        Volkswagen non se la passa bene, almeno secondo quanto riportato da Bloomberg. L'azienda ha prima accusato il colpo con il Dieselgate del 2015, poi con la pandemia di Covid-19. A quanto pare ad oggi il colosso tedesco starebbe valutando la chiusura di alcuni stabilimenti in Germania. Volkswagen annuncia il listino prezzi della ID.7 GTX e GTX Tourer La concorrenza cinese si fa sentire Secondo voci di corridoio il CEO Oliver Blume avrebbe annunciato un nuovo piano di austerit&agrave; con il fine di ridurre il personale. A confermare queste voci &egrave; il quotidiano Handelsblat. Andrebbe in cenere quindi un patto di stabilit&agrave; siglato con i sindacati, che avrebbe dovuto garantire la sicurezza di 110mila dipendenti fino al 2029. Il taglio dei costi dovrebbe ammontare a circa 5 miliardi di euro. La causa di questa decisione &egrave; ovviamente riconducibile alla concorrenza delle aziende cinesi, a prescindere dai dazi imposti dall'Unione Europea. Con tutta probabilit&agrave; i primi a chiudere saranno gli stabilimenti di produzione di componenti, considerati ormai obsoleti. Se le chiusure e i conseguenti tagli sembrano ormai uno scenario estremamente possibile, &egrave; pur vero che non si tratta di un'operazione facile, con probabili opposizioni prima di tutto dei sindacati dei lavoratori.&nbsp; Sulle auto Volkswagen arrivano i videogiochi Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Ammonterebbe a circa 5 miliardi di euro il taglio che ha intenzione di operare il colosso tedesco: si prevede un'opposizione incessante da parte dei sindacati

Vokswagen in crisi: si pensa alla chiusura di alcuni stabilimenti

        &nbsp;Allarme rosso per Volkswagen, il colosso dell&rsquo;auto tedesco &egrave; sull&rsquo;orlo del burrone. Parole e musica di Arno Antlitz, Chief Operating Officer, ovvero direttore finanziario del Gruppo, che ha prospettato una situazione drammatica ai dipendenti. Numeri molto preoccupanti. &ldquo;Le nostre consegne sono in calo di 500.000 auto, non si sono riprese in Europa dopo la pandemia &ndash; ha detto Antlitz - Per Volkswagen &egrave; come se avessero chiuso due fabbriche. Abbiamo due anni, forse meno per risollevarci&rdquo;. Un conto alla rovescia che preoccupa, quelle del manager ha l&rsquo;aria di essere un&rsquo;ultima chiamata. E la prospettata chiusura di due stabilimenti in Germania &egrave; alle porte. La crisi e il peso dell'insuccesso delle auto elettriche Nel crollo verticale delle vendite, VW da anni ha perso la leadership mondiale a favore di Toyota ed &egrave; incalzata dal Gruppo Hyundai-Kia, ha pesato in Germania per il taglio degli incentivi del governo &ndash; che ora torneranno &ndash; ma soprattutto la richiesta molto al di sotto delle aspettative delle auto elettriche. Potrebbe interessarti: la Germania ci ripensa: tornano gli incentivi per le elettriche&nbsp;  Una difficolt&agrave; che non pare risolvibile in poco tempo. E che potrebbe mettere in crisi il settore anche in Italia, dove prosperano molti fornitori storici di componenti per Volkswagen. Potrebbe interessarti: Dieselgate Volkswagen, inizia il processo a Winterkorn&nbsp;       

Arno Antlitz, il direttore finanziario, prospetta una situazione drammatica a medio termine, a rischio non solo le fabbriche in Germania ...

