        Nel mondo dell&rsquo;auto, il cambio manuale &egrave; ormai un&rsquo;opzione sempre pi&ugrave; rara, un vero gioiello per appassionati che amano il controllo diretto e la connessione fisica con la vettura. Tra l&rsquo;avvento dei sistemi ibridi e le nuove auto elettriche, il mercato e le preferenze degli automobilisti sono ormai fossilizzate su una soluzione che va a premiare il comfort e la facilit&agrave; di guida. Sebbene quindi la tendenza verso trasmissioni automatiche sempre pi&ugrave; rapide e sofisticate sia evidente, ci sono ancora modelli che mantengono la possibilit&agrave; di avere la classica &ldquo;leva&rdquo;, offrendo al contempo prestazioni straordinarie. Guardando quindi allo scenario globale, cerchiamo di capire quali sono le auto che, ancora oggi, possono essere guidate con il quasi estinto &ldquo;terzo&rdquo; pedale, beneficiando di una potenza sopra gli schemi. Ford Focus ST 2.3 (280 cv)  Si inizia con un classico delle Hot Hatch, una categoria automobilistica ormai destinata a sparire. In casa Ford, per&ograve;, rimane la celebre Focus ST, un buon compromesso tra sportivit&agrave; e versatilit&agrave; per l&rsquo;utilizzo quotidiano. Carrozzeria da berlina a due volumi ma un cuore pulsante di tutto rispetto, essendo equipaggiata con il vivace 2.3 quattro cilindri turbo Ecoboost, capace di erogare la bellezza di 280 cv, tutti dedicati alle ruote anteriori e gestiti dall&rsquo;ottimo differenziale autobloccante meccanico. Una soluzione indispensabile per poter gestire al meglio la trazione, accompagnato poi da un preciso cambio manuale a sei marce. Il tutto &egrave; unito a un telaio sopraffino, doppio terminale di scarico e sterzo molto appagante nella guida sportiva. Il prezzo? Si parte da 41.650 euro (43.640 per la &nbsp;versione con cambio automatico). L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Honda Civic Type R (329 cv)  Passiamo a un altro grande classico delle compatte sportive. Honda Civic Type R, una delle berline pi&ugrave; emozionanti e focalizzate sulla guida. Giunta alla undicesima generazione del celebre modello giapponese, non si risparmia in termini di cavalleria ed emozioni alla guida. Il 2.0 turbo benzina VTEC &egrave; stato ora portato fino a ben 330 cv: numero che la rende una delle auto a trazione anteriore pi&ugrave; potenti di sempre. L&rsquo;incredibile potenza scaricata sulle ruote anteriori &egrave; gestita da un differenziale a ingranaggi elicoidali, assicurando il massimo coinvolgimento alla guida ed estrema precisione in inserimento di curva. Inoltre, assetto &ldquo;granitico&rdquo; e sterzo estremamente diretto. Non pu&ograve; poi mancare, ovviamente, il cambio manuale a sei marce, tra i pi&ugrave; soddisfacenti in commercio, dotato anche di pomello e leva in alluminio, davvero contenuto nelle dimensioni. Un&rsquo;auto per intenditori, proposta a un prezzo base di 59.300 euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Toyota Supra 3.0 Lightweight MT (340 cv)  Rimaniamo in Giappone per un altro mito dell&rsquo;auto. Toyota Supra &egrave; tornata in commercio nel 2020 dopo decenni di inattivit&agrave;, rispolverando un nome iconico nel mondo del tuning e degli appassionati di auto. Sebbene condivida gran parte della meccanica con la BMW Z4, sua stretta parente, risulta essere una coup&eacute; molto soddisfacente da guidare e dotata di un corposo 3.0 sei cilindri in linea biturbo. Un motore BMW davvero degno di nota, con sigla B58, una vera chicca del mercato attuale, capace di erogare ben 340 cv ma ampiamente capace di soddisfare le esigenze degli appassionati. Tantissima coppia, molta elasticit&agrave; e un telaio che, seppur non proprio leggero, sa regalare grandi emozioni e tanto divertimento. Dopo qualche anno dalla commercializzazione, la casa giapponese ha reso disponibile anche una versione dotata di un sei marce manuale, al posto dell&rsquo;automatico a convertitore di coppia presente di serie, da otto marce. Un&rsquo;auto pensata per i puristi, capace di far divertire ed essere anche molto elegante alla vista. Prezzi a partire da circa 66.500 euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Lotus Emira (406 cv)  E parlando di cambio manuale non si pu&ograve; non approdare in casa Lotus, con l&rsquo;ultimo modello dotato di un motore a combustione. La casa inglese ha ormai dichiarato da anni &ndash; facendo storcere parecchi nasi - di voler virare su un prodotto 100% elettrico; quindi, la Emira ha rappresentato (e rappresenta) il canto del cigno del motore a benzina per il marchio di Hethel. Linee filanti, silhouette da supercar e un sei cilindri a V dotato di compressore volumetrico da ben 406 cavalli, fornito da Toyota. Un&rsquo;auto nuda e cruda, veramente pensata per i puristi, con un cambio manuale a sei marce di serie, capace di regalare grandi emozioni. La precisione di guida, la stabilit&agrave; in curva e l&rsquo;agilit&agrave; nei cambi di direzione non possono mancare per un&rsquo;auto di questo tipo, vera e propria gemma del mercato attuale. Nonostante non sia riuscita a riscuotere troppo successo, &egrave; un&rsquo;auto da non lasciarsi sfuggire, se si ricerca questo tipo di emozioni al volante. Prezzi a partire da 104.350 euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ford Mustang 5.0 V8 Dark Horse (453 cv)  Si inizia con un&rsquo;icona dell&rsquo;auto a stelle e strisce. Ford Mustang &egrave; ancora oggi disponibile con diverse versioni dotate di cambio manuale, tra cui la nuovissima e potente Dark Horse. &nbsp;Sotto il cofano, ovviamente, il leggendario 5.0 V8 aspirato in grado di erogare ben 453 cv e 540 Nm di coppia. L&rsquo;accoppiata motore aspirato e manuale &egrave; una delizia per gli amanti della guida, e grazie ad assetto specifico e un peso leggermente ridotto rispetto alle versioni standard (1.800 kg) &egrave; in grado di regalare grandi soddisfazioni al volante. Le prestazioni sono infatti notevoli, come testimoniano i soli 5,6 secondi necessari per toccare i 100 km/h da fermi, fino ad una velocit&agrave; massima di 250 km/h (limitati elettronicamente). Il selettore manuale &egrave; fornito da TREMEC, azienda statunitense con sedi anche in Messico specializzata nei sistemi di trasmissione ad alte prestazioni. La leva &egrave; anche dotata di un particolare pomello in titanio realizzato tramite la tecnica della stampa 3D. Il listino in Italia parte da 70mila euro.       

Sempre pi&ugrave; raro, il cambio manuale incarna l'essenza della guida: ecco alcune delle auto sportive 2024 dotate della classica leva&nbsp;

Le auto più potenti del 2024 con il cambio manuale (parte 1)

        Allo N Day 2024, evento dedicato alla presentazione dei suoi modelli ad alte prestazioni, Hyundai ha svelato la RN24, un prototipo che esplora il potenziale delle sportive alimentate a batteria. Il modello sperimentale rappresenta l'ultima evoluzione di una serie di veicoli, come la RN22e e la N Vision 74, creati per "colmare il divario tra la tecnologia del motorsport e i modelli di serie N". Un powertrain noto... Il cuore pulsante della RN24 &egrave; il powertrain della Ioniq 5 N (leggi qui la prova di Auto) composto da due motori elettrici (uno per asse) che erogano una potenza complessiva di 650 cavalli (478 kW). Questa configurazione consente alla vettura di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3,4 secondi e di raggiungere una velocit&agrave; massima di 240 km/h. La batteria da 84 kWh &egrave; stata riprogettata per adattarsi al telaio compatto, con un passo di 2.660 mm, ben 34 cm inferiore rispetto alla berlina da cui deriva. &nbsp; L'aspetto della RN24 &egrave; un connubio di aggressivit&agrave; e funzionalit&agrave;. I cerchi forgiati da 19" provengono dalla Elantra N, mentre l'imponente spoiler posteriore si ispira ai modelli Touring Car Racing di Hyundai Motorsport. Il telaio, con il suo scenografico roll-bar a vista, richiama le dimensioni della Hyundai i20 N Rally Hybrid, attuale leader del mondiale Rally 2024. Dalla quale la RN24 eredita anche il nuovo freno a mano elettronico, la configurazione delle sospensioni, i sottotelai ad alta rigidit&agrave; e il software di gestione della potenza. Quest'ultimo consente al pilota di regolare con precisione l'erogazione del motore, la distribuzione della potenza tra i due assi, la sensibilit&agrave; dell'acceleratore e la frenata rigenerativa, garantendo un controllo totale del veicolo. Anche la risposta dello sterzo &egrave; stata ottimizzata per essere pi&ugrave; rapida e diretta. Pronta a divertire Tra le caratteristiche pi&ugrave; interessanti della RN24 spicca la funzione "Rally Mode", che ottimizza la ripartizione della coppia sulle quattro ruote, simulando il comportamento di un'auto da rally. Hyundai intende approfondire questa soluzione per le sue potenzialit&agrave; e i possibili impieghi su future vetture di serie. Infine, la RN24 &egrave; dotata del sistema audio esterno N Active Sound+ della Ioniq 5 N, ulteriormente amplificato dal design del parafango posteriore che funge da cassa di risonanza.  La RN24 si presenta come una visione del futuro sportivo secondo Hyundai, in cui prestazioni elettrizzanti si uniscono a un'esperienza di guida coinvolgente e personalizzabile. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Hyundai nuove e usate       

