Al Salone di Pechino BMW&nbsp;far&agrave; esordire iX3 Concept. Il SUV elettrico&nbsp;compatto della Casa bavarese &egrave; stato anticipato da un video teaser. Si tratta di un prototipo, con alcune soluzioni estetiche, anche aerodinamiche, speciali. In ogni modo si prefigura molto vicino al modello di serie, atteso a esordire sulle strade nel&nbsp;2020.  Alla kermesse cinese, in programma dal 25 aprile al 4 maggio, iX3 &egrave; molto atteso. La Cina &egrave; il primo mercato per le auto elettriche e gli sport utility sono i modelli di maggior prestigio. Il modello deriver&agrave; dalla X3 da poco entrata in commercio.  L&rsquo;autonomia, i tempi di ricarica, la capacit&agrave; delle batterie&nbsp;e le prestazioni&nbsp;non sono state ancora comunicate. Il filmato ha lasciato per&ograve; intravedere alcune particolarit&agrave; di design.  Il doppio rene anteriore, classico marchio di fabbrica in tutte le BMW &egrave; molto stilizzato. Semplificato in chiave moderna. Potrebbe essere il nuovo &ldquo;portabandiera&rdquo; dei modelli elettrici.   

Il modello di serie sar&agrave; sul mercato nel 2020. Il marchio bavarese ha sviluppato un design specifico per il modello a batteria

iX3 concept, a Pechino BMW col Suv compatto elettrico

BMW&nbsp;&egrave; stata a lungo al vertice nella ricerca&nbsp;e sviluppo&nbsp;dell&rsquo;alimentazione a idrogeno. Il concetto non &egrave; stato abbandonato a Monaco di Baviera. Anzi l&rsquo;intenzione sarebbe di spingere su questa tecnologia&nbsp;per le auto elettriche, alternativa&nbsp;e meno inquinante rispetto alle batterie.  Il campo di sviluppo sarebbe quello pi&ugrave; avanzato, il Motorsport. Si parla di medio termine, con il progetto ancora in fase preliminare. Le fuel cell&nbsp;sono un&rsquo;applicazione nella quale crede Toyota, ma applicate nei numeri minimali di Mirai, ma le corse sarebbero davvero un&rsquo;altra questione.  Si tratterebbe di un importante acceleratore&nbsp;per lo sviluppo&nbsp;di tecnologia&nbsp;che potrebbe essere applicata su modelli di serie.  E&rsquo; pur vero che a Le Mans c&rsquo;&egrave; la classe sperimentale &ldquo;Garage 56&rdquo;, dedicata ai modelli alternativi, e emissioni zero. In una ipotetica 24 ore&nbsp;le auto a batteria sarebbero fuori causa per i tempi troppo lunghi di sostituzione delle batterie. L&rsquo;idrogeno invece potrebbe avere tempi di rifornimento pi&ugrave; adeguati. Sarebbe in ogni modo un regolamento LMP tutto da inventare.  Jens Marquardt, di Bmw Motorsport ha supportato l&rsquo;idea. &ldquo;Le Fuel Cell sono una tecnologia che andrebbe considerata nelle gare di Endurance. Stiamo considerando qualcosa del genere in forma di prototipo&rdquo;. I contatti con FIA, per i regolamenti e con Aco, che organizza la mitica gara a Le Mans. Il cui presidente Pierre Fillon, ha confermato. &ldquo;Dal 2024&nbsp;dovrebbero&nbsp;competere auto a zero emissioni a Le Mans&rdquo;. BMW tiene aperta la porta, ma la corsa, va detto &egrave; lunga. 

Il marchio bavarese sta valutando un prototipo fuel cell per l&#39;Endurance

Bmw valuta idrogeno per Le Mans: poi per la strada?

        La &ldquo;vespa&rdquo; col pungiglione ancor pi&ugrave; acuminato. BMW M2 Competition&nbsp;sar&agrave; svelata all&rsquo;imminente Salone di Pechino, con una potenza&nbsp;davvero prossima sorella maggiore&nbsp;alla M3/M4. Oltre alle forme&nbsp;della sportiva compatta bavarese dopo la &ldquo;fuga&rdquo; di immagini in rete si conoscono alcuni dati tecnici. La &ldquo;piccola&rdquo; adotta il sei cilindri in linea sovralimento&nbsp;della M3/M4 (il nome &egrave; S55). La potenza &egrave; di 410 cavalli (404 hp nel Regno Unito). Una potenza di soli 11 cavalli inferiore&nbsp;al modello pi&ugrave; grande, che comunque si avvicina a fine ciclo. Ed ha altre varianti pi&ugrave; potenti (a listino c&rsquo;&egrave; anche M3 CS da 460 cv). Il salto rispetto ai 370 cv&nbsp;della M2 &ldquo;standard&rdquo; non &egrave; certamente marginale. La potenza supplementare fa pagare un pegno sulla bilancia: il peso&nbsp;sale da 1.494 a 1.549 kg. Ma l&rsquo;accelerazione&nbsp;&egrave; notevole: da zero a cento in 4,2 secondi.&nbsp;BMW M2 Competition sar&agrave; disponibile con cambio manuale a sei marce o con il dual clutch e sette rapporti. Il &ldquo;trapianto&rdquo; da M4 prevede anche gli stessi sedili&nbsp;e un volante molto&nbsp;simile. Esteticamente rispetto al modello da 370 cavalli si notano soprattutto la griglia frontale il paraurti aggiornati.       

