        Defender, il leggendario marchio britannico dell'avventura, si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia. A partire dal 2025 (gi&agrave; dal Rally Dakar, in programma dal 3 all'11 gennaio) Land Rover Defender sar&agrave; il veicolo ufficiale della Dakar, fornendo supporto agli organizzatori e ai media VIP. Inoltre, dal 2026 l'iconico 4x4 entrer&agrave; in gara con un team ufficiale, dimostrando la sua straordinaria robustezza e capacit&agrave; nell'evento automobilistico pi&ugrave; estremo del pianeta. La 47esima edizione della competizione, simbolo di sfida e avventura, accoglier&agrave; una flotta di Defender allestite per affrontare le condizioni proibitive del rally-raid. Questi veicoli saranno impiegati per ricognizioni e supporto operativo, accompagnando il percorso dalla logistica alla gara vera e propria. Dakar e Defender, partnership all'insegna di avventura e sostenibilit&agrave; La collaborazione con la Dakar, che durer&agrave; fino al 2028, rappresenta una perfetta sintesi della filosofia Defender: affrontare l&rsquo;impossibile. I veicoli del marchio saranno protagonisti gi&agrave; nella Dakar 2025&nbsp; con un percorso epico da Bisha a Shubaytah, attraversando il Rub&rsquo; al Khali, il deserto di sabbia pi&ugrave; grande del mondo. La flotta per il 2025 comprender&agrave; sei Defender specializzati per la ricognizione, utilizzati dall&rsquo;organizzatore Amaury Sport Association (ASO) per testare i percorsi futuri. Questi veicoli rappresentano l&rsquo;impegno del marchio verso l&rsquo;innovazione tecnologica, la sostenibilit&agrave; e l&rsquo;adozione di soluzioni all&rsquo;avanguardia per il fuoristrada. Mark Cameron, Managing Director di Defender, ha dichiarato: "L&rsquo;avventura &egrave; nel DNA del marchio Defender. Collaborare con la Dakar, il massimo esempio di avventura automobilistica, &egrave; una scelta naturale. Nel 2025 saremo veicolo ufficiale, ma guardiamo gi&agrave; al 2026, quando porteremo in gara un team ufficiale.". Il debutto in gara nel 2026 Defender entrer&agrave; ufficialmente in gara nella Dakar 2026, competendo nella categoria pi&ugrave; estrema del rally-raid. Il programma sar&agrave; guidato da James Barclay, Managing Director di JLR Motorsport, che ha descritto l&rsquo;ostica sfida come un "Everest del motorsport". I dettagli tecnici e il team saranno svelati durante l&rsquo;edizione 2025 della Dakar. Il brand, per&ograve;, ha gi&agrave; anticipato di voler puntare sulla tecnologia ibrida e sull&rsquo;ingegneria avanzata che l&rsquo;ha resa un&rsquo;icona globale. Una storia di libert&agrave; e innovazione  Dal 1948, Defender rappresenta un simbolo di libert&agrave;, resilienza e avventura. Disponibile nelle versioni 90, 110 e 130, la gamma si &egrave; evoluta per includere modelli altamente performanti e sostenibili, come la Defender 110 ibrida plug-in. La partecipazione alla Dakar non solo rafforza la reputazione del marchio, ma segna un passo avanti verso un futuro in cui avventura e sostenibilit&agrave; convivono, unendo tradizione e modernit&agrave;. La collaborazione con il Tusk Trust e la Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, inoltrem testimonia il continuo impegno di Defender nel sostenere cause umanitarie e ambientali, consolidando il suo status di leader globale nell&rsquo;off-road.       

L'icona dell'off-road si prepara a un nuovo capitolo nel rally-raid pi&ugrave; impegnativo del mondo, con la partecipazione alla competizione dal 2026

Defender è vettura ufficiale Dakar 2025. In gara dal 2026

        L'ultima della sua specie. Porsche conclude la produzione della 911 Dakar con un esemplare unico, destinato a un collezionista italiano. La fuoriserie, realizzata tramite il programma Sonderwunsch di Porsche Exclusive, celebra l'iconica vittoria della 911 alla Parigi-Dakar del 1984. Prima della consegna al suo nuovo proprietario, l'auto sar&agrave; esposta al Museo Porsche. L'elemento distintivo di questa Sonderwunsch &egrave; la livrea tricolore, realizzata a mano e ispirata alla 911 vincitrice della Parigi-Dakar. I colori Signalyellow e Blu Genziana metallizzato, abbinati al pacchetto Rallye Design, riprendono l'estetica della vettura da rally. Una linea blu, denominata Blu Lampedusa in onore dell'isola italiana, separa le due tonalit&agrave; principali. Una 911 Dakar davvero particolare Questa particolare sfumatura &egrave; stata creata in collaborazione con il proprietario dell'auto. I cerchi in lega presentano raggi in Signalyellow e il profilo in Blu Lampedusa. I fari a Led Matrix sono impreziositi da un anello decorativo color Lampedusa. Le protezioni in acciaio inossidabile su frontale, posteriore e fiancate sono nere. Gli interni presentano un contrasto tra giallo e nero, evidente nelle cuciture e nelle strisce decorative su cruscotto, console centrale e pannelli delle portiere. Sui poggiatesta dei sedili Sport Plus &egrave; ricamata la scritta "911 Dakar" in filato Speed Yellow. Un inserto in pelle Speed Yellow impreziosisce il selettore del cambio PDK a otto velocit&agrave;. All'apertura delle portiere, i proiettori LED proiettano a terra il logo Sonderwunsch. Porsche 911 Dakar Sonderwunsch rappresenta la conclusione della produzione di un modello in serie limitata a 2.500 esemplari. Con la sua personalizzazione esclusiva, testimonia l'attenzione di Porsche per i dettagli e la capacit&agrave; di realizzare vetture uniche. Potrebbe interessarti: Porsche Taycan 2025, GTS e 4 non mancano certo di vivacit&agrave;&nbsp;       

Un collezionista italiano si aggiudica l'ultima 911 Dakar, con livrea ispirata alla leggendaria vittoria del 1984. I dettagli della fuoriserie esclusiva.

