La plug-in spagnola si dimostra una valida scelta per muoversi a emissioni 0 in città, per poi sfruttare il motore termico nei tratti extraurbani. Tanti pregi che fanno passare in secondo piano qualche difetto
04.12.2020 15:16
Seguendo a ruota quello che è un po’ il trend di tutti i costruttori di auto, anche Seat si dà all’elettrificazione allargando la sua gamma con la nuova Seat Leon plug-in ibrida, primo veicolo di questo tipo della casa spagnola che ritorna così alle auto elettrificate dopo i primi timidi tentativi compiuti con la piccola - e sfortunata - Mii elettrica. Basata sulla quarta serie della Seat Leon, questa nuova versione della media spagnola ha tutte le carte in regola per diventare una best seller in questo particolare segmento grazie ad una filosofia costruttiva semplice e razionale e ad un prezzo estremamente competitivo.
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Già disponibile nei concessionari e acquistabile ad un allettante prezzo di lancio di 27.150€, la nuova Leon plug-in hybrid è riconoscibile solo per alcuni dettagli estetici (tra cui lo sportellino per l’alimentazione elettrica dietro alla ruota anteriore sinistra) e nasconde sotto al suo piacevole e filante corpo vettura un powertrain tecnologico e potente. Abbinato ad un motore termico 1.4 TSI da 150 cv c’è infatti un motore elettrico da 115 cv, per una potenza combinata di ben 204 cv e una coppia totale di 350 Nm: numeri sufficienti a regalare a quest’auto un brio perfettamente in linea con l’animo latino di Seat. Per ottenere quella che al momento è l’auto più potente nella gamma del costruttore spagnolo, oltre al motore elettrico calettato sul cambio, sotto al pianale della vettura è stato installato un accumulatore agli ioni di litio da 12,8 kWh, sufficiente a far percorrere all’auto circa 60 km in modalità 100% elettrica con una velocità massima di 130 km/h senza bisogno del motore termico. In questo modo l’auto perde sia per quanto riguarda la capienza del baule (-110 litri) che contro la bilancia (ora siamo a 1614 kg) ma guadagna in libertà, vedendo i suoi orizzonti allargati sia dal punto di vista della circolazione nelle ZTL che da quello fiscale, potendo usufruire dei numerosi incentivi previsti per l’acquisto di auto ibride.
Seat Leon plug-in e-Hybrid, test su strada
Ecco come va su strada la versione plug-in della Seat Leon
Guarda la galleryPer il momento il powertrain ibrido plug-in sarà appannaggio dei due soli allestimenti Excellence e FR; quest’ultimo il più ricco e sportiveggiante dei due nonché quello dell’auto che abbiamo avuto modo di provare in anteprima, rimanendo piacevolmente colpiti dalle doti dinamiche di questa vettura. Al volante della Leon PHEV si riesce infatti sia a godere del silenzio e delle caratteristiche tipiche delle elettriche pure che dello sprint e del carattere delle auto con motore a combustione interna, grazie ad un telaio e uno sterzo che confermano il piglio sportivo di Seat, che non è venuto meno nemmeno in questa digressione eco-friendly. Il volante è piacevolmente pesante e preciso, si ha sempre la percezione di dove le ruote siano e di cosa stanno calpestando, il tutto coadiuvato da una posizione di guida particolarmente azzeccata: la seduta è bassa, le gambe leggermente distese e la sensazione di essere “dentro “ la macchina, intimamente legati a lei.
A rendere il gioco ancor più piacevole concorre il cambio DS G a sette rapporti, modificato proprio per il suo utilizzo su una vettura di questo tipo e quindi perfettamente integrato nell’auto, sempre veloce e affidabile anche se in alcune situazioni mostra il fianco con qualche indecisione di troppo, difetto “noto” di questa trasmissione. Da segnalare il fatto che l’abitacolo della Seat Leon ibrida mantiene la sua pulizia e razionalità, facendo quindi affidamento su un sistema di infotainment che rappresenta l’unico neo della vettura, a causa di un sistema operativo che cede il passo a numerosi lag e di un comando vocale che spesso fatica a comprendere le richieste.
Un plauso comunque a Seat per aver mantenuto la pulizia dell’abitacolo anche nel passaggio al powertrain ibrido, demandando quello che su molte sue avversarie è a carico di troppi pulsanti disseminati sulla console ad una semplice app sul sistema di infotainment, facile da utilizzare e intuitiva. In questo modo basteranno pochi “tap” per scegliere fra la modalità completamente elettrica (E-Mode) o fra le due ibride: una, denominata Auto Hybrid Mode, dà la priorità alla modalità elettrica nei tratti urbani e usa tutta la carica della batteria, l’altra, denominata Manual Hybrid Mode, fa sì che venga mantenuto stabile il livello di carica o, se ce n’è bisogno, fa sì che il motore termico funzioni anche da generatore ricaricando la batteria (aumentando così i consumi di carburante).
“Un’auto ibrida per ogni occasione”, così Seat definisce la Leon ibrida plug-in, una vettura piacevole da guidare e bella da “indossare”: la Leon plug-in ibrida si dimostra una compagna di viaggio più che azzeccata con cui scivolare silenziosamente in mezzo al traffico, nonché, come tutte le auto ibride plug-in, la scelta più indicata per chi deve quotidianamente affrontare lo stesso percorso casa-lavoro. L’auto può infatti essere mantenuta carica collegandola ad una colonnina o ad una wallbox (volendo anche alla rete domestica) con tempi di ricarica che vanno da 3 ore e 42 minuti utilizzando una rete da 3,6 kWh a 5 ore e 48 minuti con una da 2,3 kWh.
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