La compatta sportiva di BMW a Pechino con una potenza ormai pari al mito M3/M4

BMW M2 Competition: sempre più in alto con 410 cv

BMW ha inaugurato l&rsquo;Autonomous Drive Campus a Unterschleissheim, nei pressi di Monaco di Baviera. Un centro di eccellenza e un potenziale business decisivo per il futuro a breve-medio termine. Per dire quanto BMW creda al progetto, l&rsquo;ha ribattezzato con orgoglio e ambizione: &ldquo;La Silycon Valley bavarese&rdquo;.  Il 2021 sar&agrave; l&rsquo;anno dell&rsquo;auto a guida autonoma BMW: questo secondo le dichiarazioni ufficiali. Il Marchio bavarese ha concentrato gli sforzi. In particolare sul &ldquo;Campus&rdquo; seguendo il modello americano, con l&rsquo;obiettivo di canalizzare e mettere a stretto contatto, e confronto, tutte le punte di diamante di ricerca, sperimentazione e sviluppo.  Abbiamo toccato con mano il battesimo dell&rsquo;Autonomous Drive Campus, un centro che al momento coinvolge 1000 tecnici, destinati a diventare 1800. Un investimento di 500 milioni di euro, con il contributo statale della Baviera, per la quale ha presenziato, con entusiasmo, il governatore Markus Soder.  BMW ha sempre fatto dello sviluppo e del cambiamento nel tempo, per adattarsi, la sua forza. Nata &ldquo;come fabbrica di motori bavarese&rdquo; (Bayerische Motoren Werke), famosa per i propulsori, radiali, e a getto dei Focke-Wulf e dei Messerschmitt nella seconda guerra mondiale ha poi scalato le classifiche di vendita di auto sportive e di lusso. Ora si sta specializzando sui servizi, di connessione e di guida. &ldquo;In economia, come in natura, sopravvive e prospera il pi&ugrave; agile, quello che si adatta meglio alle nuove situazioni, non il pi&ugrave; forte&rdquo; ribadiscono con orgoglio i dirigenti bavaresi.  Nel campus di Unterschleissheim ci sono numerosi team, che studiano e sviluppano ogni aspetto della guida autonoma. Il focus &egrave; sui livelli 3 (atteso per il 2021) 4 e 5, l&rsquo;ultimo dei quali non prevede la presenza del driver umano.  Punta di lancia sar&agrave; BMW iNext, l&rsquo;ammiraglia elettrica attesa per il 2021. Per quell&rsquo;epoca sar&agrave; pronta anche una nuova piattaforma modulare adattabile ad ogni tipo di powertrain.  Intanto nel campus, si sviluppano sensori, la Serie 7 dei test ne hanno ben 40 installati. Si immagazzinano milioni di dati da esperienza su strada in Europa, USA e Asia. In base ai quali si effettuano ulteriori simulazioni, aggiungendo altre variabili di condizioni, agli elementi acquisiti. Tra i gruppi che collaborano ci sono anche FCA, Conti, Delphi.  Presso l&rsquo;Autonomous Drive Campus, una struttura lunga come tre campi da calcio, si sviluppa anche l&rsquo;intelligenza artificiale. I sistemi di assistenza alla guida fanno esperienza, con una capacit&agrave; di calcolo sempre maggiore. Un esempio? Sulle vetture che testano la guida autonoma di livello 5, il &ldquo;pad&rdquo; centrale di controllo ha la capacit&agrave; di elaborazione di 150 desktop, computer da ufficio. L&rsquo;intelligenza artificiale sulle auto &egrave; impostata in modo molto simile al comportamento umano. I primi sensori sono come gli occhi e le orecchie, percepiscono tutto quello che c&rsquo;&egrave; attorno. Poi si passa alla selezione degli oggetti pi&ugrave; importanti, alla visualizzazione dello scenario e infine al comportamento/decisione da prendere. In base alla situazione e all&rsquo;esperienza.  Il business di arrivare per primi a una guida autonoma sempre pi&ugrave; efficiente e soprattutto sicura, potrebbe essere una chiave di volta per BMW. Siamo saliti su una Serie 7, senza nessuno al volante. Seduti nella poltrona posteriore. Dalla quale potevamo, tramite un tablet, impartire il comando di partenza, suonare il clacson, aprire tetto o finestrini, ascoltare musica. Ma l&rsquo;auto ha viaggiato da sola. Una finestra sul futuro, non travolgente, ma estremamente avanzato e soprattutto proprio dietro l&rsquo;angolo. 

L&#39;Autonomous Drive Campus di Monaco di Baviera impiega gi&agrave; 1000 tecnici, arriver&agrave; a 1.800, per un investimento da 500 milioni di euro

Bmw inaugura la Silicon Valley della guida autonoma

Tanto estrema nel look esterno e nell&#39;elaborazione meccanica, quanto relativamente sobria all&#39;interno. Il tuning Manhart su BMW X6 era come se mancasse di un elemento. Rimedia Carlex Design, che realizza un abitacolo meglio intonato alle velleit&agrave; del suv, rigorosamente con lavorazioni artigianali. Dalla Germania alla Polonia, il viaggio &egrave; breve per trasformare gli interni di MHX6, belva da 823 cavalli e 1.100 Nm, tanti ne sprigiona il V8 4.4 litri biturbo.  Specialista nel cucire addosso soluzioni per l&#39;abitacolo uniche, Carlex gioca con il giallo e il nero su MHX6 e realizza sedili avvolgenti in pelle forata e Alcantara, misti al trattamento simil fibra di carbonio su schienale e seduta, lavorazione della pelle che richiama la fibra vera e propria, distribuita in ampie dosi sulla plancia e i pannelli delle portiere.  Il padiglione &egrave; interamente rivestito in Alcantara, con un inserto in pelle gialla, elementi lucidi ripresi sul tunnel e sul volante. Tinte accese e in contrasto con il pacchetto aerodinamico, composto da paraurti, splitter in carbonio, spoiler, diffusore, completati dalle bande dorate. Al non plus ultra dell&#39;elaborazione meccanica ed elettronica, il giusto tocco finale a bordo. 

L&#39;esagerata mole di cavalli e coppia sprigionata dal V8 elaborato da Manhart ha il giusto complemento negli interni personalizzati Carlex, tra pelle effetto carbonio e Alcantara

Manhart MHX6, esagerazione su misura per Bmw X6

2018 anno X per BMW. Definizione di Harald Krueger, a.d. del gruppo, legata all&#39;offensiva lanciata sulla gamma di sport utility vehicle. E&#39;, anche, l&#39;anno della spinta sulle prestazioni. Il ritorno nel campionato endurance con la M8 GTE fa da traino alla variante stradale della Serie 8 Gran Coup&eacute; pi&ugrave; potente, M8 annunciata nelle vesti di concept. Si attende la presentazione di vere e proprie creature BMW M anche su X3 e X4. Poi c&#39;&egrave; il capitolo Serie 2, che una M esaltante la ha gi&agrave; tra le opzioni a listino. Si andr&agrave; oltre la M2 (in foto), il prossimo Salone di Pechino &egrave; l&#39;appuntamento da tenere d&#39;occhio per una prima mondiale e un lancio sul mercato in estate.  Questa sembra essere la strada che &egrave; destinata a percorrere BMW M2 Competition. In pi&ugrave;, tanti cavalli. Un incremento sostanziale della potenza, visti i 410 cavalli trapelati da una scheda tecnica sfuggita anzitempo, rilanciata da BMW Blog Slovenia. Quaranta pi&ugrave; della M2, assicurati dallo stesso sei cilindri in linea biturbo che, sulle sorelle maggiori M3 e M4, sviluppa 431 cavalli. Rispetto alla specifica installata su BMW M2, si registrano differenze tecniche su pistoni e albero motore.  L&#39;esuberanza del 3 litri vale anche un incremento di coppia costante annunciato in 85 Nm (50 Nm se il raffronto si fa sull&#39;overboost da 500 Nm prodotto da M2 2018), per un totale di 550 Nm, scaricati sulle ruote posteriori e gestiti da un cambio sette marce doppia frizione. Dati che dovrebbero consentire alla pi&ugrave; piccola tra le BMW M di avvicinare ulteriormente il muro dei 4&rdquo; in accelerazione (oggi 4&quot;3).  BMW, in arrivo 26 novit&agrave; firmate M  Le novit&agrave; di stile si concentrano su nuovi cerchi in lega multirazze forgiati, identici al set di M4 Competition, come uguale finitura in nero lucido ha la calandra, modificata nella cornice, pi&ugrave; ampia e spigolosa di quanto non conoscessimo gi&agrave; su M2. Il paraurti anteriore modifica la porzione centrale adottanto tre feritoie alla base della griglia. Altro particolare degno di nota e subito visibile all&#39;esterno &egrave; negli specchietti, da M4 la carenatura aerodinamica prossima al montante A.  BMW Serie 1, rivoluzione per la terza generazione 

La pi&ugrave; compatta tra le coup&eacute; firmate BMW M alza l&#39;asticella della potenza e con il motore sei cilindri 3 litri Twin Power Turbo oltrepassa i 400 cavalli.

