        In principio ci fu la F1, straordinaria supercar lanciata nel 1993 che con i suoi 386,4 km/h si afferm&ograve; come l&rsquo;auto stradale pi&ugrave; veloce del mondo, mantenendo tale primato per molti anni. Nel 2013, la Casa inglese torn&ograve; a realizzare una supersportiva ad altissime prestazioni dando vita alla P1, che inaugur&ograve; l&rsquo;epoca delle supercar ibride insieme alle rivali Porsche 918 Spyder e Ferrari LaFerrari. Infine, nel 2024, &egrave; stato il turno del terzo capitolo di questa lunga saga, con il lancio della nuova W1. Anch&rsquo;essa ibrida, iper tecnologica e velocissima, frutto dell&rsquo;esperienza di McLaren nel campo delle vetture stradale e in quelle da competizione, dall&rsquo;Endurance alla Formula 1 passando per la Formula E.  McLaren W1, potenza record ibrida La scheda tecnica della McLaren W1 fa capire quanto il Costruttore britannico abbia alzato l&rsquo;asticella a livello tecnico e prestazionale delle sue vetture. Sotto la sinuosa carrozzeria dell&rsquo;auto infatti trova spazio l&rsquo;unit&agrave; MHP-8, un V8 a 90&deg; da 4,0 litri e con due turbo. L&rsquo;unit&agrave; endotermica da sola eroga ben 928 cavalli, vale a dire pi&ugrave; dell&rsquo;intero powertrain ibrido della vecchia &ndash; e pur potentissima &ndash; McLaren P1. Si tratta, inoltre, della maggior potenza specifica mai erogata da un motore McLaren, con ben 233 cavalli/litro. Il propulsore a benzina della W1, che raggiunge i 9.200 giri, lavora in simbiosi con un&rsquo;unit&agrave; elettrica alloggiata nel cambio a doppia frizione a 8 rapporti. Questo motore riesce ad assicurare ulteriori 347 cavalli e 440 Nm, che portano la potenza di sistema a quota 1.275 cv e 1.340 Nm. Per avere un termine di paragone, basti dire che la P1 aveva &ldquo;soli&rdquo; 918 cv, e la F1 si fermava a 627, valore comunque elevatissimo per l'epoca. Stupisce che, a differenza di altre supercar ibride come la Ferrari F80 che scarica i suoi 1.200 cv sulle quattro ruote, la McLaren W1 indirizzi l&rsquo;intera potenza a sua disposizione esclusivamente sull&rsquo;asse posteriore. Una scelta che rende inevitabilmente pi&ugrave; complessa la gestione della vettura, ma che consente di tenere sotto controllo il peso della vettura, che &egrave; di appena 1.399 kg a secco con rapporto potenza/peso estremamente vantaggioso di 911 cv per tonnellata. A questo punto &egrave; quasi superfluo dire che le prestazioni sono elevatissime, da prima della sua esclusiva classe: da zero a cento la W1 impiega 2,7 secondi, che diventano 5,8 per lo 0-200 e meno di 12,7 per lo 0-300. La velocit&agrave; massima invece si attesta a quota 350 orari, un valore inevitabilmente inferiore a quello dell&rsquo;iconica F1 per scelte di progettazione che hanno privilegiato altri aspetti della vettura, non ultimo quello della versatilit&agrave; di guida. McLaren, supercar in edizione limitata per il 9&deg; titolo Costruttori in F1 Ibrido leggerissimo e super efficiente Uno dei principi alla base della progettazione della W1, non a caso, &egrave; stato quello di garantire le prestazioni ovunque e in qualunque momento, rendendo l&rsquo;auto adatta tanto agli spostamenti quotidiani quanto all&rsquo;uso estremo in pista. Al punto che c&rsquo;&egrave; anche la possibilit&agrave; di percorrere brevissimi tratti (meno di 2 km) in modalit&agrave; totalmente elettrica, utile ad esempio per effettuare manovre e piccoli spostamenti senza accendere il V8 biturbo. La McLaren W1 &egrave; utilizzabile in quattro principali modalit&agrave;, che sottolineano la volont&agrave; del brand di Woking di rendere il modello adatto a ogni esigenza. La prima, E-mode, permette di muovere la vettura sfruttando unicamente l&rsquo;unit&agrave; elettrica senza fare ricorso al V8; la seconda, denominata Comfort Mode, mette sul piatto i 928 cavalli del motore a benzina sfruttando la parte elettrica per avere una risposta istantanea dell&rsquo;acceleratore; la terza, la Sport Mode, mette invece sempre a disposizione i 347 cavalli extra dell&rsquo;unit&agrave; elettrica e garantisce cambiate pi&ugrave; rapide. &Egrave; infine presente la Race Mode, a sua volta divisa in due sotto-modalit&agrave;: Sprint, che sfrutta tutta la potenza della batteria nel corso di un giro, e GP, che invece offre una performance elevata per un tempo pi&ugrave; ampio, come pu&ograve; essere una sessione in un trackday. La &ldquo;stella polare&rdquo; nello sviluppo del sistema ibrido, del resto, non &egrave; stata l&rsquo;efficienza bens&igrave; l&rsquo;incremento delle performance. Obiettivo che &egrave; stato raggiunto anche attraverso l&rsquo;attenzione maniacale alla riduzione del peso, al punto che il powertrain elettrico della W1 segna sulla bilancia ben 40 kg in meno rispetto alla precedente P1, oltre ad essere significativamente pi&ugrave; potente. Merito della compattezza del motore elettrico e delle batterie estremamente leggere con capacit&agrave; complessiva 1,384 kWh. Gli accumulatori, di una originale forma cilindrica con elevatissima densit&agrave; energetica, sono frutto dell&rsquo;esperienza maturata dalla Casa inglese nel motorsport. Per quanto riguarda il motore elettrico, il suo peso &egrave; di 20 kg, vale a dire il 50% in meno rispetto a quello della Speedtail, ed eroga una potenza specifica di 23 cv/kg, un valore paragonabile a quello delle monoposto di Formula 1. V8 peso piuma Anche il V8 biturbo da 4 litri, contraddistinto dalla sigla MHP-8, &egrave; stato oggetto di un eccezionale lavoro di affinamento. Non solo per aumentarne la potenza, come detto in precedenza, ma anche per ridurne il peso ed accrescerne l&rsquo;efficienza. L&rsquo;MHP-8 ha preso il posto della precedente unit&agrave; M840T, introdotta nel 2017 sulla McLaren 720 S e utilizzata, nelle sue evoluzioni, su 765 LT, 750S, Senna, Elva, Speedtail, GT e GTS, con potenze fino a 833 cavalli. Il nuovo otto cilindri ha visto crescere sensibilmente sia la potenza che la coppia, con una cilindrata rimasta sostanzialmente invariata a 4 litri (3.994 cm3 sulla vecchia specifica che sono diventati 3.988 sull&rsquo;MHP-8) con una riduzione dell&rsquo;alesaggio un aumento della corsa. L&rsquo;aumento della potenza a parit&agrave; di cilindrata &egrave; stato reso possibile da una serie di interventi tra cui l&rsquo;adozione di un nuovo sistema a iniezione a doppio stadio (quella diretta a ben 350 bar) e di due turbocompressori pi&ugrave; grandi e semplificati senza la geometria variabile per contenere il peso. Nuovo anche il sistema di raffreddamento realizzato sfruttando le tecnologie di stampa 3D. In termini numerici, i numerosi interventi al V8 hanno permesso di ottenere, con una cubatura sostanzialmente identica, un incremento del 15% della performance e dell&rsquo;8% del regime massimo di rotazione del motore, ottenendo nel contempo un risparmio di 10 kg sulla bilancia. Novitec McLaren 750S, fino a 840 cv e aerodinamica al top       

Sulla nuova supercar inglese fa il suo debutto il nuovo motore MHP-8 abbinato a un'efficientissima unit&agrave; elettrica per 1.275 cv totali: ecco i suoi segreti

