        Le vendite di auto elettriche fanno fatica a prendere il via e questo sta costringendo diversi costruttori a rivedere i propri piani, tra cui Porsche. Il CFO della Casa tedesca, Lutz Meschke, come riportato da Automotive News, ha infatti annunciato: "Nel segmento premium e di lusso si nota una chiara tendenza verso le auto con motore a combustione interna, pertanto reagiremo nel nostro ciclo di produzione". Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Qual &egrave; la situazione? Automotive News &egrave; andato a fondo della questione, analizzando i numeri Porsche. La quota delle auto elettriche nelle vendite &egrave; scesa, a settembre, al 7,3% (a settembre 2023 era al 12%). Il motivo? Un importante calo nelle immatricolazioni della Taycan a cui si &egrave; aggiunta la delicata situazione nel mercato cinese (dove si &egrave; registrato il -29%). Tutti fattori che allontanano l&rsquo;azienda dagli obiettivi previsti per il 2025. Non &egrave; comunque una novit&agrave; che Porsche voglia continuare a spingere sui motori a benzina: lo dimostra la decisione di realizzare la nuova Cayenne con propulsore endotermico, per esempio, che affiancher&agrave; la variante 100% elettrica in arrivo tra 2025 e 2026. Discorso simile per la Panamera, con il V8 migliorato per diminuire le emissioni. Meschke ha poi annunciato: "Stiamo attualmente esaminando la possibilit&agrave; che i veicoli completamente elettrici originariamente pianificati abbiano una trazione ibrida o un motore a combustione. Al momento siamo nel bel mezzo del processo decisionale. Ci&ograve; che &egrave; chiaro &egrave; che continueremo a usare il motore a combustione per molto pi&ugrave; tempo del previsto". Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

"Nel segmento premium e di lusso chiara tendenza verso le auto con motore a combustione interna, reagiremo nel nostro ciclo di produzione" ha detto il CFO Meschke

Male le elettriche, Porsche continua a puntare sui motori a benzina

        Mercedes-Benz sviluppa innovazione per i veicoli elettrici con il nuovo sistema frenante in-drive. Il quale, integrato nell'unit&agrave; di azionamento elettrica, promette di rivoluzionare il concetto di frenata. Questa tecnologia, gi&agrave; presente in camion e autobus dagli anni '50, rappresenta un significativo passo avanti in termini di sostenibilit&agrave;, efficienza e riduzione della manutenzione per le auto elettriche. I freni in-drive sono progettati per ridurre al minimo l'usura, la formazione di ruggine e l'emissione di particolato, un problema rilevante per le normative Euro 7. Vantaggi per la sostenibilit&agrave; e il comfort L'eliminazione degli attriti nei freni tradizionali si traduce in una maggiore silenziosit&agrave;, migliorando il comfort acustico. L'assenza di dischi all'interno dei cerchi offre maggiore libert&agrave; di design e consente l'utilizzo di cerchi completamente chiusi per ottimizzare l'aerodinamica.  La combinazione ruota/pneumatico pi&ugrave; leggera riduce la massa non sospesa, migliorando ulteriormente la qualit&agrave; di guida. Il sistema brake-by-wire, basato su un collegamento elettrico, garantisce un controllo affidabile e preciso della frenata anche in condizioni difficili, senza cali di prestazioni dovuti al surriscaldamento. Un futuro elettrico e integrato Il freno in-drive &egrave; compatibile solo con modelli elettrici a trazione integrale, poich&eacute; richiede la presenza del dispositivo di frenata su entrambi gli assi. Questa tecnologia rappresenta un passo significativo verso un futuro della mobilit&agrave; elettrica pi&ugrave; sostenibile, efficiente e confortevole. L'applicazione dovrebbe arrivare a breve-medio termine. Potrebbe interessarti: Mercedes, avanti con il taglio dei costi&nbsp;       

La tecnologia in fase di sviluppo migliora la sostenibilit&agrave;, l'efficienza e il comfort di guida: leggi tutte le caratteristiche

Freni in-drive, la rivoluzione silenziosa di Mercedes per le auto elettriche

        Non sapete cosa regalare a Natale ad amici e parenti? Un'idea tanto assurda quanto originale (e ovviamente vietata) pu&ograve; essere il PrankPort, un dispositivo magnetico che replica fedelmente l&rsquo;aspetto di un caricatore per auto elettriche. Ma a cosa serve? Serve a simulare una ricarica dell'auto cos&igrave; da poter sostare nei parcheggi dedicati. Auto elettriche, l&rsquo;allarme Acea: &ldquo;Necessaria un&rsquo;azione urgente&rdquo; Che cos'&egrave; il PrankPort&nbsp; Il PrankPort &egrave; realizzato in plastica ed ha un magnete al suo interno che lo fa sembrare in tutte e per tutto esattamente uguale ai caricabatterie delle auto elettriche. Basta posizionarlo sulla carrozzeria di un&rsquo;auto a benzina o Diesel e ad occhio sembrer&agrave; davvero un'auto elettrica. Un'invenzione simpatica ma non lontana dalle polemiche: se infatti c'&egrave; chi ci scherza su, altri invece lamentano che possa essere usato come trucchetto per occupare le postazioni di ricarica dedicate ai veicoli elettrici. Inoltre, il gadget sta diventando una sorta di simbolo per chi non sosteiene la modalit&agrave; elettrica.&nbsp; Ricordiamo la regola Sarebbe bene ricordare inoltre che, chi sosta sugli spazi dedicati alla ricarica delle auto elettriche, le sanzioni previste oggi in caso di fermata o sosta vietata: l&rsquo;importo della multa oscilla fra i 40 euro per i mezzi a due ruote e gli 85 euro per le automobili, ma pu&ograve; ridursi del 30% pagando la multa entro i cinque giorni successivi. Nuovo Codice della Strada: tutte le novit&agrave;       

Lo strumento &egrave; realizzato in plastica e dispone di un magnete che lo rende estremamente simile a quello reale utilizzato per ricaricare le vetture green

Spopola il PrankPort: simuli una ricarica e sosti sullo spazio delle auto elettriche

        BYD ha annunciato l'imminente arrivo delle batterie Blade di seconda generazione. Questi accumulatori, descritti come i pi&ugrave; sicuri al mondo, utilizzano celle LFP con architettura cell-to-pack. Invece di essere raggruppate in moduli, le celle vengono posizionate direttamente una accanto all'altra all'interno della batteria. Introdotte nel 2020, le batterie Blade hanno attirato l'interesse di diverse Case automobilistiche impegnate nella produzione di modelli a zero emissioni. Le batterie con chimica litio ferro fosfato presentano un costo inferiore e prestazioni ridotte rispetto a quelle con chimica tradizionale nichel manganese cobalto. Tuttavia, offrono una maggiore stabilit&agrave; e sono considerate pi&ugrave; sicure. Doti migliorate per le batterie Blade La seconda generazione delle batterie Blade promette di essere ancora pi&ugrave; sicura ed efficiente rispetto alla versione attuale. L'annuncio &egrave; avvenuto durante la COP29 di Baku, dove un dirigente di BYD ha confermato l'avanzamento del progetto. Gli accumulatori sono quasi giunti alla fine dei test di pre-produzione.  L'architettura cell-to-pack delle batterie Blade offre grande flessibilit&agrave;. Consente di configurare la batteria con la massima libert&agrave; e di montarla su telai compatibili con accumulatori di diverse dimensioni e capacit&agrave;. Il lancio della nuova generazione &egrave; previsto per il 2025. A margine della COP29, il direttore generale della divisione asiatica di BYD, Cao Shuang, ha dichiarato che le nuove Blade aumenteranno l'autonomia dei veicoli e il ciclo di vita degli accumulatori. BYD ha stretto accordi con aziende specializzate nel riutilizzo delle batterie per dare una seconda vita a quelle non pi&ugrave; adatte alle automobili. Potrebbe interessarti: BYD, traguardo storico, 10 milioni di veicoli a nuova energia&nbsp;       

I nuovi accumulatori sono annunciati come pi&ugrave; sicuri ed efficienti: promettono maggiore autonomia per i veicoli elettrici