Nuova BMW M2 Competition: si vola oltre i 400 cv

Tra i passaggi della presentazione dei risultati finanziari 2017 del Gruppo BMW, illustrata dall&#39;a.d. Harald Krueger, c&#39;&egrave; un dettaglio che pi&ugrave; di altri, sul fronte del prodotto di serie, merita attenzione. Riguarda le prospettive di elettrificazione della gamma BMW e il debutto del nuovo modello di BMW i, anticipato al Salone di Francoforte dello scorso anno con il concept i Vision Dynamics e ribattezzato BMW i4 all&#39;ultima kermesse di Ginevra. Una berlina quattro porte, elettrica, sportiva nel look, verr&agrave; prodotta nello stabilimento di Monaco di Baviera insieme a BMW iNext.  Rispetto alla show car i Vision Dynamics, accreditata di 600 km di autonomia con una singola carica, il pacco batterie destinato alla i4 e alla iNext &egrave; stato annunciato arriver&agrave; a garantire una percorrenza fino a 700 km. Si tratter&agrave; della quinta generazione di sistemi modulari, che consentir&agrave; la scalabilit&agrave; necessaria per ospitare sulla stessa piattaforma diverse tipologie di schemi propulsivi: termici, ibridi, elettrici. Cos&igrave; da arrivare a lanciare 12 modelli elettrici a batteria entro il 2025, su un piano Number One &gt; Next che prevede 25 modelli elettrificati, quindi comprensivi anche delle versioni ibride plug-in (non le mild-hybrid).  Gli sviluppi attesi sulle batterie non riguarderanno solo BMW i4, impatteranno anche sull&#39;autonomia di marcia delle proposte BMW ibride plug-in, portando un deciso balzo in avanti, sempre dal 2021: 100 km di percorrenza in modalit&agrave; elettrica. Prima della BMW i4, sar&agrave; la volta della iX3, suv elettrico in fase di collaudo su strada e atteso nel 2020 alla commercializzazione, appuntamento al Salone di Pechino, invece, per la tappa intermedia di avvicinamento al prodotto di serie. Attualit&agrave; che vede il 2018 anno X per il marchio, inteso quale spinta di rinnovamento prodotta sui suv e ampliamento con la presentazione nei prossimi mesi di BMW X7.  Per supportare la spinta sull&#39;elettrificazione, Krueger ha confermato le prospettive di un incremento degli investimenti in Ricerca e sviluppo, dai 6,1 miliardi impegnati nel 2017 a una soglia che potr&agrave; toccare nel 2018 i 7 miliardi di euro: mobilit&agrave; elettrica, guida autonoma e programmi deliberati sui nuovi modelli. 

Dal 2021 le elettriche BMW avranno un&#39;autonomia di marcia fino a 700 km, la berlina i4 tra i primi modelli a beneficiarne. Le ibride plug-in arriveranno a 100 km in modalit&agrave; elettrica

BMW oltre la i Vision: la i4 avr&agrave; autonomia da 700 km

Abdica a uno schema tecnico unico nel segmento, non certo alla sportivit&agrave;. La prossima generazione di BMW Serie 1 migrer&agrave; al verbo del tuttoavanti: motore posto trasveralmente e trazione anteriore. O quattro ruote motrici xDrive, destinata a rappresentare l&#39;opzione dalla quale estrarre le prestazioni pi&ugrave; elevate, attese con una M130 xDrive spinta da un 2 litri da oltre 300 cavalli. Segno pi&ugrave; in ogni direzione, nella conversione alla trazione anteriore da parte della berlina di segmento C. Resteranno la proporzioni sportive, l&#39;abitacolo tendenzialmente arretrato, mentre una necessaria concessione al diverso posizionamento degli organi meccanici &egrave; prevedibile arriver&agrave; sotto forma di uno sbalzo anteriore superiore.  Nel 2019 si alzer&agrave; il sipario sulla terza generazione di Serie 1, con un pianale ovviamente dedicato. Oggi, BMW ha nella piattaforma UKL l&#39;ossatura destinata alla gamma Serie 2 Active Tourer e all&#39;intera gamma MINI. Diversa, un&#39;evoluzione, sar&agrave; la FAAR che caratterizzer&agrave; il progetto F40, codice della nuova compatta. E le differenze saranno in una flessibilit&agrave; d&#39;impiego superiore e un&#39;ottimizzazione pensata per l&#39;elettrificazione: che sia sotto forma di un sistema ibrido plug-in o mild hybrid con impianto a 48 volt.  Fonti interne al marchio tedesco assicurano che non andr&agrave; perso il DNA sportivo del modello, anzi. Risulter&agrave; pi&ugrave; leggero rispetto all&#39;attuale e la stessa configurazione xDrive incider&agrave; per all&#39;incirca 50 kg sulla massa complessiva di una Serie 1 a trazione anteriore. Il compattamento del gruppo motore-trasmissione all&#39;avantreno liberer&agrave; tanti centimetri utili per ampliare lo spazio a bordo e la capacit&agrave; di carico del bagagliaio. Risulter&agrave; anche pi&ugrave; larga, la prossima generazione, gi&agrave; da tempo impegnata con i muletti di sviluppo in campo.  La sportivit&agrave; firmata M Performance, con motore 2 litri turbocompresso da oltre 300 cavalli, arriver&agrave; nel 2020. Nel panorama di berline due volumi premium, Serie 1 si inserisce nel solco tecnico che da sempre caratterizza le avversarie dirette Mercedes Classe A e Audi A3. Dal pianale FAAR si otterranno anche sinergie maggiori e, conseguentemente, ricavi superiori. Sar&agrave; un&#39;offerta articolata, quella che BMW metter&agrave; in campo. Berlina due volumi per cominciare, affiancata da una declinazione berlina quattro porte, una sorta di anti-CLA e A3 Sedan, che verrebbe ribattezzata Serie 2 Gran Turismo. A dispetto del &ldquo;cartellino&rdquo; Serie 2, un&#39;altra strada attende le versioni coup&eacute; e cabrio. La seconda generazione di questi due modelli, in arrivo rispettivamente nel 2020 e 2021, continuer&agrave; a ruotare intorno al pianale CLAR, con motore anteriore e trazione posteriore. 

