo;occhio pi&ugrave; distratto dal modello &ldquo;vecchio&rdquo;, la nuova Tiguan Allspace &egrave; caratterizzata da una nuova calandra con listelli luminosi. Nel complesso l&rsquo;auto appare immediatamente pi&ugrave; tecnologica, giovane e al passo con i tempi.  Quest&rsquo;ultimo discorso prosegue - anzi, si amplifica - andando a vedere la lista di tutti i piccoli aggiornamenti tecnologici che sono presenti sotto la pelle della vettura: per rendere la guida pi&ugrave; sicura ma al contempo pi&ugrave; rilassante e confortevole, la nuova Tiguan Allspace &egrave; dotata dei nuovi sistemi di guida assistita Travel Assist: questo sistema pu&ograve; subentrare al guidatore nelle sterzate, nelle frenate e nelle accelerazioni della vettura in un range di velocit&agrave; compreso tra 0 km/h (se l&rsquo;auto &egrave; dotata del cambio DSG) o 30 km/h (con cambio manuale) e fino ad un massimo di 210 km/h, avvalendosi del supporto del sistema di controllo automatico della distanza ACC e di quello per il mantenimento della corsia Lane Assist. Anche il primo di questi due tipi di controllo si aggiorna, con il nuovo ACC predittivo, capace di sfruttare sia i segnali della telecamera anteriore che, sui modelli con sistema di navigazione, i dati GPS e cartografici, per adeguarsi in maniera predittiva a seconda di eventuali limiti di velocit&agrave;, la presenza di incroci e rotatorie e l&rsquo;ingresso in centri abitati.  Volkswagen Tiguan restyling, i prezzi e gli allestimenti in Italia  Pi&ugrave; tecnologia sul Suv  Le novit&agrave; proseguono all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo, rivisto in alcuni particolari (come il nuovo volante) e dotato del nuovo sistema di infotainment MIB3, caratterizzato non solo dal nuovo monitor touch screen (disponibile sia da 8&rdquo; che da 10&rdquo;) da cui regolare tutte le funzioni di bordo - climatizzatore trizona compreso - ma sempre connesso, per offrire al guidatore l&rsquo;accesso costante ad una ampia variet&agrave; di servizi (come il We Connect o il We Connect Plus) a cui si aggiungono alcune nuove funzionalit&agrave; tra cui i comandi vocali che comprendono espressioni del linguaggio comune, l&rsquo;accesso a servizi di streaming (per esempio Apple Music) e una personalizzazione basata sul cloud che utilizza il riconoscimento dell&rsquo;utilizzatore sulla base del suo Volkswagen ID. Oltre a questo la connessione con il proprio smartphone, sia esso Apple o Android, potr&agrave; avvenire anche in maniera wireless. Chiude il cerchio delle novit&agrave; dedicate alla vita a bordo della nuova Tiguan Allspace il nuovo sistema hi-fi (opzionale) firmato Harman Kardon, caratterizzato da subwoofer, amplificatore digitale a 16 canali, 8+1 altoparlanti di alta qualit&agrave; e un amplificatore con una potenza totale di 480 watt.  Disponibile nei concessionari gi&agrave; a partire dalle prossime settimane e pi&ugrave; lunga di 22 cm rispetto alla Tiguan &ldquo;base&rdquo;, la Tiguan Allspace &egrave; garanzia di spazio e abitabilit&agrave;, doti confermate anche su questo restyling: con la possibilit&agrave; di avere sette posti (si pu&ograve; aggiungere una terza fila di sedili) e un bagagliaio che pu&ograve; passare da 760 fino a 1.920 litri, la vettura si conferma ai massimi livelli per comfort e versatilit&agrave;. Tutte queste doti sono infine garantite dalle motorizzazioni presenti sotto al cofano della nuova Tiguan Allspace, disponibile sia a trazione anteriore che integrale non permanente e sia con motori a benzina (1.5 TSI da 150 cv e 2.0 TSI da 190 cv o 245 cv) che Diesel (2.0 TDI da 200 cv), in entrambi i casi con la possibilit&agrave; di scegliere tra il classico cambio manuale o il DSG a 7 rapporti. 