Porsche 911 Dakar Sonderwunsch, pezzo unico ispirato al mitico rally

        Risultato storico per il team Dacia Sandriders: il pilota Nasser Al-Attiyah ha, infatti, trionfato nella tappa di apertura del Rally del Marocco 2024, regalando cos&igrave; alla casa automobilistica rumena la prima vittoria nel mondo del rally-raid. Questo successo al debutto segna un momento cruciale per il marchio, che ha presentato il suo nuovo veicolo, il Dacia Sandrider, sviluppato appositamente per affrontare le gare pi&ugrave; dure del panorama mondiale, con l&rsquo;obiettivo primario di competere alla Dakar 2025. Rally del Marocco 2024, trionfo per Nasser Al-Attiyah Il Rally del Marocco &egrave; spesso considerato una "mini-Dakar" per le condizioni climatiche estreme e le difficolt&agrave; tecniche che presenta, rendendolo una delle gare pi&ugrave; impegnative nel Campionato del Mondo di Rally-Raid FIA. Le inondazioni che hanno recentemente colpito il Marocco, inoltre, hanno aggiunto ulteriori sfide logistiche, causando ritardi e costringendo gli organizzatori a modificare il percorso, con lo scambio delle prime due tappe e l&rsquo;abbreviazione della gara di luned&igrave;. Nonostante tali difficolt&agrave;, Al-Attiyah, gi&agrave; cinque volte campione della Dakar, ha dimostrato ancora una volta la sua abilit&agrave; al volante vincendo la tappa. Il merito &egrave; (anche) della strategia attuata. Il qatariota ha, infatti, scelto deliberatamente di rallentare durante il prologo, per partire da una posizione pi&ugrave; arretrata e sfruttare al meglio le tracce lasciate dai concorrenti che lo precedevano. Questa mossa si &egrave; rivelata vincente, consentendogli di ottenere il miglior tempo, superando piloti di grande esperienza come Guerlain Chicherit su Mini X-Raid. Dacia Sandriders: Gutierrez ok, difficolt&agrave; per Loeb  Se da un lato Al-Attiyah ha dominato la prima tappa, il compagno di squadra S&eacute;bastien Loeb ha incontrato maggiori difficolt&agrave; nel suo esordio con il Dacia Sandrider. Il pilota francese ha subito un incidente nel prologo, che ha danneggiato la sospensione anteriore destra della sua vettura, costringendolo a partire dalla 121&ordf; posizione. Nonostante una buona rimonta iniziale e tempi competitivi nei primi waypoint, Loeb ha perso circa otto minuti nella fase finale accorciata della tappa, concludendo 12&deg; a quasi 13 minuti di distacco dal suo compagno di squadra. Cristina Guti&eacute;rrez, la terza pilota del team Dacia, ha concluso la tappa in decima posizione, mostrando solide prestazioni ma lontana dai tempi di Al-Attiyah. Nonostante le difficolt&agrave;, il team Sandriders ha dimostrato il potenziale della nuova vettura, pronta per ulteriori sviluppi in vista della Dakar. Obiettivi Dakar 2025 e lotta per il titolo mondiale Il debutto nel Rally del Marocco rappresenta solo un passo verso l&rsquo;obiettivo principale del team Dacia Sandriders: competere e vincere alla Dakar 2025. Nasser Al-Attiyah, tuttavia, ha anche un altro traguardo in mente: conquistare il suo terzo titolo mondiale consecutivo nel Campionato del Mondo di Rally-Raid FIA. Con la vittoria di tappa, il pilota qatariota consolida la sua leadership nella classifica generale, staccando di 1 minuto e 39 secondi Yazeed Al-Rajhi, che ha chiuso secondo la tappa. La tappa di apertura del Rally del Marocco &egrave; stata significativa per un ulteriore motivo: la gara ha rappresentato, infatti, la 100&ordf; tappa del Campionato del Mondo Rally-Raid e la 40&ordf; vittoria di tappa per Al-Attiyah, un traguardo che dimostra ulteriormente la sua esperienza e abilit&agrave; in questo tipo di competizioni.        

Grande risultato per Dacia: il qatariota trionfa alla prima gara del Rally del Marocco, confermando il potenziale della vettura per la Dakar 2025

Dacia Sandriders, Al-Attiyah vince al debutto in Marocco

        Dacia Sandriders&nbsp;fa il suo ingresso ufficiale nel mondo delle competizioni partecipando al prestigioso Rally del Marocco, una gara chiave del Campionato Mondiale di Rally-Raid FIA 2024. Il team affronter&agrave; questa sfida dal 6 all'11 ottobre, con l'obiettivo di prepararsi al meglio per la prossima edizione della Dakar. Dacia Sandrider al rally del Marocco I Dacia Sandriders&nbsp;schierano equipaggi di alto calibro, tra cui Nasser Al-Attiyah, Cristina Guti&eacute;rrez e S&eacute;bastien Loeb, tutti pronti a mettere alla prova la nuova vettura (la Sandrider, prototipo alimentato a carburanti sintetici) in condizioni estreme. Il Rally del Marocco &egrave; spesso considerato una &ldquo;mini-Dakar&rdquo; per la difficolt&agrave; dei percorsi e rappresenta una tappa fondamentale nella preparazione per il raid pi&ugrave; famoso del mondo. Al-Attiyah, gi&agrave; cinque volte vincitore della Dakar, cercher&agrave; di confermare il proprio dominio anche in questa competizione, mentre Guti&eacute;rrez e Loeb puntano a consolidare le loro prestazioni in vista della prossima grande avventura. Un test cruciale per piloti e veicoli  La gara, che si sviluppa su 2.468 chilometri, di cui 1.512 cronometrati suddivisi in cinque tappe, rappresenta una sfida importante sia per i piloti che per i veicoli. I Sandriders hanno completato cinque sessioni di test intensivi tra Regno Unito, Francia e Marocco, e questa sar&agrave; la prima occasione per confrontarsi direttamente con i rivali e verificare i risultati del lavoro di preparazione. Il Rally del Marocco servir&agrave; non solo per testare la resistenza dei veicoli, ma anche per perfezionare le strategie di gara e l&rsquo;affiatamento tra piloti e co-piloti. Obiettivo Dakar, ma anche titolo mondiale Mentre il focus principale dei Dacia Sandriders &egrave; senza dubbio la preparazione per la Dakar, Nasser Al-Attiyah partecipa al Rally del Marocco con l&rsquo;obiettivo di aggiudicarsi il sesto titolo mondiale. Il campione qatariota &egrave; in testa alla classifica del campionato, e una vittoria in Marocco potrebbe consolidare il suo primato e regalargli un altro trofeo prima della grande sfida in Arabia Saudita. &nbsp;       

