        Dopo le inevitabili difficolt&agrave; legate all'emergenza sanitaria, torna Villa d'Este Style, l'evento dedicato interamente all'Alfa Romeo 6C 2500, la vettura che negli anni '30 e '40 ha rappresentato la sintesi perfetta dell'eleganza abbinata a un'automobile. Nel listino dell'usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click! La nona edizione di Villa d'Este Style &egrave; stata organizzata dall'omonimo Hotel sul lago di Como, che nel 2012 acquist&ograve; uno degli esemplari della berlinetta del Biscione, che nel 1949 vinse il Concorso d'Eleganza Villa d'Este, conquistando non solo la Coppa d'Oro ma anche il nome della manifestazione.  L'AUTO DEI VIP E DEI PRINCIPI Grazie alla sua raffinatezza e alle sue caratteristiche, Alfa Romeo 6C 2500 divenne presto l'auto dei vip e dei principi regnanti. Da Tyrone Power a Ranieri III di Monaco, passando per Rita Hayworth e il re Farouk d'Egitto, tanti aristocratici si misero al volante della berlinetta Alfa. Che presentava alcune soluzioni tecniche per l'epoca innovative, come le sospensioni posteriori a barre di torsione con ammortizzatori telescopici e i freni non pi&ugrave; meccanici ma idraulici. Conobbe numerose versioni, tra cui la Cabriolet, disegnata da Battista Farina, a quel tempo solo "Pinin", e la Super Sport, che raggiungeva la velocit&agrave; di 170 km/h grazie ai suoi 110 cavalli di potenza. La gamma Alfa Romeo: consulta il listino completo di Auto! L'edizione 2020 di Villa d'Este vedr&agrave; protagonisti 7 modelli di Alfa Romeo 6C 2500 SS Villa d'Este, insieme ad altri modelli simili per caratteristiche, ma sempre, obbligatoriamente, appartenenti alla gamma 6C 2500. Storie Alfa Romeo, l'intramontabile 6C 1750 di Nuvolari e Varzi       

Dopo le difficolt&agrave; legate al COVID-19, riparte l'iniziativa legata alla berlinetta del Biscione degli anni '30 e '40 con la sua nona edizione

Villa d'Este Style, torna l'evento dedicato all'Alfa Romeo 6C 2500

        I cinquanta anni di Alfa Romeo Montreal, la bellissima e sfortunata (sul mercato, causa anche la crisi petrolifera) sportiva disegnata da Marcello Gandini e motorizzata dal V8 della 33 Stradale non sono passati indimenticati, anche se a giorni sar&agrave; celebrato il 110&deg; del Biscione. Cinquanta anni di Alfa Romeo Montreal Montreal potrebbe essere considerata come simbolo, nel bene e nel male, di molti mancati successi del Marchio. &ldquo;Misunderstood supercar&rdquo;: supercar incompresa, l&rsquo;istantanea migliore l&rsquo;ha scattata Jay Leno. Una bella interpretazione in chiave moderna l&rsquo;ha fornita Alessandro Masera, noto per altri interessanti bozzetti di Alfa Romeo.  Un teaser di tre quarti posteriore, che evidenzia stilemi e proporzioni classici, riletti in chiave contemporanea. Anche senza svelare, al momento, il classico trilobo &egrave; subito riconoscibile come Alfa Romeo. Nel posteriore rivela gruppi ottici a Led a tre moduli, sulla scia di Tonale. Le forme, cofano lungo e coda corda, lasciano intuire l&rsquo;utilizzo di un motore longitudinale (quindi della piattaforma Giorgio). Piace anche al capo del design Ben riuscita e infatti il bozzetto s&rsquo;&egrave; guadagnato il &ldquo;like&rdquo; social addirittura di Klaus Busse, il responsabile del Centro Stile FCA. Un attestato, seppur virtuale, di aver colpito nel segno. Montreal, la proposta del designer Yamada       

Alessandro Masera propone un bozzetto della GT che riscuote il "like" sui social dal responsabile del Centro Stile FCA

Alfa Romeo Montreal 2021, un teaser speciale che è piaciuto anche a Busse

La strategia era vantaggiosa sotto tutti i punti di vista. Costruire un nuovo modello frutto del lavoro di alcune tra le menti migliori dell&#39;epoca, e farlo in un nuovo stabilimento, da costruire ex novo nel sud Italia, cos&igrave; da accedere ai fondi che lo Stato erogava a chi avesse promosso l&#39;industrializzazione del Mezzogiorno. I numeri di vendita avrebbero fatto il resto.  Nel listino dell&#39;usato di Auto, tante occasioni da non perdere a portata di click!  La storia dell&#39;Alfa Romeo pi&ugrave; venduta di sempre (oltre 1 milione e 17mila esemplari acquistati) &egrave; correlata inevitabilmente al &quot;piano&quot; orchestrato dall&#39;allora presidente Giuseppe Luraghi e alla fabbrica di Pomigliano d&#39;Arco, in provincia di Napoli, destinata ad accogliere la produzione di un modello che avrebbe segnato la storia socio-culturale dell&#39;Italia: l&#39;Alfasud.    DEBUTTA IL BOXER ALFA  La progetta Rudolf Hrushka, padre della Giulietta Sprint, insieme a Carlo Chiti, all&#39;epoca a capo di Autodelta, reparto corse del Biscione. Al design ci pensa un giovane Giorgetto Giugiaro. La collaborazione tra tre delle pi&ugrave; grandi figure dell&#39;automobilismo non pu&ograve; che far nascere una vettura contenente alcune soluzioni tecnico-meccaniche evolute per l&#39;epoca. Berlina due volumi e quattro porte, pratica e spaziosissima all&#39;interno, motorizzata con il primo boxer della storia Alfa Romeo, 4 cilindri e raffreddato ad acqua, per 63 CV a 6.000 giri, non pochi per l&#39;epoca.  Museo Alfa Romeo, si riparte il 24 giugno con i &quot;gioiellini segreti&quot;  SCIOPERI E SCARSA QUALIT&agrave; DEL LAVORO: LE CRITICHE  Alfasud viene presentata al Salone di Torino del 1971, e dall&#39;anno successivo viene lanciata sul mercato a prezzo di listino di 1.420.000 lire. Piace a guidatori e critica specializzata, convinta soprattutto dall&#39;abitabilit&agrave; degli interni. Iniziano poi a sorgere in breve tempo i primi problemi. La macchina infatti era stata assemblata alla fine degli anni Sessanta, in un contesto socio-culturale di ribellione diffuso anche in Italia. I frequenti scioperi degli operai di Pomigliano, uniti all&#39;assenteismo e, in certi casi, alla scarsa conoscenza del prodotto automotive da parte di alcuni, produce difetti evidenti come assemblamenti fatti male (in alcuni casi parliamo proprio di bulloni non avvitati bene), ossidazione delle lamiere o la ruggine, che presto inizia ad apparire sui parafanghi.  Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020, nuovo spot con Raikkonen VIDEO  Tutto ci&ograve; porta inevitabilmente a delle critiche e agli sfott&ograve;. L&#39;Alfasud inizia ad essere vista come l&#39;auto dello &quot;sfigato&quot;, subendo un grave danno d&#39;immagine. Aggiungiamo inoltre che nel 1981 Carlo Verdone la utilizza nel suo &quot;Bianco, rosso e verdone&quot;, rendendola la compagna di (dis)avventure dello sfortunatissimo personaggio di Pasquale Amitrano.  LE ALTRE VERSIONI  Quando la commedia di Verdone esce nelle sale, Alfasud &egrave; gi&agrave; alla sua seconda serie. Ce ne sar&agrave; anche una terza, fino al 1984, anno di fine produzione. La berlina del Biscione, essendo un&#39;auto di successo, genera innumerevoli versioni diverse. Le pi&ugrave; famose rimangono la Ti, che con i suoi due posti secchi strizzava l&#39;occhio ai giovani; la Giardinetta, ovvero la spaziosissima station wagon, svantaggiata dal fatto che negli anni &#39;70 quel segmento veniva visto pi&ugrave; come una macchina per il lavoro; e l&#39;Alfasud Sprint, una coup&eacute; a 4 posti con caratteristiche per cui gli americani l&#39;avrebbero chiamata fastback.  Cerchi un&#39;auto nuova? Consulta il listino completo di Auto!  UN&#39;AUTO STORICA: PARLANO I NUMERI  Al di l&agrave; di scioperi e di ruggine sui parafanghi, il valore di Alfasud va rintracciato nel mercato. Un milione e 17mila esemplari venduti in 12 anni, l&#39;Alfa Romeo pi&ugrave; acquistata di sempre. Sono dati per cui il Biscione pu&ograve; guardare a questa vettura con orgoglio e soddisfazione. E se in tv passanno Pasquale Amitrano assieme al suo modello, non resta che fare l&#39;unica cosa possibile: lasciarsi andare a una risata. 

