Il piccolo fuoristrada di casa Suzuki, la Jimny, torna sul mercato con una nuova configurazione. Ecco come va, su strada e soprattutto fuori
16.07.2021 10:54
Cosa si deve fare per… continuare a vivere… E pensare che negli ultimi anni era diventato come un’auto da collezione: andava subito sold-out: c’era addirittura chi lo comprava (non solo uno…) per poi rivenderlo a breve ma a un prezzo notevolmente superiore, “vox populi”… Ancor oggi praticamente introvabile, nuovo o usato. Un fuoristrada compatto e leggero, nessuno come lui, unico e affidabile, un compagno che non ti abbandona mai, in grado di arrivare ovunque con le sue ridotte e non solo: 50 anni di storia e successo, cuore e bandiera di Suzuki. Eppure Jimny stava per chiudere la sua luminosa carriera europea, segnata anche da una particolare e intensa storia d’amore col mercato italiano.
Così per continuare la sua esistenza a fronte di sbilanciate normative sulle emissioni (come ha esaurientemente spiegato Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia) il Jimny si è lasciato… trasformare: per allungare la sua presenza ha tolto due posti per essere immatricolato come motocarro. Continuerà a essere compagno fedele di lavoratori e professionisti di vari settori ammiccando all’utilizzo commerciale (categoria N1), ma anche confortevole per chi ha bisogno di due soli posti (larghi e comodi) e ama caricare di tutto sull’ampio pianale posteriore mantenendo all’interno quel sapore di avventura pionieristica del vero fuoristrada. A dividere i due posti dal pianale di carico piatto (ben 863 litri) c’è una robusta rete divisoria, sotto una tecnologia sopraffina che non ha bisogno di esagerazioni elettroniche ma offre autentiche prestazioni da alta categoria per l’offroad e per viaggiare su strada.
Suzuki Jimny, il piccolo fuoristrada alla prova
Il piccolo e apprezzato fuoristrada di casa Suzuki, la Jumny, si mette alla prova sui terreni montani
Guarda la galleryJimny PRO ha come doti principali le stesse caratteristiche del progetto originale (Jimny M1 a 4 posti): telaio a traliccio, motore longitudinale con benefici per pesi e sterzata, angoli caratteristici (attacco, dosso, uscita), sospensioni a ponte rigido a 3 bracci e trazione 4x4 ALLGRIP PRO dotata di marce ridotte. Per superare gli ostacoli più impegnativi senza toccare il fondo della carrozzeria, ha valori significativi: l’ampio angolo di attacco di 37°, quello di dosso da 28° e l’angolo di uscita di 49° in questo modo può superare i più severi ostacoli o pendenze, “tuffarsi” nei guadi e offrire grandi emozioni.
Il livello di grip è altissimo e dà grandi risposte su terreni irregolari, viaggia e va ovunque come abbiamo potuto constatare nell’impegnativa ascesa al Colle del Sommeiller, partendo Bardonecchia per arrivare al confine francese dopo una lunga ed estenuate ascesa (30 km circa) verso quota 3.000 quasi totalmente su sterrato, pietre piccole e grandi, con qualche passaggio sull’acqua per arrivare al lago sotto l’ex ghiacciaio immersi nella neve. Morale, per Jimny PRO non ci sono stati ostacoli difficili, a chi guida non resta che utilizzare prima, seconda, ridotte e … prestare molta attenzione all’impegnativo percorso. Il tutto in comodità, anche per chi siede come passeggero a fianco di chi guida. E alla fine Jimny PRO conferma l’eccezionale affidabilità e capacità.
"Jimny PRO è dotato di un sistema 4WD inseribile con marce ridotte, che può facilmente passare tra le modalità 2H (marce alte e due ruote motrici), 4H (marce alte con 4x4 inserito) e 4L (4x4 con marce ridotte), agendo unicamente sulla leva dedicata, connessa direttamente alla trasmissione. Rispetto alla modalità 4H la modalità 4L è in grado di trasferire maggiore coppia alle ruote, per una trazione migliore su pendenze elevate e terreni più difficili. Quando due ruote diagonalmente opposte perdono trazione, il sistema di controllo LSD frena automaticamente le ruote che stanno slittando per redistribuire la coppia alle altre due, permettendo al veicolo di riguadagnare trazione. Questo sistema permette a Jimny PRO di districarsi sulle superfici più scivolose e su strade accidentate con condizioni differenti tra le diverse ruote" spiegano i tecnici Suzuki.
Il propulsore da 1.5 è stato migliorato e fornisce una coppia maggiore a tutti i regimi, in particolare a bassi giri. E’ compatto (la leggerezza è una grande dote del Jimny) e pesa meno rispetto al precedente (che era da 1.3 litri). Trasmissione manuale a 5 marce, nuova la leva del cambio, preciso e diretto, con riduzione delle vibrazioni.
Sicurezza avanzata, al top di Suzuki che indica i sistemi sofisticati con parole italiane (“attentofrena”, “occhioallimite”, “guidadritto”, “restasveglio”, “partifacile”, “scendisicuro”). E seguendo le ultime normative è stato inserito il sistema di chiamata di emergenza E-Call.
Di serie fari “nontiabbaglio”, fendinebbia, sedili riscaldabili, climatizzatore, cruise control. Insomma come dice la filosofia Suzuki “Tutto di serie senza sorprese”.
Il costo di Jimny PRO è di 23.400 euro (18.700 senza IVA). Unico optional è il bicolore (400 euro). Disponibili le soluzioni con finanziamenti (36 mesi, rata 199 euro compresi 3 tagliandi), con noleggio (48 mesi, 40 mila km, 299+IVA con manutenzione e copertura assicurativa). E formula 3 Plus.
Ecco come va su strada e sterrato il Suzuki Jimny, qui provato nella versione omologata N1
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