Model year con numerose novit&agrave; estetiche e tecnologiche per la Volkswagen Tiguan Allspace, versione a passo lungo del Suv tedesco

Volkswagen Tiguan Allspace, il Suv con 7 posti si rinnova

        Il Worthersee 2021 non si far&agrave;, un'altra edizione rinviata causa Covid-19. Sarebbe stata casa naturale per introdurre &nbsp;Volkswagen Polo GTI 2021. Quel che il restyling Polo ha svelato sulla gamma "ordinaria", arriver&agrave; sulla sportiva da 200 cavalli, livello di potenza garantito dal motore 2.0 TSI, atteso alla conferma.  Design Cambier&agrave; altro, a partire da uno stile molto diverso, che della gamma Polo interpreta in chiave GTI la grafica delle luci diurne a led e non solo. Il bozzetto di stile diffuso da Volkswagen sottolinea i fari IQ. Light, full led ad alto tasso tecnologico per le possibilit&agrave; di controllo del fascio luminoso. Altro elemento distintivo, il baffo rosso che corre ai lati del logo&nbsp; VW per evidenziare la griglia e i gruppi ottici, raddoppiato dall'elemento luminoso a led.&nbsp; La griglia sulla fascia paraurti, come quella della calandra, adottano il motivo esagonale gi&agrave; proprio della gamma Golf. Dalla sportivit&agrave; della compatta riprende anche la possibilit&agrave; di avere fendinebbia a led integrati in due maglie della griglia: uguali geometrie esagonali. I badge GTI sul frontale, davanti alle portiere anteriori e, com'&egrave; logico, presenti a bordo verranno completati da una scheda tecnica di Volkswagen Polo 2021 GTI che verr&agrave; presentata, insieme ai cavalli e al prezzo della versione sportiva, a fine giugno.&nbsp;       

Aspettando di scoprire la scheda tecnica della Polo GTI 2021, le novit&agrave; d'assetto e i cavalli del 2.0 TSI, Volkswagen rivela un bozzetto di stile e le modifiche sono sostanziali

Volkswagen Polo GTI 2021, così cambia il restyling

        L&rsquo;elettrico incalza, ma le auto a carburante fossile in circolazione saranno la stragrande maggioranza, anche in Europa, per ancora molti anni. A questo proposito, Shell, Bosch e Volkswagen hanno presentato Blue Gasoline, una benzina realizzata con una miscela, il cui 33% &egrave; composta&nbsp;da fonti rinnovabili (prodotti sintetici e da biomasse) che permette di ridurre le emissioni di CO2 del 20%.&nbsp; Il progetto &egrave; parallelo a quello realizzato con nel 2018. Adatta soprattutto alle PHEV Si tratta di un carburante compatibile con il classico standard EN228/E10, ovvero per le auto omologate per la benzina super a 95 ottani. Rispetto alla quale Blue Gasoline risulta pi&ugrave; stabile alle variazioni termiche, ovvero pi&ugrave; adatta a stare anche molto tempo nel serbatoio, come pu&ograve; accadere nel caso di auto a benzina ibride plug-in. Shell immetter&agrave; sulla rete tedesca Blue Gasoline entro il 2021, a un prezzo simile a quello della V-Power, mentre Bosch la usa gi&agrave; internamente. &nbsp;       

Ottenuta per un terzo da fonti sintetiche, sar&agrave; in commercio in Germania entro il 2021

