Ognuno ha il suo passo, ma non solo. Se una volta l&rsquo;andare in montagna d&rsquo;estate era principalmente sinonimo di lunghe passeggiate, con il trascorrere del tempo il numero di attivit&agrave; sportive praticabili ad alta quota anche nei mesi pi&ugrave; caldi dell&rsquo;anno &egrave; notevolmente cresciuto. E, se in Valle d&rsquo;Aosta c&rsquo;&egrave; un posto in cui l&rsquo;idea di offrire soluzioni per tutti i gusti e tutte le necessit&agrave; &egrave; stata sviluppata pi&ugrave; che in altre localit&agrave;, quel luogo &egrave; indubbiamente Breuil-Cervinia. Questa nota localit&agrave; della Valtournanche si trova a quaranta minuti di auto dall&rsquo;uscita dell&rsquo;autostrada A5 in direzione Aosta e, prima di raggiungerla, &egrave; bello soffermarsi ad ammirare i gioielli nascosti nelle localit&agrave; che la precedono lungo la strada.  Conosciuta per il suo miele, a cui &egrave; stato dedicato anche un museo, e per i suoi tre ponti che attraversano il torrente Marmore, uno di epoca romana e due settecenteschi, Chatillon sorge proprio all&rsquo;imbocco della strada per la Valtournanche. Qui da non perdere &egrave; il parco di tre ettari del Castello Passerin d&rsquo;Entr&egrave;ves, castello medievale trasformato nel Settecento in dimora signorile.  Proseguendo si pu&ograve; fare tappa a Torgnon, dove si trova il Museo Etnografico Petit-Monde, un posto che racconta la vita d&rsquo;altri tempi attraverso tre edifici rurali costruiti tra il 1462 e il 1700.  Prima di raggiungere Breuil-Cervinia una pausa pranzo &egrave; d&rsquo;obbligo, magari in uno dei locali a ridosso del Lago Blu, uno dei pi&ugrave; belli e noti della zona.  Arrivati a Breuil-Cervinia non resta che scegliere lo sport da praticare: dal trekking alla mountain bike, dallo sci estivo al golf, senza dimenticare l&rsquo;arrampicata, l&rsquo;equitazione, il tennis...  Per i pi&ugrave; tradizionalisti, che vedono la montagna estiva come una meta in cui camminare a lungo attorniati da paesaggi mozzafiato e natura, ci sono infinite possibilit&agrave;: dai sentieri pi&ugrave; semplici, come quello che in mezz&rsquo;ora porta da Breuil-Cervinia al gi&agrave; citato Lago Blu, a quelli pi&ugrave; impegnativi, come quello che porta al bivacco Bobba a 2.769 metri.  Chi non teme la fatica e non so re di vertigini pu&ograve; invece provare anche l&rsquo;ebrezza di percorrere una delle tre vie ferrate presenti nella valle del Cervino. Anche chi preferisce le due ruote non rester&agrave; deluso: per gli appassionati di mountain bike, infatti, c&rsquo;&egrave; un Bike Park con una rete di sentieri appositamente progettata e lunga oltre 100 km.  A Cervinia, poi, si trovano 25 km di piste da sci percorribili anche ad agosto: sono come il canto delle sirene per Ulisse e ogni anno attirano centinaia e centinaia di appassionati che non vogliono separarsi dagli sci o dallo snowboard neanche nella stagione pi&ugrave; calda. Per chi invece preferisce il golf, a Breuil-Cervinia d&rsquo;estate si pu&ograve; anche giocare sul campo a 18 buche del Golf Club pi&ugrave; alto d&rsquo;Italia.  Un&rsquo;esperienza fuori dal comune e adatta a tutti &egrave; poi quella della Matterhorn Alpine Crossing, che in 90 minuti consente di andare da Cervinia a Zermat attraverso il pi&ugrave; alto valico di frontiera delle Alpi. &Egrave; quindi possibile viaggiare senza sci e senza fatica tra le due rinomate localit&agrave; sciistiche e ammirare cos&igrave; anche i due volti del Cervino. 

Dal trekking allo sci estivo, dal golf alla mountain bike; la localit&agrave;&nbsp;pi&ugrave;&nbsp;nota della Valtournanche &egrave;&nbsp;la meta ideale per praticare sport, ma per chi vuole solo godersi il panorama c&rsquo;e? la nuova funivia Matterhorn Alpine Crossing

Auto Roadshow Mountain: Breuil-Cervinia

Suzuki programma il futuro, senza aggrapparsi al pensiero unico. La Casa di Hamamatsu ha comunicato il piano tecnologico per i prossimi 10 anni, fino al 2034.  Il gol &egrave; la riduzione del consumo di energia a tuto tondo, dall&rsquo;inizio della produzione alla fine del ciclo vita di un&rsquo;auto.  Zero emissioni di carbonio &egrave; l&rsquo;imperativo, senza per&ograve; rinunciare al piacere del viaggio. Un cammino dettato dall&rsquo;approccio &ldquo;Sho-Sho-Kei-Tan-Bi&rdquo;, ovvero compatto, meno numeroso, leggero, minimale, bello.  In sostanza l&rsquo;elettrico sar&agrave; una risorsa, ma non l&rsquo;unica.  I quattro punti del futuro Suzuki  Ovvero le vetture elettriche dovranno essere meno energivore, ma anche in base alle condizioni di utilizzo e della presenza di fonti rinnovabili nelle rispettive nazioni. Il che significa batterie pi&ugrave; leggere e motori pi&ugrave; compatti.  I motori termici dovranno essere pi&ugrave; efficienti: a tal proposito il propulsore Z12E che arriva al 40% di efficienza sar&agrave; tra poco adottato a livello gobale.  Il software delle vetture dovr&agrave; essere semplificato, per ridurre i costi, con piattaforme condivise - Software Defined Vehicle (SDV) &ndash; per tutta la gamma.  L&rsquo;energia dovr&agrave; essere ottimizzata al massimo anche nella produzione delle auto. Con prodotti riciclabili e minore consumo delle risorse. Un piano tecnologico dettato dal buon senso.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Suzuki nuove e usate 

La Casa giapponese presenta un piano per i prossimi 10 anni: quattro punti per essere pi&ugrave; efficiente

Suzuki, futuro elettrico? &quot;Solo se e dove serve&quot;

        Suzuki continua a portare avanti il suo impegno nel contribuire alla realizzazione di una societ&agrave; a zero emissioni di carbonio, riducendo l'impatto ambientale attraverso le sue iniziative sulle energie rinnovabili. Per questo motivo, ha iniziato a produrre biogas dai rifiuti alimentari e vegetali nello stabilimento di Manesar, in India. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Come funziona l&rsquo;impianto Suzuki L&rsquo;impianto installato da Suzuki, in funzione da giugno 2024, ha lo scopo di generare biogas dai rifiuti alimentari della mensa dello stabilimento e dalla pianta Napier, conosciuta anche come erba elefantina, una specie erbacea perenne tropicale appartenente alla famiglia delle Poaceae, coltivata nei dintorni dello stabilimento di Manesar. Il gas depurato viene utilizzato nel processo di produzione dei veicoli dello stesso stabilimento, ma anche come fonte di energia per la mensa aziendale. I residui, invece, vengono utilizzati come fertilizzante organico per l'orticoltura interna.Secondo le stime, l'impianto produrr&agrave; 0,2 tonnellate di biogas al giorno, per una riduzione delle emissioni di circa 190 tonnellate di CO2 all&rsquo;anno. Si tratta di uno dei tanti progetti sostenibili a cui partecipa Suzuki-Maruti che in India promuove l'uso di energie rinnovabili sotto varie forme, in particolare attraverso l'installazione di pannelli solari in ogni stabilimento e l'uso di energie rinnovabili. Dall&rsquo;anno fiscale 2024 e per i prossimi tre anni, Suzuki-Maruti investir&agrave; un totale di 4,5 miliardi di rupie, ovvero circa 50 milioni di euro, in iniziative legate alle energie rinnovabili. Suzuki Vitara, la quarta generazione si rif&agrave; il look       

