        L'elettrificazione in casa Opel (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato) spazia dal mild hybrid all'elettrico con fuel cell. Dalla Corsa restyling con i motori mild hybrid al furgone Vivaro-E Hydrogen, passando per le ibride plug-in del segmento C (Astra e Grandland) e le elettriche a batteria: Rocks, Mokka, Combo Life, Zafira Life, fino ai commerciali Vivaro e Movano. Il prossimo, importante, passaggio sul fronte dell'elettrico sar&agrave; nuova Opel Crossland. Il suv oggi opera nel segmento B, con una proposta differente dal Mokka. Se le dimensioni sono marginalmente superiori, si tratta di due progetti sostanzialmente diversi. Concettualmente pi&ugrave; datato il Crossland, a partire dall'architettura impiegata e per l'evoluzione stilistica seguita: ha attuato la transizione dai MPV urbani a un'interpretazione suv diventata maggioritaria sul mercato da tempo.&nbsp;  Nuova Crossland e la convivenza con Mokka La nuova generazione, che sar&agrave; anche elettrica, &egrave; attesa su dimensioni superiori, che potrebbero superare gli attuali 4,23 metri per avvicinare la proposta Peugeot 2008 (4,30 metri su 2,61 metri di passo). Questo creerebbe una maggiore differenziazione rispetto a Opel Mokka, con i 4,15 metri di lunghezza su un passo di 2,56 metri e un'altezza sostanzialmente pi&ugrave; bassa del Crossland, gi&agrave; oggi: 1,52 metri contro 1,61 metri.&nbsp; Di certo &egrave; attesa un'impronta di stile ancor pi&ugrave; legata agli stilemi introdotti dalla nuova Opel Astra. Quanto al sistema elettrico, i 156 cavalli del motogeneratore e la batteria da 54 kWh, sembra essere la soluzione pi&ugrave; credibile per un suv urbano quale sar&agrave; il nuovo Crossland. Opel porter&agrave; sul mercato, entro fine anno, 15 modelli elettrificati nelle varie forme, dal mild hybrid alle zero emissioni a batteria. Dal 2024 ogni modello sul mercato avr&agrave; una versione elettrica e, nel 2028, l'obiettivo del marchio &egrave; di trasformare l'intera offerta in esclusivamente elettrica.       

Il suv urbano &egrave; atteso a un profondo cambiamento rispetto all'attuale modello. Opel amplia la gamma a zero emissioni e le proposte elettrificate in molteplici forme tecniche

Nuova Opel Crossland, nel 2024 arriva l'elettrica

Nuovo passo per Opel Corsa, che allarga la sua gamma. La piccola tedesca presenta un restyling di forma e di sostanza della sesta generazione che ha fatto il suo esordio nel 2019.  Corsa F prosegue nel solco, evolvendosi in una gamma completa di motorizzazioni, affiancando un powertrain ibrido ai termici e ampliando l&rsquo;offerta della versione elettrica.  Nasce sulla piattaforma CMP di Stellantis, conserva la lunghezza da classica Segmento B, 406 centimetri, ma aggiorna il design, presentando il frontale Vizor come la sorella maggiore Mokka&nbsp; e il posteriore con la scritta Corsa.  A richiesta i nuovi fari anteriori a led a matrice di led potenziati a 14 elementi. Arriva anche una nuova livrea, chiamata Grafik Grey.  Gli interni mostrano una plancia aggiornata, con lo schermo touch da 10&rdquo; che lavora con software Qualcomm, con una piattaforma pi&ugrave; potente e con grafica ancora pi&ugrave; precisa. Optional la la strumentazione digitale.    Pi&ugrave; potenza pi&ugrave; autonomia per la versione alla spina di Corsa  Opel Corsa Electric si conferma al vertice, ma ora offre due powertrain. Noto quello con motore da 100 kW (136 cv), batteria da 50 kW per 357 chilometri di autonomia dichiarata nel ciclo WLTP.  Cavallo di battaglia del Gruppo il propulsore M3 da 115 kW (156 cv), batteria da 54 kWh per 402 km di autonomia.  La coppia &egrave; di 260 Nm per entrambe le versioni. Dalle colonnine HPC si pu&ograve; passare dal 20% all&rsquo;80% di ricarica trenta minuti.  Ma soprattutto arriver&agrave; il 1.2 tre cilindri turbo benzina da 100 e 136 cv accoppiato, assieme a un cambio automatico a doppia frizione, al sistema mild hybrid 48 Volt.  La prima auto del Marchio con elettrificazione leggera sar&agrave; affiancata anche dalle versioni termiche.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Opel nuove e usate 

La piccola tedesca si aggiorna nella forma e nello stile, proponendo anche motorizzazioni mild hybrid

Opel Corsa restyling 2023, elettrica, termica e anche ibrida

        Dopo l'annuncio dell'assegnazione allo stabilimento di Cassino dell'architettura STLA Large, arriva in casa Stellantis la conferma che il sito produttivo Opel di Eisenach, in Germania, assembler&agrave; dal 2024 il primo modello elettrico del marchio su architettura STLA Medium. Dove oggi Opel&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;realizza il Grandland, dalla seconda met&agrave; del prossimo anno produrr&agrave; il progetto elettrico erede dello sport utility di segmento C.&nbsp;  Dalla Astra al suv elettrico compatto La destinazione dell'architettura modulare STLA, progettata intorno alle esigenze dell'elettrico, &egrave; accompagnata da un investimento di 130 milioni da parte del Gruppo Stellantis. Un impegno verso il sito nella regione della Turingia che opera da 30 anni, dal 1992 anno in cui venne avviata la produzione con l'allora Astra. In tre decenni sono stati prodotti 3,7 milioni di veicoli a Eisenach. Le caratteristiche dei modelli su STLA Medium Quel che sappiamo della base STLA Medium &egrave; una soluzione tecnica in grado di assicurare fino a 700 km di autonomia e di coprire le esigenze di prodotto dei marchi Stellantis su pi&ugrave; segmenti. Modelli con dimensioni tra i 4,30 e i 4,90 metri di lunghezza, in un'architettura elettrica a 400 volt, diversamente dalla STLA Large che prevede un sistema a 800 volt. Le soluzioni di batteria abbinabili ai modelli prodotti su STLA Medium saranno tra gli 87 e i 104 kWh, ad alimentare motogeneratori che possiamo immaginare, per il suv erede di Opel Grandland, con una proposta a propulsore singolo o doppio. Le potenze abbinabili, secondo quanto anticipato da Stellantis nel 2021, durante l'EV Day, spaziano tra i 170 e i 245 kW,&nbsp; ovvero, i valori dell'Electric Drive Module 2.  Opel verso la gamma full electric "Da 31 anni realizziamo qui in Turingia veicoli di alta qualit&agrave; e abbiamo migliorato costantemente la nostra competitivit&agrave;. Continueremo su questa strada chiaramente tracciata con il successore elettrico di Opel Grandland&rdquo;, ha dichiarato Florian Huettl, a.d. di Opel. &ldquo;Questa decisione &egrave; un altro passo importante che Opel compie verso il raggiungimento dell&rsquo;obiettivo di diventare un marchio full-electric in Europa entro il 2028".       

Il suv di segmento C, erede dell'attuale proposta termica e ibrida plug-in, si far&agrave; nel 2024 sempre a Eisenach e sulla nuova architettura modulare del Gruppo