McLaren W1, la supercar con il V8 dei record

        Confermato il progetto di suv elettrico 7 posti (codice K1) da collocare in gamma al di sopra del Cayenne, Porsche ha indicato due importanti novit&agrave; di prodotto, termiche, in arrivo nei prossimi anni. Da un lato sar&agrave; coinvolta l'iconica 911, pronta a ricevere un'edizione firmata Porsche Manufaktur e personalizzata nello stile per evocare gli anni Settanta vissuti dalla noveundici. Dall'altro, arriver&agrave; una versione di punta che sposter&agrave; ulteriormente l'asticella delle prestazioni. Dalla GT2 RS Clubsport all'era ibrida? L'attesa &egrave; per il debutto della nuova 911 GT2 RS. I muletti di sviluppo sono stati immortalati al Nurburgring gi&agrave; nella primavera del 2024 e il prossimo anno potremmo scoprire come cambier&agrave; la proposta spinta dal motore 3.8 litri twin turbo. Era il 2021 quando l'edizione Clubsport 25, con pacchetto aerodinamico Manthey Racing, si proponeva sul mercato in tiratura ultra-limitata, 30 esemplari a 525 mila euro ciascuno, evoluzione del progetto presentato nel 2018.  Da quella base, forte di 700 cavalli, si andr&agrave; verso l'aggiornamento tecnico. La possibilit&agrave; che la nuova 911 GT2 RS abbia un motore elettrificato per esaltare le prestazioni &egrave; concreta. Se Porsche dovesse confermare la via dell'ibrido, allora potremmo accogliere una GT2 RS con turbo elettrificato, in grado di recuperare energia e azzerare il turbolag, oltre a sviluppare istantaneamente la massima pressione di sovralimentazione. Di pi&ugrave;: la presenza del turbo elettrico consentirebbe di adottare un turbocompressore pi&ugrave; grande, non dovendosi curare del ritardo di risposta ai bassi regimi. Macan termica, dai bozzetti di stile al mercato Il secondo fronte di novit&agrave; legate al prodotto di serie conferma l'intenzione della casa di Stoccarda di reintrodurre il suv Macan con motori termici e ibridi. Sar&agrave; una linea di prodotto diversa dal Macan elettrico e potrebbe esordire nel 2027, in un time to market inferiore ai 24 mesi. Allo stadio attuale Porsche ha confermato di aver realizzato i primi bozzetti di stile. Considerate le sinergie tecniche possibili con Audi, ovvero, l'impiego dell'architettura Premium Platform Combustion, al pari di quanto fatto sull'elettrico con Macan e Audi Q6 e-tron, potremmo essere a meno di 2 anni dal debutto del nuovo Macan benzina e ibrido. Porsche ha sofferto un 2024 negativo in Cina e scontato il rallentamento della domanda di auto elettriche di alta fascia e sportive specialmente nel Paese del Dragone. Scenari che hanno impattato sui risultati finanziari. La necessit&agrave; di continuare a sviluppare un'offerta termica &egrave; funzionale a stimolare la domanda ma richieder&agrave; investimenti ulteriori, che hanno inciso e incideranno sulle finanze del brand. Nel 2024, Porsche ha realizzato solo il 27% dei volumi di auto vendute globalmente con modelli elettrificati. In totale ha consegnato 310.718 auto, in calo del 3% rispetto alle 320.221 unit&agrave; del 2023 e subito un calo del 22,6% sui profitti, attestatisi a 5,6 miliardi di euro contro i 7,2 miliardi postati nel 2023. Il margine operativo &egrave; sceso al 14,1% contro il 18% del 2023.       

Il suv sar&agrave; un progetto diverso e parallelo al modello elettrico, quanto alla 911 c'&egrave; attesa per la versione di punta, GT2 RS che potrebbe accogliere una forma di ibrido tutta votata alle prestazioni

Porsche, voglia di termico e prestazioni: 911 GT2 RS e nuova Macan in arrivo

        Il riposizionamento di Porsche sull'elettrico, come quello di molte altre case premium e sportive, non tralascia l'aspetto strategico dell'approvvigionamento delle batterie. Utili, tra l'altro, non solo in applicazioni full electric ma anche sul fronte ibrido. Con l'acquisizione del controllo di V4Drive, divisione del Gruppo Varta specializzata sulle batterie destinate alle auto elettrificate, Porsche si &egrave; assicurato il controllo completo sulle attivit&agrave; di progettazione, definizione della chimica, produzione delle celle cilindriche. Una tipologia gi&agrave; impiegata sul sistema ibrido della Porsche 911 GTS, dove la parte elettrica rappresenta un boost alla prestazione e le celle della batteria - agli ioni di litio e ad alte prestazioni - supportano un sistema derivato nel suo funzionamento delle competizioni.&nbsp;  V4Smart, batterie ad alte prestazioni per auto e non solo Oltre a rilevare il controllo di V4Drive, Porsche ha trasformato il nome della divisione in V4Smart, entit&agrave; nella quale Varta conserver&agrave; una quota di minoranza e senza alcuna influenza operativa. Cosa pu&ograve; esserci al di l&agrave; del mondo auto? Ad esempio, i sistemi di accumulo per installazioni domestiche e il riciclo a fine vita delle celle per altre applicazioni. Il cambio di denominazione intende riflettere questo ampliamento del perimetro delle operazioni. Dal mese di aprile vi sar&agrave; il raddoppio della produzione, con lo stabilimento di Nordlingen accanto a quello di Ellwangen. Porsche potr&agrave; controllare cos&igrave; la composizione chimica delle celle, il formato, la produzione. Si tratta di una mossa strategica in parallelo alla quale procedono le trattative tra Porsche e Varta per l'acquisizione di una quota azionaria all'interno del Gruppo tedesco specialista in batterie. &ldquo;Le celle booster ci hanno permesso di portare la tecnologia del motorsport sulle nostre auto di serie&rdquo;, ha commentato Albrecht Reimold, membro del Consiglio direttivo per la Produzione e la Logistica di Porsche AG. &ldquo;Come componente chiave del sistema di trazione T-Hybrid (turbo ibrido e motore elettrico sul cambio doppia frizione; ndr), assicurano prestazioni di guida eccezionali alla nostra iconica auto sportiva 911. Con la creazione di V4Smart non vedo l'ora di lavorare con il nostro nuovo team, la cui esperienza rafforzer&agrave; ulteriormente la nostra capacit&agrave; di innovazione". Rezvani RR1, il retromod porta Porsche 911 agli anni Settanta       

La divisione diventer&agrave; V4Smart e svilupper&agrave; ulteriormente le celle cilindriche agli ioni di litio, gi&agrave; adottate nella batteria del sistema ibrido a 400 volt presente sulla 911 GTS T-Hybrid

Porsche rileva V4Drive di Varta e controlla le batterie delle sue future ibride

        Bugatti continua ad alzare il limite dell&rsquo;esclusivit&agrave; con l&rsquo;introduzione del pacchetto Equipe Pur Sang per la Tourbillon. L&rsquo;optional dedicato all&rsquo;ultima hypercar del marchio porta la vettura a un livello ancora pi&ugrave; alto grazie a un design rinnovato e un dettaglio distintivo che non passa inosservato: otto terminali di scarico, il numero pi&ugrave; alto mai visto su una Bugatti. Incredibile il prezzo, superiore a quello di una Porsche 911 GT3: circa 230mila euro. Bugatti Tourbillon Equipe Pur Sang, il non plus ultra per la hypercar  Secondo le immagini trapelate sui social media, il pacchetto Equipe Pur Sang introduce una serie di modifiche estetiche pensate per enfatizzare la natura estrema della Tourbillon. La caratteristica pi&ugrave; evidente &egrave; il nuovo layout del sistema di scarico: quattro terminali per lato, per un totale di otto uscite, il doppio rispetto alla configurazione standard. Con questo design, la Tourbillon supera persino i sei scarichi della Bugatti La Voiture Noire del 2021 e le uscite laterali della leggendaria Type 57 Atlantic del 1938. Ma non &egrave; tutto. Il pacchetto include, infatti, una nuova griglia anteriore con badge dedicato Equipe Pur Sang, prese d&rsquo;aria rivisitate, un diffusore posteriore pi&ugrave; aggressivo e alette aerodinamiche integrate sullo spoiler posteriore attivo. L&rsquo;estetica &egrave; ulteriormente arricchita da una livrea rossa opaca (Matt Red) abbinata a dettagli in fibra di carbonio a vista e accenti in Matt Vermillion. Interni raffinati e dettagli esclusivi  Anche in abitacolo la Bugatti Tourbillon con il pacchetto Equipe Pur Sang sfoggia dettagli esclusivi, tra cui badge ricamati su poggiatesta e plancia, insieme a un&rsquo;inedita tonalit&agrave; di pelle denominata Aerolithe, ispirata alla leggendaria Bugatti Type 57 SC. Il tema cromatico si estende ai dettagli in fibra di carbonio, con una finitura opaca in rosso e nero che esalta la sportivit&agrave; del modello. Nonostante l&rsquo;aspetto pi&ugrave; aggressivo, il pacchetto opzionale non apporta cambiamenti alla meccanica della Tourbillon. Sotto il cofano continua a pulsare il V16 aspirato da 8,3 litri, sviluppato in collaborazione con Cosworth, in grado di erogare 1.775 cv grazie all&rsquo;assistenza di tre motori elettrici. Il tutto &egrave; abbinato a un cambio doppia frizione a 8 rapporti e a un sistema di trazione integrale elettrificato.       