BYD, nuova generazione batterie Blade nel 2025

Date da segnare in rosso per leggere i prossimi passi delle politiche industriali legate all&#39;industria dell&#39;auto italiana: 28 novembre e 16 dicembre.  Il 28 novembre sar&agrave; in sede europea che l&#39;Italia prover&agrave; a raccogliere consensi sul documento finora supportato solo dalla Repubblica Ceca, sui temi dell&#39;anticipo al 2025 dell&#39;esame previsto nel &#39;26 sul Fit for 55 2035 e sulla sostanza stessa del piano di transizione alla mobilit&agrave; esclusivamente elettrica.  Il 16 dicembre, invece, sar&agrave; il confronto tra governo e Stellantis che andr&agrave; in scena con un nuovo tavolo riunito dal ministero delle Imprese e del made in Italy.  Stellantis presenti un piano convincente  Nel corso del Question time alla Camera, il ministro Urso, nel replicare all&#39;interrogazione del deputato Grimaldi, sulle iniziative in favore del comparto automobilistico, ha commentato: &quot;Abbiamo svolto, dopo la mozione parlamentare, un tavolo Stellantis il 14 novembre, si &egrave; concluso con la richiesta di presentare entro il 16 dicembre un Piano Italia convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti nel nostro paese, come richiesto dalle mozioni approvate alla camera.   Abbiamo chiesto, nello specifico, che l&#39;azienda precisi quante risorse intende investire in Italia, come intende sviluppare i contratti di sviluppo per gli stabilimenti italiani, garantendo una significativa tutela occupazionale. Abbiamo chiesto che venga data certezza su tempi e modalit&agrave; realizzative per la Gigafactory di Termoli e abbiamo chiesto che venga destinata all&#39;Italia la nuova piattaforma produttiva dedicata alle vetture di piccole dimensioni, che contribuirebbe ad aumentare la sostenibilit&agrave; delle imprese della componentistica italiana. Solo se vi saranno risposte convincenti e assertive su questi punti, sar&agrave; poi possibile supportare il percorso definito dall&#39;azienda&quot;.  Piattaforme, STLA Small nel 2026  La piattaforma sulla quale &egrave; al lavoro Stellantis, destinata alle auto &quot;piccole&quot;, &egrave; la STLA Small, che Tavares ha anticipato verr&agrave; lanciata nel 2026 con il primo modello. Vale ricordare come altri modelli, ad esempio Grande Panda elettrica, nascano sulla Smart Car condivisa con Citroen C3. STLA Small rimpiazzer&agrave; l&#39;attuale CMP ed e-CMP, base tecnica attualmente adottata da una miriade di modelli del Gruppo, nel segmento B, e assemblata in siti produttivi fuori dall&#39;Italia.&nbsp;  Fondo automotive, 640 milioni solo alla filiera  Urso, nella replica all&#39;interrogazione parlamentare, ha toccato nuovamente il punto della dotazione del fondo automotive. Il taglio di 4,6 miliardi di euro del primo prospetto, ha ottenuto un ridimensionamento ma resta il dato di fondo che le risorse messe insieme in vista del 2025 non verranno destinate a campagne di incentivazione all&#39;acquisto di auto meno inquinanti: ibride ed elettriche. Quindi, nessun supporto diretto alla domanda interna su elettriche e ibride.  &quot;In quella sede (tavolo Stellantis del 14 novembre; ndr) abbiamo anche annunciato il raddoppio del fondo automotive da 200 a 400 milioni di euro. A cui si aggiungono i residui dei precedenti piani di incentivi, che ammontano a 240 milioni di euro. Cos&igrave; da arrivare nel 2025 a 640 milioni di euro, che destineremo interamente a sviluppare la filiera della componentistica per accompagnarla nella transizione energetica&quot;, ha illustrato il ministro.  Della campagna di incentivi all&#39;acquisto 2024, di fatto esaurita se non per circa 80 milioni di fondi ancora disponibili su auto PHEV (21-60 g/km di CO2), sui 950 milioni di euro di stanziamento complessivo, 330 milioni erano frutto di risorse non fruite nel 2022 e 312 milioni nel periodo 2023. La nuova liquidit&agrave; immessa nel 2024 era valsa 310 milioni di euro.  Il problema dell&#39;auto nasce e va risolto in Europa  &quot;Per favorire i contratti di sviluppo, destinati alle filiere strategiche - quindi anche all&#39;automotive - ho firmato un decreto ministeriale che d&agrave; una dotazione iniziale di 500 milioni di euro. In questo modo, le risorse per i contratti di sviluppo, per gli investimenti delle imprese dell&#39;automotive, nel prossimo anno saranno di 1,1 miliardi di euro. Inoltre, dobbiamo dirlo con franchezza, il problema sta in Europa. Ford ha intenzione di tagliare 4.000 lavoratori in Europa, 3.000 solo in Germania. Volkswagen ha annunciato che chiuder&agrave; 3 dei 10 stabilimenti in Germania. Decine di migliaia di operai, dipendenti, ingegneri, sono stati licenziati o verranno licenziati nelle fabbriche europee.  Il problema &egrave; in Europa, nelle folli regole che ha imposto alle proprie imprese, al proprio lavoro. Per questo, abbiamo definito con il governo ceco un position paper che modifica la traiettoria, confermando gli obiettivi sempre pi&ugrave; difficili, ambiziosi e sfidanti del 2035.   Questo position paper sar&agrave; presentato nel Consiglio competitivit&agrave; del prossimo 28 novembre. Ci auguriamo venga condiviso - cos&igrave; sembra possibile - dalla maggioranza dei Paesi europei, in modo da cambiare queste regole folli che stanno imponendo alle imprese il taglio, i licenziamenti e la cassa integrazione, per mantenersi sotto la proporzione di auto vendute tra elettriche ed endotermiche, che dal primo gennaio &#39;25, ove non fosse raggiunto quell&#39;obiettivo, porterebbe a multe pari a 15 miliardi di euro. Un macigno che schianterebbe l&#39;industria dell&#39;auto europea&quot;. 

Intervenendo al Question time alla Camera, il ministro delle Imprese e Made in Italy ha parlato del tavolo Stellantis, del taglio al fondo automotive e della necessit&agrave; di cambiare le regole europee sulla transizione green

Urso: il 28 novembre in Europa per cambiare regole folli sull&#39;auto

Abarth per molti anni ha modificato i modelli Fiat, spingendo al massimo la potenza delle differenti motorizzazioni e costruendo una vera e propria tradizione. Tradizione che a quanto pare &egrave; destinata a proseguire, stando alle parole che Gaetano Thorel, responsabile di Abarth Europa, avrebbe rilasciato ai colleghi di Autocar, sottolineando come l&rsquo;azienda abbia per&ograve; deciso di puntare su una mobilit&agrave; 100% elettrica (cosa che non stupisce, considerate le modifiche sulle emissioni imposte dall&#39;Europa dal 2025).  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella  Abarth e le auto elettriche  &quot;Penso che sia&nbsp;meglio offrire auto elettriche&quot; ha detto Thorel. Niente pi&ugrave; piccole sportive a benzina per Abarth, non sembrano esserci dubbi dopo queste dichiarazioni, che &ndash; sempre secondo quanto dichiarato dal responsabile &ndash; rappresentano un costo notevole in termini di tasse sulle emissioni per il proprietario, rispetto a un equivalente elettrico.  Il prossimo modello Abarth  Thorel aggiunge poi altri dettagli, allontanando l&rsquo;ipotesi di un modello dedicato e sottolineando come Abarth, nel corso della sua storia, abbia sempre lavorato su modelli gi&agrave; esistenti. Cosa bolle in pentola, allora? &quot;Per me una&nbsp;Abarth&nbsp;pu&ograve; essere sviluppata su qualsiasi modello &ndash; ha detto &ndash;, basta che abbia il DNA Abarth. Non vedo alcun limite davanti a modelli di segmento A o B. Se quindi&nbsp;un SUV &egrave; possibile, perch&eacute; no?&quot;. Una frase che apre alle ipotesi, visto che tra i Suv in gamma Fiat sta puntando molto sulla Grande Panda ma c&rsquo;&egrave; anche la Panda Fastback, in arrivo nei prossimi anni (e il cui nome &egrave; da confermare). Insomma, presto sapremo. Ma nel frattempo chi pensava di vedere una Abarth sulla nuova 500 ibrida prodotta a Mirafiori rester&agrave; deluso: &quot;Dobbiamo rimanere dentro il&nbsp;vero DNA Abarth&nbsp;e il motore che muover&agrave; la nuova 500 &egrave; un ibrido che non ci permette di tirare fuori la potenza necessaria, quindi non sar&agrave; possibile&quot;.&nbsp;  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid 

Alcune dichiarazioni di Gaetano Thorel, responsabile per l&#39;Europa, aprono a ipotesi sul futuro del Marchio dello Scorpione