Opel, Stellantis assegna la STLA Medium per il Grandland elettrico

        Opel Insignia si prepara a uscire di scena: dopo due generazioni e quasi 15 anni sul mercato, la berlina di R&uuml;sselsheim scompare dai listini della Casa tedesca senza lasciare una sostituta. Assai apprezzata dal pubblico nei primi anni della sua commercializzazione, l'ammiraglia Opel ha sofferto il calo di interesse del mercato nei confronti delle berline tradizionali. Tanto da spingere Stellantis a sacrificarla eliminandola dai listini. Ecco la sua storia. Opel Astra Sports Tourer ibrida plug-in, la prova: promossa o bocciata?  Opel Insignia, dalla concept alla OPC da 325 cavalli Il lancio della Opel Insignia &egrave; avvenuto ufficialmente nel 2008, ma il progetto della berlina affonda le sue radici ad alcuni anni prima. Nel 2003, infatti, la Casa del Fulmine presenta la Insignia Concept: una show car dalle linee moderne e sportive, che anticipa alcuni concetti del modello di serie. Il secondo passo di avvicinamento al modello definitivo si ha 4 anni dopo, nel 2007, con la GTC Concept, una coup&eacute; filante dallo stile pressoch&eacute; identico a quello della Insignia di produzione. Ed eccoci finalmente tornati al 2008, quando la berlina Opel viene presentata in uno spettacolare evento al Tower Bridge di Londra. Ideata per sostituire la Vectra, la Insignia nasce sulla piattaforma Epsilon II, evoluzione di quella sviluppata pochi anni prima da GM insieme a Fiat, e che aveva fatto da base anche alla Croma. La prima generazione dell'ammiraglia Opel &egrave; offerta in versione berlina a 4 o 5 porte, a cui si aggiunge la station wagon denominata Sports Tourer. Le dimensioni sono generose (la sedan &egrave; lunga 4,83 metri) e la gamma dei motori estremamente variegata. Per quanto riguarda le unit&agrave; a benzina, l'offerta si apriva con un 1.4 turbo da 140 cavalli, a cui si affiancava un 1.6, sempre turbo, proposto in due varianti da 180 cv, e un 2 litri da 200 cv. I Diesel erano tutti 2.0 CDTI, con potenze incluse tra i 110 e i 195 cv. Non mancava neppure una versione sportiva, identificata dalla sigla OPC, con un V6 2.8 che erogava fino a 325 cavalli e garantiva prestazioni di primo livello: la 4x4 accelerava da 0 a 100 orari in appena 6,3 secondi, mentre la velocit&agrave; massima era di ben 250 km/h. La seconda serie e l'addio La seconda (e ultima) serie dell'ammiraglia Opel &egrave; uscita nel 2017, in corrispondenza con il passaggio della Casa tedesca nel Gruppo PSA. Rinnovata nel design e nei contenuti, la nuova Insignia cresceva di taglia arrivando a sfiorare i 4,9 metri, e si proponeva in tre versioni: la classica berlina, denominata Grand Sport, la station wagon Sports Tourer e l'inedita variante Country Tourer, caratterizzata da assetto rialzato e protezioni per la carrozzeria. Anche questa serie di Insignia offriva una gamma di motori estremamente variegata, con unit&agrave; 4 cilindri a benzina da 1,5 e 1,6 litri, rispettivamente da 140-166 e 200 cavalli, e Diesel 1.6 e 2.0 da 110 a 210 cv. Al top della gamma non c'era pi&ugrave; l'esuberante OPC a 6 cilindri, ma la pi&ugrave; parca 2.0 Turbo Gsi da &ldquo;soli&rdquo; 260 cavalli, abbinata alla trazione integrale. Col passare del tempo la gamma &egrave; stata razionalizzata, per ridursi, sul mercato italiano, ai soli propulsori a gasolio con 2 ruote motrici. Ora per la Insignia &egrave; arrivato il momento di uscire di scena. Sar&agrave; un addio o un arrivederci? Difficile dirlo, di certo c'&egrave; che nei piani di Opel non c'&egrave;, almeno nel breve termine, una nuova berlina&nbsp;di fascia alta. Test Gamma Opel GSe: ibride con grinta       

La Casa del Fulmine ha annunciato l'uscita di scena della sua berlina di fascia alta: ecco la sua storia

Opel Insignia, l'ammiraglia va in pensione senza eredi

        Opel punta a sviluppare la guida automatizzata nelle aree urbane entro due anni l&rsquo;auto del progetto STADT:up. Acronimo di una frase complicate, Solutions and Technologies for Automated Driving in Town: an urban-mobility project, &egrave; parte di un piano finanziato dal Ministero Federale tedesco per gli affari economici e l&rsquo;azione per il clima. I tecnici del del R&uuml;sselsheim Engineering Center fo Opel lavorano bello sviluppo del riconoscimento dell&rsquo;ambiente intorno al veicolo basato sull&rsquo;intelligenza artificiale e nella traduzione in azioni specifiche nella guida automatizzata. STADT:up, lavorano 22 partner L&rsquo;avvio dell&rsquo;attivit&agrave; del consorzio con 22 partner di progetto e sviluppo si &egrave; svolto nel campus di Robert Bosch GmbH a Renningen, in Germania. Opel mira a dimostrare un prototipo innovativo con il riconoscimento di ambienti complessi nelle aree urbane entro la fine del 2025. Potrebbe interessarti: test Gamma Opel GSe: ibride con grinta&nbsp;  Le parole di Frank Jordan, Head of Innovation Germany di Stellantis: &ldquo;Partecipando al progetto STADT:up, Opel, come nostro marchio tedesco, sta ulteriormente facendo progredire la guida automatizzata nel traffico urbano, per conto di Stellantis. Gli ingegneri del R&uuml;sselsheim Engineering Center si basano su molti anni di esperienza in questo campo. Allo stesso tempo, stiamo rafforzando la nostra buona cooperazione con istituti di ricerca esterni all&rsquo;azienda e continuando il nostro impegno a sostenere i giovani scienziati&rdquo; Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Opel nuove e usate       

I tecnici del del R&uuml;sselsheim Engineering Center lavorano nello sviluppo del riconoscimento dell&rsquo;ambiente intorno al veicolo basato sull&rsquo;intelligenza artificiale

STADT:up, Opel anticipa la guida automatizzata in città

        Approda anche su Opel Mokka Electric l'evoluzione del motore elettrico destinata ai modelli dell'universo Stellantis. Tra i primi progetti Opel&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;a zero emissioni ad arrivare sul mercato, per quella che fino a oggi &egrave; stata Mokka-e &egrave; tempo di aggiornarsi.  Pi&ugrave; cavalli e vivacit&agrave; Anzitutto nel nome, con l'uscita di scena della -e per tradursi in Electric. Un dettaglio. Decisamente di maggior sostanza &egrave;, invece, l'incremento di potenza dal motore elettrico anteriore. Dove finora il crossover urbano ha prodotto 136 cavalli ecco arrivare l'unit&agrave; da 156 cavalli e 260 Nm. Lo scatto in accelerazione &egrave; dichiarato inferiore ai 10 secondi sullo 0-100 km/h mentre la velocit&agrave; massima resta autolimitata a 150 km/h. &Egrave; un motore pi&ugrave; potente e anche dai consumi di energia migliori, visto il dato di 15,2 kWh/100 km nel ciclo WLTP (altre elettriche nello stesso segmento riescono a fare meglio). Sono i numeri che si ritrovano su altri suv urbano di casa Stellantis, dalla e-2008 a Jeep Avenger. Batteria, si fa tanta strada in pi&ugrave; Opel Mokka elettrica 2023 non solo &egrave; pi&ugrave; potente ma fa anche molta pi&ugrave; strada. Il merito &egrave; della batteria da 54 kWh, un incremento di densit&agrave; energetica rispetto alla batteria da 50 kWh.&nbsp; Dove finora percorreva 338 km con un pieno, Mokka Electric 54 kWh si spinge fino a 406 km. Le operazioni di ricarica restano invariate per accesso alle colonnine: in corrente continua, a 100 kW, servono 30 minuti per caricare la batteria fino all'80%; in corrente alternata, il caricatore di bordo &egrave; fino a 11 kW (meno di 5 ore per il 100% del livello della batteria).       

Il suv elettrico migliora la scheda tecnica, offrendo un propulsore con pi&ugrave; cavalli e, soprattutto, un bel balzo in avanti dell'autonomia con la batteria da 54 kWh

Opel Mokka Electric 2023, nuovo motore e più autonomia

        Anche Opel Astra diventa elettrica. E oltre alla 5 porte, anche la versione station wagon Sports Tourer viene lanciata sul mercato con alimentazione 100% "green". Ordinabili dalla primavera del 2023, andranno ad affiancare l'Astra plug-in hybrid gi&agrave; presente in gamma.  Motore, batteria, autonomia e ricarica Opel Astra Electric e Opel Astra Sports Tourer Electric hanno un motore elettrico da 115 kW (156 cv) e 270 Nm di coppia massima, per una velocit&agrave; massima di 170 km/h. Tre, le modalit&agrave; di guida: Eco, Normal e Sport. La batteria agli ioni di litio &egrave; da 54 kWh, le sue 102 celle sono alloggiate in 17 moduli e permettono alla nuova Astra Electric di percorrere fino a 416 km di autonomia in ciclo WLTP1. La batteria pu&ograve; essere caricata all'80% in circa 30 minuti presso una stazione di ricarica rapida da 100 kW a corrente continua. Inoltre, Opel Astra elettrica &egrave; dotata di serie del caricatore di bordo trifase da 11 kW da collegare alla wallbox domestica. La vettura consuma 12,7 kWh per 100 km (14,9 kWh guidando come prescritto nel ciclo WLTP3). Il volume del bagagliaio &egrave; pari a 516 litri - con i sedili abbattuti, si arriva fino a 1.553 L -. Design, abitacolo e dotazioni Dal punto di vista del design, spicca il Vizor e il paraurti anteriore supersportivo presente in qualsiasi allestimento. I cerchi in lega misurano 18" e presentano di serie una finitura Diamond Cut o completamente nera. Una volta seduti in abitacolo, il comfort &egrave; garantito dai sedili sportivi ergonomici attivi e disponibili in opzione in Alcantara. Spicca il Pure Panel, il posto guida completamente digitale con i due grandi widescreen da 10", dove visualizzare tutte le funzioni principali come il livello di carica della batteria o l'autonomia, mentre impostazioni importanti come quelle del climatizzatore si possono ancora facilmente regolare premendo un tasto. Con il grande Head-Up Display E-HUD e il sistema di riconoscimento della voce naturale, chi guida pu&ograve; tenere gli occhi fissi sulla strada e sul traffico. Tanti, gli ADAS presenti, dall'allerta incidente con frenata automatica di emergenza al sistema attivo di mantenimento della corsia di marcia, il sistema di rilevamento stanchezza e il Rear Cross Traffic Alert fino al cambio corsia semiautomatico, tutti accorpati nel nuovo Intelli-Drive 2.0. L'illuminazione a LED completa il quadro. Opel Astra Gse, sportiva in salsa ibrida plug-in: berlina e Sports Tourer       