La sfida, in programma dal 6 all'11 ottobre, sar&agrave; utile per prepararsi al meglio alla Dakar di gennaio 2025. Tra i piloti Loeb e Al-Attiyah

Dacia Sandriders, pronti per il debutto al Rally del Marocco

        Dacia ha svelato la vettura con cui prender&agrave; parte alla Dakar nel 2025. La Casa romena, forte di un 2023 da record (solo in Italia, il brand ha immatricolato oltre 87mila vetture, in crescita del 28,1% rispetto all'anno precedente) &egrave; pronta a fare il suo ingresso nel mondo delle competizioni passando dalla porta principale, con la nuova Sandrider e un team d'eccezione.  Dacia Sandrider, pronta al deserto L'auto &egrave; stata sviluppata sfruttando il know-how sportivo interno al Gruppo Renault, attivo in diverse competizioni su pista dalla F1 all'Endurance, e della britannica Prodrive, che quest'anno ha concluso la Dakar al terzo posto con S&eacute;bastien Loeb. Il risultato di questo sforzo congiunto &egrave; appunto la Sandrider, prototipo che sar&agrave; affidato, oltre allo stesso Loeb, alla pilota di rally Cristina Gutierrez Herrero e allo specialista della Dakar Nasser Al-Attiyah. La Sandrider &egrave; stata progettata a partire proprio dalle indicazioni dei tre piloti e dei rispettivi navigatori, con l'obiettivo di realizzare una vettura non solo veloce e robusta, ma anche facile da sfruttare e da riparare, e in grado di garantire comfort in un contesto inospitale come quello del deserto. Peculiarit&agrave; che ben si sposano con la filosofia di Dacia, basata proprio sui concetti di essenzialit&agrave; e robustezza, oltre che di "eco-smart". In particolare, la Sandrider &egrave; dotata di un motore V6 3 litri biturbo in grado di erogare 360 cavalli e 539 Nm. La sua peculiarit&agrave; &egrave; che sar&agrave; alimentato con carburante sintetico, prodotto da Aramco, per mostrare un'altra possibile via per la decarbonizzazione. La trazione &egrave; naturalmente integrale, mentre il telaio tubolare leggero ha permesso, insieme ad altri accorgimenti, di risparmiare circa 15 kg rispetto ad altri prototipi comparabili. La riduzione del peso, insieme all'estrema attenzione all'aerodinamica (-10% di resistenza all'avanzamento e -40% di portanza rispetto a prototipi paragonabili), contribuiranno al contenimento dei consumi, oltre che al miglioramento delle prestazioni. Sandrider, resta solo l'essenziale Anche all'interno &egrave; stato eliminato tutto ci&ograve; che non &egrave; strettamente necessario, senza per&ograve; rinunciare a garantire a pilota e navigatore un ambiente confortevole: i sedili Sabelt sono rivestiti di tessuti specifici e antibatterici che regolano l&rsquo;umidit&agrave;, mentre sono stati inseriti dei pigmenti che agiscono contro i raggi infrarossi direttamente nel carbonio del veicolo per evitare di far innalzare eccessivamente le temperature interne al veicolo. Dopo la presentazione ufficiale, la Sandrider sar&agrave; impegnata nei prossimi mesi in una lunga serie di sessioni di test, che porteranno il prototipo a percorrere migliaia di km in condizioni estreme nel deserto. Poi, a ottobre 2024, il primo appuntamento ufficiale al Rally del Marocco, in attesa del debutto alla Dakar nel gennaio del 2025. Il conto alla rovescia &egrave; iniziato. Nuovo Dacia Duster: allestimenti, motorizzazioni e listino prezzi       

La vettura &egrave; stata progettata seguendo la filosofia Dacia di essenzialit&agrave; e robustezza, e porta con s&eacute; diverse soluzioni per rendere la vita dei piloti pi&ugrave; confortevole

Dacia Sandrider, il prototipo a carburante sintetico pronto per la Dakar

Nell'anno della sua ultima partecipazione alla storica gara, la Casa dei Quattro Anelli ha ottenuto il successo con lo spagnolo Carlos Sainz Sr