Una piattaforma meccanica &nbsp;inedita votata alla sportivit&agrave; anche in assenza della trazione posteriore. La M130 sfrutter&agrave; le quattro ruote motrici

BMW Serie 1, nel 2019 la terza generazione: &egrave; rivoluzione

Numeri da divisione M che, per&ograve;, declina le prestazioni assolute su BMW X3 in versione benzina Twin Power Turbo. Il Diesel? No, grazie. Ci pensa, cos&igrave;, Alpina, agli irriducibili dei newtonmetri in abbondanza. Lo fa al Salone di Ginevra, prima uscita in pubblico della nuova Alpina XD3. Stirpe che si rinnova, sviluppando il cuore 3 litri a gasolio quadri-turbo. Unit&agrave; lanciata su BMW Serie 7, applicata con successo allla Serie 5, in entrambi i casi nella proposta da 400 cavalli.&nbsp;  Appena sotto si colloca Alpina, con il vantaggio di un corpo vettura diverso. Sono 388 i cavalli erogati dalla XD3, sommati ai 770 Nm di coppia, valori che migliorano di 28 cavalli e 270 Nm le credenziali vantate da X3 xDriveM40i. Sfida tra titani, modi d&#39;intendere le alte prestazioni diversissimi. La sintesi numerica dice 4&rdquo;6 in accelerazione sullo 0-100 km/h per la nuova XD3, 2 decimi pi&ugrave; rapida della &ldquo;rivale&rdquo; benzina curata direttamente dalla casa di Monaco di Baviera. Velocit&agrave; massima di 266 km/h, a scavalcare il classico limitatore dei 250.  Gli interventi di personalizzazione firmati Alpina - pacchetto estetico a parte - coinvolgono anche altre aree. Dal software di gestione del cambio automatico ZF 8 marce, ribattezzato Alpina Switch-Tronic, alla ripartizione della coppia motrice sui due assi, con modalit&agrave; di guida selezionabili dal selettore e comprese tra gli estremi Sport+ e Comfort+, quest&#39;ultima attenta all&#39;economia d&#39;esercizio, specialit&agrave; nella quale, Alpina XD3, dichiara di saper raggiungere consumi di 9 litri/100 km nel ciclo combinato WLTP.  Nuova BMW X3, primo contatto: sportiva e comfortevole  Alla voce assetto, spazio a sospensioni a controllo elettronico (come lo &egrave; il differenziale posteriore). La dotazione standard comprende cerchi in lega da 20 pollici, nel classico disegno Alpina, optional il set da 22 pollici forgiato. Ulteriori dettagli su XD3 verranno annunciati a Ginevra, gli ordini sul modello apriranno dal secondo trimestre dell&#39;anno.   

Al Salone di Ginevra, BMW X3 interpretato da Alpina si trasforma in XD3, super-suv in grado di rivaleggiare con la proposta di casa BMW M spinta dal 3 litri turbo benzina

Alpina XD3, l&#39;ultima vetta delle prestazioni Diesel

Arriv&ograve; con, in tasca, il titolo europeo turismo accanto a quello tedesco, ottenuti nel 1987 con la M3 coup&eacute;. Oggi, a trent&#39;anni dal 1988 che segn&ograve; il debutto sul mercato, la prima volta di una BMW M con la capote (in tessuto, allora), la sigla &egrave; un&#39;altra, non l&#39;essenza. BMW M4 Cabrio Edition 30 Jahre rende omaggio ai 30 anni del modello venduto in 786 esemplari, una prima serie di M3 Cabrio spinta dal cuore quattro cilindri 2.3 litri da 195 cavalli. Pi&ugrave; che raddoppiata, quella cavalleria, su M4 Cabrio - gi&agrave; nel 2008, quando ancora era M3 cabrio e il propulsore un V8 aspirato da 420 cavalli -. Il fil rouge delle altissime prestazioni resta, cambia la strada che porta all&#39;obiettivo finale. Motore 3 litri Twin Power Turbo, nel 2014 si &egrave; deciso il ritorno al sei in linea, sebbene sovralimentato.  Di serie, il Competition Package, ovvero, l&#39;incremento della potenza da 431 a 450 cavalli. Non solo, vista l&#39;adozione dello scarico sportivo M Sport, delle sospensioni adattive con modalit&agrave; Sport dedicata, una regolazione del DSC che lascia maggior libert&agrave; prima dell&#39;intervento sulla dinamica del veicolo, il differenziale attivo M. Interventi altrimenti optional su BMW M4 Cabrio, integrati nella dotazione della Edition 30 Jahre.  Tiratura limitata a 300 esemplari, ciascuno numerato e con il progressivo indicato sulla plancia, davanti al passeggero. Abitacolo che &egrave; un fiorire di rivestimenti in pelle Merino bicolore e fibra di carbonio, tinte a scelta tra un accostamento nero-grigio Silverstone, oppure, nero-blu Fjord, nel caso della tinta carrozzeria Macao Blue; interni neri e cuciture gialle, l&#39;accostamento pensato per la colorazione esterna Mandarin II uni. Entrambe evocano le origini del modello, BMW M3 Cabrio debutt&ograve; nel 1988 con uguale sfumatura di blu, la seconda serie, invece, dal 1994, indimenticabile per il Dakar Yellow al quale si ispira il Mandarin II uni.  Loghi e richiami all&#39;edizione speciale si sprecano a bordo, tra poggiatesta e soglie battitacco; una personalizzazione che non pu&ograve; tralasciare la presenza della Shadow line color nero lucido, ripresa anche sulle cornici del doppio rene, mentre i cerchi da 20 pollici, oltre alla colorazione opaca Orbit grey, si caratterizzano per il processo produttivo mediante forgiatura. 

Nel 1988 fu la prima BMW M a proporsi con carrozzeria cabriolet, la M3 del tempo. Trecento esemplari, completi di Competition Package, sono il tributo alla sportivit&agrave; scoperta sviluppata su cinque generazioni

BMW M4 Edition 30 Jahre, omaggio al mito in versione scoperta

        M2 &egrave; la piccola peste di casa BMW, capace di emozionare come le pi&ugrave; potenti, ma anche pi&ugrave; pesanti, M3 e M4. Sta arrivando anche la versione pi&ugrave; hardcore, BMW M2 Competition. Il leak che anticipa il nuovo modello mostra il logo del pannello e il bottone di accensione molto simile ai modelli pi&ugrave; grandi. Il motore sar&agrave; il cavallo di battaglia delle M a sei cilindri. Il 3 litri in linea, ma con un turbo invece che due, come adottano M3 e M4. Il potenziamento, con albero motore pi&ugrave; leggero e pistoni rinforzati, porterebbe comunque a 405 cavalli invece che i 365 della M2 standard. La produzione dovrebbe iniziare a giugno. Dovrebbe trattarsi di una edizione limitata a circa 1.000 esemplari. BMW M2 Competition potrebbe dare via ad altre varianti speciali, come la o M2 CS (Competition Series) al pari di come sono chiamate le sue sorelle pi&ugrave; maggiori negli USA e anche M2 GTS. La forbice con M3 e M4 si fa sempre pi&ugrave; stretta.       