Telaio a passo corto, roll-bar e 650 cavalli ad elettroni: nata per il divertimento massimo

Hyundai RN24, finestra sul futuro delle elettriche sportive

        Uscito di scena Godzilla, con il commiato della GT-R Nissan pare non abbia intenzione di lasciare le sportive nel cassetto dei ricordi. La Casa giapponese ha manifestato l'intenzione di presentare una nuova coup&eacute;, a un prezzo pi&ugrave; accessibile e meno estrema, riportando in auge il nome Silvia, di successo soprattutto negli USA, e nota anche su altri mercati come 200 SX e 240 SX, sul mercato dal 1964 al 1968 e dal 1974 al 2002,&nbsp;e potenziale concorrente di altre rivali nipponiche quali Mazda MX-5 e Toyota GR-86/Subaru BRZ. Lo ha lasciato intendere Ivan Espinosa, responsabile globale dei prodotti Nissan, che ha lasciato la porta aperta al ritorno di Silvia. Cosa serve per il ritorno di Silvia Si tratta di un modello di nicchia, ma Espinosa ha aggiunto che la nuova coup&eacute; potrebbe essere attraente per i clienti grazie a un invitante rapporto potenza/prezzo e profittevole per Nissan. Il nodo sar&agrave; trovare la ricetta adatta per fare business, come sempre.  Espinosa ha sintetizzato cos&igrave; il concetto: "A volte auto come queste hanno qualche difficolt&agrave; perch&eacute; il pubblico non &egrave; cos&igrave; vasto, ma una nuova proposta pu&ograve; funzionare se si trova l'idea giusta e che pu&ograve; essere utilizzata ovunque nel mondo". Le tempistiche non saranno strette. Il piano The Arc prevede 30 modelli a livello globale per il 2026, e Nissan Silvia sar&agrave; fuori da questo pacchetto, arrivando in seguito. Potrebbe interessarti: Auto Roadshow Mountain: la Valle D'Aosta vi aspetta!&nbsp;       

La Casa non esclude l'arrivo di una vettura in grado di attirare i clienti grazie a un ottimo rapporto potenza/prezzo

Nissan Silvia, uscita di scena la GT-R, torna la sportiva?

        Smart Roadster, un altro grande ritorno? L&rsquo;azienda, nata dalla sinergia al 50% tra Geely e il Gruppo Daimler, non esclude il rientro della due posti sportiva scoperta che a inizio millennio si distinse per le forme uniche. Dopo la messa in cantiere di una nuova generazione&nbsp;della sempre apprezzata ForTwo , che si chiamer&agrave; probabilmente#2, potrebbe aggiungersi un nuovo modello. Il grande rientro della Smart Roadster? Lo ha ipotizzato Dirk Adelmann, ceo di Smart Europe, al magazine britannico Autocar. Smart Roadster rimase sul mercato solo dal 2002 al 2005, ma era una piccola sportiva, lunga 3,43 metri con motore turbo posteriore, da 61 e poi da 82 cv fino ai 101 della Brabus, e del peso di 800 kg. Derivata dalla ForTwo di allora (il progetto W452 del 1008) fu assemblata in sole 37.500 esemplari.  Adelmann ha dichiarato che una Smart Roadster era gi&agrave; stata ipotizzata nel 2020, quando l&rsquo;azienda ha cominciato a programmare il nuovo corso. E soprattutto che l&rsquo;ipotesi di realizzarla non &egrave; stata cancellata. &ldquo;Abbiamo tre auto eccellenti, ma non una Roadster. Allora perch&eacute; no?&rdquo;. Il dirigente ha ipotizzato una due posti molto compatta, ovviamente elettrica. Puntando sul fattore emozionale, di stile e di comportamento stradale. La porta pare aperta. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Smart nuove e usate       

Il CEO del Marchio in Europa ipotizza il ritorno di un modello molto particolare: ovviamente sempre a batteria...

Smart Roadster, il grande rientro della sportiva tascabile?

        Sidney Sweeney &egrave; un&rsquo;ormai famosa e acclamata attrice statunitense. Nata nel 1997 a Spokane, nella contea di Washington, si avvicina al mondo del cinema gi&agrave; nel 2010, a 13 anni, recitando nel film The Ward &ndash; Il Reparto. La carriera non decolla fino al 2018, a 21 anni, quando viene selezionata per un film e una serie TV, mentre nel 2019 avviene la vera e propria svolta, recitando in "C&rsquo;era una volta a Hollywood" di Quentin Tarantino e, con il ruolo di Cassie Howard nella serie TV Euphoria, sigla definitivamente il suo approdo nel mondo del cinema. Pochi sanno per&ograve; che, da piccola, Sidney &egrave; stata cresciuta da due babysitter pilote, che l&rsquo;hanno inevitabilmente avvicinata al mondo dei motori, finch&egrave; la giovane attrice non ha deciso di investire parte dei suoi profitti del cinema per avviare un&rsquo;attivit&agrave; che, in contemporanea, integrasse anche la sua grande passione. Il tutto &egrave; partito nel corso della pandemia del 2020, in cui Sydney ha deciso di rimboccarsi le maniche e creare l&rsquo;auto dei suoi sogni. Questo l&rsquo;ha portata, nel 2023, a presentare al celebre New York Auto Parts Show un Ford Bronco del 1969 completamente restaurato, con una cura quasi maniacale per il dettaglio.  Come potete vedere, alcune foto apparse sui social&nbsp;mostrano la stessa attrice sdraiata sotto al pianale del fuoristrada americano, sporca di grasso e intenta a riparare alcune componenti. L&rsquo;attrice non si &egrave; per&ograve; fermata qui, continuando su un altro progetto che ha visto protagonista una Ford Mustang celeste del 1967, chiamata Britney, anche in questo caso riportata allo stato originale grazie ad un team di ragazze appassionate come lei. che auto guida? Andiamo quindi a scoprire i modelli pi&ugrave; interessanti nel garage privato di Sydney Sweeney. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Porsche 718 Boxster S  Secondo alcune fonti, la giovane attrice statunitense sarebbe stata vista alla guida di una fiammante Porsche 718 Boxster S (modello purtroppo giunto alla "pensione", in vista di una versione 100% elettrica)&nbsp;color Rosso Carminio, con la capote abbassata. Si tratterebbe di un vero e proprio sfizio per Sydney, con una piccola e sportiva auto con cui godersi a pieno la guida. Si parla, infatti, di un modello particolare, capace di coniugare il piacere di guida di una Porsche con l&rsquo;esperienza dell&rsquo;aria tra i capelli, senza per&ograve; rinunciare al comfort di questo modello, perfetto anche come daily car. La versione S della 718 Boxster sfrutta un propulsore 2.5 4 cilindri turbo con cilindri contrapposti (architettura boxer), capace di erogare una potenza complessiva di 350 cv e 420 Nm di coppia, abbinato di serie al cambio automatico PDK, celebre doppia frizione di casa Porsche. Le prestazioni sono ovviamente notevoli, come testimonia lo 0-100 km/h concluso in soli 4,6 secondi, fino ad una velocit&agrave; massima di 286 km/h. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Mercedes Benz Classe S  Non &egrave; ancora chiaro se si tratti di una sua auto personale o di una vettura messa a disposizione dall&rsquo;agenzia che segue tutti gli spostamenti e gli appuntamenti dell&rsquo;attrice. Tuttavia, in alcune situazioni, Sydney &egrave; stata &ldquo;pizzicata&rdquo; proprio alla guida della grande ammiraglia tedesca, sinonimo di lusso e comfort ai massimi livelli. Vivendo in quel di Los Angeles, le dimensioni importanti della Mercedes Classe S - ben 5,18 m di lunghezza e quasi 2 m di larghezza - non sono di certo un problema. Grazie, infatti, alle quattro ruote sterzanti, &egrave; in grado di ridurre virtualmente il raggio di sterzata, risultando cos&igrave; pi&ugrave; agile negli spazi ristretti e nelle manovre. Non sappiamo quale motorizzazione sia equipaggiata sul veicolo dell&rsquo;attrica, ma crediamo si tratti della versione S 450 a benzina, spinta da un 3.0 6 cilindri turbo da 381 cv e trazione integrale. Si tratta della versione pi&ugrave; diffusa sul suolo americano, con un listino (in Italia) a partire da circa 135 mila euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ford Mustang GT 2024  Passiamo ad un altro modello celebre sul suolo a stelle e strisce. Si tratta dell&rsquo;ormai nota Ford Mustang GT color celeste, che l&rsquo;attrice ha ricevuto direttamente da Ford USA per un contest condotto sulla pagina TikTok della sua officina (@syds-garage). L&rsquo;auto &egrave; stata modificata e personalizzata dal team della giovane star americana, con una colorazione unica (Robing Egg Blue) che richiamasse la storia del brand, per celebrare i 60 anni dal debutto dell&rsquo;iconico modello dell&rsquo;Ovale Blu. Saranno per&ograve; due gli esemplari al mondo derivanti da questa operazione di marketing, una dedicata ad un fortunato fan che potr&agrave; vincerla attraverso un contest sulla piattaforma social, mentre l&rsquo;altra rimarr&agrave; nella collezione personale dell&rsquo;attrice. Il fortunato vincitore trover&agrave; anche un autografo di Sydney sulla paratia del motore e un abitacolo completamente personalizzato, unico al mondo. Concludono l&rsquo;opera una serie di led multicolore inseriti nella tappezzeria presente sul cielo dell&rsquo;abitacolo. Non &egrave; stato invece modificato il propulsore, sfruttando il celebre 5.2 V8 aspirato da ben 480 cv e cambio automatico sequenziale di serie. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ford Bronco 1969             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Sydney Sweeney (@sydney_sweeney)      Arriviamo, quindi, all&rsquo;auto che ha sancito l&rsquo;avvicinamento dell&rsquo;attrice al mondo dei motori. Proprio &ldquo;quel&rdquo; Ford Bronco del 1969 che l&rsquo;attrice ha deciso di acquistare e restaurare completamente nel corso della pandemia da Coronavirus. Un&rsquo;auto che - come visibile dal video pubblicato su Instagram - ha significato molto per Sydney, essendo un chiaro richiamo all&rsquo;infanzia e che l&rsquo;ha totalmente occupata nel periodo del lockdown americano. L&rsquo;auto &egrave; stata poi presentata ufficialmente al SEMA del 2022, attirando l&rsquo;attenzione di moltissimi brand, desiderati di cavalcare l&rsquo;onda della notoriet&agrave; dell&rsquo;attrice per organizzare delle campagne di comunicazione mirate (come poi fatto da Ford). L&rsquo;auto &egrave; stata completamente rimessa a nuovo, riportata allo stato originale con tanto di colorazione Cherry Red originale, con una cura maniacale per il dettaglio, proprio come avrebbe fatto qualsiasi atelier del restauro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ford Mustang 1965 "Britney"             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Sydney Sweeney (@sydney_sweeney)      Nella schiera di vetture a disposizione di Sydney Sweeney citiamo anche il secondo lavoro di restauro portato avanti dalla nota star americana. A seguito del successo (anche mediatico) riscosso con la Ford Bronco, Sydney ha continuato la collaborazione con un modello ugualmente iconico per il brand americano. Si parla di una Ford Mustang del 1965, uno dei modelli pi&ugrave; noti e amati dai collezionisti. Completamente restaurata e riverniciata, &egrave; stata battezzata come &ldquo;Britney&rdquo; dall&rsquo;attrice, riferendosi alla particolare tonalit&agrave; scelta &ldquo;Brittany Blue&rdquo; che richiama le colorazioni proposte dal brand a partire dal 1960. L&rsquo;operazione &egrave; stata portata avanti anche per presentare il nuovo brand di abbigliamento dell&rsquo;attrice, direttamente collegato al mondo delle riparazioni con tanto di logo Ford e design vintage. L&rsquo;auto &egrave; stata completamente riportata allo stato originale, con tanto di cerchi in acciaio cromati, poi ripresi nello stile anche nella Mustang GT citata poco sopra.&nbsp; &nbsp;       