Audi, la RS Q e-tron trionfa alla Dakar con Sainz

        Mancano pochi giorni alla partenza dell'edizione 2024 della Dakar, che come tradizione scatter&agrave; nei primi giorni del nuovo anno. La data da segnare sul calendario per l'inizio della storica competizione &egrave; il 5 gennaio, e si concluder&agrave; il 19 dopo due settimane in cui gli equipaggi partecipanti saranno chiamati ad attraversare l'Arabia Saudita per un totale di quasi 8mila chilometri, di cui 4.727 di speciali. Una sfida che Audi &egrave; pronta ad affrontare con il modello aggiornato della sua RS Q e-tron. Dakar 2024, sfida pi&ugrave; dura che mai Dopo l'esperienza dell'anno scorso, in cui il prototipo elettrico con range extender di Audi aveva mostrato buone prestazioni ma era stato penalizzato da diversi problemi di affidabilit&agrave;, la Casa tedesca punta ora a lottare per la vittoria assoluta. Per farlo, il team ha lavorato all'affinamento di una serie di aspetti della vettura, dalla riduzione del peso fino al miglioramento della sicurezza. Confermato lo schema del powertrain elettrico da 286 kW (388 cavalli, il massimo consensito dal regolamento) che lavora insieme a un motore termico. Quest'ultimo &egrave; alimentato da carburante rinnovabile a base di residui vegetali privi d&rsquo;impatto sulla filiera alimentare, e permette una riduzione delle emissioni di CO2 del 60%. Quella del 2024 sar&agrave; un'edizione particolarmente impegnativa, come ha recentemente dichiarato il direttore del Rally David Castera: "Ci siamo impegnati a rendere la quinta edizione dell'Arabia Saudita la pi&ugrave; dura da quando la corsa &egrave; arrivata in Medio Oriente". La tappa pi&ugrave; difficile di tutte sar&agrave; quella dell'11-12 gennaio che si svolger&agrave; nell'Empty Quarter, il pi&ugrave; grande deserto di sabbia del mondo, e verr&agrave; considerata, a livello cronometrico, come un&rsquo;unica frazione. Gli ultimi giorni invece saranno caratterizzati da percorsi ricchi di pietraie, e costituiranno un'ulteriore sfida per auto e piloti. Confermati i componenti della squadra anche per questa edizione della Dakar, a partire dal team principal, Sven Quandt, fino agli equipaggi dei piloti: Mattias Ekstr&ouml;m/Emil Bergkvist, St&eacute;phane Peterhansel/Edouard Boulanger e Carlos Sainz/Lucas Cruz saranno gli alfieri di Audi in questa sfida. Audi R8 Coup&eacute; Japan Final Edition, 8 esemplari salutano il V10       

La casa tedesca si prepara ad affrontare il durissimo Rally che quest'anno conter&agrave; oltre 4.700 km di speciali nel deserto arabo

Dakar 2024, Audi pronta alla sfida con la RS Q e-tron

        Dacia prender&agrave; parte alla Dakar 2025, con una vettura alimentata con carburanti sintetici. &Egrave; questo l'annuncio a sorpresa della Casa del Gruppo Renault che ormai da mesi sta macinando record di vendite, e che ora punta alla corsa pi&ugrave; probante di tutto il motorsport per rendere ancora pi&ugrave; forte la propria immagine di brand. Ma non solo: come sottolineato da Denis Le Vot, amministratore delegato di Dacia, la Dakar sar&agrave; anche un laboratorio di tecnologie a basse emissioni da trasferire sulle vetture di serie in modo da sostenere la mobilit&agrave; green anche prima dell'elettrico. Dacia Extreme: nuovo allestimento e un motore pi&ugrave; potente per Spring Dacia, obiettivo 2025&nbsp; &ldquo;La Dakar di ieri non &egrave; pi&ugrave; quella di oggi, &egrave; un banco di prova per le nuove tecnologie&rdquo; ha spiegato Le Vot presentando il nuovo progetto di Dacia. La vettura che sar&agrave; impiegata dalla Casa romena per affrontare l'estenuante gara off-road sar&agrave; infatti alimentata con carburanti sintetici a bassissime emissioni di carbonio, che saranno forniti dal leader in questo settore, Aramco. Una soluzione che, secondo Dacia, avr&agrave; un futuro anche nella mobilit&agrave; di tutti i giorni e dar&agrave; la possibilit&agrave; ai Costruttori di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti e costituir&agrave; una valida alternativa al tutto elettrico. Una filosofia gi&agrave; portata avanti da Dacia che, oltre all'elettrica Spring e ai modelli benzina e Diesel, offre l'ibrido e doppia alimentazione benzina/GPL. La Casa non ha dato ulteriori informazioni riguardo le specifiche tecniche della vettura che prender&agrave; parte alla Dakar, n&eacute; sul modello da cui sar&agrave; derivata l'auto da gara. Svelata invece la line-up dei piloti: alla giovane ma esperta spagnola Cristina Gutierrez, che ha all'attivo ben 7 partecipazioni alla Dakar, ci sar&agrave; il 9 volte Campione del WRC S&eacute;bastien Loeb. La gestione della squadra avverr&agrave; insieme a Prodrive, scuderia automobilistica dalla grande esperienza e dal ricco palmar&egrave;s, dal 2020 impegnata anche della Dakar. Ulteriori dettagli relativi alla vettura e al programma Dakar di dacia saranno svelate nei prossimi mesi e soprattutto nel 2024, stagione che verr&agrave; dedicata interamente ai test. Nel 2025 invece &egrave; in programma la prima partecipazione all'iconica gara. La visita a Dacia Design Center (Bucarest) e fabbrica di Mioveni       

Il brand del Gruppo Renault annuncia la partecipazione alla Dakar 2025 con una vettura alimentata con carburanti sintetici. Le Vot: "Dakar laboratorio per nuove tecnologie"

Dacia, sfida Dakar nel 2025 con i carburanti sintetici

In questa nuova puntata di Tra presente e passato la neonata 911 Dakar, un&rsquo;originale &ldquo;tutto terreno&rdquo;, ci porta a ripercorrere aspetti poco conosciuti e momenti, anche difficili, di questa sportiva entrata nella leggenda  Sportiva tutto fare  La 911 Dakar &egrave; l&rsquo;ennesima dimostrazione che la Porsche da questa vettura sportiva pu&ograve; tirare fuori di tutto. Questa &ldquo;tutto terreno&rdquo;, che richiama la vittoria nella Parigi-Dakar del 1984, arriva a 60 anni dalla presentazione della 911 e ci&ograve; ci induce a ripercorrere vicende anche poco note, come quando a Zuffenhausen stavano preparando il funerale della 911. Oggi avere pensato di seppellire un mito come la 911 pu&ograve; apparire un atto blasfemo, roba da gente che si vuole male; come pure riesce difficile pensare che la Porsche una trentina d&rsquo;anni fa &egrave; stata a un passo dalla bancarotta.   Allacciate le cinture e buona visione! &nbsp; &nbsp;  Tra presente e passato: la Twingo   