Volkswagen a rischio "Abbiamo due anni per salvarci"

        Se sulla paventata chiusura dell'impianto Audi di Bruxelles &egrave; intervenuta la nomina di un nuovo direttore operativo, con Thomas Bogus operativo dal prossimo 16 settembre, intorno ai siti produttivi Volkswagen in Germania si preannuncia un duro confronto tra azienda e parti sociali. Il nodo: la possibilit&agrave; che la casa di Wolfsburg chiuda un impianto produttivo e un sito dedicato alla componentistica. Scenario che non pu&ograve; essere escluso. La posizione dei sindacati &egrave; di un'annunciata "resistenza feroce", cos&igrave; nelle parole di Thorsten Groeger, rappresentante della sigla sindacale IG Metall, dopo che Oliver Blume, a.d. del Gruppo Volkswagen ha commentato la difficile fase attraversata dall'industria dell'auto europea, che versa in una "situazione molto impegnativa e seria".&nbsp; Volkswagen annuncia il listino prezzi della ID.7 GTX e GTX Tourer Volkswagen, i tagli previsti non saranno raggiunti L'obiettivo dei risparmi per 10 miliardi di euro, annunciato a fine 2023, con l'orizzonte del 2026, non verr&agrave; raggiunto con il piano di tagli ai costi e la razionalizzazione in diverse aree delle operazioni: dagli acquisti al post-vendita, fino ai tempi di produzione e i risparmi sulle flotte di muletti di sviluppo. "Il Consiglio di amministrazione ha presentato un piano irresponsabile che scuote le fondamenta della Volkswagen e pone una minaccia enorme sui posti di lavoro e gli impianti. Non tollereremo i piani che l'azienda far&agrave; sulle spalle dei lavoratori e che sconvolgeranno le nostre regioni", ancora Groeger. L'impianto di Osnabruck a rischio Tra i siti produttivi di Volkswagen (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;in Germania, c'&egrave; quello di Osnabruck (in foto), Bassa Sassonia, che impiega 2.300 lavoratori - impegnati su T-Roc cabriolet - e dove il Gruppo dovrebbe produrre dal 2025 10 mila Porsche all'anno. Tuttavia, il sito ha visto la minore saturazione della piena capacit&agrave; produttiva nel 2023.&nbsp; Timori anche ad Hannover - che assembla i veicoli commerciali, oltre a una linea di componentistica -, mentre l'impegno di 1,3 miliardi di Volkswagen su Emden, per la produzione delle elettriche, dovrebbe tenere al riparo il sito da una possibile chiusura. Altri stabilimenti produttivi di Volkswagen in Germania sono lo storico impianto di Wolfsburg, con 60.500 dipendenti, Dresda e Zwickau.&nbsp; Volkswagen frena sui progetti per la produzione di batterie       

La florida industria tedesca dell'auto &egrave; un ricordo e le pressioni su Volkswagen per raggiungere gli obiettivi su tagli e margini operativi potrebbe portare a chiudere una fabbrica di veicoli e una di componentistica

Volkswagen, la chiusura di impianti in Germania non è un tabù

        Volkswagen da il benvenuto in Italia alle versioni sportive della ID.7, la GTX e la GTX Tourer. Il listino prezzi per queste nuove versioni parte da 70.650 euro per la ID.7 GTX berlina, mentre per la variante Tourer il costo sale fino a 73.650 euro nella configurazione Plus. Dotazioni e prezzi Per chi desidera personalizzare la propria ID.7 GTX, Volkswagen offre una serie di pacchetti opzionali, come l'Interior Pack Plus a 5.260 euro, il Comfort Pack a 2.035 euro e l'Assistance Pack IQ.DRIVE a 1.495 euro, che integra tutti gli ADAS disponibili sulla versione Plus. La Volkswagen ID.7 GTX &egrave; equipaggiata con due motori elettrici con una potenza complessiva di 340 cavalli, un incremento di 54 cavalli rispetto alla versione ID.7 Pro, che ha una batteria da 77 kWh. La ID.7 GTX utilizza una batteria con capacit&agrave; effettiva di 86 kWh, ricaricabile a una potenza massima di 200 kW. Il design distintivo include un paraurti anteriore specifico e cerchi da 20 pollici, con l'opzione di 21 pollici. Le prestazioni annunciate prevedono uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi. Volkswagen ID.7 GTX 70.650 euro Volkswagen ID.7 GTX Plus&nbsp;72.950 euro Volkswagen ID.7 GTX Tourer&nbsp;71.450 euro Volkswagen ID.7 GTX Tourer Plus 73.750 euro Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella       