L'esclusivo pacchetto si distingue per elementi dedicati, primo su tutti lo scarico con otto terminali: &egrave; il numero pi&ugrave; alto mai visto su una Bugatti

Bugatti Tourbillon, il pack Equipe Pur Sang costa 230mila euro

Stavolta, anzich&eacute; partire da una Porsche 911 d&#39;epoca per modernizzarla, il processo &egrave; inverso e, muovendo dalla Carrera T 992 o dalla Turbo S, Rezvani propone un tuning ispirato ai concetti e stile dei modelli sport prototipo della casa tedesca di met&agrave; anni Settanta. Un retromod.  Il richiamo alla Porsche 935 &egrave; evidente, soprattutto nella configurazione del retrotreno, tra passaruota allargati e forme sagomate per diventare un tutt&#39;uno con l&#39;ala.  Il progetto RR1 si inserisce nella linea Rezvani Retro ed &egrave; proposto in die configurazioni: con motore boxer 3 litri e con l&#39;unit&agrave; 3.8 litri.    Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid!  I numeri e le prestazioni delle RR1&nbsp;  Le differenze? Facile, come quelle tra una Carrera T 3.0 e una Carrera Turbo S 3.8 litri. Solo con un&#39;asticella posta pi&ugrave; in alto. Il motore boxer eroga 608 cavalli sulla RR1 600 e pu&ograve; essere accoppiato alla trasmissione doppia frizione PDK o alle specifiche di cambio manuale 6 o 7 marce. In sintesi: trasmissione invariata rispetto all&#39;auto di partenza. Le prestazioni dichiarate si limitano, al momento, allo scatto breve, sullo 0-100 km/h: circa 3 secondi.  Diventano poco pi&ugrave; di 2 secondi su RR1 750, che dal motore 3.8 litri sviluppa 760 cavalli. L&#39;unica possibilit&agrave; di trasmissione &egrave; nel PDK, modificato nel software di gestione per ottenere cambiate pi&ugrave; rapide. Il tuner californiano non ha dettagliato gli interventi meccanici, se non un generico incremento della pressione di sovralimentazione sul boxer 3.8 litri.  Quanto costa &quot;rifare&quot; la Porsche 935?  In comune, RR1 600 e RR1 750 hanno la carrozzeria interamente in fibra di carbonio, modificata nella fascia paraurti anteriore, nell&#39;ampliamento dei passaruota, nella proposta aerodinamica in coda. Notevole il risultato estetico, completato da cerchi differenziati tra i due assi (20 e 21 pollici), con la possibilit&agrave; di montare dischi lenticolari e migliorare l&#39;aerodinamica.&nbsp;  La trasformazione in Rezvani Retro 1 della Porsche 911 Carrera T e Carrera Turbo S, serie 992 del 2020, sar&agrave; limitata a 50 esemplari. I primi 5 possono essere gi&agrave; ordinati a un prezzo di 195 mila dollari (187 mila euro), ai quali sommare l&#39;auto &quot;donatrice&quot;. I successivi esemplari avranno un costo di trasformazione superiore.&nbsp;  &Egrave; lungo, infine, l&#39;elenco di optional e personalizzazioni. Sostituire l&#39;intercooler ha un costo di 3.500 dollari, installare le sospensioni coilover Ohlins TTX Pro, 8.500 dollari. L&#39;impianto frenante Brembo GT S con pinze a 6 pistoncini costa 12.500 euro, tanto quanto la trasformazione dei mozzi ruota per montare i cerchi monodado. Alleggerire le vetrature, con elementi in policarbonato, costa 3.700 euro. 

Interessante rilettura estetica (e meccanica) per la Rezvani Retro 1, duplice progetto di elaborazione delle moderne Carrera 992: sia 911 Carrera T che Turbo S

Rezvani RR1, il retromod porta Porsche 911 agli anni Settanta

Dalla California, ispirato alla Porsche 935 di metà anni Settanta, spazio al retromod di Rezvani. Intorno alla base tecnica delle moderne 911 Carrera T e 911 Carrera Turbo S, il tuning interessa lo stile della carrozzeria, interamente in fibra di carbonio. Solo 50 esemplari in programma

Rezvani RR1

Porsche, Mercedes, BMW. &Egrave; questo il &quot;podio&quot; tutto teutonico delle auto 5 sportive pi&ugrave; vendute in Italia nel 2024. Modelli che in alcune loro declinazioni finiscono dritti nel perimetro delle supercar, com&#39;&egrave; il caso della Porsche 911.  L&#39;ampissima gamma della novecentoundici - come ampia &egrave; la forbice dei prezzi di listino - la porta a rappresentare due realt&agrave; di mercato tra loro diverse.  Nel 2024 ha realizzato 1.532 esemplari venduti in Italia, in diminuzione rispetto ai 1.722 consegnati nel 2023. Un&#39;offerta che spazia dai 136.207 euro della 911 Carrera trazione posteriore e 394 cavalli agli oltre 314.839 euro della 911 S/T da 525 cavalli con cambio manuale 6 marce, spinta dal motore aspirato 4 litri boxer.&nbsp;  I dati diffusi dall&#39;Unrae sulle auto sportive pi&ugrave; vendute in Italia nel 2024 rivelano la disparit&agrave; del confronto - e la stessa ampiezza del concetto di auto sportiva, senza sconfinare nella supercar - guardando al secondo modello classificato.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid  Mercedes CLE    Mercedes CLE ha totalizzato 1.353 esemplari venduti, contro i 96 del 2023, fase di introduzione del modello sul mercato.  Proposta in configurazione coup&eacute; e cabriolet, il progetto va a sostituire la sportivit&agrave; che &egrave; appartenuta a Classe E Coup&eacute; e Classe C Coup&eacute;. Il modello di punta della gamma &egrave; la CLE 55 AMG da 102 mila euro e 449 cavalli, espressi dal motore 6 cilindri in linea, 3 litri, turbocompresso.  Arriver&agrave; nel 2025 anche un&#39;alternativa AMG ibrida plug-in, con potenze in gioco ben superiori, prossime ai 700 cavalli e contrassegnata dalla sigla AMG 63 E Performance.  Sfoglia per continuare a leggere  &nbsp;  BMW Serie 4    Terzo grandino del podio per la gamma BMW Serie 4, anch&#39;essa coup&eacute; e cabriolet, oltre alla variante Gran Coup&eacute; 4 porte. Con 1.084 esemplari venduti in Italia ha registrato un calo rispetto alle 1.317 unit&agrave; del 2023. Serie 4 che ha nella M4 la proposta di punta, motorizzata dal 6 cilindri in linea twin turbo, 3 litri, con potenza di 550 cavalli nella versione CS. Il listino di quest&#39;ultima parte da 172 mila euro, mentre una M4 &quot;base&quot;, pur sempre forte dei suoi 480 cavalli, si colloca a 106 mila euro.  Non mancano le motorizzazioni pi&ugrave; votate a un utilizzo quotidiano e meno impegnativo, esattamente come l&#39;offerta Mercedes CLE.&nbsp;  BMW Serie 2 Coup&eacute;    Ancora una sportiva firmata BMW al quarto posto, con la Serie 2 Coup&eacute;. Ne sono state vendute 841 nel 2024, in crescita rispetto al dato dell&#39;anno precedente, di 697 esemplari. Per potenza in gioco, la M2 non &egrave; posi cos&igrave; distante dal mondo M4, eguagliandone i 480 cavalli, dal medesimo propulsore 3 litri 6 cilindri.  Occhi puntati sulle novit&agrave; in arrivo nel 2025, vista l&#39;introduzione sul mercato di una specialissima M2 CS Competition destinata a raggiungere i 500 cavalli.  Mazda MX-5    Una sportiva pura, diversissima da tutte le altre finora in classifica, &egrave; la Mazda MX-5. Una formula tutta improntata alla leggerezza (peso compreso tra i 1.078 e 1.194 kg) e con potenze in gioco lontanissime dai numeri tipici delle supercar, &egrave; stata premiata ancora in Italia, segnando un incremento delle vendite a 736 esemplari, contro i 641 del 2023.  Un segnale di non poco conto se consideriamo la contrazione generale del segmento delle sportive di circa 1.700 unit&agrave; e una quota di mercato allo 0,7% (11.481 unit&agrave;) contro lo 0,8% del 2023 (13.109 esemplari). Spider di nicchia, ultracompatta, &egrave; proposta con motore 1.5 litri aspirato da 132 cavalli e 2.0 da 184 cavalli. I prezzi si collocano a partire da 34.900 euro per la MX-5 1.5, da 37.350 per la 2.0.  Mini Cooper    Infine chiude la classifica, con 543 unit&agrave; vendute, una versione sportiva a tre porte di un&#39;icona intramontabile: la Mini John Cooper Works. Oltre al kit aerodinamico e ai cerchi da 17&quot; Race Spoke, la piccola sportiva con l&#39;Union Jack &egrave; dotata anche dell&#39;impianto frenante Brembo, dell&#39;assetto sportivo, del Servotronic, dell&#39;Electronic Differential Lock Control (EDLC) e del Perfomance Control. Il cuore della vettura &egrave; il un 2.0 litri turbo benzina da 231 CV (da record per una Mini) e 320 Nm di coppia, che pu&ograve; essere abbinato al cambio manuale a sei marce o all&#39;automatico Steptronic a sei rapporti, a trazione anteriore. 