Il prossimo modello Abarth? Elettrico e forse su base Fiat Panda

Dopo l&#39;imposizione di dazi sull&#39;importazione di auto elettriche prodotte in Cina, si prospetta un&#39;altra barriera commerciale eretta dall&#39;Europa nei confronti delle company cinesi.  Secondo le anticipazioni diffuse dal Financial Times, supportate da fonti accreditate, come due funzionari di Bruxelles, il legislatore europeo sarebbe sul punto di prescrivere requisiti molto rigidi per accedere allo schema di sovvenzioni e sussidi, sotto forma di finanziamenti di 1 miliardo di euro, destinati allo sviluppo di batterie.&nbsp;  L&#39;accesso ai sussidi verrebbe subordinato all&#39;insediamento di siti produttivi in Europa e alla condivisione del know-how. Un trasferimento di propriet&agrave; intellettuale sul principale driver di costo di un&#39;auto elettrica: la batteria.  Se gli USA chiudono alla Cina  La misura in arrivo dal legislatore europeo sarebbe una mossa per proteggere il mercato interno dal rischio che si riversi un export dalla Cina ancora maggiore, se negli USA le scelte della nuova amministrazione Trump terranno fede allo sbarramento commerciale con Pechino.  Sul tema specifico delle batterie, varrebbe fare qualche considerazione ulteriore. Non c&#39;&egrave; solo il know how, la ricerca e sviluppo avanzata, ma soprattutto c&#39;&egrave; una catena di valore, di approvvigionamento delle materie prime, sulla quale giganti come Catl e Byd, ma anche - ampliando all&#39;area asiatica in generale - Panasonic e Samsung, operano da una posizione di assoluto dominio sul mercato.&nbsp;  Player cinesi disponibili a collaborare?  Sulla predisposizione attesa dalle aziende cinesi in tema di trasferimento della propriet&agrave; intellettuale, vale ricordare il grado di collaborazione ottenuto dall&#39;indagine della Commissione europea sui sussidi di cui i costruttori auto cinesi hanno beneficiato. Saic, nel contestare il metodo dell&#39;indagine e le informazioni richieste, ha evidenziato nei mesi scorsi come alcuni passaggi fossero legati alla condivisione di quelli che il costruttore considerava essere informazioni sensibili e legate alla propriet&agrave; intellettuale. Viene da interrogarsi sulla predisposizione dei grandi player cinesi ad aprirsi e condividere il proprio know how per accedere a sovvenzioni europee complessivamente da 1 miliardo di euro. Resta da capire se il metodo prospettato sul tema dello sviluppo e produzione delle celle per batterie possa essere prodromico a uno schema simile su altri settori del &quot;green&quot;.  Lo scenario industriale europeo, relativamente alle auto elettriche, non vive un gran momento nel 2024 che volge al termine. La domanda &egrave; debole sui grandi mercati e ha vissuto dei programmi di incentivazione all&#39;acquisto. Piani di incentivi che, in Italia, ad esempio, sono stati di fatto aboliti nel supporto all&#39;acquisto del prodotto per dirottare il sostegno alla filiera della componentistica.  Al tempo stesso, ricordando quanto le batterie pesino sui costi produttivi di un&#39;auto elettrica tra il 27 e oltre il 30%, &egrave; tutta nelle mani di attori come Catl e Byd la partita sulle celle economiche al LFP e agli ioni di sodio. Soluzioni essenziali per contenere il prezzo dei modelli elettrificati (full electric e PHEV) che i costruttori puntano a introdurre sul mercato per un&#39;offerta elettrica che si posizioni sotto i 20 mila euro. 

Con il requisito del trasferimento di propriet&agrave; intellettuale e la presenza di fabbriche in Europa, per accedere ai sussidi sulle batterie, a Bruxelles si valuta una mossa ulteriore rispetto ai dazi

Non solo dazi, Europa pronta a nuove barriere verso la Cina

        L'Ungheria si avvia a trasformarsi in un polo strategico per la produzione di automobili elettriche. Entro la seconda met&agrave; del 2025, BMW e BYD inaugureranno i loro nuovi impianti produttivi nel paese. Dallo stabilimento BMW di Debrecen usciranno modelli elettrici basati sulla piattaforma Neue Klasse.  Le linee di produzione BYD a Szeged si concentreranno su veicoli a batteria, sia completamente elettrici che ibridi plug-in, destinati al mercato europeo. Non solo auto Il panorama industriale ungherese si arricchisce ulteriormente con l'arrivo di CATL, uno dei maggiori produttori mondiali di batterie. La gigafactory CATL a Debrecen fornir&agrave; accumulatori a diverse Case automobilistiche, tra cui BMW e Mercedes. La capacit&agrave; produttiva della fabbrica raggiunger&agrave; i 100 GWh gi&agrave; dal prossimo anno. Questi investimenti riflettono il crescente ruolo dell'Ungheria come partner commerciale della Cina. Il governo di Viktor Orban punta su questa collaborazione per stimolare la crescita economica del paese. L'obiettivo &egrave; un aumento del PIL del 3,4% entro il 2025, superando l'attuale fase di recessione tecnica. Gergely Gulyas, capo di gabinetto di Orban, ha espresso ottimismo per le politiche economiche del prossimo anno, sottolineando l'impatto positivo dell'avvio della produzione nei nuovi impianti BMW e BYD. Potrebbe interessarti: abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Si prepara a diventare un importante centro di produzione per veicoli elettrici con l'apertura di nuovi stabilimenti BMW e BYD

Ungheria hub per l'auto elettrica: BMW e BYD, fabbriche nel 2025

Nel mercato automobilistico italiano, la richiesta di auto elettriche continua a rimanere modesta nonostante il crescente interesse a livello mondiale. Un recente studio di AutoProff, marketplace B2B di AutoScout24 dedicato ai professionisti del settore,&nbsp;svolto dunque solo tra i rivenditori, evidenzia un trend significativo: oltre l&rsquo;80% delle vetture elettriche vendute da dealer italiani nei primi dieci mesi del 2024 &egrave; stato acquistato da rivenditori esteri, principalmente in Paesi del Nord Europa come Danimarca e Olanda. Questa tendenza rispecchia una situazione particolare del mercato italiano, dove l&rsquo;interesse per le auto tradizionali a benzina e diesel rimane alto. Secondo i dati, il 94% delle vetture acquistate dai dealer italiani nel mercato B2B &egrave; alimentato a benzina (67%) o diesel (27%), con una larga maggioranza di veicoli importati dalla Germania. Questo suggerisce che, nonostante la spinta verso una mobilit&agrave; pi&ugrave; sostenibile, la domanda di auto elettriche nel nostro Paese non &egrave; ancora forte.  Italia in ritardo rispetto al Nord Europa  In Europa, il mercato delle auto elettriche &egrave; in crescita. Nel 2023, l&rsquo;Unione Europea ha registrato l&rsquo;immatricolazione di 1,5 milioni di nuove vetture a zero emissioni, portando il numero complessivo a 4,5 milioni di unit&agrave;. Tuttavia, queste rappresentano solo l&rsquo;1,7% dei 255 milioni di auto totali presenti sulle strade europee. In Italia, la quota &egrave; ancora pi&ugrave; bassa: le auto elettriche costituiscono appena lo 0,53% del parco circolante, mentre in Paesi come Danimarca, Svezia e Paesi Bassi, queste raggiungono rispettivamente il 7,1%, 5,9% e 5,0%. Anche nel mercato dell&rsquo;usato, le auto elettriche hanno una quota marginale: nei primi dieci mesi del 2024, i passaggi di propriet&agrave; netti di veicoli elettrici usati in Italia sono stati appena lo 0,8% del totale (dati ACI). Per il nuovo, la quota si attesta invece al 4% (dati UNRAE).  I numeri del mercato B2B: esportazioni e importazioni    Un&rsquo;analisi dettagliata di AutoProff mostra come il prezzo medio delle auto BEV esportate dai rivenditori italiani &egrave; di circa 33.100 &euro;, con BMW, Audi e Volkswagen tra i brand pi&ugrave; richiesti. Per quanto riguarda l&rsquo;import, invece, le auto benzina e diesel importate dai dealer italiani hanno prezzi medi rispettivamente di 13.250 &euro; e 13.700 &euro;. I marchi pi&ugrave; importati includono Volkswagen, Audi, Fiat e Peugeot, principalmente da Germania e Danimarca. &ldquo;La nostra analisi mostra come il mercato B2B consenta ai dealer italiani di trarre vantaggio dalla crescente domanda di auto elettriche nei Paesi del Nord Europa&rdquo; afferma Sergio Lanfranchi del Centro Studi AutoScout24. &ldquo;In questi Paesi, grazie a incentivi fiscali e infrastrutture di ricarica sviluppate, le auto elettriche sono molto richieste. Attraverso piattaforme B2B europee, i rivenditori italiani possono vendere facilmente le proprie vetture elettriche, raggiungendo un pubblico internazionale e ottenendo margini di profitto adeguati.&rdquo;  Il gap tra Nord e Sud Europa  Il divario tra Nord e Sud Europa nel settore delle auto elettriche si riflette anche nei dati socioeconomici. Secondo l&rsquo;ACEA (Associazione dei costruttori europei), nei Paesi dove le auto elettriche e ibride plug-in rappresentano meno del 9% del parco auto (come Italia, Grecia e Polonia), il reddito annuo medio &egrave; di circa 13.000 &euro; per lavoratore. Al contrario, nei Paesi dell&rsquo;Europa settentrionale e occidentale, dove queste vetture superano il 30% delle auto in circolazione, il reddito medio annuo supera i 32.000 &euro;. In sintesi, il mercato B2B italiano si sta adeguando alla domanda estera di auto elettriche, rispondendo al contempo alla persistente preferenza nazionale per i veicoli tradizionali. Sebbene l&rsquo;interesse per l&rsquo;elettrico cresca, sembra che per il mercato italiano sia ancora lontano il momento in cui i veicoli a batteria avranno un ruolo da &ldquo;protagonisti&rdquo;. 