Il prezzo varia a seconda se si sceglie la versione berlina o configurazione Plus. Possibilit&agrave; anche di personalizzazione ad un prezzo aggiuntivo

Volkswagen annuncia il listino prezzi della ID.7 GTX e GTX Tourer

&Egrave; gi&agrave; un anno che la piattaforma di videogiochi AirConsole &egrave; disponibile a bordo della nuova BMW Serie 5, cos&igrave; da affiancare all&rsquo;esperienza di guida un&#39;esperienza di gioco per tenere i passeggeri (e il conducente) occupati quando l&rsquo;auto &egrave; ferma. Secondo quanto riportato da motorauthority.com, anche Volkswagen potrebbe dotarsi prestissimo di questa funzione: da settembre, sui veicoli elettrici ID.3, ID.4, ID.5 e ID.7 e sulle ultime versioni di Golf, Passat e Tiguan ci sar&agrave; da divertirsi con AirConsole.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella  Come funziona AirConsole  Sempre secondo le indiscrezioni, la funzione sar&agrave; disponibile solo in alcuni Paesi europei. Andando pi&ugrave; nel dettaglio di AirConsole, la piattaforma (sviluppata dalla societ&agrave; svizzera N-Dream) permette agli occupanti dell&rsquo;abitacolo di giocare con i videogiochi mentre si trovano all&#39;interno sfruttando direttamente lo schermo dell&#39;infotainment del veicolo, anche in formato multi-player, utilizzando uno smartphone collegato come controller. Il sistema, ovviamente, funziona solo quando il veicolo &egrave; fermo, il che lo rende un&#39;opzione ideale per i proprietari di veicoli elettrici, in quanto pu&ograve; tenere occupati i passeggeri durante i tempi di attesa alle stazioni di ricarica.  Come riportato sul proprio sito ufficiale, AirConsole ha attualmente 137 giochi disponibili, alcuni dei quali sviluppati esclusivamente per la piattaforma.  Volkswagen Golf GTI: &quot;Sono io la hot hatch&quot; 

Il Marchio tedesco (dopo BMW) starebbe collaborando con la piattaforma AirConsole per introdurre questa funzione da settembre, ma non su tutti i modelli

Sulle auto Volkswagen arrivano i videogiochi

        Mentre il dibattito italiano pone al centro, dopo le parole del ministro Urso al meeting di CL, il progetto della gigafactory annunciata da Stellantis a Termoli, a un altro livello va registrata la frenata Volkswagen sul numero dei nuovi siti produttivi delle celle per le batterie. Il rallentamento della domanda di auto elettriche e l'avanzata della proposta cinese sul mercato, portano il gruppo di Wolfsburg a ricalibrare i programmi. Gigafactories in Germania, Spagna e Canada Intervistato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, Thomas Schmall ha commentato il ridimensionamento dei progetti sui produttivi a Salzgitter, Valencia e nell'Ontario in Canada. Rispetto ai piani iniziali di creazione di 6 impianti dislocati nelle tre aree, con Salzgitter e Valencia rispettivamente all'avvio della produzione nel 2025 e 2026, verranno realizzati 3 siti. Se necessario, nell'impianto spagnolo e in quello canadese sar&agrave; possibile procedere a un ampliamento e arrivare complessivamente a 200 gigawatt/ora di energia prodotta nel 2030. I piani iniziali erano di 6 impianti e 240 gWh di energia annua disponibile per le auto elettriche. Con la realizzazione di 3 impianti, il dato relativo alla produzione sar&agrave; di 170 gWh. Espansione incerta, servir&agrave; la domanda del mercato Schmall, responsabile dell'ufficio Tecnologia di Volkswagen, ha spiegato come "attualmente stiamo programmando di produrre fino a 170 gigawatt/ora nei tre siti di Salzgitter, Valencia e Ontario. Non so ancora se l'espansione in Spagna e Canada avr&agrave; luogo, certamente sar&agrave; fattibile nei prossimi sei anni che portano al 2030, se necessaria". Quel "se necessaria" si lega inevitabilmente alla domanda globale di modelli elettrici, dove la partita si gioca sul prezzo per i segmenti di volume e con la tecnologia della celle al LFP centrale per garantire la profittabilit&agrave;. Dettaglio relativo alla tipologia di celle prodotte dalle gigafactory di nuova realizzazione che non &egrave; stato svelato da Volkswagen. Attualmente le elettriche del Gruppo sono spinte da batterie al NMC, pi&ugrave; costose ma anche con caratteristiche superiori rispetto a ordinarie batterie LFP. Un paradigma destinato a cambiare, dopo le ultime ricerche e prodotti sviluppati da CATL, in grado di raggiungere una densit&agrave; energetica pari alle batterie NMC con le meno costose celle LFP.       