Installato un impianto per la generazione e la purificazione del biogas presso la struttura di Manesar

Nello stabilimento di Suzuki in India si produce biogas

Per la quarta generazione della Suzuki Vitara &egrave; arrivato il momento di rifarsi il look e di migliorarsi ulteriormente: per lei infatti non ci sono solo novit&agrave; stilistiche, ma anche ultime tecnologie, novit&agrave; a livello di connettivit&agrave; e assistenza alla guida. A cambiare &egrave; principalmente il frontale, dove nella parte alta le linee verticali accanto al logo della Casa hanno ora lasciato il posto ad una linea orizzontale cromata che va da un gruppo ottico all&rsquo;altro, quasi ad unirli. La griglia della parte bassa, invece, ora &egrave; caratterizzata da una finitura total black. Sulle fiancate si fanno notare i passaruota un po&rsquo; pi&ugrave; scolpiti, mentre al posteriore spicca lo spoiler sul tetto. La nuova Suzuki Vitara Hybrid sar&agrave; proposta in 10 colorazioni differenti, cinque bicolore e cinque monocolore.    Suzuki Vitara S-Cross, ibride e automatiche alla prova  &nbsp;  Come cambiano gli interni  Anche all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo la nuova Suzuki Vitara Hybrid mostra evidenti segni di cambiamento: al centro della plancia c&rsquo;&egrave; un nuovo display da 9 pollici con navigatore integrato: da qui si possono consultare alcune impostazioni della guida assistita e diverse informazioni sull&rsquo;auto. Naturalmente non manca la possibilit&agrave; di collegare il proprio smartphone tramite WiFi o USB e utilizzare una serie di app tramite Apple CarPlay e Android Auto. Per gestire l&rsquo;auto al meglio, c&rsquo;&egrave; poi la app Suzuki Connect, che consente di tenere monitorate anche da remoto diverse funzioni del veicolo come consumi, autonomia e localizzazione del parcheggio.    Il pacchetto ADAS si fa ancora pi&ugrave; ricco  Osservando la plancia, si nota qualcosa di diverso anche tra le bocchette dell&rsquo;aria. Sopra il touch screen &egrave; stata infatti posizionata la telecamera del sistema Guardalastrada, che monitora gli occhi e il viso del guidatore e, se percepisce distrazioni o segnali di stanchezza, richiama l&rsquo;attenzione con un allarme sonoro e un messaggio di allerta sul display. A questo si aggiungono l&rsquo;Attentofrena, che ora ha raggiunto il livello 2 e rileva veicoli, biciclette e pedoni frontalmente, lateralmente e in diagonale, il Guidadritto, che se attivo mantiene l&rsquo;auto al centro della corsia di marcia, e l&rsquo;Occhioallimite, per il riconoscimento della segnaletica stradale. Tutti sistemi molto utili e che diventano ancor pi&ugrave; efficaci in abbinamento al Cruise Control Adattivo.  Al volante della nuova Suzuki Vitara Hybrid  Alla guida, la nuova Suzuki Vitara Hybrid sembra la stessa di sempre: non &egrave; certo una sportiva, ma &egrave; comoda, pratica e confortevole. Ottima l&rsquo;insonorizzazione: fruscii aerodinamici, rotolamento gomme e motore non si percepiscono all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo. La Vitara &egrave; disponibile con due diverse motorizzazioni: il 1.4 Boosteer jet Hybrid 48 Volt da 129 CV abbinato al cambio manuale a sei marce e il 1.5 Dualjet&nbsp; Hybrid 140 Volt da 115 CV abbinato a una trasmissione a sei rapporti con cambio automatico. Va detto, per&ograve;, che questa seconda soluzione si pu&ograve; avere solo all&rsquo;allestimento Starview, il top di gamma. Entrambi i propulsori, invece, possono essere associati alla trazione integrale 4WD Allgrip Select, che se in citt&agrave; pu&ograve; risultare superflua, quando si mettono le ruote su fondi non perfetti o strade bianche pu&ograve; rivelarsi davvero utile.  Prezzi e disponibilit&agrave;  La nuova Suzuki Vitara Hybrid arriver&agrave; sul mercato a partire dal mese di giugno, la settimana di lancio &egrave; prevista tra il 9 e il 15, con un listino che parte da 25.900 euro. Grazie alle scontistiche previste della Casa e agli incentivi statali, per&ograve;, la si potrebbe gi&agrave; portare a casa a 20.400 euro. Per la versione top di gamma con motore 1.5 e sistema mild hybrid da 140Volt e 4WD, il prezzo base &egrave; di 34.900 euro incentivi esclusi.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella 

Arriver&agrave; sul mercato a partire dal mese di giugno: la quarta generazione si rif&agrave; il look e principalmente cambia il frontale

Suzuki Vitara, la quarta generazione si rif&agrave; il look

        Suzuki non smette mai di sorprendere, trovando continuamente nuovi modi per rendere il Jimny sempre pi&ugrave; desiderabile per gli acquirenti. Un anno fa, Suzuki Australia ha annunciato l'uscita del Jimny Heritage Special Edition: i 300 esemplari sono andati letteralmente a ruba in sole 48 ore dall&rsquo;apertura degli ordini, a conferma del grande interesse nei confronti dell&rsquo;iconico fuoristrada. Oggi, la Casa di Hamamatsu replica tale successo con il Jimny XL Heritage a cinque porte e passo lungo: caratterizzato da decalcomanie esterne del tutto simili a quelle del modello andato sold out, la nuova limited edition sar&agrave; prodotta in 500 unit&agrave;. Suzuki Jimny XL Heritage, edizione speciale per l&rsquo;Australia  L'obiettivo di questa edizione limitata - riservata, purtroppo, al solo mercato australiano - &egrave; commemorare la storia del modello dagli anni '70, '80 e '90, motivo per cui Suzuki si riferisce alla Jimny Heritage come una "macchina del tempo". Le caratteristiche distintive includono decalcomanie rosse e arancioni dall&rsquo;aspetto retr&ograve; ai lati della carrozzeria e sul retro, insieme al classico emblema del rinoceronte e ai paraspruzzi rossi. Gli acquirenti possono scegliere tra una vasta gamma di tonalit&agrave; esterne che iclude White, Chiffon Ivory, Bluish Black Pearl, Jungle Green e Granite Grey Metallic. Nonostante il look vintage, il Jimny Heritage XL condivide le stesse specifiche meccaniche della versione standard della Jimny XL. Ci&ograve; include il motore quattro cilindri da 1,5 litri aspirato, che eroga 102 cavalli. Mentre il Jimny offre l'opzione di un cambio automatico, l'edizione Heritage &egrave; disponibile esclusivamente con la trasmissione manuale a cinque velocit&agrave;, che distribuisce la potenza a tutte e quattro le ruote tramite il sistema AllGrip Pro 4WD. Dotazioni e prezzi La dotazione standard della Jimny XL Heritage include un touchscreen per l'infotainment da 9 pollici che supporta la connettivit&agrave; wireless Apple CarPlay e Android Auto, oltre a una telecamera per la retromarcia e sensori di parcheggio posteriori. Tuttavia, il pacchetto ADAS &egrave; limitato a funzionalit&agrave; di base come l'AEB (frenata automatica di emergenza) e l'avviso di uscita di corsia, poich&eacute; il cruise control adattivo &egrave; esclusivo delle versioni automatiche del Jimny. Il prezzo di partenza della Suzuki Jimny XL Heritage &egrave; di circa 22.500 euro.  Suzuki: consegnate le Jimny PRO ai Carabinieri dei Parchi Nazionali&nbsp;       