La 911 &egrave; un mito universale, a prova di pista e di dune della Dakar

Porsche 911 Dakar e i risvolti del mito

Si chiama Dakar e l&rsquo;abbiamo provata sulla neve, opportunit&agrave; peraltro concessa a pochissime testate. Questo &egrave; solo uno dei contrasti dell&rsquo;ultima 911, un&rsquo;auto che suscita tumultuose emozioni gi&agrave; a vederla. Il primo contrasto &egrave; l&rsquo;idea di fare di una sportiva come la 911 una &ldquo;tutto terreno&rdquo;. &Egrave; vero che &egrave; in buona compagnia: la Hurac&aacute;n Sterrato. Ma torniamo alla prova sulla pista di neve e ghiaccio di Muhr, in Austria, non lontano dallo studio Porsche, quello delle creazioni Porsche Design, per intenderci. Questa ennesima declinazione della 911 potrebbe sembrare una stravaganza per ricconi in cerca di un&rsquo;ennesima auto particolare, invece no. Vediamo perch&eacute;.  Porsche 911 ibrida, nel 2026 avr&agrave; soluzioni da 919 Hybrid  Porsche 911 Dakar, ispirata ai rally  Saranno soltanto 2.500 le 911 Dakar prodotte e, per chi vuole qualcosa di ancora pi&ugrave; speciale, ci sono livree a dir poco iconiche. Troviamo la replica della vettura che vinse la Parigi-Dakar nel 1984, quella del Rally Safari del 1978 o quella, sempre racing, ma pi&ugrave; sobria, dal look piacevolmente minimal, perch&eacute; appartiene a un &ldquo;mondo delle corse&rdquo; diverso, che richiama le 911 che corsero, nei rally e in pista, negli Anni &rsquo;60 e &rsquo;70.  Sempre nel tema look va inserito un optional un po&rsquo; particolare, anche questo che non fa passare inosservati: un portapacchi che viene fornito con dotazioni molto utili per impieghi estremi e relative situazioni d&rsquo;emergenza, come due taniche, una per la benzina e una per l&rsquo;acqua, pi&ugrave; due slitte da mettere sotto le ruote per trarsi d&rsquo;impaccio nelle situazioni difficili&hellip;  Leggi il servizio completo dedicato al nostro test con la Porsche 911 Dakar sul nuovo numero di Auto, in edicola dal 15 marzo. Clicca qui per l&#39;edizione digitale.   

La versione tout terrain della Carrera 4 GTS pu&ograve; sembrare una stravaganza, invece no: vi spieghiamo perch&eacute; su Auto in edicola dal 15 marzo

Sul nuovo numero di Auto: Porsche 911 Dakar, sportiva inarrestabile

Il test su neve e ghiaccio della Porsche 911 Dakar

Porsche 911 Dakar, la prova

Guarda qui la prova speciale della Porsche 911 Dakar, la versione rialzata con il rally nel DNA della sportiva di Stoccarda

Porsche 911 Dakar, tutta di traverso su neve e ghiaccio

Una versione della 911 Dakar sulla neve, e l&igrave; che l&#39;abbiamo provata, bene, questo &egrave; solo uno dei contrasti di una vettura che suscita un turbinio di emozioni appena la vedi. &Egrave; una &ldquo;tutto terreno&rdquo; pu&ograve; sembrare una stranezza, anche se &egrave; pur vero che la Lamborghini ha fatto stessa cosa con Hurac&aacute;n Sterrato.  Huracan Sterrato Vs 911 Dakar, la supersfida    Solo 2500 esemplari e look entrati nella storia  La 911 Dakar sar&agrave; prodotta in soli 2500 pezzi, ma per chi vuole qualcosa di ancora pi&ugrave; speciale ci sono livree a dir poco iconiche. Troviamo la replica della vettura che vinse la Parigi-Dakar nel 1984, quella del Rally Safari del 1978 o quella che richiama le 911 che corsero il Rally di Montecarlo negli Anni &lsquo;70. Sempre in tema look c&#39;&egrave; un optional un po&#39; particolare: un portapacchi che viene fornito con dotazioni molto utili per impieghi estremi e relative situazioni d&rsquo;emergenza, come due taniche, una per la benzina e una per l&rsquo;acqua, pi&ugrave; due slitte da mettere sotto le ruote per trarsi d&rsquo;impaccio nelle situazioni difficili.  La base &egrave; quella della Carrera 4 GTS  La 911 Dakar nasce dalla 911 Carrera 4 GTS, vettura spinta da un 3.0 litri biturbo da 480 cv e dotata della trazione integrale. L&#39;auto con vari alleggerimenti ha contenuto&nbsp; il peso in 1.605 kg. L&rsquo;altezza da terra, cruciale per una &ldquo;tutto terreno&rdquo;, &egrave; stata aumentata di 5 cm, rispetto alla 911 Carrera, arrivando cos&igrave; a 161 mm, e poi c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di alzare l&rsquo;auto di altri 3 cm, arrivando a 191 mm. Noi l&#39;abbiamo provata su neve e ghiaccio, ma la vettura &egrave; stata sviluppata per affrontare anche le condizioni pi&ugrave; difficili nei deserti con 10.000 km di test.  La Guida? Holiday on ice...  Teatro della nostra prova &egrave; stata la pista su neve e ghiaccio di Muhr, in Austria, e guidare la 911 Dakar in quella situazione &egrave; uno spettacolo, tanto da fare venire in mente il celebre show su ghiaccio. Sottolineiamo subito che la nostra prova si &egrave; svolta con pneumatici invernali normali, non chiodati: erano dei Pirelli P Zero winter. Presa un po&#39; di confidenza, notando che i controlli elettronici e non sono troppo invasivi, li abbiamo poi esclusi. Come potete vedere nei filmati, la vettura si &egrave; mostrata sempre molto progressiva nelle reazioni, come si nota quando si affrontano le curve facendo il &ldquo;pendolo&rdquo;. Notevole &egrave; stato poi il lavoro del cambio sequenziale PDK, talmente efficace nel leggere lo stile di guida e, quindi, eseguire i cambi di marcia, necessari, che la tentazione di metterlo in manuale &egrave; passata in fretta. Lasciati neve e ghiaccio, la 911 Dakar su strada ha mostrato rumorosit&agrave; e comfort generale in linea con quelli di una sportiva moderna. &nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;  Money no problem... e non finisce qui  Il listino, per l&rsquo;Italia, parte da 230.990 euro, ma pare che siano gi&agrave; numerosi i ricchi che si sono fatti conquistare da una toy car che, di norma, la compra chi ha gi&agrave; in garage almeno una sportiva pi&ugrave;... normale. La Casa di Stoccarda, vista la risposta del mercato ricevuta con questa 911 Dakar, pare staia gi&agrave; pensando di realizzare ulteriori interpretazioni &ldquo;tutto terreno&rdquo; per altri modelli della 911. 