Genio e sregolatezza: la berlina del Biscione attravers&ograve; tutti gli anni &#39;70, proponendo soluzioni tecniche innovative e ricevendo anche pesanti critiche strutturali. Ma ancora oggi &egrave; l&#39;Alfa Romeo pi&ugrave; venduta di sempre&nbsp;

Alfa Romeo Alfasud: la sua storia

        Alfa Romeo 33 Stradale &egrave; l&rsquo;auto pi&ugrave; bella della storia? Il dibattito &egrave; aperto. Di certo ha fatto incetta di premi (Villa D&rsquo;Este nel 2018, ad esempio) ormai perenne candidata al Best of Show, anche quando viene solo nominata. Archetipo dell&rsquo;auto sportiva di fine anni Sessanta dalle forme perfette tracciate da Franco Scaglione, ancora oggi &egrave;&nbsp;perfetta. Come tutte le opere d&rsquo;arte, non c&rsquo;&egrave; nulla da togliere e nulla da aggiungere.  In 397 centimetri &egrave; concentrata la perfezione stilistica e una meccanica speciale, con il V8 da 2 litri super-quadro (78x52,2, alesaggio per corsa) in grado di ringhiare la potenza massima di 230 cavalli fino a 8.800 giri.  Un capolavoro del mitico ingegnere Giuseppe Busso su un&rsquo;auto di soli 700 kg di peso, grazie anche a un telaio realizzato con tecnologia aeronautica con elementi tubolari. &nbsp;Perla assoluta, realizzata in 18 esemplari tra il 1967 e il 1969.  Tutti l&rsquo;abbiamo ammirata: dal vivo al Museo Storico Alfa Romeo, in foto o in video, nel classico Rosso Alfa 501. E infatti 17 su 18 sono state verniciate nella livrea pi&ugrave; classica.  Ma una, la 33 stradale col numero di telaio 750.33.111 &egrave; nata Blu, su richiesta del Conte Corrado Augusta.  Qui entra in ballo il&nbsp;collezionista Egon Zweim&uuml;ller, che nel video realizzato concentra le 5.000 (cinquemila) ore di lavoro per riportare la 33 Stradale alla bellezza originaria. Splendente nel Blu Reale.  Una perla per il 110&deg; compleanno del Biscione che avrebbe dovuto sfilare in agosto a Pebble Beach. Rinviato il concorso a causa della maledetta pandemia, la rivedremo in altra occasione.  Voi cosa preferite: il Blu Reale o il Rosso Alfa? Alfa Romeo Giulia GT Elettrica       

Il collezionista Egon Zweim&uuml;ller ha riportato alla bellezza originaria una delle auto pi&ugrave; belle di sempre

Alfa Romeo 33 Stradale, perla unica in Blu Reale

        Nel 2020 ha compiuto 50 anni, mezzo secolo di (in)successo che per&ograve; l'hanno consegnata, a suo modo, nella storia. Alfa Romeo Montreal nacque nel 1970 in collaborazione con Bertone con l'intento di realizzare una coup&eacute; esclusiva, prestazionale e dotata di accessori al top di gamma per l'epoca. Contraddistinta per&ograve; da una meccanica complicata, tanto da farla rompere spesso, si rivel&ograve; un flop commerciale, ma un'auto ammirata dagli appassionati per le sue forme. 50 anni di Alfa Romeo Montreal: la bella che forse non ballava Apprezzata a tal punto che molti designer, in questi tempi, ne hanno immaginato una versione moderna. Come il modenese Luca Serafini e la sua Montreal Vision GT. Alla lista, si aggiungono adesso anche Yosuke Yamada e la sua Alfaromeo x Bertone Montreal 2020 concept.  SEMPLICE MA ULTRAMODERNA Yamada, designer automobilistico professionista, nel tempo libero ha immaginato la sua versione personale della Montreal, affermando di volerla "semplice, elegante e sexy". I suoi rendering sono stati pubblicati su Behance e Instagram. Alfa Romeo Tonale, sotto il vestito i FireFly Una supercar che omaggia l'originale degli anni '70 ma con linee ultramoderne: il tradizionale linguaggio stilistico Alfa Romeo interpretato nella maniera pi&ugrave; elegante possibile. In pratica, come potrebbe apparire una Montreal se fosse stata messa in produzione nel 2020. Ecco allora un frontale minimalista all'estrema potenza, dove anche la tipica calandra Alfa &egrave; soppiantata da una griglia in carbonio a forma di V. A V proprio come il cofano, che finisce per creare un parabrezza irregolare. I fari sono sottilissimi. IL POSTERIORE MOSTRA I MUSCOLI Andando in direzione posteriore, si notano le caratteristiche aerodinamiche della vettura immaginaria, esaltate dalle minigonne. I cerchi in lega a cinque razze vantano un impianto frenante targato Brembo. Dietro, oltre ai possenti parafanghi, la grande fascia contiene dei fanali in fibra di carbonio, diffusore e doppio sistema di scarico posizionato al centro. Cerchi un'auto nuova? Consulta il listino completo di Auto!       

Il designer professionista Yosuke Yamada ha immaginato la coup&eacute; degli anni '70 realizzando alcuni rendering: un omaggio allo stile originale ma con linee ultramoderne da supercar

Alfa Romeo Montreal, concept "elegante e sexy"

        Alfa Romeo Tonale &egrave; tra i modelli pi&ugrave; evocati dell&rsquo;ultimo anno. Anzi dal marzo 2019: da quando &egrave; stata presentata la concept car al Salone di Ginevra.  La presentazione del modello di serie dovrebbe essere negli ultimi mesi di quest&rsquo;anno, con la produzione gi&agrave; ufficializzata nello stabilimento di Pomigliano d&rsquo;Arco nel corso del 2021. Alfa, lo sport city SUV elettrico nel 2022  Lo sviluppo della vettura prosegue: sar&agrave; una delle ultime realizzata sotto il controllo quasi totale di FCA prima della fusione con PSA, attesa anch&rsquo;essa entro il primo trimestre del prossimo anno. Il SUV del Segmento C del Biscione, chiamato a togliere dall&rsquo;impasse di mercato il Marchio, ormai con Giulietta prossima al commiato e rimasto con Stelvio e Giulia, &egrave; atteso come la manna, o quasi, per invertire una tendenza negativa. Sar&agrave; realizzato, come noto sulla piattaforma small wide di FCA. Quella di Jeep Compass e Renegade: non caso a Ginevra 2019 assieme a Tonale in versione plug-in hybrid c&rsquo;erano anche le due Jeep in versione PHEV, le attuali 4xe. Quindi trazione anteriore integrale, motore trasversale (meno nobile, ma concede pi&ugrave; spazio interno): la differenza di Tonale, oltre che nello stile, sar&agrave; nelle sospensioni MacPherson, anteriori e posteriori. I powertrain E ovviamente nei motori. Confermati i 1.6 e 2.0 Diesel, come sulle Jeep, le novit&agrave; per Alfa saranno nell&rsquo;arrivo dei motori turbo benzina FireFly 3 e 4 cilindri, che avranno il top di gamma nella versione plug-in ibrida a trazione integrale elettrificata.  La potenza potrebbe arrivare a 250 cavalli, con una capacit&agrave; degli accumulatori (da circa 11 kWh) in grado di garantire 50 km di autonomia elettrica.  Il prezzo di Tonale? Non sar&agrave; lontano dalle Jeep, Marchio premium del Gruppo. Parlando di PHEV, se la&nbsp; Compass 4Xe First Edition (allestimento ricco) ha un listino da 45.900 euro, il SUV Alfa non sar&agrave; molto distante. Giulia e Stelvio Quadrifoglio 2020, informazioni e prezzo       

