        In principio ci fu la F1, straordinaria supercar lanciata nel 1993 che con i suoi 386,4 km/h si afferm&ograve; come l&rsquo;auto stradale pi&ugrave; veloce del mondo, mantenendo tale primato per molti anni. Nel 2013, la Casa inglese torn&ograve; a realizzare una supersportiva ad altissime prestazioni dando vita alla P1, che inaugur&ograve; l&rsquo;epoca delle supercar ibride insieme alle rivali Porsche 918 Spyder e Ferrari LaFerrari. Infine, nel 2024, &egrave; stato il turno del terzo capitolo di questa lunga saga, con il lancio della nuova W1. Anch&rsquo;essa ibrida, iper tecnologica e velocissima, frutto dell&rsquo;esperienza di McLaren nel campo delle vetture stradale e in quelle da competizione, dall&rsquo;Endurance alla Formula 1 passando per la Formula E.  McLaren W1, potenza record ibrida La scheda tecnica della McLaren W1 fa capire quanto il Costruttore britannico abbia alzato l&rsquo;asticella a livello tecnico e prestazionale delle sue vetture. Sotto la sinuosa carrozzeria dell&rsquo;auto infatti trova spazio l&rsquo;unit&agrave; MHP-8, un V8 a 90&deg; da 4,0 litri e con due turbo. L&rsquo;unit&agrave; endotermica da sola eroga ben 928 cavalli, vale a dire pi&ugrave; dell&rsquo;intero powertrain ibrido della vecchia &ndash; e pur potentissima &ndash; McLaren P1. Si tratta, inoltre, della maggior potenza specifica mai erogata da un motore McLaren, con ben 233 cavalli/litro. Il propulsore a benzina della W1, che raggiunge i 9.200 giri, lavora in simbiosi con un&rsquo;unit&agrave; elettrica alloggiata nel cambio a doppia frizione a 8 rapporti. Questo motore riesce ad assicurare ulteriori 347 cavalli e 440 Nm, che portano la potenza di sistema a quota 1.275 cv e 1.340 Nm. Per avere un termine di paragone, basti dire che la P1 aveva &ldquo;soli&rdquo; 918 cv, e la F1 si fermava a 627, valore comunque elevatissimo per l'epoca. Stupisce che, a differenza di altre supercar ibride come la Ferrari F80 che scarica i suoi 1.200 cv sulle quattro ruote, la McLaren W1 indirizzi l&rsquo;intera potenza a sua disposizione esclusivamente sull&rsquo;asse posteriore. Una scelta che rende inevitabilmente pi&ugrave; complessa la gestione della vettura, ma che consente di tenere sotto controllo il peso della vettura, che &egrave; di appena 1.399 kg a secco con rapporto potenza/peso estremamente vantaggioso di 911 cv per tonnellata. A questo punto &egrave; quasi superfluo dire che le prestazioni sono elevatissime, da prima della sua esclusiva classe: da zero a cento la W1 impiega 2,7 secondi, che diventano 5,8 per lo 0-200 e meno di 12,7 per lo 0-300. La velocit&agrave; massima invece si attesta a quota 350 orari, un valore inevitabilmente inferiore a quello dell&rsquo;iconica F1 per scelte di progettazione che hanno privilegiato altri aspetti della vettura, non ultimo quello della versatilit&agrave; di guida. McLaren, supercar in edizione limitata per il 9&deg; titolo Costruttori in F1 Ibrido leggerissimo e super efficiente Uno dei principi alla base della progettazione della W1, non a caso, &egrave; stato quello di garantire le prestazioni ovunque e in qualunque momento, rendendo l&rsquo;auto adatta tanto agli spostamenti quotidiani quanto all&rsquo;uso estremo in pista. Al punto che c&rsquo;&egrave; anche la possibilit&agrave; di percorrere brevissimi tratti (meno di 2 km) in modalit&agrave; totalmente elettrica, utile ad esempio per effettuare manovre e piccoli spostamenti senza accendere il V8 biturbo. La McLaren W1 &egrave; utilizzabile in quattro principali modalit&agrave;, che sottolineano la volont&agrave; del brand di Woking di rendere il modello adatto a ogni esigenza. La prima, E-mode, permette di muovere la vettura sfruttando unicamente l&rsquo;unit&agrave; elettrica senza fare ricorso al V8; la seconda, denominata Comfort Mode, mette sul piatto i 928 cavalli del motore a benzina sfruttando la parte elettrica per avere una risposta istantanea dell&rsquo;acceleratore; la terza, la Sport Mode, mette invece sempre a disposizione i 347 cavalli extra dell&rsquo;unit&agrave; elettrica e garantisce cambiate pi&ugrave; rapide. &Egrave; infine presente la Race Mode, a sua volta divisa in due sotto-modalit&agrave;: Sprint, che sfrutta tutta la potenza della batteria nel corso di un giro, e GP, che invece offre una performance elevata per un tempo pi&ugrave; ampio, come pu&ograve; essere una sessione in un trackday. La &ldquo;stella polare&rdquo; nello sviluppo del sistema ibrido, del resto, non &egrave; stata l&rsquo;efficienza bens&igrave; l&rsquo;incremento delle performance. Obiettivo che &egrave; stato raggiunto anche attraverso l&rsquo;attenzione maniacale alla riduzione del peso, al punto che il powertrain elettrico della W1 segna sulla bilancia ben 40 kg in meno rispetto alla precedente P1, oltre ad essere significativamente pi&ugrave; potente. Merito della compattezza del motore elettrico e delle batterie estremamente leggere con capacit&agrave; complessiva 1,384 kWh. Gli accumulatori, di una originale forma cilindrica con elevatissima densit&agrave; energetica, sono frutto dell&rsquo;esperienza maturata dalla Casa inglese nel motorsport. Per quanto riguarda il motore elettrico, il suo peso &egrave; di 20 kg, vale a dire il 50% in meno rispetto a quello della Speedtail, ed eroga una potenza specifica di 23 cv/kg, un valore paragonabile a quello delle monoposto di Formula 1. V8 peso piuma Anche il V8 biturbo da 4 litri, contraddistinto dalla sigla MHP-8, &egrave; stato oggetto di un eccezionale lavoro di affinamento. Non solo per aumentarne la potenza, come detto in precedenza, ma anche per ridurne il peso ed accrescerne l&rsquo;efficienza. L&rsquo;MHP-8 ha preso il posto della precedente unit&agrave; M840T, introdotta nel 2017 sulla McLaren 720 S e utilizzata, nelle sue evoluzioni, su 765 LT, 750S, Senna, Elva, Speedtail, GT e GTS, con potenze fino a 833 cavalli. Il nuovo otto cilindri ha visto crescere sensibilmente sia la potenza che la coppia, con una cilindrata rimasta sostanzialmente invariata a 4 litri (3.994 cm3 sulla vecchia specifica che sono diventati 3.988 sull&rsquo;MHP-8) con una riduzione dell&rsquo;alesaggio un aumento della corsa. L&rsquo;aumento della potenza a parit&agrave; di cilindrata &egrave; stato reso possibile da una serie di interventi tra cui l&rsquo;adozione di un nuovo sistema a iniezione a doppio stadio (quella diretta a ben 350 bar) e di due turbocompressori pi&ugrave; grandi e semplificati senza la geometria variabile per contenere il peso. Nuovo anche il sistema di raffreddamento realizzato sfruttando le tecnologie di stampa 3D. In termini numerici, i numerosi interventi al V8 hanno permesso di ottenere, con una cubatura sostanzialmente identica, un incremento del 15% della performance e dell&rsquo;8% del regime massimo di rotazione del motore, ottenendo nel contempo un risparmio di 10 kg sulla bilancia. Novitec McLaren 750S, fino a 840 cv e aerodinamica al top       

Sulla nuova supercar inglese fa il suo debutto il nuovo motore MHP-8 abbinato a un'efficientissima unit&agrave; elettrica per 1.275 cv totali: ecco i suoi segreti

McLaren W1, la supercar con il V8 dei record

Il&nbsp;Porsche Club&nbsp;Interseries torna in pista con la stagione 2025 che promette adrenalina ed esclusivit&agrave;, articolata in&nbsp;sei tappe,&nbsp;cinque delle quali nei pi&ugrave; prestigiosi autodromi italiani, con un&rsquo;incursione europea nel&nbsp;leggendario circuito di&nbsp;Silverstone. Dal 2016, questa serie&nbsp;rappresenta un appuntamento imperdibile per i proprietari delle iconiche vetture di Stoccarda, offrendo un&rsquo;esperienza unica all&rsquo;insegna della passione per il marchio Porsche.    &nbsp;  Il&nbsp;primo appuntamento&nbsp;si &egrave; svolto il 22 marzo a Vallelunga, la stessa pista che ospiter&agrave; il gran finale il 25 ottobre. Il 26 aprile ci sar&agrave; il secondo round ad&nbsp;Imola, seguito dall&rsquo;appuntamento di&nbsp;Misano&nbsp;l&rsquo;18&nbsp;maggio. Per il quarto round&nbsp;Porsche Club Interseries&nbsp;dar&agrave; l&rsquo;opportunit&agrave; ai partecipanti di correre sul circuito di&nbsp;Silverstone il 2 giugno. Infine il&nbsp;6 settembre si torna in Italia per la penultima tappa del Mugello.    &nbsp;  Ogni evento accoglie in media 60 partecipanti&nbsp;e l&rsquo;accesso &egrave; riservato esclusivamente ai soci dei&nbsp;Porsche Club riconosciuti da Porsche AG, con vetture stradali omologate, immatricolate e assicurate per la circolazione. Partecipare al Porsche Club Interseries significa vivere il vero spirito Porsche in pista: un&#39;esperienza che unisce prestazioni, eleganza e un forte senso di appartenenza.    &nbsp;  I&nbsp;track days&nbsp;sono strutturati in turni, con un massimo di 25 vetture in pista per volta e una suddivisione dei piloti in base ai tempi sul giro.&nbsp;Pur essendo cronometrati, i turni non prevedono alcuna classifica, sottolineando lo spirito non competitivo dell&rsquo;evento&nbsp;per lasciare spazio alla vera protagonista della serie: la celebrazione di una sportivit&agrave; autentica. A ogni appuntamento, un&nbsp;Comitato Organizzatore&nbsp;supervisiona l&rsquo;evento, assicurando il rispetto del regolamento, curato nei minimi dettagli e che riflette&nbsp;la volont&agrave; di garantire non solo un&rsquo;esperienza emozionante, ma anche i pi&ugrave; alti standard di sicurezza, permettendo ai partecipanti di godersi la pista con la massima serenit&agrave;.    &nbsp; 