Il popolare fuoristrada giapponese, nella versione a cinque porte e passo lungo, sar&agrave; prodotto in soli 500 esemplari dedicati al mercato australiano

Suzuki Jimny XL Heritage, serie limitata a 500 unità

        Suzuki ha consegnato, il 30 aprile scorso, ben quattro Jimny PRO ai Carabinieri Forestale presso il Parco Nazionale della Maiella - Geoparco Unesco. Il Parco Nazionale della Maiella ha ottenuto il riconoscimento di Geoparco mondiale UNESCO, entrando nella Rete dei Geoparchi Mondiali (Global Geopark Network, GGN), un risultato che ne attesta la valenza non solo geologica ma, insieme, di biodiversit&agrave;, tradizioni, patrimonio storico-artistico, archeologico, culturale. Queste sono le quattro auto appartenenti a una flotta di 32 che saranno date all'Arma dei Carabinieri nei Parchi Nazionali Italiani.  Acquisto e consegna L'Ente ha acquistato le auto da assegnare alle Stazioni Carabinieri Forestali Ente Parco di Cansano, Palena, Palombaro e Sant&rsquo;Eufemia a Maiella grazie ad alcuni fondi stanziati dal Ministero dell&rsquo;Ambiente e della Sicurezza Energetica ricevuti nel giugno 2023. &nbsp;La procedura di acquisto &egrave; poi partita ad agosto dello stesso anno, ed ha previsto una puntuale definizione delle caratteristiche e delle dotazioni dei fuoristrada richieste dall&rsquo;Arma dei Carabinieri, e si &egrave; conclusa lo scorso dicembre con la verifica della fornitura presso la Totani Company srl in L&rsquo;Aquila. L&rsquo;Arma ha successivamente provveduto alla immatricolazione militare degli automezzi, che vengono consegnati in Comodato d&rsquo;uso gratuito, per lo svolgimento delle attivit&agrave; istituzionali del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Maiella nell'ambito del territorio dell'area protetta. All'evento di consegna, hanno partecipato il presidente del Parco Nazionale della Maiella &ndash; Geoparco Unesco, il prof. Lucio Zazzara, il comandante di Regione dei Carabinieri Forestali Abruzzo e Molise, Gen. B. Giampiero Costantini, il presidente di Suzuki Italia, Ing. Massimo Nalli, gli amministratori delegati della societ&agrave; Totani, Tito e Silvio Totani, il comandante del Reparto Carabinieri &ldquo;P.N. Maiella&rdquo;, Col. Livia Mattei, il direttore f.f. del Parco Nazionale della Maiella &ndash; Geoparco Unesco, dr Biol. Luciano Di Martino e il direttore dell&rsquo;Abbazia di Santo Spirito al Morrone. Dr Emanuele Cavallini. Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia, ha detto che &ldquo;per Suzuki &egrave; motivo di grande onore essere al fianco delle Istituzioni e della gloriosa Arma dei Carabinieri. Siamo orgogliosi che le Jimny PRO, equipaggiate con la rinomata e affidabile trazione integrale 4x4 AllGrip PRO, Suzuki possano dare il contributo Suzuki alla vigilanza e rispetto delle zone pi&ugrave; remote e difficilmente accessibili del Parco Nazionale della Maiella, un territorio senza pari, esemplare per biodiversit&agrave;, testimone affidabile della irripetibilit&agrave; del nostro straordinario paese.&rdquo; La Suzuki Jimny PRO L'auto presenta dimensioni ultracompatte, un fuoristrada che unisce prestazioni off-road a una grande praticit&agrave; nell'uso quotidiano, grazie al suo completo equipaggiamento di serie. Passando alla carrozzeria, questa ha un aspetto atletico, con fari tondi e mascherina a cinque feritoie, che richiama il fascino dei modelli del passato, a partire dal primo LJ10 del 1970. Nonostante le sue ridotte dimensioni, il Jimny vanta buoni angoli caratteristici che gli consentono di affrontare senza problemi terreni sconnessi e ostacoli impegnativi. Con un solido telaio a traliccio e sospensioni ad assale rigido, garantisce sempre aderenza al terreno. Dotato della trazione integrale 4WD AllGrip PRO e del controllo della trazione LSD, il veicolo riesce a superare luoghi inaccessibili, rispondendo alle esigenze sia dei professionisti in servizio che di chi cerca la massima libert&agrave; negli spostamenti, sia per lavoro che per il tempo libero. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Tutte le auto contribuiranno alla mobilit&agrave; e alla vigilanza in quelle aree remote caratterizzate da fondi accidentati anche nelle severe condizioni invernali

Suzuki: consegnate le Jimny PRO ai Carabinieri dei Parchi Nazionali

        Across, la Suzuki alla spina si aggiorna. La versione plug-in della giapponese, parente stretta di Toyota Rav4 PHEV mette sul piatto novit&agrave; tecnologiche mantenendo lo stesso prezzo, 55.400 euro, che le permette di accedere agli incentivi in quanto appartenente alle vetture nella fascia 21-60 g/km di emissioni CO2. Offre un nuovo navigatore satellitare integrato, che si aggiunge alle App di navigazione da smartphone, accessibili grazie alla connettivit&agrave; Apple CarPlay wireless, Android Auto e MirrorLink. Potrebbe interessarti: Suzuki Across, la prova di Auto Across con "Occhioallimite" Aggiunge il sistema Intelligent Speed Assist - ISA , chiamato Occhioallimite, che consente al permette alla Across di adeguare automaticamente la sua velocit&agrave; ai limiti incontrati sulla strada e riconosciuti dai sensori elettronici di bordo. Occhioallimite opera in maniera autonoma per evitare un involontario superamento delle velocit&agrave; imposte, dando comunque la possibilit&agrave; al conducente di disattivarlo.  Il gruppo moto-propulsore resta invariato. Across 2024 &egrave; spinta dal 4 cilindri di 2,5 litri benzina abbinato ai due motori elettrici: la sinergia eroga una potenza di sistema di 306 cavalli. La batteria ha una capacit&agrave; di 18,1 kWh per 98 km di autonomia dichiarata nel ciclo urbano. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Suzuki nuove e usate       

Pi&ugrave; tecnologia a bordo con "Occhioallimite": la giapponese accede sempre agli incentivi