Affascinante, brava e anche appassionata di auto, l'attrice americana mostra un lato di s&eacute; poco noto ai pi&ugrave;: nel tempo libero restaura vetture classiche

Sydney Sweeney, la passione per le auto dell’attrice statunitense

        Fine di un ciclo, le Hyundai N a benzina non sono pi&ugrave; ordinabili in Europa. La gamma ad alte prestazioni della Casa coreana imbocca totalmente la strada dell&rsquo;elettrico. Gi&agrave; Kona N non era pi&ugrave; compresa con la nuova serie, ora i20 N e i30 N non sono pi&ugrave; acquistabili. Al momento l&rsquo;unica &egrave; la poderosa Ioniq 5 N a batterie (qui le informazioni e il prezzo) con i suoi 650 cavalli. Questione di tempo, a parte le supercar, le vetture ad altre prestazioni a combustione sembrano avere un destino segnato nel Vecchio Continente. Un&rsquo;altra nicchia che sparisce: di conseguenza aumenteranno le quotazioni nel mercato dell&rsquo;usato. Hyundai, elettriche da sballo, ma a quale prezzo?  E soprattutto le elettriche divertenti ci saranno, ma con prezzi molto pi&ugrave; alti. Ad esempio, se la accessibile i20 N partiva da 30.450 euro, la Ioniq N, di certo molto pi&ugrave; potente, 650 cv contro 204, costa 76.900 euro. Un bel salto e il futuro, con il possibile arrivo di Ioniq 6 N, sar&agrave; sulla stessa linea. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Hyundai nuove e usate       

Fine della vendita in Europa delle hot hatch termiche: d'ora in poi solo elettriche, molto pi&ugrave; potenti, ma il prezzo...

Hyundai N, addio alle sportive termiche

        L&rsquo;auto sportiva. Un tab&ugrave; grande tanto quanto la passione per le quattro ruote di molti addetti al settore, nonch&eacute; automobilisti italiani. Un precursore del &ldquo;vorrei ma non posso&rdquo; che attanaglia l&rsquo;intero segmento da ormai diversi anni, rendendo sempre pi&ugrave; difficile la loro diffusione sulle strade italiane. Un mix di fattori che ne riduce sempre pi&ugrave; le possibilit&agrave; di sopravvivenza e che, inevitabilmente, non accenna a rallentare ma anzi, continua inesorabilmente verso l&rsquo;addio definitivo. Dapprima le auto "sportiveggianti", poi le hot hatch e ora anche le sportive a due o pi&ugrave; posti con carrozzeria coup&egrave; che stanno abbandonando i listini. Tra potere d&rsquo;acquisto in costante declino e prezzi sempre pi&ugrave; cari, oltre alla non convenienza dei produttori a continuare sulla linea dell&rsquo;auto &ldquo;divertente&rdquo; &ndash; nel vero senso della parola, non come slogan &ndash; sembra non esserci proprio spazio per l&rsquo;auto sportiva, intensa nel senso pi&ugrave; puro del termine. Fa quasi sorridere la recente ipotesi di un&rsquo;apertura da parte del governo verso l&rsquo;annullamento del tanto discusso superbollo, proprio ora che la produzione di auto con queste caratteristiche sembra prossima all&rsquo;addio. Un processo ancora in fase embrionale ma che, di fatto, passa la palla all&rsquo;esecutivo, a seguito del proposto disegno di legge da parte del Senato. Il governo dovr&agrave; ora valutare l&rsquo;effettiva copertura erariale derivata dalla mancata riscossione della tassa automobilistica e che, sicuramente, andrebbe a sparire in maniera graduale, non improvvisa. Superbollo? No grazie Questa chance aprirebbe cos&igrave; definitivamente le porte anche al mondo dell&rsquo;usato, pi&ugrave; che al nuovo, con tantissime opportunit&agrave; a prezzi interessanti che vedrebbero ridursi (alcune volte anche in maniera cospicua) il costo di mantenimento del veicolo. Tornando al nuovo, con l&rsquo;avvento dell&rsquo;auto elettrificata e/o ancor di pi&ugrave; elettrica, si andranno certamente a rivoluzionare i termini di calcolo per la soglia del superbollo - fissato ora a 185 kW, 251 cavalli -&nbsp;per il quale sono esenti le auto elettriche per i primi cinque anni in molte regioni. Guardando invece ai listini, sopravvivono ancora alcune interessanti alternative per potersi accaparrare auto divertenti e sportive senza dover necessariamente incappare nel superbollo, godendosi la bont&agrave; tecnica dell&rsquo;auto con tutta la serenit&agrave; possibile. In questa nuova Top 5, vi presentiamo le vetture sportive esenti dalla tanto odiata tassa. Audi TT  Un&rsquo;auto che segn&ograve; l&rsquo;intero segmento delle piccole sportive fin dal 1998. Basata inizialmente sul pianale della Golf IV, propose un corpo vettura compatto, tondeggiante e dal design iconico, fortemente voluta da Piech. Sviluppata in grande segreto in California, sconvolse il mondo alla presentazione, gettando le basi per una piccola sportiva 2+2 di successo che crebbe fino ai giorni nostri, con la terza e &ndash; probabilmente ultima &ndash; generazione. Lanciata nel 2014, la TT MK3 di terza generazione (sigla 8S) ha portato all&rsquo;esasperazione il concetto iniziale della vettura, con linee taglienti e nette, abbandonando l&rsquo;iniziale disegno a linee tonde. Nuovo linguaggio estetico e migliore set-up meccanico, sempre e comunque basata a partire dalla piattaforma in dote alla Golf di pari generazione. Ha anticipato di diversi anni il cockpit interamente digitale che poi Audi ha adottato a cascata su tutti gli altri modelli, ereditando diverse soluzioni dalla pi&ugrave; potente R8. Diverse le tipologie di motori disponibili fin dal lancio, con i benzina 1.8 o 2.0 TFSI rispettivamente da 180 o 230 cv, ma disponibile anche in veste TT S da ben 310 cv. Lato diesel, era disponibile con il 2.0 TDI Ultra da 184 cv, anche a trazione integrale Quattro. Al vertice l&rsquo;immancabile TT RS con il cinque cilindri 2.5 da ben 400 cavalli. Attualmente &egrave; disponibile la versione 45 TFSI Quattro S-Tronic con il 2,0 litri da ben 245 cv (alla soglia del superbollo) e 370 Nm di coppia massima, abbinata alla trazione integrale e al cambio automatico S-Tronic. 0-100 km/h concluso in 5,1 secondi fino ad una velocit&agrave; massima di 250 km/h limitati elettronicamente. Prezzo a partire da 53.950 euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Mini JCW (John Cooper Works)  Un classico delle piccole sportive che, a rigor di logica, rientrerebbe pi&ugrave; nel regno delle Hot Hatch compatte, ovvero berline a due volumi dall&rsquo;animo vivace. Mini si &egrave; sempre distinta per un&rsquo;anima sportiva e "ribelle" e cos&igrave; le sue vetture che, fin dagli albori, hanno conservato questo approccio su strada. Telai ben sviluppati e taratura degli assetti che andava a premiare maggiormente il classico &ldquo;go-kart feeling&rdquo; che non il comfort. Riproposta in era moderna a partire dal 2001, ha oltrepassato ben tre generazioni, prima della quarta recentemente presentata. Ci soffermeremo sulla terza, con sigla F56, probabilmente l&rsquo;ultima a proporre la celebre versione JCW (John Cooper Works) a benzina. Per questa versione, il 2.0 4 cilindri turbo di derivazione BMW da ben 231 cv e 320 Nm di coppia massima &egrave; abbinato ad un cambio automatico Steptronic ad otto rapporti, con trazione anteriore. Il peso complessivo dell&rsquo;auto arriva a 1.350 kg in ordine di marcia, potendo cos&igrave; vantare uno 0-100 km/h coperto in soli 6,1 secondi, fino ad una velocit&agrave; massima di 256 km/h. Prezzi a partire da 40.600 euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Porsche Taycan Turbo S  Sul gradino pi&ugrave; basso del podio non possiamo non menzionare una vera e propria eccezione. Parliamo della Porsche Taycan nell'impressionante declinazione Turbo S. Si tratta di una Gran Turismo pi&ugrave; che una sportiva (sebbene le GT o comunque nella categoria di auto sportive) capace di accogliere fino a quattro passeggeri e farli viaggiare a velocit&agrave; letteralmente proibitive. Con quasi 5 metri di lunghezza e un peso prossimo alle 2,5 tonnellate, non si presenta nel migliore dei modi per il resto della categoria. Eppure Porsche &egrave; riuscita a rendere quest&rsquo;auto imponente una vera e propria sportiva &ldquo;di razza&rdquo;. Il grande merito va sicuramente alla tecnologica e sofisticata piattaforma J1, nativa elettrica, probabilmente il non-plus-ultra nel mondo delle auto a zero emissioni. Realizzata con materiali raffinati, &egrave; in grado di assicurare livelli di rigidit&agrave; torsionali superiori alla media delle supercar, oltre a vantare un baricentro estremamente basso a causa del grande pacco batterie posto sul fondo della piattaforma. Dinamicamente incredibile, &egrave; quasi in grado di annullare il peso ingente, trasformandola in un&rsquo;agile GT con cui poter affrontare un passo di montagna o un circuito senza timori. I due motori elettrici sviluppano una potenza di ben 625 cv e 1.050 Nm di coppia massima istantanea, chiudendo lo 0-100 km/h in soli 2,8 secondi. Asse posteriore sterzante, barre anti-rollio attive, sospensioni pneumatiche adattive e controllo intelligente della dinamica veicolo concorrono per annullare le leggi della fisica e renderla quasi leggiadra su strada. Essendo elettrica &egrave;, perci&ograve;, esente dal superbollo, anche se il prezzo non risulta proprio alla portata di tutti: si parte da 206.611 euro. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Toyota GR86  Toyota &egrave; cos&igrave;, riempie il mercato di auto ibride, pensate per la massima efficienza e per il minor consumo di carburante e poi ti sorprende con un prodotto del genere. La Toyota GR86 (qui la nostra prova sul circuito di Balocco)&nbsp;&egrave; la normale erede della celebre GT86, piccola e leggera sportiva due posti,&nbsp;che si &egrave; posta il compito di rendere accessibile la sportivit&agrave;. Semplice, analogica, leggera, diretta, immediata. Niente di pi&ugrave;. Presentata sul finire del 2021, &egrave; stata commercializzata tra il 2022 e il 2023, sebbene all&rsquo;Italia fossero stati riservati pochissimi slot produttivi. Andata sold-out nei primi giorni di apertura degli ordini, si tratta di un gioiellino che ha sub&igrave;to immediatamente un innalzamento delle quotazioni sul mercato dell&rsquo;usato. Ambita dagli appassionati proprio per il nuovo 2.5 aspirato (contro il 2,0 litri della precedente, piuttosto fiacco ai medi regimi) da 234 cv e 250 Nm di coppia, ci associa un magnifico cambio manuale a sei rapporti, con un peso piuttosto contenuto: 1.334 kg. Le prestazioni sono davvero interessanti, con 6,3 secondi per lo 0-100 km/h e 226 km/h di velocit&agrave; massima, a un prezzo di partenza di 37.250 euro. Non sar&agrave; il listino super competitivo dell&rsquo;ormai dimenticata GT86, ma resta comunque una perla rara del mondo automobilistico. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Alpine A110  Chiudiamo con la sportiva pi&ugrave; iconica in commercio. Alpine A110 &egrave; una delle &ldquo;operazioni nostalgia&rdquo; meglio riuscite degli ultimi anni. Rievoca in tutto e per tutto la splendida due posti degli anni &rsquo;60 e &rsquo;70, dalla forma dei gruppi ottici all&rsquo;intera carrozzeria. Ripropone leggerezza, design e maneggevolezza, elementi che hanno reso celebre la prima A110, soprattutto nel mondo dei rally. La nuova interpretazione, proposta a partire dal 2017, presenta un telaio al 96% composto da alluminio realizzato in quel di Piombesi Torinese dalla Cecomp, a cui associa un quadrilatero alto all&rsquo;anteriore e una sospensione multilink al posteriore. La trazione &egrave; tutta dietro e il 4 cilindri turbo benzina da 1,8 litri, collocato in posizione centrale-posteriore, eroga 252 cv e 320 Nm di coppia. Le cambiate sono fluide e rapidissime grazie alla trasmissione automatica EDC a doppia frizione a sette marce. Con soli 1.117 kg in ordine di marcia risulta estremamente leggera e maneggevole, come poche altre auto in commercio. Lo sterzo &egrave; super diretto e le prestazioni rivelano la bont&agrave; progettuale, con soli 4,5 secondi per toccare i 100 km/h da ferma e una velocit&agrave; massima di 250 km/h limitati elettronicamente. Nella versione "base" da 252 cavalli non richiede il pagamento del superbollo e presenta un listino di partenza da 63.800 euro. Che volere di pi&ugrave;?       