Riparte il Porsche Club Interseries con una serie di appuntamenti esclusivi, nelle piste pi&ugrave; prestigiose d&rsquo;Italia e non solo

Porsche Club Interseries 2025: emozioni ed esclusivit&agrave; in pista&nbsp;&nbsp;

        Confermato il progetto di suv elettrico 7 posti (codice K1) da collocare in gamma al di sopra del Cayenne, Porsche ha indicato due importanti novit&agrave; di prodotto, termiche, in arrivo nei prossimi anni. Da un lato sar&agrave; coinvolta l'iconica 911, pronta a ricevere un'edizione firmata Porsche Manufaktur e personalizzata nello stile per evocare gli anni Settanta vissuti dalla noveundici. Dall'altro, arriver&agrave; una versione di punta che sposter&agrave; ulteriormente l'asticella delle prestazioni. Dalla GT2 RS Clubsport all'era ibrida? L'attesa &egrave; per il debutto della nuova 911 GT2 RS. I muletti di sviluppo sono stati immortalati al Nurburgring gi&agrave; nella primavera del 2024 e il prossimo anno potremmo scoprire come cambier&agrave; la proposta spinta dal motore 3.8 litri twin turbo. Era il 2021 quando l'edizione Clubsport 25, con pacchetto aerodinamico Manthey Racing, si proponeva sul mercato in tiratura ultra-limitata, 30 esemplari a 525 mila euro ciascuno, evoluzione del progetto presentato nel 2018.  Da quella base, forte di 700 cavalli, si andr&agrave; verso l'aggiornamento tecnico. La possibilit&agrave; che la nuova 911 GT2 RS abbia un motore elettrificato per esaltare le prestazioni &egrave; concreta. Se Porsche dovesse confermare la via dell'ibrido, allora potremmo accogliere una GT2 RS con turbo elettrificato, in grado di recuperare energia e azzerare il turbolag, oltre a sviluppare istantaneamente la massima pressione di sovralimentazione. Di pi&ugrave;: la presenza del turbo elettrico consentirebbe di adottare un turbocompressore pi&ugrave; grande, non dovendosi curare del ritardo di risposta ai bassi regimi. Macan termica, dai bozzetti di stile al mercato Il secondo fronte di novit&agrave; legate al prodotto di serie conferma l'intenzione della casa di Stoccarda di reintrodurre il suv Macan con motori termici e ibridi. Sar&agrave; una linea di prodotto diversa dal Macan elettrico e potrebbe esordire nel 2027, in un time to market inferiore ai 24 mesi. Allo stadio attuale Porsche ha confermato di aver realizzato i primi bozzetti di stile. Considerate le sinergie tecniche possibili con Audi, ovvero, l'impiego dell'architettura Premium Platform Combustion, al pari di quanto fatto sull'elettrico con Macan e Audi Q6 e-tron, potremmo essere a meno di 2 anni dal debutto del nuovo Macan benzina e ibrido. Porsche ha sofferto un 2024 negativo in Cina e scontato il rallentamento della domanda di auto elettriche di alta fascia e sportive specialmente nel Paese del Dragone. Scenari che hanno impattato sui risultati finanziari. La necessit&agrave; di continuare a sviluppare un'offerta termica &egrave; funzionale a stimolare la domanda ma richieder&agrave; investimenti ulteriori, che hanno inciso e incideranno sulle finanze del brand. Nel 2024, Porsche ha realizzato solo il 27% dei volumi di auto vendute globalmente con modelli elettrificati. In totale ha consegnato 310.718 auto, in calo del 3% rispetto alle 320.221 unit&agrave; del 2023 e subito un calo del 22,6% sui profitti, attestatisi a 5,6 miliardi di euro contro i 7,2 miliardi postati nel 2023. Il margine operativo &egrave; sceso al 14,1% contro il 18% del 2023.       

Il suv sar&agrave; un progetto diverso e parallelo al modello elettrico, quanto alla 911 c'&egrave; attesa per la versione di punta, GT2 RS che potrebbe accogliere una forma di ibrido tutta votata alle prestazioni

Porsche, voglia di termico e prestazioni: 911 GT2 RS e nuova Macan in arrivo

        L&rsquo;attuale fase che sta attraversando il mercato automobilistico globale &egrave; indubbiamente complessa, ma in questo scenario cos&igrave; difficile Volkswagen ha limitato i danni, ed &egrave; determinata a continuare per la propria strada. &Egrave; questo, in sintesi, il messaggio lanciato dai vertici del Gruppo tedesco nel corso della conferenza annuale in cui sono stati comunicati i risultati economici relativi al 2024. Volkswagen non rallenta lo sviluppo "Nel 2024 il Gruppo Volkswagen ha dato un impulso decisivo, con prodotti innovativi ed attraenti e con decisioni strategiche che aprono nuove prospettive &ndash; ha spiegato Oliver Blume, CEO del Gruppo tedesco che sotto la sua ala include numerosi Marchi tra cui Audi, Seat, Cupra, Porsche, &Scaron;koda, Bentley, Lamborghini e Ducati &ndash; Nel 2025 continueremo a concentrarci sull'attuazione coerente del nostro piano. Con il progredire della trasformazione, emerge la nuova forza del Gruppo Volkswagen. La costante offensiva di prodotto, modelli su misura per i mercati in cui siamo presenti nel mondo e partnership forti costituiscono la base per uno sviluppo positivo sostenibile&rdquo;. E sull&rsquo;elettrico: &ldquo;Con la diffusione della mobilit&agrave; elettrica a prezzi accessibili, la flotta di veicoli a guida autonoma e la produzione di celle batteria in Germania il Gruppo Volkswagen, in qualit&agrave; di driver della tecnologia automobilistica a livello globale, sta proponendo l'innovazione europea al mondo" ha spiegato Blume, pochi giorni dopo il lancio globale della Volkswagen ID. every1, l&rsquo;elettrica di piccola taglia che punta ad democratizzare la mobilit&agrave; a batteria grazie a un prezzo di circa 20mila euro. La piccola elettrica VW non &egrave; l&rsquo;unica nuova auto in rampa di lancio. Il Gruppo tedesco ha infatti pianificato di lanciare sul mercato ben 30 nuovi modelli nel breve termine, proseguendo il processo di rinnovamento della gamma e puntando con forza sull&rsquo;elettrico, lasciando per&ograve; ancora ampio spazio alle motorizzazioni endotermiche apprezzate da un&rsquo;ampia fetta di pubblico. Questo processo riguarder&agrave; tutti i brand del Gruppo su tutti i principali mercati internazionali, per fare fronte a una concorrenza sempre pi&ugrave; agguerrita e a una situazione geopolitica ancora incerta.  Vendite in contrazione nel 2024, sale il fatturato Il 2024 si &egrave; concluso con risultati confortanti ma non esaltanti, limitando le perdite e mantenendo il Gruppo competitivo malgrado le difficolt&agrave; del mercato. In particolare, lo scorso anno &egrave; stato registrato un fatturato di 324,7 miliardi di euro, in leggera crescita rispetto al 2023 (322,3 miliardi) grazie allo sviluppo positivo del business legato ai servizi finanziari. Il fatturato della divisione automotive, pari a 265,9 miliardi di euro, ha sub&igrave;to una leggera contrazione a causa della riduzione dei volumi. Scende del 15% il risultato operativo, fermo a 19,1 miliardi di euro, a causa soprattutto dell&rsquo;aumento dei costi fissi e spese straordinarie legate alla ristrutturazione. Il margine operativo 2024 si &egrave; attestato al 6,7%, mentre il flusso di cassa netto nella divisione automotive &egrave; stato di 5 miliardi, in contrazione rispetto all&rsquo;anno precedente. Per quanto riguarda le vendite, il Gruppo nel 2024 ha raggiunto quota 9 milioni di veicoli, vale dire il 3,5% in meno rispetto all&rsquo;anno precedente. A pesare &egrave; stata in particolare la contrazione sul mercato cinese, che non &egrave; stata compensata dall&rsquo;aumento in Sud America. Stabili, invece, le vendite in Nord America ed Europa. In questo scenario, &egrave; positiva la tendenza del mercato delle elettriche, con una crescita degli ordini pari all&rsquo;88% in Europa occidentale, e una crescita complessiva del 15%. Verso il 2025 con ottimismo per VW Le previsioni per il prossimo futuro sono comunque ottimistiche, con il fatturato in crescita e un buon utile operativo. Volkswagen comunque sottolinea come ci siano ancora grandi sfide legate soprattutto all&rsquo;incertezza politica, alle crescenti restrizioni commerciali e alle tensioni geopolitiche, a cui si aggiungono una concorrenza in crescita, la volatilit&agrave; dei mercati delle materie prime e dell&rsquo;energia e dai requisiti sempre pi&ugrave; severi in materia di emissioni. "In un contesto competitivo difficile, nel 2024 abbiamo ottenuto complessivamente una discreta performance finanziaria &ndash; ha aggiunto Arno Antlitz, CFO e COO del Gruppo Volkswagen &ndash; Le nostre previsioni riflettono le sfide economiche globali e i profondi cambiamenti che stanno avvenendo nell&rsquo;industria. Manteniamo i motori a combustione tecnologicamente competitivi, contemporaneamente investiamo in modelli elettrici e software e continuiamo a rafforzare la nostra presenza nelle regioni, con una chiara strategia di crescita e investimenti negli Stati Uniti. Per fare ci&ograve;, &egrave; fondamentale continuare a offrire ai nostri clienti veicoli altamente attraenti e, al tempo stesso, ridurre regolarmente i costi e aumentare la redditivit&agrave;. Questo sar&agrave; il nostro obiettivo per i prossimi mesi e anni". Volkswagen ID.2X, il Suv compatto elettrico arriva a settembre       

I dati finanziari dello scorso anno rivelano un Gruppo VW in difficolt&agrave; ma che regge bene ai tanti colpi dell'industria automotive. Tanti i lanci previsti nei prossimi mesi