Tra ultraleggere e aggressive, il segmento vale una nicchia da poco pi&ugrave; di 11mila esemplari: scopriamo quali sono le preferite

Nella Top 5 delle sportive pi&ugrave; vendute in Italia domina la Porsche 911

        Svelata in veste di concept, la Audi Q6 e-tron off road &egrave; apparsa su strada, nel corso del 2024, anche con dei muletti di sviluppo. Avvistamenti che suggeriscono la possibile produzione futura di una serie speciale del suv elettrico, molto caratterizzata in chiave off-road. D'altronde, le proposte esagerate e specializzate non mancano, dalla Classe G 4x42 alla 911 Safari, per guardare a un genere diversissimo. Senza dimenticare un'altra elettrica, la Mercedes EQC 4x42. Insomma, per il momento Audi rivela un concept ma c'&egrave; da tenere alta l'attenzione.  Coda Sportback e altezze da fuoristrada estremo &ldquo;Audi Q6 e-tron offroad concept costituisce una reinterpretazione del tema quattro. Il modello sottolinea il potenziale della nuova piattaforma premium elettrica PPE. Questo veicolo pu&ograve; affrontare e conquistare nuovi terreni. Non vediamo l'ora di vedere la reazione dei nostri Clienti di fronte a questa vettura altamente emozionale&rdquo;, ha commentato l'a.d. Audi, Gernot D&ouml;llner. Le forme sono quelle della Q6 e-tron Sportback, abbinate a soluzioni tecniche estreme. Spicca l'ampliamento delle carreggiate di 25 centimetri, insieme alla fanaleria supplementare al tetto e la fascia paraurti inedita, come i fari di profondit&agrave; e fendinebbia a led.  Ma &egrave; negli indizi tecnici che si nasconde la specializzazione off-road del progetto. Le ruote chiodate sono funzionali alla presentazione in uno scenario invernale - con la presentazione nella cornice di Kitzbuhel e la tappa della coppa del mondo di sci alpino -. Un dettaglio secondario rispetto alla modifica, sostanziale, degli assali e l'adozione della soluzione a portale. E' chiara la vocazione al fuoristrada pi&ugrave; impegnativo. La particolarit&agrave; dei semiassi a portale &egrave; nella sostituzione delle cuffie e giunti omocinetici con uno schema di trasmissione alla ruota mediante ingranaggi. Audi ha sviluppato uno schema che &egrave; in grado di migliorare la coppia trasmessa alla ruota del 50% rispetto alle convenzionali proposte a portale, il cui incremento &egrave; tra il 20 e 30% se paragonato al classico semiasse. Cavalli e altezza da terra, che numeri!  Questo consente di liberare luce libera da terra, potendo superare il vincolo del limitato angolo dei semiassi tra mozzo al centro ruota e uscita del differenziale. Un incremento che porta la Q6 e-tron Sportback Off Road Concept a 16 centimetri extra di altezza da terra. La trazione sulle quattro ruote &egrave; ottenuta da due motori elettrici, per un sistema da 517 cavalli, la cui velocit&agrave; massima &egrave; limitata a 175 km/h. Quanto al dato di coppia alla ruota, grazie all'insieme a ingranaggi degli assali a portale, il valore assoluto &egrave; di 13.400 Nm. Dato da non confondere con la coppia motrice prodotta dal sistema elettrico.       

Rester&agrave; un esercizio di tecnica e stile o anticipa una futura serie speciale? Le soluzioni adottate da Q6 e-tron Sportback per render&agrave; inarrestabile off-road ci sono tutte

Audi Q6 e-tron Off Road concept, 4x4 al quadrato

        Il Tokyo Auto Salon 2025 &egrave; sempre stato il palcoscenico perfetto per realizzazioni automobilistiche uniche e audaci. Quest'anno, tra le numerose vetture che hanno catturato l'attenzione ha spiccato sicuramente la &ldquo;Coperche&rdquo; 811 GT-K, un piccolo roadster Daihatsu Copen trasformato in una replica in miniatura della Porsche 911 RSR. La creazione unica &egrave; opera di StanceMagic, un'azienda giapponese specializzata nella produzione di cerchi in lega, che ha dimostrato come un tocco di creativit&agrave; e un sapiente utilizzo della fibra di vetro possano trasformare una kei car in un&rsquo;autentica attrazione da salone.  Daihatsu Copen + Porsche 911 = Coperche 811 GT-K La base della Coperche 811 GT-K &egrave; una Daihatsu Copen di prima generazione, compatta &ldquo;jdm&rdquo; cabrio dotata di trazione anteriore e motore anteriore, lontana quindi dai geni sportivi della Porsche 911. Per realizzare questa metamorfosi, quasi tutto della carrozzeria originale &egrave; stato sostituito, lasciando intatti solo il parabrezza, le portiere, gli specchietti e i montanti anteriori Il nuovo look &egrave; stato reso possibile grazie a un bodykit in fibra di vetro che include parafanghi allargati, paraurti personalizzati e una linea del tetto completamente ridisegnata. I dettagli che ricordano la 911 RSR includono i fari anteriori in stile Porsche 997, prese d'aria sul paraurti che richiamano la GT3, e un posteriore arricchito da luci originali 996, un diffusore prominente e un alettone di dimensioni generose per un&rsquo;aderenza massima. La livrea, ispirata ai colori delle 911 RSR da competizione a Le Mans, completa l'effetto visivo. Dettagli tecnici e modifiche Le modifiche non si sono limitate alla sola estetica: anche sotto il nuovo &ldquo;vestito&rdquo; interventi gli interventi sono stati importanti. L&rsquo;assetto &egrave; stato abbassato per migliorare colpo d&rsquo;occhio e stabilit&agrave;, mentre l&rsquo;impianto frenante &egrave; stato aggiornato con nuovi dischi e pinze. I cerchi in lega personalizzati di StanceMagic sono abbinati a pneumatici ad alte prestazioni per la massima aderenza. Sotto il cofano, il modello esposto al Tokyo Auto Salon ospita un motore 1.3 a quattro cilindri, una scelta decisamente pi&ugrave; performante rispetto al propulsore da 660 cc che caratterizzava le versioni kei car vendute in Giappone. Questo motore &egrave; accoppiato a un cambio manuale a cinque marce, una configurazione che promette una guida pi&ugrave; coinvolgente, pur rimanendo lontana dalle prestazioni di una vera 911. Forse rester&agrave; unica Rivisto anche l&rsquo;abitacolo, con sedili sportivi a guscio, roll-bar e inserti in pelle scamosciata con accenti rossi che richiamano il mondo delle corse. Tuttavia, nonostante gli elementi &ldquo;racing&rdquo;, questa trasformazione rimane pi&ugrave; che altro una show car, pi&ugrave; adatta a essere esibita che a girare in pista. La vettura probabilmente rester&agrave; un esemplare unico, anche se esistono online alcuni kit aftermarket che permettono di trasformare altre Daihatsu Copen in repliche ispirate alla Porsche.       

Svelata al Salone di Tokyo 2025, la Coperche 811 GT-K unisce dimensioni da kei car a estetica da Porsche 911 da competizione

La Daihatsu Copen che sogna di essere una Porsche 911 RSR

La kei car Daihatsu Copen è stata trasformata da StanceMagic in una Porsche 911 RSR in miniatura

Coperche 811 GT-K, l'ibrido Daihatsu/Porsche

Aggiornamento di metà carriera per la versione S due ruote motrici della 911 Carrera. Coupé e Cabriolet beneficiano di un'iniezione di potenza sostanziale, 30 cavalli ottenuti grazie a turbo modificati e un intercooler più efficace nel ridurre le temperature. Assetto, freni e un nuovo stile sul frontale caratterizzano la versione S

Porsche 911 Carrera S 2025

Il rinnovamento del mito continua e in apertura di 2025 concede una profonda evoluzione del concetto Porsche 911 Carrera S. Il gradino mediano tra la Carrera d&#39;ingresso e la GTS realizza un bel balzo in avanti per contenuti e valori espressi dal motore boxer.  A 5 anni dal debutto dell&#39;attuale generazione di 911 S, ecco arrivare un +30 alla voce potenza erogata. Con 480 cavalli, il 6 cilindri 3 litri contribuisce a migliorare le prestazioni della coup&eacute;, 4 decimi pi&ugrave; rapida sullo 0-100 km/h grazie ai 3&quot;3 dichiarati. Carrera S che tocca i 308 km/h.    Cosa cambia del motore boxer&nbsp;  Per una coppia invariata, a 530 Nm, come anche il cambio doppia frizione 8 marce, gli interventi grazie ai quali arrivano i 30 cavalli aggiuntivi sono concentrati sui turbocompressori (nuovi) e l&#39;incremento delle prestazioni di raffreddamento dell&#39;intercooler.  Ma non &egrave; solo una questione di numeri migliori che si sommano, nel definire la Porsche 911 Carrera S. &Egrave; superiore la dotazione di serie, che conta i fari Matrix led (sono un optional i Matrix HD), il Porsche Torque Vectoring Plus nella ripartizione attiva della coppia - assente sulla 911 Carrera -, gli interni dai rivestimenti estesi in pelle nera. Continuando con l&#39;impianto frenante di derivazione GTS, ovvero, dischi dal diametro di 408 e 380 mm sui due assi, che montano cerchi rispettivamente da 20 e 21 pollici. A richiesta, spazio all&#39;impianto carboceramico, l&#39;assetto adattivo PASM dall&#39;altezza da terra inferiore di 10 mm, alle ruote posteriori sterzanti.  In configurazione standard di assetto, con ammortizzatori non adattivi, le caratteristiche dell&#39;idraulica interna &egrave; stata rivista per migliorare la risposta; intervento al quale si sommano le modifiche applicate agli angoli caratteristici delle sospensioni.  I prezzi e la scelta 2 posti o 2+2  Detto del pacchetto Sport Chrono, Porsche (qui trovi i modelli sul mercato dell&#39;usato)&nbsp;offre una soluzione di rivestimenti interni pressoch&eacute; in pelle totale e, senza sovrapprezzo, la possibilit&agrave; di scegliere tra la configurazione 2 posti secchi e la 2+2 con gli strapuntini posteriori ripiegabili. Opzione concessa solo su 911 Carrera S Coup&eacute;, essendo la variante Cabriolet proposta esclusivamente quale 2+2.  Gi&agrave; ordinabile in Italia, l&#39;aggiornamento 2022 della Carrera S Coup&eacute; parte da 159.447 euro, mentre la Cabriolet da 173.859 euro. 