La berlina e la sua versione station wagon Sports Tourer nel 2023 con motore da 115 kW e 416 di autonomia

Opel Astra Electric, cinque porte a zero emissioni

        Un workshop programmato dalla Opel &egrave; servito a illustrare come procede la ricerca sull&rsquo;idrogeno, in questo caso applicato sul veicolo commerciale Vivaro. Presente un veicolo sezionato, in modo da far vedere tutti i particolari e lo schema di funzionamento. Va detto che in Germania le stazioni di idrogeno sono sparse un po' su tutto il territorio, anche se certamente in un numero ancora limitato. In Italia la situazione &egrave; ben diversa. Primeggia, come ben noto, l&rsquo;Alto Adige, nella zona di Bolzano e sono in programma due installazioni a Milano e a Mestre. Certamente poco, per il momento, per poter parlare di rivoluzione a idrogeno. Anche se l&rsquo;abbinamento con il motore elettrico &egrave;, in questo caso, molto interessante. Pur se va precisato che anche nella pi&ugrave; fornita Germania, in termini di stazioni di servizio l&rsquo;Opel Vivaro-eHydrogen &egrave; venduto alle flotte, tanto che i primi veicoli sono stati consegnati gi&agrave; a partire dalla fine del 2021. Opel Astra Gse, sportiva in salsa ibrida plug-in: berlina e Sports Tourer  Idrogeno, tanti i vantaggi Quali i vantaggi dell&rsquo;idrogeno? Una ricarica rapida, in soli 3 minuti. Un&rsquo;autonomia di circa 400 km, nel caso del Vivaro. Lo schema tecnico prevede celle a combustibile nel vano motore, serbatoi di idrogeno sotto la carrozzeria. Ci&ograve; comporta vantaggi per architettura, erogazione di potenza e durata. L&rsquo;intero sistema delle celle a combustibile &egrave; sotto il cofano. Opel Vivaro-e elettrico &egrave; composta da tre serbatoi di idrogeno a 700 bar (4,4 kg di capacit&agrave; di H2). Le celle a combustibile da 45 kW di Opel Vivaro-e Hydrogen garantiscono potenza sufficiente a percorrere lunghi tratti in autostrada. Il motore elettrico, alimentato a idrogeno, eroga 100 kW, ovvero 136 cv.  All&rsquo;avvio e in accelerazione, la batteria agli ioni di litio da 10,5 kWh posizionata sotto i sedili anteriori si inserisce per coprire i picchi di carico. Essendo anche un plug-in, si pu&ograve; caricare, volendo, anche esternamente la batteria, se necessario, come una normale auto elettrica, in modo che il veicolo possa percorrere 50 km esclusivamente con l&rsquo;energia elettrica della stessa. Dal punto di vista pratico, Vivaro &egrave; adatto all&rsquo;uso quotidiano con un volume di carico fino a 6,1 m3 e una portata di 1.000 chilogrammi e un peso rimorchiabile di 1.000 kg Opel Vivaro-e Hydrogen disponibile in due lunghezze (M: 4.959 e L: 5.306 mm). La garanzia &egrave; di 8 anni o 160.000 km. La velocit&agrave; massima &egrave; di 110 km/h con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 15&rdquo;. Opel Astra, la prova della nuova media tedesca       

Il veicolo commerciale Vivaro-eHydrogen &egrave; gi&agrave; disponibile per le flotte in Germania: ha un'autonomia di 400 km e si ricarica in 3 minuti

Opel, il futuro a idrogeno parte con Vivaro

        &Egrave; con la formula dell'ibrido plug-in che Opel&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;riporta in auge la sigla Gse. Fu tipica di una sportivit&agrave; caratterizzata dall'iniezione di benzina, in tempi di alimentazione a carburatori, soprattutto. Con Opel Astra Gse e la variante Spots Tourer Gse, il campo &egrave; quello dell'elettrificazione. Ibrido plug-in due ruote motrici, per cominciare, in una formula diversa dalla gi&agrave; nota perch&eacute; propria di Astra nelle due declinazioni 180 e 225 cv. Il percorso tracciato in Opel dice di un 2028 che dovr&agrave; essere di un'offerta esclusivamente elettrica. Nuovi modelli si affacceranno nei prossimi anni, a partire dal crossover Manta.  Stile tra loghi Gse e cerchi Manta Ecco, del concept, le due Astra Gse, riprendono il design dei cerchi da 18 pollici. &Egrave; uno dei contenuti caratteristici, tra design e dinamica, accompagnato dall'assetto ribassato di 10 mm.&nbsp; Gli affinamenti rispetto alle motorizzazioni termiche e Phev della Astra in allestimenti ordinari sono diversi, spaziano dalle molle specifiche - con riduzione dell'altezza da terra - fino ad ammortizzatori tarati per offrire un contrasto maggiore del rollio. Sono elementi del tipo FSD, ovvero, idraulici e in grado in base alle frequenze di oscillazione verticale, di modificare la rigidit&agrave; attraverso un sistema di ghiere interne allo stelo e controllo della resistenza opposta dal liquido idraulico. Un ammortizzatore FSD che opera meccanicamente e attua un compromesso tra comfort - ad alte frequenze verticali produce un'escursione maggiore - e prestazione - a basse frequenze oppone maggior resistenza -. Lo sterzo delle Opel Astra Gse ha regolazioni specifiche nell'elettronica, come anche l'ESP ha una soglia di intervento pi&ugrave; alta, per lasciare all'autotelaio maggiore libert&agrave; dinamica.Non rinuncia alla comodit&agrave; di sedili ergonomici, personalizzati da rivestimenti in Alcantara. Prestazioni vivaci Sceglie le prestazioni dell'ibrido plug-in per la personalizzazione sportiva Gse. Quindi, spazio al sistema&nbsp;nel livello di potenza 225 cavalli e 360 Nm, con emissioni di Co2 dichiarate in 25 g/km. Sono il frutto dell'abbinamento tra il motore 1.6 litri turbo benzina e l'unit&agrave; elettrica posta sul cambio automatico 8 marce. La batteria &egrave; da 12,4 kWh mentre al capitolo prestazioni non sono state diffuse indicazioni al momento: ricalcher&agrave; i numeri anticipati dalle Astra PHEV, quindi 60 km di autonomia di marcia in elettrico e uno zero-cento orari di poco superiore ai 7"5.         

Intorno al sistema elettrificato nasce la "nuova" Gse, sigla diversa dal passato e ora top di gamma in chiave ibrida plug-in. Stile e assetto definiscono le due Astra, berlina e sw

Opel Astra Gse, sportiva in salsa ibrida plug-in: berlina e Sports Tourer

        Dove in passato l'evoluzione della tecnica e la sottolineatura di una sportivit&agrave; superiore era nel segnalare l'iniezione di carburante al posto dell'alimentazione a carburatore, il prossimo futuro torner&agrave; a essere nel segno delle Opel GSe, sebbene il significato della sigla sia tutt'altro. A breve &egrave; attesa la presentazione del primo modello a fregiarsi delle tre lettere della sportivit&agrave; elettrificata, verosimilmente toccher&agrave; a Opel Astra essere modello d'esordio Grand Sport Electric. La "e" cambia di significato, si uniforma a un percorso che per il marchio sar&agrave; di passaggio a un'offerta solo elettrica, in Europa, dal 2028. In passato la "e" di Einspritzung (iniezione) campeggiava su modelli come la Monza, fino alla Kadett.&nbsp;  Da Manta GSe Concept verso Manta GSe 2025 Con il concept Manta GSe la sigla &egrave; stata ripescata in casa Opel, che il progetto Manta di serie lo far&agrave; e avr&agrave; le forme di un crossover elettrico in arrivo nel 2025 e prodotto a Melfi. "Sono molto felice di annunciare il ritorno di GSe nel prossimo futuro: sar&agrave; il nostro marchio sportivo top di gamma. Anche questa volta abbiamo tratto ispirazione dalla nostra storia &ndash; come abbiamo fatto per il design &lsquo;bold and pure&rsquo; accolto positivamente da tutta la critica specializzata &ndash; e vi abbiamo aggiunto un tocco di modernit&agrave;", le parole dell'a.d. Opel, Florian Huettl. "In futuro, il marchio GSe non significher&agrave; solo auto sportive e divertenti da guidare, ma sar&agrave; anche l&rsquo;abbreviazione di &lsquo;Grand Sport electric&rsquo;, in linea con i nostri ambiziosi progetti di diventare un marchio completamente elettrico&rdquo;. In attesa di verificare le specifiche dei primi modelli elettrificati sportivi, la casa del fulmine ha anticipato la personalizzazione GSe attraverso soluzioni d'assetto dedicate e la "certificazione" di modelli a prova di Autobahn.       