Gruppo Volkswagen, 2024 difficile ma il rinnovamento non si ferma

        Il riposizionamento di Porsche sull'elettrico, come quello di molte altre case premium e sportive, non tralascia l'aspetto strategico dell'approvvigionamento delle batterie. Utili, tra l'altro, non solo in applicazioni full electric ma anche sul fronte ibrido. Con l'acquisizione del controllo di V4Drive, divisione del Gruppo Varta specializzata sulle batterie destinate alle auto elettrificate, Porsche si &egrave; assicurato il controllo completo sulle attivit&agrave; di progettazione, definizione della chimica, produzione delle celle cilindriche. Una tipologia gi&agrave; impiegata sul sistema ibrido della Porsche 911 GTS, dove la parte elettrica rappresenta un boost alla prestazione e le celle della batteria - agli ioni di litio e ad alte prestazioni - supportano un sistema derivato nel suo funzionamento delle competizioni.&nbsp;  V4Smart, batterie ad alte prestazioni per auto e non solo Oltre a rilevare il controllo di V4Drive, Porsche ha trasformato il nome della divisione in V4Smart, entit&agrave; nella quale Varta conserver&agrave; una quota di minoranza e senza alcuna influenza operativa. Cosa pu&ograve; esserci al di l&agrave; del mondo auto? Ad esempio, i sistemi di accumulo per installazioni domestiche e il riciclo a fine vita delle celle per altre applicazioni. Il cambio di denominazione intende riflettere questo ampliamento del perimetro delle operazioni. Dal mese di aprile vi sar&agrave; il raddoppio della produzione, con lo stabilimento di Nordlingen accanto a quello di Ellwangen. Porsche potr&agrave; controllare cos&igrave; la composizione chimica delle celle, il formato, la produzione. Si tratta di una mossa strategica in parallelo alla quale procedono le trattative tra Porsche e Varta per l'acquisizione di una quota azionaria all'interno del Gruppo tedesco specialista in batterie. &ldquo;Le celle booster ci hanno permesso di portare la tecnologia del motorsport sulle nostre auto di serie&rdquo;, ha commentato Albrecht Reimold, membro del Consiglio direttivo per la Produzione e la Logistica di Porsche AG. &ldquo;Come componente chiave del sistema di trazione T-Hybrid (turbo ibrido e motore elettrico sul cambio doppia frizione; ndr), assicurano prestazioni di guida eccezionali alla nostra iconica auto sportiva 911. Con la creazione di V4Smart non vedo l'ora di lavorare con il nostro nuovo team, la cui esperienza rafforzer&agrave; ulteriormente la nostra capacit&agrave; di innovazione". Rezvani RR1, il retromod porta Porsche 911 agli anni Settanta       

La divisione diventer&agrave; V4Smart e svilupper&agrave; ulteriormente le celle cilindriche agli ioni di litio, gi&agrave; adottate nella batteria del sistema ibrido a 400 volt presente sulla 911 GTS T-Hybrid

Porsche rileva V4Drive di Varta e controlla le batterie delle sue future ibride

Mentre la A110 entra negli ultimi 12 mesi di produzione, Alpine A390 prepara il debutto. Appuntamento al prossimo 27 maggio, quando saranno esattamente 70 anni dalla fondazione del marchio Alpine, a opera di Jean R&eacute;d&eacute;l&eacute;. Una storia fatta di coup&eacute;, &quot;berlinette&quot; impiegate nel rally e in pista. Tante competizioni, fino alla rinascita del marchio proprio con la A110 moderna, per proseguire con la svolta elettrica: A290 premiata Auto dell&#39;anno 2025 e, adesso, A390.  &Egrave; un crossover sportivo di segmento C superiore per gli ingombri esterni: 4,61 metri di lunghezza e un passo ancora da svelare, che potrebbe indicare un&#39;abitabilit&agrave; da segmento superiore.  Alta &quot;solo&quot; 1,53 centimetri, d&agrave; la misura delle proporzioni tra la fastback rialzata e il crossover coup&eacute;. Tra le rivali guarda alla Porsche Macan e non nasconde i particolari pi&ugrave; orientati alla prestazione e sportivit&agrave;. Porter&agrave; su strada lo schema a tre motori elettrici e un raffinato sistema di ripartizione della coppia, ribattezzato Alpine Torque Vectoring.    Volante di derivazione A110 e manettino di ricarica  Insieme alle prime immagini ufficiali dei muletti, impegnati nella fase conclusiva dello sviluppo, sui campi prova dell&#39;Artico, arriva uno sguardo all&#39;interno. Alpine A390 offrir&agrave; un&#39;abitabilit&agrave; per 5 ma &egrave; il volante a rivelare particolari interessanti. A partire dal tasto rosso OV, overtake. Produrr&agrave; una spinta extra per un limitato periodo di tempo. Poi, nella parte inferiore, il manettino RCH servir&agrave; a modificare verosimilmente l&#39;intensit&agrave; del recupero energetico in frenata. Ancora, sotto la razza di destra, il selettore Drive Mode, per scegliere una delle modalit&agrave; previste, tra cui la Track, orientata alla prestazione massima.&nbsp;  Proporzioni coup&eacute; e tanta attenzione all&#39;aerodinamica  Dello stile esterno, il modello di serie conferma le proporzioni coup&eacute; del padiglione, la linea di cintura alta e il frontale con i fari a led scomposto in una striscia alta e a singoli elementi triangolari. Ci aspettiamo la consueta ottimizzazione aerodinamica delle aperture di raffreddamento della batteria, mentre in coda la cura all&#39;efficienza e riduzione del drag &egrave; in dettagli come lo spoiler alla base del lunotto e non del portellone. &Egrave; un posizionamento strategico per ridurre le turbolenze che si creano immediatamente dietro il portellone, in un&#39;area critica come quella tra lunotto e coda.  Il 27 maggio sapremo quali velleit&agrave; avr&agrave; l&#39;elettrica A390, quali le caratteristiche tecniche legate all&#39;assetto e quali i numeri di potenza e coppia prodotti dai tre motori. 

Si avvicina il debutto della A390, secondo modello elettrico di Alpine. Primi dettagli di come sar&agrave; all&#39;interno, quali le dimensioni e le soluzioni tecniche per un crossover che dovr&agrave; far divertire al volante

Alpine A390, tre motori per un super crossover sportivo

Il terribile incendio che ha colpito a fine gennaio Los Angeles, e le zone limitrofe nel sud della California, ha devastato non solo case e alberi, ma anche le strade cittadine. Sono oltre 90mila che persone che sono scappate per sfuggiure alla furia del fuoco, lasciando tutti i propri averi, auto comprese. Quello che &egrave; rimasto &egrave; un&nbsp; silenzioso e lugubro camposanto di supercar, alcune solo coperte dalla fuliggine e altre proprio ormai ridotte a rottami. Ecco le foto che tesimonano la gravit&agrave; della situazione (@Instagram)

Ferrari e Porsche abbandonate in California: c'è un vero e proprio cimitero di supercar

        Bugatti continua ad alzare il limite dell&rsquo;esclusivit&agrave; con l&rsquo;introduzione del pacchetto Equipe Pur Sang per la Tourbillon. L&rsquo;optional dedicato all&rsquo;ultima hypercar del marchio porta la vettura a un livello ancora pi&ugrave; alto grazie a un design rinnovato e un dettaglio distintivo che non passa inosservato: otto terminali di scarico, il numero pi&ugrave; alto mai visto su una Bugatti. Incredibile il prezzo, superiore a quello di una Porsche 911 GT3: circa 230mila euro. Bugatti Tourbillon Equipe Pur Sang, il non plus ultra per la hypercar  Secondo le immagini trapelate sui social media, il pacchetto Equipe Pur Sang introduce una serie di modifiche estetiche pensate per enfatizzare la natura estrema della Tourbillon. La caratteristica pi&ugrave; evidente &egrave; il nuovo layout del sistema di scarico: quattro terminali per lato, per un totale di otto uscite, il doppio rispetto alla configurazione standard. Con questo design, la Tourbillon supera persino i sei scarichi della Bugatti La Voiture Noire del 2021 e le uscite laterali della leggendaria Type 57 Atlantic del 1938. Ma non &egrave; tutto. Il pacchetto include, infatti, una nuova griglia anteriore con badge dedicato Equipe Pur Sang, prese d&rsquo;aria rivisitate, un diffusore posteriore pi&ugrave; aggressivo e alette aerodinamiche integrate sullo spoiler posteriore attivo. L&rsquo;estetica &egrave; ulteriormente arricchita da una livrea rossa opaca (Matt Red) abbinata a dettagli in fibra di carbonio a vista e accenti in Matt Vermillion. Interni raffinati e dettagli esclusivi  Anche in abitacolo la Bugatti Tourbillon con il pacchetto Equipe Pur Sang sfoggia dettagli esclusivi, tra cui badge ricamati su poggiatesta e plancia, insieme a un&rsquo;inedita tonalit&agrave; di pelle denominata Aerolithe, ispirata alla leggendaria Bugatti Type 57 SC. Il tema cromatico si estende ai dettagli in fibra di carbonio, con una finitura opaca in rosso e nero che esalta la sportivit&agrave; del modello. Nonostante l&rsquo;aspetto pi&ugrave; aggressivo, il pacchetto opzionale non apporta cambiamenti alla meccanica della Tourbillon. Sotto il cofano continua a pulsare il V16 aspirato da 8,3 litri, sviluppato in collaborazione con Cosworth, in grado di erogare 1.775 cv grazie all&rsquo;assistenza di tre motori elettrici. Il tutto &egrave; abbinato a un cambio doppia frizione a 8 rapporti e a un sistema di trazione integrale elettrificato.       

L'esclusivo pacchetto si distingue per elementi dedicati, primo su tutti lo scarico con otto terminali: &egrave; il numero pi&ugrave; alto mai visto su una Bugatti