Coup&eacute; e cabriolet beneficiano di una dotazione di serie migliore, un motore 3 litri con un bel po&#39; di cavalli in pi&ugrave; e una serie di ottimizzazioni d&#39;assetto

Porsche 911 Carrera S 2025, pi&ugrave; cavalli e soluzioni da GTS

        La Porsche 911 GT3 RS, gi&agrave; un riferimento in termini di prestazioni su pista, raggiunge nuove vette grazie al kit Manthey. L'upgrade, sviluppato grazie alla collaborazione tra Porsche e Manthey Racing GmbH, porta a un livello superiore le (gi&agrave; impressionanti) prestazioni del veicolo, migliorando efficienza aerodinamica, comparto sospensioni e impianto frenante.  Manthey Porsche 911 GT3 RS, oltre una tonnellata di carico verticale  Il cuore del kit Manthey &egrave; il pacchetto aerodinamico, che genera un incredibile carico aerodinamico di oltre 1.000 kg a 285 km/h. Gli aggiornamenti comprendono un labbro del paraurti anteriore pi&ugrave; ampio, con supporti in fibra di carbonio rinforzati, e un diffusore posteriore migliorato. La lunetta posteriore in fibra di carbonio integra una pinna ispirata al prototipo Porsche 963 vincitore del FIA WEC, che ottimizza la stabilit&agrave; in curva e la gestione del flusso d&rsquo;aria. L&rsquo;enorme alettone posteriore, dotato di DRS suddiviso, presenta pannelli laterali maggiorati che lavorano insieme a sei alette sul tetto per garantire una migliore canalizzazione dell&rsquo;aria. Anche i cerchi, dotati di coperture aerodinamiche in fibra di carbonio, riducono la resistenza e massimizzano l&rsquo;efficienza complessiva. Sospensioni semiattive e freni potenziati Le sospensioni del Kit Manthey sono state ricalibrate per gestire i nuovi valori di carico aerodinamico, con molle anteriori irrigidite del 30% e posteriori del 15%. Gli ammortizzatori, controllati da un&rsquo;unit&agrave; elettronica avanzata, offrono una regolazione estremamente precisa in base alle condizioni di guida. La configurazione pu&ograve; essere personalizzata attraverso i comandi al volante, consentendo un&rsquo;esperienza di guida ottimale in pista. Anche l&rsquo;impianto frenante &egrave; stato adattato: tubi rinforzati in acciaio e pastiglie ottimizzate per il Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB) garantiscono una frenata ancora pi&ugrave; pronta e una maggiore resistenza al surriscaldamento. In vendita da gennaio 2025 Grazie a questi aggiornamenti, il 911 GT3 RS con kit Manthey offre una guida ancora pi&ugrave; stabile, riducendo beccheggio, rollio e oscillazioni anche nelle curve a media e alta velocit&agrave;. I miglioramenti non si limitano alle prestazioni: dettagli personalizzabili come proiettori LED con logo Manthey e adesivi in colori speciali esaltano il carattere distintivo del veicolo. Disponibile in Europa a partire da gennaio 2025, il kit, essendo stato sviluppato in collaborazione con la stessa Casa di Stoccarda, &egrave; acquistabile anche presso i canali Porsche e non compromette la garanzia della vettura.       

Il kit migliora performance e aerodinamica grazie a elementi dedicati in fibra di carbonio. Potenziati anche impianto frenante e comparto sospensioni.

Porsche 911 GT3 RS, oltre 1000 kg di downforce con Manthey

        Cambiarne l'impronta stilistica? Perch&eacute; mai? La Alpine A110 &egrave; tra le migliori interpreti di un segmento assolutamente di nicchia, quello delle coup&eacute; ultracompatte e ad altissime prestazioni. Il rinnovamento arriver&agrave; nel 2027 e con una&nbsp;A110 elettrica a raccoglierne il testimone. Dettaglio che far&agrave; storcere il naso ai puristi, che - in tal caso - farebbero bene (potendo) a mettere da parte uno degli esemplari che verranno ancora prodotti fino al 2026.&nbsp;  A110 elettrica pi&ugrave; leggera di una sportiva benzina Per chi, invece, guarda con curiosit&agrave; a come il marchio riuscir&agrave; a coniugare sportivit&agrave;, elevato dinamismo e l'aggravio di peso dovuto dal sistema elettrico, ci pensa Luca de Meo a rassicurare. Intervistato da Autocar, l'a.d. del Gruppo Renault ha anticipato una A110 elettrica pi&ugrave; leggera delle rivali termiche. Inevitabile guardare alla gamma 718 Porsche, oggi sui 1.410 kg con la Boxster e anch'essa destinata a un affiancamento con versioni elettriche. Detto come la soglia dei 1.100 kg oggi centrata dalla A110 1.8 turbo sia irrealizzabile, il target pare possa essere un valore tra i 1.300 e 1.400 kg. Masse in gioco ancora compatibili con i limiti della fisica e l'apporto dell'elettronica in grado di assicurare un elevato dinamismo di marcia. Il resto lo far&agrave; l'erogazione dei motori elettrici, ad altissimo valore di coppia e con uno schema che potrebbe introdurre anche sulla Alpine A110 i tre motogeneratori. I 300 cavalli su 1.140 kg della versione termica equivalgono a un rapporto peso-potenza di 3,8 kg/cv. Posto che l'elettrica si inserisca a quota 1.350 kg, per eguagliare il rapporto della termica dovr&agrave; avere poco pi&ugrave; di 350 cavalli.&nbsp; L'architettura specifica per A110 e A310 Alpine (qui trovi i modelli sul mercato dell'usato)&nbsp;ha investito su un'architettura dedicata, la Alpine Performance Platform che verr&agrave; impiegata anche sulla variante 2+2 della A110, la A310. Il marchio si &egrave; ispirato a quanto propone Porsche, con l'icona 911 sviluppata su una piattaforma dedicata, rispetto ad altri modelli progettati intorno a un'architettura condivisa. Lo stesso varr&agrave; per Alpine A110 rispetto alla A390, ad esempio, o la A290, tutte su architettura AmpR - Medium il suv A390, Small l'utilitaria A290 - sviluppata dal Gruppo Renault e a dare origine a pi&ugrave; modelli. Gli indizi tecnici rivelati dalla A110 E-ternite Concept del 2022 orientano verso quel che porter&agrave; su strada la seconda generazione della coup&eacute;. L'aggravio di peso di quel concept valeva 258 kg, nonostante la batteria da sola pesasse 392 kg e il valore complessivo dell'auto si attestasse a 1.378 kg. Sulle celle della batteria potrebbero arrivare le soluzioni sviluppate da Verkor, diversamente dai moduli del concept, derivati da quelli della Megane E-Tech. "La prossima A110 sar&agrave; pi&ugrave; leggera rispetto a un'auto equiparabile e con motore termico ma non scender&agrave; a compromessi in tema di prestazioni", le parole di de Meo, ad assicurare un dna invariato rispetto all'attuale coup&eacute; a motore centrale. Lo sviluppo dell'architettura APP, al di l&agrave; delle valutazioni unicamente dettate dal rapporto tra costi e volumi venduti, era essenziale per garantire una sportivit&agrave; pura, nonostante gli ingenti investimenti richiesti.       

C'&egrave; un indizio sul posizionamento della prossima coup&eacute; compatta, in termini di masse in gioco e modelli termici rivali. L'architettura APP un investimento necessario anche se "illogico"