Secondo Autoproff (AutoScout24) oltre l&rsquo;80% delle elettriche usate va al di fuori del Paese; crescono benzina e diesel

Auto elettriche, usato va all&rsquo;estero: bassa domanda in Italia

        Come annunciato da tempo il cambio di Jaguar verso una mobilit&agrave; a zero emissioni prosegue e il primo prototipo della vettura sta gi&agrave; effettuando i primi test su strada con una livrea camuffata. La strategia che la Casa britannica ha denominato Reimagine entra quindi nella fase finale e la prima vettura sar&agrave; proprio una GT a quattro porte a zero emissioni, e da quello che si vede dalle prime immagini &egrave; un&rsquo;auto di grandi dimensioni. I vertici di JLR proseguono quindi nel riposizionamento di Jaguar verso il settore extra lusso e ad oggi dei vecchi modelli non ne resta nessuno in produzione.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid Design aggressivo Nonostante la vettura sia camuffata si notano, oltre alle generose dimensioni, anche i volumi e il grande cofano anteriore. Le ruote di grandi dimensioni e l&rsquo;altezza contenuta confermano lo spirito sportivo della vettura con una muscolarit&agrave; data dal posteriore che assicura una decisa dinamicit&agrave;. La griglia anteriore che si vede nelle immagini &egrave; chiaramente posticcia essendo la GT una vettura elettrica. Dalle immagini comunque si notano chiaramente le quattro porte e il passeggero sui sedili posteriori. La vettura verr&agrave; prodotta nella fabbrica di Solihull, nel Regno Unito, e sar&agrave; costruita sulla nuova piattaforma per vetture elettriche battezzata JEA (Jaguar Electric Architecture) che per&ograve; &egrave; la stessa su cui verranno prodotte anche le Range Rover a zero emissioni. Arriva nel 2025 La nuova Jaguar GT quattro porte sar&agrave; presentata ufficialmente entro la fine del 2025 e probabilmente le vendite inizieranno nei primi mesi dell&rsquo;anno successivo. La trasformazione di Jaguar in un marchio di lusso totalmente elettrico ha quindi una gestazione abbastanza lunga e in pratica rester&agrave; senza modelli sul mercato per oltre dodici mesi se non con la F-Pace che verr&agrave; consegnata fino ad esaurimento scorte. La concept car che permetter&agrave; di svelare il Design Vision di Jaguar, ovvero il nuovo corso del design della Casa inglese avverr&agrave; alla Miami Art Week il 2 dicembre. Il futuro solo elettrico della Casa del Giaguaro inizier&agrave; quindi con questa GT per poi crescere con altri modelli sempre a zero emissioni e destinate ad un mercato bel diverso da quello dove Jaguar ha operato negli ultimi anni. Il posizionamento nella fascia di lusso delle future vetture comporter&agrave; anche una visione totalmente diversa rispetto a quanto portato avanti fino ad ora compresa anche la modalit&agrave; di vendita. In pratica Jaguar sar&agrave; il secondo brand inglese di lusso ad offrire ai suoi clienti una vettura a zero emissioni dopo Rolls-Royce che per&ograve; ha ad oggi un solom modello con questa alimentazione.  Jaguar Land Rover richiama la I-Pace:&egrave; a rischio incendio&nbsp;       

Il primo prototipo della vettura sta gi&agrave; effettuando i primi test su strada con una livrea camuffata

Jaguar verso le zero emissioni: avvistata la nuova GT a quattro porte

        Acea non smette di lanciare allarmi su quanto la situazione della mobilit&agrave; &ldquo;alla spina&rdquo; sia preoccupante, proprio in ottica futura. L&rsquo;associazione costruttori automobilistici europei porta a riprova una recente analisi di&nbsp;S&amp;P Global per sottolineare "un peggioramento delle prospettive per il mercato dei veicoli elettrici a batteria, in un contesto economico mutevole". Peggioramento che, secondo le stime, potrebbe costringere l&rsquo;industria automotive "a rivalutare i trend" europei previsti nei primi mesi del 2024. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Passo indietro sui limiti CO2 per il 2025 I dati di S&amp;P Global rivelano una sostanziale revisione al ribasso delle previsioni sulla quota di mercato BEV per il 2025, dal 27% previsto nella prima met&agrave; dell'anno al 21% di oggi. Un calo che va considerato come un importante passo indietro verso gli obiettivi dei costruttori per rispettare i limiti di emissione di CO2 dell'Unione Europea per il 2025, ed &egrave; direttamente collegato alla ridotta penetrazione del mercato BEV. Un mercato stagnante, dicono da Acea, ha come conseguenza immediata l&rsquo;aumento significativo dei costi di conformit&agrave; per i produttori: per soddisfare gli obiettivi di emissione, le aziende europee potrebbero dover unire le proprie flotte con i produttori cinesi e statunitensi, indirizzando i capitali fuori dell&rsquo;Europa ma comunque a spese dell&rsquo;industria interna. Le richieste dell&rsquo;Acea "La crisi incombente richiede un'azione urgente &ndash; ha detto Sigrid de Vries, Direttore generale dell'Acea &ndash;. Tutti i dati indicano un mercato dei veicoli elettrici UE stagnante, in un momento in cui &egrave; necessaria un'accelerazione. A parte i costi di conformit&agrave; sproporzionati per i produttori UE nel 2025, il successo dell'intera politica di decarbonizzazione del trasporto su strada &egrave; a rischio.&nbsp;Apprezziamo il fatto che diversi Commissari europei abbiano sottolineato la prevedibilit&agrave; e la stabilit&agrave; normativa nelle loro audizioni di conferma, ma la stabilit&agrave; non pu&ograve; essere un obiettivo di per s&eacute;. I produttori hanno investito molto e continueranno a farlo. L'Europa deve rimanere sulla rotta della trasformazione verde adottando una strategia che funzioni". &Egrave; importante, quindi, per Acea che Bruxelles prenda in incarico "un riesame solido, completo e immediato" delle attuali normative, considerata la "traiettoria diverge nettamente dalle proiezioni precedenti". Cosa serve? Un &ldquo;urgente rallentamento&rdquo; dei limiti per il 2025 e una "revisione accelerata degli standard" per salvaguardare la competitivit&agrave; dell'industria continentale. Immatricolazioni auto, a ottobre nuovo calo       

L&rsquo;associazione costruttori europei sottolinea il peggioramento delle prospettive per il mercato dei veicoli elettrici a batteria: &ldquo;Riesame completo e immediato delle normative&rdquo;

Auto elettriche, l’allarme Acea: “Necessaria un’azione urgente”

        Sconcertante e tragica fine quella a cui sono andati incontro quattro ragazzi di 20 anni dopo aver fatto incidente con una Tesla Model Y ed essere morti bruciati vivi. Il tutto &egrave; accaduto in Canada, a Toronto. I quattro viaggiavano sul Lake Shor Boulevard quando ad un certo punto l'auto ha colpito il guardrail, prendendo poi un pilastro di cemento. La gabbia della Tesla A causa del forte impatto, la Tesla ha preso subito fuoco. Quel che &egrave; atroce, per&ograve;, &egrave; che a causa dello schianto il lato elettrico della vettura &egrave; andato in corto circuito, bloccando di conseguenza le portiere e i ragazzi all'interno senza possibilit&agrave; d'uscita. A salvarsi &egrave; stata solo una ragazza, sempre ventenne, la quale &egrave; stata soccorsa da un passante che dopo aver visto le fiamme avvolgere la Model Y si &egrave; immediatamente avvicinato per rompere il finestrino e permettere, almeno a lei, di scivolare via. Purtroppo per&ograve; il fumo era cos&igrave; denso da aver ridotto di parecchio la visibilit&agrave;, e questo ha impedito che potessero essere tratti in salvo gli altri ragazzi. L'uomo, Rick Harper, al Toronto Star ha detto: &ldquo;Immagino che la ragazza abbia provato ad aprire la portiera dall'interno perch&eacute; cercava disperatamente di uscire. Non so se il problema fosse la batteria o cos'altro. Ma non riusciva in nessun modo.&rdquo; Attualmente sono in corso le indagini per capire cosa abbia portato al sinistro, se &egrave; stato un problema del veicolo oppure l'alta velocit&agrave;, che &egrave; l'ipotesi su cui si sta ponendo pi&ugrave; attenzione. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Drammatico incidente in auto: le portiere non si aprono dopo lo schianto in strada. Cosa &egrave; successo