Suzuki Across plug-in, il Suv alla spina offre di più ma costa uguale

        Sicura per la sua strada, Suzuki Swift Hybrid alla sua quarta generazione rappresenta unicum sul mercato. Una Segmento B compatta e virtuosa, grazie al peso inferiore ai 1.000 kg per tutta la gamma, che le permette di contenere le emissioni, di entrare nell&rsquo;Area C a Milano, nonostante sia &ldquo;solo&rdquo; un mild hybrid 12V, e con una versione, altro plus unico per la categoria, a trazione integrale. Parecchia carne al fuoco, per una bestseller del Marchio, che dall&rsquo;esordio nel 2004 &ndash; ma negli anni Ottanta c&rsquo;era stata un&rsquo;altra Swift &ndash; &egrave; stata venduta, in Giappone, India ed Europa, in 9 milioni di esemplari. Sempre muscolosa nel design, opera dell&rsquo;italiano Cristiano Zanot del Suzuki European Design Center di Robassomero (Torino), si presenta con un piglio deciso nei suoi 3,86 metri di lunghezza. Nuova Swift &egrave; poco pi&ugrave; grande di una citycar, la Panda &egrave; 3,69 metri, e lascia il &ldquo;quattro&rdquo; per nuovo motore 3 cilindri di 1.2 litri, che eroga 83 cavalli a 112 Nm di coppia. &Egrave; assistito a un sistema mild hybrid a 12 Volt. Com scritto abbinabile alle due ruote motrici con cambio manuale a 5 marce o CVT a variazione continua o alla trazione integrale solo con cambio manuale. La 2WD ha un peso di 919 kg, la 4WD di 995 kg: numeri che garantiscono efficienze e anche meno materie utilizzate. E infatti per la due ruote motrici emissioni di 99 g/km di CO2, soglia che permette di accedere gratuitamente all&rsquo;Area C del capoluogo lombardo. Niente in eccesso, a listino c'&egrave; solo l'allestimento Top, gli accessori a pagamento la vernice metallizzata (550 euro) o bicolore (950 euro). Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Suzuki nuove e usate Il corredo &egrave; soddisfacente per comfort, sistemi di assistenza alla guida, migliorati grazie ai nuovi radar ad onde millimetriche e telecamera monoculare, e connettivit&agrave;. Lo schermo centrale da 9 pollici dispone del collegamento allo smartphone per Apple CarPlay e Android Auto via Wi-Fi e USB. A bordo lo spazio &egrave; abbondante nella fila anteriore, la strumentazione analogica si adegua specialmente alle versioni con cambio manuale. Il bagagliaio ha una capacit&agrave; da 265 litri. Suzuki Swift Hybrid su strada Sto arrivando! il fatto suo In marcia&nbsp; ha sfoderato un carattere definito. Precisi sterzo e sospensioni, queste ultime forse un po&rsquo; rigide sulle asperit&agrave;: in accelerazione il 3 cilindri si fa sentire, ma la guida scorre molto fluida. Identico spartito per la 4x4, dotata del sistema All Grip Auto, un 4x4 vero, con albero di trasmissione e giunto viscoso che trasferisce la coppia. La piccola giapponese dichiara una percorrenza media di 22,7 km/litro tale consumo &egrave; raggiungibile nell&rsquo;uso quotidiano. I prezzi partono da 22.500 euro per la 2WD con cambio manuale, ne servono 1.500 in pi&ugrave; per quella col CVT e 24.500 euro per la 4WD. Swift potrebbe avere una versione Sport, con un 4 cilindri turbo, ma dipender&agrave; dalle scelte UE per il futuro i carburanti sintetici, e anche una versione &ldquo;Cross&rdquo; a ruote alte. Porte aperte. Potrebbe interessarti: Suzuki Vitara Yoru, il Suv blu notte&nbsp;       

Pesa meno di 1.000 kg, &egrave; anche a trazione integrale: pu&ograve; entrare in Area C a Milano anche se &egrave; solo mild hybrid

Nuova Suzuki Swift, la prova della piccola leggera e virtuosa

C&rsquo;&egrave; un momento preciso della notte, in cui tutto &egrave; pi&ugrave; buio, ma paradossalmente pi&ugrave; chiaro. &Egrave; proprio in quell&rsquo;attimo che le stelle e la luna diventano pi&ugrave; splendenti e visibili a occhio nudo, un ideale contrasto tra oscurit&agrave; e luce che i giapponesi definiscono in una parola: Yoru. E&nbsp;che in Suzuki hanno deciso di usare per definire questa edizione speciale della Vitara, un Suv che, come vedremo, i contrasti li adora.    Suzuki Vitara Yoru, come &egrave; fatta  La Suzuki Vitara Yoru diventa blu come la notte grazie alla livrea Blu Capri, tinta che si fa pi&ugrave; scura grazie alle finiture in nero del paraurti, dei listelli verticali della griglia e dei fregi laterali del cofano, ma proprio come indica il termine Yoru, la tonalit&agrave; fa risaltare il grigio argentato del tetto, delle calotte degli specchietti e degli scivoli che richiamano cos&igrave; la luna e le stelle. Estetica impreziosita da altri dettagli, come il kanji Yoru sui montanti delle portiere anteriori. Gioco degli opposti che continua anche nelle dimensioni. Con i suoi 4 metri e 17 di lunghezza 1 e 77 di larghezza e 1 e sessanta circa di altezza, la Suzuki Vitara ha dimensioni compatte a prova di citt&agrave;, ma spazio regolare e ben sfruttabile all&rsquo;interno.    Spazio regolare e ben sfruttabile  Ci sono 375 litri di capacit&agrave; di carico, in un vano arricchito da pratici ganci porta oggetti, una luce di cortesia e una presa a 12 volt. C&rsquo;&egrave; un doppio fondo dove riporre la cappelliera, quando si abbassano i sedili - in configurazione 60-40 - per sfruttare tutto lo spazio a disposizione. Dietro si accede con facilit&agrave;, due adulti si siedono abbastanza comodamente, i ganci isofix per i seggiolini sono facili da individuare, ma non sarebbe stato male avere le bocchette per il clima e una presa usb o a 12 volt. Peccati veniali, diciamo, perch&eacute; commessi anche da altre sue competitor. Luce, ombra, stile, razionalit&agrave;&hellip; I contrasti riprendo anche nella parte anteriore della Vitara. Si alternano materiali morbidi, come quelli della parte superiore della plancia, a plastiche pi&ugrave; rigide come quelle della parte inferiore e dei pannelli porta. Sono sparsi tanti spazi porta oggetti, oltre le ampie tasche delle portiere, come il pratico vano per appoggiare lo smartphone o quello del bracciolo. Attenzione ai dettagli che si nota anche nelle alette parasole, entrambe hanno specchietto e luce di cortesia, e dall&rsquo;orologio analogico con le scritte kanji sul quadrante. E sull&rsquo;allestimento Yoru, che &egrave; un tributo al cielo, non poteva mancare il tetto panoramico elettrico StarView.    Le dotazioni al top della Suzuki Vitara  Compatta, dicevamo, ma le dotazioni di serie rendono la Vitara Yoru un&rsquo;ammiraglia. Ci sono cruise control adattivo, avviso di superamento corsia con sterzo attivo, controllo angoli ciechi, riconoscimento dei segnali stradali e frenata automatica di emergenza con riconoscimento dei pedoni. Inoltre &egrave; ottima la risoluzione della telecamera posteriore. L&rsquo;infotelematica si controlla dal display touch da sette pollici al centro della plancia, semplice e intuitivo. &Egrave; diviso in quattro schermate per radio, navigatore, telefono e connettivit&agrave; con Apple Car play e Android auto. Al centro della schermata principale, c&rsquo;&egrave; inoltre un&rsquo;icona specifica per richiamare rapide scorciatoie.  Agile in citt&agrave;  Le misure sono giuste per la citt&agrave;. Compatta, la Suzuki Vitara si muove nel traffico in agilit&agrave; e i suoi poco pi&ugrave; di 4 metri abbinati alla buona visibilit&agrave; anteriore e posteriore, non impegnano nelle manovre di parcheggio. La versione Yoru &egrave; equipaggiata con il 1.4 boosterjet mild hybrid a 48 volt e 129 cavalli abbinato a un cambio manuale a sei rapporti. La frizione ha il carico giusto e non affatica, mentre le marce si innestano in maniera precisa. Il comfort di marcia &egrave; buono e anche le sospensioni smorzano bene le irregolarit&agrave; dell&rsquo;asfalto e anzi. E non &egrave; nemmeno troppo assetata: nella nostra prova, in un percorso tra urbano ed extraurbano, con una guida normale e senza troppe attenzioni all&#39;economy run, si &egrave; attestata sui 15 km/l.    La trazione integrale della Vitara con l&#39;Allgrip Suzuki  Ma la Vitara non dimentica il suo DNA da avventuriera e fuoristrada. L&rsquo;allestimento Yoru, di serie, ha la trazione integrale Allgrip, che trasferisce la motricit&agrave; tra gli assi in maniera automatica, con quattro modalit&agrave; di guida specifiche. In Auto, la Vitara &egrave; una trazione anteriore, con l&rsquo;asse posteriore che interviene solo se la vettura rileva una perdita di aderenza. In sport cambia inoltre la risposta dell&rsquo;acceleratore, che diventa pi&ugrave; pronta, mentre in Snow, dedicata ai fondi scivolosi, &egrave; pi&ugrave; dolce e graduale. Ma quando il gioco si fa veramente duro, premendo il tasto Lock, il giunto centrale si blocca e la trazione viene ripartita tra gli assi al 50% e grazie agli angoli di attacco, dosso e uscita rispettivamente di 18&deg;, 17&deg; e 28&deg;, oltre al Hill Descent Control, la Vitara nello sterrato si toglie pi&ugrave; di qualche soddisfazione.  Quanto costa la Suzuki Vitara Yoru  La Suzuki Vitara, salvo sconti e promozioni, ha un listino che parte da 24.900 euro. Questa edizione speciale Yoru, completa di tutto parte da 31.990 euro, ma anche in questo caso il prezzo &egrave; soggetto alle iniziative specifiche della Casa. La Vitara &egrave; un auto che da subito confidenza, che sa essere robusta e razionale senza rinunce in termini di comfort e tecnologia. E con la trazione integrale sa anche viaggiare in sicurezza e divertimento quando l&rsquo;asfalto finisce. 