Versione estrema della coup&eacute; compatta bavarese: serie limitata da 1.000 esemplari

M2 Competition, arriva la piccola peste da 405 cavalli

&quot;Belva addomesticata&quot; l&#39;abbiamo definita nel nostro primo test. BMW M5 con i suoi 600 cavalli, la trazione integrale, che pu&ograve; diventare una scatenata posteriore, non ha finito di esagerare. Il&nbsp;sistema xDrive infatti permette le modalit&agrave;: 4WD, 4WD Sport e 2WD.  Con la primavera si svegliano i sensi e ad aprile arrivera un plus per gli insaziabili. Si tratta del&nbsp;Competition Package, che alzer&agrave; la potenza del V8 sovralimentato di 4.4 litri da 600 a 625 cavalli. Uno step, accompagnato da ottimizzazione di telaio e sospensioni. Il pacchetto sar&agrave; integrato anche da altre personalizzazioni e possibilit&agrave; di acquistare altri accessori.  M5 Competition Package presenter&agrave; molto probabilmente prestazioni superiori. L&#39;attuale accelerazione da 0 a 100 km/h si completa in 3&quot;4. Potrebbe scendere di un decimo. E potrebbe crescere la velocit&agrave; massima &quot;liberata&quot; dall&#39;elettronica (con il pack a pagamento M Driver) che ora tocca i 305 km/h. Resta il cambio automatico ZF a otto marce.  Il plus avr&agrave; un prezzo, che dovrebbe aggirarsi attorno ai diecimila euro. Da aggiungere ai 122.000 di M5 con 600 cavalli. 

La superberlina di Monaco di Baviera tocca i 625 cavalli e raggiunge i 305 km/h

Per qualche cavallo in pi&ugrave;: BMW M5 Competition Package

Impegno su due fronti, entrambi tra cordoli e chicane. Se BMW M8 GTE &egrave; ai nastri di partenza della 24 Ore di Daytona, primo appuntamento ufficiale in gara per il nuovo progetto - che correr&agrave; anche la 24 Ore di Le Mans il prossimo giugno - la BMW Serie 8 coup&eacute; sceglie l&#39;Italia, il tracciato di Aprilia, per continuare il processo di sviluppo in vista del debutto, previsto nei prossimi mesi. Svela nuovi particolari delle forme definitive, evolute rispetto al concept che ha annunciato il ritorno di BMW nel segmento delle grandi coup&eacute; di lusso.&nbsp;  Uno stretto legame, quello che unisce BMW M8 e M8 GTE, ispirazioni tecniche che si trasferiranno sulle altre declinazioni di Serie 8 coup&eacute;. Possibilit&agrave; dettata dall&#39;aver sviluppato le tre varianti in parallelo: per un passo compiuto con la GTE, la M8 e la Serie 8 a seguirne l&#39;ispirazione. Su strada, Serie 8 arriver&agrave; sotto forma di BMW 850i e BMW 860i, trazione posteriore o la possibilit&agrave; delle quattro ruote motrici xDrive, come trapela da alcuni muletti avvisati in prova. Ad Aprilia, i tecnici BMW sono andati alla ricerca di dati e validazione degli obiettivi posti, relativamente alla dinamica di marcia su fondi particolarmente abrasivi e alle alte velocit&agrave;. &laquo;I valori dinamici del veicolo gi&agrave; ottenuti sono assolutamente impressionanti, i nostri clienti e simpatizzanti possono aspettarsi un&#39;autentica sportiva&raquo;, assicura Klaus Fr&ouml;hlich, componente del CdA di BMW Ricerca e Sviluppo, presente ai test.  L&#39;impianto stilistico della show car resta in gran parte immutato sul prodotto destinato alla serie. Dal doppio rene con la cornice cromata raccordata al centro, al taglio dei gruppi ottici, solo un po&#39; pi&ugrave; abbondanti nelle dimensioni. L&#39;ottimizzazione aerodinamica prevede un tetto scavato nella parte centrale, scelta di stile e marginale riduzione della sezione frontale. In coda, gli scarichi sono nascosti dietro le cornici cromate, quanto ai fari, saranno ad ampio sviluppo orizzontale, su un volume del bagagliaio piuttosto scavato.  BMW M8, nuova pretendente al trono Gran Turismo  Attese importanti novit&agrave; anche all&#39;interno, vedremo una Serie 8 dalla plancia molto diversa rispetto alle ultime proposte BMW, soprattutto per quel che riguarda la disposizione e l&#39;integrazione dell&#39;ampio schermo della multimedialit&agrave;, inserito in una console che si sviluppa a cascata verso il tunnel centrale.&nbsp;   

Continua lo sviluppo della grande coup&eacute; di lusso, scesa in pista ad Aprilia per test legati all&#39;analisi della dinamica di marcia su fondi molto abrasivi. A Daytona, intanto, corre la M8 GTE

BMW Serie 8 Coupe, il lusso sportivo scende in pista

Rif&agrave; il trucco ai paraurti, modifica la calandra con un doppio rene pi&ugrave; largo, sviluppa i proiettori offrendo luci a led, anche adattive - a richiesta, entrambi: di base &egrave; offerto un faro con lampade alogene - e una grafica delle luci diurne a esagono aperto. BMW Serie 2 Active Tourer restyling e la variante Gran Tourer, per&ograve;, sfoggiano i miglioramenti pi&ugrave; interessanti sotto al cofano, dove le unit&agrave; turbo benzina e Diesel guadagnano potenza e coppia, riducendo i consumi fino al 5% nel ciclo di guida reale. Migliorie che passano dall&#39;adozione su tutti i turbodiesel del trattamento dei gas di scarico con filtro antiparticolato, catalizzatore di NOX e SCR con iniezione d&#39;urea.  Rivista la gestione termica del propulsore, i turbo benzina avranno un circuito di raffreddamento sdoppiato, tra testata e monoblocco, gestito da una valvola in funzione dei carichi e della temperatura d&#39;esercizio. A freddo e ai carichi parziali, &egrave; attivo esclusivamente il circuito di raffreddamento destinato alla testata, cos&igrave; da accelerare il warm up del motore e il raggiungimento delle temperature ideali di funzionamento, che si traduce in minori emissioni inquinanti. Ancora sui benzina, la testata integra collettori di scarico e turbocompressore, di tipo Twin Scroll sul 3 cilindri 218i e il 4 cilindri 220i.  Sovralimentazione del tipo multistadio su BMW 218d Active Tourer. L&#39;ottimizzazione generale delle unit&agrave; motrici passa dalla riduzione delle frizioni all&#39;interno dei cilindri, una catena della distribuzione in pezzo unico, una diversa cinghia dei servizi e l&#39;incremento della pressione del carburante, tanto sui turbo benzina che sui turbodiesel, questi ultimi tra i 2.200 bar dei tre cilindri e i 2.700 bar della variante pi&ugrave; prestazionale, 2 litri da 190 cavalli 220d, passando per il common rail a 2.500 bar dei quattro cilindri intermedi per potenza.  Gli interventi di quello che &egrave; pi&ugrave; di un restyling concentrato sull&#39;estetica, continuano sulle unit&agrave; 3 cilindri, benzina e Diesel, che montano un albero motore ben 1.100 grammi pi&ugrave; leggero. Tre cilindri con un albero di bilanciamento modificato. Elencati gli interventi sotto al cofano, troviamo incrementi prestazionali su BMW 216i Active Tourer e Gran Tourer, 109 cavalli (+7) e 190 Nm (+10), BMW 218i Active Tourer a 140 cavalli (+6) e 220 Nm di coppia, nonch&eacute; su BMW 218d Active Touer, da 150 cavalli e 350 Nm (+20).  Invariate le caratteristiche della ibrida plug-in BMW 225xe iPerformance, debutta sul monovolume bavarese la trasmissione Steptronic 7 marce, cambio doppia frizione che verr&agrave; proposto in abbinamento (a richiesta) su BMW 216d Active Tourer e 218i, sar&agrave; di serie su 220i. L&#39;automatico Steptronic 8 rapporti, invece, sar&agrave; presente a richiesta su 218d e, di serie, su 225i xDrive e 220d.  Serie 2 Active Tourer 2018 e il restyling gemello di Gran Tourer avranno fendinebbia a led optional, una rinnovata gamma di cerchi in lega tra i 17 e i 19 pollici, tre nuovi rivestimenti dei sedili - due in tessuto, uno in pelle - il doppio terminale di scarico su tutte le versioni con motore 4 cilindri. L&#39;abitacolo conferma i servizi connessi BMW, introdotti la scorsa estate, la suite di sistemi di assistenza alla guida, optional, Driving Assistant Plus, con cruise control adattivo fino ai 140 orari e funzione stop&amp;go, insieme al Traffic Jam Assistant fino ai 60 km/h, che governa la guida in colonna gestendo il mantenimento della corsia.  L&#39;uscita sul mercato della rinnovata gamma Serie 2 Active Tourer &egrave; prevista a marzo 2018. 