"Non riusciamo a uscire": la Tesla prende fuoco e diventa una trappola mortale

Ha i rally nel DNA per cui non poteva che essere una macchinetta sportiva, agile fra le curve e rapidissima nei cambi di direzione. Il secondo modello del Marchio Alpine che sta per arrivare sul mercato, sei anni dopo la berlinetta A110, si chiama A290. Ed &egrave; completamente elettrica. Come saranno d&rsquo;ora in avanti tutte le nuove Alpine. Ha le dimensioni, le forme e la fisionomia della Renault 5 appena lanciata su mercato, perch&eacute; &egrave; basata sulla stessa piattaforma, anche se l&rsquo;Alpine &egrave; pi&ugrave; potente e sportiva della &ldquo;cugina&rdquo;.  Non &egrave; una strada inedita quella che hanno seguito i francesi: gi&agrave; negli anni &lsquo;80 Alpine realizzava una versione pi&ugrave; sportiva della R5, aggiungendo alla sigla anche il proprio nome: Renault 5 Alpine. Vetturetta che &egrave; stata un successo fra le giovani generazioni di quegli anni &lsquo;80 per quell&rsquo;azzeccato mix di eleganza e sportivit&agrave; e che ha dato vita anche alle versioni da corsa che gareggiano nel monomarca Renault 5. Questa A290 replica la medesima strategia anche se il nome Renault &egrave; scomparso per evitare confusioni e si chiama soltanto Alpine.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella  Alpine A290, com&#39;&egrave; fatta  L&rsquo;Alpine A290 &egrave; una &ldquo;hot hatch&rdquo;, come si chiamano in gergo le compatte di quattro metri potenti, aggressive e dall&rsquo;impostazione sportiva. Potente questa A290 lo &egrave; di certo con i suoi 220 cavalli &ldquo;elettrici&rdquo; e 300 Nm di coppia motrice. &Egrave; basata sulla piattaforma AmpR Small, la stessa su cui &egrave; costruita la R5, e della city car &ldquo;cugina&rdquo; riprende pi&ugrave; o meno le dimensioni (&egrave; lunga 3,99 metri, larga 1,82 m e alta 1,50), ha una batteria da 52 kWh sul pianale e possiede un interasse corto di appena 2530 mm che &egrave; uno dei suoi segreti e che spiega la sua agilit&agrave; fra le curve strette. Rispetto alla Renault 5, per&ograve;, siccome l&rsquo;Alpine &egrave; progettata per un utilizzo pi&ugrave; sportivo, &egrave; stata allargata di 60 mm nelle carreggiate per migliorarne la tenuta di strada; risulta quindi meglio &ldquo;poggiata&rdquo; per terra e ha pi&ugrave; aderenza. Ne beneficia anche l&rsquo;effetto estetico perch&eacute; cos&igrave; &ldquo;larga&rdquo; e muscolosa nelle forme &egrave; pi&ugrave; aggressiva da vedere,  L&rsquo;aspetto interessante della A290 &egrave; che tutti i dettagli tecnici che la compongono sono stati perfezionati in chiave performance. Molti costruttori tendono a realizzare versioni pi&ugrave; sportive delle proprie auto aggiungendo semplicemente un motore pi&ugrave; potente ma senza evolvere di pari passo l&rsquo;intera auto: cos&igrave; l&rsquo;insieme risulta sbilanciato e poco efficace. Nel caso dell&rsquo;Alpine, invece, i progettisti francesi hanno svolto il lavoro come si deve: l&rsquo;intera auto stata studiata con componenti pi&ugrave; estremi ed omogenei tra loro per risultare una vera sportiva. Quindi oltre al motore da 220 cv (o 180 cv), l&rsquo;Alpine A290 pu&ograve; vantare: cerchi da 19&rdquo;, carreggiate allargate, freni di grande sezione (Brembo con dischi da 330 mm anteriori), sospensioni multilink al retrotreno per stabilizzare meglio l&rsquo;auto, un sistema torque vectoring elettronico per migliorare la direzionalit&agrave; dell&rsquo;avantreno in uscita di curva, frenata brake by wire a gestione elettronica.    &Egrave; l&#39;elettrica pi&ugrave; leggera  Il tocco finale &egrave; stato l&rsquo;ampio uso di alluminio (in parte del telaio e nel castelletto del motore) che ha permesso di ridurre il peso dell&rsquo;auto sotto i 15 quintali: 1.479 kg. Che, detti cos&igrave;, sembrano tanti pensando ai 1270 kg della vecchia Clio RS 1.6 turbo benzina che aveva simile potenza. Ma nel caso dell&rsquo;Alpine A290 stiamo parlando di un&rsquo;auto elettrica che deve mettere in conto almeno 300 kg di batteria come zavorra, quindi in realt&agrave; quei 1479 kg sono un traguardo eccezionale in assoluto. Pensate che non esiste altra elettrica sportiva compatta che pesi sotto i 16/17 quintali, quindi i tecnici Alpine hanno fatto davvero un buon lavoro per rendere sportiva l&rsquo;A290.  E poi ci sono tante pregevoli &ldquo;chicche&rdquo; nell&rsquo;impianto multimediale che soddisfer&agrave; gli amanti della tecnologia sportiva: il pulsante overtake sul volante che &ldquo;libera&rdquo; un boost di potenza per compiere sorpassi; un pomello rotante sempre sul volante per modificare l&rsquo;intensit&agrave; della rigenerazione della frenata, e un completissimo sistema di telemetria live sul display centrale che oltre al tempo sul giro ti dice tutto, ma proprio tutto, sul funzionamento dell&rsquo;auto: dalla pressione in bar che stai applicando alla frenata mentre pesti sul freno alla temperatura dei freni e della batteria.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere (1/3)  &nbsp;  A290, agilissima tra le curve  Ma come va davvero al volante l&rsquo;Alpine A290? In una parola &egrave; entusiasmante. Brillante, rapida, agile fra le curve lente e veloci, si lascia guidare facilmente e d&agrave; i brividi per come riesce ad andare forte nel misto che &egrave; il suo terreno ideale. Il nostro test dinamico lo abbiamo effettuato sulle montagne dell&rsquo;isola spagnola di Palma di Maiorca dove si svolge tutti gli anni un rally classico che vede al via auto da corsa di ogni epoca. E su quelle strade di montagna l&rsquo;A290 ci ha trasmesso tanto entusiasmo. La posizione di guida &egrave; perfetta per la guida sportiva; il volante &egrave; di grande diametro ma tagliato in basso come si conviene a un volante sportivo, la corona di grande spessore regala al tatto un effetto di confortante solidit&agrave;. Ci si rende proprio conto di avere tra le mani un&rsquo;auto sportiva.  La potenza non &egrave; brutale e nemmeno l&rsquo;erogazione della coppia lo &egrave;: l&rsquo;auto ha 220 cavalli, ma alcune rivali elettriche (penso a quelle sportive delle famiglia Stellantis, Alfa Junior, Abarth 600, Lancia Y HF) ne vantano anche 280. Per&ograve; vuoi per la leggerezza complessiva dell&rsquo;Alpine, vuoi per la coppia del motore, vuoi per la grande motricit&agrave; dell&rsquo;auto che riesce a scaricare bene a terra i 300 Nm, l&rsquo;A290 schizza via in avanti tra una curva e l&rsquo;altra quando si tocca il gas che &egrave; un piacere.  Sullo spunto da fermo, con i suoi 6&rdquo;4 dichiarati sullo 0-100 magari qualcuno le star&agrave; davanti (anche perch&eacute; la velocit&agrave; massima &egrave; plafonata a 170 km/h per non prosciugare la batteria), ma appena arriveranno le curve vi metterete tutti dietro! L&rsquo;A290 ha un inserimento in curva pazzesco. E mostra una reattivit&agrave; immediata. Voi pensate di sterzare e lei gira prima che ve ne rendiate conto! Lo sterzo &egrave; precisissimo, l&rsquo;auto segue benissimo la traiettoria impostata. Nel misto veloce poi &egrave; sublime perch&eacute; riesce a danzare a destra e sinistra seguendo perfettamente la linea che gli darete nelle esse veloci come un supergigantista fra i pali larghi. Senza incertezza, senza reazioni anomale.&nbsp;  L&#39;importanza del Torque Vectoring  L&rsquo;A290 dispone di quattro mappature motore: Save (risparmio energia), Normal, Sport (dove &egrave; tutto al massimo) e Personal (dove si possono incrociare vari setting, ad esempio massima potenza del motore ma taratura morbida dello sterzo). Infine ha due &ldquo;chicche&rdquo; che piacciono all&rsquo;amante della guida sportiva: un tasto per togliere con un tocco tutti gli Adas (o attivare soltanto quelli che davvero ritenete necessari) e un pulsante per escludere tutti i controlli: traction control e ESC (solo in mappatura Sport). Attenti per&ograve; che in quel caso, specie con fondo viscido, l&rsquo;auto patiner&agrave; in accelerazione e si rischia bel po&rsquo; di sottosterzo dando gas in uscita di curva.  A proposito di questo, abbiamo guidato l&rsquo;Alpine anche in autodromo, a Palma: un circuito molto tortuoso che ci ha permesso per&ograve; di valutarne la bont&agrave; anche nella guida estrema in pista a controlli staccati. Ci siamo resi conto che l&rsquo;A290 ha davvero l&rsquo;agilit&agrave; di un kart in pista: si riesce a guidare buttandola qua e l&agrave; nelle curve senza mai perderne il controllo. L&rsquo;interasse corto di 1530 mm la fa girare rapidamente anche nei tornanti pi&ugrave; stretti e proprio in pista ci siamo resi conto dei benefici del sistema torque vectoring a bordo forzando apposta l&rsquo;ingresso o l&rsquo;uscita in alcune curve. Funziona elettronicamente rilevando lo slittamento delle ruote anteriori.  Il sistema concede al massimo un 20% di slittamento, poi oltre quel valore fa ruotare in modo diverso le due ruote anteriori per diminuire il sottosterzo in uscita di curva. Il vantaggio &egrave; che questo torque vectoring agisce elettronicamente, non meccanicamente, quindi &egrave; rapidissimo nell&rsquo;effetto. Accelerando in uscita di curva la macchina per un attimo comincia a &ldquo;smusare&rdquo;, poi il torque vectoring entra in azione e l&rsquo;auto recupera facilmente la traiettoria corretta. In ingresso di curva, invece, si sente il beneficio di un altro dispositivo: il controllo elettronico del del brake by wire che pinzando la ruota posteriore interna aiuta il retrotreno a sterzare e permette lievi derapate che aiutano a far girare l&rsquo;auto nelle curve pi&ugrave; strette, oltre che garantire un divertimento di guida unico! Permette insomma una guida da sportiva vera.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere (2/3)  &nbsp;    300 km veri di autunomia possono bastare  Lasciamo apposta per ultime certe caratteristiche come consumo e&nbsp; autonomia perch&eacute; l&rsquo;Alpine A290 non &egrave; una elettrica come le altre dove conta soprattutto l&rsquo;efficienza. Certo, la sua batteria da 52 kWh (la stessa della Renault 5) &egrave; adeguata per le dimensioni dell&rsquo;auto; per&ograve; il carattere dell&rsquo;auto ti porta a guidarla sportivamente e questo incide su consumi e autonomia. La Casa dichiara un&rsquo;autonomia nel ciclo WLTP di 364 km nella versione con motore da 220 cv (e di 380 km con motore da 180 cv) ma realisticamente noi, guidandola per&ograve; con andatura &ldquo;allegra&rdquo;, abbiamo totalizzato un consumo medio reale di 18,6 kWh per 100 km, (5,4 km con un kWh) vale a dire un&rsquo;autonomia di 280 km. Diciamo che con un passo pi&ugrave; conservativo i 300 km sono un obiettivo realistico se&nbsp; non ci mettete troppa autostrada. Che per un&rsquo;auto del genere, per divertirsi a corto raggio, sono pi&ugrave; che sufficienti.  Costa cara perch&eacute; non &egrave; un&#39;auto per tutti  Il prezzo segue simili considerazioni: l&rsquo;Alpine A290 &egrave; disponibile in quattro allestimenti, due con motore da 180 cv e due da 220 cv. Il prezzo parte da 38.700 &euro; (GT 180 cv) e il primo modello con 220 cv (GT Performance) costa oltre 40mila euro: 41.700 &euro;. Se poi volete il massimo, la GTS full optional o la costosa Premi&eacute;re Edition le pagate rispettivamente 44.700 &euro; e 46.200 &euro;. Non sono pochi soldi per un&rsquo;elettrica compatta di quattro metri, ma &egrave; anche vero che l&rsquo;A290 non &egrave; un&rsquo;auto per tutti, ma per automobilisti appassionati che cercano una macchinetta sportiva che per prima cosa procuri soddisfazione,&nbsp; divertimento ed emozione al volante, e soltanto in seconda battuta tutto il resto. &Egrave; per quelli che finora si compravano la Abarth 500, la Hyundai i20N o la Clio RS Trophy. Proprio gli stessi clienti di una volta della Renault 5 Alpine negli anni Ottanta riproposta oggi con la moderna tecnologia elettrica di buona potenza che per dinamica di gudia non faccia rimpiangere le &ldquo;hot hatch&rdquo; di una volta. Tra l&rsquo;altro la A290 possiede pure un bel sound elettronico ben concepito e che non appare per nulla fake.  Se rientrate in questo identikit, l&rsquo;Alpine A290 vi piacer&agrave; da matti. Se ancora avete qualche incertezza, pensate che il capo del marchio francese, e quindi anche chi ha deliberato il progetto, &egrave; l&rsquo;ingegnere Philippe Krief. Che prima di arrivare in Alpine&nbsp; &egrave; stato il project leader di vetture come la Ferrari 458 Speciale e l&rsquo;Alfa Giulia Quadrifoglio. Un tecnico che sa bene come si fanno le vere auto sportive. E questa &egrave; la miglior garanzia che Alpine pu&ograve; dare ai suoi clienti veri appassionati di guida.  Alpine A110 R Ultime, 330mila euro di potenza ed extra lusso  (3/3) 