Abbiamo provato la versione dedicata al cielo notturno e alle stelle del Suv giapponese. Dotazioni al top e con la trazione 4X4 si va quasi ovunque

Suzuki Vitara Yoru, il Suv blu notte

        Continua il legame tra Suzuki e il Festival di Sanremo: l'azienda giapponese &egrave; pronta per la 74esima edizione dell'evento, programmato dal 6 al 10 febbraio 2024. Il marchio &egrave; sponsor ufficiale dell'attesissimo festival che si terr&agrave; come di consueto al Teatro Ariston.&nbsp; Suzuki Jimny, DAMD la trasforma in Lancia Delta e R5 Turbo Passione italiana e passione Suzuki "Suzuki scelta come Auto del Festival di Sanremo", ha commentato Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia, "ci permette da un lato di supportare la passione italiana per la grande musica e dall'altro di presentare la passione di Suzuki per l'innovazione tecnica che d&agrave; vita a prodotti vicini alle esigenze delle persone. Faremo tutto ci&ograve; divertendoci, come da DNA delle auto Suzuki, insomma, il massimo. La musica rappresenta un'arte in cui creativit&agrave; e fantasia spingono gli autori e gli interpreti a rompere gli schemi predefiniti, sperimentando nuove forme di espressione per donare emozioni intense agli ascoltatori e agli spettatori. Analogamente, i designer e i tecnici Suzuki affrontano le sfide tecnologiche e la progettazione dei nuovi modelli". Suzuki Vitara e S-Cross Hybrid Yoru: il fascino della notte  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024!       

Per un altro anno Suzuki &egrave; l'Auto dell'evento musicale pi&ugrave; celebre d'Italia che si terr&agrave; dal 6 al 10 febbraio 2024

Suzuki è partner ufficiale del 74esimo Festival di Sanremo

        Il tuner giapponese DAMD, gi&agrave; noto per i particolari lavori di conversione, ha presentato al recente Tokyo Auto Salon 2024 due interessanti versioni di Suzuki Jimny. Dopo le rivisitazioni tributo a Land Rover Defender e Mercedes Classe G, DAMD si rivolge ora all'epoca d'oro degli anni '80, trasformando il Jimny - solo esteticamente - in versioni crossover delle gloriose Lancia Delta Integrale e Renault 5 Turbo.&nbsp;  Suzuki Jimny, il kit Lancia Delta Integrale Le Jimny modificate da DAMD rendono omaggio alle iconiche hot hatch degli anni Ottanta. Il kit denominato &ldquo;Little &Delta;&rdquo;, tributo all&rsquo;iconica Lancia Delta da rally, presenta i classici stilemi Lancia: il frontale, con paraurti realizzato ad hoc, ospita i celebri quattro fari rotondi (in questo caso dotati di tecnologia LED), oltre a calandra cromata con griglia di protezione. Lateralmente spiccano parafanghi maggiorati e cerchi OZ Racing dedicati, disponibili in tinta bianca con scritte rosse o antracite con scritte bianche. Il posteriore, infine, &egrave; stato aggiornato con paraurti in tinta e, nella parte superiore, troneggia il caratteristico spoiler molto inclinato. R5 (non) Turbo Il kit di conversione &ldquo;Little 5&rdquo;, invece, rievoca la mitica Renault 5 Turbo. Oltre a fari e griglia ispirati alla hot hatch francese, paraurti neri, finte prese d'aria laterali e ampio spoiler sul tetto completano la trasformazione. Degne di nota le simpatiche decalcomanie "Non-Turbo" sulle fiancate, riferimento al motore aspirato del Jimny. A proposito, le modifiche di DAMD si limitano alla parte estetica: l&rsquo;intera parte meccanica (come il telaio a longheroni) resta quella del fuoristrada Suzuki, mantenendo le eccellenti doti offroad del modello. BMW M5, Manhart la spinge a quasi 930 cavalli!       

Il tuner DAMD ha presentato al Salone di Tokyo 2024 due particolari proposte: i kit trasformano il fuoristrada nelle due hot hatch degli anni '80

