Mazda CX-7 2.2 CD

Pubblicato il 29 marzo 2010, 15:37

Rilevamenti e Tecnica

Pur se etichettato come semplice facelift, il lavoro di affinamento della CX-7 introduce novità di rilievo. Primo fra tutti l’attesissimo turbodiesel, sviluppato ex-novo da Mazda in tempi recenti e che sta via via equipaggiando tutta la gamma. Interamente in alluminio, con turbina a geometria variabile e common rail ad altissima pressione (2000 bar), il 2.2 CD si presenta con una variante di potenza inedita, 173 cv con 40,8 kgm di coppia. Anch’esso Euro 5 e dotato di filtro DPF, si caratterizza per la presenza del sistema SCR: acronimo di riduzione catalitica selettiva, è una soluzione per ridurre drasticamente le emissioni di NOX.
Sotto il vano bagagli c’è un serbatoio da 15,5 litri che contiene AdBlue, una soluzione acquosa di urea che è una sintesi dell’ammoniaca. Il sistema SCR inietta a 5 bar di pressione questa soluzione nei gas di scarico, a valle del filtro antiparticolato: il calore dei gas decompone l’urea in ammoniaca, l’ammoniaca decompone gli NOX in azoto e ossigeno, dunque sostenze innocue una volta fuori dagli scarichi.
Infine, migliorie per l’handling: la scocca è stata irrigidita del 5%, senza però influire sul peso. Le sospensioni, fermo restando il Mc- Pherson anteriore e il multilink posteriore, adottano nuovi ammortizzatori che presentano anche geometrie riviste.
Mazda CX-7 2.2 CD

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