La seconda vettura moderna del Marchio francese sta per arrivare sul mercato, sei anni dopo la berlinetta A110, ed &egrave; completamente elettrica

Alpine A290, la nostra prova della piccola sportiva elettrica

Gli Stati Uniti hanno espresso il loro voto: mercoled&igrave; 6 novembre il mondo si &egrave; svegliato con una certezza, il 47esimo presidente &egrave; Donald Trump, che festeggia quindi il suo secondo mandato. Dal taglio delle tasse alle politiche anti immigrazione, diversi sono i punti del suo programma elettorale che hanno convinto i cittadini: ma per quanto riguarda il settore automotive, cosa cambier&agrave;?  Non pi&ugrave; provvisori: i dazi sulle auto elettriche cinesi diventano definitivi  Auto elettriche e libera circolazione del commercio: cosa accade in USA  A subire potenziali cambiamenti della regolamentazione potrebbero essere specialmente i veicoli elettrici. L&rsquo;Inflation Reduction Act (IRA), che ha incentivato la produzione e l&#39;acquisto di veicoli totalmente green attraverso un credito di 7.500 dollari, potrebbe essere ridotto o addirittura eliminato. Trump sostiene infatti che i sussidi per gli EV siano vantaggiosi per le aziende straniere, danneggiando i produttori nazionali. Si prevede anche un congelamento degli standard sulle emissioni ai livelli attuali fino al 2027, rallentando la transizione verso l&#39;elettrificazione. Questo potrebbe influire sulla pianificazione a lungo termine delle case automobilistiche e sulle scelte di investimento di produttori e fornitori.&nbsp;  Sul fronte del commercio, la revisione dell&#39;accordo USMCA prevista per il 2026 potrebbe risentire del nuovo insediamento. L&#39;USMCA garantisce la libera circolazione di parti e veicoli tra Stati Uniti, Canada e Messico, sostenendo una filiera transfrontaliera essenziale per il settore automobilistico. Da capire se Trump abbia intenzione di complicare queste linee di commercio e incrementare i costi di produzione.  L&rsquo;Unione dei lavoratori dell&#39;industria automobilistica ha recentemente presentato denunce contro Trump e Elon Musk per presunti atteggiamenti anti-sindacali. La leadership del sindacato ha espresso supporto per il Partito Democratico, appoggiando Kamala Harris. Ora invece, si prevede un ritorno all&#39; &quot;esaltazione&quot; dei motori a combustione interna.  E in Europa che scenario si prospetta?  Donald Trump &egrave; stato chiaro per quanto riguarda l&#39;Europa e il Giappone: l&#39;intenzione &egrave; quella di valutare sostanziosi dazi all&#39;importazione di vetture, criticando soprattutto Stellantis e il suo decentramento dei poli produttivi.  A Las Vegas c&#39;&egrave; il tunnel sotterraneo solo per le Tesla 

Dalle questioni delle auto elettriche, fino al commercio in nord America delle vetture: ecco che scenario si apre

Settore auto, cosa succede in Europa e USA con la rielezione di Trump

        Hyundai svela le prime immagini della Ioniq 9, la nuova Suv elettrica a sette posti. Il debutto &egrave; previsto per novembre. Il nuovo modello si basa sulla piattaforma modulare e-Gmp, gi&agrave; utilizzata per Ioniq 5 e 6. Design "Aerosthetic" per la Ioniq 9 La Casa coreena punta a coniugare personalit&agrave;, design ed efficienza aerodinamica nel nuovo linguaggio stilistico.&nbsp; Ioniq 9 presenta elementi distintivi come i gruppi ottici Parametric Pixel e un profilo aerodinamico con tetto discendente, linea di cintura ascendente e fari posteriori verticali. I cerchi in lega sfoggiano profili aerodinamici.   Le dimensioni non sono ancora state comunicate, ma si presume che la Ioniq 9 possa avere dimensioni simili alla Kia EV9 e alla Hyundai Concept Seven. Con una lunghezza di circa cinque metri e un passo di tre metri, la Ioniq 9 offre spazio e accessibilit&agrave; ottimali alle tre file di sedili. Il design degli interni si ispira alle linee fluide e agli spazi ampi delle imbarcazioni. Gli sketch rivelano dettagli unici come le linee di carattere sulla fiancata ispirate al tradizionale Hanbok coreano. Il lancio della Ioniq 9 conferma l'impegno di Hyundai verso l'elettrificazione, con l'obiettivo di raggiungere 2 milioni di vendite di veicoli elettrici entro il 2030. Una corsa non facile. Potrebbe interessarti: nuova Hyundai Santa Fe, la prova completa       

Nuova SUV elettrica a 7 posti, design "Aerosthetic" e interni spaziosi. Basata sulla piattaforma E-GMP, debutto a novembre