Il SUV compatto del Biscione, oltre ai Diesel 1.6 e 2.0, adotter&agrave; i 3 e 4 cilindri turbo benzina elettrificati

Alfa Romeo Tonale, sotto il vestito i FireFly

        Il closing della fusione tra Gruppo PSA e Gruppo FCA sar&agrave; finalizzato tra fine anno e inizio 2021, come da recenti indicazioni emerse a margine della trimestrale del gruppo italiano. E sulla tecnica e il know how legato all&rsquo;elettrico gi&agrave; su strada - con pi&ugrave; marchi della galassia PSA - si prospetta un futuro Alfa Romeo nel segmento dei suv urbani. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il listino di Auto Rinnovate da poco Giulia e Stelvio, nel 2021 arriver&agrave; sul mercato il suv compatto Tonale (nel bozzetto), anche ibrido plug-in. Il passaggio successivo guarda a un progetto di elettrico a batteria, che secondo quanto riporta Autocar verr&agrave; presentato nel 2022.  B-suv polo d'attrazione Il ruolo dei suv &ldquo;urbani&rdquo;, definizione che rischia di star stretta tanto quanto quella di B-suv, &egrave; via via crescente, per le capacit&agrave; di fare da catalizzatori anche nei confronti di una clientela che vede in progetti con una lunghezza massima intorno ai 4,30 metri l&rsquo;alternativa ideale tra funzionalit&agrave; e compattezza. Alfa Romeo entrerebbe dalla porta del premium sportivo e potrebbe farlo poggiando sull&rsquo;architettura e-CMP, realizzazione di quelle sinergie sull&rsquo;elettrificazione tra le poste vincenti del progetto di fusione tra PSA e FCA. Sfoglia il listino Alfa Romeo: tutti i modelli sul mercato Architettura, sinergie differenziabili L&rsquo;orizzonte temporale &egrave; ancora lungo e rispetto alle specifiche dei prodotti odierni, suv elettrici nati dall&rsquo;architettura in questione; non sono da escludere sviluppi e personalizzazioni in chiave Alfa Romeo, chiaramente non solo stilistiche, per assecondare quel dna sportivo che il marchio rappresenta. I modelli gi&agrave; sul mercato o prossimi al debutto, sviluppati su base e-CMP, spaziano dal Peugeot 2008 alla Opel Mokka, dalla DS3 Sportback fino alla futura Citroen C4. Tutti contraddistinti da un batteria da 50 kWh e motogeneratore singolo, anteriore, da 136 cavalli. Storie Alfa Romeo, 70 anni di Pantere e Gazzelle       

Il progetto di un B-suv premium su architettura e-CMP &egrave; supportato da recenti indiscrezioni, rispetto alle specifiche note - batteria e motore - si avrebbe una marcata personalizzazione nello spirito Alfa

Alfa Romeo, un suv urbano elettrico dalla fusione PSA-FCA

        La gamma sportiva 2020 di Alfa Romeo scopre le carte. Il Biscione ha comunicato i prezzi di Giulia e Stelvio Quadrifoglio, il vertice della famiglia di berlina e SUV sportivo. Partono rispettivamente da 90.500 e 100.500 euro.  Un leggero aumento dovuto alla presenza di serie degli sistemi di assistenza alla guida di secondo livello e dall&rsquo;implementazione del comparto multimedia. Come nel resto della gamma, disponibili i nuovi colori, aggiornate le finiture.  Il pezzo forte, la troika V6 da 510 cv e 600 Nm di origine Ferrari, trazione integrale Q4 per Stelvio e cambio automatico ZF a otto marce (con cambi di passo in 150 millisecondi), non &egrave; stato toccato. Contro l'iniquo superbollo Le novit&agrave; sotto il vestito invece riguardano Giulia e Stelvio con il 2 litri turbo benzina.&nbsp;E&rsquo; disponibile il 4 cilindri con potenza da 250 cavalli, che permette di evitare di pagare l&rsquo;ottuso superbollo, con un risparmio di 400 euro l&rsquo;anno.  Il motore forse pi&ugrave; godibile e con 250 cv &egrave; disponibile sull&rsquo;allestimento Veloce. Per Alfa Stelvio con trazione integrale Q4 al prezzo di 65.200 euro e per Giulia con trazione posteriore a 57.900 euro. Le Veloce offrono di serie un corredo speciale, con paraurti specifici, finiture dark miron, cerchi in lega dedicati, sedili sportivi in pelle con fianchetti regolabili e volante sportivo in pelle con palette in alluminio.  Per chi vuole godersi i 30 cv in pi&ugrave; e i 400 Nm di coppia con una guida (ancora) pi&ugrave; pura e la potenzialit&agrave; di scatenarsi in parecchi traversi c&rsquo;&egrave; Giulia Veloce Veloce a trazione posteriore da 280 cavalli. Sconto da 12.000 euro sulle Sprint Alfa Romeo lancia anche uno robusto bonus per l&rsquo;allestimento Sprint di Giulia e Stelvio, che dal punto di vista estetico&nbsp; presentano finiture dark miron, pinze freno Brembo, volante rivestito di pelle e inserti d'alluminio per la plancia, il tunnel centrale e i pannelli delle portiere. E sono disponibili nelle versioni benzina 2 litri da 200 cavalli e diesel 2.2 litri da 160 e 190 cavalli. Lo sconto per il benzina abbassa il prezzo da 56.000 a 44.000 euro, ben 12.000 euro. Kimi Raikkonen e Stelvio Quadrifoglio       

Le berlina e il SUV hanno un listino rispettivamente da 90.500 e 100.500 euro. Arriva il turbo benzina da 250 cv anti superbollo

Alfa Romeo, i prezzi delle Quadrifoglio e le novità per Giulia e Stelvio

Lo chiamano Iceman, ma in realt&agrave; &egrave; una delle persone pi&ugrave; emotive che circolano nei paddock della Formula 1. Kimi Raikkonen &egrave; da sempre uno dei piloti pi&ugrave; amati dagli appassionati, soprattutto italiani. E non solo perch&egrave; trattasi dell&#39;ultimo campione del mondo Ferrari, anno 2007. Ma perch&eacute; &egrave; una figura talmente genuina, con le sue espressioni e i suoi silenzi, che &egrave; impossibile rimanere indifferenti.  Nel nostro listino auto usate, tante occasioni da non perdere a portata di click!  Lo sbarco sui social ha aumentato ancora di pi&ugrave; la fan base del finlandese, e in molti hanno capito che sfruttare la sua immagine pu&ograve; risultare vantaggioso. Lo ha intuito anche Alfa Romeo, che ha fatto di Kimi e della sua bellissima moglie Minttu Virtanen i protagonisti dello spot della nuova Stelvio Quadrifoglio MY2020.    Nel filmato, Kimi e Minttu sono a bordo del SUV del Biscione lungo una zona costiera. All&#39;improvviso si fermano a un semaforo e un ragazzo a bordo di una fiammante Dodge Viper gli si accosta, nel tentativo di sfidarlo a una gara di velocit&agrave;. A quel punto, Raikkonen fa il... Raikkonen, impostando la modalit&agrave; Race e cominciando a sgasare con Stelvio in modo da &quot;impaurire&quot; il guidatore della Viper. Che a quel punto capisce che non &egrave; il caso di proseguire, e sgomma via. Lo slogan che appare alla fine del video poi spiega e arricchisce il tutto: &quot;Da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi...se vuoi.&quot;.  Vettel e Raikkonen portano in pista la Giulia Quadrifoglio  Il lato simpatico, divertente e quindi bello dello spot &egrave; che Kimi rimane quasi impassibile per tutto il tempo: mentre guida, quando d&agrave; due colpi d&#39;acceleratore e infine quando incontra lo sguardo sorpreso della moglie. Speriamo di vederlo ancora a lungo a bordo dell&#39;Alfa Romeo. Di serie o monoposto da F1, non fa differenza.  La gamma Alfa Romeo: consulta il listino completo! 