Superbollo? No grazie! Vi presentiamo le cinque auto sportive esenti dall'odiata tassa: Toyota GR86, Mini JCW, Alpine A110, Audi TT e una...sorpresa

TOP 5, le migliori auto sportive senza superbollo

&ldquo;Less is more&rdquo;, &ldquo;meno &egrave; meglio&rdquo;: una filosofia applicabile in numerosi ambiti, compreso quello automotive. Molti costruttori, soprattutto di vetture ad alte prestazioni, hanno sempre cercato di eliminare il superfluo, ridurre all&rsquo;osso dotazioni tecniche e tecnologiche per ottimizzare un aspetto fondamentale per la dinamica di guida: il peso. In un periodo fatto di mezzi sempre pi&ugrave; &ldquo;overweight&rdquo; (pensiamo all&rsquo;attuale dominio dei SUV, che con l&rsquo;elettrificazione possono raggiungere anche le tre tonnellate), abbiamo deciso di andare controtendenza. In questa Top 5 vi presentiamo le auto sportive (di serie) pi&ugrave; leggere mai prodotte.  Ariel Atom&nbsp;    Una delle vetture pi&ugrave; ricercate dagli appassionati di track days, Ariel Atom pu&ograve; essere considerata una sorta di Formula 1 utilizzabile tutti i giorni (a patto di non percorrere strade troppo accidentate dato l&#39;assetto non proprio confortevole). Prodotta in quattro generazioni (pi&ugrave; alcune edizioni speciali)a partire dal 2000, la Atom 3.5R del 2014 pesa complessivamente 550 kg e pu&ograve; contare su un motore Honda turbo da ben 350 CV. La pi&ugrave; interessante, per&ograve;, &egrave; sicuramente l&#39;estrema Atom 500, prodotta in soli 25 esemplari: stesso peso complessivo, ma motore V8 da 3 litri composto da due unit&agrave; quattro cilindri provenienti dalla moto Suzuki Hayabusa, per una potenza &quot;monstre&quot; di 500 CV. L&#39;incredibile rapporto peso/potenza di 1,1 kg per CV garantiva uno scatto da 0 a 100 km/h in 2,3 secondi e una velocit&agrave; massima di 320 km/h. A proposito di prestazioni, l&#39;azienda ha recentemente presentato la Hipercar, elettrica da ben 1.200 CV riservata alla pista.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  BAC Mono    La BAC Mono &egrave; un&#39;auto sportiva monoposto ad alte prestazioni omologata per la circolazione stradale, progettata e prodotta da Briggs Automotive Company (BAC) nel Regno Unito. Presentata per la prima volta nel 2011, una delle caratteristiche principali della BAC Mono &egrave; l&#39;attenzione alla riduzione e alla distribuzione del peso per migliorare maneggevolezza, accelerazione e prestazioni complessive. Nello specifico, la prima versione prodotta ha un peso di 540 kg, con distribuzione 48:52 anteriore/posteriore. Realizzata interamente in fibra di carbonio, con cellula di sicurezza in acciaio tubolare, la vettura &egrave; dotata anche di un sistema antiribaltamento conforme agli standard FIA, a dimostrazione della vocazione &quot;racing&quot;. Come se non bastasse, spiccano sospensioni push rod, imbracatura da corsa a sei punti e volante removibile. In numeri: 280 CV sprigionati dal quattro cilindri aspirato Ford Duratec da 2,3 litri modificato da Cosworth, e 2,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h, con una velocit&agrave; di punta di circa 275 km/h.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Morgan 3 Wheeler    Uscita di produzione (ora c&#39;&egrave; la Super 3), la Morgan 3 Wheeler rappresenta la versione moderna della vettura a 3 ruote prodotta dal 1909 al 1953. L&#39;ago della bilancia si ferma a 524 kg grazie all&#39;adozione di un leggero telaio tubolare in acciaio abbinato a carrozzeria in alluminio e all&#39;assenza di portiere e parabrezza. Il motore, un bicilindrico a V da 2 litri realizzato da S&amp;S e capace di scaricare 83 CV sulla singola ruota posteriore, &egrave; abbinato a cambio manuale a 5 marce di derivazione Mazda MX-5. Le prestazioni sono di tutto rispetto: 185 km/h di velocit&agrave; massima e circa 6 secondi per arrivare a 100 km/h da fermi.  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  Caterham Seven 170    Semplice, essenziale, divertente. Caterham Seven 170 &egrave; l&rsquo;auto di serie pi&ugrave; leggera della Casa inglese: soli 440 kg in allestimento base, con un propulsore Suzuki 660 cc sovralimentato, da 85 CV e 116 Nm di coppia massima e trasmissione manuale a cinque rapporti. Ci&ograve; garantisce rapporto potenza/peso ai vertici (170 CV per tonnellata, numero da cui deriva il nome del modello) e prestazioni da sportiva vera. Merito anche di aerodinamica efficace, grazie alla larghezza ridotta rispetto alle precedenti (1,47 metri totali), e di cerchi in lega da 14 pollici che calzano pneumatici larghi solo 155 mm. Proposta in kit da montare (proprio come la Lotus Seven di Colin Chapman da cui deriva), si pu&ograve; scegliere tra Seven 170 S, pi&ugrave; &ldquo;civile&rdquo; (anche se il comfort su strada non sembra essere stato preso in considerazione dagli ingegneri progettisti) e Seven 170 R, declinazione pistaiola con sedili racing, cinture a quattro punti e differenziale autobloccante meccanico .  L&#39;articolo continua nella prossima scheda  &nbsp;  LCC Rocket    L&rsquo;acronimo parla da s&eacute;: LCC, &ldquo;Light Car Company&rdquo;, letteralmente &ldquo;azienda produttrice di auto leggere&rdquo;. Fondata da Gordon Murray in collaborazione con il pilota inglese Christopher Craft, la piccola Casa automobilistica produsse un solo, leggerissimo modello in meno di 50 unit&agrave;. Parliamo della LCC Rocket (&ldquo;razzo&rdquo;, altro indizio che ne fa capire l&rsquo;indole) , biposto ispirata alle Formula 1 (telaio spaceframe, ruote e leveraggi sospensioni a vista), ma omologata per la circolazione su strada pubblica. Solo 385 kg di massa a secco spinti da un propulsore 1.000 cc quattro cilindri Yamaha di derivazione motociclistica (FZR1000) in grado di erogare 145 CV e 104 Nm di coppia massima. Valori discreti se paragonati a una vettura &ldquo;normopeso&rdquo;, ma assimilabili a quelli di una Ferrari F40 per rapporto potenza/peso. Le prestazioni, ovviamente, erano di altissimo livello: 0-100 km/h in circa 5 secondi e oltre 200 km/h di velocit&agrave; massima.  &nbsp; 

