La seconda vettura elettrica di Cupra è un Suv coupé dalla chiara impostazione sportiva. Abbiamo provato la versione più potente con trazione integrale da 340 CV. Alla guida il divertimento è assicurato
28.11.2024 17:33
Per Cupra, anche un’elettrica deve avere un’impronta decisamente sportiva. È il caso della Tavascan che, dopo la Born, raddoppia il portafoglio dei modelli a batteria del Marchio spagnolo. Di fatto un Suv coupé, la Tavascan riprende il nome del prototipo presentato a fine 2019 in una chiave futurista e persino onirica. Diventa realtà come figlia di un progetto completamente impostato e sviluppato a Martorell, anche se poi è prodotta negli stabilimenti cinesi di Anhui. Abbiamo avuto modo di provarla nella variante VZ, la più potente tra le due in listino grazie alla presenza di un motore aggiunto all’anteriore.
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Guarda la galleryNel già molto completo allestimento Adrenaline è in vendita a 69.950 euro cui si aggiunge, nel caso dell’esemplare in prova, la vernice speciale Tavascan Blue per un sovrapprezzo di 1.100 euro. Esteticamente, la nuova elettrica della Cupra non passa certo inosservata in virtù di forme aggressive della carrozzeria. L’immagine da coupé si deve P a proporzioni studiate del padiglione dell’abitacolo in rapporto alla lunghezza della vettura. È molto caratteristico il taglio a V nel frontale che parte in alto dalle nervature del cofano e si chiude in basso nella griglia della presa d’aria. Dotata di serie di gruppi ottici a matrice di Led, mostra un particolare disegno a triangolo delle luci diurne.
Per un voluto effetto scenico, anche lo stemma della Cupra al centro del cofano è illuminato. Il piano di coda è decisamente imponente, con le luci a Led che corrono dai gruppi ottici sino allo stemma posteriore, illuminato a sua volta. Non mancano, anche all’esterno, finiture in color rame, nel nostro caso anche nei cerchi da 21” di serie sulla specifica versione. Come per tutte le elettriche, la profilatura aerodinamica è di grande importanza, con i progettisti che sono scesi sino a un valore di 0,26 per quanto riguarda il Cx.
Una volta a bordo, balza agli occhi la forma sinuosa della plancia, che si collega al tunnel centrale tramite una specie di spina dorsale che divide ulteriormente lo spazio tra guidatore e passeggero anteriore. Le plastiche utilizzate sono piacevoli alla vista pur se a volte rigide, con inserti in color rame nella plancia e nelle porte. I sedili anteriori sono elettrici di serie con memoria con il vantaggio ulteriore di essere riscaldati. La posizione di guida, sempre un po’ rialzata, è comunque funzionale e facilmente adattabile alle varie taglie. La strumentazione digitale sotto gli occhi del guidatore è quasi minimale, in contrasto con il grande touchscreen centrale da 15” che dà accesso al sistema multimediale. Facile il collegamento agli smartphone e alle applicazioni dedicate, con un utilizzo abbastanza intuitivo anche delle varie celerazione e in ripresa, nonostante i quasi 23 quintali di peso del mezzo.
Nello spunto da 0 a 100 km/h abbiamo abbondantemente ritoccato i 5”5 dichiarati ottenendo un tempo di 5” netti. In soli 16”66 e meno di 560 metri ci si ritrova lanciati a 180 all’ora, ma poi la Tavascan VZ si plafona e non va oltre. La punta massima di velocità è infatti di 180 km/h anche se noi siamo riusciti a spingerci sino a 184,7 km/h. Quanto ai consumi, sempre fondamentali per un’elettrica, è realistica un’autonomia reale attorno ai 410/420 km valore che effettivamente abbiamo rilevato. Spingendo e andando in autostrada senza frenate e rilanci, il consumo di energia aumenta logicamente in maniera anche importante. Su strada, la Tavascan VZ si lascia guidare anche in maniera decisamente sportiva, soprattutto nelle modalità relative. Nelle curve più veloci, il peso si fa sentire, ma la vettura segue bene le traiettorie impostate e risponde adeguatamente anche nei cambi di direzione. Ai fini del divertimento di guida manca l’uso del cambio, ma in frenata ci si può aiutare con i tre livelli di recupero dell’energia, come scalando le marce, per una decelerazione più efficace. L’operazione si effettua peraltro tramite le leve al volante, proprio come scalando su una sportiva. Quanto alla frenata, servono 33 metri per arrestarsi lanciati a 100 all’ora. Tutto sommato bene per le caratteristiche del mezzo.
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