Il pilota finlandese protagonista insieme alla moglie del nuovo divertente spot dove a bordo del SUV sfida a colpi di sgasate una Dodge Viper

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio MY2020, nuovo spot con Raikkonen VIDEO

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio, dopo quattro anni dal debutto sul mercato, tornano sulla scena con un grande lavoro di aggiornamento fatto dai tecnici del Biscione. Le versioni pi&ugrave; performanti delle vetture di Arese seguono la stessa filosofia dei model year 2020 che hanno visto protagoniste berlina e SUV in veste &ldquo;normale&rdquo; nel novembre scorso, con le novit&agrave; pi&ugrave; significative concentrate sotto la pelle che lasciano al piacere degli altri sensi&nbsp;interni ridisegnati e il debutto di nuove colorazioni.  Cerchi un&#39;auto usata? Sfoglia il nostro listino  In Alfa Romeo avrebbero voluto festeggiare i 110 anni in maniera diversa. Prima la GTA e ora le Quadrifoglio, subiscono la rivoluzione nel mondo della comunicazione imposta dal coronavirus, attraverso presentazioni virtuali. Non il massimo per esaltare la &ldquo;meccanica delle emozioni&rdquo;, ma abbastanza per riscaldare i cuori degli &ldquo;Alfisti&rdquo; e non solo.    &nbsp;  &nbsp;  Aiuti alla guida: ADAS di livello 2    Come detto, le novit&agrave; pi&ugrave; interessanti per le versioni pi&ugrave; prestazionali di berlina e SUV sono pi&ugrave; di software che di hardware. Su Giulia e Stelvio Quadrifoglio MY2020 vengono introdotti i sistemi ADAS di livello 2 sviluppati in collaborazione con Bosch, per migliorare sicurezza attiva e passiva, comfort di marcia e prestazioni.   Del pacchetto fanno parte il Lane Keeping Assist, per il mantenimento di corsia, l&rsquo;Active Blind Spot Assist, che monitora gli angoli ciechi posteriori e interviene con una correzione sullo sterzo per evitare la collisione e l&rsquo;Active Cruise Control, che lavora con il Traffic Sign Recognition e l&rsquo;Intelligent Speed Control per regolare automaticamente la velocit&agrave; del veicolo, mantenendo la distanza di sicurezza e la velocit&agrave; di marcia in relazione ai limiti grazie ai sensori che leggono i segnali stradali.  In fine, presenti anche Traffic Jam Assist e Highway Assist, sistemi che aiutano il conducente a mantenere sotto controllo ci&ograve; che si muove ai lati della vettura, mantenendola al centro della corsia in condizioni di traffico intenso o in autostrada, e il Driver Attention Assist, il salva vita in caso di eccessiva a stanchezza o peggio, colpo di sonno.  &nbsp;  Nuovo abitacolo    Gli aggiornamenti di software hanno imposto cambiamenti alle interfacce di utilizzo, apprezzabili nelle nuove linee degli interni di Giulia e Stelvio Quadrifolgio. Il volante &egrave; stato ridisegnato non solo per motivi estetici, ma anche per necessit&agrave; funzionali, per garantire nella maniera pi&ugrave; ergonomica possibile il controllo degli ADAS. Di nuova concezione anche il tunnel centrale, concepito per aumentare gli spazi fruibili e ospitare la ricarica wireless, come completamente nuova &egrave; anche la leva del cambio.  L&rsquo;infotainment &egrave; accessibile tramite il nuovo touchscreen in plancia da 8.8&rdquo; (regolabile anche tramite il rotore sul tunnel) tramite il quale si tengono sotto controllo le Performance Pages, le schermate dedicate al controllo delle prestazioni della vettura quali distribuzione di coppia, pressione dei turbo e potenza utilizzata in tempo reale, e l&rsquo;intrattenimento di bordo.  Lo spazio alle possibilit&agrave; di personalizzazione non manca, con un&rsquo;ampia scelta di materiali di pregio come pelle, Alcantara e sedili sportivi con guscio in carbonio firmati Sparco.  &nbsp;  &nbsp;  Colori, questione di Heritage  Le nuove colorazioni seguono l&rsquo;approccio pi&ugrave; emozionale intrapreso dai designer Alfa Romeo. Le tinte sono state raggruppate in quattro categorie, ognuna delle quali specifica nel raccontare un aspetto del DNA Alfa: Metal, enfatizza l&rsquo;anima dinamica, Solid, dedicata alla concretezza, Oldtimer, che richiama e reintepreta l&rsquo;heritage Alfa Romeo.    L&rsquo;ultima categoria &egrave; particolarmente evocativa perch&eacute; richiama la storia e i modelli iconici del Marchio. Il Rosso 6C Villa d&rsquo;Este, la tinta Ocra GT Junior, e il Verde Montreal diventano vere e proprie forme di linguaggio non verbale che evocano immediatamente il passato glorioso del Biscione.  &nbsp;  &nbsp;  V6 a tutta potenza    Ultimo, ma non meno importante, l&rsquo;elemento rimasto immutato, ma perch&eacute; era bello cos&igrave; e gi&agrave; da solo bastava a scatenare i pruriti pi&ugrave; inconfessabili degli amanti della guida. &Egrave; il capitolo delle prestazioni, tutto dedicato al cuore pulsante delle versioni Quadrifoglio di Giulia e Stelvio, il 2.9 V6 biturbo da 510 cavalli e 600 Nm di coppia realizzato interamente in alluminio abbinato a un cambio automatico a 8 rapporti e alla trazione integrale Q4 specifica per Stelvio.   Il propulsore garantisce prestazioni da supercar, esaltate dalle sospensioni attive, dalle mappature dedicate del selettore DNA con modalit&agrave; Race e dai sistemi di aerodinamica attiva comandati in tempo reale dall&rsquo;unit&agrave; di controllo Alfa Chassis Domain Control. Il tutto esaltato dalla colonna sonora da Oscar grazie allo scarico Akrapovic&nbsp;dual mode in titanio e codini in carbonio.  Sfoglia il listino Alfa Romeo: tutti i modelli sul mercato  La massima espressione del patrimonio tecnico di Alfa Romeo non poteva chiedere di meglio.   

I modelli top di gamma del Biscione usufruiscono di aggiornamenti dedicati ai sistemi di guida autonoma di livello 2 e a mirati ritocchi estetici. A non cambiare &egrave; il cuore delle prestazioni delle vetture, il V6 biturbo da 510 cavalli