Abbiamo provato, a suon di traversi su neve e ghiaccio, la 911 in versione da rally

Porsche 911 Dakar, fantastica regina su neve e ghiaccio

Amplia l&#39;offerta di grafiche personalizzate, Porsche, abbinabili alla 911 Dakar. Se la livrea ispirata alla prima vittoria del rally raid &egrave; stato il tratto distintivo della specialissima 911 da off-road, presentata a fine 2022, altre tre grafiche sono adesso disponibili per essere ordinate e applicate.  Si tratta di operazioni di wrapping, con la pellicola da applicare alla carrozzeria e ritrovarsi colori e temi grafici che hanno fatto la storia Porsche nelle corse.    Lo stile delle 911 del Safari anni 70  Tre temi che risalgono a tre edizioni specifiche dell&#39;East African Safari Rally. Non &egrave; la Dakar poi corsa da Porsche, a partire dal 1984 con la 911 attrezzata per il rally raid. Al rally in Kenya, la casa di Zuffenhausen ha preso parte per la prima volta nel 1971, poi ancora nel 1974 e nel 1978, stagioni alle quali si riferiscono le tre livree.  Si parte dalla numero 19, il wrapping nero antiriflesso sul cofano anteriore, distintivo dell&#39;impegno ufficiale Porsche con Zasada-Bien nel 1971, al volante di una 911 S. Il costo della grafica &egrave; di 4.165 euro.  Stesso prezzo ma abbinamento cromatico differente per la replica 1974, i colori della 911 Carrera 2.7 RS di Waldegard-Thorszelius. In testa alla gara in Kenya fino all&#39;ultima delle tre sezioni previste su 5 giornate di gara, con 36 minuti di vantaggio sul secondo, persero il rally per un danno alla sospensione sull&#39;ultimo segmento cronometrato.  Erano rally assai diversi da quelli odierni, sfide estreme per chilometri e su pi&ugrave; giorni. Dei 99 partenti all&#39;East African Safari del 1974 solo 16 equipaggi arrivarono al traguardo. &Egrave; la colorazione blu scuro e azzurro a personalizzare il wrapping, che corre alla base della linea di cintura dai fari anteriori al posteriore.  Colori Martini a richiamare la Gruppo 4  L&#39;elemento pi&ugrave; pregiato e costoso, delle tre livree Safari, &egrave; proposto a 5.950 euro. Si rif&agrave; alla Porsche 911 SC Gruppo 4 impegnata nel 1978, ancora con Waldegard nei colori Martini Racing e quarto all&#39;arrivo. Il numero, per&ograve;, &egrave; il 14 di Preston-Lyall, equipaggio secondo al traguardo quell&#39;anno.&nbsp; 

Il wrapping riprende tre diverse edizioni del rally in Kenya, corso da Porsche negli anni Settanta.&nbsp;

Porsche 911 Dakar, ecco tre livree storiche dal Rally Safari

Porsche offre ai clienti 911 Dakar, prodotta in 2.500 esemplari, tre grafiche da applicare sulla carrozzeria. Un wrapping ispirato a tre partecipazioni della casa di Stoccarda al rally Safari in Kenya

