Omoda 5, la prova della cinese che punta in alto

Omoda 5, la prova della cinese che punta in alto

Qualità, prezzo, ma anche servizio e assistenza: vi raccontiamo le carte e il comportamento del nuovo crossover

di Francesco Forni

13.09.2024 ( Aggiornata il 13.09.2024 17:44 )

Omoda 5 arriva per restare e prendere parecchio spazio. Il primo modello in concessionaria di Omoda&Jaecoo, doppio Marchio per l’Europa del colosso cinese Chery, cala sul piatto una serie di carte pesanti, su tutti i fronti.

Si presenta come crossover di taglia compatta, lungo 4,37 metri, a metà strada tra Volkswagen T-Roc (4,23) e Tiguan (4,53) tanto per citare due nel mirino, forte di una dotazione completa, una tecnologia d’avanguardia, una qualità non banale e un prezzo da… cinese.

Omoda 5 e i clienti: nessuno sarà lasciato indietro

Doti speciali, ma forse prevedibili, ma dove Omoda 5 vuole fare la differenza su tutti i servizi che ruotano intorno alla vettura. Un elemento fondamentale per conquistare la fiducia dei clienti, solitamente dubbiosi il “sostegno” post vendita dei Marchi cinesi.

Omoda presenta 40 punti vendita in Italia che diventeranno 100 entro il 2025, tutti dotati di centro assistenza. In provincia di Milano il grande magazzino ricambi, tutti garantiti 3 anni, dichiara di essere in grado di fare arrivare in 24 ore in tutta Italia – isole e Calabria escluse – il 98% dei ricambi.

Parecchia sostanza per demolire i pre-concetti sulle auto cinesi. Con la chicca del prodotto. Omoda 5 attacca subito sul prezzo da 27.900 euro in promozione invece che 29.900. per la versione top, la Premium, di fatto full optional, con 19 ADAS, tetto apribile, climatizzatore avanzato che purifica l’aria appena escono i passeggeri e si riaccende nelle giornate calde appena si apre la portiera, sedili anteriori elettrici, riscaldati e ventilati e una messe di accessori, che comunque è soddisfacente anche nell’allestimento base Comfort (sempre a 27.900 euro).

A tutto si aggiunge la garanzia di 7 anni o 150.000 km, con i primi 3 anni a copertura illimitata del chilometraggio.

Omoda 5, proporzionata negli esterni, a parte la vistosa ma originale calandra a effetto tridimensionale, accoglie bene all’interno. Gli spazi sono ampi sia per la prima sia per la seconda fila. La qualità percepita nella parte alta dell’abitacolo è notevole. Pratici i comandi, funzionale e chiara l’accoppiata dei due schermi da 12,3 pollici per strumentazione e infotainment – c’è anche l’assistente vocale con “Ciao Omoda” - ma senza navigatore satellitare nativo bisogna avere e collegare – operazione semplicissima e wireless - lo smartphone, che tra l’altro beneficia di una piastra di ricarica senza fili molto potente, 50 Watt, e ventilata.

Qualche appunto. Il tasto Super Mode sulla consolle centrale ripropone, con un lieve ritardo, il sound (digitale) del motore quando si alzano i giri. Non il massimo della finezza o del prestigio. Il bagagliaio non ha una capacità di carico eccelsa, da 360 a 1.075 litri, la più piccola VW T-Roc fa meglio (445/1.290 l.).

Testata in ogni scenario, urbano, strada statale, autostrada, tra Milano e Pavia, Omoda 5 ha esibito un comfort notevole. Il plus del Suv cinese sta nella comodità complessiva abbinata a un comportamento sicuro, sospensioni McPherson all’anteriore e multi-link dietro, che la rendono sempre facile. Una trazione anteriore senza sorprese

Acustica e assorbimento vanno di pari passo, virtuoso. Il cambio a doppia frizione a sette marce di Getrag è abbinato al motore, unica opzione, benzina 1.6 4 cilindri turbo da 147 cavalli di potenza e 275 Nm di coppia.

Un propulsore ecumenico che non eccelle per scatto (0-100 km/h in 10,1 secondi) e ripresa, ma non delude nemmeno.

Adeguata in ogni scenario, Omoda 5 nella nostra prova ha consumato 6,9 litri/100 km, per una percorrenza media di 14,5 km/litro. La proiezione, grazie al serbatoio di 51 litri, è di oltre 730 km di autonomia con un pieno.

Tra poco arriverà anche la gemella elettrica Omoda 5 EV. Esibendo caratteristiche estetiche simili, leggermente più grande – 4,40 metri -, più affilata nel frontale e con batteria da 62 kWh e un’autonomia dichiarata di oltre 400 km.

Potenza e coppia, 204 cv e 340 Nm, sono in linea con le concorrenti dirette, a fronte di massa non esagerata: 1.710 kg, solo 180 in più rispetto alla versione termica. Prospetta, ca va sans dire, un prezzo competitivo: un altro osso potenzialmente duro nella sua categoria.

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