Bugatti Tourbillon, il pack Equipe Pur Sang costa 230mila euro

Alfa Romeo &egrave; stata tre ultime a proprre un &quot;vero&quot; Suv, ma al di l&agrave; degli entusiasmi e dei facili proclami ha compensato il ritardo offrendo un modello davvero unico per le caratteristiche di guida e dinamica. Il merito va alla piattaforma Giorgio, la stessa sulla quale &egrave; stata sviluppata la Giulia da cui ha ereditato stile e una telaistica raffinata. Motore longitudinale, proporzioni atletiche che per&ograve; non compromettono abitabilit&agrave; e praticit&agrave;, hanno permesso a questo modello di ricoprire il doppio ruolo di Suv e di vettura familiare, rimpiazzando la versione wagon della Giulia che non &egrave; mai stata messa in cantiere.  Alfa Romeo, tutti gli annunci dell&#39;usato  Alfa Romeo Stelvio, le caratteristiche  Con una lunghezza di 4,68 metri, pochi cm pi&ugrave; della berlina da cui ha ripreso il passo di 2,82 metri, Stelvio &egrave; stato progettato per sfidare i modelli di taglia media, quelli premium e no, cosa che ha iniziato a fare nel 2017 offrendo quasi la stessa gamma di motori a quattro cilindri a benzina e turbodiesel e quasi con gli stessi risultati. Le differenze a listino si sono concentrate nella parte bassa della gamma, in particolare di quella a gasolio, composta sempre da varianti del 2.2 Multijet in alluminio e con turbina VGT elettroattuata, ma senza quella di partenza da 136 cv. L&#39;offerta si &egrave; dunque articolata sulle varianti 150, 180 e 210 cv (tutte con coppia di 450 Nm), la prima unicamente a trazione posteriore, l&rsquo;ultima esclusivamente con l&#39;integrale Q4 e la seconda con entrambe le opzioni. Nessuna incertezza, invece, sul cambio, automatico a otto rapporti per tutta la gamma (la Giulia avrebbe detto addio al manuale soltanto qualche anno dopo), inclusi i benzina 2.0 Turbo da 200 e 280 cv, anche questi rigorosamente a trazione integrale. Per il 2018, le potenze dei primi due Diesel sono state ritoccate a 160 e 190 cv, ma senza altri cambiamenti rilevanti.    Il restyling  Come accennato, Stelvio si &egrave; messo in luce per le qualit&agrave; dinamiche: peso contenuto ma soprattutto ben distribuito e la stessa guida precisa e agile della berlina, una spanna sopra i pi&ugrave; blasonati Suv sportivi che spesso risolvevano a suon di cv ed elettronica e &ldquo;touch&rdquo; e sicurezza, colmando buona parte dei gap della prima ora e allineando anche gli ADAS, i sistemi di assistenza attiva alla guida, ai livelli del mercato di riferimento con novit&agrave; come il volante sensibile al tocco e il sistema di mantenimento corsia. Nulla da fare, invece, per i fari a Led, ancora assenti, che arriveranno soltanto per il 2023 con il secondo restyling. I motori non sono cambiati, salvo per l&rsquo;arrivo, in Italia, di una variante benzina da 250 cv, introdotta come alternativa soprattutto a quella da 280 cv per restare sotto i limiti del superbollo, ma che non ha trovato estimatori. Negli ultimi due anni, il mercato si &egrave; un po&#39; diradato, privilegiando sempre i motori Diesel ma con una presenza ridotta delle versioni meno potenti, curiosamente.&nbsp;  La versione Quadrifoglio  Discorso a parte per la versione Quadrifoglio, spinta dal possente V6 da 2,9 litri e 510 cv sviluppato con la partecipazione di Ferrari. Come per Giulia, questa variante ha conquistato da subito un posto di riguardo nella nicchia delle alte prestazioni, valorizzando ulteriormente le gi&agrave;&nbsp;ottime doti di entrambi i modelli al punto da essere offerto, sulla Giulia, con la sola trazione posteriore. Per Stelvio, che invece non ha rinunciato alle quattro ruote motrici, anche questa versione come le altre benzina non &egrave; rara: ci sono esemplari che vanno dal 2018 al 2022, che tuttavia, anche qui spesso hanno pochi km. I pi&ugrave;&nbsp;&ldquo;vecchi&rdquo; mantengono quotazioni medie vicine ai 60.000 euro a fronte di un prezzo di listino originario intorno ai 100.000, cosa che li rende piuttosto appetitosi per chi cerca un Suv dalla guida davvero gratificante    Le scelte alternative  Audi Q5      Elegante e high-tech, offre anche motori ibridi e le versioni top SQ5 sono sia a benzina che a gasolio. Da 23.900 a 95.200 euro.      BMW X4      Variante &ldquo;coup&egrave;&rdquo; di X3, ha gi&agrave; raggiunto la maturit&agrave; e l&rsquo;equilibrio ideali con questa seconda serie. Da 39.900 a 100.000 euro       Jaguar F-Pace (2014)      Non il pi&ugrave;&nbsp;diffuso, ma raffinato e prestante. Tra gli esemplari pi&ugrave;&nbsp;recenti ci sono anche ibridi plug-in. Da 15.800 a 104.900 euro       Porsche Macan (2014)      La prossima generazione sar&agrave;&nbsp;soltanto elettrica, questa invece fino al 2019 ha offerto anche un Diesel. Da 31.500 a 128.000 euro        Articolo pubblicato su Auto 3/2023 

Mosca bianca tra i modelli a ruote alte, il rpimo sport utilty del Biscione ha cambiato le regole in fatti di prestazione e diamica. L&#39;offerta abbonda in tutte le varianti

Alfa Romeo Stelvio usata, un Suv fuori dal coro

        Si &egrave; conclusa sabato 22 l&rsquo;edizione 2025 di The I.C.E., l&rsquo;esclusivo evento che ogni anno porta a St. Moritz, in Svizzera, alcune tra le auto pi&ugrave; iconiche, rare e preziosi della storia. Come tradizione, la manifestazione si &egrave; conclusa con l&rsquo;elezione della &ldquo;best in class&rdquo;, ovvero la vettura che &egrave; stata eletta dai giudici come la pi&ugrave; significativa dell&rsquo;edizione. Il prestigioso premio &egrave; stato assegnato quest&rsquo;anno alla Bugatti 59 del 1934, vincitrice anche della categoria &ldquo;Open Wheels&rdquo;. Premiate nel corso del The I.C.E. anche Ferrari, Porsche e Alfa Romeo. Tante italiane tra le protagoniste, incluse le novit&agrave; portate da Maserati e Pagani sul lago ghiacciato di St. Moritz.  Bugatti e le altre vincitrici del The I.C.E. Costruita nel 1934, la Bugatti 59 eletta &ldquo;best in class&rdquo; al The I.C.E. 2025 &egrave; dotata di un motore a 8 cilindri in linea da 3,3 litri, e venne impiegata dalla Casa francese per le competizioni Grand Prix ottenendo alcune importanti affermazioni come la vittoria al GP del Belgio nel &lsquo;34. Caratterizzata da alcune soluzioni innovative ma non non del tutto efficaci, la 59 ebbe una carriera agonistica di alto livello piuttosto breve. La sua linea e le sue caratteristiche rimangono tuttavia ancora estremamente affascinanti, al punto da convincere i giudici ad assegnarle il premio pi&ugrave; prestigioso del concorso d&rsquo;eleganza invernale di St. Moritz. Ma non solo, perch&eacute; questa Bugatti &egrave; stata giudicata anche la migliore tra le &ldquo;Open Wheels&rdquo;, una delle cinque categorie di questa edizione. Gli altri quattro premi di categoria sono stati assegnati ad altrettante vetture iconiche del secolo scorso. Nella classe &ldquo;Barchettas on the lake&rdquo; la vittoria &egrave; andata alla Ferrari 500 TRC Scaglietti del 1957, iconica Rossa da competizione che vanta cinque partecipazioni alla Targa Florio. Nella categoria &ldquo;Racing legends&rdquo; si &egrave; invece imposta la Porsche 908-03 del 1972, vettura da competizione con carrozzeriaa in fibra di vetro che nel proprio palmar&egrave;s vanta vittorie alla Targa Florio e alla 1000 km del N&uuml;rburgring. Tra le &ldquo;Concept Cars &amp; One Offs&rdquo; il premio &egrave; andato invece all&rsquo;Alfa Romeo 6C 1750 GS Spider Aprile del &lsquo;31: derivata da una 6C 1750 Gran Sport con carrozzeria Zagato, venne riprogettata nel &lsquo;39 da Giuseppe Aprile la riprogett&ograve; con lo stile di Mario Revelli de Beaumont, assumendo le forme attuali. Infine, tra le &ldquo;Icons on Wheels&rdquo; &egrave; stata premiata un&rsquo;altra Ferrari, la Ferrari 275 GTB/4 del 1966, dotata di motore V12 e recentemente restaurata da Kessel Classic. Per quanto riguarda invece gli altri riconoscimenti, il premio Spirit of St. Moritz, firmato e consegnato personalmente dall&rsquo;artista Rolf Sachs, &egrave; andato alla Ferrari 250 GT SWB "Sefac" del 1961, mentre il premio Hero Below Zero, assegnato dal pubblico, &egrave;&nbsp; andato alla Lamborghini Miura SV del 1972. Maserati, due novit&agrave; per la GranCabrio al The I.C.E. Maserati e Pagani protagoniste a St. Moritz Non solo storiche al the I.C.E. 2025, che come sempre &egrave; l&rsquo;occasione per le Case di mettere in mostra i propri modelli pi&ugrave; recenti. Come ha fatto Maserati, che oltre a MC20 GT2 Stradale, MCXtrema e al resto della gamma attuale, ha svelato due novit&agrave; del modello Gran Cabrio: la versione con motore V6 Nettuno da 490 cavalli e la one-off ispirata all&rsquo;inverno Trofeo ONE of ONE - THE ICE realizzata dal reparto Fuoriserie. Grande protagonista all&rsquo;evento in Svizzera anche Pagani, che ha portato sul lago ghiacciato di St. Moritz la nuova Utopia Roadster. Dotata, come la sorella a tetto chiuso, del poderoso V12 AMG, sar&agrave; prodotta in appena 13 esemplari a un prezzo superiore ai 3 milioni di euro. La Casa di Horacio Pagani ha portato in esposizione anche la Huayra Epitome, one-off dotata di cambio manuale realizzata dalle officine Grandi Complicazioni del Costruttore di San Cesario sul Panaro, una Huayra R e una Zonda S.        

La sportiva del 1934 &egrave; stata eletta vincitrice del concorso d'eleganza, insieme a Porsche, Ferrari e Alfa Romeo che si sono spartite le altre categorie

