Nuova Maserati Grecale Trofeo: la prova al Balocco

Non cadete in tentazione nel tentativo di lanciare un paragone con la (più piccola) Stelvio. La base è condivisa certo, ma sono più le differenze che le similitudini, a partire dal passo (unitamente alle dimensioni) maggiore sul Suv del Tridente. Quanto basta per rilanciare sul tema dei contrasti. Una premessa, perché nel bene e nel male il parallelismo risulta per alcuni inevitabile. La Grecale, tanto più nell’edizione Trofeo provvista del motore V6 Nettuno di derivazione MC20, è una vettura 100% Maserati .

Per questo non vogliamo soffermarci eccessivamente sull’aspetto esteriore dell’auto, tanto è sempre il giudizio personale l’unico metro di riferimento. Meglio entrare a gamba tesa sulla tecnica, per sapere cosa si cela dietro un progetto che per la Casa modenese è di cruciale importanza perché la lancia nel combattutissimo settore degli Sport utility medio-grandi. Se il nuovo Suv piacerà alle masse (abbienti) il rilancio sul mercato sarà assicurato. Qui si tratta di ampliare la propria sfera di utenti, cercando l’attenzione di un pubblico spesso più incline a valutare le tedesche. Fatta questa nuova premessa è tempo di scorgere qualche nuovo dettaglio dal profilo squisitamente tecnico. Soprattutto perché questa è l’edizione Trofeo, ovvero il top della gamma Grecale. Sinonimo di quella sportività che oggi si spende maggiormente tra le ruote alte. E per poter garantire un tale status, la Grecale in questione ha generosamente preso in prestito la stessa unità che si trova su MC20.

Un passaggio di consegne che ha previsto una serie di modifiche tese ad addolcirlo e a urbanizzarlo maggiormente. Infatti, si è passati dalla lubrificazione a carter secco a quella a carter umido. Ma il grande lavoro di adattamento ha toccato le corde di elettronica e sovralimentazione (vedere turbine). Così si è passati dai 630 cavalli della sportiva MC20 ai 530 della Grecale Trofeo. E dai 730 Nm di coppia motrice ai 620. Numeri che lavorano di concerto con il cambio automatico a 8 rapporti di origine ZF, che sull’asse posteriore collabora con un differenziale a slitta mento limitato a controllo elettronico.

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