Alpine, che sfida: la A110 elettrica peserà meno delle termiche

        Dopo la prima parte dedicata alle auto con cambio manuale pi&ugrave; potenti attualmente sul mercato, proseguiamo il "viaggio" tra queste vetture controtendenza. Non si tratta solo di una scelta tecnica, ma di una vera e propria filosofia di guida, che mette al centro il coinvolgimento del pilota e la connessione diretta con la meccanica. In un mercato dominato da trasmissioni automatiche sempre pi&ugrave; avanzate e veloci, il cambio manuale diventa un simbolo per puristi e appassionati che vogliono vivere ogni curva e ogni accelerazione come un&rsquo;esperienza fisica e sensoriale. Dopo auto tutto sommato abbordabili e gestibili per costi e prestazioni - come Ford Focus ST e Honda Civic Type R -&nbsp; entriamo ora nel territorio di supercar e hypercar, dove l&rsquo;ingegneria di precisione incontra l&rsquo;artigianalit&agrave; e il design pi&ugrave; raffinato. Da BMW M3 e M4 all'incredibile Pagani Utopia, passando per l'iconica Porsche 911 S/T, &egrave; giusto il momento di scoprire modelli che dimostrano come, anche nell&rsquo;era della digitalizzazione e dell&rsquo;intelligenza artificiale, esista ancora spazio per il puro piacere della guida analogica.  &nbsp;L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp;  Le BMW M3 e M4 sono da sempre simboli di sportivit&agrave; e coinvolgimento alla guida. Nella versione &ldquo;standard&rdquo; da 480 cv, berlina e coup&egrave; ad alte prestazioni si distinguono non solo per la potenza, ma anche per il loro cambio manuale a sei marce, una scelta dedicata agli appassionati della guida pi&ugrave; pura. Equipaggiate con il celebre sei cilindri in linea TwinPower Turbo da 3,0 litri, M3 e M4 offrono prestazioni notevoli (0-100 in soli 4,2 secondi) e una risposta immediata in puro stile BMW. Il cambio manuale, fluido e preciso negli innesti, esalta la connessione tra guidatore e automobile. Una configurazione che permette di sfruttare appieno il potenziale del motore, rendendo la guida un&rsquo;esperienza totalizzante, perfetta per chi ama il piacere della guida senza compromessi, tipico della filosofia M di BMW. Sulle versioni Competition per&ograve;, da 510 CV o 530 CV (in veste xDrive) non &egrave; prevista l&rsquo;alternativa del cambio manuale. Listini a partire da 104.000 euro. &nbsp;L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Porsche 718 Spyder (500 cv)  La Porsche 718 Spyder (purtroppo in uscita dai listini) &egrave; un'auto costruita per chi cerca il massimo del piacere di guida &ldquo;a cielo aperto&rdquo;. Con il suo motore boxer aspirato da 4.0 litri, capace di erogare ben 500 cv, questa roadster ad alte prestazioni &egrave; la quintessenza dell'ingegneria sportiva Porsche. La presenza di un cambio manuale a sei marce rende questa versione particolarmente apprezzata dai puristi, in quanto offre un livello di coinvolgimento e di controllo impossibile da replicare con un cambio automatico (nonostante la grande efficacia del&nbsp;celebre PDK della Casa di Stoccarda). Il cambio manuale permette al guidatore di gestire con precisione i valori trasmessi alle ruote posteriori e di &ldquo;sentire&rdquo; ogni cambiata, con una risposta meccanica diretta e appagante. Ogni scalata e accelerazione diventa un momento di pura connessione tra uomo e macchina, accompagnata dal sound caratteristico del flat-six, che urla dietro le spalle del guidatore, offrendo emozioni ad ogni curva. La 718 Spyder, grazie a questa combinazione di prestazioni e trasmissione manuale, &egrave; una delle auto pi&ugrave; esclusive e ambite dagli appassionati di guida, nonostante non si siano risparmiate le critiche riguardo alla rapportatura delle marce: secondo alcuni, infatti, sarebbero troppo lunghe e non ben proporzionate all&rsquo;altissima linea rossa posta ad oltre 9.000 giri. Listini a partire da 168.111 euro. &nbsp;L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Porsche 911 S/T (525 cv)  La Porsche 911 S/T &egrave; una delle versioni pi&ugrave; esclusive e pure della leggendaria 911, pensata per i veri intenditori. Con 525 cv erogati dal motore flat-six aspirato da 4.0 litri (strettamente imparentato con quello della 718 Spyder), questa vettura celebra il piacere della guida manuale, offrendo un sopraffino cambio manuale a sei marce, rarit&agrave; assoluta su un modello cos&igrave; performante. La 911 S/T &egrave; stata progettata partendo dall'iconica GT3, per offrire un&rsquo;esperienza di guida unica, combinando un telaio leggero e un motore aspirato, tutto al servizio della precisione e dell&rsquo;equilibrio dinamico. Il cambio manuale amplifica questa esperienza, consentendo al guidatore di sentire ogni cambiata e di gestire il motore in modo diretto e coinvolgente, proprio come nelle versioni storiche della 911. La S/T, con il suo setup particolare e un design che richiama i modelli classici, rappresenta un omaggio alle origini sportive del marchio Porsche, permettendo a chi la guida di rivivere il piacere della guida manuale senza compromessi. Il prezzo? Decisamente salato, a partire da 317.360 euro. &nbsp;L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Pagani Utopia (864 cv)  La Pagani Utopia &egrave; un'opera d'arte contemporanea, scaturita dal genio di Horacio Pagani. Realizzata anche in versione Roadster e pensata per gli appassionati pi&ugrave; puri e per chi cerca un'esperienza di guida autentica, &egrave; dotata del celebre V12 biturbo da 6.0 litri fornito direttamente da Mercedes-AMG. La Utopia eroga valori straordinari:&nbsp; ben 864 cv di potenza e 1.100 Nm di coppia massima, il tutto racchiuso in una struttura ultra-leggera grazie all&rsquo;impiego di materiali come la fibra di carbonio e il titanio. La vera particolarit&agrave;, per&ograve;, &egrave; la possibilit&agrave; di scegliere un cambio manuale a sette marce (in alternativa ad un automatico a sette marce fornito da XTrac), una vera rarit&agrave; in un&rsquo;auto con queste prestazioni. Questo cambio enfatizza il controllo e la connessione diretta con la vettura, permettendo al pilota di godere appieno della potenza del 12 cilindri a V. Ogni cambiata &egrave; un momento da assaporare, rendendo la guida della Utopia un&rsquo;esperienza emozionante e coinvolgente, pensata per veri intenditori. Il prezzo? A partire da 3,1 milioni di euro, tasse escluse.       

Ecco le auto con cambio manuale pi&ugrave; potenti attualmente in commercio: BMW M3/M4, Porsche 718 e 911 S/T, Pagani Utopia

Le auto più potenti con cambio manuale del 2024 (parte 2)

        Aim&eacute; Leon Dore (ALD), il celebre brand di moda e lifestyle di New York, ha svelato una straordinaria versione customizzata della Porsche 993 Turbo. Questo progetto, il quinto nato dalla collaborazione tra ALD e Porsche, reinterpreta una delle vetture pi&ugrave; iconiche nella storia delle auto sportive, unendo design esclusivo e ingegneria d&rsquo;eccellenza rendendo anche omaggio al leggendario designer Marcello Gandini. Porsche 993 Turbo Aim&eacute; Leon Dore, tra passato e innovazione  Considerata una delle migliori interpretazioni della serie 911, la Porsche 993 Turbo rappresenta l&rsquo;apice dei motori raffreddati ad aria. Dotata di un potente sistema twin-turbo, il modello ha stabilito nuovi standard in termini di prestazioni, maneggevolezza e affidabilit&agrave;. Aim&eacute; Leon Dore ha lavorato per alzare ulteriormente l&rsquo;asticella in termini di design (mantenendo intatto l&rsquo;heritage che contraddistingue il modello) integrando anche aggiornamenti tecnici per rendere omaggio a questa leggenda. Tra le modifiche principali spiccano elementi ispirati alla 993 Turbo S, come lo spoiler Turbo S, che migliora sia l&rsquo;estetica che la deportanza, oltre a sistema di scarico e splitter anteriore per un&rsquo;aerodinamica ottimizzata. Per i cerchi Turbo Twist da 18 pollici, gommati Michelin, &egrave; stata scelta la tonalit&agrave; Mulberry Green la quale, assieme a dettagli in oro, si abbina alla perfezione alla carrozzeria (sempre in verde scuro). Comne anticipato, il progetto non &egrave; solo una reinterpretazione stilistica, ma un vero e proprio tributo a Marcello Gandini, autore dell&rsquo;originale Lamborghini Bravo e di molte altre icone automobilistiche tra cui Lamborghini Miura e Lancia Stratos. Interni di lusso: omaggio alla citt&agrave; che non dorme mai  L&rsquo;abitacolo della Porsche 993 Turbo Aim&eacute; Leon Dore riflette un'eleganza senza tempo, con pelle marrone scuro, inserti in vera lana d&rsquo;agnello e sedili sportivi a guscio rifiniti nella stessa tinta Mulberry Green dell&rsquo;esterno. Come da tradizione di entrambi i brand, nulla &egrave; lasciato al caso, con tutti gli elementi (inclusi tappeti e strumentazione) in perfetta armonia cromatica. Particolare distintivo il pomello del cambio in ottone con motivo &ldquo;Unisphere&rdquo;, simbolo del Queens e omaggio alle origini del marchio ALD. Sui battitacchi &egrave;, poi, inciso il motto: &ldquo;A team from outta Queens with the American dream&rdquo;, a rappresentare l&rsquo;essenza di Aim&eacute; Leon Dore e il suo legame con la citt&agrave; di New York. Capsule collection ispirata Parallelamente al lancio della Porsche 993 Turbo personalizzata, Aim&eacute; Leon Dore presenta una capsule collection esclusiva in collaborazione con Porsche Design. La collezione include capi di abbigliamento e accessori, tra cui una giacca di pelle &ldquo;Club Jacket&rdquo; che cattura lo spirito del progetto. Disponibile dal 22 novembre, la collezione sar&agrave; acquistabile sia nei negozi ALD che online. Per la prima volta, alcuni articoli saranno offerti anche presso il Porsche Design Store di Beverly Hills, consolidando il legame tra le due comunit&agrave; di appassionati.       