The I.C.E. St. Moritz, la Bugatti 59 è la best in class 2025

        Alla vigilia della nuova edizione del The I.C.E. di St. Moritz, lo spettacolare evento che ogni anno porta decine di auto iconiche sul lago ghiacciato della localit&agrave; svizzera, gli organizzatori hanno svelato la lista delle vetture che parteciperanno al concorso d&rsquo;eleganza 2025. Sono oltre 50 vetture classiche, raggruppate in cinque categorie e tra le quali poi sar&agrave; eletta anche la &ldquo;best in class&rdquo;, ovvero la vincitrice assoluta di questa edizione del The I.C.E., valutata da una giuria di esperti. The I.C.E., le categorie dell&rsquo;edizione 2025 Le cinque categorie dividono le auto per la carrozzeria e la provenienza di utilizzo: &ldquo;Barchettas on the lake&rdquo;, ovvero spider biposto, &ldquo;Open Wheels&rdquo;, riservata alle monoposto da competizione degli anni &lsquo;50-&rsquo;70, &ldquo;Concept Cars &amp; One Offs&rdquo;, dedicata a esemplari unici e prototipi, &ldquo;Icons on Wheels&rdquo;, per le icone su quattro ruote, e &ldquo;Racing Legends&rdquo; per le auto da gara a ruote coperte. Per approfondire la conoscenza delle auto in concorso, di cui vi presentiamo a seguire la lista completa, &egrave; possibile scaricare l&rsquo;app ufficiale di The I.C.E., scaricabile su Apple Store e su Google Play. Per chi invece volesse vederle dal vivo, l&rsquo;appuntamento &egrave; nella localit&agrave; svizzera di St. Moritz a partire dalla mattina di venerd&igrave; 21 febbraio, fino al pomeriggio di sabato 22, quando la manifestazione si concluder&agrave; con l&rsquo;annuncio della &ldquo;best in class&rdquo; dell&rsquo;edizione 2025. Oltre al concorso d&rsquo;eleganza, il The I.C.E. sar&agrave; anche l&rsquo;occasione per ammirare alcune supercar e sportive di nuova generazione, tra cui alcune novit&agrave; assolute. Pagani porter&agrave; infatti la nuova Huayra Roadster al suo debutto dinamico, mentre Maserati ha annunciato che sveler&agrave; a St. Moritz due anteprime assolute. La lista delle partecipanti al concorso d'eleganza Barchettas on the Lake 60 Talbot Lago T26 GS (1950) 1 Ferrari 340 MM (1951) 62 Ferrari 375 MM (1953) 63 Aston Martin DB3S (1955) 64 Ferrari 857 Monza (1955) 65 Porsche 550 (1956) 66 Ferrari 500 TR (1956) 67 Talbot-Maserati 250 S (1956) 68 Maserati 200 SI (1957) 69 Ferrari 500 TRC Scaglietti (1957) 70 Ferrari 196 S (1959) 71 McLaren M1A Oldsmobile (1965) Open Wheels 40 Bugatti 37A (1928) 41 Bugatti 59 (1934) 42 Maserati 250 F (1954) 43 Ferrari F500/625 (1952) 44 Fraser Nash Le Mans Replica Mk II (1952) 48 Lotus 12 (1957) 45 Cooper T45 (1958) 46 Aston Martin DBR4 (1959) 47 Lotus 24 (1962) Concept Cars &amp; One Offs 50 Bugatti Type 57 G "Tank&rdquo; (1936) 51 Alfa Romeo 6C 1750 GS aprile (1931) 52 Ferrari 166 Inter Pininfarina (1950) 53 Abarth 1000 Record Pininfarina (1960) 54 Lancia Flavia Sport Corsa Zagato (1964) 55 Austin Mini Moke 'Mini Surfer' (1966) 56 Autobianchi Runabout Bertone (1969) 57 Ferrari 365 GTC/4 Felberg Beach Car (1972) 58 Audi quattro Group S (1986) Icons on Wheels 80 Bentley 4,5 Litre Open Tourer (1928)81 Mercedes Benz 720 SSK (1928) 82 Bentley Speed Six (1929) 83 Triumph Dolomite 8C (1934) 84 Aston Martin Speed Model Type C (1940) 85 Ferrari 250 Europa (1954) 86 Alfa Romeo 1900 Zagato (1956) 87 Lancia Aurelia B24 Spider (1958) 88 Aston Martin DB4 GT Zagato (1961)89 Aston Martin DB4 Touring Superleggera (1961) 90 Ferrari 250 California Spider SWB (1963) 91 Ferrari 275 GTB/4 (1966)92 Lamborghini Miura SV (1972) Racing Legends 20 Bentley 4,5 Litre (1928)21 Pegaso Z-102 (1952)22 Ferrari 250 GT SWB "Sefac" (1961) 23 Lola T70 Spider Zerex Special (1964) 25 Porsche 904 (1965) 26 Shelby Cobra 427 S/C (1966) 27 Ferrari 250 LM (1967) 28 Abarth 2000 Sport Spider / 4 fari (1968) 29 Porsche 908/03 (1971) 30 Countach LP400s - Safety Car (1981) Automotoretr&ograve;, appuntamento a Parma dall'8 al 9 marzo       

Barchette da sogno, monoposto, concept car e auto da competizione che hanno fatto la storia: l'edizione 2025 della kermesse svizzera si preannuncia ricchissima

The I.C.E., ecco le 50 auto del concorso d'eleganza di St. Moritz

Quali sono le vetture che verranno presentate nel corso di quest&rsquo;anno e che caratterizzeranno il mercato dei prossimi? Il nuovo numero di Auto in edicola vi svela, attraverso i disegni dell&rsquo;illustratore Lorenzo Preti e le indiscrezioni raccolte dalla redazione, le auto pi&ugrave; importanti del mercato che presto verranno svelate. Dall&rsquo;Alfa Romeo Stelvio alla Toyota Rav4, dalla Nissan Micra alla Porsche Boxster elettrica, ma anche Jeep Compass, Mercedes CLA e Volvo ES90. Sono pi&ugrave; di venti le vetture di cui potrete scoprire in anteprima le linee e le caratteristiche, ma anche dimensioni e motorizzazioni nel servizio di apertura del nuovo numero del magazine Auto in edicola.  Abbonati ad Auto e scopri il mondo dei motori con il 50% di sconto!  Un numero, quello di marzo, ricco comunque sempre di tantissimi servizi e anteprime ma anche inchieste ed approfondimenti per chi ha la passione delle quattro ruote. Tra le grandi anteprime del mese la prima guida della Grande Panda, la vettura che dopo pi&ugrave; di un decennio riporta Fiat nel segmento B quello pi&ugrave; combattuto e dove ne era uscita dopo averlo dominato per tantissimo tempo con oltre 23 milioni di veicoli venduti. La Grande Panda che il giornalista di Auto ha guidato &egrave; la versione elettrica con un propulsore da 113 cv (83 kW) e una batteria da 44 kWh che assicura un&rsquo;autonomia di oltre 300 chilometri. Per il nostro mercato sar&agrave; certamente pi&ugrave; interessante la versione con motore endotermico. Un 3 cilindri di 1,2 litri mild hybrid a 48V da 100 cv, un propulsore gi&agrave; conosciuto su altre vetture del Gruppo Stellantis che ha dimostrato ottime prestazioni. La Grande Panda comunque ha convinto nella guida e anche nel design che riprende quello della primissima vettura disegnata negli anni Ottanta da Giugiaro.    I per i lettori che amano vetture pi&ugrave; sportive in questo numero di Auto in edicola c&rsquo;&egrave; ampia scelta a partire dalla nuova Audi RS 3, una supercar in miniatura grazie al suo propulsore 5 cilindri turbo di 2,5 litri da 400 cavalli. Per chi invece ha un&rsquo;animo elettrico, sempre della Casa dei Quattro Anelli, i giornalisti del mensile hanno guidato la nuova S6 Avant e-tron, che grazie ai due motori elettrici ha una potenza di 551 cavalli, un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e una velocit&agrave; massima di 240 km/h. Un concentrato di tecnologia a zero emissioni.  Ma le novit&agrave; guidate in anteprima i questo numero di Auto in edicola non finiscono qui ma i lettori possono trovare tutto su Bentley Bentayga 3.0 Hybrid Azure e Opel Grandland, ma anche le anteprime di Aston Martin Vantage Roadster, Tesla Model Y, BYD Atto 2 e Skoda Eniaq, sia Suv che coup&eacute;. Come sempre il Centro Prove di Auto ha preparato una serie di test delle vetture pi&ugrave; interessanti che sono sul mercato. Dalla sportivissima BMW M135 xDrive MSport Pro all&rsquo;Alfa Junior Speciale MHEV, dalla Ford Kuga 2.5 FHEV 180 cv alla Mini Aceman SE.  Il servizio di approfondimento di questo numero di Auto &egrave; dedicato al mondo delle piattaforme, ovvero a quella componente tecnica che &egrave; alla base della costruzione delle vetture moderne. Ogni Gruppo ha una o pi&ugrave; piattaforme su cui vengono prodotte le diverse vetture sia endotermiche che elettriche, e il giornalista nel servizio ne analizza le caratteristiche e le diverse peculiarit&agrave;. L&rsquo;inchiesta del numero &egrave; invece dedicata all&rsquo;acquisto delle vetture con le mini rate, una soluzione perfetta per vetture con costi contenuti ma seguendo i consigli del giornalista si evitano brutte sorprese e spese inutili. Come di consueto su Auto anche spazio agli opinionisti che affrontano, dal loro punto di vista, i temi pi&ugrave; importanti del mondo automotive. Non perdete Guido Meda; Pierluigi Bonora; Monica Secondino, Massimo Ghnzer; Lorenzo Dell&rsquo;Uva; Enzo Venneri. 

Il terzo numero del 2025 &egrave; in edicola con tante novit&agrave;: la prima guida della Grande Panda, la nuova Audi RS 3, uno speciale sulle auto pi&ugrave; importanti del mercato che presto verranno svelate e tante altre sorprese

Il nuovo numero di Auto di marzo &egrave; in edicola: inchieste, news e prove esclusive

Stavolta, anzich&eacute; partire da una Porsche 911 d&#39;epoca per modernizzarla, il processo &egrave; inverso e, muovendo dalla Carrera T 992 o dalla Turbo S, Rezvani propone un tuning ispirato ai concetti e stile dei modelli sport prototipo della casa tedesca di met&agrave; anni Settanta. Un retromod.  Il richiamo alla Porsche 935 &egrave; evidente, soprattutto nella configurazione del retrotreno, tra passaruota allargati e forme sagomate per diventare un tutt&#39;uno con l&#39;ala.  Il progetto RR1 si inserisce nella linea Rezvani Retro ed &egrave; proposto in die configurazioni: con motore boxer 3 litri e con l&#39;unit&agrave; 3.8 litri.    Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid!  I numeri e le prestazioni delle RR1&nbsp;  Le differenze? Facile, come quelle tra una Carrera T 3.0 e una Carrera Turbo S 3.8 litri. Solo con un&#39;asticella posta pi&ugrave; in alto. Il motore boxer eroga 608 cavalli sulla RR1 600 e pu&ograve; essere accoppiato alla trasmissione doppia frizione PDK o alle specifiche di cambio manuale 6 o 7 marce. In sintesi: trasmissione invariata rispetto all&#39;auto di partenza. Le prestazioni dichiarate si limitano, al momento, allo scatto breve, sullo 0-100 km/h: circa 3 secondi.  Diventano poco pi&ugrave; di 2 secondi su RR1 750, che dal motore 3.8 litri sviluppa 760 cavalli. L&#39;unica possibilit&agrave; di trasmissione &egrave; nel PDK, modificato nel software di gestione per ottenere cambiate pi&ugrave; rapide. Il tuner californiano non ha dettagliato gli interventi meccanici, se non un generico incremento della pressione di sovralimentazione sul boxer 3.8 litri.  Quanto costa &quot;rifare&quot; la Porsche 935?  In comune, RR1 600 e RR1 750 hanno la carrozzeria interamente in fibra di carbonio, modificata nella fascia paraurti anteriore, nell&#39;ampliamento dei passaruota, nella proposta aerodinamica in coda. Notevole il risultato estetico, completato da cerchi differenziati tra i due assi (20 e 21 pollici), con la possibilit&agrave; di montare dischi lenticolari e migliorare l&#39;aerodinamica.&nbsp;  La trasformazione in Rezvani Retro 1 della Porsche 911 Carrera T e Carrera Turbo S, serie 992 del 2020, sar&agrave; limitata a 50 esemplari. I primi 5 possono essere gi&agrave; ordinati a un prezzo di 195 mila dollari (187 mila euro), ai quali sommare l&#39;auto &quot;donatrice&quot;. I successivi esemplari avranno un costo di trasformazione superiore.&nbsp;  &Egrave; lungo, infine, l&#39;elenco di optional e personalizzazioni. Sostituire l&#39;intercooler ha un costo di 3.500 dollari, installare le sospensioni coilover Ohlins TTX Pro, 8.500 dollari. L&#39;impianto frenante Brembo GT S con pinze a 6 pistoncini costa 12.500 euro, tanto quanto la trasformazione dei mozzi ruota per montare i cerchi monodado. Alleggerire le vetrature, con elementi in policarbonato, costa 3.700 euro. 