In questa classifica vi presentiamo le auto sportive (di serie) pi&ugrave; leggere mai prodotte, in piena filosofia &quot;less is more&quot;

Top 5, le auto sportive pi&ugrave; leggere di sempre

        Anche le belle storie finiscono. Audi TT per venticinque ha rappresentato la sportiva, sia la coup&eacute; sia roadster, accessibile a molti. Contribuendo alla progressione del prestigio del Marchio dei Quattro Anelli. Una 2+2 che &egrave; piaciuta sin dall&rsquo;esordio nel 1998, per il suo stile e per le sue prestazioni. Per tre generazioni, la 8N, la 8J e l&rsquo;attuale 8S ha soddisfatto molti clienti. Pur cambiando profondamente, dalla originale prima serie alle ultime due pi&ugrave; classiche, &egrave; stata un punto di riferimento. Tanto che Walter de Silva, uno dei designer pi&ugrave; importanti, anche per il Gruppo VW, degli ultimi trenta anni, l&rsquo;ha definita "il modello pi&ugrave; rappresentativo di Audi". Audi activesphere concept, da Sportback diventa pick-up TT, una sportiva speciale Anche a trazione integrale, una eccezione per l&rsquo;epoca. Nel suo genere &egrave; una vettura che ha presentato un&rsquo;offerta molto completa, inusuale per una nicchia. Non &egrave; mai stata ibrida e non sar&agrave; elettrica. Audi TT, dopo aver abbandonato il Diesel, si appresta a uscire di produzione nell&rsquo;estate del 2023. Nel Regno Unito &egrave; gi&agrave; stata lanciata la Final Edition, e in tutto il mondo la serie limitata Iconic Edition, ultimi treniper chi vuole assicurarsi il modello.  I piani del Gruppo VW, da tempo impegnato un graduale &ldquo;all in&rdquo; verso l&rsquo;auto elettrica, hanno segnato il destino della TT, la cui sigla &egrave; acronimo di Tradition und Technik, destinata e entrare nella storia. Non a caso &egrave; una delle ultime, assieme alla RS 3 a portare sulle strade la riedizione del 5 cilindri di Audi, con una potenza, 400 cavalli, che la avvicina alle supercar.&nbsp;  Grazie ai numeri di AutoScout24, vi proponiamo le migliori occasioni di Audi TT, benzina e diesel, nei tre allestimenti in progressione di potenza: TT, TTS e TT RS. Una escalation speciale, la sportiva dalle dimensioni giuste, dai 4,04 metri ai 4,20 metri negli gli anni, &egrave; destinata ad avere ancora molti estimatori. Potrebbe interessarti: le migliori occasioni di Audi nuove e usate &nbsp; Audi TT, la 2+2 per tutti Nelle tre generazioni &egrave; sempre stata disponibile come coup&eacute; e con capote in tela, sin dall&rsquo;inizio a trazione integrale e anche col cambio automatico. Prima il meno apprezzato, rispetto al manuale Tiptronic, poi con il prestazionale doppia frizione DSG, arrivato nel 2003. La TT ha sempre avuto la piattaforma di A3 e Golf, sviluppata per avere un carattere pi&ugrave; sportivo. La prima serie, pi&ugrave; arrotondata, era un chiaro omaggio alle Auto Union nello stile, le seguenti hanno seguito stilemi pi&ugrave; classici.  La potenza non &egrave; mai stata un problema, accoppiata a un pacchetto tecnico sempre di alto livello. Come all&rsquo;avvento delle sospensioni a controllo elettronico Magnetic Ride nella seconda generazione o del Virtual Cockpit nella terza. Sempre al passo coi tempi, mettendo sul piatto una ottima qualit&agrave; costruttiva, TT su strada ha un comportamento dinamico di buon livello.  Sempre apprezzata e con un prezzo accessibile di seconda mano: le versioni Diesel tra i 21.700 e i 24.800 euro di prezzo medio, le benzina da tra i 18.000 e i 24.000 euro. Potrebbe interessarti: le migliori occasioni di Audi nuove e usate &nbsp; TTS, pi&ugrave; prestazioni, pi&ugrave; lusso La granturismo della TT nasce con la seconda generazione del 2009. E parte subito forte, con il 2 litri derivato dal Golf GTI, ma con un significativa iniezione di potenza a 272 cavalli. Entra nel club delle vetture che staccano lo 0-100 in 5 secondi (5,2 per la precisione) con un allestimento pi&ugrave; personalizzato, con calandra single frame e specchietti cromati e i quattro scarichi posteriori.  Con l'attuale terza generazione la potenza &egrave; salita fino a 320 cavalli (0-100 in 4,5 secondi) e 370 Nm di coppia. Al piano superiore, con un passo speciale. Prezzi variabili, data la non grande diffusione. Per gli esemplari in buono stato la media &egrave; di 32.000 euro. &nbsp; Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; TT RS, la supersportiva tascabile La versione pi&ugrave; estrema e pi&ugrave; prestigiosa nasce nel 2009, presentata al Salone di Ginevra, con un richiamo alla storia sportiva del Marchio che la caratterizza in tutte le sue edizioni. Il motore cinque cilindri da 2,5 litri, un mito degli anni Ottanta, ovviamente potenziato dal turbo e dalla iniezione diretta. Rispetto ai 2,1 litri del propulsore di lancio nel 1980 da 200 cavalli su Audi quattro, il salto porta a 340 cavalli e 450 Nm di coppia.  Scaricati sulla trazione integrale e su un peso di 1.450 kg (della coup&eacute;, la Roadster 1.510 kg) permettono uno 0-100 in 4,6 secondi. L&rsquo;estetica, seppur pi&ugrave; personalizzata, cambia poco rispetto a TT e TTS, ma l&rsquo;assetto &egrave; ribassato.  La versione attuale porta il 5 cilindri a 400 cavalli e 480 Nm, lo scatto &egrave; di 3,7 secondi nello zero-cento: buono per andare a caccia di supercar. Prezzo medio di 57.800 euro. Potrebbe interessarti: le migliori occasioni di Audi nuove e usate       

La coup&eacute; e roadster ha contribuito all'ascesa del prestigio del Marchio all'inizio del Duemila. Tre generazioni di successo che lasciano spazio all'elettrico

Audi TT, sportiva al commiato. Le migliori occasioni

        &Egrave;&nbsp;ordinabile in Italia la Alpine A110 R, versione pi&ugrave; estrema e speciale della due posti sportiva francese. Disponibile a un prezzo importante: 107.000 euro. Per chi volesse ancora di pi&ugrave;, ma in soli 32 esemplari totali, come le sue vittorie in Formula 1, c&rsquo;&egrave; la A110 R Alonso, dedicato all&rsquo;ormai ex top driver della scuderia. In omaggio la replica con autografo del casco di Fernando, mentre l&rsquo;allestimento prevede assetto regolabile a ghiera, badge esterno, incisione al laser sul parasole e finiture arancioni negli interni. A110 R, potenza e leggerezza La potenza di Alpine A110 R &egrave; di 300 cavalli ricavati dal 1.8 turbo benzina con un peso ridotto a 1.082 kg, 34 kg in meno rispetto alla precedente top di gamma A110 S. La velocit&agrave; massima &egrave; di&nbsp; 285 km/h, l&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h si completa in 3,9 secondi. &Egrave;&nbsp;stato fatto ricorso alla fibra di carbonio per molti elementi, interni ed esterni: le nuove appendici aerodinamiche, i cofani, i cerchi, i sedili. La A110 R dispone di barre anti-rollio maggiorate, &egrave; ribassata di 10 millimetri e adotta pneumatici Michelin Sport Cup 2.  Una serie di colori speciali I colori disponibili sono: Nero Profondo di serie, a richiesta Bianco Iridato, Blu Abisso, Blu Alpine, Grigio Tuono, Grigio Tuono Matt, Arancio Fuoco e Blu Racing Mat. Per chi la volesse pi&ugrave; esclusiva ci sono le livree realizzate dallo Atelier Alpine, ma solo per 110 esemplari e a 4.980 euro di aggiunta. Anche le pinze dei freni possono essere multi-colore: Blu Alpine, Giallo, Oro Vivace, Grigio Chiaro e Rosso. Per il resto &egrave; completa di tutto: Pack Storage, retrovisori elettrici riscaldabili e ripiegabili e la rimozione del vano oggetti anteriore sono gli unici optional a richiesta. Potrebbe interessarti: Alpine Alpenglow, la sportiva del futuro va a idrogeno       

Pi&ugrave; potente, pi&ugrave; leggera, ma in edizione limitata e prezzo esclusivo: una versione pronta a scattare in pista. Dettagli molto personalizzati.