Suzuki Jimny, DAMD la trasforma in Lancia Delta e R5 Turbo

Dal concept del Salone di Tokyo a un debutto sul mercato italiano, atteso nella prima met&agrave; del 2024, senza sostanziali variazioni. La nuova Suzuki Swift conferma in toto le scelte stilistiche e tecnologiche anticipate alla kermesse nipponica. Lo fa mentre conferma le prime indicazioni del modello che arriver&agrave; in Italia, in sostituzione dell&#39;attuale proposta.&nbsp;  Arriva un nuovo motore 1.2 litri benzina mild hybrid, nuovo perch&eacute; &egrave; un tre cilindri aspirato anzich&eacute; un quattro in linea. Subentra a un&#39;offerta che sviluppa 83 cavalli e 107 Nm, anch&#39;essa elettrificata mild hybrid e con l&#39;opzione della trazione Allgrip. Un contenuto quest&#39;ultimo che resta confermato sulla Swift 2024.    Misure simili, piattaforma Heartect immutata  Il design &egrave; profondamente diverso, specialmente sul frontale, nell&#39;insieme del cofano motore, dei gruppi ottici e della calandra. La fiancata sposta le maniglie delle portiere posteriori in posizione convenzionale, anzich&eacute; essere integrate sul montante. Invariata l&#39;architettura di base, una piattaforma leggera, favorevole per i bassi consumi di carburante e su dimensioni di circa 3,90 metri di lunghezza.  Infotainment pi&ugrave; grande&nbsp;    Dove il rinnovamento convince con molte meno riserve &egrave; nel disegno degli interni. La plancia ha geometrie pi&ugrave; complesse, perde la sobriet&agrave; della Swift odierna ma guadagna un abbinamento di plastiche chiare e scure ben riuscito.  Soprattutto, spazio a un nuovo infotainment, superiore per interfaccia grafica dalle immagini diffuse da Suzuki (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato). Lo schermo touch misura 9 pollici, ampio molto pi&ugrave; del 7 pollici che sostituisce. Poi, le interfacce Apple CarPlay e Android Auto, oltre a essere cablate sono anche wireless. &Egrave; pi&ugrave; curata e moderna la plancia relativa ai comandi del clima, mentre il volante &egrave; un carryover pressoch&eacute; totale del bel comando dell&#39;attuale generazione.  Adas tutti di serie e servizi connessi via app  Suzuki migliora anche l&#39;offerta di Adas, di serie. Arrivano l&#39;automatismo di conversione tra abbaglianti e anabbaglianti, un miglior radar per la frenata d&#39;emergenza e il Rear Cross Traffic Alert. Opera per evitare incidenti in manovra. Confermato il Lane Keeping Assist, il cruise control adattivo e il riconoscimento della segnaletica.  Legati all&#39;offerta di connettivit&agrave; sono i servizi Suzuki Connect, accessibili via app. Sar&agrave; possibile localizzare l&#39;auto, impostare un geofencing e alert di guida oltre un certo orario, verificare la manutenzione, ricevere avvisi su eventuali spie accese e controllare lo status dell&#39;auto. 

A pochi mesi dal lancio in Italia, Suzuki conferma la disponibilit&agrave; di un nuovo motore benzina 1.2 litri sulla Swift. Cambia a fondo l&#39;utilitaria, nel design e nei contenuti a bordo: infotainment su tutti

Nuova Suzuki Swift, debutta il mild hybrid 3 cilindri

        Suzuki chiude l'anno con una serie speciale declinata in due modelli. Yoru ha i colori della notte e non potrebbe essere diversamente, visto il significato in giapponese. Suzuki Vitara Yoru e S-Cross Yoru sono le proposte che, fino al 31 dicembre, si potranno acquistare con un vantaggio di 2.500 euro rispetto al prezzo di listino, a fronte di rottamazione. Cos&igrave;, prezzi a partire da 29.450 euro per Vitara Yoru, mentre il listino diventa di 31.490 euro per S-Cross Yoru. Motore mild hybrid turbo Entrambe con motorizzazione mild hybrid 48 volt, il convincente e parco 1.4 litri Boosterjet da 129 cavalli. L'abbinamento &egrave; al cambio manuale 6 marce e alla trazione Allgrip con selettore delle modalit&agrave; specifiche: auto, Sport, Snow, Lock.  In cosa sono "speciali" Vitara e S-Cross? Le doti di sempre in fuoristrada per i due suv con in pi&ugrave; la caratterizzazione estetica. La tinta carrozzeria &egrave; un blu notte che, su Vitara Yoru, si abbina alla porzione superiore, dei montanti A e C, color argento. Stesso contrasto sulle calotte degli specchietti, mentre particolari color nero personalizzano la calandra. Accostamenti un po' diversi per S-Cross Yoru, in colorazione blu notte metallizzato e i particolari argentati limitatamente alle barre al tetto, le calotte degli specchietti, gli elementi simil-slitte di protezione applicate ai paraurti. Di serie, entrambi i suv offrono il tetto panoramico apribile, mentre la personalizzazione a bordo prosegue con un orologio in plancia sul Vitara, tra le bocchette del clima, caratterizzato dalle cifre in Kanji. Non mancano i badge specifici dell'edizione Yoru, che pu&ograve; essere opzionata anche online, con Suzuki (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;Smart Buy e un anticipo di 500 euro. Le soluzioni di finanziamento spaziano tra i 24 e 48 mesi, con Taeg massimo del 7,21%.       

La personalizzazione cromatica e la dotazione di serie arricchita dal tetto apribile sono i contenuti chiave della serie speciale Yoru, proposta su Vitara e su S-Cross Hybrid

Suzuki Vitara e S-Cross, mild hybrid in edizione Yoru

        Con l'apertura degli ordini in Giappone sulla nuova Suzuki Swift 2024 emergono dettagli importanti. Invariato il design se paragonato alla Swift "concept" presentata da Suzuki (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;al Salone di Tokyo, &egrave; sul fronte delle motorizzazioni, dell'infotainment e di altri contenuti che la Swift dichiara un bel passo in avanti. Le dimensioni non cambiano, poich&eacute; il progetto conferma l'ottima architettura Heartech, leggera e con misure nell'ordine dei 3,86 metri di lunghezza, per un passo di 2,45 metri.&nbsp; Motore mild hybrid, ma 3 cilindri Cambia il motore mild hybrid di accesso alla gamma. Sempre un milledue benzina, supportato dall'elettrificazione leggera, ma non pi&ugrave; quattro cilindri, bens&igrave; un tre cilindri di nuova progettazione, dicono in Suzuki. L'unit&agrave; &egrave; la Z12E, abbinabile in Giappone anche al cambio automatico, del tipo CVT. Non sono stati ancora diffusi i dati di potenza e coppia, per un confronto con gli 83 cavalli dell'1.2 litri mild hybrid della Swift attualmente sul mercato. A bordo dell'utilitaria si concentrano molte novit&agrave;. I sedili anteriori guadagnano i poggiatesta separati dallo schienale, il freno a mano &egrave; sostituito da un comando elettronico ma, soprattutto, cambia l'offerta infotainment. Infotainment pi&ugrave; grande e connesso  Un passo in avanti necessario, che ha nello schermo da 9 pollici una soluzione migliore e pi&ugrave; moderna rispetto ai 7 pollici dell'attuale generazione. Novit&agrave;, poi, con i servizi connessi Suzuki (da verificare nella loro disponibilit&agrave; sui mercati globali), tra possibilit&agrave; di accesso via app alle info dell'auto e assistenza dedicata. Passando agli Adas, la frenata d'emergenza &egrave; potenziata con due nuovi scenari di intervento: nelle manovre di svolta, se a rischio collisione con altri veicoli o pedoni; durante le manovre di parcheggio, anche se in retromarcia. Sui fari a led, invece, opera una soluzione adattiva per la conversione da abbaglianti ad anabbaglianti. Nel corso del 2024 ci aspettiamo l'ufficializzazione della scheda tecnica e delle caratteristiche della nuova Suzuki Swift destinata all'Europa. Appuntamento al 2025 per la presentazione della nuova Swift Sport.       