Interessante rilettura estetica (e meccanica) per la Rezvani Retro 1, duplice progetto di elaborazione delle moderne Carrera 992: sia 911 Carrera T che Turbo S

Rezvani RR1, il retromod porta Porsche 911 agli anni Settanta

Dalla California, ispirato alla Porsche 935 di metà anni Settanta, spazio al retromod di Rezvani. Intorno alla base tecnica delle moderne 911 Carrera T e 911 Carrera Turbo S, il tuning interessa lo stile della carrozzeria, interamente in fibra di carbonio. Solo 50 esemplari in programma

Rezvani RR1

Nuovi modelli, tanta tecnologia e ampia scelta di propulsioni elettriche o elettrificate. Ecco come stanno reagendo i brand auto pi&ugrave; tradizionali alla situazione attuale e ai nuovi player arrivati sul mercato. In questo servizio le vetture che non sono state ancora presentate, ma che caratterizzeranno il mercato dei prossimi anni.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid!  ALFA ROMEO - PIACER&Agrave; LA NUOVA STELVIO?  La rinascita della Stelvio sar&agrave; la vera novit&agrave; Alfa Romeo del 2025. Il modello cos&igrave; come lo conosciamo oggi, nato nel 2017, uscir&agrave; di scena quest&rsquo;anno. E nei mesi finali del 2025 il pubblico degli alfisti vedr&agrave; per la prima volta la nuova Stelvio. Non un semplice restyling, ma una vettura completamente nuova al 100%, che taglia i ponti col passato, perch&eacute; basata su una nuova piattaforma, con un design molto pi&ugrave; moderno ed aggressivo che riprende alcuni stilemi della recente Junior (l&rsquo;abbiamo sintetizzata nel rendering qui sotto) e soprattutto completamente elettrica. L&rsquo;obiettivo per la Stelvio &egrave; ambizioso; potenze elevate, in stile con l&rsquo;immagine sportiva Alfa Romeo (fino a 800/1.000 cv per la versione di punta) e autonomia superiore ai 700 km. Anche perch&eacute; la piattaforma STLA large nasce per ospitare batterie da 85 a 118 kWh e anche con architettura a 800 volt per accelerare i tempi di ricarica fino a 4,5 kWh al minuto (vuol dire che una ricarica competa pu&ograve; impiegare meno di 25 minuti)...    NISSAN - LA MICRA TORNA COME BEST SELLER  Il 2025 di Nissan potrebbe essere tutto all&rsquo;insegna dell&rsquo;elettrico. Stando alle prime indiscrezioni potrebbero esserci due novit&agrave;, con i prossimi arrivi della nuova Leaf, che da compatta potrebbe diventare un crossover, ma soprattutto di una nuova citycar che potrebbe rispolverare il nome Micra. L&rsquo;utilitaria nascerebbe sfruttando le sinergie dell&rsquo;Alleanza con Renault usando la piattaforma AmpR Small...  Continua a leggere il servizio completo con le anteprime Fiat. Ferrari, Porsche, Jeep, Mercedes, BMW, Volkswagen, Audi, Volvo, Honda, Kia, Toyota e Citro&euml;n sul nuovo numero di Auto in edicola da venerd&igrave; 14 febbraio, oppure clicca qui per la versione digitale! 

Il nuovo Suv della Casa del Biscione, che sar&agrave; prodotto sulla piattaforma STLA Large, vuole convincere del nuovo corso elettrico ed elettrificato i puristi. Mentre sar&agrave; un 2025 tutto elettrico per la Casa giapponese con il ritorno della storica citycar

Sul nuovo numero di Auto: Alfa Romeo Stelvio e Nissan Micra, come saranno i nuovi modelli

Le spider compatte di prestigio e le decapottabili con tetto metallico retrattile sono due novit&agrave; arrivate a fine Anni &rsquo;90 e destinate a riscuotere molto successo nei due decenni seguenti. Entrambi i filoni hanno preso il via con un unico modello, la Mercedes SLK, che ancora oggi conserva un certo fascino sia per il pubblico pi&ugrave; giovane che per quello maturo. Pubblico che in ciascuna delle tre generazioni pu&ograve; trovare diversi motivi di interesse: oltre al design, infatti, ciascuna serie si &egrave; distinta per le specifiche caratteristiche di stile, approccio alla guida e anche motori particolari.    Mercedes SLK, le caratteristiche della prima generazione  La prima generazione, R170, arriv&ograve; nel 1996, due anni dopo una concept car gi&agrave; molto vicina al modello definitivo: disegnata da Bruno Sacco, di cui &egrave; ancora considerata una delle opere pi&ugrave; innovative; nasceva sul pianale accor- ciato della prima Classe C (la W202), con passo di 2,4 metri e lunghezza di 4 metri esatti. Inizialmente offriva soltanto motori a 4 cilindri, tre in tutto, di cui due sovralimentati. La suggestione di poter avere finalmente una roadster Mercedes accessibile fece in modo che il modello base SLK 200, spinto da un 2.0 con appena 136 cv, riscuotesse un notevole successo. La SLK piaceva per lo stile all&rsquo;avanguardia ma pulito, le misure urbane e il tetto metallico ripiegabile, che da abbassato lasciava poco spazio nel vano di carico ma trasformava la roadster in una coup&egrave; dall&rsquo;aspetto altrettanto gradevole. A distanza di oltre 25 anni, la SLK 200 &egrave; ancora un&rsquo;auto che si fa apprezzare e la buona diffusione fa s&igrave;&nbsp;che ce ne siano in circolazione ancora molte, sebbene con parecchi km alle spalle, quasi mai meno di 150.000. La gamma, poi, includeva anche la 230 Kompressor da 193 cv, altrettanto gradita ma pi&ugrave; costosa, anche perch&egrave;&nbsp;la maggior parte era ordinata con il cambio automatico a 5 rapporti. In pi&ugrave;, per alcuni mercati, tra cui l&rsquo;Italia, c&rsquo;era una variante 200 Kompressor, con prestazioni per&ograve; vicinissime a quelle della 230, che quindi finiva per essere preferita. Le quotazioni sono irregolari, perch&eacute; i pochi esemplari con percorrenza alzano parecchio le quotazioni medie, ma in generale fino al 2002 si riescono a trovare esemplari non troppo sfruttati sotto i 10.000 euro. Il restyling arrivato nel 2000 fu leggero ma alz&ograve; l&rsquo;asticella: esteticamente si riconosce soprattutto per gli indicatori di direzione laterali spostati dai parafanghi agli specchi retrovisori, mentre sul piano motoristico vide l&rsquo;uscita di scena della 200 e l&rsquo;aggiornamento dei due modelli sovralimentati (Kompressor Evo) ora con potenze di 163 e 197 cv. Al di sopra di queste versioni, arriv&ograve; la 320 spinta da un V6 3.2 da 218 cv. Su questa venne realizzata la prima AMG, la SLK 32 AMG, che montava il V6 con l&rsquo;aggiunta del compressore per 354 cv.  Guarda qui tutti gli annunci usato Mercedes  Clicca tra le schede e continua a leggere il servizio  &nbsp;    Mercedes SLK, le caratteristiche della seconda generazione  La seconda generazione, R171, beneficiava della nuova base della Classe C W203 e fece un ulteriore balzo prestazionale: lunga neanche 10 cm pi&ugrave; della precedente, ma con linee pi&ugrave; morbide ispirate alla SLR McLaren, aument&ograve; cilindrate e potenze, anche se il feeling di guida non era ancora da &ldquo;vera&rdquo; sportiva. Alla base riproponeva un modello siglato 200 Kompressor, ma in realt&agrave; spinto da un 1.8 sovralimentato. Aveva sempre 163 cv, portati a 184 con il restyling del 2008 di nuovo non troppo vistoso, salvo per la parte inferiore del frontale. Questa &egrave; praticamente l&rsquo;unica versione reperibile: i modelli V6 350 da 292 cv (poi 305) e la successiva 280 da 231 cv, rinominata 300 nel 2009 ma senza differenze prestazionali, sono assenti salvo per qualche sporadico esemplare. Idem per la 55 AMG, poco pi&ugrave; potente della 32 AMG precedente, ma mossa da un V8 aspirato da 5,4 litri potenziato nel 2009 a 400 cv. Anche qui, le quotazioni tendono a essere irregolari, perch&eacute; il chiometraggio influisce pi&ugrave; della presenza o meno del cambio automatico, che comunque tende a prevalere anche dove non era di serie.  Clicca tra le schede e continua a leggere il servizio  &nbsp;    Mercedes SLK, le caratteristiche della terza generazione  La terza generazione, R172, arriv&ograve;&nbsp;nel 2011, ed &egrave; stata l&rsquo;unica a concedersi anche un motore Diesel, con un po&rsquo; di ritardo rispetto alla Audi TT che l&rsquo;aveva introdotto gi&agrave;&nbsp;nel 2008. La lunghezza sali? di pochissimo, 4,13 metri, mentre rest&ograve; invariato il passo, ma la piattaforma venne resa pi&ugrave; efficiente e soprattutto si migliorarono il feeling di guida e lo sterzo, passato alla servoassistenza elettrica. In pi&ugrave;, il tetto metallico ripiegabile, conservato malgrado la concorrenza fosse tornata alla tela per ragioni di costi, leggerezza e semplicit&agrave;, venne dotato di un dispositivo per l&rsquo;oscuramento elettrico. La gamma fu ripartita con le versioni 200 CGI e 250 CGI da 184 e 204 cv, entrambe spinte da un nuovo 1.8 stavolta con turbo e iniezione diretta: al di sopra, il V6 350 da 306 cv e il 55 AMG, mentre il gi&agrave; citato turbodiesel, siglato 250 CDI, era il noto 2.2 con sovralimentazione a doppio stadio e 204 cv, l&rsquo;unico effettivamente diffuso e quindi oggi reperibile insieme ai quattro cilindri, mentre degli altri non c&rsquo;&egrave; traccia. Nel 2015, la riorganizzazione voluta da Mercedes per fare ordine nel sistema di denominazione dei modelli ha toccato anche la SLK, che &egrave; stata ribattezzata SLC e associata alla famiglia della Classe C. Il cambio di sigla &egrave; arrivato con il restyling e altre novit&agrave; nei motori, tutte improntate al downsizing, come la nuova versione 180 spinta da un 1.6 turbo da 156 cv. Il V6 350 &egrave; uscito di scena (sostituito da un 300 che aveva in realt&agrave; sotto il cofano un altro 4 cilindri 2.0 turbo da 245 cv) seguito nel 2017 dal turbodiesel. Anche la versione AMG 55 ha lasciato il posto alla 43, con motore a 6 cilindri, ma il modello attraversava ormai la sua fase calante fino alla completa uscita di scena nel marzo del 2020, testimoniata anche dalla presenza discontinua sul mercato dell&rsquo;usato, limitata ai modelli base e rarefatta nel periodo pi&ugrave; recente.  Clicca tra le schede e continua a leggere il servizio  &nbsp;  Le scelte alternative  Audi TT Roadster 1999      Pi&ugrave; diffusa, comprese le versioni &ldquo;spinte&rdquo;, e con il valore aggiunto della trazione integrale su quasi tutti i modelli. La seconda serie &egrave; la pi&ugrave; equilibrata nei prezzi. Da 5.000 a 71.000 euro   BMW Z3/Z4 1996      Le roadster tedesche pi&ugrave; &ldquo;pure&rdquo;, con 4 generazioni molto diverse tra loro. La penultima ha avuto il tetto metallico. Potendo, puntate sulle 6 cilindri. Da 7.500 a 73.000 euro  Jaguar F-Type 2013      Poche, potenti, recenti e mediamente costose, ma proprio per questo le roadster inglesi restano una scelta di gusto. La prima serie ha un design pi&ugrave; distintivo. Da 36.000 a 105.000 euro  Porsche Boxster 1996      Il modello &quot;base&quot; della gamma sportive &egrave; anche il pi&ugrave; equilibrato dinamicamente e regala molte soddisfazioni. Per i nostalgici, le ultime 981 pre-turbo sono il top. Da 15.000 a 101.000 euro   articolo pubblicato su Auto 1 - 2023                 