Ridimensionati i piani di 6 siti produttivi tra Germania, Spagna e Canada. Se il mercato delle elettriche avr&agrave; una domanda forte, Volkswagen valuter&agrave; l'espansione entro il 2030

Volkswagen frena sui progetti per la produzione di batterie

        Lo scettro &egrave; sempre in mano alla regina. Volkswagen Golf, da 50 anni sul mercato, con 37 milioni di unit&agrave; consegnate, non comanda pi&ugrave; la classifica del nuovo in Europa, ma senza dubbio &egrave; l&rsquo;auto usata pi&ugrave; cercata e acquistata nel Vecchio Continente. Una vera highlander, otto generazioni e un successo incredibile. Golf negli anni &egrave; stata tutto: emblema di qualit&agrave; generale, status symbol, sportiva accessibile. Un riferimento, nello stesso tempo certezza e desiderio La transizione all&rsquo;elettrico e il Dieselgate sono due colpi molto pesanti, ma se l&rsquo;erede a batteria ID.3 non &egrave; andata nemmeno vicino a raccogliere il testimone, il progressivo addio ai motori a gasolio, solo il 2 litri &egrave; rimasto a listino, ha cambiato le carte in tavola. Vale sul nuovo, ma solo in parte nell&rsquo;usato. Dove Golf &egrave; un totem. Grazie ai numeri ufficiali forniti da AutoScout24, vi proponiamo l&rsquo;analisi dei prezzi medi dell&rsquo;usato di Golf, in Italia e in Europa, delle versioni pi&ugrave; note. La Golf base, la Cabriolet, l&rsquo;immortale GTI, la GTD e la estrema Golf R. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate &nbsp; Golf GTI, la sportiva per tutti (o quasi) Acronimo di Grand Tourisme Injection, la sottile line rossa della sportivit&agrave;, riferimento assoluto dal 1976, con i suoi 110 cavalli per 810 kg, fino ai 265 cavalli e agli oltre 1.400 kg della versione attuale. Per certi versi normale, per altri speciale, non solo per la potenza o per gli interni caratteristici. Una granturismo trapiantata in una Segmento C, senza difetti importanti. Nei decenni ha avuto molti concorrenti, ma Golf GTI non ha mai arretrato sul passo. Negli ultimi quattro anno il prezzo medio in Italia delle Golf GTI usate &egrave; passato da 18.900 a 25.100 euro, in Europa da 19.300 a 25.100 euro. Di fatto in linea. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate &nbsp; Golf Cabriolet, a cielo aperto a buon mercato Una scoperta buona per tutte le occasioni, nei bei tempi andati. Lanciata nel 1979 fu quasi subito un successo, anche negli USA mercato mai molto generoso co Golf. La seconda serie, sulla base della terza generazione arriv&ograve; solo nel 1993, anche con motore TDI. Poi la Golf IV nel 1998 fece da base per la terza serie della Cabriolet fino al 2002.  Dal 2012 al 2016 ultimo atto, con la Golf VI Cabriolet, a confermare un&rsquo;ampia offerta di motorizzazioni, anche GTI e R, sempre con la capote in tela. Il prezzo medio delle Golf Cabriolet in Italia &egrave; passato dai 6.900 euro del 2021 agli 8.400 euro nel 2024. E in Europa da 8.000 a 9.200 euro. Tutto sommato, pi&ugrave; che abbordabili. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate &nbsp; Golf GTD, quando Diesel fa rima con prestazione Una strada lunga all&rsquo;insegna del motore a gasolio performante. Dai 70 cavalli del turbodiesel del 1.6 del 1982 fino ai 200 cavalli e ai 400 Nm di coppia della serie attuale, destinata a un commiato nel futuro. Prestazioni e consumi limitati per stradisti esigenti e bisognosi di una autonomia superiore rispetto a quella garantita dalla GTI.  Una ricetta indovinata, che giocoforza negli ultimi anni ha segnato il passo. Il prezzo medio della Golf GTD usata in Italia &egrave; passato da 22.700 euro a 23.300 euro. In Europa da 24.600 a 19.600 euro: un calo di gradimento legato al gasolio. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate &nbsp; Golf, un mondo a parte Come si fa a riassumere cinquanta anni e otto generazioni? Di fatto impossibile, se non limitandosi al comune denominatore: la qualit&agrave; complessiva. In sostanza la Golf tradizionale ha sempre messo sul piatto molte voci positive. Buona su tutto il fronte, forse mai eccezionale, ma nemmeno mai modesta. Provate voi a trovarle un difetto importante. Nelle generazioni ha sempre proposto standard elevati. Il prezzo medio delle Golf usate dal 2021 al 2024 in Italia &egrave; passato da 12.600 a 16.000 euro. In Europa da 13.800 a 17.100 euro. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate &nbsp; Golf R, la pi&ugrave; cattiva Oltre la GTI, la R &egrave; da oltre venti anni il vertice della gamma. Esordio nel 2022 con la R32 spinta da un V6 di 3.2 litri da 241 cavalli dotato di trazione integrale. Per arrivare fino a oggi ai 333 cavalli erogati dal 2 litri turbo benzina, capaci di spingerla fino a 270 km/h. Forse troppo? Volkswagen non &egrave; pi&ugrave; dogmatica ma ci crede sempre, la cellula Golf potrebbe andare avanti fino al 2035.  Intanto Golf R in Italia nell&rsquo;usato ha una quotazione media che &egrave; rimasta costante 34.400 euro, mentre in Europa &egrave; scesa da 37.500 a 34.500 euro. Sic transit &hellip; Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate       

