Partendo dalle due nuove hypercar, Sián Roadster ed Essenza SCV12, il direttore tecnico del marchio bolognese Maurizio Reggiani racconta le nuove tecnologie che la Casa di Sant'Agata sta sviluppando per le supercar del futuro
16.10.2020 13:30
Elettrificazione, supercondensatori, fibra di carbonio, materiali a memoria di forma e aerodinamica estrema. Il futuro della Lamborghini passerà attraverso tutti questi componenti avveniristici. Si tratta di tecnologie rivoluzionarie sviluppate attraverso due hypercar sperimentali del Toro dal potenziale incredibile.
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La prima è un'auto stradale, l'altra è una Lambo "quasi" da corsa. Sono la Sián Roadster, la supersportiva stradale più potente ed esclusiva con motore ibrido da 819 cavalli, e la Essenza SCV12, aggressiva nel suo colore verde acido. Talmente potente (830 cv) che non è concepita per l'uso stradale ma soltanto per le piste. Due hypercar esclusive che verranno costruite in tiratura limitatissima (82 Sián e 40 Essenza SC) e che serviranno a Lamborghini per sviluppare le tecnologie del futuro.
Ad accomunare queste due hypercar c'è il motore 12 cilindri. Il segno distintivo del Toro. Il motore che fa parte della storia del marchio fin da quando comparve sulla prima 350 GT del 1963. Da allora il V12 (cresciuto dai 3,5 litri e 280 cv del primo modello fino ai 6,5 litri e 770 cv dell'ultima SVJ) è sempre rimasto il simbolo e l'anima dell'universo Lamborghini. Il tipo di motore più propenso a raggiungere elevatissimi regimi di rotazione e quindi la massima potenza. Proprio alcune delle tecnologie innovative che Lamborghini sta sviluppando lo possono rivitalizzare ed evitare che cada vittima delle norme sempre più ferree sulle emissioni. A parlarci delle tecnologie innovative che Lamborghini ha sviluppato è il direttore tecnico del marchio, l'ingegner Maurizio Reggiani. Che ci spiega quali ricadute positive potranno avere sulle Lambo del futuro.
"Sián ed Essenza SCV12 hanno in comune due componenti: il nostro motore 12 cilindri e la monoscocca in carbonio. Sono lo scheletro portante del successo della Aventador, l'auto alla base di entrambi i progetti. Ciascuna delle due hypercar poi si è sviluppata in direzioni diverse in base agli obiettivi che avevamo. Con la Sián ci siamo prefissi di sviluppare l'elettrificazione con soluzioni avveniristiche. Con la Essenza abbiamo invece voluto utilizzare sempre di più la fibra di carbonio come elemento di protezione: non soltanto di rigidità ma anche di sicurezza per la sua capacità di assorbire e dissipare energia".
Qual è stato l’obiettivo della Sián?
"Risolvere uno degli aspetti di cui parte dei clienti dei nostri motori V12 si lamentavano: il famoso "buco" di coppia nella cambiata soprattutto in modalità automatica. Un problema che causava un fastidio a livello di comfort. La soluzione è stata di adottare un motore elettrico alimentato da supercondensatori e non da normali batterie. Questa tecnologia è da anni un nostro pallino, tanto che abbiamo fatto un accordo con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston per svilupparla".
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Cosa sono esattamente i supercondensatori?
"Si tratta di celle al litio con una densità di energia stratosferica, se comparata con le normali batterie. Per fare un paragone, i supercondensatori hanno una densità di potenza di 2.400 watt per chilogrammo, mentre una normale batteria al litio di auto elettrica ha 300 watt per kg. I supercondensatori riescono a caricare e scaricare una quantità di energia impressionante. E lo fanno di colpo. Con un'efficenza elevatissima".
Ma avranno un peso...
"No, i supercondensatori sono leggerissimi. Sulla Sián l'accumulatore è un prisma sottilissimo montato trasversalmente dietro l'abitacolo, come una paratìa. Pesa appena 34 kg e fornisce 34 cv di potenza. Questa dote di compattezza è ideale per una supersportiva perché permette di inserire un sistema che dà potenza aggiuntiva in poco spazio e senza incrementare il peso".
Lamborghini verso il futuro: FOTO
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Guarda la galleryQual è il loro punto debole?
"Caricano e scaricano energia molto rapidamente. Perciò non sono adatti a fornire da soli grande autonomia elettrica a una vettura. Invece per un'auto supersportiva come la Sián dove non serve autonomia elettrica ma potenza sono un vantaggio".
Come funzionano?
"L'energia elettrica che il supercondensatore produce viene inserita in un motore elettrico a 48 volt calettato sul cambio; nella fase di cambiata il motore elettrico aggiunge coppia e riempie il famoso "buco" di coppia del cambio automatico. In mappatura "Corsa" invece la coppia in più viene usata per migliorare l'accelerazione della macchina. Diventa un overboost".
Il vantaggio è consistente?
"Sullo scatto 0-100 km/h la Sián riesce a scaricare a terra il 9% in più di trazione rispetto ad una Aventador SV e questo le permette di scendere a 2"8 sullo 0-100. Più si chiede elasticità al motore, più l'effetto del supercondensatore diventa vistoso: una Sián dai 70 ai 120 km/h è 1,2 sec. più rapida di un'Aventador".
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