La sorella minore della SL &egrave; uscita di scena, ma rappresenta ancora un punto di riferimento tra le due poti decapottabili

Mercedes SLK usata, mito formato &quot;Kompakt&quot;

        La correzione di rotta annunciata da Porsche sull'offerta di modelli elettrici e termici non &egrave; priva di conseguenze. La casa di Stoccarda ha comunicato una spesa nel 2025 di 800 milioni di euro per il rinnovamento della gamma di modelli, con la reintroduzione di motorizzazioni termiche e ibride plug-in. Un piano prospettato gi&agrave; nel'ottobre del 2024, con riferimento specifico alla nuova Macan. Progettata per essere esclusivamente elettrica e con le precedente generazione termica ritirata dai mercati europei, prima del previsto, &nbsp;a causa della normativa sulla cybersecurity e l'impossibilit&agrave; di adeguare il modello, torner&agrave; prossimamente ad avere un'alternativa ibrida. La base tecnica potrebbe essere l'architettura PPC condivisa con Audi. Una possibilit&agrave; non ancora ufficializzata da Porsche.  Margini di profitto molto inferiori alle previsioni L'annuncio di costi per 800 milioni di euro e l'impatto sui margini operativi nel 2025 ha prodotto una reazione negativa dei mercati. In apertura delle contrattazioni in Borsa, a Francoforte, il titolo Porsche ha perso fino all'8%, per recuperare fino a un -5,5% nel pomeriggio. I margini di profitto 2025, comunicati da Porsche agli investitori, saranno tra il 10 e il 12%. Ben inferiori alle stime degli analisti, che attendevano un risultato del 14,8%.&nbsp; Porsche, scossa ai vertici, vacilla anche il CEO Blume? I risultati negativi di Porsche in Cina, dove nel 2024 ha perso il 28% dei volumi di vendita, insieme al rallentamento globale della domanda sull'elettrico sono due dei fattori di crisi per il marchio. Quella in Cina &egrave; una sorte "condivisa" con altri marchi premium tedeschi, in difficolt&agrave; nella competizione con i marchi locali sulle auto elettriche. In aggiunta, ha inciso il rallentamento della domanda di modelli di lusso nel Paese del Dragone, con le case tedesche per prime andate in sofferenza. Dal Porsche Macan al progetto di grande suv, noto con il codice Porsche K1, passando per Panamera e Cayenne, accanto alle versioni elettriche il costruttore offrir&agrave; alternative ibride plug-in o esclusivamente termiche.&nbsp;       

I margini operativi di Porsche nel 2025 saranno molto al di sotto delle attese degli analisti, impattati dai costi da sostenere per il rinnovamento della gamma di modelli e il ritorno di motorizzazioni termiche

Porsche, il ritorno delle ibride costerà 800 milioni di euro

Porsche, Mercedes, BMW. &Egrave; questo il &quot;podio&quot; tutto teutonico delle auto 5 sportive pi&ugrave; vendute in Italia nel 2024. Modelli che in alcune loro declinazioni finiscono dritti nel perimetro delle supercar, com&#39;&egrave; il caso della Porsche 911.  L&#39;ampissima gamma della novecentoundici - come ampia &egrave; la forbice dei prezzi di listino - la porta a rappresentare due realt&agrave; di mercato tra loro diverse.  Nel 2024 ha realizzato 1.532 esemplari venduti in Italia, in diminuzione rispetto ai 1.722 consegnati nel 2023. Un&#39;offerta che spazia dai 136.207 euro della 911 Carrera trazione posteriore e 394 cavalli agli oltre 314.839 euro della 911 S/T da 525 cavalli con cambio manuale 6 marce, spinta dal motore aspirato 4 litri boxer.&nbsp;  I dati diffusi dall&#39;Unrae sulle auto sportive pi&ugrave; vendute in Italia nel 2024 rivelano la disparit&agrave; del confronto - e la stessa ampiezza del concetto di auto sportiva, senza sconfinare nella supercar - guardando al secondo modello classificato.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid  Mercedes CLE    Mercedes CLE ha totalizzato 1.353 esemplari venduti, contro i 96 del 2023, fase di introduzione del modello sul mercato.  Proposta in configurazione coup&eacute; e cabriolet, il progetto va a sostituire la sportivit&agrave; che &egrave; appartenuta a Classe E Coup&eacute; e Classe C Coup&eacute;. Il modello di punta della gamma &egrave; la CLE 55 AMG da 102 mila euro e 449 cavalli, espressi dal motore 6 cilindri in linea, 3 litri, turbocompresso.  Arriver&agrave; nel 2025 anche un&#39;alternativa AMG ibrida plug-in, con potenze in gioco ben superiori, prossime ai 700 cavalli e contrassegnata dalla sigla AMG 63 E Performance.  Sfoglia per continuare a leggere  &nbsp;  BMW Serie 4    Terzo grandino del podio per la gamma BMW Serie 4, anch&#39;essa coup&eacute; e cabriolet, oltre alla variante Gran Coup&eacute; 4 porte. Con 1.084 esemplari venduti in Italia ha registrato un calo rispetto alle 1.317 unit&agrave; del 2023. Serie 4 che ha nella M4 la proposta di punta, motorizzata dal 6 cilindri in linea twin turbo, 3 litri, con potenza di 550 cavalli nella versione CS. Il listino di quest&#39;ultima parte da 172 mila euro, mentre una M4 &quot;base&quot;, pur sempre forte dei suoi 480 cavalli, si colloca a 106 mila euro.  Non mancano le motorizzazioni pi&ugrave; votate a un utilizzo quotidiano e meno impegnativo, esattamente come l&#39;offerta Mercedes CLE.&nbsp;  BMW Serie 2 Coup&eacute;    Ancora una sportiva firmata BMW al quarto posto, con la Serie 2 Coup&eacute;. Ne sono state vendute 841 nel 2024, in crescita rispetto al dato dell&#39;anno precedente, di 697 esemplari. Per potenza in gioco, la M2 non &egrave; posi cos&igrave; distante dal mondo M4, eguagliandone i 480 cavalli, dal medesimo propulsore 3 litri 6 cilindri.  Occhi puntati sulle novit&agrave; in arrivo nel 2025, vista l&#39;introduzione sul mercato di una specialissima M2 CS Competition destinata a raggiungere i 500 cavalli.  Mazda MX-5    Una sportiva pura, diversissima da tutte le altre finora in classifica, &egrave; la Mazda MX-5. Una formula tutta improntata alla leggerezza (peso compreso tra i 1.078 e 1.194 kg) e con potenze in gioco lontanissime dai numeri tipici delle supercar, &egrave; stata premiata ancora in Italia, segnando un incremento delle vendite a 736 esemplari, contro i 641 del 2023.  Un segnale di non poco conto se consideriamo la contrazione generale del segmento delle sportive di circa 1.700 unit&agrave; e una quota di mercato allo 0,7% (11.481 unit&agrave;) contro lo 0,8% del 2023 (13.109 esemplari). Spider di nicchia, ultracompatta, &egrave; proposta con motore 1.5 litri aspirato da 132 cavalli e 2.0 da 184 cavalli. I prezzi si collocano a partire da 34.900 euro per la MX-5 1.5, da 37.350 per la 2.0.  Mini Cooper    Infine chiude la classifica, con 543 unit&agrave; vendute, una versione sportiva a tre porte di un&#39;icona intramontabile: la Mini John Cooper Works. Oltre al kit aerodinamico e ai cerchi da 17&quot; Race Spoke, la piccola sportiva con l&#39;Union Jack &egrave; dotata anche dell&#39;impianto frenante Brembo, dell&#39;assetto sportivo, del Servotronic, dell&#39;Electronic Differential Lock Control (EDLC) e del Perfomance Control. Il cuore della vettura &egrave; il un 2.0 litri turbo benzina da 231 CV (da record per una Mini) e 320 Nm di coppia, che pu&ograve; essere abbinato al cambio manuale a sei marce o all&#39;automatico Steptronic a sei rapporti, a trazione anteriore. 