Blue Gasoline, -20% di emissioni per il carburante di Shell, Bosch e VW

        La Volkswagen Golf GTI compie 45 anni. In occasione del lancio della versione celebrativa di questo anniversario, la GTI Clubsport 45, ripercorriamo la lunga storia delle Golf che hanno sfoggiato questa iconica sigla: vetture grintose ma non solo, veloci ma anche versatili, adatte tanto all'uso quotidiano quanto a quello sportivo. Nel corso di quasi mezzo secolo e otto generazioni (e innumerevoli evoluzioni, versioni celebrative ed edizioni speciali) sono state vendute oltre due milioni di Golf GTI (come ne abbiamo parlato qui), e il successo di questa famiglia di vetture non sembra destinato a esaurirsi entro breve. Un successo nato quasi per caso e che, all'inizio di questa epopea, nessuno si aspettava. Volkswagen Golf GTI, arrivano in Italia la Clubsport 45 e la manuale  Volkswagen Golf GTI: com'&egrave; nata Reduce dai grossi investimenti fatti nel '74 per il lancio della Golf standard, l'azienda &egrave; infatti scettica sull'opportunit&agrave; di produrre una versione sportiva della neonata hatchback. Determinante, per la nascita della prima GTI, &egrave; Anton Konrad, allora responsabile della comunicazione di Volkswagen, convinto che una vettura sportiva su base Golf sarebbe piaciuta ai clienti del Marchio. Il progetto nasce inizialmente in maniera quasi clandestina, grazie ad alcuni esperti e ingegneri della Casa tedesca che lavorano all'idea a casa di Konrad, fuori dall'orario di lavoro. Una volta definito, il progetto viene presentato ai vertici dell'azienda, che decidono di approvarlo. A convincerli &egrave; l'aspetto non troppo estremo della GTI, la sua immutata versatilit&agrave; e il basso costo del modello sportivo, grazie alle componenti condivise in gran parte con la Golf standard. &Egrave; il 1976 quando entra ufficialmente in produzione la prima GTI, dotata di un motore 4 cilindri a benzina da 1,6 litri, preso in prestito dall'Audi 80 e capace di ben 110 cavalli. Presentata l'anno prima al Salone di Francoforte, &egrave; destinata a essere realizzata in una piccola produzione. Sono solo 5mila le unit&agrave; previste, che per&ograve; vengono ordinate tutte nell'arco di due mesi. Un successo inaspettato che stupisce gli stessi vertici della Casa tedesca, fino ad allora incerti sulla bont&agrave; dell'operazione GTI. Le mitiche sportive anni '80-'90, belle e dannate I numeri della hot hatch Sull'onda del successo della prima GTI, la Casa decide di proporre una versione analoga anche sulla seconda serie della Golf. Nata in maniera decisamente meno travagliata rispetto a quella della precedente generazione, la GTI Mk2 viene lanciata nel 1984, e pu&ograve; contare su un motore sempre a benzina con 4 cilindri (marchio di fabbrica della Golf sportiva) ma di 1,8 litri e con 112 cavalli. Tuttavia, nel corso della vita del modello, l'auto viene declinata in diverse versioni con livelli di potenza da 107 cavalli fino ai 136 della 16 valvole, per arrivare ai 160 della GTI G60 e della Rallye. La GTI da 160 cavalli, con i suoi 216 km/h di velocit&agrave; massima, diventa la Golf pi&ugrave; veloce di sempre. Diventata ormai un classico, la GTI &egrave; presente anche sulla terza serie della Golf. Anche stavolta la Casa opta per un aumento di cilindrata, che sale cos&igrave; a 2 litri con il modello presentato nel 1991. E, analogamente alla generazione degli anni '80, anche la GTI Mk3 viene proposta in livelli di potenza diversi: 116 cavalli per la 2 litri standard, 150 per la 16 valvole, che riusce ad accelerare da 0 a 100 in meno di 9 secondi. Tuttavia, per fronteggiare rivali sempre pi&ugrave; veloci e sportive come la Ford Escort, Volkswagen decide di realizzare anche due versioni V6 della Golf terza serie, con potenze fino ai 190 cavalli. La GTI da allora non sarebbe stata pi&ugrave; la versione top di gamma della Golf, bens&igrave; quella che meglio sapeva coniugare la sportivit&agrave; all'uso quotidiano e confortevole della vettura. Dopo aver festeggiato, nel 1996, il ventesimo compleanno della GTI lanciando la Golf Mk3 GTI &ldquo;20 years&rdquo;, l'anno successivo &egrave; immessa