A110 R, la più veloce delle Alpine anche con la speciale R Alonso

        Mi faccio una sportiva, con superbollo minimo, o anche senza. Quante volte ci abbiamo pensato. Una vettura votata al piacere di guida e alla estetica &egrave; il classico sogno nel cassetto. Ce ne sono molte di accessibili, in configurazione classica, cattiveria e trazione posteriore, o con qualche specifica che le rende uniche. Grazie ai dati di Autoscout24, ecco le nostre proposte per sognare con i piedi per terra. &nbsp; 1 - BMW Serie 323 ti Compact  Coda tronca. Fuori dalle righe con uno stile poco originale (1997-2000) ma inconfondibile. Ma con un 6 cilindri in linea, aspirato e di 2.5 litri, longitudinale con 170 cavalli e la trazione posteriore pu&ograve; divertire alla grande. Merce rara, prezzo medio in crescita a 8.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni BMW &nbsp; 2 - Nissan 350Z  Sportiva degli anni Duemila (2002-2009) con una linea indovinata e soprattutto un eccezionale V6 di 3.5 litri aspirato da 280 cavalli cha abbinato alla trazione posteriore e a un ottimo cambio la rendevano una delle coup&eacute; pi&ugrave; amate a livello mondiale. Prezzo medio di 18.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni Nissan &nbsp; 3 - Mercedes CLK (V6)  Due generazioni, dal 1997 al 2010: nata sulla piattaforma della Classe C, ma con dettagli da serie superiore. Un successo sul mercato, anche col Diesel, ma il V6 benzina, il 3.2 aspirato da 218 cavalli della prima serie (&rsquo;97-&rsquo;03), &egrave; perfetto. Prezzi gi&agrave; alti per la cabrio (15.000) che per la coup&eacute; (10.000). Potrebbe interessarti: le occasioni Mercedes &nbsp; 4- Honda S2000  Il 2 litri V-Tec, aspirato da 240 cavalli. Con un rapporto incredibile di 120 cv/litro, scatenando la sua potenza a 8.300 giri. Spider di culto assoluto (1999-2009) con il quadro strumenti digitale ripreso dalla McLaren-Honda MP4/6 di F1 campione con Ayrton Senna nel 1991. Prezzi variabilissimi, da 15.000 a 45.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni Honda &nbsp; 5 - Mazda RX-7  Il culto del Wankel, commercializzata prima solo in Oriente, poi esportata in Europa e negli Stati Uniti. Tre generazioni, l'ultima prodotta dal 1991 al 2002, con motore da 280 cv dichiarati, ma oltre 300 reali per 1.280 kg di peso. Prezzo medio 37.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni Mazda &nbsp; 6 - Jaguar XK  Due serie (1996-2014)&nbsp; anche per la elegante coup&eacute; e cabro inglese, con motori V8 da 256 fino a 550 cavalli. Stile affascinante specialmente per la prima generazione, generalmente meno costosa. Prezzi oscillanti da 10 a 45.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni Jaguar &nbsp; 7 - Ford Sierra RS Cosworth  Scatenata, trazione posteriore e un 2 litri da 204 cavalli per 1.200 kg di peso. Auto storica (1986-1982) davvero speciale, con uno stile inconfondibile. Prodotta in sole 5445 unit&agrave;, per competere con BMW M3 E30 o Lancia Delta HF 4WD. Prezzo impegnativo, intorno ai 45.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni Ford &nbsp; 8 - Mercedes SLK (V6)  Grande souplesse e comfort a cielo aperto nella prima generazione (R170), apprezzatissima youngtimer, con il felpato sei cilindri aspirato da 218 cavalli o l&rsquo;esagerata versione con compressore da 354 cv della SLK32 AMG. SI parte da 15.000 euro ma si arriva molto pi&ugrave; in alto. Potrebbe interessarti: le occasioni Mercedes &nbsp; 9 - BMW Z3 (2.8 e 3.0)  Spider compatta con l&rsquo;eccellente sei cilindri aspirato in linea. Una goduria alla vista la prima serie (1995-2002) e alla guida, fino &hellip; a che non si sale sulla Z3 M (prezzo medio 43.000 euro) con i suoi incredibili 321 cavalli. I 2.8 e i 3 litri (192 e 231 cv) pi&ugrave; bilanciati e affrontabili a 15.000 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni BMW &nbsp; 10 - Mazda RX-8  L&rsquo;ultima, a oggi, prodotta col motore rotativo Wankel (2003-2012). Scatena 231 cavalli, pronti a scattare: speciale anche esteticamente, con l&rsquo;apertura ad armadio delle portiere, senza il montante centrale. Prezzo medio di 9.800 euro. Potrebbe interessarti: le occasioni Mazda       

Potenza, trazione posteriore o comunque doti speciali: cavalli di razza, che emozionano

Trazione posteriore e cavalli giusti: le 10 sportive usate da non perdere

Giornata speciale alla guida di una vettura unica. Alberto Sabbatini racconta perché la Porsche Carrera 911 RS 993 è così speciale

Porsche Carrera 911 RS 993, l'ultima della specie

        C&rsquo;&egrave; futuro a lungo termine per i motori endotermici sulle auto sportive? Secondo Bosch, s&igrave;. Parole di Johannes-Joerg Rueger, presidente di Bosch Engineering, che al Motor Valley Fest ha dichiarato. &nbsp;"Le auto sportive sono sinonimo di prestazioni, di rombo del motore, di divertimento nella guida. In una sola parola, di emozioni. Alla base di queste emozioni, non ci sono solo la progettazione, ma anche il powertrain e il software. La scelta radicale di modelli al 100% elettrici pu&ograve; essere presa da una start-up che inizia oggi un'avventura in questo settore", ma che non &egrave; compatibile con la storia, la tradizione tecnologia e soprattutto le richieste dei clienti dei grandi marchi sportivi della Motor Valley".&nbsp; Parole sentite, alle quali Rueger ha aggiunto che nel 2030 non pi&ugrave; del 15% della produzione di auto sportive sar&agrave; 100% elettrica e soprattutto che&nbsp; "il fattore del peso delle batterie ha una grande influenza sulla dinamica e il piacere di guida".&nbsp; Per questo motivo va tenuta valida&nbsp; la possibilit&agrave; di conversione dei sistemi propulsivi endotermici verso nuove categorie di combustibili come l'idrogeno e gli e-fuel.&nbsp;   Una via non complicata L&rsquo;idrogeno permette di passare dalla progettazione ai test di laboratorio, ai collaudi e alla produzione di serie senza perdere troppo tempo.  I motori a combustione interna a idrogeno (HICEV) possono rapidamente arrivare alla produzione, ha detto Rueger, realizzati sulla base di propulsori esistenti e possono utilizzare gli stessi componenti, eccetto i serbatoi e i sistemi di alimentazione. Su questo tema, Bosch &egrave; pronta a collaborare con i Costruttori. . "La mobilit&agrave; sostenibile a basse emissioni non sar&agrave; in contrasto con il piacere di guida&rdquo; ha chiosato Berger, in linea con la prospettiva di Bosch che ha in programma di proporre pi&ugrave; soluzioni per la transizione energetica, non solo quella della batterie, che ha uno dei punti deboli nel peso delle stesse, specialmente per quanto riguarda la dinamica delle vetture. Leggi anche: Bosch Smart Home e BMW, novit&agrave; nella interazione tra auto e casa&nbsp;       

Non solo elettrico, con le batterie che penalizzano la dinamica. Una via di evoluzione anche per i motori endotermici.