Porsche 911 Dakar, tre livree storiche ispirate al Safari

        In comune hanno una voglia di versatilit&agrave; oltre i campi d'ordinaria appartenenza. Eppure, restano diversissime anche in questa missione condivisa, Lamborghini Huracan Sterrato e Porsche 911 Dakar. Una ha storia da celebrare, davvero a correre tra le dune a met&agrave; anni Ottanta. L'altra crea un ideale ponte tra il mondo supercar e quello dei suv, restando inevitabilmente ancorata al primo.&nbsp; Sterrato e Dakar differiscono per grado di specializzazione, eppure in alcuni tratti riescono a convergere, specialmente in materia di prestazioni assolute.  Prestazioni da supercar, velocit&agrave; massima a parte Eccole, sotto forma di 0-100 km/h e velocit&agrave; massima: Porsche 911 Dakar scatta in 3"4 e raggiunge i 240 km/h limitati elettronicamente, in ragione della gommatura tassellata. Lamborghini Huracan Sterrato copia i 3"4 ma corre fino a 260 km/h, soglia di intervento del limitatore.&nbsp; La differenza in potenza massima &egrave; sensibile, poich&eacute; Huracan Sterrato prende in prestito il V10 5.2 litri aspirato da 610 cavalli e 560 Nm, applicazione della Evo integrale ma 30 cavalli meno potente. In casa Porsche &egrave; la 911 Carrera 4 GTS la base dalla quale si &egrave; partiti per creare la Dakar: motore boxer 3 litri, sei cilindri, turbocompresso e da 480 cavalli e 570 Nm. Dettagli che dicono come la progressione alle velocit&agrave; pi&ugrave; alte sia sostanzialmente diversa. Integrali per forza Trazione integrale e cambio doppia frizione sono una base tecnica comune, sebbene 911 Dakar ricorra a un cambio 8 rapporti contro il 7 marce della Huracan Sterrato. Per muoversi su fondi sterrati, l'elettronica supporta le supersportive con parametri ad hoc nella ripartizione della coppia tra asse anteriore e posteriore come nell'esclusione dell'ESC e tarature specifiche sull'ABS. Assetto, la 911 Dakar &egrave; ad altezza variabile Pu&ograve; considerarsi molto pi&ugrave; estrema la 911 Dakar per la capacit&agrave; di affrontare fondi difficili, molto sconnessi e finanche muoversi sulle dune. Il merito va a un assetto pi&ugrave; orientato verso l'off-road. La luce libera da terra, rispetto alla Carrera 4 GTS stradale, &egrave; superiore di 50 millimetri ma, grazie alle sospensioni a controllo elettronico, si pu&ograve; incrementare a 80 millimetri a velocit&agrave; entro i 170 km/h. La Huracan Sterrato, invece, prevede un assetto 44 mm rialzato in confronto alla Evo quattro ruote motrici, per una condizione di partenza gi&agrave; pi&ugrave; vicina all'asfalto di quanto non lo sia una Porsche 911. La Huracan, poi, non offre la possibilit&agrave; di ulteriore incremento dell'altezza da terra.  Artigli all terrain Pirelli e Bridgestone Le gomme Pirelli Scorpion All Terrain Plus e le Bridgestone Dueler, dotazione di primo equipaggiamento su Porsche e Lamborghini, appartengono entrambe a un mondo votato ai suv ad altissime prestazioni, su strada come su sterrato e neve - entrambe sono classificate con le "tre cime" e il "fiocco di neve" delle all season -; sono differenti le misure, con un set da 19 pollici su Huracan Sterrato, da 19 + 20, differenziato tra i due assi, per la 911 Dakar. Quest'ultima &egrave; pi&ugrave; pesante della Lamborghini, arrivando a dichiarare 1.605 kg contro i 1.470 kg della Huracan.&nbsp; Prezzi e tiratura Sono destinate a essere entrambi dei progetti in numeri ridotti. Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;ha anticipato la produzione in appena 2.500 esemplari, anche con Pack Rallye Design che replica la grafica della 911 che corse alla Dakar nel 1984. Lamborghini, che ha la Huracan agli ultimi 24 mesi di vita prima della nuova generazione, attester&agrave; le Sterrato su numeri pure contenuti, considerando i volumi di vendita annui della famiglia Huracan: 2.400 esemplari venduti nei primi 10 mesi del 2022. Conosciamo gi&agrave; il prezzo della Porsche 911 Dakar, fissato in 230.990 euro sul mercato italiano. Sar&agrave; di gran lunga superiore il listino Huracan Sterrato, considerato il valore di partenza, oltre i 231 mila euro, della Huracan Evo integrale.       

A confronto i numeri, le prestazioni e le caratteristiche di due sportivissime che provano a interpretare il ruolo delle "polivalenti" supercar a proprio agio anche su terra (e oltre)

Supercar da off-road, Porsche 911 Dakar vs Lamborghini Huracan Sterrato

        O tu scegli il suv, o tu compri una supersportiva. Poi arriva Porsche 911 Dakar e un'idea che sposa caratteristiche tra loro agli antipodi per un'auto stradale: prestazioni elevatissime, la dinamica vicina a una 911 Carrera 4 GTS, come anche l'agilit&agrave; di muoversi su sterrati e financh&eacute; sulla sabbia, nemmeno fosse un vero fuoristrada. Al Salone di Los Angeles debutta con un ampissimo ventaglio di personalizzazioni possibili, su tutte &egrave; il pack Rallye Design a sembrare davvero irrinunciabile.  911 Dakar e il rally raid vinto nel 1984 L'idea 911 Dakar rimanda direttamente alla prima Porsche Carrera 911 integrale, quella che corse nel 1984 la Parigi-Dakar, iconico rally raid vinto dalla seria 953 con Ren&eacute; Metge e Dominique Lemoyne. La livrea di quell'esemplare venne tramandata nel tempo all'immaginario collettivo degli appassionati. Erano i colori dello sponsor tabaccaio, ben presente sulle fiancate, dove oggi la 911 Dakar stradale sostituisce quel brand con il marchio Roughroads Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell'usato). Si potr&agrave; optare per un numero tra l'1 e il 999 nella tabella bianca, mentre la personalizzazione estetica &egrave; in un bicolore bianco/Blu Genziana wrappato e dettagli rossi e color oro. Ripete fedelmente la livrea della 911 da corsa del 1984. In alternativa, una gamma di colori pi&ugrave; sobri &egrave; disponibile e senza il sovrapprezzo di ben 26.718 euro del pack Rallye Design. Sar&agrave; una produzione limitata a 2.500 esemplari, quella della Porsche 911 Dakar, ordinabile sul mercato italiano a un prezzo da 230.990 euro. Assetto, fino a 80 millimetri pi&ugrave; alto della Carrera 4&nbsp; Stile a parte, si distingue per soluzioni d'assetto specifiche, a partire dalle sospensioni con un'altezza maggiorata di 50 millimetri rispetto alla Carrera 4 GTS. &Egrave; la condizione base, che pu&ograve; essere ulteriormente incrementata, di 30 millimetri, operando su un comando elettronico e in modalit&agrave; Off Road. In configurazione rialzata a 80 millimetri la velocit&agrave; massima raggiungibile &egrave; di 170 km/h, dopodich&eacute; l'assetto torna ad abbassarsi al valore standard. Un contributo all'incremento della luce libera da terra lo offrono anche le gomme Pirelli Scorpion All Terrain Plus, nella misura 245/45 R19 davanti e 295/40 R20 dietro; &egrave; una specifica su misura Porsche, con tasselli profondi 9 millimetri e una struttura a doppie tele che ritroviamo sulla gamma Pirelli P Zero estiva e invernale, dedicata alla 911 Dakar. Pesa poco pi&ugrave; di una Carrera 4 GTS Un progetto che prende in prestito particolari tecnici dalla GT3, come i supporti motore e il cofano anteriore nel suo design, realizzato in CFRP come lo spoiler fisso al posteriore. Della Carrera 4 GTS utilizza il cambio PDK 8 marce, di serie. Un confronto con quest'ultima che, in termini di peso, vede la Dakar accusare solo 10 kg extra, a 1.605 kg complessivi. Aiutano a limitare la massa i vetri sottili, l'eliminazione degli strapuntini posteriori - &egrave; una due posti secca la 911 Dakar -, l'utilizzo di una batteria alleggerita.&nbsp;  Supersportiva su strada, ha i supporti motore della GT3 Se i supporti motore 911 GT3 assicurano una maggiore reattivit&agrave; nella connessione motore-telaio, il controllo attivo del rollio PDCC permette di bilanciare la dinamica su fondi sterrati con le prestazioni su asfalto. Una personalit&agrave; dai pi&ugrave; volti, per la 911 Dakar, resa possibile dalle modalit&agrave; Rallye e Off Road. La prima &egrave; ottimizzata per la prestazione su fondi sterrati e sconnessi, sui quali muoversi con una trazione integrale la cui ripartizione &egrave; sbilanciata al retrotreno.&nbsp; In modo Off Road, invece, l'altezza massima &egrave; impostata a 80 millimetri ed &egrave; ideale per muoversi su fondi sabbiosi. Le prestazioni, velocit&agrave; limitata dalle gomme all terrain Resta pur sempre una supersportiva da 480 cavalli e 570 Nm, in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 3"4 e raggiungere i 240 km/h, autolimitati. Cos&igrave;, spazio a un launch control personalizzato, Rallye: consente il 20% in pi&ugrave; di slittamento delle ruote, per le miglior iprestazioni su tutte le tipologie di fondo. Tra gli accessori optional, Porsche offre il portapacchi al tetto e le luci supplementari, mentre gli occhielli di traino in alluminio, come le protezioni al sottoscocca, sono parte caratterizzante della 911 Dakar. Chi ordiner&agrave; un esemplare potr&agrave; scegliere uno dei due cronografi Porsche Design abbinati, entrambi con cassa in carburo di titanio: 911 Dakar o 911 Dakar Rallye Edition.       