Hyundai Ioniq 9, anteprima della ammiraglia elettrica a 7 posti

        Un anno fa era calata nel mondo dell&rsquo;elettrificazione, una visione tutta da scoprire, oggi Ampere si propone come produttore di veicoli elettrici intelligenti in grado di fare la differenza sul mercato. Ampere &egrave; nata in un sito produttivo di Renault, a Douai, per lo sviluppo delle auto elettriche del Gruppo Renault, ma ha ampliato il suo raggio d&rsquo;azione su numerosi aspetti e si muove velocemente con l&rsquo;obiettivo di&hellip; &ldquo;acquisire la leadership in Europa&rdquo;. In un anno di lavoro Ampere ha bruciato le tappe, accelerando i tempi di sviluppo e produzione: Twingo &egrave; sulla buona strada per essere sviluppata in meno di 2 anni, con un prezzo di vendita inferiore a 20.000 euro, mentre Renault 5 &egrave; a buon punto per essere prodotta in meno di 10 ore presso il Centro ElectriCity di Ampere. Dove vengono prodotte anche la Scenic e la Megane, ovviamente elettriche, e dove passer&agrave; la R4.&nbsp;&nbsp;  De Meo: "Stiamo facendo la differenza" "Abbiamo creato Ampere per offrire tecnologie e customer experience esclusive e raggiungere i leader del settore in tempi record. I principali progressi compiuti da Ampere in un solo anno dimostrano che questa &egrave; decisamente la risposta pi&ugrave; valida dell&rsquo;industria automotive europea ai nuovi competitor provenienti da Oriente ed Occidente. Stiamo facendo la differenza e il nostro obiettivo &egrave; diventare leader in Europa, ma non solo&raquo;, ha detto Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault e di Ampere, sottolineando l&rsquo;impegno sullo sviluppo di software che cambiano, anzi stravolgono e rendono pi&ugrave; semplice, la vita a bordo. E soprattutto ricordando gli sforzi compiuti dal Gruppo Renault: &ldquo;Abbiamo affrontato sacrifici e momenti difficili, Covid, mancanza di materie prime, difficolt&agrave; di infrastrutture, ma abbiamo resistito e investito perch&eacute; questa dell&rsquo;elettrico &egrave; la strada, magari non totale, forse l&rsquo;85%, perch&eacute; non smetteremo di produrre alternative, ma nessuno pu&ograve; negare la realt&agrave; delle difficolt&agrave; ambientali e climatiche. noi abbiamo investito in tecnologie e sofferto, creato modelli nuovi, noi abbiamo messo i soldi mentre c&rsquo;&egrave; chi parla e scrive: perch&eacute; si dovrebbe tornare indietro? Perch&eacute; dovremmo essere penalizzati?&rdquo; chiaro riferimento alle normative in arrivo ma non ancora definite sulle emissioni del 2025.  Embleme protna per il segmento C? Manifesto del cambiamento il Concept Embl&eacute;me: &egrave; la visione degli allestimenti futuri di Renault, le soluzioni di auto sempre pi&ugrave; intelligenti e capaci di leggere, capire e servire l&rsquo;esigenze di chi le guida attraverso software completi e sofisticati: &ldquo;anticipa il futuro in arrivo&rdquo; ha detto De Meo, senza escludere che la visione di questo concept di segmento C possa diventare nel giro di due anni un nuovo modello della gamma Renault. Arriva anche Dacia? Ampere in poco tempo &egrave; diventata una piattaforma tecnologica in grado di fornire pi&ugrave; brand. All&rsquo;appello manca per ora Dacia, finora per una questione di collocazione di mercato legata ai costi &ldquo;ma stiamo valutando Dopo una prima collaborazione positiva sui veicoli elettrici compatti, Nissan ha chiesto ad Ampere di studiare lo sviluppo della sua prossima auto elettrica per il segmento A, avvalendosi dei processi rivoluzionari di nuova implementazione. Alpine con A290 e A390, Nissan con la nuova auto elettrica compatta e il futuro veicolo elettrico del segmento A, Mitsubishi con il prossimo C-SUV elettrico sono i prossimi appuntamenti con le novit&agrave; puramente elettriche".  Chimica e tecnologia per ridurre i costi Tutto avviene in un ambiente creato per accelerare tutti i processi di sviluppo con l&rsquo;impegno di ridurre i costi e gli impatti eco-ambientali. Ampere &egrave; pronta ad introdurre la chimica LFP (Litio, Ferro, Fosfato) nelle sue auto da inizio 2026 e metter&agrave; a punto una tecnologia rivoluzionaria per le batterie basata su una chimica senza cobalto dal 2028. Sempre nel 2026, Ampere realizzer&agrave; il primo Software Designed Vehicle (SDV) europeo, lavorando sulla riduzione dei costi del 40% tra la prima e la seconda generazione di veicoli del segmento C entro il 2028 grazie alla chimica LFP e alle nuove tecnologie come il cell-to-pack nel 2026.&nbsp;  Due su tre sono Renault 5 In casa Ampere si parla e si lavora attorno a tecnologie definite &ldquo;rivoluzionarie&rdquo;, nel frattempo tutto quanto compone il Centro ElectriCity di Ampere &egrave; in continua evoluzione &ldquo;per raggiungere i leader di settore e ampliare il divario coi competitor europei&rdquo;. Sulle batterie, ad esempio, viene effettuato un monitoraggio costante da remoto (e in qualsiasi luogo si trovino) anche sui singoli elementi per verificarne il funzionamento corretto, l&rsquo;obiettivo finale &egrave; di fornirne 200 mila l&rsquo;anno. La produzione dei modelli viaggia a ritmi elevati, 52 veicoli all&rsquo;ora, di cui 2 su 3 sono Renault 5 (per la quale come detto si stanno riducendo i tempi di produzione per realizzare ogni unit&agrave; in meno di 10 ore&hellip;). L&rsquo;intero eco-sistema si basa sulla competitivit&agrave; per produrre Megane E-Tech Electric, Scenic E-Tech Electric, Renault 5 E-Tech Electric, ma anche la Alpine A290 e presto sar&agrave; a regime la Renault 4 E-Tech Electric. ElectriCity, che riunisce gli stabilimenti di Douai, Maubeuge e Ruitz, e lavora in stretta collaborazione con Cl&eacute;on per le motorizzazioni elettriche.  Ampere crea veicoli elettrici intelligenti Ampere &egrave; un&rsquo;azienda specializzata nei veicoli elettrici intelligenti. Originata dal Gruppo Renault, Ampere progetta, sviluppa, produce e commercializza veicoli elettrici all&rsquo;avanguardia della tecnologia e accessibili a tutti. La customer experience e l&rsquo;impatto ambientale e sociale fanno parte integrante del processo di sviluppo dei suoi veicoli, in modo che riflettano l&rsquo;impegno dell&rsquo;azienda nei confronti dei clienti, del pianeta e di tutti i suoi abitanti.       

De Meo, Ceo del Gruppo Renault, ha raccontato i progressi della divisione dedicata allo sviluppo dell'elettrico della Losanga

Ampere, ecco l'elettrificazione secondo Renault

Lo Scorpione e la Saetta andranno d&#39;accordo? Abarth intraprende una nuova era con la 600e, un modello che proietta l&#39;anima sportiva del marchio verso l&#39;elettrificazione.  Disponibile in due versioni - la Turismo, con un prezzo di partenza di 42.950 euro, e la Scorpionissima in edizione limitata a 1.949 esemplari, un tributo al 75&deg; anniversario della fondazione, con un costo di 48.950 euro - la nuova vettura si propone come una sintesi tra la tradizione sportiva e l&#39;innovazione tecnologica a zero emissioni.    Potenza da vendere  Cuore pulsante della 600e &egrave; il motore elettrico da 280 cavalli della Scoropionissima, il pi&ugrave; potente mai adottato da una vettura Abarth. Sviluppato in collaborazione con Stellantis Motorsport e testato sui circuiti della Formula E, questo propulsore spinge il crossover da 0 a 100 km/h in soli 5,85 secondi, mentre la Turismo, con i suoi 240 CV, impiega circa 6,24 secondi.  La coppia, istantanea, &egrave; di ben 345 Nm e la velocit&agrave; massima raggiunge i 200 km/h. L&#39;autonomia, calcolata secondo il ciclo combinato WLTP, si attesta sui 335 km, un aspetto che potrebbe rappresentare un limite per qualcuno (forse non solo qualcuno).  La 600e offre tre modalit&agrave; di guida: Turismo, Scorpion Street e Scorpion Track. La modalit&agrave; Turismo privilegia un&#39;accelerazione fluida e un comfort di guida elevato, con una potenza di 110 kW (150 CV) per la Turismo e 140 kW (190 CV) per la Scorpionissima. Le modalit&agrave; Scorpion Street e Scorpion Track, invece, sprigionano una potenza e una coppia maggiori, regalando un&#39;esperienza di guida pi&ugrave; sportiva e adrenalinica.  Fedele al DNA di Abarth, che da sempre ha elaborato le Fiat con soluzioni mutuate dal mondo delle corse, la 600e &egrave; dotata di freni sportivi Alcon, pneumatici Michelin Pilot Sport EV e differenziale a slittamento limitato Torsen di JTEKT.  A questi si aggiungono un telaio rinforzato con una barra antirollio posteriore e sospensioni con una rigidit&agrave; ottimizzata, elementi che contribuiscono a migliorare la stabilit&agrave; e la maneggevolezza della vettura.  Stile ricercato  Il design della nuova Abarth 600e &egrave; un connubio tra elementi ispirati al passato - in particolare all&#39;Abarth 850 TC - e al mondo del gaming e del digitale. Il frontale aggressivo, caratterizzato dalla scritta Abarth in rilievo, e lo spoiler posteriore aerodinamico donano alla vettura un aspetto sportivo e imponente. I cerchi in lega diamantati da 20 pollici - una novit&agrave; assoluta per Abarth - a cinque razze richiamano la forma del pungiglione dello scorpione, simbolo iconico del marchio.  L&#39;abitacolo della Abarth 600e &egrave; caratterizzato da un&#39;atmosfera grintosa. I sedili Sabelt racing (presenti sulla Scorpionissima), il volante sportivo con inserti in pelle e Alcantara, la pedaliera in alluminio e il battitacco con la scritta Abarth completano lo scenario.  La serie limitata si distingue anche per la presenza di sedili e parabrezza riscaldati, luce ambientale e plancia verniciata in opaco con serigrafie lucide a contrasto.  La Abarth 600e offre una dotazione tecnologica&nbsp;avanzata, che comprende un sistema di infotainment con schermo da 10,25&quot;, navigatore connesso, connettivit&agrave; wireless per Apple CarPlay e Android Auto, guida assistita di livello 2, monitoraggio dell&#39;angolo cieco, sensori di parcheggio perimetrali, abbaglianti automatici e ricarica a induzione per smartphone.  La Scorpionissima &egrave; inoltre equipaggiata con un Sound Generator che riproduce il rombo del motore a combustione, una scelta che sicuramente susciter&agrave; dibattito tra gli appassionati.  Birra ce n&#39;&egrave;  La Abarth 600e &egrave; stata messa alla prova presso il Balocco Proving Ground, dove vengono sviluppate le vetture sportive (e non) di Stellantis.  I test hanno confermato un comportamento dinamico notevole, votato al divertimento di guida. Nei percorsi veloci e misti, la 600e, pi&ugrave; bassa di 25 millimetri rispetto alla Fiat 600e, ha dimostrato un ottimo sterzo e un&#39;efficace frenata (meccanica).  La tenuta di strada &egrave; notevole, con la spinta elettrica sempre pronta a scaricare a terra la sua potenza. Tuttavia, il peso della vettura - 1.624 kg per la Turismo e 1.640 kg per la Scorpionissima - non &egrave; trascurabile per una vettura lunga 4,19 metri. Nonostante ci&ograve;, il carattere e la sostanza ci sono: la punta di accelerazione laterale arriva a 1g, a conferma dell&#39;indole sportiva della vettura.  La Abarth 600e &egrave; una vettura che regala emozioni forti e immediate, ma la sua autonomia limitata potrebbe rappresentare un ostacolo per chi cerca un&#39;auto anche polivabte, dati i 5 posti e le 5 porte, altra peculiart&agrave; per il Marchio.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Abarth nuove e usate 