Bosch, futuro a idrogeno per le sportive endotermiche

Ho pensato di acquistare&hellip; velocit&agrave; a buon mercato tra modelli senza tempo, ma hanno prevalso il momento e il buon senso. Confessione. Se ci fossero le condizioni sarei tornato nel mio loop tipico, quello della bulimia automobilistica, che soddisfa ego e desideri, ma non ha nessuna giustificazione razionale. Disponendo di un&rsquo;auto della flotta aziendale, si era un po&rsquo; spenta la frenesia. Non dovrei dirlo, non qui, ma confesso di guidare quotidianamente una Stelvio Veloce di cui sono felicissimo. A parte qualche impazzimento elettronico legato al lavaggio del Fap (ma guido sempre in modalit&agrave; Dynamic) e a parte un consumo davvero importante di Ad Blue, non ha nulla che non mi convinca. &Egrave; bello il motore, bella la linea, belli gli interni e soprattutto &egrave; bellissimo guidarla.   Una vera Alfa, come ormai tutti hanno gi&agrave; ampiamente detto. Ho solo una fame di potenza che i miei 210 cavalli non soddisfano. &Egrave; una fame che si sta rinnovando, come un desiderio naturale e carnale di quelli che tenuti a freno con un po&rsquo; di buonsenso poi spariscono. Cavalli a basso costo. E mi ritrovo a guardare persino la Bentley Continental GT della prima serie, con i suoi 560 cavalli, il suo dodici cilindri, il trionfo della pelle, un telaio niente male e il suo carico di classe devastante a dispetto di &nbsp;una linea che non &egrave; certo da supercar. Da vero &ldquo;usatista&rdquo; quale sono sempre stato (&egrave; indole), ho visto che con 35/40 mila euro un esemplare di met&agrave; anni 2000 si porta a casa.  Vogliamo parlare di BMW M6 con il V10 la cui base fin&igrave; persino in Formula 1? Una vecchia Audi RS 6, di quelle con il tiptronic che si spaccava solo a guardarlo? E quanto bella era la Jaguar XJR? &Egrave; tutta roba che comporta budget da auto media se non da utilitaria. Ecco, per&ograve;, ci frega il costo della vita alle stelle. Ci frega l&rsquo;inflazione. Ci frega il Covid e ci frena la guerra con la sua sofferenza talmente vera e vicina da accendere qualcosa che &egrave; un misto tra la solidariet&agrave; e il senso di colpa. Ci frega pure - ma pi&ugrave; marginalmente - la responsabilit&agrave; di stare in un mondo che ti giudica con brutali immediatezza e superficialit&agrave;, specie se hai una faccia minimamente nota. E ci frega anche la responsabilit&agrave; virtuosa di guardare con affetto a un pianeta a cui le emissioni fanno oggettivamente male.  La passione &egrave; un bellissimo istinto che con l&rsquo;intelligenza non va sempre d&rsquo;accordo. Cerco di far prevalere la seconda, ma non toglietemi il gusto di addormentarmi progettando qualcosa che non far&ograve;. N&egrave; vi giudicher&ograve;, mai, se manderete a segno il vostro colpo di testa. Solo un po&rsquo; di invidia. Al limite. 

Pandemia, inflazione, emissioni in pi&ugrave; e la dolorosa guerra hanno soffocato la passione ed evitato i sensi di colpa

Quella voglia di cavalli rimarr&agrave; solo nei sogni

        Era una campagna pubblicitaria di tutto rispetto quella ideata dalla Pontiac nel 1983, anno in cui la ormai celebre Fiero entrava a far parte del mercato automobilistico statunitense. Il Marchio creato da General Motors osannava il nuovo modello come la prima vettura con motore centrale acquistabile a un prezzo di soli 19.600 dollari (che oggi sono poco pi&ugrave; di 17mila euro). Peccato per&ograve; che dietro all&rsquo;immagine dell&rsquo;auto perfetta si nascondeva un&rsquo;enorme delusione. Una collezione di 16 Pontiac d'epoca all'asta su VanDerBrink Lenta e infiammabile Disponibile con motore a quattro o sei cilindri, la Fiero si rivela subito lentissima: nel primo caso la velocit&agrave; massima non raggiungeva neanche i 170 km/h con un'accelerazione da 0 a 100 in 12 secondi, mentre la seconda arrivava a malapena a 200 km/h e che faceva da 0 a 100 in 9 secondi. Come se non bastasse al problema della lentezza, si aggiunge quello della poca sicurezza. I crash test effettuati avevano ricevuto cinque stelle, ma secondo un&rsquo;indagine effettuata una Fiero ogni 508 vendute prendeva fuoco: se si conta che fino al 1988 ne vengono costruite ben 370.168, la problematica diventa quindi enorme. Tuttavia, nonostante le evidenti difficolt&agrave; emerse, si riesce a vendere in numeri molto elevati, anche grazie al prezzo abbordabile che invogliava i clienti all'acquisto. Poi debutta sul mercato la Honda CRX: &egrave; il segnale definitivo della fine della Pontiac Fiero che, confrontata con la rivale, si conferma una grandissima delusione e un esempio di come la pubblicit&agrave;, a volte, possa rivelarsi estremamente ingannevole. Pontiac, il restomod "The Chief" da un milione di dollari       

Negli anni &rsquo;80 era pubblicizzata come potente, veloce ed economica ma l&rsquo;apparenza, di l&igrave; a poco, avrebbe ingannato tantissimi di consumatori

Pontiac Fiero, l'auto sportiva che illuse e deluse gli Stati Uniti

Auto sportive, croce e delizia per gli appassionati. Costose, spesso meccanicamente &ldquo;delicate&rdquo; ma uniche e in grado di regalare emozioni alla guida come poche vetture sanno fare. E di quelle che hanno lasciato il segno, nel corso degli anni, ce ne sono state davvero tante, ma altrettante sono quelle cadute nel dimenticatoio. Meteore in un segmento dove la concorrenza &egrave; spietata. Ma siamo sicuri che meritassero questa fine? No, o almeno non tutte: ecco le 10 che forse potevano essere salvate.  &nbsp;  Porsche 968    In tutte le famiglie numerose ci sono figli che crescono all&rsquo;ombra di qualche fratello. In casa Porsche questo &egrave; accaduto con la 968 che ha dovuto sempre combattere per imporsi, abbagliata dalla luce accecante della 911, il simbolo della sportivit&agrave; per eccellenza. Prodotta dal 1991 al 1995, era stata pensata come evoluzione della 944 (e infatti doveva chiamarsi 944 S3), ma in fase di progettazione furono cambiati cos&igrave; tanti aspetti che da Porsche decisero di dare un nome nuovo. La nuova sportiva montava un motore anteriore raffreddato a liquido abbinato alla trazione posteriore, un 3.0 litri quattro cilindri in linea (preso dalla 944) da 750 cc e 240 CV, un cambio montato sul retro e un transaxle per una perfetta distribuzione del peso. Ma c&rsquo;erano molte novit&agrave; soprattutto dal punto di vista estetico: il frontale e la coda vennero completamente ridisegnati.  &nbsp;  Holden Monaro    Un motore pushrod aspirato all&rsquo;anteriore (un 6 cilindri in linea o nella versione premium un V8 di matrice Chevrolet), un cambio manuale e due ruote motrici nella parte posteriore. Semplici caratteristiche che permettevano alla Holden Monaro di essere una (quasi) perfetta muscle car. Nonostante le sue doti, la vettura prodotta in Australia non ebbe il successo sperato e in molti l&rsquo;hanno completamente dimenticata.  &nbsp;  Spyker C8 SWB    I nostalgici che riflettono sulla Spyker C8 SWB, e su quanto fosse bello guidarla (per chi ne ha avuto la possibilit&agrave;), vi diranno che stare al volante di questa sportiva olandese regalava una sensazione di benessere. Un mix di caratteristiche - il V8 da 4,2 litri (Audi) potenziato fino a raggiungere 400 CV e 300 km/h di velocit&agrave; massima, oltre agli interni stile anni &rsquo;30 - rendo questa vettura perfetta per far divertire il pilota.  &nbsp;  TVR Tuscan    Oggi potrebbe far impazzire i collezionisti, ma nel 1998 la TVR Tuscan non scaten&ograve; negli appassionati tutto questo fervore, nonostante un motore 6 cilindri in linea, completamente sviluppato dall&rsquo;azienda, chiamato Speed Six, una bestia a carter secco, con corpo farfallato individuale, capace di erogare ben 400 CV. Un motore che ha dato molti problemi, e questo fa capire che meccanicamente peccava di forza e robustezza. Ma potenzialmente poteva dare molte soddisfazioni.  &nbsp;  Lucra LC470    Avete mai sentito parlare delle prestazioni di&nbsp;Lucra LC470 Roadster? Se la risposta &egrave; no, non c&#39;&egrave; da stupirsi (il brand viene fondato nel 2006 da Luke Richards, cresce in Europa e ma si trasferisce presto negli Stati Uniti). Non si tratta certo di un nome familiare tra gli appassionati. Peccato che l&rsquo;auto, prodotta nel 2019 in 63 esemplari, riesca ad accelerare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi: performance che in genere vediamo sulle hypercar di ultima generazione. Costruita su un&nbsp;telaio in fibra di carbonio, pesa appena 907 kg e arriva a toccare la&nbsp;velocit&agrave; massima di 322 km/h.  &nbsp;  Light Car Company Rocket    Si tratta della prima e unica vettura progettata dalla Light Car Company, nel 2007, e con un nome cos&igrave; (letteralmente &ldquo;il razzo della compagnia di auto leggere&rdquo;) non &egrave; difficile intuire gli scopi dell&rsquo;azienda. Una monoposto (la cui carrozzeria ricorda le vetture di F1 di inizio anni &rsquo;60) dalla straordinaria maneggevolezza e dallo spazio di arresto minimo, uniti alla possibilit&agrave; di raggiungere i 10.500 giri/min.  &nbsp;  Maserati Shamal    Prodotta in soli 369 esemplari a cavallo tra la fine degli anni &rsquo;80 e met&agrave; anni &rsquo;90, la Maserati Shamal era basata sul telaio della Maserati Kanif che a sua volta si spirava a quello della Biturbo Soyder, e montava un nuovo V8 biturbo da 3,2 litri all&rsquo;anteriore, sovralimentato da due turbocompressori e in grado di sviluppare 326 CV, oltre a spingere la sportiva oltre i 270&nbsp;km/h e con un&rsquo;accelerazione da 0 a 100&nbsp;km/h in 5,3 secondi. Questo modello, purtroppo finito nel dimenticatoio, era stato disegnato da Marcello Gandini, la cui firma si notava soprattutto sul profilo del parafango delle ruote posteriori.  &nbsp;  BMW Z1    A cavallo tra la fine degli anni 80&rsquo; e l&rsquo;inizio degli anni &rsquo;90, BMW produceva circa 8.000 esemplari della sua decappottabile Z1. Ai tempi, in molti si lamentarono del non troppo elevato livello di velocit&agrave; e potenza: il sei&nbsp;cilindri in linea a 12 valvole da 2.5 litri erogava 170 CV, con una velocit&agrave; massima di 225&nbsp;km/h e un&rsquo;acellerezione da 0 a 100&nbsp;km/h in 7,9 secondi. Non chiss&agrave; quali prestazioni, ma pi&ugrave; che oneste per una vettura di questo tipo. Senza contare che il grande lavoro fatto sulla BMW Z1 riguardava un approfondito&nbsp;studio aerodinamico, tale da garantire un coefficiente di residenza aerodinamico&nbsp;di 0,36 cx a tetto chiuso e di 0,43 cx a tetto aperto.  &nbsp;  Subaru SVX    Siamo ancora negli anni &rsquo;90, questa volta a produrre una sportiva non abbastanza apprezzata c&rsquo;&egrave; Subaru con la sua SVX (in Europa le vendite non arrivano a 2.500 unit&agrave;). La linea era stata disegnata da Giorgetto Giugiaro (infatti si nota una certa somiglianza con la DeLorean DMC-12). Il motore, invece, era gi&agrave; stato impegnato su altri modelli della Casa: si tratta del 6 cilindri da 3.3 litri bialbero in grado di erogare 231 CV e 309 Nm. La velocit&agrave; massima era di 240 km/h e un&rsquo;accelerazione 0-100 in 8 secondi.  &nbsp;  Lancia Montecarlo    Prodotta da Pininfarina per Lancia negli anni &rsquo;70, con motore centrale, sono le informazioni sufficienti a spiegare perch&eacute; la Lancia Montecarlo compare in questa top 10. Di problemi tuttavia, soprattutto ai freni, ce ne sono stati, tanto da spingere la Casa torinese a togliere la Montecarlo dal mercato per un paio d&rsquo;anni. Una volta rimessa in pista, si presentava senza servofreno e con un sistema frenante completamente rivisto, oltre a miglioramenti al motore, una nuova mascherina frontale e cerchi in lega pi&ugrave; grandi. In una versione derivata, con il V6 dell&#39;Alfa, la Montecarlo da 120 CV diventa una sportiva a motore centrale con almeno 250 CV.  Top 10, le auto pi&ugrave; veloci al mondo nel 2021 