50 anni e 37 milioni di esemplari: qualit&agrave;, status symbol, sportiva e cabrio.... l'offerta &egrave; enorme

Volkswagen Golf usata, le migliori offerte su tutte le versioni

Da un modello estremamente popolare come la Golf ne &egrave; nato uno che ha assunto nel tempo un ruolo di vero e proprio cult su quattro ruote: la GTi &egrave; infatti una delle prime compatte &ldquo;hot hatch&rdquo; che sale alla memoria appena si accenna a parlare di sportive accessibili, ma dalla reputazione accattivante. A guardare il mercato dell&rsquo;usato oggi, &egrave; altrettanto facile trovare modelli recenti o meno recenti insieme a esemplari delle primissime generazioni, che sono ormai auto storiche e youngtimer non prive di un loro pregio, che infatti hanno prezzi anche superiori all&rsquo;usato recente malgrado oltre 40 anni e molta tecnologia le separino.  Il servizio completo &egrave; sul prossimo numero di Auto, in edicola il 6 agosto.&nbsp;Oppure clcca qui per abbonarti all&#39;edizione digitale. Le migliori occasioni per Golf GTI usate qui, con i dati di AS24 

Sportiva popolare diventata vero oggetto di culto, si pu&ograve; dire che la Golf GTI offrE un&rsquo;esperienza differente con ciascuna generazione, alzando gradualmente l&rsquo;asticella delle prestazioni insieme a quella della raffinatezza