Alfa Romeo Giulia e Stelvio Quadrifoglio MY 2020, al top di gamma con gli ADAS

        Il massimo livello di artigianalit&agrave; unito a nuovi metodi di produzione automobilistica. Potremmo sintetizzare cos&igrave; il significato storico di Alfa Romeo 6C 2500 Villa d'Este, senza naturalmente dimenticare la sua caratteristica pi&ugrave; celebrata e importante, ossia l'aver saputo incarnare il concetto di eleganza a quatttro ruote. Del resto, non tutte le auto riescono ad aggiudicarsi "ad honorem" il nome stesso di uno dei pi&ugrave; prestigiosi concorsi d'eleganza al mondo.  LA FIGURA DELL'ING. GOBBATO La storia della 6C 2500 parte da un decennio prima, dal 1939, anno d'inizio della sua produzione. Viene costruita alla fabbrica del Portello, che &egrave; gi&agrave; sotto le direttive dell'ingegner Ugo Gobbato. Figura fondamentale nella storia del Biscione, quella dell'ingegnere trevigiano. La sua esperienza industriale pregressa e i suoi studi, infatti, gli consente di ridefinire l'apparato Alfa. Gobbato &egrave; un classico uomo d'officina: scende in reparto, parla con i suoi uomini, coltiva la sinergia umana con gli operai. E poi riorganizza il sistema industriale del Marchio, dando idee nuove e regole moderne, stabilendo gerarchie ed elargendo i giusti compensi. In mezzo, la tradizione artigianale Alfa non sparisce, anzi, si alimenta della nuova filosofia, con effetti pi&ugrave; che positivi.  Nel nostro listino auto usate, tante occasioni da non perdere a portata di click! BERLINETTA DI SUCCESSO In questo contesto nasce la 6C 2500, diretta evoluzione delle 6C2300 e 2300B. La berlinetta mostra importanti novit&agrave; tecniche, come le sospensioni posteriori a barre di torsione con ammortizzatori telescopici e i freni non pi&ugrave; meccanici ma idraulici. Le prestazioni diventano pi&ugrave; brillanti: i livelli di potenza salgono fino ai 110 CV della versione Super Sport, in grado di spingersi fino a 170 km/h. L&rsquo;auto debutta nelle corse vincendo la Tobruk-Tripoli del 1939 con una carrozzeria &ldquo;ad ala spessa&rdquo;, che integra i paraurti nella scocca. E i risultati sportivi trascinano le vendite: 159 unit&agrave; acquistate, numeri ottimi se consideriamo il prezzo, che va dalle 62.000 alle 96.000 lire dell'epoca. Storie Alfa Romeo, l'intramontabile 6C 1750 di Nuvolari e Varzi LA CABRIOLET PININFARINA Dopo una difficoltosa ripartenza dovuta al dopoguerra, nel 1946 spunta la versione cabriolet, super raffinata e disegnata da Pininfarina, che all'epoca &egrave; ancora Battista "Pinin" Farina. Il successo della vettura, e delle altre versioni che la seguiranno, &egrave; dettato anche da un particolare episodio. La cabriolet infatti doveva essere presentata al Salone di Parigi, ma l'Italia venne esclusa in quanto Paese sconfitto in guerra. "Pinin" Farina rispose allora piazzando le sue opere prima davanti al Gran Palais e poi alla Place de l'Op&eacute;ra.  LA VOGLIONO TUTTI La 6C 2500 divenne presto l'auto dei vip e persino dei principi regnanti. Da Tyrone Power a Ranieri III di Monaco, passando per Rita Hayworth e il re Farouk d'Egitto, tanti aristocratici si misero al volante della berlinetta Alfa. Che nel 1949 raggiunse l'apice, presentandosi nella versione SS Coup&eacute; carrozzata da Touring al Concorso d'Eleganza di Cernobbio, vincendo il primo premio, la Coppa d'Oro, e conquistando per sempre il nome della manifestazione. Il giusto merito, per un capolavoro dell'arte automobilistica del XX secolo. La gamma Alfa Romeo: consulta il nostro listino completo!       

La collana web che racconta la storia del Biscione si arricchisce di un nuovo capitolo, dedicato alla vettura che tra gli anni '30 e '40' ha rappresentato la perfetta sintesi della raffinatezza automobilistica

Storie Alfa Romeo, la regina d'eleganza 6C 2500 Villa d'Este

        Giulia GTA e GTAm hanno infiammato i cuori degli alfisti e non. Una doppietta speciale, che, scusate l&rsquo;insistere sarebbe stata impareggiabile con un&rsquo;aggiunta. Perseverare &egrave; diabolico, ma anche in questo caso Giulia Sportwagon avrebbe giocato un ruolo importante, di immagine ma crediamo anche di gradimento. Giulia GTA e GTAm, le livree speciali e il prezzo L&rsquo;esempio &egrave; da anni sotto gli occhi di tutti. Audi RS 6 Avant &egrave; il simbolo della giardinetta che tiene il passo delle supercar. Ci sarebbe anche RS 4 Avant, ma le prestazioni eccezionali di Giulia Quadrifoglio e GTA porrebbero la familiare in concorrenza con la regina assoluta della categoria.&nbsp;  Audi RS 6 Avant, prestazioni, potenza e prezzo Giulia Sportwagon, pur valutata da FCA, non &egrave; andata in produzione. I motivi sono noti: le linee a Cassino erano dedicate a Giulia berlina e Stelvio e il costo di sviluppo di una station non avrebbe ripagato le vendite, con Stelvio in ogni modo individuato come alternativa ai clienti interessati ad avere pi&ugrave; spazio a bordo.  Peccato, ci ripetiamo anche in questo caso. Lorenzo Prati (LP Design) gi&agrave; &ldquo;creatore&rdquo; di molte ipotesi di Alfa Romeo, ci viene incontro con (un&rsquo;altra) bella realizzazione. Giardinetta indiavolata "tutta dietro" Giulia Sport Wagon GTAm, una Gran Turismo Alleggerita modificata in versione Giardinetta, col V6 da 540 cavalli, l&rsquo;alettone, le appendici e tutto il corredo. Scatenando la trazione posteriore. La berlina dichiara 3"6 nella accelerazione 0-100, lo stesso tempo di Audi RS 6 Avant, che ha 600 cv, ma &egrave; meno leggera (2.075 kg contro 1520 di Giulia berlina) pur avendo il vantaggio della trazione integrale. Giulia Sport Wagon GTAm &egrave; un un invito ad osare, che rimane purtroppo solo sui pixel. Non avrebbe di certo sfigurato, anzi. Nuova Giulia GTA        

LP Design mette su pixel l'antagonista della eccezionale Audi RS 6 Avant

Giulia Sport Wagon GTAm, il sogno della super giardinetta

        &ldquo;Con l'Alfa rossa fa quello che vuole&rdquo;. E&rsquo; proprio la 6C 1750 quella cantata da Lucio Dalla in &ldquo;Nuvolari&rdquo;. E&rsquo; forse l&rsquo;Alfa Romeo per eccellenza la protagonista della seconda serie della collana web &ldquo;Storie Alfa Romeo&rdquo; che onora i 110 anni di storia, inimitabile del Biscione. L&rsquo;archetipo Alfa, verrebbe da dire: vincente e velocissima, esempio di stile e concentrato di tecnologia. Le bellissime foto d&rsquo;epoca che potete vedere nella galleria fotografica raccontano la storia di una vettura che &egrave; stata eccezionale sin da subito.&nbsp;  Storie Alfa Romeo, la prima puntata Primo, formidabile, prodotto del genio di Vittorio Jano si basa si un concetto fondamentale per le auto sportive: leggera e prestazionale. Ovvero con motori di alta potenza specifica. Avanti di un decennio, almeno si tutta la concorrenza per &ldquo;pulizia di struttura e raffinatezza meccanica&rdquo;, la 6C (sei cilindri in linea) 1750 viene presentata a nel 1929 al Salone di Roma. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il nostro listino&nbsp;  Il propulsore di 1.5 litri pu&ograve; disporre, sempre a seconda dei modelli, di due alberi a camme in testa, le quattro valvole per cilindro, compressore volumetrico e la doppia accensione. La potenza, a seconda delle versioni, varia da 45 a 102 cavalli. Il telaio in acciaio stampato, l&rsquo;impianto frenante di tipo meccanico ha grossi tamburi, le balestre montate all&rsquo;esterno permettono di abbassare il baricentro. Il mito Nuvolari sull'Alfa Un gioiello, protagonista gi&agrave; nel 1930 alla Mille Miglia che domin&ograve; in lungo e in largo, con otto 6C 1750 nelle prime undici posizioni. Edizione vinta a Nuvolari alla media record di oltre 100 km/h con il mitico sorpasso a fari spenti sull&rsquo;amico-rivale Achille Varzi nei pressi del Lago di Garda. Un&rsquo;auto irripetibile, la 6C 1750 prodotta dal 1929 al 1933, in 2.579 esemplari. Modello anche di stile, come testimonia la vittoria della la &ldquo;Coppa d&rsquo;Oro&rdquo; al concorso d&rsquo;Eleganza Villa d&rsquo;Este del 1931 con il pezzo unico 6C 1750 GS Touring &ldquo;Flying Star&rdquo;, realizzato dalla Carrozzeria Touring portata dalla nobildonna milanese Josette Pozzo. Un&rsquo;Alfa immortale, la 6C 1750. Sfoglia il listino Alfa Romeo: tutti i modelli sul mercato Alfa Romeo 16C Bimotore, la storia       

Seconda puntata della collana web con l'Alfa perfetta: vincente e velocissima, esempio di stile e concentrato di tecnologia.