sul mercato la quarta generazione della hatchaback tedesca. La versione GTI stavolta si affida a un motore turbobenzina da 1,8 litri e 150 cavalli, che si caratterizza per l'insolita architettura con 5 valvole per cilindro. Nel 2001, in occasione del venticinquesimo compleanno della prima Golf sportiva, la Casa di Wolfsburg lancia la versione speciale &ldquo;25 years&rdquo;, in cui la potenza del 1.8 turbo raggiungeva i 180 cavalli. Anche in questo modello la GTI viene affiancata a diverse varianti a 6 cilindri, che erogavano fino a 240 cv. Volkswagen Golf R32: quando la GTI era poco Volkswagen Golf GTI, quali sono le ultime generazioni Cresciuta nelle dimensioni e nel peso, la quinta generazione della Golf GTI si rivela nel 2004 e segna il ritorno al motore di 2 litri di cilindrata. La potenza sale a 200 cavalli (con ben 280 Nm di coppia massima) e le prestazioni migliorano di conseguenza: 7,2 secondi per accelerare da 0 a 100 e 235 km/h di velocit&agrave; massima. Nel 2006 &egrave; la volta della &ldquo;Edition 30&rdquo;, che celebra il trentennale del modello e porta la potenza a quota 230 cv, molto vicina alla potenza e alle prestazioni della R32 con 6 cilindri. Quello stesso anno viene poi svelata la folle concept car GTI W12 650. Equipaggiata con un enorme motore a 12 cilindri disposti a W, trazione posteriore, accelerazione di 3,7 secondi per lo zerocento e oltre 300 km/h di velocit&agrave; di punta, resta un esemplare unico, capace tuttavia di mostrare quello che una semplice Golf GTI era in grado di diventare. Alla Golf GTI di sesta generazione vengono tolti i veli nel 2009. Evoluzione senza troppi stravolgimenti rispetto alla Mk5, la nuova sportiva resta fedele al motore da 2 litri, la cui potenza cresce fino a 211 cavalli. E, nel solco di una lunga tradizione di serie speciali dedicate agli anniversari del modello, nel 2011 viene lanciata la GTI Edition 35, che registra un aumento di potenza fino a 235 cv. Nel frattempo la Casa decide di fare a meno della versione a 6 cilindri, dotando la Golf R dello stesso 2 litri della GTI, sebbene in versione pi&ugrave; spinta. La settima GTI fa il suo debutto nel 2013, e viene declinata sin dall'inizio in due versioni: standard da 220 cavalli e Performance da 230. Quest'ultima nel 2017 viene portata a quota 245 cv, ma il percorso della Mk7 non si ferma l&igrave;: la Casa decide infatti di puntare ancora di pi&ugrave; sulla sua iconica sportiva lanciando l'inedita GTI Clubsport, il cui 2 litri a benzina arriva a erogare 290 e 310 cavalli (nella versione Clubsport S), superando addirittura la potenza della Golf R. Nuova Volkswagen Golf GTI Clubsport, elettronica a misura di Nurburgring Qual &egrave; quella attuale L'attuale generazione della Golf GTI, l'ottava, &egrave; a listino dal 2020 e conta sul classico 4 cilindri 2 litri, rivisto in osservanza alle sempre pi&ugrave; stringenti norme anti inquinamento e potenziato fino a quota 245 cavalli. E quest'anno, in occasione del nuovo anniversario della prima GTI del 1976, non &egrave; mancata una nuova versione celebrativa: la Clubsport 45, che sviluppa il concetto di Golf sportiva per tutti i giorni al suo massimo, con equipaggiamenti tecnologici di ultima generazione e 300 cavalli di potenza (con 400 Nm di coppia). Frutto di una lunghissima esperienza maturata in quasi mezzo secolo di Golf GTI, la nuova Clubsport sfoggia prestazioni lontanissime da quelle della prima generazione, eppure mantenendone intatto lo spirito. Come la prima GTI di Anton Konrad, infatti, anche le attuali Golf sportive restano fedeli al concetto iniziale di vettura efficace tanto nell'uso quotidiano quanto in quello sportivo. Tante le versioni che hanno affiancato la GTI: dalla GTD dotata di motore a gasolio, alla GTE con alimentazione ibrida. Fino alle future GTX che caratterizzeranno i modelli sportivi completamente elettrici di Volkswagen. Cambiamenti tecnologici che non hanno scalfito lo spirito della Golf GTI, che continua a essere apprezzatissima in tutto il mondo, proprio come quella prima nata in un salotto fuori dall'orario di lavoro, solo grazie alla passione dei suoi creatori.        