Dal simbolo dell'iniezione di benzina a lettera che racconta della parte elettrica, GSe &egrave; la sigla che Opel si appresta a riportare sulla scena

Opel GSe, torna la sigla delle sportive ma in chiave elettrificata

        E&rsquo; arrivata sul mercato l&rsquo;anno dell&rsquo;Italia Mundial e di E.T. al cinema, il 1982. Opel Corsa &egrave; figlia degli Ottanta, decade mitologica per molti. Dopo quaranta anni e sei generazioni sprinta sempre forte. Sbarazzina, ma molto tecnologica. La Casa di Russelsheim celebra l&rsquo;anniversario con una serie speciale, la 40 Anniversary&rdquo; summa della raffinatezza e con forti richiami alla progenitrice. Una edizione limitata proprio a 1.982 esemplari e ordinabile solo online, con la possibilit&agrave; di scegliere la concessionaria di consegna. L&rsquo;abbiamo provata presso il quartier generale del Marchio, proprio nel land dell&rsquo;Assia. Disponibile cil 1.2 da 130 cavalli (230 Nm di coppia a 1.750 giri), sia elettrica con il propulsore da 136 cavalli (260 Nm) e batteria da 50 kWh che permette un&rsquo;autonomia di 353 km secondo il ciclo WLTP: la versione di punta Potrebbe interessarti: la prima prova della nuova generazione di Opel Corsa  40 Anniversary, ritorno al futuro Mantiene le doti di guida brillante, originale per per la livrea esterna Rekord Red che richiama il rosso utilizzato sulla Opel Corsa A al suo esordio. Pi&ugrave; elegante con il tetto nero contrasto al pari di alcune finiture come il logo Opel Blitz, la maniglia per l&rsquo;apertura del portellone e il nome al centro. Specifici anche cerchi in lega leggera da 17 pollici in nero lucido.&nbsp; Realizzata sull&rsquo;allestimento GS, all&rsquo;interno esibisce una nostalgica ma indovinata interpretazione della finitura originale dei sedili in tartan. Si potr&agrave; anche &ldquo;indossare&rdquo;grazie alle calze in tartan edizione limitata con il motivo attuale e quello originale fornite con la 40 Anniversary. Tra i plus di serie fari anteriori LED a sistemi di assistenza alla guida come l&rsquo;allerta incidente con frenata automatica di emergenza e rilevamento pedoni. Un bel corredo. Siamo saliti a bordo anche le precedenti cinque generazioni. Un salto quantico in tuytto, con dimensioni cresciute da 3,62 a 4,06 metri. Ma soprattutto dalla originaria 1.0 benzina il peso &egrave; passato da 735 a 1.530 kg della attuale Corsa a zero emissioni .&nbsp; Due macchine sulla bilancia al posto di una, ma a elettroni &egrave; infinitamente molto pi&ugrave; elastica e pronta con 136 cv contro 45 e soprattutto 260 Nm di coppia istantanea contro 66 Nm a 3.200 giri. anche se l&rsquo;agilit&agrave; delle generazioni iniziali stupisce sempre. Altri tempi, altre emozioni,. Per il mercato italiano sono stati riservati circa duecento. Con un prezzo a partire da 26.200 euro perla benzina e da 39.000 per la versione a batteria. Potrebbe interessarti: le migliori offrete di Opel usate        

Esclusiva nei dettagli e nella dotazione, si presenta con un corredo interessante: solo 1982 esemplari

Opel Corsa 40 Anniversary, la prova della serie speciale

Opel Astra Sports Tourer, l&rsquo;ultima generazione si elettrifica nella nuova declinazione station wagon. Oltre alle motorizzazioni benzina e diesel, infatti, viene introdotto un powertrain ibrido plug-in (in attesa della versione full electric, in arrivo il prossimo anno) che garantisce bassi consumi grazie a una percorrenza in modalit&agrave; 100% elettrica fino a 60 km. L&rsquo;abbiamo testata in un primo contatto sulle strade intorno Russelsheim, citt&agrave; natale della Casa del Fulmine che nel 2022 celebra anche il suo 160&deg; anniversario.    Dinamica, spaziosa e tecnologica  Opel Astra Sports Tourer sfoggia un design sportivo, con forme nette e spigolose. Nonostante le dimensioni piuttosto contenute (&egrave; lunga 4 metri e 64 cm, larga 1 e 86 e alta 1,48) l&rsquo;abitabilit&agrave; interna risulta ottima per cinque persone grazie al generoso passo di 2 metri e 73 centimetri (+ 57 mm rispetto alla 5 porte e + 70 mm rispetto alla precedente generazione, anche se la lunghezza diminuisce di 60 mm). Il frontale &egrave; caratterizzato dal cosiddetto Opel Vizor, stilema ispirato alla vecchia Manta e inaugurato con Mokka: la mascherina a sviluppo orizzontale si interseca con la nervatura del cofano creando una &ldquo;bussola&rdquo; che ha come elemento centrale il logo del Fulmine (Blitz). Ai lati, i gruppi ottici Intelli-Lux Led Pixel a 168 elementi (84 per faro) permettono di modificare con precisione il fascio luminoso e hanno funzione di antiabbagliamento automatica. La vista laterale prosegue con linee dinamiche ed elementi caratteristici come i nuovi cerchi da 18 pollici e il tetto nero a contrasto; il posteriore, infine, segue lo schema del frontale, con logo Opel al centro e nome del modello a caratteri singoli nella parte inferiore del portellone elettroattuato, che ospita anche la targa (a differenza di quella della hatchback, posta sul paraurti); questo cela un vano bagagli con soglia a 60 cm e 516 litri di capienza, che diventano 1.553 abbattendo il divanetto posteriore frazionato 40:20:40. Le versioni diesel e benzina, oltre a una capacit&agrave; superiore per via dell&rsquo;assenza di pacco batterie (si va da circa 600 a 1.634 litri) possono essere dotate di piano di carico mobile e variabile Intelli-Space. Entrando in abitacolo la qualit&agrave; percepita &egrave; elevata, soprattutto nell&rsquo;allestimento top di gamma Ultimate, che porta in dote sedili in pelle e Alcantara con cuciture a contrasto: quelli anteriori, dotati anche di riscaldamento, ventilazione e massaggio (quest&rsquo;ultimo solo per il conducente) sono ergonomici e certificati AGR per il massimo comfort anche sulle lunghe distanze. Ottimo anche il comparto tecnologico, con il Pure Panel che troneggia sulla plancia: si tratta di due schermi ad alta risoluzione da 10 pollici, uno per il quadro strumenti e l&rsquo;altro, touch, per comandare il nuovo sistema di infotainment, che offre compatibilit&agrave; Apple CarPlay / Android Auto wireless e assistenza vocale.  Prova su strada  La wagon compatta (ma sarebbe meglio chiamarla &ldquo;caravan&rdquo;, storica denominazione del produttore tedesco) &egrave; offerta sia benzina (1.2 tre cilindri turbo da 110 o 130 CV) che Diesel (1.5 quattro cilindri da 130 CV e 300 Nm), entrambi abbinabili a trasmissione manuale sei rapporti o automatica a otto marce; la novit&agrave;, per&ograve;, risiede nel powertrain ibrido plug-in composto da un propulsore benzina 1.6 quattro cilindri da 110 kW/150 CV e un elettromotore da 81,2 kW/110 CV; combinazione che porta a valori complessivi di 133 kW/180 CV e 360 Nm (in arrivo anche una versione da ben 225 CV), per prestazioni di buon livello unite a consumi contenuti. Abbiamo avuto modo di percorrere quasi 100 km proprio con la versione &ldquo;alla spina&rdquo;: alla guida, la Astra Sports Tourer ci ha colpito, innanzitutto, per la silenziosit&agrave; dovuta all&rsquo;efficiente lavoro di insonorizzazione, complice anche un Cx di 0,276. Nel nostro primo contatto ne abbiamo apprezzato anche il comfort di marcia grazie all&rsquo;assetto morbido, ma dai limitati trasferimenti di carico, e gli ausili alla guida avanzati inclusi nel pacchetto Intelli-Drive: grazie al sistema di telecamere a 360&deg; e sensori radar e a ultrasuoni, Astra Sports Tourer &egrave; dotata di guida semiautonoma, con funzioni quali cruise control adattivo con funzione stop &amp; go e mantenimento attivo della carreggiata. Il cambio automatico EAT a otto rapporti &egrave; fluido, ma non rapidissimo nei passaggi di marcia; 3 le modalit&agrave; di guida: Sport, per le massime performance; Hybrid, che sfrutta in maniera intelligente il sistema ibrido bilanciando prestazioni e consumi; Electric, per una marcia a zero consumi ed emissioni fino a 60 chilometri a velocit&agrave; limitata a 135 km/h grazie alla batteria agli ioni di litio da 12,4 kWh, che si ricarica in AC in poco meno di due ore. Se la prima &ldquo;mappatura&rdquo; risulta poco indicata per la destinazione di utilizzo della vettura, alternando le altre due si riescono a registrare medie di consumo veramente notevoli: il computer di bordo, infatti, ha segnato 1 l / 100 km, risultato ottenuto con una guida abbastanza conservativa e rispettando i limiti di velocit&agrave;. Attendiamo, nei prossimi mesi, il riscontro del nostro centro prove per dati definitivi.  Allestimenti e prezzi  La nuova Opel Astra Sports Tourer &egrave; gi&agrave; ordinabile in tre allestimenti, Elegance, GS Line e Ultimate: si parte da 26.650 euro per la versione benzina e cambio manuale, mentre l&rsquo;ibrida plug-in ha un prezzo di partenza di 37.700 euro (l&rsquo;esemplare da noi provato, full optional, supera i 40.000 euro). Come accennato a inizio articolo, nel 2023 debutter&agrave; anche la versione completamente elettrica, probabilmente denominata Astra-e, di cui non sono stati ancora resi noti prezzi o specifiche tecniche. 