Elettrica, ma con un corredo tecnico che rende onore alla storia del Marchio. Peso, autonomia e prezzo sono dei fattori ....

Abarth 600e, la prova. La pi&ugrave; potente e divertente, ma....

A metà fra la Cooper e la Countryman, questo nuovo SUV elettrico di categoria B si distingue per carattere estetico e piglio sportivo, con spazio per ospitare la famiglia e autonomia ottima per la città

Mini Aceman: la prova su strada

Quando in Mini hanno deciso di rivoluzionare la gamma puntando sull&#39;elettrico, ha sviluppato un piano ben preciso: mantenere la Cooper come bandiera del brand e spostare un gradino pi&ugrave; in alto la Countryman per lasciare spazio a un terzo modello. Si chiama Aceman, ed &egrave; una chicca full electric che abbiamo avuto modo di mettere alla prova per voi.    Tecnica e prestazioni  Per inquadrare meglio il prodotto, partiamo da quello che non si vede: il telaio &egrave; derivato dalla Mini Cooper, quindi la piattaforma Spotlight che in questo caso viene allungata nella parte centrale, stirando il passo fino a 2,60 m per una lunghezza totale del corpo vettura di 4,07: pieno segmento B-SUV, come conferma il look con spigoli smussati e grandi passaruota non in tinta.  L&#39;altezza di 1,50 metri, per&ograve;, &egrave; tipica delle due volumi compatte, quindi sta all&#39;utente decidere in quale categoria metterla. A livello di tecnica, viene ripreso lo schema elettrico della Cooper di ultima generazione, ma con alcune differenze riguardo prestazioni e autonomia. La Aceman &egrave; disponibile in due versioni, entrambe a trazione anteriore: E&nbsp;con batteria da 42,5 kWh e una potenza di 135 kW (184 CV), che fa il paio con la coppia immediata di 290 Nm.  L&#39;autonomia in questo caso varia da 294 a 310 km in ciclo WLTP, con la batteria che riesce a ricaricare fino a una potenza di 75 kW limitando i tempi a poco meno di 30 minuti per passare dal 10 all&#39;80%. I giochi si fanno un po&#39; pi&ugrave; seri con la SE, che non solo ha un&#39;impostazione un pelo pi&ugrave; sportiva ma anche una batteria maggiorata fino a 54,2 kWh, una potenza di 160 kW (218 CV), 330 Nm e un&#39;autonomia di 382/407 km. In questo caso la ricarica supporta fino a 95 kW di potenza. Questa versione &egrave; anche dotata del pacchetto full optional quindi con cerchi in lega da 19&quot; e trim dedicato.    Alla guida non tradisce, &egrave; una vera Mini  L&#39;avrete ormai capito, la Aceman &egrave; una Cooper allungata, naturale erede della 5 porte e Clubman di precedente generazione. Lo scopo &egrave; quello di ospitare con pi&ugrave; agio la famiglia senza perdere la verve sportiva del modello originale, quindi anche l&#39;impostazione degli interni rimane tutto sommato molto simile con il grande schermo centrale circolare dalla risoluzione altissima e dall&#39;effetto scenico indiscutibile, ma l&#39;intero cruscotto &egrave; rivestito con un tessuto di trama e grafiche differenti.  Per adempiere al compito di Mini utilitaria per famiglie, la seduta &egrave; un pelo pi&ugrave; alta, mentre la panchetta posteriore offre un ottimo spazio per gli occupanti, anche se adulti. A scarseggiare &egrave; la capacit&agrave; del bagagliaio, che a causa delle forme della vettura non va oltre i 300 litri (1.005 a sedili abbassati). Alla guida siamo come sempre al cospetto dell&#39;effetto go-kart di Mini, con uno sterzo bello diretto e una dinamica che giova dell&#39;allungamento di passo, perch&egrave; diventa pi&ugrave; progressiva e stabile nella percorrenza delle curve veloci.  Nel complesso &egrave; un modello che - al netto dell&#39;estetica molto personale - amplia il raggio di utilizzo di Mini Cooper alla quotidianit&agrave; cittadina, con un pacchetto concreto ed equilibratissimo. Unico difetto che abbiamo trovato, &egrave; uno sterzo che in modalit&agrave; sportiva si indurisce in maniera artificiale e poco progressiva.    Prezzi e disponibilit&agrave;  La Aceman &egrave; gi&agrave; ordinabile a partire da 32.100 euro per la S e da 35.500 euro per la SE. La si potr&agrave; scegliere in diverse colorazioni e con abbinamenti differenti fra tetto e carrozzeria, compresa la particolarissima scelta della parte superiore con triplo gradiente fra bianco, petrolio e blu elettrico, particolarmente adatto alla colorazione Indigo Sunset Blue. Cosa ne pensate?   

Aceman &egrave; l&#39;anello di congiunzione fra Cooper e Countryman, ma brilla di luce propria con una personalit&agrave; spiccata e una naturale propensione alla famiglia

Mini Aceman: la prova del crossover tutto pepe

        Scout Motors, Marchio americano tramontato quattro decadi fa torna in vita grazie Volkswagen. Con un design originale e propulsione elettrica. Con due vetture il SUV Traveler e il pick-up Terra. Ispirati ai classici modelli prodotti tra il 1961 e il 1980, questi veicoli all'avanguardia si preparano a conquistare il mercato statunitense entro il 2027. La produzione avverr&agrave; in Carolina del Sud, con la creazione di 4.000 posti di lavoro. La produzione inizier&agrave; nel 2027. Una coppia speciale Sia la Traveler che la Terra saranno costruite su una piattaforma body-on-frame proprietaria e offriranno la possibilit&agrave; di scegliere tra due motorizzazioni: completamente elettrica o EREV (Extended Range Electric Vehicle), con un motore a benzina che funge da range extender.  Le versioni full electric garantiranno un'autonomia di 560 km, mentre quelle con range extender raggiungeranno gli 800 km. Grazie a un motore elettrico su ciascun asse e una coppia complessiva di oltre 1.300 Nm, la trazione integrale sar&agrave; assicurata, consentendo un'accelerazione da 0 a 60 miglia orarie (circa 96 km/h) in 3,5 secondi. L'architettura elettrica a 800 volt permetter&agrave; ricariche in corrente continua fino a 350 kW. Pronti al fuoristrada Entrambi saranno dotati di caratteristiche off-road dedicate, come una barra stabilizzatrice anteriore disinseribile e bloccaggi meccanici anteriori e posteriori. Il pick-up Terra avr&agrave; un cassone lungo 1,68 metri, una capacit&agrave; di traino di 4,5 tonnellate e un carico utile di 900 kg, mentre la SUV Traveler avr&agrave; una capacit&agrave; di traino di circa 3,2 tonnellate e lo stesso carico utile.  Abitacolo dedicato L'abitacolo sar&agrave; caratterizzato da un design minimalista ma lussuoso, con un quadro strumenti digitale e un ampio schermo per l'infotainment separati. Il volante a due razze avr&agrave; la corona piatta alle estremit&agrave; superiore e inferiore. Il Terra potr&agrave; essere dotato di una panca in prima fila, mentre la Traveler manterr&agrave; il classico layout con un tunnel centrale tra i due sedili.  I prezzi base per entrambi i modelli partiranno da circa 60.000 dollari, ma grazie agli incentivi americani saranno accessibili a circa 50.000 dollari. Gli ordini sono gi&agrave; aperti e i clienti possono versare una caparra rimborsabile di 100 dollari per assicurarsi un posto in lista d'attesa. Potrebbe interessarti: Lancia, ecco la nuova Gamma       

Design originale, anche con range exetender: arriveranno sul mercato di oltreoceano nel 2025

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