Motori turbo benzina e Diesel ottimizzati, consumi ridotti fino al 5%, pi&ugrave; coppia e potenza. Da marzo sul mercato, non mancano i ritocchi estetici, a partire dai fari a led adattivi

BMW Serie 2 Active Tourer, restyling all&#39;insegna dell&#39;efficienza

Una piccola peste di BMW &egrave; in rampa di lancio. Si tratta della M2 Competition, versione vitaminizzata e non solo della sportiva compatta di Monaco di Baviera. Gli ultimi rumors ne accreditano la presentazione gi&agrave; a primavera. Forse non a Ginevra, pi&ugrave; probabilmente ad aprile in occasione del Salone di Pechino. Cambierebbe poco, in estate dovrebbe gi&agrave; essere disponibile in concessionaria.  Bmwblog, storicamente informato riguiardo le anteprime del Marchio, ha ipotizzato che non sar&agrave; pi&ugrave; usato il motore N55, ovvero il 6 cilindri di 3 litri che eroga 365 cavalli. La M2 Competition sarebbe pronta per adottare l&#39;S55, sempre sei cilindri in linea, biturbo e soprattutto motore delle altolocate M3 e M4. La &quot;piccola&quot; beneficerebbe di una versione con qualche decina di cavalli in meno, ma poco cambia nella sostanza. Gli interessati a una sportiva estremamente prestazionale e di dimensioni pi&ugrave; contenute rispetto a una segmento D, troverebbe pane per i suoi denti.  La potenza indicata &egrave; di 405 cavalli, che sono circa il 10% in pi&ugrave; rispetto alle M2 &quot;normali&quot;. Che potranno essere scatenati da un cambio a doppia frizione a sette rapporti o da un manuale a sei marce. L&#39;aumento di potenza comporter&agrave; anche un potenziamento e una maggiore efficienza da parte di freni e sospensioni. Attese anche nuove tonalit&agrave; per la carrozzeria esterna, quali la&nbsp;Silver Hockenheim e la&nbsp;Sunset Orange. 

Avr&agrave; in dote il biturbo delle M3 e M4, con circa una ventina di cavalli in meno

BMW M2 Competition, arriva la piccola peste da 400 cv

Il restyling porta buoni consigli. Rinnegare una tradizione che fa della sportivit&agrave; un vanto, non deve essere un limite quando si tratta di vetture elettriche. La i8, sebbene sia ibrida, ne &egrave; un esempio. Meno la i3. O almeno sino a questo momento. Con il debutto dell&rsquo;edizione &ldquo;ristilizzata&rdquo; arriva sul mercato anche la variante s. Una lettera che la dice lunga sul reale potenziale della vettura, ma che non estremizza il concetto di elettrico.  Le tinte forti sono un segnale inequivocabile, cos&igrave; come le modifiche ad assetto e motore. Questo perch&eacute; la nuova Bmw i3 s, pur conservando lo schema originale, pu&ograve; certificare un&rsquo;altezza da terra ridotta di 10 mm e delle carreggiate pi&ugrave; larghe di 40 mm. Le spalle si sono fatte pi&ugrave; larghe come si dice in gergo, alimentando la &ldquo;presenza&rdquo; a terra. Il tutto accompagnato da un incremento di 14 cavalli dell&rsquo;unit&agrave; elettrica. Cos&igrave;, alla voce potenza, il dato dichiarato passa da 170 a 184 cavalli. Senza dimenticare i 270 Nm di coppia motrice disponibili a partire da 0 giri/min, che rappresentano un ulteriore must in chiave prestazionale.   La velocit&agrave; non da valore alla performance essendo limitata a 160 km/h, ma il passaggio da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi, potrebbe invece godere del beneplacito degli appassionati pi&ugrave; incalliti. Ma attenzione a non farvi prendere dall&rsquo;ansia da quarto di miglio, perch&eacute; alla terza accelerata da fenomeni, il rischio &egrave; che i 200 km di autonomia garantiti sulla carta, rimangano solo una vaga possibilit&agrave;. Se optate per la versione di Bmw i3 s equipaggiata con il sistema di range extender, portate a casa 330 km in quanto a range, ma perderete qualcosa sullo scatto.  I cerchi di lega da 20&quot;, disponibili in nero o in versione bicolore, hanno un canale pi&ugrave; largo rispetto alla i3 dall&rsquo;animo pi&ugrave; urbano. Contribuiscono a dare carattere al corpo vettura, che altrimenti non avrebbe argomentazioni per essere considerato davvero sportivo. Anche perch&eacute; a bordo non ci sono differenze e l&rsquo;infotainment, seguendo i diktat bavaresi, ha una predilezione soltanto verso i device di origine Apple.  Aggiornati&nbsp;gli apparati di sicurezza, su strada salta all&rsquo;occhio la funzione sport, che fa capolino tra comfort ed EcoPro Plus, tanto per dare un po&rsquo; di piacere a chi &egrave; preso dall&rsquo;economy run. Certo &egrave; che l&rsquo;elettrica Bmw, sia una bavarese fatta e finita. Nonostante il rumore sia quasi nullo e invece di ottani si alimenti con energia elettrica. Peccato che non si possa intervenire sulla soglia di intervento dell&rsquo;Esp, perch&eacute; telaio e prontezza di risposta sono davvero accattivanti e divertenti. Solo che bisogna fare attenzione ad un&rsquo;autonomia ancora fortemente limitata, ma soprattutto condizionata dallo stile di guida. E ricordarsi che dalla presa di casa, se la quota &egrave; intorno allo 0% della batteria, ci vogliono circa 11 ore per raggiungere il picco del 100%. Se avete la capacit&agrave; e la possibilit&agrave;, sia economica sia di rete, di adottare la WallBox by Bmw, allora potete scendere a tre e 45 minuti&hellip; ma solo con quella da 7,4 kW. E i prezzi? Si parte da 42.800 euro per la Bmw i3 s, mentre lo scatto dei 47.500 euro &egrave; relativo a quella dotata di range extender.&nbsp;  BMW, LA GAMMA COMPLETA E IL LISTINO PREZZI 