Un gruppo di vetture con ottime potenzialit&agrave; di riuscita, ma che non hanno mai convinto del tutto gli appassionati

Auto sportive finite nel dimenticatoio: la top 10 delle meteore

        Due giornate dedicate a fan, collezionisti ed appassionati. Tutto questo &egrave; la Historic Minardi Day, manifestazione nata ne 2016 e fortemente voluta dall'ex patron della scuderia italiana di F1, Giancarlo Minardi, dove appassionati e curiosi potranno riassaporare il rombo di vetture uniche come le monoposto di F1, F2 e F3 che hanno battagliato negli anni lungo i circuiti di mezzo mondo. Un evento che quest&rsquo;anno ospiter&agrave; anche una favolosa asta tematica dedicata alle automobili da competizione e sportive presentata da Finarte. Porsche 917K, all'asta la regina di Le Mans 1970 Auto da corsa per tutti i gusti Come detto, l&rsquo;asta si svolger&agrave; in occasione del Historic Minardi Day (28-29 agosto 2021) e nella splendida cornice dell&rsquo;Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola verranno battute al martello auto da competizione di ogni tipo: dalle Formula ai prototipi, dalle auto da Rally alle auto sportive. Tra i vari lotti spiccano pezzi pregiati e unici come una Lola Alfa Romeo Formula Indy T90/00 del 1990, una Lancia Fulvia Coup&eacute; Rallye 1.6 HF del 1969, una Osella PA 9/90 del 1980, una Lancia Appia Coup&eacute; (Motto) del 1957, una Alfa Romeo 75 2.5 V6 del 1985, una De Sanctis Formula Junior del 1963, una Volpini Formula 3 del 1951 e tante altre (visibili nella gallery in fondo). Motorhome Ferrari e modellino in scala 1:8 con autografo Tuttavia, tra le tante vetture sportive e da competizione fa la sua comparsa anche un modellino della Ferrari F2001 vincitrice GP Malesia 2001 in scala 1:8 autografato da Michael Schumacher e un altrettanto particolare Iveco Fiat 370 &ndash; 12 &ndash; 30 1/K/T, il Motorhome ufficiale della Scuderia Ferrari nel 1992. Ferrari LaFerrari: asta da 3 milioni di euro per la supercar di Maranello        

Il tutto si svolger&agrave; il prossimo 28 agosto 2021 presso l&rsquo;Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, grazie alla collaborazione tra Finarte, Minardi, Automotive Masterpieces e Vision Up

Historic Minardi Day, asta da sogno tra monoposto di F1 e il Motorhome Ferrari del ‘92

Il tutto si svolgerà il prossimo 28 agosto 2021 presso l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola in occasione del Historic Minardi Day, evento voluto e realizzato dall’ex patron della scuderia italiana di F1 Giancarlo Minardi. Ecco tutte le auto presenti 

Auto da competizione e sportive: Finarte le mette all'asta in occasione del Historic Minardi Day

La tanto attesa riprogettazione della Nissan Z &egrave; finalmente realt&agrave;! Ad annunciarlo &egrave; stata la stessa Casa automobilistica nipponica attraverso una presentazione ufficiale avvenuta alla Duggal Greenhouse di Brooklyn, Stati Uniti.  Ed &egrave; proprio negli Stati Uniti che la nuova vettura sportiva Nissan far&agrave; molto presto il suo debutto sul mercato. L&#39;ultima generazione dell&#39;iconica auto sportiva del Marchio arriver&agrave; infatti esclusivamente negli USA e in Giappone nella primavera del 2022, senza passare per&ograve; in Europa.  Nissan Note Aura Nismo: prestazioni all&#39;ennesima potenza in salsa green    Design ispirato alle icone del passato  Arrivata alla sua ultima generazione (prima di lei ci furono 240Z, 260Z, 280Z, 280ZX, 300ZX 350Z e 370Z), la nuova Nissan Z 2023 evolve in tutto e per tutto i vari concetti che negli anni sono stati i protagonisti indiscussi della serie Z del Marchio. Ispirata nella silhouette all&rsquo;conico design del modello originale Datsun 240Z del 1969, la nuova vettura sportiva Nissan si presenta con un cofano allungato e una calandra ispirata proprio alla vettura del &lsquo;69 e un posteriore corto, con design quasi old school, e fari posteriori di chiara derivazione 300ZX anni &lsquo;90. Insomma, proporzioni da classica auto sportiva.  Per quanto riguarda gli interni, invece, il cockpit &egrave; interamente incentrato sul conducente e include un display da 12,3&rdquo; con volante ispirato alle corse, sedili sportivi in pelle, sistema audio Bose e una vasta tecnologia avanzata di assistenza alla guida, tra cui spiccano il sistema di frenata automatica con rilevamento pedoni, avviso di collisione frontale intelligente e Blind Spot Warning.  Motore V6 biturbo da 400 cv  Per quanto riguarda le specifiche tecniche, la nuova Nissan Z rimane fedele alle sue radici prestazionali tanto da fregiarsi di un potente motore 6 cilindri biturbo 3,0 litri a trazione posteriore da 400 cv, coadiuvato da un cambio manuale a 6 marce &ndash; a richiesta disponibile anche un automatico a 9 marce o con palette al volante prese in prestito dalla Nissan GT-R -, differenziale meccanico a slittamento limitato &ndash; in grado di distribuire in maniera bilanciata la potenza alla ruota motrice, garantendo migliore aderenza in uscita di curva &ndash; e impianto frenante sportivo con pinze a 4 pistoncini su cerchi forgiati da 18&rdquo; all&rsquo;anteriore e 19&rdquo; al posteriore.    Versioni e prezzo  Tuttavia, nonostante l&rsquo;acquolina in bocca che il V6 biturbo fa venire agli appassionati, Nissan non ha ancora rivelato le prestazioni reali, anche se, per cercare di stuzzicare la fantasia dei fan, la Casa ha dichiarato che la nuova Z sar&agrave; il 15% pi&ugrave; veloce rispetto al modello precedente (la 370Z del 2020) nello scatto da 0-100 km/h.  Disponibile sul mercato interno e su quello statunitense a partire dalla primavera 2022. Nissan Z avr&agrave; tre versioni (Sport, Performance e Proto Spec, quest&#39;ultima limitata a soli 240 unit&agrave;) e nelle colorazioni Black Diamond Metallic, Gun Metallic e Rosewood Metallic o in diverse tinte bicolore con tettuccio nero. Il prezzo dovrebbe aggirarsi attorno ai 40mila dollari, circa 35mila euro al cambio.  Nissan, nuovo crossover elettrico in arrivo a Sunderland 

La nuova vettura della Casa nipponica, al debutto sul mercato statunitense nella primavera del 2022, evolve in tutto e per tutto i vari concetti che negli anni sono stati i protagonisti indiscussi della serie Z Nissan

Nuova Nissan Z 2023: niente Europa per l&rsquo;ultima generazione sportiva

L'ultima generazione dell'iconica auto sportiva Nissan debutterà sul mercato statunitense nella primavera del 2022. Iconico il design che ricalca il modello Datsun 240Z del 1969, anche se sotto al cofano potrà vantare un motore V6 biturbo da 400 cv. Ecco alcune foto

54 risultati per 'auto sportive'