L'esemplare unico, completamente personalizzato sia fuori che dentro, unisce l'estetica iconica del modello a elementi moderni

Porsche 993 Turbo Aimé Leon Dore celebra New York e Gandini

Dalla scorsa estate hanno iniziato a farsi sempre pi&ugrave; insistenti le voci di una relazione tra il rapper Geolier e Chiara Frattesi, influencer e sorella del centrocampista dell&rsquo;Inter Davide Frattesi. Voci poi confermate dato che i due, anche via social, hanno reso pubblica la loro storia con tanto di dichiarazioni d&rsquo;amore. &Egrave; di questi giorni, un nuovo avvistamento: i due sono stati paparazzati nel centro di Milano dal settimanale Diva e Donna con una fiammante Porsche 911 GT3 rossa.    Davide Frattesi alla guida di un trattore? Il video &egrave; gi&agrave; virale  Paparazzati a Milano  Dopo le precedenti relazioni, lei con il calciatore della Juventus Weston McKennie e lui con la storica fidanzata Valeria D&rsquo;Agostino, con la quale &egrave; stato per quattro anni, nessuno avrebbe scommesso su questa coppia. E invece i due giovani sembrano andare d&rsquo;amore e d&rsquo;accordo, a tutta velocit&agrave; sulla Porsche 911 GT3, il cui prezzo per la nuova versione parte da 215mila euro. A spingerla c&rsquo;&egrave; un boxer aspirato a 6 cilindri da 510 CV abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 rapporti (o a un cambio sportivo GT manuale a 6 rapporti). La velocit&agrave; massima &egrave; di 311 km/h mentre l&rsquo;accelerazione 0-100 &egrave; di 3,4 secondi.  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid 

Il rapper e l&rsquo;influencer sono inseparabili dalla scorsa estate e sono stati visti a bordo di una 911 GT3 rossa

Geolier e Chiara Frattesi, amore a tutta velocit&agrave; in Porsche

        Edward Lodewijk van Halen, semplicemente noto come Eddie van Halen, &egrave; stato uno dei pi&ugrave; talentuosi e innovativi &ldquo;maghi&rdquo; delle sei corde di tutti i tempi: la rivista Rolling Stone, ad esempio, lo ha inserito al quarto posto nella Top 100 dei chitarristi del XX secolo. Nato ad Amsterdam il 26 gennaio 1955 (e purtroppo scomparso il 6 ottobre 2020), il musicista naturalizzato americano &egrave; noto anche per aver fondato l&rsquo;omonimo gruppo, nonch&eacute; aver reso nota ai pi&ugrave; la tecnica del &ldquo;tapping&rdquo;, che consiste nel premere le dita della mano sinistra direttamente sui tasti cos&igrave; da riprodurre delle note altrimenti difficili da eseguire con la tecnica convenzionale. Insieme al fratello Alex nel 1972 fond&ograve; la band Van Halen, la cui fama decoll&ograve; dal 1977 grazie al contratto discografico concesso dalla Warner Bros Records.  Il primo album, con il nome della band, riscosse un notevole successo da subito, annoverato tra i migliori debutti di sempre della storia del Rock. La band si replic&ograve; con l&rsquo;album 1984, che ottenne cinque volte il disco di platino a distanza di un anno. Nel 1992 poi, vinsero anche il Grammy Award per la miglior interpretazione hard rock con l'album For Unlawful Carnal Knowledge. Al termine della carriera, la band vantava oltre 56 milioni di dischi venduti negli States e oltre ottanta in tutto il mondo. Ma non solo rock. Eddie, fu anche un grande appassionato di auto, con modelli capaci di spaziare dai classici V8 americani fino alle pi&ugrave; sofisticate e performanti supercar europee. Alcune di queste divennero incredibilmente iconiche, come ad esempio il celebre Van Hauler, il furgone Chevrolet C1500 la cui livrea era ispirata a quella della Frankenstrat, la nota Stratocaster completamente modificata dal chitarrista. Non vi resta che proseguire nella lettura per scoprirle. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Porsche 911 Turbo by RUF (993)  Al vertice della collezione di Eddie Van Halen c'&egrave; una Porsche 911 Turbo (serie 993) modificata dal celebre tuner tedesco RUF. La versione RUF della 911 Turbo rappresenta una delle interpretazioni pi&ugrave; potenti e performanti di questo iconico modello, con una serie di modifiche che aumentano sensibilmente la potenza, l&rsquo;aerodinamica e il comportamento su strada. Il motore flat-six biturbo, capace di superare i 500 cavalli, offre un&rsquo;esperienza di guida unica e coinvolgente, caratterizzata da una velocit&agrave; che supera i 320 km/h. Questo modello non solo incarna la precisione tecnica e la raffinatezza tipiche di Porsche, ma &egrave; anche un esempio della passione di Eddie per le auto dal carattere unico e personalizzato. Il valore della Porsche 993 911 Turbo RUF nella sua configurazione speciale &egrave; stimato intorno al mezzo milione di euro, facendo di questa vettura uno dei pezzi pi&ugrave; pregiati della collezione. Particolare il colore rosso Carminio, con tanto di dettagli sui cerchi in lega Fuchs, oltre a un bodykit dedicato e molto appariscente. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Lamborghini Miura  La Lamborghini Miura, altra gemma della collezione di Eddie Van Halen, &egrave; riconosciuta a livello mondiale come una delle prime vere supercar della storia. Con il suo design iconico firmato Gandini e il potente motore V12 aspirato da 3,9 litri, la Miura ha saputo conquistare il cuore di appassionati e collezionisti sin dal suo debutto negli anni '60. La versione P400 S, con i suoi 370 cv, era in grado di raggiungere velocit&agrave; straordinarie per l&rsquo;epoca, toccando i 285 km/h. Van Halen apprezzava l&rsquo;eleganza e l&rsquo;unicit&agrave; della Miura, un&rsquo;auto che incarnava la pura essenza dello stile italiano e che rappresentava l&rsquo;equilibrio perfetto tra bellezza e potenza. Il valore di questo modello sfiora i 2 milioni di euro, ed &egrave; stata spesso considerata una delle auto pi&ugrave; amate dal musicista olandese. Anche in questo caso fu scelto un rosso molto particolare, dai toni intensi e profondi, probabilmente una tonalit&agrave; atipica in casa Lamborghini, esplicitamente voluta dal chitarrista. Alcuni sostengono, tra l'altro, che il sound dell&rsquo;iconico V12 venne anche ripreso e campionato in alcuni brani del fortunato album del 1984. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Ferrari 550 Maranello  Nella collezione di Eddie Van Halen non poteva mancare una Ferrari, e la scelta &egrave; caduta sulla 550 Maranello, una coup&eacute; a motore anteriore che rappresenta uno dei modelli pi&ugrave; raffinati e potenti della Casa. Equipaggiata con il leggendario V12 aspirato da 5,5 litri e 485 cavalli, la 550 Maranello &egrave; capace di passare da 0 a 100 km/h in soli 4,4 secondi e di raggiungere una velocit&agrave; massima di ben 320 km/h. Questo modello incarna la perfezione tecnica e il lusso tipico del Cavallino Rampante, e ha affascinato il musicista per la sua combinazione di eleganza e performance. In questo caso fu scelto una colorazione scura, un nero tristrato metallizzato che si abbinava incredibilmente bene al modello in questione, rendendola una perfetta auto da rappresentanza. Il valore della Ferrari 550 Maranello si attesta intorno ai 200.000 dollari, rendendola uno dei pezzi pi&ugrave; preziosi e distintivi della sua collezione. Negli ultimi anni, questa 550 Maranello &egrave; apparsa diverse volte su alcuni siti di aste di lusso statunitensi: essendo stata parte della collezione di Van Halen, il prezzo &egrave; notevolmente cresciuto rispetto ad altri esemplari a pari condizioni di quell&rsquo;epoca. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Audi R8 (V8 e V10)  L&rsquo;Audi R8&nbsp;- ormai fuori produzione - &egrave; stato un modello estremamente importante per il chitarrista olandese. Eddie Van Halen apprezzava a tal punto la coup&eacute; tedesca da acquistarne non una, bens&igrave; due, di generazioni differenti. Scelse di accaparrarsi fin dal debutto la prima edizione del 2008, dotata del 4.2 V8 aspirato di Audi, a cui segu&igrave; un secondo modello dotato del potente e iconico 5.2 V10 condiviso con Lamborghini. Entrambe erano abbinate a un cambio manuale a sei marce e, per l&rsquo;occasione, decise di far installare su tutte e due un kit di sovralimentazione con compressore volumetrico. La potenza crebbe, arrivando a oltre 550 cv per la V8 e quasi 700 cv per la V10. Si &egrave; trattato di uno degli ultimi modelli esplicitamente richiesti dal chitarrista, prima di spegnersi nell&rsquo;ottobre del 2020. In queste due vetture si palesa tutto l&rsquo;estro creativo della Star, alla ricerca del piacere e della sregolatezza. Con un valore stimato di circa 150.000 euro, l&rsquo;Audi R8 &egrave; stata apprezzata da Van Halen per la sua capacit&agrave; di combinare lusso, sportivit&agrave; e una presenza che non passasse mai inosservata. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Porsche 911 GT3 RS  La Porsche 911 GT3 RS rappresenta il lato pi&ugrave; puro e sportivo della collezione di Eddie Van Halen. Il musicista scelse di acquistare questo modello in concomitanza con la seconda Audi R8, in un momento della vita in cui, probabilmente, era alla ricerca del massimo piacere dal fronte automobilistico. La vettura, concepita per dare il massimo in pista ma omologato per la strada, &egrave; dotata di un motore boxer aspirato da 4,0 litri che sviluppa fino a 500 cv (per la penultima serie 991). Da molti del settore riconosciuta come una delle auto sportive capaci di regalare tra le sensazioni pi&ugrave; pure al volante, leggera e dall&rsquo;aerodinamica sofisticata, la GT3 RS &egrave; in grado di offrire un&rsquo;esperienza di guida altamente dinamica e coinvolgente, ideale per chi ama il brivido della velocit&agrave; e la precisione in curva. Van Halen amava questa vettura per la sua capacit&agrave; di trasmettere emozioni forti, probabilmente simili a quelle che provava sul palco imbracciando la sua sei corde. Oggi, il valore di una GT3 RS 991 si aggira intorno ai 200.000 euro. Alcuni esemplari possono, per&ograve;, superare tale cifra se tenuti in ottime condizioni. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Chevrolet Nomad del 1956  (Foto di Matthew York) Il lato nostalgico della collezione emerge con la sua Chevrolet Nomad del 1956, un classico senza tempo che incarna lo spirito americano. Questo modello, con il suo design r&eacute;tro e la carrozzeria station wagon dalle linee eleganti, &egrave; un simbolo dell&rsquo;era d&rsquo;oro delle auto americane. Dall&rsquo;estetica classica, la Nomad del chitarrista era caratterizzata da una tonalit&agrave; turchese chiara con i fascioni bianchi a contrasto, molto in voga sulle auto di quel periodo, cos&igrave; come i grossi paraurti cromati. Non solo un&rsquo;auto d&rsquo;epoca, ma una vera e propria icona culturale, apprezzata per il suo fascino vintage e il comfort ineguagliabile per l&rsquo;epoca. Eddie Van Halen possedeva questo modello &ndash; spinto da un motore Power Pack V8 da 265 pollici cubici, capace di generare circa 180 cv, abbinato a un cambio automatico - &nbsp;come tributo alla cultura automobilistica americana, un simbolo di uno stile di vita legato a viaggi e libert&agrave;, alla crescita economica degli anni &rsquo;50 e &rsquo;60, al sogno dell&rsquo;uomo a stelle e strisce. Il valore della Chevrolet Nomad del 1956 si attesta intorno ai 50.000 dollari (circa 47mila euro) ma l&rsquo;esemplare da lui posseduto &egrave; stato ritrovato all&rsquo;asta negli anni successivi al Duemila, con un prezzo vicino ai 100.000 euro. Sfoglia le pagine per continuare a scoprire la collezione di Van Halen &nbsp; Chevrolet C1500 Silverado &ldquo;Van Hauler&rdquo;  Non tutta la collezione del chitarrista era improntata alla sportivit&agrave; e alla potenza. Infatti, troviamo il Chevrolet C1500 Silverado, rinominato negli anni &ldquo;Van Hauler&rdquo; ovvero un furgone che rappresenta l&rsquo;anima pi&ugrave; pratica e funzionale della collezione di Van Halen. Costruito da Hot Rods by Boyd e disegnato da Chip Foose, il pick-up fu utilizzato spesso per trasportare strumenti e attrezzature durante i tour. Basta uno sguardo per capire chi fosse il proprietario: la carrozzeria con livrea a strisce bianche e nere su rosso, infatti, richiamava il design dell&rsquo;iconica chitarra "Frankenstrat" (una Fender Stratocaster completamente modificata, con pickup Gibson e ponte tremolo Floyd Rose). L&rsquo;estetica, inoltre, era ulteriormente personalizzata con l&rsquo;adozione di cerchi in acciaio da 16 pollici placcati argento. Sotto il cofano, il C1500 era stato potenziato con un motore LT1 V8, capace di sviluppare circa 300 cv e 488 Nm; le sospensioni posteriori indipendenti di derivazione Corvette, poi, miglioravano tenuta di strada ed esperienza di guida. Una sorta di &ldquo;super pick-up&rdquo; che accelerava da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi, per 220 km/h di punta. Nonostante il veicolo fosse caduto in disuso per un periodo, fu restaurato nel 2009 da Duane Mayer e Bernt Karlsson, ex membri del team di Boyd Coddington, e fu successivamente messo all&rsquo;asta da Barrett-Jackson nel 2010. Romeo Ferraris kit Velos, grinta speciale Porsche 911 Turbo e Turbo S       