Dall'infotainment al frazionamento del motore benzina, sono numerose le novit&agrave; introdotte dalla Swift 2024, rivelate dalla commercializzazione sul mercato nipponico

Nuova Suzuki Swift 2024, così cambiano motore mild hybrid e interni

        Altra uscita pubblica, sempre in veste di concept car, per Suzuki eVX. Il suv sar&agrave; il primo modello elettrico della casa nipponica e arriver&agrave; sul mercato nel 2025.&nbsp; L'evoluzione di stile presentata al Salone di Tokyo sviluppa quanto introdotto a inizio anno, in India.&nbsp; Misure da suv elettrico urbano Il concept eVX &egrave; un progetto dalle dimensioni sovrapponibili a quelle di una Suzuki S-Cross ed &egrave; destinato a collocarsi sul mercato nel segmento dei B-suv, a un passo dal segmento C. Questo dicono i 4,30 metri di lunghezza, misura che si completa con l'altezza di 1,60 metri e una larghezza di 1,80 metri.&nbsp; Look futuristico, &egrave; convincente l'idea dinamica alla base dell'eVX, con un frontale alto e verticale, lamierati "gonfiati" in corrispondenza dei passaruota e una coda che quasi richiama il taglio di alcune idee di stile Lamborghini nella fascia tra gruppi ottici e portellone. A bordo, l'immancabile visione da show car rivela il volante rettangolare, i comandi touch integrati sul rivestimento in plancia e un elemento unico a racchiudere la strumentazione e l'infotainment. Nel corso del 2024 ci aspettiamo una visione ancor pi&ugrave; concreta del progetto eVX, all'avvicinamento verso il lancio sul mercato. Quanto all'autonomia di marcia, i dati del concept Suzuki (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;indicano circa 500 km di autonomia e una batteria da 60 kWh.       

Non &egrave; una novit&agrave; assoluta la show car eVX, essendo stata gi&agrave; presentata a inizio 2023. Il concept Suzuki visto a Tokyo, per&ograve;, sviluppa il design e si avvicina a un debutto in serie non cos&igrave; lontano

Suzuki eVX Concept, un bel design che si evolve

        Se i modelli concept pi&ugrave; attesi sullo stand Suzuki al Salone di Tokyo sono l'evoluzione dell'eXV elettrico e la prima visione sulla nuova Swift, non saranno certo gli unici. Per due novit&agrave; globali destinate a una prossima introduzione sui mercati, compresi quelli europei, ecco una piccola famiglia di elettriche classificabili tra le kei-car per le dimensioni ridottissime. Suzuki: elettriche e pi&ugrave; piccole di una citycar Novit&agrave; di prodotto che guardano in modo specifico al mercato interno giapponese. Con la Suzuki eWX ecco un concept di mini wagon da 3,39 metri di lunghezza, dalla prospettiva di guida alta e un'abitabilit&agrave; interna favorita dall'altezza di 1,62 metri. L'autonomia dichiarata &egrave; di 230 km. &Egrave; una soluzione di mobilit&agrave; ultracompatta, ben al di sotto dei valori dimensionali delle citycar europee.&nbsp; Su uguali dimensioni si colloca il minivan sviluppato da Suzuki (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;insieme a Toyota e Daihatsu. L'e Every Concept offre un'elevata capacit&agrave; di carico, per un'idea di furgoncino da consegne metropolitane dell'ultimo miglio, ovviamente in elettrico. L'autonomia dichiarata &egrave; di 200 km, l'altezza arriva a ben 1,89 metri, su 3,39 metri di lunghezza. Le porte scorrevoli posteriori sono un dettaglio ripreso dai van di grandi dimensioni, mentre la ricarica bidirezionale consente di alimentare anche dispositivi esterni. Spacia Concept a tutto comfort Due, infine, sono le proposte Suzuki Spacia Concept, personalizzate nello stile e con una proposta che evidenzia il comfort a bordo. Da verificare in concreto quali possibilit&agrave; offrir&agrave; il sedile posteriore con seduta dotata di un "flap multiuso". Spacia e Spacia Custom Concept sembrano presentarsi come due k-car con il DNA del multi purpose vehicle. Salone di Tokyo, scopri tutte le novit&agrave;       

Modelli ultracompatti nelle dimensioni, come le k-car termiche, ma dotati di un powertrain elettrico. Ecco le novit&agrave; che Suzuki porter&agrave; al Japan Mobility Show

Suzuki al Salone di Tokyo, le k-car elettriche oltre eVX e Swift Concept

Sar&agrave; alla kermesse del Japan Mobility Show che la nuova Suzuki Swift sveler&agrave; le caratteristiche della quarta generazione.&nbsp;Non lo far&agrave; nella veste di modello pronto per la serie, poich&eacute; il 26 ottobre, data di apertura del Salone, sar&agrave; ancora una Swift Concept, quella sullo stand.  In realt&agrave;, il progetto destinato a esordire sul mercato interno nel 2024 e, da l&igrave;, arrivare anche in Europa sar&agrave;, di fatto, quello anticipato dalla prima immagine.  Design, un frontale tutto diverso  Una presentazione in anteprima mondiale che segue la fase di sviluppo, durante la quale sono stati avvistati i muletti su strada. Il cambiamento &egrave; sostanziale sul design. La nuova Swift - alla quale seguir&agrave; il progetto Swift Sport - modifica gli stilemi sul muso, sposando linee nette e spigolose sui gruppi ottici e creando un andamento del frontale spiovente in punta.  Dal cofano motore &quot;piatto&quot;, spazio a un elemento &quot;a conchiglia&quot;, che crea un livello differente in altezza rispetto ai lamierati dei parafanghi. La calandra &egrave; un altro punto di sostanziale evoluzione, dal quale sparisce il logo Suzuki (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;per spostarsi sul bordo superiore del cofano motore e il sensore radar degli Adas &egrave; installato al centro anzich&eacute; in posizione decentrata.  Ancora con gli elementi rivisitati, c&#39;&egrave; il particolare delle maniglie posteriori, installate sulla portiera come quelle anteriori e non gi&agrave; collocate davanti al montante posteriore, soluzione che conferisce all&#39;attuale modello una sportivit&agrave; e pulizia della fiancata superiore.  Piattaforma che convince non si cambia  Non ha rivelato molto altro Suzuki in questa fase. Ci aspettiamo una nuova Swift simile nelle dimensioni al modello che andr&agrave; a rimpiazzare, progettata sulla medesima architettura Heartect, che ha permesso di raggiungere una leggerezza apprezzabile sui consumi e la dinamica di marcia dell&#39;utilitaria.&nbsp;  La proposta Adas, invece, accoglier&agrave; novit&agrave; sulla frenata d&#39;emergenza (Suzuki anticipa un sistema &quot;dual sensor&quot;), i fari saranno adattivi e arriver&agrave; un dispositivo di monitoraggio della soglia di attenzione del guidatore.  Le motorizzazioni, gi&agrave; tutte mild hybrid sull&#39;attuale Swift, sono attese a una conferma anche con la nuova generazione. 

La prima immagine dell&#39;utilitaria mostra un&#39;evoluzione sostanziale del design su una base tecnica, gi&agrave; convincente, destinata a restare invariata. A fine ottobre il debutto