Dal 1976 a oggi sono state realizzate 8 generazioni e oltre 2 milioni di esemplari della Volkswagen Golf GTI: ecco la sua storia

Volkswagen Golf GTI, la sportiva per tutti i giorni compie 45 anni

        Volkswagen lancia due nuove versioni della Golf GTI, per rendere la sua compatta sportiva ideale per qualsiasi esigenza e per ogni tipo di gusto da parte della clientela. In occasione del 45&deg; anniversario della prima Golf GTI, presentata nel 1976, la Casa tedesca ha lanciato l'inedita versione Clubsport 45. Che, oltre a prestazioni inferiori solo alla Golf R, offre un pacchetto di contenuti specifici per esaltare la sportivit&agrave; della vettura. &Egrave; ora disponibile, inoltre, la versione con il cambio manuale della GTI &ldquo;standard&rdquo;, pensata per gli amanti della guida pi&ugrave; tradizionale e con tutti i pregi della Golf sportiva. Volkswagen Polo restyling, la piccola Golf  Una storia di successo Era il 1976 quando Volkswagen present&ograve; la prima Golf GTI. Equipaggiata con il motore 1,6 litri da 110 cavalli preso in prestito dall'Audi 80, era prevista inizialmente come una piccola produzione. Ma il successo che riscosse fu superiore a ogni attesa e Volkswagen da allora non smise mai di proporre versioni sportive della propria compatta. Oggi la potenza e le prestazioni della Golf GTI sono di gran lunga superiori rispetto alla capostipite, e anche l'offerta si &egrave; ampliata per far fronte a una clientela con diverse esigenze. Per coloro che amano la guida pi&ugrave; tradizionale, la Casa tedesca ha lanciato la versione con il cambio manuale della Golf GTI di ottava generazione. Dotata di una trasmissione a sei rapporti abbinata al motore 2 litri da 245 cavalli, la GTI manuale &egrave; da ora ordinabile in Italia al prezzo di 39.450 euro. Le specifiche tecniche, sottolinea Volkswagen, sono del tutto identiche a quelle della versione dotata del doppia frizione DSG a 7 marce. Analoghi anche gli equipaggiamenti. Volskwagen Multivan, pi&ugrave; spazio con il cambio DSG a impulsi elettrici Edizione speciale Per celebrare i 45 anni della prima GTI, il Marchio tedesco ha poi deciso di lanciare una versione speciale, denominata GTI Clubsport 45. Questa variante &egrave; dotata del motore 2 litri a benzina della GTI, ma portato a 300 cavalli di potenza (55 in pi&ugrave; della GTI standard) e 400 Nm di coppia. Quanto basta a sfoggiare prestazioni da vera sportiva, riassunte nei 5,6 secondi necessari per accelerare da 0 a 100 km/h e nella velocit&agrave; massima di 270 km/h. Il cambio &egrave; in questo caso il 7 marce DSG con doppia frizione. A distinguere questa Clubsport 45 c'&egrave; poi un equipaggiamento speciale, che include tra l'altro prese d'aria maggiorate, un nuovo alettone pensato per ottimizzare i flussi d'aria e un inedito impianto di scarico firmato Akrapovi?. La 45 prevede inoltre di serie il pacchetto Race, con cerchi in lega da 19&rdquo; in nero lucido con inserto rosso (omaggio alla tradizionale mascherina delle Golf GTI) e la rimozione del limitatore della velocit&agrave; massima che consente di raggiungere la top speed di 270 orari. Al top gli equipaggiamenti tecnologici, che comprendono tra l'altro i fari anteriori IQ.Light Led Matrix con finitura rossa, e i sedili Premium Sport. Contraddistinta dai loghi &ldquo;45&rdquo; presenti all'interno e all'esterno della vettura, questa Clubsport speciale ha un listino che parte da 51.900 euro. Volkswagen Arteon R 2021 e Shooting Brake, arrivano i cavalli       

In occasione dei 45 anni dal lancio della prima Golf GTI, Volkswagen introduce sul mercato due nuove versioni della compatta sportiva

Volkswagen Golf GTI, arrivano in Italia la Clubsport 45 e la manuale

        Per una gamma Volkswagen ID.4 che si completa, con la presentazione della GTX a due motori e trazione quattro ruote motrici, c'&egrave; una Volkswagen ID.5 che inizia a rivelarsi.&nbsp;  Design Lo fa ancora con le mascherature dei progetti in fase di sviluppo, sebbene nascondano davvero nulla del design. L'idea del suv-coup&eacute;, concetto stilistico per i puristi considerato quasi un anatema dall'accostamento di due carrozzerie cos&igrave; distanti, ha una lettura un po' diversa dal solito. Sar&agrave; per la presenza dello spoiler separato dal portellone, ma il dettaglio &egrave; in grado di dare un'altra visione al suv dalla coda rastremata. Insieme alle rotondit&agrave; sui passaruota posteriori, sembra quasi essere una fastback rialzata.&nbsp; Dimensioni Della ID.4 avr&agrave; per intero la tecnica e la tecnologia, l'architettura MEB (guarda il test di Skoda Enyaq), e le soluzioni di batteria e motore elettrico, fino agli Adas e i servizi connessi. E' nel design - e prevedibilmente nella capacit&agrave; di carico disponibile nel bagagliaio - l'elemento distintivo tra i due modelli. Bagagliaio che su ID.4 raggiunge i 543 litri, su una lunghezza del suv di 4,58 metri&nbsp; Anche Volkswagen ID.5 sar&agrave; GTX, prestazioni superiori con doppio motore elettrico.       

La riscrittura stilistica del posteriore &egrave; l'elemento che differenzia i due suv di segmento C. Anche ID.5 proporr&agrave; una versione GTX. Le prime immagini ufficiali dei muletti presentate a margine del debutto di ID.4 GTX

Volkswagen