Il fatto di avere la sola trazione elettrica non significa dover rinunciare alla sportivit&agrave; tipica del marchio. E cos&igrave; la i3 diventa s

BMW i3 s, la (ri)scossa della compatta elettrica: la prova

        L&rsquo;offensiva di prodotto BMW entra nella seconda fase. Il piano prospettato un anno fa da Harald Kruger, a.d. del gruppo, prevedeva il lancio di 40 novit&agrave; dalla sola divisione auto in 24 mesi. Nel 2018 arriveranno in strada il suv X2, il debutto tra gli sport utility di taglia maxi con BMW X7, la nuova generazione di Phantom sul fronte Rolls-Royce, ma &egrave; guardando all&rsquo;elettrificazione della gamma che giungono le anticipazioni pi&ugrave; interessanti dal CEO.&nbsp; Si proietta al 2020, quando toccher&agrave; a BMW X3 presentarsi nella versione a zero emissioni. Sar&agrave; BMW iX3 la sigla che identificher&agrave; il suv elettrico a batteria, in un processo di registrazione di sigle che comprende l&rsquo;intero arco da BMW i1 a BMW i9 e da BMW iX1 a BMW iX9, per garantirsi la copertura di qualsiasi opzione elettrica o elettrificata dovesse arrivare in futuro.  L&rsquo;obiettivo &egrave; di lanciare entro il 2025 venticinque modelli elettrificati, dodici alimentati esclusivamente a batteria, senza considerare le opzioni mild-hybrid. Con l&rsquo;aggiornamento della BMW i3 nel 2017, la prossima novit&agrave; elettrica sar&agrave; il debutto della MINI nel 2019, poi toccher&agrave; a BMW iX3 nel 2020 e, un anno pi&ugrave; tardi, spazio alla visione del futuro in campo elettrico con BMW i NEXT. Appuntamenti ai quali presentarsi con numeri pi&ugrave; rilevanti delle 200 mila BMW elettrificate oggi sul mercato, di cui 100 mila attese su strada entro fine anno (obiettivo 2017 centrato). Nuova BMW X3, primo contatto A medio termine, spostato sull&rsquo;inizio del prossimo decennio, Kruger ha confermato la strategia di una scalabilit&agrave; tecnica tale da consentire la realizzazione di modelli diversificati nel powertrain &ndash; termico, ibrido o elettrico -, grazie al debutto della quinta generazione di pacchi batterie.&nbsp;&nbsp; L&rsquo;incremento degli investimenti &ndash; 700 milioni di euro in ricerca e sviluppo quest&rsquo;anno pi&ugrave; di quanti non ne avesse destinato il gruppo nel 2016 &ndash; in tecnologia, comprensivi anche della sperimentazione sulla guida autonoma, dovranno essere bilanciati da una crescita nelle vendite, della quota di mercato e delle entrate, obiettivi dichiarati da Kruger a margine dell&rsquo;annuncio della strategia relativa al prodotto.&nbsp;       

L'a.d. del gruppo, Harald Kruger, ha confermato la data del debutto di BMW iX3 e svelato la registrazione di tutte le sigle da i1 a i9 e da iX1 a iX9

BMW, suv elettrico: scatta l’ora iX

ESTORIL - Che tra moglie e marito, sia la prima a decidere &egrave; una cosa risaputa. Ma che tra meccanica ed elettronica sia la seconda a spuntarla &egrave; meno scontato del previsto. Oggi un software fa pi&ugrave;&nbsp;differenza di quanto ne facesse una volta un componente meccanico. Un dato che vale pure al momento di fare le nostre considerazioni circa la nuova Bmw M5. Che, sebbene si tratti di una nuova edizione, non vanta nel suo d.n.a. quell&rsquo;esclusivit&agrave; che un tempo distingueva ogni berlina bavarese del reparto M Sport di origine Serie 5. Pensate solo alla serie E60. Due numeri per fugare ogni dubbio: V10 di 5 litri ad aspirazione naturale e 507 cavalli di potenza massima. Oggi si va ancora pi&ugrave; forte, non si discute. Ma la reale evoluzione passa da una serie di interventi che hanno come principale protagonista l&rsquo;evoluzione elettronica, senza quel &ldquo;quid&rdquo; fatto di viti e bulloni a &ldquo;spaccare&rdquo; come in precedenza. Quindi tanto lavoro di affinamento e adattamento ad una Serie 5 che deve fare i conti con i cavalli veri.&nbsp;  L&rsquo;unit&agrave; V8 da 4,4 litri &egrave; un&rsquo;evoluzione della precedente e, in questa occasione, eroga 600 cavalli e 750 Nm di coppia motrice. Il risultato sono un passaggio da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi (lo 0-200 km/h &egrave; coperto in 11,1 secondi) e una velocit&agrave; massima autolimitata a 250 km/h (305 km/h con l&rsquo;apposito pacchetto).&nbsp;  Il cambio doppia frizione &egrave; un lontano ricordo del passato, soppiantato dallo ZF a 8 rapporti. Che si deve relazionare ad una trasmissione a quattro ruote motrici xDrive. Nulla di realmente nuovo, semplicemente adattato elettronicamente a quelle che sono le esigenze di una M. Ovviamente la catena cinematica e? stata rinforzata a livello di rigidita? e di resistenza, cosi? da tenere conto dell&rsquo;elevata coppia, della configurazione che privilegia il posteriore e dell&rsquo;opzione 2WD. Si perch&eacute; si pu&ograve; scegliere per la marcia con la trazione sulle sole ruote posteriori. Ma niente retrotreno autosterzante: la nuova M5 ne fa a meno.&nbsp;  Mentre non rinuncia ad una serie di settaggi tale&nbsp;da mettere in crisi anche il pilota pi&ugrave; esperto. Resi ancora pi&ugrave; articolati dalla presenza delle quattro ruote motrici. Chi siede al volante ha a disposizione diverse modalit&agrave; di guida, frutto della combinazione tra le &ldquo;operazioni&rdquo; del controllo elettronico della stabilit&agrave; (DSC) e le quattro ruote motrici. Cos&igrave; si pu&ograve; optare per DSC on, MDM, DSC off; configurando il sistema xDrive in 4WD, 4WD Sport e 2WD. Gi&agrave;, perch&eacute; il passato non si dimentica per via di un xDrive di ultima generazione, cos&igrave; spazio al drifting arrabbiato, demandato al solo asse posteriore. Provare per credere.&nbsp;  Per quanto il livello emozionale si sia attenuato con il crescere dell&rsquo;elettronica, &egrave; indiscutibile quanto sia performante su strada e in pista una berlina che, a spanne, &egrave; ampiamente nell&rsquo;intorno delle 2 tonnellate. Precisa, senza alcuna indecisione nell&rsquo;inserimento in curva, si lascia manovrare sia di potenza, sia facendo leva sui trasferimenti carico. Non perde la coda in frenata, ma lascia al pilota la facolt&agrave; di scegliere, a seconda di come decide di operare sullo sterzo. Le quattro ruote motrici sono una garanzia in uscita, assicurando una motricit&agrave; assoluta. E con 600 cavalli pronti all&rsquo;uso la capacit&agrave; di riprendere giri motore, ma soprattutto velocit&agrave; &egrave; davvero impressionante. Tanto che nel rettilineo del tracciato dell&rsquo;Estoril, teatro di questa prima presa di contatto, siamo riusciti a spuntare un 260 km/h, alle spalle di un certo Martin Tomczyk pilota Bmw nel DTM. Che, oltre a non risparmiarsi nei giri di prova, non ha lesinato su preziosi consigli di guida. Tuttavia divertimento e performance hanno un prezzo:&nbsp;122.000 euro.&nbsp;   

