Lamborghini Diablo VT Roadster

Lamborghini Diablo VT Roadster

di Redazione

28.03.2011 ( Aggiornata il 28.03.2011 17:31 )

Con la Aventador svelata a Ginevra, pronta per iniziare il suo cammino commerciale, oggi torniamo indietro di 15 anni e di due generazioni di modelli Lamborghini a 12 cilindri. Presso il nostro centro prove, nella primavera del 1996, arriva la Diablo VT Roadster, la versione con tetto rigido asportabile (in carbonio, 7,5 kg di peso) della prima serie della coupé di Sant’Agata. Prima serie ma evoluta, perché la sigla VT (Viscous Traction) stava a indicare la presenza della trazione integrale, impiegata per la prima volta sulla Diablo a partire dal 1993. Imponente (larga 204 cm!), con un design esotico e con le classiche portiere ad apertura verticale, la Roadster era modificata stilisticamente nella parte posteriore, perché il cofano motore stesso era deputato ad accogliere e tener ferma la porzione di tetto (tramite quattro serrature) nel momento in cui si decideva di viaggiare a cielo aperto. L’abitacolo era il medesimo della versione coupé, con una posizione di guida molto infossata ma con pedaliera piuttosto striminzita e disassata verso destra; anche la leva del cambio, con classica griglia selettrice ad H, era posizionata in un modo tale che il movimento del braccio non era dei più naturali, senza contare la decisione e la forza che occorreva per inserire i rapporti, talvolta un po’ contrastasti specie con la seconda e caratterizzati da leveraggi molto lunghi al pari della rapportatura; ancora, nelle manovre di cambiata e in partenza non veniva certo incontro il pedale della frizione, che richiedeva uno sforzo quasi sovraumano. Ma d’altronde, per sopportare le doti di un propulsore del genere, qualcosa di robusto era necessario. Si trattava infatti del V12 di 5.7 litri che debuttò sulla prima Diablo coupé (1990), un quattro alberi e quattro valvole con iniezione elettronica accreditato di 492 cv e 59,1 kgm di coppia. Elastico ai bassi regimi e furioso quando urlava a più di 7000 giri, spostava la notevole massa della Diablo VT Roadster (ben 1750 kg effettivi) con tempi che per l’epoca erano di tutto rispetto, oggi invece alla portata di molte buone sportive: lo 0-100 veniva bruciato in 4”76 e il chilometro in 22”32, prestazioni inferiori a quelle dichiarate dalla Casa (4”09 e 20”70). La velocità però non poneva freni all’esuberanza, con 290 orari toccati a tetto aperto fino a raggiungere, a vettura chiusa, i 325 km orari. Peccato soltanto che a tanta spinta non corrispondesse una frenata all’altezza, almeno per quel che riguardava questo esemplare: 40,3 metri da 100 km/h e 104,9 da 160, valori soltanto discreti. Non parliamo poi dei consumi, che si attestavano su medie di 5 km al litro (3,4 in città, 7,5 a 90 km/h) con il piede leggero... Ma la Diablo ripagava in termini di emozioni di guida, con un inserimenti in curva molto rapidi e precisi grazie anche a uno sterzo (con servoassistenza variabile) apprezzabile per sensibilità, utile alle andature più elevate quando il muso tendeva a diventare un po’ leggero.

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