Per la multinazionale tedesca l'impegno tecnico è a 360°. Tra elettrico e termico non ci sarà un vero vincitore
18.09.2017 ( Aggiornata il 18.09.2017 16:59 )
In un'epoca in cui la mobilità sta cambiando profondamente, modificando canoni che resistevano da oltre un secolo, l'auto non è più l'unico attore del concetto di spostamento. In uno scenario che muta rapidamente, dove ci sono tanti spunti e poche certezze, Bosch lavora a 360° per anticipare le richieste del mercato. Nel 2017, infatti, il fatturato del settore di Mobility Solutions dovrebbe aumentare del 7%, arrivando a circa 47 miliardi di euro. I sistemi di assistenza alla guida sono i precursori della guida autonoma e la crescita di questo segmento porterà a Bosch un fatturato di due miliardi di euro entro il 2019.
Dal punto di vista tecnico, invece, l'obiettivo è una mobilità a zero incidenti, zero stress e zero emissioni, grazie all'automazione, l'elettrificazione e la connettività. Per dirla con le parole del CEO di Bosch Volkmar Denner «Non è più semplicemente una questione di produrre auto migliori. Abbiamo bisogno di una nuova concezione di mobilità». Per questo la volontà di Bosch è quella di aumentare i propri sforzi nel campo dell'elettromobilità migliorando allo stesso tempo il motore a combustione interna - anche con l'uso di carburanti sintetici che vengono prodotti con energia rinnovabile e sono neutri dal punto di vista della CO2 - , tenendo aperte varie soluzioni e senza limitarsi a una sola via.
Questo approccio si applica anche alla connettività. Nei prossimi cinque anni, il mercato della mobilità connessa crescerà di circa il 25% annuo. Bosch ha già delle competenze in termini di sensori, software e servizi che serviranno, tanto che già oggi, 1,5 milioni di veicoli sono connessi con il software Bosch IoT. Così le auto possono diventare assistenti personali al punto da gestire autonomamente gli appuntamenti con le auto-officine, usando il nuovo servizio software Bosch "Over The Air".
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