Nuova Suzuki Swift rivela il cambiamento di stile

        &Egrave; il grande weekend del motorsport sotto la regia organizzativa di Autolook Week Torino ideato da Andrea Levy (presidente anche di MiMo) con la collaborazione di Sparco. E Suzuki l'ha onorato con una festa mondiale assicurando l'entusiasta partecipazione di due iridati, due leggende del Motomondiale: Kevin Schwantz e Franco Uncini, affiancati da Livio Suppo che &egrave; stato l'ultimo Team Manager di Suzuki prima del ritiro dalla classe regina delle corse in moto.  Una Swift Sport Hybrid in edizione limitata Una giornata speciale quanto intensa: l'abbraccio della gente, culminata nella passerella rombante nel salotto di Torino, tra piazza San Carlo, via Roma, piazza Castello a bordo delle moto Suzuki con cui vinsero il titolo mondiale. Kevin Schwantz e Franco Uncini hanno regalato emozioni e ricordi, firmando autografi e prestandosi a una infinita serie di foto e selfie, sfilando tra due ali di folla entusiasta e appassionata, partecipando a un talk show magistralmente guidato da Livio Suppo.Un'occasione celebrativa e speciale per la filiale italiana di Suzuki che ha sede nel torinese (a Robassomero), guidata dal presidente Massimo Nalli. La celebrazione &egrave; legata al trentennale della vittoria iridata di Kevin Schwantz (1993) che ha sfilato sulla RGV500 protagonista di quella galoppata vincente. Non solo una testimonianza tutt'altro nostalgica di un passato stellare: per festeggiare il trentennale di quel trionfo Suzuki ha presentato una serie speciale, a tiratura limitata, della Swift Sport Hybrid con grafiche dedicate, richiami in rosso e interni con dettagli in bianco, prodotta in 5 unit&agrave; di cui la prima &egrave; stata firmata in diretta dal campione texano. La hot hatch sar&agrave; in vendita a 27.500 euro. Autolook Week, il motorsport torna protagonista a Torino Al fianco della "piccola e cattiva" da corsa del brand giapponese anche una edizione speciale della street fighter GSX-8S, moto tecnologica quanto grintosa e affascinante, in vendita a 11.490 euro, e ancora un motore fuoribordo DF200AP (di cui il primo andr&agrave; allo stesso pilota texano), un vero gioiello in vendita a 23.900 euro. Ogni unit&agrave; &egrave; numerata, corredata di un certificato di unicit&agrave;, ovviamente griffata per mano di Kevin Schwantz con il suo autografo. Dicevamo, i cinque esemplari per ogni oggetto proposto potranno essere prenotati a partire dalle ore 9.34 (dove il 34 &egrave; il richiamo al numero di Schwantz) del 4 settembre attraverso il sito Suzuki, dunque in vendita soltanto online. Che festa per Uncini e Schwantz In parallelo un'altra festa iridata, non meno importante, a un campione come Franco Uncini capace di vincere il titolo mondiale nel 1982, guidando la RG500, dopo essere stato protagonista nelle Classi di cilindrata inferiore. Uncini si &egrave; raccontato: "Dopo aver corso nelle classi minori mi sono presentato a Suzuki da cliente per comprare le moto: sono stato il 'cliente' pi&ugrave; veloce e vittorioso", ha detto prima di ripercorrere il dopo corse che lo ha visto nel complicato ruolo di mediazione tra organizzatori, dirigenti e piloti sul tema della sicurezza in pista.Schwantz ha parlato delle differenze: "Cambiato moltissimo e non solo per la cilindrata e per i pesi, non si possono fare paragoni tra epoche. C'erano gli americani, le 500 erano le Gladiator&rsquo;s, le moto dei Gladiatori. Quello che non cambia &egrave; l&rsquo;entusiasmo, il talento, la passione. Torino era conosciuta come la Detroit italiana, oggi &egrave; una citt&agrave; bellissima, tutta da scoprire&hellip;".I due piloti si sono esibiti a bordo delle loro moto, non una gara tra due epoche e due moto di tecnologia differente, ma una passerella: anche se alla fine romanticamente Franco Uncini ha concluso per primo la sua prova-esibizione mentre Schwantz ha avuto un lieve ritardo in partenza.Chi potrebbe vincere in una sfida con le moto di oggi? Risposte diplomatiche, ma alla fine Uncini confessa: "In realt&agrave; ogni pilota pensa di essere il migliore". Entrambi d'accordo su un Pecco Bagnaia difficile da contrastare, anche se "ogni corsa pu&ograve; cambiare la storia del Motomondiale". Suzuki Swace Hybrid 2023, un pizzico di potenza in pi&ugrave; e dotazione migliore Massimo Nalli, presidente di Suzuki italia: "Suzuki ha messo insieme il meglio del passato sportivo vincente e l&rsquo;avanguardia del presente rappresentata da Swift Sport hybrid, da GSX-8S, e dal motore marino DF200AP. Ciascuno di questi modelli incarna la nostra tradizione sportiva di Suzuki e prosegue una storia che caratterizza anche il futuro dei nostri prodotti. Siamo usciti dal motomondiale, purtroppo e con grande dispiacere, ma da vincenti con due vittorie nelle ultime tre gare di cui l&rsquo;ultima, nel 2020. E siamo qui per dimostrare che si pu&ograve; convivere e continuare la passione sport e motori anche oggi, e raccontare come il nostro lavoro si evolve nel rispetto dell&rsquo;ambiente, per trovare delle soluzioni sempre pi&ugrave; utili a migliorare la qualit&agrave; della vita e del mondo in cui viviamo. Vediamo se la politica ci seguir&agrave;, nel rispetto delle persone e per trovare soluzioni che siano una via di mezzo utile alla mobilit&agrave; e alla gente&hellip;". Suzuki, firmato l'accordo con SkyDrive per produrre auto volanti       

Il trentennale della vittoria di Kevin Schwantz al Motomondiale viene celebrato con una versione a tiratura limitata della hot hatch, in vendita al prezzo di 27.500 euro

Suzuki, festa a Torino con una Swift Sport Hybrid speciale

        Novit&agrave; riguardo Suzuki Motor Corporation. La Casa ha firmato un accordo con SkyDrive Inc., societ&agrave; di eVOLT con sede a Toyota City, e vede le due aziende cooperare per la produzione di "auto volanti". SkyDrive sar&agrave; una filiale controllata al 100% per la loro produzione, e lo stabilimento che sfrutteranno sar&agrave; quello Suzuki di Shizuoka. L'obiettivo &egrave; quello di realizzare &ldquo;auto volanti&rdquo; nella primavera del 2024. Parola al Presidente Suzuki Dietro questo progetto vi &egrave; grande entusiasmo e voglia di iniziare subito. Il Presidente di Suzuki Motor Corporation, Toshihiro Suzuki ha dichiarato: &ldquo;Sono entusiasta di collaborare con SkyDrive. Faremo passi ambiziosi verso lo sviluppo di prodotti di valore superiore, in modo da poter contribuire alla realizzazione della mobilita? aerea, per il trasporto quotidiano.&rdquo; Guida autonoma: c'&egrave; una nuova sperimentazione del sistema        

Lo stabilimento in cui realizzeranno queste vetture sar&agrave; situato a Shizuoka

Suzuki, firmato l'accordo con SkyDrive per produrre auto volanti

        Cosa c'entra la Suzuki Jimny, icona della guida in fuoristrada dura e pura, con il self drive? C'entra, eccome. Colpo di scena, avrebbe detto il mitico Mike Bongiorno, la casa di Hamamatsu svilupper&agrave; assieme all&rsquo;azienda australiana Applied EV una piattaforma per vetture elettriche a guida autonoma.  Dal Jimny al trasporto commerciale senza guidatore Passando dal faceto al serio, non &egrave; una improvvisata. Due anni fa nacque una collaborazione e Suzuki Global Ventures ha investito in Applied EV. E&rsquo; venuta cos&igrave; l&rsquo;idea di utilizzare il solido telaio a longheroni del Jimny per la realizzazione della architettura della Applied EV Blanc Robot. Sar&agrave; spinto da un motore elettrico e coordinato dal Digital Backbone, il sistema in fase di evoluzione. Scheletro da fuoristrada, ma corpo da vettura concepita per il trasporto commerciale. Le forme sono molto diverse ma l&rsquo;anima &egrave; Suzuki. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Suzuki nuove e usate       

La piccola fuoristrada dura e pura far&agrave; da "base" per una vettura australiana prototipo avanzato di self drive ...

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