Bastano trazione integrale e quattro ruote motrici per sedurre chi siede al volante? La risposta non poteva che essere affermativa. Ma il fatto che si tratti essenzialmente di una &ldquo;questione&rdquo; elettronica, &ldquo;svaluta&rdquo; il vero potenziale di nuova Bmw M5

Nuova BMW M5, belva addomesticata: primo contatto

La BMW i8, sportiva ibrida ad alta tecnologia, amplia la famiglia e gli orizzonti. Al Salone di Los Angeles &egrave; stata presentata in doppia configurazione. La coup&eacute;, ristilizzata, e la roadster totalmente inedita. Le novit&agrave; riguardano design, ma soprattutto powertrain e autonomia. Arriveranno a maggio 2018.  La BMW i8 Roadster, innanzi tutto. Attesa e annuciata, la scoperta a due posti&nbsp;- che ha sedili di nuovo design - grazie a un largo utilizzo di materiali compositi (CFRP) contiene il peso a 1595 chilogrammi, solo 60 in pi&ugrave; della &nbsp;coup&eacute;. Anche se non esagerata, la differenza ha portato diverse configurazioni di assetto e dei controlli elettronici. La capote ad azionamento elettrico impiega quindici secondi per l&#39;apertura e la chiusura, che possono essere effettuate fino a 50 Km/h. Come la versione a tetto rigido presenta nuovi e pi&ugrave; leggeri cerchi in lega da 20 pollici. I due posti in meno a bordo permettono di &quot;guadagnare&quot; due vani richiudibili da 92 litri complessivi.  Entrambe le carrozzerie dispongono di una power unit di maggiore efficienza. La potenza complessiva erogata arriva a 374 cavalli. Grazie al tre cilindri 1.5 turbo benzina da 231 cavalli&nbsp;(dotato di filtro antiparticolato) e soprattutto dall&#39;accoppiata del motore elettrico potenziato a 143 cavalli e alle batterie agli ioni di litio da 11,6 kWh. Sulla coup&eacute; di prima generazione arrivavano a 7,6 kWh.  Il nuovo pacchetto permette un&#39;accelerazione da 0 a 100 km/h in 4&quot;4 per la Coup&eacute; e 4&quot;6 per la BMW i8 Roadster, mentre la velocit&agrave; massima rimane limitata a 250 km/h. Ma soprattutto l&#39;autonomia in modalit&agrave; solo elettrica (eDrive) sale a 55 e 53 km, potendo toccare una punta di 120 km/h a zero emissioni.    La Coup&eacute; rimane un a 2+2 classica, ha aggiornato i fari a LED, aggiunto loghi distintivi sulle fiancate (Coup&eacute;, appunto), disponibile in due colori supplementari,&nbsp;E-Copper e Donington Grey e dispone di una nuova griglia frontale attiva.  Novit&agrave; anche all&#39;interno. Dove arriva l&#39;ultima versione dell&#39;infontaiment bavarese, il ConnectedDrive con display touch e l&#39;head-up display (a pagamento) pi&ugrave; evoluto. Disponibili finiture optional in carbonio e addirittura ceramica. Per non farsi mancare nulla. 

Presentata assieme alla coup&eacute; al Salone di Los Angeles: fino a 55 chilometri di autonomia elettrica e potenza di 374 cavalli

BMW i8 Roadster, l&#39;ibrida si scopre e corre di pi&ugrave;

Il futuro non aspetta e BMW non vuole perdere il treno. Anzi, la bicicletta. La mobilit&agrave; individuale rimarr&agrave;, anche commercialmente, una chiave dei prossimi decenni. La Casa bavarese sta sondando ogni possibilit&agrave; di prodotto. Valutando le esigenze a livello globale: la visione europacentrica, se mai BMW l&#39;ha avuta, &egrave; una questione del passato remoto.&nbsp;  In questo contesto rientra il progetto&nbsp;BMW Vision E3 Way, che non a caso &egrave; stato messo a punto dal centro ricerca BMW di Shanghai in collaborazione con l&#39;universit&agrave; Tongji. La &quot;E&quot; tripla &egrave; una chiara dichiarazione di intenti.&nbsp;Elevated, Electric, Efficient. Si tratta di &quot;galleggiare&quot; sopra il traffico di una megalopoli da 25 milioni di abitanti. Cercano una soluzione il pi&ugrave; &quot;verde&quot; possibile.&nbsp;  La Cina era il paese delle biciclette, ma sta diventando anche quello delle bici e degli scooter elettrici: 250 milioni sono un numero che rende bene il concetto.  Il prodotto c&#39;&egrave; gi&agrave;, il nocciolo di BMW Vision E3 Way &egrave; la strada sopraelevata per mezzi elettrici leggeri. Riservata: una sorta di pista ciclabile trasparente e chiusa, protetta dai mezzi pi&ugrave; pesanti. Non solo: anche dal maltempo e dalla temperatura. Quindi climatizzata d&#39;estate. A chi viaggia tra i 5 e i 25 km/h viene garantita la massima sicurezza e il massimo comfort. Ridotto al minimo il rischio di incidenti. Zero incroci e semafori, solo un grande flusso. E data l&#39;agilit&agrave; dei mezzi &egrave; possibile una grande elasticit&agrave; nel traffico: si pu&ograve; invertire, per emergenze, il senso di marcia. Perch&egrave; tutto si svolge a velocit&agrave; lenta, ma costante. Questo potrebbe essere il grande vantaggio.  &quot;Efficiente conveniente e sicura. Bisogna solo creare spazio per questo traffico a due ruote a zero emissioni&quot;. Sintetizza efficacemente,&nbsp;Markus Seidel, capo dell&#39;ufficio hi-tech di BMW in Cina.&nbsp;Verrebbe da chiedere il costo di queste gallerie sopraelevate, ma il concetto rimane ugualmente chiaro. E, seppur visionario, dotato di una logica. 

Una visione di traffico lento ma costante, per i veicoli super leggeri a due ruote e a zero emissioni nelle megalopoli

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