Storie Alfa Romeo, l'intramontabile 6C 1750 di Nuvolari e Varzi

        Il Coronavirus vi tiene incollati al divano? Alfa Romeo viene incontro agli appassionati con una iniezione di storia e adrenalina. Storie Alfa Romeo &egrave; una collana web che narra il mito del Biscione. La corsa senza fine, tra trionfi e cadute, ma con &nbsp;innovazioni tecnologiche, successi sportivi formidabili e irripetibili e memorabili automobili.&nbsp;La prima puntata &egrave; dedicata alla 24 HP, l&rsquo;auto che nel 1910 segn&ograve; l&rsquo;inizio del mito della Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. Il passo iniziale  La prima puntata di Storie Alfa Romeo La collana web ovviamente fa parte delle celebrazioni per i 110 anni di Alfa Romeo. Raccontati con aneddoti che vanno si intrecciano&nbsp;con la storia d&rsquo;Italia. Un percorso speciale.  Senza dubbio non &egrave; possibile pensare alla storia dell&rsquo;automobilismo mondiale senza citare Alfa Romeo tra le protagoniste. Molte delle quali sono nel&nbsp;Museo Storico Alfa Romeo.  Le Storie Alfa Romeo faranno incontrare piloti e divi, tecnici e stilisti, celebrit&agrave; e appassionati. Partendo dalla&nbsp;24 HP progettata da Giuseppe Merosi nella sua casa milanese di via Cappuccio. Proseguendo al&nbsp;debutto nelle corse nel 1911, alla prima vittoria nella Targa Florio, quando nacque il Quadrifoglio. Mito impareggiabile. La storia di Alfa Romeo 16C Bimotore       

La storia, i trionfi e le innovazioni di uno dei Marchi pi&ugrave; emozionali in assoluto

Storie Alfa Romeo, una collana web racconta i 110 anni del Biscione

Chi l&#39;ha detto che un&#39;auto da corsa per essere ricordata negli anni a venire deve per forza vincere? La storia del motorsport &egrave; piena di esempi di vetture che non sono mai salite su un podio ma che per tanti motivi sono entrate nell&#39;immaginario collettivo. Una di queste &egrave; senza dubbio Alfa Romeo 16C Bimotore. E la spiegazione della sua originalit&agrave; e importanza storica &egrave; contenuta gi&agrave; nel nome. Poi c&#39;&egrave; un&#39;altra ragione, legata a un uomo &quot;basso di statura&quot;, ma con un &quot;corpo eccezionale&quot; e delle &quot;mani come artigli&quot;.    UNA DEGNA RIVALE DELLE TEDESCHE  Nel pieno degli anni Trenta, la Formula 1 non &egrave; ancora nata. Almeno, non ufficialmente, perch&eacute; le monoposto corrono, eccome se corrono. Soprattutto le tedesche, Mercedes e Auto Union, che hanno le migliori macchine, migliori risorse tecnologiche e probabilmente anche i migliori piloti.  Cerchi un&#39;auto usata? Scopri tante imperdibili occasioni con il nostro listino!  L&#39;Italia si difende con l&#39;Alfa Romeo e il suo alfiere, la P3, detta anche Tipo B. Che per&ograve; accusa un notevole distacco dalle auto tedesche in fatto di cilindrata e potenza. Enzo Ferrari, che ancora non ha fondato il Marchio ma si limita a far correre le auto del Biscione, propone all&#39;ingegner Luigi Bazzi, capo tecnico della scuderia, una soluzione originale e un po&#39; pazza: costruire una macchina con due motori, due V8, uno davanti al pilota e uno dietro, per arrivare cos&igrave; ad avere un&#39;alimentazione complessiva di 5810 cc e 540 cavalli, ben di pi&ugrave; di Mercedes e Auto Union.  Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm, le caratteristiche del mito che ritorna  Idea interessante, coraggiosa. E approvata. Ma c&#39;&egrave; un problema: bisogna iniziare a progettarla da subito, perch&eacute; di l&igrave; a quattro mesi si correr&agrave; il Gran Premio di Tripoli, uno dei pi&ugrave; importanti in calendario. Di costruire un nuovo telaio non se ne parla, troppo poco tempo: il team Ferrari prende un&#39;unit&agrave; P3 e la modifica. I due motori da 8 cilindri ciascuno vengono inseriti e un lungo albero li connette. Cambio e frizione sono unici, mentre altri due alberi laterali consentono di mantenere la trazione posteriore. Nel muso c&#39;&egrave; il logo Alfa Romeo, nelle fiancate il Cavallino Rampante. La 16C Bimotore &egrave; nata.  TRIPOLI E BERLINO  Primo test, 10 aprile 1935, autostrada Bergamo-Brescia. Collaudatore d&#39;eccezione, Tazio Nuvolari. Che parte. I motori rombano come tuoni, ma il pilota mantovano non schiaccia pi&ugrave; di tanto il piede destro. La sua sensibilit&agrave; gli fa accorgere sin da subito che quella &#39;bestia&#39; sar&agrave; s&igrave; potentissima, ma governarla &egrave; maledettamente faticoso. Sul rettilineo bene, benissimo, ma in curva la macchina promette di farti volare via dall&#39;abitacolo quando vuole. Per&ograve; tutti gli astanti, Ferrari in primis, sono pieni di gioia, perch&eacute; tutti ripongono speranze di vittoria in quella monoposto. E Nuvolari tace, butta gi&ugrave; un sorriso e si prepara per il debutto in pista.  Alfa Romeo 8C-R Tazio, hypercar endurance da sogno  Il 12 maggio &#39;35 si va a Tripoli. Il circuito africano &egrave; teoricamente perfetto per la 16C Bimotore, perch&egrave; pieno di rettilinei dove l&#39;auto pu&ograve; dare il meglio di s&egrave; e battagliare le tedesche. Alfa Romeo schiera tre esemplari, per Nuvolari, Luis Chiron e Raymond Sommer. Ma le previsioni di vittoria muoiono dopo pochi giri. L&#39;auto &egrave; ingestibile per un tracciato. La Mercedes trionfa sotto il sole libico, mentre Nuvolari e compagnia arrivano quarto, quinto e sesto.  All&#39;Avusrennen di Berlino va un po&#39; meglio: Chiron si piazza secondo, grazie anche all&#39;aumento di cilindrata, uno spropositato 6330 cc, ma non basta, perch&eacute; la Mercedes W25B del vincitore Luigi Fagioli ha un distacco di 1&#39;25&#39;&#39;.  TAZIO, REALIZZA IL RECORD!  Continuare non ha senso. Se ne accorgono tutti, dai piloti a Ferrari, fino ai dirigenti Alfa. Basta Gran Premi per la 16C Bimotore. Rimane per&ograve; un modo per battere i tedeschi: il record di velocit&agrave; stradale. Primato in quel momento: 317 km/h, realizzato da Hans Stuck con l&#39;Auto Union. A Nuvolari il compito di batterlo.  Top ten delle auto pi&ugrave; veloci degli ultimi 10 anni  La 16C viene alleggerita di 250 kg e dotata di speciali pneumatici Dunlop. Location scelta &egrave; l&#39;autostrada Firenze-Mare, nello specifico il tratto Lucca-Altopascio. La mattina del 15 giugno 1935 Nuvolari - che non si presenta con la classica maglietta gialla in quanto non si tratta di una corsa, ma in tuta bianca - sale sulla &#39;bestia&#39; e preme l&#39;acceleratore. L&#39;inizio non &egrave; confortante, perch&eacute; dopo pochi metri il vento rischia di far sbandare la vettura, e il pilota mantovano deve andare di sterzo e controsterzo per ristabilire l&#39;equilibrio.  Che raggiunge. E poi &egrave; divertimento, &egrave; velocit&agrave;, &egrave; 300 km/h superati ampiamente, &egrave; Nuvolari. La prova termina, occhio al cronometro: 321, 428 orari sul chilometro e 323,175 km/h sul miglio. Record, tedeschi battuti. Finalmente.  L&#39;impresa di quella mattina di giugno rimane l&#39;ultimo sussulto di vita della 16C Bimotore, che oggi riposa e si lascia ammirare nel museo di Arese. Non ha mai vinto una gara, ma, lo diceva anche Lucio Dalla: se, quando corre, Nuvolari &quot;mette paura mentre taglia ruggendo la pianura&quot; &egrave; anche perch&eacute; &quot;il motore &egrave; feroce&quot;.  La gamma Alfa Romeo: il listino completo 