Evoca anche nei colori l'esperienza Porsche alla Dakar del 1984, la 911 rialzata da terra e con motore da 480 cavalli. Numerosi gli interventi specifici per farne una supersportiva all terrain

Porsche 911 Dakar, tiratura limitata sognando il rally raid

Porsche celebra un'anteprima mondiale a Los Angeles, presentando la nuova Porsche 911 Dakar. Il modello, limitato a 2.500 unità, evoca la prima vittoria assoluta di Porsche nel Rally Parigi-Dakar del 1984, che fu contemporaneamente la nascita della trazione integrale nella Porsche 911. Per questo motivo la nuova 911 Dakar viene offerta anche con un Rallye Design Package opzionale, che ricorda quell'iconica vettura vincente. La sportiva scatta a 100 km/h in 3,4 secondi; grazie agli pneumatici all-terrain, la velocità massima è limitata a 240 km/h.

Porsche 911 Dakar, la sportiva ispirata alla sua prima vittoria Rally

Verr&agrave; presentata al Salone di Los Angeles, appuntamento del prossimo 16 novembre, quella che &egrave; un omaggio moderno alla storia Porsche&nbsp;(qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;scritta alla Dakar.  Correva l&#39;anno 1984 quando la 911 - prima volta con una trazione integrale, allora - affront&ograve; il rally raid pi&ugrave; famoso e impegnativo al mondo, quando ancora era Parigi-Dakar e c&#39;era corrispondenza tra denominazione della corsa e luoghi di partenza e arrivo. Porsche 911 Dakar &egrave; un progetto chiamato ad ampliare l&#39;offerta della coup&eacute;, muovendo in una direzione crossover parecchio specializzata nei contenuti da off-road.    Uno sviluppo speso lontano dall&#39;asfalto  Il mezzo milione di chilometri percorsi nella fase di sviluppo ha previsto 10 mila chilometri tra terreni solitamente sconosciuti a una 911: sterrati, dune, attraversamenti di guadi, pietraie, fino ai fondi innevati del nord Europa.  L&#39;assetto rialzato e la trazione integrale con regolazioni ad hoc sono i contenuti pi&ugrave; attesi, da approfondire alla presentazione. &Egrave; sensibilmente pi&ugrave; alta la 911 Dakar di un&#39;ordinaria Carrera 4. Gli pneumatici da fuoristrada, la spalla &quot;alta&quot;, contribuiscono da s&eacute; a incrementare la luce libera da terra. Le sospensioni specifiche nelle regolazioni fanno il resto.&nbsp;  Al volante, nel percorso di sviluppo, si sono alternati Romain Dumas, Walter Rohrl, Jorg Bergmeister, testimonial del mondo Porsche, accanto al tester Lars Kern.  Ha affrontato il deserto, si &egrave; misurata tra dune alte 50 metri e a temperature nell&#39;ordine dei 45&deg; C, dove ha trovato il vero terreno del rally raid. Nel sud della Francia, invece, presso la struttura di Chateau de Lastours, ha proseguito i test in scenari simili, utilizzati da chi, la Dakar, si appresta a correrla. Ancora, Marocco, Dubai, sono stati i teatri per preparare la 911 Dakar.  Uno stile che si presta ad accessori da raid  &quot;Ha restituito prestazioni imponente anche nel deserto. &Egrave; qui soprattutto che la 911 Dakar pu&ograve; esprimere al meglio i propri vantaggi concettuali; l&#39;abbinamento di un ridotto peso, un&#39;altezza da terra maggiorata e un potente motore in posizione posteriore, insieme al passo corto contribuiscono a un&#39;esperienza di guida esaltante&quot;, ha commentato Frank Moser, vicepresidente della linea 911/718 Porsche.  Tra le ottimizzazioni elettroniche necessarie, la taratura dell&#39;abs ha parametri specifici per un funzionamento ottimale anche su strade a bassa aderenza come gli sterrati, sui quali i bloccaggi sono frequenti e vanno gestiti diversamente dalla dinamica su asfalto.  Se il design resta quello della serie 992, non sono da escludere una serie di accessori specifici sulla 911 Dakar, tra portapacchi e fanaleria supplementare, per rappresentare al meglio lo spirito avventuriero del rally raid. 

Integrale come la Carrera 4 ma nettamente orientata all&#39;off-road. Porsche 911 Dakar nasce quale tributo alla vittoria nel rally raid edizione 1984

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