Estetica sportiva, tanto spazio e consumi contenuti per la rinnovata familiare tedesca, per la prima volta anche &ldquo;alla spina&rdquo;

Opel Astra Sports Tourer, la wagon compatta &egrave; anche ibrida plug-in

Quarant&#39;anni dopo e sei generazioni, &egrave; un richiamare al modello dal quale inizi&ograve; tutto. Opel Corsa 40 Years rende omaggio a Corsa A, prima generazione, come da tradizione Opel a contare per lettere, fino a Corsa F, oggi, presente anche elettrico.  Ne verranno realizzati 1982 esemplari di Opel Corsa edizione speciale 40 Anni, tutte numerate con targhetta in plancia.&nbsp;  Dove nel 1982 alcune soluzioni erano figlie della tecnica, della praticit&agrave;, dei costi e di un&#39;assenza d&#39;altro, oggi diventano richiami di stile.  Rosso Rekord e il nero non pi&ugrave; funzione  Accade per i particolari neri che definiscono la serie numerata, sulla carrozzeria color Rekord Red, proprio come la Corsa A.  Un&#39;utilitaria che al tempo sfoggiava i paraurti e le protezioni lungo le fiancate in plastica nera, roba oggi relegata a suv e crossover. L&#39;evoluzione radicale dell&#39;auto nel corso di quattro decenni consegna a particolari come le calotte degli specchietti, le cornici dei finestrini, la griglia e il logo Opel&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato), insieme a quello Corsa, le applicazioni in nero.  I cerchi, da 17 pollici in lega e color nero lucido con applicazioni grigio opaco, sono uno dei numerosi particolari che raccontano l&#39;evoluzione dell&#39;auto sotto ogni punto di vista.&nbsp;  Il tartan a bordo e ai piedi  A bordo delle Corsa 40 Year non &egrave; solo la multimedialit&agrave; di serie con interfacce Apple CarPlay e Android Auto a definire l&#39;ambiente, insieme alla targhetta numerata. Spazio ai sedili con rivestimento in motivo tartan, abbinabile con un must - gratuito -: un paio di calzini, a scelta grigio chiaro o grigio scuro, dettaglio di &quot;moda&quot; che Opel porta ai piedi oltre che sui sedili in tessuto.  La dotazione delle Opel Corsa Edizione 40 Anni &egrave; completa dei fari anteriori a led, nelle prossime settimane i dettagli su prezzi e mercati europei di commercializzazione.   

Un&#39;edizione speciale e numerata richiama diversi particolari di stile della prima Opel Corsa. Gli interni in tartan sono abbinabili ai calzini dallo stesso motivo

Opel Corsa Edizione 40 anni, buon compleanno Corsa A

        C'&egrave; un valzer di nuove nomine in casa Stellantis, figure tutte gi&agrave; interne al Gruppo e chiamate a ricoprire ruoli differenti.&nbsp;&nbsp;&Egrave; la nomina di Maxime Picat a responsabile degli Acquisti e della Catena di approvvigionamento che innesca una serie di incarichi assegnati a manager diversi da quelli dell'organigramma inizialmente scritto dal Gruppo. Picat va a sostituire Michelle Wen, lo fa dopo aver ricoperto il ruolo di direttore operativo di Stellantis nell'area Enlarged Europe: verr&agrave; sostituito da Uwe Hochgeschurtz.&nbsp;Tutti i nuovi incarichi saranno operativi dall'1 giugno e il focus &egrave; sulla posizione di Picat, cruciale nella strategia Dare Forward 2030 del Gruppo la tematica degli Acquisti e Catena di approvvigionamento.&nbsp; Divisione Acquisti e supply chain per elettriche meno care L'obiettivo del Gruppo, attraverso la divisione Acquisti, &egrave; di giungere a un'ottimizzazione dei costi che si rifletta su una diminuzione del costo delle auto elettriche, in futuro, pari al 40%. Tema centrale, la fornitura dei componenti, in una fase storica di crisi delle materie prime e di eventi geopolitici a mettere a repentaglio la produzione delle case automobilistiche. Alla divisione diretta da Picat il compito di strutturare una strategia capace di essere resiliente e il meno esposta possibile agli scenari globali esterni. Opel ha un nuovo a.d. A cascata, la nomina di Picat porta Hochgeschurtz alla direzione dell'area Europa allargata di Stellantis, mentre Florian Huetti sar&agrave; nuovo a.d. di Opel e Vauxhall. Gi&agrave; in seno alla casa tedesca, dalla posizione di responsabile Vendite e Marketing sul mercato Enlarged Europe di Stellantis, Huetti guider&agrave; lo sviluppo commerciale globale e il passaggio all'elettrico di Opel&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Avvicendamento tutto britannico quello che vede Paul Willcox rimpiazzare Allison Jones quale responsabile del mercato Regno Unito di Stellantis. Una nomina conseguente al passaggio di Jones vice presidente senior dell'Economia Circolare. Un ramo di business che Stellantis punta a valorizzare generando 2 miliardi di euro di ricavi nel 2023.       

Giro di nuove nomine per Stellantis, avviato dal nuovo ruolo affidato a Maxime Picat, a sostituire Michelle Wen. Cambiano i manager anche su Economia Circolare e direzione Opel