Concepita per battere le tedesche, la monoposto da corsa del Biscione targata Ferrari ball&ograve; solo per qualche mese: ingestibile sulle piste, fu Nuvolari a portarla nella leggenda

Alfa Romeo 16C Bimotore: la sua storia

Sotto con la Duetto. Garage Italia nel sua gamma Icon-E, le one-off a batterie, punta sull&rsquo;Alfa Romeo pi&ugrave; iconica degli ultimi cinquanta anni.   L&rsquo;atelier di Lapo Elkann ha pubblicato i bozzetti dell&rsquo;operazione e di restomod dell&rsquo;Alfa Spider, opera di Pininfarina, archetipo mondiale della due posti scoperta prima dell&rsquo;avvento di Mazda MX-5/Miata: dal 1966 al 1994.    Trenta anni di mito, quattro serie: &ldquo;Osso di seppia&rdquo; (1966 &ndash; 1969), &ldquo;Coda tronca&rdquo; (1969 &ndash; 1982), &ldquo;Aerodinamica&rdquo; (1983 &ndash; 1989) e &ldquo;Ultima&rdquo; (1989 &ndash; 1994).  Pandina Jones, Garage Italia all&#39;avventura vintage ed elettrica  Le differenze con l&#39;originale  Garage Italia nei bozzetti ha preso la serie finale, che nel mercato delle auto storiche e in&nbsp;quello delle youngtimer &egrave; sempre pi&ugrave; richiesta. Molto fluida nello stile, ancora molto attuale a nostro avviso. Colore a parte, il risultato non poteva che essere piacevole.  Gli aggiornamenti, oltre al cuore elettrico, rigirano le&nbsp; le calotte sui fari anteriori, un piccolo spoiler posteriore, i fari a led. Resta la griglia a sei posizioni del cambio, che non dovrebbe essere presente su un&rsquo;auto elettrica. Spicca il tetto trasparente al posto della capote in tela: questo &egrave; il vero mistero.  Lapo Elkann: l&#39;amore per l&#39;Italia, medici e infermieri nella lotta COVID-19  ; 

I bozzetti del restomod propongono una interessante rivistazione&nbsp;

Alfa Romeo spider, Garage Italia prepara la Duetto elettrica

Addio Giulietta, aspettando Tonale. La terza Alfa Romeo, dopo la prima del 1955 e la seconda del 1977, con lo storico nome, come previsto, saluta dopo dieci anni.  Alfa Romeo Giulia GTA R-290, restomod in carbonio  Non &egrave; prevista una nuova generazione, anche se la disponibilit&agrave; futura di piattaforme del Gruppo PSA, la CMP (Common Modular Platform) e la EMP2 (Efficient Modular Platform 2), potrebbe aprire prospettive al ritorno di una hatchback compatta, anche elettrificata ovviamente, full e/o plug-in. Ma non a breve termine.    Toccher&agrave; a Tonale a fine 2021, che rimarr&agrave; un filone staccato da Giulia e Stelvio. Il pianale non &egrave; stato ancora ufficializzato: lo Small Wide di FCA che utilizzato anche da Renegade e Compass PHEV, o proprio l&rsquo;EMP2 delle plug-in Peugeot, Citroen, DS e Opel?  Il concept di Tonale &egrave; stato annunciato doti stradali in linea col retaggio del Biscione. Ovvero con sospensioni McPherson all&rsquo;anteriore e al posteriore, soluzione adottata anche dalla gloriosa Lancia Delta Integrale.   Sar&agrave; a trazione anteriore e integrale, ma non avr&agrave; una versione GTA. Come accadr&agrave; anche a Stelvio. Solo Giulia sar&agrave; Gran Turismo Alleggerito, pi&ugrave; fedele all&rsquo;essenza e al nome stesso della versione.&nbsp;  GME da 330 cv elettrificato per Tonale Veloce?  Tonale dovrebbe quasi certamente avere una versione Veloce a benzina. Col 2.0 quattro cilindri turbo, il Global Medium Engine (GME), adottato da Giulia e Stelvio.   Nella versione mild hybrid, che adesso in FCA si chiama eTorque, dovrebbe erogare una potenza di 330 cavalli. Adeguato per autenticare lo status di Veloce.  Alfa Romeo Giulia DTM, sogno di primavera 

Sostituir&agrave; Giulietta in gamma: la versione pi&ugrave; potente dovrebbe avere il turbo benzina mild hybrid da 330 cavalli

Alfa Romeo Tonale sar&agrave; Veloce, non GTA

&quot;La vettura di famiglia che vince le corse&quot;. Lo slogan viene coniato al Portello, fabbrica principale Alfa Romeo, e gli uomini del Biscione lo coniano per un&#39;auto che in quei giorni si sta facendo ammirare nei pi&ugrave; importanti salotti a quattro ruote, da Torino a Parigi, passando per Milano. Si tratta di un&#39;auto fondamentale nella storia Alfa, per le sue innovazioni tecniche e meccaniche, e rappresenter&agrave; il top di gamma per tutti gli anni Cinquanta.&nbsp; La cilindrata sfiora i 1900 cm&sup3;, da l&igrave; il nome Alfa Romeo 1900: per tutti, la &quot;Millenove&quot;.    TRE PRIME VOLTE  Siamo nel 1951, e Alfa Romeo ha gi&agrave; vinto i suoi primi due campionati mondiali di Formula 1, sintesi del DNA corsaiolo della Casa milanese. Il Biscione per&ograve; si ritira dalle competizioni, concentrandosi sui prodotti di serie. Bisogna infatti trovare un&#39;erede alla ormai obsoleta 6C. L&#39;Italia &egrave; ripartita dopo la guerra, c&#39;&egrave; grande fermento sociale, voglia di progresso, di sperimentazione, anche tecnologica, e in questo senso Alfa Romeo si fa portabandiera.  La progettazione della nuova auto stradale, a cui viene messo a capo l&#39;ingegner Orazio Satta Puliga, porta con s&egrave; almeno tre novit&agrave; assolute per il Marchio. La 1900 &egrave; infatti la prima auto a venire prodotta attraverso la catena di montaggio, il processo industriale che rivoluzioner&agrave; il mondo del lavoro, soprattutto quello automobolistico.  &Egrave; la prima vettura Alfa dotata di scocca integrata direttamente al telaio. Ed &egrave; soprattutto la prima auto in cui il Bisicone abbandona i sei e otto cilindri introducendo per la prima volta il motore bialbero 4 cilindri che caratterizzer&agrave; le successive e fortunate evoluzioni.  Alfa Romeo 75 Turbo Evoluzione: l&#39;ultimo prodotto del Biscione  SOTTO IL COFANO  Il propulsore anteriore, montato in posizione centrale, da 1883 cc ha una testata in alluminio (per l&#39;epoca &egrave; un sinonimo di esclusivit&agrave;) con due assi a camme comandati da catena, ed &egrave; alimentato da un unico carburatore, con erogazione di 80 CV. Considerando che il peso non &egrave; eccessivo considerando il periodo storico (1100 kg), in termini di prestazioni si ha un buon risultato, con i 150 km/h di massima raggiungibili. Per il resto, la meccanica rimane tradizionale: il cambio &egrave; a 4 marce e la trazione &egrave; posteriore.  DNA SPORTIVO DURO A MORIRE  L&#39;estetica elegante e i tre volumi di spazio (stavano comodamente in sei passeggeri) la rendono una delle berline familiari pi&ugrave; apprezzate dagli italiani. Ma il successo nelle vendite &egrave; trascinato soprattutto dalla fama sportiva del Marchio. Il famoso slogan &quot;La vettura di famiglia che vince le corse&quot; &egrave; un anticipo delle nuove versioni che presto sbarcano sul mercato. Gi&agrave; nel 1952 arriva la T.I. (Turismo Internazionale), che aggiunge un carburatore in pi&ugrave; con valvole maggiorate e porta la potenza della vettura a 170 km/h grazie ai 100 CV erogati: una delizia per i clienti che si possono permettere di acquistarla e farla sfogare non solo su strada ma anche in pista. Uno spirito corsaiolo che verr&agrave; sublimato soprattutto dalla carrozzeria Zagato, che realizzer&agrave; la versione coup&eacute; SSZ, supersportiva e in edizione limitata.  Alfa Romeo TZ3 Stradale, il bolide Zagato all&#39;asta  LA &quot;DISCO VOLANTE&quot;  Ce ne sono tante altre, ma la variante pi&ugrave; famosa merita una nota a parte. Si chiama ufficialmente C52, e porta la firma della carrozzeria Touring. Ha un telaio tubolare tipico delle auto da competizione, pesa soltanto 735 kg e il motore, che &egrave; salito a 158 CV, la trascina fino ai 220 km/h di velocit&agrave; massima.  Ha delle linee elegantissime e sinuose, ispirate alla carrozzeria spider, stile con cui verranno realizzati tre dei soli quattro esemplari prodotti (la rimanente &egrave; una coup&eacute;). Non solo: Juan Manuel Fangio, in quegli anni miglior pilota al mondo, nel 1953 la porta a vincere il Gran Premio Supercortemaggiore e seconda alla Mille Miglia.  Aerodinamica, raffinata, sportiva vincente e limitata a soli 4 esemplari. Viene soprannominata &quot;Disco Volante&quot;, la vorrebbero acquistare numerosi personaggi dello spettacolo, compreso il compianto Mike Bongiorno. Ma Alfa decise di non produrla mai in serie, rendendola probabilmente la concept car italiana pi&ugrave; famosa e desiderata di sempre.  70 ANNI  Aneddoti, storie nella storia di un&#39;auto capace di segnare un decennio. In produzione dal 1959 al &#39;59, quasi 18mila esemplari prodotti. Alfa Romeo 1900 compie 70 anni. Auguri, cara &quot;Millenove&quot;.  Alfa Romeo Giulia DTM, sogno di primavera  Alfa Romeo, ecco il listino completo 