Tra sportive europee e icone americane, la collezione del chitarrista include diversi stili e gusti, con modelli personalizzati e iconici

Eddie Van Halen, garage da sogno tra sportive e Muscle Car

        L&rsquo;atelier Romeo Ferraris lancia un nuovo progetto di elaborazione e personalizzazione per supercar: Velos, un kit completo dedicato alla Porsche 911 Turbo S. L&rsquo;azienda propone questo pacchetto sia nella sua interezza che come singoli componenti. Il nome, Velos, deriva dal greco e significa &ldquo;freccia&rdquo;, un simbolo presente sia nel logo Romeo Ferraris che nel kit stesso. L'immagine della freccia ispira l&rsquo;intero studio di aerodinamica, grafica e design. Velos rappresenta l'ultimo risultato dell'impegno di Romeo Ferraris nel trasferire la sua esperienza nel motorsport alla produzione stradale. Forma e sostanza Questo kit esalta la vettura su due fronti: quello prestazionale e quello estetico. Sul piano delle prestazioni, gli interventi si concentrano sull'elettronica, sull'aumento delle dimensioni delle turbine, sull'intero impianto di scarico e downpipe, sulla sostituzione dell'intercooler e sull'installazione di un sistema di aspirazione completo in fibra di carbonio. Queste modifiche consentono di raggiungere una potenza di 880 CV a 6.900 giri e una coppia massima di 1030 Nm a 3.380 giri. Romeo Ferraris ha perfezionato anche l'assetto, introducendo molle e ammortizzatori ad alte prestazioni a 4 vie regolabili in estensione e compressione con montanti in acciaio inox.  La vettura monta pneumatici Michelin Sport Cup 2, frutto della collaborazione consolidata tra le due aziende. Anche gli aggiornamenti estetici si rivelano significativi, elevando l&rsquo;appeal di un modello gi&agrave; iconico senza risultare invasivi.  Nuovi elementi in carbonio a vista percorrono l'intera silhouette, partendo dall'anteriore con cofano e splitter ridisegnati, passando per minigonne e prese d'aria, fino a raggiungere un posteriore caratterizzato da spoiler, estrattore e terminali di scarico dalla forma inedita. Il risultato &egrave; un design affascinante e aggressivo al tempo stesso. Gli interni, pur mantenendo intatto il DNA Porsche, subiscono una rivisitazione. Un pattern interamente progettato dai tecnici dell&rsquo;azienda impreziosisce sedili, pannelli e, su richiesta, qualsiasi altro dettaglio. Completano il quadro i cerchi, che presentano un design creato e sviluppato internamente da Romeo Ferraris nel corso della sua storia sia per modelli racing che stradali. Potrebbe interessarti: abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Un concentrato di potenza e stile per gli appassionati di auto sportive che esalta prestazioni ed estetica-

Romeo Ferraris kit Velos, grinta speciale Porsche 911 Turbo e Turbo S

        L'ultima della sua specie. Porsche conclude la produzione della 911 Dakar con un esemplare unico, destinato a un collezionista italiano. La fuoriserie, realizzata tramite il programma Sonderwunsch di Porsche Exclusive, celebra l'iconica vittoria della 911 alla Parigi-Dakar del 1984. Prima della consegna al suo nuovo proprietario, l'auto sar&agrave; esposta al Museo Porsche. L'elemento distintivo di questa Sonderwunsch &egrave; la livrea tricolore, realizzata a mano e ispirata alla 911 vincitrice della Parigi-Dakar. I colori Signalyellow e Blu Genziana metallizzato, abbinati al pacchetto Rallye Design, riprendono l'estetica della vettura da rally. Una linea blu, denominata Blu Lampedusa in onore dell'isola italiana, separa le due tonalit&agrave; principali. Una 911 Dakar davvero particolare Questa particolare sfumatura &egrave; stata creata in collaborazione con il proprietario dell'auto. I cerchi in lega presentano raggi in Signalyellow e il profilo in Blu Lampedusa. I fari a Led Matrix sono impreziositi da un anello decorativo color Lampedusa. Le protezioni in acciaio inossidabile su frontale, posteriore e fiancate sono nere. Gli interni presentano un contrasto tra giallo e nero, evidente nelle cuciture e nelle strisce decorative su cruscotto, console centrale e pannelli delle portiere. Sui poggiatesta dei sedili Sport Plus &egrave; ricamata la scritta "911 Dakar" in filato Speed Yellow. Un inserto in pelle Speed Yellow impreziosisce il selettore del cambio PDK a otto velocit&agrave;. All'apertura delle portiere, i proiettori LED proiettano a terra il logo Sonderwunsch. Porsche 911 Dakar Sonderwunsch rappresenta la conclusione della produzione di un modello in serie limitata a 2.500 esemplari. Con la sua personalizzazione esclusiva, testimonia l'attenzione di Porsche per i dettagli e la capacit&agrave; di realizzare vetture uniche. Potrebbe interessarti: Porsche Taycan 2025, GTS e 4 non mancano certo di vivacit&agrave;&nbsp;       

Un collezionista italiano si aggiudica l'ultima 911 Dakar, con livrea ispirata alla leggendaria vittoria del 1984. I dettagli della fuoriserie esclusiva.

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