Stellantis, Picat a capo dell'ufficio Acquisti del Gruppo

I nuovi incentivi per l&#39;acquisto di auto nuove 2022-2024 (qui tutti i dettagli) puntano a sostenere il mercato delle auto a basse emissioni, indipendentemente dal tipo di alimentazione. Sono infatti previsti sostegni, oltre che per le elettriche e le plug-in hybrid, anche per le endotermiche tradizionali con motori solo mild hybrid o completamente privi di componenti elettrificate, purch&eacute; con emissioni contenute sotto i 135 g/km di CO2 e con rottamazione di una vettura di classe di inquinamento inferiore a Euro 5. Opel, ccon la sua gamma composta da elettriche, i bride ed benzina/Diesel di piccola taglia, ha un&#39;ampia offerta di modelli che possono beneficiare dei nuovi incentivi: ecco quali acquistare e con quale bonus.  Incentivi auto, occasione mancata: il Governo fa scelte conservative  Elettriche, Opel va di Corsa  Destinata ad ampliarsi rapidamente nei prossimi anni, la gamma di BEV della Casa tedesca comprende al momento due modelli: Corsa-e e Mokka-e. Sia la hatchback che il piccolo Suv rientrano nella prima fascia che beneficia degli incentivi, quella con emissioni incluse tra 0 e 20 g/km di CO2 e prezzo non superiore ai 35mila euro iva esclusa (42.700 includendo anche l&#39;iva). Il bonus previsto &egrave; di 3mila euro, che sale a 5mila se si rottama una vettura inquinante. Entrambe sono dotate del powertrain da 136 cavalli e capaci di un&#39;autonomia rispettivamente di 362 e 322 km secondo il ciclo WLTP. Allargando la visuale anche ai veicoli multispazio, gli stessi incentivi sono validi anche per il Combo e-Life, con batteria da 50 kWh e powertrain da 136 cv.  Plug-in Hybrid, 4mila euro di incentivi  Ammonta a 2mila euro (4mila con rottamazione) il bonus previsto per le vetture ibride ricaricabili, quelle con emissioni incluse tra 21 e 60 grammi per chilometro di anidride carbonica, e con un tetto massimo di 45mila euro iva esclusa, ovvero 54.900 euro con l&#39;iva. La Casa del fulmine offre in questa fascia un&#39;offerta che coinvolge i suoi modelli di fascia media. A partire dalla nuova Astra, disponibile anche in versione Sports Tourer, con motore 1.6 a benzina e powertrain da 180 cavalli. Stesso schema proposto anche sull&#39;altra plug-in hybrid del Marchio, la Grandland, che per&ograve; ha una potenza di sistema di 225 e 300 cv.  Opel, quelle sotto i 135 g/km di CO2  Ancora pi&ugrave; ampia &egrave; l&#39;offerta del brand di R&uuml;sselsheim nella terza fascia, quella con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di anidride carbonica e prezzo entro i 35mila euro iva esclusa (42,700 con l&#39;iva) e bonus di 2mila euro, ma solo con rottamazione. Tanti i modelli Opel che beneficiano di questo sostegno: a partire dalla piccola Corsa, in tutte le sue versioni, e proseguendo con la sorella maggiore Astra/Astra Sports Tourer, anch&#39;essa acquistabile sfruttando il bonus indipendentemente dalla motorizzazione. Rientra anche la Insignia/Insignia Sports Tourer, ma non in tutte le versioni: restano escluse infatti la 1.5 CDTI automatica e la 2.0 CDTI integrale. Incentivi anche per tutte le Mokka e Crossland (tranne la 1.2 automatica), mentre la Grandland beneficia del bonus solo con i benzina entry level e i Diesel. Sostegni validi, infine, per il multispazio Combo Life, ma solo con motore e gasolio.  Confronta qui i modelli Opel che accedono agli incentivi   

Elettriche, ibride e benzina/Diesel: ecco tutte le Opel che beneficiano dei nuovi incentivi 2022-2024

Opel, i modelli che si possono acquistare con i nuovi incentivi

        Su un&rsquo;auto la parte pi&ugrave; costosa dopo il motore, sono i sedili. La loro progettazione e il loro sviluppo richiedono tre anni di lavoro, rappresentano un concentrato di confort ed ergonomia, devono essere in grado di rispettare standard normativi di sicurezza e sono la prima interfaccia tra uomo e macchina. Il primo biglietto da visita che definisce il piacere e la comodit&agrave; legati alla guida. Opel fa dell&rsquo;attenzione verso questo aspetto un must irrinunciabile e che, nella sua storia, &egrave; diventato il fil rouge tra tradizione e innovazione. L'attenzione di Opel per i sedili Fin dall&rsquo;inizio della sua produzione di automobili 123 anni fa, ha focalizzato l&rsquo;attenzione sull&rsquo;opportunit&agrave; di garantire a conducente e passeggeri un alto livello di comfort in movimento. Basti pensare che la Opel &ldquo;Patentmotorwagen&rdquo; del 1899 montava gi&agrave; i sedili in pelle. Questa direzione &egrave; stata poi seguita in tutta la storia del marchio, coerentemente con la filosofia che vuole la democratizzazione della tecnologia, affinch&eacute; diventi accessibile per tutti. Negli anni, lo studio del relax e della posizione comoda all&rsquo;interno dell&rsquo;abitacolo ha svolto sempre un ruolo fondamentale. Nel 1931 la Opel 1.2 Litre Regent aveva una caratteristica che la distingueva da altri modelli: &ldquo;Sedili anteriori e posteriori ampi, comodi e invitanti. Per accedere al grande bagagliaio basta piegare in avanti gli schienali dei sedili posteriori&rdquo;. Pi&ugrave; avanti, nel 1968, sulla Opel GT i passeggeri avevano a disposizione sedili dal profilo sportivo con cuscini della seduta pi&ugrave; lunghi del normale e un notevole miglioramento della sezione delle spalle. Dieci anno dopo, dalla convinzione che il &ldquo;Comfort &egrave; una funzione della tecnologia&rdquo;, Opel presentava i sedili regolabili in altezza su diversi allestimenti delle Opel Monza A e Opel Senator A. Negli anni Novanta sulla Opel Omega B apparivano, come optional, i sedili regolabili elettricamente. Un passo in pi&ugrave; anche sul fronte della sicurezza passiva grazie agli schienali rinforzati dei sedili posteriori e agli airbag laterali. Il bollino di qualit&agrave; AGR Nel 2002 nasceva la collaborazione tra Opel e AGR, l&rsquo;ente di certificazione indipendente che assegna il bollino di qualit&agrave; a sedili in grado di rispettare una serie di requisiti imprescindibili per ergonomia, comfort e sicurezza, dopo una attenta analisi. Un segnale importante nel segmento delle vetture medie arriva nel 2003, grazie al parere degli esperti che assegnano il marchio di qualit&agrave; al sedile lato guidatore di Opel Vectra/Opel Signum, sagomato e regolabile elettricamente in 18 direzioni. Per quanto riguarda la gamma attuale, &egrave; possibile avere questa tipologia di sedute, sulle quali &egrave; stato applicato un ulteriore processo di sviluppo, su Opel&nbsp;Astra, Opel Crossland, Opel Insignia e Opel Grandland.        

La Casa tedesca cura i sedili da sempre: ecco i dettagli della collaborazione con AGR per certificarne il comfort