Tra ultraleggere e aggressive, il segmento vale una nicchia da poco pi&ugrave; di 11mila esemplari: scopriamo quali sono le preferite

Nella Top 5 delle sportive pi&ugrave; vendute in Italia domina la Porsche 911

        Grandi scossoni ai piani pi&ugrave; alti di Porsche, l'azienda sta vivendo un periodo di grande agitazione. Il consiglio di sorveglianza ha avviato trattative per la risoluzione dei contratti di Lutz Meschke e Detlev von Platen,&nbsp;responsabili delle aree Finanza e Vendite, nelle quali l'andamento &egrave; stato valutato negativo. Premesse preoccupanti, che hanno provocato uno scossona nel vertice dirigenziale della Casa di Zuffenhausen.&nbsp; La crisi riguarda anche Oliver Blume, amministratore delegato sia di Volkswagen sia di Porsche, nell'occhio del ciclone, da tempo criticato per la mancata decisione di impegarsi su una sola delle due aziende. Il doppio ruolo di comando ha sollevato critiche da parte di analisti e investitori La congiuntura finanziaria di Porsche e Volkswagen non aiuta. Il Marchio ha dovuto ridurre i costi e rivedere le stime sugli utili: una rivoluzione nonn &egrave; da escludere a priori. Sarebbero al vaglio diversi candidati per sostituire i manager uscenti. Per sostituire Meschke, si considerano Holger Peters e J&uuml;rgen Rittersberger. Questi dirigenti sono direttori finanziari di Skoda e Audi. Come successori di von Platen sono stati indicati Martin Sander, Marco Schubert e Alexander Pollich. Questi manager lavorano per Volkswagen e Audi. La stampa tedesca ha fatto i nomi per la successione di Blume: sono in lizza vari manager. Tra questi, Klaus Zellmer, Gernot D&ouml;llner e Stefan Weckbach. Hanno tutti una solida esperienza nel Marchio. Anche Peter Bosch, ex direttore di produzione di Bentley, &egrave; stato nominato. La situazione resta fluida. Potrebbe interessarti: crisi dell'auto, Urso: stop alle multe e revisione del Green Deal&nbsp;       

La messa alla porta dei responsabili di finanza e vendite pone orizzonti di cambiamenti nella Casa di Zuffenhausen

Porsche, scossa ai vertici, vacilla anche il CEO Blume?

        Forse il nome Armin Pohl non vi dice nulla. Sebbene possa risultare sconosciuto a molti, &egrave; uno dei pi&ugrave; illustri nel panorama della tecnologia digitale e dell&rsquo;industria cinematografica. Nato nel 1966 con una passione innata per il disegno,&nbsp;Pohl &egrave; diventato un pioniere delle tecnologie 3D e della visualizzazione digitale. Come amministratore delegato di Mackevision, ha trasformato l&rsquo;azienda tedesca (da lui rilevata nel 2006) in una potenza globale nel settore della CGI (Immagini Generate al Computer), realizzando effetti speciali visivi per blockbuster hollywoodiani come la serie Game of Thrones. Joaquin Phoenix ha una passione per le supercar: ecco tutte le sue auto Uomo visionario (in un'intervista ha dichiarato "sapevo che l'avvento del virtuale avrebbe cambiato tutto"), la sua capacit&agrave; di fondere innovazione tecnologica e creativit&agrave; gli ha valso numerosi riconoscimenti, inclusi Emmy per gli effetti speciali. Oltre alla tecnologia, Pohl ha sempre nutrito una profonda passione per la cultura automobilistica. Cresciuto disegnando auto nei quaderni di scuola, &egrave; rimasto affascinato dalle innovazioni ingegneristiche e dal loro impatto sulla societ&agrave;. Dopo una carriera di successo che ha ridefinito il concetto di realt&agrave; virtuale e digitale ha deciso, nel 2020, di dedicare pi&ugrave; tempo alla sua vita privata, inclusa la sua straordinaria collezione di automobili. Situato in un&rsquo;ex fabbrica di 2.600 metri quadrati a Stoccarda, il garage combina pezzi iconici della storia automobilistica con modelli moderni e innovativi:&nbsp;24 vetture, tra Porsche, Ferrari, Lamborghini e Ford. Proseguite nella lettura per scoprire le pi&ugrave; importanti.  Porsche 928 GTS  La Porsche 928 GTS &egrave; il &ldquo;fulcro emotivo&rdquo; della collezione di Armin Pohl. Una vettura che, seppur non ai livelli delle rarit&agrave; presenti nel garage, rappresenta moltissimo per lui. Prodotta nel 1994, questa Gran Turismo &egrave; l&rsquo;ultima evoluzione della serie 928, gamma pionieristica che ha sfidato le convenzioni proponendo un motore V8 anteriore in una configurazione ad alte prestazioni. Con una cilindrata di 5,4 litri, l&rsquo;otto cilindri di Stoccarda eroga 350 cv e 500 Nm di coppia, garantendo un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 5,4 secondi e una velocit&agrave; massima di 275 km/h. La trasmissione automatica a quattro rapporti, associata al sistema di sospensioni a controllo elettronico, offre un&rsquo;esperienza di guida fluida e reattiva. Lamborghini Miura  Tra i pezzi pi&ugrave; prestigiosi della collezione, la Lamborghini Miura rappresenta un&rsquo;epoca di audacia e innovazione nel design automobilistico. Presentata nel 1966, la Miura &egrave; considerata la prima vera supercar della storia, con un motore V12 da 3,9 litri montato in posizione centrale-posteriore, una configurazione rivoluzionaria per l&rsquo;epoca. Il propulsore erogava 350 cv, permettendo alla Miura di raggiungere una velocit&agrave; massima di 280 km/h e un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 6,7 secondi, prestazioni eccezionali per quegli anni. Il design, firmato Marcello Gandini e Bertone, &egrave; caratterizzato da linee fluide e sensuali, fari a palpebra e proporzioni armoniose che la rendono un&rsquo;opera d&rsquo;arte su ruote. La Miura non solo ha cambiato il modo in cui il mondo vedeva le auto sportive, ma ha anche definito nuovi standard per le prestazioni e lo stile. Un vero pezzo di storia automobilistica italiana, un&rsquo;auto che ha influenzato generazioni di progettisti e appassionati che non pu&ograve; mancare nel garage di un collezionista. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Lamborghini Countach  Armin Pohl possiede anche una Lamborghini Countach, altra icona "made in Sant'Agata Bolognese". Prodotta dalla Lamborghini dal 1974 al 1990, la Countach - il nome deriva dall'esclamazione piemontese "cuntacc!", assimilabile all'italiana "perbacco!" - &egrave; famosa per il futuribile design a cuneo, anch'esso opera di Marcello Gandini per Bertone. Le linee affilate, le portiere con apertura a forbice e l&rsquo;assetto quasi rasoterra hanno reso questa vettura un simbolo di audacia stilistica. Dal punto di vista tecnico, la Countach &egrave; alimentata da un motore V12 montato longitudinalmente: i&nbsp;primi modelli, come la LP400, avevano una cilindrata di 4,0 litri, successivamente ampliata fino a 5,2 litri nelle versioni pi&ugrave; potenti, come la 5000 QV (Quattrovalvole). Il propulsore erogava una potenza straordinaria per l&rsquo;epoca, che in alcuni modelli superava i 450 cv, garantendo prestazioni impressionanti, con velocit&agrave; di punta superiori ai 300 km/h. Ford GT Heritage  Passiamo a Ford GT, supercar simbolo dell&rsquo;eccellenza ingegneristica americana. Ispirata alla leggendaria Ford GT40, che domin&ograve; la 24 Ore di Le Mans negli anni &rsquo;60, la Ford GT moderna &egrave; un capolavoro di design e prestazioni. Il motore V8 da 5,4 litri, sovralimentato tramite compressore volumetrico, era in grado di erogare 550 cv e una coppia di 680 Nm. Valori che consentivano di scattare da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi e di raggiungere 330 km/h di punta. Il suo design aerodinamico, con linee scolpite e dettagli come i condotti Venturi e l&rsquo;ala posteriore regolabile, &egrave; stato sviluppato per massimizzare il carico aerodinamico e garantire stabilit&agrave; a velocit&agrave; elevate. La struttura in fibra di carbonio rende la vettura incredibilmente leggera, mentre il telaio avanzato e le sospensioni push-rod regolabili la rendono una delle supercar pi&ugrave; maneggevoli al mondo. Per Pohl, la Ford GT rappresenta un tributo alla tradizione americana e al suo spirito competitivo. L&rsquo;auto non &egrave; solo un pezzo da collezione, ma una macchina progettata per essere guidata. La connessione tra uomo e macchina diventa evidente quando Pohl porta la GT sulle strade di Stoccarda o sui circuiti, dove la sua configurazione avanzata offre un&rsquo;esperienza di guida emozionante e coinvolgente. Ogni curva e accelerazione dimostra la dedizione di Ford nel creare una vettura che non solo onora il passato ma guarda al futuro dell&rsquo;ingegneria automobilistica. Ferrari 512 BB Competizione  Crediti foto: Matthias Mederer - ramp.pictures Chiudiamo con la vettura pi&ugrave; estrema della collezione. La Ferrari 512 BB Competizione, originariamente progettata per le competizioni di Le Mans, rappresenta una delle versioni pi&ugrave; estreme della leggendaria Berlinetta Boxer di Ferrari. Equipaggiata con un motore V12 a 180&deg; da 4,9 litri, la 512 BB Competizione eroga 460 cv offrendo prestazioni straordinarie: una velocit&agrave; massima superiore ai 300 km/h e un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in poco pi&ugrave; di 4 secondi. Il rombo del motore, amplificato dalla configurazione da gara, &egrave; una sinfonia meccanica che trasmette pura emozione. Per trasformarla in una vettura stradale legale, Pohl ha intrapreso un lungo lavoro di adattamento. Le modifiche hanno incluso l&rsquo;aggiunta di un freno a mano, un sedile passeggero e un tachimetro, indispensabili per l&rsquo;omologazione. Inoltre, il sistema di sospensioni &egrave; stato rialzato per affrontare le irregolarit&agrave; delle strade urbane, e un silenziatore &egrave; stato installato per attenuare il rombo del motore. Nonostante queste trasformazioni, la "creatura" di Maranello mantiene il suo carattere brutale: l&rsquo;abitacolo &egrave; spartano, il calore generato dal motore &egrave; intenso e le vibrazioni costanti fanno sentire il guidatore come parte integrante del sistema meccanico. Pohl ha guidato questa Ferrari non solo sulle strade di Stoccarda, tra gli sguardi stupiti dei passanti, ma anche sul leggendario circuito di Le Mans, durante il "Supercar Owners Circle". L&rsquo;esperienza, gli ha permesso di esplorare il potenziale della vettura su una pista storica: un momento indimenticabile.       

L'ex amministratore delegato di Macklevision, leader nella CGI, possiede oltre 20 supercar tra Porsche, Ferrari, Lamborghini e Ford

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