Top di gamma del Biscione per tutti gli anni Cinquanta, venne soprannominata &quot;la vettura di famiglia che vince le corse&quot;. Da lei nacque l&#39;apprezzatissima concept &quot;Disco Volante&quot;

Alfa 1900: la sua storia

Alfa Romeo &egrave; sempre oggetto di dibattito, dispone di un retaggio eccezionale, che non lascia indifferenti. Gli appassionati pi&ugrave; devoti, gli amanti delusi e i feroci detrattori.&nbsp; Ogni refolo che sussurra qualcosa relativo al Biscione viene sempre amplificato.    Non poteva passare inosservato nemmeno il doppio render di Miko?aj M che su Instagram ha proposto una Alfa Romeo Giulia DTM. Naturale conseguenza della recente presentazione di Giulia GTA e GTAm.  GTA e GTAm, il mito che ritorna  L&rsquo;evoluzione della formula Quadrifoglio ha subito fatto a tornare alla mente l&rsquo;ultimo grande trionfo del Biscione nella corse. Nel 1993 Alfa Romeo domin&ograve; il&nbsp;Deutsche Tourenwagen Masters surclassando Mercedes e tornando a vincere al Nurburgring a quasi sessanta anni (era il 1935) dello storico trionfo di Tazio Nuvolari.&nbsp;Giulia DTM infatti riprende la livrea della formidabile Alfa Romeo 155 V6 Ti.    DTM e Alfa Romeo  Un sogno di primavera, certo. Anche perch&eacute; una chiamata da Alfa Romeo Giulia era gi&agrave; stata fatta nel 2017 da Gerard Berger, manager del DTM, che rest&ograve; inascoltata. Berger, che cominci&ograve; a correre proprio con le Alfasud, sarebbe stato entusiasta.   Anche noi: intanto godiamoci questa Giulia DTM, ben riuscita nella sua configurazione estetica. Unico neo, la sponsorizzazione Magneti Marelli: ogg dovrebbe essere solo Marelli.  Alfa Romeo 8C-R Tazio, hypercar endurance da sogno 

Due indovinati bozzetti di Instagram, ispirati alla livrea della 155 V6 Ti dominatrice della competizione negli anni Novanta, destano gli entusiasmi

Alfa Romeo Giulia DTM, sogno di primavera

        Si dice che persone diventino nostalgiche quando insoddisfatte del presente&hellip; una frase che si sposa bene con il sempre crescente mercato delle auto classiche. Queste sono sempre pi&ugrave; desiderate (e le quotazioni alle stelle di certi modelli lo confermano) ma in pochi sono disposti a - o hanno le capacit&agrave; per - gestire la vita, spesso difficile e unta, assieme a loro. Molto meglio quindi mettersi in garage un restomod per poter godere appieno di un&rsquo;auto classica con annessa tutta l&rsquo;usabilit&agrave; che ci si aspetta da un&rsquo;auto moderna.&nbsp; Restomod, lunga vita alle classiche Auto restaurate e contemporaneamente ammodernate, i restomod spesso sono veri sogni su ruote, auto come le varie Singer o le perle prodotte da Alfaholics, sono la dimostrazione che certi mezzi hanno ancora tanto da dire, specialmente nel moderno mondo dell&rsquo;automobile, sempre pi&ugrave; asettico&nbsp; e a portata di dito ma inesorabilmente lontano dall&rsquo;anima. Proprio per cavalcare il successo che i restomod stanno avendo nel mondo degli appassionati, sempre pi&ugrave; spesso nascono piccole startup che si occupano di creare versioni elettriche di vecchie auto storiche, auto come la Jaguar E-Type Zero (come le sue emissioni) che ha accompagnato all&rsquo;altare William e Kate o l&rsquo;Alfa Romeo Giulia Sprint GT elettrica che la neonata startup italiana Totem Automobili presenter&agrave; al Festival of Speed di Goodwood 2020 (coronavirus permettendo).  Giulia GT full electric Al momento non sono molte le informazioni disponibili, si sa solo che la base di partenza per questo restomod sar&agrave; l&rsquo;iconica Alfa Romeo Giulia GT della quale per&ograve; solo il 10% circa rimarr&agrave; inalterato. Il telaio verr&agrave; infatti rinforzato e la nuova carrozzeria sar&agrave; in fibra di carbonio con parafanghi pi&ugrave; larghi di 18 centimetri e cerchi in lega da 17&Prime;, dal disegno simile a quello della 33 stradale. Dalle prime immagini si nota che il design dell'auto verr&agrave; leggermente ammodernato e reso pi&ugrave; &ldquo;morbido&rdquo;, con i vari piani della carrozzeria pi&ugrave; raccordati fra loro: in questo senso segnaliamo che mancher&agrave; all&rsquo;appello lo &ldquo;scalino&rdquo; che caratterizzava questa bella auto. Gran lavoro anche sugli interni i quali probabilmente avranno un design classico ma dotati di tutti gli strumenti pi&ugrave; moderni per gestire al meglio l&rsquo;auto e i suoi sistemi.  Prestazioni da urlo La vera novit&agrave; per&ograve; sar&agrave; sotto al cofano: eliminato il glorioso bialbero Alfa, al suo posto verr&agrave; installato un motore elettrico da&nbsp;535 cv, alimentato da un pacco batterie (dal peso di 350 kg) che consentir&agrave; all&rsquo;auto una autonomia di&nbsp;circa 320km. Da Venezia fanno sapere che l&rsquo;auto accelerer&agrave; da 0 a 100 in circa 3,4 secondi, una cifra che per&ograve; non riesce a far breccia nel cuore di molti appassionati, molto pi&ugrave; affezionati all'anima meccanica dell&rsquo;auto che ad avere prestazioni da supercar rinunciando per questo ad uno dei sound pi&ugrave; gloriosi della storia dell&rsquo;automobile.       

La start up italiana prende al celebre Sprint del Biscione e la trasforma in una coup&eacute; a batterie da 535 cv. Appuntamento a Goodwood per la presentazione ufficiale

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