Opel, una storia di ergonomia e comfort

        Anima tedesca di Stellantis, Opel punta parecchio su nuova Astra. La compatta storica del marchio, erede di Kadett e di quasi 90 anni di storia e successi, arriva con la serie L, la sesta generazione. Tutta nuova, per rilanciare il prestigio del Marchio nel Segmento C sotto l&rsquo;egida del Gruppo.&nbsp; Opel Astra nasce sulla aggiornata piattaforma EMP2, quella di Peugeot 308 per intenderci, adeguata alle esigenze teutoniche. E&rsquo; stata sviluppata e viene assemblata Russelsheim, nel quartier generale del Costruttore. Sar&agrave; in concessionaria da marzo. Nuova Opel Astra Sport Tourer: l'ibrido plug-in che cambia tutto  Muscoli e spigoli Al primo contatto dal vivo, esibisce una presenza originale. La lunghezza, 437 centimetri, di fatto non varia rispetto alla passata serie, ma Astra VI &egrave; pi&ugrave; bassa di 1,5 centimetri, e pi&ugrave; larga di 50 millimetri e con sbalzi ridotti (-54 mm davanti). Pi&ugrave; aggressive nelle forme, con il Vizor ben riuscito stilema del frontale di tutti i nuovi modelli del Marchio. Le linee geometriche, con dettagli che balzano all&rsquo;occhio quali la nervatura centrale sul cofano anteriore o il terzo stop posto in verticale nel lunotto, rivelano il piglio tedesco della vettura.  Confermato anche in abitacolo con il Pure Panel, la plancia digitale propone schermi da 10 pollici sia per strumentazione sia per infotainment. Esibiscono un grafica immediata e comandi intuitivi. Niente effetti speciali, forme squadrate e anche i tasti fisici sono ben riconoscibili e presenti solo per le funzioni pi&ugrave; utilizzate. Ci si trova a suo agio, in un ambiente moderno, ma sobrio.&nbsp; Solo conferme dai sedili certificatiAGR, ergonomici e sintesi tra comfort e postura corretta: sono ormai un plus storico. Gli interni si confermano ospitali per quattro persone, con passo aumentato di 13 millimetri (2.675 mm), sufficienti per cinque e ci sono di 30 litri di vani per stivare le &ldquo;emergenze&rdquo;.Per il restio c&rsquo;&egrave; il bagagliaio, con capacit&agrave; di 422 litri, fino a 1.339 litri con la seconda fila abbassata, ma scende a 352 per le versioni ibride plug-in. In questo non eccezionale. Astra offre sistemi di assistenza alla guida di secondo livello, molto apprezzabile la centratura della corsia, che regala serenit&agrave; in autostrada. Astra sar&agrave; in concessionaria da marzo. Disponibile in cinque gli allestimenti: Edition, Elegance, Business Elegance, lo sportivo GS Line e Ultimate. L&rsquo;ultimo di fatto &egrave; di un full-optional di alto livello con head-up display - molto dettagliato - e i gruppi ottici Intelli-Lux led Pixel con 168 elementi (in 84 in ogni faro) che garantiscono una visibilit&agrave; eccezionale per qualit&agrave; e adattamento ad ostacoli e oggetti, che abbiamo verificato in una sessione di guida notturna. Un aiuto non da poco. I motori a disposizione sono il tre cilindri 1.2 benzina da 110 e 130 cavalli e il 1.5 Diesel da 130 cv, entrambi con cambio manuale o automatico. Al vertice il 1.6 ibrido plug-in da 180 cavalli, solo con trasmissione automatica a otto marce, con la versione da 225 cv attesa nella seconda met&agrave; del 2022.&nbsp; Un gamma adeguata, con prezzo a partire&nbsp; da 24.500 euro per la 1.2 Edition fino ai 42.300 della Elegance Hybrid.&nbsp;  Su strada Astra mantiene le premesse. Una media di alto livello, che fonde praticit&agrave;, sicurezza e piacere di guida. Nella sostanza &egrave; una precisa trazione anteriore, con uno sterzo pronto, rispetto a Peugeot 308 un filo meno diretto. Sul misto non delude, grazie alla rigidit&agrave; torsionale aumentata del 14%, al lavoro delle sospensioni anteriori McPherson e della barra di torsione posteriore. Il compromesso &egrave; pi&ugrave; che soddisfacente, in ogni situazione il passo &egrave; adeguato. Facile da portare, ma pu&ograve; anche spingere senza problemi. Buono il comfort, bene anche l&rsquo;aerodinamica con un Cx 0,269, ma a velocit&agrave; autostradali qualche fruscio &egrave; percepibile: le forme squadrate esigono un pegno. In tutte le sue vesti esibisce un buon rendimento. I benzina 1.2 e il diesel 1.5 (300 Nm di coppia) ovviamente sono pi&ugrave; fluidi se abbinati al cambio automatico a otto rapporti invece che al manuale. Ovviamente il propulsore a gasolio ha una progressione pi&ugrave; efficace. Il comportamento in ogni modo &egrave; adeguato, pronti a ogni scenario. Astra &egrave; realmente polivalente. Altri passo per i 360 Nm e i 180 cavalli della Astra Hybrid. La PHEV con batteria da 12,4 kWh, presenta un peso nettamente superiore 1.603 kg rispetto ai 1.257 kg della 1.2 benzina col cambio manuale, ma ripaga con una spinta molto superiore. La sinergia tra i150 cv del 1.6 benzina e gli 81 kW dell&rsquo;elettrico ripaga nello scatto (0-100 in 7,6 secondi), e soprattutto nella prontezza generale. La massa superiore nel misto &egrave; un fattore, ma il plus rimane. Come il prezzo, che per l&rsquo;ibrida plug-in parte da 35.300 euro: l&rsquo;autonomia elettrica dichiarata &egrave; di 60 km, in un ciclo combinato siamo riusciti ad arrivare a 45 km. La storia &egrave; sempre quella, per avere un vantaggio, bisogna ricaricarla ogni volta che &egrave; possibile. La famiglia cresce: elettrico per tutti In estate arriver&agrave; anche la wagon, Astra Sports Tourer, la wagon lunga 4,64 metri, passo di 273 centimetri, bagagliaio da 608 a 1.634 litri.&nbsp; Ma soprattutto nel 2023 arriver&agrave; Astra al 100% elettriche in tutte le carrozzerie. Sviluppata sempre sulla piattaforma EMP2, con il 50% di parti nuove. Accreditata di una autonomia di circa 400 km, grazie a una batteria da 54 kWh e con un motore elettrico anteriore da 156 cv. Due elementi nuovi, come sulla 308, per il Gruppo Stellantis. Leggi anche: Astra Sports Tourer, i dettagli       

Il Marchio teutonico di Stellantis propone una compatta polivalente, originale nello stile e con un comportamento dinamico di livello

Opel Astra, la prova della nuova media tedesca

Dopo l&rsquo;anteprima mondiale della prossima generazione di Opel Astra 5 porte svoltasi a settembre, Opel ha presentato l&rsquo;attesissima versione station wagon, la nuovissima Opel Astra Sports Tourer. La nuova vettura sar&agrave; disponibile in due versioni plug-in hybrid fin dall&rsquo;inizio delle vendite, e sar&agrave; quindi la prima station wagon elettrica della Casa tedesca. Con la nuova Opel Astra Sports Tourer prosegue inoltre la tradizione Opel delle station wagon compatte di grande successo, iniziata quasi 60 anni fa con la Opel Kadett Caravan, il primo veicolo di questo tipo di un marchio tedesco.  &ldquo;La nuova Opel Astra Sports Tourer &egrave; il simbolo di una nuova epoca &ndash; elettrica, digitale e progettata per entusiasmare - ha dichiarato Uwe Hochgeschurtz, CEO Opel -. In questo modo la lunghissima tradizione delle nostre station wagon compatte si unisce alle innovazioni pi&ugrave; recenti come la tecnologia plug-in hybrid. Siamo sicuri che con la fantastica Astra Sports Tourer Opel conquister&agrave; nuovi clienti&rdquo;.    Motorizzazioni e dimensioni  Oltre alla trazione elettrica, la nuova Opel Astra Sports Tourer sar&agrave; disponibile con motori benzina e diesel molto efficienti. La potenza va da 81 kW (110 CV) a 96 kW (130 CV) nelle versioni benzina e diesel e arriva a 165 kW (225 CV) di potenza di sistema nelle versioni plug-in hybrid. Il cambio a sei velocit&agrave; &egrave; disponibile di serie in abbinamento ai motori benzina e diesel, e il cambio automatico a otto rapporti (elettrificato sulle versioni plug-in hybrid) &egrave; in opzione sui propulsori pi&ugrave; potenti.  La pratica Opel Astra Sports Tourer misura 4.642 x 1.860 x 1.480 millimetri, con un&rsquo;altezza della soglia di carico di circa 600 mm. Nonostante il passo di 2.732 mm, notevolmente pi&ugrave; lungo (+ 70 mm) rispetto al modello precedente, e superiore di 57 mm nei confronti di nuova Opel Astra 5 porte, la nuova Opel Astra Sports Tourer &egrave; pi&ugrave; corta di 60 mm rispetto al modello che va a sostituire, grazie a uno sbalzo anteriore particolarmente ridotto.  Un bagagliaio &ldquo;Intelli-Space&rdquo;  Il bagagliaio della nuova Opel Astra Sports Tourer offre un volume superiore ai 608 litri con i sedili posteriori in posizione, e arriva a ben 1.634 l con i sedili posteriori abbattuti &ndash; tanto spazio per caricare comodamente, per esempio, un trasportino per un cane di taglia media. Quando i sedili posteriori abbattibili separatamente (di serie in configurazione 40:20:40) sono abbattuti, il piano di carico risulta completamente piatto. Anche con la batteria agli ioni di litio posizionata sotto il pianale, le versioni plug-in hybrid offrono un volume di carico pi&ugrave; che rispettabile, pari a 548&nbsp;l e 1.574&nbsp;l.  Si pu&ograve; ottimizzare il volume del bagagliaio delle versioni con motore termico grazie al sistema &ldquo;Intelli-Space&rdquo; offerto in opzione. Il piano di carico mobile pu&ograve; essere spostato facilmente con una sola mano dalla posizione alta a quella bassa, oppure disposto a un angolo di 45 gradi. Inoltre, per una comodit&agrave; ancora maggiore, si pu&ograve; riporre la cappelliera retraibile quando il piano mobile &egrave; in posizione alta o bassa, a differenza della concorrenza che permette di farlo solo quando il piano di carico &egrave; nella posizione superiore.  Con la nuova Opel Astra Sports Tourer dotata di sistema &ldquo;Intelli-Space&rdquo; diventa pi&ugrave; facile anche gestire la situazione se ci si trova con uno pneumatico a terra. I kit di riparazione pneumatici e di pronto soccorso sono stipati in intelligenti vani disposti sotto il piano di carico ai quali si pu&ograve; accedere dal bagagliaio o dalla zona di seduta dei passeggeri posteriori. Diventa cos&igrave; possibile raggiungere i kit senza dover togliere tutto quello che si &egrave; caricato nel bagagliaio. Ovviamente, il portellone si apre e si chiude automaticamente con un movimento del piede sotto il paraurti posteriore.     La prima station wagon &lsquo;bold and pure&rsquo;   Insieme alla sorella 5 porte, la nuova Opel Astra Sports Tourer &egrave; un vero e proprio manifesto stilistico del marchio ed &egrave; la prima station wagon Opel che interpreta la filosofia stilistica &lsquo;bold and pure&rsquo;. L&rsquo;Opel Vizor, il nuovo volto del marchio, segue la bussola Opel dove gli assi verticale e orizzontale &ndash; la piega sul cofano e la grafica ad ala delle luci per la marcia diurna &ndash; si intersecano con il logo del Blitz Opel al centro. Allungato su tutto l&rsquo;anteriore, il Vizor integra tecnologie come i fari anteriori adattivi Intelli-Lux LED Pixel e la telecamera anteriore.  Al posteriore la bussola Opel si ripete con il Blitz montato al centro, la luce di stop montata in alto e allineata verticalmente e le luci posteriori particolarmente sottili. Queste ultime sono identiche a quelle della versione 5 porte, a rafforzare ulteriormente i legami con la famiglia Opel Astra.  Anche nell&rsquo;abitacolo si &egrave; compiuto un grande passo avanti. Il Pure Panel completamente digitale offre ai clienti un&rsquo;esperienza pura e maggiormente intuitiva. I passeggeri possono utilizzare la nuova Opel Astra Station Tourer grazie al larghissimo schermo touch, proprio come uno smartphone. Sistemi fondamentali come il climatizzatore possono ancora essere comandati con interruttori e tasti fisici. Non servono neppure i cavi, dato che la nuova generazione di sistemi multimedia di infotainment e connettivit&agrave; pu&ograve; essere connessa in modalit&agrave; wireless ad Apple CarPlay e Android Auto attraverso gli smartphone compatibili; il sistema &egrave; gi&agrave; disponibile nella versione d&rsquo;ingresso.  Illuminare la strada senza abbagliarla  La nuova Opel Astra Sports Tourer si distingue anche per le modernissime tecnologie che porta nel settore di mercato delle station wagon compatte. Tra i numerosi sistemi presenti spicca l&rsquo;ultima evoluzione dei fari attivi Intelli-Lux LED&reg; Pixel che non abbagliano. Il sistema giunge direttamente da Opel Insignia e Opel Grandland, le ammiraglie del marchio, e con 168 elementi LED si pone all&rsquo;avanguardia delle categorie di mercato delle compatte e delle medie.  Tipicamente Opel &egrave; anche il comfort dei sedili della nuova station wagon. I sedili anteriori, sviluppati in azienda, sono certificati dagli esperti di AGR e, grazie alla loro ergonomia, risultano i migliori nella categoria delle compatte e si distinguono per l&rsquo;elevato numero di regolazioni, dall&rsquo;inclinazione elettrica dello schienale al sostegno lombare elettropneumatico. Nella versione in pelle Nappa, offrono anche le funzioni di ventilazione e massaggio lato guidatore, e il riscaldamento dei sedili posteriori e di quelli anteriori.  Chi guida &egrave; supportato da sistemi di assistenza all&rsquo;avanguardia presenti in opzione, dallo Head Up Display al sistema di assistenza semiautomatico Intelli-Drive 2.0. Il sistema di rilevamento delle mani sul volante garantisce che il guidatore sia sempre attento alla guida. 

Pratica, elegante, sportiva e spaziosa: la nuova vettura sar&agrave; disponibile in due versioni plug-in hybrid fin dall&rsquo;inizio delle vendite, e sar&agrave; quindi la prima station wagon elettrica della Casa tedesca

Nuova Opel Astra Sport Tourer: l&#39;ibrido plug-in che cambia tutto

        Opel Astra, ordinabile a un prezzo a partire da 24.500 euro, arriver&agrave; in concessionaria a inizio 2022. Da subito berlina, dopo qualche mese anche in versione wagon Sports Tourer. Dal 2023 sar&agrave; disponibile con powertrain al 100% elettrico, ma poco prima, o addirittura in parallelo, potrebbe esserci una sorpresa. Una Astra Cross: rialzata, come Ford Focus Active &nbsp;per tirare in ballo una concorrente diretta.&nbsp; Carscoops ha indicato il nome del prototipo in sviluppo in OV54. La versione, in linea con le richieste sempre alte del mercato europeo per le &ldquo;ruote alte&rdquo;, presenterebbe una caratterizzazione esterna dedicata, con protezioni dedicate alla carrozziere e altre finiture. Astra rimarr&agrave; a trazione anteriore, ma &egrave; possibile l&rsquo;inserimento di una modalit&agrave; specifica di guida per i fondi a scarsa aderenza.&nbsp; Asta Cross in gamma andrebbe ad affiancare Mokka, Crossland e Grandland, aumentando ancora l&rsquo;offerta dei crossover del Marchio. Meccanica come berlina e wagon Le motorizzazioni andrebbero a ricalcare quelle della berlina e della giardinetta con i 3 cilindri 1.2 litri benzina da 110 e 130 cavalli, il Diesel da 130 cv e le versioni ibride plug-in alla spina da 180 e 225 cavalli con batteria da 12,4 kWh che permette un&rsquo;autonomia elettrica di 60 chilometri. L&rsquo;altezza dovrebbe aumentare di circa 3 centimetri, la lunghezza potrebbe variare, ma di pochissimo, per le variazioni estetiche, rispetto ai 4,37 metri della berlina. Leggi ora: Opel Astra, primo contatto       

A fine anno potrebbe essere presentata una versione crossover, che si aggiungerebbe a berlina e wagon

Opel Astra Cross, in arrivo quella a ruote alte?

        Sesto atto per Opel Astra, che da ottobre sar&agrave; ordinabile in Italia con un prezzo a partire da 24.500 euro per la 1.2 benzina da 110 cavalli con cambio manuale. In arrivo anche la giardinetta Le prime consegne saranno a gennaio 2022 e qualche mese pi&ugrave; tardi avver&agrave; anche la versione station wagon, chiamata Sports Tourer nella passata generazione. ... E poi l'elettrica Nel 2023 invece sar&agrave; la volta di Astra-e, la versione al 100% elettrica, che completer&agrave; la gamma assieme alle attuali motorizzazioni benzina (1.2 da 110 e 130 cv), Diesel (1.5 da 130 cv) e ibrida plug-in (180 e 224 cv, con 60 km di autonomia elettrica). Il listino completo sar&agrave; comunicato a breve: la versione di punta sar&agrave; la GS Line. Siamo entrati in contatto, statico in attesa della prova su strada, a Milano. La sesta serie arriva a trent'anni dall'esordio e dopo 15 milioni di unit&agrave; vendute. Fino al 1991 c'era la mitica Kadett, che esorid&igrave; nel 1936, con un nome &nbsp;preso dai gradi della marina militard In attesa di provarla su strada, abbiamo preso il primo contatto a Milano con la sesta generazione di Astra, che celebra i suoi 30 anni. Ha esordito nel 1991, subentrando alla mitica Kadett: Opel ai modelli dava i nomi ispirati ai gradi della marina militare, come anche Admiral e Capitan. Correva il 1936 ... Linfa francese e carattere tedesco La nuova generazione &egrave; la prima realizzata sotto l'egida di PSA/Stellantis e pur avendo piattaforma (la EMP2) e powertrain (vedi la recentissima prova di Peugeot 308) di chiara derivazione francese esprime una indole tedesca. Astra VI assemblata a Russelsheim in Germania, nel quartier generale di Opel. Stile, materiali, adeguamenti a sterzo e sospensioni sono di matrice tedesca. L'obiettivo del design &egrave; di presentarla pi&ugrave; sportiva, ancorata a terra. Cos&igrave; alla lunghezza immutata (4,37 metri) si contrappognono una larghezza superiore di 5 cm, un'altezza inferiore di 1,5 cm, un passo aumentato (15 millimetri) e sbalzi ridotti.&nbsp; Pi&ugrave; dinamica e con la larghezza posta in evidenza, con il Vizor anteriore, che racchiude gruppi ottici a led, calandra nera (che ospita parte dei sensori) e nuovo logo, e nome ben scaglionato al posteriore, "amplificato" dai fari sviluppati in orizzontale. L'abitacolo &egrave; ancora pi&ugrave; ardito.&nbsp;Sobrio e tecnologico, punta all'essenziale, ottima sintesi. Premessa la presenza dei sedili certificati da AGR&nbsp;(l&rsquo;associazione indipendente di medici esperti di postura) e pi&ugrave; bassi di 12 millimetri, lo scenario &egrave; dominato dal Pure Panel. L'elemento che incorpora i due display di strumentazione e infotainment, che ha esordito su Corsa, qui &egrave; evoluto. Ben armonizzato: poche informazioni, quelle essenziali e comunque personalizzabili, con le eventuali allerte a comparsa. Pochi tasti, per i comandi pi&ugrave; utilizzati. Nessuna sbavatura&nbsp;anche nel tunnel centrale, dove i selettori hanno sostituito le leve del cambio (se automatico) e del freno di stazionamento. Tedesca anche in questo, con il plus della promessa di offrire a prezzi accessibili tecnologie importanti come i fari Intellilux a matrice di led, l'head up display e un bel pacchetto ADAS. La dote &egrave; interessante, attendiamo di verificarla su strada. Leggi ora: nuova Opel Grandland, primo contatto con la ibrida plug-in        

A Milano abbiamo preso contatto con la nuova compatta prodotta a Russelsheim. Nel 2022 arriver&agrave; anche la Wagon

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